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OPORTO&LISBOA OPORTO&LISBOA OPORTO&LISBO - SIAT

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SOCIETA’ DEGLI INGEGNERIE DEGLI ARCHITETTI IN TORINOOPORTO&<strong><strong>LISBO</strong>A</strong> OPORTO&<strong><strong>LISBO</strong>A</strong> OPORTO&<strong><strong>LISBO</strong>A</strong> OPORTO&<strong><strong>LISBO</strong>A</strong>11dall’MARZO15al2011VIAGGIO DI STUDIO 2011PORTOGALLO


STAZIONE DELLA METRO ANTASLocalizzazione – LisbonaProgetto – Studio RiscoFunzione – Stazione metro ‐ 2004Il progetto dello studio Risco cerca di trasformare in un’opportunità l’impatto di un notevolenumero di infrastrutture imponenti, in particolare il viadotto di congiungimento con latangenziale interna della città (VCI), la ferrovia e lo stesso viadotto da loro disegnato come partedel progetto dell’area pubblica denominata Antas.La stazione, detta “Dragon”, è posizionata tra la nuova strada che gira intorno allo stadio e latangenziale VCI.Gli ingressi alla stazione sono localizzati sulle due parti superiori dell'edificio. Situato al livellopiù basso della strada, l'atrio sud è all'interno del basamento, caratterizzato da un sistema dilucernari e da rampe che danno accesso ai binari del piano intermedio. Sopra il basamento sitrova una struttura più trasparente corrispondente all'atrio nord, che si apre sul paesaggiocircostante.Nella parte superiore di questo atrio vi è un ampio spazio aperto che attraversa tutta la strutturadella stazione e la illumina fino al livello dei binari.Se osservata in senso longitudinale, la stazione rivela la grande trasformazione topografica che hasubìto la zona di Antas a seguito del nuovo piano regolatore.


RECUPERO DI “UN’ISOLA” DI PORTO – RUA DAS ALDASLocalizzazione – PortoProgetto – Pedro MendesFunzione – residenze ‐ 2001Un gruppo di costruzioni situate all’incrocio della via Penaventosa con Rua Das Aldas presenta i caratteritipologici delle cosiddette “isole”, il nome dato a Porto alle aree apparse alla fine del 19° secolo inrisposta alla richiesta di abitazioni dopo la rivoluzione industriale. All’ingresso di rua Das Aldas 18, unastretta scalinata porta ad uno spazio aperto con muri di pietra. Le abitazioni sono organizzate su duelivelli, unite da un camminamento pedonale. Al primo livello si trovano gli accessi a tre case, la primadall’andamento lineare, la seconda si sviluppa attorno ad un patio, la terza dalla pianta rettangolareverso sud. Al secondo livello si trovano altre due case, una orientata verso il fiume Douro e la secondache mantiene il volume storico. Nella ristrutturazione si sono mantenuti i materiali tipici, i muri in pietradanno al complesso un aspetto di “fortezza”. Gli spazi interni minimalisti sono ben bilanciati da quelliesterni con la formazione di due piazze, importanti per lo stile di vita degli abitanti di questa area dellacittà.


MUSEO NAZIONALE TRASPORTILocalizzazione – PortoProgetto – E. Souto de MouraFunzione – Museo – 1994L'edificio originale è stato progettato dall'ingegnere francese C. Colson, progettato nel 1860 e conclusonel 1869 e sarebbe servito come nuova casa doganale. Con la costruzione del porto di Leixoes, aprendonuove rotte di navigazione e l’aumento del servizio di trasporto aereo, il fiume Duero ha perso quasitotalmente il suo ruolo per la città. L'attività della Dogana nuova era quindi diminuita e l’edificio è statoadattato a spazio culturale.L'edificio è situato sulla riva nord del fiume Douro, la facciata principale si affaccia sul fiume in unaposizione privilegiata all'interno della città. La linea di fondo del recupero architettonico è quello dievidenziare il sito e segni di cui è intrisa la costruzione, nel rispetto degli spazi esistenti, ma con unosguardo al contemporaneo.L'architetto Eduardo Souto de Moura è a capo del progetto di rinnovamento.L'edificio è costituito da aree di grandi dimensioni, disposte simmetricamente in due ali ‐ Oriente eOccidente, che fiancheggiano la navata centrale, sono ampie aree attrezzate con luce, deumidificatori,impianti di telecomunicazione, e rivelatori di incendio. Nel progetto si recupera anche l’area pubblicaalberata attorno all'edificio.Il suo aspetto è uno dei più unici, sono stati utilizzati tre tipi di materiali (ferro, legno e pietra), cosìcome diversi tipi di strutture, pilastri ed archi in muratura di pietra nei piani sotterranei, colonne inferro in piani intermedi, una struttura metallica al secondo piano. Il corpo principale del piano superioreè coperto sotto un unico tetto in legno, e le porte e le finestre sono costruite con metallo, seguendo loschema generale dei materiali predominanti: granito e ferro.


BIBLIOTECA MUNICIPALE ALMEIDA GARRETTLocalizzazione – PortoProgetto – J.M. SoaresFunzione – Biblioteca – 2002La biblioteca è dedicata allo scrittore portoghese Almeida Garret. E' di estrema raffinatezza inparticolare la facciata principale in legno di pino e il contrasto cromatico degli interni in intonaco biancoe legno.


PALÁCIO DA BOLSALocalizzazione – PortoProgetto – Joaquim da Costa Lima JúniorFunzione – Palazzo MuseoIl Palácio da Bolsa (Palazzo della Borsa), o più precisamente il Palácio da AssociaçãoComercial do Porto, è un palazzo storico della città di Oporto. L'edificio fu costruito nel XIXsecolo dall'associazione commerciale cittadina (Associação Comercial) in stile neoclassico. Sitrova in Rua Ferreira Borges, nel centro storico di Porto, sito patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.Il palazzo è situato a lato della Chiesa di San Francesco, edificio del complesso del conventodi San Francesco, fondato nel XIII secolo. Il 24 luglio 1832, durante la guerra civile portoghese, un incendio distrusse i chiostri del convento, risparmiando la chiesa. nel 1841, la reginaMaria II donò le rovine del convento ai mercanti della città, che decisero di utilizzare il sitoper erigere la sede dell'associazione commerciale.I lavori cominciarono nel 1842 e, sebbene la struttura fosse completa già nel 1850, ledecorazioni interne furono terminate solo nel 1910, e coinvolsero vari artisti differentiIl primo ideatore del Palácio fu Joaquim da Costa Lima Júnior, che seguì i lavori dal 1842 sinoal 1860; responsabile del progetto generale, disegno una struttura di stile neoclassico coninfluenze palladiane, secondo la moda architettonica in voga dai primi dell'800 nella città,ispirato da edifici quali l'Hospital de Santo António dell'architetto inglese John Carr, o dellaFeitoria Inglesa di John Whitehead, e molti progetti del architetto portoghese CarlosAmarante.Altri architetti che contribuirono al completamento decorativo e a dettagli architettonicifurono principalmente Gustavo Adolfo Gonçalves e Sousa (autore della scala e della SalaAraba), Tomás Augusto Soler (Cupola metallica del cortile) e Joel da Silva Pereira (Tribunale).


Le magnifiche decorazioni interne sono frutto del lavoro di svariati artisti: il cortile interno,chiamato Pátio das Naçoes (Cortile delle Nazioni) è ricopero da una cupola ottagonale,costruita a partire dal 1880, con intelaiatura metallica e copertura in pannelli di vetro,decorata internamente, nella sua parte inferiore, dagli stemmi del Portogallo e dei paesi concui il portogallo intratteneva relazioni commerciali nel XIX secolo. Al fondo del cortile si trovala scala di Gonçalves e Sousa, del 1868, adoranta da busti scolpiti da António Soares dos Reise António Teixeira Lopes; gli affreschi del soffitto furono pinti da António Ramalho.Svariate stanze del palazzo, tra cui il "sala del tribunale", la "sala dell'assemblea" e la "saladorata", sono adornate con mobili di José Marques da Silva, dipinti allegorici di José MariaVeloso Salgado e João Marques de Oliveira, sculture di Teixeira Lopes e molte altre opereartistiche; la biblioteca, inoltre, contiene circa 10.000 volumi. La sala principale del palazzoè, comunque, la "sala Araba", costruita tra il 1862 e il 1880 da Gonçalves e Sousa. La stanza èdecorata in stile Neomoresco, uno stile esotico in auge in quel periodo, ed è utilizzata per ilricevimento di personalità e vertici di stato in visita ad Oporto.


PORTOmartedì 15 marzo


CASA DA MUSICALocalizzazione – PortoProgetto – Rem Koolhaas OMAFunzione – Casa della Musica ‐ 2005La Casa da Musica si trova su una piazza intravertino, tra il quartiere storico dellacittà e un quartiere della classe operaia,adiacente al Rotunda da Boavista.La piazza non è più una semplice cernieratra la vecchia e la nuova Porto, ma diventaun incontro positivo di due modelli diversidella città."Considerando l'edificio come una massasolida, da cui abbiamo eliminato le duesale da concerto e altre strutturepubbliche, abbiamo creato un bloccoscavato che rivela il suo contenuto senzaessere didattico e, al tempo stesso, esponela città. L'edificio è chiaro e misterioso ‐ loschema diventa un'avventuraarchitettonica ".La forma scultorea cesellata del guscio di cemento bianco ospita la principale sala da concerto 1.300posti, una piccola sala da 350 posti, sale prova e studi di registrazione per l’ Orchestra Nazionale diOporto. Una terrazza scavata nella linea del tettospiovente ed enormi cut‐out nel rivestimento di cementocollegano l'edificio alla città.Una scala porta dalla piazza al piano terra dove c’èl’atrio, una seconda scala porta alla sala principale e aidiversi livelli superiori.L'auditorium principale, è a forma di scatola da scarpe, èracchiuso alle due estremità da due strati di "ondulati"invetro. Il vetro con il cartone ondulato per l'acustica èottimale ed è di pura bellezza, permette di far penetrarela luce in sala.In fase di progettazione OMA ricerca nuovi materiali enuove applicazioni di materiali già esistenti in Portogallo.Le pareti della grande sala sono rivestite con pannelli dicompensato decorate con un motivo a foglie d'oro che èun allargamento dello stesso compensato. Inoltre unorgano barocco è inchiodato alla parete di compensato.Una sala è rivestita con piastrelle colorate di un azzurropallido con diversi temi religiosi, che si trovanocomunemente nelle chiese portoghesi, un'altra sala èrivestita in piastrelle con un disegno fortementegeometrico. Il vetro ondulato di alcune pareti consenteuna vista leggermente distorta della città.Il cuore strutturale dell'edificio è formato da quattro possenti mura, che si estendono dalla base fino altetto, e le pareti esterne inclinate si collegano con il nucleo . Le due pareti di un metro di spessoredell' auditorium principale, con diaframmi interni legano insieme la struttura in direzione longitudinale.I materiali principali sono cemento bianco, vetro ondulato, travertino, legno compensato e alluminio.


Porto è stata scelta come una delle due capitali culturali d'Europa nel 2001, era stato indetto unconcorso internazionale, per una nuova sala da concerto da posizionare nel centro storico.La forma deriva direttamente da ‘programmatic‐piling‐up’. Due sale da concerto inserite in una“scatola di scarpe”, questo prevedeva il primo progetto; i progetti di altri enti pubblici sono statiaggiunti a quello precedente, il nuovo spazio che si crea è stato destinato a funzioni pubbliche a servizisecondari, quali gli atri, ristorante, terrazze, spazi tecnici e trasporto verticale. Un percorso continuocollega tutte le funzioni, scale, piattaforme e scale mobili: l'edificio si trasforma in un'avventuraarchitettonica. Il ciclo crea la possibilità di utilizzarlo per le feste con spettacoli simultanei.Pianta del 1° livello


Disegno del 3° livelloDisegno del 8° livelloDisegno sezione Est­Ovest


Disegno sezione Nord­SudSCHEDA:Principali zona edificabile: 22.000 mq.Parcheggio: 27.000 mq.Completato: 2005Cliente: Porto 2001 / Casa da MúsicaArchitetto: OMA Rem Koolhaas ed Ellen van LoonLocale Architetto: Architetti ANC / Jorge CarvalhoTecnico delle strutture: Ove Arup & Partners / Cecil BalmondAcoustical: TNO / Renz van LuxemburgRem Koolhaas OMA arcspace features.PROGETTO: arch.ti G. Torretta, P. L. Brusasco, A. Comoglio, C. PerinoProgetto strutture: arch. LacidognaProgetto impianti elettrici: ing. ZorziProgetto impianti meccanici: ing. LazzeriniResponsabile della sicurezza: arch. De FrancescoIMPRESA: Garboli, ConicosIMPORTO DEI LAVORI: € 6.587.284SUPERFICIE: 4.522 mqREALIZZAZIONE: 2000‐2002COMMITTENZA: Città di Torino


SEDE CENTRALE VODAFONELocalizzazione – PortoProgetto – Barbosa & GuimaraesFunzione – Uffici ‐ 2009Il quartier generale portoghese della multinazionale delle telecomunicazioni, inaugurato nell'ottobre2009, è situato in Avenida da Boavista, una delle zone più prestigiose della città, e nasce con l'obiettivodi riunire in un unico luogo tutti gli uffici societari, fino ad allora distribuiti in varie zone della città,migliorando la funzionalità dell'azienda. Il progetto è stato selezionato da una giuria composta da unacommissione di Vodafone, i rappresentanti dei dipendenti della società, il Consiglio Comunale di Porto eun comitato consultivo composto da tre importanti architetti portoghesi, a seguito di un concorso adinvito iniziato nel 2006.Il continuo mutamento delle facciate di questo edificio riflette la volontà di Barbosa & Guimarães diuscire dalle rigide regole del quotidiano e permette di entrare nello spazio dell'inaspettato. L'edificio,con le sue linee spigolose e le geometrie dinamiche, riflette il credo aziendale “Life in Motion” dellacompagnia telefonica. “Questo slogan rispecchia l'atteggiamento e la filosofia del progetto”,sottolineano i progettisti, “Crediamo che il nuovo edificio sia fedele a questa idea, con l'adozione diun'immagine dinamica che trasmette il senso del movimento e mette in discussione il concetto distaticità”. Ne è derivata una forma strutturale molto complessa: un iceberg di calcestruzzo o ungigantesco gioiello sfaccettato che forma una specie di mosaico irregolare con le forme acute dellevetrate. Un edificio che sfida la gravità e sembra essere instabile grazie alle complesse sfaccettature


triangolari che trasformano i prospetti in elementi astratti fortemente dinamici. Le facciate mutanocontinuamente in una successione di torsioni che spesso sembrano seguire impossibili traiettoriegeometriche, offrendo una continua metamorfosi del punto di vista secondo uno schema estremamentecomplesso.Come hanno dichiarato Barbosa & Guimarães: “Abbiamo cercato ispirazione dalla pittura, dalla scultura,dalla fotografia, dalle forme di arte che hanno già affrontato la dialettica tra staticità e movimento. Ècosì che questo edificio per uffici è cominciato a diventare un corpo irregolare, fuori equilibrio, confacciate in movimento. La formalizzazione di questo concetto si è basata sul calcestruzzo, cheattraverso la sua plasticità, permette di creare forme complesse e libere, fondendo la soluzionestrutturale con quella formale: in questo caso è l'aspetto esteriore che crea una forma. È un bloccomonolitico, in cui la coesione e l'unità sono portate a sintesi in un guscio di cemento, un uovo, che,riducendo il supporto interno alle sole due scale ed ai tre pilastri centrali, consente grande versatilitànell'uso dello spazio interno”.L'edificio ha una superficie totale di circa 7500 mq ed è capace di accogliere 240 postazioni di lavorocaratterizzate da inedite modulazioni delle percorrenze e da una ricercata luminosità. Il minimalismoindustriale dei materiali si estendere dall'esterno agli impegnativi ed irregolari interni, le cui formeangolari sono accentuate da illuminazioni ad incasso che si muovono a zig‐zag attraverso gli spazicomuni come delle crepe incandescenti. Le partizioni interne sono confini assolutamente ambigui cheseparano ma nello stesso tempo consentono un semplice collegamento. All'interno, oltre a quattro pianisuperiori open space per gli uffici Sales, Customer Care, Operations, Finance e Technology, al pianoterra trova posto un auditorium con caffetteria ed uno shop con un laboratorio di assistenza tecnica,mentre dei tre livelli sotterranei, due sono dedicati al parcheggio e al centro di formazione ed unoospita locali tecnici e magazzini. La copertura dell'edificio consiste in un'ampia e sinuosa terrazza. Sonostati necessari tre anni per completare il progetto, costato 13.4 milioni di euro.Con il Vodafone Head Office di Porto, Barbosa & Guimarães sono stati artefici di un'architettura libera ecomplessa, fatta di sensazioni, ritmo ed instabilità formale, che risolve completamente l'energicafunzione totemico/commerciale voluta dalla committenza, con una visione architettonica forte ed unsenso di meraviglia giocoso, tanto da divenire rapidamente una delle icone architettoniche della città


FACOLTÀ DI ARCHITETTURA E PADIGLIONE CARLOS RAMOSLocalizzazione – PortoProgetto – A. SizaFunzione – Edificio scolastico ‐ 1995La nuova sede della facoltà di Architettura di Porto, che può ospitare fino a 500 studenti, è situataall’interno del campus di Campo Alegre, su un terreno terrazzato tra la foce del fiume Douro, la viaPanoramica e il ponte di Arrabida, uno dei principali accessi alla città, all’interno di una proprietà ruralecomprendente una casa padronale, le stalle e un ampio giardino.Nel 1985 Alvaro Siza progettò l’adattamento in sede amministrativa della casa e la costruzione di unnuovo padiglione, intitolato a Carlos Ramos. Gli elementi del complesso sono allineati secondo direttriciche seguono la topografia del terreno, e anche l’articolazione e la collocazione del nuovo padiglionesono state studiate per integrarsi con il giardino circostante. Il piccolo corpo del nuovo ingresso est e ilvecchio portale che conduce al padiglione Carlos Ramos, agli uffici tecnici e alla direzione, determinanouna doppia giacitura e, di conseguenza, l’allineamento degli edifici a forma allungata dei servizi, checomprendono l’amministrazione, un auditorium, la biblioteca e una sala esposizione semicircolare,disposti a nord, e la collocazione delle quattro costruzioni per le attività didattiche, orientate a sud.I quattro corpi di fabbrica disposti a sud, accolgono ai piani inferiori gli uffici per i professori, e sonocollegati tra loro e con il resto dei servizi da percorsi sotterranei situati all’interno della piattaformatriangolare formatasi tra i due allineamenti e delimitata dai muri di sostegno in pietra.Sulla superficie esterna della piattaforma, una piazzetta semiaperta verso il paesaggio diventa unospazio per la socializzazione, e il punto focale del complesso. Gli spazi vuoti tra i vari edifici articolano ilcomplesso per mezzo di piattaforme e percorsi, integrando le nuove costruzioni anche con lepreesistenze.Particolari:Il Padiglione intitolato a Carlos Ramos, architetto che fu direttore della Scuola Superiore di Belle Artinegli anni ’40, è stato studiato assieme alla sistemazione del giardino, e la struttura dell’edificio, a duepiani, rigirante a formare una corte, trova proprio nel contesto la giustificazione per le torsioni e ledeformazioni che ne caratterizzano la geometria. La struttura del padiglione è mista, costituita daappoggi puntuali in cemento armato sull’interno della corte, e da muratura portante sul perimetroesterno. Su questa struttura insistono le solette in cemento armato del primo piano e della copertura.Sul perimetro esterno inoltre la muratura portante in blocchi di laterizio si apre creando unosvuotamento del volume dell’edificio, pare giustificato dalla preoccupazione di non intaccare le radici diun grande albero, e l’aggetto che si viene a formare, di forma triangolare, raggiunge uno sbalzo diquattro metri.


La grande apertura è sostenuta da architravi in cemento armato, e ferri d’acciaio corrono tra un filare el’altro della muratura per ancorare la struttura all’intorno. Il punto d’attacco dei solai è rinforzato allostesso modo, mentre dove il muro è in aggetto la muratura armata è realizzata con ferri distesi su tutti ifilari e i vuoti all’interno dei blocchi in laterizio sono riempiti con malta di cemento.L’inserimento di quattro tiranti, che collegano le due solette, permettono alle pareti in aggetto dicomportarsi come travi a sbalzo. Il tirante maggiore è posto all’estremità libera, mentre gli altri tirantisono posizionati all’interno di tracce verticali.La soluzione impiegata da Siza è particolarmente interessante, in quanto l’inserimento di un’armaturaall’interno di una muratura tradizionale rende possibile la realizzazione di elementi formali qualipossono essere le vaste aperture e gli aggetti solitamente realizzate con strutture in acciaio o cementoarmato.


RUA ORFEÃO DO PORTOLocalizzazione – PortoProgetto – A. DiasFunzione – Residenze ‐ 2007Costruito in cemento armato bianco questo complesso residenziale è costituito da due blocchi separati,collegati verticalmente dall’ingresso principale con ascensore e scale. Tutti i piani sono caratterizzati dauna galleria esterna che collega tutti gli appartamenti che consente loro di godere della splendida vistadel mare e di ricevere appieno la luce solare. Con un linguaggio molto semplice e contemporaneo questocomplesso rappresenta un nuovo modo di disegnare il complesso abitativo in modo semplice ed elegante.


ABITAZIONI COLLETTIVE BOUÇALocalizzazione – PortoProgetto – A. SizaFunzione – Residenze ‐ 2004Questo progetto dal 1973 è stato integrato nel programma SAAL a Porto per creare alloggi sociali perpersone con difficoltà economiche, e anche se il progetto è stato realizzato con costi altamentecontrollati, Siza è riuscito a creare un complesso abitativo che vale la pena studiare e visitare.Nel 1977 vi erano solo due blocchi completati. Oggi, nel 2004, tutti i blocchi sono stati conclusi e unanuova vita è stata data a questo complesso. Invece di avere solo persone povere che vivono qui, i prezzibassi e l’alta qualità di vita attratto artisti, architetti e giovani coppie a stabilirsi in su quattro livelli,ciascun blocco presenta un articolato sistema di passaggi che collegano tutto il complesso. Insieme conle unità abitative si trova anche spazi commerciali e spazi verdi.


EDIFICIO RESIDENZIALE IN RUA DO TEATROLocalizzazione – PortoProgetto – E. Souto de MouraFunzione – Residenze ‐ 1995Questa blocco abitativo, situato sulla parte occidentale del Porto, di fronte all'oceano Atlantico è unarivisitazione concettuale delle case tradizionali urbane del XVIII secolo. Invece di una struttura inpietra, qui la struttura è in acciaio, ma è completamente visibile e separata dagli altri elementi. Maallo stesso tempo ci sono materiali tradizionali che sono stati utilizzati sulle facciate, creando unlegame tra l’architettura moderna in un progetto e il sito a cui l’intervento è strettamente legato.


STAZIONE METRO TRINDADELocalizzazione – PortoProgetto – E. Souto de MouraFunzione – Stazione Metro ‐ 2002Costruita per diventare la stazione principale, “Trinidade” è il punto d’incontro delle due linee, unagrande stazione con spazi commerciali. La materializzazione dell’architettura si manifesta negli spazi,e riflette il gusto dell’architettura portoghese. Muri bianchi, pavimenti di granito, rivestimenticeramici, muri di granito grezzo, tutti questi elementi sono presenti nelle costruzioni tradizionali esono stati assemblati con un design contemporaneo, ottenendo spazi molto interessanti.


PORTOlunedì 14 marzo


STAZIONE D’ORIENTELocalizzazione – LisbonaProgetto – CalatravaFunzione – Stazione metro – 1998L'opera è stata completata nel 1998, in occasione dell'Esposizione mondiale che si è svolta nella capitaleportoghese che si è vista coinvolta in un progetto di riqualificazione e potenziamento delle strutture adampio raggio. La stazione rappresenta un nodo di interscambio, su vari livelli, di diversi mezzi ditrasporto: ferrovia, autobus, metropolitana, taxi. Gli accessi sia ad est che ad ovest fanno dell'edificio unimportante elemento di cerniera nel tessuto urbano in grado di unire due parti di città prima separatedalla ferrovia e mette in collegamento l'area metropolitana con la periferia.Le esigenze di fruibilità si sono soddisfatte con la realizzazione di un ampio parcheggio per auto; mentrela presenza di spazi pubblici e commerciali lega tra loro le varie funzioni costituendo un elementoattrattivo e qualitativo. L'architettura di Calatrava si sovrappone leggera sul tessuto cittadinointegrandosi perfettamente e rappresentando allo stesso tempo un forte elemento caratterizzante, comeun grande e scheletrico insetto posatosi vicino al fiume, si articola in forme eleganti e slanciate.L'alta qualità della tecnologia utilizzata nella lavorazione e nell'impiego di acciaio, cemento e vetro sitraduce in un'opera d'arte eccezionale, con segni leggeri ed eleganti.L'edificio è riuscito a trovare immediatamente il suo ruolo attivo nel territorio fino a costituirne un segnoimprescindibile dal quale la città potrebbe difficilmente separarsi in futuro; la stazione diviene un nuovoluogo pubblico non solo di passaggio ma anche di aggregazione e incontro.Santiago Calatrava ha concepito un progetto che è in grado di tradurre le strutture modulari dellepensiline, dei telai e della copertura in un design innovativo; secondo le sue parole, le forme traggonoispirazione dall'osservazione di piante e animali e dalla relazione con il contesto territoriale, visto noncome forma statica, ma come un organismo in movimento ed evoluzione, in cui succede sempre qualcosa.L'esperienza tecnica e la convinzione dell'importanza di seguire e rispettare la natura dei materiali(Natura mater et magistra) fanno in modo che il cemento sia trattato come una materia morbida emalleabile e l'acciaio sia piegato in forme fluide e spontanee. Il linguaggio della geometria e quello dellastruttura si legano attraverso una ricerca paziente e personale; le forme essenziali seguonoun'organizzazione ritmica e evocano un astratta rappresentazione astratta del mondo organico; i telai,


come alberi, reggono una copertura trasparente in vetro che offre contemporaneamente un riparo dalleintemperie e una vista panoramica sul luogo dell'EXPO.Di notte l'illuminazione interna rende ancora più permeabile l'edificio e ne accresce il fascinoesaltandone la leggerezza.Il progetto si articola in due parti organizzate su più livelli: la stazione ferroviaria superiore e la zona deitrasporti per autobus, metropolitana e taxi. La ferrovia è coperta da una struttura metallica checostituisce il segno urbano più evidente del progetto: una foresta di alberi alti più di 20 metri chesostengono una chiusura vetrata degli 8 binari. La passerella di collegamento ha la pavimentazione inlastre di vetro, mentre negli spazi interni le strutture sono in calcestruzzo, in cui la qualità del getto èstata un contributo fondamentale per la riuscita del progetto.


TORRE VASCO DA GAMALocalizzazione – LisbonaProgetto – M. L. JaneiroFunzione – Torre – 1998La Torre Vasco da Gama è una torre a traliccio alta 145 m, che evoca la forma di una vela nautica, ed èstata costruita sopra il fiume Tago. Prende il nome dall’esploratore portoghese Vasco da Gama, che fu ilprimo europeo ad arrivare in India a vela, nel 1498.Gli architetti della torre sono stati Leonor Janeiro, Nick Jacobs e SOM (Skidmore, Owings e Merrill). Lastruttura in acciaio, che rappresenta la vela di una caravella, è stata assemblata dalla società diingegneria Martifer.La torre fu costruita nel 1998 per l' Expo ‘98. Alla base della torre è stato realizzato un edificio di trepiani che è servito come sede dell’Unione europea durante la fiera. Sia il ponte di osservazione sia ilristorante sulla torre sono stati chiusi nel mese di ottobre 2004. Nella parte superiore vi è unapiattaforma di osservazione raggiunta da tre ascensori panoramici in vetro che offrono una vistaspettacolare su Lisbona, sul fiume, e sul ponte Vasco da Gama.Al momento non è possibile salire, poichè la torre è in fase di modifica in quanto si sta costruendo al suointerno un hotel di lusso.


TEATRO CAMÕESLocalizzazione – LisbonaProgetto – M. SalgadoFunzione – Teatro – 1998Il Teatro Camões è una sala da concerto a Lisbona , che ha aperto nel 1998 per l’Expo 98 . inizialmente èstata utilizzata dalla Symphony Orchestra di Lisbona , ed è attualmente tappa della compagnia delBalletto nazionale portoghese.E 'stata progettata dal celebre architetto portoghese Manuel Salgado, che ha anche progettato il CentroCultural de Belem (un centro polivalente culturale scopo di Lisbona) e l' Estádio do Dragão (lo stadio dicalcio FCP a Oporto).


PADIGLIONE DEL PORTOGALLOLocalizzazione – LisbonaProgetto – A. SizaFunzione – Museo ‐ 1998Il Padiglione Portoghese è costituito da due parti principali: il padiglione espositivo vero e proprio e l'ampiapiazza coperta (65 x 50 metri), pensata per accogliere manifestazioni pubbliche o concerti protetti da un"lenzuolo" teso: un foglio di calcestruzzo sottilissimo rinforzato da tiranti di acciaio inossidabile fissati aidue portici laterali (l'ingegnerizzazione è dello studio Ove Arup). L'altezza massima raggiunge i 13 metrilateralmente e 10 nel punto centrale. Il portico lungo il bacino d'acqua è scandito da alte colonne e daipilastri rivestiti in marmo. Il rivestimento esterno è in lastre monolitiche di lios, la tipica pietra di Lisbona,e in intonaco bianco. Destinato ad essere utilizzato in seguito come sede di istituzioni è il vero cuoredell'esposizione e anche un altro esempio dell'architettura di Siza, che qui si confronta con la scala urbanariuscendo a mantenere l'assoluto controllo di ogni dettaglio.


PONTE VASCO DA GAMALocalizzazione – LisbonaProgetto – A. RitoFunzione – Ponte ‐ 1998Il ponte Vasco da Gama è il più recente dei ponti sul fiume Tago e collega Montijo e Sacavém all'internodell'area della Grande Lisbona e vicino al Parque das Nações, dove si è tenuto l'Expo '98, l'esposizioneuniversale che celebrava il 500º anniversario della scoperta della rotta che conduceva dall'Europa all'Indiacompiuta da Vasco da Gama.Inaugurato il 4 aprile 1998, con i suoi 17,2 chilometri (12.345 metri di lunghezza più altri 4.840 metri diviadotti) è il ponte più lungo d'Europa e il nono al mondo.TipologiaMaterialeLunghezzaluce maxLarghezzaAltezzaProgettistaPonte strallatocemento armato, acciaio17.200 m420 m30 m155 mArmando RitoCostruzione 1995‐1998


PADIGLIONE ATLANTICOLocalizzazione – LisbonaProgetto – R. CruzFunzione – Palazzetto dello sport ‐ 1998Il Pavilhão Atlântico (Padiglione Atlantico) di Lisbona è uno spazio avanguardista costruito all'interno delParque das Nações in occasione della Expo 98. Si tratta del padiglione coperto più moderno del Portogalloe accoglie numerosi concerti, competizioni sportive e altri tipi di eventi.Architettonicamente, il Pavilhão Atlântico si differenzia per il fatto che, nonostante le sue grandidimensioni, è perfettamente armonizzato con l'ambiente che lo circonda, presentando peraltrointeressanti innovazioni in tema di risparmio energetico. È stato progettato dall'architetto Regino Cruz incollaborazione con l'Ufficio di SOM architettura (Skidmore, Owings & Merrill). Regino Cruz è l'autore didiversi progetti in Brasile e in Portogallo, compresi gli edifici istituzionali e uffici a Lisbona.SOM vince il primo premio nei concorsi per lo stadio olimpico di Manchester e Berlino, così come i progettisi accumulano grandi impianti sportivi negli Stati Uniti (Portland, Philadelphia, Oakland e Minneapolis).Egli è anche co‐designer della Torre Vasco da Gama, situato sul terreno a nord del Parco delle Nazioni.La configurazione del Pavilion Atlantico assomiglia a una navicella spaziale, ma la sua forma ricorda ancheuna conchiglia. Il complesso, il nuovo principale stadio coperto portoghese, offre una capienza di circa15.000 posti, con un interno attrezzato per la massima flessibilità nel consentire le più svariate forme dispettacolo. 'Questa versatilità è ottenuta attraverso l'impiego di strutture mobili e intercambiabili che intempi brevissimi consentono di regolare l'impianto sonoro e di illuminazione, l'altezza del pavimento e laclimatizzazione interna.E’ importante notare lo sforzo progettuale per sfruttare la luce solare sulla facciata rivolta a sud, peraumentare il guadagno solare durante la stagione più fredda e prevenire il suo effetto diretto attraversoombreggiatura nel periodo estivo. Quindi diritti sono razionalizzate acclimatazione.Allo stesso modo, le aperture sono stati collocati in cima alla costruzione per agevolare la ventilazionenaturale degli ambienti interni e garantire la vostra raffreddamento tra gli eventiL'organizzazione interna dello spazio è stato progettata secondo i tre obiettivi principali: 1) ridurre alminimo l'impatto visivo di un edificio di grandi dimensioni come questo, 2) contribuire a un uso razionaledell'energia e 3) facilitare l'entrata e l'uscita dal pubblico. La struttura di sostegno della copertura è inlegno. La volta cupoliforme, appoggiata ad otto pilastri posti all'interno delle facciate, è sostenuta da unaorditura ad archi triangolari in legno lamellare, rivestita da lamine di zinco e titanio, ricoprente un'area dicirca 2.000 mq. Le dimensioni assegnano una lunghezza di 120 metri per l'asse longitudinale mentrescendono ad un minimo di 60 metri per l'asse trasversale. L'altezza massima raggiunge i 41, 5 metri.Sotto la copertura ci sono diversi strati di isolamento (lana minerale), e spazi aperti, in modo facilitare lacircolazione e raffreddamento ad aria. Le facciate in vetro sono coperte con le falde. Le sue dimensionisono state studiate affinché il sole le colpisca direttamente solo in inverno e solo nella zona intornoall'arena. Il sistema di ombreggiatura dei grandi lucernari e il tetto è mobile azionamento elettrico. Unmodo ingegnoso per sfruttare la luce naturale, per aumentare il comfort visivo e ridurre il costodell'energia elettrica per l'illuminazione.


JARDINS DE AGUALocalizzazione – Lisbona EstProgetto – Studio RiscoFunzione – Parco ‐ 1998I giardini si trovano nella zona lungo il fiume del Parco delle Nazioni. All’interno si trovano i Giardini daPalmeira, il frutteto del Mediterraneo, Lago di Ulisse, l’edificio della cascata e il giardino idraulico. Liunisce tra loro il tema del verde, presentato a Expo ‘98.


IL PARQUE DAS NAÇÕESLocalizzazione – Lisbona estProgetto – variFunzione – Parco, residenze, uffici ‐ 1998Il Parque das Nações è situato a est della città, risalendo il corso del Tejo. Questo immenso quartiere èstato rivoluzionato in seguito all'Expo del 1998, quando, svuotati gli enormi padiglioni espositivi si èpensato bene di dargli nuova vita riconvertendoli in strutture ricreative, uffici e abitazioni. Anche moltiministeri e uffici amministrativi si sono trasferiti in quest'area.Sempre per l'occasione è stata progettata dal famoso architetto spagnolo Calatrava la spettacolare eavveniristica Gare do Oriente, una stazione integrata per metro, treni e autobus; il ponte Vasco deGama è stato completato (18 km per unire le due sponde del Tejo; il ponte più lungo d'Europa); lavecchia degradata area industriale è stata rivalorizzata trasformandola in un quartiere di servizi, negozi,impianti sportivi, attrazioni culturali e scientifiche, giardini pubblici, caffè e ristoranti. Il Parquesembra insomma un riuscito esempio di architettura urbana viva e pulsante.


Con qualsiasi mezzo arriviate, la prima cosa che vedrete del Parque sarà l'avveniristica Gare do Oriente.Di fronte alla stazione si trova il Centro Vasco de Gama, dello stesso Calatrava, un enorme centrocommerciale con annessi cinema, ristoranti e un enorme parcheggio.Di fronte al Centro, il Pavilhão Atlântico (o Pavilhão da Utopia, o Pavilhão Multiusos), complessopolifunzionale di forma più o meno ovale per concerti, congressi e manifestazioni sportive.Da non perdere l’ Oceanário de Lisboa, il secondo acquario più grande al mondo, visibile su due livelli,dove si possono ammirare oltre 10.000 esemplari di animali e piante provenienti da tutti gli Oceani.Il Pavilhão do Conhecimento (o Pavilhão da Ciência) ospita un museo della scienza e della tecnologiacon mostre temporanee ed esposizioni permanenti.Il Pavilhão Jorge Vieira è un centro per mostre d'arte contemporanea, architettura e fotografia.


STAZIONE METRO CABO RUIVOLocalizzazione – LisbonaProgetto – Santa RitaFunzione – Stazione metro – 1998Cabo Ruivo stazione è una delle Delhi Metro . Si trova nel comune di Lisbona , tra le stazioni di boschettie orientale della Linea Rossa . E 'stata inaugurata il 18 luglio 1998, per la costruzione della Linea Rossa,al fine di estendere la rete per l'area di EXPO '98. Questa stazione si trova sulla Avenida de Padova,vicino all'incrocio con Rua Dr. Costa Sacadura e Av Infante D. Henry e la zona conosciuta come CaboRuivo. Il progetto architettonico è opera di architetti João Santa‐Rita, Jose‐Santa Rita, Duarte NunoSimões e Simoes Nuno , e gli interventi di plastica dell’artista David de Almeida.La struttura ad archi sembra voglia simulare una costruzione spaziale mentre le decorazioni sui muririevocano gli antichi gafiti delle caverne.


In metro a Lisbona, per scoprirel’architettura sotterranea della cittàChi vuole conoscere a fondo l’architettura di questa città deve camminare molto e cercare ogni piùnascosto angolo del centro storico e non solo, visto che, in questo caso, anche sotto di essa si possonotrovare molti spunti interessanti. Le veloci e comode metro, in posti come Lisbona sono anche benattrezzate, soprattutto la sezione più nuova che aiuta il turista desideroso di studiare l’arte moderna ele peculiarità portoghesi. La linea rossa, in particolare, chiamata “Oriente“, permette di avere unapanoramica completa su architetti ed artisti che hanno lavorato nel Paese. Ha poche fermate ed ha vistola luce negli anni ’90, in un periodo di grande crescita economica.Si comincia dalla stazione di Alameda che ha ristrutturato il pluripremiato architetto portoghese ManuelTainha, su tre livelli e decorata con pietra locale. Per la sua costruzione, erano state commissionatemolte opere tutte trasformate in pregevoli mosaici. A creare questi piccoli capolavori, sono stati inparticolare Costa Pinheiro, Alberto Carneiro e Juahana Bloomstedt. Nulla di incredibile, però, separagonata all’eccessiva ricchezza architettonica della successiva fermata e, cioè, Olaias.Si nota subito qui l’impronta di Tomàs Taveira che, negli anni ’80, sconvolse tutti con la costruzione diun particolare centro commerciale, Amoreiras. Il mosaico multicolore presente è un trionfo di motivibrillanti e particolari, ma per capire meglio il personaggio, è bene uscire e andare a vedere il complessoOlaias sopra la stazione. Qui sorgono appartamenti di lusso e costruzioni dallo sgargiante design.Chelas, è un misto tra l’architettura di Ana Nascimento e le decorazioni di Jorge Martins. I treniattraversano muri di calcare blu, sostenuti da strutture che li fanno sembrare sospesi nel vuoto, con lapresenza di finestre asimmetriche e spaccature. Olivais, è tra le più profonde della rete e vanta lapresenza delle opere di Nuno de Siqueira, cupe, siniste e intense. Ancora, Cabo Ruivo, è costituita daimuri con immagini in bianco di caccia dell’età della pietra, realizzate da David De Almeida. Al passaggiodel treno, le figure sembrano uscire fuori tra gli archi blu pallido. Alla stazione Oriente termina la corsa,con una fermata progettata dall’architetto Sanchez Jorge. E’ presente una galleria di mosaici a temamarino di artisti locali ed è connessa alla stazione di treni e autobus, Gare do Oriente, dove si trovanostrutture in vetro e acciaio che sembrano alte palme


<strong>LISBO</strong>NAdomenica 13 marzo


CHIOSCHI DI FIORI NEL ROSSIOLocalizzazione – LisbonaProgetto – Santa RitaFunzione – Chioschi di fiori – 2003/2004I tre Chioschi si trovano nella parte sud di Piazza D. Pedro.Sono realizzati in acciaio forato, materiale che garantisce la trasparenza durante il giorno e nasconde laloro presenza con il buio, lasciando inalterata la piazza nel suo insieme.


RESIDENZE E NEGOZI TERRAÇOS DE BRAGANÇALocalizzazione – Lisbona centro storicoProgetto – A. SizaFunzione – Spazi commerciali , abitazioni , uffici ‐ 1992/2004Le Terrazze sono situate in Braganza Street Rosemary, che collega il Cais do Sodré Largo Camões, nelcuore del Chiado. L’intervento di progetto Terraços de Bragança occupa una superficie di 5000m2 delcentro storico della città di Lisbona. C'è un grande senso di responsabilità del progettista per mantenereun certo dialogo con gli edifici esistenti e si traduce in un edificio che è nello stesso tempo moltomoderno, ma con un sacco di ispirazioni e di elementi locali. Le facciate principali sono rivestita inpietra Lioz e le piastrelle blu, tradizionale del Portogallo. Dietro la costruzione della strada c'è l'altroedificio del complesso residenziale con una sorta di disegno molto contemporaneo. Il complessocomprende le residenze, una superficie disponibile di circa 1.000 m2 di uffici e di unità di vendita aldettaglio di 117 m2. Le Terrazze di Braganza offrono una posizione unica, godendo di un'ottima rete ditrasporti pubblici e servizi di supporto di rete.


STAZIONE METRO BAIXA‐CHIADOLocalizzazione – LisbonaProgetto – A. SizaFunzione – Stazione Metro ‐ 1998Questa stazione della metropolitana collega la linea blu e la linea verde della metropolitana di Lisbona.Si tratta di uno dei più importanti stazioni di trasferimento. Per la linea blu è stata la stazione finaleper lungo tempo. Le estensioni in direzione della stazione ferroviaria di Santa Apolonia è in costruzionee dovrebbe essere ultimato nel 2007. Si trova all'incrocio di Largo do Chiado e la Rua do Crucifixo.


APARTAMENTOS 3KLocalizzazione – LisbonaProgetto – Studio RiskoFunzione – Abitazioni – 2001/2007L'edificio 3k è situato nel Restelo, un punto alto che domina la foce del fiume Tago.L'edificio è stato realizzato in Rua Vicente Dias, un’area molto ampia che ha permesso di costruire unampio giardino per uso esclusivo dei proprietari.L'edificio ha uno sviluppo curvo. Il piano terra è rialzato, il che consente un rapporto visivo con ilgiardino. L'edificio ha quattro piani di abitazioni e un parcheggio. Il fabbricato è servito da quattrogruppi di accesso verticale, con ingresso da una galleria all'aperto, che segue la curva del palazzo. Lagalleria consente inoltre l'accesso dei condomini al giardino, così come alla palestra.L'insieme ha un totale di 24 appartamenti che sono stati progettati in modo che ognuno abbia due fronti,lasciando stanze e cucine al tramonto, con un balcone, e sale ad est, sulla strada.I quattro appartamenti al piano terra hanno ampie terrazze sul giardino.Le facciate hanno caratteristiche diverse. La facciata occidentale è completamente aperta sul paesaggioed è caratterizzata da un disegno regolare e continuo dei balconi. La facciata principale è più chiusa perconsentire maggiore privacy per le abitazioni che si affacciano sulla strada.


MONASTERO DOS JERÓNIMOSLocalizzazione – LisbonaProgetto – Diogo de BoitacaFunzione – MonasteroIl Monastero dos Jerónimos si trova nel quartiere di Belém nella città di Lisbona. Realizzato in stilemanuelino su progetto dell'architetto Diogo de Boitaca, fu fatto costruire dal Re Manuele I per celebrare ilritorno del navigatore portoghese Vasco de Gama, dopo aver scoperto la rotta per l'India.La leggenda narra che il monastero venne costruito dove esisteva la chiesetta Ermida do Restelo, nellaquale il navigatore ed il suo equipaggio, trascorsero in preghiera, la notte precedente alla partenza per ilviaggio che li portò alla scoperta della rotta per l'India, rivelatasi poi fondamentale per la storiadell'umanità. La sua costruzione iniziò nel 1502 ed ebbe termine dopo circa cento anni. La sua costruzionevenne finanziata dal cinque per cento delle imposte riscosse sulla importazione delle spezie dall'India. Lostile manuelino con il quale venne edificato, si caratterizza per la mescolanza di elementi decorativi deltardo gotico e motivi del rinascimento. Fanno eccezione il portale principale e laterale, l'interno dellachiesa ed il chiostro. Le cappelle della chiesa furono restaurate in stile rinascimentale nel XVI secolo econtengono i monumenti funebri di Manuele I e della sua famiglia oltre che di altri Re del Portogallo. Nellachiesa esistono anche le tombe, in stile neo manuelino, del navigatore Vasco de Gama e del poetanavigatore Luís de Camões. Nella cappella del chiostro, riposano dal 1985, le spoglie dello scrittoreFernando Pessoa. In un annesso costruito nel 1850 è ubicato il Museo de Arqueología ed il Museo dellaMarina situato nell'ala ovest.Il monastero è nello stesso stile della vicina Torre di Belém e del Monumento alle scoperte chesimboleggiano la celebrazione del periodo storico più importante della nazione portoghese e costituisconouna delle più importanti attrazioni turistiche di Lisbona. Qui il 13 dicembre 2007 è stato firmato ilTrattato di Lisbona che riforma i Trattati su cui si fonda l'Unione Europea.Il primo progetto venne redatto dall'architetto di origine francese Diogo Boitac costruttore della Chiesa diGesù di Setúbal. Boitac lavorò nell'edificio dal 1502 al 1516 seguendo i dettami architettoni del tardogotico imperanti in tutta Europa in quel periodo. Sotto la sua direzione vennero costruiti la chiesa, ilchiostro la sacrestia ed il refettorio. Nel 1517 gli succedette Juan de Castillo (conosciuto in Portogallocome Joao de Castilho), che apportò elementi di stile rinascimentale. Juan de Castillo era di originespagnola secondo un documento che lo da come nativo della Biscaglia. Con Castillo il monumento siarricchisce di ornamenti rinascimentali misti a quelli dello stile manuelino. Sotto la sua direzione si coprela volta della chiesa e viene realizzato il secondo piano del chiostro. Alla morte del re Manuele I i lavori sifermarono per lungo tempo e molti anni dopo ripresero sotto la direzione dell'architetto spagnolo Diego deche riformò, nel 1544, le ali nord e sud del chiostro superiore come da iscrizione su una pietra delmanufatto. La differenza di stile con i suoi predecessori si nota soprattutto negli archi delle volte e neifregi. I critici d'arte considerano questo monastero come un trionfo dello stile manuelino e uno deimonumenti più importanti di Lisbona.


L'interno della chiesa è molto ampio e luminoso, con una sola navata decorata in puro stile manuelino. Lacopertura del transetto è grandiosa e copre un rettangolo di 29 metri per 19 senza alcun appoggiocentrale ma solo con una complessa rete di nervature. Essa fu progettata da Juan de Castillo nel 1527.


Torre di BelémFatta costruire Manuel I nella prima metà del ‘500 per sorvegliare l'entrata al porto di Lisbona sul fiumeTejo e sorprendere i nemici grazie al suo aspetto inconsueto, La Torre di Belém, un altro monumento diLisbona dichiarato Patrimonio dell'Umanità, ed è uno dei simboli della magica epoca delle grandiscoperte. E’ un’opera assolutamente unica nata dal genio dei fratelli Arruda in stile manuelino coninfluenze gotico‐bizantine. Ai giorni nostri la torre si trova sulla riva ma quando venne costruita si trovavaal largo. La torre di Belem grazie ad un sapiente restauro realizzato pochi anni fa è tornata al suooriginale splendore e risalta con il suo colore grigio chiaro perlaceo.


CENTRO CULTURALE DI BELEMLocalizzazione – Lisbona ovest ‐ BelémProgetto – Gregotti, SalgadoFunzione – Centro culturale ‐ 1993Il Centro Culturale di Belem sorge nella parte ovest di Lisbona, vicino alla sponda del fiume Tago; èconcepito come una città nella città, avendo una composizione molto articolata fatta di padiglionicollegati fra loro da un sistema di strade pedonali e spazi aperti interni. Il complesso è costituito da tremoduli principali: il museo su quattro livelli con spazi espositivi a doppia e tripla altezza, i due teatricentrali (da 1500 e 400 posti) con l’imponente torre scenica alta 3 metri ed infine il corpo che ospita ilcentro congressi al quale si accede attraverso le rampe del monumentale ingresso parallele al frontestrada. Esternamente il complesso è interamente rivestito da pannelli di tamponamento in pietra quasicome una fortezza, pannelli che rimandano alla pietra della Lisbona settecentesca. Il progetto originarioprevede anche la costruzioni di altri due moduli, un albergo con 150 camere ad integrazione di un vicinopalazzo del ‘700 ed un quinto modulo che costituirà una zona di servizi commerciali e salecinematografiche. La costruzione di questi due ultimi moduli e quasi essenziale per la strategia delprogetto, infatti essi completano una sequenza di temi e di relazioni col tessuto urbano circostante.L’area di Belem ha avuto un ruolo importante nella storia del Portogallo e nell’immaginario collettivo il suonome rimanda ancora all’antico porto da cui, nel periodo di massimo splendore, partivano le navi dellegrandi attraversate oceaniche, delle scoperte e delle conquiste. All’inizio del XVI secolo, sotto re Manuel,inizia la costruzione del Monastero di Belem, della Chiesa di Santa Maria e della Torre di S. Vincenzo,opere tuttora esistenti che sebbene abbiano subito degli interventi successivi, possono ancora considerarsifra le più importanti dell’architettura portoghese. Il terremoto del 1755 incoraggiò la famiglia reale atrasferirsi proprio a Belem ritenuta un’area più sicura e venne così costruito il Palazzo Reale . I primi annidel ‘900 confermano l’importanza della zona nella vita del Portogallo, si insedierà qua infatti anche lapresidenza della neonata Repubblica portoghese.La conoscenza della storia di Lisbona e di Belem in particolare, ha guidato il disegno del progetto delCentro Culturale di Gregotti che dialoga con la città vecchia in maniera sapiente e studiata. Scrive lo


stesso Gregotti: “…l’intimità delle distanze istituisce le differenze che ci hanno permesso di cogliere iltema monumentale del Centro Culturale di Belem in un microsistema urbano, costituendo così gli elementidi una strategia più complessa e flessibile alle diverse relazioni esterne ed interne dell’edificio: le strettestrade che discendono ortogonalmente verso il fiume Tago e incontrano la piazza monumentale scandendoil Centro Culturale nelle sue parti, il fronte verso la Plaça do Imperio, piazza bruttissima ma con lostraordinario Mosteiro dos Jeronimos che ne definisce il lato parallelo al fiume, il percorso diattraversamento longitudinale interno, le terrazze verso il Tago…il digradare di tutto il sistema dallapiazza monumentale ai quartieri più minuti e popolari…Tutto questo ha ispirato il movimento el’articolazione degli spazi interni che si confrontano con la semplicità monolitica dell’esterno.”Il Centro Culturale è destinato ad ospitare sia eventi culturali sia congressi scientifici e commerciali ed èper questo attrezzato con una serie di servizi complementari quali parcheggi e punti di ristoro. Contiene 7sale attrezzate per riunioni tra cui due sale riunioni da 500 e 1500 posti attrezzate con le modernetecnologie di traduzione simultanea e supporti multimediali.


FONDAZIONE CALOUSTE GULBENKIANLocalizzazione – LisbonaProgetto – A. Pessoa, Ruy Athougia, Pedro CidFunzione – Museo ‐ 1969Creata grazie ai lasciti del mecenate di origine armena Calouste Sarkis Gulbenkian che alla sua mortedonò gran parte della sua fortuna e la sua straordinaria collezione d’arte alla città che lo aveva accoltodurante la guerra, la Fundação Calouste Gulbenkian è la più importante fondazione culturale delPortogallo.La Fondazione Calouste Gulbenkian si trova nel centro di Lisbona, in edifici immersi in quasi noveettari di giardino, un tempo noto come Parque de Santa Gertrudes e ribattezzato Parque CalousteGulbenkian.L’edificio centrale e l’adiacente Museo Calouste Gulbenkian furono realizzati dagli architetti RuyAthougia, Pedro Cid e Alberto Pessoa. Lo stilista Daciano da Costa, il decoratore Eduardo Anhory ed ilpittore Rogerio Ribeiro furono tra coloro che svolsero un ruolo importante nella progettazione degliinterni e nella decorazione degli edifici.Gli architetti furono affiancati da team di consulenza portoghesi e stranieri esperti nel campo dellatecnologia e della scienza dei musei. I lavori di costruzione e di progettazione furono coordinatidall’ingegner Luis de Guimaraes Lobato aiutato da squadre di tecnici specializzati.Il primo gruppo di edifici, che comprende la sede della fondazione ed il Museo Calouste Gulbenkian,occupa una superficie di circa 25.000 m2. Il complesso è stato concepito per creare un ambientepaesaggistico piacevolmente tranquillo, con grandi vetrate che danno sugli alberi e sui prati deigiardini circostanti.Nella costruzione e nell’allestimento degli edifici, e in modo particolare nel cemento armatoprecompresso e nelle apparecchiature elettromeccaniche, sono state usate le tecniche più moderne.Le cifre che seguono danno un’idea approssimativa delle dimensioni della costruzione. 150.000 m3 di


sterramento, 45.000 m3 di calcestruzzo versato, 3.200 tonnellate di acciaio, 100 km di cavi elettrici,50.000 m2 di condotti di condizionamento e 3.500 kW di potenza elettrica installata.Il complesso, inaugurato nel 1969, ha tre strutture principali collegate tra loro: la sede centrale, ilmuseo ed il Grande Auditorium.L’edificio della sede centrale è lungo 125 metri e largo 25. I suoi sei piani ospitano gli ufficiamministrativi, i vari dipartimenti, un’area spaziosa per le manifestazioni culturali, installazionitecniche ed officine. Oltre alle sale riservate all’esposizione permanente della collezione d’arte delfondatore, il Museo Calouste Gulbenkian offre spazio alle varie funzioni educative dell’istituzione (unauditorium, sale di esposizione, sale per concerti ed altri eventi culturali). Questo edificio ospitaanche la Biblioteca d’Arte.Il Grande Auditorium confina con la sede centrale nella parte orientale. La sala dei concerti ha unacapienza di 1300 posti ed è allestita per tutti i tipi di spettacolo e convegni, per i quali è dotata diattrezzature per la traduzione simultanea. Il palcoscenico ha otto ascensori ed una volta acustica chesi può abbassare e sollevare. Queste apparecchiature consentono di adattare il palcoscenico alleesigenze di ogni spettacolo.Le tre strutture principali appena descritte sono collegate tra loro da una vasta area formata dalla saladelle Mostre Temporanee e dalla Zona dei Congressi. Quest’area viene utilizzata per manifestazioni dinatura artistica, scientifica e sociale – mostre, convegni, congressi, corsi, incontri scientifici, concerti,spettacoli cinematografici, balletti e commedie.


RETTORATO DELLA NUOVA UNIVERSITÀ DI <strong>LISBO</strong>NALocalizzazione – LisbonaProgetto – Aires Mateus ArchitectsFunzione – edificio scolastico ‐ 1998‐99Gli uffici amministrativi sono accorpati in un esile corpo di fabbrica a sbalzo con vista sul parco diMonsanto. Gli spazi più ampi come il foyer, le sale conferenze e quelle riunioni sono disposte nelbasamento dell’edificio e slittate sotto un plateau laterale cui è accostata una monumentale scalaesterna. La torre adiacente possiede la medesima altezza di gronda del vecchio edificio scolastico. Lesue facciate lunghe sono state rivestite da lastre di pietra naturale bianca. La distribuzione libera difinestre a fessura sul lato ovest si sovrappone alla disposizione dei piani dell’edificio.“Per me il muro di pietra è una delle più alte declinazioni architettoniche della materia, è ideale perdefinire e conchiudere lo spazio delle mie opere, che vedo come “contenitori di vita” destinati a durare.Voglio rapportarmi con la continuità della Storia e la pietra mi permette di farlo poiché resiste altrascorrere del tempo; stratificata nel dispositivo murario essa esprime un’idea di permanenza che misembra essenziale per la realizzazione di edifici significativi per dimensioni e destinazioni funzionali inrapporto alla città».È Manuel Aires Mateus, in una recente intervista, ad assegnare con queste parole un primato allamuralità litica, tema che con il fratello egli ha rielaborato più volte in realizzazioni complesse, pensateper trovare un rapporto di commisurazione con il contesto, affermando sì la loro presenza ma in unarelazione dialogica con un intorno materiale precostituito o, piuttosto, con una certa “idea materica” dicittà. È il caso del Centro Culturale di Sines, vicino ad un antico castello, e del Rettorato dell’Universitàdi Lisbona, calato nell’ampio tessuto della capitale illuminista. Entrambe gli edifici dimostrano che per iMateus la materia è un elemento fondamentale di lavoro e, declinata dal punto di vista costruttivo, essarisulta imprescindibile per poter distinguere l’opera dall’intorno urbano o dal territorio aperto e, allostesso tempo, per far sì che l’architettura inneschi una qualche forma di rapporto con il contesto.Il Centro Culturale di Sines, il Rettorato di Lisbona, come anche i recentissimi edifici Laguna Furnas nelleAzzorre, rappresentano gli esiti più alti di quella ricerca condotta sul tema del valore plasticovolumetricodella materia e, al contempo, sulla spazialità interna vista come entità autonoma capace dicondensare qualità ambivalenti ma non necessariamente contraddittorie: nel cuore delle architetturedegli Aires Mateus si aprono infatti vani articolati e complessi, orizzontali o verticalizzati, unidirezionalio animati da più assialità di sviluppo centrifugo o centripeto. Oltre il limite, dietro alle pareti chedefiniscono all’esterno l’edificio, viene rivelata così una spazialità ricca e seducente, delimitata da pianipavimentali e da soffitti su quote diverse, rischiarata da molteplici fonti di luce. «Si tratta di una ricerca“diretta, ossessiva, regolata”, che concentra la propria attenzione sul disegno del vuoto e sullapossibilità di rendere monumentale lo spazio interno lavorando sull’invenzione di luoghi inattesi e sulladifficoltà di percepirne le dimensioni reali». Ecco allora lo spazio, che unitamente alla materia va acomporre il binomio di elementi primari complementari, bastanti da soli ad alimentare il lavorioprogettuale degli architetti. Se le opere di Manuel e Francisco non dimostrano la predilezione per unatipologia spaziale precisa, evidenziano invece una cura insistita per la chiarezza degli spazi, che vengonodisegnati compiutamente dall’inizio alla fine; da quelli di maggiore rilievo a quelli più piccoli e residuali,


essi sono studiati nelle dimensioni e nella morfologia in totale libertà creativa rispetto alle condizioniesterne e alla necessità di denunciare in facciata l’assetto della scansione interna dell’opera.Manuel Aires Mateus nasce a Lisbona nel 1963 e ivi si laurea alla Facultad de Arquitectura de laUniversidade Tecnica nel 1986. Inizia la collaborazione con l’architetto Gonçalo Byrne dal 1983,esperienza che si rivelerà fondamentale per la sua formazione professionale, finché nel 1988 fonda conil fratello Francisco lo studio Aires Mateus & Associados. Gli incarichi pubblici e privati, i numerosissimipremi e i concorsi internazionali vinti, le opere pubblicate sulle riviste di tutto il mondo, delineano ifratelli Aires Mateus quali figure emergenti della nuova architettura europea contraddistinte da unaricerca rigorosa e da una cura straordinaria nella qualità delle loro opere. La formazione nell’ambienteculturale portoghese contrassegnato da personalità di peso internazionale come Tavora, Siza, Souto deMoura e Byrne non ha loro impedito o limitato la elaborazione di uno “stile” personale caratterizzatofin dall’inizio da una evidente riconoscibilità. L’architettura di Aires Mateus, solo superficialmentericonducibile al “minimalismo” internazionale, si basa su una ricerca dello spazio e della materia che,pur riconoscendo nella massa la sua principale ragione d’essere, mira ad eliminare la gravità peraffermare piuttosto la leggerezza attraverso una sua sostanziale smaterializzazione. Ciò avviene siagiocando sul contrasto tra pieni e vuoti, sia operando un’abile scelta e trattamento dei materiali, ivicompresi quelli dotati di intrinseco carattere di gravità come pietre e marmi. Non a caso nelle lorocostruzioni i Mateus sembrano ripensare alle immagini delle cave dove l’impronta lasciata dallaestrazione dei blocchi genera altre forme.


<strong>LISBO</strong>NAsabato 12 marzo


EDIFICI RESIDENZIALI IN RUA SÃO CAETANOLocalizzazione – LisbonaProgetto – F. ValsassinaFunzione – Residenze ‐ 2004L'area delimitata da Rua do Arco do Chafariz das Terras, Rua Prior do Crato, Rua Pau de Bandeirae São Domingos nel quartiere di Lapa è caratterizzata da edifici residenziali e ambasciate chepresentano volumi diversi e giardini privati, luoghi che trasmettono un senso di tranquillità sia airesidenti, che a tutte le persone che amano passeggiarvi, creando così un rapporto molto strettocon gli edifici e le aree verdi.L’area denominata "São Caetano à Lapa" ha una forma triangolare, in cui l’edificio principale coni suoi tre livelli più una torretta, ora occupata da un’azienda, contrasta con gli edifici di Rua Paude Bandeira, risalenti alla seconda metà del ‘900.L'intervento è volto a cercare di riorganizzare il quartiere creando dei fronti residenziali verso levie São Caetano à Lapa e Arco do Chafariz das Terras ed estendendosi verso l’interno del lotto,liberando così un percorso pedonale e un’area verde che collega queste due strade.Questi due edifici residenziali perfettamente identificati dal ritmo delle aperture sono collegatida un volume ligneo in cui i piccoli uffici e i fronti su strada “toccano” gli edifici confinanti conuna serie di balconi protetti da una doppia pelle di fasce di legno che non compromette il dialogocon l’esistente. Il complesso è stato progettato per essere un luogo in cui vivere, dentro e fuori,con un linguaggio semplice e lineare, rispettando la zona in cui è inserito, ma senza dimenticareil momento in cui è stato costruito.


Per gentile concessione dell’Arch. Frederico Valsassina ©


EDIFICI RESIDENZIALI ALCÂNTARA RIOLocalizzazione – LisbonaProgetto – F. ValsassinaFunzione – Residenze ‐ 2007Il progetto si inserisce nella ristrutturazione dell’area dell’Alcântara e propone la creazione diun importante centro uffici e area residenziale.La composizione crea un’immagine omogenea nella gestione dello spazio, nonostante ladiversità di soluzioni che consentono la valorizzazione e rendono possibili le dinamichedell’insieme. L’interrelazione fra lo spazio costruito e i vuoti, modellati e trattati in modoassai plastico, è determinante per il successo della soluzione adottata.Il progetto è sviluppato in modo da ottimizzare l’irraggiamento solare, l’esposizione ottimalee le viste panoramiche. Di conseguenza è caratterizzato da grandi superfici vetrate, ma altempo stesso la posizione dei volumi permette il necessario isolamento delle abitazionidall’esterno.Per gentile concessione dell’Arch. Frederico Valsassina ©


MUSEO NUMISMATICOLocalizzazione – LisbonaProgetto – F. ValsassinaFunzione – Museo ‐ 2002Nel tessuto omogeneo urbano in cui si trova il Palazzo di Porto Côvo, delimitato dalla RuaPrior, emerge il Museo Numismatico, una costruzione progettata per ospitare l’importantecollezione di monete appartenute alla Companhia de Seguros Lusitania.Caratterizzato da una voluta semplicità, quasi ascetica, l’edificio rispetta le proporzioni dellastrada su cui si affaccia, suggerendo la presenza di un altro universo dietro a quello cheappare a prima vista. Dietro i muri che accompagnano l’andamento della strada, nascononuovi volumi con piani diversi che gradualmente si allontanano dalla realtà originariamentedefinita. Infatti se da un lato vi è un dialogo primario fra l’oggetto e ciò che lo circonda,dall’altro l’edificio sembra esprimere il desiderio di isolarsi dall’esterno.Solo dopo aver attraversato quest’elemento architettonico si percepisce la realtà,impercettibile dalla strada. L’edificio emerge quasi come un’estensione artificiale delgiardino. Perfettamente coerente con l’architettura del suo tempo, si erge con sobrietà dimateria e forma, interagendo con la volumetria del palazzo preesistente senza danneggiarnela sensibilità estetica.Le soluzioni materiali e strutturali adottate, combinate con le nuove tecnologie, dannoorigine ad una facciata che è principalmente trasparente, in vetro strutturale, che impartiscemodernità e astrazione all’edificio, aggiungendo valore alla presenza del palazzo che siafferma come elemento centrale del complesso.La luce viene utilizzata come elemento primario per la definizione degli spazi e viene dosatacon minore o maggiore intensità a seconda del significato specifico che si intendesottolineare.A maggior accentuazione di ciò è stata creata una spazialità unificata, priva di barriere, in cuile varie aree comunicano unicamente in base alla posizione che occupano. La connessione frale diverse aree viene accentuata dalla presenza costante della luce e dai vuoti che si creanofra i piani.


L’accesso alla piattaforma su cui permane il giardino e su cui insiste il palazzo, è realizzatocon una scala leggera che parte dal piano dell’ingresso principale.Al piano superiore, illuminato attraverso i vetri della facciata che separa fisicamentel’interno dallo spazio esterno del giardino, si trovano l’auditorium, il guardaroba, un bar.L’attico, accessibile dall’interno, si avvantaggia della posizione privilegiata dell’edificio edospita un giardino artificiale che si affaccia sulla zona circostante e sulla collina e che puòessere fruito da tutti. La simbiosi fra lo scenario circostante e la realtà che emergedall’edificio stesso è sottolineata dai materiali qui utilizzati: cemento, pietra, legno e vetro,in un dialogo non convenzionale e permanente.Per gentile concessione dell’Arch. Frederico Valsassina ©


COLLEGIO VALSASSINALocalizzazione – LisbonaProgetto – F. ValsassinaFunzione – Scuola – 2007Il recente intervento dell'architetto Frederico Valsassina presso il Collegio Valsassina ha conferitoal complesso scolastico un nuovo volume ben definito. Si tratta di un nuovo modulo progettatoper proteggere aule, sale per la musica, uno spazio polifunzionale e una biblioteca. Questomodulo scolastico, identificato come blocco G e dedicato alla scuola media inferiore, al di làdelle funzioni immediate per il quale è stato realizzato, ha un ruolo importante per il design e lacomposizione, e per l'organizzazione dello spazio scolastico in generale.“E’ dalla scuola che passa la formazione "spaziale" di tutti noi. Il modo in cui ci relazioniamo conl'ambiente che ci circonda, da cui derivano la nostra capacità di organizzare, la nostra richiesta diqualità, e che ci aiuta a strutturare la nostra vita in modo collettivo. La scuola è un luogo di vitae di "formattazione" sociale. Quello è il luogo dove si impara a vivere in comunità!”Questo è stato il concetto che Frederico Valsassina ha utilizzato nel suo progetto.Il blocco di nuova costruzione è un edificio per l'istruzione, ma è anche un luogo di incontroculturale, ludico e informale per l’intera comunità scolastica. Allo stesso tempo, è un luogo cherispetta con precisione le esigenze distributive e funzionali di un edificio scolastico. Questoduplice aspetto è reso possibile grazie alla collocazione e al posizionamento ad hoc degli spaziper il tempo libero in rapporto alla biblioteca e il blocco delle aule.All'interno degli spazi la luce viene definita dall’architettura e gli studenti possono “costruire” illoro spazio con la fantasia. La loro personalità può essere coinvolta senza essere limitata daforme predefinite o senza senso.La zona in cui viene inserito il nuovo blocco è situato ad est dell'ingresso dell'edificio principaledella scuola. L’andamento del terreno si sviluppa da lì con una forte pendenza verso est. Questodislivello è utilizzato per ospitare i tre livelli su cui si sviluppa la nuova costruzione, dall'ingressoal livello più alto, fino al punto più basso dove si trova la biblioteca, attraverso una grossaapertura per la luce.Per gentile concessione dell’Arch. Frederico Valsassina ©


<strong>LISBO</strong>NAvenerdì 11 marzo


CREDITSSchede a cura di Valentina Malcangi e Stefano VellanoCopertina di Maurizio OdiardoOrganizzazione Tecnica: Raggiungere Tour Operator

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