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Ulcere da pressione - Evidence Based Nursing

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Volume 1, Issue 2, 1997 ISSN 1329 - 1874Traduzione a cura di:Infermiere MIRELLA FONTANACentro studi EBN - Direzione Servizio Infermieristico e TecnicoAzien<strong>da</strong> Ospe<strong>da</strong>liera di Bologna – Policlinico S.Orsola-MalpighiVia Massarenti, 9 – 40138 Bologna, Italiaebn@orsola-malpighi.med.unibo.itBestPractice<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Practice Information Sheets for Health Professionals<strong>Ulcere</strong> <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> - parte II: gestione dei<strong>da</strong>nni tessutali dovuti a <strong>pressione</strong>Questo foglio informativo è il secondo diuna pubblicazionie in due parti. La primaparte è relativa alla prevenzione dei <strong>da</strong>nnitessutali dovuti a <strong>pressione</strong> & la secon<strong>da</strong>parte affronta la gestione di <strong>da</strong>nniesistenti dovuti a presione.Le lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> rimangono unproblema significativo sia nei reparti peracuti che sul territorio nonostante sianolargamente prevenibili. Il costo deltrattamento di una lesione <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> chesi è formata può essere enorme. Ci sono nonsolo conseguenze sia emotive che fisichedell’individuo, ma anche un drenaggio dirisorse <strong>da</strong>l sistema sanitario. Sono statededicate numerose ricerche su questoproblema ma, nonostante ciò, molti clinici eamministratori stanno affrontando ilproblema di risultati che sono spessoambigui e mancanti di vali<strong>da</strong>zione.L’obiettivo di questo foglio informativo è difornire ai clinici raccoman<strong>da</strong>zioni basate suevidenze rispetto al trattamento delle lesioni<strong>da</strong> <strong>pressione</strong>. A questo fine leraccoman<strong>da</strong>zioni derivano in particolare <strong>da</strong>tre pubblicazioni derivanti <strong>da</strong> una revisionesistematica e <strong>da</strong>ll’analisi della letteraturadisponibile elencata a pagina 6.1. Definizione escopoLe lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> sono aree di <strong>da</strong>nnotessutale della pelle e dei tessuti sottostanticausate <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>, stiramento o frizione.Questo tipo di <strong>da</strong>nno può anche essereconosciuto come: ulcere <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>,Questo foglioinformativopraticocomprende iseguenti concetti:1. Definizione E Scopo2. Valutazione delRischio3. Gestione delCarico sui Tessuti4. Cura delle Lesioni<strong>da</strong>Pressioni5. Infezioni6. Processo diRiparazione7. MiglioramentoContinuo della Qualità8. Sintesi Dell’Evidenzalesioni <strong>da</strong> allettamento, decubiti o ulcere <strong>da</strong>decubito. (NHS 1995)Come è stato discusso nella prima parte delfoglio informativo di best practice di questaVolume 1, Numero 2, pagina 1, 1997Classificazionedelle evidenze(ER)le raccoman<strong>da</strong>zioni in questapubblicazione sono valutate sul livellodievidenza così come classificato<strong>da</strong>gli studi <strong>da</strong> cui derivano. I seguenticriteri sono derivati <strong>da</strong> AHCPR (1992)n. 3 Quick reference guidelines.ER=G Buona evidenza basata sullaricerca a sostegnoraccoman<strong>da</strong>zioneER=F Discreta evidenza basatasulla ricerca a sostegno dellaraccoman<strong>da</strong>zioneER=Op Raccoman<strong>da</strong>zioni basatesull’opinione di esperti e aiconsensi del panelserie, è stato difficoltoso comparare laprevalenza/incidenza delle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong> a causa della mancanza diuniformità di classificazione. La diversità deicriteri d’inclusione porta a un ampiavariabilità dei tassi di prevalenza/incidenza.Studi basati su sistemi di stadiazionedissimili rendono il confronto difficile.


Tabella 1. Sistema di stadiazione delle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>Grado IGrado IIGrado IIIGrado IVDecolorazione della cute intatta, compreso l’eritema non reversibile, decolorazioneblue/viola e neraperdita di sostanza parziale che coinvolge epidermide e/o il dermaulcera a tutto spessore che comprende <strong>da</strong>nno o necrosi dei tessuti sottocutanei, nonviene attraversata la fasciasottostante e non si estende nelle strutture sottostantiulcera a tutto spessore con estesa distruzione, la necrosi tessutale si estende alleossa, ai tendini o alle capsulearticolari sottostanti2. Valutazione delrischioPer permettere una pianificazione adeguatadell’assistenza e per determinare i progressi,il paziente con lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> devericevere una valutazione e rivalutazione in unmodo comprensivo e olistico. (AHCPR 1994)Valutazione della Lesione<strong>da</strong> Pressione & StadiazioneCosì come per qualsiasi ferita, è importantedeterminare le dimensioni, il tipo di tessutopresente e il livello e il tipo di essu<strong>da</strong>to. Sonostati ideati molti sistemi di stadiazione. Isistemi di stadiazione ideale devono fornireuna comprensione uniforme fra le diverseprofessionalità della diagnosi e del progressodi una lesione <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>. Essi devonoinoltre permettere audit di performancerispetto alla prevenzione e al trattamento ditali lesioni e infine permettere confronti fra idiversi trial relativi agli interventi e aglistrumenti. (Reid and Morrison, 1994)Un esempio di una scala di stadiazione èfornito nella tabella 1. Questi semplici sistemidi stadiazione sono spesso modificati al finedi fornire maggiori dettagli all’interno deisingoli stadi/gradi. Questo li rendemaggiormente utili clinicamente ma menopratici per gli audit e per i confronti fra trial.La valutazione delleComplicanzeLe lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> sono spessoassociate a importanti complicazioni chedevono rendere il clinico attento.Queste possono essere divise incomplicazioni locali quali tratti fistolosi oascessi, fistole, infestazioni, carcinoma acellule squamose nell’ulcera; complicazionigenerali quali la setticemia, l’artrite settica, lameningite; e complicazioni <strong>da</strong> trattamentotopico (per esempio tossicità <strong>da</strong> iodio,perdita dell’udito dopo applicazioni topiche dineomicina e sistemiche di gentamicina)(AHCPR 1994 P.5).Valutazione nutrizionale &gestioneIl legame fra malnutrizione e lesione <strong>da</strong><strong>pressione</strong> è ben documentato. È richiesta lavalutazione di base ed in itinere dello stato edei bisogni nutrizionali al fine di assicurareun’adeguata nutrizione per prevenire ulteriorideterioramenti e aiutare il processo diguarigione (AHCPR 1994).Valutazione del dolore &gestioneIl sollievo <strong>da</strong>l dolore deve sempre avereun’alta priorità. Nel caso di pazienti conlesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> i tipi e la frequenza dellemedicazioni e le superfici di supporto e ilriposizionamento, possono entrambicontribuire ad alleviare il dolore. (AHCPR1994)Valutazione psicosociale &gestioneIl successo di qualsiasi trattamento dipende<strong>da</strong>ll’abilità e <strong>da</strong>lla motivazione del paziente edi chi lo assiste ad aderire al piano di cura.La valutazione psicosociale è importante pertarare il piano sui bisogni e le aspettative delpaziente così <strong>da</strong> massimizzare l’efficacia delprogramma. (AHCPR 1994)Raccoman<strong>da</strong>zionirelative allavalutazione• A ogni paziente portatore di lesione <strong>da</strong><strong>pressione</strong> deve essere fatta unaanamnesi completa e deve esseresottoposto a una valutazionepsicosociale. (AHCPR 1994) ER=Op• L’area <strong>da</strong>nneggiata deve essere valutatacon un sistema di grading (come <strong>da</strong>llaVolume 1, Numero 2, pagina 2, 1997Tabella 1). Deve essere valutata edocumentata la zona, la dimensione, laforma, il tipo di tessuto e l’essu<strong>da</strong>to(quantità e tipo) (AHCPR 1994) ER=Op• Deve essere fatta una rivalutazione doposignificative modifiche cliniche, ocambiamenti di condizioni e/o almenosettimanalmente. (AHCPR 1994) ER=Op• I clinici devono essere a conoscenza dellecomplicazioni relative alle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong> quali quelle riportateprecedentemente. (AHCPR 1994)ER=Op• Una valutazione nutrizionale deve esserefatta all’ammissione e almeno tre volte almese per i pazienti a rischio dimalnutrizione (AHCPR 1994) ER=Op• Il monitoraggio dell’assunzione deinutrienti nei pazienti a rischio deve esserefatto al fine di assicurare una dietaadeguata per prevenire la malnutrizione(AHCPR 1994). ER=F• Un supporto nutrizionale (es. nutrizionecon sondino naso gastrico) deve essereconsiderato se l’assunzione continua adessere inadeguata (AHCPR 1994).ER=Op• La gestione del dolore deve includereun’adeguata analgesia ma deve cercareanche di eliminare o controllare lasorgente del dolore per esempio la curadella lesione o il prolungatoposizionamento. (AHCPR 1994) ER=Op• La valutazione psicosociale deve stabilirela capacità del paziente e la suamotivazione nell’aderire al programma ditrattamento. La valutazione devecomprendere lo stato mentale, l’abilitàcognitiva, il supporto sociale, l’abuso dialcool e/o farmaci/droghe, lo stile di vita,la sessualità, la cultura e l’etnia e lostress. (AHCPR 1994) ER=Op• La valutazione delle risorse e delsupporto è cruciale nel programmare


un’assistenza continua. (AHCPR 1994)ER=Op• Soprattutto devono essere considerati ivalori, i bisogni e lo stile di vita deipazienti e dei caregiver quando sistabiliscono degli obiettivi di trattamento.(AHCPR 1994) ER=Op3. Gestione delcarico sui tessutiLa gestione del carico sui tessuti hal’obiettivo di sollevare <strong>da</strong>lla <strong>pressione</strong> itessuti già <strong>da</strong>nneggiati e di prevenire ulteriori<strong>da</strong>nni tessutali in altre zone. Qualsiasipaziente con presenti lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>deve essere considerato “a rischio” diulteriori <strong>da</strong>nni e devono essere seguite leraccoman<strong>da</strong>zioni della parte I del foglioinformativo rispetto a: cura della cute, igiene,gestione dell’umidità, interventi di sollievo<strong>da</strong>lla <strong>pressione</strong>, strumenti e superfici disupporto. Oltre a ciò si deve ricor<strong>da</strong>re chetanto più grande è il <strong>da</strong>nno esistente tantomeno tollerante sarà il tessuto a ulterioripressioni (AHCPR 1994).Raccoman<strong>da</strong>zioni rispetto allagestione del carico sui tessutiper pazienti con già presentilesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>:• Il posizionamento e gli ausili quali i cuscinie le schiume devono essere utilizzati perprevenire pressioni dirette sul tessuto già<strong>da</strong>nneggiato. (AHCPR 1994) ER=Op• In pazienti con esistenti lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong>, una superficie statica disupporto deve essere utilizzata se ilpaziente può essere posizionato senzamettere peso sulla lesione e senzatoccare il fondo del dispositivo (Una manomessa sotto la superficie di supportoverifica se la com<strong>pressione</strong> dellasuperficie non è inferiore ai 2 cm).(AHCPR 1994) ER=F• I pazienti devono essere messi su unasuperficie di supporto dinamico quale unmaterasso a larghe celle con <strong>pressione</strong>alternata, a bassa cessione d’aria o in lettifluidizzati, se le possibilità di postura sonolimitate o se il paziente poggia sul fondodi una superficie statica. (AHCPR 1994)ER=F• Da ultimo, pazienti con grandi decubiti digrado III o IV devono essere posizionatiFigura 1: guarigione assistita della lesione umi<strong>da</strong> per creare un ambiente ottimale perl’autolisi e la riparazione tessutalesu una superficie di supporto dinamica.(AHCPR 1994) ER=Op4. Cura delle lesioni<strong>da</strong> <strong>pressione</strong>La gestione delle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> èfinalizzata a: promuovere un ambienteottimale per la riparazione per secon<strong>da</strong>intenzione, preparazione per una gestionechirurgica quando indicato o mantenimento econfort quando la guarigione non è lapriorità.DebridementI tessuti devitalizzati sono un ambienteideale per l’infezione, l’infiammazioneprolungata e per ritardi d cicatrizzazione(AHCPR 1994). Il debridement chirurigico è ilmetodo più rapido per rimuovere il tessutonecrotico ma è limitato a coloro che nehanno la competenza clinica (AHCPR 1994). Prodotti moderni in pomata per laguarigione delle ferite, se usaticorrettamente, supportano il debridementautolitico. Questo richiede più tempo ed èutile per quei pazienti che non riescono atollerare altri metodi ma non devono essereutilizzati se c’è un alto rischio d’infezione.(AHCPR 1994)Raccoman<strong>da</strong>zioni rispetto alDebridement delle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong>:• Il tessuto devitalizzato/necrotico deveessere rimosso utilizzando uno deiVolume 1, Numero 2, pagina 3, 1997seguenti metodi: bisturi, tecniche didebridement meccanico e/o autolitico.(AHCPR 1994) ER=Op• La scelta del metodo deve basarsi sullecondizioni e sugli obiettivi del paziente esull’esperienza clinica disponibile. Ildebridement chirurgico deve essereconsiderato specialmente nei casi urgentiquali quelli in cui è presente un infezione.(AHCPR 1994) ER=Op• Il debridement autolitico non deve essereutilizzato se la ferita è infetta. (AHCPR1994) ER=OpPulizia della lesione <strong>da</strong><strong>pressione</strong>L’obiettivo della pulizia della lesione <strong>da</strong><strong>pressione</strong> è quello di rimuovere i tessuti nonvitali, l’eccesso di essu<strong>da</strong>to, i rifiuti metabolicie i residui di terapia topica senzatraumatizzare ulteriormente l’area. (AHCPR1994)Gli agenti per la pulizia e gli antisettici (es.iodio povidone, iodofori, soluzione diipoclorito [soluzione Dakin], perossidod’idrogeno e l’acido acetico) non sonoselettivi e sono citotossici sui tessuti sani.(AHCPR 1994)Raccoman<strong>da</strong>zioni rispetto allapulizia delle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong>:• Innanzitutto le lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>devono essere pulite a ogni cambio dimedicazione. (AHCPR 1994) ER=Op


• Quando si puliscono lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>con garze, spugne…. deve essere usatauna minima forza meccanica e materialenon abrasivo. (AHCPR 1994) ER=Op• Quando si puliscono lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>,devono essere evitati i detergenti o gliantisettici. (AHCPR 1994) ER=F• Il detergente preferito è la soluzionefisiologica a temperatura ambiente.(AHCPR 1994) ER=OpMedicazioniLa terapia della medicazione si prefigge diproteggere la lesione <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> <strong>da</strong>ulteriori deterioramenti e di fornire unambiente ottimale per la guarigione e, allostesso tempo, di essere costo efficace. Èimportate mantenere la lesione umi<strong>da</strong> e lapelle circostante asciutta e intatta. (AHCPR1994) Vedi figura 1. Studi su differentimedicazioni umide non hanno dimostratodifferenze nella guarigione ma devonoessere scelte in base a quanto richiesto <strong>da</strong>llalesione. (AHCPR 1994) Nelle lesionicavitarie lo spazio morto è ad alto rischio diinfezione. (AHCPR 1994)Raccoman<strong>da</strong>zioni per lamedicazione delle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong>:• Una medicazione deve essere scelta inbase alla capacità di gestire l’essu<strong>da</strong>toper mantenere il letto della lesione umido.(AHCPR 1994) ER=F• La medicazione deve inoltre prevenire lamacerazione della cute circostante eevitare che il letto della lesione si secchi(AHCPR 1994) ER=Op• Sono veramente costo efficaci lemedicazioni che siano in grado dimantenere un ambiente ottimale erichiedere minor tempo ai care giver(AHCPR 1994) ER=F• Lo spazio morto è eliminato attraverso ilriempimento libero di tutte le cavità conmateriale che mantenga l’umiditàpermettendo la guarigione. (AHCPR1994) ER=Op5. InfezioniTutte le lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> aperte hanno laprobabilità di essere colonizzate <strong>da</strong> batteri.Una pulizia accurata e il debridementcomunque permetterà di prevenire laprogressione dell’ulcera fino al puntodell’infezione clinica che ne impedisce laguarigione. (AHCPR 1994). Il pus e il cattivoodore sono segni di infezione ma essa puòessere sospettata anche nelle ulcere chesembrano pulite ma che non rispondonodopo 2-4 settimane di cure appropriate(AHCPR 1994).Benché ampiamente utilizzati per fardiagnosi di infezione, i tamponi colturalipossono non riflettere veramente gliorganismi causanti l’infezione. (AHCPR1994) Quando una lesione non risponde altrattamento topico con antibiotici, un esamecolturale quantitativo può fornire preciseinformazioni circa l’infezione dei tessuti mollie le osteomieliti.Raccoman<strong>da</strong>zioni relative alleinfezioni e lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong>:• La pulizia della lesione e il debridementviene fatta per minimizzare lacolonizzazione batterica (AHCPR 1994)ER=G• Nelle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> pulite ma chenon guariscono e in quelle checontinuano a produrre essu<strong>da</strong>to dopo 2-4settimane, può essere considerato macon cautela e solo dopo che unagestione corretta non ha fornitonessun miglioramento, un trattamentodi 2 settimane con antibiotico topico(AHCPR 1994) ER=G• Quando le lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> nonrispondono al trattamento topico conantibiotico, deve essere fatto un esamecolturale quantitativo dei tessuti molli euna valutazione per l’osteomielite.(AHCPR 1994) ER=Op• Devono essere evitati agenti antisetticiper uso topico. (AHCPR 1994) ER=F• Pazienti con infezioni sistemiche devonoessere trattati con appropriati antibioticiper via sistemica. (AHCPR 1994) ER=G6. Processo diriparazioneLe ferite si possono chiudere direttamente ocon l’utilizzo di diversi metodi ricostruttiviquali il trapianto cutaneo, lembi adiacenti oliberi. La scelta della tecnica viene basata suibisogni specifici del paziente, gli obiettivigenerali, la specifica sede e estensione delVolume 1, Numero 2, pagina 4, 1997<strong>da</strong>nno tessutale. I fattori estrinseci chepossono compromettere la guarigioneincludono: il fumo, la spasticità e la capacitàdi evitare la <strong>pressione</strong> sulla ferita dopol’intervento. I fattori intrinseci includono ilnumero delle colonie batteriche,l’incontinenza urinaria e le infezioni del trattourinario. (AHCPR 1994)Raccoman<strong>da</strong>zioni relativeai processi di riparazionedelle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>:• La pianificazione pre-operatoria e ilcounselling devono tenere presente ifattori che possono compromettere laguarigione o portare ad una recidiva.(AHCPR 1994) ER=Op• L’assistenza post-operatoria deveassicurare il sollievo <strong>da</strong>lla <strong>pressione</strong> sullazona operata per almeno 2 settimane.(AHCPR 1994) ER=Op• La tolleranza della zona operata alla<strong>pressione</strong> deve essere esercitata in modograduale e monitorata attentamente.(AHCPR 1994) ER=Op• La prevenzione <strong>da</strong>lle ricadute di lesioni sipoggia sull’educazione esull’incoraggiamento ad aderire all’esamegiornaliero della cute, alla riduzione della<strong>pressione</strong> e alle tecniche di sollevointermittenti. (AHCPR 1994) ER=G7. Il MiglioramentoContinuo dellaQualitàIl miglioramento continuo della qualità devefocalizzarsi sulla riduzione dell’incidenzadelle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> e sulla riduzionedella variabilità dei trattamenti su lesioni giàformate. Questo deve essere ottenutoattraverso l’utilizzo di istruzioni/linee gui<strong>da</strong>aggiornate, basate sull’evidenza e fatteconoscere attraverso appropriati programmieducazionali. (AHCPR 1992), (AHCPR1994)Un sistema di gestione del paziente devepoter essere modificabile per contenerequeste istruzioni. L’incidenza dello sviluppodi lesioni <strong>da</strong> pressioni deve essereattentamente documentata e monitorata esia la pratica che gli outcome devono essere


Tabella 2. Sommario Della Raccoman<strong>da</strong>zioni: Trattamento DelleLesioni <strong>da</strong> PressioneValutazione:• Deve esserci una anamnesi completa eun esame fisico e pscicosociale.• L’area <strong>da</strong>nneggiata deve essere valutatasecondo un sistema uniforme distadiazione.• La zona, le dimensioni e la forma, il tipo ditessuto e l’essu<strong>da</strong>to devono esserevalutati e documentati.• La rivalutazione deve essere fattaquando: si verificano eventi clinicisignificativi o modifiche delle condizionie/o almeno settimanalmente.• I clinici devono conoscere lecomplicazioni relative alle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong> così come elencate nel testo.La Gestione del Carico sui Tessuti:• Il posizionamento e gli ausili devono essere localizzati per evitarela <strong>pressione</strong> diretta sul tessuto già <strong>da</strong>nneggiato.• Una superficie di supporto statico deve essere utilizzata se ilpaziente deve essere posizionato senza pesate sulla lesione esenza “toccare ilfondo”.La cura della ferita <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>:• Il tessuto devitalizzato/necrotico deveessere sbrigliato. La scelta del metodo sibasa sulle condizioni/obiettivi del pazientee sull’esperienza clinica disponibile. Ildebridement chirurgico è considerato neicasi urgenti. Il debridement autolitico èinappropriato se la lesione è infetta.• Per prima cosa le lesioni devono esserepulite ad ogni cambio di medicazione conuna minima forza meccanica. Detergenticutanei o antisettici devono essere evitati.È <strong>da</strong> preferire la soluzione fisiologica atemperatura ambiente.Processo di riparazione della Lesione <strong>da</strong> Pressione:• Nella pianificazione pre-operatoria e durante il counselling si devono tenere presente i fattori sfavorenti i processi di guarigione o quelli chefacilitano le recidive. L’assistenza post-operatoria deve assicurare il sollievo <strong>da</strong>lla <strong>pressione</strong> sulla zona operata per almeno 2 settimane. Latolleranza alla <strong>pressione</strong> della zona operata deve essere consentita gradualmente e attentamente monitorizzata. La prevenzione dellerecidive di lesioni si basa sull’educazione esull’incoraggiamento ad aderire alla valutazione giornaliera della cute, sullariduzione della<strong>pressione</strong> e a tecniche di sollievo intermittenti.Miglioramento continuo della qualità:• All’ammissione e almeno tre volte al mesedeve essere fatta una valutazionenutrizionale nei pazienti a rischio dimalnutrizione.• Deve essere fatta una monitorizzazionedella dieta nei pazienti a rischio perassicurare un adeguato apporto dietetico.• Un supporto nutrizionale deve esserefornito allorquando l’apporto nutrizionalepermanga inadeguato.• La gestione del dolore deve comprendereun’adeguata analgesia ma anche cercaredi eliminare o controllare la sorgente deldolore.• Deve essere scelta una medicazione chegestisce l’essu<strong>da</strong>to al fine di mantenere illetto della lesione umido, prevenire lamacerazione della cute circostante edevitare l’essiccamento del fondo dellaferita. Lo spazio morto è eliminatoattraverso il riempimento libero dellacavità con materiale di medicazione.Infezioni e lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong>:• La pulizia della ferita ed il debridementviene fatto per minimizzare lacolonizzazione batterica. La pulizia dellelesioni che non guariscono e di quelle checontinuano a produrre essu<strong>da</strong>to dopo• Leggere la prima parte del foglio informativo riguar<strong>da</strong>nte la prevenzione.• I programmi educazionali devono essere rivolti a tutti i livelli clinici, ai pazienti e a chi si prende cura di loro e devono contenere: eziologia,patogenesi e fattori di rischio. Concetti sulla guarigione delle ferite. Concetti del supporto nutrizionale. Programmi individualizzati di curadella cute. concetti di detersione e controllo dell’infezione. Concetti di assistenza post-operatoria concetti sulla prevenzione, selezione deiprodotti, effetti o l’influenza degli aspetti fisici e meccanici sulle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> e le strategie della loro gestione. Meccanismi perdocumentare accuratamente e monitorizare i <strong>da</strong>ti pertinenti compresi i trattamenti e i progressi nella guarigione.• I programmi educazionali devono essere aggiornati in itinere e regolarmente.• Gli effetti di questi programmi, la variabilità nella pratica e gli outcome clinici devono essere sottoposti ad una monitorizzazione costante.Volume 1, Numero 2, pagina 5, 1997• La valutazione psicosociale devedeterminare l’abilità del paziente e lamotivazione ad aderire al programmaterapeutico. La valutazione deveincludere: lo stato mentale, l’abilitàcognitiva, il supporto sociale, l’abuso dialcool e farmaci/droghe, lo stile di vita, lasessualità, la cultura, l’etnia e lo stress.• Per pianificare l’assistenza è richiesta lavalutazione delle risorse e dei supporti.• Quando si stabiliscono gli obiettivi sidevono considerare i valori e lo stile di vitadel paziente e dei care givers.• I pazienti devono essere messi su una superficie di supportodinamico se le possibilità di posizionamento sono limitate o se ilpaziente tocca il fondo su una superficie statica .• Da ultimo, pazienti con grandi lesioni di grado III o IV devonoessere considerati per una superficie di supporto dinamico.due-quattro settimane di cura appropriatadevono essere considerate per duesettimane di antibiotico topico.• Quando non ci sono risposte ad untrattamento topico con antibiotico, deveessere fatta una coltura battericaquantitativa dei tessuti molli e unavalutazione per l’osteomielite.• Non devono essere utilizzati agenti topiciantisettici. I pazienti con setticemiasistemica devono essere trattati conappropriati antibiotici per via sistemica.


monitorati per stabilire i livelli diperformance. (AHCPR 1994)Raccoman<strong>da</strong>zioni perConseguire unmiglioramento Continuodella Qualità:Leggere la Parte I del foglio informativoriguar<strong>da</strong>nte la prevenzione. I programmieducazionali sul trattamento delle lesioni <strong>da</strong><strong>pressione</strong> devono essere diretti verso tutti ilivelli clinici, i pazienti gli altri individui che siprendono cura dei pazienti.Questi programmi devono contenere:• Eziologia, patogenesi & fattori di rischio.• Uniforme stadiazione del <strong>da</strong>nnotessutale.• Concetti di guarigione delle ferite.• Concetti di supporto nutrizionale.• Programmi individualizzati di cura dellacute.• Concetti di detersione e di controllodell’infezione.• Concetti di assistenza post-operatoria.• Concetti di prevenzione.• Selezione dei prodotti (per es. tipi eutilizzi dei supporti di superficie, dellemedicazioni, dei farmaci topici o di altriagenti).• Effetti o influenza dei fattori fisici emeccanici sulle lesioni <strong>da</strong> <strong>pressione</strong> e lestrategie di gestione.• Mo<strong>da</strong>lità accurate di documentazione emonitoraggio ei <strong>da</strong>ti pertinenti compresigli interventi e i progressi nellaguarigione. (AHCPR 1994) ER=Op• Revisione del programma.Aggiornamento del programmaeducazionale in itinere e su base regolareper integrare le nuove conoscenze,tecniche o tecnologie. (AHCPR 1994)Gli effetti di programmi, la variabilità nellapratica e gli outcome clinici devonoessere sottoposti a costantemonitoraggio.This publication is the result of a collaborative project involving: Royal Adelaide Hospital, MaterMisericordiae Public Hospitals South Brisbane, Concord Repatriation General Hospital Concord,Royal Hobart Hospital and North West Hospital Carlton South. The project has been led by:Professor Alan Pearson, Director, The Joanna Briggs Institute for <strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> <strong>Nursing</strong>, RoyalAdelaide Hospital.Mr Rick Wiechula, Coodinator - Evaluation, The Joanna Briggs Institute for <strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong><strong>Nursing</strong>, Royal Adelaide Hospital.Dr. Grace Croft, Assistant Director of <strong>Nursing</strong> - Research, mater Misericordiae Public HospitalsSouth Brisbane.Professor Judy Lumby E.M. Lane Chair in Surgical <strong>Nursing</strong>, Concord Repatriation General HospitalConcord. Ms Pat Hickson, Senior Lecturer School of <strong>Nursing</strong>, University of Tasmania Hobart.Professor Rhon<strong>da</strong> Nay, Professor of Gerontic <strong>Nursing</strong>, NorthWest Hospital Carlton South.Margaret Graham Building,Royal Adelaide Hospital, North Terrace,Adelaide, South Australia 5000http://www.joannabriggs.edu.auph: (+61 8) 8303 4880 fax: (+61 8) 8303 4881NHS Centre for Reviews and Dissemination, SubscriptionsDepartment, Pearson Professiona, PO Box 77, FourthAvenue, Harlow CM19 5BQ.AHCPR Publications Clearing House, PO Box 8547, SilverSpring,MD 20907The series Best Practice is disseminatedcollaboratively by:THE JOANNA BRIGGS INSTITUTEThe information containedwithin Best Practice isbased on the best availableevidence as determined bythe systematic review ofresearch. Great care istaken to ensure that thecontent accurately reflectsthe findings of the reviews,however The JoannaBriggs institute for<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> <strong>Nursing</strong>and organisations fromwhich information may bederived, cannot be heldliable for <strong>da</strong>mages arisingfrom the use of BestPractice.Questo foglio informativo é stato fatto <strong>da</strong>Rick Wiechula e si basa principalmentesulle seguenti pubblicazione del JoannaBriggs Institute for <strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong>nursing1. Panel for the Prediction andPrevention of Pressure Ulcers inAdults. Pressure Ulcers in Adults:Predictions and Prevention. ClinicalPractice Guideline, Number 3. AHCPRPublication No. 92-Rockville, MD:Agency for Health Care Policy andResearch, Public Health Service, U.S.Department of Health and HumanServices, May 1992.2. Bergstrom N, Bennett MA, CarlsonCE, et al. Treatment of PressureUlcers. Clinical Practice Guideline,Number 15. Rocjville, MD: U.S.Department of Health and HumanServices. Public Health Service,Agency for Health Care Policy andResearch, AHCPR Publication No. 95-0652 December 1994.3. NHS Centre for Reviews andDissemination. The prevention andtreatment of pressure sores (effectivehealth care bulletin) York: UniversityOf York; 1995.Altri riferimenti sono;Reid, J., Morison, M. (1994). Towards aconcensus: Classification of PressureSores. Journal of Wound Care 3(3), 157-160.Volume 1, Numero 2, pagina 6, 1997

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