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06_giugno - Porto & diporto

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aziende / porto&<strong>diporto</strong>A Sorrentola Borsa Valoriper sostenerela qualitàIl futuro dell’olivicoltura vienedal cielo. Non è fantasia mapura realtà. Ne sa qualche cosaTullio Esposito, amministratore delConsorzio di tutela Olio Dop dellapenisola sorrentina e amministratoredell’azienda agricola La Villanella diMassalubrense: mesi fa è stato costrettoa ricorrere a un elicottero perraccogliere le olive dagli alberi collocatisui terrazzamenti degradantiverso il mare, quasi a toccarlo. SullaCostiera la coltivazione dell’olivo risalea tempi remoti. La tipicità orografica,la sua natura vulcanica, latipica configurazione a terrazza degliappezzamenti, rendono pregiati i suoiprodotti. E l’olio, al pari degli agrumi,occupa un posto di assoluta eccellenzatra i prodotti della terra. La leggendaracconta che proprio qui, nellesue acque che lambiscono la collina,abitassero le mitiche Sirene che tentaronoUlisse con il loro canto melodioso.E la Sirena rappresenta quelfilo giallo che da Nord a Sud unisceda millenni l’Italia, che ne caratterizzanon solo la tradizione agricola mal’intero paesaggio integrandosi coni ritmi di vita delle piccole comunità.Una ricchezza che scaturisce daun’antica tradizione e da un copiosopatrimonio di varietà, segno distintivodel territorio italico, come quellodelle dolci colline Senesi o quellobrullo Cilentano e Salentino, fatto diforeste di ulivi ultrasecolari forgiatinelle forme più strane dall’azione deltempo. Se in Italia l’olivo ha dunquetrovato da secoli remoti il suo habitatnaturale, la penisola sorrentinane è uno straordinario ambasciatorecon le sue eccellenze agroalimentari:qui limoneti ed aranceti si cullanoprofumando i caratteristici pergolatiche si protendono dalla collina finsul mare, in questo territorio si produconoil Provolone del Monaco eil limoncello ottenuto rigorosamenteda limoni Igp. Non meno importanteè la birra. Quasi interamente lavoratamanualmente dal Birrificio Sorrento,senza alcun processo di pastorizzazionee di filtrazione meccanica, perla complessità olfattiva e gustativa,diventa un prodotto artigianale peri palati più esigenti. Un connubio disapori e di profumi, dunque, che haindotto quest’anno la città del Tassoad affiancare il Sirena d’Oro, la vetrinadelle migliori produzioni di oliextravergini Dop d’Italia, con la Borsavalori del territorio sorrentino. “LaCostiera vanta un’antica tradizione ditipicità contrassegnate dalla qualità edalla sicurezza, l’unica la strada percorribileoggi per affermare prodottie territorio. In quest’ambito, il premioSirena d’Oro rappresenta una vetrinadi primo piano non solo per i miglioriextravergini d’oliva, ma ancheper le altre eccellenze della Costiera”,afferma il sindaco di Sorrento,Giuseppe Cuomo. Sono eccellenzelegate alla terra, “da cui dipende laconservazione del paesaggio, trattoidentitario della comunità e dellaDieta mediterranea, riconosciutapatrimonio immateriale dell’umanitàe, pertanto, sempre più presentesulle tavole degli italiani”, sostienel’assessore all’Agricoltura, GiuseppeStinga. Ecco che il Sirena d’Oro nonpuò che giovare ad un comparto chevede nella qualità e nella qualificazionela strada maestra per consentireagli extravergini nazionali, comesostengono Massimo Gargano e SilvanoFerri, rispettivamente alla guidadi Unaprol e Federdop, di imporsi suun mercato sempre più competitivo eglobale nel quale le Dop sono lo strumentopiù idoneo per rappresentarea pieno la straordinaria varietà di gustie sensazioni che solo l’olio di olivaè in grado di esprimere.E che il Sirena d’Oro riesce adesprimere. E proprio per promuoveresia il premio in Italia e nel mondo, sial’olio extravergine contrassegnatodalla Dop, si profila un percorso comunetra il comune sorrentino, l’Unaprole Federdop finalizzato anche asviluppare il turismo in Costiera.Eduardo Cagnazzi<strong>giugno</strong> 2011 - 43

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