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La qualità di vita nel paziente prostatectomizzato - Casettagiovanni.it

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Complicanze<strong>La</strong> crioterapia prostatica, nei primi 10-20 anni della sua applicazione, è stataassociata ad una significativa morbil<strong>it</strong>à, per l'elevato rischio <strong>di</strong> danno dacongelamento della parete rettale, dell'uretra, del collo vescicale e dello sfintereuretrale esterno, con conseguenti fistole rettouretrale, incontinenza o r<strong>it</strong>enzioneurinaria.L'introduzione della "nuova criochirurgia" con sonde transperineali sottocontrollo ecografico transrettale, più recentemente associata al controllo dellatemperatura periprostatica me<strong>di</strong>ante termocoppie interstiziali e l'uso <strong>di</strong><strong>di</strong>spos<strong>it</strong>ivi per il riscaldamento uretrale, ha notevolmente ridotto la morbil<strong>it</strong>àcomplessiva e, prevalentemente, quella dovuta alle lesioni maggiori (fistolerettouretrali, ostruzione, incontinenza, impotenza).L'incidenza delle fistole rettouretrali varia dallo 0% al 6%.E' riportata una percentuale più elevata nei pazienti trattati per reci<strong>di</strong>va dopora<strong>di</strong>oterapia (10%) fino ad un rischio 26 volte maggiore.L'ostruzione al flusso è presente in tutti i pazienti <strong>nel</strong> periodo post-operatorio erichiede un cateterismo sovrapubico me<strong>di</strong>o da 1 a 3 settimane.<strong>La</strong> persistenza dell'ostruzione richiede una TUR prostatica o del collo vescicaledal 12% al 55% dei casi.Sebbene molti fattori possano contribuire alla <strong>di</strong>sfunzione erettile dopocrioablazione prostatica, il danno vascolare sembra giocare il ruolo piùimportante.L'impotenza è documentata in quasi tutti i pazienti trattati, <strong>nel</strong>l'imme<strong>di</strong>atoperiodo post-operatorio.Nei pazienti in precedenza sessualmente attivi, l'impotenza è presente dal 46%al 84% dei casi, per lo più in valutazioni dopo 6 mesi dal trattamento.Estremamente lim<strong>it</strong>ata è l'incidenza <strong>di</strong> incontinenza, con percentuali variabilida 0% al 3-4%, ma fino al 73% nei pazienti precedentemente sottoposti ara<strong>di</strong>oterapia o TURP.

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