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06_giugno - Porto & diporto

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armamento / porto&<strong>diporto</strong>Gli armatori italianitornano sul mercatoSullo sfondo della diffusa cautela che, anche secondoquanto emerso all’ultimo Mare Forum diSorrento, pervade lo shipping tricolore (e nonsolo), le scorse settimane hanno fatto registrare un picconelle attività di compravendita e di aggiornamento del portafoglioordini di alcune compagnie armatoriali italiane.Il piano d’investimenti avviato nel 2010 dal Gruppod’Amico, ad esempio, si è arricchito nei giorni scorsi didue ulteriori ordini in Corea (sempre ai cantieri HyundaiMipo) per tankers medium range da 51.600 tonnellate, inconsegna nel secondo semestre 2012, mentre al cantieregiapponese Sanoyas Hishino Meisho è stata assegnatala commessa per due navi bulkcarrier mini-capesize da120.000 tonnellate di portata, previste in consegna nel2013. L’investimento complessivo per questo nuovo progettodi sviluppo della flotta supera abbondantemente i300 milioni di dollari.Inoltre la società ha confermato di aver portato a terminein questi giorni (tramite la controllata d’Amico Società diNavigazione) l’acquisto della portacontainer CCNI Magallanesdel 1996 da 1.700 TEUs di capacità (equipaggiatacon 3 gru da 40 tonnellate di capacità), pagata 12,5 milionidi dollari. Questa nave, che verrà operata dalla controllataDamighreb nell’ambito della collaborazione con MaerskLine sulle linee di cabotaggio con il Marocco, entrerà inflotta a pochi giorni di distanza dall’arrivo di altre due unità(rinominate Cielo di Dublino e Cielo di San Francisco)prese in consegna dal cantiere coreano Hyundai Mipo,dove sono in costruzione altre due gemelle (bulk carrierda 37.000 tonnellate di portata).In ambito dry bulk novità anche in casa Coeclerici. Ilgruppo milanese-genovese ha comunicato di aver ottenutoda un pool di banche con capofila Banca Carige unanuova linea di credito revolving a tasso variabile per unvalore complessivo di 215 milioni di euro per 7 anni. Lalinea di credito concessa a Coeclerici è destinata al finanziamentodel piano industriale 2011-2015, che prevede ilrafforzamento della divisione mining attraverso l’acquisizionedi nuove miniere di carbone, l’espansione del settoretrading attraverso l’apertura di nuove sedi operative negliStati Uniti e nell’Europa orientale e lo sviluppo delle attivitàdi logistica portuale attraverso la costruzione di nuovi terminale chiatte galleggianti a servizio dell’industria mineraria.Nel piano industriale è anche ricompreso il possibileordine di due nuove unità, anche se per il momento non èstato reso noto se si tratti di due gemelle di Bulk Zambesi,la prima (appena consegnata) delle due bulker self-unloadingda 55.000 dwt, con il cui ordine (del valore di circa120 milioni di dollari) al cantiere cinese Jiangsu Hantongun anno e mezzo fa Coeclerici ha sancito il proprio ritornoall’armamento di proprietà.Doppio ordine anche nel settore tug. Tripmare, jointventure formata dagli armatori Vitiello (gruppo Gesmar diRavenna) e Cattaruzza (gruppo Ocean Team di Trieste)ha commissionato un anchor handling tug da 9.000 HPdi potenza e con capacità di tiro al punto fisso pari a 110tonnellate, lungo 40 metri e largo 14 presso il cantiere spa-22 - <strong>giugno</strong> 2011

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