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Riccardo Perotta e Luca Bertoli* I compiti degli organi di controllo in ...

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Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”<strong>Riccardo</strong> <strong>Perotta</strong> e <strong>Luca</strong> Bertoli *I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazionistraor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessioneAbstractLe operazioni straor<strong>di</strong>narie rappresentano eventi della vita delle società <strong>in</strong> cui assumono peculiare rilievo lereciproche <strong>in</strong>terazioni tra gli <strong>organi</strong> e le funzioni societarie. In particolare, il presente scritto si soffermasulla natura e sulle caratteristiche dell’attività <strong>di</strong> verifica propria <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e, fra questi, <strong>in</strong>special modo del collegio s<strong>in</strong>dacale. L’analisi del presente scritto verte sulla generalità delle operazioni <strong>di</strong>gestione straor<strong>di</strong>naria, per operare particolari riferimenti agli istituti della fusione, della scissione e delconferimento d’azienda, che mostrano aspetti <strong>di</strong> particolare <strong>in</strong>teresse legati alla procedura dettata dallegislatore e alla documentazione che deve essere prodotta. Sotto tale ultimo profilo, elementi <strong>di</strong> particolaresignificatività sono <strong>in</strong>dubbiamente rappresentati, anche nella prospettiva <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, dallevalutazioni sul cui fondamento sono def<strong>in</strong>ite le operazioni straor<strong>di</strong>narie e che costituiscono l’oggettocaratteristico dei documenti normativamente previsti, quali la perizia <strong>di</strong> stima del conferimento e ilprogetto <strong>di</strong> fusione e <strong>di</strong> scissione.(Saggio licenziato nel mese <strong>di</strong> giugno 2010)PremessaDottr<strong>in</strong>a e prassi si sono, soprattutto nei tempi più recenti, sempre più confrontate suargomenti concernenti la corporate governance, <strong>in</strong> generale e, <strong>in</strong> particolare, riguardo agli aspettipiù specificamente concernenti il sistema dei controlli societari. Quest’ultimo ha <strong>di</strong> recente posto<strong>in</strong> evidenza specifiche tematiche quali l’effettiva vali<strong>di</strong>tà del medesimo, la sua efficacia, iconnessi costi (<strong>in</strong>clusi quelli <strong>di</strong> agenzia, <strong>in</strong>tesi come costi conseguenti alla separazione traproprietà della società e management della stessa), il coor<strong>di</strong>namento dei numerosi attori preposti— ciascuno relativamente al proprio ruolo e alla propria funzione — al <strong>controllo</strong> (collegios<strong>in</strong>dacale, società <strong>di</strong> revisione, amm<strong>in</strong>istratori <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti e <strong>di</strong> m<strong>in</strong>oranza, comitato <strong>di</strong> <strong>controllo</strong><strong>in</strong>terno, responsabile dell’<strong>in</strong>ternal au<strong>di</strong>t, responsabile dei documenti contabili, <strong>organi</strong>smo <strong>di</strong>vigilanza...) nonché il <strong>di</strong>vario tra corpus normativo e corporate governance effettiva,conseguente anche al fatto che quest’ultima sempre più <strong>di</strong>fficilmente riesce a essere compliant aduna legislazione densa <strong>di</strong> formalità, prescrizioni, adempimenti. In Italia, <strong>in</strong>oltre, l’esistenza <strong>di</strong> una Università Commerciale L. Bocconi2231


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”proprietà fortemente concentrata comporta l’esigenza <strong>di</strong> vigilare sulla eventualità che lamaggioranza utilizzi la società per estrarre a proprio vantaggio i cosiddetti benefici privati del<strong>controllo</strong> 1 . In buona sostanza, un efficiente sistema <strong>di</strong> controlli, benché a volte s<strong>in</strong> troppoarticolato e complesso, risulta essere il primo baluardo contro molteplici fattori <strong>di</strong> rischio, quali,tra gli altri, fenomeni <strong>di</strong> earn<strong>in</strong>gs manipulation e possibili collusioni tra proprietà e management,<strong>di</strong>retta espressione della proprietà medesima.Il tema della corporate governance, poi, risulta essere particolarmente complesso se sipensa alla numerosità delle fonti, alla scarsa omogeneità <strong>di</strong> talune norme, alla sovrapposizionedei <strong>compiti</strong> tra i <strong>di</strong>versi <strong>organi</strong> preposti al <strong>controllo</strong>, alla sostanziale mancanza <strong>di</strong> un testo unico,alle <strong>in</strong>certezze che caratterizzano il contesto normativo che non può non essere <strong>in</strong>fluenzato da unambiente esterno che mai forse come <strong>in</strong> questo periodo presenta forti elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scont<strong>in</strong>uità.Quanto sopra premesso, si è <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato nell’analisi dell’operato <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> societaripreposti al <strong>controllo</strong> nel caso <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie il tema oggetto del presente contributo, eciò soprattutto – a parte naturalmente l’<strong>in</strong>teresse che la materia suscita nonché l’attualità dellamedesima – per la non eccessiva attenzione che la tematica <strong>in</strong> esame ha f<strong>in</strong>ora ricevuto da chi sioccupa o si è occupato <strong>di</strong> governance e <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>. Inoltre, considerata la molteplicitàdei sistemi <strong>di</strong> governance previsti dal co<strong>di</strong>ce, per pura semplicità espositiva si fa riferimento almodello tra<strong>di</strong>zionale, che risulta peraltro <strong>di</strong> gran lunga quello maggiormente adottato nel nostroPaese. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, nell’esposizione che segue, l’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> viene identificato nel collegios<strong>in</strong>dacale.Le operazioni <strong>di</strong> gestione straor<strong>di</strong>naria <strong>in</strong> ambito <strong>in</strong>terno e <strong>in</strong>ternazionale:def<strong>in</strong>izioniDal momento che le società possono operare sia <strong>in</strong> un contesto <strong>di</strong> pr<strong>in</strong>cipi contabilidomestici, sia <strong>in</strong> ambiente Ias/Ifrs, <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>fferenti ambiti normativi occorre tener conto quandosi vuole def<strong>in</strong>ire cosa si <strong>in</strong>tenda per operazioni <strong>di</strong> gestione straor<strong>di</strong>naria. Infatti, mentre nelcontesto domestico le operazioni <strong>in</strong> esame identificano il loro comune denom<strong>in</strong>atore nellastraor<strong>di</strong>narietà che le contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue e che le colloca al <strong>di</strong> fuori dell’ambito della or<strong>di</strong>nariagestione aziendale, la categoria delle bus<strong>in</strong>ess comb<strong>in</strong>ations risulta caratterizzata da un criterio <strong>di</strong>identificazione molto più str<strong>in</strong>gente, che si sostanzia nella def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> aggregazione aziendalefornita dall’Ifrs 3, qualificata come transazione o altro evento con il quale un soggetto(l’acquirente) ottiene il <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> un altro soggetto (l’acquisito). Pertanto, alla luce <strong>di</strong> quantoesposto, mentre non si pongono problemi ad <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare come costituenti operazionistraor<strong>di</strong>narie, sia nel contesto domestico che <strong>in</strong> quello <strong>in</strong>ternazionale, la fusione, la scissione, ilconferimento, la cessione d’azienda, si osserva come la trasformazione e la liquidazione –classificate anch’esse, analogamente alle fattispecie sopra <strong>in</strong><strong>di</strong>cate, come operazioni <strong>di</strong> gestionestraor<strong>di</strong>naria – non siano riconducibili nell’ambito delle bus<strong>in</strong>ess comb<strong>in</strong>ations, dal momento chele medesime non determ<strong>in</strong>ano alcuna aggregazione tra entità <strong>di</strong>fferenti, comportando, <strong>in</strong>vece,rispettivamente la mo<strong>di</strong>ficazione della forma giuri<strong>di</strong>ca e la <strong>di</strong>smissione del complesso aziendale.1 In merito all’ottenimento da parte del management <strong>di</strong> benefici privati del <strong>controllo</strong>, cfr. L.A. BIANCHI,Amm<strong>in</strong>istratori non esecutivi e amm<strong>in</strong>istratori <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti tra teoria e prassi, <strong>in</strong> Riv. dott. comm., 2007,51.2232


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”Peraltro, la circostanza per cui il riferimento primo della riportata def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> bus<strong>in</strong>esscomb<strong>in</strong>ation sia rappresentato dal concetto <strong>di</strong> bus<strong>in</strong>ess, <strong>in</strong>teso come complesso aziendale <strong>in</strong>funzionamento, non risulta rivestire carattere meramente def<strong>in</strong>itorio: appare, <strong>in</strong>fatti, evidentecome non possano essere qualificate bus<strong>in</strong>ess comb<strong>in</strong>ations operazioni aventi ad oggetto iltrasferimento <strong>di</strong> s<strong>in</strong>gole attività o <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> attività non costituenti un’azienda, a meno che lestesse non facciano acquisire il <strong>controllo</strong> dell’entità trasferitaria al soggetto trasferente, poiché <strong>in</strong>tal modo si concreterebbe una delle fattispecie (la reverse acquisition) tramite le quali sirealizzano le bus<strong>in</strong>ess comb<strong>in</strong>ations.Tale delimitazione è, dunque, <strong>di</strong> particolare momento se si considera che <strong>in</strong> ambitodomestico, al contrario, le operazioni <strong>di</strong> gestione straor<strong>di</strong>naria possono avere ad oggetto siaimprese <strong>in</strong> funzionamento che s<strong>in</strong>goli elementi patrimoniali. Si fa riferimento, <strong>in</strong> particolare,all’art. 2343 del co<strong>di</strong>ce civile – riguardante i conferimenti <strong>di</strong> beni <strong>in</strong> natura e <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti – nella cui<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a sono ricompresi sia il conferimento <strong>di</strong> s<strong>in</strong>gole attività sia, come sostenuto pressochéunanimemente dalla dottr<strong>in</strong>a, il conferimento <strong>di</strong> azienda. Analoga impostazione caratterizza l’art.2506 che, nel def<strong>in</strong>ire le forme <strong>di</strong> scissione, prevede che tale operazione non trovi attuazione solome<strong>di</strong>ante il trasferimento <strong>di</strong> un bus<strong>in</strong>ess, ma, al contrario, anche <strong>di</strong> s<strong>in</strong>gole attività o, comunque,<strong>di</strong> un <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> elementi patrimoniali non costituenti un complesso aziendale; nella menzionatanorma, <strong>in</strong>fatti, il legislatore concepisce la scissione quale operazione realizzata da una societàme<strong>di</strong>ante l’assegnazione <strong>di</strong> tutto il proprio patrimonio a più beneficiarie oppure solo <strong>di</strong> una parte<strong>di</strong> quest’ultimo – <strong>in</strong> tal caso anche ad una sola beneficiaria – non rilevando la qualificazione <strong>di</strong>bus<strong>in</strong>ess della frazione patrimoniale trasferita.In<strong>di</strong>pendentemente dall’ambito normativo, domestico o <strong>in</strong>ternazionale, <strong>in</strong> cui le stesse sicollocano, è <strong>in</strong><strong>di</strong>scutibile che, proprio per il modo <strong>in</strong> cui vengono strutturate, le operazioni <strong>di</strong>gestione straor<strong>di</strong>naria rappresentano eventi <strong>di</strong> particolare rilievo della vita della società, <strong>in</strong> cuiassumono significativa rilevanza le reciproche <strong>in</strong>terazioni tra gli <strong>organi</strong> deputati alla gestione e al<strong>controllo</strong> e le funzioni societarie.Il ruolo dell’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>Con riferimento ai <strong>compiti</strong> del collegio s<strong>in</strong>dacale, è noto come la normativa civilisticaimponga allo stesso <strong>di</strong> verificare anzitutto il rispetto della legge e dello statuto (art. 2403 delco<strong>di</strong>ce civile). In merito si rileva che, costituendo le pr<strong>in</strong>cipali operazioni <strong>di</strong> gestionestraor<strong>di</strong>naria istituti dettagliatamente regolamentati e <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ati sotto il profilo normativo, è <strong>di</strong>tutta evidenza come all’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> spetti il compito <strong>di</strong> verificare il pieno rispetto delleregole, sostanziali e procedurali, stabilite dalla legge (attribuzione delle competenze <strong>degli</strong> <strong>organi</strong>a deliberare, possibilità della società <strong>di</strong> accedere all’operazione straor<strong>di</strong>naria, tempistiche,depositi e iscrizioni presso il registro imprese, deposito della documentazione, acquisizione <strong>di</strong>perizie e attestazioni, e così via). In tal senso, il ruolo ricoperto dal collegio s<strong>in</strong>dacale manifestasovrapposizioni con i <strong>compiti</strong> propri dell’organo amm<strong>in</strong>istrativo nonché, talvolta, del pubblicoufficiale (notaio) deputato alla stesura <strong>di</strong> parte della documentazione richiesta dalla legge.Analogamente, rientra nel menzionato obbligo normativo <strong>di</strong> vigilanza del rispetto dellalegge e dello statuto la puntuale verifica <strong>di</strong> eventuali limitazioni previste dallo statuto o dall’attocostitutivo, riguardanti ad esempio i quorum costitutivi o deliberativi (naturalmente ove la leggene consenta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti), piuttosto che l’esistenza del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> recesso (si pensi ad esempio alla2233


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”facoltà consentita alle società per azioni ai sensi dell’art. 2437, comma 4, del co<strong>di</strong>ce civile, chepotrebbe trovare applicazione con riferimento alla fusione o alla scissione). Inoltre, spetta sempreal collegio verificare che vi sia coerenza tra operazione straor<strong>di</strong>naria e oggetto sociale previstodallo statuto e, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, valutare che l’operazione non produca mo<strong>di</strong>fiche sostanziali all’oggettosociale effettivamente esercitato, tali da non rendere più quest’ultimo coerente con quelloprevisto dallo statuto.È altrettanto noto, tuttavia, che il <strong>controllo</strong> da parte del collegio s<strong>in</strong>dacale non si puòaffatto limitare alla sola vigilanza del rispetto della legge o dello statuto; <strong>in</strong>fatti, il co<strong>di</strong>ce civilerichiede al collegio <strong>di</strong> vigilare sul «rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> corretta amm<strong>in</strong>istrazione e <strong>in</strong>particolare sull’adeguatezza dell’assetto <strong>organi</strong>zzativo, amm<strong>in</strong>istrativo e contabile adottato dallasocietà e sul suo concreto funzionamento».È evidente come tale precetto trovi ampia applicazione nell’ambito <strong>di</strong> operazioni che, perloro natura, sono atte a produrre rilevanti ripercussioni sull’assetto <strong>organi</strong>zzativo, amm<strong>in</strong>istrativoe contabile. Si pensi, ad esempio, al caso <strong>di</strong> fusione tra due società preesistenti e operative,laddove si verifica una concentrazione <strong>in</strong> capo ad una struttura, organo o soggetto unici <strong>di</strong>funzioni precedentemente ripartite <strong>in</strong> capo a strutture, <strong>organi</strong> o soggetti <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti; una siffattaaggregazione è senz’altro atta a produrre duplicazioni <strong>di</strong> ruoli e a rendere necessarie nuoveallocazioni <strong>di</strong> mansioni, oltreché a richiedere l’adozione <strong>di</strong> procedure o regole comuni earmonizzate. Peraltro, potrebbe altresì accadere che, per effetto dell’aggregazione, taluni funzionisocietarie possano <strong>di</strong>mostrarsi, dopo l’operazione, <strong>in</strong>adeguate a supportare una realtà aziendaleprofondamente accresciuta per effetto <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> crescita perseguita tramite acquisizione.In un simile scenario il collegio dovrà valutare l’adeguatezza del nuovo sistema <strong>organi</strong>zzativo,amm<strong>in</strong>istrativo e contabile, seguendo anche i processi <strong>di</strong> efficientamento, razionalizzazione earmonizzazione successivi all’operazione.Si consideri poi l’ipotesi <strong>di</strong> acquisto del <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> una società o <strong>di</strong> un gruppo, laddoveè frequente che la società acquirente proceda all’accentramento <strong>di</strong> talune funzioni (tipicamentequelle amm<strong>in</strong>istrative e contabili nonché <strong>di</strong> tesoreria). In tal caso, tanto l’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>dell’acquirente quanto quello dell’acquisita saranno <strong>in</strong>vestiti dell’obbligo <strong>di</strong> verificarel’adeguatezza del sistema <strong>organi</strong>zzativo, quale risultante dall’adozione dei menzionati processi <strong>di</strong>razionalizzazione <strong>in</strong>terna.Tali richiami normativi ed esemplificazioni consentono <strong>di</strong> riconoscere al collegios<strong>in</strong>dacale un ruolo che presc<strong>in</strong>de da un’attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> meramente formale. In merito, siricorda che, <strong>in</strong> tema <strong>di</strong> controlli societari, si è molto <strong>di</strong>scusso sulla natura <strong>di</strong> quello riservato alcollegio s<strong>in</strong>dacale e, <strong>in</strong> particolare, se si tratti <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> mera legalità formale/sostanzialeoppure se lo stesso si estenda al merito delle scelte gestionali 2 . Al riguardo, il riferimento2 Sul punto si registrano, peraltro sotto un profilo forse più def<strong>in</strong>itorio che sostanziale, op<strong>in</strong>ioni <strong>di</strong>verse.A. CASÒ, Il collegio s<strong>in</strong>dacale nelle società quotate, <strong>in</strong> Riv. dott. comm., 2007, 62, precisa: «abbiamosempre sostenuto che chi riveste funzioni <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> non deve occuparsi del profilo gestorio, ma abbiamoanche sempre precisato che occorre porre attenzione al <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> merito, perché qualora si ritenesse chegli <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> debbano vigilare sul merito delle scelte amm<strong>in</strong>istrative, si andrebbe a sovrapporreuna struttura <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> ad una <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istrazione». M. CATTANEO, Organismi <strong>di</strong> governo e <strong>controllo</strong>: ilparere dei protagonisti, <strong>in</strong> Riv. dott. comm., 2007, 99, osserva: «Tuttavia, anche quando si verificano delleepocali mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>di</strong> <strong>organi</strong>zzazione del <strong>controllo</strong> del sistema <strong>di</strong> rischi nelle imprese, ritengo chesussista uno stretto legame con l’attività <strong>di</strong> un Collegio s<strong>in</strong>dacale consapevole che, come e` noto, oggiagisce non tanto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> mero <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> legittimità ma <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> merito». Inf<strong>in</strong>e, F.CHIAPPETTA, Diritto del governo societario: la corporate governance delle società quotate, Cedam, 2007,2234


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”espresso al rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> corretta amm<strong>in</strong>istrazione sopra richiamato sembra comportareil superamento <strong>di</strong> tali <strong>in</strong>certezze: <strong>in</strong> ogni caso il collegio non può e non deve esprimere giu<strong>di</strong>zi <strong>in</strong>or<strong>di</strong>ne alla convenienza economica delle s<strong>in</strong>gole scelte gestionali, ma esercitare un <strong>controllo</strong> cheattenga ai pr<strong>in</strong>cipi statutari (<strong>in</strong> primo luogo, al perseguimento dell’oggetto sociale), alla verificadella correttezza delle procedure formali e sostanziali seguite per le scelte gestionali nonché allatutela dell’<strong>in</strong>tegrità del patrimonio sociale.Poco aggiunge la denom<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> tale <strong>controllo</strong>, a volte detto <strong>di</strong> legittimità sostanzialepiuttosto che <strong>di</strong> merito formale, essendo tale <strong>di</strong>squisizione meramente nom<strong>in</strong>alistica. Il problema,pertanto, non è <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere tra <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> merito o <strong>di</strong> legittimità: ciò che occorre tenere presenteè che al collegio spetta controllare che l’attività <strong>di</strong> gestione corrisponda ai canoni della correttaamm<strong>in</strong>istrazione e che la stessa qu<strong>in</strong><strong>di</strong> risulti efficace ed efficiente. Certo è che una tematicaparticolare <strong>di</strong>rettamente collegata al <strong>controllo</strong> del collegio sulla corretta amm<strong>in</strong>istrazioneconcerne l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione del conf<strong>in</strong>e dove com<strong>in</strong>cia il territorio <strong>in</strong> cui si estr<strong>in</strong>seca la<strong>di</strong>screzionalità impren<strong>di</strong>toriale ai f<strong>in</strong>i delle scelte <strong>di</strong> convenienza economica relativamente allagestione medesima; <strong>in</strong> altre parole, laddove <strong>in</strong>izia la bus<strong>in</strong>ess judgement rule che protegge ledecisioni <strong>degli</strong> amm<strong>in</strong>istratori impedendo che sugli stessi ricada la responsabilità delle sceltedecisionali 3 .Questa <strong>di</strong>fficile l<strong>in</strong>ea <strong>di</strong> demarcazione trova spazio, naturalmente, anche nel contesto <strong>di</strong>operazioni <strong>di</strong> gestione straor<strong>di</strong>naria che vengono decise e attuate dagli amm<strong>in</strong>istratori e sullequali il collegio s<strong>in</strong>dacale non può opporre, proprio per il richiamato pr<strong>in</strong>cipio della bus<strong>in</strong>essjudgement rule, un <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> or<strong>di</strong>ne alla legittimità sostanziale o strategica dell’operazione.Viceversa, pur nel rispetto delle prerogative dell’organo amm<strong>in</strong>istrativo, il collegio s<strong>in</strong>dacale nonpuò esimersi dal vigilare sulla salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio sociale e, <strong>di</strong> conseguenza, sulla tuteladei cre<strong>di</strong>tori e dei terzi.D’altra parte, la tematica della tutela del patrimonio sociale risulta particolarmente criticanel contesto delle operazioni straor<strong>di</strong>narie, che spesso causano profonde mo<strong>di</strong>fiche ai valoriafferenti al patrimonio delle società partecipanti. Si consideri, ad esempio, un’operazione <strong>di</strong>scissione parziale, la quale comporta per la società scissa il trasferimento – non accompagnato daun corrispettivo alla medesima trasferente, bensì da un concambio <strong>di</strong> partecipazioni <strong>di</strong>retto ai socidella scissa – <strong>di</strong> parte del proprio patrimonio sociale a favore <strong>di</strong> una o più beneficiarie. Oppure lafusione che, per il tramite dell’allocazione dei <strong>di</strong>savanzi, consente l’iscrizione <strong>di</strong> maggiori valoridell’attivo delle società partecipanti all’operazione. Oppure ancora, una fusione successivaall’acquisizione con <strong>in</strong>debitamento (leveraged buy out), che vede la società oggetto <strong>di</strong>acquisizione onerata dal debito servito all’acquirente per ottenerne il <strong>controllo</strong>.148, evidenzia: «Si tratta, pertanto, <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> non <strong>di</strong> merito ma <strong>di</strong> legittimità, sia pure sostanziale. Piùprecisamente, il collegio s<strong>in</strong>dacale è chiamato ad esprimere il proprio giu<strong>di</strong>zio alla stregua del criteriocostituito dalle <strong>di</strong>sposizioni fissate dalla legge e dalla stessa <strong>organi</strong>zzazione sociale (statuto); deve, <strong>in</strong>oltre,nel verificare il rispetto <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>sposizioni, assicurarsi che gli amm<strong>in</strong>istratori abbiano, <strong>in</strong> particolare,adempiuto agli obblighi <strong>di</strong> operare secondo la <strong>di</strong>ligenza richiesta dalla natura dell’<strong>in</strong>carico e non dalle lorospecifiche competenze».3 Sul punto cfr. F. GHEZZI, I doveri fiduciari <strong>degli</strong> amm<strong>in</strong>istratori nei Pr<strong>in</strong>ciples of CorporateGovernance, <strong>in</strong> Riv. soc., 1996, 465 ove evidenzia: «La bus<strong>in</strong>ess judgement rule costituisce un safeharbour che protegge le decisioni (<strong>in</strong>formate) <strong>degli</strong> amm<strong>in</strong>istratori ed impe<strong>di</strong>sce che ricada su <strong>di</strong> loro laresponsabilità per l’assunzione <strong>di</strong> scelte <strong>di</strong> gestione. In altri term<strong>in</strong>i, nel suo aspetto sostanziale la regolaproibisce che, <strong>in</strong> mancanza <strong>di</strong> abusi, una corte sostituisca il proprio giu<strong>di</strong>zio a quello <strong>di</strong> chi deve condurregli affari della società».2235


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”Possono dunque gli amm<strong>in</strong>istratori sempre e comunque, <strong>in</strong> operazioni che presentanorischi <strong>di</strong> compromissione del patrimonio sociale, opporre <strong>in</strong> senso assoluto, nei confronti deicontrolli <strong>di</strong> tipo sostanziale e <strong>di</strong> merito sull’operazione, quella prerogativa consentita, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>eagenerale, dalla bus<strong>in</strong>ess judgment rule quasi che quest’ultima costituisse un safe harbour<strong>in</strong>attaccabile? E specularmente, il collegio s<strong>in</strong>dacale può – o ad<strong>di</strong>rittura deve – esimersidall’<strong>in</strong>dagare più a fondo i dettagli dell’operazione, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre della maggior quantità <strong>di</strong>strumenti e <strong>in</strong>formazioni utili ad entrare nel merito dell’operazione? In altri term<strong>in</strong>i, il collegiopuò accontentarsi <strong>di</strong> verificare il rispetto <strong>di</strong> legalità formale dell’operazione, <strong>di</strong> appurare laproduzione della documentazione <strong>in</strong>formativa prevista dalla legge, <strong>di</strong> constatare l’acquisizione <strong>di</strong>relazioni e perizie <strong>di</strong> terzi – più o meno <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti – a supporto delle valutazioni sottostantiall’operazione, <strong>di</strong> partecipare alle adunanze del consiglio aventi ad oggetto l’approvazionedell’operazione e dei piani <strong>in</strong>dustriali sottostanti a quest’ultima?Se la risposta a queste domande fosse positiva, occorrerebbe allora domandarsi qualereale tutela riceverebbero i soci – specialmente quelli <strong>di</strong> m<strong>in</strong>oranza –, i cre<strong>di</strong>tori e i terzi nel caso<strong>in</strong> cui fossero poste <strong>in</strong> essere operazioni che, pur apparentemente <strong>in</strong>eccepibili sotto il profiloformale, celassero <strong>in</strong> realtà concreti rischi <strong>di</strong> erosione del patrimonio sociale. Peraltro, <strong>in</strong> unasimile evenienza l’or<strong>di</strong>namento mette a <strong>di</strong>sposizione forme <strong>di</strong> tutela e ristoro dei dannipatrimoniali eventualmente subiti da soggetti portatori <strong>di</strong> <strong>in</strong>teressi nonché, corrispondentemente,<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione e persecuzione (anche penale) delle responsabilità <strong>in</strong> capo aisoggetti che hanno posto <strong>in</strong> essere, agevolato o non impe<strong>di</strong>to l’operazione dannosa. È pur tuttaviaaltrettanto vero che una tutela solamente ex post <strong>degli</strong> <strong>in</strong>teressi co<strong>in</strong>volti non solo risulterebbegravemente <strong>in</strong>sod<strong>di</strong>sfacente – giacché talvolta la stessa <strong>in</strong>terviene quando l’impresa è già <strong>in</strong>serita<strong>in</strong> un più grave e irrime<strong>di</strong>abile contesto aziendale, magari sfociato <strong>in</strong> una procedura concorsuale– ma renderebbe altresì palesemente <strong>in</strong>utile e ridondante (oltreché <strong>in</strong>giustificatamente costoso) ilsistema dei controlli previsto dal legislatore proprio per evitare o attenuare il rischio <strong>di</strong> danni allesocietà e ai <strong>di</strong>versi stakeholders.Ebbene, se il <strong>controllo</strong> operato dal collegio s<strong>in</strong>dacale non deve fermarsi alla solavigilanza del rispetto della legge, dello statuto, dell’adeguatezza dell’assetto <strong>organi</strong>zzativo, <strong>in</strong> checosa si può ragionevolmente concretare l’<strong>in</strong>tervento richiesto all’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, nell’ambito<strong>di</strong> un’operazione <strong>di</strong> gestione straor<strong>di</strong>naria? Quali sono gli aspetti che questo deve teneremaggiormente sotto osservazione per formarsi un giu<strong>di</strong>zio completo sull’operazione e poterefficacemente <strong>in</strong>tervenire?In primo luogo, si consideri che l’organo amm<strong>in</strong>istrativo, prima <strong>di</strong> dare corso aun’operazione straor<strong>di</strong>naria, deve valutarne sia la convenienza economica, sia la sostenibilitàf<strong>in</strong>anziaria e che a tal f<strong>in</strong>e ricorre a strumenti <strong>di</strong> tipo previsionale e, più <strong>in</strong> particolare, a bus<strong>in</strong>essplan. Questi ultimi riflettono non solo previsioni operate sull’andamento delle attività aziendalilungo un arco temporale più o meno ampio (generalmente limitato a tre – c<strong>in</strong>que anni), ma anchesulle strategie <strong>di</strong> carattere <strong>in</strong>dustriale e f<strong>in</strong>anziario che il management adotta, quale esplicazionedella propria attività <strong>di</strong> gestione dell’impresa. I piani <strong>in</strong>dustriali sono, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, spesso non soloelaborati dal management con il supporto della struttura aziendale, ma anche fatti propridall’<strong>in</strong>tero consiglio <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istrazione con formali delibere, e ciò anche al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> rendereadeguatamente <strong>in</strong>formati gli eventuali amm<strong>in</strong>istratori non esecutivi delle strategie cheorienteranno l’attività dell’impresa negli anni successivi.Le predette adunanze dell’organo amm<strong>in</strong>istrativo costituiscono – anche per espressaprevisione normativa – il momento <strong>in</strong> cui il collegio s<strong>in</strong>dacale viene ufficialmente <strong>in</strong>formatodelle strategie e dei correlati piani previsionali adottati dagli amm<strong>in</strong>istratori. Rappresenta altresì2236


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”l’occasione <strong>in</strong> cui i s<strong>in</strong>daci hanno l’onere <strong>di</strong> esam<strong>in</strong>are il piano sottoposto dagli amm<strong>in</strong>istratori e<strong>di</strong> richiedere, al pari <strong>di</strong> questi ultimi, tutte le notizie, i dettagli e le analisi che giu<strong>di</strong>canomaggiormente opportuni ai f<strong>in</strong>i della valutazione del piano; a <strong>di</strong>fferenza <strong>degli</strong> amm<strong>in</strong>istratori,l’obiettivo sottostante all’approfon<strong>di</strong>mento <strong>in</strong>formativo proprio dei componenti del collegios<strong>in</strong>dacale non è quello <strong>di</strong> concorrere all’approvazione del bus<strong>in</strong>ess plan, ma <strong>di</strong> verificare che nonsussistano manifeste o evidenti <strong>in</strong>congruenze <strong>in</strong> un piano sul quale l’organo amm<strong>in</strong>istrativo<strong>in</strong>tende fondare il proprio operato. In tal senso, l’<strong>in</strong>tervento del collegio s<strong>in</strong>dacale deverappresentare un contributo costruttivo all’analisi che devono effettuare gli amm<strong>in</strong>istratori prima<strong>di</strong> dar corso all’operazione.Appare evidente che ben <strong>di</strong>fficilmente il collegio s<strong>in</strong>dacale potrà <strong>in</strong>tervenire sul merito <strong>di</strong>specifiche ipotesi relative al core bus<strong>in</strong>ess esercitato dalla società, potendo tuttavia richiedere ladocumentazione e l’analisi aziendale o <strong>di</strong> settore sulle cui basi sono state orientate le previsioniquantitative. Il collegio dovrà <strong>in</strong>vece verificare la coerenza tra le pr<strong>in</strong>cipali strategie <strong>di</strong>chiaratedal management e la costruzione dei dati quantitativi contenuti nel bus<strong>in</strong>ess plan. Una simileverifica tipicamente avrà ad oggetto gli obiettivi <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento dell’impresa <strong>di</strong>chiarati e quellirisultanti dal piano.D’altra parte, uno dei riferimenti che dovrà tener presente il collegio nell’esam<strong>in</strong>are ilpiano deve riguardare la sostenibilità f<strong>in</strong>anziaria dell’operazione, così come emerge nel pianoloro sottoposto; <strong>in</strong> tal senso, dovrà comprendere la struttura dell’operazione straor<strong>di</strong>naria, lemodalità con cui questa viene f<strong>in</strong>anziata nonché le ricadute che la medesima operazione è atta aprodurre sulla struttura f<strong>in</strong>anziaria della società.Quello appena descritto rappresenta un tema <strong>di</strong> particolare rilievo <strong>in</strong> operazioni, qualitipicamente il conferimento o la scissione, che possono consistere nel trasferimento ad un’altrasocietà (la conferitaria o la beneficiaria) <strong>di</strong> un <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> elementi costituenti un ramo d’azienda.In tal caso, un profilo <strong>di</strong> particolare criticità che dovranno vagliare gli amm<strong>in</strong>istratori – ma che is<strong>in</strong>daci non possono ignorare – concerne la coerenza della strutturazione dell’<strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> attività epassività che sono oggetto <strong>di</strong> trasferimento (e, <strong>di</strong> converso, <strong>di</strong> quelle che rimangono <strong>in</strong> capo allasocietà trasferente), con speciale riguardo alla sostenibilità del debito ivi gravante. Laseparazione <strong>di</strong> rami d’attività, <strong>in</strong>fatti, potrebbe non garantire più alla società che riceve l’apportopatrimoniale o a quella che se ne priva una composizione patrimoniale adeguata alla propriastruttura patrimoniale e alla propria red<strong>di</strong>tività, così come mo<strong>di</strong>ficate a seguito dell’operazionestraor<strong>di</strong>naria. Peraltro, una non corretta strutturazione patrimoniale dell’una o dell’altra societànon è senza conseguenze sul piano della responsabilità delle società partecipanti all’operazione.Si consideri, ad esempio, il pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> solidarietà patrimoniale tra le società partecipanti ad unascissione, previsto dall’art. 2506-quater del co<strong>di</strong>ce civile («Ciascuna società è solidalmenteresponsabile, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essa assegnato o rimasto, deidebiti della società scissa non sod<strong>di</strong>sfatti dalla società cui fanno carico»), <strong>in</strong> <strong>di</strong>pendenza delquale l’allocazione delle passività a carico della beneficiaria comporta comunque laresponsabilità della scissa per i debiti formalmente trasferiti <strong>in</strong> capo ad un altro soggettogiuri<strong>di</strong>co.In tale ambito, appare obiettivamente non praticabile riconoscere al collegio s<strong>in</strong>dacale ilcompito <strong>di</strong> maturare un giu<strong>di</strong>zio sulla adeguatezza della composizione del ramo e, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, <strong>di</strong>mettere <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione le scelte operate dagli amm<strong>in</strong>istratori. I s<strong>in</strong>daci, tuttavia, sul puntopotrebbero ben esercitare una forma <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>retto sull’adeguatezza della scelta delleposte patrimoniali trasferite richiedendo agli amm<strong>in</strong>istratori che tipo <strong>di</strong> analisi questi abbianosvolto al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> «verificare la coerenza fra red<strong>di</strong>to prospettico e composizione del ramo2237


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”aziendale conferito, con le sue caratteristiche <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>organi</strong>zzazione e <strong>di</strong> strutturaf<strong>in</strong>anziaria» 4 . Appare evidente che riferimento primo per acquisire evidenza del lavoroprelim<strong>in</strong>are svolto dagli amm<strong>in</strong>istratori è costituito, ancora una volta, dal bus<strong>in</strong>ess plan, laddoverisulti la sostenibilità delle scelte <strong>di</strong> def<strong>in</strong>izione della struttura patrimoniale e f<strong>in</strong>anziaria dellesocietà co<strong>in</strong>volte e le cui assunzioni pr<strong>in</strong>cipali possono/devono essere esam<strong>in</strong>ate dal collegio.In secondo luogo, nell’ambito <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie vengono <strong>in</strong> genere pre<strong>di</strong>psostevalutazioni <strong>di</strong> aziende o rami d’azienda, utili alla attuazione dell’operazione e spesso richiestedallo stesso legislatore. Tipico esempio è rappresentato dalla perizia <strong>di</strong> stima richiesta ai sensi<strong>degli</strong> artt. 2343 e 2465 del co<strong>di</strong>ce civile nell’ipotesi <strong>di</strong> conferimenti <strong>in</strong> natura <strong>in</strong> società <strong>di</strong>capitali, piuttosto che dalle valutazioni funzionali al rapporto <strong>di</strong> cambio nella fusione e nellascissione; oppure ancora dalle valutazioni richieste all’organo amm<strong>in</strong>istrativo <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> scissioneda una norma (art. 2506-ter, secondo cui «La relazione dell'organo amm<strong>in</strong>istrativo (...) deve<strong>in</strong><strong>di</strong>care il valore effettivo del patrimonio netto assegnato alle società beneficiarie e <strong>di</strong> quello cheeventualmente rimanga nella società scissa») spesso <strong>di</strong>sattesa nella prassi societaria – che, anche<strong>in</strong> considerazione delle <strong>di</strong>fferenti <strong>in</strong>terpretazioni che la lettera della norma lascia aperte 5 ,4 Così P. GALBIATI, Conferimenti e scissioni, Egea, 1995, 62. In tal senso, cfr. R. PEROTTA, Levalutazioni <strong>di</strong> scissione, Giuffrè, 2005, 121 ss.5 Con riferimento alla tipologia <strong>di</strong> valutazioni richieste dall’art. 2506-quater <strong>in</strong> tema <strong>di</strong> responsabilitàper le passività trasferite dalla scissa (nonché dall’art. 2506-bis <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> responsabilità solidale perelementi del passivo <strong>di</strong> cui non sia desumibile la dest<strong>in</strong>azione), sussistono <strong>in</strong>certezze <strong>in</strong> merito alsignificato del term<strong>in</strong>e «valore effettivo del patrimonio netto» utilizzato dal legislatore. Certamente unasimile configurazione <strong>di</strong> valore non co<strong>in</strong>cide con quella <strong>di</strong> valore netto contabile, <strong>in</strong> quanto, se così fosse,non troverebbe motivazione la previsione, contenuta nell’art. 2506-ter, secondo comma, che impone agliamm<strong>in</strong>istratori <strong>di</strong> illustrare nella propria relazione il valore effettivo della quota <strong>di</strong> patrimonio assegnataalle beneficiarie nonché <strong>di</strong> quella, eventualmente, rimasta alla scissa. Qualora, <strong>in</strong>fatti, il valore effettivoco<strong>in</strong>cidesse con quello contabile sarebbe superflua tale <strong>in</strong>formazione, risultando sufficiente il r<strong>in</strong>vio allasituazione patrimoniale pre<strong>di</strong>sposta ai sensi dell’art. 2501-quater, richiamato dall’art. 2506-ter. Esclusa laco<strong>in</strong>cidenza del medesimo con il valore contabile, non pare dubbio qu<strong>in</strong><strong>di</strong> che la determ<strong>in</strong>azione del valoreeffettivo si sostanzi nell’accertamento del valore «reale» del complesso aziendale; posta tale primaconclusione, resta, tuttavia, da def<strong>in</strong>ire quale sia la configurazione <strong>di</strong> capitale cui riferirsi. In primo luogo,pare da escludersi che il valore effettivo co<strong>in</strong>cida con il valore <strong>di</strong> liquidazione del patrimonio aziendale;tale configurazione del capitale non risulta coerente con le funzioni assolte dalla stima: gli artt. 2506-bis e2506-quater presuppongono, <strong>in</strong>fatti, che la società sia <strong>in</strong> funzionamento, non giustificandosi, pertanto, unavalutazione riferita all’ipotesi <strong>di</strong> liquidazione. Accertato che il valore effettivo <strong>in</strong> oggetto non co<strong>in</strong>cide conil valore contabile o con quello <strong>di</strong> liquidazione, sono state avanzate <strong>in</strong> dottr<strong>in</strong>a due <strong>di</strong>verse ricostruzioni.Secondo una prima <strong>in</strong>terpretazione il valore effettivo co<strong>in</strong>ciderebbe con il valore accertato ai f<strong>in</strong>i delladeterm<strong>in</strong>azione del rapporto <strong>di</strong> cambio, non rendendosi, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, necessaria un’ulteriore tipologia <strong>di</strong>valutazione. Secondo una <strong>di</strong>fferente ricostruzione, <strong>in</strong>vece, il valore effettivo co<strong>in</strong>cide con il patrimonionetto valutato a valori correnti, <strong>in</strong> applicazione <strong>di</strong> una metodologia patrimoniale semplice (la quale esclude,qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, dal valore del ramo aziendale l’avviamento e le altre attività immateriali non iscritte <strong>in</strong> bilancio), eciò <strong>in</strong> quanto tale soluzione parrebbe garantire piena corrispondenza tra il valore effettivo del ramoaziendale spettante a ciascuna delle società co<strong>in</strong>volte ed il limite della loro responsabilità nonché risultarepienamente coerente con la f<strong>in</strong>alità della stima, dal momento che considera soltanto i beni suscettibili <strong>di</strong>autonomo realizzo che possono, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, costituire garanzia effettiva a favore dei cre<strong>di</strong>tori. La prima<strong>in</strong>terpretazione, <strong>in</strong>vece, sarebbe suscettibile <strong>di</strong> far rientrare nella valutazione del patrimonio anche il valoredell’eventuale avviamento che, al pari <strong>di</strong> altri <strong>in</strong>tangibile assets, non può fungere da <strong>di</strong>retta garanzia per icre<strong>di</strong>tori, <strong>in</strong> quanto non costituisce un elemento del patrimonio autonomamente alienabile. Sull’argomento,si r<strong>in</strong>via a R. PEROTTA, op. cit., 137 ss.; G. FIORI, Le scissioni nell’economia e nei bilanci delle aziende,2238


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”preferisce generiche attestazioni circa la capienza dei relativi valori contabili – eppur <strong>di</strong>particolare rilievo <strong>in</strong> quanto prevista allo scopo <strong>di</strong> def<strong>in</strong>ire i limiti della responsabilità ai sensi delgià ricordato regime solidale <strong>di</strong> cui all’art. 2506-quater.Al riguardo, non è compito del collegio s<strong>in</strong>dacale verificare la correttezza dellevalutazioni rese dagli amm<strong>in</strong>istratori o da altri soggetti <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti; ciononostante, rientra neipoteri e doveri dei s<strong>in</strong>daci verificare che le valutazioni pre<strong>di</strong>sposte a supporto dell’operazionestraor<strong>di</strong>naria siano coerenti con i piani <strong>in</strong>dustriali presentati e approvati dall’organoamm<strong>in</strong>istrativo. Inoltre, il collegio potrebbe fare richiesta agli amm<strong>in</strong>istratori aff<strong>in</strong>ché <strong>in</strong>tegr<strong>in</strong>ole proprie relazioni con maggiori dettagli qualitativi e quantitativi, quantomeno ove le stesserisultassero eccessivamente generiche o s<strong>in</strong>tetiche. Si deve, <strong>in</strong>fatti, tener presente che la vigilanzadel collegio del rispetto <strong>degli</strong> adempimenti <strong>di</strong> legge (<strong>in</strong> questo caso, concernenti la redazione deidocumenti richiesti dalla normativa civilistica) non deve limitarsi alla verifica dell’esistenzafisica dei documenti prescritti, ma anche della idoneità dei medesimi a fornire quel livellom<strong>in</strong>imo <strong>di</strong> qualità e quantità <strong>in</strong>formativa che, ancorché non dettagliatamente del<strong>in</strong>eato dallanormativa, rappresenta il fondamento logico della obbligatorietà dei medesimi documenti.ConclusioniLe considerazioni sopra svolte con riferimento all’attività del collegio s<strong>in</strong>dacale nelcontesto <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie non possono realisticamente trovare una concreta ed efficaceaffermazione senza adeguate capacità tecniche e professionali da parte dei componenti delcollegio. Peraltro, la complessità che contrad<strong>di</strong>st<strong>in</strong>gue l’operato dei s<strong>in</strong>daci – non solo nelcontesto delle operazioni esam<strong>in</strong>ate, ma anche a livello più generale – rende necessario che glistessi posseggano solide conoscenze nel campo contabile, f<strong>in</strong>anziario nonché giuri<strong>di</strong>co, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>poter svolgere <strong>in</strong> modo adeguato la funzione <strong>in</strong> oggetto. I <strong>di</strong>versi profili <strong>di</strong> criticità che sonopropri delle operazioni straor<strong>di</strong>narie, connessi <strong>in</strong> particolar modo all’esistenza <strong>di</strong> numerosi temi<strong>di</strong> valutazione economica e alla pre<strong>di</strong>sposizione su base previsionale <strong>di</strong> piani economici,f<strong>in</strong>anziari e patrimoniali (bus<strong>in</strong>ess plan), rendono ancor più evidenti le <strong>di</strong>verse capacità<strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari richieste al collegio s<strong>in</strong>dacale, che i requisiti formali richiesti dalla legge (adesempio, l’iscrizione al registro dei revisori) non necessariamente garantiscono. Inoltre, non sipuò <strong>di</strong>menticare che, dovendo il collegio vigilare sulla corretta amm<strong>in</strong>istrazione della società nonsolo sotto un profilo <strong>di</strong> mero <strong>controllo</strong> formale, consegue che i componenti dello stesso devonoavere sufficiente conoscenza ed esperienza del settore economico <strong>in</strong> cui la società opera 6 , avendoperò cura <strong>di</strong> sottol<strong>in</strong>eare che una simile conoscenza, se non già posseduta dal s<strong>in</strong>daco, può essereGiuffrè, 1995, 214; L. POTITO, Bilanci straor<strong>di</strong>nari, <strong>in</strong> Trattato <strong>di</strong> economia d’azienda, <strong>di</strong>retto da T.Bianchi, V. Coda, G. Mazza, O. Paganelli, G. Pellicelli, Vol. II, tomo 5, Utet, 1993, 95 ss.; M.CARATOZZOLO, I bilanci straor<strong>di</strong>nari, Giuffrè, 1996, 420.6 Cfr. V. SALAFIA, Il collegio s<strong>in</strong>dacale nelle società quotate, <strong>in</strong> Le Società, 1998, 259, ove evidenzia:«si dovrebbe stabilire che una parte dei s<strong>in</strong>daci sia <strong>in</strong> possesso <strong>di</strong> adeguata preparazione tecnica contabile eche l’altra abbia sufficiente perizia o esperienza nel settore economico <strong>in</strong> cui opera la società, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>poter svolgere la pr<strong>in</strong>cipale delle funzioni <strong>di</strong> vigilanza costituita dal <strong>controllo</strong> sul rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong>corretta amm<strong>in</strong>istrazione».2239


Economia Aziendale & Management. Scritti <strong>in</strong> onore <strong>di</strong> Vittorio CodaR. <strong>Perotta</strong>, L. Bertoli – “I <strong>compiti</strong> <strong>degli</strong> <strong>organi</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> operazioni straor<strong>di</strong>narie: spunti <strong>di</strong> riflessione”comunque acquisita de<strong>di</strong>cando il tempo necessario per conoscere la realtà aziendale nonché ipr<strong>in</strong>cipali eventi gestionali caratterizzanti la medesima 7 .Tuttavia, non si può <strong>di</strong>menticare che accanto alle richiamate capacità tecniche eprofessionali, sono <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili altrettanto solide caratteristiche etiche e morali, legate allaprofonda consapevolezza della rilevanza del proprio ruolo <strong>di</strong> tutela della società e <strong>degli</strong>stakeholders nel più articolato sistema normativo <strong>di</strong> regole <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> controlli societari. Ciòcomporta lo svolgimento del proprio <strong>in</strong>carico <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>staccato dagli <strong>in</strong>teressi specifici <strong>di</strong>s<strong>in</strong>goli attori o categorie <strong>di</strong> soggetti, che si esplica <strong>in</strong> special modo <strong>in</strong> una forte capacità <strong>di</strong> agirecon autonomia <strong>di</strong> valutazione nei confronti <strong>di</strong> chi gestisce la società (management) e dellaproprietà (soci) che nom<strong>in</strong>a lo stesso organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>.Pertanto, un’altra caratteristica <strong>di</strong> assoluto rilievo nell’ambito dell’attività che il collegios<strong>in</strong>dacale deve svolgere è quella dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza dei suoi componenti. Infatti, oltre a doverpossedere appropriati requisiti tecnici e professionali nonché a de<strong>di</strong>care un tempo adeguato allapropria attività, ciascun componente dell’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> deve operare nel modo piùtrasparente e <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente possibile. Il term<strong>in</strong>e <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza richiama categorie att<strong>in</strong>enti allospirito, concretandosi nella capacità dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo <strong>di</strong> darsi la propria legge senza <strong>di</strong>penderedall’atteggiamento <strong>di</strong> o verso altri <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui 8 ; spesso viene <strong>in</strong>teso come assenza <strong>di</strong> relazioni e <strong>di</strong>legami con il management tali da <strong>in</strong>terferire con l’autonomia del proprio giu<strong>di</strong>zio 9 . In buonasostanza, l’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza è una qualità dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo che si somma – e non si sostituisce – allecapacità professionali richieste al collegio.Al riguardo, è <strong>in</strong>teressante citare Adrian Cadbury che, riferendosi agli amm<strong>in</strong>istratori nonesecutivi, riporta una frase <strong>di</strong> un consigliere <strong>di</strong> una società britannica che <strong>in</strong><strong>di</strong>vidua tra le qualitànecessarie per svolgere bene la propria funzione l’<strong>in</strong>telletto, l’<strong>in</strong>tegrità e il coraggio 10 .Quest’ultimo, sempre secondo il consigliere <strong>di</strong> cui Cadbury riferisce il pensiero, è la qualità piùimportante, senza la quale le altre due risultano <strong>in</strong>utili. Non e` <strong>di</strong>fficile affermare che le stessequalità dovrebbero caratterizzare i componenti del collegio s<strong>in</strong>dacale; e anche qui si è <strong>in</strong> presenza<strong>di</strong> requisiti propri dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo e certamente non oggetto <strong>di</strong> norme o <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge.7 Sul punto, A. CADBURY, Corporate Governance: Cosa è, Luiss University Press, 2007, 50, ove:«Ogni amm<strong>in</strong>istratore dovrebbe ricevere una formazione adeguata appena nom<strong>in</strong>ato per la prima volta nelCdA <strong>di</strong> una società quotata <strong>in</strong> borsa e, successivamente, ogni qual volta ciò si rendesse necessario».8 In tal senso, cfr. F. CHIAPPETTA, op. cit., 154, che sottol<strong>in</strong>ea: «E` evidente, comunque, che non<strong>di</strong>versamente dagli amm<strong>in</strong>istratori la qualità dell’operato dei s<strong>in</strong>daci, sotto il profilo dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza edell’autonomia, <strong>di</strong>penda <strong>in</strong> larga parte, non soltanto dall’efficacia dei meccanismi <strong>di</strong> nom<strong>in</strong>a e <strong>di</strong> selezione,ma anche e <strong>di</strong> più da una effettiva cultura dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza e della professionalità, il che ne fa pur sempreun problema <strong>di</strong> persone, prima ancora che <strong>di</strong> regole».9 Al riguardo, cfr. L. QUAGLIOTTI, La nom<strong>in</strong>a dei s<strong>in</strong>daci: equilibrio strutturale e <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenzasostanziale, <strong>in</strong> Il collegio s<strong>in</strong>dacale, Giuffrè, 2007, 93 ss., che fa riferimento all’«<strong>in</strong>sostenibile peso dellagratitu<strong>di</strong>ne», evidenziando, a p. 100, che «L’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza è del resto l’antitesi del consolidamento deirapporti e non è neppure revocabile <strong>in</strong> dubbio che un’attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> esercitata da un soggetto non<strong>in</strong><strong>di</strong>pendente non sia soltanto <strong>in</strong>utile, ma ad<strong>di</strong>rittura dannosa, nella misura <strong>in</strong> cui crea nei terzi l’illusionedella presenza <strong>di</strong> una sorveglianza».10 Intervento svolto nell’<strong>in</strong>contro <strong>organi</strong>zzato da NED Community presso Borsa Italiana il 12 novembre2007.2240

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