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Progetto Preliminare.pdf - Azienda USL 5 Pisa

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ESTRATTO CATASTALEDESCRIZIONE DEL PROGETTOA seguito di più sopralluoghi sono stati elaborati i primi schemi progettuali, quest’ ultimi così come già dettosopra non potevano non tener conto del contesto ambientale e degli elementi che lo caratterizzano.Analizzando la planimetria generale si nota come il progetto sia organizzato intorno ad una corte centrale ,su cui si affacciano i tre edifici, due accessi consentono l’ingresso all’interno dell’area di cui il primo adibito alpubblico conduce ad un parcheggio di modeste dimensioni, il secondo consente l’accesso ai soli operatori confunzione anche di carico e scarico da parte dei fornitori.Sulla parte est dell’area sono state ubicate, delle aree adibite ad orto, oltre ad un piccolo annesso agricolocoperto-aperto per il ricovero delle attrezzature e dei mezzi per la lavorazione .Il progetto dovrà prevedere una capacità ricettiva di 25 utenti, oltre al personale addetto alla gestione e alcontrollo della struttura, la permanenza delle persone deriva da programmi a breve e medio termine in cui ilsoggetto ha la possibilità di soggiornare ed usufruire di programmi riabilitativi.All’interno del progetto sono stati inseriti specifici spazi tale da affrontare tutte le possibili problematichenonché situazioni ed esigenze che si possono verificare, tra queste l’inserimento di camere ad 1 solo posto5


letto per soggetti particolari, camere con la possibilità di offrire alle mamme con bambini piccoli la propriaassistenza, quindi uno spazio nido per le attività ludiche, inoltre camere con annesso un spazio cottura.Entrando nello specifico del progetto questo è composto da 3 edifici ognuno con una funzione specifica ecosì organizzati:A) Edificio principale adibito a residenze e servizi variPiano terra- Ingresso - atrio;- Soggiorno - sala lettura;- N. 2 camere doppie per utenti con relativi servizi igienici;- N. 1 camera singola per utente con servizio igienico;- N. 1 camera per operatori con servizio igienico;- Medicheria ;- Sala colloqui;- Spazio nido;- Soggiorno e sala tv;- Zona cottura con relativi servizi;- Spazio per il pranzo ;- Ufficio per gli operatori ;- Locali tecnici;- Corpo scala e ascensore;Piano primo- N. 8 camere doppie per utenti con relativi servizi igienici;- N 2 camere doppie per utenti con zona cottura e relativi servizi igienici;- Doppio volume;- Spazio di relazione con postazione per operatore;- Locali tecnici;- Corpo scala esterno;B) Edificio adibito a laboratorio- N 2 laboratori per legno e metalli;- Spogliatoio e servizi igienici;- Sala riunioni con relativo servizio igienico- Locale autoclave;- Locale centrale termica;- Sala riunioni con servizio igienico;- Zona lavanderia;C) Edificio adibito a palestra e auditorium6


RELAZIONE TECNICA STRUTTURALEL’intervento prevede la realizzazione di tre corpi di fabbrica distinti, tutti da realizzare con struttura intelaiata inc.a. costituita da travi rovesce di fondazione, pilastri e travi a sostegno di solai in laterizio armato di spessoreadeguato. I tre corpi di fabbrica saranno distinti in “blocco A” – “blocco B” – “blocco C”.Il blocco A sarà costituito da due piani fuori terra, compatto e regolare con solai di luce limitata, travi rovesceimpostate a quota tale da non risentire delle variazioni stagionali del contenuto naturale d’acqua.Il blocco B sarà costituito da un solo piano fuori terra, di pianta rettangolare allungata con copertura inclinata inlaterizio armato e travi rovesce di fondazione come il precedente.Il blocco C simile al blocco B con solaio intermedio per alloggiamento gradinata e travi di copertura triangolare asostegno della copertura in laterizio armato. Travi di fondazione come i due precedenti.NORMATIVA DI RIFERIMENTO:La normativa italiana cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo e progettazione è la seguente:• Legge n. 1086 del 5 Novembre 1971. “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizioarmato, normale e precompresso, ed a struttura metallica”.• Legge n. 64 del 2 febbraio 1974. “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zonesismiche”.• D.M. del 3 marzo 1975. “Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”.• D.M. del 3 marzo 1975. “Disposizioni concernenti l'applicazione delle norme tecniche per le costruzioni inzone sismiche”.• Bollettino Ufficiale del C.N.R., anno XIV, pt. IV, n. 74, pp. 5-314, 10 Marzo 1980.• D.M. del 3 ottobre 1978. “Criteri generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi esovraccarichi”.• D.M. del 27 luglio 1985. “Norme Tecniche per l'esecuzione delle opere in C.A. normale e precompresso e perle strutture metalliche”.• Istruzioni per la valutazione delle: Azioni sulle Costruzioni. (C.N.R. 10012/85)• Legge Regionale n 01 del 03.01.2005. “Disciplina dei controlli sulle costruzioni in zone soggette a rischiosismico”• D.M. del 9 gennaio 1996. “Norme Tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture incemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”.• D.M. del 16 gennaio 1996. “Norme tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica di sicurezza dellecostruzioni e dei carichi e sovraccarichi””.• D.M del 16 gennaio 1996. “Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche”• Ordinanza 3274/03 e successive• D.M. 14 settembre 2005 “Norme tecniche per le costruzioni”CRITERI DI MODELLAZIONE STRUTTURALE8


La verifica di ogni edificio, sia ai carichi verticali che alle spinte sismiche orizzontali, verrà condotta conelaboratore elettronico con una modellazione strutturale con elementi finiti e una risoluzione con analisi statica eanalisi sismica dinamica con condensazione delle masse.I solai, di spessore notevole, e tutti con soletta in cls, saranno considerati come infinitamente rigidi per assolverealla funzione della ripartizione dei carichi tra i vari elementi verticali.I nodi trave pilastro saranno opportunamente confinati, garantendo un sufficiente grado di duttilità sia locale cheglobale per le sollecitazioni di progetto, attraverso una adeguata armatura.Per quanto riguarda il calcolo, la struttura in elevazione sarà modellata dallo spiccato delle fondazioniconsiderando vincoli esterni a incastro. La verifica delle fondazioni sarà eseguita considerando il peso proprio e icarichi provenienti dai pilastri. La verifica delle strutture di fondazione e la ripartizione del carico sul terreno saràeffettuata con la teoria di Wincler.9


RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICIDESCRIZIONE SOMMARIA DEGLI IMPIANTI FACENTI PARTE DEL PROGETTOIl progetto dovrà essere composto dalle seguenti opere principali:- quadro elettrico generale;- quadro elettrici secondari- canalizzazioni di distribuzione;- impianti di forza motrice;- impianti di illuminazione ordinaria e di sicurezza;- impianto telefonico;- impianto anti-intrusione;- impianto di terra e equipotenziale.DATI GENERALI DI PROGETTONORMATIVA TECNICA DI BASE UTILIZZATA NEL PRESENTE PROGETTO(elenco da intendersi indicativo e non esaustivo)Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge edi regolamento vigenti e in particolare essere conformi a:Decreto Presidente Repubblica, 27 aprile 1955, n. 547Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (G.U. 12 luglio 1955, n. 158, suppl. ord.).Decreto Presidente Repubblica, 19 marzo 1956, n. 302Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali emanate con decreto del Presidentedella Repubblica 27 aprile 1955, n. 547 (G.U. 30 aprile 1956, n. 105, suppl. ord.).Legge 1 marzo 1968, n. 186Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettricied elettronici (G.U. 23 marzo 1968, n. 77).Legge 5 marzo 1990, n. 46Norme per la sicurezza degli impianti (G.U. 12 marzo 1990, n. 59).Decreto Presidente Repubblica, 6 dicembre 1991, n. 447Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti (G.U. 15febbraio 1992, n. 38).Decreto Legislativo, 19 settembre 1994, n. 62610


Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE,90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo dilavoro (G.U. 12 novembre 1994, n. 265, suppl. ord.).Norme CEI;Norme UNI/UNEL;alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco;alle prescrizioni della A.S.L. e dell’I.S.P.E.S.L.;alle prescrizioni di autorità locali;alle prescrizioni e indicazioni dell’ENEL o dell’<strong>Azienda</strong> Distributrice dell’energia elettrica;alle prescrizioni della Telecom o del gestore del servizio di telefonia.Per ultimo gli impianti dovranno rispettare, anche se non specificato, tutte le norme relative alla categoria diappartenenza.I materiali e le apparecchiature elettriche e elettroniche dovranno essere adatti all’ambiente nel quale vengonoinstallati e tali da resistere alle azioni meccaniche, chimiche, termiche, corrosive e dovute all’umidità alle qualipossono essere esposte durante l’esercizio.STANDARD DELLE APPARECCHIATURE DA INSTALLAREI materiali e le apparecchiature elettriche e/o elettroniche dovranno essere marcati CE e, dove previsto,dovranno essere certificati con il marchio italiano di qualità (IMQ).I materiali, prima dell’installazione dovranno essere sottoposti ad approvazione da parte della D.L.CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI IN RELAZIONE ALLE ATTIVITÀ SVOLTE E ALLE SOLLECITAZIONIDOVUTE ALLE CONDIZONI AMBIENTALIGli ambienti sono da classificarsi nel modo seguente:Locali ad uso medico.11


Per tali ambienti risultano applicabili le norme CEI 64-8, sez. 710.Gli impianti in questi locali dovranno essere realizzati in esecuzione incassata o entro controsoffitto e dovrannoavere un grado di protezione minimo delle custodie non inferiore a IP40.Locali contenenti bagni e/o docce.Per tali ambienti risultano applicabili le norme CEI 64-8, sez. 701.Gli impianti in questi locali dovranno essere realizzati in esecuzione incassata o entro controsoffitto e dovrannoavere un grado di protezione minimo delle custodie non inferiore a IP40 e comunque adeguato alla zona diinstallazione all’interno del locale.Locale centrale termica.Per tali ambienti risultano applicabili le norme CEI 64-8 e EN 60079-14 (CEI 31-33) e, relativamente allavalutazione dell’estensione delle zone pericolose, la EN 60079-10 (CEI 31-30).Gli impianti in questi locali dovranno essere realizzati in esecuzione a vista con tubazione metallica in acciaiozincato e dovranno avere, a favore della sicurezza, un grado di protezione minimo delle custodie non inferiore aIP44.Locali tecnici e laboratori.Tali ambienti sono generalmente di tipo ordinario per cui, per essi risultano applicabili le norme CEI 64-8.Gli impianti in questi locali dovranno essere realizzati in esecuzione a vista con tubazione metallica in acciaiozincato o in PVC e dovranno avere, a favore della sicurezza, un grado di protezione minimo delle custodie noninferiore a IP44.TIPO DI FORNITURA – QUALITÀ DELLA FORNITURA - DATI DEL SISTEMA DI DISTRIBUZIONEL’impianto dovrà essere alimentato da una fornitura in bassa tensione trifase con neutro a 400V-50Hz,presupponendo una potenza massima impegnata 60kW, corrente di corto circuito 15kA; il sistema elettricodovranno essere del tipo TT.CALCOLO DELLE CORRENTI DI CORTO CIRCUITOIl valore della corrente teorica di corto circuito è calcolato con software di simulazione, partendo da una correntedi corto circuito pari a 15kAI valori dei poteri di interruzione degli interruttori saranno sempre superiori al valore della corrente di guastopresunta nel punto di installazione o comunque dovranno essere associati ad altri dispositivi che garantiscano la12


filiazione con gli stessi.Per la protezione in caso di corto circuito, secondo CEI 64-8, il dispositivo di protezione delle condutture avrà unpotere di interruzione almeno uguale alla corrente di guasto presunta nel punto di installazione e dovràintervenire con una rapidità tale da non far superare alla conduttura la massima temperatura ammessa; inaltenativa, gli interruttori dovranno essere associati ad altri dispositivi che ne garantiscano la filiazione.CALCOLO DELLA POTENZA E ANALISI DEI CARICHIIl calcolo della potenza totale da impegnare per l’alimentazione dell’impianto dovranno essere eseguita partendodall’analisi dei singoli carichi (utilizzatori e corpi illuminanti) e dei carichi presunti assorbiti dalle prese, applicandoagli stessi un coefficiente di utilizzazione Ku e un coefficiente di contemporaneità Kc adeguati.CALCOLO DELLA SEZIONE DEI CAVI E DELLE PROTEZIONI DALLE SOVRACORRENTI; SCELTA DELTIPO DI CAVODalle potenze di calcolo derivate dall’analisi dei carichi eseguita si dovrà procedere al calcolo delle sezioni deiconduttori seguendo i criteri qui riassunti:determinazione della corrente di esercizio IB;scelta della sezione del cavo in modo che la IB risulti inferiore alla IZ;dove IZ è la portata del cavo, valutata in funzione delle condizioni di posa, del numero di circuiti attivi adiacenti,della temperatura di esercizio, ecc.Calcolo della caduta di tensione.Per la protezione delle condutture contro il sovraccarico ed il cortocircuito dovranno essere previsti interruttoriautomatici con protezione magneticotermica opportunamente dimensionata secondo le modalità indicate dallenormative CEI 64-8.Tutti gli interruttori sui quadri dovranno avere le seguenti caratteristiche:saranno di tipo omnipolare, ovvero non sono ammessi interruttori unipolari su linee bipolari ed interruttori tripolarisu linee quadripolari;la portata degli interruttori dovrà essere di almeno 1,3 volte la corrente di esercizio;gli interruttori con rilevazione delle correnti disperse dovranno essere di tipo compatto e/o assiemabile, non sonoammessi interruttori con solo relè differenziale.Le portate dei cavi sono quelle desumibili dalle tabelle CEI UNEL; i cavi di energia utilizzati saranno dei seguentitipi:N07V-K - 450/750V: nelle installazioni entro tubazioni incassate o a vista ma solo per installazioni in ambientichiusi;FG7(O)R/4 - 0,6/1kV: in ogni tipo di installazione;13


FROR - 450/750V: nelle installazioni entro tubazioni incassate o a vista, entro cabalette/passerelle o, senzasupporti di contenimento, per brevi tratti entro controsoffitto, sempre e solamente per installazioni in ambientichiusi;FG7(O)M1- 0,6/1kV: in ogni tipo di installazione;FTG10(O)M1- 0,6/1kV: in ogni tipo di installazione, in particolare per alimentazione di circuiti di sicurezza.CALCOLO DELLE CADUTE DI TENSIONELe linee elettriche sono dimensionate oltre che per quanto sopra riportato, anche per contenere le cadute ditensione entro i limiti previsti dalle normative. La caduta di tensione massima in ogni punto dell’impianto nonsupererà il 4% del valore nominale della tensione di fornitura e sarà così ripartita:1% sulle dorsali di distribuzione principale;3% sulle distribuzioni terminali.SEZIONI MINIME DI CONDUTTORIIndipendentemente dai risultati del calcolo le sezioni minime ammesse saranno:1 mmq per le segnalazioni ed ausiliari;1,5 mmq per circuiti di illuminazione;2,5 mmq per circuiti F.M.PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTILa protezione contro i contatti diretti è realizzata mediante involucri sui componenti elettrici con grado diprotezione non inferiore a IPXXB e IPXXD per i materiali in cui è previsto tale livello di protezione.PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTILa protezione contro i contatti indiretti è realizzata coordinando i dispositivi differenziali installati sui quadri con gliimpianti di terra in base a quanto stabilito dalle norme CEI 64-8.COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO DELLE CANALIZZAZIONIIl diametro interno delle tubazioni sia metalliche che plastiche deve essere pari ad almeno 1,3 volte il diametrodel cerchio circoscritto al fascio dei cavi in esso contenuti. Il diametro del tubo deve essere sufficientementegrande da permettere di sfilare e infilare nuovamente i cavi in esso contenuti con facilità e senza che ne risultinodanneggiati i cavi o il tubo;in ogni caso, in ogni tubazione, non devono essere alloggiati più di tre cavi relativi a circuiti differenti;il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale (con minima pendenza perfavorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale. Le curve devono essere effettuate con raccordi opiegature che non danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.14


IMPIANTO DI MESSA A TERRA E COORDINAMENTO CON I SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO ICONTATTI INDIRETTIElementi dell’impianto di terraÈ previsto un impianto di terra generale, separato da quello del gestore. L’impianto sarà realizzato in modo dapotere effettuare le verifiche sia periodiche di legge che straordinarie e sarà composto da:i dispersori di terra, costituiti da elementi metallici posti a intimo contatto con il terreno e che, in tal modorealizzano il collegamento elettrico con la terra;il conduttore di terra non in intimo contatto con il terreno se realizzato con conduttore isolato o in intimo contattocon il terreno nel caso di conduttori nudi (in questo caso il conduttore costituisce un dispersore di fatto),destinato a collegare i dispersori tra loro e questi ultimi con il collettore principale di terra, disposto nel quadrogenerale;N.B. il conduttore di terra, qualora non sia alloggiato entro tubi protettivi, dovrà essere posato ad una profonditànon inferiore a 50cm.il conduttore di protezione, che dal collettore di terra arriva ad ogni punto dell’impianto;il conduttore equipotenziale, che ha lo scopo di assicurare l’equipotenzialità tra le diverse masse e tre queste ele masse estranee.I conduttori di cui sopra, se isolati, saranno sempre di colore giallo/verdeSezione minima dei conduttori di protezioneI conduttori di protezione dovranno avere la sezione minima stabilita dalla norma CEI 64-8, con un minimo di2,5mmq in presenza di protezioni meccaniche e 4mmq in assenza delle stesse.Sezione minima del conduttore di terraSe il conduttore non è protetto contro la corrosione, la sezione minima è 25mmq se in rame e 50 mmq se in ferrozincato;Se il conduttore è protetto contro la corrosione, la sezione minima è 16 mmq.DispersoriI dispersori potranno essere di due tipi:di tipo intenzionale o artificiali;dispersori di fatto o naturali.Particolare attenzione andrà posta nella realizzazione dell’impianto disperdente, negli eventuali punti di contattotra materiali diversi (ad esempio rame e ferro zincato); in tali punti devono essere presi provvedimenti perprevenire fenomeni di elettrolisi e/o corrsione (ad esempio utilizzando capicorda stagnati).Sezione minima dei conduttori equipotenziali principaliI conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore diprotezione di sezione più elevata dell’impianto, con un minimo di 6 mmq. Non è richiesto, tuttavia, che la sezionesuperi 25mmq, se il conduttore equipotenziale è di rame, o una sezione di conduttanza equivalente, se ilconduttore è di materiale diverso.COMANDO GENERALE DI EMERGENZAÈ previsto un pulsante di sgancio generale dell’alimentazione che, agendo sul dispositivo generale dell’impiantomediante bobina a lancio di corrente, metterà fuori tensione l’intero impianto.15


Tale pulsante sarà alloggiato entro contenitore di colorazione rossa con vetro frangibile, installato in posizioneimmediatamente individuabile, ben accessibile e adeguatamente segnalato. Il pulsante presenterà al suo internouna lampadina di segnalazione di presenza tensione.CARTELLONISITICASu tutti i quadri, elettrici dell’impianto saranno disposti cartelli monitori di sicurezza, indicanti la tensione difunzionamento, la denominazione del quadro elettrico e il pericolo dovuto alla presenza di circuiti sotto tensione.I quadri elettrici, inoltre presenteranno i cartellini identificativi i circuiti e devono essere corredati a bordi dischema elettrico unifilare.I dispersori dovranno essere segnalati con apposito cartello riportante il punto di infissione e il numeroprogressivo del dispersore stesso.VALORI DI ILLUMINAMENTOAssegnazione dei valori di illuminazioneI valori medi di illuminamento da conseguire e da verificare , dovranno rispettare quanto previsto dalla normaUNI 12464, in funzione della destinazione d’uso di ogni singolo ambiente. Sarà cura del Committente dichiararele destinazioni d’uso degli ambienti.Illuminazione di sicurezzaL’illuminazione di sicurezza sarà garantita mediante l’utilizzo di corpi illuminanti autonomi ci batteria a tampone econ autonomia minima di 1 ora; particolare attenzione sarà posta nel posizionamento di tali corpi illuminati,curando che siano adeguatamente illuminate le vie di esodo, i cambi di direzione e di livello, i punti diinstallazione di presidi antincendio (pompe, naspi, estintori, ecc.), i quadri elettrici e le zone dove si eseguonoparticolari lavorazioni.QUADRI ELETTRICITutti i quadri elettrici dovranno essere realizzati come da schemi elettrici, dovranno essere certificati e avere loschema elettrico e copia della certificazione a bordo e dovranno presentare la cartellonistica prevista dallenorme.16


RELAZIONE TECNICA IMPIANTI TERMO – MECCANICIGli impianti tecnologici da realizzare saranno i seguenti:- IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE;- IMPIANTO DI TRATTAMENTO ARIA;- IMPIANTO IDRICO-SANITARIO- Acqua calda uso sanitario;- Acqua fredda uso sanitario;- Acqua di recupero acque piovane- IMPIANTO ANTINCENDIO;RIFERIMENTO NORMATIVOPer la progettazione degli impianti meccanici suddetti dovranno essere osservate, per formale impegno, tutte lenorme di legge e di regolamento vigenti, ed in particolare:• D.M. 12 aprile 1996, approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzionee l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi;• Legge 06 dicembre 1971 n. 1083, sulla sicurezza nell'impiego del gas combustibile;• Legge 06 marzo 1990 n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti”;• D.P.R. 06 dicembre 1991 n. 447 “Regolamento di attuazione della legge 05.03.1990 n.46”;• Legge 09 gennaio 1991 n. 10 “Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionaledell’energia, di risparmio energetico, e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”;• D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412 “Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e lamanutenzione degli impianti termici”;• D.P.R. 21 dicembre 1999 n. 551 “Regolamento recante modifiche al DPR 412/93, in materia di progettazione,installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi dienergia”;• D.P.R. n. 547/55 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”;• D.P.R. n. 303/56 “Norme generali per l’igiene del lavoro”;• D.Lvo n. 626 del 19 settembre 1994 “Attuazione delle direttive Cee, riguardanti il miglioramento della sicurezza edella salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”;• D.L. n. 242 del 19 marzo 1996 “Modifiche ed integrazioni al D.Lvo n. 626 del 19.09.1994, recante attuazione didirettive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro”;• Norma UNI 10779 "Impianti di estinzione incendi: reti di idranti";• Norma UNI 9489 “Impianti fissi di estinzione automatici a pioggia”;• Norma UNI 9490 "Apparecchiature per estinzione incendi. Alimentazioni idriche per impianti automaticiantincendio";• Circolare del Ministero dell'Interno n° 24 MI.SA. del 26/1/1993. “Impianti di protezione attiva antincendio”;• D.M. 30.11.1983 “Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi”;• CEI 64/8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in C.A. e a 1500V in C.C.“;• CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici”;• CEI 17-5 “Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: interruttori automatici”;17


• CEI 20-40 “Guida per l’uso di cavi a bassa tensione”;• CEI 23-51 “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisseper uso domestico e similare”;• Legge n. 186/1968 “Per la realizzazione degli impianti a regola d’arte”;Tabelle CEI - UNEL 00722 “Colorazionedei conduttoriDATI TECNICIImpianti di climatizzazioneCondizioni termoigrometriche esternePremesso che nella progettazione dell’impianto si dovrà tenere conto delle politiche nazionali in materia diimpiego di energia derivante dall’utilizzo di fonti alternative rinnovabili, l’'impianto di climatizzazione dovrà esserein grado di mantenere all'interno dei locali le condizioni termoigrometriche ottimali sia nel periodo invernale chenel periodo estivo.Condizioni termoigrometriche interneL'impianto di climatizzazione dovrà essere dimensionato in modo da poter assicurare le seguenti condizioniinterne:Fluidi a disposizioneL’acqua calda primaria per l’alimentazione delle batterie di scambio termico dei vari ventilconvettori e deiradiatori dei servizi in fase invernale, sarà fornita da idoneo gruppo termico da ubicarsi in apposito locale tecnico.DESCRIZIONE delle OPERE da PROGETTAREImpianto di climatizzazione con ventilconvettori e radiatoriL'impianto di climatizzazione dei locali delle varie unità immobiliare facenti parte del nuovo edificio, saràessenzialmente costituito da un gruppo refrigeratore d'acqua condensato ad aria,da un modulo idronico avente le stesse caratteristiche strutturali e completo di elettropompa centrifuga per ilcircuito primario, di serbatoio di accumulo con funzione di volano termico per la limitazione degli spunti orari delgruppo, di vaso d’espansione e tutti gli organi di controllo e sicurezza necessari al corretto funzionamentodell’impianto.Il generatore di calore per il riscaldamento invernale degli ambienti dovrà essere di tipo a condensazione conmodulazione lineare e temperatura scorrevole a basse emissioni inquinanti, completo di centralina per controlloclimatico e sonde di temperatura esterna ed acqua.Lo scarico dei fumi dovrà essere condotto in copertura ed immesso in atmosfera alle quote previste dalla normaUNI-CIG 7129/01 mediante condotti in materiale plastico (PPs) autoestinguente.I ventilconvettori si occuperanno di abbattere le rientrate di calore ed i carichi termici interni in fase estiva e ledispersioni in fase invernale.Ogni ventilconvettore dovrà inoltre essere equipaggiato di valvole d’intercettazione a sfera per eventualesezionamento in fase di manutenzione ordinaria e/o straordinaria.I radiatori si occuperanno di abbattere le dispersioni in fase invernale dei vari servizi igienici e dovranno esseredel tipo ad elementi componibili in ghisa o alluminio e dotati di valvola a detentore, valvolina di sfogo aria e divalvola termostatica per il controllo della temperatura ambiente.18


Un sistema di distribuzione dovrà collegare il collettore principale in centrale termica ai vari terminali ambiente.All’interno dei locali tecnici, collettore compreso, le tubazioni dovranno essere realizzate in acciaio nero saldato.Le tubazioni posate in vista all’interno dei locali tecnici dovranno essere coibentate negli spessori massimiprevisti dal DPR 412/93.Per quanto concerne la regolazione di ogni singolo ambiente, questa dovrà avvenire per mezzo di termostatielettronici con display a cristalli liquidi da installare a parete in ogni locale provvisto di ventilconvettore.Il controllo della temperatura ambiente nei servizi igienici dovrà essere invece affidato a valvole termostaticheautoregolanti.Impianto trattamento ariaIn alcuni locali destinati al ricevimento di un congruo numero di persone, per garantire la salubrità dell’aria,dovrà essere previsto un impianto di rinnovo dell’aria secondo le norme vigenti.Il rinnovo dell’aria ambiente sarà controllato da impianti di ventilazione meccanica da collocare all’interno diappositi spazio tecnici da porre nelle immediate vicinanze dei locali da trattare; i sistemi di ventilazione dovrannoessere dotati di recuperatore di calore al fine di garantire un risparmio gestionale dei consumi attraverso ilrecupero la cessione del calore contenuto nell’aria di espulsione a quella di rinnovo.L’impianto per il rinnovo dell’aria, dovrà essere dotato di idonei filtri atti a conferire all’aria circolante in ambienteun opportuno grado di igienicità.Impianti idrico sanitarioLa distribuzione dell’acqua potabile fredda e calda (ed il ricircolo della stessa) all’interno del fabbricato dovràessere realizzata mediante appositi impianti costituiti da tubazioni da passare per lo più staffate negli spazitecnici creati con le controsoffittature.Impianto di produzione di acqua caldaPer il soddisfacimento dei fabbisogni di acqua calda sanitaria per gli usi connessi all’attività, costituiti da serviziigienici per il personale, verrà fatto ricorso all’utilizzo di energie rinnovabili; infatti si dovrà prevedereall’installazione sulla copertura di collettori solari in abbinamento ad uno o più bollitori che potranno essereintegrati, in difetto di energia solare, da un circuito prelevato dalla caldaia.Impianto di raccolta e distribuzione di acque piovaneAl fine di minimizzare i prelievi di acqua dall’acquedotto per gli utilizzi per i quali non è necessariamente richiestaacqua potabile, dovrà essere installato un impianto di raccolta e sollevamento delle acqua piovane captate soprala copertura dell’edificio; l’impianto dovrà essere costituito da uno o più serbatoi interrati nei quali perverràl’acqua raccolta dal tetto previo il passaggio in appositi filtri che la libereranno delle impurità più grossolane, unapompa di sollevamento e pressurizzazione ed una centralina elettronica di gestione del sistema.Presidi antincendioLa protezione attiva antincendio all’interno dell’immobile verrà gestita in modo diverso a seconda della zona daproteggere.In particolare saranno predisposti vari sistemi di prevenzioni agli incendi tra cui:19


Un sistema idrico antincendio costituito da riserva interrata, gruppo di pressurizzazione a norma UNI 9490-10779, tubazioni di distribuzione e cassette naspi DN 25 da posizionare all’interno delle zone da proteggere inpunti tali da poter raggiungere ogni parte della zona stessa.- Estintori del tipo portatili di capacità non superiore a Kg. 6 da posizionare con apposita staffa a parete; Lacapacità estinguente degli estintore sarà del tipo a polvere chimica di tipo approvato dal Ministero dell'Internocon capacità estinguente non inferiore a 21 A-89 B-C. oppure a CO2 comunque idoneo per gli ambientidestinati.Gli estintori saranno del tipo omologato secondo le direttive UNI EN dotati approvazione Ministeriale.Segnaletica di sicurezzaPresso l'impianto dovrà essere installata idonea segnaletica di sicurezza conforme al D.L.vo 493/96.In particolare dovranno essere installati cartelli indicanti:• il divieto di fumare;• il divieto di usare fiamme libere;• l'interruttore elettrico generale;• la posizione dell'estintore.Anche per quanto non espressamente riportato, dovranno essere osservate tutte le norme in materia disicurezza degli impianti, di sicurezza sul luogo del lavoro e di prevenzione incendi.20


STIMA SOMMARIA DELLE OPEREOPERE EDILI- Scavi euro 59'163,25- Solai e opere in c.a. euro 372'987,30- Coperture euro 155'050,00- Murature euro 175'589,40- Controsoffitti e opere in cartongesso euro 76'672,75- Massetti e sottofondi euro 1'860,00- Intonaci e tinteggiature euro 111'848,76- Pavimenti e rivestimenti euro 158'213,78- Impermeabilizzazioni e isolanti euro 28'559,00- Opere da lattoniere e fabbro euro 23'689,20- Serramenti interni ed esterni euro 154'924,70- Opere complementari euro 57’500,00- Impianto fognario euro 59'085,00- Servizi igienici euro 21'910,00- Sistemazione dell’area esterna euro 212'713,40- Assistenze ed economie euro 13'493,00TOTALE OPERE EDILI euro 1.683.259,54IMPIANTO ELETTRICO- Quadri elettrici euro 14'195,00- Canalizzazione, linee e distribuzione euro 91'623,70- Corpi illuminanti euro 62'187,41- Impianti speciali, tv e dati euro 19'109,35TOTALE IMPIANTI ELETTRICI euro 187.115,46IMPIANTO IDRO-TERMO-SANITARIO- Distribuzione, generatori e altro euro 226'625,00TOTALE IMP. IDRO-TERMO-SAN euro 226.625,00ONERI PER L’ATTUAZIONE DEI PIANI DI SICUREZZA- oneri diretti ed indiretti euro 41’500,00TOTALE ONERI DIRETTI/IND. euro 41.500,00TOTALE DEI LAVORI euro 2'138'500,0021


QUADRO ECONOMICO DELL’INTERVENTOaImporto per l'esecuzione delle lavorazioni1 Importo dei lavori € 2 097 000,00b Spese complessive per la Sicurezza1 Oneri diretti e indiretti € 41 500,00Totale lavori e spese per la sicurezza (a+b) € 2 138 500,00cSomme a disposizione della Stazione Appaltante1 I.V.A. lavori € 213 850,002Spese tecniche per la progettazione esecutiva edile, strutturale ed impiantistica erelativa direzione lavori, indagini geologiche e geotecniche, coordinamento in fase diprogettazione ed esecuzione ai sensi del D.Lgs 494/96 s.m.i. incluso IVA e CNPAIAcome per legge.€ 235 272,203 Costo degli arredi (incluso IVA) € 164 200,004 Allacci ai pubblici servizi (incluso IVA) € 65 000,00Sommano ( c ) € 678.322,20TOTALE(a+b+c)€ 2 816.822,2022


PLANIMETRIA GENERALE DI INTERVENTO23


EDIFICIO A - SCHEMA FUNZIONALE PIANO TERRASUPERFICIE LORDA MQ.670 circa25


EDIFICIO A - SCHEMA FUNZIONALE PIANO PRIMOSUPERFICIE LORDA MQ.680 circa26


EDIFICIO B e C - SCHEMI FUNZIONALISUPERFICIE LORDA MQ.330 circa SUPERFICIE LORDA MQ.193 circa27


DATI DI PROGETTO - CALCOLO TOTALE DELLE SUPERFICIAREA ESTERNA mq 14’000,00 circaEdificio - A - mq 1'350,00Edificio – B - mq 330,00Edificio – C - mq 193,00TOTALE SUPERFICIE LORDA mq 1'873,0028


PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DISICUREZZAPremessa:Il presente documento non costituisce il piano di sicurezza , che non può essere realizzato certamente primadella esatta individuazione delle tipologie costruttive e dei materiali che avviene nella fase del progettodefinitivo ed esecutivo, ma rappresenta esclusivamente le linee guida su cui si baserà il piano di sicurezza ecoordinamento.Il Piano di Sicurezza e Coordinamento:Il P.S.C. sarà redatto secondo la normativa vigente in ambito di sicurezza sui luoghi di lavoro e piùspecificatamente ai sensi del Dlgs 626/94, del DLgs 494/96, DLgs 528/99 e del D.P.R. del 23/05/03.Quest’utlimo regola i contenuti minimi dei Piani di sicurezza che dovrà essere specifico per ogni singolocantiere e dovrà contenere:- l’Anagrafica di cantiere (indirizzo, descrizione dell’opera, ecc.)- la descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere, con individuazione dei fattori intrinseci eestrinsechi dell’area e le fonti di pericolo da e verso il cantiere;- una descrizione sintetica dell’opera con riferimento alle scelte progettuali in tema di sicurezza;- l’individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, e la predisposizione di schede da compilare primadell’inizio lavori con i nominativi e i dati delle imprese e dei lavoratori autonomi;- l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi, in riferimento all’organizzazione del cantiere, dellelavorazione e delle interferenze;- le scelte progettuali ed organizzative, le procedure operative e gli apprestamenti necessari;- le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi diapprestamenti attrezzature e impianti;- le modalità di coordinamento operativo;- l’organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori incaso di rischio imminente;- l’analisi della durata di ogni singola fase o sub-fase lavorativa al fine di prevedere le eventualisovrapposizioni e quindi fasi di interferenza tra lavorazioni diverse sulla linea del tempo;- la stima analitica dei costi della sicurezza ai sensi dell’art.7 del DPR 23/05/03;- tavole esplicative con indicazioni dell’area di cantiere, degli apprestamenti da realizzare e tutto ciò chepossa chiarire gli aspetti tecnici legati al PSC.Il piano dovrà essere integrato dai P.O.S. delle imprese che parteciperanno alla realizzazione dell’opera perquanto riguarda l’analisi e l’individuazione dei rischi delle lavorazioni.I rischi che si dovranno analizzare sul Piano di sicurezza e coordinamento e sui P.O.S. delle imprese, dovrannoessere riferiti alle lavorazioni da svolgere all’interno del cantiere secondo alcune fasi lavorative, delle quali sene anticipano sommariamente i contenuti:29


- Opere di accantieramento, realizzazione della viabilità di accesso provvisoria all’area;- Scavo di scotico e sbancamento dell’area;- Realizzazione di struttura di fondazione mediante probabili fondazioni a travi rovesce e altro tipo (a secondadelle indagini geologiche e delle scelte progettuali del progettista delle strutture);- Realizzazione delle opere in elevazione in c.a. (travi e pilastri),- Realizzazione di murature esterne e interne;- Realizzazione delle impermeabilizzazioni del tetto;- Realizzazione della struttura di copertura ventilata;- Esecuzione di tracce per le canalizzazioni impiantistiche;- Attivazione delle fasi impianstisitche mediante lo stendimento di cavi, il passaggio di canali e tubazioni;- Realizzazione degli intonaci interni e esterni;- Posa in opera degli infissi esterni;- Realizzazione della pavimentazione interna;- Montaggio degli infissi interni;- Montaggio di apparecchiature igieniche, elettriche e termiche;alcune fasi lavorative riguardanti gli edifici potranno sovrapporsi a fasi lavorative riguardanti l’area esterna. Perla sistemazione esterna si prevede di:- Realizzazione di marciapiedi e percorsi pedonali mediante lo stendimento di materiale arido di cava, ilsuccessivo rullaggio, e la posa della pavimentazione su massetto di cemento armato;- Realizzazione di sistemi di scarico delle fognature;- Prima fase di realizzazione dell’impianto elettrico esterno;- Posa in opera di corpi stradali (zannelle, cordonati ecc.)- Opere di finitura esterne: posizionamento corpi illuminati e sistemi elettronici di controllo, piantumazione dialberature;- Realizzazione di recinzione esterna metallica.L’ultima fase lavorativa sarà quella dedicata allo smontaggio del cantiere e alla pulizia dell’area.Le opere di accantieramento dovranno essere eseguite in modo tale che non vi sia permesso agli estranei dientrare nell’area di cantiere. Gli scavi dovranno prevedere, in base alla profondità ed alla consistenza delterreno (art.12 DLgs 164/56), opportune opere provvisionali per il contenimento delle terre. Si prevede inoltrela disposizione di un ponteggio a tubi e giunti o a telai prefabbricati montato a norma di legge per l’esecuzionedelle opere in elevazione (art.16 DLgs 164/56), per le opere di finitura esterne e per la realizzazione dellacopertura.Norme Generali per il coordinamento in fase di Esecuzione:Le imprese , oltre alle disposizioni di legge per cui devono essere iscritte alla CCIAA o all’Albo NazionaleCostruttori, potrebbero essere scelte in funzione del possesso di specifiche esperienze nel settore (soprattutto30


per interventi di una certa complessità), dell’iscrizione nel registro fornitori della ditta appaltante, o dellapossibilità di dimostrare (ad es.) di:• Non aver registrato incidenti con invalidità permanente• Non aver registrato incidenti con invalidità temporanea negli ultimi cinque anni• Non aver avuto sanzioni dagli organi di vigilanza negli ultimi cinque anni• Aver organizzato il servizio di prevenzione e protezione, con personale adeguamento formato e informato;con responsabile dotato di esperienza, e corso di formazione specifico• Aver organizzato le squadre di evacuazione, pronto intervento ed emergenza, aver provveduto allaformazione e alle prove , ed averle dotate delle necessarie attrezzature.Per l’attuazione del Piano, si ricorda e si dispone che:• Il Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante la esecuzione dell’opera è tenuto agli obblighi di cuiall’art. 5 del D.Lgs. 494/96• I lavoratori autonomi sono tenuti agli obblighi di cui all’art.7 del D.Lgs. 494/96• I datori di lavoro per le Imprese Appaltatrici sono tenuti agli obblighi di cui all’art. 8 e 9 del D.Lgs. 494/96 eda quelli che discendono dal D.Lgs. 626/94.Le imprese, con adeguato anticipo e rispetto all’inizio dei lavori , sono tenute a rilasciare al Coordinatore inmateria di sicurezza e salute durante l’esecuzione dell’opera una dichiarazione circa il possesso e la regolaritànormativa e funzionale di tutte le attrezzature e dispositivi individuali di protezione previsti dal Piano, ocomunque necessari all’esecuzione delle opere nel rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e latutela della salute dei lavoratori sul tema generale della sicurezza e con specifico riferimento all’illustrazione espiegazione del Piano.Ai fini dell’attuazione del Piano, il Direttore Tecnico di cantiere o il Capocantiere dell’impresa appaltatriceassume il compito e la responsabilità del coordinamento delle Imprese e lavoratori autonomi presenticontemporaneamente all’impresa, e di attuazione delle appropriate misure atte a minimizzare i rischi derivantidalla contemporaneità delle lavorazioni.Proprio per questo motivo le imprese appaltatrici dei lavori dovranno presentare al coordinatore perl’esecuzione i nominativi del capocantiere o caposquadra e del direttore tecnico.Le decisioni prese in materia di coordinamento dovranno essere comunicate al Coordinatore in materia disicurezza e salute durante l’esecuzione dell’opera, e da questi approvate, prima dell’esecuzione delle relativeattività, anche ai fini dell’aggiornamento ed adeguamento del Piano.Le imprese impegnate nel lavoro in oggetto dovranno redigere dei P.O.S. per l’effettivo cantiere e consegnarlial coordinatore per la sicurezza almeno dieci giorni prima dell’inizio dei lavori.Come da normativa vigente il Coordinatore in fase di esecuzione potrà in ogni momento chiedere integrazioniai POS delle imprese, fare ispezioni di cantiere e richiedere la partecipazione ai soggetti di ogniimpresa/lavoratori autonomi alle riunioni di coordinamento.31


Il PSC, i POS,le lavorazioni, le attrezzature e qualsiasi altra risorsa tecnologica e umana impiegata nel cantieredovranno rifarsi al seguente elenco normativo vigente, indicativo e non esaustivo :- DPR 547/55;- DPR 164/56;- DPR 302/56;- DPR 303/56;- DLgs 277/91;- DLgs 626/94;- DLgs 493/96;- DLgs 494/96;- DLgs 459/96;- D.L. 475/92;- L. 46/90;- DLgs 528/99;- DPR 23/05/03- Successive integrazioni e/o modifiche alla normativa elencata.32

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