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I portinnesti del pero - InfoKeeper

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PeroGrafico 3 - Produzione cumulata per portinnesto(1996-2001)70a60ab ab ab ab50 ab abb b40cbc30cProduzione (kg/albero)2010Grafico 4 - Peso medio dei frutti (media 1996-2001)Peso frutti (g)250200150100500OHF 87*Fox 16*OHF 40*BA 29OHF 282*Sydo ®1996 1997 1998 1999 2000 2001I dati per portinnesto sono ottenuti per media di tutte le stazioni di ricerca.A lettere diverse corrispondono differenze statisticamente significative perP ≤ 0,01.AdamsFox 11*EM AKirchensallerEM CCts 2120Sydo ®BA 29AdamsEM AFox 16*KirchensallerCts 212Fox 11*OHF 40*EM COHF 87*OHF 282*I dati per portinnesto sono ottenuti per media di tutte le stazioni di ricerca.Per quanto riguarda Pyrodwarf ® , hadimostrato un buon controllo <strong>del</strong>la vegetazionee una buona fruttificazione,in particolare per la cultivar William.Risultati e discussioneDalla valutazione dei risultati ottenutidurante il periodo di prova dei <strong>portinnesti</strong>nei campi sperimentali distribuiti sulterritorio nazionale emergono alcunedifferenze riguardanti i principali parametririlevati, con particolare riferimentoalla produzione e al peso medio deifrutti per pianta, nonché all’area <strong>del</strong>tronco e al legno di potatura.Per quanto riguarda la vigoria <strong>del</strong>l’alberoindotta dal portinnesto valutataattraverso l’area <strong>del</strong> tronco riferitaall’anno 2001 (grafico 1) si evidenziaun maggior sviluppo <strong>del</strong> franco OHF87* seguito dai franchi Fox 11*, OHF40*, Fox 16* e dal cotogno Sydo ® ; quest’ultimoha manifestato un vigore simileagli altri cotogni di medio vigorequali BA 29 e Adams. I <strong>portinnesti</strong> risultatipiù nanizzanti, come già noto,sono EM A, Cts 212 e EM C.I dati cumulati 1996-2001 relativi alpeso <strong>del</strong> legno di potatura (grafico 2)rispecchiano lo stesso andamento riscontratoper l’area <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong>tronco. Dal confronto di questo parametro,rimane escluso OHF 282* inquanto la forte variabilità dei dati nonha consentito di eseguire una correttaanalisi statistica.La produzione per albero (dati cumulati1996-2001) (grafico 3) evidenziavalori superiori per OHF 87*, seguitodal gruppo degli altri <strong>portinnesti</strong>franchi (Fox 16*, OHF 40*, OHF 282* edai cotogni BA 29, Sydo ® e Adams).Produzioni inferiori sono state rilevatein Kirchensaller e Cts 212, mentreFox 11*, EM A ed EM C hanno evidenziatouna produzione intermedia.Il peso medio dei frutti, pur con unacerta variabilità dei valori rilevati neisingoli anni, non ha mostrato una significativainfluenza <strong>del</strong> portinnestosulla pezzatura degli stessi (grafico 4).Nel complesso i risultati ottenuti neidiversi campi di comparazione evidenziano,come era ovvio, una diversa influenza<strong>del</strong> portinnesto sul comportamentovegeto-produttivo <strong>del</strong>l’albero. I<strong>portinnesti</strong> nanizzanti hanno evidenziatouna buona capacità produttiva e,se utilizzati in impianti ad alta densità,inducono a produzioni unitarie elevate.Parallelamente occorre continuarela ricerca di <strong>portinnesti</strong> alternativi alcotogno e capaci di favorire una precoceentrata in produzione degli impianti.Tali considerazioni vanno effettuateanche in relazione alle strategie colturaliincentrate sui concetti di sostenibilitàecologica e di basso impatto ambientale(vedi regolamenti comunitari2058 e 1257). Queste, oltre a contribuirealla riduzione dei trattamenti antiparassitarie <strong>del</strong>l’utilizzo dei fertilizzanti,hanno innovato la pericoltura modernaverso una gestione relativamentesemplificata, tesa a ottenere un prodottopiù salubre e di qualità. In questaottica, <strong>portinnesti</strong> dotati di maggior rusticitàe adattabilità a condizioni podologichenon sempre ottimali (ad esempioterreni calcarei) risultano di notevoleaiuto per il superamento <strong>del</strong>le difficoltàcolturali indotte dai sistemi digestione sostenibile.In questi anni anche la selezione di<strong>portinnesti</strong> tolleranti all’Erwinia amylovorarisulta fondamentale per il mantenimento<strong>del</strong>la coltivazione <strong>del</strong> <strong>pero</strong>nelle aree infette da questo patogeno.Fondamentale peraltro permane laricerca di materiali che si prestino auna facile moltiplicazione con le comunitecniche in uso presso i vivaispecializzati, materiali che oltretuttodevono essere necessariamente risanatida virosi e fitoplasmi.Il portinnesto ha un ruolo fondamentaleper ottimizzare l’efficienza <strong>del</strong>l’impianto,ma non può prescindere dalletecniche colturali e dalle pratiche agronomiche.Il materiale vivaistico deveessere di accertata validità e certificato.La scelta <strong>del</strong>la forma di allevamentoe <strong>del</strong>la densità d’impianto va fatta in relazionealla vigoria <strong>del</strong> portinnesto e<strong>del</strong>la cultivar, oltreché in funzione <strong>del</strong>lanatura <strong>del</strong> terreno e <strong>del</strong> tipo di gestionecolturale (alta densità, colture a bassoimpatto ambientale, ecc). Inoltre unaconcimazione equilibrata nell’arco <strong>del</strong>lastagione vegetativa, l’utilizzo <strong>del</strong>lafertirrigazione, l’inerbimento <strong>del</strong>l’interfilare,il diserbo o la lavorazione meccanicasulla fila e un’adeguata difesaantiparassitaria costituiscono, nel loroinsieme, i fattori che decretano la buonariuscita <strong>del</strong> pereto.Lavoro svolto nell’ambito <strong>del</strong> progetto finalizzatoMipaf «Formulazione di liste di orientamentovarietale dei fruttiferi». SottoprogettoPortinnesti. Pubblicazione n. 219.Il Dipartimento di colture arboree vuole ringraziarePietro Castaldini direttore <strong>del</strong>l’Ipsaa (sededi Ostellato - Ferrara), per avere ospitato laprova e collaborato alla rilevazione dei dati.La bibliografia verrà pubblicata negli estratti.S UPPLEMENTO A L’INFORMATORE A GRARIO 51/2002 29

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