New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

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12.07.2015 Views

Primo pianoil rapporto e’ dieci a uno a favore di facebookMa su twitter la stampascalza la televisioneNelle prime trenta posizioni tanti giornalisti senza il trainodella tv. Il più bravo a ‘cinguettare’ è Beppe Severgninianche se, ora, Alfonso Signorini ha fatto il sorpassoIl rapporto, sul fronte degli iscritti, èalmeno di dieci a uno in favore di Facebook.Ma la “comunità” dei giornalistisu Twitter è particolarmente attiva eriscuote un discreto successo di pubblico.Su Facebook è possibile arrivarea grandi numeri con il solo brand edominano i personaggi televisivi. Mentresul social dell’uccellino la carta haun ruolo importante, tanto che circa idue terzi delle prime 30 posizioni sonooccupati da chi lavora nei quotidiani.Inoltre l’aggiornamento costante (i“cinguettii”) e la capacità di stare sulla“notizia” sono parametri quasi indispensabiliper aver successo su Twitter.Che può essere definito genericamenteun social media o una piattaforma dimicro-blogging, ma non a caso si autodefinisceun “information network”.Il giornalista più bravo a cinguettareè, da sempre, Beppe Severgnini, checon i suoi 238.455 follower (dato 14giugno 2012) è anche tra quelli con• Alfonso Signorini,Beppe Severgnini(sotto) e Ilaria D’Amico(oltre a Saviano) trai più amati da Twitter.lo scarto proporzionale più significativorispetto alla pagina di Facebook(18.200). Ma di recente è avvenuto unsorpasso “storico”. Dopo un lunghissimodominio, infatti, Severgnini è statoscalzato al primo posto della classificadei più amati di Twitter da Alfonso Signorini.In cinque mesi il direttore diChi ha colmato il distacco (circa 40milafollower in meno del collega del Corrierea gennaio) triplicando il numerodei seguaci (125.863 a 310.412). Terzoposto per Roberto Saviano, che peròconta “solo” 219.694 follower (105.009a gennaio): circa un settimo di quellidi Facebook. Giù dal podio dunqueMarco Travaglio (113.855) che pure dagennaio ha fatto lo scatto numericamentepiù significativo su Twitter (più70mila). Ma davanti a lui c’è ancoraIlaria D’Amico (157.535 follower). Sopraquota 100mila anche la direttricedi Vogue Italia Franca Sozzani. Mentreil primo volto - solo - televisivo inclassifica è quello del conduttore diQuarto Grado Salvo Sottile. Davantia lui “il Disinformatico” Paolo Attivissimo(80.414). In crescita significativaanche i due direttori delle principalitestate italiane: Ferruccio De Bortoli(da 43.176 follower a 74.817) ed EzioMauro (da 16.980 a 39.856). Guadagnafan, ma perde posizioni GianniRiotta (73.452). Quanto ai balzi in avantimaggiori sono da segnalare i casi diMario Adinolfi (42.959 contro 9.231) edel conduttore della Zanzara GiuseppeCruciani (27.505 contro 5.644). Ma anchedi Giuliano Ferrara, che a pochesettimane dal debutto su Facebookè riuscito a conquistare ben 20.422Giornalisti su twitter1) Alfonso Signorini: 310.4122) Beppe Severgnini: 238.4553) Roberto Saviano: 219.6944) Ilaria D’Amico: 157.5355) Marco Travaglio: 113.8556) Franca Sozzani 103.2337) Paolo Attivissimo: 80.4148) Salvo Sottile: 78.8989) Ferruccio De Bortoli: 74.81710) Gianni Riotta: 73.45211) Riccardo Luna: 60.20912) Concita De Gregorio: 58.05213) Mario Adinolfi: 42.95914) Mario Calabresi: 42.55015) Luca Telese: 41.93516) Ezio Mauro: 39.85617) Luca Sofri: 37,98018) Luca De Biase: 34.78819) Giuseppe Cruciani: 27.50520) Gianluca Neri: 26.31821) Peter Gomez: 26.10322) Federico Rampini: 26.05423) Giuliano Ferrara: 20.42224) Vittorio Feltri: 20.35225) Fabrizio Goria: 19.98826) Gad Lerner: 18.89227) Maria Latella: 18.00428) Antonello Piroso: 17.17429) Franco Bechis: 16.07530) Dario di Vico: 14.571(Dati rilevati il 14 giugno 2012)follower. Una situazione opposta aquella di Sandro Ruotolo. A gennaioil giornalista napoletano occupava la16esima piazza della classifica con21.122 follower, ma a giugno - in concomitanzacon il caso della bomba diBrindisi e le relative polemiche - il suoaccount è sparito. Ruotolo, però, nonse ne è andato da Facebook, dove èancora il sesto giornalista più amatodagli italiani. Andrea TortelliTabloid 3 / 201231

L’angolodella leggespunti e riflessioni sugli errori dei giornalisti e sul diritto di cronacaPrivacy, le buone regoleper evitare il ‘bavaglio’Ieri con il ‘giro di nera’ negli ospedali e nelle Questure si pubblicavano dati che oggi sonoinvece copertissimi. Eppure blog, social network, web tv e citizen journalism stannoampliando a dismisura la possibilità di mettere in Rete immagini, audio e dati sensibili.Non è il caso di fare censure, ma di estendere, almeno a tutti i giornalisti, regole comunidi Giancarlo Ghirra*Viviamo una fase storica affascinantee insieme drammatica per il giornalismoitaliano. L’esigenza di garantireai cittadini un’informazione completae corretta, si scontra quotidianamentecon l’esigenza di tutelare la dignità dellepersone. Tutto ciò a maggior ragioneoggi, quando blog, social network,web tv, citizen journalism, amplianoa dismisura le possibilità di metterein rete notizie, immagini, audio, datisensibili. E siamo soltanto all’inizio diun bombardamento mediatico chepresto potrebbe portare in rete i datidella pubblica amministrazione, seavrà successo la campagna volta arealizzare anche in Italia quel Freedomof information act che garantisca latrasparenza più assoluta delle attivitàpubbliche. Un atto di democrazia chepotrebbe portare a disposizione di tuttiun’incredibile mole di dati e notizie.In pochi decenni il mondo dei massmedia ha vissuto straordinari scon-La legge sulla privacyvolgimenti. Sembra un’era remota, masono passati pochi anni da quando,grazie al giro di nera negli ospedali, siottenevano e pubblicavano dati oggicopertissimi. Le questure fornivanoserenamente foto segnaletiche diarrestati e ricercati, si pubblicavanonomi, cognomi, indirizzi degli indiziati,senza alcun rispetto per la privacy.Tanti erano gli errori dei giornalisti, maoggi il pericolo di sbagliare violando lasfera privata delle persone, persino deibambini, si è enormemente amplificato.Soprattutto in alcune trasmissionitelevisive, anche delle reti pubbliche,dove si fruga senza vergogna dentrole tragedie della cronaca nera: percapirci è sufficiente citare il nome diSarah Scazzi e la località di Avetrana.Ma è assai vasta la casistica di quellapornografia del dolore diventata unvero e proprio genere televisivo.La multimedialità e il fiorire dei socialnetwork accentuano questi fenomeni,Le norme che regolamentano la privacy sono contenute nel Decretolegislativo n. 196 del 30 giugno 2003 (che sostituisce la precedentelegge n. 675 del 1996) e ha per titolo ‘Codice in materia diprotezione dei dati personali’ noto come ‘Testo unico sulla privacy’.Sull’applicazione della normativa vigila l’Autorità Garante per laprotezione dei dati personali, istituita dalla stessa legge 675/96.Anche il Codice penale contiene norme sulla riservatezza al CapoIII-Sezione IV.anche perché sottraggono ai giornalistiformati da un Ordine che vuole edeve essere sempre più rigoroso, latitolarità dell’informazione. Nell’informazione-spettacoloagiscono showgirle attrici in video, mentre blog, facebook e twitter consentono a chiunquedi lanciare messaggi.Proprio nelle scorse settimane abbiamomisurato sul campo pregi e difettidella contemporaneità: la tentata stragedi Brindisi ha fatto venire alla lucecomportamenti sui quali numerosiConsigli regionali dell’Ordine stanno“indagando” per verificare i comportamentidi giornalisti tentati dallaspettacolarizzazione del dolore in unavicenda che per di più riguarda minori.Foto raccapriccianti, particolari riservatisono finiti sulle pagine dei giornalie nelle immagini televisive insieme alrischio di sbattere il mostro in primapagina senza attendere i necessari riscontriper quanto riguarda i presunticolpevoli.Ci interroga anche, e ancora una voltadrammaticamente, il terremoto inEmilia, dove Twitter, Facebook, bloghanno consentito di dare immediatee dettagliate notizie sul tragico eventoconsentendo ai soccorsi di muoversicon immediatezza. Ma, ancora unavolta, sono partiti anche messaggiallarmistici e infondati, a confermache la mancata professionalità di chiinforma da cittadino non è paragona-32 Tabloid 3 / 2012

Primo pianoil rapporto e’ dieci a uno a favore di facebookMa su twitter la stampascalza la televisioneNelle prime trenta posizioni tanti giornalisti senza il trainodella tv. Il più bravo a ‘cinguettare’ è Beppe Severgninianche se, ora, Alfonso Signorini ha fatto il sorpassoIl rapporto, sul fronte degli iscritti, èalmeno di dieci a uno in favore di Facebook.Ma la “comunità” <strong>dei</strong> giornalistisu Twitter è particolarmente attiva eriscuote un discreto successo di pubblico.Su Facebook è possibile arrivarea grandi numeri con il solo brand edominano i personaggi televisivi. Mentresul social dell’uccellino la carta haun ruolo importante, tanto che circa idue terzi delle prime 30 posizioni sonooccupati da chi lavora nei quotidiani.Inoltre l’aggiornamento costante (i“cinguettii”) e la capacità di stare sulla“notizia” sono parametri quasi indispensabiliper aver successo su Twitter.Che può essere definito genericamenteun social media o una piattaforma dimicro-blogging, ma non a caso si autodefinisceun “information network”.Il giornalista più bravo a cinguettareè, da sempre, Beppe Severgnini, checon i suoi 238.455 follower (dato 14giugno 2012) è anche tra quelli con• Alfonso Signorini,Beppe Severgnini(sotto) e Ilaria D’Amico(oltre a Saviano) trai più amati da Twitter.lo scarto proporzionale più significativorispetto alla pagina di Facebook(18.200). Ma di recente è avvenuto unsorpasso “storico”. Dopo un lunghissimodominio, infatti, Severgnini è statoscalzato al primo posto della classifica<strong>dei</strong> più amati di Twitter da Alfonso Signorini.In cinque mesi il direttore diChi ha colmato il distacco (circa 40milafollower in meno del collega del Corrierea gennaio) triplicando il numero<strong>dei</strong> seguaci (125.863 a 310.412). Terzoposto per Roberto Saviano, che peròconta “solo” 219.694 follower (105.009a gennaio): circa un settimo di quellidi Facebook. Giù dal podio dunqueMarco Travaglio (113.855) che pure dagennaio ha fatto lo scatto numericamentepiù significativo su Twitter (più70mila). Ma davanti a lui c’è ancoraIlaria D’Amico (157.535 follower). Sopraquota 100mila anche la direttricedi Vogue Italia Franca Sozzani. Mentreil primo volto - solo - televisivo inclassifica è quello del conduttore diQuarto Grado Salvo Sottile. Davantia lui “il Disinformatico” Paolo Attivissimo(80.414). In crescita significativaanche i due direttori delle principalitestate italiane: Ferruccio De Bortoli(da 43.176 follower a 74.817) ed EzioMauro (da 16.980 a 39.856). Guadagnafan, ma perde posizioni GianniRiotta (73.452). Quanto ai balzi in avantimaggiori sono da segnalare i casi diMario Adinolfi (42.959 contro 9.231) edel conduttore della Zanzara GiuseppeCruciani (27.505 contro 5.644). Ma anchedi Giuliano Ferrara, che a pochesettimane dal debutto su Facebookè riuscito a conquistare ben 20.422<strong>Giornalisti</strong> su twitter1) Alfonso Signorini: 310.4122) Beppe Severgnini: 238.4553) Roberto Saviano: 219.6944) Ilaria D’Amico: 157.5355) Marco Travaglio: 113.8556) Franca Sozzani 103.2337) Paolo Attivissimo: 80.4148) Salvo Sottile: 78.8989) Ferruccio De Bortoli: 74.81710) Gianni Riotta: 73.45211) Riccardo Luna: 60.20912) Concita De Gregorio: 58.05213) Mario Adinolfi: 42.95914) Mario Calabresi: 42.55015) Luca Telese: 41.93516) Ezio Mauro: 39.85617) Luca Sofri: 37,98018) Luca De Biase: 34.78819) Giuseppe Cruciani: 27.50520) Gianluca Neri: 26.31821) Peter Gomez: 26.10322) Federico Rampini: 26.05423) Giuliano Ferrara: 20.42224) Vittorio Feltri: 20.35225) Fabrizio Goria: 19.98826) Gad Lerner: 18.89227) Maria Latella: 18.00428) Antonello Piroso: 17.17429) Franco Bechis: 16.07530) Dario di Vico: 14.571(Dati rilevati il 14 giugno 2012)follower. Una situazione opposta aquella di Sandro Ruotolo. A gennaioil giornalista napoletano occupava la16esima piazza della classifica con21.122 follower, ma a giugno - in concomitanzacon il caso della bomba diBrindisi e le relative polemiche - il suoaccount è sparito. Ruotolo, però, nonse ne è andato da Facebook, dove èancora il sesto giornalista più amatodagli italiani. Andrea Tortelli<strong>Tabloid</strong> 3 / 201231

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