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11_novembre - Porto & diporto

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aziende / porto&<strong>diporto</strong>Un bassotto che corre lontanoIl marchio è un bassotto giallodalle zampe corte. Un bassottoche Domenico Menniti, amministratoreunico di Harmont&Blaine, hadeciso di far correre più velocemente.Soprattutto all’estero. Il simpatico cagnolino(il bassotto che nel 18° secoloaccompagnava in giro per il mondocon il suo veliero il duca di Harmontalla ricerca dei tessuti di maggiorepregio da consegnare ai migliori sartipartenopei) è anche il sogno di duecoppie di fratelli, Domenico ed EnzoMenniti e Paolo e Massimo Montefusco,di dare vita ad una griffe cheportasse in giro per il mondo la qualitàdella manifattura sartoriale napoletana.“Ci fa piacere che a vestire inostri capi siano state autentiche star,come Fiorello, Bonolis, Cannavaro,tanto per citarne alcuni, che hannofatto passi da gigante nella loro carriera- spiega Domenico Menniti - Unpo’ come la nostra azienda che, partitauna quindicina di anni fa, è riuscitaa raggiungere traguardi significativi ead imporre sul mercato dello sportswearuno stile caratterizzato dallavitalità e dal dinamismo, dal colore edalla fantasia tutta italiana”. Anni fa,dopo un’esperienza nel segmentodei guanti in pelle, fu proprio Mennitia lanciare la linea di abbigliamentocontrassegnata dal bassotto con dellescelte precise sul colore: il rosso, ilblu, il rosa, il verde e così via. “Amoi colori, mi piacciono le persone chesanno osare e che non indossanouna divisa grigia per apparire eleganti.D’altronde, se non la pensassicosì, come potrei pensare di cambiarelook ai cinesi?”. Già, è proprio laCina la nuova frontiera del bassotto.E’ qui che jeans, magliette ed altricapi trovano e troveranno ancora postonelle vetrine di Shangai, Pechino,Hanghzou, Shenzen, Chadzu e HongKong. Oggi, sostengono autorevoliricerche di mercato, la società trainaun’azienda, con 150 dipendenti e oltre600 addetti nell’indotto, tra le piùdinamiche nell’economia meridionalee nazionale, forte di un fatturato vicinoai 50 milioni di euro a fine annoe che ha chiuso il primo semestredell’anno con una crescita del 7,3 percento rispetto allo stesso periodo del2009. Sono numeri di tutto rispetto,soprattutto perché conseguiti in unperiodo di sfavorevole congiunturainternazionale e con “sacrifici dolorosi”,sottolinea Menniti. E il futuronon prevede soste. Perché gli stilistiPaolo e Massimo Montefusco miranosempre più all’internazionalizzazionedel marchio. E un caleidoscopio dipossibilità proietta nel futuro non solola collezione uomo ma anche quelladonna, bambini ed accessori, nonchégli Harmont&Blaine Cafè, per sbarcarepoi in Borsa, quando il vento dellacrisi si sarà calmato. Nel frattempo,il bassotto procede veloce nel pianodi espansione messo a punto dalmanagement aziendale. Ed apre aNapoli una nuova boutique, 150 metriquadrati situati nel distretto dellamoda, con quattro vetrine su Piazzadei Martiri e due su via Calabritto, ilsecondo punto vendita nel capoluogodopo quello di via Scarlatti, nel cuoredel Vomero.Con il nuovo punto vendita debuttain Italia il nuovo concept dei negoziHarmont & Blaine, nato dalla volontàdi creare un contenitore tale daesaltare le radici dell’essenza mediterraneadel marchio. Spazio quindi acolori e materiali che ricordano le abitazionidi Capri, Ischia, Saint Tropezcon mobili in legno decapato di chiaraispirazione sarda, ceramiche di Vietrie capriate in legno chiaro. Da Napoli,si può. Parola del bassotto.Eduardo Cagnazzi<strong>novembre</strong> 2010 - 51

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