La qualità di vita nel paziente prostatectomizzato - Casettagiovanni.it

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12.07.2015 Views

Per quel che riguarda il problema dell'incontinenzaurinaria l'approccio anatomico “descritto da Walsh”nella prostatectomia radicale ha consentito di ridurrel'incidenza della incontinenza urinaria post-operatoria.L'incidenza storica “dell'incontinenza urinaria” dopoprostatectomia radicale varia dal 2,5 al 47% dei casi inrelazione alla definizione di incontinenza utilizzata;alcuni autori infatti ritengono presente un'incontinenzain tutti i pazienti con minima incontinenza da sforzo,mentre altri considerano nei loro dati solol'incontinenza totale.L'incontinenza, quando grave, può essere corretta con l'applicazione di protesi.Nelle casistiche disponibili sulle prostatectomie radicali l'incidenzadell'incontinenza totale varia dallo 0 al 12,5% dei casi.Quel che riguarda il problema dell'impotenza sessuale esiste in letteratura unanotevole variabilità dei dati riguardanti il recupero della potenza dopo taleintervento che vanno dal 10 al 75% dei casi trattati.L'intervento di prostatectomia radicale preceduto dalla linfoadenectomia ha unadurata di circa tre ore e viene eseguita in regime di ricovero ordinario con unadegenza variabile dai 7 ai 14 giorni.La convalescenza per questo tipo di intervento è di circa 20-30 giorni dalladimissione.Il primo controllo viene effettuato a distanza di 40-60 giorni con unadeterminazione del PSA, un'esame di urine ed un'urinocoltura;mentre i successivi controlli, variabili da caso a caso, saranno programmatimediamente alla distanza di 6 mesi dopo la prima visita.La sopravvivenza libera da malattia a lungo termine in pazienti con malattialocalmente confinata, sottoposti a prostatectomia radicale, è riportata nellaseguente tabella.Numero 5 anni 10 anni 15 anni

PazientiHan, 2003 2,091 84% 72% 61%Hull, 2002 1,000 78% 75% -Catalona, 1998 1,778 78% 65% -Pound, 1997 1,623 80% 68% -Zincke, 1994 3,170 70% 52% -Prostatectomia radicale perinealeLa prostatectomia radicale perineale fu descritta da Young più di un secolo fa.In pazienti selezionati correttamente, questa procedura garantisce unasopravvivvenza libera da malattia simile a quella attesa in soggetti appartenentialla popolazione generale comparabili per età, anche per periodi diosservazione fino a 30 anni. I dati sul controllo a lungo termine della malattianeoplastica sono ben conosciuti.Dopo un intervento perineale vi è un minor disagio per il paziente, con un piùrapido ritorno dell’ appetito e della funzione intestinale, e un più rapidorecupero dell’ attività usuale, e ognuno di questi fattori riduce la durata delricovero.Grazie all’ampio utilizzo dell’antigene prostatico specifico e della esplorazionerettale, è in aumento la percentuale di pazienti a cui viene fatta la diagnosi dicarcinoma prostatico di basso stadio e grado, in cui si può evitare unalinfoadenectomia pelvica.I vantaggi tecnici includono un’ agevole esposizione ed accesso all’apiceprostatico, che ottimizzano la rimozione completa di questo margine chirurgicocritico e permettono una sezione precisa dell’uretra, una minore perdita disangue e il serraggio dei punti uretrovescicali sotto visione diretta in modo dagarantire un’anastomosi uretrovescicale impermeabile, non in tensione declive.SELEZIONE DEI PAZIENTIIl pazienta candidato a questo tipo di intervento dovrebbe avere una neoplasiaconfinata alla prostata, una spettanza di vita più lunga della storia naturale dellaneoplasia e non presentare significativi fattori di rischio chirurgico.

PazientiHan, 2003 2,091 84% 72% 61%Hull, 2002 1,000 78% 75% -Catalona, 1998 1,778 78% 65% -Pound, 1997 1,623 80% 68% -Zincke, 1994 3,170 70% 52% -Prostatectomia ra<strong>di</strong>cale perineale<strong>La</strong> prostatectomia ra<strong>di</strong>cale perineale fu descr<strong>it</strong>ta da Young più <strong>di</strong> un secolo fa.In pazienti selezionati correttamente, questa procedura garantisce unasopravvivvenza libera da malattia simile a quella attesa in soggetti appartenentialla popolazione generale comparabili per età, anche per perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>osservazione fino a 30 anni. I dati sul controllo a lungo termine della malattianeoplastica sono ben conosciuti.Dopo un intervento perineale vi è un minor <strong>di</strong>sagio per il <strong>paziente</strong>, con un piùrapido r<strong>it</strong>orno dell’ appet<strong>it</strong>o e della funzione intestinale, e un più rapidorecupero dell’ attiv<strong>it</strong>à usuale, e ognuno <strong>di</strong> questi fattori riduce la durata delricovero.Grazie all’ampio utilizzo dell’antigene prostatico specifico e della esplorazionerettale, è in aumento la percentuale <strong>di</strong> pazienti a cui viene fatta la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>carcinoma prostatico <strong>di</strong> basso sta<strong>di</strong>o e grado, in cui si può e<strong>v<strong>it</strong>a</strong>re unalinfoadenectomia pelvica.I vantaggi tecnici includono un’ agevole esposizione ed accesso all’apiceprostatico, che ottimizzano la rimozione completa <strong>di</strong> questo margine chirurgicocr<strong>it</strong>ico e permettono una sezione precisa dell’uretra, una minore per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>sangue e il serraggio dei punti uretrovescicali sotto visione <strong>di</strong>retta in modo dagarantire un’anastomosi uretrovescicale impermeabile, non in tensione declive.SELEZIONE DEI PAZIENTIIl pazienta can<strong>di</strong>dato a questo tipo <strong>di</strong> intervento dovrebbe avere una neoplasiaconfinata alla prostata, una spettanza <strong>di</strong> <strong>v<strong>it</strong>a</strong> più lunga della storia naturale dellaneoplasia e non presentare significativi fattori <strong>di</strong> rischio chirurgico.

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