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11_novembre - Porto & diporto

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IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁTariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO VI - N. <strong>11</strong> - Novembre 2010 - Costo singola copia € 2,50Port&ShippingTech2010


sommario / porto&<strong>diporto</strong>Anno VI - N°<strong>11</strong> - Novembre 2010Direttore responsabileAntonio De CesareDirettore editorialeMaurizio De CesareHanno collaborato a questo numero:Cosimo Brudetti - Eduardo CagnazziGiacomo Canarsa - Giuseppe CocciaFabio De Cesare - Paola De CiuceisMichela Fanis - Peppe IannicelliPaola Martino - Andrea MoizoGiovanni PiroMaria Francesca RotondariAnnalisa Tirrito - Stefania VerganiAmministrazione e abbonamentiPaola Martinoamministrazione@portoe<strong>diporto</strong>.itabbonamenti@portoe<strong>diporto</strong>.itCosto abbonamentoItalia € 30, estero € 90esclusivamente con versamento suCCP n. 81627671 - AM editori srlVia Ponte dei Francesi, 3580146 NapoliPubblicità e marketingNino Scanomarketing@portoe<strong>diporto</strong>.itListini e specifiche tecnichewww.portoe<strong>diporto</strong>.itProgetto e realizzazione graficaAM editori srlStampaMorconia PrintMorcone (BN)Il magazine <strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong>è proprietà diAM editori srl - Tel 081 6581974Tel/Fax 081 5592332redazione@portoe<strong>diporto</strong>.itwww.portoe<strong>diporto</strong>.itAutorizzazione Tribunale di Napolin. 17 del 15 febbraio 2006Periodico associato all’USPIUnione Stampa Periodica ItalianaE’ vietata la riproduzione totale e/oparziale di testi, fotografie e di qualsiasialtro contenuto o allegato.Tutti i diritti sono riservati.4 P&ST 2010La green economy passa dai porti6 P&ST 2010Porti: sinergie con città, fondamentale inItalia8 P&ST 2010Genova rialza la testa ma il futuro rimaneincerto10 P&ST 2010<strong>Porto</strong> di Gioia Tauro in arrivo 459 milioni dieuro14 P&ST 2010Tecnologia innovativa per ridurre leemissioni dei motori diesel18 P&ST 2010Tefin ha navigato bene in un mare intempesta20 P&ST 2010Solcare i sette mari risparmiando energia22 P&ST 2010Ricerca avanzata e sviluppo, Eliship afianco degli armatori24 P&ST 2010I corsi dell’Accademia Marina Mercantile26 P&ST 2010Traguardi di prestigio per l’Agenzia Le Navi28 BIENNALEGenova - Biennale del Mediterraneo30 ARMAMENTOLa Bottiglieri Sophie Green si aggiunge allaflotta G.B.S. S.p.A.32 ARMAMENTOUn mare di iniziative del Gruppo Grimaldi34 ARMAMENTOIl Gruppo D’Alesio abbassa l’età mediadella flotta36 ARMAMENTOPrende il mare la project cargo “ChipolbrokStar”38 LOGISTICAIl gap logistico grave danno al sistemaItalia40 LOGISTICALa logistica e la Presidenza belga delsemestre UE42 LOGISTICAL’interporto d’Abruzzo volano del CentroItalia44 CROCIERERoyal Caribbean Cruises sbarca a Bari46 DIRITTOO tempora, o mores!48 DIRITTOGli attori dello shipping si confrontano aNapoli50 AZIENDEGiovani imprenditori in Cina51 AZIENDEUn bassotto che corre lontano52 NAUTICASalerno lancia Capitolo San Matteo54 NAUTICAJobsoil - Ancoraggi marini con le “radici”56 TURISMOLa cultura del caffè nel centro d’Europa58 EVENTIPremio San Giorgio per Mariella Bottiglieri60 TEATROCome il San Carlo diventa protagonista62 MUSEIMuseo Archeologico Dei Campi Flegrei64 GASTRONOMIAVilla Massa promuove un Omaggio aSorrento


prodotti e conferiti dalle navi; servizi e controlli nella movimentazionedi merci pericolose; dragaggi; impatto dialtre grandi opere infrastrutturali. Le politiche ambientalinei porti non si limitano al cold ironing, ma prevedonol’utilizzo di fonti di energia alternative, dal solare all’eolico,ed ancora costruzione in aree portuali di impianti perla produzione di energia da fonti rinnovabili, o l’utilizzo disistemi di illuminazione a tecnologia led.Alcuni porti italiani stanno lavorando su progetti dicold ironing, cioè l’alimentazione elettrica della nave durantela sosta in porto attraverso la connessione con ilsistema da terra e lo spegnimento dei motori ausiliari dibordo. L’elettrificazione delle banchine è già stato realizzatain alcuni porti dell’Europa del Nord ed in Usa e stainteressando i più importanti porti nel mondo. Grazie aquesto sistema è possibile ridurre del 30% l’emissionedi CO2, del 95% l’emissione di ossidi di azoto e particolati,azzerando l’inquinamento acustico.Le best practices della green logistic, sia nel settoreportuale che in quello dei trasporti, saranno presentatein occasione di Port&ShippingTech, il forum internazionaleche per la seconda edizione si terrà il 22 e 23 <strong>novembre</strong>a Genova presso Palazzo Ducale.Nei due giorni del Forum dedicati all’innovazione tecnologicaper lo sviluppo competitivo e sostenibile delsistema logistico e portuale saranno trattati numerositemi in occasione di convegni e workshop. In aperturala presentazione di UIRnet - partecipata da 24 interportiitaliani oltre che da Slala, Elsag Datamat, Telespazio,Autostrade per l’Italia e Telecom Italia - nata per renderepiù competitivo e sostenibile il sistema trasportisticonazionale. Un “fiume” di automezzi si muovono nel nostroPaese, anche se la merce maggiormente trasportataè l’aria, su percorsi scarsamente noti, quasi pernulla monitorati, con la conseguenza di diseconomie eirrazionalità nella gestione logistica complessiva di infrastrutture,mezzi e risorse, che grava pesantemente sulPIL del sistema paese. Si tratta di creare, attraverso unattuatore pubblico caratterizzato dalla presenza di alcunifra i principali soggetti industriali del settore, una grandeinfrastruttura immateriale in grado di dare, attraversol’up-grading funzionale del sistema logistico italiano, uncontributo aggiuntivo alla crescita del Paese.Un nuovo tema sarà quello delle nuove tecnologie, disistemi e di nuovi prodotti ecosostenibili nel mondo delloshipping, sia per l’aspetto giuridico-normativo che faràda cornice al know how ed alle best practices sia perquello operativo, cioè i prodotti e le tecnologie ecocompatibili.Verranno prese in rassegna le aziende “virtuose”,le tecnologie all’avanguardia per la riduzione delleemissioni inquinanti generate dal trasporto marittimo,sia durante la navigazione che in porto.Infine, in occasione di Port&ShippingTech si terrà ilForum Internazionale PORT ID Summit, il primo eventoitaliano dedicato ai CIO di aziende di logistica e trasportiinteressati a vedere l’identificazione automatica - inparticolare con RFID - diventare da tecnologia tattica a“collante” strategico nello scambio tra le aree dei sistemiinformativi aziendali (SCM, ERP, PLM). In uno scenarioormai prossimo la codifica di identificazione automaticadi un oggetto uscirà dai confini di una singola aziendaper essere condivisa nella filiera produttiva e ogni puntodi rilevamento dell’oggetto sarà connesso in rete.In quest’ottica nasce PORT ID Summit, che si ponel’obiettivo di fornire ai CIO delle principali aziende utentiitaliane una chiara e concreta visione dell’integrazionedelle tecnologie RF-Id e auto-id con le soluzioni legacyesistenti, quali ad esempio i sistemi SCM, ERP e PLM.Patrizia Lupi<strong>novembre</strong> 2010 - 5


Veduta del porto di Triestep&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Porti: sinergia con cittàfondamentale in ItaliaPresentato ‘codice buone pratiche’ messo a punto da EspoIl dialogo tra porto e città in Italia è ancora più importanteche in altri Paesi: lo ha sottolineato il presidentedi Assoporti Francesco Nerli a conclusione del seminarionel corso del quale e’ stato presentato il “codice dibuone pratiche” per l’integrazione sociale dei porti, messoa punto dalla European Sea Ports Organisation. Dopo averricordato il rilievo economico della portualità, (435 milionidi tonnellate di merci imbarcate e sbarcate nei porti italiani,48 milioni di passeggeri, compresi i crocieristi, oltre 77.000addetti senza contare l’apporto al prodotto interno lordonazionale), Nerli ha evidenziato come la valenza economicadegli scali marittimi non sempre viene percepita dallageneralità della popolazione. “I porti - ha affermato - noncostituiscono delle realtà estranee al contesto geograficoe sociale in cui si collocano, non sono una realtà chiusa inse stessa ma aperta verso il contorno”. Il sistema dei portimaggiori, amministrati dalle Autorità Portuali e dagli altrienti quali le Aziende Speciali associate ad Assoporti, haricordato Nerli “è costituito da 39 porti marittimi, quasi tuttiinseriti all’interno di città storiche e cresciuti in un percorso,talvolta secolare andato di pari passo con lo sviluppo dellecittà. Per altro verso - ha aggiunto - proprio in Italia moltospesso, la percezione delle popolazioni rispetto agli insediamentiportuali non è positiva e proprio per questo motivoormai da qualche anno, si stanno avviando iniziativetese al ripristino del dialogo tra città e porto”. Nerli ha citatoalcuni esempi di apertura dei porti alla città: Bari, dove si èpuntato ad una crescita del movimento crocieristico ed allarealizzazione di una stazione marittima con ampie porzioniaperte alla città; Napoli, dove tutta l’area portuale cui fannocapo i collegamenti con le isole e con località turistiche delGolfo di Napoli è aperta ai cittadini; Genova, dove vi è statoun processo di riconversione e recupero delle aree del portoantico; Trieste, dove è stata avviata un’ampia riqualificazione.E poi ancora, Venezia, Ravenna, Salerno, Palermo,Livorno. Tutti questi esempi, ha proseguito Nerli, e le iniziativein ambito Europeo “confermano la bontà di questotipo di attività, e l’opportunità, per quanto possibile, di ripeterleo di assumerne i contenuti in altre realtà. Per questomotivo merita un plauso particolare l’ESPO per aver raccoltoqueste esperienze nel codice che abbiamo presentatoe di cui faremo tutti tesoro nell’avviare nuove iniziative”.Nerli si e’ poi soffermato su iniziative particolari come ilprogetto per facilitare la mobilità dei portatori di handicapfisici nel porto di Piombino o la predisposizione di postibarca riservati per i diversamente abili nel porto di Olbia, eha ricordato che Assoporti è impegnata attivamente all’internodel Comitato per il Welfare della Gente di Mare chesi occupa dei marittimi in transito nei porti. “Anche questeazioni - ha concluso - che peraltro trovano origine inconvenzioni internazionali e che vedono a livello locale comitatilocali in cui operano attivamente le Autorità Portualinostre associate, rappresentano un ulteriore esempio diiniziative di rilievo sociale seppure a favore non del territorioma di chi per la sua professione di marittimo trovanel porto il primo interfaccia nel momento di sosta dellapropria attività lavorativa”.MAUDECE6 - <strong>novembre</strong> 2010


Move Forward with ConfidenceTo increase the profitability of your ships, you arelooking to minimize cost, cut outage to the boneand ensure lasting safety. Among our various specializedservices Veristar, a Bureau Veritas software,is used for classification and certification ofships and their equipment. The seaborne transportsector can count on our responsiveness and arange of key services to help make shipping morereliable, safe and profitable. Bureau Veritas hasbeen putting its comprehensive business experienceto good use since 1828. Our current workforceof 40.000 currently does business in more than140 countries throughout 850 offices, sharing andmanaging knowledge for the greater benefit of our300.000 customers supporting their own valuecreation goalsFor information: MARINE DIVISION ITALY Edificio "Caffa" - Darsena di Genova - 4, Via Paolo Imperiale -16126 Genova - ITALYtel: +39 010 585439 - fax: +39 010 594067 - e-mail: bvmarineitaly@bureauveritas.com - website: www.veristar.comBureau Veritas is authorizedand entrusted for statutorycertificates on behalf of theItalian Administration.<strong>novembre</strong> 2010 - 7


Veduta del porto di Genovap&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Genova rialza la testama il futuro rimane incertoIl bicchiere mezzo pieno per ilporto di Genova è rappresentatodai numeri, vale a dire i datidi traffico relativi ai primi nove mesidell’anno, decisamente positivi rispettoagli stessi dati di un anno fa.Partendo dai container, alla fine disettembre, infatti, i TEUs movimentatisulle banchine genovesi dall’iniziodell’anno hanno raggiunto quota1,32 milioni contro gli 1,15 milioni del2009: un incremento pari al 14,2%,che in proiezione potrebbe riportarelo scalo ligure a livelli pre-crisi (1,85milioni di TEUs nel 2007 e 1,77 nel2008). Anche perché il dato riferito alsolo mese di settembre ha mostratoun’ancor più marcata tendenza al rialzo,che, si auspica, potrebbe durareanche per i mesi a venire (149.470contro 128.713).In crescita anche traffico convenzionale(6,61 milioni di tonnellate controi 6,3 del periodo gennaio-settembre2009, +4,8%), rinfuse solide (1,19 milionidi tonnellate contro 1,08, +9,7%)e traffico industriale (2,1 milioni di tonnellatecontro 1,33, +58,2%), mentresono diminuiti – segno evidente dicome la crisi della produzione industrialesia ancora molto forte in Italia– gli oli minerali (da 14,65 milioni ditonnellate a 13,87, -5,4%) e le altrerinfuse liquide (da 671.000 a 637.000tonnellate, -5,1%).Aggregando i dati relativi ai trafficimerci, il risultato è in ogni caso incoraggiante:il totale di merci movimentatea Genova è salito del 6,4%da 36,34 a 38,68 milioni di tonnellate.Sostanzialmente positivi anche i numeridel settore passeggeri: a frontedi una lieve diminuzione nei traghetti(da 2,52 milioni di passeggeri a 2,49,-1,3%), le crociere hanno registratoinfatti una crescita del 38%, passandoda 469.000 passeggeri a 648.000.Oltre al significativo risultato neicontainer (“Siamo tornati il primoporto mediterraneo, escludendo iltranshipment” ha recentemente ricordatoil presidente della Port AuthorityLuigi Merlo) appare interessante inprospettiva il dato relativo al trafficoconvenzionale, per lo più rappresentatoda rotabili e trailer, che negli ultimimesi sembra essere il settore piùdinamico a Genova (e non solo).Diverse le novità a sostegno di taleaffermazione: da un punto di vistaoperativo spicca il potenziamento deiservizi del Gruppo Grimaldi Napoli,che a fine <strong>novembre</strong> ha avviato ilnuovo Mediterranean Express Service(Salerno, Genova, Marsiglia, ValenciaDakar, Lome, Lagos, Cotonou)con il con-ro Thebeland, destinato adesser rimpiazzato da Repubblica diRoma e Medcoa Lome a inizio 20<strong>11</strong>.In chiave futura poi va registrata lavariante approvata in estate dal ComitatoPortuale per la realizzazione diun nuovo terminal (quattro attracchi)di autostrade del mare, da realizzarsiaccanto a quello già esistente vicinoal VTE di Voltri e da dedicarsi inesclusiva al crescente traffico ro-paxcon il Maghreb (“Nel 2010 abbiamosuperato Marsiglia come movimentopasseggeri verso il Nord Africa” haasserito Merlo) in modo da liberarespazio alla Stazione Marittima. E allepotenzialità di questa direttrice è daricollegare, almeno in parte, il recenteingresso di Gianluigi Aponte (che conla Superba ha un rapporto d’amoreodio)nel capitale della compagniagenovese GNV – Grandi Navi Veloci,oggi attiva, fra l’altro proprio sullerotte Genova – Tangeri e Genova –Tunisi.Se dunque a livello di traffici il portodi Genova attraversa un periodo positivoe dispone di buone carte a brevetermine, alcune macro dinamiche appaionodi segno opposto e non mancanoi motivi di preoccupazione.Da una parte, infatti, è rilevante chea fronte di un recupero sui numeri nonvi sia stato un corrispondente rialzodei livelli occupazionali, né in banchina– la Compagnia Unica continua alamentare la riduzione del monte lavoro– né nell’indotto di spedizionierie agenzie. La crisi, infatti, oltre a met-8 - <strong>novembre</strong> 2010


Luigi Merlo, presidente AP Genovatere alle corde numerosioperatori di medio-piccolataglia, ha fatto traballare anchei global carrier che neglianni precedenti avevanofatto di Genova un cardinedella loro strategia, e l’attualeaccenno di ripresanon sembra sufficiente adinvertire il trend, se è veroche ai tagli di Maersk, ChinaShipping e Hapag Lloydfra 2009 e inizio 2010, nellescorse settimane si sonoaggiunti quelli preventivatida Hamburg Sud.Dall’altra, poi, vi è la totaleassenza di una politicaportuale nazionale, che sitraduce in una paralizzanteincertezza sul futuro. Senon bastasse infatti la mancanza daparte del Governo di qualsivoglia disegnosul destino logistico del Paese– il che frustra la naturale ambizionegenovese di guardare ad un bacinopiù ampio di quello padano, per ilquale servirebbero infrastrutture, soprattuttoferroviarie, diverse da quelleoggi disponibili – anche l’abbozzatariforma della legge 84/94 sembra nonsoddisfare esigenze e istanze di cambiamentopiù volte sollevate dai portiitaliani. “L’ultimo testo presentato garantiràsicuramente un utile restylingdella legge vigente - ha commentatoinfatti Merlo - ma è inutile negarecome sia lacunoso in alcuni punti distrategica importanza. In primis è necessarioche vengano chiariti e definiticon precisione gli ambiti d’interventodell’Autorità Portuale con riferimento,in particolare, alla possibilità o menodi acquisire piccole partecipazioniin retroporti osocietà ferroviarie. Secondariamentebisognerebbeapportare cambiamenti allenorme che regolano l’organizzazionedel lavoro portuale,risolvendone l’attualeambiguità. Occorrerebbepoi uniformità di indirizzosulle procedure di rinnovoe rilascio delle concessioni”.Last but not least, lavexata questio dell’autonomiafinanziaria: “La riformadifetta purtroppo di duestrumenti indispensabiliquali l’autonomia finanziariae l’autonomia funzionaledelle Autorità Portuali. Inquesto momento ci troviamoa dover fare i conti con vincoli dispesa estremamente severi impostidal Ministero dell’Economia, che difatto ingessano la nostra operatività.Per questo dico che bisogna deciderecon chiarezza se l’Autorità Portualedebba operare come organismo diregolazione o debba essere ancheun motore propulsivo dei traffici”.Andrea Moizo


p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong><strong>Porto</strong>di Gioia Tauroin arrivo 459 milioni di euroUn nuovo traguardo perl’area di Gioia Tauro, in Calabria,al fine di rafforzare laleadership del suo porto sul bacinodel Mediterraneo.La Regione Calabria, i Ministeridello Sviluppo Economico, delle Infrastrutturee dei Trasporti, dell’Istruzione,il Consorzio per lo SviluppoIndustriale della Provincia di ReggioCalabria, l’Autorità Portuale di GioiaTauro, la Rete Ferroviaria Italiana(Gruppo FS) hanno firmato nel mesedi settembre, a Roma nella sededella Delegazione della Regione, unaccordo di programma quadro (APQ)che prevede un investimento di oltre459 milioni di euro per la realizzazionedi interventi nell’area e su partedel territorio della Calabria.La cifra originaria prevista era di163,3 milioni di euro e, successivamente,la Regione, grazie all’azionepropositiva, favorita dalla CommissioneEuropea e dal Ministero delleInfrastrutture, con l’apporto di RFI inqualità di soggetto attuatore e gestoredelle opere, ha messo in cantiereun ulteriore investimento, originaria-mente non previsto, di 296 milioni dieuro (di cui 153 milioni circa di “risorsefresche”). L’impegno delle Istituzionicoinvolte ha permesso, quindi,non solo che l’investimento iniziale,previsto nell’accordo da siglarsi entrofebbraio 2010, non andasse perdutoa causa del mancato rispetto deitempi dettati dall’Unione Europea,ma anche una sensibile crescita dellacifra disponibile. L’avvio del PoloLogistico Intermodale di Gioia Tauroprodurrà ricadute dirette positivesul mercato del lavoro e sul sistemaproduttivo regionale e nazionale. Larealizzazione e la gestione del PoloLogistico Intermodale di Gioia Tauroe il rafforzamento delle infrastruttureferroviarie consentiranno un notevolepotenziamento del tratto Gioia Tauro-Taranto-Bari, finalizzato a migliorarele caratteristiche prestazionali dell’itinerarioper un mercato sempre piùcondizionato dalla qualità delle infrastrutture.Gli investimenti previsti,e conseguentemente le importantiopere infrastrutturali che si andrannoa realizzare, consentiranno un rilanciodel sistema trasporti logistico nonsolo della Calabria, ma delle regionimeridionali. L’azione congiunta delleRegioni Convergenza, con il supportodella Commissione Europea, potrebbetrovare un momento di sintesiattraverso la messa a punto di unapiattaforma comune e che troverebbeun punto di partenza in un incontroad hoc che la Calabria si proponedi ospitare. Nuove condizioni, quindi,per l’insediamento di grandi operatoridella logistica nazionali ed internazionaliattraverso interventi necessariper lo sviluppo dell’area, con trepriorità strategiche: la preservazionedella leadership nel transhipment, larealizzazione del Sistema IntermodaleEccellente e l’insediamento digrandi operatori logistici/industrialinazionali e internazionali. La leadershipnel transhipment sarà preservataattraverso interventi in gradodi incidere sulla capacità del porto,sull’efficacia operativa dei concessionarie delle dogane. Il Sistema IntermodaleEccellente sarà realizzatotramite la creazione di un gateway, larimozione dei vincoli logistici operativiin ambito portuale (“ultimo miglio”),10 - <strong>novembre</strong> 2010


infrastrutture / porto&<strong>diporto</strong>


la realizzazione di impianti destinatialla terminalizzazione ferroviaria edelle relative opere di raccordo allarete ferroviaria nazionale e al sistemadi viabilità portuale e la rimozionedei residuali “colli di bottiglia”sul sistema ferroviario nazionale. Lacreazione delle condizioni per l’insediamentodi grandi operatori logistici/industriali nazionali e internazionali siotterrà attraverso la realizzazione diun “Distretto Logistico”, inteso comeinsieme di interventi in grado di crearele condizioni necessarie per favorirel’insediamento dei grandi operatoriindustriali e logistici.«Queste opere – ha spiegato ilpresidente della Regione, GiuseppeScopelliti, che ha firmato l’accordoinsieme all’assessore al Bilancio eProgrammazione Giacomo Mancini– potenziano e rilanciano il porto diGioia Tauro». Per Mancini: «Con lasottoscrizione dell’APQ di Gioia Tauro,la Calabria diventa locomotiva delSud. Con l’enorme finanziamento checonquistiamo (abbiamo guadagnatoil triplo delle risorse previste originariamente)doteremo la nostra Regionedi un porto altamente competitivonel sistema europeo e di un modernosistema infrastrutturale ferroviarioche colmerà tanti gap che affliggonola nostra terra. E insieme guideremola definizione di un nuovo sistemadi trasporti interregionali (ad iniziaredalla direttrice Gioia-Metaponto-Taranto-Bari) che coinvolgerà le altreregioni del Sud e che permetterà allaCalabria e all’intero Mezzogiorno diproiettarsi all’interno delle grandi direttricidefinite dall’Unione europea.È evidente che la nostra ambizione èquella di rendere appetibile la nostraterra anche ai grandi investitori cheprovengono da altri Paesi. In questaprospettiva Gioia Tauro può rappresentarela porta d’ingresso di tutti iflussi che dall’Oriente entrano nelMediterraneo. Insomma – ha conclusoMancini - da regione marginale edemarginata, questa nuova Calabriainizia a diventare guida e propulsoredi sviluppo».Maria Francesca RotondaroPiano della logistica a Gioia Tauro«È allo studio il modo con il quale Gioia Tauro possa difendersi dalla concorrenzadegli altri porti. Gioia Tauro, infatti, è un’infrastruttura fondamentale,la più importante del Mediterraneo, per cui abbiamo ritenuto opportunosentire le opinioni degli operatori sulle cose concrete da fare per migliorarel’efficienza logistica a partire dal 20<strong>11</strong>». Lo ha detto il sottosegretario alleInfrastrutture e ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, in visita al megaporto calabreseaccompagnato dal governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti,incontrando deputati, assessori e consiglieri regionali nella sala convegnidell’Autorità Portuale di Gioia Tauro, dove è continuato il lavoro intrapresodalla Consulta per approdare al nuovo Piano della Logistica.Giachino ha continuato affermando che «sul piano dei trasporti siamomolto in ritardo rispetto anche alle scelte che si sono fatte in precedenza. Equindi dobbiamo recuperare il tempo perduto e pensiamo di farlo nel modomigliore attraverso il Piano Nazionale della Logistica che sarà elaboratotenendo conto della realtà. Qui, a Gioia Tauro – ha proseguito il sottosegretario– abbiamo raccolto ottimi elementi che saranno inseriti nel Piano.Vogliamo arrivare alla presentazione dello stesso con uno schema cherappresenti realmente il Piano della Logistica entro l’anno e non oltre – hacontinuato il sottosegretario – anche perché dobbiamo recuperare un gapinfrastrutturale di 40 miliardi di euro all’anno che è il costo dell’inefficienzadella logistica di tutto il sistema Paese.Nel Piano individuiamo azioni operative concrete che migliorino l’efficienzalogistica, anno per anno, per puntare a crescere annualmente didieci punti (4 miliardi di euro)».Secondo Giachino «sarà possibile attrarre nuovi traffici ai nostri porti apartire da quello di Gioia Tauro e quindi oltre ai 4 miliardi di efficienza logisticadobbiamo puntare anche all’aumento dei traffici commerciali che, tral’altro, porteranno nuovo lavoro».12 - <strong>novembre</strong> 2010


armamento / porto&<strong>diporto</strong><strong>novembre</strong> 2010 - 13


p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Wärtsilä e ABB Turbo Systems cooperanocongiuntamente al programma di sviluppodi un’innovativa applicazione destinata allasovralimentazione di motori diesel due tempi di grandidimensioni attraverso l’adozione di turbosoffiantia doppio stadio. La nuovissima tecnologia adottatadal motore, unita alla turbosoffiante a doppio stadio,offre vantaggi significativi rispetto al consumo di carburanteed alle emissioni del motore.L’applicazione della tecnologia di sovralimentazionea doppio stadio sui motori diesel di Wärtsilä si èsviluppata grazie alla stretta collaborazione tra Wärtsiläe ABB Turbo Systems. In questo programma,Wärtsilä si è concentrata sullo sviluppo di un’avanzatatecnologia motoristica che, congiuntamente alleturbosoffianti, è in grado di raggiungere la più altaperformance, diventando una soluzione economicadai costi contenuti per i propri clienti.“ABB Turbo Systems è uno dei partner principali diWärtsilä nell’ambito della ricerca: questo legame hagiocato un ruolo importante nello sviluppo dei prodottidi Wärtsilä, ormai da oltre tre decadi. I nostri clientibeneficiano delle attività di successo derivanti dalsettore di R&D (research&development) di entrambele compagnie, nei rispettivi settori in cui sono leader”.Ha commentato Mikael Troberg, Direttore di WärtsiläTesting & Performance.Nel nuovo design del motore, due turbosoffiantisono installate in serie per generare un incrementodella pressione dell’aria, della capacità volumetrica edella capacità di sovralimentazione. Il risultato è unincremento dell’efficienza della turbosoffiante finoa 76%, valore estremamente alto. L’incremento dellapressione dell’aria, combinato con la tecnologiaavanzata adottata dal motore incrementano la potenzaerogata dal motore e la potenza specifica fino al10%. Allo stesso tempo, sia il consumo di carburanteche le emissioni di CO2 vengono ridotte.Ulteriori riduzioni delle emissioni possono essereraggiunte con l’aggiunta di sistemi addizionali sulmotore o tramite il post trattamento dei gas di scarico.Una combinazione precisa tra i livelli di consumodi combustibile e le riduzioni in emissioni di CO2 eNOx può essere selezionata attraverso una dettagliataconfigurazione del sistema. Un sistema di controllointelligente permette di garantire un’ottima operativitàdel nuovo motore di disegno avanzato attraversol’intera curva di carico, ottenendo una riduzione significativadelle emissioni di NOx. Ad alte altitudini,la nuova tecnologia della sovralimentazione a doppiostadio garantisce la performance operativa del motorecompensando la riduzione della densità d’aria.Le riduzioni significative nel consumo di carburanteed emissioni sono il risultato dei numerosi test svolti14 - <strong>novembre</strong> 2010


www.porto.napoli.itPiazzale Pisacane 80133 Napoli. Tel 081 22 83 257. Fax 081 2068 88


congiuntamente su motore Wärtsilä equipaggiato conturbosoffiante a doppio stadio. I test si sono svoltipresso la sede di Wärtsilä a Vaasa in Finlandia, dovegli obiettivi di sviluppo del programma sono stati raggiunticon successo. Wärtsilä e ABB Turbo Systemsstanno pianificando per il prossimo futuro un progettopilota congiunto, di portata più ampia, in cooperazionecon un importante utilizzatore finale.Un altro fattore guida in questo lavoro di sviluppo èstato il significativo taglio dei costi per l’intero ciclodi vita dei componenti; un altro obbiettivo raggiunto.Così come la riduzione delle emissioni di NOx. Il potenzialedel mercato per questa tecnologia sugli impiantienergetici è destinato a crescere. Allo stessomodo, quando il mercato sarà pronto con le richieste,la tecnologia avanzata per il controllo della combustionesviluppato da Wärtsilä sarà di grande beneficioper il mercato marino. In questo caso, in aggiunta aicosti, la compattezza e la redditività di progettazionesono considerati fattori estremamente importanti. Lestime indicano che in certe applicazioni in impianti diproduzione di energia,il ritorno dell’investimento inquesta tecnologia avanzata con motori equipaggiatidi sovralimentazione a doppio stadio, è inferiore aidue anni.Wärtsilä in breveWärtsilä è leader globale nelle soluzioni energetichesul ciclo di vita per i mercati del settore navale edenergetico. Enfatizzando le innovazioni tecnologichee l’efficienza totale, Wärtsilä massimizza la performancedelle navi e degli impianti energetici dei suoiclienti dal punto di vista economico e ambientale.Nel 2009 l’ammontare delle vendite ha raggiuntoi 5,3 miliardi di euro, con più di 18.000 impiegati.L’azienda detiene 160 sedi in 70 paesi in tutto il mondo.Wärtsilä è quotata in borsa sul NASDAQ OMX diHelsinki in Finlandia.“Lo sviluppo del concetto per il nuovo motore destinatoagli impianti di produzione di energia è cominciatotre anni fa - ha dichiarato Mikael Troberg - Itest e le verifiche sulle tecnologie innovative adottatesono state effettuate con successo sui motori aquattro tempi Wärtsilä 20 e Wärtsilä 32. Concepiamoquesta innovazione come la tecnologia chiave per laprossima generazione di motori a bassa emissionecol nostro marchio. La nuova tecnologia è stata sviluppataper il portafoglio motori a quattro tempi, perentrambe le applicazioni del settore marino ed energetico.Il prossimo passo naturale sarà l’applicazionesu motori a due tempi per grandi navi, tipicamente installazioniad un singolo motore”.Il controllo delle emissioni gioca un ruolo importantissimooggigiorno, e in modo particolare sono incima alla lista delle priorità le riduzioni dei livelli diCO2 e NOx. Oggi, il mercato chiede soluzioni di bassoimpatto ambientale a costi competitivi per l’intera duratadella vite utile di esercizio. Questa necessità stapreparando la strada per l’introduzione delle nuovetecnologie sviluppate da Wärtsilä e ABB.Giovanni PiroABB Turbocharging in breveABB Turbocharging è leader mondiale nella produzionedi turbine per motori diesel e a gas nel rangeenergetico di 500kW. 190.000 turbine ABB sono operativein tutto il mondo, sulle navi, negli impianti produttoridi energia, sui locomotori e sui grossi veicolida strada. Con più di <strong>11</strong>0 stazioni di servizio in 55 paesiin tutto il mondo, la business unit Turbochargingdi ABB garantisce velocità, alta qualità nei serviziovunque e in qualunque momento sia necessario. Laproduzione, il settore ricerca e sviluppo (R&D), venditae marketing sono operativi nella sede principaledi Baden in Svizzera, dove si trova anche il centro perla ricambistica.16 - <strong>novembre</strong> 2010


formazione / porto&<strong>diporto</strong>RAM S.p.A.Piazzale delle Belle Arti, 600196 ROMATel. + 39 06 3609361Fax + 39 06 360936217info@ramspa.itwww.ramspa.it<strong>novembre</strong> 2010 - 17


p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Tefin ha navigato benein un mare in tempestache oramai hauna sua struttura ben calibrata,ha navigato bene “L’aziendain un mare in tempesta: non possiamonascondere che il 2010 è stato ilvero anno di crisi, ci auguriamo che lacoincidenza della fine di questo annopossa essere anche la fine di un periodomolto negativo. Il fatto di esserein attività da oltre trentacinque annimi consente di dire che un periodo dicrisi così non lo si era mai visto”.Inizia così Luigi Minieri, amministratoredelegato di Tefin Scarl, l’intervistache ha rilasciato a <strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong>: unesame distaccato della crisi ancorain corso, nella sua evoluzione (speriamo)finale e di come un’aziendacon radici nel Mezzogiorno affrontale difficoltà di un mercato globale e diun ambiente locale che non riesce atrovare soluzioni condivise.“La Tefin supera bene questo momento– dice ancora Luigi Minieri - ilmare in tempesta ce lo lasciamo allespalle: è vero che nel nostro caso, essendoun’azienda di servizi, prima opoi quello che è stato trascurato allafine deve essere manutenzionato percui in linea di massima lo standard difatturato viene riequilibrato. Naturalmenteanche nei momenti più bui nonci siamo fermati, abbiamo continuatoad attaccare il mercato, stiamo potenziandole nostre strutture sul territorioe all’estero proprio per allargare laplatea dei clienti”.E per quanto riguarda il panoramalocale?Relativamente al panorama localedirei che c’è ancora molto da fare perritrovare un equilibrio e una maggiorecollaborazione tra le varie aziende delcomparto delle riparazioni navali; credoche è venuto il tempo di lasciarele polemiche, le lotte, per mettersi adun unico tavolo e cercare di collaborareperchè è nei periodi di crisi che sipuò trovare la sinergia per affrontare iproblemi. Purtroppo non ne intravedoancora i segni, mi auguro che invecepersone di buona volontà possanotrovare la via del colloquio.Se dall’interno la categoria nontrova il coagulante, ci può essereuna spinta esterna, da un’istituzione?Chi può dare veramente una manoin questo momento ritengo sia l’AutoritàPortuale, che deve veramenteassumere il suo ruolo di super partes,deve fare in modo che le parti,tutte si possano incontrare, discuteree trovare un accordo sui vari puntiche costituiscono motivo di attrito.Io capisco che ognuno abbia i propriinteressi personali, però credo cheveramente sia venuto il momentodi capire che il piccolo orticello nonpotrà più garantire frutti. Per quantoriguarda l’Autorità Portuale deve fareveramente qualcosa di fattivo, deveuscire da questo spirito di battagliae fare delle cose concrete, oggi noipensiamo ad una zona destinata alleriparazioni che ci veda, pur controllati,liberi da burocrazie di tipo doganali,nel senso di snellire le procedure,pensiamo ad una Autorità Portualeche si preoccupi di mettere le aziendein condizioni di non chiudere perinosservanza di adeguamento dellestrutture mentre tutti i giorni sentiamodi aziende che vengono colpite dasanzioni per problemi ambientali, maqui bisogna risanare l’intero sistemaportuale e non possiamo scaricare lecolpe sulle singole aziende.Ma era previsto il polo delle riparazioninavali?Era previsto in un riordino dellacantieristica diciamo nel dare ai maggiorisoggetti industriali del porto determinatearee, e a fronte di questodoveva venire il famoso bacino; adoggi non c’è ed è inutile ricercare lecolpe negli avvenimenti, mentre nonc’è stata un’autentica azione tendentea dare questo bacino ai riparatori.In considerazione di questi grandiproblemi a Napoli, è auspicabilelo spostamento del polo cantieristicoa Castellammare di Stabia?Secondo me Castellammare diStabia non è adatto: in verità in passatosi era parlato anche di Torre Annunziata,ma la cosa non ha motivodi esistere. In effetti Castellammare èproiettata verso una portualità turisticache intralcerebbe l’attività cantieristica.Passando al Mediterraneo, laconcorrenza del vicino Oriente èmolto forte?La concorrenza è sempre moltoforte, devo dire che di recente aziendenapoletane, e di questo ci dobbiamocomplimentare, sono presenti nelMediterraneo, mi riferisco all’aziendadi Antonio Palumbo, una realtà napoletanache si muove in senso positivo;credo molto che in questa area bisogneràpotenziare la nostra presenza,perchè è un’area che a breve vedràuna intensificazione dei traffici e quindiun’area da tenere sotto osservazione,da sviluppare, magari apportandoanche il nostro know-how in generalenell’ambito della cantieristica, usandoeventualmente anche risorse localiquindi per lo sviluppo di quelle zonee soprattutto a modo di moderazionecorretta del valore della mano d’opera,e sottolineo moderazione correttasenza fare uso di mano d’opera abasso costo al di fuori del rispetto dellavoratore in generale.Oltre Malta anche a Marsigliaimportanti acquisizioni italiane nelsettoreCerto e non scopriamo oggi chel’imprenditore italiano non è quel “parassita”come a volte sembra essereda stereotipi forniti da certa comunicazione,soprattutto quando si parladi noi imprenditori meridionali; nonscopriamo oggi l’impresa italiana, abbiamoavuto un momento di appannamentonell’ambito di una economiache tendeva ad avere altri orientamenti,come spinte di tipo finanziario,c’è stato un momento in cui la genteha pensato che nel mercato finanziarioci fosse il futuro. Oggi per fortunain maniera accorta e rapida stiamofacendo un passo indietro e stiamoritornando a fare impresa.Gi.Co.18 - <strong>novembre</strong> 2010


p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Solcare i sette maririsparmiando energiaGli azionamenti a velocità variabiledi ABB hanno ridottoi consumi energetici di trelussuose navi da crociera di 1.600tonnellate di carburante l’anno perciascuna imbarcazione: un risparmioenorme in termini di costi operativied emissioni di CO 2, con un tempo direcupero dell’investimento di appenaun anno. Gli azionamenti in correntealternata in bassa tensione di ABBcontrollano la velocità dei ventilatorie degli estrattori di grandi dimensioninelle sale motori delle navi della CostaCrociere, la compagnia di navigazionepiù grande d’Europa che vantaal proprio attivo una flotta di 14 navidi lusso in viaggio sulle rotte di tuttoil mondo.I ventilatori e gli estrattori eranostati originariamente progettati perfunzionare ad una velocità fissa atemperature esterne elevate costantifino a 35°C, un valore accettabilequando le imbarcazioni navigano inclimi tropicali come il Mar dei Caraibio il Mar Cinese Meridionale, maeccessivo per i Fiordi Norvegesi o lacosta Nord Atlantica canadese: uneccessivo e inutile spreco in terminidi energia.Per ovviare all’inefficienza del progettooriginario, Costa Crociere eABB hanno sviluppato un concettoalternativo ad alta efficienza che prevedel’installazione di azionamenti incorrente alternata in bassa tensionesu tutti i ventilatori e su tutti gli estrattori.Gli azionamenti di ABB regolanoin automatico la velocità delle ventolee degli estrattori in base alle effettiveesigenze del processo e alla temperaturadell’aria, evitando che questifunzionino per tutto l’anno a unavelocità fissa e per una temperaturacostante di 35°C. Grazie a questo intervento,i consumi di potenza sonodiminuiti tra 600 kW e 840 kW all’anno,in funzione delle dimensioni dellanave. Poiché la potenza elettricaviene prodotta da generatori diesel, ilrisparmio energetico si traduce in unariduzione considerevole del quantitativodi combustibili fossili bruciati edelle emissioni di gas serra. Un azionamentoin bassa tensione di ABBpuò ridurre il consumo energetico diuna pompa, di una ventola o di unestrattore fino al 50%.Costa Crociere ha calcolato che i30 azionamenti installati sulla primanave dotata di questa soluzione, laCosta Fortuna, hanno ridotto i consumidi carburante diesel di ca. 1.150tonnellate l’anno, con una diminuzioneannua delle emissioni di CO 2paria 3.622 tonnellate e di NOx pari a 66tonnellate. Risultati analoghi sono statiraggiunti dai 30 azionamenti installatisulla Costa Magica. Di dimensionipiù grandi, la Costa Serena è stataequipaggiata con 37 azionamenti chene hanno ridotto il consumo di carburantedi 1.618 tonnellate l’anno e fattodiminuire le emissioni annue di CO 2e NOx, rispettivamente di 5.100 e92 tonnellate. La quantificazione deirisparmi si basa sul monitoraggio costantedel carico elettrico delle navi esulla quantità di carburante consumatodurante ogni crociera. Per tutte letre navi il tempo di recupero dell’investimentonegli azionamenti è inferiorea un anno. La riduzione delle ore difunzionamento dei motori delle ventolee degli estrattori ha inoltre contribuitoa ridurre i costi di manutenzione.Nel 2008, gli azionamenti in bassatensione di ABB hanno consentito dirisparmiare all’incirca 170 terawattoredi energia elettrica, l’equivalentedei consumi annui di oltre 42 milioniabitazioni nei 27 paesi dell’UnioneEuropea.Non a caso Costa Crociere staprovvedendo al retrofitting di altredue navi, Costa Concordia e CostaPacifica, con gli azionamenti ABB ene ha previsto l’installazione già infase di costruzione sugli ultimi duegioielli della famiglia: Costa Luminosae Costa Deliziosa. La soluzione sviluppataper Costa Crociere ha ricevutonel 2009 il premio ABB EnergyEfficiency Award, un riconoscimentoistituito da ABB Italia per dare visibilitàalle aziende che dimostrano impegnoconcreto nella riduzione deiconsumi energetici dei propri sistemimotorizzati.Red.Mar.20 - <strong>novembre</strong> 2010


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p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Ricerca avanzata e sviluppoEliship al fianco degli armatoriLa Eliship Srl è una delle piùradicate realtà imprenditorialidel porto di Napoli: derivadalla società “Iengo – impianti edapparecchiature elettriche e navaliche già nell’immediato dopoguerra(1946) realizzava impianti suigrandi transatlantici dell’epoca per iprincipali armatori italiani. Da allorapassione e competenza sono statetramandate negli anni ed oggi laEliship è una delle realtà maggiormentepresenti nel panorama dellacantieristica navale e industriale.L’Azienda ha una struttura di 1.500mq nel porto di Napoli che accorpadirezione e uffici, il reparto progettazione,il laboratorio elettronico, l’officinaelettromeccanica e il magazzino; ècertificata ISO 9002 ed ha implementatoil proprio SGQ secondo la nuovanorma ISO 9000: 2000, ottenendo lacertificazione anche per le attività diprogettazione. Alessandro Solla, amministratoredelegato ci parla delleultime iniziative della società.“Congiuntamente alla Rutter Inc,società con la quale abbiamo eseguitol’adeguamento su diverse naviper i sistemi Voyage Data Recorder,abbiamo sviluppato un sistema radarcon finalità di oil spill detection perl’identificazione di olio e petrolio sullasuperficie del mare. Tale sistemaè stato ampiamente sperimentato edapprovato in seguito a severi collaudicon la Guardia Costiera Norvegese,ad oggi equipaggia due unità RECOIL del Gruppo CASTALIA, oltre adessere stato anche testato su unitàdella classe 900 della Guardia CostieraItaliana, con finalità di identificazionesmall target, salvataggio edidentificazione clandestini”.Ricerca e sviluppo sono i principaliobiettivi dell’azienda?Crediamo che aziende come lanostra, non possono esimersi dall’effettuarericerca e sviluppare nuoviprodotti, oltre che per far fronte adesigenze normative, anche per venireincontro alle sempre maggiori richiesteavanzate dagli armatori, dettatedal loro operare in una grande varietàdi condizioni ambientali e tecniche.Quindi la crisi non frena lo sviluppodi nuovi prodotti?In un momento di difficoltà generalizzatadei mercati, ed in particolaredel mondo dello shipping, fiduciosinelle potenzialità del settore navale,abbiamo dato vita ad una nuovainiziativa imprenditoriale, la Gemina,attiva nel settore della ricerca e dellosviluppo di sistemi elettronici per lanavigazione. In collaborazione con lanostra Capogruppo la Eliship, e consocietà americane, abbiamo sviluppatosistemi per la visione notturna,di derivazione militare, che abbiamoopportunamente customizzato perl’utilizzo in ambito “civile” sia su fastferry che su navi cargo.Come ha risposto il mercato?Il grande interesse suscitato dainostri visori notturni, ci ha consentitoquest’estate di acquisire un ordinecon la Hellenic Seaways che hainstallato il nostro prodotto sul HighSpeed 6. Tale prodotto è l’unico prodottoeuropeo ad essere certificatoWheel Mark e ad essere totalmenteassemblato in Italia, un ulteriore vantoper il nostro Made in Italy!Vi rivolgete anche al settore nautico?Per il settore megayacht abbiamoinvece creato una linea dedicata divisori notturni, che ha trovato granderiscontro nei paesi Arabi, e cheabbiamo avuto modo di presentarelo scorso mese di dicembre al salonedi Abu Dhabi e successivamenteal Dubai Boat Show, nel corso delquale abbiamo siglato un accordocon la Sunseeker Middle East, diventandoi fornitori ufficiali per i sistemidi visione notturna. Le ultime vicenderelative alla pirateria nel golfo di Adene su richiesta di un gruppo di armatori,interessati da questo problema,ci hanno portato allo sviluppo di unsistema antipirateria denominato X-MAS. Si tratta di un sistema di ricognizioneaumentata mutisensorialeche consente di esaltare le capacitàdi scoperta dei normali strumentiradar di navigazione, e di usufruiredella capacità di visione, in qualsiasicondizione di luminosità, di opportunisensori opto-elettronici collocati inpunti strategici della nave che dannola possibilità di rilevare ed osservareoggetti in avvicinamento alla nave siadi giorno che di notte e di mantenereuna sorveglianza costante ed efficaceanche nelle immediate vicinanzedel perimetro della nave stessa. Ilsistema X-MAS è un sistema volutamentenon integrato che si avvale ditecnologie sofisticatissime sviluppatenell’ambito della ricerca universitariae militare. Possiamo sintetizzare lalogica di funzionamento in due fasi:la prima è la rivelazione e scopertacon il massimo anticipo possibile dioggetti lontani e di piccole dimensionipiù o meno veloci potenzialmentepericolosi la seconda è l’aggancio edidentificazione degli oggetti.Giuseppe Coccia22 - <strong>novembre</strong> 2010


DNV Ship Classification: total protection.Safe, efficient ships that respect the sea and the environment.Safety comes before all else at sea, which is why navigationrequires safe, efficient ships that respect the sea andthe environment.DNV has been working for more than 140 years to safeguardlife, property and the environment. It is one of the world’sleading classification societies, helping the maritime industrymanage risk in all phases of a ship’s life through shipclassification, statutory certification, fuel testing and a rangeof technical, business risk, financial and competencyrelated services.DNV currently classifies more than 5460 ships totallingmore than 124 million grt. This constitutes 16 percentof the world’s fleet in tonnage terms.If you want your ships to be as safe as at home, you cancontact DNV with confidence, our surveyors stationed aroundthe world are ready to support customers to ensure safetyand compliance throughout the lifetime of their ships.To learn more visit www.dnv.comor email genmar@dnv.comMANAGING <strong>novembre</strong> RISK 2010 - 23


p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>I corsi dell’AccademiaMarina MercantileItaliana dellaMarina Mercantile operaL’Accademiadal 2005, su iniziativa dellaProvincia di Genova e di Confitarmae in partenariato con l’Istituto SanGiorgio, presso la sede di Genova e,dal 2010, anche presso la succursaledi Torre del Greco, in provincia di Napoli.In questi anni ha organizzato 17corsi per allievi ufficiali di coperta e10 corsi per allievi ufficiali di macchina,rilasciando la qualifica di “TecnicoSuperiore per la conduzione di navimercantili”, e immettendo sul mercato200 giovani ufficiali, destinati per lagran parte a operare all’interno dellaflotta mercantile italiana. I corsi biennaliper ufficiali, sono naturalmente ilcore business dell’Accademia, cheperò da anni ha ampliato la propriaattività anche su altri comparti. Nel2009 ha inaugurato un corso perTecnico Superiore per la conduzionedi imbarcazioni da <strong>diporto</strong> (sezionenavigazione), finanziato dalla RegioneLiguria secondo le linee IFTS(MIUR) e FSE. L’Accademia ha accolto20 allievi in un percorso forma-tivo che comprendeva 520 ore teorichee 480 ore di stage su unità da<strong>diporto</strong>. È stato anche realizzato uncorso “di allineamento”, destinato adiplomati non nautici con l’ambizionedi intraprendere la carriera marittima.Come il corso per ufficiali del <strong>diporto</strong>,anche il corso di allineamento èstato svolto a titolo gratuito, grazieal relativo finanziamento erogato dalMinistero dell’Istruzione. Il corso hariguardato 20 allievi, per una duratacomplessiva di 500 ore. L’Accademiaha poi organizzato una serie di corsi,sempre a finanziamento pubblico, diformazione continua per personaledi Grandi Navi Veloci, su svariate tematiche(di particolare rilievo, varieedizioni sul rafforzamento delle competenzemanageriali rivolte agli StatiMaggiori, inglese tecnico marittimo,normativa sull’igiene alimentare).Periodicamente vengono organizzatianche corsi a finanziamento privato,tra i quali spiccano quelli commissionatidall’Associazione Agenti Marittimi,con cui è stato realizzato il primocorso in Italia per broker, rivolto a 15giovani diplomati o laureati. L’Accademianon trascura poi il settore dellaricerca. Ha realizzato, su incarico delMinistero dell’Agricoltura, in collaborazionecon Federpesca, uno studiosui grandi pelagici del Mediterraneo.Coopera nello svolgimento di studi ericerche nell’ambito dello shipping,con l’ETF per analisi riguardanti illavoro marittimo, e con svariati soggettiinternazionali nell’ambito di importantiprogetti europei. Di granderilevanza è poi l’attività della sezioneinternazionale: IMSSEA, agenzia formativadell’IMO, svolge i suoi corsisui temi della sicurezza nello shipping,prevalentemente a dirigenti efunzionari delle amministrazioni marittimein gran parte provenienti daipaesi in via di sviluppo. La qualitàe l’importanza delle attività IMSSEAsono state recentemente riconosciutesia dall’IMO che dalla ManilaConference del 2010. L’Accademianel suo complesso è stata insignita,nell’<strong>novembre</strong> 2010, del Lloyds ListItalian Shipping Award.Michela Fanis24 - <strong>novembre</strong> 2010


p&st2010 / porto&<strong>diporto</strong>Traguardi di prestigioper l’Agenzia Le NaviFranco Zuccarino, Amministratoredelegato dell’agenziamarittima Le Navi ePresidente di MSC Crociere, ha navigato– è il caso di dirlo - a lungonel mondo dello shipping al fianco diarmatori per i quali è stato più che unagente marittimo. Consigli preziosi,oltre ad una grande professionalità,hanno permesso sia a lui che aisuoi clienti di raggiungere traguardidi altissimo prestigio. E un cliente dialtissimo prestigio è certamente laMediterranean Shipping Co. di cui LeNavi è agenzia monomandataria perl’Italia. Un rapporto con l’armatoreitalo/svizzero iniziato molti anni fa emai interrotto.Qual è la caratteristica che unagente deve avere per creare unsodalizio così forte con un propriocliente?Avere ben chiaro che gli interessiprioritari sono quelli dell’armatorerappresentato. Quelli agenziali nesono una naturale conseguenza.E’ una professione difficile? Laconsiglierebbe ad un giovane chevuole avvicinarsi ai mestieri delmare?La professione come giustamenteLei definisce, non è difficile ma impegnativa.E’ quindi arduo pubblicizzare unacarriera che comporta spirito di sacrificioe umiltà: non è nelle menti digenerazioni che stanno beneficiandodi una vita sicuramente più comoda eserena rispetto al passato.La sua è un’agenzia che contaoltre 300 dipendenti e numerosesedi. Quali sono state le tappesalienti dalla sua fondazione adoggi?Nel 1975 abbiamo iniziata la rappresentanzadelle flotte sudamericaneEmpremar, Transnave, ConsorcioNaviero, Linabol e della MSC (cheseguivo commercialmente attraversol’Agenzia Cima dal 1971). Nel 1982la Maritime Company of The Philippinesha iniziato un intenso ciclo diprogetti destinati alle Filippine mentrenel 1985 MSC ha iniziato la importantee prestigiosa linea tutto contenitoriper gli USA. Poi nel 1992 lacompagnia ha diffuso a tutte le lineele frequenze settimanali. Nel 1996iniziano le linee MSC con l’EstremoOriente, il Sud America Atlantico edil Vicino Oriente. Sempre nel 1996MSC inizia il servizio per il Sud Pacificoe la nostra agenzia rinuncia alleflotte sudamericane.Oltre a Genova e Venezia in qualialtre città portuali avete uffici?Abbiamo nostri uffici a La Spezia,Civitavecchia, Napoli, Gioia Tauro,Ravenna, Venezia, Trieste, mentresiamo rappresentati da sub-agenti aPalermo ed Ancona. Abbiamo ufficicommerciali “interni” a Torino, Milano,Bologna e Roma.Per quanto riguarda il settoredelle merci, crede nella ripresa deitraffici containerizzati?Indubbiamente, però con ondulazioniche richiederanno un’attentaprevisione e programmazione.Quali nuove tipologie di trafficovanno affermandosi nel Mediterraneo?Nelle tratte Nord Sud i trafficiro-ro potranno rappresentare il futuroper i porti italiani?Sicuramente i traffici di prodottiagricoli e alimentari.Nuovi grandi progetti potrebberorappresentare un importante sviluppo.I porti italiani potrebbero avvalersianche dei servizi ro-ro attraversoun’eccellente programmazione dellecosiddette “autostrade del mare”.Spesso la sua categoria, ma anchealtri soggetti del cluster marittimo,si lamentano dei ritardi accumulatidai porti italiani negli ultimianni. Secondo lei è un problemainfrastrutturale o di organizzazioneed efficienza dei servizi?E’ un problema complesso e nonsoltanto di infrastrutture, organizzazioneed efficienza ma anche di mentalità,difficoltà ambientali, rapidità esnellezza di azione, coordinamentotra i porti.Crede che la riforma della leggeportuale ed il Piano della logisticasiano strumenti validi per pianificareil futuro del sistema dei trasportimarittimi e terrestri italiani?Mi sembrano ancora insufficientialle grandi esigenze italiane.Da Presidente di MSC Crocierecome valuta l’industria crocieristicain Europa?Nonostante la crisi economica26 - <strong>novembre</strong> 2010


mondiale senza precedenti, il settorecrocieristico ha nuovamentedimostrato di essere uno dei settoriindustriali con le migliori capacità direazione ed adattamento.Secondo gli ultimi dati appenapresentati a Bruxelles dall’EuropeanCruise Council, l’industria crocieristicain Europa è cresciuta del 50% negliultimi 5 anni. Nel 2009 sono statiraggiunti, nel continente, 24 milioni dipasseggeri movimentati ed il settoreha generato più di 34 miliardi di eurodi beni e servizi con qualsi 300.000posti di lavoro.Quali sono le previsioni di trafficocrocieristico nel Mediterraneoper il prossimo anno? In Italia qualisono i porti sui quali punta MSCCrociere nel prossimo futuro?Grazie alla nostra politica di destagionalizzazionedel Mediterrraneo,nel 20<strong>11</strong> il traffico di MSC Crocierecrescerà ulteriormente. L’annoprossimo, infatti, avremo 3 navi posizionatenel Mare Nostrum per tuttii 12 mesi. Una strategia che è giàstata premiata dai nostri crocieristi.Ad esempio MSC Magnifica, varatalo scorso marzo e posizionata tuttol’anno nel Mediterraneo orientale stariscuotendo un enorme successo e faregistrare il tutto esaurito con larghissimoanticipo rispetto alle partenze.Qual è il posizionamento di MSCnel mercato delle crociere e conquali numeri?MSC Crociere è passata da 127mila passeggeri del 2003 a 1,22 milionidi passeggeri previsti nel 2010.Oggi siamo la quarta compagnia almondo, la prima fra gli operatori europei,con una crescita che, nel 2009,ha raggiunto il 36% a livello globalementre in Italia ha superato il 30%.La nostra offerta si caratterizza perl’italianità: dal cibo all’intrattenimento,dagli arredi ai servizi di bordo.Sulle nostre navi gusto e tradizioneitaliana, stile, tecnologia e amore peril mare si fondono in un quadro armonicoche trasforma ogni ambientein un vero capolavoro di architetturanavale, esportando il made in Italy intutto il mondo.Cosa chiede un armatore dellecrociere ad un porto, oppure adun terminalista?Le nostre navi portano ad ogniscalo importanti flussi di turisti internazionaliche devono essere “movimentati”per imbarchi, sbarchi oltreche escursioni; tutto ciò rappresentaun importante indotto su tutto il territoriointeressato. Quindi chiediamol’impegno da parte delle istituzionied autorità locali di migliorare la retedelle infrastrutture, attraverso pianidi sviluppo e manutenzione innanzituttodell’area portuale (dragaggi,banchine, stazioni marittime) oltreallo sviluppo di iniziative che possanomigliorare i collegamenti aeroportualie ferroviari per permettere aituristi di raggiungere agevolmente iporti d’imbarco. La competitività delnostro Paese, come area di offertacrocieristica, si gioca proprio su questielementi.La situazione è migliore nei serviziresi alle merci?La tematica è talmente diversache è impossibile fare un paragonetra i due campi. Ovviamente per tuttivalgono le regole di qualità ed efficienza.Nelle merci sono prioritariele capacità, l’efficienza ed il rapportoqualità/prezzo dei terminals e dellalogistica. Non ultima la modernitàdei servizi pubblici quali Dogana edaltre incombenze burocratiche delloStato.Patrizia Lupi<strong>novembre</strong> 2010 - 27


iennale / porto&<strong>diporto</strong>Genova - Biennale del MediterraneoIl 1° dicembre 2010 a Genovapresso Palazzo Ducale si svolgeràil sesto appuntamento con il ConvegnoInternazionale organizzato daSOS-LOGistica, Associazione Italianaper la logistica sostenibile: il titolodi questa edizione sarà “GENOVA:BIENNALE DEL MEDITERRANEO.Un’opportunità per favorire svilupposostenibile e risparmio energeticoper l’intera area mediterranea e perl’intera Europa”, un’occasione perpoter analizzare le opportunità offerteda una grande area macroeconomicacostituita da 43 Paesi, in gradoquindi di competere con le principalieconomie mondiali e nello stessotempo essere un’alternativa di sviluppopiù sostenibile dal punto di vistaambientale. Il Convegno inizieràcon l’introduzione del Presidente diSOS-LOGistica G. Aguiari, Chairmandel Convegno. Ed è proprio Aguiari aspiegare a <strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong> l’ossaturadi questo sesto convegno internazionale.“La sostenibilità oltre che essereun diritto/dovere può essere ancheun buon affare per conquistaremercati sempre più ampi. In questocontesto di crisi internazionale dovela concorrenza diventa sempre piùferoce sul prezzo e sulla quantitàdelle merci, occorre puntare più chemai sulla qualità dei prodotti e deiprocessi. Una logistica più sostenibileed il risparmio energetico possonocreare le condizioni ottimali affinchéle aziende possano offrire ai clienti ilplus della sostenibilità. Garantire unfuturo migliore “ai nostri figli” diventaun’arma strategica anche per i mercatiemergenti. Dove a breve ci saràcomunque un miliardo di nuovi consumatoricon un reddito annuo superioreai 15.000$ e quindi potenzialiclienti di prodotti più evoluti e non dipura sopravvivenza. La sostenibilitàdiviene così una strategia forte perdifferenziarsi ed emergere anche nelcontesto della crisi economica. Tra imolti prestigiosi relatori in programmaricordiamo in primo luogo Jean-PaulFitoussi, Economista ormai di famamondiale e il Segretario Generaledell’Unione per il Mediterraneo, AhmadMasa’deh. Sarà l’occasione giustaper esporre al meglio i problemi,confrontarsi con diverse esperienzee trovare delle possibili soluzioni”.L’Unione per il MediterraneoL’Unione per il Mediterraneo hal’obiettivo di rilanciare e rendere piùvisibili le relazioni della UE con ipartner della regione, confermandonel’impegno costante nei confrontidell’area mediterranea, una zona diimportanza strategica fondamentalesul piano politico ed economico. Ilprocesso di Barcellona, che dal 1995è lo strumento centrale delle relazionieuromediterranee ed ha permessodi promuovere vigorosamente la cooperazionemultilaterale e bilaterale,meritava di essere rafforzato in unmomento nel quale il percorso di sviluppodell’Unione sembrava in qualchemodo rallentato. L’Unione per ilMediterraneo ha, quindi, l’opportunitàdi imprimere un ulteriore impulso allerelazioni dell’Unione Europea con iPaesi del Mediterraneo non membriUE, integrando le relazioni bilateraliesistenti. In questa nuova iniziativai progetti concreti rappresentano unaspetto fondamentale: la Commissioneha individuato diverse linee diazione, volte a promuovere crescita,occupazione, coesione regionalee integrazione economica in settoricome l’energia e la sicurezza energetica,l’ambiente e la sostenibilità,la protezione civile e, in particolare,i trasporti e la logistica.Chioggia - Struttura logisticaLa Biennale del MediterraneoLa Biennale del Mediterraneo rappresental’occasione per dare massimavisibilità alle iniziative di cooperazione,siano esse industriali e/oculturali in corso tra la sponda Sude la sponda Nord del Mediterraneo.L’ambizione della manifestazione,che quest’anno ha preso avvio daGenova, è quella di costituire, ad annialterni, un momento di riflessione suipercorsi strategici di sviluppo sociale,industriale e culturale che permetterannoal Mediterraneo di cresceree diventare nuovamente una dellearee del mondo più interessanti ericche di opportunità nello scenarioglobale. La Biennale costituisce perGenova e l’Italia intera un’occasioneper affermare il proprio ruolo di cerniera,politica e culturale insieme,tra i Paesi dell’Unione Europea e glialtri Paesi del Mediterraneo, primifra tutti i Paesi appartenenti al NordAfrica. Non sfugge che, accanto allaricchezza che nasce dalle differenzeculturali, accompagnate da una anticastoria comune, esistono occasionied opportunità che vanno al di làdell’integrazione finalizzata ad unaconvivenza civile e ad un miglioramentodelle condizioni di vita di tuttie che investono interessi economicie industriali di altissimo livello.Pino Coccia28 - <strong>novembre</strong> 2010


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La Bottiglieri Sophie Greensi aggiunge alla flotta GBS SpASimbolo del passaggio di testimone per il settimo varo in Cinae per la settima generazione degli armatori BottiglieriUna storia che viene da lontano quella della GiuseppeBottiglieri Shipping Company SpA, iniziatada Giovanni, bisnonno dell’attuale CEO, il ComandanteGiuseppe, 160 anni fa a Torre del Greco. Unaricca tradizione che si è tramandata per generazioni, sinoad oggi che la settima generazione vede scendere in marel’ultimo gioiello della flotta che porta il nome di Sophie Green,la figlia di Mariella, e di Joe Green, direttore della societàdi brokeraggio Clarksons a Londra.Settima nave, che simboleggia la continuità generazionaledella famiglia Bottiglieri, per la settima generazione.Sono infatti già sette, dal 2009 ad oggi, le navi varate sulleundici programmate presso i cantieri cinesi New JiangsuYangzijiang.Mariella Bottiglieri, che è anche amministratore delegatodella Giuseppe Bottiglieri Shipping Company SpA, è statala madrina della M/N Bottiglieri Sophie Green, una portarinfusedella speciale classe post Panamax da 93.500 tonnellatedi portata.La Giuseppe Bottiglieri Shipping Company SpA operasia nel trasporto dei prodotti petroliferi, con le tankers diproprietà, sia in quello del carico secco per il quale disponedi 37 portarinfuse della classe Post Panamax, Panamax,Kamsarmax e Capesize. La società è inoltre attiva con unaserie di contratti di tipo Coa (Contract of Affreightment).Come le altre navi della flotta di ultima generazione,certificate sia dal Registro Italiano Navale che dall’ABS,la M/N Bottiglieri Sophie Green, può vantare i più alti standardtecnici per la sicurezza e la salvaguardia ambientalee sarà impiegata sulle grandi rotte internazionali per lamovimentazione di carichi di minerali, carbone e grano. Adicembre sarà al servizio di un primario noleggiatore.Al varo, presieduto da Giuseppe Bottiglieri, ha presoparte una nutrita delegazione dei Giovani Imprenditoridell’Unione Industriali di Napoli – associazione in cui MariellaBottiglieri opera con l’incarico di consigliere delegatoall’Internazionalizzazione. Tra gli ospiti, oltre al Presidentedel cantiere Ren Yuanlin, anche il Console Italiano aggiuntoa Shanghai Francesco Varriale, l’avvocato MatteoPiccinali del Rotary Shanghai, gli amici Annapaola Evangelista,della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco,Nello Del Gatto e numerosi esponenti dello UK P&I Clubdi Londra in cui Giuseppe Bottiglieri è presente in qualitàdi Board Member.Mariella, vedere il nome di tua figlia sul fianco dellanuova portarinfuse che scendeva per il battesimo delmare che effetto ti ha fatto?Per me e mio marito Joe è stato un onore varare unanave che si chiama come nostra figlia Sophie, nata a marzodi quest’anno. Ho provato una grande commozione mistaad orgoglio. Sophie come i bambini di tutto il mondorappresenta la nostra scommessa con la vita e nei figliriponiamo le nostre speranze. Questo pensiero mi spronaad andare avanti, con il massimo impegno. I bambini sonoil divenire dell’universo, sono il centro del mondo, sono unregalo per il futuro. Il mondo non è nostro, lo abbiamo presoin prestito dalle precedenti generazioni e lo consegneremoalle successive: non appartiene a noi, ma appartieneai nostri figli, ai figli del mondo.Tre sorelle Bottiglieri, tutte in azienda, ed un piccolomondo di armatori in erba…..Questo varo è stata l’occasione per dare ufficialmente ilbenvenuto alla settima generazione in casa Bottiglieri cheè iniziata con l’arrivo di tre nipotini. Mia figlia Sophie e Giulioe Flavio, i due bambini di Alessandra e Raffaele Borriello.Mi auguro che la M/N Bottiglieri Sophie Green sia il simbolodella continuità nella settima generazione e del passaggiodi testimone dai padri ai figli, come accade per noiin famiglia e in azienda. Ogni nuova fase economica recacon sé opportunità e sfide con i conseguenti cambiamenti,che non bisogna ostacolare ma fronteggiare insieme conle vecchie generazioni: cambiare significa andare avanti eguardare al futuro e a nuovi mondi imparando anche dalpassato. Spero di riuscire a trasmettere intatto, ai miei figli30 - <strong>novembre</strong> 2010


e nipoti, quel grande bagaglio di valori chei miei genitori mi hanno donato.Quando si terrà il prossimo varo?Quante navi sono ancora in ordine?Il prossimo varo è previsto per il 7 <strong>novembre</strong>quando entrerà in mare la BottiglieriGiulio Borriello così denominatain onore di mio nipote Giulio, figlio di miasorella Alessandra e di Raffaele Borriello.Seguiranno altre due gemelle Post Panamaxe l’ammiraglia della nostra flotta, laCapesize da 180.000 tonnellate di portata,che sarà battezzata con il nome di miopadre.Quali sono stati i tuoi più recenti impegni?Un impegno importante mi ha visto aCapri al XXV Convegno del Gruppo GiovaniImprenditori di Confindustria sul tema “Lo sguardo dioggi sull’impresa di domani” nei giorni 29 e 30 Novembrescorso.Ed in campo internazionale?Sono stata recentemente a Londra per i periodici meetingsdello UK Defence Club, di cui sono Director e perpresiedere alla riunione del Documentary Committee dellaBIMCO di Copenhagen, in cui sono stata eletta ItalianMember lo scorso anno.Ti stai battendo per l’adozione di un codice etico daparte delle imprese dello shipping, per il tuo impegnohai ricevuto il premio San Giorgio dal Collegio Capitani.E’ difficile conciliare impresa ed etica?Sicuramente non è facile, ma sento l’etica come un dovereaziendale. In qualsiasi azienda, l’asset più importanteè costituito dal capitale umano, cui affidiamo i nostri investimenti.Mi auguro che una seria politica di CorporateSocial Responsability trovi sempre maggiore applicazionenello shipping. Sebbene non ci sia ancora sufficiente sensibilitàsul tema, sono convinta che l’adozione di un codiceetico condiviso diventerà presto un’esigenza comune. Delresto anche il Codice ISPS fece il suo ingresso in sordina,ma è poi diventato strumento imprescindibile.Patrizia Lupi<strong>novembre</strong> 2010 - 31


armamento / porto&<strong>diporto</strong>Un mare di iniziativedel Gruppo GrimaldiA bordo della Cruise Olympia della Minoanla XIV Euro-Med ConventionUn armatore, Manuel Grimaldi,che ha i piedi in terra eprogetti che navigano, è ilcaso di dirlo, in un mare di idee edopportunità. Con 120 milioni di eurodi utile netto nel 2009, nonostante iventi di crisi che hanno sconvolto ilmercato mondiale, il Gruppo guardaal futuro con ottimismo. Le chiavi delsuccesso? Solidità finanziaria, investimentiselezionati, studio di nuovelinee e rotte, riduzione dei costi. Soloper fare un esempio, il Gruppo partecipacon il 40% del capitale necessarioper la realizzazione dei nuovi vettori,contro il 20% degli altri armatoriche costruiscono nuove navi. Il Gruppoopera, oltre che con il brand GrimaldiLines anche con Finnlines peril mercato del Nord Europa e MinoanLines per l’Adriatico ed il Mediterraneooccidentale.In occasione della Euromed Convention“From Land to Sea” - l’appuntamentoannuale dove la famigliaGrimaldi condivide con operatori,agenti, media e istituzioni, i risultatidell’attività del Gruppo e che questoanno si è tenuta a bordo della nuovissimaferry “Cruise Olympia” dellaMinoan Lines sulla rotta Ancona/Patrasso – ha annunciato tre nuoviservizi che potenziano ulteriormentela fitta rete di Autostrade del Mareoperate dall’armatore partenopeo.Il primo nuovo servizio è il Livorno,Valencia, Tangeri con una linea, il sabato,su Barcellona. Si tratta di una li-Due gemelle per la linea da LivornoLa linea Livorno, Catania, Malta avrà una frequenza bisettimanale conpartenza da Livorno per Catania il giovedì e la domenica e per Malta illunedì e il giovedì. Le partenze da Malta per Livorno sono effettuare illunedì e il sabato mentre da Catania per Livorno il martedì e il sabato.Le nuove linee che riguardano il porto di Livorno sono state inserite neiservizi regolari fra i porti di Genova, Catania e Malta. Le navi gemelle chesaranno operative sulla nuova connessione sono la Eurocargo Malta e laEurocargo Genoa, le più giovani unità della flotta Grimaldi. Costruite neicantieri navali Hyundai Mipo la scorsa estate possono portare fino a 4milametri lineari equivalenti a 280 trailers, ed hanno una velocità di servizio di23 nodi.32 - <strong>novembre</strong> 2010


nea che collegherà il Sud Europa conl’area del Marocco e del Maghreb. Ilsecondo scalerà Livorno, Catania eMalta incrociandosi con linee da Cataniaper Igoumenitsa e Patrasso eda Malta per la Libia.Le due nuove tratte collegherannoquindi, direttamente e indirettamente,le attività produttive e la piattaformalogistica toscana e del CentroItalia con il Mediterraneo orientale,compresa la Grecia e il Medio Oriente.Il terzo servizio è il MediterraneanExpress Service di collegamento frai porti italiani e l’Africa Occidentale.La filosofia imprenditoriale di ManuelGrimaldi punta sull’innovazione permigliorare le performance ed ottenereeconomie di scala. Rinnovareil naviglio, significa dotarsi di navipiù capienti, tecnologicamente piùavanzate, più sicure e “pulite”, piùeconomiche, con risparmi ad esempiosui costi del carburante e con unariduzione fino al 70% delle emissioninocive.“Un’industria moderna ed efficientepuò contare solo su se stessa –ha sostenuto Manuel Grimaldi - Solocon la distruzione e la sostituzionedei vecchi impianti, delle vecchienavi, è possibile aprirsi al nuovo, migliorandole strutture, stimolando laricerca e l’innovazione, garantendouno sviluppo economico e ambientabilesostenibile. Inutile investire peril mantenimento del vecchio, è solouno spreco e blocca il progresso”.La flotta di Grimaldi – come quelladi altri armatori italiani – è una dellepiù giovani del mondo, con un’etàmedia di 10 anni contro i 20 della mediainternazionale.Altro punto di forza dell’armatore èl’attenzione alle risorse umane, allemisure per garantire la sicurezza intesacome security e come safety,sia per gli equipaggi che per i passeggeri,sia a bordo durante la navigazioneche nello svolgimento delleoperazioni portuali.Cosa chiede Grimaldi ai porti scalatidalle sue navi? Aree dedicate,servizi efficienti, infrastrutture di collegamentoper raggiungere le grandidirettrici europee nei tempi più brevi.Le Autostrade del Mare – ha dichiaratoGrimaldi – non sono solo collegamentifra porto e porto, ma veri epropri bridge fra territori lontani. Unarisorsa, quella delle vie d’acqua, cheanche la Comunità Europea ha compreso.Infatti, nella revisione delleTen T si prevedono finanziamenti peri collegamenti necessari ai porti peressere competitivi”.Patrizia LupiDa 10 anni il riconoscimento Ford Q1 a GrimaldiIl gruppo Grimaldi è considerato uno dei principali armatori nel settoredel trasporto delle auto nuove. Da anni ha stabilito una collaborazionecon il porto di Livorno permettendogli di affermarsi come uno dei principaliporti italiani per questa tipologia di traffico che si è sviluppato nel tempograzie anche alla realizzazione di importanti infrastrutture logistiche comeil Faldo. Per il decimo anno consecutivo Grimaldi ha ricevuto la certificazioneFord Q1. Il gigante americano dell’automotive conferma la fiducia algruppo napoletano per l’eccellenza e la qualità dei servizi. Il gruppo fu ilprimo armatore europeo a ricevere questa certificazione nel 1999. Grazieal lavoro del responsabile della qualità e prevenzione danni, il comandanteGiovanni Fusco, il gruppo fin dal 1996 aveva cominciato ad integrare icriteri Qos nei propri sistemi di qualità che riguardavano sia le navi che iterminal e anche gli addetti.<strong>novembre</strong> 2010 - 33


armamento / porto&<strong>diporto</strong>Il Gruppo D’Alesio abbassal’età media della flottaLa società livornese premiataai ”Lloyd’s List Italian Shipping Awards”Il Gruppo D’Alesio è stato eletto Tanker operator ofthe year nell’ambito dei prestigiosi Lloyds List ItalianShipping Awards 2010. La compagnia di navigazionelivornese è stata riconosciuta quale leader nel suoramo di attività per il 2010.Il premio, giunto alla seconda edizione e promosso daLloyds List con il patrocino di Confitarma, Federagenti,Assorimorchiatori, Federazione del Mare, Assoporti,Guardia Costiera, Wista, Aipam ed Accademia Italianadella Marina Mercantile - si propone di cogliere l’eccellenzadell’industria marittima italiana, di identificare qualitàe successi ottenuti nei diversi settori e di promuovere ilruolo giocato dalle aziende sia nel commercio internazionaleche nell’aver dato un contributo vitale all’economianazionale. La cerimonia di premiazione, che si è svoltalo scorso 21 Novembre a Genova presso la StazioneMarittima Ponte dei Mille, ha visto la presenza dei principalirappresentanti della comunità marittima italiana einternazionale.L’importante riconoscimento è stato assegnatoal Gruppo D’Alesio, nella categoria Operatorecarichi liquidi, da una giuria indipendente composta dauna rappresentanza ampia e trasversale della comunitàdei porti e dello shipping italiana ed internazionale e daimparziali esperti di settore.Sono intervenuti a ritirare il premio per il Gruppo D’Alesio,Nello d’Alesio, che con il fratello Antonio è alla guidadella società da oltre quarant’anni, il figlio Antonio Jr e ilnipote Gaetano.“Siamo estremamente orgogliosi di ricevere questoprestigioso premio - dichiara Nello D’Alesio –Questo è unriconoscimento all’impegno e al lavoro svolto negli annidall’azienda e da tutti nostri collaboratori, che ci rendefelici e che ci sprona a fare sempre meglio”.L’attività della D’Alesio consiste nel trasporto marittimodi prodotti petrolchimici e nel servizio di bunkeraggio neiporti di Livorno, La Spezia, Piombino e Carrara. Nel 2009la flotta livornese ha trasportato complessivamentecirca 5.5 milioni di tonnellate di prodotto, mentreper quanto riguarda il servizio di bunkeraggio,sono state consegnate circa500.000 tonnellate di prodotto.Quest’anno la Societàcompleta, inoltre, ilprocesso dirinnovamentodella flotta iniziato nel 2006, con l’entrata in funzionedi sei nuove navi adibite a trasporto di prodotti petrolchimici(con DWT comprese tra 15.500 e 52.000) e di4 nuove unità per il servizio di bunkeraggio (DWT di circa2.400). Entro fine anno, infatti, verrà consegnata l’ultimadelle motonavi da 52.000 DWT costruita presso i cantiericoreani di Hyundai Mipo.“La nostra flotta vanta adesso una età media pari a 4.3anni (per il trasporto di prodotti petrolchimici) e 2.5 (peril bunkeraggio) – continua Nello D’Alesio - Siamo stati ilprimo operatore italiano ad avere tutta le unità navali delbunkeraggio con doppio scafo e tutte le nuove navi dellaflotta sono state costruite in ottemperanza agli standarddell’industria internazionale, rispettando sia i regolamentiIMO, l’ONU del mare, come le Convenzioni MARPOLe SOLAS, che gli elevatissimi standard delle maggiorisocietà petrolifere e chimiche. Inoltre sono tutte dotatedi notazione addizionale RINA “ Green Star Design 3”,che attesta che, sia a livello di progettazione e costruzioneche a livello di gestione operativa, la nave soddisfadeterminati requisiti che assicurano il massimo rispettodell’ambiente.”In linea con la sua mission (soddisfazione del cliente,protezione ambientale e tutela della sicurezza a bordo),la Compagnia ha sviluppato un sistema di gestione integrato(qualità-ambiente-sicurezza), ottenendo dal DNVla certificazione ISO 9001 nel 2006 e la certificazioneISO 14001 nel 2008. L’efficacia del sistema di gestionedella Compagnia è costantemente monitorata, oltre chedall’ente di certificazione DNV, anche dalle Oil Major, conuna percentuale di “approvazione” (esito positivo) pari al100% delle ispezioni ricevute.Inoltre la Compagnia effettua periodicamente delle autovalutazionidel proprio sistema di gestione secondo ilprogramma TMSA (Tanker Management and Self Assessment),messo a punto da OCIMF, per verificare il miglioramentodelle proprie prestazioni in materia di sicurezzae protezione ambientale. Per ottenere una valutazionedi terza parte del proprio livello di soddisfacimento deirequisiti del programma TMSA, nel 2009 la Compagniasi è sottoposta ad un assessment da parte dell’ente diclassifica ABS. L’esito è stato molto soddisfacente, conuna valutazione finale media di 3.<strong>11</strong>, a fronte di un valoremassimo ottenibile di 4. Tra le performance più significativeraggiunte dalla Compagnia nel 2009 spiccano il numerodi casi di inquinamento annui patri a zero (obiettivoraggiunto e mantenuto già da diversi anni) e il numerodi infortuni pari a 0.66, ben al di sotto della mediacalcolata da Intertanko sui dati degli operatoridel settore tanker (LTI Intertanko 1.4 perl’anno 2009).MDC34 - <strong>novembre</strong> 2010


armamento / porto&<strong>diporto</strong>Prende il marela project cargo“Chipolbrok Star”Èstata inaugurata recentementepresso il terminalMultiservice a Margherala nuova nave tipo general dry cargoe portacontainer Chipolbrok Star.La nave è partita per il suo viaggioinaugurale il 21 <strong>novembre</strong> scorso,proseguendo poi verso il Mar Rosso,l’India e il Sud Est Asiatico perraggiungere la Cina con un caricodi circa 4000 metri di project cargo/heavy lifts.Chipolbrok, rappresentata in Italiadall’agenzia marittima Tripcovich,è una delle principali compagniedi navigazione operanti tra il NordEuropa e il Far East (Cina, India,Corea e Singapore) si occupa principalmentedi trasporto di containere di ogni tipo di trasporto speciale(project cargo e trasporti eccezionalifuori misura).La compagnia offre servizi di lineaper project cargo e merci variein colli tra Europa e Middle-East/India(porti di imbarco: Amburgo, Bilba,<strong>Porto</strong> Marghera. Porti di sbarco:Jeddah e Mumbai); per merci variein colli tra USA e Far-East (porti diimbarco: Huston. Porti di sbarco:Busan, Singapore, Shanghai) etra Europa e USA (porti di imbarco:Rotterdam o Antwerp. Porti disbarco: New Orleans e Huston). Laflotta comprende 17 unità, adatte altrasporto di project cargo grazie alladotazione di gru capaci di sollevareoltre 600 tonnellate di materiali pervolta. Lo scalo veneziano è infatti,assieme al terminal multiporpuseMultiservice, uno dei punti di riferimentoeuropei per l’imbarco elo sbarco dei traffici di general eproject cargo.La CP Star, battente bandieradi Hong Kong è stata costruita dalcantiere Cosco di Shanghai (China)è lunga circa 200 metri, constazza lorda di 24142 tonnellatee una portata massima di oltre 30mila tonnellate. Fiore all’occhiellotra le navi per i project e i generalcargo, monta due gru gemini capacidi sollevare fino a 320 tonnellateciascuna. Grazie alla possibilità diabbinare le due gru, la nave puòarrivare a sollevare carichi di pesounitario sino a 640 tonnellate.Giacomo Canarsa36 - <strong>novembre</strong> 2010


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logistica / porto&<strong>diporto</strong>Il gap logisticograve danno al sistema ItaliaIl settore della logistica e dei trasportiriveste un ruolo di primariaimportanza nell’ambito delsistema economico e produttivo italianoin termini sia economici, sia occupazionali,e Fedespedi ritene chepossa giocare un ruolo strategico edecisivo per il rilancio del SistemaPaese e per la sua capacità di competerea livello internazionale. PieroLazzeri, presidente della FederazioneNazionale delle Imprese di SpedizioniInternazionali, in questa intervistarilasciata a <strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong> illustrail punto di vista della categoria.Fedespedi è uno dei soggetti piùaccreditati per individuare criticitànel Piano Nazionale Della Logistica.Quali sono le vostre proposte?Tra gli interventi a nostro avvisoprioritari per il superamento delle criticitàesistenti del sistema logisticonazionale e, conseguentemente, peril rilancio del sistema Paese, figura-no il completamento delle opere interritorio italiano relative ai “corridoiferroviari” identificati come strategicidall’Unione Europea (Trans EuropeanNetwork, TEN-T), l’ammodernamentoe il completamento delpotenziamento dei valichi alpini e ilcompletamento del riassetto organizzativoe strutturale dei principali porti/aeroporti italiani, favorendo con ciò laloro complementarietà rispetto al potenziamentodi piattaforme logisticheretro-portuali. Ritengo inoltre che siaimportante operare un riassetto organizzativoe funzionale dell’Agenziadelle Dogane, restituendo capacitàcompetitiva al trasporto marittimo e,conseguentemente, rilanciando l’attivitàdi import - export dei nostri scali.Il nuovo Piano Generale della Logisticadovrà dedicare particolareattenzione anche alla tecnologia telematica,un elemento che, a infrastruttureinvariate, potrebbe accresceresensibilmente l’efficienza delsistema logistico italiano, riducendoil gap competitivo con i principali paesieuropei.In che modo collaborate con ilMinistero dei Trasporti?Fedespedi, alla luce della propriarappresentatività nel settore dellalogistica e dei trasporti, e delle specifichecompetenze possedute, stacollaborando con il Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti per l’aggiornamentodel Piano Generale dellaLogistica, presentando le proprieproposte e rendendosi disponibileper un ulteriore confronto e dialogo.Più volte si è parlato di quanto laburocrazia penalizzi l’offerta dellalogistica italiana. Quali le proposteper l’immediato?Il gap che divide l’Italia dai suoicompetitors internazionali non èsolamente infrastrutturale, ma ancheamministrativo; la burocrazia èpurtroppo ancora troppo presentein tutti i processi di importazione ed38 - <strong>novembre</strong> 2010


esportazione delle merci, urgonointerventi in grado di garantire efficienzae coordinamento al sistema.Più volte Fedespedi ha sottolineatola necessità dell’entrata in funzionedel cosiddetto “Sportello Unico”,previsto dalla Legge Finanziaria del2004, ma non ancora operativo. Sitratta di una riforma a costo zero chepotrebbe essere in grado di rilanciarela capacità competitiva del ClusterLogistico. Oggi, possono verificarsiin alcuni casi fino a 17 tipi di controllodiverso alla frontiera o allo scaloportuale e possono occorrere fino a73 documenti per poter procedereall’importazione di un bene e/o prodottonel nostro paese. Una situazioneche finisce inevitabilmente con ilpenalizzare l’efficienza e la capacitàlogistica del nostro Paese.Trasporto ferroviario in Italia,criticità oppure opportunità?In Italia, purtroppo, stiamo assistendoad un progressivo smantellamentodel trasporto merci di Trenitalia,sulla scia di una crisi che, alivello Europeo, in poco più di 30 anniha visto una flessione del trasportoferroviario delle merci di circa il 50%,passando dal 20% al 10,8%. A nostroavviso la chiave di volta per il rilanciodel trasporto ferroviario delle mercideve essere trovata nella competitivitàdelle imprese. Uno sviluppo significativodei traffici può avvenire, infatti,solamente attraverso servizi ferroviariefficienti, una soluzione che risponderebbealla crescente domanda dimobilità sostenibile. L’estensione deiservizi alle merci costituisce un obiettivoche dovrà essere seguito da tuttele imprese ferroviarie private chesi stanno formando, purtroppo solo inalcune regioni del Nord Italia. Ma leinfrastrutture, seppur importanti, nonbastano, occorre pianificare investimentinella realizzazione di adeguatestrutture di collegamento e consolidarela rete degli interporti.Quale può essere la strada dellapolitica di investimenti nel settoredella logistica per assicurarci crescitaeconomica?L’Italia, secondo un’analisi condottanel 2010 dalla Banca Mondiale, su155 paesi del mondo si colloca al 53°posto per la qualità della rete stradale,al 45° per la qualità delle ferrovie,all’83° per la qualità delle infrastruttureportuali e all’85° per la qualitàdel trasporto aereo. Appare pertantoevidente l’inadeguatezza infrastrutturaledel nostro paese, tra i fattori chepenalizzano maggiormente l’attivitàdi impresa in Italia.Il completamento delle opere in territorioitaliano di infrastrutture come ilCorridoio 1 Berlino-Palermo, il Corridoio5 Lisbona-Kiev e il Corridoio24 Rotterdam-Genova è certamenteprioritario. Ma la qualità delle infrastrutturedi trasporto è solamenteuno dei parametri con i quali si valutal’efficienza del sistema logistico di unpaese.Grande attenzione deve essere riservataanche al raccordo all’internodelle singole aree tra porti, aeroportie parchi logistici, assicurando un efficacecollegamento tra queste areee la viabilità stradale e ferroviaria.L’obiettivo del nuovo Piano Generaledella Logistica deve essere quello diuna catena logistica integrata, dai terminalportuali e terrestri ai retroporti ealle destinazioni finali, nel quale ogniscalo portuale dovrà far parte di unarete, anche con i terminal interni, peril flusso delle tipologie di merce in cuiè specializzato.Fabio De CesareSpedizioni Internazionali – Nazionali – LogisticaServizi di allestimento e montaggio di arredi e complementi di arredo per ufficio e comunitàFiliale operativa: Via A. De Gasperi, 55 - 80133 NAPOLITel. 081 5529455 (operativo) Tel. 081 5520856 (amministrazione) Fax 081 5424135 (operativo) Fax 081 7901279 (amministrazione)e-mail: info@pbspedizioni.com - info@pblogistica.com - www.pbspedizioni.comSede legale: Viale Monza n. 7 - 20125 Milano - Tel. 02 2883501/502 Fax 02 28835510Filiale di Caserta: Via Appia Antica, 43a – 81020 S. Nicola La Strada (CE) - 5000 mq di magazzinoTel. 0823 494709 - Fax 0823 259027 - info@pdlogistica.com - www.pdlogistica.com<strong>novembre</strong> 2010 - 39


logistica / porto&<strong>diporto</strong>La logistica e la Presidenza belgadel semestre UEData l’importanza della logistica per il Belgio, paesedotato di una posizione strategica nel cuoredell’Europa, non poteva mancare un impegnoparticolare di Bruxelles nel settore, durante questo semestredi presidenza belga.Su questo argomento <strong>Porto</strong>&<strong>diporto</strong> ha intervistato S.E.l’Ambasciatore del Belgio, Jan De Bock, per illustrare brevementei punti salienti del programma della presidenza inmateria di trasporti, in particolare quelli marittimi.Qual è l’importanza dei trasporti nell’UE?Dal punto di vista prettamente economico il settoredei trasporti rappresenta il 7% del PIL e, all’incirca, il 5%dell’occupazione europea; al di là di ciò, la mobilità dei benie delle persone è un fattore cruciale per la competitivitàdelle industrie e dei servizi all’interno dell’Unione Europa,di cui rappresenta il motore economico.La mobilità effettiva dei beni e delle persone nella UEdovrebbe essere incentivata e resa più fluida, con unaparticolare attenzione alla continuità nei rifornimenti energetici,sempre nel rispetto degli standard di protezionedell’ambiente, degli standard di sicurezza delle condizionidi lavoro e con un particolare riguardo alla sicurezza deipasseggeri.Allo stesso modo, gli stessi mezzi di trasporto devonoanche essere ottimizzati da un punto di vista ecologico,economico e della sicurezza.Queste problematiche avranno particolare attenzionedurante la vostra presidenza?La sostenibilità della mobilità dovrebbe essere una dellepriorità della nostra presidenza e a tal fine, l’innovazionetecnologica sarà lo strumento principale.Durante l’incontro informale dei ministri dei trasporti adAnversa nel settembre 2010, la presidenza belga ha potutoriscontrare un accordo sostanziale su diversi punti.Ne vorrei focalizzare alcuni, come ad esmpio “Il trasportomarittimo europeo viaggia senza barriere” che dovrebbediventare un “Blue Belt” europeo effettivo in modo che leJan De Bock, Ambasciatore del Belgionavi possano operare liberamente all’interno del mercatoeuropeo e dove la sicurezza e la tutela ambientale sianoassicurate. Poi l’importanza di un approccio globale allequestioni ambientali che può portare alla creazione di “unostrumento per un trasporto marittimo sostenibile”. Infinestabilire delle Autostrade del Mare (Motorways of the Sea)con il sistema di trasporto co-modale europeo integratoche sta emergendo all’attenzione degli organi comunitaripreposti.La presidenza belga discuterà ulteriormente questi temiin seno alla commissione di lavoro del Trasporto allo scopodi poter adottare delle conclusioni durante il prossimoConsiglio TTE (Transport, Telecommunications and EnergyCouncil), che si terrà il 2 dicembre 2010 a Bruxelles.Cosimo Brudetti40 - <strong>novembre</strong> 2010


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logistica/ porto&<strong>diporto</strong>L’Interporto d’Abruzzovolano del Centro ItaliaLa sfida: offrire attraverso una nuova dotazione infrastrutturaleun sostegno al sistema imprenditoriale per competere nel mercatoglobale mitigando al contempo le esternalità negative connessealla movimentazione delle merci, ovvero, l’impatto ambientale ela congestione delle reti di trasporto. Il guanto è stato raccolto da unanuova realtà, l’Interporto d’Abruzzo: 960.000 metri quadri di modernitàe innovazione che rappresentano il volano dell’economia del territoriocon effetti moltiplicativi di valore aggiunto.L’Interporto d’Abruzzo ha acceso i riflettori dello sviluppo di tutto ilCentro Italia con il Forum “Non perdere il treno. Le infrastrutture comefattore strategico di competitività e sviluppo territoriale”, che si è svoltolunedì 25 <strong>novembre</strong> scorso, a Manoppello, presso la Sala Verde dellasede dell’Interporto, dove quattro Regioni (Abruzzo, Lazio, Umbria eMarche) si sono confrontate con addetti ai lavori, operatori economicie istituzioni su un unico obiettivo: mettere insieme idee e infrastruttureper costruire una piattaforma intermodale moderna ed efficiente su cuiveicolare merci, progetti e sviluppo economico. Gli interporti di Abruzzo,Marche e Lazio, nati per promuovere ed implementare il trasporto intermodale,ovvero, l’integrazione di almeno due differenti modalità di trasportodelle merci, rappresentano la leva fondamentale di accrescimentodel potenziale competitivo delle aziende consentendo loro di inserirsi consuccesso nelle logiche dei mercati globalizzati. Si tratta di infrastruttureinnovative e complesse che hanno lo scopo di rendere efficiente il sistemalogistico nazionale e di assicurare servizi di supporto organizzativoagli operatori del settore. Quelli dell’Italia Centrale, oltre a permettereun’efficiente penetrazione dei traffici di merci unitizzate in questa partedella penisola, con la loro naturale posizione rappresentano il ponte frail Tirreno e l’Adriatico e lo sbocco di sviluppo verso i Balcani, mercati acui il Vecchio Continente guarda con interesse. Ecco perché, facendosistema, i quattro Interporti diventano una delle piattaforme più strategichedel Paese.Il Forum ha di fatto “aperto” l’attività dell’Interporto d’Abruzzo lanciandoun’importante sfida di sviluppo alle istituzioni: continuare a considerareil fattore logistico nelle scelte strategiche di pianificazione territorialee supportare con politiche economiche il travaso dalla modalitàstradale a quella ferroviaria.“Il fattore logistico rientra pienamente nelle scelte di pianificazioneterritoriale e urbanistica della Regione Abruzzo” ha affermato l’Assessoreregionale ai Trasporti e Mobilità, Giandonato Morra il quale si èdetto pronto ad accogliere le istanze presentate dall’Interporto d’Abruzzoe soddisfatto per il risultato da quest’ultimo prodotto in relazioneall’accordo siglato dalle quattro regioni del Centro Italia con la costituzionedella società UIRNet Centro Srl. “La politica del nostro Assessoratoè molto attenta alla promozione e allo sviluppo del trasporto conmodalità ferroviaria che ha prodotto in poco tempo la messa in operadi un progetto di trasporto di barbabietole da Guglionesi in Molise aJesi e un secondo progetto che riguarderà il traffico combinato terrestredalla Germania. Entrambi i progetti sono realizzati dal vettore FerroviaAdriatica Sangritana, società partecipata dalla Regione Abruzzo. Sonoinoltre prossimi all’avvio i lavori di realizzazione del casello autostradalea servizio dell’Interporto d’Abruzzo, quale opera strategica per il flussoe il deflusso dei mezzi destinati o in partenza dall’infrastruttura”.L’Interporto è pronto al suo definitivo decollo e diverrà operativo anchel’interscambio con il trasporto su ferro: “Tutto questo rappresentauna grande novità per l’Abruzzo – ha sottolineato Dino Di Vincenzo,Presidente dell’Interporto Val Pescara Spa – Il decollo dell’Interportod’Abruzzo e la sinergia con gli altri interporti dell’Italia Centrale contri-42 - <strong>novembre</strong> 2010


uiranno a rendere più competitiva la struttura economicadi questa area. Noi abbiamo lavorato per concretizzaremodernità e sviluppo a servizio degli operatori economicidel territorio, ora sta alla politica finalizzare questo sforzo,rispondere al bisogno della grande mobilità che la nostraeconomia comincia a sentire in modo pressante”.Crescita e produttività saranno sempre più connessi allarisorsa logistica, come ha sottolineato il Direttore GeneraleBusiness Unit Interporto Val Pescara Spa, Mosé Renzi:“Gli Interporti nell’Italia Centrale rappresentano una novitàimportante perché sono infrastrutture capaci di efficientarei processi e migliorare le performance ambientali checondizionano gli importanti flussi commerciali lungo lapenisola. Cogliere l’occasione di promuovere sviluppo eproduzione attraverso una migliore circolazione delle mercisignifica accorciare le distanze con i mercati globali,conquistare spazi e nuovi traguardi per la nostra economia.Per farlo bisogna puntare sull’intermodalità, assicurareagli operatori servizi di supporto, sfruttare la posizionestrategica dell’Abruzzo all’interno del Corridoio Adriatico epromuovere il miglioramento del collegamento trasversaleTirreno-Adriatico. L’Interporto d’Abruzzo servirà a renderepossibile tutto questo”.Sempre durante il convegno “Non perdere il treno” nelribadire il ruolo degli Interporti come nuova chiave di sviluppointermodale, l’onorevole Daniele Toto, componentedella IX Commissione parlamentare Trasporti, ha sottolineatocome “l’etica della politica sta nel rendere possibilela crescita, guardare alle infrastrutture come veicoli dimodernità e sviluppo. L’ Abruzzo ha fatto molto, ma moltopuò fare ancora, creando nuove sinergie e cooperazionetra Regione e Governo che valorizzino l’economia dei nostriterritori: la Val di Sangro è il terzo distretto industrialed’Italia per importanza, infrastrutture come l’Interportorenderanno ancora più competitiva questa e altre realtàlocali. I binari su cui agire sono due: il Piano Nazionaledella Logistica consentirà di sburocratizzare i processi econ norme più snelle diventerà più agevole ridurre costi erendere più efficiente il trasporto delle merci. L’altro binarioè il completamento delle infrastrutture, la costituzione diuna rete competitiva”.Gi.Co.GALLIANO srl - SEDE OPERATIVANAPOLI:CARGO TOURS - SEDE OPERATIVA E LEGALESOLOFRA (AV):MILANO Branch office:HONG KONG:Via <strong>11</strong> Settembre 2001, 26 - (Ex S.S. Variante 7 Bis) - 80030 Mariglianella (NA)Tel 340-75.03.329 - 339-79.91.493Via Sanbuco, 35 Tel. 0825 - 53.22.65 - FAX 0825 - 58.20.30<strong>novembre</strong> 2010 - 43Via Dante 144 - 20090 Limito di Pioltello - TEL. + 39 02.92161285 - FAX +39 02 92169475East Sun Industrial Centre, 16 Shing Yip Street, Kwun Tong, Kowloon,HKTEL (+852) 271.72.212 - FAX (+852) 271.78.488 Block A-2, 8/F.


crociere / porto&<strong>diporto</strong>Da maggio ad <strong>novembre</strong> del prossimo anno sono previsti 23 scali diVoyager of the Seas, con una movimentazione di oltre 87.000 passeggeri.Uno scalo anche della Silhouette, ammiraglia Celebrity CruisesRoyal Caribbean Cruise Ltd.,colosso globale delle crociere,con sede a Miami, posizionasu Bari per la stagione 20<strong>11</strong>la nave Voyager of the Sea, tra ledieci navi da crociera più grandi edinnovative al mondo. Un vero e propriohotel galleggiante di dimensionispettacolari, in grado di offrire servizie divertimenti di carattere eccezionale,come la parete per arrampicata, ilmini-golf a 9 buche, campi di basketdi dimensioni regolari e un Palaghiaccioche alla sera si trasforma in teatroper ospitare spettacoli incredibili.Royal Caribbean International èun marchio crocieristico globale chevanta una flotta di 21 navi in servizioe un ampio ventaglio di esclusivi itineraria terra in Alaska, Europa, Australiae Nuova Zelanda e Sud America.La Voyager of the Seas effettuerà laprima toccata il 24 maggio e così per22 approdi sino al 18 di <strong>novembre</strong>,ogni martedì. Ad annunciarlo a Bari,il Direttore Generale di Royal CaribbeanItalia, Lina Mazzucco. “Siamoorgogliosi di annunciare i nostri programmidi crescita sul <strong>Porto</strong> di Bari.Grazie ad una fruttuosa collaborazio-ne, sviluppata nel corso degli anni,nel 20<strong>11</strong> il gruppo Royal Caribbeaneffettuera’ ben 23 scali a Bari (da 1nel 2010), creando una movimentazionedi oltre 87.000 passeggeri e unsignificativo conseguente indotto. Dei23 scali, 22 saranno della nuova reginadell’Adriatico, per la prima volta inpartenza dall’Italia, il gigante dei mariVoyager of the Seas. Anche gli ospitidella nuova ammiraglia CelebrityCruises, Silhouette, avranno il piaceredi godere dell’accoglienza di Bari,un’accoglienza che sappiamo essereeccellente dal punto di vista infrastrutturale,di servizio e di destinazione turistica.Siamo certi che la nostra sinergiacontinuera’ a crescere, offrendocil’opportunita’ di sviluppare un’offertadi vacanza per i nostri ospiti semprepiù attraente. E contiamo che questopossa portare la nostra compagniaad investire ulteriormente sull’Italiae su quelle destinazioni che, comeBari, sono in grado di rispondere alleesigenze di un leader mondiale dellecrociere come Royal Caribbean”.Altrettanto soddisfatto per il granderisultato conseguito, il presidentedell’Autorità Portuale del Levante,Francesco Mariani, che ha affermato:”La presenza di Voyager of the Seasa Bari segna una data importante perla storia di questo porto e non soloperché stiamo parlando di uno deipiù grandi gruppi crocieristici a livellomondiale, ma anche perché con l’arrivodi questa unità, che per grandezzae stile rappresenta un unicum, il portodi Bari può vantare il terzo operatorecrocieristico, che va ad unirsi a CostaCrociere ed Msc Crociere. Stiamo lavorandoal rafforzamento del binomiodomanda/offerta – ha confermato ilpresidente Mariani – per continuarenell’opera, già oggi in buona parterealizzata, della destagionalizzazionedel turismo da crociera. L’evoluzionedel mercato crocieristico, sempre piùinteressato al Mediterraneo, ed i volumipositivi di traffico fatti registrarenel 2009 dal movimento passeggerinel porto di Bari con circa 2 milioni dipasseggeri – ha continuanto Mariani- ci stimolano ad intraprendere iniziativea supporto di tali logiche, primafra tutte, la realizzazione nell’ambitodella nostra autonoma programmazione,sulle nuove banchine dedicateal traffico cruise e ferry, di una nuova44 - <strong>novembre</strong> 2010


e moderna struttura ricettiva a serviziodella comunità barese e della Pugliaintera e a beneficio del quel milioneed oltre di passeggeri che ognianno scalano il porto di Bari”.Annunciata nel contempo un’altrasignificativa novità dal managementdella compagnia crocieristica: a bordodella nuova “Allure of the Seas”,la nave da crociere più grande e innovativadel mondo sarà disponibileil primo Starbucks dei mari. Grazie alcontratto per la concessione della licenzastipulato tra Starbucks e RoyalCaribbean International, i crocieristialla ricerca di caffè preparati al momentoe di bevande miscelate Frappuccino®non dovranno fare altro cheraggiungere il vicino Starbucks sullavivace Royal Promenade.“Cerchiamo sempre modi e locationesclusive per stupire i nostri clienticon la nota Starbucks Experienc” -ha dichiarato Chris Carr, senior vicepresidentee direttore generale dellacatena Starbucks Licensed Stores- Starbucks a bordo di Allure of theSeas rappresenta un altro luogo dovei nostri clienti desiderano e si aspettanodi trovarci”.Ogni giorno, dalle 7 del mattino alle<strong>11</strong> di sera, esperti baristi offrirannobevande e alimenti stagionali firmatie la linea completa di prodotti appenapreparati Ready Brew Starbucks conprezzi “a la carte”. Oltre al negozioStarbucks, in tutta la nave, compresela sala di ristorazione principale Adagio,le sale conferenza ed i ristorantispeciali a bordo, si potrà gustare ilSeattle’s Best Coffee, un marchio delportafoglio di Starbucks e fornitore dicatering della Royal Caribbean negliultimi 10 anni.“Ci impegniamo da sempre ad offrirel’effetto Wow” - ha dichiaratoLisa Bauer, vice-presidente seniordel settore Hotel Operations di RoyalCaribbean International - L’aperturadel primissimo Starbucks dei mari èun altro esempio di come Royal Caribbeanpresenti agli ospiti una sceltaeccezionale di bevande e di possibilitàdi ristorazione al di là delle loroaspettative. Offriamo qualcosa chenessun altro marchio crocieristicopuò offrire”.Paola Martino<strong>novembre</strong> 2010 - 45


diritto / porto&<strong>diporto</strong>O tempora, o mores!Mi presento al check-in(business class) dell’aeroportodi Malpensa perimbarcarmi sul volo per Shanghai.La gentile impiegata mi dice, con unosplendido sorriso, che non ho il postonella business class per uno spiacevoleoverbooking. Dopo venti minutidi trattative, mi viene offerto un postoin classe economica, nel frattemporesosi disponibile.Arrivo a Shanghai dopo 17 ore,stanco e infuriato per il bidone ricevuto.Gli impegni di lavoro mi fannodimenticare l’incidente e dopo duegiorni rientro in Italia, questa voltacon un volo in business class.Alcuni giorni dopo, mi capita diraccontare l’incidente ad un giovanecollega romano il quale, dopo averchiesto alcuni dettagli sull’accaduto,mi dice: “Avvocato, Lei non immaginail piacere che può darmi affidandomiquesto caso: citiamo la compagniaaerea per i danni che Lei ha subitoper la sindrome da classe economica.Lei ha più di 65 anni e quindi idanni ci sono tutti e sono rilevanti. Milasci fare e, ovviamente, non le chiedoonorari perché li prenderò dallacompagnia”.Riesco a cambiare discorso e ci lasciamocon una mia vaga promessadi farmi assistere in questa causa,vinta in partenza.Passa del tempo e gli amici di studiomi chiedono un consiglio per il reclamodi un passeggero (giocatore dibasket) il quale, in viaggio di nozze suuna nave crociera, reclama un dannoesistenziale per non aver potuto assolvereadeguatamente, nella primanotte di nozze, i suoi doveri coniugalia causa delle ridotte dimensioni delletto.Ecco un altro caso di sindromeda…letto economico. A questo punto,decido di colmare la mia lacuna:devo capire se realmente esiste lasindrome da classe economica. Miporto il materiale a casa e con l’aiutodi internet scopro che il Green LaneHospital di Auckland ha affidato al Dr.Rodney Hughes uno studio su questasindrome.Il Dr. Hughes ha sottoposto ad esamiclinici 1.000 passeggeri di voli alunga distanza e riscontrato, all’esitodi esami ad ultrasuoni per gambe epolmoni, che il 10% di questi passeggeri,ultimato il volo, presentavauna patologia trombotica: coaguli disangue che, partendo dalle gambe emuovendosi verso i polmoni, possonoprovocare la morte.Leggo, ma non ci credo. Vadoavanti e mi imbatto in un rapportodell’Aviation Health Insitute dove sicalcola che in Inghilterra possonoessersi verificati in un anno almeno30.000 casi di trombosi venosa, cioèdi distacco di un trombo formatosinella vena degli arti inferiori duranteun lungo viaggio aereo in classeeconomica. L’ultimo caso è quello diEmma Christoffersen la quale, viaggiandoin classe economica da Sidneya Londra, ha perso conoscenzasubito dopo lo sbarco ed è morta.Sono le 3 del mattino. Morfeo michiama e sogno di essere in voloper la Cina, in classe economica peroverbooking nella business class.Siamo 300 passeggeri, tutti in piedie legati con cinture a schienali verticali.Il comandante dell’aereo sicomplimenta con i passeggeri chehanno scelto la compagnia cinese edaugura a tutti un piacevole volo di 16ore. Mi sveglio alle sei, con le gambeanchilosate, dolori in tutto il corpoe, ricordandomi di aver superato i 65anni, avverto tutti i sintomi mortali dellasindrome da classe economica.Mi riprendo e, arrivato in studio,continuo la mia ricerca. Ma rivivo l’incubonotturno ed allora realizzo chequalche tempo fa ho letto da qualcheparte che una compagnia aerea cineseha avviato il progetto di un aereocon posti in piedi, passeggeri concaviglie, ginocchia e torace legati aschienali verticali e biglietti scontatia 5 sterline.Forse questo progettonon è andato avanti, ma poi leggoche varie compagnie low cost già cifanno volare su aerei con sedili didimensioni ridotte su file sempre piùravvicinate.Ma è la Ryanair a volare più in alto.Il design è innovativo e rivoluzionario:“i passeggeri, stretti l’uno all’altro,viaggeranno in posizione semi-seduta,leggermente piegati in avanti e comodicome sulla sella di un cavallo”.46 - <strong>novembre</strong> 2010


Michael O’Leary delle Ryanair ha giàdeciso di dotare 250 aerei di questepoltrone (!). E Dominique Menoud,creatore del design, si pubblicizza inquesto modo: “I cowboys cavalcanootto ore al giorno sui propri cavalli, ealla fine della giornata sono ancoracomodi sulla sella”.State pensando: barzellette, fandoniedei soliti giornalisti!Lo pensavo anch’io, ma poi dallamia ricerca salta fuori una recenteinterrogazione dell’On.le Sbarbati alMinistro delle Infrastrutture e dei Trasporti.Il nuovo modo di volare, essenziale,senza servizi di bordo e con limitirigidissimi sulle dimensioni, costringele compagnie aeree a ridurre lospazio fra i sedili per avere più postisull’aeromobile. Questi ridottissimispazi possono avere conseguenzesulla salute dei passeggeri: “A quantocosta all’interrogante, una di questeconseguenze, definita “sindrome daclasse economica”, si manifesta condolori, problemi alla circolazione, maanche con patologie ben più gravi,come embolia polmonare, trombosivenosa…”.Su queste premesse, l’On.le Sbarbatichiede al Ministro “se non si ritenganecessario informare i consumatoripiù vulnerabili, con età superioreai 65 anni(!), sui rischi che corrono sevolano in aeromobile che non assicuranospazi adeguati”.E conclude chiedendo al Ministro disapere “se le patologie correlate allacosiddetta sindrome da classe economicasiano risarcibili”.Il mio caso è arrivato in Parlamento.Vuoi vedere che il collega romanonon scherzava e veramente si aspettadi assistere un passeggero over 65in una causa vinta in partenza?Non è proprio così. Ed infatti ricevodal collega la copia di una sentenzadel Tribunale di Roma nella quale siafferma, tra l’altro, la notorietà delfatto che “l’immobilità di chi sta alungo seduto (in classe economica)costituisce un fattore di rischio per losviluppo della sindrome denominata(DVT) trombosi venosa profonda, masubito dopo si afferma che, nonostantela notoria incidenza statistica dellasindrome e in applicazione del criteriodel “più probabile che non”, deveescludersi nel caso in esame la sussistenzadi un nesso di derivazionecausale tra la condotta colposa addebitataal vettore (cinese) e le lesioniriportate dall’attrice”.Il giovane collega non si arrende emi invia la copia di una recente sentenzacon la quale il Tribunale di BustoArsizio, con specifico riferimentoalla “sindrome da classe economica”,osserva che i vettori aerei dovrebberoattivarsi per ovviare al rischio diDVT disponendo “un maggior spaziotra i sedili per le rotte più lunghe e/oistruendo il personale a riconoscere isintomi più noti”.Su queste premesse, tuttavia, ladomanda degli eredi della passeggeraHu Meilan è respinta in quanto“non vi è prova della inadeguatezzadei sedili, ma neppure vi è prova delfatto che durante il viaggio sono stateomesse le informative ai passeggerisulle precauzioni da adottare”.Il collega romano resta ottimista etelefonicamente mi sollecita l’incarico:”la prova la daremo perbacco, èuna causa vinta!”Ho fatto cadere la linea e mi sonodetto: ”qui l’unica prova certa è chela economy class syndrome è statasofferta da un over 65”.O tempora, o mores!Bruno Castaldo<strong>novembre</strong> 2010 - 47


diritto / porto&<strong>diporto</strong>Gli attori dello shippingsi confrontano a NapoliPer la Conferenza Internazionale “Shipping and the Law”il Gotha del Cluster Marittimo riunito nel capoluogo partenopeoUn successo annunciato. Ilconvegno internazionalesu“Shipping and the Law inthe recent and current market”, organizzatoa Napoli dallo studio legaleLauro, ha richiamato numerosi edimportanti armatori italiani ed europei,costruttori navali, banchieri, assicuratori:insomma tutto il gotha delcluster marittimo italiano ed internazionale,confermando ulteriormenteil ruolo leader svolto dall’armamentocampano.In Campania, infatti, si concentraalmeno il 50% del tonnellaggio dellaflotta battente bandiera italiana. Unprimo incontro, quello dello scorso18 <strong>novembre</strong>, che diverrà un appuntamentoannuale, e che si prefiggedi creare un luogo di confronto sullemaggiori problematiche del settore,con un particolare approfondimentosugli aspetti giuridici che lo investono.La presenza del presidente diConfitarma Paolo d’Amico e delpresidente di Fincantieri CorradoAntonini hanno giocoforza messoin primo piano il discorso su Tirreniae Fincantieri . “L’UE – ha dichiaratod’Amico – ha chiesto unacosa mentre l’Italia ne sta facendoun’altra. La privatizzazione dovevaavvenire linea per linea e le convenzioniandavano messe all’asta.Vedremo ora come andrà la gara”.“Sulla base delle esperienze scaturitedalla recente privatizzazione diAlitalia – ha commentato l’avvocatomarittimista Francesco Saverio Lauro,organizzatore dell’evento – percui il cittadino italiano ha pagato ungrosso prezzo non soltanto comecontribuente per il ripianamento deidebiti della compagnia di bandiera,ma continua tuttora a pagare in qualitàdi utente per le modalità del salvataggioche, con la fusione di Alitaliaed Air 0ne, hanno di fatto annullatoogni concorrenza sul mercato nazionale,c’è il rischio che anche nel casoTirrenia possa verificarsi un fenome-no analogo. Con l’aggravante che lalimitazione della concorrenza vengaaccoppiata ad aiuti di stato mascheratida contributi per la gestione dipubblici servizi, quali i collegamentiinvernali con alcune isole, non assegnatia seguito di gare pubblichespecifiche. Se così stessero le cose,le perplessità del presidente d’Amicosarebbero ampiamente giustificate.Occorre quindi vegliare che la giustatutela del patrimonio umano e professionalecostituito innanzitutto dailavoratori della Tirrenia e la salvaguardiadell’occupazione, venganoconiugate con una moderna otticaimprenditoriale che non consentain futuro a soggetti privati, come èavvenuto in passato per il soggettopubblico, di lucrare posizioni di renditaai danni della concorrenza, e quindidei consumatori, ed a spese dellabuona gestione aziendale”.Sul tema Fincantieri il presidenteAntonini ha dichiarato che si stannomuovendo a livello europeo ma che,purtroppo, il grande ostacolo risiedenella mancanza di finanziamenti eche i miracoli ottenuti finora non siprotraggono nel tempo. Molti gli argomentitrattati nel corso della giornata.Il prof. Francesco Berlingieri,già presidente del Comitè MaritimeInternational, ha celebrato il connubiotra diritto e shipping, evidenziatol’importanza dell’unificazione deldiritto del mare e la eccellenza, anchein questo, della giurisprudenzanapoletana (il codice della navigazioneè stato, infatti, scritto dalla scuolanapoletana). Si è parlato inoltre deiproblemi creati dalle sanzioni recentementeimposte all’Iran, di quellilegati alla fiorente industria della piraterianel golfo di Aden, di tuteladell’ambiente, di inquinamento e delleresponsabilità degli armatori e dellesocietà petrolifere dopo l’incidenteoccorso alla BP.Tommaso Affinita, AD di RAM,ha annunciato il probabile rifinanziamentodell’ecobonus proprio peragevolare il trasporto via mare vistoil successo del provvedimento:ben 500.000 automezzi sottratti allastrada.Cosimo Brudetti48 - <strong>novembre</strong> 2010


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aziende / porto&<strong>diporto</strong>Giovani imprenditori in CinaSulle orme di Marco Polo, laCampania ha creato un pontecon la Cina grazie all’iniziativadei Giovani dell’Unione Industrialidi Napoli, guidati dal presidenteAndrea Bachrach e dall’armatriceMariella Bottiglieri, delegata all’Internazionalizzazione.La delegazione partenopea ha stabilitoimportanti contatti che porterannoopportunità e possibili collaborazioni,in termini di affari e di scambiodi know how, con partner cinesi o perintraprendere new business in EstremoOriente. L’occasione è stata quelladella visita all’Expo di Shanghaidove l’Italia è presente con un padiglionefra i più visitati, giudicato dallaplatea internazionale come uno deipiù belli anche da un punto di vistaarchitettonico, dove, oltre alla suggestionedelle immagini e dei sottofondimusicali, si vive l’essenza della culturae della storia del nostro Paese chesi traduce in prodotti dell’industria,dell’artigianato, della terra. Dai vinie dai prodotti agricoli alle città d’arte,dalla moda alla gioielleria, dallaproduzione industriale al patrimonioarcheologico e culturale, dall’Operaalla robotica.Alla delegazione hanno partecipatorappresentanti di diversi settoridell’impresa campana. Anna PaolaEvangelista della Banca di CreditoPopolare di Torre del Greco. AntoniaBalsamo della Costruzioni GeneraliBalsamo specializzata dal 1974nella realizzazione, oltre che di edificie complessi civili e industriali, disiti militari lavorando per il Ministerodella Difesa, utilizzando tecnologiaEAD per protezioni radio e sistemi disicurezza. Alessandro Di Ruocco, delGruppo RDR, azienda nata nel 1970,certificata UNI EN ISO 9001 e 14001e Osas 18000, specializzata nellaprogettazione ed esecuzione di sistemielettronici, meccanici e idraulici,nella produzione di sistemi elettrici ecabine MT/BT e nel trattamento delleacque. Gaetano Di Ruocco della EdilCava Santa Maria La Bruna che oltread operare nel settore civile delle demolizioni,costruzioni e restauri e nelsettore stradale, lavora nel settoreambientale per la raccolta, il depositoed il trattamento di rifiuti urbanied industriali. Mario Palma della StarEnergy specializzata nell’installazionedi impianti fotovoltaici che operadirettamente o in joint venture conaziende straniere nel settore delleenergie rinnovabili. Il PresidenteAndrea Bachrach opera con la STISocietà Telecomunicazioni Integratenata nel 1920 nei diversi settori delletelecomunicazioni e del trasferimentodati, in particolare con il sistema VOIPe nei sistemi di controllo e sicurezza.Mariella Bottiglieri, la primogenitadel Comandante Giuseppe Bottiglieri,è l’AD della omonima Compagniadi navigazione che ogni anno movimenta32 milioni di tonnellate di mercisecche e 10 milioni di merci liquidecon una flotta che si è arricchita di<strong>11</strong> nuove navi delle quali dieci Post-Panamax e 1 Capesaize per un investimentodi oltre 500 milioni di dollarifra il 2009 e il 20<strong>11</strong>. I giovani industrialihanno condividono una missionprecisa, finalizzata ad approfondirele opportunità di investimento nel colossoasiatico, ma anche a verificarele possibilità di scambi culturali e diesperienze con i partner del Far East.La delegazione a Shanghai“Abbiamo incontrato numerosi uffici– ha dichiarato Andrea Bachrach- fra i quali lo studio legale Rouse,specializzato nella tutela dei marchie dei brevetti, lo studio Chiomenti,impegnato nell’assistenza alle aziendeitaliane interessate ad aprire filialiin Cina e il prestigioso China Councilfor the Promotion of International Trade.In una economia globalizzata èindispensabile aprirsi ad esperienzecome questa, interessanti sotto tutti iprofili, che ci permetteranno di svilupparenuove occasioni di business edi partnership allargando i nostri orizzontie le opportunità di lavoro”.In occasione della visita alcuni deipartecipanti, associati al Rotaract diNapoli, hanno stretto contatti con igiovani rotariani di Shanghay per ungemellaggio che sarà ratificato nelmese di dicembre.La prossima missione prevista peril 20<strong>11</strong> porterà questa volta i giovaniindustriali ad Ovest, negli Stati Uniti,nella città di Boston.Pat Lupi50 - <strong>novembre</strong> 2010


aziende / porto&<strong>diporto</strong>Un bassotto che corre lontanoIl marchio è un bassotto giallodalle zampe corte. Un bassottoche Domenico Menniti, amministratoreunico di Harmont&Blaine, hadeciso di far correre più velocemente.Soprattutto all’estero. Il simpatico cagnolino(il bassotto che nel 18° secoloaccompagnava in giro per il mondocon il suo veliero il duca di Harmontalla ricerca dei tessuti di maggiorepregio da consegnare ai migliori sartipartenopei) è anche il sogno di duecoppie di fratelli, Domenico ed EnzoMenniti e Paolo e Massimo Montefusco,di dare vita ad una griffe cheportasse in giro per il mondo la qualitàdella manifattura sartoriale napoletana.“Ci fa piacere che a vestire inostri capi siano state autentiche star,come Fiorello, Bonolis, Cannavaro,tanto per citarne alcuni, che hannofatto passi da gigante nella loro carriera- spiega Domenico Menniti - Unpo’ come la nostra azienda che, partitauna quindicina di anni fa, è riuscitaa raggiungere traguardi significativi ead imporre sul mercato dello sportswearuno stile caratterizzato dallavitalità e dal dinamismo, dal colore edalla fantasia tutta italiana”. Anni fa,dopo un’esperienza nel segmentodei guanti in pelle, fu proprio Mennitia lanciare la linea di abbigliamentocontrassegnata dal bassotto con dellescelte precise sul colore: il rosso, ilblu, il rosa, il verde e così via. “Amoi colori, mi piacciono le persone chesanno osare e che non indossanouna divisa grigia per apparire eleganti.D’altronde, se non la pensassicosì, come potrei pensare di cambiarelook ai cinesi?”. Già, è proprio laCina la nuova frontiera del bassotto.E’ qui che jeans, magliette ed altricapi trovano e troveranno ancora postonelle vetrine di Shangai, Pechino,Hanghzou, Shenzen, Chadzu e HongKong. Oggi, sostengono autorevoliricerche di mercato, la società trainaun’azienda, con 150 dipendenti e oltre600 addetti nell’indotto, tra le piùdinamiche nell’economia meridionalee nazionale, forte di un fatturato vicinoai 50 milioni di euro a fine annoe che ha chiuso il primo semestredell’anno con una crescita del 7,3 percento rispetto allo stesso periodo del2009. Sono numeri di tutto rispetto,soprattutto perché conseguiti in unperiodo di sfavorevole congiunturainternazionale e con “sacrifici dolorosi”,sottolinea Menniti. E il futuronon prevede soste. Perché gli stilistiPaolo e Massimo Montefusco miranosempre più all’internazionalizzazionedel marchio. E un caleidoscopio dipossibilità proietta nel futuro non solola collezione uomo ma anche quelladonna, bambini ed accessori, nonchégli Harmont&Blaine Cafè, per sbarcarepoi in Borsa, quando il vento dellacrisi si sarà calmato. Nel frattempo,il bassotto procede veloce nel pianodi espansione messo a punto dalmanagement aziendale. Ed apre aNapoli una nuova boutique, 150 metriquadrati situati nel distretto dellamoda, con quattro vetrine su Piazzadei Martiri e due su via Calabritto, ilsecondo punto vendita nel capoluogodopo quello di via Scarlatti, nel cuoredel Vomero.Con il nuovo punto vendita debuttain Italia il nuovo concept dei negoziHarmont & Blaine, nato dalla volontàdi creare un contenitore tale daesaltare le radici dell’essenza mediterraneadel marchio. Spazio quindi acolori e materiali che ricordano le abitazionidi Capri, Ischia, Saint Tropezcon mobili in legno decapato di chiaraispirazione sarda, ceramiche di Vietrie capriate in legno chiaro. Da Napoli,si può. Parola del bassotto.Eduardo Cagnazzi<strong>novembre</strong> 2010 - 51


nautica / porto&<strong>diporto</strong>Salerno lancia Capitolo San MatteoUn investimento di sei milionidi euro per creare il polodella cantieristica nautica aSalerno. Al termine di una complessaprocedura amministrativa e finanziarial’amministrazione comunale diSalerno ha dato il via ai lavori per larealizzazione di un tassello strategicoper lo sviluppo diportistico di Salerno,della Campania e dell’intera Italiameridionale. Il Programma d’InsediamentoProduttivo in località CapitoloSan Matteo all’imbocco della LitoraneaSud di Salerno consentirà la realizzazionedi venti lotti funzionali edoperativi per altrettante imprese delcomparto della cantieristica nautica.La nuova zona industriale nauticasarà così pronta ad accogliere tantole imprese delocalizzate dal centrodella città nell’ambito dei programmidi riqualificazione urbanistica delfronte di mare del capoluogo quantonuove imprese attratte dalle eccellenticondizioni logistiche implementatedal Comune di Salerno.“E’ uno degli investimenti nelcomparto della cantieristica nautica– dichiara il Sindaco di Salerno VincenzoDe Luca – più rilevanti d’Italiae d’Europa. Salerno si dota di unastruttura logistica all’avanguardiache permetterà alle aziende assegnatariecon bando pubblico dimigliorare le proprie condizionioperative, la qualità dei propriprodotti e servizi, la competitivitàdi sistema. Unaperfomance straordinariain un momento nelquale gli investimentirestano al palo ed itrasferimenti di risorsepubblicheai territori sonostati bloccati.Il PIP CapitoloSanMatteo, lodiconole pre-Vincenzo De Luca (a dx) premiato da Gianni Punzo, presidente del CISvisioni degli addetti ai lavori, genereràcirca cinquecento posti di lavoro.Una grande boccata d’ossigeno pertutti i lavoratori campani del compartocostretti a fare i conti con una crisieconomica feroce ed un drammaticodeficit d’efficienza strutturale”.Il nuovo polo della cantieristicanautica di Salerno sarà dotato di unpontile pennello e di un piccolo portocanale per consentire l’afflusso delleimbarcazioni in rimessaggio ed ilvaro di quelle di nuova costruzione.Le aziende assegnatarie troverannonei capannoni le dotazioni tecnologicheed impiantistiche più all’avanguardia.Saranno così in grado di accontentarele esigenze più complesse:dalla riparazione di una piccolaimbarcazione a vela alla costruzionedi un yacht di lusso a cinque stelle. Ilprogramma dei lavori prevede anchela sistemazione degli assi viari di mobilitàche saranno dirottati verso l’internoper lasciare il posto sulla costaad un meraviglioso parco marino adune che impreziosirà il profilo dellalitoranea. In parallelo procedono anchei lavori per la messa in sicurezzadei torrenti Fuorni e Picentino le cuiesondazioni hannospesso provocato danni ingenti allecolture agricole ed alle attività turistico-balnearidella zona. Dunque unapositiva sinergia tra risanamento ambientale,riqualificazione urbanistica,investimenti produttivi ed occupazionaliche s’inserisce nel più ampioprogramma di opere e lavori pubbliciper il water front di Salerno da via Ligeafino agli estremi confini meridionalidel capoluogo. Fervono, infatti, ilavori su tutta la linea di costa: la stazionemarittima di Zaha Hadid; Piazzadella Libertà, il Crescent, le Veleed il nuovo porto turistico MasuccioSalernitano di Ricardo Bofill; i portituristici di San Teresa e Pastena, ilMarina d’Arechi Port Village firmatoSantiago Calatrava che si trova a pochichilometri dal PIP Capitolo SanMatteo. Ci sono le condizioni idealipertanto per uno sviluppo complessivodi tutto il comparto della nauticada <strong>diporto</strong> italiana ed internazionaleanche in considerazione della feliceposizione geografica di Salerno trale coste d’Amalfi e del Cilento, le vestigiadi Paestum e Pompei, l’isola diCapri. Un distretto turistico di valoremondiale che sta diventando lo strumentodi svolta per un territorio eduna comunità sempre più vasti.Peppe Iannicelli52 - <strong>novembre</strong> 2010


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nautica / porto&<strong>diporto</strong>JobsoilAncoraggi marini con le “radici”La costruzione di edifici e diopere di ingegneria semprepiù imponenti è dovuta inparte ai diminuiti spazi a disposizioneper la eccessiva urbanizzazionedelle città, ed in parte all’aumentodella popolazione che è passatain poco meno di 50 anni da 3 a 6,8miliardi di persone. La conseguenzatecnologica di questi fattori, è che gliingegneri sono costantemente allaricerca di materiali e soluzioni tecnologicheche consentano di realizzareedifici con altezze notevolissime emai sufficienti. Il corpo della strutturaè cosi passato da fango a mattoni,poi a cemento ed infine all’acciaio,si sono trovate soluzioni per alleggerireil peso dell’edificio e materialipiù performanti per sostenerlo. Maquesta continua ricerca tecnologicasi è concentrata unicamente nellastruttura visibile dell’edificio “la partefuori terra”.Le opere interrate invece, quelleche sono addette a sostenere il pesosempre maggiore delle strutture,sembrano essere quelle utilizzatedai nostri antenati secoli e secoli fa,nella realizzazione delle palafitte, fusticilindrici che prima erano in legnoed ora in cemento e ferro, se pur dimaggiori dimensioni. La ricerca italianaha messo a punto un brevettointernazionale che stravolge il concettodei pali di fondazione, non piùpali con forma cilindrica ma pali con“radici” che consentono di trasferiresu un maggior volume di terrenoil carico trasmesso dell’edificio: lasemplice osservazione delle cosenaturali, come spesso accade è statasufficiente a trovare una soluzionemolto efficace.Si tratta in effetti di realizzare fondazioniche si avvicinano nella formaalle radici di un albero con un astacentrale (il palo tradizionale) e tan-ti rami variamenti disposti (i cilindriTFEG – Thriving Friction by ExtruderGear, trasferimento di forze conestrusione guidata). Questo concettose vogliamo banale, consente di realizzarefondazioni altamente performanticon capacità di sopportare(per geometrie simili), carichi fino a3 volte quelli consentiti fino ad oggicon le soluzioni tradizionali. E’ statorecentemente realizzato uno studioper l’utilizzo del sistema TFEG perla costruzione di ancoraggi marininell’ambito della costruzione di unprestigioso porto turistico in Sardegna,ma il metodo è applicabile anchea pali di grande diametro, micropalie tiranti di ancoraggio.In seguito all’insuccesso di ormeggitradizionali a Cala Volpe peril prossimo futuro sono stati sceltiormeggi con ancoraggio TFEG e ciòanche alla luce delle seguenti problematicheoperative: il sito in studio,presenta un basso fondale (7 – 10m.) e la necessità di ormeggiare barchecon dimensioni fino a 130 metridi lunghezza. A ciò si aggiunga, ilprestigioso contesto ambientale cheobbliga di preservare la prateria diPosidonia oceanica esistente. Le soluzionitradizionali consistono come ènoto nella realizzazione dei cosiddetticorpi morti (blocchi di calcestruzzoai quali ancorare le catene), ma il54 - <strong>novembre</strong> 2010


asso fondale ed il forte impatto ambientalesconsigliano il loro utilizzo,inoltre con il tempo questa soluzionetecnica obbliga ad una continuamanutenzione perchè i blocchi incalcestruzzo nel tempo si spostano evanno riposizionati.Il centro ricerche Jobsoil, insiemea prestigiosi professionisti del settoretra i quali l’ing. Stefano Pagani el’ing. Valter Maria Santoro della Igesdi Roma, ha quindi progettato la realizzazionedi micropali di fondazioneattrezzati con sistema TFEG darealizzarsi visto le basse profondità,con l’utilizzo di sub professionisti emacchine di perforazione di piccoledimensioni. L’utilizzo della tecnologiaTFEG ha consentito di raggiungeretutti i risultati di progetto e cioè: realizzareancoraggi fissi, stabili e duraturi;non danneggiare la prateriadi Posidonia oceanica; annullare lamanutenzione necessaria nel casodi utilizzo dei corpi morti; non ridurrel’altezza navigabile.Stefania VerganiADV AM EDITORIOrganismonotificatoper la nauticada <strong>diporto</strong>.Quality & Security s.r.l.Ente CertificatoreOrganismo riconosciutoAi sensi della direttiva2003/44/CE ex 94/25/CEDecreto del 17/12/2002 G.U.n. 302 del 27/12/2002notificato C.E. n. 1262Direzione Generale3 via Benedetto Croce94 via <strong>Porto</strong>84121 SalernoTel + 39 089 2583295info@qualitysecurity.itwww.qualitysecurity.it


Vienna - Demelturismo / porto&<strong>diporto</strong>La culturadel caffénel centrod’EuropaOk, ammettiamo che il caffè si beve in tutto il mondo.E che anche in altre città si beve una buonanera bevanda. Ma a Vienna, come a Napoli o aTrieste, dove il caffè è arrivato nel 1600, è qualcosa di diverso,che scandisce lo scorrere della vita. Lo scorrere deitempi lenti di una volta, secondo il vecchio motto vienneseche è ancora attuale: “Dio ci diede il tempo, ma della frettanon ha parlato”. Prendere un caffé è l’occasione per incontrarsi,seduti all’aperto o al bancone, per dialogare sul piùe del meno, per combinare l’utile al dilettevole scandendol’umore, l’estro del momento, le preferenze. E’ insommaun rito che va al di là del tempo e dei costumi. C’è peròuna cosa che nel tempo i viennesi hanno perfezionato: lacultura e il culto del kaffeehaus, del locale dove gustarlo“nero come la notte, dolce come l’amore, ardente comel’inferno”. Cultura e culto che sono il punto franco di unasocialità borghese che non ama i frenetici ritmi metropolitani,fast food, McDonald’s. Elementi che si combinanotra “cosa” (Melange, Einnspanner, Gold?), “dove” (classicoambiente ottocentesco, stile liberty, atmosfera moderna?),“come” (con un paio di salsicce viennesi, una fetta di Sacher,dopo un gulash?), “perché” (vedere ed essere visti,leggere il giornale, conversare?) e “con chi”. Ecco che unbuon caffé a Vienna diventa un cosmo tutto da scoprire.Non è un caso che la città sia nota come una delle metropolieuropee della cultura della nera bevanda. Anche se èentrato a far parte dei caffé anche il cappuccino, la WienerMelange, la tazzina di nero con la schiuma di latte. E’ perquesto che ogni tazzina ha un suo sapore inconfondibile,ogni “nero” ha la sua nota personale che lascia per sempreil suo aroma e la sua impronta. Come all’Hawelka dovele tradizioni si tramandano di generazione in generazione,come fossero segreti di famiglie. Cultura del caffé a Viennasignifica anche: cultura sì, ma non senza caffé. Museicome quello delle Belle arti o l’Ebraico, il Burghtheater, ilMak, il MuseumQuartier, il Laudtmann, dichiarato monumentonazionale (ebbe tra i clienti più assidui SigmundFreud, Joseph Roth, Marlene Dietrich, Romy Schneider,Max Reinhardt ed altri ancora) o persino la nobile scuola diequitazione spagnola sono tutti dotati di caffé: una vera epropria istituzione nell’istituzione. I kaffeehaus a Vienna sidistinguono anche per il loro arredamento: il marmo rendeprezioso il Cafè Central, ritrovo di artisti (ancora oggi unastatua di cera rappresenta il poeta Peter Altenberg sedutoal tavolino, tra i frequentatori più assidui), che aprì i batten-56 - <strong>novembre</strong> 2010


Cafè Central Viennati nel 1868 all’interno del palazzo Ferstel, all’epoca l’edificiopiù moderno della città; il legno abbellisce l’Hawelka;lo stile liberty con il terrazzo distingue il Palmenhaus; glispecchi il Savoy. Anche l’architettura è una testimonianzadell’epoca. Josef Hoffmann è l’autore degli interni del CaféWunderer, Oswald Haerdtl ha disegnato invece il Prukel.Perfino nell’allestimento dell’American Bar, il prototipo diun moderno night club al quale si sono ispirati numerosilocali in tutto il mondo, Adolf Loos ha ricalcato la classicaarchitettura da caffé, adeguandola alle esigenze dellavita notturna. Insomma, a Vienna i caffé parlano una solalingua: quella del nero che non invecchia. Da più di quattrocentoanni.Eduardo Cagnazzi


eventi / porto&<strong>diporto</strong>Premio San Giorgioper Mariella BottiglieriRoberto Penna consegna il premio a Mariella BottiglieriConciliare profitto ed eticanon è impresa facile. Certoche la responsabilità socialeper gli imprenditori illuminati èdiventato un must, un dovere che faparte della vision delle aziende piùavanzate. E’ il caso della GiuseppeBottiglieri Shipping Company Spache, grazie alla lungimiranza dei titolaried in particolare della sua AD MariellaBottiglieri, punta all’eccellenzanon solo nelle performance aziendalima anche nelle relazioni industriali,nei rapporti con clienti e fornitori, nellepolitiche di sviluppo sostenibile erispetto ambientale.Proprio per il suo impegno in questicampi Mariella, che è la primogenitadel Comandante Giuseppe Bottiglieri,ha ricevuto un riconoscimento moltoambito, il Premio San Giorgio, conferitolea Genova, presso la Sala delleCompere di Palazzo San Giorgio, dalCollegio Nazionale Capitani di LungoCorso e Macchina. Il premio è statoconsegnato dal Presidente RobertoPenna e dal Vicepresidente WalterBertocci. Fra gli ospiti anche DecioLucano, grande “penna” del settoremarittimo e instancabile sostenitoredella cultura marinara. Esplicita lamotivazione: a Mariella Bottiglieri per“essersi distinta nel 2010 come personalitàche ha contribuito ad esaltarel’industria marittima e navale conil proprio impegno e con la propriacapacità professionale”.Una grande sensibilità quella dellagiovane armatrice partenopea conosciutaa livello internazionale sia perle sue qualità manageriali che umane.Lo scorso maggio l’imprenditricenapoletana ha, infatti, rappresentatol’industria marittima italiana al convegno-seminarioGlobal Shortage ofSeafarers, organizzato dalll’Imo (InternationalMaritime Organization) aLondra. Nel corso del suo interventoMariella Bottiglieri propose l’introduzionedi un codice etico per lo shippingche rispondesse alle esigenzedella Corporate Social Responsability,in particolar modo a tutela dellerisorse umane, fattore prezioso edindispensabile nella valorizzazionedegli investimenti aziendali. Da quil’apprezzamento del mondo del lavoroche vede in armatori illuminati il futuroanche per le giovani generazioniche si avvicinano al mondo marittimo.Alla premiazione erano presentinumerosissimi esponenti del clustermarittimo e giovani studenti dell’Accademiadella Marina Mercantile guidatidal presidente Massolo e degliIstituti Nautici.“Mi dà una gioia particolare riceverequesto riconoscimento in questomomento particolare, proprio al rientrodalla Cina dove con mio padre emio marito Joe Green abbiamo assistitoal varo della settima nave delle58 - <strong>novembre</strong>


undici in ordine nei cantieri di JianJin.La nuova nave si chiama BottiglieriSophie Green, porta il nome di mia figliache rappresenta la settima generazionedella nostra famiglia di armatori,insieme con i miei nipoti . Sonosinceramente orgogliosa – dichiaraMariella non senza un filo di commozione- sia a livello professionale siaa livello personale. Dedico questopremio ai miei genitori che mi hannotrasmesso tali sani valori etici e miauguro di fare altrettanto con i mieifigli. Per ogni azienda - ha aggiuntol’armatrice - l’asset più importanteè costituito dal capitale umano ed èmio auspicio che una seria politica diCorporate Social Responsability trovisempre maggiore applicazione nelloshipping. Sebbene non ci sia ancorasufficiente sensibilità sul tema,sono convinta che l’adozione di uncodice etico condiviso diventerà prestoun’esigenza comune. Del restoanche il Codice ISPS, InternationalShip and Port Facility Security Code,che fece il proprio ingresso in sordina,è oggi uno strumento imprescindibile».In occasione del consegna del premio,organizzato da 43 anni dal CollegioNazionale Capitani, sono stateCollegio capitaniassegnate anche le Targhe AttilioTraversa e Guglielmo Levi ai miglioridiplomati dell’Istituto Tecnico NauticoSan Giorgio di Genova nell’anno2009/2010 per le sezioni di coperta,Macchina e Costruttori nonché borsedi studio a studenti meritevoli dell’IstitutoNautico anche a cura dell’AssociazioneEx-Alunni e Docenti. Sonostati premiati infine i migliori allievidell’Accademia Italiana Marina Mercantile.Pat Lupill Collegio Nazionale Capitani di Lungo Corso e di Macchina, AssociazioneProfessionale indipendente senza fini di lucro, nasce a Genova il3 gennaio 1946. L’Associazione, con sede Nazionale in Genova, Vicodell’Agnello 2, con 46 sedi ubicate in tutta Italia, è un sodalizio tra gliUfficiali in attività, gran parte dei diplomati nautici, gli Ufficiali in quiescenza,ex Ufficiali della Marina impegnati a terra nei vari settori marittimi egli Ufficiali della navigazione interna. Fanno parte inoltre dell’Associazione,in qualità di Soci aderenti, numerosi addetti alle costruzioni navali edassociazioni di categoria aventi scopi affini a quelli del Collegio. Attualmente,nonostante la crisi della Marina Mercantile Italiana, l’Associazioneconta numerevoli Soci ed è retto dal Presidente D.M. Roberto Penna.Con decreto del 9 gennaio 1976 del Ministero della Marina Mercantile,il Collegio Nazionale Capitani L.C. e M. è stato riconosciuto idoneo adorganizzare e gestire corsi di aggiornamento professionale in campomarittimo, previsti dalle norme nazionali ed internazionali. Il Collegio èaffiliato al CESMA Confederation of European Shipmaster’s Associationsin Rotterdam. Tale organismo è presente con una sede fissa a Bruxellespresso la sede delle Commissioni Europee. Il Collegio Capitani è, fin dallafondazione, interlocutore legale e competente dello Stato, del Ministerodei Trasporti e della Navigazione, dell’armamento pubblico e privato edelle organizzazioni del lavoro.Novembre 2010 - 59


teatro / porto&<strong>diporto</strong>Come il San Carlo diventa protagonistaLa magia dell’opera si può vivereal Teatro San Carlo nonsolo in platea o nei palchi,quando si assiste agli spettacoli, catturatidalla musica, gli acuti, i balli ele trame dei lavori più famosi, ma dalmese scorso e per tutte le domeniche,anche curiosando in lungo e inlargo attraverso gli ambienti che rendonoil teatro sempre vivo e produttivo.“Il San Carlo Dietro le Quinte, aspasso nel tempo: storia, leggende emiti di un protagonista”, è un percorsospeciale alla scoperta del Teatro, realizzatoper la drammaturgia e i testida Laura Valente, con le attrici SaraMissaglia e Roberta Astuti, e con ingressoda Palazzo Reale (lato PiazzaTrieste e Trento), tutte le domeniche,scegliendo tra due turni di visita alle<strong>11</strong> e alle 12.30 al costo di 10 euro(che includono anche una piccola colazione).Il San Carlo è il protagonistadella scena, in un unico atto “a spassonel tempo”… una passeggiata attraversogli ambienti, gli arredi, e lefabbriche del teatro, un dietro le quinteper molti inaspettato, pensato peri turisti, ma tante volte adatto anchea chi vuole ancora scoprire ciò chespesso si da per scontato. L’ingressoè da palazzo reale per visitare la salaprove orchestra, poi la platea, il vecchiofoyer, il nuovo foyer con la sostaal bar, i palchi, il palco reale, la salaregia, la sartoria e i ballatoi. Alla scopertadel Massimo napoletano, dopoil successo di pubblico dello scorsoanno, voluto dalla sovrintendente RosannaPurchia, come progetto specialeideato e riconfermato quest’annoper tutte le domeniche. Drammaturgiae testi raccontano attraverso illavoro della musicologa Laura Valente,il Teatro, in un percorso “speciale”attraverso la “geografia” dei luoghi ela “mappa” delle suggestioni. Mentrele attrici Roberta Astuti e Sara Missaglia,si alterneranno nel ruolo di guidaper il visitatore, svelando i segreti delLirico. Innanzi agli occhi degli ospiti lamagnificenza del teatro e la vita cheferve in ogni angolo della struttura,dalle sartorie, al foyer, dal palco realealla platea, ed eccezionalmente ainuovi spazi resi fruibili con il recenterestauro. Perchè il Teatro San Carloamato e odiato come ogni cosa grande,è oggi più che mai bello dopo ilrestauro, pronto per chi di tanta immensaarmonia vuole godere. Conle tante piccole e significative novità,dopo aver osservato rapiti la bellezzadella sala, perché il Teatro lirico piùantico del mondo è stato dotato degliimpianti tecnologicamente più avanzati.Prima fra tutti la diffusione sonora,in grado di lanciare messaggi odiffondere musica ovunque, attraversocentinaia di altoparlanti camaleontici,fino al gradevole tepore diffuso inogni ordine di posti, per una piacevoleclimatizzazione. Qui per il dietro lequinte, come attori di un film, sfilanomiti di scena e leggende popolari, inun racconto appassionato attraversocitazioni celebri e un nuovo testo,pensato per dar vita alla narrazionein prima persona dal protagonista: unteatro San Carlo che parla con vocedi donna... “È illusione, il teatro”.Annalisa Tirrito60 - <strong>novembre</strong> 2010


musei / porto&<strong>diporto</strong>MuseoArcheologicodei Campi FlegreiSplendido nella sua strategica posizione a piccosul mare e a guardia della linea costiera da Napolia Pozzuoli, la fortezza aragonese di Baiaconquista non solo per la sua storia e gli straordinari panoramicon vista che regala a chi lo visita, ma anche peril ritrovato museo archeologico dei Campi Flegrei chedopo un lungo periodo di chiusura della maggior partedelle sale (ne erano rimaste aperte solo due) rinasce anuova vita grazie ad un’originale soluzione escogitatadalla Soprintendenza di Napoli e Pompei alle cui cureè affidato.Già che il problema era la carenza del personale (solo16 guardiani per l’intero castello articolato in ben 54 saleallestite trai vari piani e ambienti del maniero), ecco chetutto si è risolto incaricando 19 tecnici specializzati inrestauro di dare una mano ai custodi perché noi altri sipossa finalmente godere non più solo della sala dedicataai reperti provenienti dal Rione Terra (l’unica che erarimasta visitabile a parte i camminamenti e le terrazzedel castello sino alla piazza d’armi) ma anche di quellededicate a quanto recuperato nella campagne di scavoa Cuma e Puteoli, a Miseno e Liternum, nelle acque diBaia nell’area del parco archeologico sommerso.Ed era pur ora già che quando fu aperto, una quindicinad’anni fa o giù di lì, il percorso museale del castelloottenne un riconoscimento come l’itinerario più bellod’Italia. D’altra parte, in una delle torri, si era ricostruito il Sacellodegli Augustali e il Ninfeo sommerso di Punta Epitaffioche nei secoli si era inabissato con il resto dei quartieri baianitutt’ora subacquei.Un po’ per volta, dunque, si dovrebbe tornare alla normalitàcon i giovani restauratori che svolgeranno i loro compitid’ufficio lungo il percorso destinato ai visitatori dando unamano agli altri sorveglianti. Con la riapertura delle sale, dunque,nuova luce per l’allestimento museale che ricostituiscecontesti smembrati di provenienza flegrea, riunendo repertidi vecchio rinvenimento, altrimenti custoditi prevalentementenei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, aquelli provenienti dai recenti scavi dell’Università Federico II,dell’Orientale, del Centre J. Bèrard e della Soprintendenzastessa, secondo un’esposizione ragionata per contesti topograficie tematici, sotto la direzione scientifica del professoreFausto Zevi.Questo l’itinerario: nelle ex camerate dei soldati della fortezza,disposte in sequenza continua su due livelli, la visitacomincia con la Sezione di Cuma al secondo livello, compostada 24 sale con l’illustrazione della storia del sito dall’abitatoopico del IX sec.a.C., alla città greca dall’VIII al V sec.a.C.e alla sua topografia – mura, strade, santuari necropoli - allacittà Sannitica di IV sec.a.C. – con l’esposizione nella sala12 di un rarissimo fregio di metope dipinte e triglifi di un edificiotemplare - alla città Romana con l’esposizione di repertiscultorei e architettonici dagli edifici pubblici del foro all’ultimafase di occupazione nel periodo bizantino.La Sezione di Pozzuoli, invece, costituita da 20 sale nelprimo livello illustra la storia del sito: la prima espansioneurbana della colonia augustea - edifici per spettacoli, acque-62 - <strong>novembre</strong> 2010


dotto, la città cosmopolita con la ricostruzione nella sala 37della Grotta del Wady Minahy nel deserto egiziano - la colonianeroniana e il nuovo assetto urbano voluto dagli imperatori, laripresa tardo-antica, le ville suburbane e le necropoli.Sulla piazza d’Arme, poi, è visitabile la Sezione del RioneTerra, con l’esposizione dei reperti provenienti dai recenti scavidella Soprintendenza e pertinenti alla decorazione architettonicadel Capitolium e a quella scultorea di altri edifici pubblicidel foro augusteo, costituita da statue ideali, tra cui la testadi Athena Lemnia, da una serie di ritratti di età giulio-claudiae dai frammenti pertinenti a statue di cariatidi e clipei, chericordano l’attico del foro di Augusto a Roma, di cui si proponeall’esterno un’ipotesi di ricostruzione.Il castello e il museo si visitano tutti i giorni dalle 9 alle 15,con un biglietto di acquisto (euro 4) valido per due giorni consecutivie come ingresso a 4 siti del circuito flegreo: oltre ilMuseo e il castello di Baia, anche il parco archeologico delleTerme di Baia, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli e il parco archeologicodi Cuma.Paola de Ciuceis


gastronomia / porto&<strong>diporto</strong>Villa Massa promuoveun Omaggio a SorrentoUn piatto d’autore per promuoverein punta di forchettala verdeggiante penisolae antiche imprese artigiane sorrentine.Un dietro le quinte di dove nascel’oro giallo e tutto ciò che lo evoca,dalle ceramiche alle prelibatezze gastronomiche.Un piatto d’autore cheha ispirato dieci giovani designer delcentro d’eccellenza orafa del Tarì acimentarsi nella creazione di un gioielloispirato alla Terra delle Sirene.Un connubio tra arte e kermessegastronomica, tra creativi dell’arteorafa e del gusto che punta a faredella Costiera il polo gastronomicodel Sud d’Italia. Un piatto d’autoreè il principale evento delle giornategastronomiche che si svolgerannoa Sorrento dal 1° al 20 dicembre periniziativa del Comitato per la promozioneturistica, culturale e artigianaledel Borgo di Maiano, in territorio diSant’Agnello, della società di comunicazioneDieffe e del ConsorzioRistoratori Sorrentini. Le giornate gastronomiche,una sorta di stati generalidelle tipicità culinarie dove saràdi scena il confronto tra lo scambiodi esperienze e lo stimolo di nuovepromesse, sono invece promossedall’azienda di liquore Villa Massa,produttrice del limoncello ricavato daagrumi Ig, e, pertanto, apprezzatodai palati di tutto il mondo. Affiancheràla manifestazione “Un gioielloper Sorrento”, il concorso ispirato alVulcano, rivolto a studenti di nazionalitàitaliana e straniera degli istitutid’arte. Al vincitore sarà riconosciutauna borsa di studio di mille euroofferta per metà da Villa Massa el’altra dall’Assessorato alla pubblicaistruzione del comune. Una specialegiuria, composta dagli imprenditoriStefano Massa e Giuseppe Aversa,rispettivamente amministratore unicodi Villa Massa e patron del ristorante“Il buco”, dal maestro ceramistaMarcello Aversa e dalla giornalistaCarmen Davolo, premierà il miglioredisegno che sarà successivamenteriprodotto, in serie limitata, in unpiatto d’autore di ceramica. Come sistia evolvendo questo appuntamentoche richiamerà turisti ed esperti datutta Italia lo spiega Stefano Massa,amministratore dell’omonimo liquorificio.“La gastronomia sorrentina hauna tradizione millenaria che risaleal tempo dei greci. La produzionedi agrumi, vino, olio ed altri prodottidella terra ha sempre favorito la creazionedi piatti nuovi che, gustati inambienti ameni, sviluppano piaceriineguagliabili che profumano di maree di collina. Da queste considerazioninasce la kermesse che intende sposarei sapori direttamente nel luogodi origine alla bellezza visiva; unavetrina frutto della collaborazione trapubblico e privato che si prefigge nonsolo di diffondere le tipicità del luogoma, soprattutto, di promuovere lapenisola nel mondo”. Un omaggio aSorrento, dunque, ma anche un ulterioreaccrescimento della manifestazione,quest’anno giunta alla settimaedizione. La giornata clou, previstaper il 4 dicembre presso l’auditoriumSyrene dell’Hilton Sorrento Palace,sarà anche l’occasione per conoscereil vincitore del secondo concorso“Un gioiello per Sorrento, premio CristinaPoli”.Eduardo Cagnazzi64 - <strong>novembre</strong> 2010

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