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23 maggio 2008 - Italia Nostra

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Gli incendi boschivi.Convegno nazionale di <strong>Italia</strong> <strong>Nostra</strong> per una prossima emergenza (Roma, <strong>23</strong> luglio <strong>2008</strong>)_________________________________________________________________________estensione dei territori da controllare. Se si incontrano serie difficoltà, per vari motivi, già nell’attività diprevenzione, anche il contrasto all’incendio ed alla criminalità risulta difficile; addirittura anche quando siriesca ad assicurare alla giustizia il/i responsabile/i di incendi dolosi: infatti la Legge di contrasto al reato diincendio boschivo non è penale. Quindi si hanno oggettive difficoltà di carattere generale a ben operare perla riduzione del rischio incendio boschivo. Conseguentemente, che può fare il Sistema di Protezione Civile?!E, per esso, il Capo Dipartimento Bertolaso che, in questi giorni, ha una serie di problemi tra ProtezioneCivile, rifiuti in Campania, G8 in Sardegna, Mondiali di nuoto a Roma, e incendi boschivi quasi ovunque. Ciònon dimeno, anche quest’anno faremo la Direttiva AIB; noi, per nostro conto, opereremo il coordinamentodelle varie Autorità e predisponeremo preliminarmente la bozza di provvedimento di Direttiva AIB, che èarticolata in due parti: quella generale e quella operativa relativa alle attività aeree, per presentarla alConsiglio dei Ministri per la firma del Presidente e l’inoltro a tutto il mondo della Pubblica Amministrazioneinteressato: Ministeri, Regioni ed Autorità Locali. Così, tutti avranno una Direttiva omogenea di riferimento,cogente, che richiami l’attenzione sullo specifico argomento del rischio AIB. Dall’anno scorso, nella Direttivaci siamo inventati, con un’interpretazione anche estensiva se vogliamo, l’incendio di interfaccia: proprioperchè il D.lvo 353/99 su questo argomento è abbastanza generico e flessibile e non considera appieno laquestione correlata a un’area di territorio, chiamata “interfaccia”. Perché il bosco vero e proprio non c’è (in <strong>Italia</strong> ce ne sono pochi, con esclusione dei parchi); mentre abbiamo abbandonato la montagna edabbiamo riempito la pianura grossomodo da quota 0 a 4‐500 m. di costruzioni ed attività diversificate, inmodo anche esagerato per estensione e tipologia di rischio. Se prendete l’aereo e andate da Genova aVenezia vi accorgerete che il Nord d’<strong>Italia</strong> non ha più di 5‐6 ettari privi di case. Avere boschi e mantenerlibene è quindi difficile. D’altronde le sopraindicate aree di interfaccia, che insistono usualmente nelle areeurbanizzate, sono in grado di esportare il fuoco al bosco laddove ce ne sia uno; e, viceversa, un incendio dibosco non controllato può andare verso la città; evento, questo, sistematicamente e ripetutamenteaccaduto. Quest’anno riparleremo, quindi, di incendi di interfaccia e degli stessi piani di Protezione Civileregionali, dei Piani Comunali che abbiamo definito AIB e comunali di Protezione Civile, per far capire allapopolazione che c’è un’interconnessione forte tra incendio di bosco e Protezione Civile; quindi tutela delcittadino. Nel considerare gli incendi di interfaccia e nel definirne i livelli di rischio, potremo determinare edefinire, conseguentemente, una serie di azioni nei piani di emergenza, tali che si riferiscano al rischioconnesso a quel tipo di problema, che non è solo bosco ma anche l’attività esistente nell’interfaccia;un’area, questa, urbanizzata, limitrofa, adiacente a un bosco, almeno in un numero considerevole di casi.Faremo, pertanto, la Direttiva AIB per il servizio aereo, ovvero indirizzata alle forze aeree dello Stato, chesono quelle del Dipartimento ProCiv, ma anche della Polizia, dei Carabinieri, della Marina Militare, delleCapitanerie di porto, dei Vigili del fuoco, ecc. L’<strong>Italia</strong> ha infatti una serie di mezzi aerei che è veramentenotevole, ma voi sapete bene che con gli aerei non si fa molto se, prima, a terra non si è fatta prevenzioneper tempo o, comunque, non si partecipa adeguatamente alle operazioni di spegnimento coordinate.C’è, pertanto, l’Ordinanza PCM di quest’anno che è molto severa: non è ancora uscita, ma è solo in bozza;riprende le due Ordinanze, la 3606 e 3624, fatte l’anno scorso a seguito dei gravi eventi accaduti in <strong>Italia</strong>, eche attraverso il “grimaldello” positivo della Protezione civile ha inteso dare indirizzi cogenti su cosa fare daparte dei vari soggetti interessati responsabili di azioni di Protezione civile correlati alla materia AIB. E’,questo un fatto sconvolgente: noi, tra poco, dovremo fare un’Ordinanza per richiamare alla mente la 3606e la 3624, perchè le inadempienze sono state notevoli. Allo stato, abbiamo delle medie percentuali diapplicazione delle Direttive e delle Ordinanze che riguardano il catasto delle aree percorse dal fuoco alquale si riferiscono doverosamente anche ai piani di emergenza, con valori fino a ieri non molto positivi; ioauspico che entro le date indicate nelle vecchie Ordinanze e in questa che è stata proposta sarannoosservati i previsti limiti temporali. E, ne sono convinto, proprio perchè un buon numero di Sindaci e diPrefetti sono stati fortemente sensibilizzati e responsabilizzati (quelli a <strong>maggio</strong>r rischio di incendio); ciòsignifica che i piani di area saranno fatti, fortunatamente in positiva controtendenza con il comportamentoomissivo seguito relativamente ai piani di emergenza per le attività a rischio di incidente rilevante che,magari, ci ritroviamo ai limiti del bosco e per i quali l’Europa ci ha messo sempre in mora facendoci farepure una brutta figura. Bertolaso, come responsabile della Protezione Civile, ha organizzato il 19 <strong>maggio</strong>una riunione al Dipartimento e ha convocato tutte le Regioni e non solo quelle previste dall’Ordinanza 3606e dalla 3624; ci siamo riferiti a 5, più 7, quindi 12 Regioni, ai Prefetti in servizio presso le relative Province, al12

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