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N.87 dicembre (7,34Mb Pdf) - la Notizia

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GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITÁ, CRONACA, CULTURA E POLITICA ANNO XV N. 87 - DICEMBRE 2009Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20L’8 settembrea CefaloniaLe sorpresesotto l’alberoLa nuovascuo<strong>la</strong> materna1


sommariosommario3 Editoriale4 Numeri utili5 Don Luigi è parroco a Monzambano6 L’8 settembre a Cefalonia8 Dicembre e <strong>la</strong> Val d’Ultimo14 Notizie dall’Amministrazione18 Cronaca25 Gli Sherpa31 Cross Line in primo piano32 Pensioni e dintorni34 Noi e <strong>la</strong> legge34 Noi e il fisco36 Torta paradiso38 Anima e cuore39 A tutta penna42 Arte & dintorniSonno e sognoNel boscoVincenzo Gitti 1856-1945Don Abbondio48 Gruppo Micologico Naturalistico50 Taca BandaPrimo gennaio 2009.La neve su GuidizzoloLa prima neve sulle montagnedel<strong>la</strong> Val d’Ultimo2TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003I dati in possesso del<strong>la</strong> redazione de "<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostropossesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione deidati od opporsi al trattamento stesso.


editorialeAndrea Dal PratoA tre anni e mezzo del mandato amministrativo giungerebbe spontaneo “tirare le somme”dell’operato di questa nuova giunta, così, forse, cercherebbe di fare qualcuno al nostro posto.Ma noi, che tutto siamo fuorchè ordinari e scontati, abbiamo voluti sorprendervi, almeno unpò, chiedendo al “par<strong>la</strong>mentino” che ci governa cosa vorrebbe trovare sotto l’albero natalizio.Una richiesta perfettamente riuscita, in sintonia con le feste che stiamo vivendo e dal<strong>la</strong> qualesono emerse risposte chiare e decise; risposte che, al di là dei buoni propositi, vorremmodiventassero realtà.Al<strong>la</strong> domanda:“Quale è il progetto che vorrebbe trovare sotto l’albero e vedere realizzato entro il prossimoanno?” I nostri amministratori non si sono persi d’animo e ci hanno risposto in questo modo:Graziano Pelizzaro - SindacoSenz’altro nel 2010 voglio vedere partire i <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> tangenziale di Guidizzolo, come ha promesso <strong>la</strong>Provincia. Ma mi piacerebbe anche aiutare quelli che l’hanno perso a trovare un nuovo <strong>la</strong>voro. E poi,vorrei vedere a Guidizzolo un clima di confronto politico e sociale più sereno e più corretto, con menopolemiche e tensioni, che non giovano a nessuno.”Emi Ghisolfi Vice Sindaco - Assessore Politiche sociali e del<strong>la</strong> famigliaIn questo periodo molte sono le necessità, molte le richieste degli utenti all’ufficio dei servizi sociali.Credo che, tra tutte, però, <strong>la</strong> più pressante sia quel<strong>la</strong> di alloggi a canone moderato o sociale. Già sonoin costruzione dieci unità, ma molte le domande e diverse le tipologie dei richiedenti: anziani soli o conbadante, invalidi, coppie con disabilità.Renato Azzini - Assessore Biblioteca - Teatro - Promozione del TerritorioGuidizzolo ha una per<strong>la</strong> nascosta, San Lorenzo, chiuso all’interno di una proprietà privata e quindi, necessariamente,aperto in orari stabiliti o su richiesta.Sarebbe bello arrivare, trovare un ampio parcheggio, passeggiare nel parco circostante, visitare l’Oratoriocon orari più ampi, sostare e ristorarsi nell’agriturismo o trattoria ricavati nel<strong>la</strong> cascina retrostanteattualmente in disuso. Riconosco che è un sogno, ma è bellopoter sperare che si avveri.Le sorpresesotto l’alberoC<strong>la</strong>udio Busca - Assessore Sicurezza - Patrimonio comunale- ViabilitàTra tutte le cose che vorrei trovare, una in partico<strong>la</strong>re spiccasopra le altre, si tratta del Risparmio Energetico.Sarebbe bello che Babbo Natale ci dotasse di impianti fotovoltaicisu tutte le strutture comunali abbattendo così totalmentei costi dell’energia elettrica e rega<strong>la</strong>ndo ai cittadini 365 quintali annui di CO2 eliminate dall’aria che respirano.Cosi come anche dotare le vie del paese con una illuminazione con <strong>la</strong>mpade a led risparmiandoil 35% dei costi di energia ed eliminando 30 quintali annui di CO2. E un impianto so<strong>la</strong>re termico presso ilcentro sportivo per fornire acqua calda riscaldata dal sole risparmiando notevolmente gas e ancora CO2 .Comunque Babbo Natale o no il regalo è già impacchettato, basta aprirlo, e lo si farà nel 2010.Cesare Maccari - Assessore Promozione attività sportive - Educazione allo sportSono convinto che avremo il nuovo campo di Tamburello perfettamete illuminato, <strong>la</strong> pista di atleticaasfaltata in modo da poter essere usata da tutti i cittadini; gli appassionati podisti, gli atleti delle variespecialità e i giovani ciclisti. Ultimo sogno il <strong>la</strong>ghetto per <strong>la</strong> pesca sportiva.Giacomino Mi<strong>la</strong>ni - Assessore Lavori pubblici - Territorio - AmbienteDa molto tempo si par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> nuova Scuo<strong>la</strong> Materna, <strong>la</strong> sua realizzazione è il mio sogno chespero diventi realtà.Laura Toniato - Assessore Politiche culturali e sco<strong>la</strong>sticheSotto l’albero di Natale, o meglio accanto al Presepe, mi piacerebbe trovare maggior coesione sociale,più coerenza e rispetto per le persone. Molto di questo passa attraverso il riconoscimento reciprocodelle proprie identità culturali percepite e vissute come ricchezza e non quali momenti di divisione. Ciòda parte di tutti. Penso ai bambini e ragazzi delle nostre scuole ai quali abbiamo il dovere di passareidee e comportamenti che guardino al futuro, ad un futuro auspicabile. E <strong>la</strong>ncio una picco<strong>la</strong> idea concreta:desidererei veder realizzato un progetto di alfabetizzazione continua verso i nostri concittadinidi altre Nazioni. In partico<strong>la</strong>re delle donne le quali, per quanto già promosso, partecipano con grandeentusiasmo. L’integrazione, il rispetto e <strong>la</strong> civile convivenza devono passare da una adeguata forma dicomprensione e di dialogo. In famiglia, soprattutto tramite le donne, mogli e madri, si perfeziona unprocesso di integrazione sociale che sviluppa un generalizzato senso di appartenenza al<strong>la</strong> Comunità.Una squadra di persone che ha deciso di impegnarsi a favore del<strong>la</strong> collettività, che apparefortemente motivata e che dovrà sempre dimostrarsi all’altezza dei molti consensi ricevutidai cittadini di Guidizzolo, per contribuire a rendere grande il nostro paese e anche perchè li“terremo d’occhio” per altri 18 mesi.3


DIRETTORERESPONSABILEAndrea Dal PratoCAPO REDATTOREGraziano PelizzaroREDAZIONEGiulia AvanziSergio DesideratiLaura LeoratiElodio PeraniGiovanni ZangobbiPaolo ZaniCOLLABORATORIGiorgio ArientiFrancesca CappaFilippo CeriniCristina DelmenicoMarta LealiFrancesca LugoboniDonatel<strong>la</strong> LusentiFranco MondadoriFrancesca PesciFrancesca PiazzaLuca PiazzaMariavittoria SpinaGiulia StuaniSandra TosiDavide TruzziPROGETTO GRAFICOC<strong>la</strong>udia Dal PratoEDITORECentro Culturale“San Lorenzo”via Virgilio, 2546040 Guidizzolo (MN)Tel. 348 3115232e-mail:redazione@<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.comR. O. C.: N° 9434 del 16-10-00Aut. Tribunale di MantovaN° 8/95 del 30-05-1995Stampa:Arti Grafiche Studio 83 (VR)MUNICIPIO - tel. 0376 819201CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112VIGILI URBANI - tel. 0376 840241PRO LOCO Guidizzolo - tel. 0376 1620426GAS (metano) - Pronto intervento tel. 800 905 440BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428Oratorio San Lorenzo - tel. 335 1211999FONDAZIONE “RIZZINI” onlus - tel. 0376 819120FONDAZIONE “NonSoloArte” - tel. 0376 840303ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326PARROCCHIA Birbesi - tel. 0376 819602PARROCCHIA Guidizzolo - tel. 0376 819052POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388Prenotazione ambu<strong>la</strong>nza - tel. 349 8608653ORARIO DI APERTURADa lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13Sabato: dalle 10 alle 12Ufficio Tecnico:lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12.30sabato dalle 10 alle 12Assistente sociale:lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12.30Polizia Municipale:mercoledì e sabato dalle 9 alle 11Su appuntamento tel. 0376 840241Segreteria e protocollo:Da lunedì a sabato dalle 9 alle 12.30APERTURA invernale estivolun. 9-12 / 14.30-18.30 9-12 / 15-19mar. giov. 14.30-18.30 15-19mer. ven. 9-12 9-12sab. 9-12• Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30)Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)• Dr. Orfeo Valerio GalvaniAmbu<strong>la</strong>torio 0376 819794 - abitazione 0376 819096Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)• Dr. Giuliano PontiAmbu<strong>la</strong>torio 0376 819475 - abitazione 0376 819177Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30Giovedì: dalle 16.30 alle 19• Dr.ssa Doriana BertazzoRiceve su appuntamento tel.0376 83040 - 8384500Presso Ambu<strong>la</strong>torio dott. GalvaniMartedì e Venerdì dalle 14 alle 15• Dr.ssa Ange<strong>la</strong> Gatti - tel. 338 2619350Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30Ambu<strong>la</strong>torio Medole - tel. 0376 898109Lun. Merc. Ven. : dalle 10.30 alle 12Mar. Gio.: dalle 17.30 alle 19Pediatra di base• Dr.ssa Stel<strong>la</strong> Schena - tel. 348 2976673Lun. Mart. Giov.: dalle 9.30 alle 12.30Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17• Dr.ssa Giancar<strong>la</strong> Cavalli - tel. 0376 868173NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNOtel. 800-228521 (Guidizzolo 0376 819005)Ambu<strong>la</strong>torio igiene pubblica - tel. 0376 846713Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737Servizio medicina del <strong>la</strong>voro - tel. 0376 846733Igiene dell’edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846738ORARIO DI APERTURALunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.304Cellofanaturae spedizione postaleCoop Service s.c.r.l.Virle Treponti (BS)COSTO MODULI1 modulo verticale:mm 60 x 38 E. 40,002 moduli orizzontali:mm 60 x 82 E. 70,004 moduli orizzontali:mm 60 x 170 E. 110,001/2 pagina:mm 124 x 170 E. 180,00Pagina intera:mm 277 x 170 E. 340,00Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189AVIS - AIDO - tel. 0376 840177Raphaël - Ambu<strong>la</strong>torio Castel Goffredo 0376 771292Amici di Rebecco - tel. 0376 819678Associazione Commercianti - tel. 0376 818715Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 0376818419Corpo Bandistico - tel. 0376 840090CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382Tutti i giorni dalle 8 alle 19ORARIO DI APERTURA DOMENICALEMaggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17.30GUIDIZZOLOFestivi:estivo8 - 9.30 - 11 - 18invernale17Prefestivi: 19 18Feriali: 7.30 - 18 17.30BIRBESIFestivi: 9.30prefestivi 18.30 18.00Feriali: mart. giov. 8.30REBECCO Prefestivi 18 17


Don Luigi è parroco a MonzambanoDon Luigi Mi<strong>la</strong>ni, curato a Guidizzolo negli anni ‘90, dopo aver retto per sei anni <strong>la</strong>parrocchia di Buscoldo è stato chiamato al<strong>la</strong> parrocchia di Monzambano.In segno di affetto e in ricordo del suo operato, molti guidizzolesi con il parroco donLibero e don Adriano hanno partecipato al suo solenne ingresso.La comunità di Monzambano, nel<strong>la</strong> prima metàdi Ottobre, ha vissuto due giorni di forte esperienzaumana e di profonda fede religiosa. Domenica4, si è stretta attorno a don Elio Santiniper dargli, non senza rammarico, il saluto dicommiato, dopo averlo avuto per 32 anni comeparroco solerte, guida prudente e sicura, solidopunto di riferimento per fedeli e cittadini.Domenica 11, il paese si è ritrovato tutto unitoper dare il saluto di benvenuto al successore enuova guida del<strong>la</strong> Comunità parrocchiale: donLuigi Mi<strong>la</strong>ni.Il giovane sacerdote già ricco di varie esperienzepastorali in Sermide, Aso<strong>la</strong> e Guidizzolo,ha <strong>la</strong>sciato da ultimo <strong>la</strong> parrocchia di Buscoldo,dove per 6 anni è stato parroco.Nel pomeriggio, sul sagrato del<strong>la</strong> chiesa, ilnuovo parroco era atteso da un folto numerodi Monzambanesi. Entrato nel territtorio del<strong>la</strong>sua nuova giurisdizione, ha voluto compiere ungesto significativo, fermandosi per un momentodi preghiera nell’Oratorio del<strong>la</strong> S.S. Trinità inOlfino e poi in quello del<strong>la</strong> Beata Vergine Annunziata.Oltre all’espressione di fede personale si èvisto in quel gesto un messaggio e un invitoall’unità per <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione che vive sparsa inun ampio territtorio.Il saluto del sindaco Dott. Maurizio Pellizzer anome del<strong>la</strong> Comunità civile, ha preceduto l’ingressonel<strong>la</strong> solennità del<strong>la</strong> Chiesa di San Micheledel nuovo pastore che ha quindi ricevutoil benvenuto di un rappresentante del<strong>la</strong> Comunitàparrocchiale, seguita dal<strong>la</strong> lettura del decretodi nomina.Nel<strong>la</strong> sua prima omelia, don Luigi, pur traendospunto dal Vangelo domenicale, ha esposto ilsuo programma pastorale intrecciato di aggancicon il passato, ma aperto a quelle innovazio-Ph Gianfranco RuffoniPh Gianfranco Ruffonini che l’impronta personale e il cammino del<strong>la</strong>Chiesa richiedono.Bello il parallelismo tratto dal dipinto del pittoreDel<strong>la</strong> Rosa, riprodotto nell’immaginetta ricordodistribuita ai presenti: Maria, all’appariredell’angelo annunziante, <strong>la</strong>scia cadere il librodel<strong>la</strong> Bibbia sul quale leggeva e si mette inascolto delle parole del messaggero. L’Anticoche va, il Nuovo che arriva.La lettura di un caro saluto e benvenuto inviatoda don Elio chiude <strong>la</strong> cerimonia religiosa.Auguri don Luigi.Paolo Saccomanservizi ecologici . spurghi civili ed industrialiPaninotecaSISAL, Superenalotto,Ricariche telefonicheTel. 0376-818420. spurghi civili ed industriali. videoispezioni con localizzazione elettronicadi rottura tubazioni. smaltimento fanghi. ritiro e smaltimento alimenti scaduti. preventivi gratuiti. servizio 24 hmi<strong>la</strong>ni s.r.l. 46040 guidizzolo . mn . via marchionale 18cell. 335 7587441 . tel. 0376 849544 . www.mi<strong>la</strong>nisrl.comGruppoAlpiniGuidizzolotel. 0376 8195165


L’8 settembrea CefaloniaQuando l’armistizio con gli anglo-americanicambiò le sorti del popolo italiano, l’8 settembre1943, Gino Vaccari era a Cefalonia,uno dei circa 12.000 soldati tricolori che presidiavanole isole greche di Corfù e Cefalonia.Dove alcuni giorni dopo si compirà unodei più terribili eccidi di tutta <strong>la</strong> guerra. OggiGino Vaccari, c<strong>la</strong>sse 1914, vive a Birbesi diGuidizzolo e mantiene su tutta <strong>la</strong> sua vita,ma soprattutto su quei terribili giorni, unalucidità straordinaria. “Pensare, ci dice, cheper <strong>la</strong> guerra io non dovevo nemmeno partire”.All’epoca risiedeva a Gabbiana. “Eroorfano di guerra, rammenta, mio padre eracaduto durante <strong>la</strong> 1ª guerra mondiale ed iodi lui non ho ricordo”. Pensò ad un errorequando ricevette il precetto. “Deve esserciuno sbaglio, disse ai Carabinieri che glichiedevano di partire”. I militari dell’Arma,ricorda, furono molto gentili. Le nuove legginon tenevano conto degli orfani: si dovevaarruo<strong>la</strong>re. E partì. Destinazione Meranodove compie l’addestramento necessario egli viene assegnato l’incarico di autista. DaMerano parte per l’Albania, quindi tre mesia Corfù poi Cefalonia nel<strong>la</strong> Divisione Acqui.“I primi tempi, ci dice, furono tutto sommatotranquilli, anche nei rapporti con i nonmolti tedeschi presenti sull’iso<strong>la</strong>. Con il miocamion ero addetto al trasporto dei rifornimenti.Una volta per <strong>la</strong> verità venni bombardato,ma mi salvai”. L’8 settembre cambia lecarte in tavo<strong>la</strong>. La storia negli ultimi anni haassunto i propri contorni. Il generale Gandin,comandate dell’Acqui, non consegna le armie dal<strong>la</strong> Germania con l’ordine di sopprimerei ‘traditori italiani’ partono 5 battaglioni difanteria e 2 gruppi di artiglieria da montagna:l’eccidio fu tremendo. Man mano chegli italiani cadevano nelle mani dei tedeschivenivano trucidati. Complessivamente i cadutisaranno quasi 10.000. Anch’io, proseguenel suo racconto Gino Vaccari, vennifatto prigioniero. Essendo autista non avevopartecipato in prima linea ai combattimenti;forse questo mi risparmiò <strong>la</strong> fuci<strong>la</strong>zione. Manon l’internamento. Caricati su un treno iniziammoil nostro viaggio che io speravo cipotesse portare in Italia. Ma non accadde.Non so quanti giorni viaggiammo. Al<strong>la</strong> fineci ritrovammo in un campo di concentramentoai confini con <strong>la</strong> Francia. Quel<strong>la</strong> fu <strong>la</strong>nostra destinazione. Insieme a prigionieri dialtre nazionalità. Lavoravamo tutti, ma noneravamo tutti uguali: noi italiani venivamoconsiderati dei traditori. Talvolta non solo6


dai tedeschi ma anche dagli altri prigionieri.Questi ultimi, pur se raramente, ricevevanodei pacchi viveri dalle organizzazionidi soccorso; noi quasi mai. Quasi nessunoera disposto a condividere qualcosa con noiitaliani. Rimasi lì fino all’arrivo degli americani.La guerra era finita. Di Cefalonia e quelmassacro si è par<strong>la</strong>to poco. Tutti quegli uomininon furono certo dei traditori; furonopiuttosto dei martiri e degli eroi”. Così GinoVaccari si è salvato ed ancora oggi, dopooltre sessant’anni, ricorda quei giorni; rileggequanto sugli avvenimenti venne scritto;conosce tutto a memoria, una memoria resaancor più viva dall’aver vissuto da protagonistauna delle pagine più crude del<strong>la</strong> secondaguerra mondiale.Sergio DesideratiPer gentile concessione de “IL GAZZETTINO”STOP AND GOF.lli TuriniBAR - TAVOLA CALDASELF SERVICERICEVITORIASUPER ENALOTTOVIA. GALILEO, 4 GUIDIZZOLO - TEL. 0376 8470547


Dicembre e <strong>la</strong>Val d’Ultimodi Francesca Lugoboni8Con l’inverno ormai alle porte, chi non sente ilbisogno di rifugiarsi negli affetti e nelle tradizionipiù vere? Perché allora non recarsi nel<strong>la</strong>suggestiva Val d’Ultimo, dove ancora permangonoi vecchi riti di una volta?!La Val d’Ultimo è una valle ricca di innumerevoliboschi e prati, situata nei pressi del<strong>la</strong> piùfamosa Merano, dove antichi masi rurali necaratterizzano il paesaggio. La valle è per tutta<strong>la</strong> sua lunghezza fiancheggiata dalle creste delgruppo dell’Ortles e vi si dislocano meravigliosipascoli alpini e numerose malghe.Per questo alpinisti ed escursionisti godono diun’ampia scelta fra passeggiate ed interessantipercorsi in alta montagna.Arrivare fin qui non è per nul<strong>la</strong> difficile: l’uscitadall’autostrada è quel<strong>la</strong> di Bolzano Sud, si proseguequindi con <strong>la</strong> superstrada MeBo in direzionedi Merano fino all’uscita di Merano Sud,si segue fino a Lana e, all’ingresso dell’abitato,si svolta a destra e si tiene per <strong>la</strong> Val d’Ultimo.La valle è lunga circa 40 Km e quasi subito,dopo alcuni tornanti, si giunge a San Pancrazio,centro più grande del<strong>la</strong> bassa Val d’Ultimo. Impossibilenon notare il campanile del<strong>la</strong> chiesache, dal centro del paese, si innalza con i suoiquasi 60 metri d’altezza. Proprio dove oggi sorge<strong>la</strong> chiesa neogotica vi era un tempo <strong>la</strong> chiesapiù antica del<strong>la</strong> valle, i cui resti sono ancoraben visibili.Seguendo <strong>la</strong> strada principale si raggiungeSanta Valburga, capoluogo e sede del comunedi Ultimo che racchiude tutta <strong>la</strong> Val d’Ultimo superiore.La ridente località si estende su di unnaturale gradone dal quale è possibile goderedi una meravigliosa vista sul Lago di Zoccoloe sulle circostanti vette fino ai monumentalighiacciai dei terminali dell’Ortles. Di poco sopral’abitato, sorge il vil<strong>la</strong>ggio di San Maurizioche offre un caratteristico esempio delle costruzioniin legno tipiche del<strong>la</strong> valle.Ancora qualche chilometro fra tornanti e bellissimiscorci per arrivare a San Nicolò, un piccologioiello circondato da prati e boschi chegiace sul<strong>la</strong> costa esposta al sole. San Nicolò èun rinomato centro di villeggiatura, in posizionetranquil<strong>la</strong>, ricco di numerosi e antichi masicontadini.Poco più avanti si incontra Santa Gertrude. Ultimopaese del<strong>la</strong> valle , costituisce il punto dipartenza ideale per numeroseescursioni verso <strong>la</strong> Val Martelloe <strong>la</strong> Val di Rabbi, entrambe nelgruppo del Cevedale.Dal centro dell’abitato, unastretta strada conduce a FontanaBianca, nel cuore delle montagnepiù alte del<strong>la</strong> Val d’Ultimo.Una volta giunti al parcheggio cisi trova di fronte al piccolo Lagodi Fontana Bianca, completamenteimmerso nel bosco. Vainoltre ricordato che all’ingressodi Santa Gertrude si erige ilpiù impressionante monumentonaturale del<strong>la</strong> provincia di Bolzano:tre <strong>la</strong>rici millenari. Trattasidi tre <strong>la</strong>rici che si trovano in unbosco che protegge i masi lì attornodalle va<strong>la</strong>nghe e che costituisconogli ultimi testimonidi quelli che furono i primi insediamentiumani, quando <strong>la</strong> piùinterna Val d’Ultimo era ancorapopo<strong>la</strong>ta da orsi, lupi e linci.È curioso come su di un <strong>la</strong>riceabbattuto dal vento negli anni trenta, siano staticontati più di 2000 anelli di accrescimento. Gliunici tre sopravvissuti, segnati da tempeste edintemperie, vengono considerati le più anticheconifere d’Europa.Tanti e svariati sono dunque i motivi per organizzareuna fuga in questa poco rinomata manon per questo meno suggestiva valle.


Consulenza e sostegno psicologicoDa Novembre è presente un nuovo servizio nelComune di Guidizzolo.Le Dott.sse Psicologhe Emanue<strong>la</strong> Mandosi eMara Savi, che hanno maturato esperienze diintervento Psicologico in aree diversificate, tracui Psicologia Sco<strong>la</strong>stica, Clinica, dello Sport,del Lavoro e dei Processi Formativi, aprono il lorostudio.Sarà possibile ricevere consulenza e sostegnoPsicologico nelle seguenti aree:Infanzia - Adolescenza- prevenzione del disagio psicologico e delle condottedevianti- prevenzione, diagnosi e consulenza dei disturbidell’alimentazione- prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbispecifici dell’apprendimento (dislessia, disortografia,disgrafia, discalculia)- diagnosi e consulenza dei disturbi del<strong>la</strong> condottae dei disturbi da deficit di attenzione (iperattività)- sviluppo delle abilità personali- bullismo- disagio sco<strong>la</strong>stico e prevenzione dell’abbandonosco<strong>la</strong>stico- orientamento sco<strong>la</strong>stico e professionaleFamiglia- consulenza re<strong>la</strong>tiva agli stili educativi e individuazionedi strategie per <strong>la</strong> comprensione delledinamicheSETTEMBRE 2008familiari- gestione dei conflittiAdulti- ascolto, sostegno e consulenza nel risolvereproblemi- diagnosi w w w e . consulenza c a i o l a . re<strong>la</strong>tiva c o m ai disordini alimentari(anoressia nervosa, bulimia), obesità“La casa dei tuoi sogni”- consulenza psicologica preventiva e di accompagnamentoper interventi di medicina estetica eper programmi di dimagrimento- gestione dell’ansia e dello stress quotidiano- consulenze per persone che si trovano ad assisteresoggetti non più totalmente autonomi (traumatizzati,anziani colpiti da demenza…)Periodicamente, presso lo studio, verranno offerti- orientamento professionaleinterventi, attività e incontri promozionali gratuiti oCoppiaa tariffa agevo<strong>la</strong>ta che verranno segna<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione.- ascolto e sostegno in periodi di crisi o per favorirescelte consapevoli- consulenza re<strong>la</strong>tiva agli stili di comunicazione- gestione dei conflittiPer <strong>la</strong> collettività- corsi di formazione per privati o operatori delsettore socio sanitario- <strong>la</strong>boratori e progetti per <strong>la</strong> prevenzione del disagiopsicologico- orientamento sco<strong>la</strong>stico e professionale- corsi sul<strong>la</strong> comunicazione efficace e sugli stilire<strong>la</strong>zionali- sportelli di ascolto psico-educativo per Scuoledi ogni ordine e grado- sportelli comunali per il sostegno al<strong>la</strong> genitorialitàe per <strong>la</strong> mediazione familiare- serate a tema per Comuni, Enti e Istituzioni- incontri di gruppo riguardanti tematiche specifiche- gruppi di Auto Mutuo AiutoModalità di intervento:- individuali- coppia- gruppi di sostegno psicologicoF A L E G N A M E R I APer informazioni e appuntamenti contattare:Dott.ssa Emanue<strong>la</strong> Mandosi 333 6848335 - Dott.ssa Mara Savi 333 4698189STUDIO DI PSICOLOGIA VIA RODELLA 1 - 46040 GUIDIZZOLO (MN)NOVEMBRE 2008GUIDIZZOLO VIA CAVRIANA N.30/A T.0376.819538 F.0376.848091- SALO’ LARGO DANTE N.2F A L E G N A M E R I Aw w w . c a i o l a . c o m “La casa dei tuoi sogni”GUIDIZZOLO VIA CAVRIANA N.30/A T.0376.819538 F.0376.848091- SALO’ LARGO DANTE N.29


saluteArgomenti medici semplificati da Elodio Perani di GuidizzoloLa dinamica fisiologica e l’incrementofunzionale nell’atto respiratorio10L’apparato respiratorio ha <strong>la</strong> funzionedi captare uno dei gas presenti nell’atmosfera.l’OSSIGENO, che vi si trova diffuso mediamentenei 21 %.Questo gas, O 2,avendo una forte pressionenell’aria ispirata, passa dagli alveoli respiratoriai capil<strong>la</strong>ri che li rivestono, entra nel circoloematico e si lega all’emoglobina dei globulirossi.Successivamente, attraverso l’alberocirco<strong>la</strong>torio, viene ceduto ai tessuti che lo utilizzanoin tutte le reazioni biochimiche fino a formareanidride carbonica CO 2,che rientra nell’alberorespiratorio per essere espulsa.Da questo meccanismo emerge chel’apparato respiratorio è divisibile in due funzionibase, quel<strong>la</strong> di scambiatore gassoso che captaossigeno ed espelle anidride carbonica attraverso<strong>la</strong> dinamica respiratoria rego<strong>la</strong>ta dagli omonimimuscoli e quel<strong>la</strong> che tratta dei fattori metabolicidi utilizzazione dell’ossigeno e produzionedell’anidride carbonica quali. nel nos1ro caso, <strong>la</strong>massima potenza aerobica, <strong>la</strong> soglia anaerobica,<strong>la</strong> capacità e <strong>la</strong> potenza <strong>la</strong>rtacida, ecc ..Entrando quindi nel<strong>la</strong> prima funzione distinguiamonel mantice respiratorio due strutture:<strong>la</strong> gabbia costale con i suoi specifici muscolied il diaframma.La loro concorde dinamica, viene ricercatasia in patologia che in situazioni in cui è desiderabileed utile migliorare l’introito di ossigenosia per benessere che per necessità atletica.Di questo si occupa <strong>la</strong> fisioterapia respiratoriache viene trattata ed applicata in molteplicisituazioni.Le varie manovre richiedono uno statoiniziale di ri<strong>la</strong>ssamento partendo in posizione supina.Esistono due tipi di esercizi: quelli assecondatiche sì mettono in atto inizialmente per dimostrarecome si possano superare i limiti di unarespirazione minimale e quelli contrastati chehanno il significato di alienamento per il maggiorsviluppo di tutti i meccanismi che entrano nel<strong>la</strong>dinamica respiratoria e che vanno usati quandosi sia in presenza di un potenziale respiratorio sicuramentemigliorativo. Prima degli esercizi musco<strong>la</strong>ri,vanno eseguiti quelli artico<strong>la</strong>ri:Esercizi artico<strong>la</strong>ri1. Vertebro-verlebrali o trattivi de! rachide;2. Sterno-costo-c<strong>la</strong>veari in cui, a soggetto supinosu un cuscino duro e stretlo, il fisioterapistaimpone una pressione sulle spalle verso il basso;3. Vertebro-costali in cui, a soggetto prono su uncuscino duro e stretto, il fisioterapista imponeuna pressione sulle spalle verso il basso;Ambedue questi esercizi possono esserecoadiuvati in posizione eretta con mani aifianchi, proiezione del gomiti in avanti e in dietromentre iì fisioterapista forza il movimento.Esercizi musco<strong>la</strong>riRieducazione costaleA paziente in decubito dorsale il fisioterapistapoggia, senza premere le mani sul toraceed accompagna passivamente i movimenti respiratori.Successivamente l’assistenza divieneattiva e contrastata ed il fisioterapista accentuagradatamente i movimenti fisiologici del toraceesercitando una pressione attiva durate <strong>la</strong> finedell’espirazione e alleggerendo<strong>la</strong> durate l’inspirazionein modo che <strong>la</strong> parete toracica non troviostacolo.Rieducazione diaframmaticaIl paziente in decubito dorsale vieneinvitato a respirare lentamente a bocca semichiusaottenendo così <strong>la</strong> contrazione dei muscoliaddominali, quindi si fa compiere una profondainspirazione con il naso durante <strong>la</strong> quale si invitail paziente a spingere l’aria verso l’addome.Dopo alcuni di questi esercizi liberi sipassa al<strong>la</strong> loro ripetizione assistita: il fisioterapistapoggia una mano sull’addome subito al disotto del processo xifoideo dello sterno e delleultime costole e accompagna, esercitando unacerta pressione, il retrarsi dell’addome durantel’espirazione.Nel<strong>la</strong> fase inspiratoria invece, <strong>la</strong> manoaccompagna soltanto l’espansione addominale.Con <strong>la</strong> mano libera posta sullo sterno ilfisioterapista si assicura che <strong>la</strong> porzione superioredel torace resti immobile.La migliore inspirazione avviene per vianasale a capo iperesteso e arti superiori alzati.La migliore espirazione avviene per boccaa capo flesso e arti superiori abbassati.Per migliorare l’inspirazione toracica siostaco<strong>la</strong> il diaframma; per migliorare l’inspirazionediaframmatica si ostaco<strong>la</strong> il torace.Per migliorare I’espirazione toracicasi comprime <strong>la</strong> gabbia costale; per migliorarel’espirazione diaframmatica si preme sotto il diaframma.


APPARATO MUSCOLAREmuscoli inspiratori anteriori superioriARIA ATMOSFERICAO 2 21% N 2 79%A riposo di 0 2ne viene utilizzatomeno di1/4 di quello introdotto (4,5%)per cui nell’aria espirata troveremo:O 216,5% N 279% C0 24,5%scaleno posteriore scaleno anteriore scaleno medioelevano le prime due costolePARAMETRI FONDAMENTALIARIA RESPIRATORIA (500 cc)Quantità di aria che vienescambiata con un normale atto respiratorio.sterno-cleido-mastoideo piccolo pettorale grande pettoraleeleva <strong>la</strong> c<strong>la</strong>vico<strong>la</strong> e lo sterno eleva <strong>la</strong> 2ª - 3ª -4ª e 5ª costo<strong>la</strong> eleva le ultime nove costoleARIA INSPIRATORIA COMPLEMENTA-RE (3000 cc)Quantità di aria che può ancoraessere inspirata forzatamente.MUSCOLI INSPIRATORI POSTERIORI SUPERIORICAPACITÁ VITALE (3500 cc)Quantità massima di aria chepuò essere forzatamente espirata dopouna inspirazione forzata.V.E.M./S. (2333 cc) (Velocità espiratoriamassima al secondo)In stato normale sono 2/3 del<strong>la</strong>capacità vitaledentato posteriore superiore gran dentato trasverso-costalieleva le prime cinque costole eleva le costole da 3ª a 10ªMUSCOLI INSPIRATORI ANTERIORI INFERIORItrasverso dell’addome retto dell’addome obliquo esternoAbbassano le costoleDIAFRAMMAARIA RESIDUA (1500 cc)Quantità di aria che non puòessere espirata nemmeno forzatamente(aria alveo<strong>la</strong>re).SPAZIO MORTO RESPIRATORIO (150cc)Colonna d’aria che va dal nasoall’imbocco degli alveoli.VENTILAZIONE POLMONARE (16 x 500cc = 8 litri)Prodotto tra frequenza mediarespiratoria e quantità di aria respiratoria.VENTILAZIONE ALVEOLARE (16 x (500cc -150 cc) = 5,6 litri)Prodotto tra frequenza mediarespiratoria e quantità di aria che entranegli alveoli.É un muscolo sia inspiratorio(quando si abbassa) che espiratorio(quando si innalza)(Disegni attuali di Elodio Perani, allievo del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> d’Arte di Guidizzolo negli anni 1942 - 1943 - 1944)11


Un allievo del<strong>la</strong> “Scuo<strong>la</strong>d’Arte” degli anni ’40Al termine del 2009 sotto l’indelebile segnocommemorativo del<strong>la</strong> nascita del Prof. AlessandroDal Prato, altissime ed ufficiali manifestazionihanno espresso <strong>la</strong> statura dell’uomo edello scienziato nel mondo del<strong>la</strong> cultura.Ora che l’eco dei “media” si è un po’ affievolitomi voglio accodare con un piccolo, modestovalore aggiunto.Anch’io negli anni sco<strong>la</strong>stici 1942-1943 e 1943-1944 sono stato allievo del<strong>la</strong> “Scuo<strong>la</strong> d’Arte”quando il giovane professor Dal Prato, non ancoraall’apice dei suoi traguardi, si dedicavadirettamente anche all’insegnamento dei piùpiccoli.Ho interrotto dopo le elementari ma ho portatoalle scuole superiori pubbliche di Desenzanodel Garda <strong>la</strong> mia picco<strong>la</strong> ma orgogliosa ecoproveniente dal<strong>la</strong> “Scuo<strong>la</strong> d’Arte” di Guidizzolo.In prima media, quando tutti i bambini di alloradisegnavano con tratti primitivi di chi non haalcuna confidenza con questo tipo di espressività,io mi presentavo con un disegno che si potevagià chiamare ornamentale e dimostravo <strong>la</strong>prima corretta tecnica del disegno geometrico.Avevo anche portato alcuni miei <strong>la</strong>voretti che<strong>la</strong> professoressa di disegno mostrava in tutte lec<strong>la</strong>ssi delle medie destando grande meraviglia.Non credo che né lei né il preside avessero inviatoun cenno di stima al Prof. Dal Prato maquesto ideale cenno l’ho portato avanti io quandonel<strong>la</strong> vita ho avuto l’opportunità di disegnare.Parlo di disegno e non di pittura nel<strong>la</strong> quale nonho mai avuto <strong>la</strong> presunzione di addentrarmi.Il mio disegno mi è servito in tante occasioni,anche nel<strong>la</strong> professione medica, e credo chei semplici tratti anatomici del mio inserto nel<strong>la</strong>NOTIZIA di questo <strong>dicembre</strong> 2009 ne dianoconferma.Ma una volta fu lui stesso a ringraziare mequando, in occasione di una frattura di collodi femore, chiedendomi spiegazioni, gli risposicon un disegno chirurgico.Si commosse; ci commuovemmo.In quel momento tutte le opere d’arte che custodivagelosamente nel suo vivissimo “atelier”per lui erano scomparse.Guardava soltanto il mio disegno.Distolse lo sguardo solo quando <strong>la</strong> sua grandemano strinse valorosamente <strong>la</strong> mia nell’ultimosaluto.Grazie Professor Dal Prato!Elodio Perani12


Equilibrio Instabile PermanenteSuccesso di pubblico e di critica al<strong>la</strong> mostra di Edoardo Bassoli, appena conclusa,al Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti.C’è un’arte raffinata e modernissima portataallo “stato primordiale” nel<strong>la</strong> personale di EdoardoBassoli “Equilibrio Instabile Permanente”in mostra al Museo d’Arte Moderna di Gazoldo.Tra luce piena, <strong>la</strong>mpade di Wood e ombreprogressive e <strong>la</strong>ncinanti, si può cogliere <strong>la</strong>metamorfosi delle immagini. Queste dapprimacolpiscono per alcuni partico<strong>la</strong>ri, poi <strong>la</strong>scianointravedere nuove sensazioni con <strong>la</strong> lucedi Wood ed infine è l’ombra, <strong>la</strong> quale più chebuio è in realtà assenza di luce, ad imprimerequell’oltre e quell’altro che si situa nell’animo enel<strong>la</strong> mente dell’artista per arrivare a far compiereallo spettatore quel salto che lo porta“dentro l’opera”.Al<strong>la</strong> recente partecipata inaugurazione ha preso<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> Marco Montesano, vice-presidentedel<strong>la</strong> “Fondazione NonSoloArte Franco Bombana”il quale, dopo i saluti, ha ricordato le finalitàsociali, artistiche e culturali del<strong>la</strong> Fondazionepresieduta da Desirée Bombana. Montesanoha espresso un piacere partico<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> Fondazionenel<strong>la</strong> promozione di questa mostra inquanto Bassoli, sempre al<strong>la</strong> ricerca di nuoveed emozionanti forme espressive, svolge tral’altro le funzioni di Direttore artistico del<strong>la</strong> Fondazione.Poi è stato lo stesso Bassoli, artista a tutto tondo,a “prendere per mano” i presenti. A farlipartecipare appieno al<strong>la</strong> sua opera che va benoltre il semplice “veduto”. E ciò che si vedesono ragazze nude, con questo richiamo eroticoall’origine dell’arte, al rapporto tra artista emodel<strong>la</strong>, un rapporto libero dai condizionamentie profondo al punto da creare condivisioned’animi che giungono al sapersi aiutare, sostenere,comprendere. Magari anche uno stratagemma,quello del<strong>la</strong> nudità, per accaparrarsi lospettatore il quale è così indotto e condotto a ricercarequell’oltre che l’artista ha voluto imprimereall’opera. Le ragazze hanno occhiali quasia voler nascondersi dal<strong>la</strong> realtà o a voler essestesse nasconder<strong>la</strong>. La realtà a cui Bassoli facenni molto ampi in queste sue opere espressada altri significativi partico<strong>la</strong>ri, positivi o negativi,quali cristalli e fiori oppure pistole avvicinateal<strong>la</strong> tempia. É <strong>la</strong> cruda realtà in cui ci troviamo,quel<strong>la</strong> che viviamo ogni giorno nel<strong>la</strong> lettura deiquotidiani o guardando <strong>la</strong> tv. Una realtà troppospesso fatta di violenza cui Bassoli contrapponetutta <strong>la</strong> sua voglia di quell’altro in grado difar riflettere a fondo sul<strong>la</strong> vita e sul mondo, sulcom’è e sul come dovrebbe essere.Sergio DesideratiIl dott. Marco Montesano,vice-presidente del<strong>la</strong>Fondazione NonSoloArteFranco Bombana e l’artistapresentano <strong>la</strong> mostraRistoranteda FabioMenù del<strong>la</strong> casa:Antipasti di pescePael<strong>la</strong> al pescadoTel. 0376 818697via H. Dunant, 46 Guidizzolo (MN)www.ristorante<strong>la</strong>collinetta.it13


Notiziedall’AmministrazioneA CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLOLa nuova scuo<strong>la</strong> maternaNelle ultime settimane si è par<strong>la</strong>to molto del<strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> nuova scuo<strong>la</strong> materna di Guidizzolo.Diversi sono stati gli interventi, anche sui giornali, sia a proposito che a sproposito, con argomentazionitalvolta sostenibili, altre volte con affermazioni frutto del<strong>la</strong> disinformazione, quandonon del<strong>la</strong> strumentalizzazione. E’ stata avviata anche una raccolta firme, basata su considerazioniinesatte e fuorvianti.Per fare in modo che i guidizzolesi sappiano come stanno esattamente le cose, desideriamofare chiarezza sull’intera questione, esaminandone i diversi aspetti uno ad uno.14VEROFALSOVEROC’è davvero bisogno di una nuova scuo<strong>la</strong>materna?Negli ultimi decenni <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Guidizzoloè aumentata del 50%. Così anche <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zionesco<strong>la</strong>stica. Stiamo provvedendo adampliare anche le scuole elementari e medie.Non converrebbe sistemare <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> attualee costruire solo le quattro sezioni mancanti?L’attuale scuo<strong>la</strong> materna è insufficiente, inadeguata,costa troppo di manutenzione e riscaldamento,basta chiedere a chi <strong>la</strong> usa. Hadei limiti strutturali troppo onerosi. Ristrutturar<strong>la</strong>costa troppo, visto che bisognerebbedemolir<strong>la</strong> in gran parte per adeguar<strong>la</strong>. Comunqueservirebbe costruire altre quattro aule.C’è da rifare anche <strong>la</strong> cucina, rifare <strong>la</strong> centraletermica e ampliare i servizi.Chi sostiene che si spenderebbe meno nonconosce <strong>la</strong> situazione reale. Una sezione,che non è solo una stanza, costa con <strong>la</strong> quotaparte di servizi dai 400 ai 450 mi<strong>la</strong> euro, cuiandrebbero sommati i costi di sistemazione diquel<strong>la</strong> vecchia, stimati già alcuni anni fa in 700mi<strong>la</strong> euro.Conviene costruir<strong>la</strong> in zona Parco Barriera,rispetto a dove è adesso?Il costo di una nuova scuo<strong>la</strong> non dipende daldove si costruisce, ma dal come. Costruir<strong>la</strong> vicinoal Parco non costa di più.Se guardiamo in giro negli altri paesi, vediamoche tutti tendono a concentrare le scuolein quello che viene definito “polo sco<strong>la</strong>stico”.La ragione è semplice: in questo modo tuttoviene ottimizzato, dall’amministrazione ai trasporti,ai servizi. Gli stessi genitori che hannodue bambini, uno al<strong>la</strong> materna e uno alle elementari,non dovranno fare il giro del paeseper portarli a scuo<strong>la</strong>.L’unica area disponibile vicino alle scuole elementarie medie era quel<strong>la</strong> individuata ed ac-FALSOquistata dall’Amministrazione Comunale.Non dimentichiamo poi che quell’area beneficiadell’esistenza di un ampio parcheggio giàesistente, cosa che non c’è in quel<strong>la</strong> attuale,dove i genitori che consegnano o prelevano ibambini sono costretti a parcheggiare in strada,con tutti i rischi conseguenti.L’area attuale poi potrà essere resa edificabilee venduta, se si riterrà opportuno, medianteasta pubblica. In questo modo sarà possibileabbassare il debito con <strong>la</strong> Banca e ridurre <strong>la</strong>rata di leasing, oppure utilizzare i proventi perfare altro. Oppure potrà essere utilizzata ancheper interventi pubblici in campo edilizio,vista <strong>la</strong> zona in cui è inserita, compresa anchel’autocostruzione. Lasciamo quindi un valoresuperiore al milione di euro, che abbassa ilcosto complessivo del<strong>la</strong> nuova scuo<strong>la</strong>.Non è escluso comunque che, secondo lepossibilità che si presenteranno allora, l’edificiopossa essere conservato, in tutto o in parte,per altri usi.L’area vicino al Parco Barriera è umidae insalubre?L’area ha le stesse caratteristiche che hannotutte le zone a sud del paese, sotto <strong>la</strong> statale.Per dissipare ogni dubbio, è stata eseguitauna prima verifica geologica, cui ne è seguitaun’altra di aggiornamento per le norme emanatedallo Stato dopo il terremoto in Abruzzo.Entrambe le prove hanno dato esito ampiamentepositivo.Unica prescrizione quel<strong>la</strong> di sollevare l’edificiodal piano campagna, ma questo lo fannotutti anche i privati, nel<strong>la</strong> zona sotto <strong>la</strong> statale,dove <strong>la</strong> falda è alta e dove nessuno si sognerebbedi fare lo scantinato. Comunque <strong>la</strong>scuo<strong>la</strong> sarà sopraelevata di circa un metro sulpiano campagna.Anche <strong>la</strong> Sovrintendenza per i Beni Ambientalidi Brescia ha richiesto sul progetto partico<strong>la</strong>ri


FALSOVEROprescrizioni, considerando il sito come un sitodi pregio sul piano ambientale.Sarà sacrificata <strong>la</strong> viabilità di accessoal<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>?La scuo<strong>la</strong> avrà un doppio accesso. Ci si potràaccedere sia parcheggiando nel piazzale Falconee Borsellino (Poste), in tutta sicurezza, epoi a piedi, attraversando il parco per pochimetri. Dall’altra parte, verso via Fontana verràrealizzato l’accesso per le auto ed i mezzi diservizio. Vi si potrà arrivare sia da via Fontanache da via Piemonte, ovvero <strong>la</strong> strada appenadopo il canale, che verrà completata insiemeai privati lottizzanti.Il Parco Barriera non verrà intaccato, né dal<strong>la</strong>viabilità né dal<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.FALSOVEROLa scuo<strong>la</strong> nuova sarà autosufficientesul piano energetico?Il progetto prevede che <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> sia predispostaper il conseguimento del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse energeticaA. Nell’immediato sarà dotata di impiantodi venti<strong>la</strong>zione meccanica per il ricambiod’aria e il controllo delle condizioni ambientali.Prevede anche il ricorso al<strong>la</strong> geotermia peril raffrescamento e il tetto con copertura inerba, che è il miglior iso<strong>la</strong>nte. Sul tetto sarannopoi collocati i pannelli fotovoltaici.La scuo<strong>la</strong> nuova costa troppo?Il costo preventivato è di poco superiore ai tremilioni di euro e comprende tutto, compresii locali cucina per 200 pasti, <strong>la</strong> sistemazionedell’area esterna, le recinzioni, <strong>la</strong> viabilità e iparcheggi sull’area, l’arredo esterno. L’arredointerno è inserito come miglioria nel bando.Il costo di un’opera, poi, dipende dal<strong>la</strong> qualitàdel<strong>la</strong> costruzione e crediamo che i bambinimeritino <strong>la</strong> massima attenzione.Il Comune, comunque, può sostenerne il costo.Per poter pagare <strong>la</strong> rata del leasing, neimesi scorsi abbiamo utilizzato <strong>la</strong> disponibilitàdi bi<strong>la</strong>ncio per azzerare un precedente mutuo(BOC) che pesava sul bi<strong>la</strong>ncio con una rata dicirca 100.000 Euro all’anno.Il Comune può destinare a questo scopo finoal 15% delle entrate correnti; oggi noi siamoal 7,4 %.L’area potrà ospitare anche l’asilo nido?Il progetto d’insieme prevede <strong>la</strong> possibilità direalizzare, in futuro, anche l’asilo nido, oltreall’ampliamento da 6 a 8 sezioni. Oggi comunqueil servizio erogato in convenzione con <strong>la</strong>Orizzonti è più che adeguato.Via Piemonte. Diventerà <strong>la</strong> strada di accesso al<strong>la</strong> nuova scuo<strong>la</strong> materna.15


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cronaca“El Diablo” al<strong>la</strong> pizzeria Henry’sUna gradita sorpresa <strong>la</strong> visita che “El Diablo”,C<strong>la</strong>udio Chiappucci, ha fatto a Henry nelloscorso mese di agosto.C<strong>la</strong>udio che era accompagnato da Dino Porrini,subito riconosciuto, è stato festeggiato da tuttii presenti e solo dopo molti autografi è riuscitoa gustare l’ottima pizza che Henry gli ha preparato.Ricordiamo per i più giovani un breveprofilo di questo campione.Da dilettante ha vinto il Campionato Italiano nel1982 e molte altre corse importanti.Da professionista è balzato agli onori del<strong>la</strong> cronacanell’edizione del Tour de France del 1990,quando entra in una delle c<strong>la</strong>ssiche fughe deiprimi giorni, arrivando ad accumu<strong>la</strong>re più di 10’di vantaggio sui favoriti. Nelle tappe successivei suoi compagni di fuga <strong>la</strong>sciano i primi postie soltanto lui resta ai vertici del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssifica,vestendo <strong>la</strong> maglia gial<strong>la</strong> per 8 tappe, dal<strong>la</strong> 13ªfino al<strong>la</strong> penultima. La penultima tappa è a cronometro:Chiappucci parte con 5” di vantaggiosul grande favorito Greg Lemond, ma non riescea difenderli, terminando il Tour al secondoposto in c<strong>la</strong>ssifica generale.Nel<strong>la</strong> sua carrieraha dovuto confrontarsi con campioni comeGianni Bugno e Miguel Indurain. Lo spagnoloebbe a dichiarare: “Le mie vittorie non sarebberostate così belle, se non avessi avuto unavversario come Chiappucci”. Nel palmarès diChiappucci (che i francesi vezzosamente chiamavanoSciapucsì) ci sono <strong>la</strong> splendida vittoriaal<strong>la</strong> Mi<strong>la</strong>no-Sanremo del 1991, dopo una lungafuga, e <strong>la</strong> medaglia d’argento conquistata nel1994 al Campionato del Mondo di ciclismo, disputatoin Sicilia. Chiappucci si è distinto per ilsuo stile tutto grinta e voglia di lottare: semprepronto all’attacco, non si fermava di fronte aqualsiasi salita o corsa contro il tempo.Memorabile <strong>la</strong> sua impresa del 18 luglio 1992: ilTour celebrava Fausto Coppi, che esattamente40 anni prima aveva compiuto un’impresaleggendaria restando in fuga per 192 km. L’arrivo(al Sestriére) ed alcune parti del<strong>la</strong> tapparicalcavano il percorso del Campionissimo.Chiappucci restò in fuga solitaria per 7 ore e 45minuti (pari a 200 km), staccando anche Bugnoe Indurain; il campione spagnolo patì al<strong>la</strong> fine 2minuti di ritardo.Fol<strong>la</strong> al mercatino del<strong>la</strong> sagraPro-Loco, Associazione Commercianti e Comunedi Guidizzolo hanno fatto centro.E non solo perché il centro cittadino ha accoltole multicolori bancarelle del mercatino deglihobbysti, ma soprattutto perché <strong>la</strong> manifestazioneha attirato una vera fol<strong>la</strong> di curiosi ed appassionati.Molti anche i giovani e le famiglie.Via Vittorio Veneto è stata letteralmente invasa,complice anche il bel pomeriggio di sole,da tantissima gente che si è potuta fermare adammirare fino a sera il collezionista accantoal<strong>la</strong> disegnatrice; il pazientissimo costruttore diAUTO SOSTITUTIVAGratuita18


cronacamodellini di navi antiche vicino al<strong>la</strong> realizzatricedi col<strong>la</strong>ne o piatti dipinti. A far da corol<strong>la</strong>rio<strong>la</strong> musica.Bel<strong>la</strong> musica con il Dj Ago ed il trio jazz di PaoloDe Giuli. Tra i banchi degli hobbisti e diversinegozi aperti per presentare gli ultimi arrivi distagione, anche punti informativi di Avis e Aido,dell’Associazione Artigiani e dei Carabinieri incongedo.Non mancava nemmeno il biscotto dell’eremita,fresca specialità guidizzolese ricreatarecentemente da un’antica ricetta. Simpaticissimoil banchetto di alcuni ragazzini che hannomesso in mostra i loro giornaletti e con grandeentusiasmo li presentavano a tutti gli interessatipassanti.Cinquant’anni insiemeSi sono sposati il 24 ottobre 1959. Erano glianni in cui piano piano si cominciava a riemergeredopo un lungo periodo di deso<strong>la</strong>zione. Eper due giovani c’erano tutte le condizioni perFotografia come arteDomenica 4 ottobre, giorno del<strong>la</strong> sagra guidizzolese,il vice-sindaco Emi Ghisolfi e l’assessorealle manifestazioni e promozione del territorioRenato Azzini hanno ufficialmente inauguratopresso <strong>la</strong> galleria civica di piazzale Marconi <strong>la</strong>mostra fotografica con gli scatti degli allievi del1° Corso di fotografia di base promosso dal<strong>la</strong>biblioteca comunale e dal gruppo Incontri Fotografici.‘L’obiettivo sul territorio’, questo il titolodel<strong>la</strong> rassegna frutto di alcune uscite di studiorealizzate durante il corso ma anche, naturalmente,delle personalissime inquadrature chedel territorio han fatto i 18 partecipanti al corso:Andrea Gialdini, Giulio Botturi, Simone Cagioni,Catia Bottiglia, Pao<strong>la</strong> Tisi, Rosalba Bombana,Patrizia Spazzini, Matteo Bussolotti, Marcel<strong>la</strong>Ferrari, Corrado Cavazza, Brenda Lopez, ElisaGaburro, Eliana Peverada, Rosa Folino, Danie<strong>la</strong>Zuelli, Renato Azzini, Alfredo Zanetti, DomenicoProcopio. Qualcuno con maggiore, altri conminore esperienza, si sono tutti <strong>la</strong>sciati guidareda Alfredo Zanetti, delegato provinciale Fiaf diMantova e docente di questo primo corso alquale ne seguirà un altro il prossimo mese dinovembre centrato sull’utilizzo delle macchinedigitali e sull’uso del f<strong>la</strong>sh.Dopo l’introduzione e i ringraziamenti da partedi Renato Azzini il vice-sindaco Emi Ghisolfi haportato i saluti dell’amministrazione comunalecomplimentandosi con i diversi autori checon i loro scatti hanno ampiamente dimostra-guardare al futuro con una nuova speranza.Giovanni Pacchioni e Vittoria Santi incominciavano<strong>la</strong> loro vita insieme, un’unione che durada cinquant’anni. Nei giorni scorsi Giovanni eVittoria hanno festeggiato questo momento digioia, punto di arrivo ma anche di partenza pernuovi traguardi, insieme ai loro familiari e circondatidagli auguri di tante persone. Entrambiconosciutissimi, a Guidizzolo e non solo, anchein questa circostanza hanno potuto sperimentareil sincero affetto da cui sono circondati. REALIZZAZIONE D’INTERNIBANCHE- UFFICI - ABITAZIONIwww.ceriniluciano.itMOBILIFICIO Luciano CeriniTel. 0376 819068 Fax 0376 840360via G. Galilei 14/16 - 46040 Guidizzolo (MN)19


cronacae non c’è modo migliore per ricordar<strong>la</strong> che riunire<strong>la</strong> comunità intorno all’altare. Con davantiagli occhi, ha ricordato don Libero nell’aprire <strong>la</strong>propria riflessione, alcuni esempi molto significatividi persone che hanno messo <strong>la</strong> propriavita nel<strong>la</strong> mani del Signore: San Luigi, ma ancheSan Francesco del quale si è fatta memoria proprioperché quest’anno <strong>la</strong> Sagra cadeva il 4 ottobre,giorno in cui <strong>la</strong> Chiesa ricorda il santo diAssisi. E quel<strong>la</strong> del lunedì pomeriggio è sempreuna celebrazione partico<strong>la</strong>re: per i tanti ragazzipresenti, per <strong>la</strong> loro esuberanza, per il graditopianto di qualche bambino, segno anche questodi una comunità in cammino che si mette inascolto per imparare a crescere. Insieme.Franco Bassignani in mostraTracce d’arte. Tito<strong>la</strong> così <strong>la</strong> mostra di FrancoBassignani inaugurata lo scorso ottobre pressoil Circolo Novecento di Guidizzolo che ha voluto<strong>la</strong> rassegna con il Gruppo Promozione Arte.Quello esposto è un Bassignani introspettivoche utilizza, lo ha ricordato egli stesso “…segnie forme, ombre e luci che han fatto piazza pulitadi ogni sovrastruttura e condizionamento”;questo consente di “…poter guardare al mondocon lo sguardo stupefatto di un bambino” efare arte, un’arte “…trasmessa per se stessicon <strong>la</strong> gioia di poter<strong>la</strong> comunicare agli altri”.Così il visitatore attento, ma anche quello piùfrettoloso, riescono a cogliere l’essenza di unvissuto che va oltre ciò che del<strong>la</strong> realtà è spessosolo apparenza. Cosi i tenui tratti di coloresul fresco, tutte le opere esposte sono realizzatecon <strong>la</strong> tecnica dell’affresco, accanto a stilettatedi rosso e di giallo, oppure gli sfondi diazzurro, ti entrano dentro e <strong>la</strong>mbiscono l’intimofino a donargli forti emozioni. All’inaugurazioneerano presenti anche altri artisti: Eristeo Banali,Francesco Dalmaschio, Giovanni Magnani,Giovanni Pegoraro. A Banali il compito di presentare“Scrigno”, 1° Premio Città di Suzzara2008. Un “libro” partico<strong>la</strong>rissimo, di legno e acciaioconosciuto come Materia, colore, paro<strong>la</strong>’realizzato, oltre che da Bassignani e Banali,anche da Ferdinando Capisani, Dalmaschio eGianluigi Troletti, con <strong>la</strong> poesia di Giorgio Celli.La mostra, che vivrà anche di alcuni momenti diincontro con l’artista, rimarrà aperta fino al 31<strong>dicembre</strong> prossimo.App<strong>la</strong>usi per i cori alpiniVoleva essere in chi lo ha organizzato l’appuntamentodel canto, quello voci virili scoperte,quello degli alpini: soprattutto quello di poesiemesse in musica che par<strong>la</strong>no dei cuori e par<strong>la</strong>noai cuori. Voleva essere e così è stato alcunesere or sono al teatro comunale di Guidizzolodove, promossa dal Gruppo alpini di Guidizzoloin col<strong>la</strong>borazione con l’Amministrazione comunale,si è tenuta l’ormai tradizionale serata ‘coni cori alpini’. Sul palcoscenico due cori dell’AssociazioneNazionale Alpini: ‘Alte Cime’ di Bresciae ‘San Zeno’ di Verona; entrambi con unproprio app<strong>la</strong>uditissimo repertorio ed al<strong>la</strong> fine21


cronacal’esecuzione di ‘Signore delle Cime’ a cori riuniti.In sa<strong>la</strong> il sindaco Graziano Pelizzaro e diversiassessori e consiglieri comunali oltre al consigliereregionale Carlo Maccari. A fare gli onoridi casa, ringraziando pubblico e amministrazioneper il sostegno, il presidente degli alpini diGuidizzolo Virgilio Remo Bignotti. Commossoricordo, con un minuto di raccoglimento, perdon Carlo Gnocchi, già cappel<strong>la</strong>no degli alpinidurante <strong>la</strong> seconda guerra mondiale, ora Beatodel<strong>la</strong> Chiesa cattolica. E nel canto degli alpinic’è stato posto per <strong>la</strong> solidarietà, quel<strong>la</strong> con cuiil coro “Alte Cime” di Brescia ha reso noto didevolvere il ricavato del<strong>la</strong> vendita di loro Cd adun’opera umanitaria e quel<strong>la</strong> che Giovanni Zandonel<strong>la</strong>,in rappresentanza del Lions Club “ColliStorici” ha presentato, ringraziando il gruppoalpini di Guidizzolo per aver voluto devolvereparte del ricavato del<strong>la</strong> serata all’acquisto diun cane per ciechi, attività nel<strong>la</strong> quale il LionsClub è fortemente impegnato.Ricordato il 4 novembreIl maltempo con pioggia e raffiche di vento nonha fermato a Guidizzolo <strong>la</strong> commemorazionedel<strong>la</strong> giornata dell’unità Nazionale e delle forzearmate celebrata ieri. Con <strong>la</strong> banda musicale,i Carabinieri, <strong>la</strong> Polizia Locale, <strong>la</strong> protezione civile;le Associazioni dei Carabinieri in congedo,degli Alpini, di Avis e Aido. Il sindaco GrazianoPelizzaro, presenti il presidente del consiglioGiovanni Mi<strong>la</strong>ni, assessori e consiglieri, ha depostocorone di fiori ai monumenti ai caduti diRebecco, Birbesi e del capoluogo. Qui, dopoche <strong>la</strong> banda aveva suonato l’Inno di Mameli,alza bandiera e silenzio fuori ordinanza in ricordodi tutti coloro che hanno versato il lorosangue per <strong>la</strong> Patria ed i forti ideali di libertà egiustizia.Luigi Signori in concertoLuigi Signori, 23enne musicista guidizzolese,si è recentemente esibito nel<strong>la</strong> sua Birbesi, <strong>la</strong>più popolosa delle frazioni, presso il locale cheporta il nome stesso del<strong>la</strong> frazione “TrattoriaBirbesi”.Un concerto, il suo, che ha entusiasmato i moltipresenti i quali hanno colto <strong>la</strong> straordinaria essenzae <strong>la</strong> limpidezza musicale con cui Signori,vero virtuosista del<strong>la</strong> tastiera, riesce a comunicarei suoi stati d’animo interpretando alcunetra le pagine musicali più affascinanti. Strumentistadi talento, accanto al pianoforte e al<strong>la</strong>tastiere, suona anche batteria, chitarra e bassoelettrico oltre che prestare <strong>la</strong> sua calda vocedi cantante. Quel<strong>la</strong> che all’inizio poteva essereuna “passione” verso cui l’aveva sempre sostenuto<strong>la</strong> famiglia, coltivata poi con fortissimadeterminazione ora è diventata <strong>la</strong> sua professione:intensa è infatti l’attività di concertista.Luigi Signori inizia a suonare all’età di 6 anni;22per 8 anni studia con Cristiano Burato, uno deimigliori strumentisti del<strong>la</strong> propria generazione,e si presenta agli esami al Conservatorio “Campiani”di Mantova da privatista. Terminati glistudi al liceo scientifico di Desenzano del Gardasegue gli ultimi due anni di Conservatorio edottiene il diploma.La sua è una formazione musicale c<strong>la</strong>ssica maè perfettamente in grado di suonare qualsiasigenere. Nel 2003 Luigi Signori ha suonato conIan Paice, leggendario batterista dei Deep Purple;nel 2005 si esibisce all’ambasciata italianadello Yemen e l’anno successivo in quel<strong>la</strong> diSanto Domingo. Sempre nel 2006 è al Teatro


cronacaBonci di Cesena con il Gruppo Caronte dovevengono eseguite musiche di Mozart reinterpretatein chiave rock, jazz e blues. Fa parte delgruppo di musica da camera Caronte e del<strong>la</strong>band indie rock Kaufman. In questi ultimi duemesi dell’anno sono già diversi i concerti in calendario.A Birbesi tornerà il prossimo 25 gennaio,alle ore 21.Punto vendita per bimbi e signoreUn nuovo, fornito, negozio di abbigliamento,gestito da due giovani è stato inaugurato neigiorni scorsi. Abbiamo chiesto alle tito<strong>la</strong>ri dipresentarsi ai nostri lettori.“Ciao! Siamo Nicoletta e Laura, due ragazzealle quali piace essere sempre vestite secondo<strong>la</strong> moda ma che non sempre hanno <strong>la</strong> possibilitàdi soddisfare questo capriccio. Inoltre Nicolettaessendo anche mamma sa bene di quantiabiti abbiano bisogno i bambini e che talvolta èinutile spendere grandi cifre perché loro cresconotroppo in fretta! Da queste nostre esigenzenasce l’idea di aprire BLITZ, un negoziod’abbigliamento per donna, uomo, bambino dai3 ai 16 anni che combina prezzo e qualità.Da noi si può trovare abbigliamento non firmatoma di prima scelta sia per donna che per bambinooltre ad abiti marcati miss ribellina, farfallina,monel<strong>la</strong> vagabonda, papillon e per i piùpiccoli dodipetto, tandem e vmp. La politica diBlitz è dare l’opportunità di scegliere.Inoltre all’interno si possono trovare accessorisia per grandi che per piccoli e idee regalo.Ci trovate all’inizio di via Vittorio Veneto all’incrocioche porta all’ufficio postale e alle Scuole”.Bimbi nati nel 2009Come è tradizione, nel primo numero dell’anno, “<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>” pubblica le fotografie deibimbi nati nell’anno precedente, il 2009. I genitori che desiderano aderire all’iniziativaaperta, oltre che ai guidizzolesi, a tutti coloro che ricevono “<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>” e che sono inqualche modo legati al nostro paese.Le foto devono essere consegnate entroil 10 gennaio 2010 presso:- Sede del<strong>la</strong> Redazione:via Virgilio, 25 tel. 348 3115232e-mail: redazione@<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.com- Municipio:UIfficio Anagrafe sig.re Marianna Conchierie Laura Trevini- Foto & Video di Bottoli e Bertani,via IV Novembre, 2 - 0376 840112Presso lo studio fotografico Bottoli & Bertani, è possibileeseguire gratuitamente <strong>la</strong> foto da pubblicare.AUTOCARROZZERIA - AUTOSOCCORSO - Convenzionato EUROP ASSISTANCE VAIRiparazione e sostituzione cristalli - Carica climatizzatori - Lavaggio interniAUTO SOSTITUTIVA GRATUITAStrada Zanina, 28/30 - BIRBESI di Guidizzolo (Mn) - Tel. 0376-849525 - 347-4565347 - carrozzeria.froldi@libero.it23


IIIIIIIVVVIVIIAnimaStel<strong>la</strong> mia bel<strong>la</strong>Spazio pieno da scoprireVo<strong>la</strong>ndo arrivi ma già qui eriL’arpa t’intona un rosa cantarema è il bianco diamante che ti fa vo<strong>la</strong>re!Il vio<strong>la</strong> ti dona, ma ricorda...è bianco ciò che innalza!Cime innevate son già lontanel’azzurro marino ti salutariflette foglie verdi che danzandoun’anima pura <strong>la</strong> librano felice sul mondo.(poeta sconosciuto del 1300)Susanna, Istituto di bellezza - tel. 0376-819798 - Via don Sturzo, 3 - Guidizzolo Mn24


GLI SHERPA O.N.L.U.S.Associazione di volontariato per l’assistenza domiciliare ai ma<strong>la</strong>tioncologici in fase critica e cure palliative.GIORNI CONTATISTORIA DI ROSA CHE VOLEVA MORIRE AL SUO PAESEQuesta vicenda si svolge a Mantova, al primo piano di una casa di via PrincipeAmedeo dove abita una signora molto anziana e gravemente amma<strong>la</strong>ta, per diecianni accudita da una coppia eritrea: Rosa e Renato.Erano tutti e due davanti all’ascensore. Il dottorestava andando via, era mezzogiorno, peril momento non doveva fare altro. Era andatolì per incontrare i fratelli di Rosa, un fratello euna sorel<strong>la</strong> venuti dall’Inghilterra. Era stata leia chiamarli, voleva salutarli per l’ultima volta.Adesso i fratelli erano scesi con l’ascensore,dovevano andare al<strong>la</strong> stazione per prendere untreno e raggiungere l’aeroporto. Erano andatigiù insieme a Renato, il marito di lei, e adessolei era so<strong>la</strong> col dottore. Si chiamava Sergio. Leilo chiamava Gio, forse per fare più presto, o peruna questione di pronuncia.Rosa era inItalia da dieci anni,ma il suo accento eraancora ostinatamenteeritreo. Non comesuo marito, che oramaipareva italiano:se non altro per il fattoche era stato moltotempo a <strong>la</strong>vorare congli italiani in Somalia.Anche quando eranoGLI SHERPA O.N.L.U.S. • ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO PER L’ASSISTENZADOMICILIARE AI MALATI ONCOLOGICI IN FASE CRITICA E CURE PALLIATIVEGIORNI CONTATIgiovani sposi, e avevanodue bambini piccoli,Renato era semprelontano da lei. Maquando era venuta <strong>la</strong>guerra, lui aveva dovuto<strong>la</strong>sciare tutto etornare a casa. Peccato,peccato davvero,avevano dei progetticosì belli. Però,in Eritrea, Renato nonci voleva più stare: non c’era <strong>la</strong>voro, proprioniente da fare. Era partito per l’Italia, l’ avevascelta perché conosceva bene <strong>la</strong> lingua: e luilo sapeva, se vai migrante a cercare <strong>la</strong>voro inun paese dove già conosci <strong>la</strong> lingua, sei già ametà dell’opera.Il dottore avrebbe potuto prendere l’ascensoreGIORNI CONTATIStoria di Rosa che voleva morire nel suo paeseinsieme a tutti gli altri: potevano starci, anchecon le valigie. Ma era stata Rosa a trattenerlo.Più che altro lo aveva trattenuto con gli occhi:come se volesse fargli capire, voglio rimanereso<strong>la</strong> con te. Infatti, davanti a quell’ascensorechiuso, tra loro si era creato un silenzio partico<strong>la</strong>re.Il silenzio di quelli che aspettano il momentogiusto per dire qualcosa.“Gio, gli aveva detto infatti: Gio, sto per morire?”Il dottore è uno”sherpa”: sai quelle personeche si mettono a disposizione dei ma<strong>la</strong>ti gravie si occupano di tuttoquello che occorreper alleviare il loroS.SILVESTRO (MANTOVA)dolore. Anche il doloredell’anima, s’intende,negli “sherpa”ci sono anchepsicologi, persinosacerdoti. Anche ildolore provocato daquestioni pratiche,banali però importantissime,s’intende.E allora ci sono sherpache corrono da unufficio all’altro, chesanno come ottenerelicenze o permessi,che trovano persinoil denaro occorrente.In ogni caso, Sergioè un palliativista, e didomande come questane ha già sentitetante. Ma ogni volta<strong>la</strong> sber<strong>la</strong> che prendi in piena faccia, pare sempre<strong>la</strong> prima. Non te l’aspetti mai, ti pare impossibileche un ma<strong>la</strong>to abbia <strong>la</strong> forza di farti questadomanda. Se non altro, per avere questarisposta. Perché sentirsi rispondere che sì, chedevi morire, è molto ma molto peggio che domandarlo.È LA VERITÀ, per quanto con le do-25


26vute maniere, che ti viene messa davanti. Propriodavanti, ti viene messa <strong>la</strong> verità: in modoche non si possa più nascondere, che nonpossa più scappare via. Perché lo sai, com’è,<strong>la</strong> verità, anche in questi frangenti: fluida, evanescente,guizzante, <strong>la</strong> prendi da una parte e tisguscia dall’altra, adesso ti pare così e adessoti pare cosà, <strong>la</strong> puoi sempre aggiustare. Insomma,per vedere <strong>la</strong> verità nuda e cruda, come sisuol dire comunemente, bisogna proprio chequalcuno abbia <strong>la</strong> forza di tener<strong>la</strong> ferma, e ditenere fermo anche te, mentre l’operazione sisvolge. Un faccia a faccia senza via di scampo.Uno inchiodato all’altra. INESORABILMENTE.“Gio, sto per morire?” domanda Rosa al dottore.E il dottore risponde di si. Secco. Come unafuci<strong>la</strong>ta. E anche di questo, poi, il dottore nonsarà capace di rendere conto. Come ha potuto.Se era giusto. Se poteva ingannar<strong>la</strong> almeno fintantoche fosse lei ad accorgersi che, davvero,stava morendo. Fatto sta che lui si è sentito didire a Rosa <strong>la</strong> verità. Probabilmente, il dottorel’ha fatto per una questione di stima. La conosceda quindici giorni, da quando gli”sherpa”sono intervenuti nel suo caso estremo, daquando l’ospedale dice al ma<strong>la</strong>to che non puòpiù fare niente per lui. Spiacenti. Se ne torni acasa, che là starà meglio. Tra l’altro, ci servonoletti e infermiere e dottori eccetera eccetera.Comunque, le garantiamo le medicine, le attrezzature,su questo può stare tranquillo.È stato così anche per Rosa. Quando gli”sherpa”sono intervenuti per applicare <strong>la</strong>”pompa”, cosìchiamano l’erogatore del<strong>la</strong> morfina e degli altrifarmaci che control<strong>la</strong>no dolore, nausea, vomito,agitazione; per fare le iniezioni e le flebo;per risolvere gli inevitabili problemi pratici; peralleviare anche il dolore dell’anima, Gio nonaveva mai avuto dubbi. Rosa non era soltantouna donna forte. La badante. L’emigrante. Ladonna nera che dopo dieci anni non riesce ancoraa par<strong>la</strong>re un italiano decente. Rosa era <strong>la</strong>dignità fatta persona. E <strong>la</strong> dignità va rispettata,deve aver pensato. Quindi, nessun inganno. E <strong>la</strong>pietà? Nel caso di Rosa, Gio deve aver pensatoche Rosa non l’ avrebbe accettata. Del resto,”non è <strong>la</strong> morte che mi fa paura, sono le personefalse e cattive”gli aveva spiegato.Dunque, adesso, davanti all’ascensore propriomentre il dottore sta andando via, Rosaha saputo che sta per morire. E adesso, checosa accadrà? Accade che Rosa gli dice: ”Eadesso,per favore, portami in banca.”È mezzogiorno passato. Stanno per chiudere.“Andiamo immediatamente, non ho tempo daperdere”.Stanno davvero per chiudere, però ce <strong>la</strong> fanno.Rosa si presenta allo sportello e dice “Vuotatemiil conto, voglio tutto in contanti”. Tutto siconclude in pochi minuti. Sembra che abbianocapito, anche qui, che da questo momentoRosa ha ingaggiato una lotta per battere iltempo. Mette il denaro nel<strong>la</strong> borsetta e <strong>la</strong> tienestretta sul petto. C’è dentro, in questa nera equadrata borsina di pelle, l’intera sua vita di migrantee badante costretta a separarsi dai figliper seguire il marito per <strong>la</strong>vorare in una casadi Mantova dove due persone anziane, unadelle quali molto ma<strong>la</strong>ta, dovevano essere senzasosta accudite. Stipendio, vitto, una stanzatutta per loro. Per lei e Renato. Allora, meglioaffidare i bambini al<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> che abita a Londra,piuttosto che <strong>la</strong>sciarli <strong>la</strong>ggiù, in Eritrea.Era andato tutto bene fino all’aprile del 2002,quando Rosa aveva saputo di avere un tumore.”Torniamo a casa”, aveva detto a Renato.La casa, per lei, era l’Eritrea. Il paese doveera nata. Dove aveva <strong>la</strong>sciato il padre e unasorel<strong>la</strong> con un bambino e senza marito, ai qualiprovvedeva col suo <strong>la</strong>voro. “A casa”, avevadetto. Anche se <strong>la</strong> signora presso <strong>la</strong> quale <strong>la</strong>vorava,che nel frattempo era rimasta vedova ea sua volta si era gravemente amma<strong>la</strong>ta, era diventataper lei come una madre. Anche se le trefiglie del<strong>la</strong> signora <strong>la</strong> consideravano come unaseconda madre, o una quarta sorel<strong>la</strong>, a questopunto Rosa voleva tornare al suo paese.Perché <strong>la</strong> sua casa era quel<strong>la</strong>. INEQUIVOCA-BILMENTE.All’ospedale di Mantova l’avevano rassicurata,”da noi, lei avrà molto di più che in Eritrea.Si faccia operare e curare qui, per partireavrà tutto il tempo”. Renato, pur non avendodubbi sugli ospedali eritrei, si era informatoper sapere se nel frattempo erano migliorate lecose. ”Che stia in Italia, gli avevano raccomandatopersone di cui poteva fidarsi. Che non si<strong>la</strong>sci tentare dall’amor di patria, se ne pentiràdi sicuro”.Operata di mastectomia e curata con 8 ciclichemioterapici all’ospedale di Mantova, Rosaaveva affrontato <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia con distacco.“Come stai?” le chiedevano.“Bene”, lei rispondeva.Anche se soffriva, e si vedeva che soffriva, dicevaogni tanto, “sono fortunata che l’autobusper andare all’ospedale si ferma proprio sottocasa. Conosco donne che devono viaggiare dueore su un treno per fare <strong>la</strong> terapia”. La badante,<strong>la</strong> migrante nera che si confronta con bianchepiù disgraziate di lei. Qui, nel loro paese.Nell’agosto del 2007, il male l’assale un’altravolta, e questa volta per Rosa non c’è più scampo.Vuole conoscere <strong>la</strong> diagnosi, metastasi alfegato e alle ossa. Non chiede però di sapere <strong>la</strong>prognosi. Il dolore non è più tollerabile, è a questopunto, che entrano in funzione gli”sherpa”:il dottor Gio, l’infermiera Emily.Emily è una ragazza nigeriana diplomata ostetricaal suo paese e sbarcata a Napoli per


perfezionarsi nel suo <strong>la</strong>voro. Così, almeno, credeva.Invece, si era trovata sperduta: nientelingua, niente <strong>la</strong>voro, niente casa. Un ragazzo,si chiamava Daniele, l’aveva aiutata a venirfuori dai guai. Le aveva insegnato l’italiano,l’aveva aiutata a inserirsi nel mondo del <strong>la</strong>voro:baby sitter, cameriera, infermiera. Vivevanoinsieme, avevano avuto una bambina, ma poil’amore era finito. Emily era salita al nord, avevatrovato <strong>la</strong>voro come infermiera, e anche unfidanzato che l’avrebbe sposata.Emily e Rosa si riconoscono fin dal primo momento.Sono fatte del<strong>la</strong> stessa pasta generosae asciutta. Niente smancerie, ma sentimentiautentici, concreti, sinceri. La professione hainsegnato a Emily che fra lei e il ma<strong>la</strong>to bisognamettere una ”corazza”, non cedere ai sentimenti,evitare le occasioni per commuoversi.Non le par<strong>la</strong> dei figli, dei paesi che hanno <strong>la</strong>sciato,del<strong>la</strong> nostalgia che costantemente ve<strong>la</strong>di pianto gli occhi di tutti quelli che sono staticostretti a separarsi dall’Africa. Eppure Emilysa che è questo esilio crudele, questa lontananzaincolmabile, questa immane ed immensatragedia il col<strong>la</strong>nte che le tiene unite. Vorrebbeabbracciar<strong>la</strong>, vorrebbe cul<strong>la</strong>r<strong>la</strong>, vorrebbe dirletocca <strong>la</strong> mia pelle, annusa il mio corpo, respirail mio fiato, ci troverai <strong>la</strong> tua terra. Invece nonpuò. È per il rispetto verso questa moribondache sopporta l’umiliazione del suo corpo vio<strong>la</strong>tocon dignità e con distacco; questa creaturache avanza nel deserto del dolore con leggerezzasovrana, va fuori a piangere. DISPERA-TAMENTE.Consapevoli del<strong>la</strong> fine imminente di Rosa, i medicichiedono a Renato se intende continuarel’assistenza di sua moglie in Italia, oppure riportar<strong>la</strong>al suo paese d’origine. Renato preferisceche <strong>la</strong> decisione sia presa dai suoi cognati. Il14 ottobre arrivano dall’Inghilterra un fratelloe una sorel<strong>la</strong> di Rosa. Sono sconvolti. Ed è lei,che li conso<strong>la</strong>, ”non è niente, non sto poi cosìmale”. Si sforza di fare quello che più nessunole chiede di fare. Dal letto, dal<strong>la</strong> sedia a rotelle,ansimante e dolente, stabilisce, provvede,dirige. Organizza un pranzo al quale è invitataanche Emily. Ha cucinato il marito, ma gli ordinisono partiti da lei. Fiera come una regina,siede a capotavo<strong>la</strong> del<strong>la</strong> grande cucina sovrintendendoogni cosa con lo stesso sguardo imp<strong>la</strong>cabilecon cui aveva diretto <strong>la</strong> casa di viaPrincipe Amedeo nei dieci anni del<strong>la</strong> sua dedizioneassoluta. Al momento del caffè, pretendedi servirlo con le sue stesse mani. Emily leggenei suoi occhi delusione, tristezza, sconfitta.Rosa ha perduto <strong>la</strong> sua battaglia contro <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia.Non lo dice, non vuole turbare nessuno.Ma adesso lo sa, che è finita.Il fratello e <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> di Rosa ripartono per l’Inghilterra.Ed è il mezzogiorno di venerdì 19ottobre 2007, quando, davanti all’ascensore,Rosa domanda a Gio se sta per morire, e Giorisponde di sì. Quando va in banca a ritirare ilsuo tesoro. Quando decide di andare A CASA.Da questo momento, si trasforma, è irriconoscibile.Dura, impaziente, esigente. Ha fattotante corse per gli altri, ma adesso è lei che facorrere tutti, che indossa <strong>la</strong> corazza di Emily,che ordina, pretende, dispone. Rosa ha fretta.Rosa ha i giorni contati e non può permettersidi perdere tempo. Rosa vuole partire. Non leimporta più niente altro.Intanto, gli”sherpa”. Ecco: gli”sherpa”. Devonoaffrontare tutti insieme il problema se sia giustofar partire Rosa oramai morente. Qualcunoobietta: sofferenza inutile, morirà su un aereo.Anna, Gio, altri ancora ribattono:” <strong>la</strong> volontàdel ma<strong>la</strong>to vale più di qualsiasi discussione”. Ecosì si farà. A questo punto, devono occuparsidel viaggio di Rosa. Lo farà Anna, ex caposa<strong>la</strong>in oncologia, da poco tempo in pensione. Giovediparte un aereo per Asmara. Secondo Giò,è troppo tardi. Si trova un volo martedi sera,scalo ad Istambul ma senza cambio di aereo.Anna deve trovare il denaro per i biglietti. Intervengonole tre figlie del<strong>la</strong> signora; e per favore,che nessuno ringrazi.Rosa non può andare soltanto con suo marito.Serve qualcuno in grado di occuparsi di leicome ma<strong>la</strong>ta terminale. Si offre Emily. ”Se tuttifacessero così…”, obietta <strong>la</strong> caposa<strong>la</strong>. Perragioni organizzative, accordarle tre giorni diferie è quasi impossibile. Quasi, riflette Anna.E Dio solo saprà come è riuscita a ottenere, subito,il distacco di Emily.Emily e Renato devono andare a Mi<strong>la</strong>no per farsiri<strong>la</strong>sciare i visti. Anna fa in modo di semplificarele trafile burocratiche, in mezza giornatavanno e tornano con i documenti necessari.Occorre procurarsi <strong>la</strong> “pompa”, il microinfusoresenza il quale Rosa non può più sopportare ildolore. Costa 540 euro. Quando, purtroppo, serviràsoltanto per pochissimi giorni. Anna scovaun misericordioso rappresentante che prestaun “campione”.Emily smonta dal <strong>la</strong>voro alle 4 del pomeriggio.L’aereo parte da Malpensa alle 9 e 30. Occorreuna macchina che l’accompagni di corsaall’aeroporto. Alle 2 e 14 Anna ottiene macchinae autista dagli organizzatori del Festivaletteraturadi Mantova.Il martedi pomeriggio del 23 ottobre, Gio va aprendere Rosa con l’ambu<strong>la</strong>nza. Nell’atrio,l’aspettano le figlie del<strong>la</strong> signora. Rosa comparesul<strong>la</strong> porta del<strong>la</strong> sua stanza sul<strong>la</strong> carrozzinaspinta da suo marito. E’ bellissima. Indossa untailleur gessato, il cappello, le calze e le scarpe.Tiene <strong>la</strong> borsetta stretta sul petto. Lontana eimpassibile. Come una dea. Guarda le tre donneche ha tanto amato, e che tanto <strong>la</strong> amano. Dice27


soltanto, ”vi raccomando <strong>la</strong> mamma”.Rosa e Gio partono sull’ ambu<strong>la</strong>nza. Due oredopo, parte <strong>la</strong> macchina con Emily, Anna,Renato. A Castellucchio, Emily si ricorda diaver <strong>la</strong>sciato “<strong>la</strong> pompa” nel<strong>la</strong> macchina del<strong>la</strong>suocera. Retromarcia veloce, ritorno folle versoMantova, corsa mozzafiato per l’aeroporto.Arrivano che hanno già fatto il ceck in. Rosanon par<strong>la</strong> più con nessuno. Rosa può soltantostringere i denti per tenere stretta <strong>la</strong> vita. Distesasul<strong>la</strong> barel<strong>la</strong>, in cappello, tailleur e borsetta,concentrata soltanto sul suo lungo, ultimoviaggio. La salutano frettolosamente, senzaabbracciarsi. Rosa non risponde neppure. Quasifisicamente, Gio sente <strong>la</strong> sua fatica. Comese Rosa stesse spingendo oltre quel cancellodell’aeroporto quel poco che le resta da viveree che le deve servire per arrivare al suo paese.Le mettono a disposizione tre posti. Rosa puòdistendersi tenendo <strong>la</strong> testa poggiata sui ginocchidi Renato. Emily le ha dato <strong>la</strong> morfina,è quasi sempre assopita, ma quando si svegliadomanda: ”La borsetta, dov’è <strong>la</strong> borsetta?”Nel<strong>la</strong> fretta, Emily l’aveva gettata sotto il sedileinsieme al suo zainetto. Rosa si rimette <strong>la</strong> borsettasul petto. Si assopisce di nuovo. Quandosi sveglia, chiede ”dove siamo? quanto mancaall’arrivo?” Brancica con le mani nell’aria.Si calma quando si accorge che <strong>la</strong> borsetta èsempre lì, sul suo petto.Mercoledì 24 ottobre, Rosa arriva all’Asmara.I suoi fratelli le hanno prenotato un albergo vicinoall’aeroporto. Una bel<strong>la</strong> stanza, una bellissimaluce. E un paese meraviglioso.Rosa dice soltanto, ”Sono contenta”.Ha convocato tutta <strong>la</strong> sua famiglia. Il padre arrivapiangendo. Lei accenna a un sorriso e dice,”Sono venuta fin qui per vedere voi, non le vostre<strong>la</strong>crime”. Quando sono tutti presenti, consegna<strong>la</strong> borsetta al padre e al<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> minore.I più fragili, i più bisognosi di aiuto. Era questo,che Rosa doveva fare prima di morire. E infatti,il giorno dopo, Rosa si è <strong>la</strong>sciata andar via. Nonaveva altro da fare.Edgarda FerriEdgarda Ferri, di origine mantovana, scrittrice.Il suo primo libro “Dov’era il padre” (1982, Rizzoli): saggio sul rapporto fra padri e figli. Il suopiù recente, “Uno dei tanti” (2009, Mondadori): storia d’amore, amicizia e solidarietà di Or<strong>la</strong>ndoOr<strong>la</strong>ndi Posti, 18 anni e 10 giorni, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.L’Associazione “Gli Sherpa” onlus, offre gratuitamente assistenza domiciliare completae cure palliative al ma<strong>la</strong>to oncologico in fase critica e fornisce un supporto ai famigliari.I valori cui si ispira sono quelli di salvaguardare il senso e <strong>la</strong> dignità del<strong>la</strong> vita anche nelperiodo finale dell’esistenza, nell’ottica di una medicina più umana, capace di accompagnareil ma<strong>la</strong>to e <strong>la</strong> sua famiglia in quel tratto finale in cui non si persegue <strong>la</strong> guarigione,ma <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> vita, integrando le competenze tecniche, specifiche per il ma<strong>la</strong>to oncologicoin fase critica, con quelle re<strong>la</strong>zionali.L’assistenza domiciliare viene erogata da un’équipe multiprofessionale, specializzata incure palliative, in grado di rispondere in modo personalizzato ai bisogni del ma<strong>la</strong>to.L’Associazione ha sede legale e operativa a S. Silvestro di Curtatone (Mantova)via Martiri di Belfiore, 1 Tel. e Fax 0376 478116 - cell. 333 9173200e-mail: gli.sherpa@libero.it - sito: www.glisherpa.org- sede operativa di Bozzolo: via Matteotti, 7 - tel. 0376 91109- sede operativa di Castiglione delle Stiviere: via De Gasperi, 26 - Tel. 0376 63007528Estratto da “<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>” n. 87 - <strong>dicembre</strong> 2009 www.<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.comGrafica: RObERTO bALDASSARI — Stampa: TIPOGRAFIA COMMERCIALE


CROSS LINE IN PRIMO PIANOPer il Team Cross Line <strong>la</strong> stagione 2009 è iniziata l’8febbraio con lo svolgimento del<strong>la</strong> gara premondialeStarcross di Mantova, sul<strong>la</strong> pista Tazio Nuvo<strong>la</strong>ri, mettendoa dura prova i due nuovi piloti Michele Tavelli diLumezzane, nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse MXl e Nareme Martin Gonzalesdi Tenerife (Spagna) nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse MX2, tutti in sel<strong>la</strong>a moto Yamaha.A susseguirsi poi i Campionati Internazionali d’Italianelle rispettive c<strong>la</strong>ssi MX1, MX2 e Under 17; il CampionatoItaliano Motocross Senior concluso con unbuon piazzamento tra i primi posti del pilota bresciano,Tavelli; il Campionato Italiano Supercross nelle provedi Torino, Bergamo e Carpi, nuova specialità molto apprezzata,vista <strong>la</strong> presenza di un numeroso pubblico.L’ultimo grande evento del<strong>la</strong> stagione si è avuto il 3 e 4ottobre con il Cross delle Nazioni sul nuovissimo tracciatodi Franciacorta. Il Team Cross Line è stato sceltoper portare dal<strong>la</strong> Russia all’Italia l’immagine Yamahasul nuovo tracciato dove si è svolta <strong>la</strong> gara con <strong>la</strong>partecipazione dei tre migliori piloti per ogni Nazione.Ottima immagine davanti a circa 95.000 spettatori, tv egiornalisti di tutto il mondo.Presenti nel<strong>la</strong> struttura del Team Cross Line anche unabuona parte di giovani promesse che han svolto conbuon merito tutte le gare e raggiunto ottimi risultati neiprimi piazzamenti. Importanti risultati sono arrivati peril giovanissimo pilota Paolo Lugana di soli 9 anni che,oltre al Campionato Italiano Minicross, ha partecipatoal Campionato Italiano Minienduro, dove con l’ultimagara svolta in Sardegna si è aggiudicato il titolo diCampione Italiano FMI nel<strong>la</strong> categoria Baby Sprinter.Un grande impegno viene svolto da parte del TeamCross Line che segue molto i piloti anche a livelloregionale, accompagnandoli tutte le domeniche suicampi di gara con una struttura attrezzata che sostienetutti i piloti del<strong>la</strong> scuderia guidizzolese.Si prospetta una stagione 2010 ancora più impegnativaa livello mondiale e si spera di realizzare <strong>la</strong> nuovastruttura con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di aziende importanti.31


Pensioni e dintorni...A cura di Paolo Zani, responsabile Patronato INAS Mi<strong>la</strong>noI lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generaleAumentano le pensioni.Sì, ma di quanto?Come ogni anno dal 1 gennaio p.v. tutte le pensioni in pagamento sia quelle erogate dall’IN-PS, che dall’INPDAP, che quelle di invalidità civile subiranno un adeguamento automaticoper effetto del<strong>la</strong> cosiddetta “perequazione automatica delle pensioni”.Vediamo nel concreto di capire di che cosa si tratta ma soprattutto di quanto aumenterannole pensioni per l’anno 2010.Perequazione automatica delle pensioniE’ il meccanismo previsto dal<strong>la</strong> legge peradeguare le pensioni all’aumento del costodel<strong>la</strong> vita; per i <strong>la</strong>voratori “più anziani”ed ormai pensionati si tratta di una sorta di“sca<strong>la</strong> mobile” ; questi <strong>la</strong>voratori ricorderannobene che fino al 1992 gli stipendi osa<strong>la</strong>ri subivano un adeguamento automaticoper effetto dell’aumento del costo del<strong>la</strong>vita e questo aumento era indipendente dagliaumenti previsti dai contratti di <strong>la</strong>voro(da qui il nome “sca<strong>la</strong> mobile”o indennità dicontingenza).Ora, questo meccanismo di aumenti automatici,non esiste per i <strong>la</strong>voratori dipendentiin quanto sostituito dal<strong>la</strong> contrattazione collettivache ad ogni rinnovo di contratto stabilisceun tasso di inf<strong>la</strong>zione programmatoe sul<strong>la</strong> base di questo prevede gli aumenticontrattuali, mentre è rimasto per i pensionati,appunto perché, per questi ultimi, nonesiste un “rinnovo del contratto” con il qualeadeguare gli importi di pensione all’aumentaredel costo del<strong>la</strong> vita.In pratica come si stabilisce <strong>la</strong> variazionedell’aumento del costo del<strong>la</strong> vita?Calcolo indice di aumentoSono calcoli abbastanza complessi effettuatidall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> variazione degli indici deiprezzi al consumo per le famiglie di operaied impiegati rilevati e recepiti in appositodecreto del Ministero dell’economia e dellefinanze.Le variazioni vengono rilevate su un numero diprodotti che formano il cosiddetto“paniere”;attualmente il paniere è costituito da più dicinquecento prodotti delle varie c<strong>la</strong>ssi merceologiche.Per essere più precisi, nel 2008, il paniereutilizzato per il calcolo degli indici è compostoda 533 posizioni (prodotti) rappresentative;di queste, alcune sono di naturacomposita, cioè formate da più prodotti (adesempio, <strong>la</strong> posizione rappresentativa Ortaggicomprende 21 diversi tipi di ortaggi,<strong>la</strong> Frutta fa riferimento a 16 prodotti diversi).Complessivamente, sono 1.099 i prodotti checompongono il paniere.Il paniere non è statico ma dinamico in quantoalcuni prodotti non vengono più consideraticome significativi mentre altri vengonoconsiderati ex novo.Tanto per fare un esempio e per capire comepossa essere a volte assurdo il sistema, nel2008 sono usciti dal paniere l’hamburgersurge<strong>la</strong>to e il “cucirini” (e qui sarebbe interessantesapere quante giovani fanciullevisita il SITO rinnovato www.tomasiauto.com32via Salvo d’Acquisto, 2 Tel. 0376 819213 - Guidizzolo - Mantova


Noi e <strong>la</strong> leggeA cura di Laura Leorati, avvocatoI lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generaleTassa di Smaltimento Rifiuti Solidi UrbaniLa Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) e <strong>la</strong> Tassadi Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) nonsono giuridicamente qualificabili come “corrispettiviper lo svolgimento del servizio di raccolta,recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani”assoggettabili a IVA, al contrario, sono tributi cuinon può essere applicata una tassazione aggiuntiva.Questo in sintesi l’argomento utilizzato dal<strong>la</strong>Corte Costituzionale per sancire, con <strong>la</strong> sentenzan. 238 del 16 luglio 2009 l’illegittimità dell’applicazionedell’IVA sul<strong>la</strong> tassa dei rifiuti. La Corte haconvalidato il ragionamento espresso dalle SezioniUnite del<strong>la</strong> Cassazione (sentenza n. 25551/07)secondo il quale “una tassa è tale innanzi tuttoove questa qualificazione sia espressamente assegnatadal legis<strong>la</strong>tore ad un’entrata pubblica”. Isupremi Giudici Italiani si sono così allineati al<strong>la</strong>Direttiva comunitaria in base al<strong>la</strong> quale gli Entiche svolgono attività non come imprese bensì“in quanto Pubbliche Autorità” non sono c<strong>la</strong>ssificabilicome soggetti passivi IVA. Premessol’accertamento di estraneità del suddetto tributoall’ambito di applicazione dell’IVA, ne consegue ildiritto di chi ha pagato una somma non dovuta dirichiederne <strong>la</strong> restituzione a chi ne abbia pretesoil pagamento. L’onere del<strong>la</strong> prova che incombesul contribuente impone di dimostrare che l’IVAsia stata rego<strong>la</strong>rmente versata. Il primo passosta quindi nel verificare se il Comune/Gestoreprivato/Azienda municipalizzata abbia addebitatoin fattura l’IVA al 10% calco<strong>la</strong>ta sul tributo.In caso affermativo, dopo aver reperito le fatturepagate negli ultimi dieci anni, è possibile servirsidel modulo, scaricabile comodamente anche dalnostro sito www.<strong>la</strong>notiziaguidizzolo.com, che debitamentecompi<strong>la</strong>to e sottoscritto dovrà esserespedito, a mezzo di raccomandata con avviso diricevimento, al<strong>la</strong> sede legale del Comune/Gestoreprivato/Azienda municipalizzata che abbia nelcaso concreto emesso fattura per il periodo diriferimento, avendo cura di allegare in copia lefatture nonché le ricevute dei re<strong>la</strong>tivi versamenti.La richiesta ha valore di costituzione in mora aisensi e per gli effetti dell’art. 1219 codice civilenonché di atto interruttivo del<strong>la</strong> prescrizione exart. 2943 codice civile. La pluralità delle richiesteè limitata al caso in cui, nell’arco degli ultimi diecianni sia cambiato il soggetto “esattore”. Chi abbiaricevuto <strong>la</strong> richiesta di rimborso ha 90 giorni ditempo per rispondere. In caso di mancato riscontro,il silenzio equivale a rifiuto. Decorsi inutilmentei 90 giorni dal<strong>la</strong> data di presentazione del<strong>la</strong>domanda senza che sia intervenuta una risposta,oppure entro 60 giorni dal<strong>la</strong> notifica del<strong>la</strong> rispostanegativa, si può presentare ricorso al<strong>la</strong> CommissioneProvinciale Tributaria competente. Qualorail valore del<strong>la</strong> causa, ossia l’importo chiestoin restituzione, sia inferiore o pari ad € 2.582,28 èpossibile redigere, sottoscrivere e depositare ilricorso in proprio senza farsi rappresentare daun avvocato. Tuttavia, vista <strong>la</strong> complessità del<strong>la</strong>procedura, è consigliabile avvalersi di adeguataassistenza tecnica. A tal proposito ricordiamoche è possibile farsi rappresentare ed assistereda una Associazione dei Consumatori. A merotitolo di esempio, citiamo “Altroconsumo”, “Adiconsum”,“Adoc” e “Codacons”; quest’ultima, inpartico<strong>la</strong>re, offre ai propri iscritti <strong>la</strong> possibilità diaderire ad una c<strong>la</strong>ss action mediante presentazionedi ricorsi collettivi, distinti per provincia,che saranno predisposti e proseguiti dai Legalidell’Associazione secondo i termini e condizionigenerali del rego<strong>la</strong>mento reperibile sul sito www.codacons.it.COMBUSTIBILICARBURANTILUBRIFICANTIDa oltre quarant’anni al servizio del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>34via Goito, 2 - Tel 0376 819135 Fax 0376 840264


Torta paradisoa cura di Donatel<strong>la</strong> LusentiIngredientiIngredienti600 gr di feco<strong>la</strong> di patate250 gr di burro300 gr di zucchero4 uova1 bustina di lievito per dolci1 limonePreparazioneMontare molto bene, con unafrusta, il burro ammorbidito conlo zucchero e incorporare poi leuova una per volta (per questaoperazione sarebbe bene usareuna frusta elettrica), aggiungereil succo del limone e per ultimo,poco per volta, incorporare <strong>la</strong>feco<strong>la</strong> e aggiungere <strong>la</strong> bustinadi lievito.Imburrare e infarinare <strong>la</strong> tortierao uno stampo con il c<strong>la</strong>ssicobuco a ciambel<strong>la</strong>, infornare a180° per quarantacinque minuti,oppure sul gas con l’appositapento<strong>la</strong> con <strong>la</strong> piastra per il gasper circa un’ora a fuoco basso.Vini consigliatiMoscato d’AstiAgenzia GhediTel. 030 9031225Dal Lunedì al Venerdì 8,30 - 12,30 15,30 - 18,3036Sub Agenzia di Guidizzolovia don Luigi Sturzo, 5(ex Amico Giò)Apertura: Lunedì e Mercoledì dalle 9,30 alle 12 - Tel. 0376 1818240


- Ciao!- Hei, ciao! Cosa pensi dell’Europa?- Ti riferisci al divieto di esporre il Crocifisso?- Già…- Ma è stato chiarito che era solo un parere,un suggerimento…- Meno male! Volevo ben vedere se qualcuno,che nemmeno sai chi sia, ti dice che <strong>la</strong> tuastoria, le tue radici, <strong>la</strong> tua identità, sono cartastraccia….- A me sembra <strong>la</strong> solita pretesa di evitare tuttoquello che può offendere le minoranze!- Certo! Allora se io vado in piazza a manifestaree sventolo <strong>la</strong> bandiera di un partito, odi un sindacato, o di una squadra di calcio,offendo tutti quelli che non <strong>la</strong> pensano comeme... e magari loro sono <strong>la</strong> maggioranza…- Già! E le maggioranze allora? Chi le tute<strong>la</strong>? Ele regole del<strong>la</strong> democrazia, non valgono più?- Mah! Io quello che mi chiedo è: ma questaEuropa, non ha altro di cui occuparsi? Peresempio del problema degli immigrati c<strong>la</strong>ndestini…- Si, effettivamente…- Lo sai quali sono state le regole più ec<strong>la</strong>tantifatte dall’Europa?- No, quali?- Quel<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> curvatura corretta delle banane…- Importante! E poi?- Che il ciocco<strong>la</strong>to si può fare senza cacao,oppure che l’aranciata si può fare senzaarance…- Eh, però….!- Anche <strong>la</strong> pizza non è al sicuro, sai?- In che senso?- Ogni tanto salta fuori <strong>la</strong> storia che quel<strong>la</strong> cottanel forno a legna non sarebbe rego<strong>la</strong>re…- Perché?- Motivi igienici… dicono…!- Mi sembra esagerato…- A me sembra una ca…vo<strong>la</strong>ta!!- Certe fisime non le capisco….- Come quel<strong>la</strong> sull’influenza…- La suina?- Beh, poi si è scoperto che non c’entra nientecon i maiali… Ma soprattutto gli esperti continuanoa dire che ogni anno fa molte più vittimeuna influenza normale…- E allora perché <strong>la</strong> televisione continua abombardarti con questa storia?- Io non lo so di preciso, però mi chiedo: chi ciguadagna?- Di sicuro quelli che producono il vaccino…- Bravo! Quanti milioni di dosi di vaccinoavranno venduto nel mondo?- Credo un bel po’…- Esatto!- Quindi, più <strong>la</strong> gente ha paura e più quelliguadagnano…- Certo che <strong>la</strong> televisione ha una bel<strong>la</strong> responsabilità…- Perché, i giornali no?- In effetti, si fa fatica a sapere a chi credere..- Guarda <strong>la</strong> faccenda del<strong>la</strong> crisi: fino al giornoprima sembra che in Italia vada tutto male, poisalta fuori qualche Istituto straniero che ti diceche l’Italia è quel<strong>la</strong> che va meglio…- Ci sarà un vaccino contro <strong>la</strong> disinformazione?- Certo! Si chiama onestà… ma non si vendein pastiglie…- Te salude!Produzione e commercio infissiwww.rivas.it37


Anima e cuoreA cura di Sandra TosiOde al<strong>la</strong> vita, erroneamente attribuita a Pablo Neruda, è stata scrittada una giornalista e poetessa, Martha Madeiros, nata nel 1961 aPorto Alegre, in Brasile, ha pubblicato 11 libri, alcuni di grandesuccesso. L’ho riscoperta e mi inchino, a tanta splendida poesia,rega<strong>la</strong>ndo<strong>la</strong> a voi tutti per una riflessione.Ode al<strong>la</strong> vitaLentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,chi non cambia <strong>la</strong> marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti,chi non par<strong>la</strong> a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione,chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno bril<strong>la</strong>re gli occhi,quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,quelle che fanno battere il cuoredavanti all’errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e’ infelice sul <strong>la</strong>voro,chi non rischia <strong>la</strong> certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno,chi non si permette almeno una volta nel<strong>la</strong> vitadi fuggire ai consigli sensati.Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge,chi non ascolta musica,chi non trova grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si <strong>la</strong>scia aiutare;chi passa i giorni a <strong>la</strong>mentarsi del<strong>la</strong> propria sfortuna o del<strong>la</strong> pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Evitiamo <strong>la</strong> morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.Martha Madeiros38


A tutta pennaLettere al direttoreGentile Direttore,<strong>la</strong> ringrazio per l’invio sistematico e gradito del<strong>la</strong> rivista<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong> che mi porta mensilmente il mondo diGuidizzolo e dintorni, nonchè <strong>la</strong> voce di alcuni amici.Tra questi ho rilevato con soddisfazione <strong>la</strong> presenzadel prof. Franco Mondadori, mio vecchio e carocompagno di scuo<strong>la</strong> <strong>la</strong> cui personalità psico-fisicapuò essere considerata, per così dire, un ossimorovivente. E precisamente: un’intelligenza e una formazioneculturale altissima, una metodologia del<strong>la</strong>ricerca storica raffinata, una scrittura trasparentissimain un fisico minuto, delicato e gentile. Le suepuntuali incursioni nel<strong>la</strong> storia di Guidizzolo nonsono mai delle semplici note di colore, ma semprereperti di una grande vicenda nobile e sofferta.Queste si inseriscono nel<strong>la</strong> grande storia: FrancoMondadori le contestualizza e, al tempo stesso, leumanizza e in tale modo meglio definiscono i trattidel<strong>la</strong> storia collettiva del<strong>la</strong> vostra gente.Il suo accurato itinerario di ricerca nel passato oscil<strong>la</strong>insomma tra <strong>la</strong> grande e <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> storia, schemanel quale <strong>la</strong> prima convalida e spiega le vicende minorie queste dànno corpo e spessore umano al<strong>la</strong>storia grande. E tutto ciò favorisce il recupero del<strong>la</strong>memoria e dell’identità collettiva del<strong>la</strong> gente del<strong>la</strong>vostra terra.La mia pluridecennale attività di professore universitarioa Venezia e i miei volumi di storia mantovanami rendono sempre più convinto dell’utilità di queste“marginali” ricerche, più ancora di certe rubriche avalenza pedagogico-sociale.É quanto sta facendo da un ventennio <strong>la</strong> rivista SermidianaMagazine con un ventaglio di argomentisuggestivi, attuali, che veico<strong>la</strong>no informazioni evalori di grandi rilevanza e utilità per grande partedell’Oltrepò Mantovano.Rinnovati complimenti, da estendere all’amico Mondadori,ai Redattori e ai Lettori.Con simpatia, apprezzamento e cordialità, SuoGiovanni FreddiBresciaEgregio direttore,ho ricevuto il n. 86 de “ <strong>la</strong> NOTIZIA “, con grande piacereho avuto una gradita sorpresa: il suo editorialesul problema re<strong>la</strong>tivo all’assunzione, ai pasti, di unbuon bicchiere di vino.Mi sembra di essere ritornato ai tempi del proibizionismo,quei signori che siedono a Roma, forse, nonsi sono posti il problema che questa restrizione, hamesso in ginocchio un intero settore merceologicoitaliano e tutti gli altri settori sattelliti.Io per oltre tren’anni anni sono stato un operatoredel settore e le posso assicurare che questa leggeha fatto cadere a picco i consumi di vino in modoesponenziale, per non par<strong>la</strong>re dei liquori.A prescindere dai superalcolici il settore enologicosi è visto portar via quote rilevanti, a tale propositole voglio citare due casi, ho degli amici ristoratorii quali mi hanno confidato che alcuni loro clienti(imprenditori), che si avvalgono del servizio ristoranteper i propri dipendenti, gli hanno inviato unacirco<strong>la</strong>re dove vietano categoricamente al ristoratore<strong>la</strong> vendita di vino e superalcolici alle propriemaestranze, limitando il consumo a: bibite e acquaminerale, in caso contrario di eventuali incidendi sul<strong>la</strong>voro verranno ritenuti direttamente responsabili iristoratori.Mi chiedo: se questi operai, usciti dal ristorantevanno poi in un altro bar e si bevono un paio di grappini,e poi succede qualche incidente, chi viene ritenutoresponsabile di questo?Sempre in merito, le posso, anche dire con <strong>la</strong> massimacertezza, due dati sconcertanti che fanno pensare,un ristorante ha perso <strong>la</strong> vendita di 120 litri divino, ed un’altro 180 litri settimanali, di vino sfusosenza contare quello servito in bottiglia.Mi permetto di puntualizzare una cosa, che moltipenso non prendano in considerazione, o fingonodi non capire, il fatto che ogni volta che succedonole cosidette “stragi del sabato sera“ i mass mediaevidenziano sempre che il responsabile del fatto eraubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti,non pensano che forse è <strong>la</strong> droga il maggior responsabiledi tutto?Purtroppo i giovani d’oggi non hanno più alcun riferimentoo interesse e pensano di trovare appagamentoa queste <strong>la</strong>cune assumendo quelle sostanzeche li fanno sbal<strong>la</strong>re ma provocano gravi lutti. Tutti39


siamo cresciuti con problemi da risolvere, ma nonci si gettava tra le braccia del<strong>la</strong> droga o dell’alcol;perchè al<strong>la</strong> radice avevamo veri insegnamenti diprincipi e genitori più severi, che ci crescevano conresponsabilità.É giusto cercare di salvare delle giovani vite (chesi autodistuggono), ma secondo me non è questa<strong>la</strong> maniera, ci vorrebbe più attenzione per questigiovani, fin da piccoli, crescerli con valori veri, responsabilizzarliman mano che crescono, non darglitutto e di più, questo non è amare i figli, è rovinarli;è comodo poi dare <strong>la</strong> colpa al<strong>la</strong> società. É dal<strong>la</strong>famiglia che devono partire i primi e più importantiinsegnamenti, ma oggi non c’è tempo, praticamentei bimbi crescono da soli accostandosi a compagniesbagliate e i genitori non se ne accorgono, questisono gli uomini di domani. E’ giusto fare leggi più severeper <strong>la</strong> sicurezza ma bisogna concentrarle sul<strong>la</strong>droga (anche quel<strong>la</strong> cosidetta leggera) permessatroppo facilmente, è questa <strong>la</strong> vera piaga del nostrosecolo. Si eviterebbe <strong>la</strong> crisi di molte aziende con<strong>la</strong> perdita di posti di <strong>la</strong>voro; non è questa <strong>la</strong> stradaper proteggere i giovani e per ri<strong>la</strong>nciare l’economiaItaliana in un settore che era trainante.Cordiali saluti.Lorenzo RuzzaVeronaEgr. direttore sono molto seccata, e non solo io, perquanto pubblicato nel foglio del PD; stigmatizzo inpartico<strong>la</strong>re il tono saccente da stagionata maestrinadal<strong>la</strong> penna rossa convinta che i cittadini di Guidizzolosiano un po’ deficienti. Per fortuna non lo siamoe ci chiediamo perché il PD e <strong>la</strong> minoranza si vantano(sic) o rinfacciano (non è ben chiaro) di aver sollevatoil problema dell’abuso edilizio del “mostro”,chi avrebbe dovuto farlo? Loro hanno deciso di entrarein politica mentre molti altri cittadini ancorano, abbiamo ancora impegni gravosi di <strong>la</strong>voro. Lorosono stati eletti DEMOCRATICAMENTE e loro sonoamministratori, perciò hanno semplicemente svoltoun dovere, anzi ci chiediamo perché così in ritardo.Soprattutto non tollero che mi tocchino i piccioni,da anni io e molti cittadini chiediamo, recandocispesso in comune, di risolvere questo schifosaemergenza, ma adesso democraticamente sembraessere solo un problema del PD; con questo lor signorihanno forse voluto dire che chi non è del PD èuno sporcaccione???Cordiali saluti,Giusi NobiliniSig. direttore,nell’esposizione del Sindaco e dell’Assessore dei<strong>la</strong>vori fatti e di quelli in programma non si accennaall’immobile del<strong>la</strong> Torre, al<strong>la</strong> ex sede del Municipioe ai tanti altri pa<strong>la</strong>zzi, in partico<strong>la</strong>re nel centro storicoche giacciono in “coma reversibile” da moltianni e che si potrebbero recuperare e abitare. Ovvioche ognuno delle sue proptrietà fa quello che può evuole, l’Amministrazione comunale potrebbe studiarequalche forma di incentivo per aiutare i cittadini.Considerando che a tempi lunghi tutti passeremo amigliore vita, chiedo che obiettivi hanno gli addettipreposti per risolvere il problema e, dovrebbero gliamministratori, anche tener conto che i <strong>la</strong>vori di restaurodarebbero <strong>la</strong>voro, che visto i tempi di crisi,sarebbe molto utile a molte famiglie.Mario DaldossoSig. direttore,La seconda vittima dell’alzheimer…Il Caregiver letteralmente: dispensatore di cura.Di questa orrenda, maledetta ma<strong>la</strong>ttia, ne par<strong>la</strong>noormai tutti. Professionali ed esaurienti, ma quando<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, è ormai evidente e diagnosticata.Una persona comune, può solo par<strong>la</strong>re di dolore,angoscia, impotenza, solitudine e troppo spesso diincomprensione.A volte <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, si presenta in tutta <strong>la</strong> sua gravitàe, nell’arco di pochi mesi, è già evidentemente manifesta.Altre volte, dai primi sintomi, passano anni,tanti, forse i peggiori.Tutti ormai, sanno cos’è un’Alzheimer, sanno chesono persone fragili, da assecondare e capire, chenon bisogna <strong>la</strong>sciarsi offendere dalle loro accuse dirubare, dalle loro allucinazioni, dal<strong>la</strong> loro aggressività.Tutti sanno che si può chiedere aiuto, all’ASL, alleistituzioni, alle associazioni, al volontariato, ma…Dove sono prima, quando, disperatamente, li chiediquesti aiuti e nessuno ti crede, perchè è troppo prestoper stabilire una diagnosi?Parecchi di questi ma<strong>la</strong>ti, per anni conservanosprazzi di lucidità incredibili. Certo arriva il momentoin cui è talmente evidente <strong>la</strong> demenza, che nessunopuò negar<strong>la</strong>, ma <strong>la</strong> domanda è ancora quel<strong>la</strong>: E PRI-MA? Nei 5…10 e spesso anche più anni, che separano<strong>la</strong> gravità dei sintomi dal<strong>la</strong> diagnosi?Quando, di notte, devi gestire una persona in predaall’ira, perché convinta di essere stata derubata?Chiami il 118 e il medico di turno, con “professionalitàe competenza”, ti risponde: è una reazione nor-Chiuso il lunedì40Tel. 0376 838249Volta MantovanaStrada dei Colli nord, 25


male, cercate quel che ha perso e tutto si risolve…Dopo che hai ribaltato tutta <strong>la</strong> casa perché i nascondiglisono inimmaginabili. Oppure quando fai <strong>la</strong>domanda di accompagnamento, per avere un aiutoe, <strong>la</strong> commissione, ti sentenzia: “La persona interessataè “abbastanza lucida e nel<strong>la</strong> norma, quindi nonha diritto ad alcun beneficio, può fare benissimo daso<strong>la</strong>”.A chi importa se, qualche giorno, prima ti ha picchiatoperché ti ha accusato “di aver nascosto leforbici, dopo aver tagliuzzato le tovaglie delle feste?Ci sono i centri diurni, ma chi convince un ma<strong>la</strong>toche, spesso, per patologia, tende ad iso<strong>la</strong>rsi, ad andarci?O i servizi domiciliari, ma danno un’ora due,di tempo, quello che spesso serve a convincerli, afarsi una doccia, perché loro si <strong>la</strong>vavano da soli! Faniente se da una settimana non toccano l’acqua con35 gradi all’ombra… fa niente se non hai più nul<strong>la</strong>nell’armadio perché “non è roba tua”…E poi <strong>la</strong> commissione ASL ha deciso: “Non serveniente, sono autonomi”!Sono “solo” piccoli esempi, di una realtà quotidiana,che so<strong>la</strong>mente chi vive in questo contesto, conosce.Stai zitto, ti rassegni e vai avanti, con <strong>la</strong> forza del<strong>la</strong>disperazione! Arrivi a pensare che il ma<strong>la</strong>to sei tu,sei tu ad avere dei problemi, dato che nessuno coglie<strong>la</strong> gravità del contesto, subdo<strong>la</strong> ed insidiosa. Arrivia pensare che hanno ragione “gli altri”: è colpatua se i “sani ma<strong>la</strong>ti” cercano di prevalere, perchései tu il fastidioso ed è solo autodifesa <strong>la</strong> loro…Forse, inconsapevolmente, sei tu ad avere dei vuotidi memoria, senza renderti conto sposti le cose, osei diventato all’improvviso cleptomane o… sei tuil demente!E “gli altri” sbuffano, intolleranti, quando ti azzardi adire: non ce <strong>la</strong> faccio più!Sei il solito esagerato, quando, all’ennesima accusa,vai via un paio d’ore, sperando che al tuo ritorno siatutto dimenticato e non trovi <strong>la</strong> casa bruciata per unpentolino rimasto sul fuoco! Sei nevrotico e cattivo,quando speri…che caschi il mondo, unica salvezza,almeno trovi un po’ di pace per riposarti il cervello…Perché è <strong>la</strong> mente che ti distruggono, con <strong>la</strong> conseguenzadi ma<strong>la</strong>ttie psicosomatiche anche moltoserie. Ma non è tanto il ma<strong>la</strong>to a demolirti, quanto“gli altri”. Quelli che, dopo tanti anni difficili, di “nonvita”, vicino ad un “paziente non c<strong>la</strong>ssificato” finalmente,capiscono…Almeno così sembra…Solo perché un medico dichiara, su un pezzo di cartache … ”il paziente è affetto dal morbo di Alzheimer!”Ecco che allora, improvvisamente, “gli ALTRI”ti vedono con occhi diversi.Si rendono conto che, FORSE, qualcosa non quadrava.E finalmente non sei più un rompiscatole chedovrebbe prendere qualche psicofarmaco per calmarsiun pochino… ma un caregiver, con tutti i pregie <strong>la</strong> risonanza di questo nome!Ma tu che, nonostante tutto, da anni SAI, ormai seidevastato e rassegnato a quegli occhi perduti in unmondo annebbiato e diverso, a quel<strong>la</strong> dolcezza infinitaalternata a momenti di follia.Passata l’aggressività, non ricordano nemmeno diaverti colpito, e sono così inermi, fragili, indifesi…e ti senti una nullità.E poi ricominciano… ad accusarti ed amarti, a chiedereancora, mille volte le stesse cose, per cercaredi capire, ricordare, con lo sguardo implorante di chinon può andare oltre…E ti spaccano il cuore e ti senti ancora più in colpaper non riuscire a gestire <strong>la</strong> situazione.E ti chiedi: perché se fino lì capiscono non fannoun piccolo passo in avanti? Perché su 24 ore, metàsono “normali” e le altre un incubo?Perché non sarebbe <strong>la</strong> stramaledetta ma<strong>la</strong>ttia di Alzheimer!Però tu, per merito di quel pezzo di carta con <strong>la</strong> diagnosiaccertata, non sei più un petu<strong>la</strong>nte scassapalleora sei un emerito caregiver!Con tanto affetto e comprensione mi rivolgo a chi havissuto tutto questo e può capire.Per “gli ALTRI”… Quelli che hanno offeso e umiliato,infastiditi dal<strong>la</strong> tua angoscia… Quelli che dinotte facevano le nanne, mentre tu, impotente e disperata,svuotavi il frigorifero….Quelli che erano invacanza, intanto che tu pensavi al cielo come unicasoluzione…Quelli con <strong>la</strong> memoria così corta…Per questi “ALTRI”…Quando vi <strong>la</strong>vate i denti, guardate bene nello specchio…Chi avete davanti dovrebbe vergognarsi unpoco, forse molto, dipende dal<strong>la</strong> coscienza…Ma ormai non importa, augurategli solo di non diventaremai un caregiver…Ma soprattutto, di non essere mai considerato, PRI-MA, un emerito scassapalle. E augurategli anche diriposare tranquilli <strong>la</strong> notte.Perché è, quando si chiudono gli occhi, che il collegamentotra cuore e cervello, diventa troppo forte,prepotente e… non si scappa davanti a se stessi.Non importa…chi ha sofferto prima, ora ha <strong>la</strong> consapevolezzache tutto ciò che ha dato, non è andatoperduto e prima o poi sarà restituito.Sandra TosiTREND ZOOM CHALLENGEWINNER 2009Hair and Concept: Angelo AzziniMake Up: Erika MagnaboscoPhoto: Irene Tassotti & Cristiano GementiPer un Natale Specialevi facciamo un regalofuori dal normale...Hair Body ShampooTRATTAMENTOIDRATANTECAPELLI E CUTECON UNA SPECIALEFRAGRANZA......PER SCALDARE L’INVERNO.TREND BY ANGELOVIALE EUROPA 36/B - GUIDIZZOLO (MN)TEL. 0376 840454e-mail:trendbyangelo@gmail.comÈ GRADITO L’APPUNTAMENTO41


Psicologiaa cura del<strong>la</strong> Dott.ssa Giulia StuaniI lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generaleIl giudizioNegli ultimi mesi il nostro popolo è stato letteralmentetartassato a suon di trasmissioni televisive,articoli di giornali e news nel web chesdoganavano <strong>la</strong> vita privata di alcuni dei nostripolitici, nelle loro accezioni più intime, comeil loro comportamento sessuale. E gli Italianisi sono ritrovati a discutere per ore ed ore diquesto.È però da questo che mi sono interrogata sul<strong>la</strong>necessità, evidente, che il nostro popolo abbiadi guardare <strong>la</strong> vita altrui e di dover<strong>la</strong> categorizzareentro i propri canoni osservativi; mi spiegomeglio: perché una trasmissione come il GrandeFratello ha un sempre maggiore sviluppo eriscuote interesse? Perché <strong>la</strong> politica, oggi, apartire dal basso, dall’opinione pubblica, si dibattesu argomenti privati e non di ordine pubblico?Gli Italiani si stanno mostrando come voyeuristi,come precisi osservatori del<strong>la</strong> vita altrui, maspesso, purtroppo, commettono un grave errore:sentenziano.Ci si dimentica che le scelte private del<strong>la</strong> gente,finchè non ledono nessuno, non dovrebberoessere sindacabili, ma soprattutto ci si dimenticache quando siamo stati proprio noi ad esseresotto l’occhio del giudizio degli altri, non cisiamo sentiti troppo bene.E allora mi chiedo: perché le persone si divertonotanto ed hanno tutta questa spinta a sapere ifatti degli altri? Beh, molte ricerche dimostranoche fin dall’età del<strong>la</strong> pietra le piccole comunitàspar<strong>la</strong>vano dei vicini e che il pettegolezzo ha lesue origini in ben remote età e pare che questasia una propensione umana utile al mantenimentoin vita del<strong>la</strong> specie, al<strong>la</strong> sopravvivenza,come a dire che dagli errori degli altri si dovrebbeimparare. Ciò nonostante, se così fossee visti gli anni di storia che ci precedono, dovremmoritrovarci tutti ad essere superumani,in grado di non sbagliare mai, ma tutti sappiamoche non è così.Non è così perché l’essere umano, di fronte alpettegolezzo, non ne fa tesoro, non impara daesso traendone spunto, ma applica ad esso ilgiudizio e va avanti come se nul<strong>la</strong> fosse.Il giudizio. L’enorme fardello che ognuno di noisi ritrova a portare pesantemente. Tutti sappiamoquanto può ferire! Per questo dovremmocominciare a cambiare le cose; il giudizio ha insé un grave errore epistemologico: il giudiziodecide se una cosa è giusta o sbagliata, ma ilproblema è che non ci si chiede mai se è giustao sbagliata rispetto a cosa! Quando ci ritroviamoa sentenziare su qualcuno, non pensiamomai che ognuno dovrebbe essere libero, nelproprio privato, di comportarsi come vorrebbee che il giudizio negativo che stiamo dandoderiva da un nostro canone, ottimo per noi, manon necessariamente per altri. Ci poniamo sulpulpito e ci arrocchiamo il diritto di poter direcosa sia buono o meno.Potremmo invece considerare <strong>la</strong> possibilità chesiamo tutti diversi e che <strong>la</strong> bellezza degli uominista proprio nel<strong>la</strong> loro diversità; potremmo cominciarea pensare che <strong>la</strong> comunanza di pensierotra le persone non deve portarle ad esseretutti cloni e che possiamo, anzi dovremmo,usare le nostra mente in modo differenziato,anche per far progredire <strong>la</strong> nostra specie. Potremmocominciare a smettere di interessarcitroppo del<strong>la</strong> vita altrui, di spiarli attraverso unatelecamera, un telefono o <strong>la</strong> finestra del cortile;e magari avremmo più tempo per dedicarci al<strong>la</strong>nostra…di vita!42angelo marani - SEVENTYT AV I A N I - roccobaroccoTel. 0376 819048 - via Vittorio Veneto, 54 - Guidizzolo (MN)MACCHINEORTOFLOROVIVAISTICHETecnologiad’avanguardiain agricolturatel. 0376 819342 fax 0376 840205www.ferraricostruzioni.comE-mail: info@ ferraricostruzioni.comGuidizzolo (MN) via Valletta, 1/A


Nel boscoarte &dintorniAdam Robert Ryan, detective del<strong>la</strong> omicidi evoce narrante del libro, nasconde nel suo passatodi bambino un orribile segreto: <strong>la</strong> scomparsadei suoi migliori amici. Ragazzini di dodicianni, pieni di vita e di fantasia, appassionatiesploratori del bosco del<strong>la</strong> zona di Knocknaree,nel<strong>la</strong> contea di Dublino, e grandi conoscitoridei sentieri nascosti dal<strong>la</strong> fitta selva, unpomeriggio come tanti svaniscono nel nul<strong>la</strong>.Solo Rob Ryan viene ritrovato. Immemore degliavvenimenti che hanno coinvolto lui ed i suoiamici, viene portato lontano da Knocknareedai genitori, grati che il loro bambino sia statoritrovato quasi del tutto illeso. I signori Ryandecidono di trasferirsi per provare a dimenticarequell’orribile evento, così facendo credonodi poter sistemare ogni cosa. Subito dopoRob viene mandato a studiare in Inghilterra perallontanarlo dal<strong>la</strong> pressione fatta dai poliziotti,che cercano di comprendere l’accaduto e tentanodi ritrovare i corpi degli amici di Robert.Nessuna ricerca e nessun metodo risultanovincenti.Quando Rob ritorna in Ir<strong>la</strong>nda è ormai un uomocinico, lucido, disilluso. Entra in polizia e dopoqualche tempo viene ammesso nel<strong>la</strong> prestigiosaSquadra Omicidi. Entra in scena una giovanedonna, Cassie Maddox, un enigma per i colleghipiù anziani, unica donna del<strong>la</strong> Squadra.Tra lei e Rob nasce una bellissima amicizia,accompagnata da molta confidenza. Formanouna coppia molto affiatata sul <strong>la</strong>voro.Un giorno, per uno strano gioco del<strong>la</strong> Sorte,viene loro affidato un caso di omicidio avvenutoa Knocknaree. Una ragazzina con un bril<strong>la</strong>ntefuturo come ballerina c<strong>la</strong>ssica è stata ritrovatacadavere su di un altare di origine celticain una zona di scavo. Il sito archeologico è inprocinto d’essere distrutto per creare un’autostradae <strong>la</strong> vittima era <strong>la</strong> figlia minore dell’uomoche ostaco<strong>la</strong>va tale progetto.L’intrigo politico s’intreccia al dramma familiare,un quadro ricco di personaggi ben tratteggiatie una trama avvincente si snoda lungotutto il volume.Una realtà variopinta in cui giovani ragazziingenui e creduloni si mesco<strong>la</strong>no nel libro aragazzi scaltri dal passato non limpido, checrescendo hanno preso strade differenti, alcunisi ritrovano detenuti in prigione, altri sonodivenuti uomini di famiglia. Troviamo ragazzespudorate, che non esitano un secondo a mentiree ingannare, altre ingenue e dipendenti dafigure familiari ambigue, madri apprensive accecatedall’amore per i loro figli.Storie del passato, leggende e miti s’intreccianotra loro creando un’atmosfera inquietante esuggestiva, che richiama al<strong>la</strong> mente i Druidi edi loro rituali.Ma l’autrice di questo libro, Tana French, vaoltre!Ci fa assaporare solo di passaggio <strong>la</strong> superstizioneriportandoci con i piedi per terra, bensaldi al mondo contemporaneo e alle sue trappole.Ci lega alle persone e alle loro parole,ai loro cenni, agli sguardi, alle loro passioni esentiamo, come se assaporassimo una pietanza,che qualcosa ci sfugge…E’ proprio questo il mistero del Bosco.Un thriller psicologico avvincente che vi cattureràsempre di più nel corso del<strong>la</strong> lettura, siaper <strong>la</strong> sua trama che per le riflessioni e le battutepungenti e sarcastiche di questi due detectivedall’umanità tanto palese.Devo però esprimere un po’ di delusione per <strong>la</strong>conclusione quasi semplicistica dell’indagine,ma il percorso compiuto dai detective Ryan eMaddox risulta, a mio parere, estremamenteinteressante, in partico<strong>la</strong>r modo a livello dicrescita umana.Auguro una buona lettura a tutti coloro chevorranno ca<strong>la</strong>rsi nell’atmosfera metaforica -enon- del bosco e dei suoi misteri e… Attentialle spalle!recensioniMarta LealiLaboratori Piazzaproduzione e vendita di articolisanitari, medici e terapeuticiSANITARIA ESPACCIO AZIENDALEVia Dunant, 25 – Guidizzolo MNTel. 0376 819002www.<strong>la</strong>boratoripiazza.it43


arte &dintorni<strong>la</strong> nostra storia - personaggiFranco MondadoriVincenzo Gitti 1856-1945professore universitario e cultore del nostro dialettoGitti Vincenzo Teodoro Maria nacque a Guidizzoloil 12 giugno 1856, battezzato il 14. Suopadre gli impose il suo stesso nome. Vincenzopadre era artigiano, fabbro falegname. Dopo ilmatrimonio (1850) con Cavagnari Domenica, <strong>la</strong>sposa proveniva da famiglia agiata, avviò uncommercio di drogheria e privativa con negozioin via del<strong>la</strong> Piazza (oggi via Vittorio Veneto).Vincenzo completò a 16 anni gli studi di economiae ragioneria, studi che a quell’epoca nonconcludevano con un diploma, come sarebbeoggi <strong>la</strong> maturità, ma costituivano titolo che davaaccesso all’Università.Nel 1875, appena iscritto al IV anno di Economiaa Torino, fu chiamato ad insegnare all’IstitutoGermain Sommeiller.Emilio Broglio (1814-1892) economista di fama,deputato al Par<strong>la</strong>mento e ministro dell’Istruzione,fu tra i suoi professori all’Università. Nel1878 il prof. Broglio portò con sè a Roma il ventiduenneVincenzo a tenere un discorso al<strong>la</strong> Camera.Tema centrale del discorso il porre più attenzioneal<strong>la</strong> figura del ragioniere e al<strong>la</strong> stessamateria del<strong>la</strong> ragioneria. Dopo <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione delprof. Broglio fu annunciato l’intervento del prof.Gitti. Tutti si aspettavano di vedere un anzianocanuto e invece salì sul<strong>la</strong> tribuna uno sbarbatelloche con garbo e fermezza illustrò e ribadìgli argomenti esposti dal suo professore.Vincenzo fu per anni docente all’Università diTorino, tra i luminari del<strong>la</strong> Ragioneria in Italia,teorico e pioniere del<strong>la</strong> contabilità aziendale.Tra le sua numerose pubblicazioni sono rimarchevoli“Gli autori c<strong>la</strong>ssici del<strong>la</strong> partita doppia”e “Il passato e l’avvenire del<strong>la</strong> Ragioneria”.Impegnato a Torino nell’insegnamento universitarionon interruppe il legame con il paesenativo e con il mantovano. A Guidizzolo fu consiglierecomunale negli anni 1890-1892, a Mantovafece parte del Consiglio provinciale.A Guidizzolo ebbe varie proprietà, <strong>la</strong> Cà Nova, lecorti Gittina e Nottina, casa di civile abitazionein via di Mezzo (oggi al civ. 33) con annessi fabbricatirustici. Nel 1925 era disponibile a cederea modico prezzo al Comune alcune biolche diterreno dell’ortaglia di via Roma dove spostareil mercato-bestiame.Favorì pure alienando una casa di sua proprietàsul<strong>la</strong> via del<strong>la</strong> Piazza l’apertura per consentirel’accesso al<strong>la</strong> strada nuova, via IV Novembre,inaugurata nel 1929.Nel XIX secolo nelle Università e in partico<strong>la</strong>renelle facoltà scientifiche era dominante il pensieropositivista al quale probabilmente aderì ilprof. Gitti.A Guidizzolo da Brichetti Giulia ebbe tre figli,due morti infanti e Nottina, da lui riconosciutimentre a Torino ebbe un’altra figlia, VincenzinaCarissimo, che pure riconobbe.Tra ‘800 e ‘900 non era raro che un intellettualeunisse in sè cultura scientifica e cultura umanistica.Così il Prof. Gitti era fornito di notevolecultura letteraria e si appassionò pure al dialetto.Partecipò a una sorta di gara, <strong>la</strong> traduzionein dialetto di una novel<strong>la</strong> del Boccaccio, <strong>la</strong>novel<strong>la</strong> nona del<strong>la</strong> prima giornata, breve e unadelle più lineari del Decamerone.Parteciparono altri studiosi o professionisti diCavriana, Mantova, Ostiglia, Bozzolo, Cannetoe Castiglione.Il dialetto par<strong>la</strong>to a Guidizzolo e nei paesi circonvicinipuò ritenersi come l’anello di congiunzionefra il dialetto mantovano e il bresciano,quantunque s’accosti maggiormente aquest’ultimo.Per il testo del Boccaccio si rimanda al Decamerone,qui di seguito si riporta <strong>la</strong> versione dialettaledel Gitti, pubblicata da Giancarlo Schizzerottonel 1985.Ghè dise doca chè ai tèmp (ovvero, ch’en ditèmp) dèl prim Rè dè Sipro, dopo chè Goffredodè Bugliù lìa ciapat <strong>la</strong> Tera Santa, ghè succèsschè ‘na gran sciora dè Guascogna le ‘ ndada perdèoziù al Santo Sepolcro, e ‘ ndel tùrna, quand44


arte &dintornile riada a Sipro le stada insultada dè qualchebalos, Tòta fòra dè le per ste roba <strong>la</strong> vùlia endadèl Rè a <strong>la</strong>mentass, ma vargu i ga dit chèl arasstrat vià el tèmp perchè el Rè l’era’ n hom (ovvero,un om) isè dè poc, chè oltre no esser gna bùdè vindicà le ofese fade a j ‘atter, el sùppùrtaaaca quile chi ga faa a lu; e sucidia che tòcc quiiche ghia vargot contra lu, i se sfogaa col dighende tòte le sorcc La sciora quand <strong>la</strong> sintì ste <strong>la</strong>ur,senza speranza dè vindicass, e per cunsu<strong>la</strong>ss a<strong>la</strong> mei, <strong>la</strong> se risolta de cujonà <strong>la</strong> piccolessa dèlRè (ovvero, <strong>la</strong> se risolta dè tô en gir chel Rè isècojò); per far quest le ‘ndada dè lu cole <strong>la</strong>grimea j’occ, e <strong>la</strong> ga dit: «Car el me Scior, me no ègnmiga davanti a te co<strong>la</strong> speranza de vindicam daquel chi ma fat, ma per prègat almen chè te medise come te fe a sùppùrta tôte, le ofese, ch’ime dis, chi ta fa: disemel e isè pùdaro emparaa sùpùrta <strong>la</strong> mia, e Dio sa, s’el pudess fa, comete <strong>la</strong> daress unterà a te, che te se isè brao dasùppùrtan tante»,El Rè chè fin alùra l’era stat isè trascurat e isèpeger, come se el se fes dèsmiziat tôt en dè‘na olta, <strong>la</strong> scomenziat a vindicà come va l’ofesachi ghia fat a sta sciora, e le devèntat el pôgrand nemich de tôcc quii che dop ste <strong>la</strong>ur esfat vargot contra l’ onùr de <strong>la</strong> so corùna.Sembra che il Gitti abbia tradotto in dialetto anchealcuni episodi dell’Inferno dantesco, ma almomento non abbiamo un riscontro certo.<strong>la</strong> nostra storia - personaggiAutotrasportiSIMIONIGIANCARLOTel. 0376 819035 - 348 3957060via Ceresara, 1146040 Guidizzolo - MNI fiori di CasaliBOMBONIERE eIDEE REGALOoOnoranze funebriCasali e Pezziniservizio 24 oreTel. 0376-818266Via Dunant, 4 - Guidizzolo (Mn)FORNITURA E POSA DI LATTONERIE PER PRIVATIE IMPRESE - TAGLIO E PIEGATURA LAMIERECAMINI SU VOSTRO DISEGNOVASTO ASSORTIMENTO ACCESSORI EDILIPARTNER DI “ALBATECH” PER L’INSTALLAZIONEDI IMPIANTI FOTOVOLTAICI45


arte &dintorniDon Abbondio...e tutti quelli che non son nati con un cuor di leonerecensioniFrancesca Pesci“Per una di quelle stradicciole, tornava bel bellodal<strong>la</strong> passeggiata verso casa, sul<strong>la</strong> sera delgiorno 7 Novembre dell’anno 1628, don Abbondio[…]. Diceva tranquil<strong>la</strong>mente il suo ufizio, etalvolta, tra un salmo e l’altro, chiudeva il breviario,tenendovi dentro, per segno, l’indice del<strong>la</strong>mano destra, e, messa poi questa nell’altradietro <strong>la</strong> schiena, proseguiva il suo cammino,guardando a terra, e buttando con un piedeverso il muro i ciottoli che facevano inciamponel sentiero.”Manzoni scrive e dipinge, fotografa. La passeggiatae i gesti di questo curato, divenuto figuraparadigmatica del<strong>la</strong> letteratura italiana, sonocome un’istantanea scattata dal narratore checi introduce al<strong>la</strong> conoscenza di don Abbondio,di cui già il nome anticipa <strong>la</strong> sua pigra (e forseottusa) abitudinarietà. Sì, perché don Abbondio,dispiace dirlo, non è solo il sacerdote che si dedicaa passeggiate meditative e al<strong>la</strong> preghiera,ma anche colui che camminando butta con unpiede i ciottoli d’inciampo nel sentiero. Fuor dimetafora, colui che non affronta i problemi, mali scansa. Sapienza narrativa di Manzoni checi fa percepire un’attitudine del personaggioce<strong>la</strong>ndo<strong>la</strong> in un gesto ordinario, quasi banale,come quello di calciare un sassolino.Don Abbondio scansa i sassolini, ma non puòevitare il macigno don Rodrigo, il quale – tramitei due bravi – gli ordina di non celebrare il matrimoniodi Renzo e Lucia: “Questo matrimonionon s’ha da fare, né domani, né mai”. “Il poverocurato”, come si autodefinisce don Abbondio,non sa opporsi a questa figura del potere e finiscecon l’inchinarsi: “Disposto… dispostosempre all’ubbidienza”. E così abdica al<strong>la</strong> propriaresponsabilità di sacerdote e al<strong>la</strong> propriacoscienza di uomo.Lui che si sentiva “un vaso di terra cotta costrettoa viaggiare in compagnia di molti vasidi ferro” si era reso conto che l’unica via disalvezza (o meglio, l’unica via per salvarsi <strong>la</strong>pelle) era quel<strong>la</strong> di “scansar tutti i contrasti enel cedere in quelli che non poteva scansare”.La sua bandiera era “neutralità disarmata intutte le guerre”. E se proprio il contrasto erainevitabile, “stava col più forte, sempre peròal<strong>la</strong> retroguardia, e procurando di fare vedereall’altro ch’egli non gli era volontariamentenemico; pareva che gli dicesse: ma perché nonavete saputo essere voi il più forte? Ch’io mi sareimesso dal<strong>la</strong> vostra parte”. L’atteggiamentodel curato sprofonda ancor più quando “dec<strong>la</strong>mavacontro que’ suoi confratelli che, a loro rischio,prendevan le parti d’un debole oppresso,contro un soverchiatore potente. Questo chiamavaun comprarsi gl’impicci a contanti”.Manzoni riconosce in questo atteggiamentoun “sistema di quieto vivere”. Se <strong>la</strong> sorgente ditale comportamento è <strong>la</strong> paura (“non era natocon un cuor di leone”), <strong>la</strong> foce è l’incapacità dileggere <strong>la</strong> realtà, o meglio il dare del<strong>la</strong> realtàuna lettura aberrante e limitante. Tant’è che difronte al f<strong>la</strong>gello del<strong>la</strong> peste, lui sacerdote, nonsa far altro che leggervi una scopa nelle manidel<strong>la</strong> Provvidenza, dimenticando che per quel<strong>la</strong>causa erano morti non solo i prepotenti comedon Rodrigo, ma anche moltissimi innocenti.Nonostante tutto ciò, don Abbondio rimane trai personaggi manzoniani ricordati con simpatia.Ancora una volta merito del<strong>la</strong> sapienza (questavolta non solo narrativa) di Manzoni, che condannal’atteggiamento, ma non <strong>la</strong> persona chelo assume, al<strong>la</strong> quale <strong>la</strong>scia una possibilità diriscatto e che chiama bonariamente “ il nostrodon Abbondio”.L’autore richiama ciascuno alle proprie responsabilitàe al<strong>la</strong> necessità di rispondere al<strong>la</strong> propriacoscienza per ogni azione che compiamo(o non compiamo). Perché, dispiace dire anchequesto, don Abbondio non è solo quello chepasseggiava bel bello <strong>la</strong> sera del 7 Novembre1628.Manzoni fa breccia non solo nei nostri cuori diappassionati lettori a un livello emozionale, maanche nel<strong>la</strong> nostra attualità, con una denunciave<strong>la</strong>ta di ironia contro i don Abbondio di tutti itempi che abbracciano un “sistema di quietovivere” che mira solo al<strong>la</strong> propria tute<strong>la</strong> e va ascapito dei più deboli.46


Games areaa cura di Davide TruzziI lettori possono suggerire argomenti che siano di interesse generaleCall of duty: modern warfare 2Con il passare degli anni l’industria videoludicamondiale ha subito forti mutamenti e grandiincrementi qualitativi, ridefinendo il concettostesso del termine “videogioco” che da sempliceaccozzaglia di pixel è divenuto un veroe proprio strumento espressivo e di intrattenimentodigitale capace di raggiungere vette distraordinaria eccellenza. Esempio <strong>la</strong>mpante diquesto concetto è rappresentato dal nuovo capitolodel<strong>la</strong> pluripremiata saga “CALL OF DUTY”,intito<strong>la</strong>to “MODERN WARFARE 2 “. In questo videogame,sviluppato dal<strong>la</strong> casa di produzioneInfinity Ward e disponibile per Xbox 360, Pc ePs3, il giocatore sarà chiamato a vestire i pannidi valorosi soldati impegnati in un duro conflittomondiale situato, temporalmente, in un nonlontano futuro. La struttura narrativa si sviluppaattraverso 2 filoni differenziati ma paralleli , seguendole vicende di due squadre con obbiettividiversi ma accomunate dallo stesso scopo:stanare un terribile e spietato terrorista.Il gamep<strong>la</strong>y si presenta come un c<strong>la</strong>ssico videogamedel genere “sparatutto”, in cui il giocatore,attraverso una visuale in prima persona, èchiamato a svolgere missioni di vario genere:dal sabotaggio alle infiltrazioni nelle zone nemiche,da salvataggi a disperate corse controil tempo. Ciò che rende straordinaria l’interaesperienza è però l’incredibile taglio cinematograficodato all’intero videogame: ogni missioneè infatti costel<strong>la</strong>ta da colpi di scena, sequenzecinematiche degne di un film holliwoodianoe da una colonna sonora composta dal famosocompositore Hans Zimmer.Completata l’avventura a singolo giocatore, ilgioco offre <strong>la</strong> possibilità di competere onlinecon giocatori di tutto il mondo in frenetiche sfidemultigiocatore oppure in speciali missionecooperative.Analizzando in conclusione l’aspetto puramentetecnico di CALL OF DUTY: MODERN WARFA-RE 2, il gioco presenta uno dei comparti graficipiù impressionanti dell’attuale generazionevideoludica grazie a texture dettagliatissime,effetti particel<strong>la</strong>ri fotorealistici e un e<strong>la</strong>boratailluminazione dinamica.Un esperienza quindi da vivere e da giocarecon il fiato sospeso, consigliata però, è giustosottolinaearlo, a giocatori adulti.itvia Carlo Alberto Del<strong>la</strong> Chiesa, 2 - Tel. 0376 84703847


GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO“COLLI MORENICI”<strong>Notizia</strong>rio del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio ArientiCome riconoscere i funghi commestibilie i loro sosia velenosi a confrontoQuinta parte- finePur consapevole di presentare un <strong>la</strong>voro abbastanzaimpegnativo per i più, <strong>la</strong> mia faticasarà ricompensata se esso potrà contribuire aridurre i casi di intossicazione, purtroppo noninfrequenti proprio per <strong>la</strong> facile confusione chetalvolta può aversi tra funghi mangerecci e funghivelenosi.CHROOGOMPHUS HELVETICUScommestibileCorpi fruttiferi rapidamente vio<strong>la</strong> al<strong>la</strong> cottura.Lamelle: ben presto decorrenti sul gambo, daarancio-rosa o color albicocca o nerastre.Spore: nere in massa, ellittico-allungate, lisce.Carne: arancio rosata ma vio<strong>la</strong> ametista al<strong>la</strong>cottura.Odore: debole, a volte un po’ di acido fenico.Habitat: soprattutto in montagna sotto peccioe cirmolo.Note tecniche tratte da:COME RICONOSCERE I FUNGHIdi Riccardo MazzaCORTINARIUS ORELLANUSmortale (sindrome orel<strong>la</strong>nica)Corpi fruttiferi mai di colore vio<strong>la</strong> al<strong>la</strong> cottura.Lamelle: uncinate, da fulve a color ruggine.Spore: fulvastre in massa, amidgaliformi,verrucose.Carne: da pallida a gial<strong>la</strong>stro fulvo, non vio<strong>la</strong>al<strong>la</strong> cottura.Odore: debole, un po’ rafanoide, meglio strofinareo sezionare il carpoforo.Habitat: prevalentemente in boschi di faggio,castagno, quercia, sia in pianura che in collina,raro sotto conifere in montagna, fedelenei luoghi di crescita48 10Quinta EssenzaCentro EsteticoQuinta EssenzaDi Caio<strong>la</strong> Elisa e FrancescaVia Vittorio Vento, 7946040 Guidizzolo (MN)tel. 0376 818663Lunedì14.00 alle 19.00Dal martedì al sabato9.00 - 19.00E’ un piacere indossarloABBIGLIAMENTOPROFESSIONALEPERSONALIZZATOVia C. Grassi, 346040 Cavriana (MN)tel. 0376 804133www.ilcamice.com


Tour alternativoSeconda tappaIl lusinghiero successo del<strong>la</strong> prima tappa di questo mio tour mi spinge ha proporne il naturaleproseguo attraverso <strong>la</strong> visita ad altri luoghi significativi del passato e del presente. Lo studio e <strong>la</strong>ricerca sono sempre molto impegnativi e faticosi, ma nul<strong>la</strong> in confronto agli sforzi di tutti coloroche quotidianamente <strong>la</strong>vorano per migliorare il nostro paese e <strong>la</strong> nostra cultura.Giusi NobiliniTombini fioritiArredo urbano di interessantee inquietantemodernità. Aspettiamo<strong>la</strong> presentazione ufficiale,ma da fonte certa hosaputo che le opere sonostate appositamente createda un importante artistastraniero, in Italia perpartecipare al<strong>la</strong> Biennale.Quale ghiotta occasione!Centro estetico Quinta EssenzaConcedi un momento di re<strong>la</strong>xal<strong>la</strong> persona a cui vuoi benenel<strong>la</strong> nostra atmosfera calda accoglientecon trattamenti del tutto ri<strong>la</strong>ssanti.Il Centro estetico Quinta Essenzadomenica 6 e 13 <strong>dicembre</strong>sarà a vostra disposizione per consigliarvi ideeregalo originali e buoni personalizzati.Buon Natale e felice Buon Anno!Centro estetico Quinta Essenza di Caio<strong>la</strong> Elisa & Francesca Via Vittorio Veneto Guidizzolo Tel 0376 81866349


<strong>Notizia</strong>rio del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa4 NovembreE’ il giorno in cui si festeggia <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> prima guerramondiale, dove <strong>la</strong> comunità commemora i cadutie li ringrazia per i servizi resi al<strong>la</strong> patria.Il servizio ha toccato le nostre frazioni, Rebecco eBirbesi per terminare in paese e rendere omaggio almonumento ai caduti in p.zza Mutti.Il tempo non è stato per nul<strong>la</strong> clemente ma questonon ha impedito il rego<strong>la</strong>re svolgersi del<strong>la</strong> manifestazioneed anche sotto <strong>la</strong> pioggia battente il CorpoBandistico ha reso onore ai caduti attraverso le notedell’Inno di Mameli e del<strong>la</strong> Leggenda del Piave perriportare <strong>la</strong> memoria dei presenti a quei tempi difficili.Concerto di NataleIl 2009 è stato un anno intenso e ricco di impegni,ma anche una stagiona piena di festeggiamenti persolennizzare il 170° anno di fondazione del CorpoBandistico.Ovviamente il modo migliore per concludere questoperiodo è un concerto, il Concerto di Natale, che siterrà presso <strong>la</strong> Chiesa parrocchiale sabato 19 <strong>dicembre</strong>alle ore 21.00.Come ogni anno ci saranno novità, il repertorio èstato completamente rinnovato, il programma sceltovedrà l’esecuzione di brani c<strong>la</strong>ssici, di colonne sonorefamose e di pezzi originali per Banda.Sarà anche l’occasione per presentare i nuovi ragazziche entreranno così a far parte del<strong>la</strong> Banda,ma soprattutto per poter porgere a tutti i presenti inostri migliori auguri di un Buon Natale e di un felice2010.Santa CeciliaIl 22 novembre è stato un giorno importante per inostri musicisti perché hanno festeggiato <strong>la</strong> loro patronaSanta Cecilia.La giornata si è svolta all’insegna del<strong>la</strong> tradizionecon <strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> S. Messa delle ore 11.00,durante <strong>la</strong> quale sono stati eseguiti brani come l’Adagio di Albinoni, Ammer<strong>la</strong>nd di Jacob de Haan,l’Ave Verum e per finire Fanfare and Ceremony.Al termine del<strong>la</strong> celebrazione <strong>la</strong> festa è continuatacon il consueto <strong>la</strong>uto pranzo in compagni di parentie amici.La magia di questa giornata consiste proprio in questo,stare tutti insieme per rendere grazie a colei cheprotegge questa grande passione, <strong>la</strong> Musica.Concerto in S. LuigiL’ultimo impegno in programma per il 2009 sarà a Castiglionedelle Stiviere nel<strong>la</strong> Chiesa di S. Luigi <strong>la</strong> seradel 20 <strong>dicembre</strong> alle ore 21.00, dove il Corpo Bandisticosupporterà il Concerto del<strong>la</strong> corale del luogo.SELF 24 ORELAVAGGIOOFFICINA50TENEDINI RICCARDOVIA H.DUNANT tel. 0376 819715


15° anniversarioscontosu tutta <strong>la</strong> spesaa fronte di una spesa minima di 30 eurodal 7 al 11 <strong>dicembre</strong>REcupERabilE comE buono spEsa dal 14 al 24 dicEmbRE 2009GuidiZZolo- Via Goito 38- p.zza G.marconi 551


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