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New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

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L’inchiestaAssaliti da un flusso di notizie continuoe costante, non è facile districarsie decidere quali siano le informazionipiù rilevanti. E se queste hanno unintrinseco livello di difficoltà, comele notizie economiche o scientifiche,spesso l’attenzione si affievolisce nelgiro di pochi minuti. Potrebbe esserequesta (insieme alla stagionalità) unadelle ragioni per cui quasi nessunmezzo di comunicazione su carta odecisamente nessuna trasmissionetelevisiva parla più di riscaldamentoglobale, un fenomeno complessoe a lunghissima scala, difficile daafferrare giorno dopo giorno, e conalle spalle una scienza non ancoradel tutto chiarita, anche se solo neiparticolari più minuti.Serve un canaledi comunicazioneMa forse le difficoltà di comunicazionesono ben altre e non stanno tantonel lettori o negli ascoltatori, quantonelle due “parti” che dovrebbero insiemecontribuire al messaggio, glistudiosi del clima e i giornalisti; lacomplessità e la scala decennale delfenomeno sembrano fatti appostaper allontanare i comunicatori, e lapresenza di diatribe (come vedremo,in gran parte fittizie e artificiose) èun ostacolo per un giornalista generalistamandato dal direttore adaffrontare una conferenza stampao peggio un articolo scientifico, efarne una notizia che possa averela dignità di prima pagina. Il dialogofra mondo scientifico e giornalismo,su questo come su altri temi,si sta dimostrando proficuo ma nonsempre privo di asprezze e incomprensioni.Per cercare di chiarire il quadro einstaurare un dialogo tra giornalistie climatologi o fisici dell’atmosferal’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> giornalisti della Lombardiaha organizzato, con ItalianClimate Network, un incontro sulcambiamento climatico rivolto agiornalisti, blogger e free lance.Dall’incontro è stato possibile chiarire,almeno in parte, quali possanoessere gli ostacoli che impedisconouna corretta comprensione ecomunicazione del clima, e qualedovrebbe essere l’approccio giustoper giornalisti, comunicatori edivulgatori.Stefano Caserini, dell’Università deglistudi di Milano, autore di alcunilibri sul clima e il difficile rapportocon la comunicazione (vedi riquadroa pag.13), ha elencato una serie dierrori che si incontrano nella stampaquando si parla di clima.Alcuni di questi sono di facile comprensionee correzione, come laconfusione tra clima e tempo atmosferico:anche se trattano lostesso fenomeno (il cambiamentodi variabili atmosferiche, dalla pressionealla temperatura all’umidità),sono due descrizioni a diversa scalatemporale.L’economia• Alcuni esempi di titoli di giornali in cui il meteo viene confuso con il climaLa Conferenza Rio+20verdesalverà la TerraSono passati vent’anni daquando a Rio de Janeiro sisvolse la prima Conferenzasull’Ambiente e lo Sviluppo delleNazioni Unite (UNCED). L’evento,a cui parteciparono 172 governi e108 capi di Stato o di Governo èrimasto nella storia come il primosummit sullo stato di salute delpianeta. Dalla conferenza ebbeorigine anche la Convenzionesui cambiamenti climatici cheportò poi al famoso protocollo diKyoto del 1997 per la riduzionedelle emissioni di gas serranell’atmosfera. Rio +20, che siè svolta nella città brasilianadal 20 al 22 giugno, aveval’obiettivo di rinnovare l’impegnoper lo sviluppo sostenibile,coinvolgendo governi e societàcivili di tutto il mondo. Unprogetto ambizioso perseguitoin questi vent’anni in diversi altrisummit, con l’approvazionedi dichiarazioni e documentiprogrammatici. I lavori di Rio+20 si sono svolti con due temiprincipali: la transizione versoun’economia verde nel contestodello sviluppo sostenibile edella riduzione della povertàe la definizione di un quadroistituzionale per lo svilupposostenibile sotto il profilo sociale,ambientale ed economico.La lunga dichiarazione finale(“Il futuro che vogliamo”)approvata al termine dellaConferenza è stata duramentecriticata da molte associazioniambientaliste per l’assenzadi impegni vincolanti, mentrenumerosi esponenti <strong>dei</strong> governipartecipanti, tra cui anche ilministro dell’Ambiente italiano,Corrado Clini, consideranoun successo l’accordointernazionale sui principi dellosviluppo sostenibile.<strong>Tabloid</strong> 3 / 20127

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