&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE516da 60 cc è scomodo e sovente inefficace.Per questo si consiglia di dotarsi di pompe dilavaggio da collegare direttamente ai canalidello strumento o ad appos<strong>it</strong>i cateteri se sivuole avere un getto ad alta pressione. Ne esistonodi diversi tipi elettriche e no: l’importanteè che abbiano un discreto flusso e forza sufficienteper rimuovere i coaguli.Gas medicaliPer una sedazione profonda non sono necessarigas anestetici: nella stanza è sufficiente chevi siano gli attacchi per l’O 2 , l’aria compressaed il vuoto (tutti doppi per disposizione di legge).Ossigeno e aspirazione devono essere postidalla parte della testa del paziente per cuibisogna prevedere due diverse localizzazioni,per la possibil<strong>it</strong>à che vengano utilizzati sia incaso di EGDS che in caso di colonscopia. Unasoluzione potrebbe essere dal lato oppostodell’operatore endoscopico, ma questo comporterebberotubi che corrono lungo il pavimento.Meglio è, come diciamo dopo, che sianodisposti in un pensile posizionabile nellaposizione più comoda per il loro utilizzo sulpaziente.Le stesse prese, oltre a quella dell’aria compressa,devono essere poste dalla parte dell’endoscopista.Per quanto riguarda l’aspiratore questo deveessere a muro e dotato di raccogl<strong>it</strong>ori a perdere,almeno 2 collegati in parallelo così da poterepassare rapidamente dall’uno all’altro quandosi riempiono.PensiliCome già detto la soluzione secondo noi ottimaleè la presenza di uno o due pensili cheportino un mon<strong>it</strong>or video che riproduce l’immagineendoscopica, un mon<strong>it</strong>or per le funzioniv<strong>it</strong>ali del paziente con ECG, misurazioneincruenta della pressione arteriosa e saturazionedi O 2 , bocchette per O 2 , aria compressa easpirazione, posizionabili dal lato opposto aquello dove opera l’endoscopista. È opportunoche i bracci dei pensili permettano una rotazionedi almeno 270° e abbiano un doppiosnodo, così da potersi anche avvicinare e allontanaredal lettino.Documentazione fotograficaIn urgenza, ancor più che in elezione, è importantedocumentare quello che si fa o che si vedeo anche che non si vede. Per questo un sistemadi registrazione delle immagini, megliose in movimento, è fortemente raccomandatoin una sala di endoscopia per l’urgenza.I sistemi di registrazione possono essere a nastro(dal semplice VHS al professionale Betacam,al nuovo DvCam) o su computer ed archiviatisu supporti magnetici (cassette, DVD,DVD ROM, Hard Disk, server dedicati) o infine,nov<strong>it</strong>à degli ultimi mesi, direttamente suDVD senza intermezzo di computer. Questa anostro avviso è la soluzione migliore, perchéeconomica, di ottima qual<strong>it</strong>à, ma soprattuttoveloce e a prova di errore di sovrascr<strong>it</strong>turadelle registrazioni, cosa che nella fretta e soprattuttoin urgenza quando i tempi sonomolto stretti è successo a tutti (a noi certamente!)utilizzando le videocassette.Carrello per la rianimazioneÈ fondamentale la presenza di un carrello perla resusc<strong>it</strong>azione che comunque dovrebbe esseresempre presente anche durante gli esamidi routine, magari sub<strong>it</strong>o fuori dalla sala endoscopica.Deve essere sempre controllato dallacaposala (che ne è la responsabile), o da unasua delegata/o, per quel che riguarda sia ladotazione di farmaci e la relativa scadenza, siaper l’integrazione dei presidi utilizzati.PREVENZIONE DEI RISCHIUn discorso particolare mer<strong>it</strong>a la prevenzionedei rischi in sala endoscopica. L’urgenza, in particolarequella <strong>emorragica</strong>, coinvolge sempreemotivamente in modo più o meno importanteil personale san<strong>it</strong>ario. In queste condizioni, soprattuttoper la fretta e per il frequente affollamentodella sala con presenza anche di personalenon dedicato, i rischi di “incidente” o di erroreaumentano. Possiamo distinguere:rischi chimici: contatti confarmaci, gas anestetici, ossido dietilene, formaldeide, altresostanze chimiche, allergie eirr<strong>it</strong>azioni;rischi biologici: epat<strong>it</strong>i virali;TBC, virus HIV(AIDS), altremalattie infettive;rischi da organizzazionedel lavoro: rischi infortunistici(tra cui punture con aghi, fer<strong>it</strong>eda taglio, ustioni);movimentazione manuale dicarichi e malati; indeterminazionedei comp<strong>it</strong>i; difficoltà dicomunicazione; errori dicompilazione di moduli e/orichieste, di somministrazione difarmaci, sangue ecc.
L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriIl rischio più elevato è comunque quello biologicoe nell’amb<strong>it</strong>o della struttura ospedaliera lasala di endoscopia è considerata, già in condizioninormali di lavoro, un locale a rischio mediodi contaminazione. Per questo nel progettaree organizzare la sala che osp<strong>it</strong>erà esami esegu<strong>it</strong>iin urgenza, bisogna cercare di individuareed analizzare i fattori che cost<strong>it</strong>uiscono unafonte potenziale di pericolo e di rischio per ilpaziente e per gli operatori san<strong>it</strong>ari.Il rischio medio di trasmissione del virus in segu<strong>it</strong>oa lesione percutanea in ambiente san<strong>it</strong>arionon è per niente trascurabile: è infatti dello0,33% per l’HIV, del 6-30% per l’HBV e del 3-6% per l’HCV. Ma l’esposizione ad HBV, HCV,HIV da parte di personale del sistema di emergenzae’ un incidente ? Per l’O.M.S. incidente èun “evento non previsto o provocato da cause non prevedibili”.Dalle statistiche risulta che la grandemaggioranza dei casi di “incidente” è riconducibilead una condotta imprudente, imper<strong>it</strong>a onegligente del lavoratore, cioè ad un comportamentopericoloso.Per questo è nostro dovere predisporre e prescriverel’utilizzo dei mezzi possibili di prevenzioneche abbiamo riportato nella TABELLA 7.Anche se non è argomento specifico di questatrattazione, r<strong>it</strong>eniamo utile ricordare che in amb<strong>it</strong>odi sicurezza è anche comp<strong>it</strong>o della DirezioneSan<strong>it</strong>aria ist<strong>it</strong>uire dei corsi di formazione su:●●●●Procedure di lavoro:organizzazione degli spazifinalizzata alla riduzione delrischio, elaborazione edimplementazione di protocolliinterprofessionali relativi alleattiv<strong>it</strong>à “a maggior rischio”Uso dei dispos<strong>it</strong>ivi di protezionecollettivaUso dei dispos<strong>it</strong>ivi di protezioneindividualiSorveglianza san<strong>it</strong>ariaTAB. 7: MEZZI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E COLLETTIVAMisure di prevenzioneDISPOSITIVI DI PROTEZIONEINDIVIDUALECamici: almeno sotto il ginocchio,chiusura sul retro, maniche larghe chiuseMascherine, occhiali (CE EN166)Visiere (protezione gocce e spruzzi diliquidi)Guanti: CE a norma EN374 classe IIIDISPOSITIVI DI PROTEZIONECOLLETTIVAConten<strong>it</strong>ori rigidi per aghiConten<strong>it</strong>ori per rifiuti specialiSistemi chiusi di prelievo venosoPresidi medici di sicurezza perincannulazione venosa17