New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

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12.07.2015 Views

Primo pianotenda oggi a proiettare completamentela propria rete sociale sui socialnetwork che rappresenta quindiil più naturale modo di relazionarsicon gli altri. Per il pubblico altamentetelevisivo in misura anche maggioredegli altri: il 42% di chi rientra nelprofilo Alta TV – Alto Internet accedeai Social Network perché questi rappresentanoper lui la propria “Piazzavirtuale”, il luogo dove sentirsi partedel proprio gruppo di amici e dovecomunicare con loro, così come ilsegmento Bassa TV – Alto Internetconsidera il social network latrasposizione virtuale della propriavita reale e della propria cerchia diamicizie: usa i social network perpoter parlare, per raccontare di se,per condividere passioni e interessi,per far sapere agli altri cosa piace ecosa non piace.Così la pubblicitàha scoperto facebookAll’opposto i profili per cui Internet èmeno importante – anche in questocaso trasversalmente ai fruitori più omeno assidui della televisione – percui i social network sono principalmenteun modo per “esserci, partecipare”,ma in una logica alternativaalla propria dimensione quotidiana,più ristretta, rappresentando inveceun modo per recuperare vecchi contattinon più frequentati di persona,per conoscere persone diverse dasé e che non si sarebbero incontratealtrimenti e/o per far sentire la propriavoce e le proprie opinioni oltre lapropria rete sociale più prossima.Ultimo elemento a conferma dellasovrapposizione tra i social networke la televisione riguarda il tipo difruizione televisiva che ne fanno gliiscritti rispetto ai non iscritti: pur passandomediamente lo stesso tempodavanti alla TV, chi è iscritto ai socialnetwork guarda più generi televisivi.Gli iscritti ai social network, infatti,guardano le commedie per il 57% (+10 punti percentuali rispetto ai noniscritti), le serie TV crime per il 42%(+ 10 punti rispetto ai non iscritti), idocumentari scientifici per il 41% (+10 punti percentuali rispetto ai noniscritti), le sit-com (+ 17).Iscritti ad almeno1 Social NetworkAccedonoquotidianamenteai Social NetworkNumero di amiciAccedono ai SocialNetwork dal cellulareBassa TVBasso InternetMa chi vuole essere informatosull’attualità sceglie TwitterSi è parlato, fino ad ora, di chi èiscritto ai social network in generale:il 96% di chi ha dichiarato di essereiscritto a un Social Network è iscrittoa Facebook, che viene utilizzato inparticolar modo per passare il tempoe per comunicare in maniera direttacon i propri amici; il 18% è iscritto aTwitter, che è usato soprattutto peressere sempre aggiornati sulle notiziedi attualità e il 12% è iscritto a Linkedin,che come prevedibile è usatosoprattutto per ragioni di lavoro.Facebook e televisione pari sono... per numero di contattiLa dimensione di Facebook ormaiassimilabile al media televisivo pernumero di contatti in grado di raggiungereè ulteriormente evidenteanalizzando la frequenza di accesso:il 77% di chi è iscritto ad un socialnetwork è ogni giorno su Facebook,mentre solo il 7% su Twitter, il 4%su MySpace, in parte per il numeroinferiore di iscritti e soprattutto peruna minore frequenza di accesso.Iprincipali motivi per cui si utilizzanoi social network - si è detto - sonoil recupero di contatti persi di vista,vecchie amicizie o colleghi che non sivedono da tempo: il 73% degli intervistatisi dichiara molto o abbastanzad’accordo con questa affermazione.A seguire la voglia di scoprire coseinternauti televisivi56%45%23615%Alta TVBasso Internet54%39%1828%Bassa TVAlto Internet68%60%32532%Alta TVAlto Internet67%55%27025%lontane dalla solita routine attraversola conoscenza di persone diverse(67%) e occupare i tempi morti 59% eosservare a distanza la vita degli altri.L’immagine che si dà di sé sui socialnetwork è fondamentale anche percostruire la propria immagine nella vitareale. Ciò che emerge dalla ricerca èche le persone traspongono sui socialnetwork esattamente quello che sononella propria vita reale mostrando pregie difetti (63%), il 29% invece scegliedi mostrare solo gli aspetti più positivi/belli di se stesso. Quest’ultimo aspettorisulta essere più spiccato tra i piùgiovani: il 38% dei 16-24enni, infatti,ha come priorità sui social networkquella di mostrarsi brillante, mentresolo il 9% decide di dire tutto di séutilizzando il social network come unasorta di diario personale “pubblico”.In ultimo un dato sui contenuti postatisui Social Network: principalmentecontenuti legati alla sfera delle proprieopinioni e interessi (54%, il 61% dei45-54 anni) o all’attualità e alla politica(35%, 40% degli uomini), mentrela sfera della vita privata è condivisain misura minore (il 30% condivide ilproprio stato d’animo, il 26% eventiaccaduti e foto e solo il 12% sceglie direndere nota agli altri la propria posizionein quel momento), in particolaredai più giovani (32% dei 16-24 annie il 34% dei 25-34 anni racconta disé e di quanto loro accaduto nellaquotidianità).Tabloid 3 / 201223

Primo pianola classifica delle testate italiane nELL’ANALISI DEGLI ESPERTI DI BLOGMETERGiornali su Facebooktanti fan, poco dialogoLa Repubblica, Il Fatto Quotidiano e il Corriere della sera sono i quotidiani che hannopiù seguito, ma tra quelli che hanno più interazioni con i lettori c’è anche Leggo. Tra isettimanali spicca Internazionale, nella categoria dei mensili Vogue Italia distanzia tuttiper numero di fan, ma è Repubblica XL quello che coinvolge, più di tutti, i lettoriIl consumo di notizie passa sempre più, anche nelnostro paese, per gli ambienti sociali della rete,in primis Facebook. Ma i giornali di carta quantohanno compreso i meccanismi di funzionamentodel più grande social network?Per scoprirlo ho condotto la prima ricerca sulleperformance dei giornali cartacei su Facebook(quotidiani, settimanali, mensili) servendomi diFacebook Social Analytics di BlogMeter, societàspecializzata nell’analisi delle conversazioni in retee delle interazioni sui social network. Si tratta diun potente strumento che mi ha permesso di analizzare tutte le interazioni(oltre 2 milioni) accadute in 30 giorni (dal 20 marzo al 18 aprile 2012) trale pagine ufficiali delle testate italiane e i lettori su Facebook. Sono statipresi in considerazione 56 quotidiani, 33 settimanali e 72 mensili.Il primo dato riguarda la presenza delle testate sul social network. Sonosoprattutto i quotidiani, ben l’88% delle testate considerate ad avereuna pagina Facebook. La percentuale scende sensibilmente nel caso deisettimanali (48%) e dei mensili (51%). Complessivamente il 63% delle161 testate considerate ha una pagina su Facebook. L’analisi parte dalnumero dei fan, ossia delle persone che cliccando su “mi piace” si sonoiscritte tra i sostenitori delle pagine dei giornali. Il semplice numero deifan, tuttavia, è un parametro che non permette di cogliere la capacitàdi coinvolgimento delle testate su FB, ossia l’interazione con i lettori. Èdunque fondamentale analizzare il volume di interazioni, come somma di“like”, commenti, condivisione di articoli, post spontanei, in una parolaquello che viene definito “engagment”. Questa analisi ci ha permesso diidentificare varie tipologie (visualizzate nei grafici) che mostrano i diversiapprocci al social network. Il quadro generale che emerge è quello di unuso strumentale del social network, che i giornali considerano solo unluogo per catturare lettori da portare verso il sito principale. Le testate,nel complesso, non dialogano con gli utenti, preferendo semplicementecondividere link agli articoli contenuti sui siti ufficiali. Solo la Gazzettadello Sport punta anche sulla pubblicazione di foto attraverso Facebook.Dunque al momento non sfruttano le enormi potenzialità del mezzo,come, ad esempio, la nuova timeline che permetterebbe un racconto perimmagini complementare a quello testuale.Vincenzo Cosenzaresponsabile sede romana BlogmeterCominciamo l’analisi della presenzadei giornali italiani su Facebookpartendo dai quotidiani e prendiamoin considerazione il numero dei fan.In testa alla classifica troviamo LaRepubblica con oltre 900.000 sostenitori,seguita da Il Fatto Quotidianocon oltre 750.000, ci sonopoi il Corriere della Sera con più di670.000 fan e la Gazzetta dello Sportcon oltre 450.000. Nella fascia tra i100 e i 200.000 fan si trovano L’Unità,Leggo, Il Sole 24 Ore, il Corrieredello Sport. Tra i 100 e i 50.000 TuttoSport,Il Mattino, Il Giornale.Se consideriamo il livello di “engagment”ossia di coinvolgimento degliutenti di Facebook attraverso “like”,commenti, condivisione di articoli,post spontanei dei fan, in testaalla classifica troviamo sempre LaRepubblica con 364.000 interazioni,pur non permettendo ai lettori di postare,seguita a ruota da Il Fatto con348.000. In terza posizione spuntaLeggo con 313.905 interazioni sviluppate.Segue il Corriere della Seracon 122.754.Incrociando tutti questi dati sonoarrivato all’identificazione di 4 tipologiedi quotidiani, nonché di 4stadi della loro presenza sul socialnetwork, rappresentata nel graficodella pagina accanto.La prima categoria è quella dei “leaders”,ossia coloro che hanno bencompreso sia come aumentare i fansia come utilizzare la pagina comespazio di conversazione e rilancio24 Tabloid 3 / 2012

Primo pianotenda oggi a proiettare completamentela propria rete sociale sui socialnetwork che rappresenta quindiil più naturale modo di relazionarsicon gli altri. Per il pubblico altamentetelevisivo in misura anche maggioredegli altri: il 42% di chi rientra nelprofilo Alta TV – Alto Internet accedeai Social Network perché questi rappresentanoper lui la propria “Piazzavirtuale”, il luogo dove sentirsi partedel proprio gruppo di amici e dovecomunicare con loro, così come ilsegmento Bassa TV – Alto Internetconsidera il social network latrasposizione virtuale della propriavita reale e della propria cerchia diamicizie: usa i social network perpoter parlare, per raccontare di se,per condividere passioni e interessi,per far sapere agli altri cosa piace ecosa non piace.Così la pubblicitàha scoperto facebookAll’opposto i profili per cui Internet èmeno importante – anche in questocaso trasversalmente ai fruitori più omeno assidui della televisione – percui i social network sono principalmenteun modo per “esserci, partecipare”,ma in una logica alternativaalla propria dimensione quotidiana,più ristretta, rappresentando inveceun modo per recuperare vecchi contattinon più frequentati di persona,per conoscere persone diverse dasé e che non si sarebbero incontratealtrimenti e/o per far sentire la propriavoce e le proprie opinioni oltre lapropria rete sociale più prossima.Ultimo elemento a conferma dellasovrapposizione tra i social networke la televisione riguarda il tipo difruizione televisiva che ne fanno gliiscritti rispetto ai non iscritti: pur passandomediamente lo stesso tempodavanti alla TV, chi è iscritto ai socialnetwork guarda più generi televisivi.Gli iscritti ai social network, infatti,guardano le commedie per il 57% (+10 punti percentuali rispetto ai noniscritti), le serie TV crime per il 42%(+ 10 punti rispetto ai non iscritti), idocumentari scientifici per il 41% (+10 punti percentuali rispetto ai noniscritti), le sit-com (+ 17).Iscritti ad almeno1 Social NetworkAccedonoquotidianamenteai Social NetworkNumero di amiciAccedono ai SocialNetwork dal cellulareBassa TVBasso InternetMa chi vuole essere informatosull’attualità sceglie TwitterSi è parlato, fino ad ora, di chi èiscritto ai social network in generale:il 96% di chi ha dichiarato di essereiscritto a un Social Network è iscrittoa Facebook, che viene utilizzato inparticolar modo per passare il tempoe per comunicare in maniera direttacon i propri amici; il 18% è iscritto aTwitter, che è usato soprattutto peressere sempre aggiornati sulle notiziedi attualità e il 12% è iscritto a Linkedin,che come prevedibile è usatosoprattutto per ragioni di lavoro.Facebook e televisione pari sono... per numero di contattiLa dimensione di Facebook ormaiassimilabile al media televisivo pernumero di contatti in grado di raggiungereè ulteriormente evidenteanalizzando la frequenza di accesso:il 77% di chi è iscritto ad un socialnetwork è ogni giorno su Facebook,mentre solo il 7% su Twitter, il 4%su MySpace, in parte per il numeroinferiore di iscritti e soprattutto peruna minore frequenza di accesso.Iprincipali motivi per cui si utilizzanoi social network - si è detto - sonoil recupero di contatti persi di vista,vecchie amicizie o colleghi che non sivedono da tempo: il 73% degli intervistatisi dichiara molto o abbastanzad’accordo con questa affermazione.A seguire la voglia di scoprire coseinternauti televisivi56%45%23615%Alta TVBasso Internet54%39%1828%Bassa TVAlto Internet68%60%32532%Alta TVAlto Internet67%55%27025%lontane dalla solita routine attraversola conoscenza di persone diverse(67%) e occupare i tempi morti 59% eosservare a distanza la vita degli altri.L’immagine che si dà di sé sui socialnetwork è fondamentale anche percostruire la propria immagine nella vitareale. Ciò che emerge dalla ricerca èche le persone traspongono sui socialnetwork esattamente quello che sononella propria vita reale mostrando pregie difetti (63%), il 29% invece scegliedi mostrare solo gli aspetti più positivi/belli di se stesso. Quest’ultimo aspettorisulta essere più spiccato tra i piùgiovani: il 38% <strong>dei</strong> 16-24enni, infatti,ha come priorità sui social networkquella di mostrarsi brillante, mentresolo il 9% decide di dire tutto di séutilizzando il social network come unasorta di diario personale “pubblico”.In ultimo un dato sui contenuti postatisui Social Network: principalmentecontenuti legati alla sfera delle proprieopinioni e interessi (54%, il 61% <strong>dei</strong>45-54 anni) o all’attualità e alla politica(35%, 40% degli uomini), mentrela sfera della vita privata è condivisain misura minore (il 30% condivide ilproprio stato d’animo, il 26% eventiaccaduti e foto e solo il 12% sceglie direndere nota agli altri la propria posizionein quel momento), in particolaredai più giovani (32% <strong>dei</strong> 16-24 annie il 34% <strong>dei</strong> 25-34 anni racconta disé e di quanto loro accaduto nellaquotidianità).<strong>Tabloid</strong> 3 / 201223

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