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LINEE GUIDA SUL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E ...

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Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di LavoroAUTORIOgni Linea Guida per decisione del gruppo riporta i nominativi dei soggetti che hannopartecipato ad almeno due incontri contribuendo così alla sua elaborazione.In particolare sono indicati i coordinatori dei gruppi e, qualora presente, il curatore,estensore della Linea Guida. E’ stata inoltre assunta la decisione comune di fornirel’indirizzo completo di ogni partecipante, allo scopo di facilitare eventuali comunicazionidirette.Lo SPISAL dell’ULSS 20 di Verona ha coordinato l’intero processo organizzativo ed hainoltre visionato i lavori conclusivi allo scopo di garantire, l’argomentazione unitaria, lacompletezza delle informazioni e l’integrazione tra le parti.Il risultato resta comunque esclusivo patrimonio dei partecipanti.Considerato le modalità ed i tempi di realizzazione, revisione ecc., le Linee Guidapossono presentare alcuni refusi sfuggiti ai diversi autori, in tal caso si prega di farpervenire le segnalazioni al referente sotto indicato.Hanno inoltre visionato da un punto di vistatecnico per lo SPISAL dell’ULSS 20 di Verona,i seguenti collaboratori:• Dott.ssa Caterina Agnoli• Dott.ssa Cristina Fiorini• Dott. Mario Gobbi• Dott.ssa Maria Lelli• Dott.ssa Manuela PeruzziSi prega di segnalare eventuali refusi o inesattezze contenute nel presente documento al seguente indirizzo:Dott. PIETRO MAZZOCCOLIServizio S.P.I.S.A.L. - Azienda ULSS 20Via Salvo D'Acquisto, 7 - 37122 VeronaTel. 045 - 807 60 35Fax 045 - 807 50 13E-mail: pietro.mazzoccoli@ulss20.verona.itLe Linee Guida sono scaricabili in formato elettronico dal portale:http://prevenzione.ulss20.verona.it/spisal.html alla sezione “Progetti”, e dal portale: www.safetynet.it.NOTE <strong>PER</strong> L’UTILIZZO E’ consentita la diffusione ovvero la riproduzione e l’impiego, anche ad uso interno, fattisalvi i principi relativi ai diritti d’autore come regolamentati dalla Legge nr. 633 del 22.04.1941 e ss.mm.Pagina 2 di 8


Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavoro1. PREMESSAIl progetto “Verona Aziende Sicure” coniuga concetti legati alla sicurezza sul lavoro con iprincipi di sostenibilità contenuti negli impegni di Aalborg + 10 e sottoscritti da molte cittàeuropee tra cui il Comune di Verona.Infatti le città dovranno affrontare sfide importanti quali sostenere l’occupazione, lo sviluppoe, nel contempo, assicurare un’efficace protezione dell’ambiente promuovendo integrazione edequità sociale.In particolare, si desidera focalizzare l’attenzione di tutti i settori verso la salute e la qualitàdella vita, al fine di sostenere una vivace economia locale che promuova l’occupazione senzadanneggiare l’ambiente, elaborando strategie locali che armonizzino le tre componenti dellosviluppo sostenibile vale a dire: ambiente, economia e società.Il mondo economico per orientarsi nel lungo termine si rivolge sempre di più verso unagestione delle proprie attività in base a criteri di sostenibilità che, in un contesto caratterizzatodalla scarsità delle risorse energetiche e da vincoli ambientali, costituisce oggi la condizioneimprescindibile del successo e della crescita futura di ogni realtà imprenditoriale.Le imprese quindi dovrebbero promuovere un’organizzazione ed un ambiente di lavoroorientato alla qualità dei processi organizzativi, come fattore determinante per la qualità deiprodotti e del benessere degli operatori.Nelle moderne teorie gestionali e nelle normative internazionali e di standardizzazione,viene ribadito che la sostenibilità e il benessere sono variabili intrinsecamente legate e codipendenti,dove l’elemento chiave è la partecipazione attiva, fortemente influenzata dallo statodi benessere del singolo individuo.Il progetto “Verona Aziende Sicure” promuove questa filosofia che pone la tutela dellasalute, della sicurezza e dell’ambiente al centro del percorso di sviluppo dell’impresa.Questo significa ricercare un’ampia convergenza tra i vari strumenti a disposizione: dialogosociale, individuazione delle migliori pratiche, responsabilità sociale delle imprese, promozionedella salute e della sostenibilità.L’iniziativa, in collaborazione con Agenda21, ha utilizzato un approccio che mette in luce evalorizza il “sapere” dei portatori di interesse e cioè delle singole Aziende, che già hannointrapreso un percorso di approfondimento in ordine alle modalità di gestione del lavoro e aisistemi di sicurezza. Attraverso il confronto tra le diverse esperienze sviluppate, è stataelaborata questa proposta di linee guida per il miglioramento della sicurezza dei lavoratori negliambienti di lavoro.Il gruppo intersettoriale che supporta il progetto sta collaborando per coniugare lo sviluppoindustriale e le performance economiche con l’attenzione alla qualità della vita dei lavoratori ealla tutela ambientale.Ci si augura che le sinergie messe in campo possano contribuire a consolidare un sistemache renda il nostro territorio più competitivo sotto il profilo delle condizioni di lavoro e dellosviluppo economico orientato alla sostenibilità.L’Assessore alle Politiche Ambientali e Agenda 21Luciano GuerriniL’ Assessore alle Politiche della SicurezzaElio PernigoPagina 3 di 8


Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavoro2. IL PROGETTO “VERONA AZIENDE SICURE”Partners del progetto: Apindustria Verona, Associazione Artigiani Riuniti, C.C.I.A.A. di Verona, CGIL, CISL,UIL, CNA, Comune di Verona, Confindustria Verona, INAIL, Provincia di Verona, SPISAL ULSS 20, 21, 22,Unione Provinciale Artigiani.Il progetto ha preso l’avvio nel 2005 come risposta ad un problema riscontrato nelterritorio dell’Azienda ULSS 20 di Verona. Il 50% degli infortuni (ossia oltre 3.000 casi) siverificano in circa 300 aziende pubbliche e private (1% delle aziende assicurate INAIL).L’iniziativa, promossa dal Coordinamento dei Servizi per la Prevenzione e Igiene eSicurezza Ambienti del Lavoro della Provincia di Verona (SPISAL), è stata inserita (fino al2007) nel Piano di Azione Locale di Agenda 21 del Comune di Verona (Assessorato allePolitiche Ambientali e Agenda 21, Assessorato alle Politiche del Lavoro, Assessorato allePolitiche per la Sicurezza).2.1 Obiettivi del ProgettoL’obiettivo generale è quello di promuovere la cultura della sicurezza nel mondodel lavoro attraverso l'implementazione dei Sistemi di Gestione ed evidenziare lebuone prassi esistenti sul nostro territorio.Nello specifico si intende promuovere un confronto, tra le figure aziendali che sioccupano di sicurezza allo scopo di favorire l'applicazione dei sistemi di gestionedella sicurezza (SGSSL) anche alle piccole aziende. Ovvero a sviluppare, potenziare lecompetenze aziendali esistenti tali da facilitare l’accesso a percorsi premianti ocertificazioni.2.2 Iniziative realizzateIl 28 novembre 2005 presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona, nel primo convegno,è stato presentato il progetto rivolto alle aziende pubbliche e privatedella Provincia di Verona. L’iniziativa ha raccolto una numerosa equalificata presenza di rappresentanti aziendali pubblici e privati.160 sono state le adesioni formali al progetto. Nei mesi successivial convegno, come previsto dal progetto, sono proseguiti gli incontridi programmazione tra i soggetti promotori.Il 19 giugno 2006si è tenuto il secondo convegno. La giornata ha visto lapresentazione, da parte di alcune aziende del territorio, diesperienze significative di buone prassi realizzate nell'ambito deisistemi di gestione aziendale della sicurezza. Tali esperienze sonostate la premessa per costituire i gruppi di lavoro aziendali sui temiprincipali inerenti il sistema di gestione della sicurezza. Il fine era diconfrontare ed evidenziare le migliori pratiche di prevenzione enello stesso tempo condividere i criteri di valutazione di un sistemaPagina 4 di 8


Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavorodi gestione della sicurezza. 182 sono state le adesioni formali alprogetto.Il 23 marzo 2007si è tenuto il terzo convegno dove i gruppi di lavoro hannopresentato le Linee Guida sui sistemi di gestione della sicurezza.Risultati scaturiti dal confronto tra i 40 responsabili della sicurezzain rappresentanza di oltre 30 aziende private. Le stesse sono poistate distribuite alle aziende presenti. 261 sono state le adesioniformali al progetto. La giornata ha visto, inoltre, la premiazionedelle aziende che hanno partecipato al bando pubblico denominato:"Verona Aziende Sicure 2006" indetto dal Comune di Verona edalla Provincia di Verona e che hanno documentato un percorso dimiglioramento della gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Laconsegna di una targa e di una menzione speciale è stata fatta daparte del Sindaco.L’obiettivo del convegno era anche quello di diffondere ad altreimprese le conoscenze prodotte e alcuni dati ci confortano, adesempio sul sito www.safetynet.it le Linee Guida da marzo adagosto 2007 sono state scaricate 1.200 volte. Sul sito delDipartimento di Prevenzione (http://prevenzione.ulss20.verona.it), apartire dalla data del convegno, il progetto ha visto una mediamensile di circa 900 accessi. E’ stato inoltre chiesto l’utilizzo dellelinee guida in corsi di formazione rivolti a RLS e per lapredisposizione, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità,di moduli formativi sulla “sicurezza e prevenzione sul lavoro”.L’esperienza di “Verona Aziende Sicure” è stata presentata in alcuniimportanti convegni: ad ottobre a Lucca alla Fiera della Carta, anovembre a Napoli, a dicembre a Forlì “Aspetti innovativi dellaPrevenzione sul Lavoro” . A dicembre i dati sono stati utilizzati, inun convegno a Torino.Dicembre 2007Dopo la realizzazione delle Linee Guida, molto apprezzate dalmondo produttivo, i gruppi di lavoro, integrato da altri componentipartecipanti, hanno proseguito nella predisposizione di una checklist (corredata da un applicativo software) quale strumentoutile per monitorare il sistema di gestione sulla sicurezzapresente in azienda. Le Linee Guida, in tal modo, vengonocompletate da uno strumento empirico condiviso tra aziende eSPISAL, per misurare lo stato di realizzazione/attuazione di un SGSnella unità organizzativa. Per verificare la pertinenza del lavorofatto la check list verrà dapprima sperimentata nelle aziendepartecipanti ai gruppi di lavoro, dopodiché verranno diffuse ad altreaziende.Febbraio 2008Il lavoro dei gruppi prosegue con il tema della SorveglianzaSanitaria in Azienda che vede oltre alla partecipazione degliRSPP, datori di lavoro, Dirigenti aziendali, anche la presenza diMedici di Lavoro aziendali.Pagina 5 di 8


Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavoro3. INTRODUZIONENel sistema sociale attuale, le politiche di prevenzione e promozione della saluteassumono sempre più carattere strategico. Occorre coniugare benessere e produttività,qualità della vita, anche lavorativa, e qualità dei prodotti.Per implementare un processo di potenziamento della cultura della sicurezzaattraverso la diffusione di buone prassi organizzative e gestionali occorre avviare unprocesso di governance locale che tenga conto del sapere di chi ha già sperimentato inmaniera efficace.Tanto più questo processo diventa partecipato, trasversale, intersettoriale (checoinvolge più settori della società: i cittadini, i lavoratori, i datori di lavoro, i sindacati, glienti pubblici ecc.), tanto più sarà visibile il miglioramento della salute del cittadinolavoratore e di conseguenza del capitale sociale (come previsto nel 7° impegno diAalborg).La sicurezza viene intesa come una competenza socialmente costruita, con lapartecipazione di tutte le componenti aziendali, come una capacità collettiva di produrrepratiche lavorative che tutelino il benessere psico-fisico dell’individuo.Il fine del servizio pubblico di prevenzione è quello di favorire il cambiamento,adottando gli strumenti adatti per il monitoraggio e per promuovere interventi di supporto edi miglioramento.Perché questo si realizzi, è necessario che l'applicazione del D.Lgs. n. 626/1994 portia un sistema di gestione della salute e sicurezza del lavoro (SGSSL) progettato,monitorato e migliorato nel tempo.Un sistema di gestione che definisca le modalità per individuare, all’interno dellastruttura organizzativa dell’azienda, i problemi, le responsabilità, le procedure, i processi ele risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto dellenorme, in modo da renderle più efficienti e più integrate nelle azioni aziendali generali.La legislazione in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro (D.Lgs. n.626/1994 e altre normative comunitarie), assegna al datore di lavoro le responsabilità ditipo tecnico, metodologico ed organizzativo: analizzare le operazioni che costituiscono ilciclo di lavoro, individuare i pericoli, effettuare una valutazione di rischi, attuare le misuredi prevenzione per l’eliminazione o la riduzione del rischio, avviare un programma dimiglioramento della sicurezza.Sempre più stiamo assistendo ad una variazione della tipologia di infortuni: siriducono gli eventi collegabili ad assenza di protezioni tecniche (ripari, segregazioni,dispositivi di sicurezza) mentre crescono quelli in cui è ravvisabile una componenteorganizzativa. Per eccesso qualsiasi carenza tecnica può essere alla fine ricondotta al nongoverno di un problema e quindi ad un fatto organizzativo.Le Linee Guida intendono contribuire a definire un modello organizzativo orientato aisistemi di gestione per la sicurezza su luoghi di lavoro.A tal fine oltre ad una trattazione teorica, di carattere generale, si è prodotto delmateriale pratico in uso, con esempi realizzati e verificati nella loro efficacia da parte diaziende.I rappresentanti delle aziende che hanno partecipato ai gruppi di lavoro hannodimostrato, oltre che competenza tecnica, coraggio nel mettersi in gioco sul terreno delconfronto, oltre alla volontà di proseguire al fine di diffondere la cultura della sicurezza.Pagina 6 di 8


Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di Lavoro4. METODOLOGIA UTILIZZATA <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> PRE<strong>DI</strong>SPOSIZIONE DELLE <strong>LINEE</strong> <strong>GUIDA</strong>I gruppi di lavoro attivati a seguito delle adesioni pervenute da parte delle aziendesono stati i seguenti:1. POLITICA E ORGANIZZAZIONE AZIENDALE.2. <strong>GESTIONE</strong> DEGLI INFORTUNI E DEGLI INCIDENTI.3. <strong>GESTIONE</strong> DEGLI APPALTI E DEL<strong>LA</strong> MANUTENZIONE.4. <strong>GESTIONE</strong> DEL<strong>LA</strong> FORMAZIONE E INFORMAZIONE.Le aziende che hanno aderito all’iniziativa sono state complessivamente 33, di fatto30 hanno partecipato attivamente agli incontri. Tredici aziende hanno seguitocontemporaneamente due gruppi di lavoro.Le persone coinvolte sono state 40, appartenenti alle seguenti figure aziendali:Rappresentanti legali, Direttori di Produzione, Qualità ecc., Rspp, Aspp, Dirigenti, altro.Ogni gruppo a partire da un mandato comune ha proceduto in piena autonomia allasua organizzazione interna. Garantita dalla presenza di almeno due coordinatori per ognigruppo.Gli incontri (n.22) sono stati realizzati nel periodo: ottobre-dicembre 2006. A questisono seguiti vari incontri tra i coordinatori.A seguito dell’emanazione della nuova legge 123/07 i gruppi di lavoro hanno curatonel periodo dicembre 2007-gennaio 2008, un aggiornamento delle linee guida, inparticolare della Linea Guida n.1, 3 e la n.4.Tra i documenti di riferimento più noti si segnalano i seguenti: Linee Guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della sicurezza e salute. Linea Guida per l’organizzazione di un sistema prevenzionale nelle piccole emedie imprese. Linee Guida per la valutazione dell’organizzazione aziendale della sicurezza. Linee Guida per l’informazione e formazione dei lavoratori nelle piccoleImprese dell’artigianato.La partecipazione al programma dei lavori è gratuita, qualunque figura aziendale che sioccupa di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro può contribuire attivamente con leproprie conoscenze a rendere migliore la qualità della vita nei luoghi di lavoro.Per partecipare si prega di contattare:Dott. PIETRO MAZZOCCOLIServizio S.P.I.S.A.L. - Azienda ULSS 20Via Salvo D'Acquisto, 7 - 37122 VeronaTel. 045 - 807 60 35Fax 045 - 807 50 13E-mail: pietro.mazzoccoli@ulss20.verona.itPagina 7 di 8


Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Sicurezza e la Salute sui Luoghi di LavoroALLEGATIPagina 8 di 8


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -<strong>LINEE</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong> UN <strong>SISTEMA</strong> <strong>DI</strong><strong>GESTIONE</strong> DEL<strong>LA</strong> SALUTE E <strong>SICUREZZA</strong> <strong>SUL</strong> <strong>LA</strong>VORO(S.G.S.L.)Questa pubblicazione non può essere considerata una norma ouna specifica tecnica da utilizzare a scopo di certificazione diparte terza né per attività di vigilanza da parte delle Autorità dicontrollo in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. Il seguire lelinee guida contenute nel presente documento non è un obbligodi legge ma una decisione volontaria liberamente assunta.(1)PREMESSAA. FINALITA’B. SEQUENZA CICLICA <strong>DI</strong> UN SGSLC. <strong>LA</strong> POLITICA <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>SICUREZZA</strong> E SALUTE <strong>SUL</strong> <strong>LA</strong>VOROD. PIANIFICAZIONEE. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEL <strong>SISTEMA</strong>E.1 IL <strong>SISTEMA</strong> <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong>E.2 DEFINIZIONE DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITA’E.3 COINVOLGIMENTO DEL <strong>PER</strong>SONALEE.4 FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO, CONSAPEVOLEZZAE.5 COMUNICAZIONE, FLUSSO INFORMATIVO E COO<strong>PER</strong>AZIONEE.6 DOCUMENTAZIONEE.7 INTEGRAZIONE DEL<strong>LA</strong> SALUTE E <strong>SICUREZZA</strong> NEI PROCESSI AZIENDALI E <strong>GESTIONE</strong> O<strong>PER</strong>ATIVAF. RILEVAMENTO E ANALISI DEI RI<strong>SUL</strong>TATI E CONSEGUENTE MIGLIORAMENTO DEL sISTEMAF.1 MONITORAGGIO INTERNO DEL<strong>LA</strong> <strong>SICUREZZA</strong>F.2 CARATTERISTICHE E RESPONSABILITA’ DEI VERIFICATORIF.3 PIANO DEL MONITORAGGIOF.4 RIESAME DEL <strong>SISTEMA</strong>“Ritenendo quanto possa essere utile offrire oggi alla realtà produttiva italiana le modalità di realizzazione di un sistema digestione della salute e della sicurezza sul lavoro, è stato costituito un gruppo di lavoro che potesse elaborare delle linee guidadirette allo scopo prefissato.Tale gruppo di lavoro è costituito dalle seguenti organizzazioni:- CGIL- CISL- CNA- CONFAGRICOLTURA- CONFAPI- CONFARTIGIANATO- CONFCOMMERCIO- CONFINDUSTRIA- INAIL- ISPESL- UIL- UNIche hanno elaborato ed approvato il presente documento.L’augurio del gruppo di lavoro è che ogni altra organizzazione che venga a conoscenza del documento possa condividerne icontenuti ed associarsi all’iniziativa.”Luglio 2001PREMESSALa gestione della salute e della sicurezza sul lavoro costituisce parte integrante della gestione generale dell’azienda.file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (1 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -La realizzazione degli obiettivi di salute e sicurezza nelle aziende non comporta l’obbligo né la necessità di adozione di sistemi digestione della sicurezza.Le presenti linee guida costituiscono pertanto un valido aiuto per le imprese che intendono volontariamente adottare un sistemadi gestione della sicurezza.Un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (in seguito denominato SGSL) integra obiettivi e politiche per la salutee sicurezza nella progettazione e gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi.Il SGSL definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, iprocessi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzione, nel rispetto delle norme di salute e sicurezzavigenti.Il SGSL, che prevede un’adozione volontaria,(2) potrà avere successo perché fermo restando il rispetto delle norme di legge:- il monitoraggio è effettuato preferibilmente con personale interno all’impresa/organizzazione;- non è soggetto a certificazione da parte terza imposta da norme di legge;- è economicamente giustificabile, in quanto produce anche economie di gestione;- si adatta alle specifiche caratteristiche dell’impresa/organizzazione;- migliora le capacità di adattamento all’evoluzione di leggi, regolamenti e norme di buona tecnica;- non è sottoposto, in quanto tale, al controllo delle Autorità di vigilanza;- coinvolge i lavoratori e i loro rappresentanti nel sistema di gestione.L’SGSL, descritto nella presente guida, ha validità generale e la sua applicazione va modulata tenendo conto delle caratteristichecomplessive dell’impresa/organizzazione (dimensioni, tipologie produttive, cicli tecnologici, struttura dell’organizzazione, ecc.)che intende adottarlo.In taluni settori, regolamentati da leggi specifiche, e/o comparti l’applicazione di questa guida può necessitare di ulterioridocumenti esemplificativi e/o integrativi.Questa pubblicazione contiene linee guida e raccomandazioni. Non può essere considerata una norma o una specifica tecnica dautilizzare a scopo di certificazione di parte terza né per attività di vigilanza da parte delle Autorità di controllo in materia disicurezza ed igiene del lavoro.A. FINALITA'Un SGSL è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che l’impresa/organizzazione si è data inuna efficace prospettiva costi/benefici.Tale sistema, infatti, si propone di:- ridurre progressivamente i costi complessivi della SSL compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate allavoro minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.);- aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa/organizzazione;- contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro;- migliorare l’immagine interna ed esterna dell’impresa/organizzazione.B. SEQUENZA CICLICA <strong>DI</strong> UN SGSLIl SGSL opera sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, permezzo di un processo dinamico.La capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati deriva dall’impegno e dal coinvolgimento di tutte le funzioniaziendali e soprattutto del livello più elevato.I contenuti delle fasi possono essere più o meno complessi in ogni singola azienda o unità produttiva in funzione di:- dimensione, natura, attività e relativa complessità dell’organizzazione;-significatività dei pericoli e rischi presenti, potenziali o residui;-soggetti potenzialmente esposti.Le sequenze esemplificative e generalmente applicabili delle fasi, quando l’SGSL è a regime, sono:- stabilire una politica della salute e sicurezza sul lavoro, che definisca gli impegni generali per la prevenzione dei rischi ed ilmiglioramento progressivo della salute e sicurezza;- identificare le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti applicabili;- identificare tutti i pericoli e valutare i relativi rischi per tutti i lavoratori, compresi i casi particolari (3),associati con i processi,le attività operative ed organizzative (comprese le interazioni fra gli addetti), le sostanze e i preparati pericolosi, ecc.;- identificare gli altri soggetti potenzialmente esposti (quali, ad es. i lavoratori autonomi, dipendenti di soggetti terzi ed ivisitatori occasionali);- fissare specifici obiettivi appropriati, raggiungibili e congruenti con gli impegni generali definiti nella politica;file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (2 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -- elaborare programmi per il raggiungimento di tali obiettivi, definendo priorità, tempi e responsabilità ed assegnando lenecessarie risorse;- stabilire le modalità più appropriate in termini di procedure e prassi per gestire i programmi;- sensibilizzare la struttura aziendale al raggiungimento degli obiettivi prefissati;- attuare adeguate attività di monitoraggio, verifica ed ispezione per assicurarsi che il sistema funzioni;- avviare le opportune azioni correttive e preventive in funzione degli esiti del monitoraggio;- effettuare un periodico riesame per valutare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel raggiungere gli obiettivi fissati dalla politicadella salute e sicurezza nonché per valutarne l’adeguatezza rispetto sia alla specifica realtà aziendale che ai cambiamenti interni/esterni modificando, se necessario, politica ed obiettivi della salute e sicurezza, tenendo conto dell’impegno al miglioramentocontinuo.Il SGSL può essere rappresentato, ad esempio, secondo lo schema generale sotto riportato.Struttura di un sistema di gestione SSLC. <strong>LA</strong> POLITICA <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> <strong>SICUREZZA</strong> E SALUTE <strong>SUL</strong> <strong>LA</strong>VOROLa politica per la salute e la sicurezza sul lavoro (in seguito siglata SSL) dovrebbe essere definita e documentata dal verticeaziendale nell'ambito della politica generale dell'azienda.La politica indica la visione, i valori essenziali e le convinzioni dell'azienda sul tema della SSL e serve a definire la direzione, iprincipi d'azione e i risultati a cui tendere ed esprime l’impegno del vertice aziendale nel promuovere nel personale laconoscenza degli obiettivi, la consapevolezza dei risultati a cui tendere, l’accettazione delle responsabilità e le motivazioni.La politica aiuta a dimostrareverso l’interno:- l’impegno dell’azienda alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratoriverso l’esterno, che:- esiste un impegno concreto dell’azienda in tema di salute e sicurezza sul lavoro;- si privilegiano le azioni preventive;- l’organizzazione aziendale tende all’obiettivo del miglioramento continuo.La politica per la SSL dovrebbe includere tra l’altro:- l’impegno al rispetto della legislazione e degli accordi applicabili alla SSL;- l’affermazione che la responsabilità nella gestione della SSL riguarda l’intera organizzazione aziendale, dal Datore di Lavorofile:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (3 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -sino ad ogni lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze;- l’impegno a considerare la SSL ed i relativi risultati come parte integrante della gestione aziendale;- l‘impegno al miglioramento continuo ed alla prevenzione;- l’impegno a fornire le risorse umane e strumentali necessarie;- l’impegno a far sì che i lavoratori siano sensibilizzati e formati per svolgere i loro compiti in sicurezza e per assumere le lororesponsabilità in materia di SSL;- l’impegno al coinvolgimento ed alla consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per la sicurezza;- l’impegno a riesaminare periodicamente la politica stessa ed il sistema di gestione attuato;- l’impegno a definire e diffondere all’interno dell’azienda gli obiettivi di SSL e i relativi programmi di attuazione.Nel definire o aggiornare la politica di SSL si dovrebbe tener conto:- dell’attività svolta e della dimensione aziendale;- della natura ed il livello dei rischi presenti;- della tipologia dei contratti di lavoro;- dei risultati dell’analisi iniziale o del monitoraggio successivo.D. PIANIFICAZIONELa concretizzazione della politica passa attraverso un processo di pianificazione che porta alla formulazione di uno specifico pianonell’ambito del SGSL.La pianificazione per la SSL dovrebbe essere coerente con il sistema generale di gestione aziendale adottato.I metodi utilizzati per pianificare il raggiungimento degli obiettivi di SSL dovrebbero essere gli stessi utilizzati per pianificare ilraggiungimento degli altri obiettivi dell’azienda (per es. commerciali, tecnologici, opportunità di mercato, costi aziendali,gestione del personale, ecc.). In questo ambito si dovrebbe tendere a che le procedure organizzative/operative necessarie allagestione della attività dell’azienda vengano integrate dalle componenti di salute e sicurezza necessarie senza creare duplicazionie parallelismi.I requisiti chiave del processo di pianificazione da tener presenti dovrebbero essere i seguenti:- definizione e graduazione degli obiettivi finalizzati al mantenimento e/o al miglioramento del sistema;- determinazione, preferibilmente al momento della definizione degli obiettivi, dei criteri di valutazione idonei a dimostrarel’effettivo raggiungimento degli obiettivi stessi;- predisposizione di un piano per il raggiungimento di ciascun obiettivo contenente anche le mete intermedie, ove necessarie,l’individuazione delle figure/strutture coinvolte nella realizzazione del piano stesso e l’attribuzione dei compiti e delleresponsabilità relative;- definizione delle risorse necessarie, comprese quelle economiche;- previsione delle modalità di verifica dell’effettivo ed efficace raggiungimento degli obiettivi.Questa pianificazione dovrebbe tener conto:- delle attività lavorative ordinarie e straordinarie, comprese le situazioni di emergenza;- delle attività di tutto il personale (inclusi lavoratori con contratto atipico, fornitori, visitatori, ecc.), che ha accesso al luogo dilavoro e/o ha interferenza con le attività lavorative svolte;- delle strutture, dei luoghi e dei metodi di lavoro, delle macchine, degli impianti, delle attrezzature, delle sostanze utilizzate, siache siano quelle proprie dell’azienda sia che vengano fornite da terzi;- delle modalità più adeguate per presidiare i processi aziendali così da prevenire le inefficienze nonché individuare e pianificarele attività di modifica organizzativa, strutturale, procedurale, produttiva, tecnologica, tenendo conto delle esigenze di tutela dellaSSL.E. STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE DEL <strong>SISTEMA</strong>E.1 IL <strong>SISTEMA</strong> <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong>L’azienda dovrebbe strutturare il SGSL seguendo i contenuti espressi nel presente documento, dando, comunque, attuazione aquanto esplicitato nella politica di SSL che l’azienda stessa ha definito.Un sistema di gestione della SSL dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche:- essere parte del sistema di gestione generale dell’impresa;- contenere la struttura organizzativa, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi, le risorse per realizzare la suapolitica per la salute e sicurezza sul lavoro;file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (4 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -- essere adeguato alle attività svolte, alla dimensione aziendale, alla natura ed alle dimensioni dei rischi presenti in azienda.E.2 DEFINIZIONE DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀLe responsabilità e la relativa autorità in materia di SSL sono definite in coerenza con lo schema organizzativo e funzionaledell’azienda.Nella definizione dei compiti organizzativi e operativi della direzione aziendale, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori,dovrebbero essere esplicitati e resi noti anche quelli relativi alle attività di sicurezza di loro competenza nonché le responsabilitàconnesse all’esercizio delle stesse, (4) ed i compiti di ispezione, verifica e sorveglianza in materia di SSL.Inoltre dovrebbero essere documentate e rese note a tutti i livelli aziendali le funzioni ed i compiti del Responsabile del Serviziodi Prevenzione e Protezione e degli eventuali addetti, del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e degli addetti allagestione delle emergenze, nonché i compiti e le responsabilità del Medico competente.file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (5 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -Esempio di elementi di un sistema di gestioneLa realizzazione e la politica del SGSL, gli obiettivi di mantenimento e/o miglioramento, l’organizzazione e le risorse tecniche edeconomiche finalizzate alla realizzazione del sistema ed al conseguimento degli obiettivi rimangono nell’ambito delle attribuzionie delle responsabilità esclusive del Datore di Lavoro e della direzione aziendale, se figura diversa.Il Datore di Lavoro può individuare un soggetto, (5) dotato di adeguata capacità ed autorità all’interno dell’azienda, a cui affidarein tutto o in parte il compito, indipendentemente da ulteriori responsabilità aziendali, di coordinare e verificare che il SGSL siarealizzato in conformità al presente documento.E.3 COINVOLGIMENTO DEL <strong>PER</strong>SONALEL’efficace gestione della SSL richiede il sostegno e l’impegno dei dipendenti e le conoscenze e l’esperienza dei lavoratori sonouna risorsa necessaria allo sviluppo di un SGSL.L’azienda dovrebbe definire modalità adeguate per realizzare il coinvolgimento dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti ed inparticolare per attuare:- la consultazione preventiva in merito alla individuazione e valutazione dei rischi ed alla definizione delle misure preventive;- riunioni periodiche da effettuarsi con frequenza e modalità che tengano conto almeno delle richieste fissate dalla legislazionevigente.Può essere opportuno, in relazione alle esigenze ed alla struttura aziendale, realizzare forme di coinvolgimento utilizzandoprioritariamente le riunioni previste per la gestione aziendale o anche attraverso gruppi o comitati di analisi e discussioni suparticolari temi di SSL.Altro ulteriore possibile mezzo di coinvolgimento può essere la raccolta di osservazioni e commenti sulle misure preventiveadottate, sulla organizzazione del SGSL, sulle procedure ed i metodi di lavoro.Tali osservazioni e commenti possono essere utilizzati, anche in fase di riesame del SGSL.E.4 FORMAZIONE, ADDESTRAMENTO, CONSAPEVOLEZZAL’azienda dovrebbe definire e mantenere attive le modalità per assicurare che il personale sia ad ogni livello consapevole:- dell’importanza della conformità delle proprie azioni rispetto alla politica ed ai requisiti del SGSL;- delle conseguenze che la loro attività ha nei confronti della SSL;- delle possibili conseguenze dovute ad uno scostamento da quanto fissato in materia di SSL.Nel SGSL lo svolgimento di compiti che possono influenzare la SSL dovrebbe richiedere adeguata verifica di competenza delpersonale addetto.La competenza è definita in termini di adeguata formazione, addestramento e/o esperienza.L'azienda si dovrebbe attivare affinché i lavoratori e i loro rappresentanti siano sufficientemente competenti per parteciparerealmente al funzionamento del SGSL e dovrebbe incoraggiare questa loro partecipazione.L'azienda dovrebbe organizzare la formazione e l'addestramento secondo i fabbisogni rilevati periodicamente, anche attraversola consultazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.E.5 COMUNICAZIONE, FLUSSO INFORMATIVO E COO<strong>PER</strong>AZIONELa circolazione delle informazioni all’interno dell’azienda è un elemento fondamentale per garantire livelli adeguati diconsapevolezza ed impegno riguardo alla politica adottata in tema di SSL.Il principio che dovrebbe ispirare la realizzazione del flusso informativo è quello della cooperazione tra tutti i soggetti interessati,interni e/o esterni all’impresa.La cooperazione si dovrebbe realizzare in una cultura aziendale che dia risonanza al flusso informativo tramite la partecipazioneattiva di tutto il personale aziendale ed in particolare di tutti i lavoratori.Maggiore è la condivisione delle informazioni e la partecipazione attiva alla gestione del sistema, maggiore sarà la probabilità diprevenire gli infortuni e le malattie correlate al lavoro.Il processo di comunicazione ed informazione è essenziale per far partecipare il personale e coinvolgerlo nel SGSL e nelraggiungimento degli obiettivi fissati per dare attuazione alla politica aziendale di SSL.La direzione dovrebbe definire ed attuare efficaci modalità di comunicazione su politiche, obiettivi, programmi e risultati,dovrebbe incoraggiare il ritorno di informazione in materia di SSL e la comunicazione interpersonale per migliorare gli aspettirelazionali.Pertanto il personale dovrebbe essere:- consultato, anche attraverso i suoi rappresentanti, sulle questioni afferenti la SSL e soprattutto quando sono previsticambiamenti che influenzano la SSL, oltre che nella successiva fase di attuazione;- informato su chi ed in quale misura detiene responsabilità per la SSL e chi sono i soggetti che hanno incarichi specifici inerentila SSL in azienda.A questo scopo si dovrebbe realizzare:file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (6 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -1) una adeguata comunicazione interna per sviluppare la cooperazione fra tutti i livelli aziendali, finalizzata alla raccolta ediffusione delle informazioni, realizzando una corretta raccolta e diffusione (dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto) diinformazioni pertinenti, attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati in funzione delle specifiche esigenze e dimensioni dell’impresa;2) un’opportuna comunicazione esterna rivolta:- al personale esterno (committenti, fornitori, collaboratori esterni);- al pubblico (clienti, visitatori, soggetti interessati);- alle autorità;3) la diffusione della politica della salute e sicurezza aziendale.E.6 DOCUMENTAZIONELa documentazione è uno strumento organizzativo importante che consente ad una azienda la gestione nel tempo delleconoscenze pertinenti alla specifica realtà produttiva anche con l’obiettivo di contribuire alla implementazione ed al monitoraggiodel sistema gestionale per la salute e la sicurezza aziendale.La documentazione dovrebbe essere tenuta ed aggiornata al livello necessario richiesto per mantenere il sistema efficiente edefficace, in modo che la documentazione sia funzionale al sistema ma non lo condizioni.Le attività di consultazione, coinvolgimento, informazione e formazione del personale dovrebbero essere documentate eregistrate.Un buon sistema di gestione della documentazione raggiunge un giusto equilibrio tra la necessità di raccolta, fruibilità edarchiviazione del maggior numero di dati e quella del loro aggiornamento.La documentazione aziendale risponde alle esigenze di conoscenza per sviluppare e mantenere un sistema di gestione efficiente,in modo semplice e snello.Per documentazione si intende almeno:- leggi, regolamenti, norme antinfortunistiche attinenti l’attività dell’azienda; - regolamenti e accordi aziendali;- manuale del SGSL, se esiste;- quella richiesta dalla normativa vigente in materia di SSL;(6)- manuali, istruzioni per l’uso di macchine, attrezzature, DPI forniti dai costruttori;- informazioni sui processi produttivi;- schemi organizzativi;- norme interne e procedure operative;- piani di emergenza.Dovrebbero essere stabilite, in funzione delle caratteristiche aziendali, modalità riguardanti la gestione della documentazione,modalità che contengano, tra l’altro, le seguenti indicazioni:- l’eventuale figura incaricata della gestione del sistema documentale;- i tempi di conservazione (rinnovo) della documentazione;- il collegamento tra la gestione della documentazione e i flussi informativi interno ed esterno all’azienda;- i contenuti e la forma (supporti elettronici, cartacei, audiovisivi).In ogni caso l’azienda stabilisce e mantiene le informazioni necessarie per descrivere gli elementi centrali del sistema di gestionee la loro interazione e per dare direttive per la predisposizione della documentazione correlata.Tale documentazione può essere raccolta unitariamente oppure facilmente recuperabile al bisogno, anche mediante soluzioniinformatiche adeguate.E.7 INTEGRAZIONE DEL<strong>LA</strong> SALUTE E <strong>SICUREZZA</strong> NEI PROCESSI AZIENDALI E <strong>GESTIONE</strong> O<strong>PER</strong>ATIVAL’integrazione nei processi aziendali della tutela della salute e sicurezza rappresenta il cuore di un sistema di gestione dellaprevenzione nei luoghi di lavoro perché è la fase dell’applicazione sul campo delle scelte di politica e organizzazione aziendaledescritte nei paragrafi precedenti.Per dare attuazione a quanto dichiarato nella politica di SSL il sistema di gestione della sicurezza dovrebbe, pertanto, integrarsied essere congruente con la gestione complessiva dell’impresa.In ogni processo aziendale si dovrebbero determinare, non solo i rischi e le conseguenti misure prevenzionali, ma anchel’influenza che lo svolgimento di tale processo ha sulle problematiche di SSL di tutti i processi correlati e sul funzionamento delSGSL e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati.L’azienda dovrebbe assicurare:1. che tutte le componenti aziendali siano sensibili ed attive rispetto agli obiettivi di SSL;file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (7 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -2. che sia evitata la duplicazione di sforzi e spreco di risorse;3. che siano adeguate, chiare e definite le responsabilità di SSL (6)4. che venga promossa la collaborazione tra tutti i lavoratori;5. che le decisioni prese tengano conto degli effetti sulla SSL;6. che la valutazione dei risultati raggiunti dal personale e dalle strutture aziendali tenga conto anche delle prestazionifornite in materia di SSL.L’azienda dovrebbe definire anche modalità per:- individuare i propri processi e le loro correlazioni ed influenze reciproche;- analizzare e studiare soluzioni per eventualmente modificare i processi stessi o le loro modalità di correlazione per raggiungeregli obiettivi di SSL e/o per migliorare l’efficienza e l’efficacia del SGSL.L’azienda avendo identificato le aree di intervento associate agli aspetti di SSL in linea con i suoi obiettivi e traguardi dovrebbeesercitarne una gestione operativa regolata.In particolare dovrebbe:- evidenziare le misure di prevenzione e protezione (compresi gli aspetti organizzativi e relazionali) e le interrelazioni tra i varisoggetti e processi aziendali che hanno influenza sulla SSL;- definire “chi fa che cosa”;- definire i metodi di gestione per garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati. (7)L’azienda dovrebbe stabilire ed aggiornare:- procedure per affrontare situazioni difformi rispetto alla politica ed agli obiettivi fissati definendo nelle stesse i criteri operativi;- procedure che riguardino gli aspetti di SSL significativi inerenti l’acquisizione di beni e servizi impiegati dall’azienda,comunicando le opportune informazioni a fornitori ed appaltatori;- procedure per la gestione delle emergenze.L’azienda dovrebbe riesaminare e revisionare in base all’esperienza acquisita, le sue procedure, in particolare dopo che si èverificata un’emergenza.L’azienda dovrebbe individuare e definire anche, sulla base di quanto fissato per il raggiungimento degli obiettivi di salute esicurezza e per il funzionamento del SGSL, precise disposizioni alle funzioni aziendali interessate in materia di:- assunzione e qualificazione del personale;- organizzazione del lavoro e delle postazioni di lavoro;- acquisto di attrezzature, strumentazioni, materie prime, sussidiarie e di consumo;- manutenzione normale e straordinaria;- qualificazione e scelta dei fornitori e degli appaltatori.F. RiLEVAMENTO E ANALISI DEI RI<strong>SUL</strong>TATI E CONSEGUENTE MIGLIORAMENTO DEL <strong>SISTEMA</strong>F.1 MONITORAGGIO INTERNO DEL<strong>LA</strong> <strong>SICUREZZA</strong>Un SGSL, come ogni sistema di gestione, dovrebbe prevedere una fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi ed una fasedi verifica della funzionalità del sistema stesso.Dovrebbero, quindi, essere previsti almeno due livelli di monitoraggio.- 1° LivelloLe modalità e le responsabilità del monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi dovrebbero essere stabilite contestualmentealla definizione, in sede di pianificazione, delle modalità e responsabilità della gestione operativa.Questo livello di monitoraggio è svolto generalmente dalle risorse interne della struttura, sia in autocontrollo da partedell'operatore, sia da parte del preposto ma può comportare, per aspetti specialistici (ad esempio per verifiche strumentali) ilricorso ad altre risorse interne o esterne all’azienda (8). E' bene, altresì, che la verifica dei provvedimenti di natura organizzativae procedurale relativi alla SSL venga realizzata dai soggetti già definiti in sede di attribuzione delle responsabilità (in genere sitratta di dirigenti e preposti).- 2° LivelloIl monitoraggio sulla funzionalità del sistema (verifica ispettiva interna) ha lo scopo di stabilire se il sistema è conforme a quantopianificato, è correttamente applicato, mantenuto attivo e consente di raggiungere gli obiettivi.Il monitoraggio di funzionalità dovrebbe consentire al vertice aziendale l’adozione delle decisioni strategiche di propriacompetenza, quali ad esempio l’adeguamento della politica.La verifica ispettiva dovrebbe essere svolta da personale competente che assicuri l’obiettività e l’imparzialità, e indipendente alsettore di lavoro ove effettua la verifica ispettiva.E’ fondamentale intendere le verifiche per il funzionamento del SGSL come una scelta razionale e programmata, nel quadro di unfile:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (8 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -complesso di verifiche miranti alla sistematica ottimizzazione ed alla garanzia del buon andamento di un processo produttivo o dierogazione di un servizio.F.2 CARATTERISTICHE E RESPONSABILITÀ DEI VERIFICATORILe verifiche dovrebbero essere effettuate da persone competenti, o rese tali da adeguata formazione e/o addestramento e, sepiù persone, abituate a lavorare in squadra.Nella scelta dei verificatori andrebbe considerata:- la disponibilità in termini di tempo dei verificatori;- il livello di esperienza richiesto nelle verifiche;- la necessità di conoscenze specialistiche o esperienza tecnica;- il livello di formazione.I verificatori dovrebbero essere responsabili per quanto di loro pertinenza, di:- agire in conformità ai requisiti stabiliti per il monitoraggio e mantenersi entro l’ambito del monitoraggio stesso;- approntare e adempiere con obiettività ed efficienza agli incarichi assegnati;- seguire le procedure definite;- raccogliere ed analizzare elementi, in particolare osservazioni e suggerimenti dei lavoratori e dei loro rappresentanti, checonsentano di giungere a conclusioni relative all'efficacia del SGSL sottoposto al monitoraggio;- prestare attenzione agli elementi che possono influenzarne gli esiti;- documentare ed esporre i risultati del monitoraggio.F.3 PIANO DEL MONITORAGGIOI provvedimenti tecnici organizzativi e procedurali di prevenzione e protezione realizzati dall'azienda, gli obiettivi di SSLpianificati, nonché il SGSL stesso, dovrebbero essere sottoposti a monitoraggio pianificato.L’impostazione di un piano di monitoraggio si dovrebbe sviluppare attraverso:- la pianificazione temporale delle verifiche (frequenza);- l'attribuzione di compiti e di responsabilità dell'esecuzione dei monitoraggi;- la descrizione delle metodologie da seguire;- le modalità di segnalazione delle eventuali situazioni di non conformità.L'azienda dovrebbe stabilire le modalità di trattamento delle non conformità tramite l'attribuzione di autorità, responsabilità erisorse necessarie per intervenire tempestivamente. Tali modalità dovrebbero tenere conto della necessità di individuare cause,eventualmente connesse alla struttura del sistema, delle non conformità per la definizione delle opportune azioni correttive.Alcuni criteri di base forniscono una guida nell’impostazione di un piano di monitoraggio efficace:a) coerenza fra il livello di rischio individuato, il grado di sicurezza dei provvedimenti tecnici organizzativi e procedurali diprevenzione adottati, la frequenza ed il livello di affidabilità dei monitoraggi esercitati; (9)b) affidamento della responsabilità dei controlli di prevenzione a persone adeguatamente preparate nel merito dei rischi che iprovvedimenti tutelano.F.4 RIESAME DEL <strong>SISTEMA</strong>Dopo la conclusione del ciclo di monitoraggio interno, il vertice aziendale dovrebbe sottoporre a riesame le attività del sistema digestione della sicurezza per valutare se il sistema sia adeguatamente attuato e si mantenga idoneo al conseguimento degliobiettivi e della politica della sicurezza stabilita dall’azienda.Argomenti tipici del riesame possono essere:●●●●●●●statistiche infortunirisultati dei monitoraggi interniazioni correttive intrapreserapporti sulle emergenze (reali o simulate)rapporti dal responsabile designato dalla direzione sulle prestazioni complessive del sistemarapporti sulla efficacia del sistema di gestionerapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla valutazione e controllo dei rischi.In conclusione del riesame, oltre a valutare lo stato di conseguimento degli obiettivi già fissati, il Datore di Lavoro, alla luce deirisultati forniti dal monitoraggio del sistema, della esecuzione delle azioni correttive e preventive e delle eventuali modifichedella situazione, dovrebbe stabilire nuovi obiettivi e piani, nell’ottica del miglioramento progressivo, considerando l’opportunità difile:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (9 di 10)21/02/2008 14.40.34


ISPESL - Linea Guida S.G.S.L. -modificare la politica, le procedure o eventuali altri elementi del sistema.(1) Le presenti linee guida non vogliono sostituirsi al D.M. 9.8.2000 (G.U. 22.8.2000) riguardante le industrie a rischio diincidente rilevante regolamentate dal D.Lgs. 334/99 e quindi non sono applicabili a tali industrie.(2) Il principio della volontarietà è fondamentale, infatti:● si tratta di uno strumento nuovo nel campo della salute e sicurezza sul lavoro da sperimentare, con numerose implicazionidi ordine tecnico, organizzativo e procedurale, la cui eventuale imposizione dall'esterno attraverso schemi organizzativiuguali per tutti o obblighi di certificazione comporterebbe tra l'altro difficoltà di gestione con riferimento a tipologie,dimensioni e caratteristiche delle differenti realtà aziendali.● La politica di gestione della sicurezza, gli obiettivi di miglioramento a valle della valutazione dei rischi, l'organizzazione e lerisorse tecniche ed economiche finalizzate alla realizzazione del sistema ed al conseguimento degli obiettivi dimiglioramento devono rimanere nell'ambito delle attribuzioni e delle responsabilità esclusive dell'imprenditore.● L’attività di vigilanza da parte delle Autorità competenti si esplica esclusivamente su norme cogenti.(3) Possono essere considerati casi particolari, per esempio, i nuovi assunti, i lavoratori interinali, i portatori di handicap,lavoratori stranieri, lavoratrici in gravidanza, puerperio o allattamento, ecc.(4) Se già in fase di “assegnazione di un ruolo” si specificano oltre agli incarichi operativi/produttivi anche i compiti spettanti alsoggetto in materia di prevenzione verrebbero ad essere superati all’origine i problemi relativi alla non accettazione di incarichiritenuti aggiuntivi.(5) Tale figura potrebbe coincidere con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale incaricato ai sensi del D.Lgs. 626/94 e successive modificazioni.(6) Esempio: documento di valutazione dei rischi, elenco delle sostanze pericolose, CPI, rapporto di analisi delle esposizioni alrumore, ecc.(6) Per esempio qualora diverse componenti aziendali condividano attrezzature, ambienti di lavoro e personale.(7) Per le attività operative i metodi di gestione dovrebbero avere, per esempio, le seguenti caratteristiche: essere redatti perelemento dell'attività (impianto, macchina, operazione) integrandole negli altri documenti dell'organizzazione relativi aquell'elemento; essere predisposti dai singoli responsabili, eventualmente con la collaborazione del personale che le dovràutilizzare, verificate e approvate dal responsabile del Sistema; stabilire le corrette modalità operative da adottare in fase diavviamento, fermata, funzionamento normale e in caso di situazione anomala (chi fa, che cosa e come); contenere i divietispecifici e ciò che non deve essere assolutamente fatto; descrivere, se pertinenti, le modalità di comportamento, ispezione,pulizia e manutenzioni ordinarie a carico del personale addetto.(8) Per meglio effettuare le verifiche relative a talune misure di prevenzione e protezione, infatti, è essenziale una competenzaspecifica sulla conduzione del processo, delle macchine e degli operatori che può avere solamente il personale incaricato dellagestione del processo stesso e che ha anche avuto, presumibilmente, un ruolo partecipativo nella valutazione dei rischi.(9) A fronte di provvedimenti che tutelano da rischi elevati, si dovrebbero elaborare metodi di monitoraggio che offrano unelevato livello di affidabilità, con:- interventi di maggiore frequenza;- elevata competenza dei verificatori;- dettaglio nella registrazione dei monitoraggi;- l’organizzazione di eventuali interventi correttivi.file:///C|/Documents%20and%20Settings/pmazzoccoli/Desktop/ISPESL_sgsl.htm (10 di 10)21/02/2008 14.40.34


Linea Guida per l’Organizzazione di unSistema Prevenzionale nelle Piccole eMedie Imprese


PRESENTAZIONEIl presente lavoro si propone l’obiettivo di fornire un modello organizzativo ispirato ai Sistemidi Gestione per la Salute e la Sicurezza, con particolare riferimento alle esigenze tecniche edorganizzative delle Piccole e Medie Imprese (PMI), attraverso una lettura integrata con lalegislazione esistente (D.Lgs. 626/94 e sue modifiche ed integrazioni) e con i modelli esistenti nelsettore della qualità (in particolare la norma ISO 9004:2000).Le indicazioni fornite, elaborate in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, sonostate correlate ai concetti, agli elementi ed alle esigenze di un modello organizzativo di tiposistemico definendo i principi per pianificare, attuare, tenere sotto controllo e monitorare i processipropri di una realtà lavorativa di piccole e medie dimensioni.Le PMI costituiscono l’anello debole fra le realtà industriali nel nostro paese per quantoriguarda il sistematico adeguamento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza.Le cause di tale condizione sono riconducibili a vari motivi ed a problematiche quali:- limitate risorse da dedicare a tale attività,- difficoltà delle PMI nel poter dedicare una maggiore attenzione ad una visione di lungo periodoin quanto condizionate da vincoli e da fattori contingenti al fine di contenere i costi e nelperseguire la competitività sul mercato,- scarsa comprensione e lettura delle norme e dei regolamenti non sempre rispondenti in manierachiara ed esaustiva alle loro aspettative ed esigenze.È evidente pertanto l’importanza del risultato raggiunto al fini di fornire un semplicestrumento alle PMI per supportare le loro reali esigenze di informazione e assistenza nonché lenecessità di gestire e organizzare in modo ottimale il lavoro nel rispetto della legislazione vigente enel perseguire il miglioramento dei livelli di sicurezza e salute aziendale.È pertanto motivo di soddisfazione per l’Ispesl aver prodotto, attraverso i suoi esperti, cui va ilpiù vivo ringraziamento, un lavoro, speriamo utile, per migliorare la tutela dei lavoratori nelleattività produttive.Prof. Antonio MoccaldiPresidente dell’ISPESL


INTRODUZIONEL’ innovativo quadro comunitario, che si è delineato in Europa in merito a salute e sicurezza, hacomportato un rivoluzionario e significativo cambiamento nell’approccio a tali tematiche attraversol’introduzione di una logica di tipo preventivo.Esso comunque non ha contemplato fra i suoi obiettivi, in maniera esaustiva e secondo unapproccio sistemico, quei criteri volti a tener sotto controllo un’organizzazione nel suo complesso.Non è stato quindi sufficientemente definito quel necessario supporto, riconducibile ad un sistemadi gestione, in grado di poter assicurare una visione di tipo proattivo.Questa esigenza è maggiormente avvertita nel settore delle Piccole e Medie Imprese, laddovenon sono sufficientemente presenti quelle risorse, quella cultura e quelle competenze necessarie perattivare le opportune misure di prevenzione nell’ottica di un miglioramento delle condizioni dilavoro per salute e sicurezza.Si ritiene pertanto che la presente linea guida debba essere resa disponibile:- in primo luogo per costituire uno strumento per la definizione di un modello organizzativoispirato ai sistemi di gestione della sicurezza e salute a fronte delle disposizioni legislative enormative ad essa collegate,- in secondo luogo per fornire una metodologia concettuale oltre che applicativa per gli scopi e lefinalità delle PMI;il tutto al fine di permettere quel necessario connubio e quella corretta convergenza in meritoalle problematiche tipiche dei sistemi di gestione aziendali rapportate a quelle specifiche dellasicurezza e salute.Dott. Umberto SacerdoteDirettore Generale dell’ISPESL


Componenti del gruppo di lavoro che ha realizzato la Linea Guida perl’Organizzazione di un Sistema Prevenzionale nelle Piccole e MedieImpreseIng. Domenico GeraciIng. Francesco GiacobbeIng. Luigi MonicaISPESL – DTSISPESL – Dipartimento Periferico MessinaISPESL – DTS2


IN<strong>DI</strong>CEINTRODUZIONE pag. 4LE PICCOLE E ME<strong>DI</strong>E IMPRESE (PMI) pag. 4PECULIARITÀ E PROBLEMATICHE DELLE PMI pag. 5NORME TECNICHE <strong>PER</strong> I SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> pag. 7NORME TECNICHE <strong>PER</strong> I SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> QUALITÀ pag. 7NORME TECNICHE <strong>PER</strong> I SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> S&S pag. 8SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> S&S. <strong>LINEE</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong> L’ATTUAZIONENELLE PMI AL<strong>LA</strong> LUCE DEL D.LGS. 626/94 pag. 10PREMESSA pag. 10SCOPO E CAMPO <strong>DI</strong> APPLICAZIONE pag. 10COMPATIBILITÀ CON ALTRI SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> pag. 10RIFERIMENTI NORMATIVI pag. 11TERMINI E DEFINIZIONI pag. 11<strong>SISTEMA</strong> <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> S&S pag. 20RESPONSABILITÀ DEL<strong>LA</strong> <strong>DI</strong>REZIONE pag. 24<strong>GESTIONE</strong> DELLE RISORSE pag. 33ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO pag. 39MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO pag. 53CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE pag. 62ELEMENTI PARTICO<strong>LA</strong>RI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONE pag. 62ASPETTI GENERALI A SEGUITO ANALISI PARTICO<strong>LA</strong>RE pag. 643


INTRODUZIONELa cultura della sicurezza sul lavoro rappresenta una recente conquista del mondo industrializzato,ed è finalizzata al raggiungimento di migliori condizioni di vita, lavorative ed economiche per tutti,oltre a rappresentare un principio etico e deontologico irrinunciabile per ogni datore di lavoro.Ove siano stati valutati i rischi connessi con lo svolgimento delle attività lavorative, fissati i criteridi accettabilità e siano stati realizzati i necessari interventi, ne consegue, a seguito della riduzionedel numero degli incidenti e dell’entità dei loro effetti, il raggiungimento di vantaggi rilevanti anchedal punto di vista socio-economico.Tale vantaggio, legato ad un’efficace ed efficiente attività di prevenzione, si riflette inoltre anchenei rapporti con gli Enti assicurativi, che permettono di stipulare polizze con premi di importoridotto e comunque legati al modo in cui l’azienda si pone nei confronti della gestione dellasicurezza.Risulta quindi indispensabile che le aziende si impegnino al fine di ridurre gli incidenti e le malattieprofessionali e quindi garantire la salute e la sicurezza (S&S) dei lavoratori e delle parti interessateesposte ai rischi.LE PICCOLE E ME<strong>DI</strong>E IMPRESE (PMI)La realtà produttiva italiana è costituita in prevalenza da PMI e pertanto queste rappresentanol’ossatura dell’economia italiana.Il problema per questo tipo di aziende, e quindi per l’intero panorama economico italiano, nascedalla loro limitata disponibilità di mezzi economici e di personale qualificato. Questi due fattorihanno evidenziato le difficoltà delle PMI ad adeguarsi alle numerose norme esistenti in materia diS&S ed a strutturarsi secondo un sistema di gestione di tipo sistematico.L’importanza data, da parte delle organizzazioni (intese come aziende, imprese, organismi,associazioni, etc.), ed in particolare da parte delle PMI, agli aspetti riguardanti la S&S deilavoratori, dovrebbe essere pari a quella attribuita ad altre attività imprenditoriali.Ciò richiede l’adozione di un approccio adeguatamente strutturato per la gestione di tali aspetti, inparticolare per identificare, valutare e controllare i rischi connessi al lavoro. La nuova gestione perla S&S si dovrebbe allora configurare come un processo dinamico in cui sono coinvolte tutte lefunzioni aziendali, in base a posizione gerarchica e competenza tecnica.Nella cultura industriale è diffusa la conoscenza dell’approccio basato sui concetti della Qualità.Essa ha il merito di aver introdotto quella particolare forma mentis nella struttura aziendale cheporta a considerare, quali fattori primari per la gestione dell’impresa, gli aspetti organizzativi, distandardizzazione e di autoregolazione dei processi e delle attività, permettendo quindi che lagestione dei processi produttivi sia condotta secondo una logica di tipo proattivo 1 .Alla fine del 1994 sono state recepite nell’ordinamento legislativo nazionale alcune importantidirettive sulla sicurezza ed igiene nei luoghi di lavoro. Ciò è avvenuto attraverso l’emanazione delD.Lgs 626/94.Tale decreto ha creato, inizialmente, alcune difficoltà interpretative, quali ad esempio quelle relativealle figure che si sarebbero dovute occupare di sicurezza. Queste difficoltà hanno creato un certodisorientamento nelle aziende per aspetti, di tipo formale ed organizzativo, riguardanti:- la relazione di valutazione dei rischi,- le misure generali di tutela,- la formazione delle figure coinvolte nel decreto,- la riunione periodica,1 La logica proattiva mira all’individuazione ed eliminazione delle criticità del sistema prima che il suo effetto negativo si manifestied è basata sull’analisi dei processi da cui definire le attività, individuare i punti critici con l’obbiettivo di progettare un sistemasicuro.4


- il concetto di “miglioramento” della sicurezza.Le presenti linee guida dovrebbero fornire chiarimenti ed indicazioni circa le attività da svolgere perattuare un sistema di gestione per la S&S, prefiggendosi lo scopo di migliorare le prestazioni dellePMI con riguardo a S&S dei dipendenti, attraverso la formulazione di principi circa le modalità diintegrazione della gestione specifica per S&S con gestione (più generale) legata alle altre attivitàaziendali in modo tale da:a) minimizzare i rischi per i lavoratori e per le altre parti interessate che risultano esposte a rischi,b) migliorare l’attività legata agli aspetti di natura economica,c) aiutare le organizzazioni nella costruzione di valori basati sul concetto di responsabilitàall’interno del mercato in cui operano.PECULIARITÀ E PROBLEMATICHE DELLE PMIIl problema più rilevante a tutt’oggi, all’interno delle PMI, si riscontra nel fatto che, esauritasi laprima fase relativa all’espletamento delle attività inerenti la sicurezza (predisposizione delDocumento della sicurezza, modalità di controllo della sicurezza, altri adempimenti), non si èriusciti ad attivare una struttura in grado di gestire e rendere operativo, in modo opportuno, a livellodell’intera organizzazione ed al di là degli obblighi imposti dalla legge, quanto prodotto.Il documento contenente la valutazione dei rischi rappresenta soltanto il passo iniziale epropedeutico per istituire all’interno della azienda, un sistema che valga come gestione complessivadegli aspetti legati alla sicurezza.Tale situazione è anche conseguenza del fatto che, superata la prima fase, come già detto, sia venutameno quell’attenzione necessaria, nei confronti degli aspetti di sicurezza ed igiene negli ambienti dilavoro, a far sì che quanto dichiarato venisse tradotto in pratica.Non è stato sufficientemente compreso il significato rivestito dal documento di valutazione deirischi, il quale si pone come il primo tassello di un processo di gestione degli aspetti di sicurezza, inpratica come una fotografia dello stato iniziale dell’azienda, utile per consentire successivamente dieffettuare la pianificazione e l’attuazione delle attività di riferimento nell’ottica dei concetti dimiglioramento continuo delle condizioni di lavoro.I problemi che le PMI incontrano nella fase di attivazione dei servizi di prevenzione/protezionenonché d’istituzione dei programmi relativi alla gestione della sicurezza sono essenzialmentericonducibili ai seguenti:• carenze di tipo strutturale, che si traduce nel non avere a disposizione all’interno deiservizi di prevenzione/protezione un sufficiente numero di risorse umane in grado digestire le attività di pertinenza;• mancanza di disponibilità, in termini di tempo, da parte proprio degli addetti checostituiscono il servizio, in quanto già sovraccarichi per altre attività;• assenza di un’adeguata formazione e cultura di base in materia antinfortunistica, tale dapermettere la piena conoscenza e consapevolezza degli aspetti inerenti la sicurezza.Dei tre aspetti sopraccitati quello che nella PMI è maggiormente sentito è quello relativo allaformazione. La legge prevede infatti che, qualora il servizio sia costituito mediante personaleinterno all’azienda, il datore di lavoro assicuri una formazione degli addetti che sia adeguata allosvolgimento dei propri compiti. Nella maggior parte dei casi tale obbligo di formazione si traduce inun corso di cui usufruisce unicamente colui che riveste la figura di Responsabile del servizio.Un ulteriore limite è poi rappresentato dal fatto che la risorsa del Responsabile del servizio è unapersona che svolge contemporaneamente un’altra mansione aziendale e tale situazione risulta, diconseguenza, poco favorevole alla sicurezza. In genere tale figura riveste in azienda ruoli di addettoagli uffici tecnici e presenta, pertanto, dal punto di vista professionale, un notevole bagaglioconoscitivo non bilanciato, il più delle volte, da sufficiente conoscenza ed esperienza nel campodella sicurezza del lavoro.5


Le PMI, in quanto strutture “piatte”, cioè aventi pochi livelli gerarchici, permettono di favorire lacomunicazione e l’informazione fra i vari strati della struttura stessa. Ciò può rappresentare unvantaggio nei riguardi della scelta di una figura interna quale Responsabile, in quantomaggiormente a conoscenza delle problematiche aziendali o dell’organizzazione in generale.D’altra parte un’altra soluzione potrebbe essere quella di istituire il servizio con addetti operativiinterni e di avvalersi di professionalità esterne per quel che riguarda la responsabilità ed ilcoordinamento delle attività proprie del servizio di prevenzione/protezione.La scelta della figura esterna porrebbe, comunque, in ogni caso, la PMI in una posizione disubordinazione nei riguardi di essa, e ciò, in linea di massima, sarebbe da evitare.Quindi sarebbe preferibile proporre figure interne e quanto più possibile formate nel campo dellasicurezza.6


NORME TECNICHE <strong>PER</strong> I SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong>La conoscenza della filosofia dei sistemi di gestione negli ultimi decenni si è diffusa in manieranotevole, favorita dai risultati ottenuti nel campo della qualità. I sistemi di gestione per la qualitàsono oggi molto diffusi anche grazie all’enorme sforzo che è stato fatto dagli Enti preposti allarealizzazione di standard di riferimento e linee guida.Negli ultimi anni è in corso un processo di trasferimento di tali concetti verso settori cruciali dellagestione aziendale, come la sicurezza e l’ambiente, con l’intento di integrare tali attività sotto unostesso denominatore comune, al fine di avere un sistema di gestione globale esteso all’interaazienda.NORME TECNICHE <strong>PER</strong> I SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> QUALITÀLe norme tecniche di riferimento a livello internazionale per i sistemi di gestione per la qualità sonole norme della famiglia ISO 9000, che sin dalla pubblicazione della prima versione nel 1987 sonostate ritenute una buona base per la costruzione di sistemi di “assicurazione della qualità”(successivamente sostituto dal termine “gestione per la qualità”). Le norme ISO 9000 sono uninsieme di documenti che permettono ad una organizzazione di gestirsi secondo logiche di qualità.La famiglia delle ISO 9000 (edizione 1994) conteneva molte norme e documenti di supporto e ciòcomportava notevole difficoltà relativamente al loro utilizzo. Per questo motivo la nuova famiglia dinorme è composta da tre norme fondamentali + la ISO 19011:2002 relativa a “Linee guida per leverifiche ispettive dei sistemi di gestione della qualità e dell’ambiente”.Le norme sui sistemi di gestione per la qualità sono le seguenti: ISO 9000:2000 - “Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e terminologia”ISO 9001:2000 - “Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti”ISO 9004:2000 - “Sistemi di gestione per la qualità - Linee guida per il miglioramento delleprestazioni”La ISO 9001 e la ISO 9004 sono state sviluppate insieme al fine di costituire una coppia coerentetra loro.La ISO 9001 è orientata a definire chiaramente quali sono i requisiti che deve possedere un sistemadi gestione per la qualità al fine di permetter all’organizzazione di dimostrare la sua capacità difornire prodotti o servizi in grado di soddisfare le esigenze del cliente ed eventualmente ancherequisiti di tipo cogente.Ora la nuova norma, a differenza dell’edizione precedente, permette maggiore flessibilità in quanto,utilizzando il meccanismo delle esclusioni, è possibile non considerare alcune fasi del processo difabbricazione previste nel par. 7 (quale ad es. 7.3 la fase di progettazione).La ISO 9004 è stato progettata per andare oltre la ISO 9001 e per perseguire un approccio dimiglioramento continuo a tutti i livelli (aziendale, organizzativo, per gli azionisti, per i dipendenti).Non si ritiene opportuno aggiungere altro, oltre a quanto sommariamente appena fornito, neiriguardi dei sistemi di gestione per la qualità (i quali, peraltro, per il loro interesse meriterebbero diessere trattati in modo alquanto ampio), in quanto lo scopo principale del lavoro non ha comeoggetto i sistemi di gestione per la qualità ma è finalizzata a fornire un quadro di indirizzo (e quindidelle linee guida) relativamente agli aspetti di cui ai sistemi di gestione per la S&S.Con ciò non è da trascurare il fatto che i sistemi in oggetto traggono spunto ed utilizzano, al lorointerno ed in modo indiretto, la logica della qualità.7


NORME TECNICHE <strong>PER</strong> I SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> S&SLa normativa e riguardante i sistemi di gestione per la S&S non risulta ben definita come quellasviluppata negli ultimi decenni nel campo della qualità. Attualmente non esiste una norma diriferimento a livello internazionale, ma gli Enti di unificazione delle singole nazioni hanno definitostandard autonomi. In particolare gli sforzi maggiori sono stati compiuti dall’Ente inglese diunificazione BSI.La norma tecnica attualmente più diffusa nel mondo ed in particolare nei Paesi anglosassoni è la BS8800 “Guida ai sistemi di gestione della S&S sui luoghi di lavoro”, emanata nel 1996, appunto, dalBSI.Essa, in quanto guida, tratta i principi generali di buona gestione della S&S dei lavoratori allo scopodi migliorare le condizioni relative alla S&S nelle organizzazioni e favorire l’integrazione delproprio sistema di gestione, oltre che con la ISO 14001 e con la ISO 9001, anche con altri sistemigestionali. La BS 8800 è una norma d’indirizzo senza fini certificativi, consente comunquechiarimenti ed indicazioni circa le attività da svolgere per applicare un sistema di gestione per S&S.La mancanza di uno strumento unico per un approccio omogeneo, a livello internazionale, in talecontesto, ha spinto il BSI, nel 1998, a creare un gruppo di lavoro appositamente dedicato alletematiche dei sistemi di gestione per la S&S dei lavoratori, con lo scopo di predisporre uno standardspecifico. A questo gruppo hanno partecipato diversi Organismi internazionali rappresentanti,complessivamente, i diversi approcci ed orientamenti riscontrabili in materia. Tali Organismi sonoindicati nella tabella I.Il risultato è stato la creazione della OHSAS (Occupational Health & Safety Assessment Series)18001:1999 “Specifica per un sistema di gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro” edella linea guida OHSAS 18002:2000 per l’interpretazione e l’implementazione della OHSAS18001, decidendo inoltre di non modificare la linea guida BS 8800.Il documento OHSAS 18001 è realizzato prendendo idee e suggerimenti da tutti i maggiori e piùriconosciuti standard fino a quel momento presenti sul mercato (vedi tabella II), standard, peraltro,che continuano ad essere pienamente validi a tutti gli effetti.National Standard Authority of Ireland National Quality AssuranceBritish Standards InstitutionSFS CertificationStandards AustraliaAsociacion Espanola de Normalizacion y CertificationSouth African Bureau of Standards SGS Yarsley International Certification ServicesDet Norske VeritasInternational Safety Management Organisation LtdAssurance ServicesInternational Certification ServicesLloyds Register Quality International Standards and Industry Research Institute ofBureau Veritas Quality International Malaysia-QualityTabella I - Organismi partecipanti allo sviluppo della OHSAS 18001La OHSAS 18001 è stata sviluppata in modo da enfatizzare la sua compatibilità con le ISO 9000 ele ISO 14000 (anche per la nuova edizione 2004 può dirsi la stessa cosa), con le quali condivide iconcetti e i metodi principali; pertanto attraverso di essa viene semplificato il processo diintegrazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza con gli altri Sistemi di Gestione (per la Qualità,per l’Ambiente).La suddetta norma, inoltre, offre indicazioni utili relativamente agli aspetti di carattereorganizzativo e gestionale, lasciando il campo, per tutto ciò che riguarda gli aspetti più specifici etecnici, ad altre normative o disposizioni legislative, prima tra tutte al D.Lgs. 626/94 (che peraltrogià esprime, al suo interno, quei concetti innovativi di tipo organizzativo-gestionale e procedurale).8


BS8800:1996 Guide to occupational health and safety management systemsDNV Standard for Certification of Occupational Health and Safety Management Systems (OHSMS):1997Technical Report NPR 5001:1997 Guide to an occupational health and safety management systemSGS&ISMOL ISA 2000:1997 Requirement for Safety and Health Management SystemsBVQI SafetyCert: Occupational Safety and Health Management StandardDraft NSAI SR320 Recommendation for an Occupational Health and Safety (Oh and S) Management SystemDraft AS/NZ4801 Occupational health and safety management systems-Specification with guidance for useDraft BS I PAS 088 Occupational health and safety management systemsUNE 81900 series of pre-standards on the Prevention of occupazional risksDraft LRQA SMS 8800 Health & Safety Management systems assessment criteriaTabella II - Documenti di riferimento per lo sviluppo della OHSAS 180019


SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> S&S. <strong>LINEE</strong> <strong>GUIDA</strong> <strong>PER</strong>L’ATTUAZIONE NELLE PMI AL<strong>LA</strong> LUCE DEL D.LGS. 626/94PREMESSAQueste linee guida sono rivolte, in particolare, a soddisfare le esigenze delle PMI e permettere cheesse siano guidate nell’implementazione del sistema di gestione per la S&S.Esse forniscono indicazioni su tali sistemi, in particolare per quanto riguarda le politiche e gliobiettivi per la S&S. Esse contribuiscono a facilitare il rispetto delle normative cogenti, inparticolare del D.Lgs.626/94 2 .Sono inoltre compatibili con la ISO 9001 e con la ISO 14001 e ciò può facilitarne l’integrazionecon i rispettivi sistemi di gestione.SCOPO E CAMPO <strong>DI</strong> APPLICAZIONELe linee guida vogliono fornire alle organizzazioni interessate indicazioni, consigli e metodi persviluppare un tale sistema al fine di:- applicare, mantenere attivo, migliorare il sistema di gestione per la S&S;- stabilire i requisiti essenziali ai fini della S&S;- formulare una politica e stabilire gli obiettivi, tenendo conto delle prescrizioni legislative e delleinformazioni riguardanti gli incidenti e gli infortuni;- conformarsi con la propria politica per la S&S;- prescrivere misure per la tutela della S&S dei lavoratori;- eliminare o minimizzare i rischi per i lavoratori e per le altre parti interessate che potrebberoessere esposte a rischi associati alle attività che si svolgono nell’azienda;- diffondere, all’interno del mercato e della società in cui l’azienda viene percepita, un’immagineaziendale di consapevole responsabilità.Nelle linee guida sono presenti tutte le indicazioni di carattere generale predisposte per essereapplicate ad organizzazioni private e pubbliche. Il grado di applicazione dipenderà quindi da fattoriquali: la politica per la sicurezza, la natura delle attività e le condizioni nelle quali l’organizzazioneopera.Esse non forniscono da sole tutti i criteri di S&S, nè possono essere considerate come guidedettagliate, infatti non stabiliscono criteri per le prestazioni, non danno specifiche per laprogettazione del sistema di gestione, ma sono progettate per essere utilizzate in modoproporzionale alle circostanze ed alle necessità di ogni specifica organizzazione.COMPATIBILITÀ CON ALTRI SISTEMI <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong>I principi e i requisiti della famiglia delle ISO 9000 possono essere trasposti agli aspetti di S&S.Tale criterio è motivato dal fatto che:- la famiglia delle ISO 9000 trova sempre più ampia utilizzazione nell’industria per assicurare,con successo, la qualità della produzione ai fini della competitività sul mercato;- la sicurezza può essere considerata un prodotto che l’organizzazione deve fornire concaratteristiche specificate;2 Il testo (od il diretto riferimento ad esso) del D.Lgs. 626/94 e/o di altre disposizioni cogenti (D.Lgs. 277/91,D.P.R. 459/96, etc.) è riportato, quando ritenuto necessario, con dimensione carattere ridotto rispetto al testo e in stilenormale.10


- i principi che governano la predisposizione e l’attuazione di un sistema qualità possono essereapplicati ad altri sistemi di gestione, compreso quello relativo a S&S.Le linee guida offrono inoltre la possibilità, ad un’organizzazione di allineare o integrare i requisitidel proprio sistema di gestione per la S&S con quelli attinenti ad altri sistemi gestionali (qualità edambiente).RIFERIMENTI NORMATIVII riferimenti normativi per la presente guida sono sia di carattere cogente che volontario.Le principali norme cogenti a cui si fa riferimento nella guida sono:- D.P.R. 547/55, Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;- D.P.R. 303/56, Norme generali per l'igiene del lavoro;- D.Lgs. 277/91, Norme di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione adagenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro;- D.Lgs. 626/94 e sue modifiche, Norme per il miglioramento della sicurezza e della salute deilavoratori sul luogo di lavoro;- Direttive Europee di prodotto in ambito “nuovo approccio” (ad esempio: macchine, prodotti dacostruzione, PED, ATEX, ascensori, ecc.);Le norme tecniche a cui si fa riferimento nella guida sono:- UNI EN ISO 9000:2000, Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e terminologia;- UNI EN ISO 9001:2000, Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti;- UNI EN ISO 9004:2000, Sistemi di gestione per la qualità - Linee guida per il miglioramentodelle prestazioni;- BS 8800:1996, Guide to occupational health and safety management systems;- OHSAS 18001:1999, Occupational health and safety management systems - Specification;- OHSAS 18002:2000, Occupational health and safety management systems - Guidelines for theimplementation of OHSAS 18001;- UNI 10617:1997, Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Sistema di gestione dellasicurezza nell'esercizio. Requisiti essenzialiTERMINI E DEFINIZIONITermini relativi alla S&SLavoratorePersona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro, esclusi gli addetti ai servizi domestici efamiliari, con rapporto di lavoro subordinato anche speciale. Sono equiparati i soci lavoratori di cooperative o disocietà, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli enti stessi, e gli utenti dei servizi diorientamento o di formazione scolastica, universitaria e professionale avviati presso datori di lavoro per agevolare o perperfezionare le loro scelte professionali. Sono altresì equiparati gli allievi degli istituti di istruzione ed universitari e ipartecipanti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, macchine, apparecchi edattrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici. I soggetti di cui al precedente periodo non vengonocomputati ai fini della determinazione del numero di lavoratori dal quale il presente decreto fa discendere particolariobblighi.Datore di lavoro (DdL)Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo el'organizzazione dell' impresa, ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva, in quanto titolare deipoteri decisionali e di spesa.11


Servizio di prevenzione e protezione dai rischi (SPP)Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dairischi professionali nell’azienda, ovvero unità produttiva.Medico competente (MC)Medico in possesso di uno dei seguenti titoli:- specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologiaindustriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro o in clinica del lavoro o in igiene e medicinapreventiva o in medicina legale delle assicurazioni ed altre specializzazioni individuate, ove necessario, con decretodel Ministro della sanità di concerto con il Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica;- docenza o libera docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o intossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia ed igiene del lavoro;- autorizzazione di cui all'art. 55 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277.Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)Persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate 3 .Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)Persona, ovvero persone, eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della S&Sdurante il lavoro, di seguito denominato rappresentante per la sicurezza.PrevenzioneIl complesso delle disposizioni o misure adottate in tutte le fasi dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischiprofessionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno.AgenteL’agente chimico, fisico o biologico, presente durante il lavoro e potenzialmente dannoso per la salute.Unità produttivaStabilimento o struttura finalizzata alla produzione di beni o servizi, dotata di autonomia finanziaria e tecnicofunzionale.Luoghi di lavoroLuoghi destinati a contenere posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, nonché ognialtro luogo nell’area della medesima azienda ovvero unità produttiva comunque accessibile per il lavoro.Via di emergenzaPercorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere unluogo sicuro.Uscita di emergenzaPassaggio che immette in luogo sicuro.Luogo sicuroLuogo nel quale le persone sono da considerarsi al sicuro dagli effetti determinati dall’incendio o altre situazioni diemergenza.Attrezzatura di lavoroQualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto destinato ad essere usato durante il lavoro.3 Vedi Decreto Legislativo 23 giugno 2003, n.195 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994,n. 626, per l'individuazione delle capacità e dei requisiti professionali richiesti agli addetti ed ai responsabili dei servizidi prevenzione e protezione dei lavoratori, a norma dell'articolo 21 della legge 1° marzo 2002, n. 39" pubblicato nellaGazzetta Ufficiale n. 174 del 29 luglio 2003.12


Uso di una attrezzatura di lavoroQualsiasi operazione lavorativa connessa ad una attrezzatura di lavoro, quale la messa in servizio o fuori servizio,l’impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, lo smontaggio.Zona pericolosaQualsiasi zona all’interno ovvero in prossimità di una attrezzatura da lavoro nella quale la presenza di un lavoratorecostituisce un rischio per la S&S dello stesso.Dispositivo di protezione individuale (DPI)Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o piùrischi suscettibili di minacciarne la S&S durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a talescopo.RequisitoEsigenza o aspettativa che può essere espressa, normalmente implicita o cogente.IncidenteEvento imprevisto causa di morte, malattia, ferimento, danno o altre perdite.Fattori esterniForze al di fuori del controllo dell’organizzazione che influiscono su questioni di S&S e devonoessere considerate entro un limite di tempo adeguato, per es. regolamenti, standard industriali.PericoloUna situazione potenzialmente dannosa in termini di ferimenti umani o malattie, danni allaproprietà, danni all’ambiente o una combinazione di questi.Identificazione dei pericoliIl processo di riconoscimento dei potenziali pericoli e la definizione delle loro caratteristiche.Controllo della saluteSorveglianza della salute dei lavoratori per individuare segni o sintomi di malattie da lavoro inmodo da prendere delle misure per eliminare, o ridurre, le probabilità di ulteriori danni.Malattie da lavoroMalattia che si ritiene causata o peggiorata dal lavoro o dall’ambiente di lavoro del lavoratore.Fattore accidentaleEvento imprevisto che può sfociare in un incidente.Fattori interniForze all’interno dell’organizzazione che possono interferire nell’attività di messa in pratica dellapolitica sulla S&S, per es. riorganizzazione interna, cultura.RischioCombinazione del grado di probabilità e delle conseguenze (magnitudo) del verificarsi di unaspecifica situazione di pericolo.Valutazione del rischioComplessivo processo di valutazione del rischio ed eventuale decisione di considerare tollerabile oaccettabile il rischio.13


Salute e sicurezza (S&S)Condizioni e fattori che intaccano la salute degli impiegati, dei lavoratori temporanei, dei fornitori,dei visitatori e di ogni persona che sia sul posto di lavoro.Rischio tollerabileRischio che è stato ridotto ad un livello che può essere sopportato dall’azienda tenendo conto deisuoi obblighi legali e della sua stessa politica per la sicurezza.Termini relativi alla gestioneSistemaInsieme di elementi tra loro correlati o interagenti.Sistema di gestioneSistema per stabilire politiche e obiettivi e per conseguire tali obiettivi.Nota: un sistema di gestione di un’organizzazione può includere sistemi di gestione differenti, quali sistemi di gestioneper la S&S, un sistema di gestione finanziaria o un sistema di gestione ambientale.Sistema di gestione per la S&SSistema di gestione per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento alla S&S.Politica per la S&SObiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione, relativi alla S&S, espressi in modo formale dalvertice dell’organizzazione.Nota: normalmente la politica per la S&S è coerente con la politica complessiva dell’organizzazione e fornisce unquadro di riferimento per individuare gli obiettivi per la S&S.Obiettivi per la S&SGli obiettivi, in termini di prestazioni di S&S, che un’organizzazione si prefigge di raggiungere eche devono essere quantificati, quando eseguibili.GestioneAttività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione.DirezionePersona (DdL) o gruppo di persone che, dal livello più elevato di un’organizzazione, la guidano e lagestiscono.Gestione per la S&SAttività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione in materia di S&S.Nota: guidare e tenere sotto controllo, in materia di S&S, un’organizzazione implica normalmente definire la politicaper la S&S, gli obiettivi per la S&S, la pianificazione della S&S, il controllo della S&S, l’assicurazione della S&S ed ilmiglioramento della S&S.Pianificazione della S&SParte della gestione per la S&S mirata a stabilire obiettivi per la S&S ed a specificare i processioperativi e le relative risorse necessarie per conseguire tali obiettivi.Controllo della S&SParte della gestione per la S&S mirata a soddisfare i requisiti per la S&S.Nota: con il termine "controllo" si intende attività mirate a tenere sotto controllo, governare, regolare un processo.14


Assicurazione della S&SParte della gestione per la S&S mirata a dare fiducia che i requisiti per la S&S saranno soddisfatti.Miglioramento della S&SParte della gestione per la S&S mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti per la S&S.Miglioramento continuoAttività ricorrente mirata ad accrescere la capacità di soddisfare i requisiti.Nota: il processo di definizione degli obiettivi e di individuazione delle opportunità di miglioramento è un processocontinuativo che utilizza le risultanze e le conclusioni delle verifiche ispettive, l’analisi dei dati, i riesami del verticedell’organizzazione o altri mezzi e normalmente comporta azioni correttive o preventive.RiesameAttività effettuata per riscontrare la idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia di qualcosa a conseguire gliobiettivi stabiliti.EfficaciaGrado di realizzazione delle attività pianificate e di conseguimento dei risultati pianificati.EfficienzaRapporto tra i risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli.Termini relativi all’organizzazioneOrganizzazioneInsieme di persone e mezzi, con definite responsabilità, autorità ed interrelazioni.Esempi: società, raggruppamento di società, azienda, impresa, istituzione, organismo umanitario,concessionario, associazione, o loro parti o combinazioni.Struttura organizzativaArticolazione di responsabilità, autorità e interrelazioni tra persone.InfrastrutturaInsieme di mezzi, attrezzature e servizi necessari per il funzionamento di un’organizzazione.Ambiente di lavoroInsieme di condizioni nel cui ambito viene svolto il lavoro.Nota: tali condizioni comprendono fattori fisici, sociali, psicologici ed ambientali (quali temperatura, schemi per ilriconoscimento, ergonomia ed inquinamento atmosferico).FornitoreOrganizzazione o persona che fornisce un prodotto.Esempi: produttore, distributore, dettagliante, venditore di un prodotto, erogatore di un servizio o diinformazioni.Nota1: un fornitore può essere interno o esterno all’organizzazione.Nota2: in alcune situazioni contrattuali un fornitore può essere, a volte, chiamato "appaltatore".Parti interessatePersona o gruppo di persone aventi un interesse nelle prestazioni o nel successo diun’organizzazione.Esempi: lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, clienti, proprietari, fornitori, banche, sindacati,soci, collettività.15


Termini relativi al processo produttivoProcessoInsieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita.ProceduraModo specificato per svolgere un’attività o un processo.Nota 1: le procedure possono essere documentate oppure possono non esserlo.Nota 2: trattandosi di linee guida il termine procedura non è prescrittivo ma è inteso in senso lato come modalitàoperativa.Termini relativi alla conformitàConformitàSoddisfacimento di un requisito.Non conformitàMancato soddisfacimento di un requisito.Azione preventivaAzione adottata per eliminare la causa di una non conformità potenziale o di altre situazionipotenzialmente indesiderabili.Azione correttivaAzione adottata per eliminare la causa di una non conformità rilevata, o di altre situazioniindesiderabili rilevate.Nota: un’azione correttiva si adotta per prevenire la ripetizione (di una non conformità) mentre un’azione preventiva siadotta per prevenirne il verificarsi.CorrezioneAzione adottata per eliminare una non conformità rilevata.Termini relativi alla documentazioneInformazioneDati significativi.DocumentoInformazioni, con il loro mezzo di supporto.Esempi: registrazione, specifica, procedura, disegno, rapporto, norma.Nota 1: il mezzo di supporto può essere carta, nastro magnetico, disco elettronico o ottico, fotografia, prototipo diriferimento o una loro combinazione.Nota 2: un insieme di documenti, ad esempio specifiche e registrazioni, viene spesso chiamato “documentazione”.SpecificaDocumento che stabilisce requisiti.Nota: una specifica può riguardare attività (come nel caso di una procedura, di una specifica di processo e di unaspecifica di prova), o prodotti (come nel caso di una specifica di prodotto, di un disegno e di una specifica diprestazione).Manuale della sicurezzaDocumento che descrive il sistema di gestione per la S&S.16


Nota: i manuali della S&S possono essere diversi, per grado di dettaglio, formato, etc. in modo da adattarsi alladimensione ed alla complessità della singola organizzazione.Piano della S&SDocumento che, per uno specifico progetto, prodotto, processo o contratto. Specifica qualiprocedure, e le risorse associate, devono essere utilizzate e da chi e quando.Nota: un piano della S&S può costituire uno dei risultati della pianificazione della S&S.RegistrazioneDocumento che riporta i risultati ottenuti o fornisce evidenza delle attività svolte.Nota: le registrazioni della S&S possono essere utilizzate per documentare la rintracciabilità e fornire delle verifiche,delle azioni preventive e di quelle correttive.Termini relativi ai monitoraggiIspezione (Controllo e collaudo)Valutazione della conformità mediante osservazioni o giudizi associati, quando opportuno, amisure, prove e rilievi.ProvaDeterminazione di una o più caratteristiche a fronte di una procedura.VerificaConferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento di requisiti specificati.ValidazioneConferma, sostenuta da evidenze oggettive, che i requisiti relativi ad una specifica utilizzazione oapplicazione prevista sono stati soddisfatti.Processo di qualificaProcesso per dimostrare la capacità di ottemperare a requisiti specificati.Termini relativi alle verifiche ispettive (interne o esterne)Verifica ispettivaEsame sistematico, indipendente e documentato per determinare se le attività e i relativi risultatisono conformi agli accordi pianificati e se tali accordi possono essere applicati efficacemente e sonoadatti a raggiungere gli obiettivi e la politica dell’organizzazione.AutovalutazioneValutazione, attentamente studiata, che fornisce un’opinione o un giudizio sull’efficacia esull’efficienza dell’organizzazione e sul grado di maturità del sistema di gestione S&S.Programma delle verifiche ispettiveGruppo di una o più verifiche ispettive pianificate per un arco di tempo definito ed orientate versouno scopo specifico.Campo di applicazione di una verifica ispettivaEstensione e confini di una verifica ispettiva.Nota: lo scopo ed il campo di applicazione generalmente comprendono una descrizione della posizione fisica, diun’unità organizzativa, di attività e processi, così come del periodo di tempo coperto.17


Criteri (della verifica ispettiva)Insieme di politiche, procedure, o requisiti stabiliti come riferimento.Evidenza (della verifica ispettiva)Registrazioni, dichiarazioni di fatti o altre informazioni pertinenti ai criteri (della verifica ispettiva)di riferimento concordati e che possono essere verificate.Nota: l’evidenza di una verifica ispettiva può essere qualitativa o quantitativa.Risultanze (della verifica ispettiva)Quanto emerge da una verifica ispettiva.Conclusioni (della verifica ispettiva)Conclusioni raggiunte dal gruppo di verifica ispettiva, dopo aver preso in esame tutte la risultanze(della verifica ispettiva).Committente (della verifica ispettiva)Organizzazione o persona che richiede una verifica ispettiva.Organizzazione verificataOrganizzazione oggetto della verifica ispettiva.Gruppo di verifica ispettivaPersona o gruppo di persone che eseguono una verifica ispettiva.Nota: la o le persone di un gruppo di verifica ispettiva sono normalmente valutatori qualificati e tra essi, di norma, unoviene nominato responsabile del gruppo.ValutatorePersona incaricata per effettuare una verifica ispettiva.Nota: un valutatore normalmente possiede le qualifiche necessarie per effettuare la specifica verifica ispettiva inesame.Esperto tecnicoPersona che fornisce conoscenze o competenze specifiche in merito ad una particolareorganizzazione, processo, attività o oggetto da sottoporre a verifica ispettiva.Qualifiche (del valutatore)Combinazione integrata di caratteristiche personali, istruzione, addestramento, attività lavorative,esperienze di verifiche ispettive ed aree di competenza, che devono essere dimostrate al fine diqualificare un valutatore.Termini relativi ai processi di misurazioneSistema di controllo della misurazioneInsieme di elementi correlati o interagenti necessari per ottenere la conferma metrologica e teneresotto controllo con continuità i processi di misurazione.Processo di misurazioneInsieme di operazioni per determinare il valore di una quantità.Conferma metrologicaInsieme di operazioni richieste per assicurare la conformità dell’apparecchiatura per misurazione airequisiti relativi alla sua prevista utilizzazione.18


Nota: la conferma metrologica di regola comprende la taratura e/o verifica, le eventuali regolazioni o riparazioninecessarie e la successiva ritaratura, il confronto con i requisiti metrologici relativi alla prevista utilizzazionedell’apparecchiatura, nonché la piombatura ed etichettatura eventualmente richieste.Apparecchiatura per misurazioneStrumenti di misura, software, campioni di misura, materiali di riferimento e/o apparecchiatureausiliarie o loro combinazioni necessarie per effettuare un processo di misurazione.Caratteristica metrologica (di un apparecchio per misurazione)Caratteristica (di un apparecchiatura per misurazione) che può influenzare i risultati dellamisurazione.19


<strong>SISTEMA</strong> <strong>DI</strong> <strong>GESTIONE</strong> <strong>PER</strong> <strong>LA</strong> S&SGestione dei sistemi e dei processiL’organizzazione dovrebbe stabilire, documentare, attuare, mantenere aggiornato il sistema digestione per la S&S e migliorarne, con continuità, l’efficacia in accordo con quanto richiesto e/odefinito dalle parti interessate.L’organizzazione dovrebbe:a) identificare i processi rilevanti per il sistema di gestione per la S&S,b) stabilire la sequenza e le interazioni tra questi processi,c) valutare la criticità di questi processi,d) stabilire i criteri e i metodi necessari per assicurare il funzionamento ed il controllo di questiprocessi,e) assicurare la disponibilità delle risorse e delle informazioni necessarie per supportare ilfunzionamento e il monitoraggio di questi processi,f) monitorare, misurare ed analizzare questi processi,g) attuare le azioni necessarie per conseguire i risultati come pianificato,h) attuare il miglioramento continuo dei processi.In particolare la direzione, al fine di salvaguardare la S&S dei lavoratori:a) valuta i rischi per la S&S;b) elimina i rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove ciò non è possibile, liriduce al minimo, operando alla fonte dei rischi;c) programma la prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo coerente nella prevenzione le condizionitecniche produttive ed organizzative dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro;d) sostituisce ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;e) rispetta i principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizionedei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo;f) dà priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;g) limita al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;h) limita l’uso di agenti chimici, fisici e biologici, sui luoghi di lavoro;i) effettua il controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;j) allontana il lavoratore dall’esposizione al rischio, per motivi sanitari inerenti la sua persona;k) assicura l’igiene e l’idoneità dei locali di lavoro;l) predispone misure di protezione collettiva ed individuale;m) predispone misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione deilavoratori e di pericolo grave ed immediato;n) utilizza segnali di avvertimento e di sicurezza;o) effettua regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare riguardo aidispositivi di sicurezza in conformità alle indicazioni fornite dai fabbricanti;p) informa, forma, consulta e rende partecipi i lavoratori, ovvero i loro rappresentanti, sulle questioni riguardanti laS&S sul luogo di lavoro;q) effettua incontri periodici con le funzioni principalmente coinvolte nel S&S in modo tale da valutare ed esaminareil miglioramento;r) fornisce istruzioni adeguate ai lavoratori.Qualora l’organizzazione scelga di affidare all’esterno processi che hanno effetti sugli aspetti disicurezza, essa dovrebbe assicurare il controllo di tali processi. Nell’ambito del sistema di gestioneper la S&S dovrebbero essere definite le modalità per tenere sotto controllo tali processi affidatiall’esterno.Nota: l’attuazione dei processi relativi alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non dovrebbe in nessuncaso comportare oneri finanziari per i lavoratori.20


DocumentazioneGeneralitàLa Direzione dell’organizzazione dovrebbe definire la documentazione, registrazioni incluse,necessaria per stabilire, attuare e tenere aggiornato il sistema di gestione per la S&S e per sostenereun’efficace ed efficiente operatività dei processi dell’organizzazione.La documentazione, presentata in forma cartacea o con l’utilizzo di mezzi elettronici, dovrà essereadeguata e conforme, comunque, alle esigenze dell’organizzazione.Per le finalità ad essa connesse la Direzione dovrebbe considerare i seguenti elementi:- responsabilità ed autorizzazioni per l’uso della documentazione stessa,- grado di sicurezza ed accessibilità che può essere necessario impostare tenendo conto anche deirequisiti previsti dalla normativa sulla privacy,- informazioni relative agli ambienti di lavoro nei quali la documentazione è utilizzata edarchiviata,- eventuali vincoli che i suddetti ambienti potrebbero porre alla natura fisica della documentazione(uso di supporti elettronici, altro),- sviluppo di sistemi (per documentazione ed informazione) esistenti e finalizzati a supportare ilsistema di gestione per la S&S,- modalità di approvazione e distribuzione della documentazione.E’ importante che la documentazione sia la minima richiesta per essere efficace ed efficiente.La documentazione per il sistema di gestione per la S&S dovrebbe includere:a) dichiarazioni documentate sulla politica per la S&S e sugli obiettivi per la S&S,b) un manuale della sicurezza,c) le procedure richieste,d) una raccolta delle leggi e delle norme tecniche in materia di S&S,e) istruzioni di lavoro,f) i documenti necessari all’organizzazione per assicurare l’efficace pianificazione, funzionamentoe controllo dei suoi processi,g) le registrazioni richieste per dare evidenza delle attività svolte.Manuale della sicurezzaL’organizzazione dovrebbe preparare e tenere aggiornato un manuale della sicurezza che includa:a) il campo di applicazione del sistema di gestione per la S&S, nonché dettagli sulle eventualiesclusioni e le relative giustificazioni,b) le procedure documentate predisposte per il sistema di gestione per la S&S o i riferimenti allestesse,c) una descrizione delle interazioni tra i processi del sistema di gestione per la S&S.Tenuta sotto controllo dei documentiI dati e i documenti contenenti informazioni critiche per le operazioni del sistema di gestione per laS&S e per le prestazioni di attività riguardanti la S&S dell’organizzazione dovrebbero essereidentificati e controllati.Dovrebbero essere predisposte delle procedure documentate per definire i controlli perl’identificazione, l’approvazione, la pubblicazione e la rimozione della documentazione disicurezza, nonché per i controlli dei dati sulla S&S.Documentazioni e dati dovrebbero essere disponibili e accessibili quando richiesti, in condizioniabituali e non, includendo le condizioni di emergenza.Nota 1: generalmente prima della loro emissione i documenti vengono esaminati e controllati dal RSPP e vengonoapprovati dal DdL.Nota 2: i documenti modificati vengono esaminati e controllati dal RSPP e vengono approvati dal DdL. In ognidocumento modificato devono essere sintetizzate le modifiche apportate e la relativa ragione.21


RegistrazioniLe registrazioni che documentano il sistema di gestione per la S&S e danno evidenza dellaconformità ai requisiti dovrebbero essere preparate, mantenute ed adeguatamente identificate. Itempi di conservazione dovrebbero essere definiti (tenendo conto dei tempi minimi richiesti dalledisposizioni legislative vigenti). Le registrazioni dovrebbero essere immagazzinate in posti sicuri,prontamente rintracciabili e protette dal deterioramento. Le registrazioni critiche dovrebbero essereprotette da possibili incendi o danneggiamenti, in modo appropriato o come richiesto dalla legge.Le registrazioni usate per dimostrare la conformità ai requisiti includono:- registrazioni dell’addestramento,- rapporti delle ispezioni di S&S,- rapporti delle verifiche ispettive interne sul sistema di gestione per la S&S,- relazioni delle consultazioni,- rapporti degli incidenti e degli infortuni,- verbali delle riunioni, della formazione al personale al personale preposto alla gestione delleemergenze,- registrazione della consegna e sensibilizzazione sui DPI,- rapporti degli esami medici,- rapporti sulla sorveglianza sanitaria,- rapporti sulle risposte alle esercitazioni relative alle emergenze,- riesami della Direzione,- registrazioni dei controlli dei monitoraggi.DocumentiL’organizzazione, oltre alla documentazione richiesta per il sistema di gestione, dovrebbe teneresotto controllo la seguente documentazione prevista dalle disposizione di legge vigenti: il documento di analisi dei rischi, il registro degli infortuni sul lavoro, le cartelle sanitarie e di rischio, i libretti di uso e manutenzione delle attrezzature.In tal caso si ritiene utile non duplicare la documentazione; quindi ai requisiti legislativi è possibileintegrare le esigenze del sistema S&S.Documento di analisi dei rischiIl DdL in collaborazione con il RSPP e con il medico competente, previa consultazione del RLS (Responsabile deiLavoratori per la Sicurezza), effettua la valutazione dei rischi ed elabora il documento di analisi dei rischi per la S&Snel quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa, l'individuazione delle misure di prevenzione e diprotezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione e il programma delle misure ritenuteopportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.Il documento di analisi dei rischi deve essere custodito presso l’azienda.Registro degli infortuni sul lavoroIl DdL tiene un registro nel quale sono annotati cronologicamente gli infortuni sul lavoro che comportano un’assenzasul lavoro di almeno un giorno. Nel registro dovrebbero essere annotati il nome, il cognome, la qualifica professionaledell’infortunato, le cause e le circostanze dell’infortunio, nonché la data di abbandono e di ripresa del lavoro.Il registro deve essere redatto in maniera conforme alla legge.Cartella sanitaria e di rischioIl medico competente (MC) deve istituire ed aggiornare, sotto la propria responsabilità, per ogni lavoratore sottoposto asorveglianza sanitaria, una cartella sanitaria e di rischio. La cartella sanitaria e di rischio dovrebbe contenere:- le informazioni mediche desunte dalla visita preventiva, dalle visite periodiche e da quelle straordinarie;- le mansioni del lavoratore ed i rischi connessi.Il DdL deve custodire, presso l’azienda, la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore sottoposto a sorveglianzasanitaria, con salvaguardia del segreto professionale, e ne dovrebbe consegnare copia al lavoratore stesso al momentodella risoluzione del rapporto di lavoro, ovvero quando lo stesso ne fa richiesta.22


Libretti di uso e manutenzione delle attrezzatureIl DdL, per ogni attrezzatura di lavoro dell’organizzazione, dovrebbe tenere e aggiornare un registro che dovrebbecontenere:- le caratteristiche dell’attrezzatura;- le informazioni e le istruzioni per l’uso e la manutenzione (deve essere fatto esplicito riferimento alle istruzionipreviste dal fabbricante);- le registrazioni degli interventi di manutenzione e di riparazione.23


RESPONSABILITÀ DEL<strong>LA</strong> <strong>DI</strong>REZIONEGeneralitàIl DdL dovrebbe fornire evidenza del suo impegno nello sviluppo, messa in atto e miglioramentocontinuo del sistema di gestione per la S&S,a) comunicando all’organizzazione l’importanza di ottemperare sia alle esigenze che provengonodalle parti interessate sia a quelle previste dalle disposizioni cogenti,b) stabilendo la politica per la S&S,c) assicurando che siano definiti gli obiettivi per la S&S,d) effettuando i riesami da parte della Direzione,e) assicurando la disponibilità di risorse.Nota: le risorse includono le risorse umane e gli esperti specializzati, le tecnologie e le risorse finanziarie.Tutti coloro con responsabilità di gestione devono dimostrare il loro impegno per il continuomiglioramento delle condizioni di S&S.I dirigenti dovrebbero provvedere in maniera visibile a dimostrare il loro impegno per la S&S deilavoratori sul luogo di lavoro. I mezzi per dimostrare tale impegno possono includere visite eispezioni dei siti, partecipazione alle indagini sugli incidenti ed al provvedimento per definire lerisorse nel contesto di azioni correttive, presenze alle riunioni per la S&S.Esigenze ed aspettative delle parti interessateIl successo di un’organizzazione dipende dal saper comprendere e soddisfare le esigenze e leaspettative, presenti e future, di tutte le parti interessate.Per fare ciò un’organizzazione dovrebbe:- identificare le sue parti interessate (con attenzione particolare al personale interno) e dare unarisposta equilibrata alle loro esigenze e aspettative,- tradurre in requisiti le esigenze e aspettative individuate,- comunicare i requisiti a tutta l’organizzazione,- concentrarsi sul miglioramento della sicurezza dei processi.Requisiti di tipo cogenteLa Direzione dovrebbe assicurarsi che l’organizzazione sia a conoscenza dei requisiti cogenti,attinenti alla S&S dei lavoratori sui luoghi di lavoro, ai processi ed alle attività e dovrebbe includeretali requisiti nell’ambito del sistema di gestione per la S&S. Inoltre dovrebbero essere presi inesame:- la promozione di una conformità efficace, efficiente e di tipo etico ai requisiti presenti e futuri,- i benefici per le parti interessate nell’andare oltre la sola conformità,- il ruolo dell’organizzazione a difesa degli interessi della comunità.Politica per la S&SUna politica per la S&S stabilisce un senso di Direzione globale e dà i principi d’azione perun’organizzazione, cioè stabilisce la strategia generale dell’organizzazione. Pone gli obiettivi per leresponsabilità di sicurezza e per le condizioni richieste da tutta l’organizzazione. Inoltre, la politicaper la S&S dimostra, in modo formale, gli impegni dell’organizzazione, in particolare quelli delDdL, per una buona gestione della S&S.Il documento della politica per la S&S dovrebbe essere prodotto e autorizzato dal DdLdell’organizzazione.24


Note: la politica per la S&S dovrebbe essere allineata alla politica globale dell’organizzazione e allepolitiche per le altre discipline di gestione, come la gestione per la qualità e la gestione perl’ambiente.Nel definire la politica per la S&S, il DdL dovrebbe prendere in esame:- la politica e gli obiettivi rilevanti per il lavoro aziendale come un tutt’uno,- i pericoli per l’organizzazione,- i requisiti legali (conformità ed inadempienze),- le prestazioni passate e presenti in materia di S&S dei lavoratori,- le necessità delle altre parti interessate,- le opportunità e le necessità per un continuo miglioramento,- le risorse necessarie,- i contributi dei dipendenti,- i contributi potenziali dei fornitori e del personale esterno.Il DdL dovrebbe formulare e autorizzare una politica per la S&S tenendo conto dei punti cheseguono. E’ essenziale che la politica per la S&S sia comunicata e promossa dal DdL. Una politicaper la S&S efficacemente formulata e comunicata dovrebbe:1) Essere appropriata alla natura e alle proporzioni dei rischi dell’organizzazione: Identificazionedei pericoli, valutazione dei rischi e controllo dei rischi sono il cuore del successo di un sistemadi gestione per la S&S e dovrebbero riflettersi nella politica per la S&S dell’organizzazione.La politica per la S&S dovrebbe guardare al futuro dell’organizzazione. Dovrebbe essererealistica e non dovrebbe neanche ampliare la natura dei rischi che l’organizzazione affronta, maneanche sottostimarli.2) Includere un impegno per un continuo miglioramento: Il miglioramento pianificato delleprestazioni dovrebbe essere espresso negli obiettivi per la S&S e gestito attraverso i programmirelativi alla gestione della S&S.3) Includere un impegno per adeguarsi alla legislazione vigente , in materia di S&S, e agli altrieventuali requisiti sottoscritti dall’organizzazione: Il DdL dovrebbe verificare periodicamente laconformità della propria struttura agli adempimenti legislativi considerando altresì gli ulteriorirequisiti a cui l’azienda aderisce (es. accordi con sindacati, regolamenti di categoria, ecc.).4) Essere documentata, implementata e mantenuta: Affinchè la politica per la S&S sia efficace,dovrebbe essere documentata, riesaminata periodicamente per un continuo adeguamento,riformulata e corretta, se necessario.5) Essere comunicata a tutti i dipendenti con l’intento di avvisarli dei loro obblighi individuali diS&S: L’impegno ed il coinvolgimento dei dipendenti nella politica per la S&S è vitale per ilsuccesso del sistema di gestione.I lavoratori dovrebbero essere messi al corrente degli effetti della gestione per la S&S, inerentela qualità del loro ambiente di lavoro, e dovrebbero essere incoraggiati a contribuire attivamentealla suddetta gestione.Politica ed obiettivi per la S&S saranno comunicati in modo chiaro ai propri dipendenti, perrenderli capaci di avere una struttura di lavoro in cui essi possano misurare le loro prestazioniindividuali finalizzate a S&S.6) Essere disponibile alle parti interessate: Tutte le parti interessate (es. popolazione adiacente,sindacati, amministrazioni locali, ecc.) alle prestazioni, da parte dell’organizzazione, di S&S,dovrebbero essere particolarmente coinvolte nella realizzazione della relativa politica. Quindi,dovrebbe esistere un metodo d’informazione. Tale metodo dovrebbe garantire che le partiinteressate ricevano (su richiesta) il documento della politica per la S&S.7) Essere riesaminata periodicamente per garantire che rimanga adeguata e appropriataall’organizzazione: I cambiamenti sono inevitabili, la legislazione evolve e le aspettative dellasocietà aumentano. Di conseguenza, la politica per la S&S dell’organizzazione e il sistema digestione necessitano di essere riesaminati regolarmente per garantire una loro continuaconvenienza ed efficacia.25


Se vengono introdotti dei cambiamenti, questi dovrebbero essere comunicati al più presto peressere messi in pratica.PianificazioneObiettiviIl DdL dovrebbe stabilire e mantenere documentati gli obiettivi per la S&S, per i pertinenti livelli efunzioni dell’organizzazione.Nota: gli obiettivi dovrebbero essere quantificati ove possibile e misurabili.Nello stabilire questi obiettivi un’organizzazione dovrebbe tenere conto:- degli aspetti legali e degli altri requisiti,- dei pericoli e dei rischi per la S&S,- dei risultati dell’identificazione dei pericoli, della valutazione dei rischi e del controllo deirischi,- delle scelte tecnologiche,- delle scelte di tipo finanziario,- dei requisiti operativi e lavorativi,- delle opinioni dei lavoratori e delle altre parti interessate,- delle informazioni derivanti da consultazioni dei lavoratori, elementi esterni, attività di riesamee miglioramento nei luoghi di lavoro,- delle analisi del confronto delle prestazioni con gli obiettivi precedentemente stabiliti,- delle registrazioni passate di non conformità di S&S, degli incidenti, degli infortuni e dellecaratteristiche dei danni,- dei risultati del riesame della Direzione.Gli obiettivi dovrebbero essere coerenti con la politica per la S&S, includendo l’impegno per ilmiglioramento continuo.Gli incontri tra gli appropriati livelli della Direzione per stabilire gli obiettivi per la sicurezzadovrebbero essere tenuti periodicamente.Adatti indicatori dovrebbero essere definiti per ciascun obiettivo; questi indicatori dovrebberoessere considerati ai fini del monitoraggio dell’attuazione degli obiettivi per la S&S.Gli obiettivi per la S&S dovrebbero essere ragionevoli e raggiungibili, al fine di permettereall’organizzazione di avere le capacità per raggiungerli e monitorare il loro progresso.Gli obiettivi per la S&S dovrebbero essere comunicati (attraverso attività di addestramento oriunioni). Dovrebbero essere definite le responsabilità per il loro perseguimento. Gli obiettividovrebbero essere periodicamente riesaminati e, quando necessario, modificati.La pianificazione del sistema di gestione per la S&S, inoltre, dovrebbe essere condotta in modo daassicurare che:a) essa ottemperi ai requisiti generali del sistema di gestione per la S&S e consegua i relativiobiettivi,b) l’integrità del sistema stesso non venga alterata in caso di pianificazione e/o attuazione dimodifiche ad esso.26


Fare una lista degli OBIETTIVI S&SQuantificare gli OBIETTIVI (se possibile)e selezionare gli IN<strong>DI</strong>CATORI correlatinecessari alla misurazione degli stessiPreparare un PIANO per raggiungere gli OBIETTIVI. Fissare isingoli TRAGUAR<strong>DI</strong> in base agli indicatori individuatiEseguire ilPIANOMisurare gli IN<strong>DI</strong>CATORI e verificare ilraggiungimento dei TRAGUAR<strong>DI</strong>RIESAMEDEL<strong>LA</strong> <strong>DI</strong>REZIONEFigura 1 - Schema per la pianificazioneLista degli obiettiviSi basa sul concetto ”dove siamo adesso e dove dovremmo essere”.Le organizzazioni dovrebbero tener conto delle verifiche delle situazioni esistenti nonché dellavalutazione dei rischi effettuata. Per ogni settore andrebbe compilata una lista di obiettivi (ad es.rapporti sulle verifiche, dati sugli incidenti, valutazione dei rischi, segnalazioni da parte deilavoratori). A tale scopo si possono utilizzare delle parole guida relative a questioni chel’organizzazione desidera siano realizzate. Tali parole possono essere, ad esempio:• aumentare/migliorare (ad es. addestramento, uso dei DPI, comunicazioni)• mantenere/continuare (ad es. ispezioni sui luoghi di lavoro, rapporti sugli incidenti)• ridurre (ad es. potenziali episodi di pericolo, esposizioni a sostanze pericolose)• introdurre (ad es. nuovi macchinari, piani d’emergenza)27


• eliminare (ad es. l’uso di sostanze pericolose, potenziali episodi di pericolo, l’uso diattrezzature danneggiate)Selezione di obiettivi e prioritàGli obiettivi dovranno essere specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti, opportuni.Sarà data priorità agli obiettivi di ordine legislativo ed a quelli raggiungibili in modo semplice edeconomico. Per la loro selezione ci si avvarrà di:• raccolta di informazioni• valutazione dei rischi• mantenimento dei sistemi di controllo dei rischi esistenti• rimedi a specifiche mancanze in ordine ai controlli esistentiQuantificazione obiettivi e selezione degli indicatori dei risultatiQuantificare gli obiettivi significa specificare per essi una cifra numerica (es. riduzione incidentidovuti ad una particolare causa del 20%) ed una data per il loro raggiungimento; inoltre andrebbespecificato il livello esistente di attività (ad es. quante volte a settimana si esegue un particolarecontrollo) e la situazione antecedente all’esecuzione di un piano, cioè la base di rilevamento.Occorre quindi selezionare gli indicatori di risultati adeguati per confermare che i risultati sono statiraggiunti. I migliori indicatori dovrebbero essere quantitativi ma tornano utili anche quelliqualitativi. Attraverso la misurazione delle prestazioni è possibile definire meglio l’appropriatezza ela gamma degli indicatori dei risultati che sono presi in considerazionePossibili modi di raggiungere il traguardo. Assegnazione di responsabilità e distribuzione di risorseQuesta parte del processo di pianificazione implica lo sviluppo per esteso del contenuto del piano. Ilpiano dovrebbe specificare in modo dettagliato chi fa cosa, entro quando e con quali risorse.I traguardi delle prestazioni possono essere elencati come una serie di domande. Particolareattenzione occorre dare all’aspetto risorse (costi e personale).Dalla pianificazione all’esecuzioneIl piano dovrebbe essere eseguito in conformità alle specifiche necessarie per raggiungere itraguardi prefissati. Non occorre che esso sia rigido ma possono verificarsi modifiche come reazionia segnali (prove con esiti inattesi o fallimentari, movimento non come previsto o desiderato da partedegli indicatori dei risultati) che evidenziano il non raggiungimento dei traguardi.Misurazione e verifica progressi• misurazione dei traguardi raggiunti e controllo che il piano sia stato eseguitocompletamente,• misurazione degli indicatori e raggiungimento dei traguardi,• verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissatiResponsabilità, autorità e comunicazioneLe responsabilità fondamentali per la S&S dei lavoratori sono del DdL.I ruoli, le responsabilità e le autorità del personale che gestisce, esegue e verifica le attivitàdell’organizzazione, avendo un effetto sui rischi delle stesse attività e dei processi, dovrebberoessere definite, documentate e comunicate allo scopo di facilitare la gestione per la S&S ed è inoltrenecessario che siano fornite adeguate risorse per rendere operanti gli incarichi di sicurezza.La definizione dei ruoli, delle responsabilità e delle autorità può essere richiesta per le seguentifigure e/o funzioni:- DdL,- RSPP,28


- RLS,- MC,- dirigenti,- operatori di processo e/o lavoratori generici,- responsabili dell’addestramento per la sicurezza,- personale addetto alle forniture,- responsabili di apparecchiature critiche per la sicurezza,- personale con qualifica attinente la sicurezza (o altre specializzazioni di sicurezza all’internodell’organizzazione).L’organizzazione dovrebbe comunicare e promuovere l’idea che tutti coloro che ne fanno partesono responsabili della S&S, non solo quindi le persone definite per gli incarichi dal sistema digestione per la S&S.Responsabilità e autorità in materia di S&S dovrebbero essere documentate attraverso:- manuali del sistema di gestione per la sicurezza,- procedure di lavoro e descrizioni delle mansioni,- organigrammi, mansionari, descrizioni dei lavori,- pacchetti formativi e/o di addestramento.Datore di lavoro (DdL)Il Ddl ha la responsabilità di:- garantire che il sistema di gestione per la S&S sia correttamente implementato, mantenuto erispetti i requisiti cogenti, in tutte le condizioni e attività nell’ambito dell’organizzazione;- garantire le risorse necessarie al fine della gestione e miglioramento del sistema di gestioneS&S;- assicurare la promozione, nell’ambito di tutta l’organizzazione, della consapevolezza in meritoalle esigenze che provengono dalle parti interessate,- valutare i rischi per la S&S dei lavoratori e adottare le misure appropriate per ovviare ad essi.Servizio prevenzione e protezione (SPP)Il DdL provvede alla designazione ed all’organizzazione del personale addetto al SPP nonché di quello esterno, senecessario, che sia in possesso delle conoscenze professionali per integrare l’azione di prevenzione e protezione.Il SPP integra l’impegno del DdL nella realizzazione dei compiti a quest’ultimo demandati, ed inparticolare provvede:- all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezzae la salubrità degli ambienti di lavoro, sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;- ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i sistemi di controllo di tali misure;- ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;- a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratoriResponsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP)Il DdL designa il RSPP interno o esterno all’organizzazione, conferendogli definite responsabilità eautorità per l’implementazione del sistema di gestione per la S&S.Il RSPP designato riferisce al DdL e mantiene i contatti con le parti interessate, di pertinenza, inmaterie attinenti il sistema di gestione per la S&S.Il RSPP è supportato dal SPP, a cui affida i compiti relativi al monitoraggio delle operazionicomplessive relative alla sicurezza. Come per il RSPP anche per il personale del SPP dovrebbeessere garantita l’indipendenza con altre loro responsabilità.Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)Qualora non sia stata già attuata dai lavoratori la nomina del RLS, il DdL notifica ai lavoratori la necessità diprovvedere alla elezione di tale rappresentante.Il RLS, in qualità di rappresentante dei lavoratori, contribuisce attivamente alla corretta implementazione dei requisiticogenti, in tutte le condizioni ed in tutte le attività nell’ambito dell’organizzazione. In particolare il RLS:29


- accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;- è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione,programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell'azienda ovvero unità produttiva;- è consultato sulla designazione degli addetti al servizio di prevenzione, all'attività di prevenzione incendi, al prontosoccorso, alla evacuazione dei lavoratori;- è consultato in merito all'organizzazione dei programmi di formazione;- riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e le misure di prevenzionerelative, nonché quelle inerenti le sostanze e i preparati pericolosi, le macchine, gli impianti, l'organizzazione e gliambienti di lavoro, gli infortuni e le malattie professionali;- riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;- promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute el'integrità fisica dei lavoratori;- formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti;- partecipa alla riunione periodica;- fa proposte in merito all'attività di prevenzione;- avverte il responsabile dell'azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;Medico competente (MC)Il DdL nomina il MC. Il MC garantisce la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ed informa il DdL e le altre partiinteressate, previste dalle disposizioni legislative, circa i risultati della sorveglianza sanitaria.In particolare il MC:- collabora con il DdL e con il SPP per la predisposizione dell’attuazione delle misure per la tutela della salute edell’integrità psico-fisica dei lavoratori,- effettua gli accertamenti sanitari ed esprime i giudizi di idoneità alla mansione specifica al lavoro,- collabora con il DdL alla predisposizione dei servizi per la gestione del pronto soccorso,- istituisce ed aggiorna, sotto la propria responsabilità, per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria, unacartella sanitaria e di rischio da custodire presso il datore di lavoro con salvaguardia del segreto professionale;- informa i lavoratori e il RLS circa gli accertamenti sanitari a cui sono sottoposti gli stessi lavoratori e, a richiestadello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria,- visita gli ambienti di lavoro almeno due volte l’anno.- comunica, in occasione delle riunioni periodiche, ai rappresentanti per la sicurezza, i risultati anonimi collettividegli accertamenti clinici e strumentali effettuati e fornisce indicazioni sul significato di detti risultati;Nota: il MC può avvalersi, per motivate ragioni, della collaborazione di medici specialisti scelti dal DdL.Comunicazione internaLa Direzione dell’organizzazione dovrebbe definire e attuare un efficace ed efficiente processo percomunicare la politica per la S&S, i requisiti, gli obiettivi per la S&S, le segnalazioni del personaleed i risultati raggiunti. La diffusione di queste informazioni può aiutare a migliorare le prestazioni ecoinvolgere direttamente il personale nel perseguimento degli obiettivi. Dovrebbe essereincoraggiato il ritorno di informazioni e la comunicazione che ne deriva.Dovrebbero essere predisposte opportune procedure per garantire che le informazioni riguardantiS&S siano diffuse e circolino in modo corretto.Le modalità di comunicazione dovrebbero comprendere, per esempio:- comunicazioni nei luoghi di lavoro a cura dei responsabili e del RLS,- riunioni informative di gruppo ed altre riunioni,- avvisi su tabelloni, notiziari, periodici aziendali,- mezzi audiovisivi ed elettronici, (posta elettronica, intranet, siti web),- inchieste tra il personale e suggerimenti da parte dei lavoratori.In particolare il DdL informa:- il MC sui processi e sui rischi connessi all’attività produttiva,- i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave ed immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o daprendere in materia di protezione,- il SPP relativamente a:a) natura dei rischi;b) organizzazione del lavoro, programmazione ed attuazione delle misure preventive e protettive;c) descrizione degli impianti e dei processi produttivi;d) dati del registro degli infortuni e delle malattie professionali;e) prescrizioni degli organi di vigilanza.30


Riesame da parte della DirezioneIl DdL, direttamente o tramite il SPP, indice ad intervalli prestabiliti (almeno una volta l’anno) una riunione alla qualepartecipano:- egli stesso o un suo rappresentante,- il RSPP,- il RLS,- il MC (ove previsto).Lo scopo di tale riunione è di riesaminare il sistema di gestione per la S&S per assicurarsi che essocontinui ad essere idoneo, che la politica per la S&S continui ad essere appropriata, che esso siaadeguato ed efficace. Tale riesame può essere considerato come una verifica interna di Direzione,diversa dalla verifica ispettiva interna (sul sistema di gestione S&S) che sarà trattatasuccessivamente.Il riesame dovrebbe essere indirizzato a possibili esigenze di modifica al sistema, esigenze diaddestramento, problemi con fornitori o relativi ad attrezzature di lavoro, o per stabilire nuoviobiettivi per la sicurezza e per il suo miglioramento (andrebbe considerata la necessità di eventualicambiamenti per alcuni elementi del sistema di gestione per la S&S, come ad es. la politica) allaluce dei risultati delle verifiche ispettive interne.In particolare riesami dovrebbero essere effettuati in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni diesposizione al rischio, compresa la programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla S&Sdei lavoratori, o sotto richiesta del RLS.Il processo di riesame dovrebbe garantire la raccolta di informazioni sufficienti per permettere allaDirezione di eseguire il riesame stesso. Sarebbe necessario che il riesame sia documentato.Per particolari esigenze dell’organizzazione può essere necessario ricorrere a riesami parziali (circale prestazioni del sistema di gestione per la S&S) tenuti, eventualmente, ad intervalli più frequenti.Nel corso della riunione, il DdL dovrebbe sottoporre all’esame dei partecipanti:- il documento di analisi dei rischi,- l’idoneità dei mezzi di protezione individuale,- i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute.Elementi in entrata per il riesameGli elementi in ingresso per il riesame da parte della Direzione dovrebbero comprendere:- la coerenza dell’attuale politica per la S&S,- lo stato e i risultati degli obiettivi e traguardi per la S&S e delle attività di miglioramento,- i dati relativi a infortuni ed incidenti che si sono verificati,- le statistiche relative agli incidenti,- i risultati delle attività di confronto con i dati statistici delle organizzazioni dello stesso tipo,- i risultati delle verifiche ispettive interne ed esterne al sistema di gestione per la S&S,- lo stato delle azioni correttive eseguite sul sistema, deliberate nei riesami precedenti da partedella Direzione,- i rapporti del RSPP, a tutti i livelli, sia per quanto riguarda le prestazioni globali del sistema siaper quanto riguarda l’efficienza locale del sistema,- i rapporti sui processi di identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e controllo dei rischi,per valutare la loro adeguatezza,- gli attuali livelli di rischio,- i rapporti sui processi di comunicazione e informazione sui rischi e pericoli,- i commenti in merito alle esercitazioni di emergenza,- i risultati degli accertamenti clinici e strumentali effettuati e le indicazioni sul significato di dettidati,- lo stato di preparazione alle emergenze ed i rapporti sulle stesse,- i rapporti sulle risorse impiegate (materiali, finanziarie, personale),- le informazioni di ritorno circa la soddisfazione delle parti interessate, (al fine di una loropartecipazione),31


- i casi registrati di procedure in vigore non efficaci,- le nuove iniziative ed attività dell’organizzazione,- gli effetti economico-finanziari delle attività relative alla S&S,- la valutazione degli effetti prevedibili di cambiamenti alla legislazione od alle tecnologie,- gli altri fattori che possono influire sull’organizzazione (come la situazione finanziaria, sociale oambientale e corrispondenti requisiti cogenti).Elementi in uscita dal riesameGli elementi in uscita dal riesame possono essere utilizzati dal DdL come elementi in entrata per iprocessi di miglioramento. Il DdL può utilizzare il riesame al fine di individuare opportunità dimiglioramento delle condizioni di S&S dei lavoratori. Una selezione di elementi in uscita dovrebbeessere comunicata al personale quale dimostrazione di come il processo di riesame porti a nuoviobiettivi, di cui l’organizzazione beneficerà.Gli elementi in uscita dal riesame, effettuato dalla Direzione, dovrebbero comprendere:- verbale del riesame,- revisioni della politica e degli obiettivi per la S&S,- valutazioni sull’idoneità della struttura e delle risorse dell’organizzazione,- piani per prevenire e ridurre i rischi,- azioni correttive specifiche,- azioni di miglioramento specifiche,- date per il riesame delle azioni correttive attuate,- informazioni per la pianificazione strategica delle future esigenze dell’organizzazione,- pianificazione delle verifiche ispettive interne,- strategie ed iniziative volte alla soddisfazione dei lavoratori e delle altre parti interessate.Registrazioni dovrebbero essere mantenute per avere evidenza oggettiva del riesame e perfacilitarne la valutazione.In particolare il DdL, anche tramite il SPP, provvederà alla redazione del verbale della riunione che sarà tenuto adisposizione dei partecipanti per la sua consultazione.32


<strong>GESTIONE</strong> DELLE RISORSEL’organizzazione dovrebbe individuare e rendere disponibili risorse necessarie per:a) attuare, controllare e tenere aggiornato il sistema di gestione per la S&S e migliorarne in modocontinuo l’efficacia;b) accrescere la sicurezza dei lavoratori e delle altre parti interessate.Le risorse possono riguardare il personale, le infrastrutture, l’ambiente di lavoro, le informazioni, ifornitori, le risorse naturali e quelle economico-finanziarie.Le risorse possono essere considerate adeguate se sufficienti a mettere in pratica i programmi e leattività per la sicurezza, incluse le misurazioni e il monitoraggio delle condizioni di lavoro.Per organizzazioni con un sistema di gestione per la S&S già definito, l’adeguatezza delle risorsepuò essere in parte valutata attraverso la comparazione tra gli obiettivi pianificati e gli obiettiviraggiunti.Gli aspetti da prendere in considerazione possono essere:- la disponibilità delle risorse, tenendo conto delle opportunità e dei vincoli,- le risorse tangibili e quelle intangibili (come la proprietà intellettuale),- le risorse che incoraggiano il miglioramento,- le strutture organizzative,- la gestione e la tecnologia delle informazioni,- il miglioramento delle competenze (da realizzare attraverso addestramento, formazione,istruzione, informazione ed apprendimento mirati),- l’utilizzazione di risorse naturali e l’impatto delle risorse sull’ambiente,- le esigenze di pianificazione per le future risorse.Risorse umane (Personale)Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre personepresenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla suaformazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.In particolare, i lavoratori devono:- osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini dellaprotezione collettiva ed individuale;- utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi ditrasporto, i DPI e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;- segnalare immediatamente al DdL, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi, attrezzature, DPI e dispositividi protezione messi a loro disposizione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono aconoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle loro competenze e possibilità, pereliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al RLS;- sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;- contribuire, insieme al DdL, ai dirigenti e ai preposti all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dall’autoritàcompetente o comunque necessari per tutelare la S&S dei lavoratori durante il lavoro.I lavoratori non devono:- rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;- compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possonocompromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori.I lavoratori devono utilizzare le attrezzature di lavoro e i DPI messi a loro disposizione conformementeall’informazione, alla formazione ed all’addestramento ricevuti. In generale il personale che esegue attività cheinfluenzano la S&S deve essere competente sulla base di un adeguato grado di istruzione, addestramento, formazione,abilità ed esperienza.La Direzione dovrebbe migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione, incluso il sistema digestione per la S&S, attraverso il coinvolgimento ed il supporto del personale.Per incoraggiare il coinvolgimento del personale, l’organizzazione dovrebbe:- provvedere alla sua formazione,- definire responsabilità e autorità,33


- fissare obiettivi, individuali e di gruppo,- facilitare il coinvolgimento nell’individuazione degli obiettivi e nelle scelte decisionali,- fornire riconoscimenti e incentivi,- facilitare l’aperto scambio di informazioni,- riesaminare in continuità le esigenze del personale,- assicurare un efficace lavoro di gruppo,- proporre suggerimenti ed opinioni,- misurare la soddisfazione del personale dipendente,- investigare sui motivi in base ai quali le persone lasciano od entrano nell’organizzazione.Inoltre l’organizzazione dovrebbe (anche attraverso consultazioni formali):- incoraggiare iniziative per la partecipazione del personale alle attività di riesame e dimiglioramento (scambio di opinioni e suggerimenti in merito a politiche, obiettivi, etc.),- incentivare le riunioni del personale per gli aspetti di sicurezza (circa le decisioni sull’attuazionedi processi e sulle procedure per la gestione dei rischi, incluse l’esecuzione dell’identificazionedei pericoli, il riesame della valutazione dei rischi e il controllo dei rischi rilevanti relativi alleloro attività),- affiggere (utilizzo di bacheche) nei luoghi di lavoro i dati e le informazioni riguardanti lecondizioni di S&S, il documento della politica per la S&S, gli obiettivi ed il programma per laS&S,- coinvolgere il personale in occasione di cambiamenti in materia di sicurezza, quali quelli relativia materiali, tecnologie, processi, procedure, modi di lavorare, ovvero per l’introduzione diapparecchiature nuove o modificate.Competenza, consapevolezza, informazione, formazione ed addestramentoL’organizzazione dovrebbe definire la competenza necessaria per il personale che svolge le attivitàche influenzano la sicurezza. Tale personale dovrebbe essere competente.I lavoratori non dovrebbero compiere di propria iniziativa operazioni o mansioni che non sono diloro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori.Il personale che lavora a qualsiasi funzione e livello dovrebbe essere consapevole:- dell’importanza della conformità alla politica per la S&S ed ai requisiti del sistema di gestioneper la S&S,- delle conseguenze, reali o potenziali, delle attività lavorative, in merito alla S&S e dei beneficiderivanti dal miglioramento delle prestazioni individuali,- dei ruoli e delle responsabilità,- delle potenziali conseguenze dell’allontanamento da specifiche procedure operative.L’organizzazione dovrebbe:- definire il livello delle competenze richieste al personale in funzione delle mansioni svolte,- pianificare e svolgere le attività di informazione, formazione e addestramento del personale,- valutare l’efficacia delle azioni intraprese,- conservare appropriate registrazioni sul grado di istruzione, sull’addestramento, sull’abilità esull’esperienza del personale.L’obiettivo è quello di dotare il personale di conoscenze ed abilità che, unitamente all’esperienza,siano in grado di migliorarne la competenza.Un opportuno programma di informazione, addestramento e formazione dovrebbe essere stabilito emantenuto al fine di assicurare:- la competenza, la consapevolezza e l’addestramento del personale prima di svolgere una attivitàlavorativa, in particolare per quanto riguarda sia i pericoli, i rischi (loro identificazione,valutazione, controllo) e relative precauzioni, sia per le procedure in merito da seguire,- la comprensione dei ruoli specifici e delle responsabilità dei singoli individuidell’organizzazione,34


- una formazione particolare, anche tramite soggetti esterni, per il personale che ha specifichefunzioni all’interno del sistema di gestione per la S&S,- una adeguata formazione, sulle responsabilità per la sicurezza, di tutti coloro che gestiscono ilpersonale e curano i rapporti con le altre parti interessate, al fine di assicurare che il personalesotto il loro controllo comprenda i pericoli e i rischi insiti nelle operazioni che svolgono edabbiano le competenze necessarie per eseguire le attività in maniera sicura e seguendo leprocedure di sicurezza,- la formazione e l’informazione per fornitori, lavoratori temporanei e visitatori, conformementeal livello di rischio al quale essi sono esposti.L’attività di informazione consiste nella segnalazione e descrizione ai lavoratori e alle altre parti interessate dei rischipresenti e nei provvedimenti per affrontarli. Il DdL deve informare preventivamente i lavoratori e il RLS deicambiamenti che comportano mutamenti nell’organizzazione del lavoro, in riferimento all’uso delle attrezzature. Inoltredeve provvedere affinché le attrezzature e i DPI siano correlati, ove necessario, da apposite informazioni e istruzionid’uso.Nota: le informazioni e le istruzioni d’uso devono risultare comprensibili ai lavoratori interessati.La pianificazione delle esigenze di formazione e di addestramento dovrebbe tener conto della naturadelle modifiche apportate ai processi dell’organizzazione, del livello di sviluppo del personale edella cultura dell’organizzazione.Per sostenere il conseguimento degli obiettivi dell’organizzazione e lo sviluppo del personale, lapianificazione per la formazione e l’addestramento dovrebbero prendere in esame:- le attività lavorative, inclusi i dettagli delle mansioni pericolose da adempiere,- i pericoli identificati e i rischi,- le conoscenze e l’esperienza del personale,- la creazione di gruppi di lavoro,- la risoluzione dei problemi,- le abilità comunicative,- il comportamento sociale e culturale,- la creatività e l’innovazione.Le conseguenti valutazioni dovrebbero essere considerate come parte integrante della formazione epossono consistere in appropriati controlli sul campo, per stabilire se è stata ottenuta la competenzarichiesta o per monitorare l’efficacia della formazione nel tempo.CompetenzaLa Direzione dovrebbe assicurare che siano disponibili le competenze necessarie per unfunzionamento efficace ed efficiente dell’organizzazione. Essa dovrebbe anche tener conto, a talfine, dell’esistenza di analisi e piani (per il presente e/o programmate), relative a disponibilità ed anecessità di competenze all’interno dell’organizzazione.In questa valutazione utili indicazioni possono provenire da fonti quali:- esigenze di ricambio dei responsabili e/o dei lavoratori,- livello di istruzione ed esperienza dei lavoratori,- cambiamenti nei processi, nelle attrezzature e nelle apparecchiature dell’organizzazione,- valutazione della competenza dei singoli individui ad eseguire determinate attività,- norme e requisiti di tipo cogente.InformazioneIl DdL dovrebbe stabilire un programma di informazione dei lavoratori. A proporre tale programma dovrebbe essere ilSPP, che dovrebbe fornire ai lavoratori e al RLS le informazioni:- sulle modalità di svolgimento delle attività;- sui rischi per la S&S connessi all’attività dell’organizzazione in genere;- sulle misure e le attività di prevenzione e protezione adottate;- sui pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede e dei dati di sicurezzapreviste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;- sui rischi da cui i DPI li proteggono;35


- sulla movimentazione corretta dei carichi e sui rischi dovuti ad una esecuzione non corretta di tale attività;- sulla protezione degli occhi e della vista;- sulle procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei lavoratori.In particolare, il DdL dovrebbe informare i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa:- il rischio stesso,- le disposizioni prese e da prendere in materia di protezione,- le misure predisposte, e- i comportamenti da adottare.Il Medico competente dovrebbe informare i lavoratori e il RLS sul significato e sui risultati degli accertamenti sanitaricui sono sottoposti e, nel caso di esposizione ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoporsi adaccertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comporta l’esposizione a tali agenti.FormazioneLa pianificazione delle esigenze di formazione dovrebbe tener conto della natura delle modifiche apportate ai processidell’organizzazione, del livello di sviluppo del personale e della cultura dell’organizzazione.La formazione e la competenza dovrebbero rendere il personale consapevole delle conseguenze, per l’organizzazione,per il personale stesso e per tutte le parti interessate, del mancato rispetto delle prescrizioni di legge.Il DdL dovrebbe assicurare che ciascun lavoratore, riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di S&S,con particolare riferimento al proprio posto di lavoro, alle proprie mansioni e all’uso delle attrezzature di lavoro.Tramite il SPP, il DdL dovrebbe provvedere ai programmi di formazione del personale.La formazione dovrebbe:- avvenire in occasione dell’assunzione,- avvenire in occasione del trasferimento o cambiamento di mansioni,- avvenire in occasione dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze epreparati pericolosi,- essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi ovvero dell’insorgenza di nuovi rischi.Inoltre le procedure di formazione dovrebbero tenere conto dei differenti livelli di responsabilità, abilità, grado diistruzione e rischio. In particolare il RLS dovrebbe ricevere una formazione in materia di S&S, concernente lanormativa in materia di S&S e i rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza, tale da assicurarglinozioni sulle principali tecniche di controllo e prevenzione dei rischi.Al termine di ogni intervento di formazione dovrebbe essere prevista la verifica dei risultati, che serve a stabilirel’efficacia dell’intervento e consente di valutare se il lavoratore ha conseguito la preparazione necessaria per potersvolgere i propri incarichi nel rispetto dei requisiti di sicurezza.L’organizzazione dovrebbe mantenere registrazioni appropriate della formazione erogata ai singoli individui e dellevalutazioni dell’efficacia della formazione.Nota: la formazione del personale dovrebbe avvenire durante l’orario di lavoro e non può comportare oneri economicia carico del personale stesso.AddestramentoLa pianificazione delle esigenze di addestramento dovrebbe tener conto della natura delle modifiche apportate aiprocessi dell’organizzazione, del livello di sviluppo del personale e della cultura dell’organizzazione. Il DdL dovrebbeassicurare che i lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature, che richiedono conoscenze e responsabilità particolari,ricevano un addestramento adeguato e specifico che li metta in grado di usare tali attrezzature in modo idoneo e sicuroanche in relazione ai rischi causati ad altre persone.InfrastruttureLa Direzione dovrebbe definire le infrastrutture necessarie per realizzare condizioni sicure sul luogodi lavoro.Le infrastrutture comprendono risorse quali spazi di lavoro, attrezzature ed apparecchiature, servizidi supporto, tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le strutture di trasporto.Il processo per individuare le infrastrutture necessarie per realizzare condizioni sicure sul luogo dilavoro dovrebbe comprendere:a) la predisposizione di un’infrastruttura in termini di sicurezza, disponibilità, funzioni, obiettivi,prestazioni, costi e rinnovamento;b) lo sviluppo e l’attuazione di metodi di manutenzione, per assicurare che l’infrastruttura continuia soddisfare le esigenze dell’organizzazione; questi metodi dovrebbero prendere in esame tipi e36


frequenze di manutenzione e di verifica del funzionamento di ogni elemento dell’infrastruttura,in relazione alla sua criticità e alla sua utilizzazione;c) la valutazione dell’infrastruttura a fronte delle esigenze e delle aspettative delle parti interessatee delle tecnologie esistenti;d) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere;e) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;f) i rischi derivanti dall’impiego della infrastruttura;g) le considerazioni sui problemi ambientali legati all’infrastruttura, come la difesa dell’ambiente,l’inquinamento, i rifiuti ed il riciclaggio.Il piano per l’infrastruttura dovrebbe prendere in esame l’identificazione e la riduzione dei rischiassociati, e comprendere strategie per proteggere gli interessi delle parti interessate.In particolare, il DdL dovrebbe fornire ai lavoratori le attrezzature adeguate al lavoro da svolgere ovvero adatte a taliscopi ed idonee ai fini della sicurezza.Ambiente di lavoroLa Direzione dovrebbe assicurare che l’ambiente di lavoro influisca positivamente sul personale,per migliorare le prestazioni dell’organizzazione. La creazione di un ambiente adatto, che armonizzifattori umani e fisici, dovrebbe prendere in considerazione:- metodi di lavoro sicuri ed opportunità per un maggiore impegno a sviluppare le potenzialità delpersonale dell’organizzazione,- regole, guide, indicazioni per la sicurezza, incluse quelle sull’utilizzazione di dispositivi diprotezione,- aspetti ergonomici,- localizzazione del luogo di lavoro,- attrezzature per il personale nell’organizzazione,- aspetti legati ad agenti fisici, chimici, ambientali, biologici, di igiene quali ad es. calore,umidità, luminosità, flussi d’aria, rumore, vibrazioni, inquinamento.InformazioniLa Direzione dovrebbe trattare i dati come una risorsa fondamentale da convertire in informazioniutili allo sviluppo continuo delle conoscenze all’interno dell’organizzazione. Al fine di gestire leinformazioni, l’organizzazione dovrebbe:- individuare le esigenze delle informazioni,- identificare ed accedere alle fonti (interne ed esterne) di esse,- convertire le informazioni in conoscenze,- utilizzare i dati, le informazioni e le conoscenze per stabilire e conseguire le proprie strategie e ipropri obiettivi,- assicurare adeguate salvaguardie per la segretezza e di riservatezza,- valutare i benefici derivanti dall’utilizzazione delle informazioni al fine di migliorare e facilitarela gestione delle informazioni e delle conoscenze.Fornitori e partnerIl DdL dovrebbe accertare che:- le attrezzature di lavoro dei fornitori utilizzate nell’ambito dell’organizzazione siano rispondenti alle disposizionilegislative e regolamentari in materia di sicurezza, e siano accompagnate dalle previste certificazioni o dagli altridocumenti previsti dalla legge;- gli installatori e montatori di impianti, macchine o altri mezzi tecnici si attengano alle norme di sicurezza e diigiene del lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti dei macchinari e degli altri mezzi tecniciper la parte di loro competenza.37


Il DdL ed il RSPP dovrebbero stabilire con fornitori e parti coinvolte relazioni mirate a promuoveree facilitare le comunicazioni, per il miglioramento dei processi e delle condizioni di S&S.Il DdL e il RSPP dovrebbero fornire dettagliate informazioni ai fornitori, sui rischi specifici esistenti nell’ambiente incui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alle attività. In modoparitetico i fornitori devono operare nei confronti del RSPP.Il DdL e il SPP dovrebbero cooperare con i fornitori nell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischisul lavoro incidenti sull’attività lavorativa oggetto della fornitura.Il DdL e il RSPP dovrebbero coordinare gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratoridelle organizzazioni fornitrici, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze trai lavori delle diverse imprese coinvolte nell’esecuzione dell’opera complessiva.Risorse naturaliL’organizzazione dovrebbe predisporre dei piani (anche d’emergenza) per assicurarsi che le risorsenaturali, aventi influenza sulle condizioni di lavoro, siano disponibili e tenute sotto controllo. Ciò alfine di prevenire o minimizzare eventuali possibili effetti negativi derivanti da tali risorse.Risorse economico-finanziarieNell’ambito della gestione delle risorse dovrebbero essere individuare le esigenze e le fonti a cuiattingere in merito alle risorse di tipo economico-finanziario. Dovrebbero essere previste inoltreattività di verifica per il loro corretto impiego.Il DdL (anche attraverso approcci di tipo innovativo agli aspetti di natura economico-finanziaria) incollaborazione con il RSPP dovrebbe pianificare, rendere disponibili e tenere sotto controllo lerisorse finanziarie necessarie per l’attuazione e per il mantenimento in modo efficace ed efficientedel sistema di gestione per la S&S.Il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza in generale del sistema di gestione per la S&S puòinfluire positivamente sui risultati economico-finanziari dell’organizzazione.Nel corso dei riesami effettuati da parte della Direzione dovrebbero essere presi in esame i rapportieconomico-finanziari sulle attività connesse alle prestazioni del sistema di gestione per la S&S.38


ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTOPianificazione per la S&S (in particolare per identificazione dei pericoli, valutazione dei rischie loro controllo)L’organizzazione dovrebbe pianificare e sviluppare i processi volti alla realizzazione della S&S suiluoghi di lavoro.L’organizzazione dovrebbe stabilire e mantenere procedure per l’identificazione dei pericoli, lavalutazione dei rischi e per l’attuazione delle misure di controllo necessarie. Queste dovrebberoincludere:- le attività (ivi comprese quelle relative all’emergenza) effettuate dal personale sul posto dilavoro (includendo fornitori, visitatori, etc.),- le attrezzature di lavoro.I risultati di queste valutazioni e gli effetti di tali controlli dovrebbero essere presi in considerazioneall’atto della definizione degli obiettivi per la S&S.La metodologia per identificare i pericoli e valutare i rischi dovrebbe:- avere come riferimento scopo, natura e tempo necessario per garantire azioni attive (cioè volteal miglioramento, al cambiamento) piuttosto che azioni reattive (concetto statico di soluzionedei problemi che si verificano);- provvedere ad una classificazione dei rischi ed alla identificazione di quelli che sono daeliminare o da controllare tramite misurazioni;- essere adeguata alle operazioni effettivamente eseguite, tenendo in considerazione leinfrastrutture ed i criteri di misura adottati per controllare i rischi;- disporre degli elementi necessari per definire sia le necessità di competenze specifiche, diinterventi formativi o di addestramento, sia i requisiti per le attrezzature di lavoro e per losviluppo di sistemi di controllo;- provvedere al monitoraggio delle azioni richieste per garantire efficacia e tempestività della loroimplementazione.I processi di identificazione del pericolo, di valutazione del rischio e di controllo del rischiodovrebbero rendere l’organizzazione capace di identificare, valutare e controllare l’andamento dibase dei rischi per la S&S.E’ importante che i collegamenti tra i processi di identificazione del pericolo, di valutazione econtrollo del rischio con gli altri elementi del sistema di gestione per la S&S siano chiaramentestabiliti ed evidenti.La complessità delle operazioni descritte dipende dalla grandezza dell’organizzazione, dalle attivitàlavorative interne all’organizzazione, dalla natura, complessità e tipo di pericoli, dall’entità deicosti, dai tempi di adempimento e dalla disponibilità di dati attendibili.L’organizzazione dovrebbe determinare quali sono i suoi rischi per la S&S, prendendo inconsiderazione gli elementi in entrata e gli elementi in uscita associati alle attività, ai processi, aiprodotti e/o servizi, relativi allo stato presente ed allo stato pregresso.Per le organizzazioni che non hanno un sistema di gestione per la S&S, dovrebbe essere effettuatoun riesame iniziale avente lo scopo di definire la propria posizione in merito ai rischi presenti. Taleverifica dello stato iniziale costituirà la base per l’impostazione di un proprio sistema di gestione.Elementi in entrataEssi comprendono:- requisiti legislativi e regolamentari per la S&S;- politica per la S&S;- registrazioni di incidenti e infortuni;- non conformità;- risultati di verifiche ispettive interne del sistema di gestione per la S&S;39


- comunicazioni (da dipendenti e/o da altre parti interessate);- prassi operative consolidate in azienda;- informazioni dalle consultazioni dei dipendenti in materia di S&S, dalle attività di riesame emiglioramento sul posto di lavoro;- informazioni sulle migliori modalità operative utilizzate, sui pericoli tipici accaduti, sulla basedel confronto con infortuni accaduti in organizzazioni simili;- informazioni sulle attrezzature, sui processi e sulle attività dell’organizzazione.Identificazione dei pericoli, valutazione dei rischi e controllo dei rischiI processi di identificazione del pericolo, di valutazione del rischio e di controllo del rischio, sonogli strumenti chiave per la gestione dei rischi.L’organizzazione dovrebbe predisporre una opportuna documentazione (dati, registrazioniconcernenti l’identificazione del pericolo e la valutazione e il controllo del rischio delle attivitàcorrenti) ed estendere questa documentazione per coprire nuovi sviluppi e nuove, o modificate,attività, prima che queste siano introdotte.I processi di identificazione del pericolo, di valutazione del rischio e di controllo del rischio nondovrebbero essere applicati soltanto per le normali operazioni/procedure che si svolgono negliimpianti ma anche per operazioni/procedure periodiche o occasionali (manutenzione dell’impianto,transitori).Nel caso in cui esistano specifiche procedure per il controllo di mansioni pericolosel’organizzazione è tenuta comunque ad attuare, per quella particolare operazione, i processi relativia identificazione del pericolo, valutazione e controllo del rischio.Dovrebbero essere considerati inoltre, nella stessa misura dei rischi legati alle attività proprie, ipericoli ed i rischi derivanti dalle attività dei fornitori e dei visitatori e dall’uso di prodotti/serviziofferti da esterni.Processi di identificazione del pericolo, di valutazione e di controllo del rischioI processi di identificazione del pericolo, di valutazione del rischio e di controllo del rischio,dovrebbero essere documentati e dovrebbero includere i seguenti elementi:- identificazione dei pericoli;- valutazione dei rischi con misure di controllo esistenti (o proposte) sul posto; valutazione dellatollerabilità del rischio residuo;- identificazione di ogni misura di controllo necessaria per i rischi addizionali;- valutazione per verificare se le misure di controllo dei rischi sono sufficienti per ridurre ilrischio ad un livello tollerabile.Inoltre i processi dovrebbero includere la definizione dei seguenti punti:- la natura, il tempo, lo scopo, e la metodologia da utilizzare per qualsiasi forma di identificazionedel pericolo, valutazione del rischio e controllo del rischio;- legislazione in materia di S&S applicabile e altri requisiti;- i ruoli e l’autorità del personale responsabile per l’attuazione dei processi;- la competenza richiesta e l’addestramento necessario per il personale che deve effettuare iprocessi. (A seconda dalla natura o del tipo di metodo da usare, potrebbe essere necessario perl’organizzazione utilizzare consigli o servizi esterni);- l’uso delle informazioni provenienti dalle consultazioni dei dipendenti in materia di sicurezza,dalle attività di riesame e di miglioramento (queste attività potrebbero essere di natura attiva oreattiva);- come dovrebbe essere preso in considerazione il rischio dovuto all’errore umano all’interno deiprocessi esaminati;- i pericoli derivanti da materiali, impianto o strumentazione che degrada col tempo, in particolarmodo quando questi materiali, impianto o strumentazione si trovano in magazzino.40


Azioni susseguentiA seguito dell’effettuazione dei processi di identificazione del pericolo, di valutazione del rischio edi controllo del rischio:- dovrebbe essere chiaramente evidente che qualsiasi azione preventiva o correttiva, identificatacome necessaria, debba essere monitorata per il suo tempo di adempimento;- dovrebbe essere messo a disposizione della Direzione un ritorno dai risultati, dai progressinell’adempimento delle azioni preventive o correttive, che valga come input per il riesame dellaDirezione e per stabilire obiettivi nuovi o rivisitati;- l’organizzazione dovrebbe essere in grado di determinare se la competenza del personaleaddetto a specifiche mansioni pericolose è adeguata con quella specificata attraverso il processodi valutazione del rischio;- dovrebbe essere attivato un ritorno dalle esperienze operative susseguenti per riformulare iprocessi o i dati su cui le operazioni si sono basate.Classificare le attività di lavoroIdentificare i potenziali pericoliValutare i rischiDecidere se il rischio è tollerabile(vedi tabella III per livello dirischio)Preparare il piano d’azione delcontrollo dei rischi (se necessario)(vedi tabella IV piano di controllo)Verificare l’adeguatezza del piano diazioneFigura 2 - Processo di valutazione dei rischi41


LeggermenteimprobabilePericolosoEstremamente pericolosoMoltoimprobabileRISCHIOSU<strong>PER</strong>FICIALERISCHIOTOLLERABILERISCHIO MODERATOImprobabile RISCHIO TOLLERABILE RISCHIO MODERATORISCHIOEFFETTIVOProbabileRISCHIO MODERATORISCHIOEFFETTIVORISCHIOINTOLLERABILETabella III - Livello di rischioLIVELLO <strong>DI</strong>RISCHIOSuperficialeTollerabileModeratoEffettivoIntollerabileAZIONE E TEMPINon è richiesta alcuna azione né registrazione di documenti.Non sono richiesti controlli addizionali. Potrebbe essere dataconsiderazione a soluzioni migliori per i costi, oppure amiglioramenti che non impongono costi aggiuntivi. Ilmonitoraggio è richiesto per assicurare che vengano mantenuti icontrolli.Dovrebbero essere fatti degli sforzi per ridurre i rischi ma icosti della prevenzione dovrebbero essere attentamente misuratie limitati. Le misure di riduzione dei rischi dovrebbero essereapplicate entro un tempo stabilito.Quando i rischi moderati sono associati a conseguenzeestremamente dannose, potrebbe essere necessaria un’ulteriorevalutazione per stabilire più precisamente il grado di probabilitàdel danno come base per determinare la necessità di migliorarele misure di controllo.Il lavoro non dovrebbe essere iniziato fino a quando il rischionon sia stato ridotto. Potrebbero essere stanziate considerevolirisorse per la riduzione dei rischi. Quando il rischio concernelavori in corso, dovranno essere applicate misure urgenti.Il lavoro non dovrebbe essere iniziato o continuato fino aquando il rischio non sia stato ridotto. Se non è possibile ridurreil rischio persino con risorse ingenti, il lavoro resta proibito.Tabella IV - Piano di controllo42


Riesame dell’identificazione dei pericoli, valutazione e controllo dei rischiIl processo di identificazione del pericolo, di valutazione e controllo del rischio, dovrebbe essereriesaminato dopo un certo periodo di tempo, come esposto nel documento di politica per la S&S ocome predeterminato dalla Direzione. Questo periodo può variare sulla base delle seguenticonsiderazioni:- natura del pericolo;- magnitudo del rischio;- cambiamenti dalle normali operazioni;- cambiamenti nelle attrezzature impiegate, nelle sostanze chimiche, etc.Il riesame può anche essere messo in atto se i cambiamenti all’interno dell’organizzazione pongonola questione della validità delle valutazioni esistenti. Tali cambiamenti possono includere i seguentielementi:- espansione, ristrutturazione, ridimensionamento dell’organizzazione aziendale;- rinnovo delle responsabilità;- cambiamenti di metodi di lavoro o modelli di comportamento.Elementi in uscitaDovrebbero esistere modalità procedurali (documentate) per gli elementi seguenti:- identificazione dei pericoli;- determinazione dei rischi associati con i pericoli identificati;- indicazione del livello di rischio relativo ad ogni pericolo, sua tollerabilità;- descrizione delle (o riferimento alle) misure per monitorare e controllare i rischi, in particolarequelli non giudicati tollerabili;- dove appropriato, gli obiettivi e le azioni (od altra attività supplementare) giudicata opportunaper la riduzione dei rischi e per il loro monitoraggio;- identificazione delle competenze e dei requisiti per l’addestramento necessario per l’attuazionedelle misure di controllo;- misure di controllo;- registrazioni di tali modalità procedurali.Processi relativi alle parti interessateLa Direzione dovrebbe assicurare che l’organizzazione abbia individuato i dovuti processireciprocamente accettabili per comunicare in modo efficace ed efficiente con i lavoratori e con lealtre parti interessate. L’organizzazione dovrebbe attuare e tenere aggiornati tali processi perassicurare una adeguata comprensione delle esigenze e delle aspettative da parte delle partiinteressate e per una loro traduzione in requisiti di sicurezza per l’organizzazione.Questi processi dovrebbero comprendere l’individuazione e il riesame delle attinenti informazioni edovrebbero coinvolgere in modo attivo i lavoratori e le parti interessate (attraverso informazioni diritorno da parte di entrambi, in quanto coinvolti nel servizio di sicurezza). Esempi di informazionicosì strutturate possono essere:- le esigenze dei lavoratori e/o delle altre parti interessate,- il confronto con organizzazioni dello stesso tipo,- i processi che prevedono il rispetto di disposizioni di tipo cogente.Prima di iniziare le azioni conseguenti, l’organizzazione dovrebbe avere compreso completamente irequisiti relativi ai processi. Tale comprensione (e gli impatti di essa) dovrebbe essere acquisita, inmodo reciproco, da tutte le parti coinvolte.43


Progettazione 4 per la S&SL’organizzazione deve pianificare e tenere sotto controllo la progettazione per la S&S.Durante la pianificazione della progettazione occorre stabilire:a) le fasi della progettazione,b) le attività di riesame, di verifica e di validazione adatte per ogni fase di progettazione,c) le responsabilità e l’autorità per la progettazione.L’organizzazione deve gestire le interfacce tra i diversi gruppi coinvolti nella progettazione.L’organizzazione dovrebbe integrare la sicurezza nella progettazione, nella scelta e nelladefinizione iniziale degli elementi che influenzano la S&S (processi, attrezzature, ambienti dilavoro, materiali, impianti e modalità operative, luoghi o posti di lavoro, ecc.), e documentarel’azione di prevenzione svolta.Nella definizione di ogni nuovo elemento e nella modifica di ogni elemento esistente, dovrebberoessere effettuate specifiche analisi e redatti piani tendenti anch’essi a tale integrazione. La Direzioneha la responsabilità, per tutti gli elementi in progetto, di analizzare i pericoli attinenti, di valutarne irischi conseguenti. La valutazione dei rischi dovrebbe portare a valutare eventuali possibilimalfunzionamenti. I risultati della valutazione dovrebbero essere utilizzati per stabilire ed attuare lemisure preventive per di ridurre i rischi identificati.Dati, requisiti di base, risultati per la progettazione per la S&SL’organizzazione dovrebbe identificare i dati e i requisiti di base che influenzano il processo diprogettazione per la S&S in modo da soddisfare le esigenze e le aspettative dei lavoratori e dellealtre parti interessate. Tali dati e requisiti dovrebbero essere documentati e le relative registrazioniconservate.La progettazione dovrebbe fare riferimento, laddove richiesto, alle vigenti norme tecniche e leggi inmateria di sicurezzaPossibili fonti da cui trarre i suddetti dati e requisiti sono:- politiche ed obiettivi,- sviluppi tecnologici,- informazioni dai lavoratori e dalle altre parti interessate,- informazioni di ritorno da esperienze passate,- registrazioni e dati relativi alla S&S,- modifiche nei requisiti cogenti applicabili,- esito monitoraggi,- norme internazionali o nazionali,- codici di pratica industriali,- corretto funzionamento e manutenzione delle attrezzature o dei processi.I risultati (output) della progettazione degli elementi che influenzano la S&S dovrebbero esseredocumentati ed essere espressi in modo da poter essere verificati e validati, a fronte dei dati e deirequisiti di base iniziali e della normativa vigente. I risultati della progettazione dovrebbero:- riportare le specifiche di sicurezza considerate,- riportare la valutazione dei rischi effettuata, con i criteri seguiti e con l’elenco delle misure (diprevenzione e protezione) adottate,- indicare le modalità di attuazione delle misure preventive,- indicare le classi di rischio,- indicare le metodologie di valutazione iniziale, il piano dei controlli, delle verifiche periodiche edella regolare manutenzione da effettuare,- indicare la formazione ed i requisiti richiesti ai lavoratori addetti,- indicare gli avvertimenti e le informazioni da fornire ai lavoratori.4 Il termine progettazione comprende in senso lato le fasi di progettazione e sviluppo.44


Riesame della progettazione per la S&SIn corrispondenza di appropriate fasi della progettazione dovrebbero essere pianificati e condottiriesami formali (per le piccole imprese è sufficiente un riesame) e documentati dei risultati dellaprogettazione, al fine di:a) valutare la capacità dei risultati della progettazione di ottemperare ai requisiti,b) individuare tutti i problemi e proporre le misure necessarie.A ciascun riesame della progettazione dovrebbe partecipare personale non coinvolto in taleprocesso (utenti, gestori del processo, capi reparto, altri). Le registrazioni dei risultati dei riesami edelle eventuali misure necessarie dovrebbero essere conservate.Verifica della progettazione per la S&SDovrebbero essere effettuate verifiche, in accordo con quanto pianificato, per assicurare che irisultati della progettazione siano compatibili con i relativi requisiti e dati di base. Le registrazionidei risultati delle verifiche e delle eventuali misure necessarie dovrebbero essere conservate.Validazione della progettazione per la S&SDovrebbe essere effettuata la validazione della progettazione in accordo con quanto pianificato perassicurare che l’elemento risultante dalla progettazione sia in grado di soddisfare i requisiti perl’applicazione specificata o, dove conosciuta, per quella prevista.Tenuta sotto controllo delle modifiche della progettazioneLe modifiche della progettazione dovrebbero essere identificate e le relative registrazioniconservate. Le modifiche dovrebbero essere riesaminate, verificate e validate, come opportuno, edapprovate prima della loro attuazione. Le registrazioni dei risultati delle modifiche e delle eventualimisure necessarie dovrebbero essere conservate.ProgettistiI progettisti degli elementi (processi, attrezzature, ambienti di lavoro, impianti, modalità operative,luoghi o posti di lavoro, ecc.) che influenzano la S&S sono tenuti a rispettare i principi generali diprevenzione in materia di S&S al momento delle scelte progettuali e tecniche includendo la rispondenza ai requisitiessenziali di sicurezza previsti nelle disposizioni legislative e regolamentari vigenti.Fattori che influenzano la progettazione per la S&SProcessi produttivi e attività lavorativeTra i fattori più importanti nella definizione e nella progettazione del livello di sicurezza deiprocessi produttivi e delle attività lavorative, dovrebbero essere considerati:- l’organizzazione del lavoro;- le misure precauzionali di esercizio;- le tecnologie produttive;- le conoscenza tecnico ingegneristiche;- la fidatezza;- gli interventi manutentivi;- l’impiego di appositi DPI;- l’ergonomia dei posti di lavoro;- le quantità delle sostanze o preparati chimici pericolosi (infiammabili, esplosive, tossiche enocive) utilizzate nei diversi processi produttivi;- le emissioni inquinanti degli impianti in condizioni di esercizio normale;- i guasti alle macchine ed agli impianti.Macchine, attrezzature e dispositiviTra i fattori più importanti nella definizione e nella progettazione del livello di sicurezza delle macchine, delleattrezzature e dei dispositivi, dovrebbero essere considerati:45


- le conoscenza tecnico ingegneristiche;- il layout delle macchine, ovvero la loro disposizione, lo spazio a disposizione, il flusso del lavoro;- i metodi di controllo e manutenzione;- le ispezioni delle zone pericolose della macchina, delle attrezzature e dei dispositivi;- l’accessibilità dei singoli componenti della macchina e la loro riparabilità;- le istruzioni per l’uso;- la pulizia e la lubrificazione degli organi delle macchine;- la distanza di lavoro dell’operatore dalla macchina;- le protezioni di tipo meccanico, elettrico o idraulico;- i sistemi di comando;- gli organi di segnalazione;- gli organi di controllo;- i dispositivi di interblocco.Ambienti di lavoroTra i fattori più importanti nella definizione e nella progettazione del livello di sicurezza degli ambienti di lavoro,dovrebbero essere considerati:- le vie e le uscite di emergenza;- le porte delle uscite di emergenza;- le porte dei locali di lavoro;- le porte e i portoni apribili nei due versi;- le porte scorrevoli;- le porte ed i portoni ad azionamento meccanico;- le aperture nel suolo;- le vie di circolazione, comprese scale, scale fisse e banchine e rampe di carico;- le vie di circolazione interne o all’aperto che conducono a uscite o a uscite di emergenza;- le zone di pericolo che presentano rischi di cadute dei lavoratori o rischi di cadute di oggetti;- i pavimenti dei locali;- i pavimenti degli ambienti di lavoro e dei luoghi destinati al passaggio;- gli ostacoli fissi o mobili;- i limiti minimi per l’altezza, cubatura e superficie dei locali chiusi destinati o da destinarsi al lavoro;- il livello di illuminazione;- il rumore;- il livello di igiene ambientale in genere;- le condizioni ambientali;- i gas, i vapori, le polveri o particolati, i fumi e le nebbie;- la disponibilità di aria salubre;- la conformità degli impianti elettrici;- le sostanze pericolose per il rischio di incendio;- il carico d’incendio;- i segnalatori (rivelatori ottici, rivelatori termici e pneumatici) di incendi;- i mezzi di estinzione;- le modalità di impiego dei raggi X e delle radiazioni ionizzanti e le disposizioni relative.ApprovvigionamentoL’organizzazione dovrebbe assicurarsi, attraverso controlli, collaudi od altre attività, che i prodottiapprovvigionati (dispositivi di protezione, macchinari, materie prime, consulenze, servizi, appalti,ecc.) siano conformi ai requisiti di sicurezza specificati. Il tipo e l’estensione del controllo eseguitosul fornitore e sul prodotto acquistato dovrebbe essere correlato agli effetti che il prodottoacquistato avrà sulla S&S.L’organizzazione dovrebbe effettuare una valutazione ed una selezione dei propri fornitori, secondoappositi criteri, in base alla loro capacità di fornire prodotti conformi ai requisiti di sicurezza. Leregistrazioni dei risultati di tali valutazioni e di tutte le azioni necessarie scaturite dalle valutazionidovrebbero essere conservate.46


Processo di approvvigionamentoIl DdL dovrebbe assicurare che siano predisposti ed attuati i processi di approvvigionamento per lavalutazione e per il controllo dei prodotti approvvigionati. Le modalità di valutazione dipendonoanche dal tipo e dalla classe di gravità del rischio associato al loro acquisto.Per assicurare condizioni sicure sui luoghi di lavoro dovrebbero essere presi in considerazione gliaspetti relativi a:- identificazione e riduzione dei rischi associati al prodotto approvvigionato;- individuazione tempestiva, efficace ed accurata delle esigenze e delle specifiche di sicurezza deiprodotti acquistati;- esigenze e/o criteri adottati dall’organizzazione per la verifica dei prodotti approvvigionati,- requisiti logistici,- identificazione e rintracciabilità dei prodotti;- conservazione dei prodotti;- documentazione, incluse le registrazioni;- controllo dei prodotti approvvigionati che non soddisfano i requisiti;- aspetti relativi a consegna, installazione od utilizzazione del prodotto.L’organizzazione potrebbe anche coinvolgere i fornitori nel processo di approvvigionamento (ancheper beneficiare delle conoscenze di cui essi dispongono).In particolare all’atto della scelta dei prodotti, il DdL dovrebbe prendere in considerazione:- le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro da svolgere,- i rischi presenti nel proprio ambiente di lavoro,- i rischi derivanti dall’impiego dei prodotti (è importante richiedere le schede di sicurezza).Tenuta sotto controllo dei fornitoriIl DdL dovrebbe valutare preventivamente l’idoneità tecnico-professionale dei fornitori di prodotti e servizi, prima diassegnare ordini; tale valutazione può effettuarsi anche attraverso la verifica dell’iscrizione alla CCIAA e, nel caso incui si tratti di servizi, potrebbero essere richiesti attestati, curricula, programmi di corsi sostenuti dai consulenti al finedi valutare la loro idoneità.Elementi sui quali basarsi per tenere sotto controllo i fornitori possono essere:- la valutazione delle pertinenti esperienze,- le prestazioni dei fornitori confrontate con quelle della concorrenza,- i termini di consegna dei prodotti approvvigionati e della capacità di risposta ai problemi,- le verifiche ispettive sui loro (eventuali) sistemi gestionali,- la valutazione della loro capacità potenziale a fornire i prodotti richiesti nei tempi stabiliti,- il controllo delle referenze del fornitore e dei dati disponibili relativi alla soddisfazione dei loroclienti,- le valutazioni di natura economico-finanziaria,- le capacità dei fornitori a fornire servizi, assistenza, installazione,- la consapevolezza e la conformità del fornitore ai requisiti di tipo cogente,- le capacità logistiche del fornitore, comprese la localizzazione e le risorse,- la collocazione e il ruolo del fornitore nella comunità e la sua immagine esterna.AttuazioneL’attuazione del sistema di gestione per la S&S prevede che siano definiti, mantenuti edocumentati:• i programmi,• le procedure e le istruzioni di lavoro,• i controlli operativi,necessari per soddisfare la politica, gli obiettivi ed i requisiti per la S&S definiti dal sistema digestione stesso.47


ProgrammaL’organizzazione dovrebbe stabilire e mantenere un programma documentato di gestione della S&S(che includa responsabilità ed autorità designate, mezzi, tempi per raggiungere gli obiettivi).Tale programma dovrebbe essere riesaminato a intervalli regolari e pianificati, anche per tenerconto di cambiamenti relativi ad attività, prodotti, servizi, condizioni operative dell’organizzazione.Possono essere previsti in esso anche specifici piani di formazione.Dovrebbe essere contemplata la consultazione del RLS e dei lavoratori interessati direttamente daicambiamenti previsti.Elementi in entrata per il programma di gestione della S&SSono essenzialmente:- la politica per la S&S,- gli obiettivi per la S&S,- il riesame dei requisiti di tipo legale e degli altri requisiti,- i risultati dell’identificazione dei pericoli, della valutazione e del controllo dei rischi,- i dettagli della produzione dell’organizzazione o dei processi di realizzazione dei servizi,- le informazioni derivanti:o dalla consultazione dei dipendenti in materia di sicurezza,o dalle aspettative delle parti interessate,o dai riesamio dalle attività di miglioramento,- la disponibilità delle risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi per la S&Sdell’organizzazione.Elementi in uscita per il programma di gestione della S&SSono costituiti dalla documentazione relativa ai programmi di gestione della S&SProcedure ed istruzioni di lavoroDovrebbero essere stabilite e mantenute procedure ed istruzioni di lavoro per qualsiasi processo eattività che abbia influenza su S&S dei lavoratori, in quanto strumento essenziale per attuare ilsistema di gestione per la S&S.Il DdL è tenuto ad assicurarsi che i lavoratori seguano tali procedure ed istruzioni. A tale scopo essedovrebbero essere:- disponibili dove richiesto,- comprensibili da chi ne fa uso,- dettagliate in funzione del livello di criticità dell’attività lavorativa e del livello di competenzadel personale addetto,- leggibili,- aggiornate.In particolare il DdL si assicura che le procedure e le istruzioni di lavoro stabilite vengano seguite al fine di:• adottare le misure appropriate per ovviare ai rischi riscontrati in base alla valutazione dei rischi (es.manipolazione prodotti chimici);• attuare le misure tecniche ed organizzative adeguate per ridurre al minimo i rischi connessi all’uso delleattrezzature di lavoro da parte dei lavoratori e per impedire che dette attrezzature di lavoro possano essereutilizzate per operazioni e secondo condizioni per le quali non sono adatte;• prendere le misure necessarie affinché le attrezzature di lavoro siano installate in conformità alle istruzioni delfabbricante, utilizzate correttamente, oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo larispondenza ai requisiti e siano corredate, ove necessario, da apposite istruzioni d’uso;• assicurare che:o le attrezzature di lavoro siano utilizzate dai lavoratori all’uopo incaricati;o in caso di riparazione, di trasformazione o manutenzione, il lavoratore interessato sia qualificato inmaniera specifica per svolgere tali compiti;• provvedere affinché per ogni attrezzatura di lavoro a disposizione, i lavoratori incaricati dispongano di ogniinformazione e di ogni istruzione d’uso necessaria in rapporto alla sicurezza e relativa:48


o alle condizioni di impiego delle attrezzature anche sulla base delle conclusioni eventualmente trattedalle esperienze acquisite nella fase di utilizzazione delle attrezzature di lavoro;o alle situazioni anormali prevedibili;• adottare le misure alternative nel caso in cui il rischio sul luogo di lavoro non sia tollerabile, a causa di vincoliurbanistici o architettonici che non consentono un livello di sicurezza accettabile;• assicurare che i lavoratori si sottopongono ai programmi di formazione o di addestramento previsti dal DdL;• permettere l’utilizzo delle attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori conformementeall’informazione, alla formazione ed all’addestramento ricevuti;• conservare correttamente le attrezzature da lavoro;• evitare che vengano apportate modifiche alle attrezzature di lavoro senza autorizzazione;• segnalare in maniera tempestiva difetti ed inconvenienti nelle attrezzature di lavoro;• utilizzare in maniera corretta ed efficace i DPI;• garantire che i DPI siano adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;• garantire che i DPI siano adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, e tengano conto delle esigenzeergonomiche e di salute dei lavoratori;• evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori e ricorrere ai mezziappropriati.Controllo operativoDovrebbero essere stabilite e mantenute opportune disposizioni per assicurare l’efficaceapplicazione dei controlli e delle misure, per il controllo dei rischi operativi, per soddisfare lapolitica e gli obiettivi per la S&S, per conformarsi ai requisiti di sicurezza (prioritari quelli di tipolegale).Elementi da tener presente per stabilire le misure di controllo da adottare sono:- la politica e gli obiettivi per la S&S,- i risultati dell’identificazione dei pericoli e della valutazione dei rischi,- le procedure operative interne (considerare gli esempi riportati nel paragrafo precedente),- i requisiti legali identificati e gli altri.Dovrebbero essere stabilite procedure per controllare i rischi identificati (inclusi quelli chepotrebbero essere introdotti da fornitori o visitatori), documentarli in esempi o simulazioni dovevenga indicato come una omissione di fatto potrebbe indurre ad incidenti, infortuni o altredeviazioni dalla politica e dagli obiettivi per la S&S. Le procedure per il controllo dei rischidovrebbero essere riesaminate periodicamente e se necessario dovrebbero essere modificate.Può essere necessario tenere conto, nelle procedure, di situazioni dove il rischio si estende ai clientio a parti esterne all’edificio/aree di controllo. Ciò può accadere, per esempio, quando i dipendentidell’organizzazione stanno lavorando su un luogo del cliente. In tali circostanze potrebbe esserenecessario consultare le parti esterne.Tipiche aree nelle quali si verificano rischi possono essere quelle relative a:• Materiali pericolosi (le misure di controllo consisteranno in identificazione degli incarichirischiosi, approvazione di metodi di lavoro, qualificazione di personale, procedure percontrollare l’ingresso e l’uscita del personale dai luoghi di lavoro pericolosi).• Mantenimento in sicurezza di impianti e attrezzature (che possono essere sistemi di arresto,rivelatori di fuoco, sorgenti radiologiche, attrezzature per la movimentazione quali gru,carrelli od altri dispositivi di sollevamento); saranno applicate misure perl’approvvigionamento, il controllo, la manutenzione, sarà prescritto l’uso dei DPI, sarannoattivati i collaudi e le ispezioni).Tenuta sotto controllo dei dispositivi di monitoraggio e misurazioneL’organizzazione dovrebbe mantenere sotto controllo le apparecchiature e la strumentazioneutilizzata per il monitoraggio e la misurazione delle condizioni di sicurezza dei processi e degliambienti di lavoro. Sono necessarie a tal fine procedure per la taratura (che includano la riferibilitàa campioni internazionali o nazionali, l’identificazione, le registrazioni, etc.) e la manutenzione ditali dispositivi.49


Nel caso in cui siano presenti apparecchiature non conformi ai requisiti dovrebbero essere adottateazioni appropriate per esse.I dispositivi per le misurazioni che sono usati per valutare le condizioni di S&S (quali ad es.fonometri, luxmetri, manometri, termometri, dosimetri, sensori, etc.) dovrebbero essere identificatie classificati nell’elenco “strumentazione di sicurezza”, gestito dal RSPP.La precisione di questi dispositivi dovrebbe essere nota. I dispositivi utilizzati per le misurazioni disicurezza dovrebbero essere mantenuti e conservati in maniera appropriata e dovrebbero essereidonei nel fornire misure aventi la precisione richiesta.Per le tarature critiche o complesse dovrebbero essere preparate delle specifiche procedure.Le registrazioni di tutte le tarature, delle attività di manutenzione e dei risultati dovrebbero essereconservate. Le registrazioni dovrebbero fornire i dettagli delle misurazioni, prima e dopo glieventuali aggiustamenti.Lo stato di taratura dei dispositivi di misurazione dovrebbe essere chiaramente identificabile dagliutilizzatori. I dispositivi di misurazione, per i quali non si conosce lo stato di taratura o per i qualiesiste una condizione di non conformità ai requisiti, non dovrebbero essere utilizzati ma dovrebberoessere chiaramente etichettati, con cartellino, o marcati in altra maniera, per prevenirne l’utilizzo.Tale marcatura dovrebbe essere indicata in apposite procedure scritte. Le procedure dovrebberoincludere un piano di azione per i dispositivi non conformi. Le non conformità emerse potrannoessere notificate al RSPP.I dispositivi di misurazione utilizzati dai fornitori dovrebbero essere soggetti agli stessi controlli acui sono soggetti i dispositivi propri. Ai fornitori dovrebbe essere richiesto di assicurare che i lorodispositivi siano conformi ai requisiti. Prima di iniziare il lavoro, i fornitori dovrebbero fornire unacopia delle registrazioni dei controlli di taratura per le strumentazioni considerate critiche (secondocriteri stabiliti). Nel caso in cui sono necessarie mansioni richiedenti una formazione specifica, ilfornitore dovrebbe mettere a disposizione le relative registrazioni di formazione per consentirne illoro esame.Gestione delle emergenzeL’organizzazione dovrebbe sviluppare e mantenere piani e procedure per l’identificazione dipotenziali pericoli ed incidenti (anche potenziali) relativi alle situazioni di emergenza (es. incendio,esplosione, fuoriuscita di prodotti chimici, ecc.), per l’attuazione delle azioni conseguenti (al fineanche di migliorarne gli effetti) e per prevenire e attenuare le probabili lesioni e danni che possonoessere associate a queste.Piani e procedure per la preparazione e la reazione alle emergenze dovrebbero essere riesaminate, inparticolare dopo l’accadimento di incidenti od a seguito del verificarsi di situazioni di emergenza.Tali procedure andrebbero periodicamente controllate.In particolare, il DdL deve:- consultare il RLS per la designazione preventiva dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure diprevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, disalvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza;- assicurare che i lavoratori addetti alle emergenze siano adeguatamente formati, in numero sufficiente e in possessodelle attrezzature adeguate;- adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché ilavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;- informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischiostesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;- astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in unasituazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;- adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e della evacuazione dei lavoratori, nonché per il casodi pericolo grave e immediato. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensionidell’organizzazione e al numero delle persone presenti.Inoltre il DdL, sentito il medico competente, deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e diassistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo inecessari rapporti con i servizi esterni anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.50


Il SPP deve proporre al DdL il piano di formazione e di addestramento alle emergenze, che deve essere periodicamenteaggiornato. Il SPP deve organizzare per i lavoratori addetti alle emergenze la formazione necessaria per affrontare lesituazioni di emergenza.Elementi in entrata per la gestione delle emergenzeGli elementi da prendere in considerazione sono:- il documento di analisi dei rischi;- i rapporti con gli enti pubblici, competenti in materia di pronto soccorso, antincendio e gestionedell’emergenza;- la disponibilità di servizi per le emergenze nelle vicinanze e le disposizioni concordate in meritoalle consultazioni;- i requisiti (inclusi quelli di tipo cogente);- l’esperienza accumulata in proprio da precedenti incidenti, infortuni e situazioni d’emergenza;- l’esperienza (per precedenti incidenti, infortuni e/o situazioni d’emergenza) di organizzazionisimili;- il riesame delle emergenze, delle esercitazioni pratiche effettuate, dei risultati delle azionisusseguenti.Gli elementi in entrata comprendono i piani d’emergenza, le attrezzature per l’emergenza, leesercitazioni pratiche.Elementi caratterizzanti la gestione delle emergenzeComprendono i piani d’emergenza, le attrezzature relative, le esercitazioni pratiche.Piano di emergenzaIl piano di emergenza dovrebbe tracciare le azioni da prendere quando si presentano specifichesituazioni di emergenza, e dovrebbe includere:- identificazione dei potenziali incidenti e emergenze;- identificazione delle persone che devono assumere il controllo durante le emergenze;- dettagli delle azioni che devono essere prese dal personale durante un’emergenza, incluse quelleazioni che devono essere prese dal personale esterno che si trova nel luogo dell’emergenza,quali fornitori o visitatori;- responsabilità, autorità e doveri del personale con specifici ruoli durante l’emergenza (es.addetti all’antincendio, staff di pronto soccorso);- procedure di evacuazione;- identificazione e localizzazione dei materiali pericolosi, e delle azioni di emergenza richieste;- interfaccia con i servizi esterni per le emergenze;- comunicazioni con gli enti istituzionali;- comunicazioni con i vicini e con il pubblico;- protezione delle registrazioni essenziali e delle attrezzature;- disponibilità delle informazioni necessarie durante l’emergenza (disegni del layout degliimpianti, dati sui materiali pericolosi, procedure, istruzioni di lavoro e numeri telefonici dacontattare).Il coinvolgimento di eventuali soggetti esterni nelle attività di gestione delle emergenze dovrebberoessere chiaramente documentati. Inoltre nel caso di realtà, considerate ad incidente rilevante, èfondamentale l’informazione ed il coinvolgimento delle parti interessate adiacenti all’azienda.Attrezzatura per l’emergenzaL’attrezzatura necessaria per le emergenze dovrebbe essere identificata, e disponibile in quantitàadeguata. Questa attrezzatura dovrebbe essere testata periodicamente (attraverso un programmaperiodico di manutenzione e verifica efficienza) per garantire la sua continua capacità operativa.51


Esempi di attrezzature per le emergenze sono i sistemi di allarme, l’illuminazione e l’energiad’emergenza, i mezzi di fuga, le attrezzature per combattere il fuoco; le attrezzature di primosoccorso (incluse le stazioni per il lavaggio degli occhi, le docce d’emergenza, ecc.);Esercitazioni praticheLa formazione per le emergenze dovrebbe prevedere anche l’attività di esercitazione pratica al finedi testare regolarmente le capacità di reazione dei piani, anche in relazione alle loro parti critiche.Le esercitazioni pratiche dovrebbero essere effettuate secondo un predeterminato programma.Le esercitazioni possono essere realizzate anche con simulazioni che siano il più possibilerealistiche (le esercitazione fatte invece “a tavolino” possono costituire utile elemento per ilprocesso di pianificazione).Dai risultati delle esercitazioni è possibile trarre valutazioni circa i cambiamenti da apportare.In sede di riesame direzionale è opportuno commentare l’esito delle esercitazioni indicando punti diforza e di debolezza.Dovrebbe inoltre essere incoraggiata la partecipazione dei servizi di emergenza esterni, alleesercitazioni pratiche, in modo appropriato e fattibile.Elementi in uscita dalla gestione delle emergenzeQuesti includono:- piani e procedure d’emergenza documentate;- liste delle attrezzature per le emergenze;- registrazioni dei collaudi delle attrezzature per le emergenze;- esercitazioni pratiche;- riesami e registrazioni delle esercitazioni pratiche;- comunicazioni alle parti interessate;- raccomandazioni provenienti dai riesami.52


MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTOGeneralitàL’organizzazione dovrebbe pianificare ed attuare i processi di monitoraggio, di misurazione, dianalisi e miglioramento necessari ad assicurare che:- il sistema di gestione per la S&S risponda ai requisiti richiesti;- i rischi siano tenuti sotto controllo;- i programmi di coinvolgimento, formazione, addestramento, comunicazione e consultazione peri lavoratori e per le altre parti interessate siano efficaci;- sia attuato il miglioramento del sistema di gestione per la S&S.Aspetti da prendere in considerazioneSulle misurazioni, sulle analisi e sul miglioramento si possono fare le seguenti considerazioni:a) i dati ottenuti dalle misurazioni dovrebbero essere convertiti in informazioni e conoscenze;b) le misurazioni, le analisi e il miglioramento dei processi dovrebbero essere utilizzati per stabilirequali sono le priorità per l’organizzazione;c) i metodi di misurazione adottati dall’organizzazione dovrebbero essere riesaminatiperiodicamente;d) il confronto con le altre aziende dello stesso tipo su singoli processi dovrebbe essere utilizzatocome strumento per migliorare la sicurezza dei processi;e) la sorveglianza sanitaria dei lavoratori dovrebbe essere considerata fondamentale per lavalutazione delle condizioni di salute dell’organizzazione;f) l’utilizzazione di misure e le informazioni di ritorno sono essenziali per l’organizzazione edovrebbero essere alla base del miglioramento delle condizioni e del coinvolgimento del propriopersonale; tali informazioni dovrebbero essere tenute aggiornate e dovrebbe essere definita conchiarezza la loro funzione;g) dovrebbero essere utilizzati strumenti appropriati per diffondere le informazioni ricavate dalleanalisi e dalle misurazioni;h) l’utilizzazione di tecniche statistiche appropriate o di altre tecniche può aiutare a comprendere levariazioni (al fine di tenerle sotto controllo) sia per processi che per misurazioni.Monitoraggio e misurazioniDovrebbero essere stabilite e mantenute opportune procedure per misurare periodicamente lecondizioni di S&S.Il DdL dovrebbe assicurarsi che siano utilizzate opportune metodologie per individuare le aree dimiglioramento delle prestazioni del sistema di gestione per la S&S quali:- le ispezioni;- le verifiche ispettive interne;- i monitoraggi negli ambienti di lavoro;- la sorveglianza sanitaria;- l’autovalutazione.Un sistema di gestione per la S&S dovrebbe comprendere:- monitoraggi attivi: usati per controllare la conformità di attività relative alla sicurezza (adesempio attività di monitoraggio della frequenza e dell’efficacia delle ispezioni per lasicurezza);- monitoraggi reattivi: usati per investigare, analizzare e registrare gli insuccessi del sistema digestione per la S&S, inclusi gli incidenti, gli infortuni, i casi di guasto;La conduzione dei monitoraggi deve essere attuata da parte di personale interno / esterno dotato diopportuna formazione, competenza ed in conformità ai requisiti legislativi (ove previsti).53


I dati del monitoraggio attivo e reattivo sono spesso utilizzati per stabilire se gli obiettivi per lasicurezza sono stati raggiunti.I monitoraggi andrebbero effettuati nuovamente ogniqualvolta vengono modificati i processiproduttivi (es. introduzione di nuovi macchinari, modifica del layout, impiego di nuovi prodottichimici).Elementi in ingresso per il monitoraggio e la misurazioneSono prevalentemente:- i risultati dell’identificazione dei pericoli, della valutazione e del controllo dei rischi;- i requisiti legislativi, i regolamenti, le norme di buona tecnica;- le procedure per il trattamento delle non conformità;- i dispositivi per effettuare i test e le registrazioni di taratura;- le registrazioni sulla formazione (incluse quelle relative alla formazione dei fornitori);- i rapporti della Direzione.Metodi di misurazionePossono consistere ovvero possono tener conto di:- risultati dei processi di identificazione del pericolo, valutazione e controllo del rischio;- ispezioni sistematiche dei posti di lavoro usando liste di controllo;- ispezioni di sicurezza;- valutazioni a priori di nuovi macchinari, dispositivi, attrezzature, materiali, sostanze chimiche,tecnologie, processi, procedure o modalità di lavoro;- test di sicurezza: esami di specifici aspetti della S&S (es. rumore, amianto, polveri, vibrazioni);- test ambientali;- disponibilità di personale con esperienza riconosciuta in materia di sicurezza ovvero in possessodi formali qualificazioni;- test comportamentali;- analisi della documentazione e delle registrazioni;- confronto con organizzazioni simili circa l’uso di buone tecniche per la sicurezza;- esami per testare le attitudini del personale nei confronti del sistema di gestione per la S&S.Oggetto e frequenza del monitoraggio dovrebbero essere definiti in base al livello di rischio. Lafrequenza delle ispezioni degli impianti o dei macchinari può essere stabilita da leggi (relative adesempio ad impianti a pressione, apparecchi di sollevamento). Un programma di ispezione (basatosui risultati dell’identificazione del pericolo e della valutazione del rischio, sulle disposizionilegislative e/o sui regolamenti) dovrebbe essere preparato come parte integrante del sistema digestione per la S&S.IspezioniDispositivi. I dispositivi dovrebbero essere ispezionati e dovrebbero essere oggetto di ispezioni.Dovrebbe essere compilato un inventario degli stessi.Condizioni di lavoro. Dovrebbero essere stabiliti e documentati i criteri che specificanol’accettabilità delle condizioni di sicurezza relative ai luoghi di lavoro. A intervalli stabiliti idirigenti dovrebbero eseguire le ispezioni sulla base di criteri assegnati (ad es. con utilizzo di liste dicontrollo).Registrazioni delle ispezioni. Dovrebbe essere tenuta una registrazione di ogni ispezione disicurezza effettuata. Registrazioni delle ispezioni per la sicurezza, dei turni, delle indagini, e delleverifiche interne del sistema di gestione per la S&S dovrebbero essere analizzate per identificarecause di non conformità o pericoli di natura ripetitiva. Dovrebbero essere prese opportune azionipreventive. Condizioni di sicurezza al di sotto di standard prefissati o situazioni di carenza disicurezza (e relativi parametri) identificati durante le ispezioni dovrebbero essere documentati comenon conformi, valutati come rischi e risolti in base alle procedure riguardanti le non conformità.54


Tecniche statistiche od altre teorie analiticheL’esigenza di ricorrere a tali tecniche (con assicurazione che siano basate su principi scientificivalidi) dovrebbe essere definita da parte del RSPP.Per esse dovrebbero inoltre essere disponibili specifiche linee guida documentate affinché sianoutilizzate nelle circostanze e nei luoghi appropriati.Attraverso questi strumenti è possibile esaminare andamenti (es. indicatori del S&S) e documentareil miglioramento delle performance.Elementi in uscita dal monitoraggio e dalla misurazioneSono costituiti da:- procedure per il monitoraggio e per le misurazioni,- registrazioni dei monitoraggi,- programmi di ispezione e liste di controllo,- liste dei dispositivi critici,- liste di controllo per le ispezioni dei dispositivi,- condizioni standard sui luoghi di lavoro e liste di controllo per le ispezioni,- liste dei dispositivi di misurazione,- procedure di misurazione,- schemi di taratura e registrazioni di taratura,- attività di manutenzione e risultati,- liste di controllo compilate, relazioni delle ispezioni,- relazioni sulle non conformità,- evidenza dei risultati ottenuti in seguito all’attuazione delle procedure.Verifiche ispettive interne (v.i.i.) del sistema di gestione per la S&SVedere per completezza anche “Riesame da parte della Direzione”Dovrebbero essere stabiliti e mantenuti programmi e procedure per l’effettuazione delle v.i.i., alfine di assicurare che il sistema di gestione per la S&S:- sia attuato e mantenuto in modo appropriato,- dia efficacia in merito alla politica ed agli obiettivi da perseguire in materia di S&S,- siano stati effettuati i riesami di precedenti v.i.i.,- si provveda all’invio dei risultati di esse alla Direzione.In generale il programma delle v.i.i. sarà basato sui risultati della valutazione dei rischi e suirisultati di precedenti v.i.i..In particolare l’attività di verifica dovrebbe valutare i seguenti elementi oggettivi:- registro infortuni,- valutazione ispettiva sulla attuazione delle procedure,- valutazione dello stato di implementazione del sistema S&S,- verbale della riunione periodica del SPP,- attuazione del programma delle misure di prevenzione,- azioni correttive e preventive intraprese,- stato di attuazione del piano di formazione.La scelta dei valutatori (composto da personale interno ovvero esterno con selezione) e laconduzione delle v.i.i. è affidata al RSPP. I valutatori dovrebbero assicurare la competenza,l’obiettività e l’imparzialità del processo di verifica e perciò è bene che non effettuino v.i.i. sulproprio lavoro.Le responsabilità e i requisiti per la pianificazione e la conduzione delle v.i.i., per ladocumentazione dei loro risultati e per la conservazione delle relative registrazioni, dovrebbero55


essere precisati in una procedura documentata. Le procedure conterranno anche scopi, frequenza,criteri, metodologie e competenze per la conduzione delle v.i.i..Sarà compito dei responsabili delle aree sottoposte a v.i.i. assicurare che vengano adottate azioninecessarie per l’eliminazione delle non conformità rilevate e delle loro cause. Le azioni successivedevono prevedere la verifica dell’attuazione delle azioni predisposte e la comunicazione dei risultatidi questa verifica.A seguito dei risultati delle v.i.i. sarà cura dei responsabili delle aree interessate adottare opportuneazioni di miglioramento.Nota: le v.i.i. non dovrebbero essere confuse con altre ispezioni per la S&S.Processo delle v.i.i.Le v.i.i. dovrebbero essere condotte come un processo definendo elementi in ingresso, attività edelementi in uscita.Elementi in ingressoGli elementi in ingresso da analizzare e da tenere in considerazione per il processo delle v.i.i. sono:- il documento di dichiarazione della politica per la S&S dell’organizzazione;- gli obiettivi per la S&S;- le procedure per la sicurezza e le istruzioni di lavoro;- l’identificazione dei pericoli, la valutazione ed i risultati del controllo dei rischi;- la legislazione e le norme di buona tecnica;- i rapporti di non conformità;- le eventuali segnalazioni degli enti preposti alla sorveglianza;- le procedure per le v.i.i.;- la competenza e l’indipendenza dei valutatori interni/esterni;- le procedure per le non conformità.Attività ed aspetti relativi alle v.i.i.Le v.i.i. dovrebbero essere condotte secondo disposizioni pianificate. E’ possibile indire verifichenon pianificate, da parte del DdL o del RSPP, nei casi in cui si presume che esistano condizioni dinon corretta applicazione del sistema di gestione per la S&S tali da richiedere un interventoimmediato, ovvero nei casi di integrazione di verifiche conseguenti all’attuazione di azionicorrettive.Le v.i.i. dovrebbero essere effettuate soltanto da personale competente e indipendente.Per effettuare le verifiche ispettive interne dovrebbe essere preparato un piano annuale.Le v.i.i. del sistema di gestione per la S&S dovrebbero coprire la totalità delle operazioni di cui alsuddetto sistema di gestione.La frequenza e la copertura delle v.i.i. dovrebbero tener conto:- dei rischi connessi con eventuali omissioni di elementi del sistema di gestione,- dei dati a disposizione (relativi alle prestazioni del sistema),- degli output derivanti dai riesami della Direzione,- dell’estensione dei cambiamenti a cui è soggetto il sistema di gestione,- dell’ambiente in cui esso opera.Affinché le v.i.i. siano efficaci, è necessario il consenso pieno del DdL per la loro attuazione.Il DdL dovrebbe considerare quanto emerge (anche in forma di raccomandazioni) dalle v.i.i. e, diconseguenza, attuare adeguate azioni, entro un tempo determinato.Le v.i.i. possono essere effettuate da una o più persone. Un approccio di squadra consente diallargare il coinvolgimento, migliora la cooperazione ed agevola la partecipazione di specialistiqualificati.56


I valutatori dovrebbero essere indipendenti (rispetto alle aree o alle attività che devono esseresottoposte a v.i.i.), competenti ed avere esperienza e conoscenza degli standard e dei relativi sistemiche stanno verificando.Inoltre i valutatori dovrebbero avere accesso ad informazioni e documenti relativamente all’oggettodel loro esame. A tale scopo dovrebbero essere preventivamente formati e dotati di strumenti guida(liste di riscontro, liste di controllo, formulari) per l’acquisizione degli elementi di valutazione.Le v.i.i. dovrebbero assicurare che un campione rappresentativo delle attività essenziali siaverificato e che il personale interessato (incluso il RLS, dove appropriato) sia intervistato. Larelativa documentazione dovrebbe essere esaminata.I dati sui quali basare le v.i.i. possono riguardare:- la documentazione del sistema di gestione per la S&S;- il documento della dichiarazione della politica per la S&S;- gli obiettivi per la S&S;- le procedure per le emergenze e per la S&S;- le autorizzazioni per i sistemi di lavoro e per le procedure;- i verbali delle riunioni per la S&S;- le relazioni e le registrazioni degli infortuni/incidenti;- i registri ed i certificati di tipo cogente;- le registrazioni dell’addestramento e della formazione;- le relazioni di precedenti v.i.i.;- le azioni correttive richieste;- i rapporti di non conformità.Dove è possibile, dovrebbero essere effettuati controlli sulle procedure delle v.i.i..La relazione (datata e firmata) dovrebbe contenere i seguenti elementi:- obiettivi e scopo delle v.i.i.;- particolari del piano delle v.i.i., l’identificazione dei membri della squadra di verifica, i datidelle v.i.i. ed identificazione delle aree soggette a verifica;- identificazione dei documenti di riferimento utilizzati per effettuare le v.i.i.;- dettagli delle non conformità identificate;- capacità del sistema di gestione di raggiungere gli obiettivi per la S&S stabiliti;- distribuzione della relazione finale delle v.i.i. (considerando il requisito della riservatezza).Elementi in uscitaGli elementi tipici in uscita da un processo di v.i.i. sono:- piani/programmi delle v.i.i.;- procedure per le v.i.i.;- relazioni delle v.i.i., incluse le relazioni di non conformità, le raccomandazioni e le azionicorrettive richieste;- l’evidenza oggettiva per la Direzione dei risultati delle v.i.i..Sorveglianza sanitariaLa sorveglianza sanitaria dovrebbe essere effettuata dal medico competente e dovrebbe comprendere:- accertamenti preventivi intesi a constatare l’assenza di controindicazioni al lavoro cui i lavoratori sono destinati, aifini della valutazione della loro idoneità alla mansione specifica;- accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità allamansione specifica.Le registrazioni della sorveglianza sanitaria dovrebbero essere riportate su apposite cartelle sanitarie. La cartellasanitaria e dei rischi di ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria dovrebbe essere custodita dal DdL pressol’organizzazione, con salvaguardia del segreto professionale e rispetto dei requisiti sulla privacy.57


AutovalutazioneIl DdL dovrebbe esaminare l’opportunità di pianificare ed effettuare l’autovalutazione 5 , al fine difornire elementi circa l’efficacia, l’efficienza ed il miglioramento del sistema di gestione per laS&S. lo scopo dell’autovalutazione è quello di fornire all’organizzazione una guida basata sui fattiper individuare dove investire risorse per il miglioramento. Può esser anche utile per misurare iprogressi verso gli obiettivi e pere riconfermare la validità di tali obiettivi.L’autovalutazione può essere utilizzata per un confronto con le prestazioni di altre organizzazioni.L’autovalutazione non dovrebbe essere considerata come un’alternativa alle verifiche ispettive.Monitoraggio e misurazione della soddisfazione delle parti interessateL’organizzazione dovrebbe individuare informazioni circa le misure che sono richieste persoddisfare le esigenze delle parti interessate (includendo in esse anche i lavoratori), per quantoattiene ai processi legati agli aspetti di S&S.Tali misure possono essere rilevate, ad esempio, attraverso sondaggi riguardanti:- le opinioni su come sono soddisfatte le esigenze e le aspettative in merito a S&S,- le capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti,- il coinvolgimento in esercitazioni di gestione emergenza,- la valutazione dei fornitori ed al modo di gestire il rapporto con essi.Analisi e tenuta sotto controllo degli incidenti, degli infortuni e delle non conformitàNell’ambito di un’organizzazione, in caso di incidenti, infortuni, non conformità in generale, ènecessario che siano definite opportune procedure per il loro trattamento, per le indagini daespletare in seguito al verificarsi di tali eventi, per ulteriori azioni da intraprendere per limitare leconseguenze, per l’attivazione delle opportune azioni correttive e preventive al riguardo.Incidenti, infortuni e non conformità dovrebbero essere classificati in base a:- gravità o tempo di assenza per malattie/infortuni;- tipo di lesione, parte del corpo, attività coinvolta, agente coinvolto, giorno, ora;- tipo e ammontare del danneggiamento dei beni;- tipo di cause;Le registrazioni relative alle riparazioni costituiscono un indicatore in caso di danni causati daincidenti/infortuni non segnalati.I dati o le informazioni provenienti dalla rilevazione di incidenti ed infortuni sono utili indicatoriper testare le condizioni di sicurezza. Occorre, tuttavia, nel loro utilizzo, tener conto di:- difficoltà nel definire la tendenza reale;- influenza di fattori estranei a quelli propri legati all’infortunio (lavoro ripetitivo, relazioni tradirigenti/dipendenti insoddisfacenti);- scarsa attendibilità derivante dai rapporti sugli incidenti;Nell’analisi e tenuta sotto controllo di incidenti, infortuni e non conformità, si terrà conto deiseguenti elementi di ingresso:- le procedure di cui sopra;- il piano di emergenza;- le relazioni sull’identificazione del pericolo, valutazione e controllo del rischio;- le relazioni delle v.i.i. (incluse le relazioni sulle non conformità);- le relazioni su incidenti, infortuni;- le relazioni sulla manutenzione e sui servizi.5 Per una linea guida all’autovalutazione si prenda a riferimento l’Appendice A della ISO 9004:2000 - “Sistemi digestione per la qualità - Linee guida per il miglioramento delle prestazioni”.58


ProcedureLe procedure dovrebbero:- definire le responsabilità (per segnalazioni e trattamento);- applicarsi a tutto il personale (dipendenti, lavoratori temporanei, personale dei fornitori,visitatori e qualsiasi altra persona sul luogo di lavoro);- prendere in considerazione i beni danneggiati;- definire chiaramente l’azione da intraprendere a seguito della rilevazione di una non conformità;- definire il processo per la notifica delle non conformità rilevate (destinatari quali il direttosuperiore, il SPP, il DdL, il RLS);- prevedere il coordinamento con il piano di emergenza;- definire il livello dello sforzo dell’indagine in relazione al danno reale o potenziale (includere laDirezione nelle indagini relative ad infortuni seri);- indicare i mezzi utilizzati per la registrazione delle informazioni reali e dei risultati delleindagini, con definizione dei luoghi di conservazione e delle relative responsabilità;- definire le modalità per la conduzione delle indagini (tipo di eventi, scopi delle indagini,soggetti coinvolti, cause principali di non conformità, modalità per le interviste a testimoni).Risultati dell’analisi degli incidenti, infortuni e non conformitàDovrebbe essere valutata l’efficacia delle indagini svolte. La valutazione dovrebbe essere obiettivae dovrebbe produrre un risultato quantitativo se possibile.A seguito delle indicazioni provenienti dalle indagini, si rende necessario:- identificare le cause principali delle carenze del sistema di gestione per la S&S;- rappresentare graficamente gli andamenti nel tempo;- comunicarne le risultanze alla Direzione ovvero ad altre parti interessate;- includere tali risultanze nei processi di riesame;- monitorare l’attuazione dei controlli volti a sanare le situazioni di rischio nonché la loroefficacia nel tempo;- tener conto dei dati di ritorno per applicazioni in altri settori ed aree di produzione.Conservazione delle registrazioniLa documentazione dovrebbe essere appropriata al livello dell’azione correttiva.Relazioni (ed eventuali suggerimenti) dovrebbero essere spediti al SPP ed al RLS per l’analisi el’archiviazione.L’organizzazione dovrebbe mantenere un registro di tutti gli incidenti, includendo anche gliinfortuni che, potenzialmente, potrebbero arrecare conseguenze significative per la S&S.Elementi in uscitaGli elementi in uscita dall’analisi e dalla gestione degli incidenti, degli infortuni e delle nonconformità, includono:- aggiornamento procedure;- rapporti relativi a non conformità;- registro delle non conformità;- relazioni di indagini, aggiornamenti su identificazione del pericolo e valutazione/controllo delrischio;- elementi da prendere in considerazione per il riesame della Direzione (quali linee di tendenzarisultate negative ed utili per avviare il miglioramento, per ridimensionare obiettivi o pernecessità di risorse);- valutazioni dell’efficacia circa le azioni correttive e preventive intraprese.Nota: Le analisi dovrebbero essere inviate, almeno annualmente, al DdL e incluse nel riesame della Direzione.59


Analisi dei datiL’organizzazione dovrebbe individuare, raccogliere ed analizzare i dati (derivanti da misurazioni,informazioni, altre fonti), utilizzando anche le tecniche statistiche, per dimostrare l’adeguatezza el’efficacia del sistema di gestione per la S&S e per valutare dove possono essere apportatimiglioramenti al sistema e benefici per i lavoratori e per le parti interessate coinvolte nel sistema digestione per S&S.Dall’analisi dei dati è possibile trarre elementi per l’individuazione delle cause principali deiproblemi (esistenti o potenziali) e quindi per orientare le decisioni da prendere in merito alla lorosoluzione.In particolare, da tale analisi e dai risultati conseguenti, è possibile individuare:- le linee di tendenza,- la soddisfazione dei lavoratori e delle altre parti interessate,- la sicurezza dei propri processi,- il grado di sicurezza degli ambienti di lavoro,- il grado di sicurezza delle attrezzature e dei dispositivi di lavoro,- il contributo dei fornitori alla S&S dell’organizzazione,- il successo negli obiettivi di miglioramento delle prestazioni dell’organizzazione,- il confronto con le aziende dello stesso tipo e dello stesso settore.MiglioramentoL’organizzazione dovrebbe attivare un processo per individuare e gestire le attività dimiglioramento, utilizzando la politica e gli obiettivi per la S&S, i risultati delle v.i.i., l’analisi deidati, le azioni correttive e preventive, i riesami da parte della Direzione. Questi miglioramentipossono comportare modifiche ai processi, alle strutture, ai macchinari e al loro layout, nonché alsistema complessivo di gestione per la S&S.Azioni correttiveLe azioni correttive sono azioni prese per eliminare le principali cause delle non conformitàidentificate, degli incidenti o degli infortuni, allo scopo di prevenirne la ripetizione. Nellapredisposizione delle procedure relative alle azioni correttive occorre:• individuare ed attuare le azioni correttive stesse attraverso l’uso di informazioni quali:- i rapporti sulle non conformità,- i rapporti delle v.i.i.,- i risultati dei riesami da parte della Direzione,- i risultati dell’analisi dei dati,- le registrazioni,- i risultati dell’autovalutazione,- i risultati della sorveglianza sanitaria,- i suggerimenti da parte dei lavoratori con esperienza in materia di S&S sul luogo dilavoro;• valutare (e registrare) come le azioni correttive incidono sul processo di identificazione delpericolo e valutazione del rischio e di conseguenza aggiornare tale processo;• tener conto di come il rischio è controllato (includendo anche eventuali modificazioni).L’andamento dell’attuazione delle azioni correttive dovrebbe essere monitorato e l’efficacia di taliazioni riesaminata.Azioni preventiveLa pianificazione (da attuarsi in modo sistematico) per prevenire le non conformità, gli incidenti egli infortuni, dovrebbe essere applicata ai processi e alle attività.60


Nella predisposizione delle procedure relative alle azioni preventive occorre considerare:- l’uso di appropriate fonti di informazione (risultati dei riesami da parte della Direzione, risultatidell’analisi dei dati, risultati dell’autovalutazione, risultati della sorveglianza sanitaria, relazionidelle verifiche ispettive, misurazioni, registrazioni, aggiornamenti dell’analisi del rischio, analisidelle modalità di guasto e dei relativi effetti (FMEA), processi che avvertono in anticipodell’approssimarsi di condizioni operative di fuori controllo, indicazioni dalle esperienzeprecedenti, nuove informazioni sui materiali pericolosi, sicurezza degli attraversamenti,suggerimenti da parte dei lavoratori con esperienza in materia di sicurezza);- l’identificazione dei problemi che richiedono azione preventiva;- l’iniziazione e l’attuazione di una azione preventiva e l’applicazione dei controlli necessari pergarantire che essa sia efficace;- le registrazioni di cambiamenti (nelle procedure) risultanti dalle azioni preventive.L’andamento dell’attuazione delle azioni preventive dovrebbe essere monitorato e l’efficacia di taliazioni riesaminata.I risultati delle valutazioni sull’efficacia dei piani per la prevenzione e la riduzione dei rischidovrebbero costituire uno degli elementi in uscita dai riesami effettuati dalla Direzione edovrebbero essere utilizzati anche come elementi in entrata per eventuali modifiche ai piani nonchéper attuare il processo di miglioramento.Miglioramento continuoPer contribuire ad assicurare la S&S dei lavoratori e delle altre parti interessate, la Direzionedovrebbe promuovere una cultura di coinvolgimento del personale volta alla ricerca di opportunitàdi miglioramento in relazione alle condizioni di sicurezza.Per coinvolgere il personale, il DdL dovrebbe creare un ambiente in cui l’autorità sia delegata, inmodo che il personale abbia i poteri e sia investito della responsabilità per individuare dove sonoallocate le opportunità di miglioramento.A tal fine il DdL dovrebbe definire e mettere in atto un processo, per il miglioramento continuo, chepossa essere applicato ai processi ed alle attività relative alla sicurezza.La Direzione dovrebbe sostenere i miglioramenti al fine di ottenere il massimo beneficio perl’organizzazione e per le parti interessate.61


CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEELEMENTI PARTICO<strong>LA</strong>RI DA PRENDERE IN CONSIDERAZIONESviluppare un sistema di gestione significa creare un insieme di requisiti manageriali, professionali,umani, sociali, tecnici ed organizzativi che si prefiggono la ricerca del soddisfacimento delleesigenze e delle aspettative di tutte le parti interessate, il tutto in un’ottica di miglioramentocontinuo. Per miglioramento continuo si intende un processo che non sia temporaneo, legato cioè alraggiungimento della semplice conformità alle norme, bensì legato ad una costante attenzione alsistema di gestione nel suo complesso, attraverso la creazione di una cultura legata al concetto dimiglioramento e ad un monitoraggio e controllo su come le attività, le azioni intraprese, le strategieconsiderate sono suscettibili di rispondere ai concetti di efficacia e di efficienza. Questo perché leorganizzazioni sono organismi strutturati come esseri viventi che quindi mutano nel tempo e chedevono essere periodicamente riesaminati sotto gli aspetti della S&S.Le fasi critiche dello sviluppo del sistema di gestione per la S&S possono essere sintetizzate nelleseguenti: coinvolgimento del personale e delle altre parti interessate procedure e documentazione cambiamento organizzativo fase iniziale scarso impegno della direzione carenza delle risorse aspetti di conformità alle disposizioni vigenti limitare l’implementazione al solo rispetto dei requisiti normativi applicabili formazione e cultura della sicurezzaCoinvolgimento del personale e delle altre parti interessateÈ molto forte la difficoltà iniziale di accettare l’idea dell’attuazione vera e propria di un sistema digestione, ben più forte del coinvolgimento sotto il profilo degli aspetti gestionali ed organizzativi.Per lo sviluppo di tale sistema è indispensabile il coinvolgimento e l’impegno di tutte le partiinteressate (interne ed esterne). Uno dei soggetti fondamentali in questa fase è il RLS, chenell’ottica collaborativa dovrebbe rappresentare la voce dei lavoratori.Per quanto riguarda i lavoratori si rileva il fatto che proprio da parte loro, che sono i soggettimaggiormente esposti ai rischi nei luoghi di lavoro, si annovera, spesso, la maggiore ostilità adinterventi messi in opera per migliorare la sicurezza.Procedure e documentazioneLe attività di procedurizzazione e di documentazione sono fasi critiche per lo sviluppo del sistemadi gestione, perché troppo spesso vengono considerate alla stregua di pesanti oneri burocratici cuisottostare, che, quindi, provocano appesantimenti formali nella conduzione del sistema di gestioneed azioni che sono in contrasto (se non addirittura in contrapposizione) sotto il profilo dell’efficaciae dell’efficienza. Il problema delle procedure è legato anche al fatto che esistono alcune attività cheè facile definire e circoscrivere (per esempio le attività di un operatore di macchina) ed altre che èdifficile definire, e quindi sistematizzare, in modo preciso ed esauriente (per esempio le attivitàsvolte da un manutentore).62


Cambiamento organizzativoPer ottenere un deciso miglioramento delle condizioni di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro èindispensabile apportare un cambiamento organizzativo, che comporta la definizione chiara delleresponsabilità di gestione della S&S nonchè l’acquisizione di una nuova mentalità e di nuovemetodologie di lavoro.Fase inizialeLe criticità legate alla fase di avvio per lo sviluppo del sistema di gestione sono dovuteprincipalmente all’inerzia culturale che bisogna vincere. Infatti, se l’azienda è già in possesso di unsistema qualità (o di un sistema di gestione per la qualità), gestire gli aspetti di sicurezza in manierasistematica non costituisce un problema reale sia in virtù dell’acquisizione di una mentalità giàstrutturata secondo una logica di tipo sistemico e quindi portata a ragionare secondo il concetto dioggettivizzare le attività con regole e procedure (al fine di permetterne la standardizzazione e larazionalizzazione), sia per l’esistenza di una struttura organizzativa precostituita nella quale inserirela parte riguardante la S&S. In caso contrario risulta decisamente più onerosa l’introduzione di unsistema di gestione per la S&S proprio per questa necessità legata al cambiamento di mentalità(intesa come approccio al lavoro) di gran parte degli addetti aziendali (od in senso latodell’organizzazione).Scarso impegno della direzioneI risultati in termini di miglioramento derivanti dal processo di attuazione di un sistema di gestionesono percepibili soltanto a distanza di tempo, mentre nel breve periodo tale processo implica unconsiderevole impegno da parte dell’organizzazione e per questo motivo risulta necessario unfondamentale sostegno da parte della direzione. Il DdL è l’unico soggetto in grado di applicare efare applicare le disposizioni in materia di S&S nei luoghi di lavoro. È chiaro quindi che uno scarsoimpegno da parte del vertice dell’organizzazione, ed in particolare del DdL, rappresenta uno degliaspetti più critici del processo di sviluppo del sistema di gestione per la S&S.Carenza delle risorseUn’ulteriore difficoltà deriva dalle risorse necessarie per la realizzazione e lo sviluppo di talesistema. Il motivo risiede nel fatto che non è richiesta soltanto la messa in opera di interventitecnici, pur onerosi, ma risulta indispensabile la creazione di una organizzazione composta e basatasu risorse, umane, da tenere costantemente informate, formate e, nell’ottica del miglioramento,aggiornate.Aspetti di conformità alle disposizioni vigentiDal punto di vista della conformità alle disposizioni legislative, i nodi critici sono sostanzialmentedue che peraltro sono legati sostanzialmente fra loro:- le attività di analisi e di riduzione dei rischi,- le attività legate agli adempimenti di legge relative a macchine ed impianti e loro manutenzione(e quindi implicanti problemi di procedure adottate o da adottare, altro)Le fasi critiche considerate sono maggiormente evidenti nelle PMI, a causa della scarsadisponibilità di risorse, in particolare delle risorse umane e di quelle economiche.63


Limitare l’implementazione al solo rispetto dei requisiti normativi applicabiliIl S&S richiede all’azienda di non limitare l’implementazione alla sola conformità a tutti gli aspettilegislativi applicabili ma pretende un programma di impegni che comportano il miglioramento dellasicurezza dei lavoratori. La conformità deve intendersi come una fase propedeutica su cui basare edimpostare gli obiettivi futuri.Formazione e cultura della sicurezzaConsolidare un orientamento di tipo gestionale, all’interno delle PMI, costituisce un importanteoccasione per generare un “apprendimento organizzativo”, contribuendo così alla crescita dellacultura aziendale in tutti i livelli della struttura.Occorre considerare, specificatamente, inoltre, l’aspetto relativo ad una adeguata diffusione dellacultura della sicurezza, attraverso la quale è possibile ottenere un miglioramento effettivo delleprestazioni in questo campo.La prevenzione richiede la partecipazione attiva degli attori aziendali a tutti i livelli; le imprese sonoconsapevoli che il reale coinvolgimento può essere raggiunto solo diffondendo in modo corretto unaserie di conoscenze pratiche che devono divenire gradualmente patrimonio di tutti.Le aziende possono, dunque, attrezzarsi per migliorare le prestazioni in termini di sicurezza,aumentando la capacità di controllo su tali problematiche. Per far sì che la “cultura della sicurezza”permei un’azienda in tutti i suoi livelli è necessario che la codificazione dei comportamenti, primopasso per una procedurizzazione delle attività, risulti da una selezione delle pratiche più efficaci,evitando che esse assumano le caratteristiche di “costrittività organizzative”.Anche a livello europeo si è in questi anni radicata la convinzione, confermata dai dati, che le PMIhanno maggiori difficoltà nell’apprendere “la cultura della sicurezza”, anche per i vincoli di naturaeconomica dovuti ad una agguerrita concorrenza che purtroppo le spinge a considerare la“sicurezza” come un costo che può benissimo essere evitato.In Italia la situazione è amplificata, vista che la struttura produttiva italiana è polverizzata in unamiriade di PMI, e pertanto va moltiplicato l’impegno, attraverso un processo d’informazione eformazione, rivolto proprio a questa fascia di imprese, dove il rischio infortunistico risultadecisamente più elevato rispetto al resto del sistema produttivo.ASPETTI GENERALI A SEGUITO ANALISI PARTICO<strong>LA</strong>REDa questa analisi discende che lo sforzo da compiere non è irrilevante; non risulta, infatti,sufficiente assicurarsi che vengano applicate le norme previste dalla legge. Per far sì che “lasicurezza” non sia più un peso per gli imprenditori deve radicarsi in loro l’idea che essa possadiventare fonte di competitività, in termini di riduzione di costi e di migliore qualità, sia di prodottosia di processo.Ciò può avvenire solamente se si riesce a superare, congiuntamente, lo scoglio iniziale; il prezzoche dovranno pagare le PMI sarà sicuramente alto (dovendo esse cambiare radicalmente i propricomportamenti) ed oneroso nel breve periodo; certamente, però, esso potrà condurre quelle aziendeche crederanno profondamente in queste idee ad incidere positivamente sui costi e sulmiglioramento delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti, potendo così assumere un ruolopredominante, insieme ad una posizione competitiva di vantaggio, nel mercato.La risposta a queste problematiche può e deve, necessariamente in futuro, essere datadall’introduzione e dall’implementazione di sistemi di gestione per S&S, compatibili con altrisistemi di gestione (attualmente presenti od ancora da definire), se non addirittura nella lorointegrazione reciproca.64


Per tornare agli aspetti legati a S&S si rileva che integrare nella più generale gestione aziendale ilcontrollo della sicurezza conduce a vantaggi enormi in termini di costi, produttività e semplicità diprocesso. Le imprese già dotate di un sistema di gestione della qualità non avranno problemi arecepire e mettere in pratica le concezioni di un tale sistema di gestione (come già detto parlandodelle problematiche legate alla fase iniziale), le altre, superate le difficoltà iniziali ed acquisiti iconcetti di fondo dei sistemi di gestione in generale (in particolare di quelli relativi a S&S), nonavranno più alcuna difficoltà nel comprendere che questa risulta essere la via obbligata peraffrontare i problemi collegati con S&S:Tali nuovi atteggiamenti possono contribuire, in futuro, ad allargare gli orizzonti attuali delle PMI,finora limitati, non per ragioni imputabili alle stesse, alla realizzazione esclusiva ed immediata, delprofitto.La strada da percorrere non è quella di enfatizzare il ruolo delle responsabilità individuali o diavviare semplici azioni di facciata in conformità alla normativa vigente in materia (intesa in sensolato anche come disposizione legislativa), ma è quella di sviluppare le capacità necessarie perorganizzare la gestione della sicurezza.65


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