12.07.2015 Views

New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Iniziativedell’<strong>Ordine</strong>un settore ancora in fase di rodaggio, dopo l’abbandono dell’analogicoTv, lo tsunami digitalefa i conti con nuove regoleI giornalisti assunti con vari contratti e regolare contribuzione Inpgi nel settoredell’emittenza locale sono circa 2.600, più di quelli che lavorano in Rai e Mediaset messiinsieme. Tra nuovi canali tematici, pubblicità (meno cara) e gli investimenti legati alloswitch off, il modello di business deve salvaguardare la professionalità dell’informazioneLe emittenti locali non godono dibuona salute. Il passaggio al digitaleterrestre nonostante l’opportunitàofferta dalle nuove frequenze ha comportatoinvestimenti non compensatida un aumento <strong>dei</strong> ricavi, soprattuttoa causa del crollo degli investimentipubblicitari.La complessa situazione del settorea ridosso del cosiddetto switchoff, ossia dello spegnimento definitivodel segnale analogico, è statadiscussa a Milano, al Circolo dellaStampa in una giornata promossadall’Associazione Lombarda <strong>dei</strong><strong>Giornalisti</strong> e dalla Fnsi e organizzatadagli Uffici Stampa Brianza.Le imprese televisive locali, in Italia,sono 550 con circa 5mila dipendenti,<strong>dei</strong> quali 2600 hanno un contrattogiornalistico. In totale, tra indotto ecollaboratori, si stimano circa 15.000addetti.Un settore quindi tutt’altro che trascurabiledal punto di vista occupazionale.Un settore oggi con molteimprese in crisi, se non a rischio dichiusura. Le motivazioni di questadifficoltà sono in un insieme di fattoridiversi, che nella giornata milanesesono stati ben descritti.Letizia Gonzales, presidente dell’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Giornalisti</strong> della Lombardiaaprendo i lavori ha introdotto l’argomentoricordando che già due anni fail giornale della nostra categoria, <strong>New</strong><strong>Tabloid</strong>, si era occupato dell’argomentomettendo in risalto luci e ombre dellatransazione al digitale.Il passaggio tecnologicoA fronte di un notevole investimentoeconomico per passare alle tecnologiedigitali, ha spiegato MaurizioGiunco, Presidente AssociazioneTv locali FRT, le emittenti locali sonostate penalizzate da una non correttadistribuzione delle frequenze, conregole che hanno permesso alle retinazionali e ai soggetti più forti economicamentedi acquisire più frequenze,di fatto aumentando ulteriormentela loro capacità di trasmettere. Le retilocali, quindi, si sono trovate a competerein un mercato più ampio, in cuiil telespettatore può scegliere tra unnumero maggiore di canali. Questoha portato per alcune emittenti allaperdita di ascolti, per la dispersionedel nucleo storico di affezionati telespettatori.In altri casi, invece, gliascolti sono aumentati anche per illancio di nuovi canali tematici, ma lamaggiore concorrenza ha causatouna discesa <strong>dei</strong> prezzi degli spazipubblicitari. Questo passaggio hacoinciso con una caduta verticaledegli investimenti pubblicitari, cheha portato al paradosso della diminuzione<strong>dei</strong> ricavi nonostante un significativoaumento degli ascolti. Lapenalizzazione delle emittenti locali,come ha ricordato Fabrizio Berrini,direttore di Aereanti Corallo, continuacon la recente assegnazione dialcune frequenze a gestori telefonici.Operazione anche questa avvenutaa scapito delle televisioni locali. Sul18 <strong>Tabloid</strong> 3 / 2012

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!