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23 maggio 2008 - Italia Nostra

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Gli incendi boschivi.Convegno nazionale di <strong>Italia</strong> <strong>Nostra</strong> per una prossima emergenza (Roma, <strong>23</strong> luglio <strong>2008</strong>)_________________________________________________________________________La gestione dell’emergenza ed una nuova politicaper il potenziamento del Serviziodi Fabrizio ColcerasaVicecapo Dipartimento nazionale di Protezione CivileBuongiorno a tutti,ringrazio il Presidente Losavio, ringrazio <strong>Italia</strong> <strong>Nostra</strong> che ci ha invitato a parlare su questo tema cosìimportante: gli incendi boschivi. Il nostro intervento sarà a due voci, il mio e quello dell’Ing. Colozza delDipartimento di Protezione Civile.Cercherò di portare la mia esperienza come Vice Capo Dipartimento di Protezione Civile da solo un anno emezzo, ma di 33 anni come vigile del fuoco e porterò anche la mia esperienza di cittadino: ho infatti unacasa in campagna e ho vissuto in un ambiente compreso tra i 400‐600 metri di altezza. Senza voler essere“burbero” e “polemico”, io non ho capito dove vada questo Paese: perché, in realtà, l’incendio boschivo mirichiama altri problemi: i rifiuti in Campania – ma può essere un problema? – il dissesto idrogeologicogeneralizzato a più Regioni – ma può essere un problema? – l’alluvione – ma perché abbiamo le alluvioni? –e non mi riferisco a un problema di assoluta gravità come accade per un fenomeno quale l’uragano Katrinae le conseguenze del suo passaggio in America; io penso a ieri, a Roma, 18 aprile, dove si sono avuti 40millimetri di pioggia e perchè 3 zone di Roma sono andate sotto l’acqua? e perché il Comando dei Vigili delfuoco ha salvato 20 persone, con l’elicottero, ecc. a Ponte Lucano, dove sono 2mila anni che esondal’Aniene; tutto ciò, malgrado che la Protezione Civile avesse emanato un Bollettino di criticità, e dopo cheanche la Prefettura di Roma avesse emanato un Bollettino di criticità; mi domando, cioè, perché la gente siauscita a Ponte Lucano infilandosi nell’acqua, con la conseguenza che tutti siamo dovuti accorrere persalvarli?Perché l’anno scorso un incendio cospicuo ad Ancona è nato dalla sede ferroviaria? Ma, perché, iopersonalmente, con un mio collaboratore son dovuto scendere dalla macchina e spegnere un incendiolungo il bordo di una strada principale vicino il casello di Orte, dove l’erba (secca) era alta 2metri e mezzo?Andando in giro dentro Roma e nei dintorni, l’erba non è ancora gialla ma lo diventerà tra poco, ma è altagià un metro! Ma perché abbiamo dovuto mettere in sicurezza la centrale elettrica di Termini Imerese?Perché siamo dovuti intervenire vicino Roma per una centralina della Telecom assediata dalle fiammecausate dall’incendio dell’erba alta? Sembra proprio di vivere in un mondo di pazzi e di irresponsabili. Però,c’è da dire che vai in provincia di Bolzano, in un paesino sperduto a 2mila metri di quota, e troviamo gliidranti, le campagnole dei Vigili del Fuoco, una per ognuna delle Sedi, a distanza reciproca di circa 5chilometri una dall’altra, i camminamenti ben realizzati e manutenzionati nel bosco, tutto sistemato, l’erbatagliata etc.; insomma, un ambiente ben diverso; eppure è sempre <strong>Italia</strong>! Il nostro è un Paese, ne consegue,a “macchia di leopardo”, dove si consumano alcune follie e, se andiamo a vedere bene le statistiche, neaccadono alcune che fanno molto pensare e preoccupare. Tra queste, non possiamo non prendere indebita considerazione gli incendi boschivi. Quello degli incendi boschivi è un fenomeno che ha avuto unosviluppo diversificato negli ultimi 30 anni, con andamento sempre più negativo a partire dall’anno 1975.L’anno scorso è stato sicuramente un periodo eccezionalmente caratterizzato per numero d’incendi, perviolenza ed estensione, dovuti anche alla concomitanza di un clima straordinariamente caldo; ma, poi,leggo le statistiche e realizzo che, ad esempio, in Campania nel 2005 abbiamo avuto <strong>23</strong>83 incendi, nel 2006n.1861, nel 2007 n. 2141. Analizzando, poi, il rapporto tra incendi e porzioni di aree percorse dal fuoco,noto anche che dal parametro 1,3 nel 2005 si è passati a 6,7. Significa allora che qualcosa non funziona.Voglio, cioè, dire che quello dell’incendio boschivo è un fenomeno molto complesso, sicuramente legato agrandi criticità sociali, di vario tipo: non c’è legalità sul territorio, non c’è presenza umana qualificata sul10

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