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Versione integrale - Gruppo Banca Carige

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LA CORPORATE GOVERNANCEL’adesione <strong>integrale</strong> al Codice di Autodisciplinadelle Società Quotate è stata deliberata per laprima volta dal Consiglio di Amministrazionedella <strong>Carige</strong> nel febbraio 2001; da allora lagovernance della <strong>Banca</strong> è stata costantementeadeguata ai criteri espressi dal Codice.Per quanto attiene alle informazioni ai sensidell’art. 123 bis del TUF, relative al sistema digoverno societario ed agli assetti proprietari di<strong>Carige</strong>, si rinvia all’apposito fascicolo separato:“Relazione sul governo societario e gli assettiproprietari per l’esercizio 2010”, approvato epubblicato congiuntamente al presente bilancioe consultabile alla sezione “Corporate Governance”del sito internet della <strong>Banca</strong> all’indirizzowww.gruppocarige.it.LA STRUTTURA PROPRIETARIAED I RAPPORTI CON L'ENTECONFERENTEAl 31 dicembre 2010 il capitale sociale dellaCapogruppo <strong>Banca</strong> <strong>Carige</strong> è pari a euro1.790.308.721, composto da n.1.615.999.006 azioni ordinarie e da n.174.309.715 azioni di risparmio convertibilidel valore nominale di 1 euro cadauna.Le modifiche alla composizione del capitale socialeavvenute nel corso dell’esercizio 2010,nonché nella prima parte del 2011, sono conseguentialla conversione in azioni ordinarie diobbligazioni costituenti il prestito “<strong>Banca</strong> <strong>Carige</strong>1,50% 2003-2013 subordinato ibrido conpremio al rimborso convertibile” ed il prestito“<strong>Banca</strong> <strong>Carige</strong> 4,75% 2010-2015 convertibilecon facoltà di rimborso in azioni” per il quale èstata data facoltà di conversione anticipata, nel2010 – ai sensi dell’art. 2503 bis, comma 2,del Codice Civile – in relazione alla fusione perincorporazione della <strong>Banca</strong> Cesare Ponti S.p.A.nella <strong>Carige</strong> S.p.A., e nell’esercizio in corso –ai sensi dell’art. 2420 bis del Codice Civile -in relazione alle proposta di modificadell’art.35 dello Statuto.Tenuto conto delle domande di conversionedelle obbligazioni dei citati prestiti e delle azionidi risparmio in azioni ordinarie pervenute sinoalla data del 23 marzo 2011 il capitale socialedella Capogruppo, alla datadell’Assemblea convocata per l’approvazionedel bilancio d’esercizio 2010, sarà costituito dan. 1.616.081.711 azioni ordinarie e n.174.309.715 azioni di risparmio.Alla data del 31 dicembre 2010 la partecipazionedetenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmiodi Genova e Imperia (ente conferente)era pari al 44,06%, mentre la quota di BCPESA ammontava al 14,98%. Il terzo socio eraGenerali Assicurazioni con il 2,97% (detenutodirettamente ed indirettamente tramite societàcontrollate) e la restante parte (37,99%) risultavacollocata sul mercato.Circa i rapporti in essere con la FondazioneCassa di Risparmio di Genova e Imperia, si e-videnziano attività per <strong>Banca</strong> <strong>Carige</strong> per 3,9milioni (di cui 3,8 milioni relativi all’utilizzodell’apertura di credito in c/c da parte dellaFondazione) e passività per 33,0 milioni (di cui31,9 milioni relativi al titolo "<strong>Banca</strong> <strong>Carige</strong>4,75% CV 2010-2015" e 1,1 milioni per rateointeresse maturato sullo stesso). I ricavi per la<strong>Banca</strong> ammontano a 0,5 milioni e si riferisconoal personale distaccato, ad interessi per aperturadi credito in conto corrente e a commissionibancarie; i costi per la <strong>Banca</strong> sono pari a 1,3milioni relativi prevalentemente a interessi sultitolo "<strong>Banca</strong> <strong>Carige</strong> 4,75% CV 2010-2015" e,in minima parte, a capitalizzazione su contocorrente.I TITOLI CARIGENell’anno 2010 gli indici borsistici delle principalipiazze mondiali hanno evidenziato un andamentopositivo nella prima parte dell’annotramutatosi in una fase ribassista in seguito alloscoppio della crisi del debito pubblico in Grecia.Nel secondo semestre la pubblicazionedei risultati, sovente al di sopra della attese,accompagnati da un aumento delle aspettativesugli utili, ha favorito una certa ripresa deimercati azionari che però si sono mostrati altalenanti,subendo fasi ribassiste a seguito delperdurare della crisi del debito pubblico europeocon particolare riferimento a Irlanda, Portogallo,Spagna e Grecia. L’anno 2010 per imercati azionari si è concluso in lieve aumento,essendo stato caratterizzato dalla mancanza divalide alternative d’investimento, tassi bassi edassenza di aspettative inflazionistiche.Il mercato borsistico italiano ha espresso tendenzialmentela stessa dinamica delle principali53

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