12.07.2015 Views

23 maggio 2008 - Italia Nostra

23 maggio 2008 - Italia Nostra

23 maggio 2008 - Italia Nostra

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Gli incendi boschivi.Convegno nazionale di <strong>Italia</strong> <strong>Nostra</strong> per una prossima emergenza (Roma, <strong>23</strong> luglio <strong>2008</strong>)_________________________________________________________________________Ministero dell’Ambiente, al Dipartimento dei Vigili del fuoco, al Ministero dell’Interno, al Corpo Forestaledello Stato; abbiamo, cioè, fatto una riunione di coordinamento prima della cosiddetta “stagione estivadegli incendi boschivi” con tutti i soggetti responsabili, per illustrare quelle che sono le iniziative perfronteggiare la prossima stagione AIB. Abbiamo fatto anche le ricognizioni e, in particolare, preso contatticon Sicilia, Puglia, Calabria, Lazio e Campania, le 5 Regioni più colpite dagli incendi e che, quindi, hanno piùbisogno degli interventi di adeguamento organizzativo/operativo; abbiamo fatto il punto della situazioneanche con le altre Regioni. In tale ambito si trovano tutta una serie di fenomeni e situazioni connessi agliincendi boschivi che son stati messi sotto controllo perché ben verificati e valutati; quindi abbiamoproclamato lo stato di emergenza ai sensi della L. 225/92. Bertolaso ci ha pensato molto , tutti abbiamopensato molto a non proclamare lo stato d’emergenza, perché l’Ordinanza di Protezione Civile si fa se cisono le condizioni per dichiararlo. Ma, noi ci troviamo proprio di fronte ad una vera emergenza che è quelladi tipo intellettuale, psicologico, sociale; e, ciò significa il dover ammettere che la gente ha ancora unatteggiamento mentale volto all’emergenza; non ha capito, invece, di doversi rimboccare le maniche ecompletare l’accatastamento delle aree percorse dal fuoco, fare l’inventario dei danni, predisporre i pianicomunali, ecc ecc, adottare ed osservare regole comportamentali coerenti e congrue con l’ambiente in cuivive e, infine, predisporre i piani comunali d’emergenza; ad esempio come fatto in Campania. Tutto ciòsignifica fare prevenzione ed assumere finalmente la giusta mentalità: passare dalla cultura dell’emergenzaa quella della prevenzione, aggiungerei, del reale rispetto delle regole del buon vivere. Il riferimentopredisposto, da assumere per fare prevenzione, ivi compresi i Piani, è costituito da un libricino redatto conl’aiuto dei colleghi del Dipartimento Prociv. In attuazione dei suoi contenuti, abbiamo mandato 5 squadre diesperti in giro per l’<strong>Italia</strong> a fare i piani di Protezione Civile ed AIB con i Comuni, le Regioni e le Provincecoinvolte nel programma, interessando anche i Prefetti. In alternativa, non si sarebbe fatto niente.Abbiamo richiamato tali Enti e richiesto (come spero), che ci sia l’osservanza delle scadenze stabiliteperché, quella proposta, è una bozza di Ordinanza da attuare entro una certa data, affinchè si realizzinodeterminati adempimenti. Chi non dovesse ottemperare verrà denunciato a termini di Legge; cosi che, (siauspica) chi non avrà osservato questa dead line sarà perseguito in qualche modo. Soprattutto, perchéabbiamo anche offerto il nostro aiuto ed impegnato risorse economiche dello Stato e indicato quelli che pernoi sono i punti fondamentali per poter realizzare una corretta azione di prevenzione ed estinzione degliincendi, ovvero la lotta attiva: a tale scopo, occorre anche realizzare le Sale Operative Unificate Permanenti(SOUP) in ambito regionale, dovunque si voglia; cioè, se la Regione non ha un sito adeguato, lo facesse dovevuole, purchè ce lo comunichi; l’importante è che noi mettiamo insieme tutte le forze indirizzate alla lottaattiva, ovvero Vigili del fuoco, Corpo forestale, Forze di polizia e le altre strutture operative della legge225/92: è qui, infatti, che c’è tutto il mondo della Protezione Civile! C’è un territorio ampio ed un ambienteda salvaguardare! A questo punto occorre prendere in considerazione anche il fattore organizzativo delDipartimento di Protezione Civile: la forza aerea, i centri funzionali centrali per assistenza e previsione degliscenari tra i quali quello climatico, ecc; quindi c’è un sistema che, se funziona bene, è in grado di dar luogoa risultati positivi. Abbiamo sostenuto le intese e gli accordi tra Regione e Corpo forestale e tra Corpoforestale e Vigili del fuoco, abbiamo questa rete di centri funzionali a disposizione, ma deve esserci uncollegamento, perché è inutile fare un centro se poi non è collegato operativamente con gli altri. C’è quindiquesto accordo recentissimo e abbiamo dato anche lo schema di riferimento da seguire per le Regioni chenon fossero ancora pienamente preparate, dicendo loro di fare come hanno fatto in Liguria (se volete),abbiamo fornito gli step degli allarmi e quant’altro; siamo entrati nell’operatività. Abbiamo incaricato ancheil volontariato, che stavolta abbiamo richiesto e sostenuto fortemente; nel senso, cioè, che ci sarannoaccordi tra Regioni tali che, laddove una Regione non avesse sufficiente volontariato per fare ancheprevenzione, non solo estinzione, andrebbe a richiedere ed usufruire del personale volontario posto adisposizione da un’altra Regione. Tutto ciò per garantire una adeguata presenza sul territorio. Affrontiamoil fatto generalizzato che non c’è più la figura del contadino di una volta, ma il volontario che lo sostituiràadeguatamente; perchè sarà fortemente motivato ed inserito in un contesto organizzato eresponsabilizzato per fare azioni ben precise in termini di prevenzione ed estinzione degli incendi.Sosteniamo,quindi, come Dipartimento, uno sforzo notevole, ma anche una grande iniziativa di solidarietàtra Regioni, tra società diverse.13

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!