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Versione integrale - Gruppo Banca Carige

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1.3 GRUPPO BANCARIO – RISCHIO DI LIQUIDITA’Informazioni di natura qualitativaA. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquiditàLe analisi relative al rischio di liquidità sono effettuate dalla Direzione Risk Management dellaCapogruppo per tutte le banche del <strong>Gruppo</strong> e a livello consolidato.Il rischio liquidità a breve termine viene monitorato analizzando giornalmente la posizionenetta di tesoreria, le riserve di liquidità e l’operatività giornaliera a livello di <strong>Gruppo</strong>. L’analisidella situazione complessiva è predisposta attraverso il calcolo di indicatori di liquidità (ratio evalore assoluto) e la predisposizione di uno scadenziere temporale (c.d. maturity ladder)condivisi con la Direzione Finanza. I ratio misurano la solidità della situazione di tesoreriasecondo margini di sicurezza decrescenti: essi, infatti, raffrontano il valore della posizionefinanziaria netta con le riserve di liquidità a vista, i titoli liquidabili a breve e i titoli strategiciliquidabili.Lo scadenziere temporale (maturity ladder) mostra i contratti in essere per i diversi strumentisuddivisi per bucket temporali. In particolare, vengono confrontati il gap (puntuale e cumulato)della posizione finanziaria netta (situazione dei depositi, dei pronti contro termine, della riservaobbligatoria e dei flussi previsionali) con il valore delle fonti di liquidità attivabili in base allerelative tempistiche (a vista, a breve e a medio periodo). Tale raffronto consente di definire ilgap totale (puntuale e cumulato).La posizione di tesoreria di <strong>Gruppo</strong> al 31/12/2010 conferma che le riserve di liquidità sonocapienti per far fronte agli impegni previsti.Il rischio di liquidità a medio – lungo termine viene analizzato monitorando le poste inscadenza future, sia dell’attivo, sia del passivo, confrontandole con gli obiettivi di crescitaprevisti dalla pianificazione strategica. Tale analisi permette di valutare mensilmente lacoerenza delle fonti di liquidità strutturale con i piani di sviluppo delle banche e del <strong>Gruppo</strong>.In seguito all’abolizione della Regola 2 della “Trasformazione delle scadenze” (decreto delMinistro del tesoro 22 giugno 1993, n. 242630, concernente la “Despecializzazione degli enticreditizi: operatività a medio-lungo termine”), la <strong>Banca</strong> d’Italia ha invitato le banche e i gruppibancari a gestire in autonomia i rischi connessi allo squilibrio di scadenze dei flussi finanziari eal finanziamento degli investimenti produttivi.La Direzione Risk Management verifica pertanto la posizione di liquidità del <strong>Gruppo</strong> medianteun modello interno che definisce soglie di attenzione e limiti stimati statisticamente conosservazioni a partire dal 1998, considerando anche un parametro di volatilità sulle passività avista.267

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