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11_novembre - Porto & diporto

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Luigi Merlo, presidente AP Genovatere alle corde numerosioperatori di medio-piccolataglia, ha fatto traballare anchei global carrier che neglianni precedenti avevanofatto di Genova un cardinedella loro strategia, e l’attualeaccenno di ripresanon sembra sufficiente adinvertire il trend, se è veroche ai tagli di Maersk, ChinaShipping e Hapag Lloydfra 2009 e inizio 2010, nellescorse settimane si sonoaggiunti quelli preventivatida Hamburg Sud.Dall’altra, poi, vi è la totaleassenza di una politicaportuale nazionale, che sitraduce in una paralizzanteincertezza sul futuro. Senon bastasse infatti la mancanza daparte del Governo di qualsivoglia disegnosul destino logistico del Paese– il che frustra la naturale ambizionegenovese di guardare ad un bacinopiù ampio di quello padano, per ilquale servirebbero infrastrutture, soprattuttoferroviarie, diverse da quelleoggi disponibili – anche l’abbozzatariforma della legge 84/94 sembra nonsoddisfare esigenze e istanze di cambiamentopiù volte sollevate dai portiitaliani. “L’ultimo testo presentato garantiràsicuramente un utile restylingdella legge vigente - ha commentatoinfatti Merlo - ma è inutile negarecome sia lacunoso in alcuni punti distrategica importanza. In primis è necessarioche vengano chiariti e definiticon precisione gli ambiti d’interventodell’Autorità Portuale con riferimento,in particolare, alla possibilità o menodi acquisire piccole partecipazioniin retroporti osocietà ferroviarie. Secondariamentebisognerebbeapportare cambiamenti allenorme che regolano l’organizzazionedel lavoro portuale,risolvendone l’attualeambiguità. Occorrerebbepoi uniformità di indirizzosulle procedure di rinnovoe rilascio delle concessioni”.Last but not least, lavexata questio dell’autonomiafinanziaria: “La riformadifetta purtroppo di duestrumenti indispensabiliquali l’autonomia finanziariae l’autonomia funzionaledelle Autorità Portuali. Inquesto momento ci troviamoa dover fare i conti con vincoli dispesa estremamente severi impostidal Ministero dell’Economia, che difatto ingessano la nostra operatività.Per questo dico che bisogna deciderecon chiarezza se l’Autorità Portualedebba operare come organismo diregolazione o debba essere ancheun motore propulsivo dei traffici”.Andrea Moizo

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