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Kaki in Agricoltura biologica - Tec.bio

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Il <strong>Kaki</strong><strong>in</strong> <strong>Agricoltura</strong> <strong><strong>bio</strong>logica</strong>Le esigenze podologichedella coltura sono limitate,si adatta a terreni con pHsubacido o subalcal<strong>in</strong>o, manon eccessivamente asfitticoo siccitoso. Le temperaturecritiche sono considerate 0°Cnel periodo primaverile edautunnale, – 3°C per un’ora,poco prima della chiusura dellegemme e -15 durante l’<strong>in</strong>verno.<strong>Kaki</strong>La sua coltivazione <strong>in</strong> <strong>bio</strong>logicoè piuttosto semplice, <strong>in</strong>quanto poche sono le avversitàfitosanitarie. MaggioriImpianto - foto A. Franceschiproblemi si riscontrano nellacommercializzazione, dato che l’uso di etilene per questa coltura non è ammesso dallanormativa (solo per le banane).La commercializzazione del kaki deve essere fatta selezionando man mano i kaki chesi avvic<strong>in</strong>ano alla maturazione <strong>in</strong> vic<strong>in</strong>anza di altra frutta. I frutti maturati con questamodalità sono però più facilmente soggetti ad avvizzimento.Scelta del port<strong>in</strong>nestoDYOSPIRUS LOTUS: port<strong>in</strong>nesto più diffuso emediamente suscettibile al tumore batterico (Agrobacteriumtumefaciens). L’apparato radicale non èfittonante, poco pollonifero, di notevole vigore eduniformità. Resistenza media al freddo, possono verificarsidanni da gelo nei primi 7-8 anni di impianto.Scelta varietaleKAKI TIPO (5-10/10): ottima aff<strong>in</strong>ità d’<strong>in</strong>nesto, produttivitàelevata, sapore ottimo. Raccolta a partire da<strong>in</strong>izio ottobre, nel momento del viraggio dei frutti dalverde <strong>in</strong>tenso al giallo-arancio. I frutti non devono69


<strong>Kaki</strong>avere semi, qu<strong>in</strong>di gli impianti devono essere monovarietali,anche se la presenza dei semi rende eduli ifrutti alla raccolta perché non astr<strong>in</strong>genti.ROJO BRILLANTE (15-25/10): varietà spagnola, f<strong>in</strong>oal quarto anno d’impianto si può assistere ad una fortecascola che <strong>in</strong> seguito scompare.Difesa fitosanitariaCocc<strong>in</strong>iglia a stella:Ceroplastes rusci e Ceroplastes japonicusForme di allevamento esesti di impiantoLe forme d’allevamento più affermate sono il vasobasso e la palmetta.PIRAMIDE: funzionale da un punto di vista fisiologico.PALMETTA: funzionale da un punto di vista fisiologico,presenza di 3-4 palchi alla distanza di 80-100 cm.CANDELABRO O PALMETTA A TRE BRAN-CHE: ad un’altezza di 40-50 cm si dipartono 3 brancheche arrivano f<strong>in</strong>o a 3,5-4 m.Gestione del suolo efertilizzazionePer quanto riguarda le <strong>in</strong>dicazioni generali relativealla gestione del suolo e fertilizzazione si r<strong>in</strong>via alleschede “Pratiche agronomiche” e “Fertilizzazioneorganica”.femm<strong>in</strong>a di Ceroplastes rusci - foto Servizio Fitosanitario RegionaleCiclo <strong>bio</strong>logico:C. rusci compie 1-2 generazioni e sverna come neanidedi terza età mentre C. japonicus svolge 1 sola generazionecon svernamento allo stato di femm<strong>in</strong>a fecondata.L’ovodeposizione com<strong>in</strong>cia <strong>in</strong> aprile-maggioe si prolunga per tutto giugno. Le neanidi nascono <strong>in</strong>maggio e da agosto <strong>in</strong> poi. In autunno migrano suirametti per svernare.Danni:gli adulti e le neanidi <strong>in</strong>festano rametti, foglie e frutti.Con la loro azione trofica possono provocare deperimentivegetativi. La melata prodotta imbratta la vegetazionee, soprattutto, i frutti su cui si sviluppanoabbondanti fumagg<strong>in</strong>i.Difesa fitosanitaria:<strong>in</strong>tervenire prima di rottura gemme e possibilmentedopo la potatura con olio m<strong>in</strong>erale o olio m<strong>in</strong>erale ezolfo (5-6 l/hl)TERRENI PIRAMIDE PALMETTA CANDELABROElevata fertilità(pianura)Scarsa fertilità(coll<strong>in</strong>a)5,5 X 5,5 4,5 X 4,0 4,3-4,5 X 3,05,5 X 5,0 4,5 X 3,5 4,0 X 3,0Tabella da Discipl<strong>in</strong>ari Di Produzione Integrata, 2004 e Schede tecniche Osservatorio Agroambientale,Alberto Ald<strong>in</strong>i, 199970


Cotonello: Pseudococcus viburniCiclo <strong>bio</strong>logicocompie diverse generazioni annuali (<strong>in</strong> relazione aldecorso climatico) e lo svernamento può avvenire <strong>in</strong>qualsiasi stadio di sviluppo.Danniconsistenti colonie di adulti e neanidi del cotonellosi localizzano soprattutto sotto le brattee calic<strong>in</strong>e deifrutti che vengono deturpati dall’abbondante melataprodotta durante l’attività trofica e dalla presenza dilanugg<strong>in</strong>e e ovisacchi. In caso di forti attacchi i fruttideperiscono e cadono.Difesa fitosanitaria:<strong>in</strong>tervenire a f<strong>in</strong>e <strong>in</strong>verno e alla nascita delle neanidicon olio m<strong>in</strong>erale o olio m<strong>in</strong>erale e zolfo (5-6 l/hl).Mosca della frutta:Ceratitis capitataMosca della frutta, adulto - foto Consorzio Fitosanitario di ModenaCiclo <strong>bio</strong>logico:sverna come pupa nel terreno. Il suo comportamento<strong>bio</strong>logico è strettamente legato alla temperatura e ilnumero di generazioni che compie (da 2 a 4 nel nord)varia al variare delle condizioni climatiche.Gli adulti compaiono da giugno ma è fra settembre enovembre che si registrano le massime presenze.Danni:le punture di ovideposizione lacerano l’epicarpo deifrutti causando una colorazione nerastra, che, con ilprosieguo della maturazione, porta a lacerazioni. Inseguito i frutti colpiti vanno soggetti a marciumi, conconseguente <strong>in</strong>commerciabilitàPrevenzione:evitare le consociazioni o l’eccessiva vic<strong>in</strong>anza conaltre specie fruttifere suscettibili. In impianti danneggiatiprecedentemente può essere utile eseguireuna leggera erpicatura nel periodo di f<strong>in</strong>e <strong>in</strong>verno perportare <strong>in</strong> superficie ed esporre, qu<strong>in</strong>di, agli agentiatmosferici il maggior numero possibile di pupe present<strong>in</strong>el terreno.Difesa fitosanitaria:monitorare la presenza della mosca con l’ausilio ditrappole cromotropiche gialle. A partire dalla fase dipre-<strong>in</strong>vaiatura, <strong>in</strong> caso di volo, si possono eseguire <strong>in</strong>terventicon un’esca proteica specifica pronta all’usoa base di sp<strong>in</strong>osad: si diluisce 1 litro di prodotto <strong>in</strong> 4litri di acqua (5 litri di soluzione/ha).Si raccomanda di miscelare <strong>in</strong> un contenitore tiposecchio <strong>in</strong> modo accurato ed energico almeno per3/4 m<strong>in</strong>uti, f<strong>in</strong>o ad ottenere una sospensione uniforme,eseguire il trattamento entro le 12 ore dalla preparazionedella miscela.La distribuzione è da fare utilizzando pompe a spallacon getto unico e ugello s<strong>in</strong>golo formando chiazze di30-40 cm oppure utilizzando pompe portate da unatrattrice applicando il prodotto <strong>in</strong> banda di circa 15-20 cm di larghezza con getto unico e ugello s<strong>in</strong>golo(max. 15 litri di soluzione per ettaro). L’efficacia degli<strong>in</strong>terventi è di 8-10 giorni.In alternativa <strong>in</strong>tervenire con piretro, eventualmente<strong>in</strong> miscela ad olio.Per la cattura massale <strong>in</strong>nescare trappole (bottiglie<strong>in</strong> polietilene, con tappo giallo brevettato oppure duestrisce adesive gialle nella circonferenza e due fori di10 mm circa) con 0,3 litri di soluzione al 10% di esca,appenderle nel lato sud ed impiegare circa 25 trappole/ha.A f<strong>in</strong>e campagna le trappole sono da raccogliere,smaltirle o riporle <strong>in</strong> luogo sicuro.<strong>Kaki</strong>71


<strong>Kaki</strong>Sesia: Synanthedon tipuliformisCiclo <strong>bio</strong>logico:gli adulti volano da aprile a settembre con un periododi massimo sfarfallamento che va da metà giugno ametà luglio. Le femm<strong>in</strong>e depongono le uova alla biforcazionedei rami. Le larve penetrano nella piantaattraverso ferite o screpolature corticali.Adulto di sesia - foto Servizio Fitosanitario RegionaleDanni:le larve del rodilegno provocano gallerie all’impalcaturadelle branche, alla biforcazione dei rami o nelpunto di <strong>in</strong>nesto.Un <strong>in</strong>tervento autunnale con i nematodi entomopatogenicontro le larve svernanti può contribuireal contenimento di questa avversità. Negli ambientidell’Emilia Romagna mostrano migliore efficacia ecostanza di risultati i prodotti a base di Ste<strong>in</strong>ernemafeltiae, rispetto ad altri ceppi. I nematodi sono parassitoididei lepidotteri dei quali provocano la mortepenetrando dalle aperture naturali della larva dellavittima e liberando un batterio sim<strong>bio</strong>nte che si riproducedando orig<strong>in</strong>e a toss<strong>in</strong>e letali per il fitofago.Il prodotto è da applicare all’<strong>in</strong>izio o durante una pioggia,non appena i tronchi e le branche sono completamentebagnati, <strong>in</strong> modo che vi sia un velo d’acquasulla vegetazione, con temperature medie maggiorio uguali a 10°C. Le formulazioni si presentano comeuna massa disidratata <strong>in</strong> un substrato <strong>in</strong>erte, che siriattiva sotto forma di sospensione acquosa, da mantenere<strong>in</strong> agitazione ed utilizzare entro 10 ore dallapreparazione. La sospensione viene distribuita conl’atomizzatore aziendale impiegando 1500 l/ha, conl’accortezza di non superare pressioni di 2000 kPa(20 bar) e adottare ugelli a cono con diametro superiorea 500 _m (0,5 mm); i filtri presenti devono esserelarghi almeno 300 _m (50 mesh) altrimenti devonoessere rimossi per non danneggiare i nematodi.La dose di prodotto utilizzato per il trattamento autunnalecontro carpocapsa è di 1,5 miliardi di nematodi,non scendere al di sotto di 1 miliardo di nematodiad ettaro. Il rispetto delle condizioni di impiego è fondamentaleper l’efficacia della tecnica.Il prodotto può essere conservato a 4-6°C (<strong>in</strong> frigo)per al massimo 3 mesi, ma non è possibile utilizzarlol’anno successivo.Prevenzione:è possibile effettuare la spennellatura con calce nelleparti colpite del tronco. Utile raschiare la cortecciaall’impalcatura delle branche cercando di elim<strong>in</strong>are lelarve portate allo scoperto.Difesa fitosanitaria:iimpiego di trappole alimentari <strong>in</strong>nescate con un liquidocostituito da una miscela di acqua, zucchero ev<strong>in</strong>o rosso per la cattura degli adulti. Le trappole possonoessere acquistate da ditte specializzate oppurepreparate artigianalmente riutilizzando delle bottigliedi plastica <strong>in</strong> cui si sia ricavata una f<strong>in</strong>estrella lateraleper l’entrata degli <strong>in</strong>setti.Si r<strong>in</strong>graziano per i loro contributi:Pierangela Schiatti, Agnese Franceschi,Loredana Antoniacci, Massimo Bariselli,Mauro Boselli, Riccardo Bugiani,Alberto Ald<strong>in</strong>i, Stefano Caruso,Roberto Colombo, Paola Pirazz<strong>in</strong>i,Riccardo Cornale, Alberto Reggiani,Guido Ghermandi, Maria Grazia Tommas<strong>in</strong>i,Moreno ToselliAggiornamento 201172

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