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L'endoscopia nell'urgenza emorragica - EndoscopiaDigestiva.it

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L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriil prima possibile fatto salva la necess<strong>it</strong>à di dareprecedenza agli interventi di rianimazionestabilizzazionedel paziente, qualora siano necessari.Nei rimanenti casi la decisione fra l’effettuarel’indagine il prima possibile (e questo èl’orientamento preferenziale degli autori) od ildifferire l’indagine ad un momento in cui ilcentro di endoscopia sia aperto o comunque visiano migliori condizioni organizzative (masempre entro le 24 ore!) dovrà tenere inev<strong>it</strong>abilmenteconto oltre che delle caratteristiche delpaziente anche delle caratteristiche organizzativo-logistichee professionali del centro di endoscopiaed anche della struttura ospedalieranella quale questo è inser<strong>it</strong>o.Nella TABELLA 2 riportiamo alcune delle variabiliche possono condizionare il timing endoscopico.Quanto detto vale anche per le emorragie deltratto digestivo inferiore. Infatti, anche se successivamenterispetto alle emorragie del tratto alto,la colonscopia in urgenza si è dimostrata unametodica efficace nella diagnosi e nel trattamentodelle emorragie del tratto digestivo inferiore.Il timing tuttavia si differenzia parzialmente rispettoalla gastroscopia poiché per eseguire lacolonscopia è necessario effettuare prima la preparazionedell’intestino utilizzando una soluzionedi lavaggio da assumere per os o trans-sondinoal dosaggio di l<strong>it</strong>ri 1 - 1 e .12Con tale approccio la maggior parte dei pazientirisulta ben preparata dopo circa 3 ore.Alcuni gruppi r<strong>it</strong>engono che se l’emorragia èmolto abbondante si possa eseguire l’esamesenza preparazione sfruttando l’effetto catarticodel sangue.TAB. 2: ALCUNI DEI PARAMETRI CHE POSSONO CONDIZIONARELA SCELTA DEL TIMING DELL’ENDOSCOPIACondizioni del pazienteOrario (centro di endoscopia aperto o chiuso)Tempo mancante all’apertura del centroEsperienza dell’endoscopista reperibileEsperienza del personale infermieristico reperibileDisponibil<strong>it</strong>à di un secondo infermiere reperibileDisponibil<strong>it</strong>à dell’anestesistaCondizioni logistiche complessive dell’endoscopia “a servizio chiuso”Accuratezza del mon<strong>it</strong>oraggio del paziente (prima dell’esame)7


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5È opinione degli autori, ed orientamento prevalentein letteratura, che la preparazione dell’intestinosia da effettuare quasi sempre inquanto aumenta la resa diagnostica della procedura,accorcia i tempi dell’esame e riduce ilnumero di esami che devono essere ripetuti acausa dell’ esplorazione incompleta del colon.Ricordiamo inoltre che nei casi rari di emorragiaveramente massiva, o di paziente che rimaneemodinamicamente instabile, è spessopreferibile avviare il paziente ad un trattamentoangiografico o chirurgico.CHI ESEGUEL’ESAME ENDOSCOPICO?Dalle considerazioni appena formulate conseguechiaramente la necess<strong>it</strong>à di disporre in qualsiasimomento, 24 ore su 24, di personale in gradodi effettuare l’esame endoscopico urgente.Le modal<strong>it</strong>à organizzative da adottare sonocertamente legate a molte variabili fra le quali:la presenza di un servizio autonomo od aggregatodi endoscopia digestiva, la coesistenza diuna divisione o reparto di gastroenterologia, ilnumero delle figure professionali in organico, ilbacino di utenza, le caratteristiche della strutturaospedaliera, la coesistenza di più centri diendoscopia nello stesso ospedale e la presenzadi strutture ospedaliere lim<strong>it</strong>rofe.Nella realtà <strong>it</strong>aliana si spazia dalla completaassenza dell’endoscopista digestivo per periodipiù o meno prolungati, alla sua presenzasulla base di una disponibil<strong>it</strong>à “ad personam”volontaria o casuale, alla reperibil<strong>it</strong>à ben articolatacon un organico dedicato, fino allaguardia attiva del medico endoscopista (vediTABELLA 3).La guardia attiva è lim<strong>it</strong>ata forzatamente solo agrossi centri e spesso può comportare un consumodi risorse tale da renderla non costo-efficace.La disponibil<strong>it</strong>à spontanea è purtroppo unamodal<strong>it</strong>à ancora molto diffusa ma che nonappare accettabile dal punto di vista organizzativoperché, anche se lodevole, non assicurala continu<strong>it</strong>à e la necessaria tempestiv<strong>it</strong>à delservizio nè offre un giusto riconoscimento edadeguate garanzie.TAB. 3: MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DELLA REPERIBILITÀNEI DIVERSI CENTRI ITALIANI (CENSIMENTO SIED 2001)Pronta disponibil<strong>it</strong>à notturna e festiva del personale medicostrutturato nei diversi centri di endoscopiasi % si no % noDisponibil<strong>it</strong>à 229 49,35 232 50Volontaria 132 28,51 102 22,03Retribu<strong>it</strong>a 168 36,29 116 25,05Pronta disponibil<strong>it</strong>à notturna e festiva del personale infermieristicosi % si no % noDisponibil<strong>it</strong>à 207 44,61 250 53,88Volontaria 54 11,64 143 30,82Retribu<strong>it</strong>a 191 41,16 76 16,388Solo endoscopica * 134 28,88 139 29,96* infermieri reperibili dedicati solo all’endoscopia


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriLA PRONTA DISPONIBILITÀIl servizio di pronta disponibil<strong>it</strong>à è caratterizzatodalla immediata reperibil<strong>it</strong>à del dipendente edall’obbligo per lo stesso di raggiungere il presidionel minor tempo possibile dalla chiamata,secondo intese da definirsi in sede locale (generalmenteentro 30’) [art.7, c.1 del CNL del 7.4.1999].Secondo il contratto…“sono tenuti a svolgere il serviziodi pronta disponibil<strong>it</strong>à solo i dipendenti in serviziopresso le un<strong>it</strong>à operative con attiv<strong>it</strong>à continua ed in numerostrettamente necessario a soddisfare le esigenze funzionalidell’un<strong>it</strong>à, utilizzando di norma personale della stessaun<strong>it</strong>à operativa”… Alla reperibil<strong>it</strong>à non sono tenutii Caposala, mentre è consent<strong>it</strong>a per eccezionaliesigenze di funzional<strong>it</strong>à della struttura pergli infermieri generici.Il servizio di pronta disponibil<strong>it</strong>à viene lim<strong>it</strong>atoai turni notturni ed ai giorni festivi. Le rimanentiore della giornata dovrebbero quindi essere copertenel normale orario di servizio. Tuttaviamolte U.O. attuano un turno di reperibil<strong>it</strong>à piùlungo che copre la parte pomeridiana di eventualechiusura del servizio.La pronta disponibil<strong>it</strong>à ha una durata di 12 ore eda dir<strong>it</strong>to ad una indenn<strong>it</strong>à. Due turni di prontadisponibil<strong>it</strong>à sono prevedibili solo nei giorni festivi.Qualora il turno sia articolato in orari diminor durata, che comunque non possono essereinferiori a 4 ore, l’indenn<strong>it</strong>à è corrisposta inproporzione alla durata stessa, con una maggiorazionedel 10%.In caso di chiamata l’attiv<strong>it</strong>à prestata viene computatacome lavoro straordinario o compensatacon deb<strong>it</strong>o orario.Di regola non dovrebbero essere previsti più di10 turni di reperibil<strong>it</strong>à al mese per i dirigenti medicie più di 6 turni per il personale del comparto.Ne consegue che per avviare un servizio dipronta disponibil<strong>it</strong>à è necessario disporre di almeno4 endoscopisti e 6 infermieri adeguatamenteformati. L’attiv<strong>it</strong>à prestata in giorno festivoinfrasettimanale e in giorno feriale non lavorativo(a segu<strong>it</strong>o dell’articolazione del lavoro su cinquegiorni) da t<strong>it</strong>olo, a richiesta del dipendenteda effettuarsi entro 30 giorni, a equivalente riposocompensativo (senza riduzione del deb<strong>it</strong>oorario) o alla corresponsione del compenso perlavoro straordinario con la maggiorazione previstaper il lavoro straordinario rispettivamente festivoe non festivo [art.9, c.1 e 2 del CNL del 7.4.1999].L’organizzazione ottimale di una attiv<strong>it</strong>à endoscopicad’urgenza richiede la presenza di due infermiericon formazione specifica nel campo.Poiché il rispetto di questo standard può esserein molte s<strong>it</strong>uazioni eccessivamente pesante per ilpersonale infermieristico appare possibile prevedereanche una reperibil<strong>it</strong>à specifica per un soloinfermiere di endoscopia in associazione ad uninfermiere professionale di supporto senza competenzaspecifica ma che, con accordo formalizzatocon la direzione, intervenga sotto forma direperibil<strong>it</strong>à o sottraendosi momentaneamente adaltra funzione.9


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriprogramma di apprendimento in endoscopiaterapeutica dovrebbe essere rivolto solo a coloroche hanno già una adeguata competenzanelle procedure diagnostiche. L’insegnamentodovrebbe essere mirato all’acquisizione dellacapac<strong>it</strong>à da parte dell’operatore di trattare l’ulcera<strong>emorragica</strong>, le lesioni vascolari e le varicidel tratto digestivo. L’operatore formato inoltredovrebbe essere in grado di valutare il rischioassociato al paziente emorragico, le indicazionie le controindicazioni dei vari trattamenti edovrebbe ben conoscere le possibili complicazionidella terapia endoscopica e le relativepossibil<strong>it</strong>à di trattamento.Nel corso dell’Endoscopy Master Forum diOrlando 2001, da una valutazione complessivadi confronto dei vari programmi di insegnamentoin endoscopia, emergeva che, per unamedia di 7 fellows per programma di insegnamento,il tempo impiegato variava da 1 a 4 anni,con una media di 2,5 anni. In circa la metàdei Centri il programma di insegnamento nonveniva condotto da tutti i medici a rotazione,ma solo da coloro che erano r<strong>it</strong>enuti più idoneiall’insegnamento stesso. Generalmente sir<strong>it</strong>iene opportuno iniziare il training partendodall’endoscopia del tratto digestivo superioreper passare poi al tratto inferiore. Il passaggiograduale dovrebbe prevedere lo studio dellaletteratura e quindi l’osservazione da parte del”fellow” di diverse procedure, prima di attuarle.L’impiego di simulatori, in particolare di quellisu tessuto animale tipo quello di Erlangen, dovrebbeessere incentivato in quanto in gradodi supplire almeno in parte alla difficoltà di acquisireuna casistica adeguata in un campo selezionatoe non programmabile come quellodell’urgenza. Sebbene non vi sia un metodounivoco di insegnamento dell’endoscopia enon esistano linee guida che si riferiscano acome l’endoscopista dovrebbe essere addestrato,uno dei metodi certamente migliori è ancorarappresentato dal “training one-on-one”.Certamente utile, sia dal punto di vista formativoche anche dal punto di vista medico legale,è la possibil<strong>it</strong>à di disporre di un sistemainformatizzato di acquisizione di immagini.Per quanto concerne il personale infermieristicoche affianca il medico endoscopista nel corsodella sua attiv<strong>it</strong>à, l’associazione degli infermieridi endoscopia (ANOTE) individua il profilodell’infermiere competente per l’assistenzaTAB. 5: RACCOMANDAZIONI PER IL TRAININGIN ENDOSCOPIA DIGESTIVA *esofago-gastro-duodenoscopiacolonscopiaSessioni di endoscopia Almeno 1 alla Solo dopo l’acquisizionesettimana per 6 mesidi esperienza in EGDSN° endoscopie 300 100 (con raggiungimentodel cieco nel 90%)Endoscopia terapeutica Solo dopo l’acquisizione della Solo dopo(trattamento emorragie) competenza inl’acquisizione dellaendoscopia diagnosticacompetenza inendoscopia diagnosticaGrado di conoscenza Trattamento di ulcere emorragiche, Trattamento delda raggiungere lesioni vascolari e varici esofagee. sanguinamento colicoConoscenza dei rischi associatiall’emorragia e delle indicazioni,controindicazioni e complicazionidel trattamento endoscopico.Abil<strong>it</strong>à ad iniettare lesionisanguinanti, legare varici epossibilmente avere qualcheesperienza nell’utilizzo dei metod<strong>it</strong>ermici per fermare l’emorragia*secondo il Joint Advisory Group on Gastrointestinal Endoscopy 2001- Royal Colleges of Physicians of the UK11


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5infermieristica nelle procedure endoscopiche ediagnostico-terapeutiche invasive.Tale figura dovrebbe conseguire un livello dicompetenza specifico, acquisendo particolariconoscenze, capac<strong>it</strong>à e competenze nell’amb<strong>it</strong>odell’assistenza alla persona che necess<strong>it</strong>a diprocedure endoscopiche. In tal modo dovrebbeessere garant<strong>it</strong>a una assistenza tecnica di altolivello al medico che esegue la procedura.È stato quindi inser<strong>it</strong>o nelle “linee guida per ilmaster di 1° livello in area cr<strong>it</strong>ica” anche unmodulo di perfezionamento dalla denominazione:“infermieristica in endoscopia”.Fondamentale appare comunque ancora, neltraining del personale infermieristico coinvoltoin endoscopia, la connessione tra la teoria e lapratica della formazione, che può essere attuatasolo nella attiv<strong>it</strong>à quotidiana svolta in unmoderno servizio di endoscopia digestiva, conla stretta collaborazione del personale medicoed infermieristico coinvolti.Un suggerimento degli autori è quello di elaborareall’interno dell’U.O. un documento che definiscaper i medici e per il personale infermieristico,in modo sufficientemente dettagliato, illivello minimo di anzian<strong>it</strong>à di servizio richiesto,specificando anche la casistica minima da acquisirecon le diverse tecniche e procedure primadell’inserimento nel turno di reperibil<strong>it</strong>à.DOVE ESEGUIREL’ESAME ENDOSCOPICO?L’obiettivo primario nell’effettuare una indagineendoscopica diagnostica e terapeutica è quellodi garantire la massima accuratezza diagnosticaed efficacia terapeutica. Questo comporta lanecess<strong>it</strong>à di disporre delle migliori condizionioperative possibili per quanto riguarda strumentazione,accessoristica, sistemi di mon<strong>it</strong>oraggio,sicurezza ambientale ed altre “facil<strong>it</strong>ies”(tali aspetti verranno analizzati specificatamentenei paragrafi specifici). Tali condizioni sonousualmente realizzabili solo in una sala endoscopicaall’interno del centro di endoscopia.Nel caso di centri con grande volume di attiv<strong>it</strong>àe con risorse adeguate sia in termini di spazioche di personale si potrà disporre di una saladedicata riservata all’urgenza. Nella maggiorparte dei centri ci si potrà orientare su una saladedicata alla urgenza nella quale tuttavia sisvolgerà anche parte dell’attiv<strong>it</strong>à programmata.Tale soluzione richiede minore risorse anche se,come è esperienza di molti di noi, può crearedifficoltà organizzative e ricadute negative sullaendoscopia programmata in caso di urgenzeparticolarmente impegnative o numerose. L’unicopossibile lim<strong>it</strong>e della scelta di effettuare gliTAB. 6: IL CARRELLO PER L’URGENZA ENDOSCOPICAFarmaciAccessoriAdrenalina (frigorifero) Aghi da sclerosi Lubrificante per endoscopida 23 gauge (2)Antispastico Anse (2) MascherineFisiologica Boccagli Occhiali protettiviFlumazenil Clip monouso (4) Siringhe (2, 5, 10, 50 ml)Glubran ® (frigorifero) Elettrobisturi bipolare Sonda bipolare (opzionale) (2)con acetone(opzionale)Midazolam Garze Sondadi Sengstaken-Blakemore (2)Naloxone Guanti Sonda di Linton (2)Petidina Sonda tipo Lavacuator Tripode e/o cestelli (2)Spray anestetico Legatore multiplo per varici Endo-loop12Simeticone


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriesami urgenti all’interno del centro di endoscopiaè il non poter immediatamente disporre, incaso di bisogno, del supporto organizzativo diun Dipartimento Emergenza Accettazione (DEA)o di un pronto soccorso. Tale lim<strong>it</strong>e può essereparticolarmente rilevante se il centro di endoscopiaè difficilmente raggiungibile da questestrutture. Una ottima soluzione potrebbe essereil disporre all’interno delle strutture dell’urgenzadi un locale dedicato, anche parzialmente, macompletamente attrezzato (con l’unica esclusionedei videoendoscopi). Tale soluzione apparetuttavia difficile da percorrere per le problematicheorganizzative e per i maggiori costi cheessa comporta. Un’altra soluzione talora adottataè l’esecuzione dell’esame urgente in salaoperatoria, soluzione che è in grado di offrirediverse funzioni di supporto (personale, anestesista,mon<strong>it</strong>oraggio, tempestiv<strong>it</strong>à in caso diintervento) ma che non permette di disporre diun locale completamente attrezzato.Un cenno a parte mer<strong>it</strong>ano i pazienti cosiddetti“intrasportabili”; si pensi ad esempio a pazientiintubati con ventilazione assist<strong>it</strong>a il cu<strong>it</strong>rasporto comporta certamente delle difficoltàorganizzative e problemi di responsabil<strong>it</strong>à. Sottolineiamotuttavia che il miglior modo per ottenereun risultato ottimale è l’esecuzione dell’esamenella sala endoscopica. D’altronde nessunochiederebbe mai al chirurgo di eseguireun intervento semplice quale una appendicectomiaal letto dei pazienti più gravi!Nei pochi casi in cui è realmente necessarioeseguire l’esame al letto del paziente è opportunodisporre di un carrello già predisposto contutto il materiale necessario. Una possibile propostadel materiale da tenere nel carrello è riassuntanella TABELLA 6.COME ORGANIZZARELA SALA ENDOSCOPICA?L’ORGANIZZAZIONE OTTIMALEE QUELLA “DI MINIMA”Riesce difficile sviluppare questo argomento eparlare di organizzazione di minima o di massimasenza pensare che quando affrontiamoun’urgenza non sappiamo mai a cosa possiamoandare incontro. Una volta un paziente incondizioni cr<strong>it</strong>iche disse: “non ho rimpianti,nella v<strong>it</strong>a mi sono sempre accontentato…” manon intendeva in senso riduttivo bensì nel sensoche aveva soddisfatto tutte le sue aspirazionie i suoi desideri. Così anche noi dobbiamosapere “accontentarci” ma non come talora cipropongono molte Direzioni San<strong>it</strong>arie.Dobbiamo comunque pretendere di averesempre una soluzione idonea per ogni s<strong>it</strong>uazioneanche perché ci sono casi in cui non c’ètempo per una seconda occasione.Nell’organizzazione della sala d’urgenza nonaffronteremo problemi quali la collocazionenell’amb<strong>it</strong>o dell’ospedale, perché l’argomento ègià stato affrontato nel cap<strong>it</strong>olo precedente, né isistemi di sicurezza e di prevenzione già discussinel fascicolo relativo alla progettazionedi un Servizio di Endoscopia [il libro bianco dell’endoscopista,fascicolo progettazione 2].ORGANIZZAZIONE STRUTTURALEPlanimetriaIl primo requis<strong>it</strong>o che deve avere la sala è lospazio! La stanza per l’urgenza deve esserequella più grande.Osservando la pianta, possiamo vedere checon una disposizione standard degli strumenti(vedi soluzione proposta più avanti) la larghezzaminima deve essere di 4,8 m con unalunghezza di 6 m e quindi una superficie di28,8 mq. Sulla carta queste dimensioni possonosembrare eccessive, ma sono quelle minimeal di sotto delle quali non si dovrebbe scendere;bisogna infatti tener conto che in urgenza70 cmUsc<strong>it</strong>a sporco90 cm1° infermiere60x150endoscopistamon<strong>it</strong>orvideoASPO2mon<strong>it</strong>orFigura 1. Disposizione dell’arredo nella saladelle urgenzeanestesista1370 cm100 cm120 cm120 cmIngresso 140 cm


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE514non siamo soli: oltre a noi e agli infermieridell’endoscopia ci possono essere un altro infermiereincaricato di portare in laboratorio iprelievi o di portare il sangue, un anestesistapotenzialmente anche lui con un assistente, ilmedico di reparto che viene a seguire l’esame,un endoscopista in formazione ecc. Malgradoquesta “folla” si deve sempre poter circolaresenza intralciarsi l’un l’altro e poter muoversiliberamente intorno al paziente.La porta di accesso deve avere una dimensionesufficiente (120 cm, meglio 140) per permettereil facile accesso del letto endoscopicocon i supporti per le infusioni, sacchetti didrenaggio, mon<strong>it</strong>or e l’infermiere che l’accompagna;è già successo che la vena incannulatacon fatica per il paziente in stato di shock siperda perché non si riusciva a passare insiemeal letto e i deflussori erano corti o perché nonsi riusciva a tenere fermo il paziente!ArrediLa disposizione degli arredi è come da FIGURA1. Diverse sono le soluzioni possibili che dipendonoin gran parte dalle dimensioni edalla forma della stanza. Noi r<strong>it</strong>eniamo ottimalela presenza di un bancone a L che copratutto il lato dalla parte dell’operatore e allespalle dell’assistente con al di sopra una mensolao dei mobiletti pensili. In testa al banconedue armadi, uno per gli strumenti (se nonsi ha il magazzino separato) e l’altro per gliaccessori.Dal lato opposto si può posizionare un altrobancone che occupi un angolo o tutta la paretedove oltre a mobili standard, possono essereincassati dei carrelli che potrebbero essereil carrello serv<strong>it</strong>ore per l’anestesista o il carrelloper la rianimazione cuore-polmone. È ilposto anche dove, al di fuori della zona piùpropriamente operativa, possono essere appoggiatii supporti per le infusioni, i flaconi disangue, la cartella clinica del paziente a disposizionedell’anestesista, ecc.Se il bancone occupa tutta la parete, la larghezzadella stanza dovrebbe aumentare almenodi altri 80-90 cm. Come si può vederecon queste misure non c’è spazio per unascrivania normale che occuperebbe un’area,pur addossandola alla parete, di almeno 140cm di larghezza x 160 di profond<strong>it</strong>à.Tipologia degli arrediGli arredi devono essere sollevati da terra perpermettere un facile accesso per la pulizia.Meglio ev<strong>it</strong>are le proposte di alcuni forn<strong>it</strong>oridi sigillarli al pavimento perché col tempo sipossono scollare e liquidi biologici (sangue,materiale enterico ecc.) che in urgenza frequentementesi versano sul pavimento penetranoal di sotto senza possibil<strong>it</strong>à di pulizia.Verso la parete gli arredi invece devono esseresigillati al muro. La tipologia più funzionalein genere è a cesti o eventualmente a cassetti,non a piani fissi per un più razionalesfruttamento dello spazio. Al loro interno ilcontenuto deve essere sempre in ordine,stoccato in comparti separati, mai mescolatoad altri articoli ed in caso di accessori ugualima di diverse misure, questi ultimi devonoessere ordinati per dimensioni. Ben visibilidevono essere poste le etichette che indichinoil loro contenuto. La distribuzione del materialepoi deve essere ergonomica, e tenerconto delle necess<strong>it</strong>à e della disposizione delpersonale durante l’esame per avere tutto, neilim<strong>it</strong>i del possibile, a portata di mano.ACCESSORI E STRUMENTAZIONELetto endoscopicoNon si deve mai eseguire una endoscopia urgentecon il paziente sul letto di degenza: rimane“insaccato”, respira male ed in caso dinecess<strong>it</strong>à non si possono attuare manovrerianimatorie. Bisogna sempre utilizzare unletto endoscopico che deve avere le seguenticaratteristiche:Essere dotato di sponde tali da potermantenere di fianco il pazienteeventualmente con l’aiuto di uncuscino.Deve poter facilmente ruotare di180° per girare il paziente sul fiancodx se, in caso di grave emorragia concoaguli nello stomaco, vogliamoesaminare il fondo e la grande curva(questo se scegliamo la soluzione danoi proposta con processoreincassato nel mobile per cui nonpossiamo spostare la colonna o ilpensile con il processore).Deve avere il fondo rigido per potereseguire un massaggio cardiaco incaso di bisogno.Deve poter essere posizionabile inTrendelemburg/anti-Trendelemburg:nel primo caso come manovra diemergenza in caso di ipotensionegrave, nel secondo per facil<strong>it</strong>are ildeflusso di sangue dall’esofago allostomaco e poter esaminare meglio lazona cardiale.


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriApparecchiature endoscopicheLe soluzioni possibili sono molte, anche se pochesono ergonomiche.Fondamentale è poter disporre di un mon<strong>it</strong>oralle spalle od al fianco dell’operatore (per permettereall’assistente e/o all’anestesista di seguirel’esame) e di uno davanti posto su di unpensile con braccio snodato nella posizionepiù comoda per l’operatore. Oggi sono incommercio ottimi mon<strong>it</strong>or LCD a basso costo,sono molto leggeri ed hanno una qual<strong>it</strong>à diimmagine quasi paragonabile ai mon<strong>it</strong>or medicaliSony.In una stanza di dimensioni minime (secondo glistandard enunciati sopra) r<strong>it</strong>eniamo che possarappresentare una soluzione utile incassare nelbancone dalla parte dell’endoscopista il processore,la fonte di luce, un apparecchio per la registrazionedelle immagini, il bisturi elettrico edeventualmente il computer, e posizionare il mon<strong>it</strong>orvideo (ed eventualmente quello del computer)sopra la mensola (FIGURA 2 ).Non molti utilizzano questa soluzione ma pensiamoche possa presentare dei vantaggi rispettola colonna classica perché ci permette di avereun comodo ed ampio spazio di appoggio pertutti gli accessori che possiamo usare in urgenza,dalle pinze da corpi estranei (non sempre va benela prima che proviamo!), agli aghi da sclerosi,ai cateteri di lavaggio, allo stesso strumento neimomenti di non uso o di sost<strong>it</strong>uzione ecc.Si potrebbe obiettare che in questo modo si perdeil vantaggio di poter spostare la colonna nelleposizioni migliori. In realtà la colonna viene spostatasolo per avere il mon<strong>it</strong>or in posizione ottimale:se adottiamo la soluzione da noi propostadi avere un secondo mon<strong>it</strong>or LCD (quindi moltoleggero e facilmente posizionabile) su un piccolobraccio pensile questa obiezione viene a cadere.Una diversa soluzione è quella di posizionaredei pensili che contengono tutte le attrezzaturedella colonna video (processore, fonte di luce,mon<strong>it</strong>or video, video-registratore, vasi di aspirazioneecc.) con l’obiettivo di guadagnare inspazio e gestibil<strong>it</strong>à della sala. In realtà l’unicadifferenza con la colonna video su carrello èche non vi sono le ruote né i due cavi (elettric<strong>it</strong>àe aspirazione) che correndo lungo il pavimentovanno al muro e possono cost<strong>it</strong>uire unintralcio per gli operatori. Per il resto l’ingombroin altezza e profond<strong>it</strong>à è esattamente lostesso se non superiore.Inoltre, per essere realmente sfruttato, il pensiledeve potersi muovere liberamente nel raggiod’azione del braccio sospeso: se pensiamo d<strong>it</strong>enerlo in una posizione praticamente fissa elo abbiamo acquistato solo per non avere cavi“volanti”, abbiamo invest<strong>it</strong>o una cifra importantecon una resa relativamente modesta. Inogni caso dobbiamo comunque avere semprevicino un carrello su cui poter comodamenteappoggiare gli accessori elencati sopra.Per tutti questi motivi la soluzione “tutto pensile”trova a nostro avviso la sua indicazioneottimale solo se abbiamo a disposizione salemolto grandi quali ad esempio ex-sale operatorieo sale radiologiche che fra l’altro spessogià dispongono sul soff<strong>it</strong>to in posizione centraledella staffa di attacco per la scial<strong>it</strong>ica oper il braccio dell’apparecchio radiologico.Sistemi per il lavaggioNell’urgenza <strong>emorragica</strong> la presenza di sanguemisto a coaguli e ad alimenti o feci, a secondache si tratti di una EGDS o di una colonscopia,ostacola talora in modo totale la visione.Per questo è necessario lavare con molta acqua(non occorre che sia sterile, è sufficientequella dell’impianto idrico dell’Ospedale sepotabile) la cav<strong>it</strong>à. Utilizzare siringhe anche seFigura 2. Disposizione degli arredi e delle attrezzature15


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE516da 60 cc è scomodo e sovente inefficace.Per questo si consiglia di dotarsi di pompe dilavaggio da collegare direttamente ai canalidello strumento o ad appos<strong>it</strong>i cateteri se sivuole avere un getto ad alta pressione. Ne esistonodi diversi tipi elettriche e no: l’importanteè che abbiano un discreto flusso e forza sufficienteper rimuovere i coaguli.Gas medicaliPer una sedazione profonda non sono necessarigas anestetici: nella stanza è sufficiente chevi siano gli attacchi per l’O 2 , l’aria compressaed il vuoto (tutti doppi per disposizione di legge).Ossigeno e aspirazione devono essere postidalla parte della testa del paziente per cuibisogna prevedere due diverse localizzazioni,per la possibil<strong>it</strong>à che vengano utilizzati sia incaso di EGDS che in caso di colonscopia. Unasoluzione potrebbe essere dal lato oppostodell’operatore endoscopico, ma questo comporterebberotubi che corrono lungo il pavimento.Meglio è, come diciamo dopo, che sianodisposti in un pensile posizionabile nellaposizione più comoda per il loro utilizzo sulpaziente.Le stesse prese, oltre a quella dell’aria compressa,devono essere poste dalla parte dell’endoscopista.Per quanto riguarda l’aspiratore questo deveessere a muro e dotato di raccogl<strong>it</strong>ori a perdere,almeno 2 collegati in parallelo così da poterepassare rapidamente dall’uno all’altro quandosi riempiono.PensiliCome già detto la soluzione secondo noi ottimaleè la presenza di uno o due pensili cheportino un mon<strong>it</strong>or video che riproduce l’immagineendoscopica, un mon<strong>it</strong>or per le funzioniv<strong>it</strong>ali del paziente con ECG, misurazioneincruenta della pressione arteriosa e saturazionedi O 2 , bocchette per O 2 , aria compressa easpirazione, posizionabili dal lato opposto aquello dove opera l’endoscopista. È opportunoche i bracci dei pensili permettano una rotazionedi almeno 270° e abbiano un doppiosnodo, così da potersi anche avvicinare e allontanaredal lettino.Documentazione fotograficaIn urgenza, ancor più che in elezione, è importantedocumentare quello che si fa o che si vedeo anche che non si vede. Per questo un sistemadi registrazione delle immagini, megliose in movimento, è fortemente raccomandatoin una sala di endoscopia per l’urgenza.I sistemi di registrazione possono essere a nastro(dal semplice VHS al professionale Betacam,al nuovo DvCam) o su computer ed archiviatisu supporti magnetici (cassette, DVD,DVD ROM, Hard Disk, server dedicati) o infine,nov<strong>it</strong>à degli ultimi mesi, direttamente suDVD senza intermezzo di computer. Questa anostro avviso è la soluzione migliore, perchéeconomica, di ottima qual<strong>it</strong>à, ma soprattuttoveloce e a prova di errore di sovrascr<strong>it</strong>turadelle registrazioni, cosa che nella fretta e soprattuttoin urgenza quando i tempi sonomolto stretti è successo a tutti (a noi certamente!)utilizzando le videocassette.Carrello per la rianimazioneÈ fondamentale la presenza di un carrello perla resusc<strong>it</strong>azione che comunque dovrebbe esseresempre presente anche durante gli esamidi routine, magari sub<strong>it</strong>o fuori dalla sala endoscopica.Deve essere sempre controllato dallacaposala (che ne è la responsabile), o da unasua delegata/o, per quel che riguarda sia ladotazione di farmaci e la relativa scadenza, siaper l’integrazione dei presidi utilizzati.PREVENZIONE DEI RISCHIUn discorso particolare mer<strong>it</strong>a la prevenzionedei rischi in sala endoscopica. L’urgenza, in particolarequella <strong>emorragica</strong>, coinvolge sempreemotivamente in modo più o meno importanteil personale san<strong>it</strong>ario. In queste condizioni, soprattuttoper la fretta e per il frequente affollamentodella sala con presenza anche di personalenon dedicato, i rischi di “incidente” o di erroreaumentano. Possiamo distinguere:rischi chimici: contatti confarmaci, gas anestetici, ossido dietilene, formaldeide, altresostanze chimiche, allergie eirr<strong>it</strong>azioni;rischi biologici: epat<strong>it</strong>i virali;TBC, virus HIV(AIDS), altremalattie infettive;rischi da organizzazionedel lavoro: rischi infortunistici(tra cui punture con aghi, fer<strong>it</strong>eda taglio, ustioni);movimentazione manuale dicarichi e malati; indeterminazionedei comp<strong>it</strong>i; difficoltà dicomunicazione; errori dicompilazione di moduli e/orichieste, di somministrazione difarmaci, sangue ecc.


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriIl rischio più elevato è comunque quello biologicoe nell’amb<strong>it</strong>o della struttura ospedaliera lasala di endoscopia è considerata, già in condizioninormali di lavoro, un locale a rischio mediodi contaminazione. Per questo nel progettaree organizzare la sala che osp<strong>it</strong>erà esami esegu<strong>it</strong>iin urgenza, bisogna cercare di individuareed analizzare i fattori che cost<strong>it</strong>uiscono unafonte potenziale di pericolo e di rischio per ilpaziente e per gli operatori san<strong>it</strong>ari.Il rischio medio di trasmissione del virus in segu<strong>it</strong>oa lesione percutanea in ambiente san<strong>it</strong>arionon è per niente trascurabile: è infatti dello0,33% per l’HIV, del 6-30% per l’HBV e del 3-6% per l’HCV. Ma l’esposizione ad HBV, HCV,HIV da parte di personale del sistema di emergenzae’ un incidente ? Per l’O.M.S. incidente èun “evento non previsto o provocato da cause non prevedibili”.Dalle statistiche risulta che la grandemaggioranza dei casi di “incidente” è riconducibilead una condotta imprudente, imper<strong>it</strong>a onegligente del lavoratore, cioè ad un comportamentopericoloso.Per questo è nostro dovere predisporre e prescriverel’utilizzo dei mezzi possibili di prevenzioneche abbiamo riportato nella TABELLA 7.Anche se non è argomento specifico di questatrattazione, r<strong>it</strong>eniamo utile ricordare che in amb<strong>it</strong>odi sicurezza è anche comp<strong>it</strong>o della DirezioneSan<strong>it</strong>aria ist<strong>it</strong>uire dei corsi di formazione su:●●●●Procedure di lavoro:organizzazione degli spazifinalizzata alla riduzione delrischio, elaborazione edimplementazione di protocolliinterprofessionali relativi alleattiv<strong>it</strong>à “a maggior rischio”Uso dei dispos<strong>it</strong>ivi di protezionecollettivaUso dei dispos<strong>it</strong>ivi di protezioneindividualiSorveglianza san<strong>it</strong>ariaTAB. 7: MEZZI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E COLLETTIVAMisure di prevenzioneDISPOSITIVI DI PROTEZIONEINDIVIDUALECamici: almeno sotto il ginocchio,chiusura sul retro, maniche larghe chiuseMascherine, occhiali (CE EN166)Visiere (protezione gocce e spruzzi diliquidi)Guanti: CE a norma EN374 classe IIIDISPOSITIVI DI PROTEZIONECOLLETTIVAConten<strong>it</strong>ori rigidi per aghiConten<strong>it</strong>ori per rifiuti specialiSistemi chiusi di prelievo venosoPresidi medici di sicurezza perincannulazione venosa17


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5Anche i rischi da organizzazione del lavoro risultanoaumentati nelle s<strong>it</strong>uazioni di urgenzaper le ragioni riportate sopra. La predisposizionedi check list per quanto concerne la disponibil<strong>it</strong>àed i controlli di farmaci, accessori estrumentazione, la composizione ed i controllidei carrelli per urgenza-emergenza e la elaborazionedi procedure scr<strong>it</strong>te condivise per lepiù frequenti s<strong>it</strong>uazioni da affrontare sonocertamente di grande aiuto, in particolare (manon solo!) per il personale di nuovo inserimentoo comunque con minore esperienza.QUALE ENDOSCOPIO?L’atto endoscopico nell’urgenza <strong>emorragica</strong> èspesso impegnativo e complesso. In particolareil tempo necessario sia per la fase diagnosticache per l’ottenimento dell’emostasi in casodi emorragia attiva rappresenta in certi casi unelemento chiave nel raggiungimento di un risultatopos<strong>it</strong>ivo. È pertanto importante disporredi una strumentazione sempre a punto esoddisfacente dal punto di vista qual<strong>it</strong>ativo.Per quanto concerne la strumentazione endoscopicava segnalata innanz<strong>it</strong>utto l’opportun<strong>it</strong>àdi abbandonare l’eventuale uso residuodei fibroendoscopi che espone maggiormenteal rischio potenziale di contatto con iliquidi biologici del paziente.L’elemento prior<strong>it</strong>ario per orientare la sceltadello strumento è la dimensione del canaleoperatore; da questo dipende l’efficacia dell’aspirazioneche è proporzionale al quadratodel raggio. Un’aspirazione più efficace permettedi visualizzare meglio le lesioni anchein difficili condizioni operative e soprattuttopuò ridurre la durata della procedura.Ciascun centro endoscopico che effettua l’endoscopiad’urgenza dovrebbe pertanto disporredi almeno 2 apparecchi endoscopici“operatori” con largo canale operativo.Gli strumenti operatori dispongono anchedel canale supplementare di lavaggio “waterjet” (presente invece su pochi gastroscopi dicalibro standard), di grande util<strong>it</strong>à per il lavaggiodella parete. Introducendo una minorquant<strong>it</strong>à d’acqua il getto è più vigoroso econsente un lavaggio efficace contemporaneamenteall’uso dell’accessorio emostatico.Non indispensabili ma certamente utili sonogli strumenti “bicanali” (FIGURA 3) che offronouna maggiore efficacia dell’aspirazione e permettonodi disporre di una sufficiente aspirazioneanche quando un canale operatore èoccupato da un accessorio. Le considerazionidi cui sopra valgono anche per i colonscopi,con la differenza che, in questo caso, il vantaggiodello strumento a canale largo è minorein quanto l’incremento della sezione delcanale è percentualmente minore ed in quantoil water-jet è presente anche sui colonscopistandard. In TABELLA 8 sono riportati i diametridel canale di diversi strumenti operatoriun<strong>it</strong>amente al gastroscopio con larghissimocanale, da noi indicato come “jumbo”, di recenteintroduzione sul mercato (FIGURA 4).La grande efficacia di questo strumento nell’aspirazioneè tuttavia penalizzata da una ridottamaneggevolezza che, a nostro avviso, lo rendepiù indicato ad una eventuale fase preliminaredi aspirazione dei coaguli e di preparazione delcampo, segu<strong>it</strong>a poi dal completamento dell’esamecon strumento operatore usuale.FIG. 3 FIG. 418Strumento con due canali operativiStrumento “jumbo” a larghissimo canale operatore


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriTAB. 8: CARATTERISTICHE DEI CANALI OPERATORIGASTROSCOPIO “STANDARD”Fujinon Pentax Pentax Olympus(sequenziale)● diametro canale operativo (mm) 2.8 2.8 2.8 2.8● diametro tratto distale rigido (mm) 9.4 10.0 10.0 9.8● superficie aspirante (mm 2 ) 6.15 6.15 6.15 6.15GASTROSCOPIO “OPERATIVO”● diametro canale operativo (mm) 4.2 3.5 3.8 3.7● diametro tratto distale rigido (mm) 13.2 11.5 11.5 10.9● incremento percentuale dellasuperficie aspirante vs. standard 125 % 56 % 84 % 75 %GASTROSCOPIO A “DOPPIO CANALE”● diametro canale operativo (mm) 3.7 e 2.8 3.8 e 2.8 3.8 e 2.8 3.7 e 2.8● diametro tratto distale rigido (mm) 11.7 14.0 14.0 13.2● incremento percentuale dellasuperficie aspirante vs. standard 175 % 184 % 184 % 175 %GASTROSCOPIO “JUMBO”● diametro canale operativo (mm) 6.0● diametro tratto distale rigido (mm) 12.9● incremento percentuale dellasuperficie aspirante vs. standard 359 %COLONSCOPIO “STANDARD”● diametro canale operativo (mm) 3.8 3.8 4.2 3.7● diametro tratto distale rigido (mm) 12.8 14.0 14.0 12.8● superficie aspirante (mm 2 ) 11.34 11.34 13.85 10.75COLONSCOPIO A “DOPPIO CANALE”● diametro canale operativo (mm) 3.2 e 2.8 3.8 e 2.8 3.8 e 2.8 3.7 e 3.2● diametro tratto distale rigido (mm) 14.0 14.0 14.0 13.8● incremento percentuale dellasuperficie aspirante vs. standard 24 % 54 % 26 % 75 %19


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE520QUALI ACCESSORI?Negli ultimi anni l’endoscopia digestiva è notevolmenteprogred<strong>it</strong>a anche grazie ai miglioramentiavvenuti nel campo dell’accessoristicae la scelta fra le possibili modal<strong>it</strong>à di trattamentosi è ampliata notevolmente.Una dotazione minima cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da un ago dasclerosi (diametro 23 gauge) ed adrenalina è daconsiderare indispensabile per qualsiasi strutturaove si effettuano esami endoscopici del trattodigestivo, anche se in tale sede non si affronta laproblematica dell’emorragia acuta. Infatti nonva dimenticato che l’emorragia post-polipectomiao raramente post-biopsia è una delle possibilicomplicanze anche delle procedure endoscopicheroutinarie condotte in elezione.Nella TABELLA 9 riportiamo la dotazione di presidiche r<strong>it</strong>eniamo di minima per un centroche affronta l’urgenza <strong>emorragica</strong>.TAB. 9: PRESIDI NECESSARIDOTAZIONE DI “MINIMA”AdrenalinaPolidocanoloGlubranAgo da sclerosi (23gauge)Ansa o tripode per rimozione dei coaguliCappuccio trasparenteAccessori per una “seconda metodica”:termica e/o clipsSonda di LintonSonda di Blakemore - SengstakenSondino tipo “Lavacuator” (10 mm)Il diametro preferibile dell’ago è di 23 gauge checonsente di iniettare anche il Glubran, ev<strong>it</strong>andocosì di dover disporre degli aghi di maggior diametroche erano necessari per l’iniezione dellevecchie colle acriliche.Per “cappuccio trasparente” si intende il cappuccioche può essere montato sulla estrem<strong>it</strong>à distaledell’endoscopio che somiglia a quello utilizzatoper la mucosectomia endoscopica, ma senza bordinointerno distale. Nell’attiv<strong>it</strong>à pratica questosemplice e poco costoso accessorio si dimostra diestrema util<strong>it</strong>à in s<strong>it</strong>uazioni difficili (come adesempio sulla parete posteriore duodenale o sul-la piccola curva gastrica prossimale) dove consentedi ottenere una migliore visualizzazionedella lesione e soprattutto una migliore capac<strong>it</strong>àoperativa in quanto permette di posizionarsi piùfrontalmente rispetto alla lesione ed anche di allontanaredal campo i coaguli ed il sangue stagnante.Ora esiste disponibile sul mercato unmodello dedicato senza dover più utilizzare quellistudiati per la legatura multipla.Sappiamo che nessuna tecnica emostatica endoscopicasi è dimostrata sicuramente superiore allealtre. È pertanto accettabile che fra quelle di dimostrataefficacia l’endoscopista utilizzi quellacon la quale ha maggiore esperienza e familiar<strong>it</strong>à.Tuttavia r<strong>it</strong>eniamo necessario, come indicato inTABELLA 9, che nel centro vi sia la disponibil<strong>it</strong>à dialmeno una “seconda tecnica”. Tale necess<strong>it</strong>à è sostenutadalla evidenza in letteratura che la associazionedi due tecniche è probabilmente più efficacedella tecnica singola e ciò è dimostrato soprattuttoper la associazione della metodica iniettivacon quella termica, preferibilmente coagulazionebipolare od heater probe. Ciò consente anchedi poter eventualmente reintervenire con unatecnica diversa in caso di insuccesso di quella utilizzatain prima istanza.Nella TABELLA 10 abbiamo riportato gli accessorinon indispensabili, ma dei quali sarebbeutile disporre nei centri impegnati nella diagnosticae nel trattamento endoscopico dellaurgenza <strong>emorragica</strong>.Per chi effettua una endoscopia d’urgenza è utileavere a disposizione un dispos<strong>it</strong>ivo di lavaggionon manuale, preferibilmente con comando apedale. I pochi apparecchi disponibili sul commerciohanno purtroppo molti lim<strong>it</strong>i, sia in terminidi portata, sia di capienza del serbatoio.Inoltre, diversamente da come sono spesso presentatinon hanno una efficace valvola di non r<strong>it</strong>ornoe pertanto il loro eventuale impiego attraversoil canale operatore dello strumento esponeEndo-loopTAB. 10: PRESIDI UTILIColla di fibrinaEr<strong>it</strong>romicina (fiale)Overtube (morbido)Ago a doppio lumeCoagulatore ad argon plasma (APC)Pompa di lavaggio


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoverial rischio di inquinamento del sistema.Con le ultime generazioni di strumenti viene offertada alcune case produttrici la possibil<strong>it</strong>à didisporre, per gli strumenti dotati di water-jet ,diun sistema di lavaggio meccanico comandatodirettamente dai tasti dello strumento. Questa èa nostro avviso una utilissima opportun<strong>it</strong>à.Sarebbe bene che un centro di riferimento perl’endoscopia digestiva d’urgenza fosse dotatoanche di un digiunoscopio, onde poter ampliareil distretto anatomico ove la diagnosi ed iltrattamento delle lesioni emorragiche è praticabile.Infine un interessante accessorio utilizzabilenella diagnostica del sanguinamento e nellavalutazione del rischio di risanguinamento èla sonda doppler endocanalare che consente,introdotta attraverso il canale operativo dell’endoscopio,di individuare se alla base diun’ulcera è presente un vaso. Il suo impiego richiedetuttavia una formazione dedicata ed idati a disposizione, pur promettenti, sono ancorainsufficienti a sostenerne un impiego routinario.Non abbiamo affrontato gli aspetti deltrattamento farmacologico sistemico delleemorragie digestive, sulla cui efficacia vi è ormaiampia evidenza sia per le emorragie varicoseche non varicose, in quanto il trattamentodovrebbe essere iniziato in casi selezionati giàall’arrivo del paziente nella struttura ospedalierae nei rimanenti casi solo in un momentosuccessivo all’esame endoscopico.QUANDO CHIAMAREL’ANESTESISTA?Le procedure di endoscopia digestiva possonoin generale essere considerate, in assenzadi gravi patologie associate, sicure ed esentida particolari rischi. La sedazione, in particolare,quando si lim<strong>it</strong>a all’analgesia o alla cosid-LA PIASTRA ENDOSCOPICA VISTA DALL’ANESTESISTALe Piastre Endoscopiche (PE) assumono la configurazione di Un<strong>it</strong>à Organizzative Autonome ove si eseguono proceduredolorose che richiedono una sedazione profonda o una vera anestesia; sempre più vi è la richiesta da parte del pazientedella sedazione.L’Anestesista Rianimatore deve quindi essere integrato in queste strutture alla stregua degli altri operatori.La presenza dell’Anestesista tuttavia non è richiesta per la total<strong>it</strong>à delle procedure, pertanto la sua attiv<strong>it</strong>à va programmatatenendo presente gli altri comp<strong>it</strong>i del professionista nell’amb<strong>it</strong>o dell’ospedale per ev<strong>it</strong>are un sovraccarico di richieste diintervento nelle ore di punta. Un impiego razionale dell’Anestesista Rianimatore è uno dei problemi cr<strong>it</strong>ici che va affrontatonei nostri ospedali.Per questo motivo la piastra endoscopica andrebbe ubicata nello stesso blocco delle terapie intensive e delle sale operatorie,non essendo semplici ambulatori ,bensì ambulatori operativi.In fase di realizzazione è utile la consulenza dell’Anestesista alla fine di predisporre i presidi, gli attacchi per i gas medicali,sistemi di mon<strong>it</strong>oraggio, lettino, materiali vari. È esperianza quotidiana che nei momenti di crisi l’Anestesista si trova da soloa far fronte all’emergenza in quanto gli altri due operatori (Infermiere ed Endoscopista) sono impegnati in altri comp<strong>it</strong>i.Le P E dovrebbero prevedere la disponibil<strong>it</strong>à dei gas medicali, di un carrello di emergenza e per anestesia con tutti i presidinecessari che vanno continuamente controllati, ripristinando le scorte.Indispensabile un defibrillatore, mon<strong>it</strong>or per ECG e pulso-ossimetro. Utile disporre di un apparecchio per l’assistenzaventilatoria, anche molto semplice e/o portatile. Consente in particolari s<strong>it</strong>uazioni di liberare le mani dell’Anestesista che puòfare altro.Le emergenze endoscopiche sono vere emergenze, con pazienti in stato di shock, incoscienti, a rischio di inalazione, se nonhanno già inalato. Pertanto l’arrivo dell’Anestesista deve essere rapido.Pensare ad un anestesista reperibile per queste s<strong>it</strong>uazioni è un azzardo non accettabile. Nei nostri ospedali tuttavia vi èdappertutto un anestesista di guardia 24 ore su 24. Ipotizzare strutture endoscopiche per l’urgenza in ospedali privi di guardiaanestesiologica non è razionale.Tutto il personale che vi lavora deve essere addestrato alle manovre rianimatorie e alla conoscenza della postura di sicurezza,alla capac<strong>it</strong>à di collaborare e assistere l’anestesista al fine di portare a buon fine l’emergenza.Una struttura adeguatamente organizzata consente una migliore gestione delle emergenze, una migliore utilizzazione dellerisorse umane con riduzione del carico di lavoro, dello stress e delle risorse economiche con adeguati standard di sicurezza.a cura di Flavio Michielan, Ist<strong>it</strong>uto di Anestesia e Rianimazione Univers<strong>it</strong>à di Padova21


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5detta sedazione cosciente può essere gest<strong>it</strong>adall’endoscopista, con il supporto di sempliciapparecchi di mon<strong>it</strong>oraggio (pulsossimetro)Esistono tuttavia s<strong>it</strong>uazioni o tipologie di pazientinelle quali la sedazione è più complessa,più delicata ed è comunque irrinunciabileperché viene a cost<strong>it</strong>uire la premessa indispensabileper la correttezza procedurale e ilbuon es<strong>it</strong>o dell’esame endoscopico.In questi casi è importante il supporto diun’altra figura professionale cui competono,anche dal punto di vista legale, la gestione e ilcontrollo delle funzioni v<strong>it</strong>ali del paziente:l’anestesista-rianimatore.A grandi linee possiamo distinguere alcunecondizioni tipiche nelle quali la presenza dell’anestesistadiviene, a nostro parere, fondamentale:Necess<strong>it</strong>à di sedazione profonda:questa può essere motivata da:richiesta esplic<strong>it</strong>a da parte delpaziente; pazienti non collaboranti(es. malattie psichiatriche); procedureendoscopiche particolarmentecomplesse o invasive .Endoscopia pediatrica.S<strong>it</strong>uazioni di alto rischio, quali leemorragie digestive, nelle qualispeciali attenzioni devono esserededicate non solo all’aspettosedazionale, ma soprattutto allapotenziale necess<strong>it</strong>à dirianimazione.La collaborazione dell’anestesista nel trattamentodi un paziente cr<strong>it</strong>ico è quanto di piùtranquillizzante si possa configurare per l’endoscopista:affidare ad un collega esperto ecompetente la sorveglianza del paziente consenteinfatti di potersi interamente dedicare alproprio lavoro, senza ulteriori distrazioni omotivi di stress aggiuntivi. In ogni caso laperformance globale dell’endoscopia se ne avvantaggerà,con conseguente miglioramentodella sicurezza e dell’efficacia.PROBLEMI LOGISTICI ED ORGANIZZATIVIL’organizzazione dell’endoscopia d’urgenza presenta,ancora oggi, aspetti di notevole variabil<strong>it</strong>à,legati anche alla diversa collocazione logistica deiCentri di Endoscopia rispetto alle corrispondentiaree di Pronto Soccorso o di Rianimazione.D’altro canto la necess<strong>it</strong>à dell’intervento anestesiologico-rianimatorio(se escludiamo i casi acutigravi che pervengono in PS e che sono qui direttamentevalutati) dipende, di volta in volta, dallecondizioni del paziente e dunque dalla valutazioneclinica dell’endoscopista: che a seconda dei casi,provvederà alla richiesta di collaborazioneanestesiologica. Va detto tuttavia che ogni pazienteaffetto da emorragia digestiva acuta deve esserevagliato circa la presenza di cr<strong>it</strong>eri di sever<strong>it</strong>à ingrado di condizionare la prognosi e le complicanze(vedi TABELLA 11): laddove essi siano rilevabiliil paziente deve comunque essere consideratocr<strong>it</strong>ico e come tale mer<strong>it</strong>evole di assistenza anestesiologicadurante l’endoscopia. È noto infatti chele condizioni di un paziente con emorragia attivapossono rapidamente deteriorarsi, rendendo assaiproblematico l’esame endoscopico ed aggravandoneil tasso di complicanze (es. aspirazioneTAB. 11: CRITERI PROGNOSTICI MAGGIORI DI UN EPISODIO EMORRAGICOIndici di sever<strong>it</strong>àEtà avanzata (> 60 anni)Instabil<strong>it</strong>à emodinamicaPerd<strong>it</strong>a ematica importante: > 1.000 ml. - Hb < 10 mg/dlAspirato gastrico ematicoIpertensione portale ed insufficienza epaticaAssunzione di FANS o di anticoagulantiEmorragia durante l’ospedalizzazione22Comorbid<strong>it</strong>à


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveridi sangue nelle vie aeree e polmon<strong>it</strong>e ab ingestis).In caso di difficoltà ad ottenere la presenzadell’anestesista in sala durante l’esame r<strong>it</strong>eniamocomunque utile disporre di una consulenzaanestesiologica preliminare all’esame.È comunque auspicabile che l’anestesista possaessere prontamente reperibile ed è buona normaallertarlo comunque prima della pianificazionedell’endoscopia in un paziente conemorragia acuta.Un aspetto di assoluta importanza riguarda l’idone<strong>it</strong>àdei locali e delle attrezzature: è ovvioche le procedure anestesiologiche, dalla sempliceassistenza in sedazione alla vera rianimazione,necess<strong>it</strong>ano di ambienti ad hoc, corredatidi tutto ciò che si può rendere necessario durantele manovre sul paziente (Ambu, set perintubazione, set per incannulazione di venacentrale, elettrocardiografo, defibrillatore, mon<strong>it</strong>or,farmaci specifici, ecc).Gli aspetti logistici sono già stati affrontati neiparagrafi precedenti ma riprendiamo sinteticamentei due modelli principali, apparentementeant<strong>it</strong>etici ma entrambi efficaci:Endoscopia in sala di rianimazioneÈ una soluzione possibile in ospedali forn<strong>it</strong>i diDEA con Pronto Soccorso di II livello, attivonelle 24 ore, e Terapia Intensiva con anestesistain guardia attiva.Il paziente emorragico viene direttamente trasfer<strong>it</strong>oin sala di rianimazione del PS ove, accantoal personale dell’endoscopia (medico einfermiere), operano anche l’anestesista ed ilpersonale infermieristico del PS, assicurandoquindi un controllo ottimale della s<strong>it</strong>uazione.La sala è ovviamente attrezzata per ogni tipo dirianimazione. Le necess<strong>it</strong>à dell’endoscopistasono già state valutate nello specifico cap<strong>it</strong>olo.Sala di rianimazione in endoscopiaViene allest<strong>it</strong>a nell’amb<strong>it</strong>o di un Servizio di Endoscopiauna sala particolare, adatta all’espletamentodelle procedure di sedazione profondae di rianimazione. Qui devono stazionare ilcarrello per le emergenze, il defibrillatore, ilmon<strong>it</strong>or elettrocardiografico e l’occorrente pereffettuare un’intubazione oro-tracheale.Sarebbe ideale (ma probabilmente non costoefficace)completare l’attrezzatura con un apparecchioper ventilazione assist<strong>it</strong>a, corredatodal vaporizzatore di gas anestetici.In questa seconda tipologia logistica è ovviamentel’anestesista che raggiunge su chiamata il Serviziodi Endoscopia per assistere il paziente emorragico.Indubbiamente in medicina i rapporti tragli esperti delle diverse discipline sono soggetti acostanti e periodiche “rivis<strong>it</strong>azioni”: gli interscambiculturali sono tali da consentire in certi casil’assunzione da parte di alcuni specialisti di competenzetradizionalmente patrimonio di altri.Così è possibile, e in alcune realtà frequente, cheil gastroenterologo-endoscopista si occupi inprima persona della sedazione del paziente, utilizzandotecniche anestesiologiche anche complesse.Negli USA e in Germania per esempio èlegalmente consent<strong>it</strong>o ad ogni medico di praticaresedazione profonda, a condizione di averacquis<strong>it</strong>o, documentatamente, conoscenza edesperienza circa la rianimazione di base o avanzataed a condizione che vi sia comunque in salauna figura professionale dedicata in esclusivaal mon<strong>it</strong>oraggio continuo del paziente.Ricordando tuttavia che al centro del problemasta comunque e sempre un paziente cr<strong>it</strong>ico, noipreferiamo ancora puntare, almeno nel casodelle emorragie digestive severe, sull’integrazionee sulla collaborazione dei diversi esperti.Dalle considerazioni sopra esposte si evincecomunque chiaramente che, prescindendo dallamodal<strong>it</strong>à organizzativa privilegiata, la disponibil<strong>it</strong>àalmeno su chiamata di un anestesistarappresenta un requis<strong>it</strong>o imprescindibile perun centro che esegue indagini endoscopicheper urgenze emorragiche.QUALE PERCORSOPER IL PAZIENTE?La gestione complessiva del paziente emorragicoè condizionata dalla valutazione del problemain tre differenti momenti:●●●a domicilio del paziente: timingdell’insorgenza dell’emorragia,intervento mezzi di soccorso,trasporto in ospedalein DEA: accesso DEA di I livello,accesso DEA di II livello,disponibil<strong>it</strong>à servizio diendoscopia d’urgenzadurante il ricovero: accessoreparti di terapia intensiva,accesso reparto specialistico,accesso reparto di medicinainterna, accesso reparto dichirurgia23


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5È stato dimostrato che i costi del trattamentodel paziente emorragico e la durata del ricoverosono strettamente correlati alla tipologia delmedico e del reparto curante (chirurgo, internista,specialista gastroenterologo).Date tali premesse esiste la necess<strong>it</strong>à di classificareil paziente emorragico per:●●●necess<strong>it</strong>à di curanecess<strong>it</strong>à di ricoverorischio di mortal<strong>it</strong>à erisanguinamentoSe identifichiamo il processo che porta all’ottimizzazionedelle cure in caso di emorragia digestivadistinguiamo una fase di valutazioneiniziale da parte del medico del Dipartimentodi Emergenza e Accettazione, che comprende:●●●l’anamnesi e l’esame obiettivo delpazientela formulazione di un’ipotesidiagnostica (emorragia digestivaalta, emorragia digestiva bassa,sospetto di emorragia da rotturadi varici)la richiesta e la valutazione deiparametri ematochimici:emocromo, azotemia, creatinina,AST, ALT, INRSulla base delle informazioni ottenute sarà possibileeseguire valutazione clinica del pazienteemorragico allo scopo di individuare la necess<strong>it</strong>àdi cure in ambiente ospedaliero.Allo scopo di quantificare, uniformare e oggettivarela valutazione del medico sul singolo pazienteemorragico a riguardo della grav<strong>it</strong>à dell’emorragiae sul rischio di sviluppare complicanzesecondarie alla stessa, è utile applicare sistemi discore prognostici che consentano di inquadrarevelocemente il caso clinico e di affrontare correttamentei successivi percorsi di diagnosi e cura. Inletteratura tra gli scores elaborati per segni clinicidi grav<strong>it</strong>à delle emorragie digestive, emergono percompletezza ed applicabil<strong>it</strong>à:● score di Blachford (99%sensibil<strong>it</strong>à, 32% specific<strong>it</strong>à)● score di Inayet (88% sensibil<strong>it</strong>à,74% specific<strong>it</strong>à) calcolato entrodue ore dalla ammissione delpaziente che valuta: aumentoINR > 1.2, ipotensione (sistolica 15Qualunque sia lo score che viene utilizzato ipazienti possono essere suddivisi in tre grossigruppi per necess<strong>it</strong>à di ricovero: ad alto rischio,a rischio intermedio, a basso rischio. Le LineeGuida statun<strong>it</strong>ensi e/o inglesi prevedono che ipazienti ad alto rischio debbano accedere al ricoveroin terapia intensiva almeno per ungiorno; quelli a rischio intermedio possono esserericoverati in reparti di degenza ordinaria,quelli a basso rischio possono rimanere in osservazionein DEA.L’esecuzione della EGDS oltre a permettere dieseguire il trattamento endoscopico della lesionesanguinante o con stigmate ad alto rischiodi recidiva <strong>emorragica</strong> consente di valutare ilrischio del paziente per mortal<strong>it</strong>à e risanguinamentocombinando le informazioni derivatedalla valutazione endoscopica con informazioniderivate dalla valutazione clinica.L’endoscopista, dopo aver esegu<strong>it</strong>o l’EGDS inurgenza, è in grado di quantificare tale specificorischio utilizzando score ampiamente validatidalla letteratura quali:●●●CSMC predictive index (Hayscore)Rockall scoreBaylor bleeding score (modificatoda Saeed)24


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriSelezionare i pazienti in gruppi a differente livellodi rischio per mortal<strong>it</strong>à e risanguinamentoconsente una scelta (ragionata e supportata)di dimissione precoce per gli emorragici cherientrano nella classe a più basso punteggio direttamentedal DEA, a condizioni cliniche stabilizzate.I pazienti a rischio alto ed intermedio verrannoricoverati preferibilmente in un<strong>it</strong>à operative digastroenterologia (se presenti, e se i pazientinon necess<strong>it</strong>ano di intervento chirurgico) concosti di ricovero e lunghezza della degenza inmedia più bassi rispetto ad altre un<strong>it</strong>à operativenon dedicate o in caso di condizioni di instabil<strong>it</strong>àemodinamica in reparti di terapia intensivao semi-intensiva (a seconda della propriarealtà ospedaliera).In fase di ricovero il gastroenterologo deve affrontareancora due problemi: decidere se eseguireun second look endoscopico ed il timingdella dimissioneI dati della letteratura affermerebbero l’inutil<strong>it</strong>àdi eseguire un second look precoce se il pazientenon ha segni clinici di ripresa del sanguinamento.L’esecuzione della EGDS dopo tregiorni potrebbe però permettere una secondastadiazione clinico-endoscopica del pazientecon un grosso peso decisionale sulla continuazionedelle cure in ambiente ospedaliero oa domicilio del paziente (risparmio sui tempidi degenza).Concludendo, anche se è perseguibile l’uso dicorrette linee guida nella gestione del pazienteemorragico sul timing della dimissione è opportunoconsiderare che esistono diversi fattoriche condizionano la scelta del medico tracui: le condizioni logistiche dell’ospedale, iltempo intercorso tra l’accesso al DEA e la valutazioneclinica, l’applicazione e la condivisionedi cr<strong>it</strong>eri di stratificazione e di rischio, i modellidi spesa san<strong>it</strong>aria, la difficoltà ad eseguire endoscopiain urgenza, la facil<strong>it</strong>à di comunicazionetra specialista e medico responsabile del paziente,la lontananza del domicilio del pazienteda strutture san<strong>it</strong>arie.Un’ipotesi di percorso diagnostico-terapeuticoin ambiente ospedaliero per il paziente affettoda emorragia digestiva potrebbe essere quelladelineata in FIGURA 5.QUALE INTEGRAZIONETRA ENDOSCOPIAE GESTIONE CLINICA?In molti centri la gestione clinica del pazienteemorragico d’urgenza è spesso separata dall’attoendoscopico, con il paziente gest<strong>it</strong>o poi daaltre figure specialistiche senza rapporti distretta collaborazione. È dimostrato che questoassetto organizzativo può compromettere o ridurreil conseguimento dei risultati pos<strong>it</strong>ividella endoscopia d’urgenza sia in termini cliniciche di costi. L’attiv<strong>it</strong>à di Endoscopia d’Urgenzanon deve pertanto essere separata dalla gestioneclinica del paziente, ma deve cost<strong>it</strong>uirneuna essenziale componente diagnostico-terapeuticadi facile accesso in completa integrazionee continu<strong>it</strong>à col programma complessivo d<strong>it</strong>rattamento. Ciò è assai rilevante considerandoche l’endoscopia d’urgenza frequentementerappresenta l’atto terapeutico centrale nella gestionedella problematica presentata. La s<strong>it</strong>uazioneorganizzative nelle quali l’attiv<strong>it</strong>à endoscopicae quella di gestione clinica rappresentanodue articolazioni della stessa U.O. (comesol<strong>it</strong>amente avviene se si tratta di una U.O. diGastroenterologia ed Endoscopia Digestiva) ècertamente condizione favorente per il raggiungimentodi questo obiettivo ma tale obiettivopuò essere certamente raggiunto anche indiverse s<strong>it</strong>uazioni organizzative. R<strong>it</strong>eniamo rilevanteanche la “centralizzazione” della gestioneclinica dei pazienti emorragici, pazienti cheattualmente vengono spesso distribu<strong>it</strong>i fra diverseU.O. non dedicate, s<strong>it</strong>uazione che nonconsente sol<strong>it</strong>amente una adeguata mon<strong>it</strong>orizzazioneed assistenza neppure sotto il profiloinfermieristico. Tale personale spesso è in numeroinsufficiente se rapportato alle condizionidi questi malati e si trova frequentemente anon disporre della formazione e specializzazionenecessaria alla gestione di questi pazienti.Su questi punti la sensibil<strong>it</strong>à all’interno dellestrutture ospedaliere è ancora insufficiente ed èdifficile comp<strong>it</strong>o dell’endoscopista cercare disensibilizzare al propos<strong>it</strong>o le direzioni mediche.Chi penserebbe ad esempio di indirizzare i pazienticon evento cardiaco acuto nelle diverseU.O. dell’ospedale solo sulla base della disponibil<strong>it</strong>àdei posti letto liberi, cr<strong>it</strong>erio invece fra ipiù segu<strong>it</strong>i nel selezionare l’U.O. ove ricoverareil paziente emorragico?Un ultimo aspetto da sottolineare è la opportun<strong>it</strong>àdi una ulteriore integrazione, a livello interdisciplinarecon la cost<strong>it</strong>uzione di un vero“bleeding team” al quale partecipino anche ilchirurgo e l’anestesista-intensivista. La gestionemultidisciplinare si è infatti dimostrata in diverserealtà in grado di migliorare significativa-25


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5FIG. 5: PERCORSO DEL PAZIENTE EMORRAGICOTRIAGESospetta emorragia digestivaIpotesi diagnosticaValutazione parametri ematochimiciStadiazione clinica malato emorragicoApplicazione scores clinici (Blachford, Inayet)Alto rischio Rischio intermedio Basso rischioTerapia intensivaEGDS*Urgenza immadiataentro 6 orePre-ricovero (se disponibile)Ricovero GELDegenza ordinariaRischio altoe intermedioRicovero GELDegenza ordinariaEGDS*Urgenza differ<strong>it</strong>aentro 12-24 oreScores prognosticiclinico-endoscopici(Hay, Rockall, Baylor)Basso rischioDimissione precoceda DEADEA GEL (gastroenterologia)Dimissione*EGDS = trattamento Scores Proseguimento osservazioneSecond look


L’endoscopia nell’urgenza <strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoverimente i risultati. Tale gestione è certamente essenzialeper le emorragie più severe ed inoltrepuò contribuire significativamente alla cresc<strong>it</strong>acomplessiva culturale ed organizzativa in questoamb<strong>it</strong>o e probabilmente anche ad ottenereper la patologia <strong>emorragica</strong> acuta un più adeguatoriconoscimento del suo rilievo un<strong>it</strong>amentead investimenti più adeguati in terminidi strutture, personale e di apparecchiature.BIBLIOGRAFIA1. American Society for Gastrointestinal Endoscopy.Preparation of patients for GI endoscopy.Gastrointest Endosc 2003;57:446-502. Biorkman DJ. Endoscopic triage for nonvaricealupper gastrointestinal bleeding: theoptimal approach in 2001? 2001; 9: 1; 1-43. Blatchford O, Murray WR, Blatchford M. A.risk score to predict need for treatment forupper gastrointestinal haemorrahage. Lancet2000 Oct 14;356(9238):1318-214. Dulai GS, Gralnek JM, Oei TT, et al. Utilizationof health care resources for low-riskpatients w<strong>it</strong>h acute, non variceal haemorrhage:an historical cohort study. GastrointestEndosc 2002 Mar; 55(3): 321-75. Garripoli A, Mondardini A, Turco D, Martinoglio,Secreto P, Ferrari A. Hosp<strong>it</strong>alizationfor peptic ulcer bleeding: evaluation of a riskscoring system in clinical practice. DigestLiver Dis 2000;32:577-826. Gostout CJ. Acute Gastrointestinal Bleeding.What are the issues the new milleniumresolve? Gastroint Endosc Clin n Am2000; 1: 89-997. Hay JA, Lyubashevsky E, Elashoff J,MaldonadoL, et al. Upper Gastrointestinal hemorrhageclinical guidelines determiningthe optimal hosp<strong>it</strong>al length of stay. Am JMed 1996;100 (3):313-228. Inayet N, Amoateng-Adjepong Y, UpadyaA, Manthous CA. Risks for developing cr<strong>it</strong>icalillness w<strong>it</strong>h GI hemorrhage, Chest.2000 Aug;118(2):473-89. Longstreth GF, Epidemiology of hosp<strong>it</strong>alizationfor acute upper gastrointestinal hemorrhage:a population-based study. Am JGastroenterol. 1995 Feb;90(2):206-10.10. Rockall TA, Logan RF, Devlin HB el al. Selectionof patients for early discharge ofoutpatient care after acute gastrointestinalhaemorrhage. Lancet 1996; 347:1138-4011. Saeed ZA, Winchester CB, Michaletz PA, et al.A scoring system to predict rebleeding afterendoscopic therapy of nonvariceal upper gastrointestinalhaemorrhage, wh<strong>it</strong>h a comparisonof heather probe and ethanol injection.Am J Gastroenterol 1993; 88(11): 1842-927


&dir<strong>it</strong>tidoveriORGANIZZAZIONE5Note......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................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<strong>emorragica</strong>&dir<strong>it</strong>tidoveriNote..........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................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&dir<strong>it</strong>tidoverinei prossimifascicoli diORGANIZZAZIONEsaranno trattatii seguenti argomenti:6L’endoscopia pediatrica:formazione, organizzazionee emergenza endoscopica


&dir<strong>it</strong>tidoveriCODICE ARTICOLO 33050049LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO EDUCAZIONALE È RESA POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI

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