New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

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12.07.2015 Views

L’osservatoriosull’esterotamente, come hobby, tuttigli altri possono non esserepagati. Ma è per questo checi concentriamo sui giornalistiprofessionali e su chiaspira a diventarlo - spiegaGoldbetter - E’ il giornalismodigitale al centro dellanostra battaglia. E il nostroobbiettivo è ottenere dellenorme che salvaguardino ilgiornalismo professionalenei siti a fini di lucro, comel’Huffington Post".La Newspaper Guild (26.000associati fra giornalisti e uominidella comunicazione)infatti aveva recentementeaccusato la testata appena acquisitada AOL di indebolire il giornalismo edi sfruttare i blogger non pagandoli.Si tratta della seconda iniziativa delgenere dopo la protesta lanciata daBill Lasarow, direttore di Visual ArtsSource, una testata che collaboravacon l’HuffPo, chiedendo “ungiusto sistema retributivo per tutti icollaboratori e gli autori di blog chehanno contribuito col loro lavoroal successo del portale’’. L’HuffPoaveva replicato sostenendo di avere160 redattori e cronisti a tempopieno regolarmente pagati, mentrela gran parte dei blogger non sarebbero“giornalisti professionali’’.“Siamo perfettamente d’accordocon la missione della NewspaperGuild di assicurare ai professionistidei media un corretto compenso - hadetto il portavoce di HuffPo MarioRuiz, rispondendo al documento delsindacato - Tuttavia, facciamo unadistinzione fra gli addetti della nostraredazione (regolarmente pagati) e inostri blogger – gran parte dei qualinon sono degli articolisti-giornalistiprofessionali (professional writers)ma provengono da vari altri settoridella società, trattandosi di impiegati,studenti, professori, attivisti,dirigenti di associazioni non profit’’.Un giornalista di Forbes ha esaminatole biografie di un centinaio dicollaboratori non pagati del sito,scoprendo che in effetti molti di loronon vivono di giornalismo. Ma,aggiunge Forbes, usare come fail sito la scusa che non sono degliarticolisti per professione per nonpagarli e quindi contribuire a renderloro la vita difficile “è proprio unabella ipocrisia’’. E’ vero che menodi 25 dei 100 blogger analizzati siriconoscono come dei giornalistiprofessionali. Ma quel numero calanotevolmente se si contano glisceneggiatori, gli autori di canzoni,i produttori di documentari e gli autorisatirici. Per lo meno la metà deiblogger hanno scritto e pubblicatodei libri. Molti dei professori scrivonoregolarmente per testate come TheNation e The New Republic. HuffPosostiene che aiuta queste personea raggiungere i loro obbiettivi dandoloro una piattaforma di grandissimavisibilità in cui direttori o editori potrannoaccorgersi di loro.* Libertà di stampadiritto all’informazioneMiliardario americano fa shopping di giornaliBuffett acquista 63 quotidiani localiLa notizia che Warren Buffett, miliardario statunitense, haacquistato 63 quotidiani locali del gruppo Media Generalper 142 milioni di dollari, apportando 445 milioni di dollari dinuovi finanziamenti, ha avuto discreta eco mediatica. C’è chilo ha indicato come un fenomeno parte di un trend, ma inmomenti di crisi strutturale dell’editoria come quelli che stiamovivendo, potrebbe apparire comunque un segnale positivo oincoraggiante. Le intenzioni di Buffett peraltro sembrerebbero contrastarecon i risultati delle sue aziende. Secondo quanto riporta il Wall StreetJournal il titolo della società di Buffett ha fatto peggio del mercato.Audi&AudienceContenuti onlinecome misurarliUmbel, un’azienda Usaspecializzata in analisi deipubblici, sta mettendo apunto dei nuovi sistemi dimisurazione dei contenutionline per consentire aglieditori di monetizzarli meglio.E il progetto viene sostenutoanche dalla Knjght Foundationche ha annunciato l’intenzionedi entrare come sociostrategico nella startup conun investimento iniziale di 3,7milioni di dollari.Umbel – spiega Techcrunch –punta in particolare a sfruttarele grandi quantità di datiprovenienti dal mondo dellereti sociali per fornire aglieditori delle stime in temporeale sulle audience.Umbel attualmente possiededati provenienti da 2,5 milionidi utenti che può incrociarecon quelli che fanno capo a 30fonti diverse per ottenere delleinformazioni complesse.Si tratta di dati di caratterespecifico sull’identità di chiin determinati momenti staguardando i loro contenuti.Elementi molto più raffinati deitradizionali dati demograficie geografici prodotti da altricentri di misurazione deipubblici. Cosa che consentiràagli editori di ottenere dellevalutazioni sugli utentiutilissime per i rapporti coni grossi inserzionisti e leagenzie pubblicitarie.Tabloid 3 / 201237

Colleghisul webun quotidiano online gratuito e (molto) indipendenteDiritto di critica.comnotizie senza censureNessuna linea editoriale, l’importante è che le notizie siano fondate e argomentate:motori del progetto Emilio Fabio Torsello (direttore e collaboratore di Narcomafiee Il Fatto Quotidiano) e i tre giornalisti trentenni suoi soci nella cooperativa 4MediaCoopdi Maria Comotti«Diritto di critica.com è un posto libero,dove condividere un’informazionedi qualità, indipendente e totalmentegratuita. Uno spazio, come spiegala testata, in cui poter ancora esercitareun diritto ormai poco diffusoin Italia, dove vige quasi per tutti laprassi della censura preventiva». Araccontarci la filosofia e il progetto diquesto quotidiano online di politicae attualità è il direttore Emilio FabioTorsello, classe 1980, professionistache collabora con il mensile Narcomafie,con alcune testate del GruppoSole 24 Ore, con Il Fatto quotidianoe con Roma Sette (Avvenire).Il sito nasce nel 2009 su iniziativa delblogger bergamasco Diego Tomasoni,che ne fa un prodotto editoriale moltoconnotato politicamente: quandol’anno successivo chiede a Torselloe ad altri professionisti un aiuto perportare avanti il progetto, il patto chesi stabilisce è di cambiare “stile”. «Trail 2010 e il 2011 – prosegue il direttore– abbiamo rifondato da zero il giornale.Non abbiamo una linea editoriale, chiscrive può essere di destra, sinistrao centro, l’importante è che porti no-• Sito: www.dirittodicritica.comSede: RomaNella foto a sinistra ildirettore Emilio FabioTorsello, di fianco altitolo la home page.tizie fondate e argomentate. Morale:cerchiamo sempre di fare chiarezza eoffrire un punto di vista diverso, prendendosberle (ma non querele) da destra,sinistra e centro. Il cambiamentodi Diritto di critica.com è culminato conl’iscrizione al Tribunale di Roma cometestata». La redazione e i collaboratorigravitano quasi tutti su Roma «anchese la nostra è una redazione diffusa»precisa il direttore.Politica, Società, Mondo, Economia,Ambiente, Cultura e Sport: anche inDiritto di critica.com si parte dalle categorie“classiche” di suddivisione diun giornale, il bello è che, a curiosarcidentro, di “classico” c’è ben poco: èinutile, ad esempio, che nelle paginesportive cerchiate la polemica sul rigoredato o non dato, ma se volete informarvisulla tratta dei giovani calciatoriafricani o sull’apertura della Fifa alledonne in hijab, allora siete i benvenuti.Non mancano una videogallery, unasezione sulla satira e alcune rubricheinteressanti, come “Vite precarie” e“Vite migranti”. La testata si appoggiasu due concessionarie per la raccoltapubblicitaria, una locale e unanazionale, ma per ora i ricavi servonosostanzialmente alla copertura dellespese. «I numeri stanno arrivando –dice Torsello -, siamo sui 200.000 visitatoriunici al mese e abbiamo un buonseguito nella nostra versione social suFacebook (quasi 40.000 “fan”) e suTwitter (2.400 contatti). Speriamo di riuscirea conquistare anche un numerocrescente di investitori». Intanto, comunque,l’esperimento non è passatoinosservato, tanto che Torsello è statoinvitato al Festival del Giornalismo diPerugia per discutere di “Immigrazionee media: il caso Italia” e per portare lasua esperienza all’interno del dibattito“Piccoli media crescono: la terza via traprecariato e articolo 1”.In Italia stanno sempre più nascendoagenzie, service, cooperative fondateda giornalisti che escono dal miraggiodell’articolo 1 e si inventano un mestiere,spingendo sulla leva dell’innovazionee della creatività. Torsello e gli altritre componenti della redazione (PaoloRibichini, Sirio Valent e AlessandroProietti, tutti professionisti trentenni)hanno fondato 4 anni fa 4MediaCoop,società che realizza e fornisce servizieditoriali per testate della carta stampata,magazine on line, emittenti radioe tv, uffici stampa e aziende.«Ci siamo trovati davanti al precariatoappena usciti dal master – raccontaTorsello – e abbiamo deciso di darcida fare, cercando di fare anche altrorispetto a quello per cui ci siamopreparati». Instant ebook, progetti suimigranti in collaborazione con CaritasItalia e Caritas Europa, il Rapporto“Disabilità e Media” per la FondazioneMatteotti, un corso di giornalismo peri ragazzi di Onna (Aq). «Abbiamo peròvoluto fondare anche Diritto di critica.com – conclude Torsello – perché vogliamoportare avanti il sogno per cuici siamo formati».38 Tabloid 3 / 2012

Colleghisul webun quotidiano online gratuito e (molto) indipendenteDiritto di critica.comnotizie senza censureNessuna linea editoriale, l’importante è che le notizie siano fondate e argomentate:motori del progetto Emilio Fabio Torsello (direttore e collaboratore di Narcomafiee Il Fatto Quotidiano) e i tre giornalisti trentenni suoi soci nella cooperativa 4MediaCoopdi Maria Comotti«Diritto di critica.com è un posto libero,dove condividere un’informazionedi qualità, indipendente e totalmentegratuita. Uno spazio, come spiegala testata, in cui poter ancora esercitareun diritto ormai poco diffusoin Italia, dove vige quasi per tutti laprassi della censura preventiva». Araccontarci la filosofia e il progetto diquesto quotidiano online di politicae attualità è il direttore Emilio FabioTorsello, classe 1980, professionistache collabora con il mensile Narcomafie,con alcune testate del GruppoSole 24 Ore, con Il Fatto quotidianoe con Roma Sette (Avvenire).Il sito nasce nel 2009 su iniziativa delblogger bergamasco Diego Tomasoni,che ne fa un prodotto editoriale moltoconnotato politicamente: quandol’anno successivo chiede a Torselloe ad altri professionisti un aiuto perportare avanti il progetto, il patto chesi stabilisce è di cambiare “stile”. «Trail 2010 e il 2011 – prosegue il direttore– abbiamo rifondato da zero il giornale.Non abbiamo una linea editoriale, chiscrive può essere di destra, sinistrao centro, l’importante è che porti no-• Sito: www.dirittodicritica.comSede: RomaNella foto a sinistra ildirettore Emilio FabioTorsello, di fianco altitolo la home page.tizie fondate e argomentate. Morale:cerchiamo sempre di fare chiarezza eoffrire un punto di vista diverso, prendendosberle (ma non querele) da destra,sinistra e centro. Il cambiamentodi Diritto di critica.com è culminato conl’iscrizione al Tribunale di Roma cometestata». La redazione e i collaboratorigravitano quasi tutti su Roma «anchese la nostra è una redazione diffusa»precisa il direttore.Politica, Società, Mondo, Economia,Ambiente, Cultura e Sport: anche inDiritto di critica.com si parte dalle categorie“classiche” di suddivisione diun giornale, il bello è che, a curiosarcidentro, di “classico” c’è ben poco: èinutile, ad esempio, che nelle paginesportive cerchiate la polemica sul rigoredato o non dato, ma se volete informarvisulla tratta <strong>dei</strong> giovani calciatoriafricani o sull’apertura della Fifa alledonne in hijab, allora siete i benvenuti.Non mancano una videogallery, unasezione sulla satira e alcune rubricheinteressanti, come “Vite precarie” e“Vite migranti”. La testata si appoggiasu due concessionarie per la raccoltapubblicitaria, una locale e unanazionale, ma per ora i ricavi servonosostanzialmente alla copertura dellespese. «I numeri stanno arrivando –dice Torsello -, siamo sui 200.000 visitatoriunici al mese e abbiamo un buonseguito nella nostra versione social suFacebook (quasi 40.000 “fan”) e suTwitter (2.400 contatti). Speriamo di riuscirea conquistare anche un numerocrescente di investitori». Intanto, comunque,l’esperimento non è passatoinosservato, tanto che Torsello è statoinvitato al Festival del Giornalismo diPerugia per discutere di “Immigrazionee media: il caso Italia” e per portare lasua esperienza all’interno del dibattito“Piccoli media crescono: la terza via traprecariato e articolo 1”.In Italia stanno sempre più nascendoagenzie, service, cooperative fondateda giornalisti che escono dal miraggiodell’articolo 1 e si inventano un mestiere,spingendo sulla leva dell’innovazionee della creatività. Torsello e gli altritre componenti della redazione (PaoloRibichini, Sirio Valent e AlessandroProietti, tutti professionisti trentenni)hanno fondato 4 anni fa 4MediaCoop,società che realizza e fornisce servizieditoriali per testate della carta stampata,magazine on line, emittenti radioe tv, uffici stampa e aziende.«Ci siamo trovati davanti al precariatoappena usciti dal master – raccontaTorsello – e abbiamo deciso di darcida fare, cercando di fare anche altrorispetto a quello per cui ci siamopreparati». Instant ebook, progetti suimigranti in collaborazione con CaritasItalia e Caritas Europa, il Rapporto“Disabilità e Media” per la FondazioneMatteotti, un corso di giornalismo peri ragazzi di Onna (Aq). «Abbiamo peròvoluto fondare anche Diritto di critica.com – conclude Torsello – perché vogliamoportare avanti il sogno per cuici siamo formati».38 <strong>Tabloid</strong> 3 / 2012

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