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Versione integrale - Gruppo Banca Carige

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IL QUADRO REALE E MONETARIONel corso del 2010, grazie alla rinnovata vivacitàdel commercio internazionale, il Prodottointerno lordo (PIL) mondiale ha ripreso a crescere,alimentando un recupero di redditivitàdelle imprese. Tuttavia, il potere d’acquisto dellefamiglie dei Paesi avanzati ha continuato asoffrire l’elevato livello di indebitamento, il ristagnodell’occupazione, l’incremento dei prezzidei beni alimentari e dell’energia e le politichedi riduzione dei disavanzi pubblici.Il PIL mondiale è aumentato ad un tasso mediodel 5,2% (-0,2% nel 2009), riflettendo, da unlato, il contributo significativo, ancorché in rallentamento,dei Paesi emergenti, e dall’altrolato, una sia pur modesta crescita di USA e A-rea Euro. L’inflazione, spinta dall’aumento deiprezzi delle materie prime, ha ripreso a crescere:il petrolio (indice Brent) ha presentato a dicembreuna quotazione media di 91,8 dollariper barile (+22% nei dodici mesi).Negli Stati Uniti, il PIL ha registrato una crescitadel 2,8%, a fronte di una diminuzione del2,6% nel 2009; l’aumento è ascrivibile alladomanda interna, sostenuta dall’andamentodelle vendite al dettaglio dopo l’estate (+4,9%tra luglio e novembre), a fronte del saldo esteronegativo. La ripresa ha beneficiato, da un lato,della politica monetaria espansiva praticatadalla FED e, dall’altro lato, degli incentivi fiscaliper gli investimenti che hanno però contribuitoa generare un disavanzo del settore pubblicosuperiore al 10% del PIL. Il tasso di disoccupazionesi è mantenuto elevato (9,6% in mediaannua), pur con un leggero miglioramento afine anno; l’indice dei prezzi al consumo ha registratoun aumento medio dell’1,6% (-0,3%nel 2009).I Paesi emergenti hanno continuato ad evidenziareun sostenuti ritmi di crescita. Cina eIndia in particolare, hanno mostrato incrementidel PIL pari rispettivamente al 10,3% e al9,5%.Nei Paesi dell’UEM, persistono i timori legatialla crisi dei conti pubblici, che ha coinvoltoprincipalmente Grecia, Portogallo, Irlanda eSpagna. Il PIL è aumentato dell’1,7% a frontedi una contrazione del 4% nel 2009, sostenutosoprattutto dall’economia tedesca (+4% a dicembre).Significativo è risultato il recupero degliinvestimenti (+0,5%; -11,3% nel 2009),trainati dal miglioramento degli indici di fiduciadelle imprese, dalla crescita della produzioneindustriale (+7,2% su base annua a novembre)e dall’aumento degli ordinativi manifatturieri(+18% annuo ad ottobre); i consumi privatisono risultati in recupero più lento (+0,7%; -1,1% nel 2009) e quelli pubblici in rallentamento(+0,7%; 2,4% nel 2009).Il commercio estero, grazie all’aumento delleesportazioni, è tornato a fornire un contributopositivo (+0,6% le esportazioni nette; -0,7%nel 2009).Il tasso di disoccupazione si è mantenuto su livellimolto elevati: a dicembre, nella mediadell’Area Euro, è risultato pari al 10%, più contenutoin Germania (6,6%), Austria (5%) e O-landa (4,3%) e più elevato in Irlanda (13,8%) eSpagna (20,2%).L’inflazione ha evidenziato una crescita significativa,pur in un contesto ancora volatile:l’indice dei prezzi al consumo è salito dallo0,9% al 2,2% risultando in media annua pariall’1,6% (0,3% nel 2009). La “core inflation” siè mantenuta più contenuta (+1,1% a dicembre).Tra i principali Paesi dell’Eurozona, l’Italia haregistrato il tasso di crescita più basso: nel2010 il PIL è aumentato dell’1,1% (-5,1% nel2009), sostenuto soprattutto dal recupero degliinvestimenti in macchinari ed attrezzature e, inmisura minore, dei consumi privati; la spesapubblica invece è diminuita e la bilancia commercialeha fornito un contributo negativo, acausa della forte ripresa delle importazioni.Sotto il profilo congiunturale, dopo un primosemestre positivo, il PIL ha progressivamenterallentato.La crescita degli investimenti in macchinari, attrezzaturee mezzi di trasporto (+9,2%) è statafavorita dall’aumento della produzione industriale(+5,3% rispetto al 2009), più sostenutaper i beni strumentali ed intermedi, edall’incremento del fatturato (+10,1%) e degliordinativi (+13,9%) dell’industria; sono risultatiinvece ancora in diminuzione gli investimenti incostruzioni (-2,3%).La poco dinamica spesa delle famiglie (+0,7%)si è riflessa nella stagnazione delle vendite aldettaglio (+0,1% su base annua a novembre),risultata meno marcata per la grande distribuzione(+0,8%) e i beni non alimentari (+0,3%).L’interscambio con l’estero, favorito dalla ripresadel commercio mondiale, ha registrato unsensibile recupero (+15,7% le esportazioni;+22,6% le importazioni), più sostenuto con iPaesi Extra UE, verso i quali lo sbilancio commercialeha superato i 20 miliardi (7 miliardi ildisavanzo con i Paesi europei).17

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