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Clical audit in reparti per acuti - Evidence Based Nursing

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Regione Emilia RomagnaAZIENDA OSPEDALIERA DI BOLOGNAPolicl<strong>in</strong>ico S.Orsola-MalpighiDIREZIONE SERVIZIOINFERMIERISTICO E TECNICOInternet: http:/www.med.unibo.it/<strong>reparti</strong>_servizi/serv<strong>in</strong>fer/homepage.htmlDirettore: Opd P. TaddiaIL CENTRO STUDI"EVIDENCE BASED NURSING"PRESENTA:Cl<strong>in</strong>ical Audit<strong>in</strong>g Manual – Reparto <strong>per</strong> <strong>acuti</strong>Traduzione a cura di:AFD CRISTIANA FORNISezione di ChemioterapiaIstituto Ortopedico Rizzoli<strong>in</strong> collaborazione con D.D.S.I. Paolo ChiariCentri studi EBN - Direzione Servizio Infermieristico e TecnicoAzienda Ospedaliera di Bologna – Policl<strong>in</strong>ico S.Orsola-MalpighiVia Massarenti, 940138 Bologna, Italiaebn@orsola-malpighi.med.unibo.itGennaio 20031


Contenuti: Introduzione Cosa significa “Efficacia Cl<strong>in</strong>ica”? Perché l’efficacia cl<strong>in</strong>ica è importante? Cos’è un <strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico e come si <strong>in</strong>serisce all’<strong>in</strong>terno dell’efficaciacl<strong>in</strong>ica? Benefici dell’efficacia cl<strong>in</strong>ica <strong>per</strong> tutte le <strong>per</strong>sone co<strong>in</strong>volteall’<strong>in</strong>terno del Sistema Sanitario Il processo dell’<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico Il protocollo dell’<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico- esempio di protocollo di <strong>audit</strong> Pianificare un <strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico:o 1° fase: Def<strong>in</strong>ire la “migliore pratica”o 2° fase: Misurare e confrontareo 3° fase: Azioni <strong>per</strong> raggiungere il cambiamento Strategie <strong>per</strong> promuovere un <strong>audit</strong> di successo Scrivere il resoconto di un <strong>audit</strong>- esempio di un resoconto di <strong>audit</strong> Bibliografia Allegato 1: esempio di una scheda di <strong>audit</strong> completata Allegato 2: modello di scheda <strong>per</strong> un <strong>audit</strong>2


COSA SIGNIFICA “EFFICACIA CLINICA”?L’efficacia cl<strong>in</strong>ica è l’<strong>in</strong>sieme degli <strong>in</strong>terventi cl<strong>in</strong>ici che, quando usati <strong>in</strong> modoappropriato, raggiungono l’effetto desiderato. E’ il fare la cosa giusta, nel modogiusto,<strong>per</strong> il paziente giusto (NHS Executive, 1998).”Efficacia cl<strong>in</strong>ica” è un term<strong>in</strong>e generale che racchiude una vasta gamma diattività concernenti il raggiungimento di una qualità assistenziale <strong>per</strong> i pazientibasata sulla miglior evidenza. Questo <strong>in</strong>clude qu<strong>in</strong>di tutte le attività f<strong>in</strong>alizzate allamiglior pratica come <strong>per</strong> esempio le revisioni sistematiche, le l<strong>in</strong>ee guida e l’<strong>audit</strong>cl<strong>in</strong>ico (Dick<strong>in</strong>son).Le tre componenti <strong>per</strong> conseguire l’efficacia cl<strong>in</strong>ica sono:‣ L’<strong>in</strong>formazione:Assicurarsi che i professionisti sanitari, i pazienti e i manager conoscanoquali <strong>in</strong>terventi siano basati sull’efficacia cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> base alla migliorevidenza disponibile.‣ Il cambiamentoUsare queste conoscenze <strong>per</strong> verificare l’assistenza fornita ai pazienti e <strong>per</strong>mettere <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a una pratica efficace all’<strong>in</strong>terno degli ambiti cl<strong>in</strong>ici.‣ Il monitoraggioValutare l’impatto del cambiamento nella pratica e assicurarsi chel’assistenza rimanga entro standard di efficacia (NHS Executive Cl<strong>in</strong>icalEffectivness artiche; Burnet and W<strong>in</strong>eyard, 1998)4


PRIMA FASE: DEFINIRE LA MIGLIOR PRATICA1) Scegliere l’argomento:Quando si seleziona un tema di <strong>audit</strong> occorre tener sempre presente l’obiettivodell’efficacia cl<strong>in</strong>ica: raggiungere cioè i migliori risultati <strong>per</strong> i pazienti.I professionisti sanitari, i manager e i pazienti devono essere egualmente co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong>questa scelta che deve riguardare aree <strong>in</strong> cui possono essere fatti migliorament<strong>in</strong>ell’assistenza cl<strong>in</strong>ica. Dovranno <strong>per</strong>ciò esserci possibilità reali <strong>per</strong> attuaremiglioramenti o cambiamenti nell’area assistenziale identificata se si vuole chel’<strong>audit</strong> ottenga un beneficio ( <strong>in</strong> altre parole evitare <strong>audit</strong> sulla qualità dei parcheggi<strong>per</strong> le macch<strong>in</strong>e o sul sistema di condizionamento dell’aria) anche se occorrericordare che aumentare la consapevolezza di un problema è già il primo passo <strong>per</strong> uncambiamento.I fattori da considerare, durante la def<strong>in</strong>izione della priorità degli argomenti <strong>per</strong> un<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico, sono pr<strong>in</strong>cipalmente:o L’argomento è stato identificato come un problema da parte dei soggettico<strong>in</strong>volti? Per es. i reclami da parte dei pazientio C’è una grande variabilità nella pratica corrente? Per es. molte variazioni nellapratica assistenziale senza evidenti ragionio È un’area ad alto rischio? Per es. alti <strong>in</strong>dici di morbilità e/o mortalitào È un’area ampia? Per es. qualcosa che viene fatto regolarmenteo È un’area ad alto costo? Per es. sei <strong>in</strong> grado di ridurre o di giustificare i costio È richiesto l’uso di risorse <strong>in</strong>terne o esterne? Per es. tempo, <strong>in</strong>formazioni,<strong>per</strong>sonale (Burnett and W<strong>in</strong>eyard, 1998; Marrel and Harvey, 1999).2) formulare una domandaDopo aver identificato l’argomento o l’area, è necessario chiarire e condensareil problema <strong>in</strong> una specifica domanda aff<strong>in</strong>ché chiunque possa con chiarezza <strong>in</strong>serirs<strong>in</strong>el processo di <strong>audit</strong>. Più sarà specifica, meglio servirà allo scopo.14


Un esempio di come trasformare un problema <strong>in</strong> una domanda potrebbe essereil seguente:Problema: “I nostri pazienti portatori di catetere ureterale hanno una più alta<strong>per</strong>centuale di <strong>in</strong>fezioni rispetto a quelli senza.”Domanda: “La nostra pratica corrente, nella gestione dei cateteri ureterali, è conformealla miglior pratica nella prevenzione delle <strong>in</strong>fezioni del tratto ur<strong>in</strong>ario?”.Dopo qu<strong>in</strong>di aver formulato una specifica domanda, il gruppo di <strong>audit</strong> devesviluppare lo scopo, gli obiettivi e i relativi standard al f<strong>in</strong>e di garantire che tutte leattività siano mirate allo scopo e stabilire anche una metodologia specifica nelraggiungimento degli obiettivi stessi.Gli scopi devono contenere dichiarazioni d’azione quali ad esempio:• “migliorare………”• “aumentare la <strong>per</strong>centuale di…………”• “ridurre l’<strong>in</strong>cidenza di…………”Gli obiettivi sono dichiarazioni di risultato che <strong>in</strong>dicano il livello di qualità<strong>per</strong> l’<strong>audit</strong>. Essi possono riferirsi all’accettabilità, all’appropriatezza,all’accessibilità, all’efficacia o all’efficienza.Tali obiettivi devono qu<strong>in</strong>di contenere dichiarazioni di risultato quali, ad esempio:• “assicurasi che la pratica relativa alla gestione dei cateteri ureterali riduca ilrischio di <strong>in</strong>fezioni”.3) Def<strong>in</strong>ire la miglior pratica, l<strong>in</strong>ee guida e <strong>in</strong>dicatori di <strong>audit</strong>Dopo aver chiaramente def<strong>in</strong>ito l’argomento da sottoporre a <strong>audit</strong>, deve esseresviluppata una l<strong>in</strong>ea guida (standard assistenziale) <strong>per</strong> def<strong>in</strong>ire la miglior pratica ecome essa può essere raggiunta. Gli standard assistenziali devono essere basatisull’evidenza della loro efficacia cl<strong>in</strong>ica e sulla loro rilevanza.Gli standard sono qu<strong>in</strong>di delle misure con cui comparare la praticaassistenziale. Essi descrivono s<strong>in</strong>teticamente <strong>in</strong>fatti la qualità assistenziale da15


aggiungere <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i misurabili e def<strong>in</strong>ibili. Standard basati sulla miglior praticaforniscono un affidabile base <strong>per</strong> l’attività di <strong>audit</strong>.Al f<strong>in</strong>e di sviluppare l<strong>in</strong>ee guida appropriate, deve essere condotta unarevisione sulla miglior evidenza disponibile al f<strong>in</strong>e di determ<strong>in</strong>are la maggiorefficacia cl<strong>in</strong>ica assistenziale. I verificatori possono accedere a l<strong>in</strong>ee guida preesistenti,a revisioni sistematiche, a studi cl<strong>in</strong>ici s<strong>in</strong>goli e a banche dati cl<strong>in</strong>iche alf<strong>in</strong>e di re<strong>per</strong>ire evidenze sulla “miglior pratica”. Per es. JBI, fogli <strong>in</strong>formativi sullaMiglior Pratica.Fare una revisione completa della miglior evidenza disponibile al f<strong>in</strong>e di<strong>in</strong>dividuare standard assistenziali, può risultare un compito arduo, <strong>per</strong> questo iverificatori possono anche utilizzare l<strong>in</strong>ee guida pre-esistenti.Le l<strong>in</strong>ee guida cl<strong>in</strong>iche o quelle sulla miglior pratica sono fatte <strong>in</strong> modosistematico su assunti basati sulla miglior evidenza e questo aiuta i cl<strong>in</strong>ici neldecidere circa una appropriata assistenza ai pazienti.Spesso organismi su base nazionale (<strong>per</strong> es. il Joanna Briggs Institute, il RoyalCollege of Nurs<strong>in</strong>g…..) sviluppano e dissem<strong>in</strong>ano forti l<strong>in</strong>ee guida basate su revisionisistematiche.L’adattare l<strong>in</strong>ee guida esistenti <strong>per</strong> determ<strong>in</strong>are appropriati standardassistenziali locali assicura che tali standard siano basati su evidenze riconosciute equesto è un ottimo punto di partenza <strong>per</strong> verificatori con poco tempo a disposizionee/o risorse <strong>per</strong> condurre essi stessi revisioni sistematiche complete (Marrell andHarvey, 1996).Nello sviluppare o adattare standard assistenziali, i verificatori devono assicurarsiche tali standard siano:o Rilevanti <strong>per</strong> tutte le <strong>per</strong>sone co<strong>in</strong>volte (pazienti, <strong>per</strong>sonale, manager eproprietari)o Basati su chiare evidenzeo Affidabili (professionisti diversi devono essere <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>terpretarli eapplicarli allo stesso modo)o Validi (se si aderisce allo standard, l’obiettivo assistenziale deve poter essereraggiunto)o Flessibile e verificabile (Brunett and W<strong>in</strong>eyard, 1998)La l<strong>in</strong>ea guida scelta <strong>per</strong> il tema dell’<strong>audit</strong> sarà usata <strong>in</strong> modo retrospettivo durantel’<strong>audit</strong> stesso <strong>per</strong> verificare la qualità dell’assistenza erogata.16


Per poter utilizzare tale l<strong>in</strong>ea guida, al f<strong>in</strong>e di valutare la pratica, occorreidentificare criteri quantitativi o “<strong>in</strong>dicatori”.Questi <strong>in</strong>dicatori vengono def<strong>in</strong>iti come:“dichiarazioni quantitative che vengono usate <strong>per</strong> misurare laqualità dell’assistenza. Gli <strong>in</strong>dicatori spesso sono espressi <strong>in</strong><strong>per</strong>centuali, rapporti o altri metodi quantitativi <strong>per</strong> poter<strong>in</strong>dicare quanti pazienti devono usufruire dell’atteso livelloassistenziale.”(Nat<strong>in</strong>al Centre for Cl<strong>in</strong>ical Audit (1997) Key po<strong>in</strong>ts from Audit Litterature Relatedto Criteria for Cl<strong>in</strong>ical Audit. London: NCCA.)Gli <strong>in</strong>dicatori che dovranno essere identificati dovranno qu<strong>in</strong>di esseremisurabili, osservabili, riferiti solo a una specifica area assistenziale e dovrannoessere focalizzati sull’obiettivo del raggiungimento del miglior risultato <strong>per</strong> i pazienti.Tutto questo assicurerà chiarezza rispetto al valutare se ciò che osservi nella praticaquotidiana <strong>in</strong>contra gli standard assistenziali identificati (Garland and Coffield, 1999;K<strong>in</strong>n, 1996).Esempio:L<strong>in</strong>ee guida:Un libretto <strong>in</strong>formativo consegnato prima del ricovero è il modo più efficace aff<strong>in</strong>chéi pazienti ricord<strong>in</strong>o le <strong>in</strong>formazioni ricevute nel <strong>per</strong>iodo pre-o<strong>per</strong>atorioStandard:Il 100% dei pazienti che devono essere sottoposti a chirurgia elettiva <strong>in</strong> Day surgeryriceveranno le <strong>in</strong>formazioni relative al loro <strong>in</strong>tervento chirurgico prima del ricovero.4) Dissem<strong>in</strong>azioneDopo che il gruppo di <strong>audit</strong> ha sviluppato lo standard assistenziale e gli<strong>in</strong>dicatori di verifica, tale standard assistenziale richiesto deve essere condiviso econosciuto da tutti i soggetti co<strong>in</strong>volti. I professionisti, i manager ei pazienti devonoconoscere i risultati attesi dagli <strong>in</strong>terventi che vengono messi <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a e anche comeessi potranno contribuire <strong>in</strong> modo più efficace al raggiungimento degli obiettivi.17


Condividere standard di “miglior pratica” <strong>per</strong>mette a coloro che ne verrannoco<strong>in</strong>volti di offrire consigli o feed back al gruppo di <strong>audit</strong>. Infatti <strong>per</strong> garantire unaefficace implementazione di ogni cambiamento nella pratica è importante che tutti imembri dello staff si sentano “corresponsabili”. Scambiarsi <strong>in</strong>formazioni e rimanerea<strong>per</strong>ti ai feed back dati dai colleghi <strong>per</strong>metterà un aumento di consapevolezza rispettoai diversi processi dell’<strong>audit</strong>, <strong>in</strong>coraggerà la comunicazione e migliorerà il tasso diadesione alle nuove l<strong>in</strong>ee guida.Il dissem<strong>in</strong>are lo standard assistenziale identificato può essere facile, puòessere utilizzata una bacheca o si può metterlo all’ord<strong>in</strong>e del giorno della riunione distaff o passarlo <strong>in</strong>dividualmente.18


SECONDA FASE: MISURARE E CONFRONTARE1) Di quali <strong>in</strong>formazioni avrò bisogno?I verificatori dovranno porre particolare attenzione su ogni <strong>in</strong>dicatore diverifica e decidere <strong>in</strong> quale modo dovranno raccogliere i dati <strong>per</strong> determ<strong>in</strong>are se lostandard è stato raggiunto. Può essere d’aiuto l’identificazione di criteri che devonoessere soddisfatti <strong>per</strong> poter raggiungere lo standard.Criteri di struttura: sono le risorse o ciò di cui si ha bisogno <strong>per</strong> poter implementarelo standard: conoscenze, <strong>per</strong>sonale, tempo, strumenti e struttura organizzativa.Criteri di processo: riferiti a ciò che è necessario fare <strong>per</strong> implementare lo standardassistenziale, le azioni da porre <strong>in</strong> essere e le decisioni da prendere. Tale processodeve <strong>in</strong>cludere aspetti quali la verifica, la valutazione, il co<strong>in</strong>volgimento, ladocumentazione e gli <strong>in</strong>terventi specifici nella pratica.Criteri di risultato: sono i risultati attesi dall’<strong>in</strong>tervento posto <strong>in</strong> essere o ciò che cisi aspetta di raggiungere attraverso l’implementazione dello standard di risultato.(Marrell and Harvey, 1996; Marrell and Harvey, 1999; K<strong>in</strong>n 1995).Esempio:Il tuo <strong>audit</strong> sull’<strong>in</strong>formazione pre-o<strong>per</strong>atoria ai pazienti ha lo scopo di identificare lecapacità e le abilità dei pazienti di eseguire gli esercizi post-o<strong>per</strong>atori descritti nellibretto <strong>in</strong>formativo che hanno ricevuto.Il criterio di struttura da considerare potrebbe riguardare la disponibilità dello staffdi verificare, nei pazienti al momento del ricovero, la conoscenza, il livello di abilitàe gli strumenti necessari <strong>per</strong> fare gli esercizi richiesti.Il criterio di processo potrebbe essere l’uso di una scala di valutazione del livello diconoscenza dei pazienti comprensiva anche di verifica sulle loro abilità; prevedere<strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>terventi nella pratica <strong>per</strong> aumentare o correggere le eventuali lacuneconoscitive o i deficit nelle abilità.19


Il criterio di risultato dovrebbe contenere una dichiarazione dell’effetto auspicato. Irisultati devono essere misurabili: una <strong>per</strong>centuale def<strong>in</strong>ita di pazienti fornita diabilità e conoscenze potrebbe essere un criterio di risultato accettabile.2) La raccolta dei dati/campionamentoIn un <strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico, l’enfasi sulla selezione del campione non si basasull’obiettivo di generalizzare quanto trovato a tutta l’area presa <strong>in</strong> esame; piuttosto ilsuo obiettivo è quello di identificare la giusta dimensione del campione utile al f<strong>in</strong>e dipoter dimostrare la necessità di modificare la pratica o che tale pratica è basata sullamiglior evidenza disponibile.Per fare un esempio: se i primi 10 casi sottoposti a <strong>audit</strong> sono trovati al di sottodello standard, ciò dimostra chiaramente che esiste un problema che richiede diessere affrontato al di là di cosa posso trovare negli altri casi.Per quanto riguarda <strong>in</strong>vece lo scopo di dimostrare l’adeguatezza alla migliorpratica, è richiesto <strong>in</strong>vece un campionamento maggiormente consistente erappresentativo.Pr<strong>in</strong>cipi guida <strong>per</strong> il campionamentoIdentificata la popolazione, occorre chiedersi se si deve o si può sottoporla tuttaal processo di <strong>audit</strong>; <strong>in</strong>fatti limiti di tempo e di risorse potrebbero costr<strong>in</strong>gere asceglierne solo un campione. La dimensione del campione deve essere abbastanzaampia al f<strong>in</strong>e di dare una rappresentatività di ciò che accade nella pratica <strong>in</strong> quellaspecifica area. Occorre qu<strong>in</strong>di essere pragmatici.Per essere certi che siano state raccolte le <strong>in</strong>formazioni utili <strong>per</strong> decidere se lostandard assistenziale è stato raggiunto o meno, è utile raccogliere dati da fontidiverse (vedi tavola 1) e usando anche metodi diversi (vedi tavola 2). L’<strong>audit</strong> deveessere disegnato <strong>in</strong> modo tale che i dati siano raccolti su il maggior numero di criteripossibile e <strong>in</strong> questo modo ci si assicurerà una solita base su cui decidere <strong>per</strong>implementare i cambiamenti previsti nella terza fase del processo di <strong>audit</strong>.20


Tavola 1Fonti dei dati:Cartelle cl<strong>in</strong>ichedocumentazione suipazientipazienti e/o parentiMembri dello staffBanche datiGli strumenti di raccolta dati quali lecheck list o i questionari possono essere fatti<strong>per</strong> l’occasione specifica dell’<strong>audit</strong> o possonoessere adattati da strumenti pre-esistenti.Esempi di strumenti di raccolta dati sonostati messi negli allegati di questo manuale.Quando si raccolgono e si registrano i dati, iverificatori devono tener presente i pr<strong>in</strong>cipibase della ricerca quali le considerazioni etichee la confidenzialità dei datiLa raccolta dati è la parte più visibile delprocesso di <strong>audit</strong>. Mentre alcuni affermano cheè preferibile avere osservatori esterni all’area, liberi qu<strong>in</strong>di da preconcetti opregiudizi che potrebbero <strong>in</strong>ficiare la loro osservazione della pratica, è ugualmenteaccettabile utilizzare qualificati cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong>terni. Il verificatore deve avere buoneconoscenze del processo cl<strong>in</strong>ico, degli <strong>in</strong>terventi e della documentazione che deveosservare. Infatti l’<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico, come è già stato più volte sottol<strong>in</strong>eato <strong>in</strong> questomanuale, è un metodo <strong>per</strong> i professionisti <strong>per</strong> verificare la propria assistenza erogata e<strong>per</strong> questo non è scorretto che essi stessi raccolgano i dati oggettivi riferiti ad essa.Tavola 2Metodi di raccolta dati3) Analizzare le <strong>in</strong>formazioniRevisioni dicartelle cl<strong>in</strong>icheCheck listQuestionariLa valutazione dei dati implica il confronto deirisultati della pratica quotidiana con gli standardassistenziali <strong>in</strong>dicati dalla pratica ritenuta eccellente.Per fare ciò, i risultati realmente trovati vengonoconfrontati con gli <strong>in</strong>dicatori quantitativi che sono statisviluppati durante la prima fase di <strong>audit</strong>.IntervisteOsservazioneLaddove gli standard assistenziali non sono statiraggiunti, un <strong>audit</strong> completo dovrà verificare il <strong>per</strong>chéla miglior pratica non è stata posta <strong>in</strong> essere. Ilcomprendere la ragione di ciò è importante <strong>per</strong> lasuccessiva fase dell’<strong>audit</strong>: sviluppare un pianod’azione utilizzando una metodologia multipla nella tecnica di raccolta dati, cheguardi alla struttura, al processo e ai risultati, e <strong>in</strong> questo modo si favorirà ladeterm<strong>in</strong>azione delle cause del problema.21


Esempio:L’<strong>audit</strong> sulle <strong>in</strong>formazioni pre-o<strong>per</strong>atorie al paziente ha identificato che lamaggioranza dei pazienti testati hanno ricevuto il libretto <strong>in</strong>formativo sull’assistenzae gli esercizi da fare nel post-o<strong>per</strong>atorio, <strong>per</strong>ò l’adeguatezza delle conoscenze e degliesercizi è bassa.Intervistando i pazienti e mostrando loro una copia del libretto questi siricordavano di averlo ricevuto ma dichiaravano <strong>per</strong>ò di non averlo letto tutto <strong>in</strong>quanto risultava complesso e utilizzante un l<strong>in</strong>guaggio difficile.Avendo raccolto tutte queste <strong>in</strong>formazioni, viene deciso di modificare illibretto <strong>in</strong>serendo descrizioni semplificate di come fare gli esercizi e scrivendo il tutto<strong>in</strong> un l<strong>in</strong>guaggio comprensibile <strong>per</strong> l’utenza.L’utilizzo di un metodo di raccolta dati di tipo multiplo ha fornito unaprospettiva più ampia e ha <strong>per</strong>messo di capire il <strong>per</strong>ché i pazienti non erano <strong>in</strong> gradodi fare gli esercizi post-o<strong>per</strong>atori e ha fornito <strong>in</strong>oltre una soluzione <strong>per</strong> aumentare lacompliance dei pazienti.L’analisi dei dati può <strong>in</strong>vece evidenziare che l’assistenza erogata è <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea conlo standard def<strong>in</strong>ito dalla miglior evidenza e che i risultati assistenziali sono staticonseguiti nel modo più efficace. È importante far conoscere questi risultati a tutte le<strong>per</strong>sone co<strong>in</strong>volte.22


TERZA FASE: AZIONI PER RAGGIUNGERE ILCAMBIAMENTO1) Sviluppare un piano d’azioneDopo aver analizzato i risultati dell’<strong>audit</strong> e dopo che il gruppo ha <strong>in</strong>dividuato leragioni <strong>per</strong> le quali lo standard non è stato raggiunto, è tempo di sviluppare un pianodi miglioramento. Per poterlo sviluppare efficacemente, il gruppo deve identificare:un’appropriata successione di azioni <strong>per</strong> il miglioramento,chi è il responsabile di ogni passaggioun <strong>per</strong>iodo di tempo determ<strong>in</strong>ato <strong>per</strong> garantire il completamento del pianoun <strong>per</strong>iodo di tempo durante il quale ripetere l’<strong>audit</strong> (re-<strong>audit</strong><strong>in</strong>g) <strong>per</strong> valutare ilcambiamento nella pratica.Esempio:Nell’<strong>audit</strong> sulle <strong>in</strong>formazioni pre-o<strong>per</strong>atorie al paziente, è stato <strong>in</strong>dividuato chetali pazienti ricevevano ma non leggevano il libretto <strong>in</strong>formativo che descriveval’assistenza post-o<strong>per</strong>atoria. In questo modo lo standard assistenziale sugli esercizipost-o<strong>per</strong>atori non veniva raggiunto. La raccolta dati <strong>in</strong>dicava che l’assenza di uncriterio di struttura impediva tale raggiungimento.Per implementare il cambiamento occorre o <strong>in</strong>cludere un processo di verificadelle conoscenze e abilità del paziente nell’espletare gli esercizi post-o<strong>per</strong>atori almomento dell’ammissione, o modificare la documentazione esistente e i protocolli almomento del ricovero.Il decidere su un appropriato piano d’azione può sembrare una sfida ma spesso,dopo aver confrontato i dati dell’<strong>audit</strong> con quanto stabilito essere lo standardassistenziale, è chiaro quale debba essere il cambiamento da mettere <strong>in</strong> o<strong>per</strong>a <strong>per</strong>raggiungere la miglior pratica. A questo punto il gruppo di <strong>audit</strong> deve fare unbra<strong>in</strong>storm<strong>in</strong>g su quali possono essere le diverse soluzioni al problema <strong>per</strong> poterarrivare ad un piano di azione che <strong>per</strong>metta di raggiungere i risultati s<strong>per</strong>ati:l’efficacia cl<strong>in</strong>ica.23


Nel cercare come procedere rispetto al cambiamento è utile prendere <strong>in</strong>considerazione quelle aree che possono aver bisogno di raggiungere l’efficaciacl<strong>in</strong>ica.AggiornamentoL’aggiornamento sarà utile al raggiungimento del cambiamento nella praticaladdove venga <strong>in</strong>dividuata una carenza di conoscenza come pr<strong>in</strong>cipale ragione dellascarsa pratica. Strategie educative <strong>in</strong>cludono lo scambio di <strong>in</strong>formazioni fra s<strong>in</strong>goliprofessionisti, sem<strong>in</strong>ari e workshop, accesso alla letteratura………Cambiare il sistemaQuando l’<strong>audit</strong> ha identificato problemi di accesso agli strumenti, ai sistemi didocumentazione, all’<strong>in</strong>sieme delle competenze, alla mole di lavoro…..il gruppo di<strong>audit</strong> ha bisogno di sviluppare una strategia <strong>per</strong> cambiare il sistema. Tali strategiepossono riguardare il cambiamento del sistema di archiviazione, l’aumentare ilnumero dello staff o l’<strong>in</strong>sieme delle loro competenze, aumentare l’accesso allerisorse…..Cambiando il comportamentoQuando l’<strong>audit</strong> ha <strong>in</strong>dicato nella <strong>per</strong>formance dello staff, la ragione delfallimento nel conseguire la miglior pratica, il gruppo di <strong>audit</strong> deve valutareattentamente quali ne siano le ragioni. Se è chiaro che le risorse sono disponibili eche il <strong>per</strong>sonale ha le conoscenze e le competenze <strong>per</strong> fornire l’assistenza <strong>in</strong> accordocon la miglior pratica, allora le strategie <strong>per</strong> affrontare la scarsa <strong>per</strong>formancedovranno essere <strong>in</strong>dividuate.2) Riverifica (Re-<strong>audit</strong><strong>in</strong>g)Dopo aver implementato il piano d’azione, il ciclo dell’<strong>audit</strong> prosegue alla fasedella valutazione. È necessario riverificare <strong>per</strong> stabilire se le azioni <strong>in</strong>traprese hannoportato ad un miglioramento della pratica. Tale riverifica potrà qu<strong>in</strong>di dimostraremiglioramenti nella pratica o <strong>in</strong>dicare che ci sono ancora miglioramenti da approntare<strong>per</strong> poter raggiungere gli standard di miglior pratica.Occorre ricordare che le <strong>per</strong>sone co<strong>in</strong>volte gradiscono conoscere anche isuccessi! Riferire i risultati positivi a tutte le <strong>per</strong>sone co<strong>in</strong>volte così come a tutti ipartecipanti all’<strong>audit</strong> evidenzia la buona pratica e la qualità assistenziale che è fornitadalla struttura e fornisce a tutti le ragioni <strong>per</strong> essere orgogliosi di quanto è statoraggiunto. Questo sollecita anche il gruppo a <strong>in</strong>iziare a lavorare ad un nuovo tema di<strong>audit</strong>!Questi risultati devono diventare di dom<strong>in</strong>io pubblico attraverso <strong>per</strong> esempio la loropubblicazione sul siti web dell’istituzione, sui giornali, riviste così come a conferenzee a livello locale nelle riunioni di reparto.24


STRATEGIE PER PROMUOVERE UN AUDIT DISUCCESSOIl successo dell’<strong>audit</strong> nel raggiungere la miglior pratica, <strong>in</strong> ultima analisi,dipende dalla strategia di implementazione all’<strong>in</strong>terno della struttura e da quantoviene posto <strong>in</strong> essere <strong>per</strong> supportare il processo di <strong>audit</strong>.Il fattore chiave è il supporto manageriale, <strong>in</strong>fatti senza un approcciocoord<strong>in</strong>ato, senza l’<strong>in</strong>tegrazione con le altre attività di miglioramento della qualità esenza l’accesso alle risorse, l’<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico non porterà a risultati positivi (Johnson,Cromie, Davies; Alder and Millard, 2000).Altri fattori che possono aver importanza rispetto al successo dell’<strong>audit</strong> sono:Il lavoro di gruppolo stabilire un gruppo multi professionale di o<strong>per</strong>atori sanitari capace dicomunicare e pianificare <strong>in</strong>sieme, porterà a una ricchezza di es<strong>per</strong>ienza, abilità e ideeall’<strong>in</strong>terno dell’<strong>audit</strong>.AddestramentoÈ utile avere almeno alcuni membri del gruppo che hanno già fatto es<strong>per</strong>ienzadel processo di <strong>audit</strong> e ne hanno acquisito le specifiche competenze nel progettarlo epianificarlo. Organizzazioni quali il Joanna Briggs Institute potranno fornire lecompetenze e le conoscenze utili al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>iziare nella propria struttura il ciclodell’<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico e modificare così la pratica.Tempo dedicatoFare un <strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico richiede tempo! Senza poter dedicare del tempo nelleattività di <strong>audit</strong>, i membri dello staff diverranno sovraccarichi e i loro standardassistenziali potrebbero peggiorare.Accesso alle <strong>in</strong>formazioniI verificatori chiederanno di poter accedere alle migliori evidenze (<strong>per</strong> es.attraverso abbonamenti a riviste, contatti con gruppi professionali, accesso a banchedati…). Anche l’accesso alle <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>terne quali, <strong>per</strong> esempio le cartellecl<strong>in</strong>iche, sarà essenziale <strong>per</strong> la conduzione dell’<strong>audit</strong>.ComunicazioneTenere tutti <strong>in</strong>formati circa il processo e mantenere la consapevolezza degliobiettivi identificati, <strong>per</strong>metterà l’aumento di suggerimenti da parte dello staff,25


<strong>in</strong>coraggerà ad <strong>in</strong>traprendere i cambiamenti nella pratica e dim<strong>in</strong>uirà il sentimento di“m<strong>in</strong>accia” che <strong>per</strong>cepiscono le <strong>per</strong>sone non <strong>in</strong>formate.Co<strong>in</strong>volgimento degli utenti/clientiL’obiettivo primario dell’<strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico è quello di conseguire i migliori risultati<strong>per</strong> i pazienti. Co<strong>in</strong>volgere il più possibile i gruppi e le associazioni più rilevantifaciliterà la probabilità di successo dell’<strong>audit</strong> nel raggiungere il suo obiettivoprimario.I pazienti potrebbero essere co<strong>in</strong>volti nel gruppo di <strong>audit</strong>, i loro suggerimentidevono essere presi <strong>in</strong> considerazione quando si sta decidendo l’argomento/tema dasottoporre a <strong>audit</strong> e sentire il loro parere <strong>per</strong> capire come <strong>per</strong>cepiscono l’argomentoscelto durante il processo.Questi sono tutte modalità utili <strong>per</strong> assicurarsi che essi siano co<strong>in</strong>volti(Johnson et all, 2000; Marrell and Harvey, 1999).26


SCRIVERE IL RESOCONTO DI UN AUDITDopo aver completato un <strong>audit</strong>, deve essere stilato un resoconto al f<strong>in</strong>e di<strong>in</strong>formare circa i risultati tutte le <strong>per</strong>sone co<strong>in</strong>volte. Tale resoconto <strong>per</strong>mette <strong>in</strong>oltre dilasciare una traccia delle attività di miglioramento cont<strong>in</strong>uo <strong>per</strong> il processo diAccreditamento.La struttura base del resoconto dovrà ricalcare quella del protocollo stilatocome guida del processo.ESEMPIO DI UN RESOCONTO DI AUDITTitolo dell’<strong>audit</strong>Il titolo deve contenere il problema cl<strong>in</strong>ico che è stato sottoposto ad <strong>audit</strong> cosìcome gli standard più rilevanti di buona pratica.Il gruppo di <strong>audit</strong>Un <strong>audit</strong> cl<strong>in</strong>ico è spesso multi discipl<strong>in</strong>are, è <strong>per</strong>ciò necessario identificare chiè stato co<strong>in</strong>volto, chi era il responsabile del progetto e tutti gli altri dettagli rilevanti.Anche compilare una elenco delle professionalità che si sono co<strong>in</strong>volte nelprocesso e che rivestono ruoli chiave quali i direttori <strong>in</strong>fermieristici o altri es<strong>per</strong>ti, èutile anche se non sono stati co<strong>in</strong>volti direttamente.ScenarioLo scenario deve chiaramente mostrare come è stato identificato il problemacl<strong>in</strong>ico e <strong>per</strong>ché è stato scelto. Questo passaggio è legato a quanto scritto nella Fase 1:“def<strong>in</strong>ire la miglior pratica, scegliere un argomento” (pag. 14).EvidenzaIl resoconto di <strong>audit</strong> deve far riferimento a ricerche rilevanti e <strong>in</strong>dicare <strong>in</strong> chemodo le evidenze trovate sono state <strong>in</strong>corporate negli strumenti di misurazioneproposti <strong>in</strong>cludendo gli standard e gli <strong>in</strong>dicatori dell’<strong>audit</strong>.ObiettiviVedi quanto scritto nella Fase 1: “def<strong>in</strong>ire la miglior pratica, formulare unadomanda”, (pag. 14-15).27


Metodo• Caratteristiche dei casi/partecipanti• Numero di casi/partecipanti che sono stati campionati (riferirsi al paragrafo:“Raccolta dati/campionamento”, pag. 20)• Periodo identificato <strong>per</strong> la raccolta dati• Metodo di raccolta dati: osservazione, <strong>in</strong>tervista, revisione delladocumentazione, questionario…….EticaBenché spesso considerata come parte separata rispetto alle attività di ricerca,un <strong>audit</strong> deve sempre essere condotto secondo le l<strong>in</strong>ee guida etiche al f<strong>in</strong>e diassicurare che nulla di nocivo venga fatto e che la privacy, l’anonimità e lapartecipazione volontaria siano assicurate laddove un <strong>audit</strong> co<strong>in</strong>volga pazienti ofamiliari.RisultatiI risultati devono essere presentati e devono essere enunciate le conclusioni chesi possono trarre da essi.Se è stata fatta una revisione fra pari occorre evidenziarla <strong>per</strong> dar maggiorforza alle conclusioni. Inoltre ci deve essere una chiara dichiarazione se gli obiettivisono stati raggiunti o meno.RaccomandazioniIl resoconto deve poi proseguire sottol<strong>in</strong>eando i miglioramenti che sono statieventualmente pianificati <strong>in</strong> quelle aree della pratica cl<strong>in</strong>ica che non hanno raggiuntogli standard def<strong>in</strong>iti dall’<strong>audit</strong>. Si può <strong>in</strong>cludere quale attività è stata modificata e <strong>in</strong>che modo, il razionale del piano d’azione, chi è stato co<strong>in</strong>volto, <strong>in</strong> che modo si èproceduto a modificare la pratica e qualsiasi problema <strong>in</strong>contrato.Periodo identificato <strong>per</strong> riverificare (re-<strong>audit</strong>)Se si possiedono già evidenze sul miglioramento della pratica, occorre<strong>in</strong>cluderle nel resoconto. Se si sta decidendo di riverificare la pratica a seguitodell’implementazione di azioni pianificate, occorre mettere nel resoconto quandoverrà effettuata tale riverifica e qualsiasi altro controllo pianificato richiesto dopol’<strong>audit</strong> <strong>in</strong>cludendo qualsiasi raccomandazione fatta dal gruppo di <strong>audit</strong>.28


BibliografiaBurnett, A & W<strong>in</strong>yard, G. (1998) Cl<strong>in</strong>ical <strong>audit</strong> at the Heart of Cl<strong>in</strong>ical Effectivness.Journal of Quality <strong>in</strong> Cl<strong>in</strong>ical Practice 18 (1): 3-19Dickson, E. (1998) Cl<strong>in</strong>ical Effectivness for Health Care Quality Improvement.Journal of Quality <strong>in</strong> Cl<strong>in</strong>ical Practice 18 (1): 37-46Garland, G & Corfield, F. (1999) Audit, <strong>in</strong> Hamer, S. & Coll<strong>in</strong>s, G. Achiev<strong>in</strong>g<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Practice. Balliere T<strong>in</strong>dall: London p. 129-149Johnson, G., Cromie, I., Davies, H. Alder, E. & Millard, A. (2000) Review<strong>in</strong>gAudit : Barriers and Facilitat<strong>in</strong>g Factors for Effective Cl<strong>in</strong>ical Audit. Quality <strong>in</strong>Health Care. 9(1): 23-26K<strong>in</strong>n, S. (1995) Cl<strong>in</strong>ical Audit: A Tool for Nurs<strong>in</strong>g Practice. Nurs<strong>in</strong>g Standard. 9(15):35-36.Morgan, C. & Harvey, G. (1996) Cl<strong>in</strong>ical Audit. Nurs<strong>in</strong>g Standard. 10(17): 38-44.Morgan, C. & Harvey, G. (1999) The Cl<strong>in</strong>ical Audit Handbook Balliere T<strong>in</strong>dall:London.National Centre for Cl<strong>in</strong>ical Audit (1997) Key Po<strong>in</strong>ts from Audit Literature Relatedto Criteria for Cl<strong>in</strong>ical Audit. London: NCCA.NHS Executive Cl<strong>in</strong>ical Effectivness (1998) Cl<strong>in</strong>ical Effectivness. Nurs<strong>in</strong>g Time.July. P 1-31.29


ALLEGATO 1:Esempio di scheda di <strong>audit</strong> completata30


_________________________________STRUTTURA/REPARTOJBICLINICAL AUDITINGPROGRAMTema dell’Audit:Gestione dei dispositivi di accesso vascolare <strong>per</strong>iferico (cateteri venosi <strong>per</strong>iferici: CVP)Obiettivi dell’Audit:Misurare gli <strong>in</strong>terventi assistenziali ricevuti dai pazienti <strong>in</strong> rapporto alla riduzione del rischio di<strong>in</strong>fezioni nosocomiali.Razionale:La cura dei CVP basata sulle raccomandazioni sulla miglior pratica, può ridurre il rischio,l’<strong>in</strong>cidenza delle complicazioni relative all’uso di tali CVPGruppo di Audit:……………………..DEFINIZIONILINEE GUIDA1 il CVP è <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un arto su<strong>per</strong>ioreINDICATORI <strong>per</strong> l’AUDIT1. 100% dei CVP <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> condizionirout<strong>in</strong>arie verrà posizionato <strong>in</strong> un artosu<strong>per</strong>iore.2 il CVP è riposizionato ogni 72 ore2. 100% dei CVP sono tolti entro 72 ore3 i CVP <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> emergenza sono riposizionatientro 24 ore3. 100% di pazienti <strong>in</strong> condizioni diemergenza hanno il CVP riposizionato entro24 ore.4 i set <strong>in</strong>fusivi sono sostituiti entro 72 ore<strong>in</strong>sieme al CVP4. il 100% dei set <strong>in</strong>fusivi sono sostituitientro 72 oreBibliografia:JBI Best Practice: Vol 2 issue 1 1998Firmadata31


INDICATORI <strong>per</strong> l’AUDIT1. il 100% dei CVP <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> condizioni rout<strong>in</strong>arie verrà posizionato <strong>in</strong> un arto su<strong>per</strong>iore.Struttura Processo RisultatoS1-1 presenza di l<strong>in</strong>ee guidaprocedurali <strong>per</strong> lo staff sull’usodegli arti su<strong>per</strong>iori come sedeelettiva <strong>per</strong> il CVP.P1-1 lo staff è <strong>in</strong> grado diaccedere alle procedure piùrilevanti sull’<strong>in</strong>serzione deiCVP.S1-2 dove possibile promuovereaggiornamenti e addestramentisull’<strong>in</strong>serimento dei CVP negliarti su<strong>per</strong>ioriS1-3 <strong>in</strong>serimenti fatti <strong>in</strong>emergenza vengonodocumentati come tali.P1-2 lo staff dedicatoall’<strong>in</strong>serimento dei CVP ècompetente nell’<strong>in</strong>serimentodegli stessi negli arti su<strong>per</strong>iori.P1-3 sono disponibili le risorseal f<strong>in</strong>e di promuovere l’uso didocumentazione <strong>in</strong> condizionidi emergenza.S1-4 P1-4 R1-4R1-1 lo staff conosce leprocedure della struttura e sametterle <strong>in</strong> atto.R1-2 la maggioranza degli<strong>in</strong>serimenti fatti <strong>in</strong> via rout<strong>in</strong>ariaè negli arti su<strong>per</strong>iori.R1-3 il CVP <strong>in</strong>serito <strong>in</strong>emergenza è chiaramenteidentificabile.2 Il 100% dei CVP sono tolti entro 72 oreStruttura Processo RisultatoS2-1 le l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>dicanochiaramente che il tempo giusto<strong>per</strong> togliere il CVP è entro 72oreP2-1 il sistema <strong>in</strong>formativo èaggiornato e basato sullamiglior evidenza.S2-2 la data di <strong>in</strong>serimento delCVP è r<strong>in</strong>tracciabileP2-2 la data d’<strong>in</strong>serimento delCVP è registrata nelladocumentazione cl<strong>in</strong>icaS2-3 P2-3 R2-3R2-1 lo staff conosce I tempiottimali <strong>per</strong> la rimozione deiCVPR2-2 la data di <strong>in</strong>serimento delCVP è segnalata <strong>in</strong> unaposizione nota e vic<strong>in</strong>o al puntod’<strong>in</strong>serzione.3 il 100% dei pazienti <strong>in</strong> condizioni d’emergenza hanno il CVP riposizionato entro 24 ore.Struttura Processo RisultatoS3-1 le circostanze e il sitod’<strong>in</strong>serzione del CVP sonodocumentateP3-1 <strong>per</strong>sonale qualificato ècontattato al f<strong>in</strong>e diriposizionare il CVPR3-1 il CVP è riposizionatoentro 24 oreS3-2 P3-2 R3-2S3-3 P3-3 R3-3Firmadata32


Criteri Attività di <strong>audit</strong> Risultati e commenti AderenzaRaggiunta AttesaIndicatoridi <strong>audit</strong>1 S1-1 presenza di l<strong>in</strong>ee guidaprocedurali <strong>per</strong> lo staffsull’uso degli arti su<strong>per</strong>ioricome sede elettiva <strong>per</strong> i CVPS1-2 sono disponibiliaggiornamenti eaddestramentiRevisionare le politiche e leprocedure (2 giorni, tutti idocumenti)Esam<strong>in</strong>are i programmieducativi e di addestramento <strong>in</strong>riferimento all’<strong>in</strong>serimento deiCVP negli arti su<strong>per</strong>iori ( 1giorno, tutti i documenti)Il manuale e le politiche non descrivonola selezione dei punti di <strong>in</strong>serimentonegli arti su<strong>per</strong>ioriI corsi e gli addestramenti def<strong>in</strong>isconogli arti su<strong>per</strong>iori come zone di<strong>in</strong>serimento dei CVP ma la pratica se nediscosta0%50%100%(risposte sìad entrambele domande)23S2-1 le l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>dicanochiaramente che il tempogiusto <strong>per</strong> rimuovere il CVP èentro 72 ore.S2-2 la data di <strong>in</strong>serimentodel CVP è r<strong>in</strong>tracciabileS3-1 le circostanze e il sito di<strong>in</strong>serimento del CVP sonodocumentateComparare le l<strong>in</strong>ee guida con glistandard di Miglior Pratica (4giorni, manuale di pratica)Revisionare la documentazionepiù rilevante <strong>per</strong> le segnalazionidelle date di <strong>in</strong>serimento (5giorni, 10 casi, tutti i documenti)Revisionare la documentazione<strong>per</strong> la segnalazione dellecircostanze circa l’<strong>in</strong>serimentodel CVP (5 giorni, 10 casi, tutti idocumentiLe <strong>in</strong>formazioni prese dalla MigliorPratica stanno <strong>per</strong> essere <strong>in</strong>serite nelmanuale <strong>per</strong> quanto riguarda i tempi dirimozione dei CVPSì Sì Sì No No Sì No No No noLa situazione <strong>in</strong> cui è stato <strong>in</strong>serito ilCVP è chiaramente r<strong>in</strong>tracciabile siaquando è avvenuto <strong>in</strong> emergenza sia <strong>in</strong>via rout<strong>in</strong>aria <strong>in</strong> tutte le cartelle dei 10pazienti0%40%100%100%100%100%(di rispostesì)33


Criteri Attività di <strong>audit</strong> Risultati e commenti AderenzaRaggiunta AttesaIndicatoridi <strong>audit</strong>123P1-1 lo staff è <strong>in</strong> grado diaccedere alle procedure piùrilevanti sull’<strong>in</strong>serimento deiCVPP1-2 lo staff è competentenell’<strong>in</strong>serimento dei CVPVedere dove è riposto il manualedelle procedure, <strong>in</strong>tervistare lostaff (tutto lo staff, 6 giorni)Osservare lo staff mentre<strong>in</strong>serisce il CVP nell’artosu<strong>per</strong>iore. (10 membri dellostaff, 6 giorni)Il manuale è riposto <strong>in</strong> guardiola, nonsottochiave, facilmente accessibile.Sì Sì Sì Sì Sì Sì Sì No Sì Sì100%90%, 10osservati100%100%P2-1 il sistema <strong>in</strong>formativo èaggiornato e basato sullamiglior evidenzaRevisionare le procedure e lel<strong>in</strong>ee guida <strong>per</strong> l’evidenza (6giorni, tutti i documenti)Il manuale pratico non è chiaramentebasato sull’evidenza <strong>per</strong> quantoriguarda i tempi di rimozione0%100%P2-2 la data di <strong>in</strong>serimentodel CVP è registrataVerificare la documentazionepr<strong>in</strong>cipale <strong>per</strong> ricercare lesegnalazioni delle dated’<strong>in</strong>serimento (6 giorni, tutte lecartelle cl<strong>in</strong>iche)Sì Sì Sì Sì No No Sì Sì Sì SìRevisionate 10 cartelle cl<strong>in</strong>iche dipazienti con CVP. Non c’erano altripazienti con CVP ricoverati <strong>in</strong> reparto80%100%P3-1 <strong>per</strong>sonale qualificato ècontattato al f<strong>in</strong>e diriposizionare il CVPVerificare i fogli di ricovero <strong>per</strong>ricercare segnalazioni di<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> emergenza dovele condizioni di asepsi possonoessere state compromesse (6giorni, tutte le cartelle cl<strong>in</strong>iche)Sì Sì No No NoIdentificati 5 <strong>in</strong>canulamenti fatti <strong>in</strong>emergenza con rischio dicompromissione dell’asepsi, 3 nonfurono sostituiti entro 24 ore40% 100%(di rispostesì)34


_________________________________STRUTTURA/REPARTOJBICLINICAL AUDITINGPROGRAMTema dell’Audit:Gestione dei dispositivi di accesso vascolare <strong>per</strong>iferico (cateteri venosi <strong>per</strong>iferici: CVP)SINTESI DEI RISULTATI DELL’AUDIT E PIANO D’AZIONE1. S1-1 a S1-2Problemi identificati Azioni Responsabilità e data previstaIl manuale non def<strong>in</strong>isce di<strong>in</strong>serire i CVP negli artisu<strong>per</strong>ioriSollecitare la costituzione dellacommissione <strong>per</strong> la revisionedel manualeFirma2 settimane2. S2-1 a S2-2Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista1. Il manuale non def<strong>in</strong>isce itempi ideali di rimozioneSollecitare la costituzione diuna commissione <strong>per</strong> larevisione della praticaFirma2 settimane2. La l<strong>in</strong>ea guida <strong>per</strong>l’<strong>in</strong>serimento dei CVP e i lorotempi di <strong>per</strong>manenza non èdisponibile <strong>in</strong> repartoRaccomandare l’estensione dimanuali pratici comprensivi diesempi di strumenti diregistrazioneFirma1 mese3. S3-1 a …………..Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista35


SINTESI DEI RISULTATI DELL’AUDIT E PIANO D’AZIONE cont<strong>in</strong>ua…………….4.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista5.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data previstaCONCLUSIONI E RISULTATI DELL’ATTIVITA’ DI AUDITFIRMADATA:36


ALLEGATO 2Modello di scheda <strong>per</strong> un <strong>audit</strong>37


_________________________________STRUTTURA/REPARTOJBICLINICAL AUDITINGPROGRAMTema dell’Audit:Obiettivi dell’Audit:Razionale:Gruppo di Audit:DEFINIZIONILINEE GUIDA1INDICATORI <strong>per</strong> l’AUDIT1.22.33.Bibliografia:Firmadata38


INDICATORI <strong>per</strong> l’AUDIT1.Struttura Processo RisultatoS1- P1- R1-S2- P2- R2-S3- P3- R3-S4- P4- R4-2Struttura Processo RisultatoS1- P1- R1-S2- P2- R2-S3- P3- R3-S4- P4- R4-3Struttura Processo RisultatoS1- P1- R1-S2- P2- R2-S3- P3- R3-S4- P4- R4-Firmadata39


Criteri Attività di <strong>audit</strong> Risultati e commenti AderenzaRaggiunta Attesa40Indicatoridi <strong>audit</strong>


Criteri Attività di <strong>audit</strong> Risultati e commenti AderenzaRaggiunta Attesa41Indicatoridi <strong>audit</strong>


_________________________________STRUTTURA REPARTOJBICLINICAL AUDITINGPROGRAMTema dell’Audit:SINTESI DEI RISULTATI DELL’AUDIT E PIANO D’AZIONE1.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista2.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista3.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista42


SINTESI DEI RISULTATI DELL’AUDIT E PIANO D’AZIONE cont<strong>in</strong>ua…………….4.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data prevista5.Problemi identificati Azioni Responsabilità e data previstaCONCLUSIONI E RISULTATI DELL’ATTIVITA’ DI AUDITFIRMADATA:43

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