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Appunti di relatività ristretta

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Abbiamo identificato la componente p 0 con l’energia E associata alla particella (<strong>di</strong>viso c per imme<strong>di</strong>ate considerazioni<strong>di</strong>mensionali), mentre le componenti spaziali sono identificate con la definizione relativistica del momento spaziale.Giustifichiamo queste identificazioni analizzando il limite non-relativistico v ≪ c.Energia E: dalla (43) si ottieneE =mc2 √1 − v2c 2 . (44)Per v = 0 si vede che la teoria della relatività assegna in modo naturale una energia a riposo proporzionale alla massaE = mc 2 . Per v ≪ c possiamo sviluppare in serie <strong>di</strong> v cche è un numero piccolo rispetto ad 1( ) − 1 (E = mc 2 1 − v2 2= mc2c 2 1 + 1 v 2 )2 c 2 + ... = mc 2 + 1 2 mv2 + ... (45)Questo ci fà vedere come la definizione non-relativistica <strong>di</strong> energia cinetica venga riprodotta nel limite <strong>di</strong> velocità basserispetto a quella della luce. Alla luce <strong>di</strong> questo calcolo si può intuire la definizione appropriata <strong>di</strong> energia cinetica Tnel caso relativisticoT = E − mc 2 . (46)Momento ⃗p: dalla (43) si vede che nel limite v ≪ c si riottiene la definizione non-relativistica <strong>di</strong> momento lineare⃗p =m⃗v√ → ⃗p = m⃗v. (47)1 − v2c 2Si noti che particelle massive non possono raggiungere la velocità della luce: dovrebbero avere energia e momentoinfiniti! Dunque la velocità v = c è una velocità limite teoricamente irraggiungibile per particelle massive, poichènessun fenomeno fisico è in grado <strong>di</strong> cedere un’energia infinita ad una particella.Queste definizioni relativistiche possono essere giustificate in maniera più rigorosa e derivate partendo da unprincipio d’azione che descriva la <strong>di</strong>namica relativistica. L’azione corretta per una particella libera è proporzionale altempo proprio integrato sulla linea <strong>di</strong> mondo della particella (così da garantire l’invarianza relativistica)√∫S[⃗x(t)] = −mc 2 dt 1 − ˙⃗x · ˙⃗xc 2 (48)dove naturalmente ⃗v = ˙⃗x descrive la velocità della particella. Poiché la corrispondente lagrangiana L = −mc 2 √1 −non <strong>di</strong>pende dalla posizione ⃗x, ma solo dalla velocità ˙⃗x, il momento coniugato⃗p ≡ ∂L∂ ˙⃗x = m√˙⃗x(49)1 − v2c 2è conservato (come conseguenza delle equazioni <strong>di</strong> Eulero-Lagrange). Inoltre anche l’hamiltonianache coincide con l’energia è conservata.5.2 Particelle con massa nullaH = ⃗p · ˙⃗x − L =mc2 √1 − v2c 2 (50)Abbiamo visto che particelle massive non possono raggiungere esattamente la velocità della luce. Però possono esistereparticelle che viaggino alla velocità della luce purchè abbiano massa nulla. Questa interpretazione è consistente conla relatività <strong>ristretta</strong>. Infatti la relatività <strong>ristretta</strong> prevede che particelle che vanno alla velocità della luce sianocostrette a viaggiare sempre a quella velocità, che infatti è necessariamente la stessa in tutti i sistemi <strong>di</strong> riferimentoinerziali. Questa proprietà ci <strong>di</strong>ce che non si può trovare un sistema <strong>di</strong> riferimento a riposo con particelle <strong>di</strong> massanulla, e quin<strong>di</strong> non esiste il concetto <strong>di</strong> tempo proprio per tali particelle. Infatti dalla (18) si vede che il presuntotempo proprio dovrebbe essere nullo, e quin<strong>di</strong> sarebbe un tempo che non può scorrere e non può essere utilizzatoper parametrizzare la linea d’universo <strong>di</strong> queste particelle. Infatti questa linea d’universo è una linea <strong>di</strong> tipo luce˙⃗x· ˙⃗xc 29

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