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06_giugno - Porto & diporto

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ne all’UE (Albania, Montenegro). Allostesso tempo, cinque Autorità Portualidei paesi partecipano collaborando alprogetto in qualità di osservatori al finedi monitorare le sue attività.Scende in campo anche il mondodella ricerca e dell’Università: partnersdel progetto sono PoliBA - Politecnicodi Bari (Italia), Istituto Nazionale diMeteorologia e Idrologia - AccademiaBulgara delle scienze (Bulgaria), Parcodelle scienze di Patrasso (Grecia),Universus Csei - Consorzio Universitarioper la Formazione e l’Innovazione(Italia), Autorità Portuale di Bari (Italia),Istituto Nazionale di Geologia e GeoecologiaMarina (Romania), Politecnicodi Tirana (Albania), Autorità Portuale diDurazzo (Albania), Istituto di BiologiaMarina (Montenegro) e <strong>Porto</strong> di BarHolding Company (Montenegro).<strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong> ha rivolto alcune domandeal prof. Leonardo Damiani delPolitecnico di Bari, Lead partner di progetto.Si possono coniugare, oggi neiporti, sviluppo e qualità ambientale?Lo sviluppo della competitività deiporti moderni è collegato direttamenteall’attuazione dei principi dello svilupposostenibile. Pertanto, è necessario chei porti producano, elaborino e applichinopolitiche ambientali conformi al dirittoambientale nazionale ed europeo eai Regolamenti Internazionali. Altresì, ènecessario che sviluppino meccanismiper la valutazione ambientale delle loroattività.I sistemi di certificazione esistenti,come il marchio europeo di ecogestionee audit ambientale (EMAS) egli standard internazionali di gestioneambientale ISO 14000, su cui si basaECOPORT 8, suggeriscono le bestpractices e gli standard per la protezionedell’ambiente che i partecipanti devonoseguire. Questi strumenti, anchese non obbligatori, riguardano tutti i livellie gli aspetti delle attività di qualsiasiorganizzazione e, indiscutibilmente,rappresentano strumenti preziosi perl’applicazione della politica ambientalee della strategia di volta in volta scelta.Le politiche ambientali sono unvalore aggiunto per i porti o motivodi concorrenza?Senza dubbio. La mission del progettoè quella di garantire una sanaed ecologica concorrenza fra i portisud-orientali mediante l’uso di regolecondivise, di politiche comuni di salvaguardiae monitoraggio e attraverso lacreazione di un eco-port network cheriduca l’impatto ambientale lungo lerotte marittime. La Vision è quella ditrasformare le rotte sud-orientali in verie propri corridoi ambientali. Puntiamoalla diffusione delle buone pratiche fragli operatori e gli utenti finali dei porti enle Autorità Portuali stanno svolgendoun ruolo di primo piano per facilitare ilprocesso “culturale” di sensibilizzazionesui temi ambientali.Quali sono gli obiettivi del progettoEcoport 8?Il fine ultimo del progetto ECOPORT8 è quello di guidare i porti – i principalistakeholders all’interno dei paesipartecipanti - verso l’adozione di unapolitica comune in materia ambientale:questo sarà il risultato delle attività delprogetto.La rete dei partner ECOPORT 8 cerca- attraverso l’approccio scientifico el’analisi della situazione reale esistentenei porti dei paesi coinvolti (in particolarmodo attraverso le legislazioni nazionalie attraverso i diversi livelli di integrazionedella legislazione ambientaleeuropea) - di compilare un protocollosostenibile che sia comune, transnazionalee “vitale”. Tale protocollo riguarderàtutte le problematiche ambientalie gli aspetti che sono collegati ai porti ealle aree vicine. Inoltre, esso mira a svilupparee promuovere nuovi strumentie metodologie per la gestione ambientalee sostenibile di questo settore.Un progetto che coinvolge moltiPaesi del Mediterraneo?Sì, un progetto di ampio respiro. Oltreai promotori partecipano in qualitàdi “Observers”: l’Autorità Portuale diIgoumenitsa e l’Autorità Portuale diPatrasso (Grecia), il Ministero delle Infrastrutturee dei Trasporti (Italia), il Ministerodei Lavori Pubblici, Trasporti eTelecomunicazioni (Albania), l’AutoritàNavale Rumena e la Compagnia Nazionale“Amministrazione Porti Marittimi”SA Costantza (Romania).L’obiettivo è di coinvolgere il maggiornumero di organizzazioni, in particolaredi autorità portuali, in modo da garantireil raggiungimento di gran partedegli obiettivi ed avere la più ampia diffusionepossibile e capitalizzazione deirisultati del progetto.Patrizia Lupi<strong>giugno</strong> 2011 - 49

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