12.07.2015 Views

RUE REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO - Comune di Budrio

RUE REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO - Comune di Budrio

RUE REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO - Comune di Budrio

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

COMUNE DI BUDRIOPROVINCIA DI BOLOGNA<strong>RUE</strong> <strong>REGOLAMENTO</strong><strong>URBANISTICO</strong><strong>EDILIZIO</strong>(L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.29)NORMEVAR. 01 DEPOSITO: dal 27/04/2011 al 27/06/2011 APPROVAZIONE: Del. C.C. n. 33 del 12/07/2011Stesura generale: DICEMBRE 2010 - ERRATA CORRIGE (Det. n. 338 del 08/07/2011)Progettista responsabile: Ing. Roberto Farina - OIKOS Ricerche SrlADOZIONE: Del. C.C. n. 50 del 17/06/2009 APPROVAZIONE: Del. C.C. n. 101 del 15/12/2010 BURERT n.8 del 19/01/2011


COMUNE DI BUDRIOPROVINCIA DI BOLOGNA<strong>RUE</strong> <strong>REGOLAMENTO</strong><strong>URBANISTICO</strong><strong>EDILIZIO</strong>(L.R. 24 marzo 2000, n.20 - art.29)NORMEADOZIONE: Del. C.C. n. 50 del 17/06/2009 APPROVAZIONE: Del. C.C. n. 101 del 15/12/2010 BURERT n.8 del 19/01/2011VAR. 01 DEPOSITO: dal 27/04/2011 al 27/06/2011 APPROVAZIONE: Del. C.C. n. 33 del 12/07/2011 BURERT del 17/08/2011Il SindacoCarlo CASTELLIRedazioneArch. Tiziana Draghetti – Settore Sviluppo del TerritorioStesura generale: DICEMBRE 2010 - ERRATA CORRIGE (Det. n. 338 del 08/07/2011)Progettista responsabile: Ing. Roberto Farina - OIKOS Ricerche SrlADOZIONE: Del. C.C. n. 50 del 17/06/2009 APPROVAZIONE: Del. C.C. n. 101 del 15/12/2010 BURERT n.8 del 19/01/2011


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEINDICEPRESENTAZIONE 1ABBREVIAZIONI 7ELENCO DEGLI USI 9TITOLO 1 - DISPOSIZIONI GENERALI E DEFINIZIONI 11CAPO 1.1 DISPOSIZIONI GENERALI 11Art. 1.1.1. Oggetto del Regolamento Urbanistico-E<strong>di</strong>lizio 11Art. 1.1.2. Abrogazione, sostituzione e mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> precedenti <strong>di</strong>sposizioni 11Art. 1.1.3. Elaborati costitutivi e sud<strong>di</strong>visione della materia 11Art. 1.1.4. Vali<strong>di</strong>tà ed efficacia 12Art. 1.1.5. Rapporti con altri piani e regolamenti comunali 13Art. 1.1.6. Con<strong>di</strong>zioni necessarie per le trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie 13Art. 1.1.7. Sportello Unico dell’E<strong>di</strong>lizia (SUE) 14Art. 1.1.8. Organizzazione delle norme e prevalenza delle norme <strong>di</strong> tutela sullenorme <strong>di</strong> ambito 14Art. 1.1.9. Lettura delle simbologie grafiche 15Art. 1.1.10. Costruzioni preesistenti in contrasto con il <strong>RUE</strong> 15Art. 1.1.11 Frazionamenti successivi 15TITOLO II – NORME DI TUTELA DELL’AMBIENTE E DELL’IDENTITÀ STORICO-CULTURALE DEL TERRITORIO 17CAPO 2.1. Sistema delle tutele 17Art. 2.1.1 Sistema delle tutele relative alle valenze ambientali e paesistiche, aglielementi <strong>di</strong> identità storico-culturale del territorio e alle fragilità evulnerabilità del territorio 17TITOLO III – SOSTENIBILITÀ E QUALIFICAZIONE AMBIENTALE: DOTAZIONITERRITORIALI E INFRASTRUTTURE DI INTERESSE GENERALE 18CAPO 3.1. DOTAZIONI DEGLI INSEDIAMENTI 18Art. 3.1.1. Infrastrutture per l’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti - URB 18Art. 3.1.2. Aree per attrezzature e spazi collettivi – COL e AT.P 19Art. 3.1.3. Articolazione dei parcheggi 25Art. 3.1.4. Requisiti tipologici dei parcheggi 26Art. 3.1.5. Dotazioni minime <strong>di</strong> parcheggi privati pertinenziali – P3 27Art. 3.1.6. Cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi – Quantità <strong>di</strong> dotazioni 29Art. 3.1.7. Cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi - Caratteristiche elocalizzazione 31Art. 3.1.8. Cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi – Casi <strong>di</strong>monetizzazione 32CAPO 3.2. DOTAZIONI ECOLOGICHE e ambientali – TUTELA IDROGEOLOGICA 32VARIANTE 1 – 12/07/2011 1


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 3.2.1. Dotazioni ecologiche e ambientali - ECO 32Art. 3.2.2. Prescrizioni tecniche per l’attuazione degli interventi e<strong>di</strong>lizi, ai fini dellariduzione degli impatti sul sistema idrogeologico 33CAPO 3.3. RISPARMIO DELLE RISORSE E CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLIEDIFICI 35Art. 3.3.1. Risparmio dei consumi idrici 35Art. 3.3.2. Risparmio energetico e riduzione delle emissioni <strong>di</strong> gas climalteranti 38Art. 3.3.3. Certificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici 38Art. 3.3.4. Interventi <strong>di</strong> miglioramento della prestazione energetica degli e<strong>di</strong>fici 39CAPO 3.4. SALVAGUARDIA E FORMAZIONE DEL VERDE 42Art. 3.4.1. Salvaguar<strong>di</strong>a e formazione del verde - Permeabilità dei suoli 42Art. 3.4.2. Sistemazione a verde delle aree ad uso pubblico 43CAPO 3.5. INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ 43Art. 3.5.1. Disciplina delle zone destinate a sede stradale e/o ferroviaria 43Art. 3.5.2. Fasce <strong>di</strong> rispetto stradale e ferroviario e <strong>di</strong>stanze minime dal confinestradale 44Art. 3.5.3. Requisiti tipologici delle strade urbane 45Art. 3.5.4. Caratteristiche e pavimentazioni delle se<strong>di</strong> stradali 45Art. 3.5.5. Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei carburanti 46Art. 3.5.6. Strade private in territorio rurale 46Art. 3.5.7. Percorsi pedonali e piste ciclabili 47Art. 3.5.8. Passi carrai e uscite dalle autorimesse 48Art. 3.5.9. Corridoi infrastrutturali <strong>di</strong> progetto. E<strong>di</strong>fici interferiti 48CAPO 3.6. RETI E IMPIANTI TECNOLOGICI 49Art. 3.6.1. Esecuzione <strong>di</strong> impianti a rete nel sottosuolo 49Art. 3.6.2. Elettrodotti e relative norme <strong>di</strong> tutela 49Art. 3.6.3. Gasdotti e relative norme <strong>di</strong> tutela 51Art. 3.6.4. Depuratori e relativa fascia <strong>di</strong> rispetto 52Art. 3.6.5. Impianti fissi <strong>di</strong> emittenza ra<strong>di</strong>o-televisiva 52Art. 3.6.6. Impianti fissi <strong>di</strong> comunicazione per la telefonia mobile 53Art. 3.6.7. Canali <strong>di</strong> bonifica 53Art. 3.6.8. Impianti <strong>di</strong> produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia alimentati dafonti energetiche rinnovabili (FER) 54CAPO 3.7 – REGOLAMENTAZIONE E TUTELA DELLE ACQUE E DEL SUOLO 55Art. 3.7.1. Regolamentazione delle acque reflue 55Art. 3.7.2. Regolamentazione delle acque superficiali e sotterranee 55Art. 3.7.3. Disposizioni specifiche per le zone <strong>di</strong> protezione delle risorse idrichesuperficiali e sotterranee 57Art. 3.7.4. Riutilizzo <strong>di</strong> terre e rocce <strong>di</strong> scavo non contaminate 58CAPO 3.8 – CIMITERI 58Art. 3.8.1. Cimiteri 58Art. 3.8.2. Fasce <strong>di</strong> rispetto cimiteriale 582 VARIANTE n. 1 – 12/07/2011


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMETITOLO IV – REGOLAMENTAZIONE URBANISTICA DEGLI INTERVENTI EDILIZINON DISCIPLINATI DAL POC 60CAPO 4.1 – CENTRI ED INSEDIAMENTI STORICI ED EDIFICI TUTELATI ESTERNIAGLI INSEDIAMENTI STORICI 60Art. 4.1.1. Disposizioni generali 60Art. 4.1.2. Criteri generali per i Centri Storici e per l’Inse<strong>di</strong>amento Storico <strong>di</strong>Bagnarola 61Art. 4.1.2.bis Interventi <strong>di</strong> riqualificazione dell’inse<strong>di</strong>amento storico rurale – IUC-ES 62Art. 4.1.3. Classificazione degli e<strong>di</strong>fici: categorie <strong>di</strong> tutela e relative finalità emodalità <strong>di</strong> intervento 65Art. 4.1.4. Destinazioni d’uso 71Art. 4.1.5. Criteri generali <strong>di</strong> intervento sugli e<strong>di</strong>fici tutelati 73CAPO 4.2 – AMBITI URBANI CONSOLIDATI PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI(AUC) 78Art. 4.2.1. Articolazione degli ambiti urbani consolidati prevalentemente residenziali 78Art. 4.2.2. Destinazioni d’uso negli ambiti urbani consolidati 79Art. 4.2.3. Interventi ammessi 80Art. 4.2.4. Interventi Unitari Convenzionati - IUC 82CAPO 4.3 – TERRITORIO URBANIZZATO: AMBITI URBANI DA RIQUALIFICARE (AR) 88Art. 4.3.1. Ambiti urbani da riqualificare: interventi ammessi al <strong>di</strong> fuori dellaprogrammazione del POC 88CAPO 4.4 - AMBITI SPECIALIZZATI PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE (AP) 89Art. 4.4.1. Ambiti specializzati per attività produttive: definizione 89Art. 4.4.2. Destinazioni d’uso 90Art. 4.4.3. Interventi ammessi 90CAPO 4.5 – TERRITORIO URBANIZZABILE 94Art. 4.5.1. Ambiti per nuovi inse<strong>di</strong>amenti urbani (ANS): interventi ammessi inassenza <strong>di</strong> Piano Urbanistico Attuativo 94Art. 4.5.2. Nuovi ambiti specializzati per attività produttive: interventi ammessi inassenza <strong>di</strong> Piano Urbanistico Attuativo 95CAPO 4.6 – TERRITORIO RURALE – DISPOSIZIONI GENERALI 95Art. 4.6.1. Articolazione del territorio rurale 95Art. 4.6.2. Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti agricoli <strong>di</strong> valorenaturale e ambientale – AVN 96Art. 4.6.3 – Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievopaesaggistico – ARP 97Art. 4.6.4 – Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti ad alta vocazioneproduttiva agricola – AVP 99Art. 4.6.5 – Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti agricoli periurbani –AAP 102Art. 4.6.6. Regolamentazione degli usi previsti e consentiti 104Art. 4.6.7. Interventi <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio e <strong>di</strong> cambio d'uso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti nonVARIANTE 1 – 12/07/2011 3


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>soggetti a vincoli <strong>di</strong> tutela 104Art. 4.6.8. Interventi <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> cambio d’uso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici tutelati 107Art. 4.6.9. Inse<strong>di</strong>amenti produttivi nel territorio rurale - IP 112Art. 4.6.10. Aree specificamente attrezzate per attività fruitive, ricreative, sportive eturistiche compatibili 113Art. 4.6.11. Attrezzature sportive e ricreative private; realizzazione <strong>di</strong> recinti e ripariper animali 113Art. 4.6.12. Impianti per l’ambiente 114Art. 4.6.13. Attrezzature per la pubblica amministrazione, la sicurezza, la protezionecivile; campi attrezzati per la sosta dei noma<strong>di</strong> 114Art. 4.6.14. Interventi <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> terra e mo<strong>di</strong>fica morfologica dei corpi idrici 114Art. 4.6.15. Depositi <strong>di</strong> materiali a cielo aperto 114Art. 4.6.16. E<strong>di</strong>ficio esistente ed e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong>roccato o demolito 115CAPO 4.7 – TERRITORIO RURALE – INTERVENTI CONSENTITI IN RELAZIONE ALLOSVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ AGRICOLE E ZOOTECNICHE 115Art. 4.7.1. Definizioni preliminari 115Art. 4.7.2. Disposizioni generali per gli interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per la residenza egli usi connessi alle attività agricole 116Art. 4.7.3. Impatto paesaggistico e criteri <strong>di</strong> intervento per i nuovi e<strong>di</strong>fici in territoriorurale 118Art. 4.7.4. Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR, CD per uso a3: abitazioni 118Art. 4.7.5. Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR, CD per uso d1: fabbricati <strong>di</strong> servizio 120Art. 4.7.6. Interventi per uso d2 (attività zootecniche aziendali) 121Art. 4.7.7. Interventi per uso d3: attività aziendali <strong>di</strong> conservazione con<strong>di</strong>zionata,prima lavorazione e alienazione <strong>di</strong> prodotti agricoli e zootecnici 122Art. 4.7.8. Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per uso d4: serre fisse. 122Art. 4.7.10. Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per uso d6: impianti <strong>di</strong> produzione energetica dabiomasse 123Art. 4.7.11. Span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fanghi o liquami. Impianti <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> fanghi per ilriutilizzo come ammendanti in agricoltura. 123Art. 4.7.12. Impianti aziendali o interaziendali per lo stoccaggio <strong>di</strong> liquami dautilizzare come fertilizzanti 124Art. 4.7.13. E<strong>di</strong>fici incongrui funzionalmente legati all’attività agricola 124Art. 4.7.14. Baracche e manufatti precari legati all’attività agricola 125Art.4.7.15. Azienda agricola Benni 125TITOLO V - NORME PER LA QUALITÀ URBANA 127CAPO 5.1 – NORME MORFOLOGICHE E INDIRIZZI PER IL DECORO E LASICUREZZA DELLE COSTRUZIONI 127Art. 5.1.1. Criteri generali <strong>di</strong> manutenzione, decoro e sicurezza delle costruzioni 127Art. 5.1.2. Facciate degli e<strong>di</strong>fici e tinteggiature 127Art. 5.1.3. Coperture 128Art. 5.1.4. Aggetti delle facciate su spazi <strong>di</strong> uso pubblico 128Art. 5.1.5. Recinzioni e muri <strong>di</strong> cinta 1284 VARIANTE n. 1 – 12/07/2011


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 5.1.6. Depositi <strong>di</strong> materiali a cielo aperto 129Art. 5.1.7. Apertura dei sotterranei su spazi <strong>di</strong> uso pubblico 129Art. 5.1.8. Impatto visivo degli impianti tecnologici all’esterno degli e<strong>di</strong>fici (antenne,impianti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento, collettori solari, condutture) 129Art. 5.1.9. Vetrine e serrande 131Art. 5.1.10. Chioschi ed e<strong>di</strong>cole 131CAPO 5.2 DISTANZE 132Art. 5.2.1. Distanza da un confine 132Art. 5.2.2. Distanze minime dai confini 132Art. 5.2.3. Distanza dal confine <strong>di</strong> proprietà (D1) 133Art. 5.2.4. Distanza dal confine da spazi pubblici, strade o attrezzature <strong>di</strong> interessepubblico (D2) 133Art. 5.2.5. Distanza fra e<strong>di</strong>fici e <strong>di</strong>stanza fra pareti antistanti <strong>di</strong> due e<strong>di</strong>fici (D3) 134Art. 5.2.6. Deroghe alle <strong>di</strong>stanze 135CAPO 5.3 – ELEMENTI DI ARREDO E DI SERVIZIO DI NATURA NON EDILIZIA 135Art. 5.3.1. Interventi soggetti a Nulla Osta amministrativo o a Comunicazione (L.73/2010, artt. 5 e 6) 135Art. 5.3.2. Manufatti <strong>di</strong> pubblica utilità applicati agli e<strong>di</strong>fici 137Art. 5.3.3. Tende e frangisole 137Art. 5.3.4. Insegne e mezzi pubblicitari 138Art. 5.3.5. Targhe 139Art. 5.3.6. Cancelletti e inferriate 139Art. 5.3.7. Bacheche e vetrinette 139Art. 5.3.8. Erogatori automatici <strong>di</strong> prodotti o servizi 139Art. 5.3.9. Elementi <strong>di</strong> arredo o <strong>di</strong> servizio nelle aree a verde privato 140Art. 5.3.10. Manufatti temporanei stagionali 141TITOLO VI. COMPETENZE, PROCEDURE E ADEMPIMENTI 142CAPO 6.1 – COMMISSIONE PER LA QUALITÀ ARCHITETTONICA E IL PAESAGGIO 142Art. 6.1.1. Definizione e compiti 142Art. 6.1.2. Composizione e nomina 143Art. 6.1.3. Funzionamento e pubblicità 144CAPO 6.2 – PIANI URBANISTICI ATTUATIVI E PROGETTI UNITARI CONVENZIONATI 145Art. 6.2.1. Documenti costitutivi dei Piani Urbanistici Attuativi (PUA) 145Art. 6.2.2. Documentazione Previsionale del Clima Acustico (DPCA) nei PUA 147Art. 6.2.3. Domanda e procedura <strong>di</strong> valutazione dei PUA <strong>di</strong> iniziativa privata 147Art. 6.2.4. Procedura <strong>di</strong> valutazione per i PUA <strong>di</strong> iniziativa pubblica 149Art. 6.2.5. Approvazione e vali<strong>di</strong>tà dei PUA 149Art. 6.2.6. Interventi Unitari Convenzionati: documenti e procedura <strong>di</strong> valutazione e<strong>di</strong> approvazione 150Art. 6.2.7. Piani <strong>di</strong> Riconversione o Ammodernamento dell’Azienda Agricola (PRA) 151CAPO 6.3 – VALUTAZIONE PREVENTIVA E PRE-PARERE DELLA COMMISSIONEQUALITÀ 152VARIANTE 1 – 12/07/2011 5


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 6.3.1. Valutazione preventiva 152Art. 6.3.2. Rilascio e vali<strong>di</strong>tà della valutazione preventiva 153Art. 6.3.3. Pre-parere della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio 154Art. 6.3.4. Rilascio e vali<strong>di</strong>tà del pre-parere 154Art. 6.3.5. Riesame 155CAPO 6.4 – PERMESSO DI COSTRUIRE 156Art. 6.4.1. Interventi soggetti a permesso <strong>di</strong> costruire 156Art. 6.4.2. Richiesta e documenti 156Art. 6.4.3. Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto per interventi riguardanti e<strong>di</strong>fici o impianti 159Art. 6.4.4. Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto per interventi su e<strong>di</strong>fici storici, vincolati otutelati 161Art. 6.4.5. Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto riguardanti infrastrutture o manufatti<strong>di</strong>versi dagli e<strong>di</strong>fici e dagli impianti 162Art. 6.4.6. Controllo sui progetti 162Art. 6.4.7. Rilascio o <strong>di</strong>niego 163Art. 6.4.8. Contenuti del permesso <strong>di</strong> costruire 164Art. 6.4.9. Contributo per il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire 165Art. 6.4.10. Permesso <strong>di</strong> costruire in deroga 165Art. 6.4.11. Decadenza del permesso <strong>di</strong> costruire 165Art. 6.4.12. Pubblicità del permesso <strong>di</strong> costruire 166Art. 6.4.13. Annullamento del permesso <strong>di</strong> costruire 166Art. 6.4.14. Proroga dei termini 166CAPO 6.5 – DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITÀ 166Art. 6.5.1. Interventi soggetti a denuncia <strong>di</strong> inizio attività (DIA) 166Art. 6.5.2. Documenti e procedura 168Art. 6.5.3. Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto riguardanti “Significativi movimenti <strong>di</strong>terra” (MT) 170Art. 6.5.4. Durata dei termini, proroga e decadenza 170CAPO 6.6 – ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA 170Art. 6.6.1. Interventi non soggetti a titoli abilitativi (attività e<strong>di</strong>lizia libera) 170CAPO 6.7 – ESECUZIONE DELLE OPERE 172Art. 6.7.1. Comunicazione <strong>di</strong> inizio lavori 172Art. 6.7.2. Vigilanza durante l'esecuzione delle opere 172Art. 6.7.3. Conduzione del cantiere e occupazione temporanea <strong>di</strong> suolo pubblico 173Art. 6.7.4. Varianti a titoli abilitativi vigenti 174Art. 6.7.5. Variazioni minori in corso d'opera 174CAPO 6.8 – CONCLUSIONE DELLE OPERE 175Art. 6.8.1. Scheda tecnica descrittiva 175Art. 6.8.2. Comunicazione <strong>di</strong> fine lavori e domanda <strong>di</strong> Certificato <strong>di</strong> conformitàe<strong>di</strong>lizia 176Art. 6.8.3. Verifica <strong>di</strong> conformità dell'opera eseguita 177Art. 6.8.4. Rilascio del certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia 1786 VARIANTE n. 1 – 12/07/2011


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 6.8.5. Attestazione della conformità e<strong>di</strong>lizia ed agibilità sulla base della <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> conformità 178Art. 6.8.6. Tolleranze costruttive 179Art. 6.8.7. Elenco dei tecnici verificatori 179Art. 6.8.8. Numeri civici 179CAPO 6.9 – DISPOSIZIONI VARIE RELATIVE AI PROCEDIMENTI EDILIZI 179Art. 6.9.1. Soggetti aventi titolo a richiedere il permesso <strong>di</strong> costruire o a presentarela DIA e documenti attestanti il titolo 179Art. 6.9.2. Cambio <strong>di</strong> intestazione (ovvero ‘voltura’) 181Art. 6.9.3. Costruzioni legittimate a tempo determinato 181Art. 6.9.4. Conformità dello stato <strong>di</strong> fatto allo stato autorizzato 181Art. 6.9.5. Richiesta in sanatoria 182Art. 6.9.6. Prescrizione <strong>di</strong> abusi e<strong>di</strong>lizi minori 182Art. 6.9.7. Manutenzione e sicurezza delle costruzioni 183Art. 6.9.8. Dichiarazione <strong>di</strong> inagibilità 183Art. 6.9.9. Utilizzazione abusiva 184Art. 6.9.10. Opere pubbliche <strong>di</strong> competenza comunale 184Art. 6.9.11. Progetti e programmi per settori specifici 184Art. 6.9.12. Documentazione Previsionale del Clima Acustico (DPCA) allegata alledomande <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire e nel caso delle DIA. 185Art. 6.9.13. Documentazione <strong>di</strong> Previsione <strong>di</strong> Impatto Acustico (DPIA) 185Art. 6.9.14. Requisiti e documentazione in materia <strong>di</strong> riduzione dell’inquinamentoluminoso e risparmio energetico negli impianti <strong>di</strong> illuminazione esterna. 186Art. 6.9.15. Autorizzazione paesaggistica 187Art. 6.9.16. Dismissione <strong>di</strong> impianti industriali e riutilizzo delle relative aree 189CAPO 6.10 – CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE (ONERI DI URBANIZZAZIONE ECOSTO DI COSTRUZIONE) 189Art. 6.10.1. Norme generali 189Art. 6.10.2. Onere <strong>di</strong> urbanizzazione (U1, U2) 189Art. 6.10.3. Parametrazione degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione 190Art. 6.10.4. Scomposizione dell’onere <strong>di</strong> urbanizzazione 190Art. 6.10.5. Superficie <strong>di</strong> applicazione dell’onere <strong>di</strong> urbanizzazione 191Art. 6.10.6. Esonero del contributo sugli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione 192Art. 6.10.7. Riduzione del contributo sugli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione 193Art. 6.10.8. Realizzazione delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione e contributo afferente glioneri <strong>di</strong> urbanizzazione. 193Art. 6.10.9. Contributo sul costo <strong>di</strong> costruzione (CCOS) 194Art. 6.10.10. Contributo per opere o impianti non destinati alla residenza 194Art. 6.10.11. Esonero del contributo sul costo <strong>di</strong> costruzione 194Art. 6.10.12. Versamento del contributo <strong>di</strong> costruzione 195Art. 6.10.13. Garanzie e sanzioni per ritardato o mancato pagamento delle rate 196Art. 6.10.14. Restituzione del contributo <strong>di</strong> costruzione 196CAPO 6.11 – SANZIONI E DIPOSIZIONI FINALI 196VARIANTE 1 – 12/07/2011 7


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 6.11.1. Sanzioni 196Art. 6.11.2. Modelli <strong>di</strong> riferimento e fac-simili 196Titolo VII – Requisiti tecnici delle opere e<strong>di</strong>lizie 198CAPO 7.1. REQUISITI COGENTI e volontari 198Art. 7.1 Organismo e<strong>di</strong>lizio e relazioni funzionali 198Art. 7.2 Requisiti e famiglie <strong>di</strong> requisiti 198Art. 7.3 Contenuti dei requisiti cogenti 199Art. 7.4. Requisiti volontari 202Art. 7.5 Limiti <strong>di</strong> applicazione dei requisiti 203Art. 7.6 Applicazione dei requisiti nelle nuove costruzioni e negli interventi <strong>di</strong>recupero 204Art. 7.7. Requisiti definiti da norme <strong>di</strong> settore 204Allegato B ATTIVITÀ PRODUTTIVE O ALTRE ATTIVITÀ CARATTERIZZATE DASIGNIFICATIVE INTERAZIONI CON L’AMBIENTE 206Classificazione delle "attività produttive e delle altre attività caratterizzate dasignificative interazioni con l'ambiente". 206ELENCO ATTIVITÀ SOGGETTE A PARERE IGIENICO-SANITARIO 207Allegato ELENCO INTERVENTI UNITARI CONVENZIONATI 2118 VARIANTE n. 1 – 12/07/2011


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEPRESENTAZIONEIl Regolamento Urbanistico ed E<strong>di</strong>lizio è il secondo strumento urbanistico generale introdotto dallaLegge 20/2000 e ss.mm.ii., che unifica alcuni strumenti della precedente legislazione (Norme tecnichedel PRG; Regolamento e<strong>di</strong>lizio; Norme e<strong>di</strong>lizie del Regolamento <strong>di</strong> Igiene). In conformità alle previsionidel PSC, il <strong>RUE</strong> <strong>di</strong>sciplina tutti gli interventi non soggetti a POC, quin<strong>di</strong> da attuare attraverso intervento<strong>di</strong>retto, vale a <strong>di</strong>re:⎯⎯⎯le trasformazioni negli ambiti consolidati e nel territorio rurale;gli interventi <strong>di</strong>ffusi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente sia nel centro storico sia negli ambiti da riqualificare;gli interventi negli ambiti specializzati per attività produttive, già inse<strong>di</strong>ati e da completare.Il <strong>RUE</strong> contiene inoltre:⎯⎯⎯la definizione dei parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici e le metodologie per il loro calcolo;la <strong>di</strong>sciplina degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione e del costo <strong>di</strong> costruzione;le modalità <strong>di</strong> calcolo delle monetizzazioni e delle dotazioni territoriali.Il <strong>RUE</strong> è valido a tempo indeterminato ed è approvato <strong>di</strong>rettamente dal <strong>Comune</strong>, previa decisionesulle osservazioni presentate a seguito della pubblicazione del testo adottato.Il <strong>RUE</strong> è lo strumento che <strong>di</strong> gran lunga interfaccerà più soggetti e più momenti applicativi; esso sipresta all’applicazione (anche sperimentale) <strong>di</strong> nuovi settori applicativi dell’urbanistica, in passato trascuratida una certa prassi della regolamentazione e<strong>di</strong>lizia: la qualità architettonica, la definizione <strong>di</strong>regole inse<strong>di</strong>ative, la sostenibilità ambientale (riequilibrio ecologico, consumi energetici, materiali impiegati,impermeabilizzazione, clima acustico, verde urbano, reti tecnologiche…).E’ inoltre fondamentale il rapporto del <strong>RUE</strong> con gli altri strumenti (coor<strong>di</strong>namento degli interventi previstinei piani <strong>di</strong> settore) e con l’azione dell’amministrazione in sede <strong>di</strong> POC (in particolare con il programmadelle opere pubbliche).Il livello <strong>di</strong> decisione solo comunale rende possibile prevedere gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasformazione coerenti con lastabilità delle politiche del PSC. Una conseguenza logica è che le varianti <strong>di</strong> progressivo adeguamentodel <strong>RUE</strong> alle esigenze <strong>di</strong> gestione del territorio (mo<strong>di</strong>fiche legislative, innovazioni tecniche, evoluzionedelle esigenze), in coerenza con il PSC, risulteranno più agevoli e spe<strong>di</strong>te.Gli obiettiviIl Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>sciplina la maggior parte degli interventi <strong>di</strong> trasformazione delterritorio: è quin<strong>di</strong> fondamentale che il suo impianto normativo sia tale da costituire uno strumentoefficace delle politiche <strong>di</strong> governo del territorio.I principi su cui il regolamento è stato impostato sono:⎯qualificazione dell’attività e<strong>di</strong>lizia nella <strong>di</strong>rezione della sostenibilità: riduzione dei consumi energetici(promozione della certificazione), recupero delle risorse idriche, miglioramento delle con<strong>di</strong>zio-1


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>ni <strong>di</strong> sicurezza delle persone e <strong>di</strong> protezione delle risorse naturali, qualificazione ambientale deglispazi esterni, pubblici e privati;⎯⎯⎯⎯qualificazione architettonica degli interventi, in particolare nelle situazioni in cui è richiesta sensibilitàper le relazioni paesaggistiche e in generale per gli aspetti percettivi dell’ambiente costruitotutela del patrimonio e<strong>di</strong>lizio storico: promozione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> recupero e riuso rispettosi deicaratteri architettonici, tipologici e ambientali del patrimonio <strong>di</strong> interesse storico-testimonialetutela e qualificazione del territorio rurale, attraverso una <strong>di</strong>sciplina specifica che promuova losviluppo delle attività agricole delle aziende residue e delle attività integrative compatibili con unarigorosa tutela e conservazione del territorio e qualificazione del paesaggio<strong>di</strong>sciplina degli interventi <strong>di</strong>ffusi negli ambiti urbani consolidati, finalizzata a garantire il progressivoadeguamento dell’ambiente urbano a livelli qualitativi oggi attesi (reti tecnologiche, attrezzaturepubbliche, parcheggi, rete commerciale, arredo urbano, percorsi pedonali e ciclabili, ecc.),nonché il progressivo adeguamento del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, dal punto <strong>di</strong> vista impiantistico, sismicoe dell’efficienza energetica.Urbanistica e Architettura sostenibiliIl <strong>RUE</strong> svolge un ruolo car<strong>di</strong>ne nella definizione del progetto urbano-territoriale del comune <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong>,ispirato nel suo complesso a modalità ecologicamente compatibili, culturalmente e socialmente sostenibili:quin<strong>di</strong> un’attenzione all’ambiente non come componente del piano, ma come struttura su cuidevono convergere in forma coor<strong>di</strong>nata tutti i soggetti, gli obiettivi e le azioni del piano: soprattuttoquelle <strong>di</strong>ffuse, connesse alla grande maggioranza degli interventi sul territorio.Emergono in proposito alcune politiche urbanistiche alle quali il <strong>RUE</strong> conferisce un apporto tecnicodecisivo:⎯⎯⎯Il recupero e<strong>di</strong>lizio e la riqualificazione urbana come prioritàLa valorizzazione dei fattori <strong>di</strong> identità (la struttura storica degli inse<strong>di</strong>amenti, i luoghi i percorsi e ipaesaggi, la qualità del territorio rurale; ma anche la forte identità contemporanea, i caratteri deiluoghi)La qualità della vita e dei servizi: il concorso <strong>di</strong> tutti gli interventi alle dotazioni territoriali,dell’e<strong>di</strong>lizia residenziale sociale e <strong>di</strong> altri servizi, e l’applicazione <strong>di</strong>ffusa del criterio della perequazioneurbanisticaQuello dell’architettura sostenibile (comprendendo in tale ampia definizione il risparmio nell’uso dellerisorse, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, il rinnovamento tipologico connesso ai nuovi bisogni…) è quin<strong>di</strong> unanello <strong>di</strong> una catena <strong>di</strong> sostenibilità del progetto urbano e territoriale. Significa corretto uso del territorio,qualità delle relazioni paesaggistiche e ambientali, privilegio alla riqualificazione, promozione delrisparmio energetico, realizzazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> cogenerazione e reti <strong>di</strong> teleriscaldamento, qualità esicurezza del pro-cesso <strong>di</strong> costruzione degli e<strong>di</strong>fici, rispetto del rapporto con i luoghi e con le tra<strong>di</strong>zionico-struttive ed i materiali locali.Chiarezza delle norme e della loro applicazioneIl <strong>RUE</strong> <strong>di</strong>sciplina le trasformazioni urbane previste nei nuovi strumenti urbanistici ed attuativi, renden-2


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEdo espliciti gli obiettivi generali e <strong>di</strong> dettaglio.Il <strong>RUE</strong> deve possedere alcuni requisiti fondamentali:⎯⎯⎯⎯essere caratterizzato da facilità <strong>di</strong> comprensione ed utilizzo dello strumento, attraverso un apparato<strong>di</strong> definizioni esauriente che <strong>di</strong>a certezza dei <strong>di</strong>ritti e dei doveri <strong>di</strong> ciascuno dei soggetti coinvoltinel ciclo e<strong>di</strong>lizio e limiti allo stretto necessario il campo delle norme che implicano valutazioniinterpretative;costituire documento unico che contenga le regole per le trasformazioni alle scale ur-banistica ee<strong>di</strong>lizia e, allo stesso tempo, strumento <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> riferimento anche per le attività nonnecessariamente subor<strong>di</strong>nate all’ottenimento <strong>di</strong> titoli urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi che incidono sulla qualitàe sugli usi dello spazio pubblico e privato;contenere i riferimenti fondamentali che orientino e integrino i <strong>di</strong>versi regolamenti comunali chemantengono le rispettive specificità e competenze settoriali: regolamenti sulle concessioni perl’uso <strong>di</strong> suolo pubblico, sulle affissioni, sui lavori pubblici, sul verde, ecc;definire le procedure del processo e<strong>di</strong>lizio in modo da garantire tempi certi e chiarezza <strong>di</strong> competenzee <strong>di</strong> responsabilità del responsabile del proce<strong>di</strong>mento e della Commissione per la Qualitàarchitettonica e il paesaggio.I contenuti del <strong>RUE</strong>I principali contenuti del <strong>RUE</strong> sono (cfr. art. 29 L.R. 20/2000 e ss.mm.ii.):⎯⎯⎯⎯Aspetti generali⎯ Disciplina generale delle tipologie e modalità attuative degli interventi <strong>di</strong> trasformazione⎯ Disciplina generale delle destinazioni d’uso⎯ Norme sulle attività <strong>di</strong> costruzione, <strong>di</strong> trasformazione fisica e funzionale e <strong>di</strong> conservazionedelle opere e<strong>di</strong>lizie; norme per la qualità e<strong>di</strong>lizia⎯ Disciplina degli elementi architettonici e urbanistici, degli spazi ver<strong>di</strong> e degli altri elementiche caratterizzano l’ambiente urbano.Aspetti connessi alle previsioni del PSC⎯ Modalità <strong>di</strong> trasformazione negli ambiti urbani consolidati e nel territorio rurale⎯ Disciplina degli interventi <strong>di</strong>ffusi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente (centri storici e ambiti dariqualificare)⎯ Interventi negli ambiti specializzati per attività produttive.Aspetti attuativi relativi sia al PSC che al POC⎯ Definizione dei parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici e metodologie per il calcolo;⎯ Aspetti energetici delle costruzioni – Applicazione delle norme in materia <strong>di</strong> riduzionedell’inquinamento luminoso e <strong>di</strong> risparmio energetico (L.R. n. 19/2003);⎯ Promozione della bioarchitettura e norme sulla salubrità e sicurezza degli interventi e<strong>di</strong>liziCompetenze, procedure e adempimenti⎯ Organi e proce<strong>di</strong>menti; Permesso <strong>di</strong> costruire e Denuncia <strong>di</strong> inizio attività; Esecuzione delleopere, variazioni in corso d’opera; Conclusione delle opere; Verifica della conformità e<strong>di</strong>liziae agibilità3


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯Disciplina degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione e del contributo sul costo <strong>di</strong> costruzioneRealizzazione delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione - Modalità <strong>di</strong> calcolo delle monetizzazioni delledotazioni territoriali.I contenuti più significativi si possono sintetizzare nei punti seguenti:⎯⎯⎯⎯⎯Definizioni: nuove definizioni dei parametri e<strong>di</strong>lizi e delle modalità <strong>di</strong> misura, rese coerenti con le<strong>di</strong>sposizioni normative regionali e nazionali, finalizzate a rendere più omogenee le <strong>di</strong>verse attivitàistruttorie, ad eliminare <strong>di</strong>storsioni nell’applicazione delle norme urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie, a renderepiù efficace l’attività <strong>di</strong> controllo e<strong>di</strong>lizio (ad es.: alloggi non abitabili non denunciati, ricavati neisottotetti e in altri locali formalmente accessori; forzature tipologiche; alloggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>-mensioni e-stremamente ridotte; ecc.)Definizione delle categorie <strong>di</strong> intervento conformi alla L.R. 31/2002; introduzione della categoriadella ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con vincolo <strong>di</strong> conservazione dei caratteri tipologici e architettonici,che consente <strong>di</strong> graduare le modalità <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> recupero.Sistema inse<strong>di</strong>ativo storico: Revisione ed eventuale nuova classificazione <strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> originestorica interni ed esterni ai nuclei storici.Territorio urbanizzato: negli ambiti urbani consolidati viene consentita una grande varietà <strong>di</strong> usi,sulla base <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni e <strong>di</strong> criteri generali <strong>di</strong> intervento definiti dal PSC e dal <strong>RUE</strong>. Il <strong>RUE</strong> <strong>di</strong>sciplinaanche gli interventi consentiti negli ambiti da riqualificare in assenza <strong>di</strong> POC, e vi consentetutti gli interventi sul patrimonio esistente che non compromettano le future trasformazioni. Gli usisono assegnati con criteri <strong>di</strong> compatibilità, tentando <strong>di</strong> favorire, negli ambiti consolidati più interniall’urbanizzato, una va-rietà <strong>di</strong> funzioni commerciali, terziarie, artigianali e <strong>di</strong> servizio tali da migliorarela qualità inse<strong>di</strong>ativa degli ambiti e dei loro contesti urbani. Anche negli ambiti urbanizzatiproduttivi la normativa consente una pluralità <strong>di</strong> usi non solo produttivi ma anche ter-ziari e per altrefunzioni urbane non compatibili con la residenza.Territorio rurale: il <strong>RUE</strong> classifica tutti gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-testimonialenel territorio rurale; <strong>di</strong> questi e degli altri e<strong>di</strong>fici non classificati in<strong>di</strong>ca gli usi ammessie i limiti <strong>di</strong> trasformazione a fini abitativi e per un ampio ventaglio <strong>di</strong> altre funzioni compatibili,sulla base dei criteri definiti dalla legge 20/2000 e ss.mm.ii. (compatibilità tipologica e ambientale).Il <strong>RUE</strong> <strong>di</strong>sciplina le modalità <strong>di</strong> intervento per la realizzazione <strong>di</strong> fabbricati connessi all’attività agricola,e le altre opere <strong>di</strong> trasformazione, <strong>di</strong>fferenziate in base alla sud<strong>di</strong>-visione in sub-ambiti effettuata dalPSC (ambiti ad alta vocazione produttiva agricola, ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico, ambiti agricoliperiurbani).⎯Dotazioni territoriali ed ecologiche: Il <strong>RUE</strong> definisce le dotazioni (standard) <strong>di</strong> verde pubblico e <strong>di</strong>parcheggio, e le dotazioni <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali (in misura adeguata alle esigenze delle attivitàinse<strong>di</strong>ate e del territorio da riqualificare). Vengono inoltre <strong>di</strong>sciplinati i casi <strong>di</strong> monetizzazione.In base alle prescrizioni della legge 20/2000 e ss.mm.ii. vengono <strong>di</strong>sciplinati gli usi ammessi nelle areeda riservare a dotazioni ecologiche (permeabilità dei suoli, piantumazione <strong>di</strong> alberature, risanamento<strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> degrado).4


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMESono inoltre <strong>di</strong>sciplinate le infrastrutture per la mobilità, (norme su tipologie stradali, fasce <strong>di</strong> rispetto,piste ciclabili) nonché gli impianti e reti tecnologiche.⎯⎯Norme per la qualità urbana: si tratta <strong>di</strong> norme morfologiche e in<strong>di</strong>rizzi per il decoro e la sicurezzadelle costruzioni e il loro corretto inserimento nel contesto (facciate, coperture, <strong>di</strong>stanze, recinzioni,uso degli spazi liberi, elementi <strong>di</strong> arredo urbano). Disposizioni specifiche riguardano i contestistorici e il territorio rurale, considerato anch’esso complessivamente come un contesto storicizzatoin cui occorre che i nuovi manufatti si adeguino senza conflitto con i connotati morfologici tra<strong>di</strong>zionalise<strong>di</strong>mentati.Requisiti prestazionali degli e<strong>di</strong>fici. Ai sensi della L.R. 31/2002 il <strong>RUE</strong> in primo luogo assume e fapropri i requisiti cogenti come definiti nel Regolamento E<strong>di</strong>lizio tipo della Regione Emilia-Romagna.Rispetto a questi ultimi il <strong>RUE</strong> provvede:⎯ad aggiornare i requisiti cogenti in materia <strong>di</strong> efficienza energetica, sulla base delle più recenti<strong>di</strong>sposizioni nazionali e dell’”Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento sui requisiti <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento energeticoe sulle procedure <strong>di</strong> certificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici”;5


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>6


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEABBREVIAZIONIParametri urbanisticiSTSFUTUF= Superficie Territoriale= Superficie Fon<strong>di</strong>aria= In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Utilizzazione Territoriale= In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Utilizzazione Fon<strong>di</strong>ariaS.min = Superficie Minima <strong>di</strong> interventoPP3U= Parcheggi pubbliciP1 = Parcheggi pubblici <strong>di</strong> urbanizzazione primariaP2 = Parcheggi pubblici <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria= Parcheggi privati pertinenziali= Aree per attrezzature e spazi collettivi (aree per urbanizzazioni secondarie)Parametri E<strong>di</strong>liziUEUISuSaSCSQQSPSVhHFHNP= Unità E<strong>di</strong>lizia= Unità Immobiliare= Superficie utile= superficie accessoria= Superficie Complessiva, e<strong>di</strong>ficata o e<strong>di</strong>ficabile= Superficie coperta= Rapporto <strong>di</strong> copertura= Superficie Permeabile= Superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta= Altezza utile netta me<strong>di</strong>a= Altezza del fronte <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio= Altezza <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio= Numero <strong>di</strong> piani convenzionaleTipi <strong>di</strong> interventoTipi <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> applicazione generaleMOMS= Manutenzione Or<strong>di</strong>naria= Manutenzione Straor<strong>di</strong>nariaRRC = Risanamento conservativo7


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>RED= Ristrutturazione E<strong>di</strong>lizia= DemolizioneTipi <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> recupero riferiti esclusivamente ad unità e<strong>di</strong>lizie tutelateRS= Restauro scientificoREC = Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia conservativaRT= Ripristino tipologicoRAL = Risanamento delle aree libereTipi <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> nuova costruzioneNCAMDR= Nuova costruzione= Ampliamento= Ricostruzione (previa demolizione)Tipi <strong>di</strong> intervento non e<strong>di</strong>liziMTAR= Significativi movimenti <strong>di</strong> terra= Interventi relativi ad elementi <strong>di</strong> arredo o <strong>di</strong> servizioTipi <strong>di</strong> intervento relativi a cambiamenti dello stato d'usoCD= Cambio <strong>di</strong> destinazione d'usoVarieC.Q. = Commissione per la qualità architettonica e il paesaggioPSAI/Reno = Piano Stralcio <strong>di</strong> assetto Idrogeologico del bacino del RenoPTCP = Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento ProvincialePOC = Piano Operativo comunalePSC = Piano Strutturale ComunalePUA = Piano Urbanistico AttuativoPRA = Piano <strong>di</strong> Riqualificazione e Ammodernamento Aziendale<strong>RUE</strong> = Regolamento urbanistico-e<strong>di</strong>lizioSUE = Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>liziaSUAP = Sportello Unico per le Attività Produttive8


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEELENCO DEGLI USIPer una descrizione completa degli usi si veda l’art. 5.1 del fascicolo “Definizioni”.A) FUNZIONE RESIDENZIALEa1. Residenzaa2 Residenza collettiva (non turistica)a3. Residenza <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore agricolo professionaleB) FUNZIONI DI SERVIZIO E TERZIARIE:Funzioni <strong>di</strong> servizio complementari alla residenzab1 Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinatob2 Pubblici esercizib3 Stu<strong>di</strong> professionali e piccoli uffici in genere, attività terziarie e <strong>di</strong> servizio a basso concorso<strong>di</strong> pubblico,b4 Attività culturali; attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbosul contesto urbano.b5 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni <strong>di</strong> produzione, alle imprese, nonché agliautomezzi limitatamente a cicli e motocicli.b6 Artigianato dei servizi agli automezzi (esclusi quelli già ricompresi in b5).b7 Artigianato produttivo manifatturiero <strong>di</strong> tipo laboratoriale compatibile con l’ambiente urbanob8. Attività <strong>di</strong> parcheggiob9. Commercio ambulante al dettaglio su aree pubbliche e in mercatiServizi e attrezzature <strong>di</strong> interesse collettivob10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile; servizi scolastici dell'obbligo e servizi prescolasticib10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religiosob10.3 Parcheggi pubblici in sede propriab10.4. Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivoFunzioni commerciali e terziarie a forte concorso <strong>di</strong> pubblicob11.1 Me<strong>di</strong>o-piccole strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tab11.2 Me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tab11.3. Gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tab12 Attività terziarie specializzate ad elevato carico urbanistico.b13 Attività espositive, fieristiche, congressuali.b14.1. Attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo con limitati effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sul contesto urbano;b14.2. Attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo ad elevato impattob15 Attività sanitarie, sociali ed assistenzialib16 Attività <strong>di</strong> istruzione superiore, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> ricercaC) FUNZIONI PRODUTTIVE E ASSIMILABILIc1. Attività manifatturiere industriali o artigianalic2 Attività industriali <strong>di</strong> conservazione con<strong>di</strong>zionata, lavorazione, trasformazione e commercializzazione<strong>di</strong> prodotti agricoli e zootecnicic3. Attività commerciali all'ingrosso, mostre, magazzini, depositi9


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>c4 Attività <strong>di</strong> allevamento <strong>di</strong> animali <strong>di</strong> tipo industrialec5. Attività estrattivec6 Impianti <strong>di</strong> produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energiaD) FUNZIONI AGRICOLE E CONNESSE ALL’AGRICOLTURA,d1 Depositi <strong>di</strong> materiali e prodotti agricoli, silos, rimesse per macchine ed attrezzi agricoli dell'azienda,fienilid2 Attività zootecniche aziendalid3 Attività aziendali o interaziendali <strong>di</strong> conservazione con<strong>di</strong>zionata, trasformazione e alienazione <strong>di</strong>prodotti agricoli e zootecnicid4 Coltivazione in serre fissed5 Allevamenti <strong>di</strong> animali d’affezione e attività <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> animali e cliniche veterinarie.d6 Impianti aziendali, o interaziendali in forma associata, <strong>di</strong> produzione energetica (elettrica o termica)da biomasse <strong>di</strong> origine agricolad7 Attività agrituristiched8 Attività <strong>di</strong> coltivazione agricola, orticola, floricola, e relativi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio e attrezzature, attività<strong>di</strong> manutenzione del verde pubblico e privatod9 Attività <strong>di</strong> fornitura, rimessaggio e manutenzione <strong>di</strong> macchine agricole e macchine movimentoterra, attività <strong>di</strong> contoterzisti.d10 Impianti aziendale o interaziendali per lo stoccaggio <strong>di</strong> liquami da utilizzare come fertilizzantiorganiciE) FUNZIONI ALBERGHIERE E COMUNQUE PER IL SOGGIORNO TEMPORANEOe1. Attività ricettive alberghiere,e2. Attività ricettive extra-alberghiere (colonie, case per ferie, ostelli per la gioventù, alberghi residenzialie residenze turistico-alberghiere),e3. Campeggi e villaggi turistici,F) FUNZIONI URBANE E INFRASTRUTTURE PER L’URBANIZZAZIONE DEL TERRITORIOf1. Mobilitàf2. Distribuzione carburanti per uso autotrazionef3. Reti tecnologiche e relativi impianti.f4. Impianti per l'ambientef5. Impianti <strong>di</strong> trasmissione (via etere)f6. Servizi tecnici della Pubblica Amministrazione, servizi per la sicurezza, l’or<strong>di</strong>ne pubblico, la protezionecivile.f7. Attrezzature cimiteriali.f8. Mercati ambulanti, fiere e feste temporanee, spettacoli viaggianti.f9. Soggiorno temporaneo con abitazioni mobili (aree attrezzate per noma<strong>di</strong>)f10. Attrezzature per la Difesa Nazionalef11. Opere per la tutela idrogeologica;.10


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMETITOLO 1 - DISPOSIZIONI GENERALI E DEFINIZIONICAPO 1.1Art. 1.1.1.DISPOSIZIONI GENERALIOggetto del Regolamento Urbanistico-E<strong>di</strong>lizio1. Il Regolamento Urbanistico-E<strong>di</strong>lizio è redatto ai sensi della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii. ed ha peroggetto <strong>di</strong> competenza la regolamentazione <strong>di</strong> tutti gli aspetti degli interventi <strong>di</strong> trasformazionefisica e funzionale degli immobili, nonché le loro modalità attuative e procedure.2. In particolare il Regolamento Urbanistico-E<strong>di</strong>lizio definisce, nel rispetto delle in<strong>di</strong>cazioni generalie specifiche del PSC:⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯i parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici e le modalità della loro misura;i tipi d’uso ritenuti significativi ai fini del governo delle trasformazioni funzionali degli immobili;le con<strong>di</strong>zioni e i vincoli inerenti le trasformazioni degli immobili, ai fini della qualità degli esitidelle trasformazioni stesse, e ai fini della tutela delle risorse ambientali, paesaggistiche estorico-culturali del territorio, richiamando a questo proposito anche le norme derivanti dastrumenti legislativi e <strong>di</strong> pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata;le regole e le caratteristiche riguardanti le dotazioni del territorio e le infrastrutture <strong>di</strong> interessegenerale e le dotazioni ambientali e il concorso dei soggetti attuatori degli interventialle dotazioni stesse;le regole urbanistiche che <strong>di</strong>sciplinano gli interventi e<strong>di</strong>lizi or<strong>di</strong>nari conformi al Piano StrutturaleComunale (PSC) e non <strong>di</strong>sciplinati dal Piano Operativo Comunale (POC);le regole riguardanti le competenze, le procedure e gli adempimenti del processo e<strong>di</strong>lizio;i requisiti tecnici delle costruzioni e<strong>di</strong>lizie, ivi compresi i requisiti igienici <strong>di</strong> particolare interessee<strong>di</strong>lizio.3. Chiunque abbia titolo ad effettuare interventi <strong>di</strong> trasformazione fisica o funzionale <strong>di</strong> immobilideve attenersi alle prescrizioni del presente Regolamento, <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cato in via breve con<strong>RUE</strong>.Art. 1.1.2.Abrogazione, sostituzione e mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> precedenti <strong>di</strong>sposizioni1. A decorrere dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore del presente <strong>RUE</strong>, come previsto dall’art. 33 comma3 L.R. 20/2000 e ss.mm.ii., sono abrogate tutte le <strong>di</strong>sposizioni regolamentari emanate dal <strong>Comune</strong>che contrastino o risultino incompatibili con le norme in esso contenute.2. In particolare, il presente <strong>RUE</strong>, a partire dalla data <strong>di</strong> approvazione, sostituisce integralmente ilprecedente Regolamento E<strong>di</strong>lizio, nonché le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> natura e<strong>di</strong>lizia in contrasto con ilpresenta <strong>RUE</strong> contenute nel Regolamento <strong>di</strong> igiene e sanità.Art. 1.1.3.Elaborati costitutivi e sud<strong>di</strong>visione della materia1. Il <strong>RUE</strong> è composto11


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>a) dal fascicolo <strong>RUE</strong> – Definizionib) dal presente fascicolo: <strong>RUE</strong> - Norme – comprendente i seguenti Titoli.⎯ Titolo I. Disposizioni generali e definizioni;⎯ Titolo II. Norme <strong>di</strong> tutela dell’ambiente e dell’identità storico-culturale del territorio;⎯ Titolo III. Dotazioni territoriali e infrastrutture⎯ Titolo IV. Regolamentazione urbanistica degli interventi non <strong>di</strong>sciplinati dal POC⎯ Titolo V. Norme sulla qualità urbana⎯ Titolo VI. Competenze, procedure e adempimenti⎯ Titolo VII - Requisiti tecnici delle opere e<strong>di</strong>liziec) dal fascicolo: <strong>RUE</strong> – Requisiti tecnici degli e<strong>di</strong>fici - comprendente:⎯ ALLEGATO A1 – Requisiti cogenti: proposizione esigenziale⎯ ALLEGATO A2 – Requisiti cogenti: meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica⎯ ALLEGATO A3 – Disposizioni riguardo il ren<strong>di</strong>mento energetico e le procedure <strong>di</strong> certificazioneenergetica degli e<strong>di</strong>fici⎯ ALLEGATO A4 – Requisiti volontarid) dagli allegati:⎯ B – Attività produttive o altre attività caratterizzate da significative interazioni conl’ambiente: Elenco attività soggette a parere AUSLe) Dalla cartografia del <strong>RUE</strong>:⎯ Tavola n. 1a, 1b, 1c, 1d, 1e, 1f, 1g, 1h in scala 1:5.000 e n. 1i, 1l, 1m, 1n, 1o, 1p, 1q,1r, 1s in scala 1.2000, Ambiti urbani, Territorio Rurale e Dotazioni Territoriali⎯ Tavola n. 2 in scala 1:1.000 Disciplina dei Centri Storici,2. Senza che ciò comporti la procedura <strong>di</strong> variante al <strong>RUE</strong>, l’Allegato A4 può essere mo<strong>di</strong>ficatocon Determina <strong>di</strong>rigenziale; gli allegati A1, A2, A3, B sono aggiornati con Determina <strong>di</strong>rigenzialein caso <strong>di</strong> sopravvenuta entrata in vigore <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni nazionali o regionali alle quali sia necessarioadeguare il <strong>RUE</strong>.Art. 1.1.4.Vali<strong>di</strong>tà ed efficacia1. Il <strong>RUE</strong> deve intendersi in ogni caso conforme alle prescrizioni, <strong>di</strong>rettive e in<strong>di</strong>rizzi dettati dalPiano Strutturale Comunale. In caso <strong>di</strong> non conformità fra <strong>di</strong>sposizioni del <strong>RUE</strong>, scritte o grafiche,con <strong>di</strong>sposizioni del PSC queste ultime devono intendersi comunque prevalenti.2. Dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore, il presente <strong>RUE</strong> assume piena vali<strong>di</strong>tà ed efficacia nei confronti<strong>di</strong> ogni trasformazione fisica e funzionale degli immobili nell'intero territorio comunale. Le <strong>di</strong>sposizionidel <strong>RUE</strong> si applicano anche agli interventi <strong>di</strong>sciplinati dal POC, in quanto applicabili eferma restando la prevalenza delle <strong>di</strong>sposizioni specifiche del POC stesso nei limiti della propriacompetenza.3. Dalla data <strong>di</strong> adozione si applicano le misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, ai sensi dell’art. 12 della L.R.20/2000 e ss.mm.ii.. Nel caso <strong>di</strong> permessi <strong>di</strong> costruire rilasciati in data antecedente a quelladell’adozione, non si applica la salvaguar<strong>di</strong>a.4. Tutti i permessi <strong>di</strong> costruire rilasciati e le DIA presentate anteriormente alla data <strong>di</strong> adozione del12


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME<strong>RUE</strong>, sono considerate non in contrasto con le prescrizioni <strong>di</strong> tale strumento e mantengono laloro vali<strong>di</strong>tà, purché i lavori vengano iniziati e terminati entro i termini fissati nel titolo abilitativostesso a norma <strong>di</strong> legge. Il <strong>RUE</strong> non si applica inoltre alle varianti non essenziali a tali titoli abilitativi(si veda ai seguenti artt. 6.7.4 e 6.7.5).Art. 1.1.5.Rapporti con altri piani e regolamenti comunali1. Oltre alle prescrizioni del presente <strong>RUE</strong> si applicano, in quanto applicabili, le <strong>di</strong>sposizioni deglialtri strumenti regolamentari vigenti nel <strong>Comune</strong>.2. Il rilascio <strong>di</strong> titoli abilitativi in deroga alle prescrizioni del <strong>RUE</strong> è ammesso nei casi espressamenteconsentiti dalla legge, <strong>di</strong> cui al successivo art. 6.4.10.3. Le attività estrattive sono regolate dagli appositi Piani per le Attività Estrattive previsti dalla legislazioneregionale.4. I Piani Urbanistici Attuativi – PUA – (ossia P.E.E.P., P.I.P., Piani Particolareggiati, Piani <strong>di</strong> Recuperoe assimilabili) definitivamente approvati e convenzionati, in attesa o in corso <strong>di</strong> esecuzione,o già completati ed attuati alla data <strong>di</strong> adozione del <strong>RUE</strong>, rimangono a tutti gli effetti in vigoreper il tempo e la durata prevista dalla legislazione in materia o dalla convenzione del PUAstesso.5. In caso <strong>di</strong> previsioni degli strumenti urbanistici comunali (PSC, <strong>RUE</strong>, POC) contrastanti rispettoai contenuti <strong>di</strong> detti piani urbanistici attuativi, tali previsioni sono da intendersi operanti a partiredalla scadenza del termine fissato per l'adempimento delle convenzioni <strong>di</strong> tali medesimi strumentiattuativi o <strong>di</strong> loro varianti.6. Per quanto riguarda le aree cedute al <strong>Comune</strong> per opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondariasulla base dei PUA approvati, il POC ne può prevedere, in taluni casi, un utilizzo <strong>di</strong>verso,fermo restando il carattere pubblico delle stesse ed il loro significato <strong>di</strong> servizio agli inse<strong>di</strong>amenti<strong>di</strong> pertinenza. In tali casi le previsioni del POC prevalgono su quelle dei PUA.7. Per quanto riguarda le abitazioni e gli altri immobili realizzati sulla base del Piano per l'E<strong>di</strong>liziaEconomica e Popolare rimangono comunque in vigore per i tempi e la durata prevista i vincoli,gli obblighi e le con<strong>di</strong>zioni a suo tempo fissate a carico degli Enti e dei soggetti assegnatari.Art. 1.1.6.Con<strong>di</strong>zioni necessarie per le trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie1. Gli interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia sono ammissibili se si verificano tutte leseguenti con<strong>di</strong>zioni:⎯ che l’intervento sia previsto nel POC oppure rientri nella casistica <strong>di</strong> interventi or<strong>di</strong>nari attuabilisulla base del <strong>RUE</strong>, al <strong>di</strong> fuori della programmazione del POC;⎯ che il progetto sia conforme alle destinazioni d'uso, agli in<strong>di</strong>ci urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi, alle prescrizionie ai vincoli previsti dal PSC, dal <strong>RUE</strong> e, ove previsto, dal POC;⎯ che l'area <strong>di</strong> intervento sia servita dalle infrastrutture per l’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti<strong>di</strong> cui all’art. 3.1.1. Qualora tali opere non esistano o esistano solo in parte, deve esseresancito in una convenzione o atto d'obbligo l'impegno del concessionario all'esecuzionedelle medesime contemporaneamente all'esecuzione dell'intervento e<strong>di</strong>lizio, oppure deveesistere l'impegno del <strong>Comune</strong> ad eseguirle o completarle, sulla base <strong>di</strong> un progetto già13


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>approvato e finanziato.2. Nei casi previsti dal PSC e dal POC è inoltre richiesto che risulti approvato il Piano UrbanisticoAttuativo al cui interno sia contenuto l'intervento oggetto <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire, ene sia firmata la relativa convenzione.Art. 1.1.7.Sportello Unico dell’E<strong>di</strong>lizia (SUE)1. Lo Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>lizia (SUE.) costituisce lo strumento me<strong>di</strong>ante il quale il <strong>Comune</strong>assicura l’unicità <strong>di</strong> conduzione e la semplificazione <strong>di</strong> tutte le procedure inerenti gli interventie<strong>di</strong>lizi nel territorio, nonché un’adeguata e continua informazione ai citta<strong>di</strong>ni sui contenuti deglistrumenti urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi.2. In generale il SUE è competente in materia attestazioni, <strong>di</strong> procedure, <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>-menti e attiabilitativi inerenti gli interventi <strong>di</strong> trasformazione e<strong>di</strong>lizia del territorio comunale che non siano <strong>di</strong>competenza dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP).3. Nell’ambito delle proprie competenze, il SUE cura altresì l’acquisizione <strong>di</strong> tutti i pareri e degli atti<strong>di</strong> assenso comunque denominati, anche <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> Enti esterni al <strong>Comune</strong>.4. Allo Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>lizia è attribuito inoltre l’esercizio <strong>di</strong> vigilanza e <strong>di</strong> controllosull’attività e<strong>di</strong>lizia e l’adozione dei provve<strong>di</strong>menti sanzionatori.5. Non sono sottoposte alla <strong>di</strong>sciplina dello Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>lizia le cave, le opere da realizzarsiper bonifica dei siti contaminati, le opere da realizzarsi in ottemperanza <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanze oaltri provve<strong>di</strong>menti delle autorità preposte.6. In tutti i casi in cui, nelle norme seguenti, siano attribuite specifiche competenze o responsabilità(al responsabile del SUE, al responsabile del proce<strong>di</strong>mento o al responsa-bile del Settore oad un determinato “Ufficio competente” del <strong>Comune</strong>) tali attribuzioni possono essere mo<strong>di</strong>ficatecon delibere comunali riguardanti l’organizzazione degli Uffici, senza che ciò comporti la procedura<strong>di</strong> variante al <strong>RUE</strong>.Art. 1.1.8.Organizzazione delle norme e prevalenza delle norme <strong>di</strong> tutela sulle norme <strong>di</strong> ambito1. Per ciascun ambito o sub-ambito sono espresse, al Titolo IV, le possibilità <strong>di</strong> tra-sformazionefisica e funzionale degli immobili in assenza <strong>di</strong> specifiche previsioni del POC, formulate ed articolateattraverso una appropriata combinazione: degli usi del terri-torio, della potenzialità e<strong>di</strong>ficatoria,dei parametri e<strong>di</strong>lizi, dei tipi d'intervento e degli stru-menti <strong>di</strong> attuazione, a cui si possonoaggiungere <strong>di</strong> volta in volta norme <strong>di</strong> carattere ge-stionale o specifiche prescrizioni.2. Per ciascun immobile le potenzialità <strong>di</strong> trasformazione fisica e funzionale sono definite dallenorme <strong>di</strong> ambito o sub-ambito in cui l’immobile ricade, <strong>di</strong> cui al Titolo IV del <strong>RUE</strong>, dalle eventualinorme specifiche dettate dal POC, nonché le eventuali norme <strong>di</strong> tutela che interessanol’immobile, stabilite dal PSC o dal <strong>RUE</strong> . Le limitazioni eventualmente determinate dalle norme<strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui al PSC prevalgono sempre sulle norme <strong>di</strong> ambito <strong>di</strong> cui al titolo IV del <strong>RUE</strong> e sullenorme del POC.14


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 1.1.9.Lettura delle simbologie grafiche1. Per la precisa definizione dei limiti e il computo delle superfici delle zone rappresentate nelleplanimetrie del <strong>RUE</strong> e del POC le <strong>di</strong>mensioni, se rilevate manualmente e non con procedura <strong>di</strong>gitale,vanno misurate includendo la metà dei segni grafici che <strong>di</strong>vidono le zone.2. Qualora un limite <strong>di</strong> ambito o <strong>di</strong> zona si trovi a coincidere con un limite <strong>di</strong> altra natura (comparto<strong>di</strong> attuazione, ecc.) le planimetrie del <strong>RUE</strong> e del POC possono riportare <strong>di</strong>-stintamente, l'unoaccanto all'altro, i <strong>di</strong>versi simboli: il limite effettivamente da considerare per tutte le previsioni èquello in<strong>di</strong>viduato dal segno grafico che delimita gli ambiti o zone, mentre il limite tracciato accantovale solo a ricordare che una ulteriore delimitazione coincide con la prima.3. La cartografia degli strumenti urbanistici (PSC, <strong>RUE</strong> e POC) costituisce riferimento probantelimitatamente alle grafie introdotte dagli strumenti stessi, riportate nella relativa legenda; viceversaper quanto riguarda gli e<strong>di</strong>fici, le strade e le altre in<strong>di</strong>cazioni riportate nelle basi cartografiche(catastali o aerofotogrammetriche), le cartografie degli strumenti urbanistici non costituisconocertificazione della loro esatta corrispondenza con la realtà, quanto a forma e posizioni, nédella legittima esistenza degli oggetti rappresentati.4. Qualora un limite <strong>di</strong> ambito, nella trasposizione su cartografia catastale, cada in prossimità <strong>di</strong> unconfine catastale ad una <strong>di</strong>stanza inferiore a due metri, tale limite può essere a tutti gli effetti interpretatocome coincidente con il confine catastale, salvo che si tratti <strong>di</strong> limite con un ambitopubblico o <strong>di</strong> interesse pubblico. Per gli ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione e <strong>di</strong> riqualificazione, gliesatti confini dell’ambito sono definiti in sede <strong>di</strong> POC.Art. 1.1.10. Costruzioni preesistenti in contrasto con il <strong>RUE</strong>1. Gli e<strong>di</strong>fici esistenti in contrasto con le destinazioni d'uso previste dal <strong>RUE</strong>, in mancanza <strong>di</strong> strumentiattuativi preventivi <strong>di</strong> iniziativa pubblica ad essi relativi, non sono soggetti ad alcuna proceduracoattiva, ma potranno subire trasformazioni soltanto per adeguarsi alle presenti Norme,o essere soggetti ad interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria.Art. 1.1.11 Frazionamenti successivi1. Per l’applicazione delle presenti norme si fa riferimento alla situazione esistente alla data <strong>di</strong>adozione dell’ultima Variante al P.R.G. pre-vigente, così come risulta dai documenti catastali.2. In caso <strong>di</strong> lotti parzialmente e<strong>di</strong>ficati, i frazionamenti che risultano dal più recente titolo abilitativoo, in mancanza dallo stato <strong>di</strong> fatto catastale alla data <strong>di</strong> adozione dell’ultima Variante al P.R.G.pre-vigente, costituiscono il riferimento fon<strong>di</strong>ario per l’applicazione delle presenti norme. Nei casiin cui le presenti norme stabiliscono una superficie minima <strong>di</strong> intervento, il frazionamento <strong>di</strong>tale superficie minima deve risultare dal suddetto stato <strong>di</strong> fatto catastale, sempre che tale frazionamentonon sia avvenuto in contrasto con le norme <strong>di</strong> PRG vigenti al momento della suaesecutività.3. Ai fini della costituzione <strong>di</strong> una superficie minima <strong>di</strong> intervento, i frazionamenti successivi alladata <strong>di</strong> adozione dell’ultima Variante al P.R.G., possono essere considerati vali<strong>di</strong>, soltanto acon<strong>di</strong>zione che attraverso tali frazionamenti sia mantenuta, come area <strong>di</strong> pertinenza asservitaagli e<strong>di</strong>fici esistenti, quella risultante dal rapporto tra Sue e attuale in<strong>di</strong>ce dell’ambito cui appar-15


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>tiene l’area oggetto <strong>di</strong> frazionamento.16


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMETITOLO II – NORME DI TUTELA DELL’AMBIENTE E DELL’IDENTITÀ STORICO-CULTURALE DEL TERRITORIOCAPO 2.1.SISTEMA DELLE TUTELEArt. 2.1.1Sistema delle tutele relative alle valenze ambientali e paesistiche, agli elementi <strong>di</strong>identità storico-culturale del territorio e alle fragilità e vulnerabilità del territorio1. Il PSC riporta nella Tav 2 l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree ed immobili interessati da vincoli e tutele relativialle fragilità e vulnerabilità del territorio, alle valenze ambientali e paesaggistiche, agli elementi<strong>di</strong> identità storico-culturale del territorio.2. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tutela delle aree ed immobili assoggettati a ciascuna delle tipologie <strong>di</strong> tutela ovincolo <strong>di</strong> cui al primo comma sono comprese nel Titolo 2 delle norme del PSC. Tutte le possibilità<strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio ammissibili ai sensi del <strong>RUE</strong> sono attuabili nel sovraor<strong>di</strong>nato rispettodelle suddette norme <strong>di</strong> tutela del PSC.3. Sono inoltre in<strong>di</strong>viduati nelle Tavole del <strong>RUE</strong> gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimonialee la relativa classificazione.Per questi elementi, in quanto contenuto proprio del <strong>RUE</strong>, le eventuali variazioni ed aggiornamenticostituiscono varianti al <strong>RUE</strong> e ne seguono le relative procedure. Le <strong>di</strong>sposizioni generaliper la tutela <strong>di</strong> questi immobili, le modalità <strong>di</strong> intervento in relazione alla categoria <strong>di</strong> tutela e ledestinazioni d’uso ammissibili sono dettate nel successivo Titolo IV Capo 4.1 e Capo 4.6.4. Le tavole del <strong>RUE</strong> riportano inoltre le fasce <strong>di</strong> rispetto o <strong>di</strong> attenzione relative alle infrastrutturedel territorio: fasce <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> strade, ferrovie, aree <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> cimiteri, depuratori e fasce <strong>di</strong>attenzione <strong>di</strong> elettrodotti ad alta tensione. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tutela che afferiscono a tali in<strong>di</strong>viduazionisono comprese nel Titolo III del <strong>RUE</strong>.5. Nella tav. 1 del <strong>RUE</strong> sono riportati gli specchi d’acqua esistenti alla data <strong>di</strong> approvazione delPSC, quali maceri, vasche da pesce e simili. Questi elementi, a norma dell’art. 2.20 del PSC,sono tutelati quali elementi paesaggistici, testimoniali ed ecologici e devono essere <strong>di</strong> normaconservati e sottoposti a regolare manutenzione, evitando ogni utilizzazione che determini il lorodegrado o inquinamento; la conservazione può essere limitata anche alla leggibilità della tracciapaesaggistica dello specchio d’acqua. Può essere eventualmente ammesso l’interramento e-sclusivamente per quei maceri che siano ricompresi in zone destinate ad essere urbanizzate,qualora in sede <strong>di</strong> esame del Piano urbanistico attuativo non appaia possibile la conservazione,nonché per i maceri interessati dalla previsione <strong>di</strong> nuove strade pubbliche.17


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>TITOLO III – SOSTENIBILITÀ E QUALIFICAZIONE AMBIENTALE: DOTAZIONITERRITORIALI E INFRASTRUTTURE DI INTERESSE GENERALECAPO 3.1.DOTAZIONI DEGLI INSEDIAMENTIArt. 3.1.1.Infrastrutture per l’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti - URB1. Fanno parte delle infrastrutture per l'urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti (altrimenti dette opere <strong>di</strong>urbanizzazione primaria):⎯ gli impianti e le opere <strong>di</strong> prelievo, trattamento e <strong>di</strong>stribuzione dell'acqua;⎯ la rete fognaria, gli impianti <strong>di</strong> depurazione e la rete <strong>di</strong> canalizzazione delle acque meteoriche;⎯ gli spazi e gli impianti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong>;⎯ la pubblica illuminazione, la rete e gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell'energia elettrica, <strong>di</strong> gas,calore e <strong>di</strong> altre forme <strong>di</strong> energia;⎯ gli impianti e le reti del sistema delle comunicazioni e telecomunicazioni;⎯ le strade, gli spazi e i percorsi pedonali, le piste ciclabili, le fermate e le stazioni del sistemadei trasporti collettivi ed i parcheggi pubblici al <strong>di</strong>retto servizio del-l'inse<strong>di</strong>amento (parcheggi<strong>di</strong> urbanizzazione primaria);⎯ i cimiteri⎯ il canile municipale e le altre opere <strong>di</strong> urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti.2. Nelle aree <strong>di</strong> cui sopra sono ammesse tutte le categorie <strong>di</strong> intervento per la realizzazione <strong>di</strong>opere <strong>di</strong> pubblico interesse. In sede <strong>di</strong> POC è ammesso, il cambio <strong>di</strong> destinazione – totale oparziale – verso l’uso residenziale a1 per gli e<strong>di</strong>fici non tutelati a destinazione totale o parziale aservizio dell’agricoltura e /o la nuova costruzione, se collegati a procedure negoziali per la realizzazione<strong>di</strong> infrastrutture per l’urbanizzazione,. La localizzazione e le quantità <strong>di</strong> superficiedevono essere regolate dal POC e me<strong>di</strong>ante apposito atto.Per l’e<strong>di</strong>ficio in località Creti, in<strong>di</strong>viduato nella tav. 1 del <strong>RUE</strong> con un apposito simbolo, interessatodalla realizzazione della vasca <strong>di</strong> laminazione degli ambiti ANS.A.10, ANS.A.11, ANS.A.21e ANS.A.22, in base all’Accordo <strong>di</strong> Programma per il sistema <strong>di</strong> laminazione Creti è ammessa latrasformazione della superficie del piano terreno da agricola a residenziale.2. La realizzazione degli interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia può essere permessa acon<strong>di</strong>zione che l'area <strong>di</strong> intervento sia servita dalle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria <strong>di</strong> cui sopra.In particolare gli inse<strong>di</strong>amenti nel territorio urbano devono <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> :⎯ allacciamento alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione idrica;⎯ allacciamento ad una collettore fognario pubblico <strong>di</strong> capacità adeguata al carico previsto, econnesso ad un impianto <strong>di</strong> depurazione <strong>di</strong> capacità adeguata al carico inquinante previsto;⎯ spazio destinato ai contenitori per la raccolta dei rifiuti;⎯ accessibilità ad una strada pubblica dotata <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> illuminazione;⎯ spazi <strong>di</strong> parcheggio pubblico a <strong>di</strong>retto servizio dell’inse<strong>di</strong>amento;⎯ allacciamento alle reti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica e <strong>di</strong> gas;⎯ allacciamento ad una rete <strong>di</strong> telecomunicazione.18


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEQualora tali opere non esistano o esistano solo in parte o siano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> efficienza nonadeguate, deve essere sancito in una convenzione o atto d'obbligo l'impegno dell’attuatore all'esecuzioneovvero all’adeguamento delle medesime contemporaneamente all'esecuzione dell'interventoe<strong>di</strong>lizio, oppure deve esistere l'impegno del <strong>Comune</strong> ad eseguirle o adeguarle, sullabase <strong>di</strong> un progetto già approvato e finanziato.3. Nel caso <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi nel territorio rurale, che eccedano la manutenzione straor<strong>di</strong>naria, ladotazione infrastrutturale minima <strong>di</strong> cui deve essere garantita l'esistenza o la realizzazione contestualeall’intervento è la seguente:⎯ strada <strong>di</strong> accesso (anche non asfaltata) dotata <strong>di</strong> sistema <strong>di</strong> scolo della acque meteoriche;⎯ collegamento alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell'energia elettrica;⎯ collegamento alla rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell'acqua, ovvero , in mancanza, adeguato pozzoper uso domestico <strong>di</strong> cui sia <strong>di</strong>mostrata la potabilità e la regolarità amministrativa;⎯ allacciamento alla rete fognaria pubblica, oppure sistemi alternativi <strong>di</strong> trattamento e smaltimentodei reflui approvati dall’ARPA.4. In attuazione del comma 10 dell’art. 2,7 del PSC, in ciascun intervento <strong>di</strong> nuova costruzione ocomunque <strong>di</strong> impermeabilizzazione del suolo dal quale consegua la necessità <strong>di</strong> smaltimentodelle acque meteoriche, dovrà essere corrisposto uno specifico contributo, proporzionato allasuperficie impermeabilizzata, la cui entità è definita con una specifica delibera del ConsiglioComunale.Art. 3.1.2.Aree per attrezzature e spazi collettivi – COL e AT.P1. Costituiscono attrezzature e spazi collettivi il complesso degli impianti, opere e spazi attrezzatipubblici, destinati a servizi <strong>di</strong> interesse collettivo, necessari per favorire il migliore sviluppo dellacomunità e per elevare la qualità della vita in<strong>di</strong>viduale e collettiva.2. Le attrezzature e gli spazi collettivi riguardano in particolare:a) le attrezzature collettive⎯ gli spazi per la cultura, lo spettacolo e la ricerca;⎯ le attività associative e politiche;⎯ l'assistenza e i servizi sociali e igienico sanitari;⎯ le attrezzature religiose (chiese, santuari, conventi, ecc.)⎯ i cimiteri⎯ la pubblica amministrazione, la sicurezza pubblica e la protezione civile;⎯ le piazze (solo a livello locale)b) l’istruzione⎯ gli istituti superiori;⎯ le scuole me<strong>di</strong>e inferiori;⎯ le scuole elementari;⎯ gli asili nido⎯ le scuole maternec) il verde pubblico attrezzato e le attrezzature sportive⎯ i parchi⎯ gli spazi aperti attrezzati a verde per il gioco, la ricreazione, il tempo libero e le attività spor-19


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>tive;⎯ gli altri spazi aperti <strong>di</strong> libera fruizione per usi pubblici collettivi;⎯ il verde attrezzato e i gua<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> quartiered) i parcheggi⎯ i parcheggi pubblici <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria, ossia <strong>di</strong>versi da quelli al <strong>di</strong>retto serviziodell'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> cui all’art. 3.1.1 comma 1.3. Le aree per attrezzature e spazi collettivi esistenti, in<strong>di</strong>viduate graficamente nella tavola del<strong>RUE</strong>, insieme con le aree a ciò destinate in<strong>di</strong>viduate nel POC nei piani attuativi e quelle cheverranno cedute al <strong>Comune</strong> in applicazione dell'Art 3.1.6, costituiscono la dotazione <strong>di</strong> spazipubblici e <strong>di</strong> uso pubblico <strong>di</strong> ciascun centro abitato o inse<strong>di</strong>amento, anche ai fini del rispetto delledotazioni complessive minime prescritte dal PSC. Le attrezzature ivi previste possono essererealizzate e/o gestite da soggetti <strong>di</strong>versi dall'Amministrazione comunale, attraverso appositeconvenzioni, eventualmente accompagnate da concessioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie, con le qualivenga comunque assicurata possibilità <strong>di</strong> pubblica fruizione degli spazi e delle attrezzature..4. Nel quadro delle prescrizioni generali del PSC (che in<strong>di</strong>vidua le dotazioni <strong>di</strong> livello sovracomunale– COL-S e quelle <strong>di</strong> livello comunale COL-C) la cartografia del <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre, generalmenteall’interno degli ambiti urbani consolidati, aree destinate a “Spazi e attrezzature collettive<strong>di</strong> livello locale (COL-L)”, la cui eventuale mo<strong>di</strong>fica (<strong>di</strong> classificazione o <strong>di</strong> perimetrazione),se avviene nel rispetto delle prescrizioni del PSC, non richiede mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> tale strumento.5 Gli spazi e le attrezzature collettive COL-S <strong>di</strong> carattere SOVRACOMUNALE sono:⎯ COL-S.a (ass) Ospedale⎯ COL-S.a (ass) Centro protesico dell’INAIL a Vigorso⎯ COL-S.b (is) Istituto Statale <strong>di</strong> istruzione scientifica, tecnica e professionale "GiordanoBruno"⎯ COL-S.a (csp) Centro <strong>di</strong> ricerca CNR6 Gli spazi e le attrezzature collettive COL-C <strong>di</strong> LIVELLO COMUNALE sono classificati in:⎯ COL-C.a Attrezzature collettive:⎯ COL-C.a (ass) Strutture sanitarie e assistenziali⎯ COL-C.a (ch) Se<strong>di</strong> <strong>di</strong> culto e attività correlate⎯ COL-C.a (pa) Se<strong>di</strong> della Pubblica Amministrazione, della sicurezza e della protezionecivile⎯ COL-C.a (csp) Se<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività culturali, <strong>di</strong> spettacolo, politiche, associazionismo⎯ COL-C.a (cim) Cimiteri⎯ COL-C.b ISTRUZIONE:⎯ COL-C.b (sm) Scuole me<strong>di</strong>e inferiori⎯ COL-L.c Verde pubblico attrezzato e attrezzature sportive:⎯ COL-C.c (sp) Impianti e attrezzature sportive <strong>di</strong> livello comunale⎯ COL-C.c (par) Parchi urbani⎯ COL-C.d PARCHEGGI:⎯ COL-C.d (p) Parcheggi pubblici <strong>di</strong> livello urbano7 Gli spazi e le attrezzature collettive COL-L <strong>di</strong> LIVELLO LOCALE sono classificati in:20


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯ COL-L.a Attrezzature collettive⎯ COL-L.a (ass) Servizi sanitari, Centri assistenziali e servizi sociali <strong>di</strong> quartiere⎯ COL-L.a (csp) Se<strong>di</strong> <strong>di</strong> associazioni, Centri civici, attrezzature sociali;⎯ COL-L.a (ch) Culto⎯ COL-L.b Istruzione⎯ COL-L.b (an) Asili nido⎯ COL-L.b (sma) Scuole materne⎯ COL-L.b (se) Scuole elementari⎯ COL-L.c Verde pubblico attrezzato e attrezzature sportive⎯ COL-L.c (sp) Attrezzature sportive⎯ COL-L.c (gia) Parchi e giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> quartiere⎯ COL-L (pia) Piazze e spazi pubblici pedonali⎯ COL-L.d Parcheggi locali.8 Usi ammissibili – Negli ambiti classificati COL-C e COL-L sono ammessi, salvo <strong>di</strong>versa specificain<strong>di</strong>cazione normativa, i seguenti usi:⎯ b9 - Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati rionali⎯ b4 - Attività culturali; attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong><strong>di</strong>sturbo sul contesto urbano⎯ b10.1 - Attività <strong>di</strong> interesse comune <strong>di</strong> tipo civile, Servizi scolastici dell’obbligo e servizi prescolastici⎯ b.10.2 - Attività <strong>di</strong> interesse comune <strong>di</strong> tipo religioso⎯ b10.3 - Parcheggi pubblici in sede propria⎯ b10.4 - Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivo⎯ f8 - Mercati ambulanti, fiere e feste temporanee, spettacoli viaggianti.Sono inoltre ammissibili, attraverso concessioni temporanee <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico, iseguenti ulteriori usi:⎯ b2 - Pubblici esercizi9 Modalità <strong>di</strong> attuazione: intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto.10 Usi ammessi e tipi <strong>di</strong> intervento consentiti per ciascun tipo <strong>di</strong> attrezzaturaSimboli grafici <strong>di</strong>versi contrad<strong>di</strong>stinguono nelle tavole del <strong>RUE</strong> e del POC le aree destinabili alle<strong>di</strong>verse attrezzature e servizi. Sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente sono sempre ammessi gli interventiManutenzione Or<strong>di</strong>naria, Manutenzione Straor<strong>di</strong>naria, Risanamento Conservativo, RistrutturazioneE<strong>di</strong>lizia.L’articolazione tipologica delle dotazioni (<strong>di</strong> cui ai commi 5, 6 e 7) ha carattere in<strong>di</strong>cativo e puòessere mo<strong>di</strong>ficata in sede attuativa, mentre l’in<strong>di</strong>viduazione cartografica (generalmente compresaall’interno degli ambiti consolidati) può essere mo<strong>di</strong>ficata attraverso variante <strong>di</strong> <strong>RUE</strong> e/o <strong>di</strong>POC.11 Interventi <strong>di</strong> Demolizione con Ricostruzione, Ampliamento, Nuova Costruzione.In base al tipo <strong>di</strong> usi ed attrezzature esistenti o previste si applicano le seguenti prescrizioni <strong>di</strong>intervento <strong>di</strong> cui ai seguenti commi.12 COL-S, attrezzature collettive <strong>di</strong> livello sovracomunale21


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto per gli interventi CD, MO, MS, AM, DR e NC (nel limite del 10% dellaSu esistente). Interventi eccedenti il limite <strong>di</strong> cui sopra sono programmati atttraverso POC.12 COL-C.a – COL-L.a Aree per spazi e attrezzature collettive <strong>di</strong> livello comunale e locale:Usi ammessi:⎯ b4 - Attività culturali; attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong><strong>di</strong>sturbo sul contesto urbano⎯ b10.1 - Attività <strong>di</strong> interesse comune <strong>di</strong> tipo civile,⎯ b.10.2 - Attività <strong>di</strong> interesse comune <strong>di</strong> tipo religioso⎯ b15 - Attività sanitarie ed assistenziali.Parametri urbanistico-e<strong>di</strong>lizi⎯ UF max = 0,60 mq/mq.; in caso <strong>di</strong> Su esistente superiore, è ammesso un incremento del10% della Sue. Incrementi superiori sono programmabili attraverso il POC.Modalità <strong>di</strong> intervento: Intervento <strong>di</strong>retto.13 COL-C.b – COL-L.b Aree per Istruzione <strong>di</strong> livello urbano e localeUsi ammessi:⎯ b10.1 - Servizi scolastici dell’obbligo e servizi pre-scolasticiParametri urbanistico-e<strong>di</strong>lizi⎯ UF max = 0,60 mq/mq.; in caso <strong>di</strong> Su esistente superiore, è ammesso un incremento del10% della Sue. Incrementi superiori sono programmabili attraverso il POC.Modalità <strong>di</strong> intervento: Intervento <strong>di</strong>retto.14 COL-C.c (par) - COL-L.c (par) Verde pubblico attrezzato e Parchi urbaniUsi ammessi:⎯ b2 - Pubblici esercizi⎯ b9 - Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati rionali⎯ b10.4 - Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivoSono inoltre ammessi i seguenti usi:⎯ f3 - Reti tecnologiche e relativi impianti⎯ f4 - Impianti per l’ambienteParametri urbanistico-e<strong>di</strong>lizi⎯ UF max = 0,05 mq/mq.; in caso <strong>di</strong> Su esistente superiore, è ammesso un incremento del10% della Sue. Incrementi superiori sono programmabili attraverso il POC.Modalità <strong>di</strong> intervento:⎯ Intervento <strong>di</strong>retto⎯ Per gli usi f3 e f4 la localizzazione delle strutture deve essere preventivamente concordatacon l’Ufficio Tecnico comunale.15 COL-C.c (sp) - COL-L.c (sp) Ambiti per verde pubblico attrezzato per lo sportUsi ammessi:⎯ b2 - Pubblici esercizi⎯ b10.4 - Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivoParametri urbanistico-e<strong>di</strong>lizi:⎯ UF max = 0,20 mq/mq. ; in caso <strong>di</strong> Su esistente superiore, è ammesso un incremento del10% della Sue. Incrementi superiori sono programmabili attraverso il POC.22


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEModalità <strong>di</strong> intervento: Intervento <strong>di</strong>retto.16 COL-C.d - COL-L.d - Ambiti per parcheggi pubbliciUsi ammessi:⎯ b9 - Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati rionali⎯ b10.3 - Parcheggi pubblici in sede propriaSono inoltre ammessi i seguenti usi:⎯ f3 - Reti tecnologiche e relativi impianti⎯ f4 - Impianti per l’ambienteModalità <strong>di</strong> intervento:⎯ Per i parcheggi sono ammesse soluzioni a raso e/o interrate;⎯ Per l’uso b9 non è ammessa la costruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici stabili;⎯ Gli eventuali parcheggi ricadenti negli Ambiti <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali dei corsi d'acquadevono essere realizzati con fondo permeabile.⎯ Per gli usi f3 e f4 la localizzazione delle strutture deve essere preventivamente concordatacon l’Ufficio Tecnico comunale.17. Spazi e attrezzature private – AT.PIl <strong>RUE</strong> perimetra inoltre ambiti relativi a dotazioni private, eventualmente assoggettati a convenzioneper usi pubblici, in relazione alla significatività del bacino <strong>di</strong> utenza. Questi ambiti nonrientrano nella dotazione <strong>di</strong> spazi pubblici e <strong>di</strong> uso pubblico <strong>di</strong> ciascun centro abitato o inse<strong>di</strong>amentoai fini del rispetto delle dotazioni complessive minime prescritte dal PSC, ma concorronoall’offerta <strong>di</strong> spazi per usi collettivi. Questi ambiti sono in<strong>di</strong>viduati nelle tavole del <strong>RUE</strong> con la siglaAT.P se <strong>di</strong> livello comunale e ATP.L se <strong>di</strong> livello locale.Salvo <strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione delle presenti norme, in questi ambiti non sono ammessi interventi <strong>di</strong>NC, AM, CD, DR. Eventuali interventi possono essere ammessi in sede <strong>di</strong> POC, previa presentazione<strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> sviluppo delle attività che ne <strong>di</strong>mostri le ricadute <strong>di</strong> interesse pubblicosulla collettività.18. Interventi unitari convenzionati per la realizzazione <strong>di</strong> dotazioni - IUC.Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua sub-ambiti per i quali l’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione <strong>di</strong> un progettounitario esteso all’intero sub-ambito e alla stipula <strong>di</strong> una convenzione con il <strong>Comune</strong>.La convenzione dovrà contenere:⎯ l’in<strong>di</strong>cazione della Su massima realizzabile;⎯ la quantità, le caratteristiche e le modalità <strong>di</strong> attuazione;Gli Interventi Unitari Convenzionati per la realizzazione <strong>di</strong> dotazioni sono così in<strong>di</strong>viduati:IUC 5 – I LAGHETTI DELLA MADDALENA (privati) – via San Donato 5, Maddalena <strong>di</strong> CazzanoCaratteristiche: Intervento <strong>di</strong> riqualificazione <strong>di</strong> un’area destinata alla pesca sportiva. Per questoambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: b2, b10.4St = 27.800 mq circaSu max = 600 mq.Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: realizzazione <strong>di</strong> un’opera <strong>di</strong> interesse collettivo da concordare conl'Amministrazione in sede <strong>di</strong> presentazione del progetto dell’intervento (pista ciclabile23


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>dall’abitato <strong>di</strong> Maddalena <strong>di</strong> Cazzano alla struttura sportiva, oppure cessione <strong>di</strong> aree e/o realizzazione<strong>di</strong> altre opere per un importo in<strong>di</strong>cativamente pari al 60% del valore ICI della Su e<strong>di</strong>ficabile);convenzionamento con l’Amministrazione Comunale per lo svolgimento nella struttura<strong>di</strong> iniziative pubbliche, in un numero <strong>di</strong> giornate/anno da definire in sede <strong>di</strong> convenzione.Il progetto dovrà farsi carico della verifica dell’accessibilità carrabile.IUC 16 – CENTRO IPPICO QUADERNA (privato) – via San Vitale 49, Canaletti <strong>di</strong> PrunaroCaratteristiche: Intervento <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> attrezzature legate allo sport equestre: maneggiocoperto da utilizzare come campo scuola, ulteriori box per cavalli, alloggi per gli istruttori. Perquesto ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: b2, b.14.1, d5, a1 limitatamente a strutture destinate, con vincolo pertinenziale,agli addetti al centro, d2.St = 30.000 mq. circa;Su max = 361 mq. per l’uso a1, 250 mq. per l’uso b2, oltre alla Su esistente della corte per altriusi;Superficie coperta per maneggio e box cavalli = 4.700 mq. oltre alla Su esistente per tale uso.Modalità <strong>di</strong> intervento: Intervento <strong>di</strong>retto previa redazione <strong>di</strong> un progetto unitario perl’inserimento delle nuove strutture nelle aree interne all’ambito e l’integrazione con la corte esistente;sottoscrizione <strong>di</strong> una convenzione con l’Amministrazione Comunale per lo svolgimentonella struttura <strong>di</strong> iniziative pubbliche, in un numero <strong>di</strong> giornate/anno da definirsi per la regolamentazionedelle attività.Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: Interventi legati all’accessibilità carrabile. Il progetto dovrà farsi caricodella verifica <strong>di</strong> tale accessibilità. Altre dotazioni integrative potranno essere definite in sede <strong>di</strong>convenzione.IUC 17 – DISCOTECA PALOMAR LAND DANCING `N` DISCO (privata), via San Vitale 23,PrunaroCaratteristiche: Intervento <strong>di</strong> riqualificazione dell’area destinata a <strong>di</strong>scoteca. Per questo ambito<strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: d14.2, b2.ST = 30.000 mq. circaSu max = 0,80 SC prevista dal PRG previgente.Superficie permeabile minima = 35% <strong>di</strong> STContributo <strong>di</strong> sostenibilità: convenzionamento con l’Amministrazione Comunale per lo svolgimentonella struttura <strong>di</strong> iniziative pubbliche, in un numero <strong>di</strong> giornate/anno da definire in sede <strong>di</strong>convenzione. Altre dotazioni integrative potranno essere definite in sede <strong>di</strong> convenzione.IUC 25 – COL-L-a (ass)* (privato), Dugliolo- Sono ammessi tutti gli interventi al fine della realizzazione <strong>di</strong> due nuove unità immobiliari (unaper abitazione e una per stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co) oltre a quella esistente, con i seguenti parametri:- stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co: cambio d’uso con Su. mq. 42;- abitazione: aumento <strong>di</strong> 26 mq. <strong>di</strong> Su per consentire la realizzazione <strong>di</strong> due unità residenzialicomplessive (Su = Su esistente + mq 26);- Aumento della Sa <strong>di</strong> mq. 31 per consentire la realizzazione delle superfici accessorieal servizio delle unità immobiliari (Sa = Sa esistente + mq. 31);24


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME- La nuova abitazione è pertinenza dello stu<strong>di</strong>o me<strong>di</strong>co per 15 anni.- Modalità <strong>di</strong> intervento: Intervento <strong>di</strong>retto previa sottoscrizione <strong>di</strong> una convenzione per la regolamentazionedel servizio me<strong>di</strong>co da prestarsi.IUC 37 – MANEGGIO ROVERSELLA (privato) – via RoversellaDestinazioni ammesse: Attività sportive private.Per questo sub-ambito sono ammessi i seguenti interventi:- realizzazione <strong>di</strong> un’area coperta per attività <strong>di</strong> equitazione per <strong>di</strong>sabili e ragazzi mq. 800;- ampliamento delle strutture accessorie per ricovero cavalli mq. 250.Modalità <strong>di</strong> intervento: Intervento <strong>di</strong>retto previa redazione <strong>di</strong> un progetto unitario perl’inserimento delle nuove strutture nelle aree contigue al perimetro dell’ambito e l’integrazionecon la corte esistente; sottoscrizione <strong>di</strong> una convenzione con l’Amministrazione Comunale perlo svolgimento nella struttura <strong>di</strong> iniziative pubbliche, in un numero <strong>di</strong> giornate/anno da definirsiper la regolamentazione delle attività.Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: Interventi legati all’accessibilità carrabile. Altre dotazioni integrativepotranno essere definite in sede <strong>di</strong> convenzione.Art. 3.1.3.Articolazione dei parcheggi1. I parcheggi si sud<strong>di</strong>vidono in:- parcheggi pubblici (P), <strong>di</strong> urbanizzazione primaria (P1) e <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria (P2),- parcheggi privati, pertinenziali (P3) e privati senza vincoli <strong>di</strong> pertinenza.2. I parcheggi pubblici (P) sono ricavati in aree o costruzioni, la cui utilizzazione è aperta alla generalitàdegli utenti, fatte salve le eventuali limitazioni derivanti da norme del Co<strong>di</strong>ce della stradao da regolamentazioni del traffico e della sosta (ad es. riservato al carico e scarico merci, airesidenti, ai portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e simili). Possono essere gratuiti o a pagamento ma l'eventualefissazione <strong>di</strong> una tariffa deriva da finalità <strong>di</strong>verse da quelle <strong>di</strong> lucro. Nel calcolo delle superficida a<strong>di</strong>bire a parcheggio pubblico possono essere conteggiate come mq per parcheggi pubblicile aree del posto auto e relativa manovra all’interno <strong>di</strong> aree esclusive per parcheggi, ma nonquelle riservate alla viabilità come definita da Co<strong>di</strong>ce della Strada.3. I parcheggi <strong>di</strong> urbanizzazione primaria (P1) sono parcheggi pubblici che debbono sod<strong>di</strong>sfare, inmodo <strong>di</strong>ffuso su tutto il territorio, fondamentali esigenze <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> parcheggio al servizio dell'interosistema della viabilità urbana. Le aree e le opere necessarie per la realizzazione deiparcheggi <strong>di</strong> urbanizzazione primaria sono sempre completamente a carico degli interventi urbanisticied e<strong>di</strong>lizi da cui <strong>di</strong>pendono, nella misura prescritta all'art. 3.1.6. I parcheggi <strong>di</strong> urbanizzazioneprimaria P1 non sono <strong>di</strong> norma in<strong>di</strong>viduati graficamente nelle planimetrie del <strong>RUE</strong>, mavanno in<strong>di</strong>viduati e realizzati ai sensi dei successivi art. 3.1.6, 3.1.7 e 3.1.8.4. I parcheggi <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria (P2) sono parcheggi pubblici <strong>di</strong> interesse generale,che debbono sod<strong>di</strong>sfare, in modo puntuale all'interno del territorio urbanizzato, specifiche esigenze<strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> parcheggio al servizio degli inse<strong>di</strong>amenti e delle attrezzature collettive. Taliparcheggi, se attuati, sono in<strong>di</strong>viduati nelle planimetrie del <strong>RUE</strong> e fanno parte delle aree per attrezzaturee spazi collettivi <strong>di</strong> cui all’art. 3.1.2.25


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>5. I parcheggi pubblici (P) sono <strong>di</strong> norma <strong>di</strong> proprietà pubblica e realizzati su aree pubbliche odestinate ad essere cedute all'Ente pubblico; la loro manutenzione o la loro gestione possonotuttavia essere affidate a soggetti privati.6. I parcheggi <strong>di</strong> proprietà pubblica, qualora ne sia riservato l'uso ad un gruppo definito e numericamentelimitato <strong>di</strong> utenti cessano <strong>di</strong> avere le caratteristiche <strong>di</strong> parcheggi pubblici, assumendoquelle <strong>di</strong> parcheggi privati.7. Si considerano parcheggi privati:⎯ i parcheggi <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> determinate unità e<strong>di</strong>lizie (parcheggi privati pertinenziali – P3);⎯Art. 3.1.4.gli spazi a<strong>di</strong>biti all'esercizio <strong>di</strong> un'attività privata <strong>di</strong> parcheggio (tipo d'uso urbanistico b8) o iparcheggi <strong>di</strong> uso privato realizzati autonomamente, senza vincoli <strong>di</strong> pertinenza con altre u-nità immobiliari.Requisiti tipologici dei parcheggi1. Nei parcheggi pubblici e in quelli privati, ai fini del rispetto della legge 24/03/1989 n. 122 e delle<strong>di</strong>sposizioni specifiche relative alle strutture commerciali, la superficie convenzionale <strong>di</strong> un ”postoauto”, comprensiva dei relativi spazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>simpegno, si considera pari a mq. 25.2. Nei parcheggi pubblici, in quelli privati e nelle autorimesse, le <strong>di</strong>mensioni lineari del singolo postoauto, al netto degli spazi <strong>di</strong> manovra e <strong>di</strong> quelli necessari per accedere all’automezzo, nondevono essere inferiori a m. 2,50 x 5,00 e quelle <strong>di</strong> un posto-autocarro non inferiori a m. 3,00 x10,00.Negli interventi sul patrimonio esistente possono essere ammesse <strong>di</strong>mensioni inferiori, fattasalva la <strong>di</strong>mostrazione della effettiva fruibilità del posto auto.3. Le aree a parcheggio possono essere sistemate a raso oppure utilizzate per la realizzazione <strong>di</strong>parcheggi interrati o fuori terra, anche multipiano, nell’ambito delle quantità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione ammesse.In tutti i tipi <strong>di</strong> parcheggio si applicano le prescrizioni del <strong>RUE</strong> ai fini della tutela del suolodall'inquinamento. Si richiama inoltre il rispetto delle norme <strong>di</strong> cui all’art. 6.9.14 in materia <strong>di</strong>riduzione dell’inquinamento luminoso e <strong>di</strong> risparmio energetico negli impianti <strong>di</strong> illuminazione e-sterna oltre che delle vigenti <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge in favore dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e delle categoriesvantaggiate4. I parcheggi, se realizzati a raso, scoperti e senza costruzioni interrate sottostanti, devono esseresempre alberati (salvo <strong>di</strong>versa prescrizione comunale), con filari <strong>di</strong> alberi posti me<strong>di</strong>amenteogni 6/7 m. circa; ciascun albero deve essere dotato <strong>di</strong> una superficie permeabile minima <strong>di</strong> mq.3, separata dagli stalli <strong>di</strong> stazionamento in modo che non vi possa sversare l’acqua piovana checade sugli stalli stessi.5. I parcheggi privati pertinenziali possono essere costituiti da spazi aperti (scoperti oppure coperti),ma <strong>di</strong> preferenza vanno realizzati in forma <strong>di</strong> autorimesse chiuse entro la sagoma dell'e<strong>di</strong>ficio.Qualora siano interrati al <strong>di</strong> fuori della superficie coperta dell’e<strong>di</strong>ficio, la relativa soletta <strong>di</strong>copertura dovrà consentire, ovunque possibile, la formazione <strong>di</strong> tappeto erboso con cespugli.6. Le autorimesse per parcheggi privati pertinenziali possono anche costituire un e<strong>di</strong>ficio autono-26


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEmo costituente pertinenza dell'e<strong>di</strong>ficio principale; è comunque esclusa la formazione <strong>di</strong> autorimesseme<strong>di</strong>ante box in lamiera o comunque non convenientemente armonizzate con i caratteridell'e<strong>di</strong>ficio principale e con il contesto ambientale urbano.7. Nei parcheggi pubblici e in quelli privati andranno previsti inoltre spazi specificamente attrezzatianche per la sosta <strong>di</strong> biciclette nella misura <strong>di</strong> un posto bici per ogni 10 posti auto, nonché spazi<strong>di</strong> parcheggio per motocicli in misura analoga.Art. 3.1.5.Dotazioni minime <strong>di</strong> parcheggi privati pertinenziali – P31. In tutti gli interventi e<strong>di</strong>lizi NC, DR, AM, negli interventi <strong>di</strong> frazionamento delle unità immobiliari,in quelli <strong>di</strong> CD qualora comportino un aumento <strong>di</strong> Carico Urbanistico, nonché negli interventi REqualora comportino l'integrale demolizione e fedele ricostruzione dell'e<strong>di</strong>ficio, devono essere realizzatiparcheggi privati nelle quantità prescritte, per i <strong>di</strong>versi usi inse<strong>di</strong>ati, dalla tabella che segue,che fa parte integrante del presente articolo. La dotazione <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali non èrichiesta nel caso <strong>di</strong> interventi nel Centro Storico.2. La quantità <strong>di</strong> parcheggi privati pertinenziali è definita in rapporto alla Su dell'intervento. Perquanto riguarda le me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta è definita in rapporto alla SV (Superficie <strong>di</strong>Ven<strong>di</strong>ta).3 Negli interventi <strong>di</strong> ampliamento (AM) le quantità in<strong>di</strong>cate dalla tabella si intendono riferite alla Suaggiuntiva, e vanno assicurate solo qualora le dotazioni preesistenti nell'unità e<strong>di</strong>lizia non risultinosufficienti, secondo la tabella, anche per l'ampliamento previsto.4. Qualora nell'ambito della medesima unità e<strong>di</strong>lizia siano compresenti unità immobiliari per due opiù degli usi <strong>di</strong> cui alla tabella, la quota <strong>di</strong> parcheggi dovrà risultare dalla somma delle singolequantità prescritte per ogni singolo uso.5. Qualora l'applicazione della tabella determini un numero frazionario <strong>di</strong> posti auto, questo andràarrotondato in aumento.6. Nel caso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> frazionamento <strong>di</strong> un'unità immobiliare va assicurata la quota <strong>di</strong> parcheggipertinenziali con riferimento ad almeno tutte le nuove unità che si realizzano.7. Nel caso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> CD <strong>di</strong> un'unità immobiliare che determini un incremento <strong>di</strong> Carico Urbanistico(ossia nei casi in cui per il nuovo uso sia prescritta una quantità <strong>di</strong> parcheggi pertinenzialisuperiore a quella prescritta per l'uso precedente), l'intervento è ammissibile a con<strong>di</strong>zioneche venga reperita la quantità minima prescritta <strong>di</strong> posti auto per il nuovo uso; ciò non è richiestonel caso <strong>di</strong> interventi nel Centro Storico. L’area per i posti auto pertinenziali può essere reperitain un raggio <strong>di</strong> 200 m dall’unità immobiliare cui si riferisce e alla quale dovrà essere asservita.L'asservimento viene sottoscritto dal proprietario interessato, od altri eventuali aventi titoloai sensi delle leggi vigenti, attraverso convenzione corredata dalle planimetrie catastali edai certificati catastali. Il suddetto vincolo dovrà essere riportato nel documento autorizzativi relativoall’intervento. Fanno eccezione gli interventi in Centro Storico, per i quali non è richiesta ladotazione <strong>di</strong> parcheggi privati pertinenziali.8. Nel caso <strong>di</strong> intervento CD <strong>di</strong> una unità immobiliare che non determini un incremento <strong>di</strong> caricourbanistico (ossia nel caso in cui per il nuovo uso sia prescritta una quantità <strong>di</strong> parcheggi perti-27


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>nenziali pari o inferiore all'uso precedente), l'intervento è ammissibile anche qualora l'unità e<strong>di</strong>lizianon sia dotata <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali nella misura minima prescritta.9. Le quantità prescritte nella tabella che segue comprendono e assorbono le dotazioni minime <strong>di</strong>parcheggi pertinenziali prescritte ai sensi della L. 122/89. In caso <strong>di</strong> NC per usi a1, a2, a3,Dotazioni parcheggi privati pertinenziali in relazione agli usiusi a1, a2, a3usi b1, b2, b3, b4, b5, b6,b7, b10.1, b10.2usi b11.1, b11.2, b11.3:usi b12, b13, b15, b16usi b14.1 e b14.22 posti-auto per ogni unità immobiliare e in ogni caso non meno <strong>di</strong>un posto auto ogni 40 mq. <strong>di</strong> Su o frazione. Nelle nuove costruzioni(NC) almeno un posto auto per ogni unità immobiliare deveessere realizzato in forma <strong>di</strong> autorimessa chiusa. La dotazione <strong>di</strong>un posto auto in forma <strong>di</strong> autorimessa chiusa si considera pertinenzialeall’unità immobiliare. Ulteriori posti auto pertinenziali siintendono legati all’unità e<strong>di</strong>lizia.In tutti gli interventi non è ammesso ridurre la dotazione preesistente<strong>di</strong> autorimesse pertinenziali chiuse per sostituirla con postiautoall’aperto, al <strong>di</strong> sotto dei limiti stabiliti dalle presenti norme.1 p.a. ogni 35 mq. <strong>di</strong> Sui valori minimi sono definiti come segueEsercizi ALIMENTARI NON ALIMENTARIcon superficie <strong>di</strong> un posto auto ogni un posto auto ogniven<strong>di</strong>tafino a 400mq. 30 mq. <strong>di</strong> SV 40 mq <strong>di</strong> SVda 400 a 800 mq 18 mq <strong>di</strong> SV 25 mq <strong>di</strong> SVda 800 a 1500 mq 13 mq. <strong>di</strong> SV 20 mq <strong>di</strong> SVoltre 1500 mq. 8 mq <strong>di</strong> SV 16 mq <strong>di</strong> SVNel caso dei centri commerciali che comprendono esercizi delsettore alimentare e non alimentare, la dotazione richiesta è pari aquella che risulta considerando la somma delle SV degli eserciziper la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti alimentari e, separatamente, la sommadelle superfici <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta degli esercizi per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodottinon alimentari, ed applicando a tali somme le dotazione richieste<strong>di</strong> cui sopra.Le dotazioni minime sopra definite possono non essere rispettatenel caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ristrutturazione o <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> preesistentistrutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta o centri commerciali, entro il limite <strong>di</strong> unampliamento massimo del 20% della superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta precedentementeautorizzata, e purché non si superi con l’ampliamentoil limite <strong>di</strong>mensionale delle me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.1 p.a. ogni 25 mq. <strong>di</strong> Su.il numero <strong>di</strong> posti auto più elevato fra i seguenti:- 1 posto auto ogni 12 mq. <strong>di</strong> Su;- 1 p.a. ogni 4 posti <strong>di</strong> capienza <strong>di</strong> pubblico autorizzata;- 1 p.a. ogni 100 mq. <strong>di</strong> SFusi c1, c3, c2, f2, f6 1 posto auto ogni 80 mq. <strong>di</strong> Su e comunque 1 posto auto ogni 200mq. <strong>di</strong> SF. Una parte dei p.a. dovrà essere conformata in modo daconsentire la sosta <strong>di</strong> autocarri.28


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEuso c1, limitatamente alleattività <strong>di</strong> collettamento,logistica; piazzali <strong>di</strong> servizioe parcheggio, <strong>di</strong> autotrasporto,<strong>di</strong> corriere, <strong>di</strong>magazzinaggio aziendaleautomatizzato.usi e1, e2, d7uso e3usi b8, b9, c4, c5, c6,b10.3, b10.4, d1, d2, d3,d4, d5, d6, d8, d9, d10, f1,f3, f4, f5, f7, f8, f9, f10 ef111 posto auto ogni 200 mq <strong>di</strong> Su1 p.a. per ogni camera e comunque ogni 35 mq. <strong>di</strong> Su.numero <strong>di</strong> p.a. ai sensi della legislazione regionale vigente in materia.non sono richieste dotazioni minime <strong>di</strong> parcheggi privati.10. Nel territorio rurale a<strong>di</strong>acente agli ambiti consolidati AUC e agli inse<strong>di</strong>amenti storici ACS e IS,laddove sia <strong>di</strong>mostrata l'impossibilità <strong>di</strong> intervenire all'interno dell'ambito, è consentita la realizzazione<strong>di</strong> parcheggi pertinenziali alla residenza (usi a1 e a2), ai pubblici esercizi (uso b2) e alleattività ricettive (usi e1 e e2), se realizzati in aree confinanti con quelle residenziali <strong>di</strong> cui sonopertinenza. Questi parcheggi dovranno essere <strong>di</strong> norma scoperti e alberati, nella misura <strong>di</strong> unalbero ogni 3 posti auto, e dovranno avere pavimentazione permeabile (IP maggiore o uguale al50%). Non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> costruzioni, ancorché temporanee, ma solo <strong>di</strong> pergolati<strong>di</strong> cui all’art. 5.3.9. I parcheggi potranno essere delimitati da siepi vive o da recinzioni aisensi dell’art. 5.1.5 c. 3. In ogni caso la loro realizzazione è subor<strong>di</strong>nata al parere positivo dellaCommissione per la Qualità architettonica e il Paesaggio.Art. 3.1.6.Cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi – Quantità <strong>di</strong> dotazioni1. In tutti i casi in cui siano previsti interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> NC, AM, DR, e fatte salve norme specifiche<strong>di</strong>verse contenute nel POC che prescrivano quantità maggiori, devono essere realizzate e cedutegratuitamente al <strong>Comune</strong> le quantità minime <strong>di</strong> cui al presente articolo <strong>di</strong> aree perl’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti e per attrezzature e spazi collettivi. Per quanto riguardal’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti viene fissata esclusivamente una quantità minima <strong>di</strong> parcheggiP1 <strong>di</strong> urbanizzazione primaria, mentre non sono definite quantità minime per le strade ele altre opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria. Per quanto riguarda le aree per attrezzature e spazicollettivi viene fissata una quantità minima <strong>di</strong> aree “U”, da sistemare a verde pubblico o da destinarealtri tipi <strong>di</strong> attrezzature collettive, fra le quali eventualmente la realizzazione <strong>di</strong> parcheggipubblici <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria.2. Nei commi che seguono le quantità minime sono espresse come numero <strong>di</strong> mq. <strong>di</strong> aree P1 e <strong>di</strong>mq. <strong>di</strong> aree U per ogni 100 mq. <strong>di</strong> Su interessata dagli interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR (con esclusionequin<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelle eventuali porzioni <strong>di</strong> Su preesistente che siano interessate solamente da interventie<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> tipo conservativo o ristrutturazione).3. Negli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti NC, DR, AM non compresi in PUA, le quantità minime, ogni 100mq. <strong>di</strong> Su, sono fissate come segue:a) per gli usi residenziali e i servizi connessi (a1, a2, b1, b2, b3, b4, b5, b6, b7),:29


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯ P1 = 20 mq./100 mq <strong>di</strong> Sub) per gli usi <strong>di</strong>rezionali, commerciali e alberghieri e assimilabili (usi b11, b12, b13, b14, b15,b16, e1, e2):⎯ P1 = 45 mq. /100 mq <strong>di</strong> Su ;⎯ U = 65 mq. /100 mq <strong>di</strong> SuPer gli usi a3, b8, b9, c4, c5, c6, e3 e per tutti gli usi ‘d’ non è richiesta cessione <strong>di</strong> aree; inoltrenon è richiesta cessione <strong>di</strong> aree per gli usi b10 e le funzioni ‘f’ in quanto trattasi <strong>di</strong> dotazioni territoriali.4. Negli interventi <strong>di</strong> cambio d’uso CD è richiesta la realizzazione e cessione delle dotazioni nellamisura prevista per il nuovo uso ai sensi del comma precedente nei casi (in<strong>di</strong>cati con SI) in<strong>di</strong>viduatinel seguente schema:aa1, a2, b1, b2, b3,b11, b12, b13, b14,c1, c2, c3,b8, c4, ddab4, b5, b6, b7b15, b16, e1, e2, e3a3a1, a2, b1, b2, b3, b4,b5, b6, b7b11, b12, b13, b14,b15, b16, e1, e2, e3NO SI NO NONO NO NO NOc1, c2, c3, a3 SI SI NO NOb8, c4, d SI SI SI NOSe per l’uso precedente era già stata realizzata e ceduta una quota <strong>di</strong> aree per standard in sede<strong>di</strong> primo inse<strong>di</strong>amento, al momento del cambio d’uso la quantità <strong>di</strong> dotazioni da realizzare è parialla <strong>di</strong>fferenza fra quanto già realizzato e ceduto e quanto prescritto in relazione al nuovo uso;in ogni caso le aree in precedenza destinate a spazi e ad attrezzature pubbliche conservano taleregime.5. Negli interventi e<strong>di</strong>lizi nell’ambito <strong>di</strong> un PUA, le quantità minime <strong>di</strong> aree da realizzare e cederesono stabilite in sede <strong>di</strong> POC, <strong>di</strong> norma, salvo <strong>di</strong>versa specificazione, secondo le seguentiquantità minime, ogni 100 mq. <strong>di</strong> Su:Per gli usi residenziali e i servizi connessi (a1, a2, b1, b2, b3, b4, b5, b6, b7):a) Nel caso <strong>di</strong> Nuovi Piani Urbanistici Attuativi⎯ P1 = 20 mq;⎯ U = 90 mq.b) Per gli usi <strong>di</strong>rezionali, commerciali e alberghieri e assimilabili (usi ‘b’ e usi ‘e’):⎯ P1 = 45 mq. /100 mq <strong>di</strong> Su;⎯ U = 65mq. /100 mq <strong>di</strong> Suc) Per gli usi <strong>di</strong> tipo produttivo (usi c1, c3, c2):⎯ P1 + U = 15% della ST, <strong>di</strong> cui minimo 3% per P1.Per gli usi b8, b9, d1, d2, d3, d4, d5, d6, d7, d8, c4, c5, c6 non è richiesta cessione <strong>di</strong> aree; inoltrenon è richiesta cessione <strong>di</strong> aree per le funzioni ‘f’ e ‘g’ in quanto trattasi esse stesse <strong>di</strong> dota-30


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEzioni territoriali. Per l’uso f2 si deve fare espresso riferimento al Regolamento contenuto nel“Piano <strong>di</strong> Razionalizzazione dei <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> Carburanti”, approvato con Del. C.C. n 31 del20/04/2008, fermo restando il calcolo degli standard per le attività accessorie presenti all’internodell’area dell’impianto.In sede <strong>di</strong> POC viene definita l’utilizzazione delle aree U e il tipo <strong>di</strong> sistemazione da realizzare,precisando se e in quale misura vada realizzata in esse una quota <strong>di</strong> parcheggi P2.6. Qualora in un piano urbanistico attuativo siano ammesse destinazioni d'uso che richiedonostandard <strong>di</strong>fferenti, il PUA deve fissare la quota massima <strong>di</strong> Su che potrà essere destinata agliusi che richiedono la cessione <strong>di</strong> standard urbanistici più elevati e <strong>di</strong>mensionare e localizzare learee da cedere sulla base <strong>di</strong> tale quota massima; nel seguito non potranno essere rilasciatipermessi <strong>di</strong> costruire o presentate Denunce <strong>di</strong> Inizio attività (anche <strong>di</strong> CD) che nel complessodel comparto determinano il superamento <strong>di</strong> tale quota massima.7. Le aree cedute ad uso pubblico ai sensi del presente articolo sono e<strong>di</strong>ficabili per la realizzazione<strong>di</strong> attrezzature e spazi collettivi; tale e<strong>di</strong>ficabilità è da considerarsi aggiuntiva rispetto agli in<strong>di</strong>ciprevisti nelle zone urbanistiche in cui le aree ricadevano prima della cessione.Art. 3.1.7.Cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi - Caratteristiche e localizzazione1. Le quantità <strong>di</strong> aree da cedere ai sensi dell’articolo precedente si intendono al netto <strong>di</strong> strade,marciapie<strong>di</strong>, aiuole stradali, aree occupate da cabine elettriche o da altre opere o impianti <strong>di</strong> urbanizzazioneprimaria fuori terra.2. Le aree per parcheggi pubblici si intendono comprensive delle relative corsie <strong>di</strong> servizio e aiuole<strong>di</strong> arredo; <strong>di</strong> norma (salvo ostacoli particolari o soluzioni pluripiano o <strong>di</strong>verse in<strong>di</strong>cazioni fornitedal <strong>Comune</strong>) i parcheggi devono essere realizzati a pettine ed essere alberati con alberi postime<strong>di</strong>amente ogni 6/7 m..3. I parcheggi pubblici P (P1 e P2) possono essere realizzati anche in soluzioni pluripiano; in talcaso il rispetto della dotazione prescritta sarà misurato in termini <strong>di</strong> capienza <strong>di</strong> posti-auto, chedovrà essere non inferiore al numero che si ottiene <strong>di</strong>videndo per 25 la superficie in mq. prescrittacome dotazione da cedere.4. Le aree U, salvo <strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione del POC., devono essere sistemate con manto erboso,essenze arbustive ed arboree secondo l'elenco <strong>di</strong> essenze ammissibili e le norme <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong>cui al Regolamento comunale del Verde e secondo le norme del successivo Capo 3.4, nonchéarredate con attrezzature per la fruizione, il riposo, la ricreazione, il gioco; possono comprenderepercorsi pedonali e ciclabili che percorrono le aree a verde.5. Non sono computabili come U le aiuole e alberature stradali, le aree, ancorché sistemate averde, che non raggiungono la superficie minima <strong>di</strong> almeno mq. 50, nonché le fasce fino a unaprofon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> m. 10 lungo le strade extraurbane secondarie e le strade urbane <strong>di</strong> quartiere. Learee ricadenti in tali fasce, nonché le aiuole e le alberature stradali sono da considerarsi dotazioniecologiche.6. Qualora il POC preveda una utilizzazione delle aree U per la realizzazione <strong>di</strong> particolari e<strong>di</strong>fici oattrezzature per servizi collettivi, esse devono essere cedute al <strong>Comune</strong> con semplice sistema-31


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>zione del suolo ed impianti arborei secondo in<strong>di</strong>cazioni del SUE.7. Nel caso <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti, le dotazioni <strong>di</strong> cui all’art. 3.1.6 devono essere in<strong>di</strong>viduate nelprogetto e cedute al <strong>Comune</strong> entro sei mesi dalla fine dei lavori (con firma <strong>di</strong> atto d'obbligo almomento del ritiro del permesso <strong>di</strong> costruire). Esse sono <strong>di</strong> norma reperite nell'ambito del lotto<strong>di</strong> intervento; possono anche essere localizzate in aree <strong>di</strong>verse purché non eccessivamente <strong>di</strong>stantie purché tale localizzazione sia considerata idonea e utile da parte del Responsabile delServizio.Art. 3.1.8.Cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi – Casi <strong>di</strong> monetizzazione1. Negli interventi <strong>di</strong>retti non programmati dal POC all’interno dei centri storici, nel territorio urbanoconsolidato e negli ambiti specializzati per attività produttive, l’onere della cessione delle areepuò essere convertito in onere monetario (monetizzazione) nel rispetto dei commi seguenti esulla base dei valori monetari stabiliti dalla delibera comunale.2. Nei casi <strong>di</strong> cui al primo comma, qualora il calcolo delle quantità <strong>di</strong> aree da cedere <strong>di</strong>a luogo auna superficie <strong>di</strong> parcheggi pubblici P1 inferiori o uguale a 3 posti auto o a una superficie a verde(U) inferiore a 200 mq., il Responsabile del proce<strong>di</strong>mento accetta la proposta <strong>di</strong> monetizzazione,ovvero la prescrive.3. Qualora il calcolo della quantità <strong>di</strong> aree da cedere <strong>di</strong>a luogo a superfici superiori il Responsabiledel SUE può accettare o prescrive la monetizzazione in casi particolari, sulla base <strong>di</strong> specifichemotivazioni. Le motivazioni devono riguardare l’oggettiva <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> realizzare dotazioni idoneee accessibili nell’area <strong>di</strong> intervento o nelle vicinanze.4. Per quanto riguarda le attività <strong>di</strong> commercio al dettaglio la monetizzazione è ammessa nei soliseguenti casi:a) nel caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ristrutturazione o <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> preesistenti strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,entro il limite <strong>di</strong> un ampliamento massimo del 20% della superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta precedentementeautorizzata e purché non si superi con l’ampliamento il limite <strong>di</strong>mensionale delle me<strong>di</strong>estrutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;b) nel caso <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> complessi commerciali <strong>di</strong> vicinato, purché nell’ambito dei centri storicie a con<strong>di</strong>zione che gli interventi e<strong>di</strong>lizi siano limitati al cambio d’uso, alla ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia e recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici preesistenti.5. Nel territorio rurale, negli interventi <strong>di</strong>retti non programmati dal POC laddove sia prescritta lacessione <strong>di</strong> aree si applica <strong>di</strong> norma la monetizzazione.6. Negli interventi programmati dal POC <strong>di</strong> norma non si applica la monetizzazione, salvo casiparticolari specificamente previsti e motivati nel POC stesso.CAPO 3.2.LOGICADOTAZIONI ECOLOGICHE E AMBIENTALI – TUTELA IDROGEO-Art. 3.2.1.Dotazioni ecologiche e ambientali - ECO1. Negli ambiti ECO sono previste attrezzature, infrastrutture e sistemazioni finalizzate32


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEall’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti, al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano, allamitigazione degli impatti negativi.2. Il <strong>RUE</strong> classifica con ECO-L spazi destinati a dotazioni ecologiche <strong>di</strong> livello locale (ancheall’interno <strong>di</strong> ambiti specializzati per attività produttive o ad ambiti urbani consolidati); generalmentesi tratta <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> proprietà privata, che possono non rientrare nel calcolo della superficiefon<strong>di</strong>aria in quanto sono destinate alla mitigazione degli impatti e alla protezione degli inse<strong>di</strong>amenti.Tali aree possono essere oggetto <strong>di</strong> specifiche forme <strong>di</strong> convenzionamento con il <strong>Comune</strong>,per garantire il corretto perseguimento delle finalità ecologiche.3. Sono classificate con sigla ECO-U le dotazioni ecologiche <strong>di</strong> rilevanza urbana e territoriale, perle quali l’attuazione del PSC avviene attraverso il POC.4. Nelle aree classificate ECO è consentito, in attesa della definizione <strong>di</strong> specifici accor<strong>di</strong>, il mantenimentodello stato <strong>di</strong> fatto e <strong>di</strong> attività in essere (sistemazione <strong>di</strong> piazzali e percorsi pedonalie ciclabili, strade), con l’eccezione delle attività <strong>di</strong> stoccaggio (depositi all’aperto <strong>di</strong> qualsiasiprodotto industriale, materiali <strong>di</strong> rottamazione, ecc.), e <strong>di</strong> attività produttive. Gli immobili destinatia residenza possono essere oggetto <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e risanamentoconservativo, senza incremento <strong>di</strong> Su. Nel progetto <strong>di</strong> nuova sistemazione delle a-ree, oggetto <strong>di</strong> convenzionamento, l’Amministrazione Comunale potrà autorizzare il mantenimento<strong>di</strong> sistemazioni tali da garantire una funzionalità nell’accesso agli inse<strong>di</strong>amenti non altrimentirisolvibile.5. Sono classificate con sigla ECO-I le vasche <strong>di</strong> laminazione presenti nel territorio.6. Eventuali parcheggi, se realizzati a raso, scoperti e senza costruzioni interrate sottostanti, devonoessere realizzati in riferimento all’art. 3.1.4 con particolare riferimento al comma 4.Art. 3.2.2.Prescrizioni tecniche per l’attuazione degli interventi e<strong>di</strong>lizi, ai fini della riduzionedegli impatti sul sistema idrogeologicoNelle aree soggette ad e<strong>di</strong>ficazione è obbligatorio che una parte <strong>di</strong> superficie fon<strong>di</strong>aria resti permeabilealle acque meteoriche, secondo le percentuali minime <strong>di</strong> cui all'articolo 3.4.1.Zone <strong>di</strong> tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei1) FondazioniLe strutture profonde (pali), congiungono la superficie con l’intero spessore dell’acquifero e rappresentanola porta <strong>di</strong> facile accesso <strong>di</strong> ogni contaminante presente in superficie. Nelle “zone <strong>di</strong>tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei” (tav. 2 - art. 2.7 del PSC) l’impiego <strong>di</strong> questo tipo<strong>di</strong> fondazione può essere accettato solamente nelle situazioni <strong>di</strong> accertata necessità, ed in questocaso occorre che un intorno <strong>di</strong> almeno 2,0 m. della palificata o del singolo elemento vengaimpermeabilizzato. Il tipo <strong>di</strong> fondazioni consigliabile è superficiale: platea, travi rovesce, oppureplinti.La platea può essere realizzata entro il primo metro <strong>di</strong> sottosuolo (compresa l’eventuale nervaturarovescia), e quin<strong>di</strong> incide molto poco sull’acquifero insaturo; mantiene una <strong>di</strong>screta <strong>di</strong>stanza<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dal tetto della falda, anche in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> piena; consente, in associazionecon l’impiego <strong>di</strong> apposito tessuto non tessuto, <strong>di</strong> ottenere una garantita impermeabilizzazione33


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>dell’intera area <strong>di</strong> se<strong>di</strong>me dell’e<strong>di</strong>ficio. Questa appare come la scelta strutturale più congrua, per<strong>di</strong>minuire artificialmente la vulnerabilità naturale dell’area.Le travi rovesce sono <strong>di</strong> norma impostate a m. 1,5 – 2,0 dal piano campagna, cioè fuori dellevariazioni volumetriche stagionali dei se<strong>di</strong>menti a tessitura fine, e nelle zone in oggetto a contattocon le più superficiali tessiture granulari. In questo caso si manterrebbe una porzione <strong>di</strong> quasiun metro <strong>di</strong> insaturo a salvaguar<strong>di</strong>a del tetto della falda nella stagione <strong>di</strong> massima risalita possibilee circa 2 metri nella stagione <strong>di</strong> magra. Questa struttura appare più impattante della platea,infatti incrementa la vulnerabilità naturale, ed inoltre offre meno garanzie <strong>di</strong> poter realizzare unasicura impermeabilizzazione del sovrastante solaio.I plinti sono <strong>di</strong> norma inseriti a profon<strong>di</strong>tà maggiori, per garantire minori ce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>fferenzialipuntuali, non compensati dalla unitarietà della struttura, e quin<strong>di</strong> costituiscono un incremento <strong>di</strong>vulnerabilità per la falda, sono quin<strong>di</strong> sconsigliati.2) Vani interratiLa realizzazione <strong>di</strong> vani interrati produce un incremento <strong>di</strong> vulnerabilità idrogeologica al suo perimetro,a causa dell’eliminazione <strong>di</strong> uno spessore consistente dell’insaturo che attualmenteprotegge il freatico, ed è quin<strong>di</strong> da escludere nelle zone <strong>di</strong> tutela in oggetto, fatti salvi casi particolaricorrispondenti ad esigenze funzionali adeguatamente motivate.In particolare la realizzazione <strong>di</strong> serbatoi o depositi sotterranei <strong>di</strong> carburanti o <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> e sostanzeidroinquinanti aumenta la pericolosità connessa ad incidenti durante le operazioni <strong>di</strong> riempimento,o alle possibilità <strong>di</strong> rotture non facilmente monitorabili dalla superficie. Nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sito (zone <strong>di</strong> tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei) è opportuno che tutti i depositi e serbatoisiano esterni, facilmente ispezionabili, dotati <strong>di</strong> vasca esterna <strong>di</strong> sicurezza per eventualisversamenti o per<strong>di</strong>te accidentali.3) Reti interrateNelle “zone <strong>di</strong> tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei” (tav. 2 - art. 2.7 del PSC) le reti interratedovranno essere realizzate solo esternamente all’e<strong>di</strong>ficio, in particolare i tratti <strong>di</strong> fognaturain allontanamento dagli e<strong>di</strong>fici, fino al raccordo con il collettore comunale, o almeno per i primi20 metri, saranno eseguite con alloggiamento ispezionabile a fondo impermeabilizzato e conpendenze <strong>di</strong> esercizio non inferiori allo 0,8 %. Questa misura è tesa a garantire un facile e velocescorrimento delle acque nere per condurle rapidamente ad una <strong>di</strong>screta <strong>di</strong>stanza dalla zonaa maggior rischio <strong>di</strong> inquinamento (perimetro dell’e<strong>di</strong>ficio).Ambiti specializzati per attività produttive4) Pavimentazione degli e<strong>di</strong>fici a destinazione produttiva, commerciale o sanitariaIn tutti gli ambiti a destinazione produttiva la pavimentazione del piano terreno dovrà garantireuna completa impermeabilità. La raccolta delle acque e dei flui<strong>di</strong> <strong>di</strong>spersi sulla pavimentazionedovrà avvenire con apposite condutture o, eventualmente, canalette coperte da griglie (ispezionabili),ricavate <strong>di</strong>rettamente nella platea <strong>di</strong> fondazione impermeabilizzata, oppure nell'eventualesolaio <strong>di</strong> pavimentazione. In ogni caso non dovranno essere realizzate fognature <strong>di</strong>rettamentea contatto con il terreno sotto la pavimenta-zione del piano terra dell’e<strong>di</strong>ficio. I pozzetti <strong>di</strong> raccoltadovranno essere realizzati nel numero minore possibile e con assoluta impermeabilizzazionedel fondo e delle pareti.34


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME5) Piazzali e zone <strong>di</strong> carico e scarico delle merciL’eventuale piazzale <strong>di</strong> carico – scarico merci deve essere progettato garantendo la totale impermeabilitàdel sottosuolo, ed il contenimento laterale dei flui<strong>di</strong>. I piazzali dovranno essere dotati<strong>di</strong> tombini e fognatura <strong>di</strong> raccolta delle acque a tenuta, con recapito in una vasca dotata <strong>di</strong>saracinesca facilmente azionabile in uscita. Detta vasca fornisce la possibilità <strong>di</strong> raccogliere econtenere i flui<strong>di</strong> accidentalmente <strong>di</strong>spersi sul piazzale stesso.Nel sistema <strong>di</strong> raccolta del piazzale si dovrà tenere conto della raccolta delle acque <strong>di</strong> primapioggia (10 minuti) che dovranno essere recapitate ad apposita vasca <strong>di</strong> depurazione, prima <strong>di</strong>essere avviate alla fognatura.6) ParcheggiNelle aree produttive e nel caso <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione superiore a 20 posti auto, è opportunoche i parcheggi abbiano il fondo impermeabile, in corrispondenza delle zone <strong>di</strong> sosta degliautomezzi, per impe<strong>di</strong>re la <strong>di</strong>spersione nel suolo delle per<strong>di</strong>te dai motori e dagli impianti <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamentoe lo sversamento accidentale <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> inquinanti.Per quanto riguarda la gestione delle acque <strong>di</strong> prima pioggia e <strong>di</strong> lavaggio delle aree esterne, siapplicano le in<strong>di</strong>cazioni della Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 286 del 2005.CantieristicaNella fase <strong>di</strong> costruzione sono richieste le seguenti mitigazioni <strong>di</strong> carattere generale relative apossibili inquinamenti delle acque <strong>di</strong> superficie e sotterranee:⎯ nei piazzali e nelle aree <strong>di</strong> accesso ai mezzi meccanici esecuzione <strong>di</strong> cunette <strong>di</strong> contenimentostabili collegate a pozzetto <strong>di</strong> raccolta con possibilità <strong>di</strong> avviare le acque ad un impianto<strong>di</strong> decantazione e <strong>di</strong>soleazione connesso alla fognatura (solo per cantieri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficiaventi un volume complessivo superiore a 1.500 mc);⎯ l’immissione in fognatura delle acque torbide deve essere impe<strong>di</strong>ta per evitare ovvi problemi<strong>di</strong> carico solido: sabbie, fango, che potrebbero provocare l’interramento del collettorefognario con gravi danni e possibilità <strong>di</strong> forte riduzione dell’officiosità della rete; (per tutti icantieri)⎯ spruzzatori per le gomme degli autocarri in uscita sulla viabilità or<strong>di</strong>naria e per i piazzali e-sterni al cantiere (solo per cantieri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici aventi un volume complessivo superiore a1.500 mc).CAPO 3.3. RISPARMIO DELLE RISORSE E CERTIFICAZIONE ENERGETICADEGLI EDIFICIPer quanto non espressamente citato nelle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al presente Capo, si fa riferimento all’“Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento sui requisiti <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento energetico e sulle procedure <strong>di</strong> certificazioneenergetica degli e<strong>di</strong>fici, approvato con Del. C.R. Emilia-Romagna n. 156 del 4 marzo 2008, integralmenterecepito nel presente <strong>RUE</strong> (allegato A3), e nei Requisiti tecnici delle opere e<strong>di</strong>lizie, <strong>di</strong> cui alRegolamento E<strong>di</strong>lizio tipo della Regione Emilia-Romagna, riportati nell’elaborato “Requisiti tecnicidegli e<strong>di</strong>fici”, facente parte del presente <strong>RUE</strong>.Art. 3.3.1.Risparmio dei consumi idrici1 Il <strong>RUE</strong> definisce come prioritario l’obiettivo del contenimento dei consumi idrici sia attra-verso la35


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>riduzione dei consumi, sia attraverso l’utilizzo delle acque meteoriche.A tal fine è fatto obbligo, per gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione e <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia totaleestesa a tutto l’e<strong>di</strong>ficio, <strong>di</strong> attenersi a <strong>di</strong>sposizioni relative a:⎯ obbligo <strong>di</strong> riutilizzo delle acque meteoriche raccolte dalle coperture degli e<strong>di</strong>fici perl’irrigazione del verde pertinenziale, lavaggio piazzali, usi tecnologici domestici⎯ introduzione della doppia rete idrica, con utilizzo delle acque grigie <strong>di</strong> cui al RV 8.3 (ad es.per l’alimentazione delle cassette <strong>di</strong> scarico)⎯ corretto <strong>di</strong>mensionamento della portata delle reti <strong>di</strong> scarico e smaltimento⎯ installazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi per la regolamentazione dei flussi idrici (rubinetti, cassette <strong>di</strong> scarico,ecc.).REQUISITI, PRESTAZIONI MINIME E CRITERI APPLICATIVI2 Recupero, per usi compatibili, delle acque meteoriche provenienti dalle copertureNegli interventi <strong>di</strong> Nuova Costruzione e Ristrutturazione E<strong>di</strong>lizia totale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici residenziali, produttivi,terziari-<strong>di</strong>rezionali, agricoli è fatto obbligo (fatti salvi casi <strong>di</strong> impossibilità tecnica adeguatamentedocumentata) <strong>di</strong> installare un impianto <strong>di</strong> captazione, filtro e accumulo delle acquemeteoriche provenienti dalla copertura degli e<strong>di</strong>fici, per consentirne l’impiego per usi compatibili,e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre una rete <strong>di</strong> adduzione e <strong>di</strong>stribuzione idrica delle stesse acque all’interno eall’esterno dell’e<strong>di</strong>ficio.Per la realizzazione dell’intervento dovranno essere allegati alla richiesta del Permesso <strong>di</strong> Costruire:a. Descrizione dell'impianto corredata da elaborati grafici dettagliati al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrarela conformità della soluzione tecnica adottata che dovrà avere i seguenti requisiti:⎯ manto <strong>di</strong> copertura privo <strong>di</strong> sostanze nocive;⎯ collettori <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong> scarico impermeabili, idoneamente <strong>di</strong>mensionati e collegati almanto <strong>di</strong> copertura privi <strong>di</strong> sostanze nocive;⎯ sistema <strong>di</strong> esclusione dell'acqua <strong>di</strong> prima pioggia, corrispondente a 5 mm <strong>di</strong> pioggia per iprimi 15 minuti;⎯ pozzetto ispezionabile con sistema <strong>di</strong> filtrazione meccanica;⎯ vasca <strong>di</strong> accumulo ispezionabile collegata ai collettori <strong>di</strong> raccolta, priva <strong>di</strong> materiali nocivi,preferibilmente interrata;⎯ sistema antisvuotamento, collegato alla rete idrica principale, con relativo <strong>di</strong>sgiunto-re;⎯ valvole e conduttura <strong>di</strong> sfogo per il troppo pieno delle vasche, collegate alla rete fognariadelle acque chiare;⎯ pompe <strong>di</strong> adduzione dell'acqua tipo autoadescante;⎯ rete autonoma <strong>di</strong> adduzione e <strong>di</strong>stribuzione collegata alle vasche d'accumulo idoneamente<strong>di</strong>mensionata e separata dalla rete idrica principale a norma UNI 9182, con adeguate segnalazionivisive delle tubature e <strong>di</strong>citura "non potabile" e relativo contatore omologato inentrata;⎯ eventuale conduttura <strong>di</strong> immissione nella rete duale <strong>di</strong> uso pubblico a norma UNI 9182 conrelativo <strong>di</strong>sgiuntore e contatore.b. Calcolo del fabbisogno idrico e del volume <strong>di</strong> acqua captabile dalla copertura:Determinazione del fabbisogno idrico (F.I.)36


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEper i nuovi e<strong>di</strong>fici abitativi va valutato come fabbisogno idrico il consumo complessivo previsto,per gli usi compatibili ammessi, in relazione al numero <strong>di</strong> abitanti equivalenti (consumo stimato<strong>di</strong> 120 litri al giorno per ab. equivalente), pertanto si calcola in base alla seguente relazione:F. I. = N. Ab. Eq. x 120 l/gper gli e<strong>di</strong>fici esistenti il fabbisogno idrico fa riferimento una percentuale del 60% dei consumiannui contabilizzati in precedenza.Determinazione del volume <strong>di</strong> acqua captabile in un anno dalla copertura (V.C.)Il volume <strong>di</strong> acqua meteorica captabile in un anno dalle coperture dell'e<strong>di</strong>ficio; si calcola in basealla seguente relazione:V.C.= S.C. x P.C.dove:- S. C. Superficie utile <strong>di</strong> Captazione, è la superficie del coperto dell'e<strong>di</strong>ficio;- P.C., Valore me<strong>di</strong>o delle precipitazioni meteoriche, è espresso in mm <strong>di</strong> pioggia annui.Determinazione del volume del serbatoio <strong>di</strong> accumulo (S.A.)Il volume teorico <strong>di</strong> accumulo delle acque meteoriche captate, si calcola in relazione al fabbisognoidrico ed al periodo <strong>di</strong> secca, stimato in 40gg:V.A. = F. I. x 40ggQualora il volume <strong>di</strong> acqua captabile in un anno dalla copertura (V.C.) risulti inferiore rispetto alvolume teorico <strong>di</strong> accumulo (V.A.) per il <strong>di</strong>mensionamento della vasca può essere utilizzato ilvalore V.C.c. Dimensionamento del serbatoio <strong>di</strong> accumulo (S.A.):Il serbatoio <strong>di</strong> accumulo, ai fini del sod<strong>di</strong>sfacimento del requisito, dovrà avere un volume pari, rispettoal volume teorico determinato ai sensi del precedente punto b), alle seguenti quantità:S.A. = 0,15 x V.A. negli e<strong>di</strong>fici uni e bifamiliari;S.A. = 0,10 V.A. negli e<strong>di</strong>fici tri- e quadrifamiliari.Negli e<strong>di</strong>fici plurifamiliari <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni il <strong>di</strong>mensionamento dei serbatoi <strong>di</strong> accumulodovrà essere definito in sede <strong>di</strong> PUA o <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire sulla base <strong>di</strong> una valutazionespecifica <strong>di</strong> fattibilità.3. A lavori ultimati, al fine della verifica della corretta esecuzione dell’impianto dovrà essere presentato:⎯ Giu<strong>di</strong>zio sintetico <strong>di</strong> un tecnico abilitato, basato sulla presenza dei <strong>di</strong>spositivi descritti nellasoluzione tecnica, sull'idoneità dei modo in cui sono installati, sulla reciproca compatibilità,sull'idoneità degli usi idrici previsti;⎯ Dichiarazione <strong>di</strong> conformità rilasciata dall'impresa installatrice dell'impianto <strong>di</strong> adduzione e<strong>di</strong>stribuzione, ai sensi del D.M. 22.01.2008 n. 37. Elenco esemplificativo e non esaustivodegli usi compatibili, esterni agli e<strong>di</strong>fici:⎯ annaffiatura delle aree ver<strong>di</strong>;⎯ lavaggio delle aree pavimentate;⎯ lavaggio auto;⎯ usi tecnologici.⎯ Interni agli e<strong>di</strong>fici:⎯ alimentazione delle cassette <strong>di</strong> scarico dei W C.;⎯ alimentazione <strong>di</strong> lavatrici (a ciò pre<strong>di</strong>sposte);37


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯Art. 3.3.2.alimentazione idrica per piani interrati e lavaggio auto;usi tecnologici relativi, per esempio, a sistemi <strong>di</strong> climatizzazione passiva/attiva.Risparmio energetico e riduzione delle emissioni <strong>di</strong> gas climalteranti1 Gli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> nuova costruzione e <strong>di</strong> ristrutturazione e ampliamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistentisono soggetti alle <strong>di</strong>sposizioni contenute nell’ “Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento” approvato conDel.C.R. n. 156 del 4 marzo 2008, in applicazione del D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 192 “Attuazionedella <strong>di</strong>rettiva 2002/91/CE relativa al ren<strong>di</strong>mento energetico nell’e<strong>di</strong>lizia” e al D.Lgs. 29 <strong>di</strong>cembre2006 n. 311 “Disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs. 19.8.2005 n. 192”2 In sede <strong>di</strong> pianificazione attuativa per gli interventi soggetti a piano particolareggiato deve essereredatto uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità per l’impiego <strong>di</strong> energie alternative (solare, fotovoltaico, cogenerazione,ecc.), con obbligo <strong>di</strong> introduzione <strong>di</strong> misure finalizzate al contenimento dei consumie all’impiego <strong>di</strong> risorse energetiche rinnovabili e a basso carico inquinante3 Fatte salve specifiche situazioni <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento tecnico (da documentare adeguatamente insede <strong>di</strong> richiesta del titolo abilitativo) gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione devono essere progettati inbase a corretti criteri bioclimatici, al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare requisiti <strong>di</strong> comfort attraverso il controllopassivo del microclima interno. Tali criteri riguardano:⎯ il posizionamento dell’e<strong>di</strong>ficio e la <strong>di</strong>stribuzione degli ambienti⎯ la <strong>di</strong>stribuzione delle aperture⎯ l’impiego <strong>di</strong> materiali e prodotti con buone prestazioni energetiche⎯ l’eventuale realizzazione <strong>di</strong> serre e altri sistemi <strong>di</strong> captazione e sfruttamento <strong>di</strong> energia solarepassiva.Art. 3.3.3.Certificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici1 Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione, <strong>di</strong> demolizione totale e ricostruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti, <strong>di</strong>ristrutturazione integrale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>di</strong> superficie utile superiore a 1.000 mq. (punto a delpar. 3.1 dell’Atto <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Del.C.R.n. 156 del 4 marzo 2008) devono essere dotati, al terminedell’intervento e a cura del costruttore, <strong>di</strong> un attestato <strong>di</strong> certificazione energetica, rilasciato daun soggetto accre<strong>di</strong>tato.2 L’attestato <strong>di</strong> certificazione energetica è altresì obbligatorio, ai sensi del citato Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, adecorrere:a) dal 1 luglio 2008, agli e<strong>di</strong>fici, in caso <strong>di</strong> trasferimento a titolo oneroso dell’intero immobilecon esclusione delle singole unità immobiliari;b) dal 1 luglio 2009, alle singole unità immobiliari, nel caso <strong>di</strong> trasferimento a titolo onerosoc) dal 1 luglio 2010, agli e<strong>di</strong>fici e singole unità immobiliari soggetti a locazione con contrattostipulato successivamente a tale data.3 L’attestato <strong>di</strong> certificazione energetica ha una vali<strong>di</strong>tà temporale massima <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni a partiredal suo rilascio, ed è aggiornato ad ogni intervento che mo<strong>di</strong>fica la prestazione energeticadell’e<strong>di</strong>ficio o dell’impianto ovvero in relazione agli esiti dei controlli <strong>di</strong> efficienza energetica <strong>di</strong>cui al punto 8.8 dell’Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento (Del. C.R. n. 156 del 4 marzo 2008)4 Sistema della classificazione della prestazione energetica degli e<strong>di</strong>fici38


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEIl sistema <strong>di</strong> classificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici è descritto nell’allegato 9 dell’Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo<strong>di</strong> cui alla Del.C.R. n. 156 del 4 marzo 2008.La prestazione energetica è definita dal valore dell’in<strong>di</strong>ce EP complessivo (Eptot), determinatoin base alla metodologia <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> cui all’allegato 8 del citato Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo regionale n.156/2008.L’in<strong>di</strong>ce EP complessivo è espresso:⎯ in chilowattora per metro quadrato <strong>di</strong> Su dell’e<strong>di</strong>ficio per anno (kWh/m2anno) per gli e<strong>di</strong>ficiappartenenti alla classe E1 (e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>biti a residenza e assimilabili, come alberghi, pensionie case per vacanze) in base alla definizioni contenute nell’allegato 1 del citato Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoregionale n. 156/2008⎯ in chilowattora per metro cubo <strong>di</strong> volume lordo delle parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio riscaldate per anno(kWh/m3anno) per tutti gli altri e<strong>di</strong>fici.La classe energetica a cui l’e<strong>di</strong>ficio appartiene è determinata confrontando il valore del fabbisogno<strong>di</strong> energia primaria EPi + EPacs = EPtot con i parametri numerici associati ad ogni classe,secondo le tabelle seguenti:Classi <strong>di</strong> prestazione energetica. E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> classe E1 (kWh/m2anno)A + EP tot < 25A EP tot < 40B 40 < EP tot < 60C 60 < EP tot < 90D 90 < EP tot < 130E 130 < EP tot < 170F 170 < EP tot < 210G EP tot > 210Classi <strong>di</strong> prestazione energetica. Altri e<strong>di</strong>fici (kWh/m3anno)A EP tot < 8B 8 < EP tot < 16C 16 < EP tot < 30D 30 < EP tot < 44E 44 < EP tot < 60F 60 < EP tot < 80G EP tot > 80Art. 3.3.4.Interventi <strong>di</strong> miglioramento della prestazione energetica degli e<strong>di</strong>fici1 Requisiti tecnici cogenti degli e<strong>di</strong>ficia) si assumono i requisiti cogenti come definiti nel Regolamento E<strong>di</strong>lizio-tipo della RegioneEmilia-Romagna e dell’”Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento sui requisiti <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento energeticoe sulle procedure <strong>di</strong> certificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici” approvato con delibera delConsiglio Regionale n. 156 del 4/03/08;b) per i nuovi e<strong>di</strong>fici, qualora si <strong>di</strong>mostri il raggiungimento <strong>di</strong> un livello <strong>di</strong> prestazione energeticasuperiore ai valori minimi vigenti alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti Norme sulla base39


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>delle <strong>di</strong>sposizioni normative nazionali e regionali; è prevista una riduzione del 10 % deglioneri <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria (U2)2 Pannelli Fotovoltaici per la produzione <strong>di</strong> Energia Elettrica2.1 Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione e negli interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, ristrutturazioneintegrale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti con Su>1.000mq. è obbligatoria l’installazione <strong>di</strong> un impiantoa pannelli fotovoltaici per la produzione <strong>di</strong> energia elettrica al fine <strong>di</strong> garantire una produzioneenergetica non inferiore a 1,0 KW per ciascuna unità residenziale e 0,5 KW per ogni 100mq. <strong>di</strong> superficie utile <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici non residenziali. Tali impianti devono essere preferibilmente installatisui tetti che presentano la superficie esposta a Sud ±30° ed inclinata tra i 20° e i 40° a-deguandone l’inclinazione a quella della falda al fine <strong>di</strong> evitare effetti estetici deteriori ed eccessivaresistenza al vento. In alternativa possono trovare collocazione anche sulle facciate deglie<strong>di</strong>fici (purché integrati con la facciata stessa), sui terrazzi, pergolati, coperture <strong>di</strong> parcheggi ecostruzioni annesse agli e<strong>di</strong>fici.I pannelli fotovoltaici possono inoltre essere installati nell’ambito del lotto <strong>di</strong> pertinenza in unitàimmobiliari dotate <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no, se posizionati in zona non prospiciente le pubbliche vie o areepubbliche, oppure a con<strong>di</strong>zione che gli stessi vengano adeguatamente schermati con adeguaterecinzioni armonizzate all’e<strong>di</strong>ficio principale o me<strong>di</strong>ante piantumazione <strong>di</strong> siepi vive.Per la verifica del requisito dovrà essere allegata alla richiesta <strong>di</strong> Permesso <strong>di</strong> Costruire idonearelazione, ai sensi della vigente normativa in materia (Requisito 6.6 dell’Allegato 3 all’Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoe coor<strong>di</strong>namento Del.C.R. n. 156 del 4 marzo 2008), con il calcolo <strong>di</strong> progettodell’impianto e una descrizione dettagliata del medesimo. In seguito all’esecuzione dei lavori,per l’ottenimento del Certificato <strong>di</strong> Conformità E<strong>di</strong>lizia, dovrà essere presentata Dichiarazione <strong>di</strong>conformità dell’opera realizzata al progetto, sottoscritta dal Direttore del Lavori e Dichiarazione<strong>di</strong> conformità dell’impianto, ai sensi del D.M. 22.01.2008 n. 37, rilasciata dalla <strong>di</strong>tta installatrice.2.2 Negli e<strong>di</strong>fici esistenti, l’installazione <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici per la produzione <strong>di</strong> energia elettricadeve avvenire <strong>di</strong> preferenza attraverso integrazione con la struttura architettonica dell’e<strong>di</strong>ficio,me<strong>di</strong>ante posa sul piano <strong>di</strong> copertura dell’e<strong>di</strong>ficio, con pannelli aderenti ai tetti degli e<strong>di</strong>fici con lastessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda, e con componenti che non mo<strong>di</strong>ficanola sagoma degli e<strong>di</strong>fici stessi e la cui superficie non sia superiore a quella del tetto. L’interventonon è soggetto al rilascio <strong>di</strong> alcun titolo abilitativi, ma a “Comunicazione preventiva per interventinon soggetti a DIA” analogamente a quanto previsto per gli interventi <strong>di</strong> cui all’art. 4 della L.R.31/02,. In tutti gli altri casi l’installazione è soggetta alla preventiva presentazione <strong>di</strong> Denuncia <strong>di</strong>Inizio Attività, ai sensi dell’art. 8 L.R. 31/02.I pannelli fotovoltaici possono inoltre essere installati nell’ambito del lotto <strong>di</strong> pertinenza in unitàimmobiliari dotate <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no, se posizionati in zona non prospiciente le pubbliche vie o le areepubbliche, oppure a con<strong>di</strong>zione che gli stessi vengano adeguatamente schermati con adeguaterecinzioni armonizzate all’e<strong>di</strong>ficio principale o me<strong>di</strong>ante piantumazione <strong>di</strong> siepi vive.Per la verifica del requisito dovrà essere allegata alla richiesta <strong>di</strong> Permesso <strong>di</strong> Costruire idonearelazione, ai sensi della vigente normativa in materia (Requisito 6.6 dell’Allegato 3 all’Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoe coor<strong>di</strong>namento Del.C.R. n. 156 del 4 marzo 2008), con il calcolo <strong>di</strong> progettodell’impianto e una descrizione dettagliata del medesimo. In seguito all’esecuzione dei lavori,per l’ottenimento del Certificato <strong>di</strong> Conformità E<strong>di</strong>lizia, dovrà essere presentata Dichiarazione <strong>di</strong>40


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEconformità dell’opera realizzata al progetto, sottoscritta dal Direttore del Lavori e Dichiarazione<strong>di</strong> conformità dell’impianto, ai sensi del D.M. 22.01.2008 n. 37, rilasciata dalla <strong>di</strong>tta installatrice.2.3. Nelle aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici esistenti, <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> nuova costruzione e negli interventi <strong>di</strong>demolizione e ricostruzione è ammessa l’installazione <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici su pergolati.2.4 L’installazione <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici per la produzione <strong>di</strong> energia elettrica, secondo gli stessicriteri <strong>di</strong> integrazione, non è soggetta al rilascio <strong>di</strong> alcun titolo abilitativo negli ambiti specializzatiper attività produttive, per i quali dovrà pertanto essere semplicemente presentata Comunicazionepreventiva per interventi non soggetti a DIA, analogamente a quanto previsto per gli interventi<strong>di</strong> cui all’art. 4 della L.R. 31/02.2.5 A conclusione dei lavori dovrà, in ogni caso, essere presentata copia della Dichiarazione <strong>di</strong>conformità dell’impianto, ai sensi del D.M. 22.01.2008 n. 37.3. Pannelli Solari Termici per la produzione <strong>di</strong> acqua calda sanitariaNegli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione e negli interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, ristrutturazioneintegrale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti con Su>1.000mq., e in occasione <strong>di</strong> nuova installazione <strong>di</strong> impiantitermici o <strong>di</strong> ristrutturazione degli impianti termici in e<strong>di</strong>fici esistenti. L’impianto <strong>di</strong> produzione<strong>di</strong> energia termica deve essere progettato e realizzato in modo da coprire almeno il 50% <strong>di</strong>fabbisogno annuo <strong>di</strong> energia primaria richiesta per la produzione <strong>di</strong> acqua calda sanitaria conl’utilizzo <strong>di</strong> fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile (pannelli solari termici). Tale limite è ridotto al 20% per glie<strong>di</strong>fici situati nel Centro storico. Per la verifica del requisito si fa riferimento al livello <strong>di</strong> prestazioneminima in<strong>di</strong>cato nell’allegato 3, requisito 6.1.1 tab. B.1 e B.2 dell’Atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namentoDel.C.R. n. 156 del 4 marzo 2008. La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità dell’impianto termoidraulico,rilasciata dalla <strong>di</strong>tta installatrice ai sensi del D.M. 22.01.2008 n. 37, dovrà contenerespecifica in<strong>di</strong>cazione della realizzazione <strong>di</strong> tale pre<strong>di</strong>sposizione.L’installazione <strong>di</strong> pannelli solari termici per la produzione <strong>di</strong> acqua calda sanitaria, qualora avvengame<strong>di</strong>ante posa sul piano <strong>di</strong> copertura dell’e<strong>di</strong>ficio, non è soggetta al rilascio <strong>di</strong> alcun titoloabilitativo, ma a “Comunicazione preventiva per interventi non soggetti a DIA”; dovrà pertantoessere presentata comunicazione analogamente a quanto previsto per gli interventi <strong>di</strong> cui all’art.4 della L.R. 31/02. In tutti gli altri casi l’installazione è soggetta alla preventiva presentazione <strong>di</strong>Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività, ai sensi dell’art. 8 L.R. 31/02. A conclusione dei lavori dovrà, in ognicaso, essere presentata copia della Dichiarazione <strong>di</strong> conformità dell’impianto, ai sensi del D.M.22.01.2008 n. 37.4. Cappotto TermicoNegli interventi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti (che non prevedano la totale demolizionedell’e<strong>di</strong>ficio), la realizzazione <strong>di</strong> cappotto termico finalizzato al contenimento energetico, conformementea quanto <strong>di</strong>sposto dalla L. 10/91 e dal D. Lgs. 192/05 e successivi decreti attuativie/o mo<strong>di</strong>ficativi, non costituisce aumento della superficie occupata e può derogare dal rispettodella <strong>di</strong>stanza tra fabbricati, dal confine <strong>di</strong> proprietà e dal confine <strong>di</strong> zona.5. IncentiviNelle nuove costruzioni, qualora si preveda la realizzazione dell’impianto <strong>di</strong> cui al comma 1,sod<strong>di</strong>sfacente un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> produzione energetica superiore a quanto in<strong>di</strong>cato, o si prevedal’installazione dell’impianto <strong>di</strong> cui al comma 2, è possibile ottenere una riduzione degli Oneri <strong>di</strong>41


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Urbanizzazione Secondaria, in conformità a quanto in<strong>di</strong>cato al comma 1 e nella Delibera Comunale<strong>di</strong> parametrazione degli Oneri Concessori alla quale si rimanda per le specifiche <strong>di</strong> calcolodegli sgravi.CAPO 3.4.SALVAGUARDIA E FORMAZIONE DEL VERDEArt. 3.4.1.Salvaguar<strong>di</strong>a e formazione del verde - Permeabilità dei suoli1. In tutto il territorio comunale la salvaguar<strong>di</strong>a e la formazione del verde con finalità ornamentali,bioclimatiche e <strong>di</strong> salubrità e qualità ambientale è soggetta a controllo ed é <strong>di</strong>sciplinata dal RegolamentoComunale del Verde pubblico e privato, approvato con Del. C.C. n. 5 del20/01/2010. Sono esclusi dalla normativa gli interventi sulla vegetazione connessi con l'eserciziodell'attività agricola e vivaistica. Il regolamento <strong>di</strong>spone in merito agli aspetti relativi alla salvaguar<strong>di</strong>ae formazione del verde nell’ambito degli interventi e<strong>di</strong>lizi. I <strong>di</strong>sposti delle presentinorme sono prevalenti in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni contrastanti con il Regolamento del Verde.2. Gli spazi privati ine<strong>di</strong>ficati <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici residenziali e simili, prospicienti luoghi pubblicio <strong>di</strong> uso pubblico, o comunque esposti a pubblica vista, devono essere preferibilmente destinatia verde accorpato (parco o giar<strong>di</strong>no), e mantenuti in modo decoroso. È vietato l’uso <strong>di</strong> tali spazi(prospicienti la pubblica via) per manufatti precari o per deposito <strong>di</strong> materiali in <strong>di</strong>suso.3. Nel territorio rurale è altresì vietato estirpare siepi e filari arborei orientati secondo gli assi dellacenturiazione.4. I proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> autorizzazione all’abbattimento <strong>di</strong> alberi e <strong>di</strong> sanzionamento <strong>di</strong> abbattimentinon autorizzati sono normati dallo specifico regolamento comunale.5. Tutti i progetti <strong>di</strong> RE, NC, DR e AM, qualora interessino l’intero e<strong>di</strong>ficio, devono comprendere ilprogetto del verde.6. Gli interventi e<strong>di</strong>lizi devono essere progettati in modo da salvaguardare le alberature non produttivepreesistenti aventi caratteristiche <strong>di</strong> pregio, e <strong>di</strong> non offenderne l'apparato ra<strong>di</strong>cale e lachioma . Previa autorizzazione del Responsabile del Settore ai sensi del comma 4, è consentitoprevederne il <strong>di</strong>radamento ove siano troppo ravvicinate in rapporto alla specie e alle <strong>di</strong>mensioni.7. Fatte salve le zone nelle quali il POC prescriva espressamente la quota minima <strong>di</strong> superficiepermeabile in rapporto alla Superficie fon<strong>di</strong>aria o territoriale, nella altre zone in tutti i tipi <strong>di</strong> interventie<strong>di</strong>lizi nei quali si preveda una mo<strong>di</strong>fica a tale superficie deve essere assicurata una quota<strong>di</strong> Superficie Permeabile in profon<strong>di</strong>tà pari ad almeno il 25% della superficie fon<strong>di</strong>aria, riducibileal 10% nel caso <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti per attività produttive o <strong>di</strong> trasporto o <strong>di</strong> commercio o alberghiere(o SP esistente se inferiore). La parte <strong>di</strong> superficie considerata permeabile non può esserecoperta da alcun tipo <strong>di</strong> pavimentazione.8. La SP <strong>di</strong> cui sopra dovrà essere provvista <strong>di</strong> copertura vegetale e dotata <strong>di</strong>:⎯ un albero ad alto fusto, se è inferiore a 50 mq.;⎯ un albero d'alto fusto ogni 100 mq., nonché <strong>di</strong> essenze arbustive a copertura <strong>di</strong> almeno il20% della SP, se essa è compresa fra 100 e 800 mq.;⎯ un albero d'alto fusto ogni 200 mq., nonché <strong>di</strong> essenze arbustive a copertura <strong>di</strong> almeno il42


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME20% della SP, se essa è superiore a 800 mq.9. Gli alberi ad alto fusto da mettere a <strong>di</strong>mora dovranno presentare un altezza non inferiore a m.3,0 e un <strong>di</strong>ametro, misurato a m. 1,0 da terra, non inferiore a cm. 6. Le norme <strong>di</strong> cui al presentecomma valgono quale in<strong>di</strong>rizzo tendenziale da applicarsi, nei limiti del possibile, anche per gliinterventi <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio (MS, RRC, RE).10. Nelle zone per inse<strong>di</strong>amenti artigianali, industriali o commerciali all'ingrosso in tutti gli interventiNC, DR è prescritta la formazione <strong>di</strong> quinte alberate e/o arbustive lungo al-meno due lati dell'aread'intervento, con preferenza per gli eventuali lati a contatto con zone agricole o con zoneper attrezzature o servizi pubblici sociali. Analogamente, lungo il perimetro delle aree <strong>di</strong> pertinenza<strong>di</strong> allevamenti zootecnici è prescritta la formazione <strong>di</strong> quinte alberate lungo almeno tre latiArt. 3.4.2.Sistemazione a verde delle aree ad uso pubblico1. Si intendono <strong>di</strong>sciplinati dal presente articolo gli interventi sulle aree destinate o da destinare averde pubblico o <strong>di</strong> uso pubblico comprese quelle <strong>di</strong> arredo stradale (aiuole, scarpate stradali,ecc.).2. I progetti <strong>di</strong> sistemazione <strong>di</strong> dette aree devono fornire tutti gli elementi necessari per valutare iltipo <strong>di</strong> intervento proposto ed in particolare: devono descrivere le <strong>di</strong>verse essenze da mettere a<strong>di</strong>mora, il profilo altimetrico del terreno, gli eventuali specchi d'acqua, i percorsi e le pavimentazioni,gli impianti tecnologici <strong>di</strong> servizio (per drenaggio, irrigazione, fognatura, servizi igienici, illuminazione),le parti architettoniche (recinzioni, fontane, esedre, monumenti ecc.), gli elementi<strong>di</strong> arredo e <strong>di</strong> comfort, le eventuali attrezzature sportive o <strong>di</strong> gioco per i bambini.3. Il progetto deve prevedere la compatibilità reciproca ed un equilibrato rapporto tra essenze afoglia caduca e sempreverde ed i <strong>di</strong>versi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> fioritura, al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare nell'arco delle<strong>di</strong>verse stagioni l'effetto del verde. Il progetto deve includere un piano <strong>di</strong> manutenzionedell’impianto.4. In ogni area verde attrezzata a parco pubblico, almeno una pianta per ogni tipo <strong>di</strong> essenza dovràessere contrad<strong>di</strong>stinta con la in<strong>di</strong>cazione dell'essenza con il nome in volgare e quello scientifico.CAPO 3.5.INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀArt. 3.5.1.Disciplina delle zone destinate a sede stradale e/o ferroviaria1. Usi ammessi: b10.3, f1, f3; sono inoltre ammissibili gli usi b9, f5 e f8 nonché i <strong>di</strong>-stributori automatici(<strong>di</strong> merci o servizi) sulla base <strong>di</strong> specifici provve<strong>di</strong>menti comunali; l’uso f2 è <strong>di</strong>sciplinatodal successivo art. 3.5.5.Sono ammesse inoltre sistemazioni e manufatti complementari alle infrastrutture per la mobilitàquali aree a verde <strong>di</strong> arredo, barriere antirumore ed elementi <strong>di</strong> arredo urbano.Sono inoltre ammessi i seguenti usi:⎯ f3. Reti tecnologiche e relativi impianti⎯ f4. Impianti per l’ambiente43


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Per gli usi f3 e f4 la localizzazione delle strutture deve essere preventivamente concordata conl’Ufficio Tecnico comunale.2. Tipi <strong>di</strong> intervento consentiti: tutti.Art. 3.5.2.Fasce <strong>di</strong> rispetto stradale e ferroviario e <strong>di</strong>stanze minime dal confine stradale1. In<strong>di</strong>viduazione. Le fasce <strong>di</strong> rispetto stradale relative alle strade pubbliche esterne al territoriourbanizzato sono in<strong>di</strong>cate nelle planimetrie del <strong>RUE</strong> e la loro profon<strong>di</strong>tà deve in ogni caso intendersinon inferiore a quella stabilita dal Regolamento <strong>di</strong> esecuzione del Nuovo Co<strong>di</strong>ce dellaStrada (D.Lgs 285/1992 e ss.mm.ii.), in relazione alla classificazione della rete stradale, eventualmentemaggiorata secondo le <strong>di</strong>rettive dell’art. 12.9 del PTCP. Per le strade vicinali la fascia<strong>di</strong> rispetto non è in<strong>di</strong>cata nelle planimetrie del <strong>RUE</strong>, ma si applica comunque la fascia <strong>di</strong> rispetto<strong>di</strong> m. 10 stabilita dal suddetto Regolamento. Le fasce <strong>di</strong> rispetto ferroviario sono previste e in<strong>di</strong>catenelle planimetrie del <strong>RUE</strong>, sia all’interno che all’esterno del territorio urbanizzato, e la loroprofon<strong>di</strong>tà deve in ogni caso intendersi non inferiore a 30 m. misurati dal binario esterno dellalinea.2. Usi ammessi. Le fasce <strong>di</strong> rispetto stradale o ferroviario nelle zone non urbane sono destinatealla tutela della viabilità e delle ferrovie esistenti, nonché eventualmente al loro ampliamento ealla realizzazione <strong>di</strong> nuove strade o corsie <strong>di</strong> servizio, percorsi pedonali e ciclabili, parcheggipubblici, piantumazioni e sistemazione a verde, barriere antirumore, elementi <strong>di</strong> arredo urbanononché alla conservazione dello stato <strong>di</strong> natura,. Sono ammessi gli usi f1, f3, f5, b10.3, oltre agliusi esistenti, ivi compresa la continuazione della coltivazione agricola. Nelle fasce <strong>di</strong> rispettostradale è ammesso inoltre l'uso f2 nei limiti e con le prescrizioni <strong>di</strong> cui al successivo art. 3.5.5.Le fasce <strong>di</strong> rispetto stradale e ferroviario nelle zone urbane, ove previste, possono essere destinatealla realizzazione <strong>di</strong> barriere antirumore, verde <strong>di</strong> arredo, verde privato, verde pubblico(con i limiti <strong>di</strong> cui all'Art. 3.1.7 comma 5), a parcheggi pubblici e privati.Le fasce <strong>di</strong> rispetto stradale che siano ricomprese all’interno <strong>di</strong> comparti attuativi devono esseresistemate nell’ambito del PUA. Per esse valgono le seguenti prescrizioni:a) per una fascia della larghezza <strong>di</strong> ml. 10,00 a partire dal confine stradale l’area deve esseresistemata a verde a servizio ed arredo della sede stradale e ceduta gratuitamenteall’Amministrazione Comunale quale dotazione ecologica, in aggiunta alle aree da cedereper attrezzature e spazi collettivi <strong>di</strong> cui all’art. 3.1.6, in quanto le fasce <strong>di</strong> rispetto non sonoconsiderate dotazioni; tali fasce sono cedute (oltre alla dotazione minima) solo nel caso incui siano a<strong>di</strong>acenti ad aree da cedere come dotazioni. In caso contrario rimangono <strong>di</strong> proprietàprivata, e sono classificate dal <strong>RUE</strong> come ambiti ECO, con gli usi ammessi per le fasce<strong>di</strong> rispetto.b) per la parte restante oltre i primi <strong>di</strong>eci metri le aree ricadenti nella fascia <strong>di</strong> rispetto stradalepossono essere sistemate o come superfici private <strong>di</strong> pertinenza degli interventi e<strong>di</strong>lizi, ocome superfici da cedere ad uso pubblico (parcheggi, verde attrezzato, strade) computabilinel quadro delle aree da cedere per attrezzature e spazi collettivi <strong>di</strong> cui all’Art. 3.1.7.4. Tipi d'intervento e<strong>di</strong>lizio. Sugli e<strong>di</strong>fici esistenti sono consentiti interventi MO, MS, RRC, RE, D,nonché interventi AM, nel rispetto della normativa <strong>di</strong> zona, purché l'ampliamento avvenga nella44


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEparte non prospiciente il fronte stradale o la ferrovia o per sopraelevazione con nulla ostadell’ente proprietario.Nelle sole fasce <strong>di</strong> rispetto ferroviario all’interno del territorio urbanizzato sono ammessi interventie<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> NC, DR, AM in deroga alla fascia <strong>di</strong> tutela, qualora autorizzati dall’ente proprietariodella ferrovia, sempreché siano ammissibili ai sensi delle altre norme urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie.Non sono ammesse deroghe nel caso <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti prevalentemente o totalmente residenziali.Per costruzioni ad uso f2 sono ammessi tutti i tipi <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio nei limiti e con le prescrizioni<strong>di</strong> cui all’art. 3.5.5.5. Per la realizzazione <strong>di</strong> recinzioni e per l'impianto <strong>di</strong> siepi o alberature valgono inoltre, nelle fasce<strong>di</strong> rispetto stradale, le <strong>di</strong>sposizioni del Co<strong>di</strong>ce della Strada e suo Regolamento <strong>di</strong> applicazione,e, nelle fasce <strong>di</strong> rispetto ferroviario, le norme <strong>di</strong> cui al D.P.R. 11/7/1980 n. 753.Art. 3.5.3.Requisiti tipologici delle strade urbane1. Nella progettazione delle nuove strade, come nell’adeguamento <strong>di</strong> quelle esistenti, si dovrannorispettare le “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” emanate dal Ministerodelle Infrastrutture e Trasporti con D.M. 5/11/2001 pubblicato nel supplemento or<strong>di</strong>narioalla G.U. 4/01/2002 n. 3. La sezione complessiva delle strade urbane <strong>di</strong> previsione non potràessere inferiore a quella in<strong>di</strong>cata nel Piano Generale del Traffico approvato con Del C.C. n. 73.del 29.10.2008, al quale si rimanda per ogni ulteriore prescrizione.Per la classificazione delle strade si rimanda al PSC e al citato Piano Generale del Traffico.Art. 3.5.4.Caratteristiche e pavimentazioni delle se<strong>di</strong> stradali1. I materiali da impiegare per la costruzione <strong>di</strong> nuove strade o per la mo<strong>di</strong>fica o ripavimentazione<strong>di</strong> quelle esistenti (sottofon<strong>di</strong>, strati superficiali e finiture) devono presentare requisiti <strong>di</strong> qualità,resistenza e modalità <strong>di</strong> impiego idonei all'uso a cui sono destinati.2. I progetti <strong>di</strong> nuove strade e quelli <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica o <strong>di</strong> ripavimentazione <strong>di</strong> quelle esistenti devonodefinire le caratteristiche dei percorsi, dei materiali da impiegare, della forma, <strong>di</strong>mensione e tessituradelle pavimentazioni, lapidee naturali od artificiali.3. I progetti, qualora non ostino motivi <strong>di</strong> carattere tecnico, devono inoltre:a) prevedere apposite canalizzazioni sotterranee <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni idonee a contenere tutte le retitecnologiche dei servizi pubblici (acqua, gas, energia elettrica, cavi telefonici, fibre ottiche,ecc.) e costruite in modo da agevolare al massimo l'allacciamento delle nuove utenze alle retie la esecuzione <strong>di</strong> tutte le operazioni <strong>di</strong> manutenzione e riparazione;b) prevedere, dove la <strong>di</strong>mensione della sezione stradale lo consenta, la destinazione <strong>di</strong> appositispazi per i contenitori d'uso dei servizi pubblici (cassonetti e campane per i rifiuti, cabine telefoniche,pensiline per le fermate dei trasporti pubblici, ecc.);c) <strong>di</strong>stinguere, attraverso la <strong>di</strong>fferenziazione delle quote e/o dei materiali, gli spazi destinati rispettivamenteal traffico veicolare, ciclabile o pedonale;d) evidenziare a terra, con cambi <strong>di</strong> pavimentazione od altri accorgimenti, nelle strade <strong>di</strong> tipo45


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>residenziale tutte le potenziali situazioni <strong>di</strong> pericolo (quali gli attraversamenti, gli incroci, ecc.)ad integrazione delle segnalazioni visive regolamentari e per ottenere riduzioni della velocità<strong>di</strong> percorrenza.Art. 3.5.5.Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei carburanti1. Gli interventi riguardanti gli impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> carburanti si attuano nel rispetto:⎯ del Decreto Legislativo 11/2/1998 n. 32 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni;⎯ della normativa regionale vigente (Delibera G.R. 8/05/2002 n. 355 e successive mo<strong>di</strong>ficazionie integrazioni);⎯ dei requisiti tecnici per la costruzione ed esercizio <strong>di</strong> serbatoi interrati <strong>di</strong> cui al Decreto20/10/98;⎯ del Piano <strong>di</strong> razionalizzazione dei <strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburanti, approvato con Del.C.C. n. 31del 21.04.2008 e rettificato con Del. C.C. n. 75 del 29.10.2008, al quale si rimanda per leprescrizioni <strong>di</strong> dettaglio;⎯ e, in generale, delle norme seguenti.2. La realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti non prevista dal citato Piano <strong>di</strong> razionalizzazione dei <strong>di</strong>stributori<strong>di</strong> carburanti, può essere prevista solo in sede <strong>di</strong> POC e può avvenire per intervento e<strong>di</strong>lizio<strong>di</strong>retto subor<strong>di</strong>nato alla stipula <strong>di</strong> una convenzione da concordare con il <strong>Comune</strong> che <strong>di</strong>sciplinila realizzazione delle opere <strong>di</strong> mitigazione.L’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuovi impianti è con<strong>di</strong>zionato al rispetto <strong>di</strong> tutte le con<strong>di</strong>zioni e vincoli <strong>di</strong> tutelaambientale, paesaggistica e storico-culturale <strong>di</strong> cui al Titolo II delle Norme del PSC; non è comunqueammesso l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuovi impianti in aree soggette a uno dei seguenti vincoli <strong>di</strong>natura ambientale e paesaggistica:⎯ fasce <strong>di</strong> tutela fluviale,⎯ fasce <strong>di</strong> pertinenza fluviale;⎯ zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico ambientale,⎯ zone <strong>di</strong> tutela naturalistica,⎯ sistema forestale e boschivo,⎯ aree ad alta probabilità <strong>di</strong> inondazione,3. Mitigazione degli impattiIn ogni impianto deve essere prevista la raccolta delle acque <strong>di</strong> "prima pioggia" da tutto il piazzale(orientativamente i primi 5 mm. <strong>di</strong> pioggia); le acque <strong>di</strong> prima pioggia e le acque nere devonoessere convogliate ad un depuratore pubblico o, in alternativa, ad idoneo impianto privato.Negli impianti situati al <strong>di</strong> fuori del Territorio Urbano si prescrive la formazione <strong>di</strong> una cortina alberata(posta lungo tutto il confine dell'impianto eccetto che sul lato della strada) costituita daalberi ad alto fusto posti a <strong>di</strong>stanza ravvicinata, nonché da essenze arbustive interposte; le essenzesaranno prescelte fra quelle autoctone del territorio rurale.Art. 3.5.6.Strade private in territorio rurale1. Le eventuali nuove strade poderali, interpoderali o <strong>di</strong> accesso agli e<strong>di</strong>fici in territorio rurale dovrannoessere <strong>di</strong> norma non asfaltate e <strong>di</strong> larghezza non superiore a m. 4,00, salvo eventualipiazzole <strong>di</strong> sosta o <strong>di</strong> manovra e salvo tratti con pendenza superiore al 16%.. Non è ammessa46


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME<strong>di</strong> norma l'asfaltatura <strong>di</strong> strade vicinali o poderali che non siano mai state asfaltate in precedenza,né l’allargamento <strong>di</strong> tali strade oltre la sezione <strong>di</strong> m. 4,00, salvo particolari esigenze documentate<strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> autoveicoli pesanti. E’ tuttavia ammessa la mo<strong>di</strong>fica del manto stradalenei tratti con pendenza superiore al 16%.2. La realizzazione <strong>di</strong> parcheggi privati e piazzali <strong>di</strong> sosta per veicoli in territorio rurale è ammessa,nel rispetto delle norme <strong>di</strong> tutela ambientale e paesaggistica; la pavimentazione sarà <strong>di</strong> normain ghiaia o terra battuta, con esclusione <strong>di</strong> asfalto o cemento.Art. 3.5.7.Percorsi pedonali e piste ciclabili1. Percorsi pedonali. La sezione dei percorsi pedonali, ivi compresi i marciapie<strong>di</strong> stradali, non potràessere inferiore a m. 1,5, da elevarsi ad almeno m. 3,0 nel caso <strong>di</strong> percorsi alberati, fermerestando minori ampiezze nei tratti con<strong>di</strong>zionati da e<strong>di</strong>fici preesistenti.2. Tale larghezza or<strong>di</strong>naria può ridursi fino al minimo <strong>di</strong> m. 0,90 solo in corrispondenza <strong>di</strong> puntisingolari, quali ostacoli, sporgenze o manufatti <strong>di</strong> arredo urbano o <strong>di</strong> servizio urbano (pali, segnali,panchine, cabine, contenitori per rifiuti, ecc.). In caso <strong>di</strong> successiva apposizione <strong>di</strong> ulteriorimanufatti <strong>di</strong> servizio urbano o <strong>di</strong> arredo urbano, si deve comunque rispettare in qualsiasi puntola <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong> m. 0,90.3. I percorsi pedonali, qualora siano affiancati a carreggiate stradali, dovranno essere separati daqueste da elementi fisici in rilievo o da un opportuno <strong>di</strong>slivello. In questa seconda eventualità, ipercorsi dovranno essere adeguatamente raccordati nei punti <strong>di</strong> attraversamento delle carreggiatee in corrispondenza delle aree <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> fermata, ai fini <strong>di</strong> evitare barriere architettoniche.L'innesto sulla strada delle rampe d'accesso ai marciapie<strong>di</strong> non deve costituire un gra<strong>di</strong>nosuperiore a 2,5 cm.4. Negli attraversamenti carrabili del percorso pedonale, oltre a garantire la continuità planoaltimetricadelle superfici, dovrà essere garantita una adeguata visibilità reciproca fra il veicoloin manovra e il percorso pedonale.5. Le pavimentazioni dei percorsi pedonali devono garantire una superficie continua e non sdrucciolevole.6. Piste ciclabili. Le piste ciclabili, nonché la relativa segnaletica, dovranno essere realizzate inconformità al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 30 novembre 1999, n. 557, al Co<strong>di</strong>ce dellaStrada - D.Lgs. 30/04/92 n. 285 e ss.mm.ii. ed al relativo regolamento <strong>di</strong> esecuzione - D.P.R.16/12/1992 n°495 e ss.mm.ii.7. Le piste ciclabili devono avere <strong>di</strong> norma una larghezza non inferiore a 2,5 m. affinché possanogarantire il passaggio <strong>di</strong> biciclette nei due sensi. In presenza <strong>di</strong> punti singolari deve essere comunquegarantita la larghezza <strong>di</strong> 2 m.8. Le piste ciclabili devono essere <strong>di</strong> norma separate dalle carreggiate stradali da elementi fisici inrilievo o da opportuno <strong>di</strong>slivello. In questo secondo caso il percorso ciclabile dovrà essere adeguatamenteraccordato nei punti <strong>di</strong> attraversamento della carreggiata. Nei casi <strong>di</strong> attraversamenticarrabili della pista, oltre a garantire la continuità plano-altimetrica delle superfici, si dovràassicurare le segnalazioni <strong>di</strong> attraversamento me<strong>di</strong>ante appositi segnali, garantendo comunque47


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>una adeguata visibilità dal veicolo in manovra verso la pista ciclabile.Art. 3.5.8.Passi carrai e uscite dalle autorimesse1. L'apertura <strong>di</strong> passi carrai sulla pubblica viabilità è subor<strong>di</strong>nata alla preventiva autorizzazione daparte dell’Ente proprietario della strada.2. I nuovi passi carrai su strade comunali devono <strong>di</strong>stare almeno m. 12,00 dalle intersezioni, misuratea partire dal limite più prossimo all’incrocio del passaggio carrabile fino al limitedell’intersezione tra le carreggiate stradali e in ogni caso deve essere visibile da una <strong>di</strong>stanzapari allo spazio <strong>di</strong> frenata corrispondente alla velocità massima consentita in quella strada.3. L'apertura <strong>di</strong> nuovi passi carrai può essere negata qualora la loro ubicazione possa intralciare iltraffico oppure sia valutata inopportuna rispetto ai programmi dell'Amministrazione Comunale inmateria <strong>di</strong> assetto della circolazione e pedonalizzazione.4. Sia sulle strade urbane che extraurbane i passi carrai devono essere realizzati in modo che lamanovra <strong>di</strong> entrata o uscita non ostacoli la circolazione. L’eventuale cancello o serranda a chiusuradella proprietà deve essere arretrato <strong>di</strong> almeno m. 5,00 dal ciglio della carreggiata alloscopo <strong>di</strong> consentire la fermata del veicolo in attesa <strong>di</strong> ingresso o in uscita, fuori dalla carreggiatastessa. Solo su strade urbane locali, nei casi <strong>di</strong> impossibilità costruttive o gravi limitazioni dellaproprietà privata, è ammissibile la non realizzazione <strong>di</strong> tale arretramento dotando i cancelli o leserrande <strong>di</strong> sistemi automatici <strong>di</strong> apertura a <strong>di</strong>stanza. È possibile inoltre derogare dall'arretramentodei cancelli o serrande nel caso in cui le immissioni laterali avvengano da strade senzauscita o comunque con traffico estremamente limitato.5. Non sono ammesse parti mobili che invadano spazi pubblici.6. Le rampe <strong>di</strong> accesso ad autorimesse devono essere realizzate in materiale antisdrucciolevole,con scanalature per il deflusso delle acque. La larghezza non deve essere inferiore a m. 3,00se la rampa è rettilinea, e m. 3,50 se curva; tale larghezza può essere derogata per e<strong>di</strong>fici preesistentiin caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà non altrimenti risolvibili. La pendenza non deve essere superiore al20%, eventualmente aumentabile fino a un massimo del 25% se la rampa è rettilinea e nel caso<strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> RRC o RE o REC. Si richiama in materia il rispetto delle norme <strong>di</strong> cui al D.M.1/2/1986 e successive mo<strong>di</strong>ficazione. Tra l'inizio delle livelletta inclinata della rampa e il confinedella sede stradale (carreggiata o lato interno del marciapiede) o il lato interno del porticatopubblico, dovrà essere previsto un tratto piano per una lunghezza <strong>di</strong> almeno m. 4,00, atto allafermata <strong>di</strong> un'autovettura in entrata o in uscita. Questa norma può essere derogata nel caso <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici preesistenti, in mancanza <strong>di</strong> soluzioni tecniche praticabili; in questo caso, al fine <strong>di</strong> evitareincidenti, andranno previsti <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> presegnalazione acustica e visiva delle auto in uscita.7. Nel caso in cui l’apertura del passo carraio comporti interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica del suolo, quali: mo<strong>di</strong>ficaalle recinzioni esistenti, realizzazione <strong>di</strong> rampe, ecc., dovrà essere presentata Denuncia <strong>di</strong>Inizio Attività corredata da idonea documentazione.Art. 3.5.9.Corridoi infrastrutturali <strong>di</strong> progetto. E<strong>di</strong>fici interferiti1. In attesa <strong>di</strong> POC, nei corridoi interessati da nuova viabilità <strong>di</strong> progetto non possono essere realizzatiinterventi che possano in futuro impe<strong>di</strong>re o con<strong>di</strong>zionare l’attuazione.48


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME2. Nei corridoi infrastrutturali <strong>di</strong> progetto è ammessa la normale attività <strong>di</strong> coltivazione che noncomporti la realizzazione <strong>di</strong> impianti fissi (ad esempio serre permanenti); la realizzazione <strong>di</strong>nuovi e<strong>di</strong>fici a servizio dell’agricoltura – qualora ammessa dalle norme specifiche - deve avvenire<strong>di</strong> preferenza al <strong>di</strong> fuori delle fasce in<strong>di</strong>cate al comma 5 seguente.3. In attesa della definizione del progetto dell’infrastruttura, non è ammesso il cambio d’uso <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici classificati <strong>di</strong> valore storico testimoniale verso la residenza (a1 e a3).4. Successivamente alla definizione del tracciato e all’atto della apposizione del vincolo in sede <strong>di</strong>POC, per gli e<strong>di</strong>fici non funzionali all’attività agricola, per i quali le presenti norme ammettano ilcambio d’uso verso la residenza, è ammissibile solo la demolizione con ripristino del sito e iltrasferimento della Su esistente in altro ambito (ove sia ammesso l’uso a1), previo inserimentonel POC. Il trasferimento può avvenite anche in ambito consolidato, con superamentodell’in<strong>di</strong>ce ammesso, previa verifica in sede <strong>di</strong> POC dalla sostenibilità dell’intervento e dellapossibilità <strong>di</strong> realizzare la quota <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali richiesta dalle presenti norme, mentreè sempre ammessa la monetizzazione degli standard <strong>di</strong> legge.Per gli e<strong>di</strong>fici interferiti funzionali all’attività agricola è ammessa la demolizione con ripristino del sito ela ricostruzione all’esterno della fascia <strong>di</strong> rispetto stradale, in aree della stessa proprietà. Il POC puòattribuire una capacità e<strong>di</strong>ficatoria - integrativa rispetto agli in<strong>di</strong>ci stabiliti dalle presenti norme in relazionealla <strong>di</strong>mensione dell’azienda agricola -, se collegati a procedure negoziali per la realizzazione <strong>di</strong>infrastrutture per l’urbanizzazione. Le quantità <strong>di</strong> superficie devono essere regolate con un appositoatto.5. Nel territorio comunale sono in<strong>di</strong>cati i seguenti corridoi infrastrutturali <strong>di</strong> progetto:⎯ Passante Nord, larghezza m. 600⎯ Se<strong>di</strong>me ferrovia <strong>di</strong>smessa <strong>Budrio</strong> – Massalombarda, larghezza m. 10.CAPO 3.6.RETI E IMPIANTI TECNOLOGICIArt. 3.6.1.Esecuzione <strong>di</strong> impianti a rete nel sottosuolo1. Le Aziende erogatrici <strong>di</strong> servizi attraverso impianti a rete posti nel sottosuolo (acqua, gas, energiaelettrica, telefono, fognature, ecc.) devono presentare al <strong>Comune</strong> preventiva richiesta <strong>di</strong>Concessione per l'uso del sottosuolo pubblico e trasmettere le planimetrie quotate con l'effettivaubicazione delle reti dopo i lavori all'ufficio comunale preposto.Art. 3.6.2.Elettrodotti e relative norme <strong>di</strong> tutela1. Ai fini dell’applicazione del Decreto del 29.05.08 "Approvazione delle procedure <strong>di</strong> misura evalutazione dell´induzione magnetica", concernente l´approvazione della metodologia <strong>di</strong> calcoloper la definizione delle Distanze <strong>di</strong> prima approssimazione (Dpa) e delle relative fasce <strong>di</strong> rispettoper gli elettrodotti, della L.R. 30/2000 nonché della relativa Direttiva per l’applicazione, <strong>di</strong> cuialla delibera della G.R. n. 197 del 20/2/2001, le Tavole del <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>viduano con apposite grafiegli elettrodotti esistenti con tensione pari o superiore a 15 kV (alta e me<strong>di</strong>a tensione), nonché inuovi elettrodotti ad alta o me<strong>di</strong>a tensione da realizzare <strong>di</strong> cui sia stato presentato il progetto daparte dell’Ente gestore entro la data <strong>di</strong> adozione del <strong>RUE</strong>.49


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>2. Al contorno degli elettrodotti ad alta tensione e al contorno dei soli elettrodotti a me<strong>di</strong>a tensionein conduttori aerei nu<strong>di</strong>, è in<strong>di</strong>cata inoltre nelle medesime tavole una “fascia <strong>di</strong> attenzione” nellaquale si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al DM 29 maggio 2008. La fascia <strong>di</strong> attenzione è <strong>di</strong> larghezzapari a quella definita nella citata Direttiva regionale come “fascia <strong>di</strong> rispetto” per il perseguimentodell’obiettivo <strong>di</strong> qualità definito in un valore massimo <strong>di</strong> esposizione al ricettore <strong>di</strong>0,2 micro-tesla, assumendo l’ipotesi che l’elettrodotto sia del tipo che determina la più intensainduzione magnetica, ossia il tipo a doppia terna non ottimizzata.Per le parti in cui i suddetti elettrodotti attraversano il territorio urbanizzato ovvero aree ricompresein PUA già approvati, sono in<strong>di</strong>cati i limiti <strong>di</strong> una fascia <strong>di</strong> attenzione più ristretta, <strong>di</strong> larghezzapari a quella definita nella citata Direttiva regionale come “fascia <strong>di</strong> rispetto” per il perseguimentodell’obiettivo <strong>di</strong> cautela definito in un valore massimo <strong>di</strong> esposizione al ricettore <strong>di</strong>0,5 micro-tesla.Per quanto riguarda gli elettrodotti a me<strong>di</strong>a tensione in cavo, aereo o interrato, non sono in<strong>di</strong>catefasce <strong>di</strong> attenzione in quanto non leggibili alla scala della carta. Parimenti non sono in<strong>di</strong>catefasce <strong>di</strong> attenzione attorno alle cabine primarie in quanto, ai sensi della citata Direttiva, non sonodefinibili se non attraverso misurazioni <strong>di</strong> campo.3. All’interno delle fasce <strong>di</strong> attenzione, per tutti gli interventi e<strong>di</strong>lizi dovrà essere richiesta all’entegestore la verifica e il <strong>di</strong>mensionamento della fascia <strong>di</strong> rispetto (ine<strong>di</strong>ficabile), sulla base dei parametrie secondo i criteri <strong>di</strong> calcolo in<strong>di</strong>cati dal citato decreto:⎯ all’interno del centro urbano:⎯ 0,2 µTesla per e<strong>di</strong>fici sensibili, quali quelli destinati a scuole, ospedali, asili e per le areever<strong>di</strong> attrezzate;⎯ 0,5 µTesla per e<strong>di</strong>fici che prevedano la permanenza <strong>di</strong> persone per un tempo superiore allequattro ore giornaliere;⎯⎯all’esterno del centro urbano:0,2 µTesla per e<strong>di</strong>fici sensibili, quali quelli destinati a scuole, ospedali, asili, per le areever<strong>di</strong> attrezzate e per gli e<strong>di</strong>fici che prevedano la permanenza <strong>di</strong> persone per un tempo superiorealle quattro ore giornaliere.5. Le <strong>di</strong>mensioni delle fasce <strong>di</strong> attenzione per gli elettrodotti AT/MT, definite per ciascun lato apartire dall’asse centrale delle linee, sono:⎯ Linee AT tipologia non standard: 80 metri su tutto il territorio comunale.⎯ Linee AT terna singola asimmetrica: 50 metri all’esterno del centro urbano; 30 metriall’interno del centro urbano.⎯ Linee MT aree in conduttori nu<strong>di</strong> terna singola: 20 metri all’esterno del centro urbano; 13metri all’interno del centro urbano.⎯ Linee MT aree in conduttori nu<strong>di</strong> terna doppia: 28 metri all’esterno del centro urbano; 18metri all’interno del centro urbano.⎯ Linee MT cavo singolo aereo/interrato: 3 metri all’esterno del centro urbano; 2 metriall’interno del centro urbano.⎯ Linee MT cavo doppio aereo/interrato: 4 metri all’esterno del centro urbano; 2,5 metriall’interno del centro urbano.6. Le con<strong>di</strong>zioni definite per gli interventi come sopra riportate devono intendersi allo stesso modo50


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEapplicabili anche nel caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti elettrici rispetto al tessuto e<strong>di</strong>lizio e-sistente secondo le prescrizioni ed i limiti posti dal presente articolo.7 La realizzazione <strong>di</strong> nuovi elettrodotti, la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> quelli esistenti, ivi compresi gli interventi <strong>di</strong> risanamento,è soggetta alle norme nazionali e regionali vigenti nonché a quelle del PTCP.8 Le fasce <strong>di</strong> attenzione in<strong>di</strong>viduate graficamente nelle tavole del <strong>RUE</strong> decadono o si mo<strong>di</strong>ficano <strong>di</strong>conseguenza qualora la linea elettrica venga spostata o interrata.9. Le fasce <strong>di</strong> attenzione sono man mano sostituite dalle effettive fasce <strong>di</strong> rispetto comunicate dall’Entegestore, senza che questo costituisca Variante al presente Regolamento.7. All’interno delle fasce <strong>di</strong> rispetto come sopra in<strong>di</strong>viduate o mo<strong>di</strong>ficate, gli interventi e<strong>di</strong>lizi devonorispettare le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al R.D. 11/12/1933, n. 1775, al D.P.R. 11/07/1980, n. 753, allaL. 28/06/1986, n. 339, al D.M. 21/03/1988 n. 449 e s. m. e i., alla L.R. 31/10/2000, n. 30, alla relativaDirettiva per l’applicazione, emanata dalla G.R. il 20/02/2001, con deliberazione n. 197 es. m., ed altresì alla L. 22/02/2001, n. 36 e al D.P.C.M. 08/07/2003.8. In particolare non sono ammessi interventi, e<strong>di</strong>lizi o <strong>di</strong> cambio d’uso, che <strong>di</strong>ano luogo a nuovirecettori sensibili, essendo definiti tali, ai sensi dell’art. 13 della citata L.R. 30/2000, le attrezzaturescolastiche, le aree a verde attrezzato, gli ospedali, nonché ogni altro e<strong>di</strong>ficio a<strong>di</strong>bito apermanenza <strong>di</strong> persone pari o superiore a quattro ore giornaliere.9. Sugli e<strong>di</strong>fici esistenti all’interno delle fasce <strong>di</strong> rispetto, già a<strong>di</strong>biti ad usi che rientrano fra i recettorisensibili, sono ammessi interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> cambio d’uso a con<strong>di</strong>zione che noncomportino alcun incremento del numero <strong>di</strong> persone esposte, dei valori <strong>di</strong> esposizione, del tempo<strong>di</strong> esposizione.10. Per ogni richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire o D.I.A. per interventi che ricadano in tutto o in parteall’interno delle fasce <strong>di</strong> rispetto, l’avente titolo deve allegare la docu-mentazione necessaria a<strong>di</strong>mostrare il rispetto delle norme <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui alla L.R. 30/2000 e relativa Direttiva, delle eventualiulteriori norme applicabili <strong>di</strong> emanazione nazionale, nonché delle <strong>di</strong>sposizioni dei precedenticommi. Tale documentazione è rappresentata dagli elementi topografici atti a definire conprecisione la <strong>di</strong>stanza dell’impianto rispetto all’immobile oggetto <strong>di</strong> intervento e dall’attestazionedell’ampiezza effettiva della fascia <strong>di</strong> rispetto rilasciata da parte dell’Ente gestore.Art. 3.6.3.Gasdotti e relative norme <strong>di</strong> tutela1. Nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong> è in<strong>di</strong>cato il tracciato dei gasdotti che interessa il territorio comunale. Lerelative fasce <strong>di</strong> rispetto da assicurare negli interventi al contorno sono definite ai sensi del D.M.24/11/1984 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni.2. Per le condotte gestite da HERA si specificano le seguenti <strong>di</strong>stanze in base alla specie <strong>di</strong> pressione:⎯ III specie: 2 m per parallelismi e 1 m per incroci;⎯ IV specie: 0,50 m per parallelismi ed incroci.3. Per le cabine <strong>di</strong> prelievo gas da SNAM è definita l’istituzione <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, none<strong>di</strong>ficabile, per una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 20 m dalle pareti del fabbricato contenente l’impianto.51


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>4. Per le cabine <strong>di</strong> riduzione pressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto nuove, inserite nell’ambito <strong>di</strong> nuove lottizzazioni,è definita l’istituzione <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, non e<strong>di</strong>ficabile, per una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 7,5 m dallepareti del manufatto contenente l’impianto.6. Per le cabine <strong>di</strong> riduzione <strong>di</strong> pressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto esistenti già inglobate in zone urbanizzate, la<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> cui sopra, in virtù del programma <strong>di</strong> adeguamento impiantistico che HERA sta attuando,potrà essere ridotta a 2,5 m.7. Per tutti gli interventi che prevedano la realizzazione <strong>di</strong> opere e<strong>di</strong>lizie o infrastrutturali o mo<strong>di</strong>ficazionimorfologiche del suolo in prossimità <strong>di</strong> un gasdotto, è fatto obbligo al richiedente, preliminarmentealla richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire ovvero al deposito della DIA, <strong>di</strong> prenderecontatto con l'Ente proprietario del gasdotto per in<strong>di</strong>viduare eventuali interferenze e relativiprovve<strong>di</strong>menti.Art. 3.6.4.Depuratori e relativa fascia <strong>di</strong> rispetto1. Nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong> sono in<strong>di</strong>viduati gli impianti <strong>di</strong> depurazione comunali e la relativa fascia <strong>di</strong>rispetto, pari ad una larghezza <strong>di</strong> m. 100 dai limiti dell’area <strong>di</strong> pertinenza dell’impianto; essa costituisceil campo <strong>di</strong> applicazione dell’Allegato IV - punto 1.2 - della Delibera del “Comitato deiMinistri per la tutela delle acque dall’inquinamento” del 04.02.1977.2. In tale fascia sono vietati interventi <strong>di</strong> NC, DR, AM <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici. E’ ammessa la costruzione <strong>di</strong> impiantitecnici, <strong>di</strong> infrastrutture, <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong>versi dagli e<strong>di</strong>fici.3. Gli e<strong>di</strong>fici preesistenti potranno essere oggetto <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> recupero, nonché <strong>di</strong> demolizione,con eventuale ricostruzione traslata al <strong>di</strong> fuori dell’ambito <strong>di</strong> rispetto, nei limiti e alle con<strong>di</strong>zioni incui tali interventi siano consentiti ai sensi delle norme <strong>di</strong> zona in cui ricadono.Art. 3.6.5.Impianti fissi <strong>di</strong> emittenza ra<strong>di</strong>o-televisiva1. Nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong> sono in<strong>di</strong>viduati gli impianti esistenti <strong>di</strong> trasmissione ra<strong>di</strong>o-televisiva.2. Gli interventi <strong>di</strong> installazione o <strong>di</strong> risanamento o <strong>di</strong> riconfigurazione tecnica <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> trasmissionera<strong>di</strong>o-televisiva sono soggetti alle <strong>di</strong>sposizioni della L.R. 30/2000, della relativa “Direttiva”per l’applicazione, <strong>di</strong> cui alla delibera della G.R. n. 197 del 20/2/2001 nonché dello specificoPiano provinciale <strong>di</strong> settore.3. La localizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti per l’emittenza ra<strong>di</strong>o-televisiva è ammessa esclusivamentenei siti in<strong>di</strong>viduati dall’apposito Piano provinciale (PLERT), il quale <strong>di</strong>sciplina inoltre la confermaovvero il risanamento o la delocalizzazione <strong>di</strong> quelli preesistenti. Per ogni impianto <strong>di</strong> emittenzaapprovato dal Piano Provinciale si determina una fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> m. 300, che costituisce ilcampo <strong>di</strong> applicazione delle norme del Capo II della L. R. 30/2000 e della relativa “Direttiva perl’applicazione” <strong>di</strong> cui alla delibera della G.R. n. 197 del 20/2/2001, e successive eventuali mo<strong>di</strong>ficazionie integrazioni. In tale fascia non sono ammessi nuovi inse<strong>di</strong>amenti a destinazione residenzialeo a servizi collettivi.4. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua nella tav. 1, in coerenza con quanto in<strong>di</strong>cato dal PSC (tav. 3 e Norme art. 3.10comma 2) l'area in località Spino Bianco <strong>di</strong> Vedrana per la ri-collocazione dell’impianto RAIWAY OM. Nella tavola è in<strong>di</strong>cata anche l’area <strong>di</strong> vincolo con raggio <strong>di</strong> 500 metri con centro la52


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEtorre strallata dell’antenna, istituita per assolvere alle normative vigenti in termini <strong>di</strong> esposizionedella popolazione ai campi elettromagnetici.All’interno dell'area vincolata non possono essere realizzati e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>biti a permanenza <strong>di</strong> personesuperiore a quattro ore giornaliere, comprese le loro pertinenze esterne fruibili come spaziabitativi e/o <strong>di</strong> lavoro. È ammessa l’attività agricola <strong>di</strong> coltivazione del suolo.Art. 3.6.6.Impianti fissi <strong>di</strong> comunicazione per la telefonia mobile1. La localizzazione <strong>di</strong> impianti fissi per la telefonia mobile è con<strong>di</strong>zionata al rispetto delle norme <strong>di</strong>cui al Capo III della L. R. 30/2000 e della relativa “Direttiva per l’applicazione” <strong>di</strong> cui alla deliberadella G.R. n. 197 del 20/2/2001, e successive eventuali mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni.2. La localizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti non è comunque ammessa:⎯ nelle aree destinate ad attrezzature sanitarie, assistenziali e scolastiche o su e<strong>di</strong>fici comunquedestinati a tali usi;⎯ sugli e<strong>di</strong>fici tutelati in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturalee testimoniale;⎯ nelle parti del territorio comunale assoggettate a uno o più dei vincoli <strong>di</strong> cui al Titolo 2..3. Nel rispetto dei vincoli <strong>di</strong> cui al comma precedente, l’installazione, la riconfigurazione, l’esercizioe la <strong>di</strong>smissione <strong>di</strong> impianti fissi per la telefonia mobile deve avvenire nell’ambito dei Piani annualipresentati dai Gestori, nel rispetto delle prescrizioni che saranno <strong>di</strong> volta in volta emanatedall’Amministrazione Comunale per i corretto inserimento paesaggistico e percettivodell’impianto nel contesto.Art. 3.6.7.Canali <strong>di</strong> bonifica1. Al <strong>di</strong> fuori dei corsi d’acqua il cui alveo e la cui fascia <strong>di</strong> tutela fluviale sono cartografati nellaTav. 2 del PSC e che sono <strong>di</strong>sciplinati dalle norme <strong>di</strong> tutela relative del PSC, per i restanti canali<strong>di</strong> bonifica si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al R.D. 8/5/1904 n. 368, al R.D. 25/7/1904, n. 523,artt. 93, 95 e 96, all’art. 16 bis, della L.R. 19/12/2002, n. 37., “Disposizioni regionali in materia <strong>di</strong>espropri” e al Capo II, Sezione I, della L.R. 14/04/2004, n°7, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni.2. In particolare si applicano le seguenti <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> rispetto a partire dal piede esterno dell’argineove esistente, o dal ciglio della sponda in assenza <strong>di</strong> argine:⎯ m. 10 per i nuovi e<strong>di</strong>fici;⎯ m. 5 per le recinzioni e le piantumazioni <strong>di</strong> alberi o arbusti;⎯ m. 5 per le operazioni <strong>di</strong> aratura;⎯ m. 4 per la posa <strong>di</strong> qualsivoglia conduttura lineare interrata parallelo al canale;⎯ m. 10 per il posizionamento <strong>di</strong> linee elettriche aeree.3. Gli attraversamenti <strong>di</strong> linee aeree devono essere realizzati assicurando un’altezza libera <strong>di</strong> m.10 per tutta la larghezza della fascia <strong>di</strong> rispetto in e<strong>di</strong>ficabile.4. Qualsiasi opera che vada a mo<strong>di</strong>ficare la morfologia del canale o la morfologia del suolo nellefasce <strong>di</strong> rispetto è subor<strong>di</strong>nata al parere favorevole del Consorzio <strong>di</strong> bonifica competente. Inparticolare, la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> tombamento parziale deve garantire quanto meno il53


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>mantenimento della sezione idraulica del canale, fatte salve eventuali prescrizioni <strong>di</strong> un sezionamentomaggiore da parte del Consorzio <strong>di</strong> bonifica competente.Art. 3.6.8.Impianti <strong>di</strong> produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia alimentati da fonti energeticherinnovabili (FER)1. Gli impianti <strong>di</strong> cui all’uso c6 (Impianti <strong>di</strong> produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia, quali adesempio i campi fotovoltaici, gli impianti ad energia eolica o gli impianti a biomassa, con esclusione<strong>di</strong> quelli relativi all’uso d6) sono programmati in sede <strong>di</strong> POC se <strong>di</strong> potenza superiore a200 kW.La procedura autorizzativa per la realizzazione dell’impianto è quella definita dalla Delibera dellaGiunta Provinciale n. 295 del 26 maggio 2009 e nel relativo allegato “Guida tecnico amministrativaper l'autorizzazione degli impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica alimentati da fonti <strong>di</strong>energia rinnovabile”. Le possibilità <strong>di</strong> localizzazione <strong>di</strong> tali impianti è con<strong>di</strong>zionata al rispetto dellalegislazione <strong>di</strong> riferimento ed in particolare della Delibera <strong>di</strong> Giunta regionale Emilia-Romagna1713/20102. Secondo quanto stabilito dal PSC, la realizzazione <strong>di</strong> questi impianti è sempre ammessa:⎯ sul coperto degli e<strong>di</strong>fici, ad esclusione <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> valore storico-artistico, <strong>di</strong> interesse testimonialeo compresi negli ambiti ACS e IS;⎯ negli ambiti specializzati per attività produttive⎯ nel territorio rurale, ad eccezione <strong>di</strong>:⎯ siti della “Rete Natura 2000” (siti <strong>di</strong> importanza comunitaria - SIC - e zone <strong>di</strong> protezionespeciale ZPS);⎯ riserve naturali regionali e aree <strong>di</strong> riequilibrio ecologico⎯ Ambito <strong>di</strong> tutela e qualificazione paesaggistica del territorio rurale a nord del capoluogo.⎯ Ambito <strong>di</strong> tutela del complesso storico <strong>di</strong> BagnarolaL’esclusione <strong>di</strong> cui sopra non si applica agli impianti:⎯ esclusivamente finalizzati alla produzione per autoconsumo;⎯ con potenza elettrica nominale fino a 20 kWp;3. Per gli impianti <strong>di</strong> produzione e commercializzazione alimentati a biomassa è inoltre esclusal’installazione negli ambiti agricoli periurbani AAP.4. La realizzazione <strong>di</strong> impianti a terra <strong>di</strong> potenza superiore a 20 kW è subor<strong>di</strong>nata alla stipula <strong>di</strong>una convenzione che ne <strong>di</strong>sciplini gli specifici aspetti <strong>di</strong> compatibilità ambientale (impatto paesaggistico,emissioni in atmosfera, mitigazioni, ecc.) e preveda l’obbligo <strong>di</strong> demolizione degli e-<strong>di</strong>fici eventualmente presenti e <strong>di</strong> bonifica del sito in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione.4. L’autorizzazione alla realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia a terra non costituisce inalcun caso mo<strong>di</strong>fica della classificazione urbanistica dell’area, come definita dal PSC e dal<strong>RUE</strong>. In particolare, in territorio rurale, dopo la scadenza della convenzione che regolamental’utilizzo temporaneo dell’area con finalità <strong>di</strong> produzione energetica, l’area stessa è <strong>di</strong>sciplinatain base alle norme del PSC e del <strong>RUE</strong> relative all’ambito rurale <strong>di</strong> appartenenza. Per gli impiantialimentati a biomassa si applica in particolare quanto previsto all’art. 6.9 comma 3 del PSC relativamentealla ubicazione della centrale all’interno <strong>di</strong> un ambito territoriale in grado <strong>di</strong> offrire la54


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEmateria prima necessaria, con biomasse stabilmente ottenute, per almeno il 70% (settanta percento) del fabbisogno, entro un raggio <strong>di</strong> 50 chilometri dall’impianto.CAPO 3.7 – REGOLAMENTAZIONE E TUTELA DELLE ACQUE E DEL SUOLOArt. 3.7.1.Regolamentazione delle acque reflue1. Le acque reflue devono essere convogliate nella fognatura comunale, laddove esistente, a curadei proprietari secondo quanto previsto dal requisito R.C. 3.4: "Smaltimento delle acque reflue",nonché dal regolamento del Servizio Idrico Integrato. È vietato scaricare acque reflue nei fossistradali.2. Il titolo a scaricare le acque reflue (autorizzazione all’allacciamento, parere <strong>di</strong> conformità tecnica)nella pubblica fognatura è rilasciato dall’Ente Gestore del Servizio e costituisce elementoin<strong>di</strong>spensabile ai fini del rilascio del Permesso <strong>di</strong> Costruire ovvero dell’avvio dei lavori se trattasi<strong>di</strong> opere soggette a Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività.3. Fatto salve le competenze <strong>di</strong> cui al comma precedente, l’autorizzazione allo scarico <strong>di</strong> acquereflue industriali in pubblica fognatura è rilasciata dal comune in relazione alle competenze attribuitedalla L.R. 3/99 e ss.mm.ii. L’autorizzazione allo scarico <strong>di</strong> reflui che non recapitano in retifognarie è rilasciate dalla Provincia o dal <strong>Comune</strong> in relazione alle specifiche competenze attribuitedalla L.R. 3/99 e ss.mm.ii..4. Qualora intervengano mo<strong>di</strong>fiche alle caratteristiche dello scarico (qualità, portata, ecc.) conseguentiad interventi sul fabbricato o mutamenti della destinazione d'uso, il titolare dello scaricodovrà richiedere una nuova autorizzazione allegando le planimetrie, nonché l’eventuale ulterioredocumentazione esplicativa, delle reti <strong>di</strong> scarico aggiornate secondo le nuove attività o destinazioni,fatti salvi ulteriori adempimenti <strong>di</strong>sposti dall’Ente Gestore del servizio <strong>di</strong> pubblica fognaturao dall’ente competente al rilascio dell’Autorizzazione.5. Nelle nuove urbanizzazioni e in tutti gli interventi <strong>di</strong> NC e <strong>di</strong> RE se estesa all’intero e<strong>di</strong>ficio e incaso <strong>di</strong> adeguamento del sistema fognario, le reti <strong>di</strong> scarico <strong>di</strong> pertinenza dell'inse<strong>di</strong>amento devonoessere separate per le acque bianche e per le acque nere, anche qualora la fognaturacomunale a cui recapitano sia <strong>di</strong> tipo misto.6. Nelle nuove urbanizzazioni <strong>di</strong> comparti per destinazioni d’uso prevalentemente non residenziali,le reti <strong>di</strong> scarico delle acque meteoriche devono essere dotate <strong>di</strong> idonei presi<strong>di</strong> antinquinamento(<strong>di</strong>soleatori, <strong>di</strong>ssabbiatori, impianti <strong>di</strong> depurazione, ecc.) ai sensi della delibera della G.R.14/02/2005 n. 286.In ogni caso le reti <strong>di</strong> scarico dei reflui dovranno essere realizzate in conformità alle <strong>di</strong>sposizionidettate dal D.Lgs. 3/04/2006, n. 152 e ss.mm.ii., nonché dalle relative <strong>di</strong>sposizio-ni regionali ecomunali e dai regolamenti degli enti gestori del servizio.Art. 3.7.2.Regolamentazione delle acque superficiali e sotterranee1. Le acque meteoriche proveniente dai tetti, cortili e in genere dai suoli <strong>di</strong> zone fabbricate, devonoessere convogliate nella fognatura comunale o in altro idoneo sistema <strong>di</strong> smaltimento delle acquebianche secondo quanto previsto dal Requisito R.C. 3.4: "Smal-timento delle acque reflue",55


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>ad eccezione <strong>di</strong> quelle che o l’Ente Gestore del servizio <strong>di</strong> fognatura o il Servizio Tecnico Comunale,giu<strong>di</strong>chi incompatibili con il trattamento <strong>di</strong> depurazione centralizzato previsto dal <strong>Comune</strong>in base alla normativa vigente in materia e ad altre norme <strong>di</strong> gestione del territorio.2. Al fine <strong>di</strong> non incrementare gli apporti d’acqua piovana al sistema <strong>di</strong> smaltimento, per gli ambiti<strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento e comunque per le aree non ancora urbanizzate, è prescritta la realizzazione<strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> raccolta delle acque <strong>di</strong> tipo duale, ossia composte da un sistema minore costituitodalle reti fognarie per le acque nere e parte delle acque bianche (prima pioggia), e un sistemamaggiore costituito da collettori, interrati o a cielo aperto, e da sistemi <strong>di</strong> accumulo per leacque bianche; il sistema maggiore deve prevedere sistemi <strong>di</strong> raccolta e accumulo delle acquepiovane per un volume complessivo <strong>di</strong> almeno 500 m 3 per ettaro <strong>di</strong> superficie territoriale, ad e-sclusione delle superfici permeabili destinate a parco o a verde compatto. Tali sistemi <strong>di</strong> raccolta,ad uso <strong>di</strong> una o più delle zone da urbanizzare, devono essere localizzati in modo tale daraccogliere le acque piovane prima della loro immissione nel corso d’acqua o collettore <strong>di</strong> bonificaricevente in<strong>di</strong>viduato dall’Autorità idraulica competente.3. Le caratteristiche funzionali dei sistemi <strong>di</strong> raccolta delle acque bianche sono stabilite, secondo ilcriterio dell’invarianza idraulica, dall’Autorità idraulica competente con la quale devono esserepreventivamente concordati i criteri <strong>di</strong> gestione. L’autorità competente può derogare dal criteriodell’invarianza idraulica, in particolare nel caso <strong>di</strong> scarico <strong>di</strong>retto in un fiume o torrente.4. L'esecuzione nel sottosuolo <strong>di</strong> lavori che ostacolino il deflusso delle acque sotterranee è subor<strong>di</strong>natoall’esito della preventiva relazione geotecnica che escluda conseguenze dannose allaqualità e al livello della falda acquifera.5. E’ vietato sbarrare o intercettare corsi <strong>di</strong> acque superficiali senza autorizzazione regionale aisensi del R.D. 1775/33.6. L'approvvigionamento idrico attraverso l'emungimento da acque sotterranee, comporta l'autorizzazioneda parte degli uffici regionali competenti (Servizio Provinciale Difesa del Suolo, ServizioTecnico <strong>di</strong> Bacino), nonché la DIA per le opere e<strong>di</strong>lizie connesse. Qualora l'approvvigionamentoidrico per l'uso potabile e domestico avvenga me<strong>di</strong>ante l'utilizzo <strong>di</strong> un pozzo, dovrannoessere documentate, in sede <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> Permesso <strong>di</strong> Costruire/DIA ai sensi della L.R.25/11/2002, n. 31, le caratteristiche tecnico-costruttive dell'opera <strong>di</strong> presa e la qualità dell'acquaattinta, nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto nel requisito R.C. 3.3.2: "Approvvigionamento idrico in assenza<strong>di</strong> acquedotto".7. In tutto il territorio comunale i pozzi chiusi inutilizzati devono essere occlusi in modo stabile alfine <strong>di</strong> evitare rischi <strong>di</strong> inquinamento della falda e situazioni <strong>di</strong> pericolo. Le metodologie della occlusionesono approvate dagli uffici competenti (Servizio Provinciale Difesa del Suolo, ServizioTecnico <strong>di</strong> Bacino).8. Nel caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> bacini per la raccolta <strong>di</strong> acque, le pareti e il fondo devono esserecostruiti in modo tale che sia impe<strong>di</strong>to l’impaludamento dei terreni circostanti.9. L’adozione, nei terreni ad uso agricolo, <strong>di</strong> nuovi sistemi <strong>di</strong> drenaggio che riducano sensibilmenteil volume specifico d’invaso, mo<strong>di</strong>ficando quin<strong>di</strong> i regimi idraulici, è soggetta ad autorizzazioneda parte del <strong>Comune</strong> ed è subor<strong>di</strong>nata all’attuazione <strong>di</strong> interventi compensativi consistenti nella56


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMErealizzazione <strong>di</strong> un volume d’invaso pari almeno a 100 m 3 per ogni ettaro <strong>di</strong> terreno drenato contali sistemi e al parere favorevole, espresso sulla base <strong>di</strong> un’idonea documentazione in cui sia<strong>di</strong>mostrato il rispetto <strong>di</strong> quanto previsto dal presente punto, dell’Autorità idraulica competente. Aifini dell’applicazione del presente punto, i sistemi <strong>di</strong> “drenaggio tubolare sotterraneo” e <strong>di</strong> “scarificazionecon aratro talpa” sono da considerare come sistemi che riducono sensibilmente il volumespecifico d’invaso.Art. 3.7.3.Disposizioni specifiche per le zone <strong>di</strong> protezione delle risorse idriche superficiali esotterranee1. Nelle zone <strong>di</strong> protezione delle risorse idriche sotterranee, <strong>di</strong> cui all’art. 2.7 delle Norme del PSCsono vietati:⎯ gli scarichi liberi sul suolo e nel sottosuolo <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> e <strong>di</strong> altre sostanze <strong>di</strong> qualsiasi genere oprovenienza con la sola eccezione della <strong>di</strong>stribuzione agronomica del letame e delle sostanzead uso agrario, nonché dei reflui trattati provenienti da civili abitazioni, o da usi assimilabili,che sono consentiti nei limiti delle relative <strong>di</strong>sposizioni statali e regionali;⎯ la realizzazione <strong>di</strong> nuovi allevamenti zootecnici <strong>di</strong> tipo intensivo;⎯ il lagunaggio dei liquami prodotti da allevamenti zootecnici al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> appositi lagoni <strong>di</strong>accumulo impermeabilizzati con materiali artificiali;⎯ la ricerca <strong>di</strong> acque sotterranee e l’escavo <strong>di</strong> pozzi, nei fon<strong>di</strong> propri o altrui, ove non autorizzatidalle autorità competenti ai sensi della L. 36/1994 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e provve<strong>di</strong>mentiapplicativi;⎯ l'interramento, l'interruzione o la deviazione delle falde acquifere sotterranee, con particolareriguardo per quelle alimentanti acquedotti per uso idropotabile;⎯ l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> industrie o depositi che trattano flui<strong>di</strong> o sostanze idrosolubili che possonoinquinare la falda in caso <strong>di</strong> sversamenti accidentali, se non con l’adozione <strong>di</strong> tutte le misure<strong>di</strong> contenimento del rischio che saranno ritenute opportune dalle autorità competenti alrilascio dei pareri igienico-sanitari;⎯ la realizzazione e l'esercizio <strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>scariche per lo smaltimento dei rifiuti <strong>di</strong> qualsiasigenere e provenienza, con l'esclusione delle <strong>di</strong>scariche <strong>di</strong> seconda categoria tipo A, aisensi della delibera del Comitato Interministeriale 27/07/1984, nonché <strong>di</strong> terre <strong>di</strong> lavaggioprovenienti dagli zuccherifici, nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni statali e regionali in materia.2. In queste aree, per tutti gli interventi urbanistici è raccomandata la separazione tra acque bianchecontaminate ABC e acque bianche non contaminate ABNC, e la loro gestione secondoquanto previsto dalle Linee guida della Regione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo per la gestione delle acque meteoriche<strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento e delle acque <strong>di</strong> prima pioggia in attuazione della Del.G.R. 286/2005. Per gliinterventi <strong>di</strong> particolare rilevanza possono essere definite, ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 5.6del PTCP, le modalità per lo smaltimento delle ABC e delle ABNC, in<strong>di</strong>viduando la migliore destinazionetra le seguenti:a) Serbatoi <strong>di</strong> accumulo per il riutilizzo per usi non potabili (irrigazione, lavaggio superfici e-sterne, scarico WC, ecc.);b) Rete idrografica, nel rispetto <strong>di</strong> quanto dagli enti competenti per la gestione <strong>di</strong> tale rete e <strong>di</strong>eventuali ulteriori prescrizioni a salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> possibili rischi idraulici;c) Suolo o strati superficiali del sottosuolo, ove possibile in relazione alle caratteristiche del57


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>suolo;d) Rete fognaria separata (condotta per le acque bianche) nelle zone servite <strong>di</strong>rettamente daquesto servizio, previo parere positivo del gestore;e) Rete fognaria unitaria solo nel caso in cui non siano possibili le soluzioni precedenti e previoparere positivo del gestore.Per l’attuazione <strong>di</strong> questi interventi il <strong>Comune</strong> può definire, attraverso una specifica delibera delConsiglio comunale, l’entità del contributo da richiedere, aggiuntivo rispetto agli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione,in applicazione dell’art. 5.6 del PTCP e dell’art. 2.7 del PSC.3. Le pratiche agronomiche devono essere tali da prevenire la <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> nutrienti e fitofarmacinell’acquifero soggiacente. Per quanto riguarda la pratica degli span<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> liquami provenientida allevamenti zootecnici si veda all’art. 4.7.11.Art. 3.7.4.Riutilizzo <strong>di</strong> terre e rocce <strong>di</strong> scavo non contaminate1. I progetti che prevedano operazioni <strong>di</strong> riutilizzo <strong>di</strong> terre e rocce <strong>di</strong> scavo non contaminate aisensi del D.Lgs. 152/2006, qualora non siano sottoposti a valutazione <strong>di</strong> impatto ambientale,devono essere approvati dal <strong>Comune</strong>, previo parere dell’ARPA che verifica che le operazionipreviste non determinino un peggioramento delle con<strong>di</strong>zioni ambientali presenti sul sito interessatoal riutilizzo.CAPO 3.8 – CIMITERIArt. 3.8.1.Cimiteri1. Le zone cimiteriali sono destinate alla tumulazione, l’inumazione, la cremazione e il culto deidefunti nonché ai servizi civili e religiosi connessi. L’uso ammesso è: f7; è ammesso inoltre l’usob9 (in forma <strong>di</strong> concessione temporanea <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico) limitatamente allaven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fiori e altri articoli riferiti alla funzione cimiteriale.2. Sono ammessi, per intervento <strong>di</strong>retto, tutti i tipi <strong>di</strong> intervento.Art. 3.8.2.Fasce <strong>di</strong> rispetto cimiteriale1. Le fasce <strong>di</strong> rispetto dei cimiteri costituiscono il campo <strong>di</strong> applicazione dell’Art. 338 del R.D. 1265del 1934, del D.P.R. 10/09/1990 n. 285 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e inte-grazioni e della L.166/2002.2. Il <strong>RUE</strong> definisce la fasce <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> 200 metri, fatti salvi i casi in cui queste siano state ridottesecondo le procedure previste dalla normativa.3. Il Consiglio comunale può consentire (previo parere favorevole dell’USL) la riduzione della fasciaper:a) realizzare ad un’opera pubblica,b) attuare un intervento urbanistico,c) realizzare parchi e giar<strong>di</strong>ni,d) realizzare parcheggi pubblici e privati,e) realizzare attrezzature sportive,58


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEf) realizzare locali tecnici e serre.Contestualmente alla riduzione il Consiglio comunale autorizza, qualora necessario, la costruzione<strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici o l’ampliamento <strong>di</strong> quelli esistenti.Attraverso Delibera del Consiglio comunale e parere favorevole dell’USL è ammessol’ampliamento <strong>di</strong> cimiteri esistenti o la costruzione <strong>di</strong> nuovi, prevedendo una fascia <strong>di</strong> rispetto ridottafino a 50 metri dal centro abitato, qualora alternativamente:⎯ non sia possibile provvedere <strong>di</strong>versamente,⎯ il cimitero da ampliare sia separato dal centro abitato da strada, ferrovia, fiumi, ecc.2. Nelle fasce <strong>di</strong> rispetto è vietato costruire nuovi e<strong>di</strong>fici. E’ ammessa la costruzione <strong>di</strong> impiantitecnici, <strong>di</strong> infrastrutture e <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong>versi dagli e<strong>di</strong>fici.3. Gli e<strong>di</strong>fici esistenti all’interno delle aree <strong>di</strong> rispetto potranno essere oggetto, nel rispetto delleprescrizioni <strong>di</strong> zona, <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> recupero, nonché <strong>di</strong> demolizione con ri-costruzione; inquest’ultimo caso l’intervento deve comunque rispettare una <strong>di</strong>stanza dell’e<strong>di</strong>ficio dal cimiteronon inferiore a quella preesistente.4. Gli e<strong>di</strong>fici ad uso privato, qualora consentito ai sensi delle restanti <strong>di</strong>sposizioni del <strong>RUE</strong>, possonoanche essere interessati da interventi <strong>di</strong> ampliamento una tantum, nella misura massima del10% del volume della sagoma netta fuori terra e senza aumento del numero delle unità immobiliari,sentita l’azienda Unità Sanitaria Locale competente per territorio.5. Gli e<strong>di</strong>fici pubblici possono anche essere sottoposti ad interventi <strong>di</strong> ampliamento, sentital’azienda Unità Sanitaria Locale competente per territorio.59


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>TITOLO IV – REGOLAMENTAZIONE URBANISTICA DEGLI INTERVENTI EDILIZINON DISCIPLINATI DAL POCCAPO 4.1 – CENTRI ED INSEDIAMENTI STORICI ED EDIFICI TUTELATI ESTER-NI AGLI INSEDIAMENTI STORICIArt. 4.1.1.Disposizioni generali1. Le <strong>di</strong>sposizioni del presente Capo <strong>di</strong>sciplinano gli interventi effettuabili nei centri storici nonchéquelli effettuabili sugli e<strong>di</strong>fici soggetti a tutela in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonico(ES1) o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale (ES2), collocati in altri ambiti delterritorio comunale.Per gli e<strong>di</strong>fici soggetti a tutela esterni ai centri storici, le <strong>di</strong>sposizioni del presente Capo prevalgonosu quelle dell’ambito specifico in cui ricadono (ambito urbano consolidato, ambito rurale,ecc).2. Costituiscono Centri Storici i tessuti urbani <strong>di</strong> antica formazione che hanno mantenuto la riconoscibilitàdella struttura inse<strong>di</strong>ativa e della stratificazione dei processi della loro formazione. Essisono costituiti dal patrimonio e<strong>di</strong>lizio, dalla rete viaria, dagli spazi ine<strong>di</strong>ficati e dagli altri manufattistorici.3. Nell’ambito dei Centri Storici:⎯ è vietato mo<strong>di</strong>ficare i caratteri che connotano la trama viaria ed e<strong>di</strong>lizia, nonché i manufattianche isolati che costituiscono testimonianza storica o culturale;⎯ sono escluse rilevanti mo<strong>di</strong>ficazioni alle destinazioni d'uso in atto, in particolare <strong>di</strong> quelleresidenziali, artigianali, <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> vicinato e dei pubblici esercizi;⎯ non è ammessa la trasformazione <strong>di</strong> negozi in autorimesse;⎯ non è ammesso l'aumento delle volumetrie preesistenti e non possono essere rese e<strong>di</strong>ficabilile aree e gli spazi rimasti liberi perché destinati ad usi urbani o collettivi nonché quelli<strong>di</strong> pertinenza dei complessi inse<strong>di</strong>ativi storici.4. Nei Centri Storici assume specifica rilevanza ai fini della conservazione e della percezione dellevalenze storico-testimoniali degli inse<strong>di</strong>amenti, il controllo qualitativo degli interventi relativiall’arredo urbano (insegne, bacheche, spazi espositivi <strong>di</strong> pubblicità, e<strong>di</strong>cole e chioschi, tende etendoni, segnaletica stradale pubblica e privata, in<strong>di</strong>cazioni toponomastiche, targhe <strong>di</strong> uffici, vetrine,ecc.) e alla sistemazione degli spazi collettivi. Il Regolamento per l’arredo urbano, le insegnee le occupazioni <strong>di</strong> suolo pubblico <strong>di</strong> cui all’art. 5.3.1 può contenere specifiche <strong>di</strong>sposizioniriferite al Centro storico. In via transitoria, in attesa dell’approvazione <strong>di</strong> tale Regolamento, siapplicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al successivo Capo 5.3, integrate dagli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> cui al seguenteart. 4.1.5.5. La <strong>di</strong>sciplina particolareggiata riguardante i Centri e Nuclei Storici è costituita:⎯ dalle Tav. 2 del <strong>RUE</strong>;⎯ dalle norme del presente Capo del <strong>RUE</strong>.60


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 4.1.2.Criteri generali per i Centri Storici e per l’Inse<strong>di</strong>amento Storico <strong>di</strong> Bagnarola1. Sulla base della in<strong>di</strong>viduazione effettuata dal PSC, Il <strong>RUE</strong> perimetra i Centri Storici <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong>,Mezzolara e Prunaro, nonché l’Inse<strong>di</strong>amento Storico <strong>di</strong> Bagnarola.2. Ai sensi dell’art.A-7 della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii., entro questi ambiti sono vietate mo<strong>di</strong>fichedei caratteri che connotano la trama viaria ed e<strong>di</strong>lizia, le mo<strong>di</strong>ficazioni alle destinazioni d'uso inatto che comportino significativo aumento del carico urbanistico, l'aumento delle volumetrie preesistentie l'e<strong>di</strong>ficazione negli spazi liberi. Sono fatti salvi gli interventi pubblici, finalizzati al miglioramentodella qualità funzionale, architettonica e ambientale.3. Nell’Inse<strong>di</strong>amento Storico <strong>di</strong> Bagnarola sono vietate mo<strong>di</strong>fiche dei caratteri che connotano latrama agraria storica del territorio e dei giar<strong>di</strong>ni storici, l'aumento delle volumetrie esistenti e l'e<strong>di</strong>ficazionenegli spazi liberi; i cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso degli e<strong>di</strong>fici esistenti sono in generalequelli ammessi per il territorio rurale, con esclusione degli e<strong>di</strong>fici classificati <strong>di</strong> pregio storicoarchitettonicoo <strong>di</strong> interesse storico testimoniale, per i quali valgono le specifiche <strong>di</strong>sposizioni.Qualsiasi intervento <strong>di</strong> sistemazione degli spazi esterni pertinenziali agli e<strong>di</strong>fici deve essere sottopostoal parere della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio.4 Interventi che richiedono il coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> risorse e <strong>di</strong> volontà pubbliche e private, al fine <strong>di</strong>definire piani attuativi e programmi <strong>di</strong> intervento per il recupero e la valorizzazione sono programmatidal POC.5. Entro questi ambiti sono <strong>di</strong> norma vietate le insegne pubblicitarie; eventuali in<strong>di</strong>cazioni o cartelliin<strong>di</strong>catori sempre <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte sono soggette a parere della Commissione per la Qualità,così come la realizzazione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> arredo e <strong>di</strong> servizio. La realizzazione dei posti autonon dovrà pregiu<strong>di</strong>care la sistemazione delle aree non e<strong>di</strong>ficate, è ammessa la realizzazione <strong>di</strong>posti auto e accessori interrati con gli stessi criteri sopra citati, nonché nel rispetto delle strutturee<strong>di</strong>ficate qualora <strong>di</strong> interesse storico-architettonico e/o storico-testimoniale. Al fine <strong>di</strong> assicurarel'appropriato inserimento ambientale e architettonico, per il quale si dovranno adottare tutti gliidonei accorgimenti esecutivi, la Commissione per la Qualità potrà suggerire materiali o soluzioni.6. Gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici sono definiti dal <strong>RUE</strong> sulla base della classificazione attribuita, <strong>di</strong> cuiall’art. 4.1.3 seguente. All’interno dei Centri Storici non è ammesso il cambio d’uso verso l’usoa1 in caso <strong>di</strong> unità immobiliari che abbiano affaccio unico o prevalente sotto un portico, anchequalora la classe attribuita all’e<strong>di</strong>ficio lo consenta. Di norma inoltre è prescritto il mantenimentodella destinazione d’uso dei pubblici esercizi esistenti, salvo il trasferimento <strong>di</strong> tali attivitàall’interno del centro storico e comunque a seguito del parere della C.Q..7. Nel caso <strong>di</strong> opere che comportano procedure <strong>di</strong> esproprio, l’intervento va previsto nel POC.Anche per le opere <strong>di</strong> iniziativa privata, il <strong>Comune</strong> può eventualmente pro-grammarnel’attuazione con il POC e fissare un termine per la loro attuazione, decorso il quale, in caso <strong>di</strong>inerzia dei soggetti privati, il <strong>Comune</strong> può procedere con procedure co-attive.8. Considerata la funzione del decoro dell’ambiente come componente della vita e dell’economiadella comunità, il Sindaco, sentita la C.Q., potrà ingiungere alle proprietà l’esecuzione <strong>di</strong> opere<strong>di</strong> manutenzione sulle fronti dei fabbricati visibili da spazi pubblici, nonché il rior<strong>di</strong>no <strong>di</strong> aree, <strong>di</strong>61


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>recinzioni e <strong>di</strong> manufatti lasciati in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> abbandono o <strong>di</strong> degrado.Art. 4.1.2.bisInterventi <strong>di</strong> riqualificazione dell’inse<strong>di</strong>amento storico rurale – IUC-ES1. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua sub-ambiti per i quali l’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione <strong>di</strong> un progettounitario esteso all’intero sub-ambito e alla stipula <strong>di</strong> una convenzione con il <strong>Comune</strong>.2. La convenzione dovrà contenere:⎯ l’in<strong>di</strong>cazione della Su massima realizzabile;⎯ la quantità, le caratteristiche e le modalità <strong>di</strong> attuazione delle dotazioni extra standard richieste,da determinarsi secondo i parametri fissati dall’Amministrazione per il POC;⎯ la quantità delle eventuali cessioni, anche in alternativa alle dotazioni <strong>di</strong> cui al punto precedente.3. In tutti gli Interventi Unitari Convenzionati è ammesso il trasferimento della Su ad altro ambito,attraverso il POC.4. Gli Interventi Unitari Convenzionati <strong>di</strong> riqualificazione dell’inse<strong>di</strong>amento storico rurale sono cosìin<strong>di</strong>viduati:IUC-ES 1 - Bagnarola Ex Officine Bitelli (ex zona ES1 del previgente PRG)Il progetto deve prevedere:- gli interventi conservativi e <strong>di</strong> recupero sull’ e<strong>di</strong>ficio tutelato ai sensi dell'Art. 4.1.3, me<strong>di</strong>anteil ripristino delle caratteristiche storiche esterne e l’adeguamento igienico alle funzioni residenziali;- la demolizione degli e<strong>di</strong>fici in<strong>di</strong>viduati come incongrui dal progetto, me<strong>di</strong>ante recupero delvolume complessivo. La superficie recuperata verrà determinata sud<strong>di</strong>videndo la volumetriaper tre;- Al fine <strong>di</strong> dotare l’area <strong>di</strong> adeguati locali <strong>di</strong> servizio pertinenziali per ciascuna unità immobiliare,sono ammesse pertinenze composte da una cantina e un posto auto coperto perun massimo complessivo <strong>di</strong> 850 mq. <strong>di</strong> Sa. Tali superfici sono da considerare pertinenzein<strong>di</strong>visibili dell’unità immobiliare <strong>di</strong> riferimento e non rientrano nel calcolo delle superficicome sopra in<strong>di</strong>cate. Tale vincolo sarà espressamente riportato negli atti <strong>di</strong> trasferimentodelle unità immobiliari e debitamente trascritto nei Registri Immobiliari;.- la volumetria demolita e ricostruita dovrà essere realizzata me<strong>di</strong>ante un progetto architettonicoarmonico con il contesto e gli e<strong>di</strong>fici dovranno essere rispettosi del complesso delleVille <strong>di</strong> Bagnarola;Prescrizioni particolari:- monetizzazione degli standard U e P1, da prevedere in convenzione;- P2 e P3 nella misura stabilita dalle presenti Norme maggiorata <strong>di</strong> 1/3;- non sono da prevedersi strade pubbliche;- sono ammissibili anche gli usi b2.1 e b4 previa verifica <strong>di</strong> limiti acustici congrui a zonizzazionespecifica stabilita in sede <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> Recupero;- gli interventi sono da attuare in coerenza con ilPiano <strong>di</strong> Recupero;- la convenzione dovrà inoltre prevedere la cessione al <strong>Comune</strong> del parcheggio pubblico <strong>di</strong>cui sopra, la monetizzazione degli standard U e P1, garanzie per il ripristino a verde e lamanutenzione delle aree libere, nonché per il rispetto delle prospettive sugli e<strong>di</strong>fici storici62


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEdell’ambito IS in cui il sub-ambito è inserito.IUC-ES 2 - Bagnarola (ex zona ES5 del previgente PRG)Il progetto deve prevedere:- l’impianto <strong>di</strong> alberature attorno alle costruzioni;- la sistemazione <strong>di</strong> percorsi pedociclabili- interventi <strong>di</strong> NC, AM, RI per le sole attività <strong>di</strong> servizio all’allevamento previste:Parametri e<strong>di</strong>lizi:- SC massima = 600 mq (Su = 80% <strong>di</strong> SC)- H massima = 7,5 m.La convenzione deve prevedere le modalità e i limiti della fruizione pubblica ci-clopedonale delpercorso previsto.IUC-ES 3 - Vedrana Palazzo Aria (Ex zona ES8 del previgente PRG)Il progetto deve prevedere:- il recupero degli e<strong>di</strong>fici soggetti a tutela ai sensi degli artt. 4.1.3. e 4.6.8 delle Norme del<strong>RUE</strong>;- la ristrutturazione dei restanti e<strong>di</strong>fici esistenti e la loro armonizzazione con il contesto, oppurela loro demolizione e ricostruzione in posizione retrostante agli e<strong>di</strong>fici tutelati, rispettoal fronte stradale e tale da non danneggiare le alberature <strong>di</strong> pregio; la ricostruzione dovràrispettare i seguenti limiti:· SC max = SC preesistente demolita;· NP max = 2;- il restauro del parco del palazzo Aria e l'impianto <strong>di</strong> nuove alberature, anche ai fini <strong>di</strong> limitarela visibilità degli e<strong>di</strong>fici ricostruiti.Le destinazioni ammesse sono esclusivamente: b15, b10.1 con esclusione dei servizi scolasticidell'obbligo e servizi prescolastici, per i due e<strong>di</strong>fici tutelati, mentre per i restanti e<strong>di</strong>fici è ammessaanche la destinazione a1.IUC-ES 4 – Cento, Villa Loup (ex zona ES10 del previgente PRG)Il progetto deve prevedere:- il recupero degli e<strong>di</strong>fici soggetti a tutela ai sensi degli artt. 4.1.3. e 4.6.8 delle Norme del<strong>RUE</strong>, ad eccezione dell’e<strong>di</strong>ficio classificato 11l.3 nel quale è consentita la realizzazione <strong>di</strong>n. 4 unità immobiliari;- la ricostruzione fedele dell’e<strong>di</strong>ficio crollato classificato 2L1 – 2D/F con possibilità <strong>di</strong> realizzarepiù unità immobiliari, compatibilmente con il conseguimento delle finalità previste dallacategoria <strong>di</strong> tutela corrispondente;- il restauro del parco e l’impianto <strong>di</strong> alberature da definire <strong>di</strong>etro in<strong>di</strong>cazioni dell’U.T. comunale;- è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali interrati prossimi a Villa Loup;- le destinazioni d’uso possibili sono quelle dell’art. 4.6.7;IUC-ES 5 – Cento, Ghiacciaia <strong>di</strong> Villa Loup (ex zona ES11 del previgente PRG)Il progetto deve prevedere:- l’intervento si attua attraverso progetto unitario.- richiesta <strong>di</strong> concessione convenzionata comprendente l’impegno al recupero della ghiac-63


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>ciaia attraverso intervento <strong>di</strong> RC con Sa = Sa esistente ad uso accessorio alla residenza ealla sistemazione complessiva, nonché alla manutenzione <strong>di</strong> tutto il sub-ambito, con presentazione<strong>di</strong> un piano specialistico <strong>di</strong> recupero delle essenze arboree.- Su = mq. 96 con uso a1 in posizione prossima al sub-ambito IUC 32 (ex comparto 2.17 delprevigente PRG) o da trasferire nello stesso;Prescrizioni particolari:- poiché la zona si trova nelle vicinanze <strong>di</strong> un sito dell’età del Bronzo, vincolato con DecretoMinisteriale, con<strong>di</strong>zione per l’inizio lavori è il Nulla Osta della Soprintendenza Beni Archeologici,a seguito <strong>di</strong> saggi <strong>di</strong> verifica stratigrafica dell’area dalla stessa coor<strong>di</strong>nati e a caricodegli attuatori.- la sistemazione dell’area e la nuova costruzione nell’area limitrofa dovranno essere progettatein modo armonico con la lettura storica del complesso originario che si estende alcomplementare sub-ambito IUC-ES 10 e comunque senza prevedere nuovi corpi fabbricaaddossati alla ghiacciaia né collegati alla stessa con elementi strutturali. Non dovranno esserepreviste sud<strong>di</strong>visioni strutturali o visive <strong>di</strong> spazi originariamente unitari.In<strong>di</strong>rizzi: Dovrà essere considerata come prioritaria la verifica della necessità <strong>di</strong> completarecon la realizzazione <strong>di</strong> accessori il complesso residenziale esistente nell’a<strong>di</strong>acente subambito10.IUC-ES 6 - Prunaro E<strong>di</strong>fici Rurali Fondo Chiesa (Ex zona ES12 del previgente PRG)Il progetto deve prevedere:- l’intervento si attua attraverso progetto unitario.- usi ammissibili: a1, a2. b4.1;- è prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1;- Il progetto deve prevedere il recupero degli e<strong>di</strong>fici soggetti a tutela ai sensi degli artt. 4.13.e 4.6.8 delle Norme del <strong>RUE</strong>, compatibilmente con la salvaguar<strong>di</strong>a e leggibilità delle caratteristichetipologiche dell’e<strong>di</strong>ficio originario, per la stalla fienile non si pongono limiti al numerodegli alloggi <strong>di</strong> progetto e alla chiusura degli spazi aperti e coperti;- per gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici non tutelati si rimanda all’art. 4.6.7 delle Norme del <strong>RUE</strong>;- è prescritta per ogni unità immobiliare la dotazione minima <strong>di</strong> un posto auto coperto e unacantina;- la convenzione, della durata <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni, deve contenere un progetto unitario e un programmatemporale per la completa qualificazione della corte, la <strong>di</strong>sciplina dell’assetto planivolumetrico,salvaguardando in particolare l’unitarietà delle aree cortilive e contenendo ilnumero dei passi carrai, l’obbligo al mantenimento della quota <strong>di</strong> spettanza delle strade edei fossi vicinali, gli obblighi al mantenimento in buono stato manutentivo <strong>di</strong> recinzioni, siepi,alberature.IUC-ES 7 – Oratorio <strong>di</strong> San ZenoneL’intervento prevede:- il recupero del fienile in parte <strong>di</strong>roccato (09b.2-2C/F) con la realizzazione <strong>di</strong> massimo 3 alloggianche attraverso la chiusura <strong>di</strong> volumi, in deroga a quanto previsto all'art. 4,6,8 per glie<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> tipologia F;- il recupero della casa colonica (09b.1-2C/E) con annesso oratorio con la realizzazione <strong>di</strong> 1alloggio;64


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME- il restauro dell’oratorio <strong>di</strong> San Zenone (09b.1-2A/D) annesso alla casa colonica, con possibilità<strong>di</strong> applicazione dell’art. 4.1.5 comma 19 delle presenti norme per la sua trasformazionein spazio residenziale (luogo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o soggiorno).IUC-ES.8 – Bagnarola Palazzo Bentivoglio-OdoriciL’intervento prevede:- il restauro del palazzo;- la demolizione dei corpi e<strong>di</strong>lizi incongrui;- la ricostruzione delle superfici da demolire destinate ad autorimesse o depositi, con un minimo<strong>di</strong> 20 mq per le unità immobiliari non dotate nello stato <strong>di</strong> fatto <strong>di</strong> superficie accessoria.Il progetto dell’intervento dovrà essere sottoposto al parere della Commissione per laqualità architettonica- nell’intervento deve essere garantita la libera visuale dell’e<strong>di</strong>ficio principale dalla strada edalla corta;La convenzione deve prevedere le modalità e i limiti con cui sia consentito ai visitatori l’accessoall’area <strong>di</strong> pertinenza e alla corte interna dell’e<strong>di</strong>ficio.Art. 4.1.3.Classificazione degli e<strong>di</strong>fici: categorie <strong>di</strong> tutela e relative finalità e modalità <strong>di</strong> intervento1. Categorie <strong>di</strong> tutela e tipi d'intervento e<strong>di</strong>lizio. Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-architettonicoin<strong>di</strong>viduati e tutelati ai sensi del PSC e recepiti nel <strong>RUE</strong>, per quelli <strong>di</strong> pregio storico-culturale etestimoniale in<strong>di</strong>viduati e tutelati ai sensi del <strong>RUE</strong>, nonché per tutti gli e<strong>di</strong>fici ricadenti nei centristorici <strong>di</strong> cui all’art. 4.1.1, la <strong>di</strong>sciplina d'intervento e<strong>di</strong>lizio è definita in rapporto alla classificazionedelle <strong>di</strong>verse unità e<strong>di</strong>lizie (o eventuali porzioni unitarie <strong>di</strong> esse) in categorie e sottocategorie<strong>di</strong> tutela. I tipi <strong>di</strong> intervento effettuabili, definiti al Capitolo 4 dell’Allegato “Definizioni”, sonoapplicabili nei limiti del rispetto delle finalità e modalità <strong>di</strong> intervento in<strong>di</strong>cate per ciascuna categoriae sottocategoria <strong>di</strong> tutela.2. Classe 1:comprende le unità e<strong>di</strong>lizie che rivestono rilevante importanza nel contesto urbano o territoriale,per specifici pregi o caratteri architettonici o storico-artistici significativi.3. Gli interventi su tali unità e<strong>di</strong>lizie sono da qualificarsi come operazioni storico-critiche, condottecon metodo scientifico, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali, e sono <strong>di</strong>rettealla conservazione e alla valorizzazione dell'unità e<strong>di</strong>lizia, rendendone possibile un uso adeguatoalle intrinseche caratteristiche. Per tutti gli interventi che eccedono la MS, il rilievo ed il progettodevono essere estesi all'intera unità e<strong>di</strong>lizia, riconosciuta come documento testimonialedel suo stato originario e delle successive fasi <strong>di</strong> stratificazione e mo<strong>di</strong>ficazione.4. Gli interventi e<strong>di</strong>lizi devono avere le seguenti finalità:a) Restauro degli elementi architettonici e ripristino delle parti alterate, con:⎯ restauro o ripristino dei fronti esterni ed interni; restauro o il ripristino degli ambienti interni;⎯ ricostruzione filologica <strong>di</strong> parti dell'e<strong>di</strong>ficio eventualmente crollate o demolite;⎯ conservazione o ripristino dell'impianto <strong>di</strong>stributivo-organizzativo originale;⎯ conservazione o ripristino degli spazi liberi coperti e scoperti, quali corti, larghi, piazzali, orti,giar<strong>di</strong>ni, chiostri;65


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>b) Consolidamento strutturale con sostituzione delle parti non recuperabili senza mo<strong>di</strong>ficare laposizione o la quota dei seguenti elementi: murature portanti sia interne che esterne; solai;volte; scale; tetto, con ripristino del manto <strong>di</strong> copertura originale;c) Eliminazione delle superfetazioni (parti incongrue rispetto all'impianto originario e agli ampliamentior-ganici del medesimo);d) l'inserimento degli impianti tecnologici e igienico-sanitari essenziali nel rispetto dei criteri generalidel restauro, <strong>di</strong> cui alle lettere precedenti5. I tipi <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio effettuabili sono: MO, MS, RS e CD (quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quantoprescritto dal <strong>RUE</strong> per l’ambito <strong>di</strong> appartenenza). L’intervento RS può dare luogo ad incrementidella sagoma preesistente nei soli seguenti casi:⎯ ricostruzione filologica <strong>di</strong> parti eventualmente crollate o demolite;⎯ costruzione <strong>di</strong> nuovi collegamenti verticali fuori dalla sagoma dell'e<strong>di</strong>ficio, esclusivamentenel caso in cui ciò sia in<strong>di</strong>spensabile ai fini della sicurezza in relazione ad una destinazionedell'immobile a funzioni pubbliche;⎯ realizzazione <strong>di</strong> nuove superfici accessorie completamente interrate anche al <strong>di</strong> fuori delse<strong>di</strong>me dell’e<strong>di</strong>ficio6. All'interno <strong>di</strong> tale classe sono comprese anche ville o palazzi storici con parco; per tali complessila documentazione storica e l'analisi storico-critica dovrà essere effettuata non solo per le costruzionima anche per il parco e l’assetto vegetazionale. Gli interventi sui parchi dovranno limitarsi,in analogia con quanto sopra, alla manutenzione ed al ripristino, in base alla documentazionestorica <strong>di</strong>sponibile e ad un accurato rilievo delle caratteristiche e delle con<strong>di</strong>zioni del patrimoniovegetazionale e delle sistemazioni esterne, nonché dei caratteri originali dei parchistessi. All'interno dei parchi, nel rispetto del <strong>di</strong>segno originario del parco, potranno essere ricavatesistemazioni <strong>di</strong> spazi pedonali, interventi <strong>di</strong> arredo e posti auto scoperti, attraverso progetti<strong>di</strong> corretto inserimento ambientale e paesaggistico.7. Classe 2:comprende le unità e<strong>di</strong>lizie che, pur non presentando particolari pregi architettonici ed artistici,costituiscono parte integrante del sistema inse<strong>di</strong>ativo storico, sia in quanto elementi partecipantialla formazione dell'ambiente storico, sia perché significativi dal punto <strong>di</strong> vista tipologico per la<strong>di</strong>stribuzione degli ambienti, la <strong>di</strong>sposizione degli elementi <strong>di</strong> collegamento verticale o per altrecaratteristiche morfologiche. In relazione alle caratteristiche costitutive delle unità e<strong>di</strong>lizie e al loro<strong>di</strong>verso stato <strong>di</strong> conservazione la classe è articolata nelle seguenti sottoclassi.8. Sottoclasse 2.A:comprende le unità e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> valore storico-testimoniale significativo, il cui stato <strong>di</strong> conservazioneconsente <strong>di</strong> riconoscere la rilevanza tipologica, strutturale e morfologica dell'e<strong>di</strong>ficio e permetteil suo completo recupero.9. Gli interventi e<strong>di</strong>lizi devono avere le seguenti finalità:a) la valorizzazione degli aspetti architettonici e ripristino dei caratteri originali, me<strong>di</strong>ante⎯ il restauro ed il ripristino dei fronti principali e secondari; su questi ultimi sono consentiteparziali mo<strong>di</strong>fiche, purché non venga alterata l'unitarietà del prospetto e siano salvaguardatigli elementi <strong>di</strong> valore stilistico;66


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯ la conservazione della struttura <strong>di</strong>stributiva;⎯ il restauro ed il ripristino degli ambienti interni, nel caso in cui vi siano elementi <strong>di</strong> documentataimportanza;b) il consolidamento strutturale con sostituzione delle parti non recuperabili, senza mo<strong>di</strong>ficare laposizione dei seguenti elementi strutturali: murature portanti sia interne che esterne; solai;volte; scale; tetto, con ripristino del manto <strong>di</strong> copertura originale;c) l'eliminazione delle superfetazioni (parti incongrue all'impianto originario e agli ampliamentiorganici del medesimo);d) l'inserimento degli impianti tecnologici e igienico-sanitari nel rispetto dei criteri <strong>di</strong> cui alle lettereprecedenti;e) la conservazione o il ripristino <strong>di</strong> elementi morfologici e <strong>di</strong> finitura congruenti con la tipologiaoriginaria (colori, infissi e chiusure, rivestimenti, manto <strong>di</strong> copertura, comignoli, elementi decorativi,ecc.).10. I tipi <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi effettuabili sono: MO; MS; RRC, CD (quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quantoprescritto dal <strong>RUE</strong> per l’ambito <strong>di</strong> appartenenza); nonché D limitatamente alle superfetazioni ealle costruzioni accessorie incongrue. Per gli interventi e<strong>di</strong>lizi RRC e D il rilievo ed il progettodevono essere estesi all'intera unità e<strong>di</strong>lizia.11. Sottoclasse 2.B:comprende le unità e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> modesto valore storico-testimoniale, prive <strong>di</strong> elementi architettonici<strong>di</strong> particolare pregio, che fanno tuttavia parte integrante del patrimonio e<strong>di</strong>lizio storico, riconoscibilianche se in me<strong>di</strong>ocre stato <strong>di</strong> conservazione.Gli interventi e<strong>di</strong>lizi devono avere le seguenti finalità:a) Conservazione dei caratteri tipologici e valorizzazione degli elementi architettonici riconoscibili,me<strong>di</strong>ante:⎯ il restauro o il ripristino dei fronti principali e secondari; su questi ultimi sono ammessenuove aperture purché non venga alterata l'unitarietà del prospetto;⎯ la conservazione della struttura <strong>di</strong>stributiva, fatta salva la possibilità <strong>di</strong> introdurre adeguamentie mo<strong>di</strong>fiche tali da mantenere la leggibilità dell’impianto <strong>di</strong>stributivo originale;⎯ il restauro degli ambienti interni; su questi sono consentite mo<strong>di</strong>fiche dell’altezza internadei locali, rimanendo fisse le quote delle finestre e della linea <strong>di</strong> imposta del coperto, conobbligo <strong>di</strong> conservazione in sito dei solai voltati; l’obbligo <strong>di</strong> non mo<strong>di</strong>ficare le quote dellefinestre si riferisce alle quote dei principali allineamenti orizzontali delle aperture e non e-sclude la possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare singole aperture in posizione <strong>di</strong>sallineata nel quadro dellaconservazione o ripristino dell’unitarietà del prospetto;b) il consolidamento strutturale, compresi interventi strutturali estesi se necessario a larghe partidell'e<strong>di</strong>ficio;c) la eliminazione delle superfetazioni (parti incongrue all'impianto originario e agli ampliamentiorganici del medesimo);d) l'inserimento o la sostituzione degli impianti tecnolo-gici ed igienico-sanitari, nel rispetto deicriteri <strong>di</strong> cui alle lettere precedenti;e) la conservazione o il ripristino <strong>di</strong> elementi morfologici e <strong>di</strong> finitura congruenti con la tipologiaoriginaria (colori, infissi e chiusure, rivestimenti, manto <strong>di</strong> copertura, comignoli, elementidecorativi, ecc.).67


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>12. MO; MS; RRC; REC, CD (quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quanto prescritto dal <strong>RUE</strong> per l’ambito <strong>di</strong>appartenenza).L’intervento REC è comunque con<strong>di</strong>zionato al rispetto delle finalità e dei criteri <strong>di</strong> intervento sopradefiniti, e può consistere esclusivamente nella parziale riconfigurazione delle aperture suifronti e nell’eventuale spostamento della quota dei solai, nei limiti definiti al punto precedente.L’intervento REC non può comunque, per queste unità e<strong>di</strong>lizie, dare luogo alla demolizione integralee ricostruzione, ancorché fedele; sono ammissibile, ove non siano recuperabili, la demolizionee il rifacimento delle strutture portanti verticali fino a un massimo del 50% della loro e-stensione misurata sui piani verticali.13. Sottoclasse 2.C.comprende unità e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> origine storica, che hanno subito evidenti trasformazioni, oppure incon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado tale da richiedere consistenti interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e ripristino.Gli interventi e<strong>di</strong>lizi devono avere le seguenti finalità:a) Conservazione dei caratteri tipologici originali e della rifunzionalizzazione e<strong>di</strong>lizia, me<strong>di</strong>ante::⎯ Restauro o ripristino dei fronti (sono ammesse nuove aperture sui fronti secondari);⎯ Mantenimento o ripristino della forma e delle <strong>di</strong>mensioni del se<strong>di</strong>me, della sagoma edella copertura, e dei rapporti tra unità e<strong>di</strong>lizia preesistente ed area scoperta;a) Consolidamento strutturale;b) Inserimento <strong>di</strong> impianti tecnologici ed igienico-sanitari;c) Ripristino (nel caso <strong>di</strong> ripristino tipologico) delle caratteristiche costruttive e tipologiche dell'e<strong>di</strong>ficiooriginario (pur con le mo<strong>di</strong>fiche in<strong>di</strong>spensabili in relazione agli usi previsti), nonchédegli elementi <strong>di</strong> finitura;d) Miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio e compatibilità con il contesto storico-ambientale,sotto il profilo morfologico, tipologico, funzionale, dei materiali e dei colori utilizzati, fermo restandoil rispetto <strong>di</strong> eventuali ulteriori prescrizioni del <strong>RUE</strong> o del POC.14. I tipi <strong>di</strong> intervento effettuabili sono:MO, MS, RRC, REC, Demolizione delle superfetazioni, RT Ripristino tipologico, CD(quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quanto prescritto dal <strong>RUE</strong> per l’ambito <strong>di</strong> appartenenza)L’intervento REC non può comunque, per queste unità e<strong>di</strong>lizie, dare luogo alla demolizione integralee ricostruzione, ancorché fedele; sono ammissibile, ove non siano recuperabili, la demolizionee il rifacimento delle strutture portanti verticali fino a un massimo del 50% della loro e-stensione misurata sui piani verticali.In caso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> Ripristino Tipologico RT è richiesta la presentazione della documentazionestorica (foto d’epoca, <strong>di</strong>segni, ecc.) sulla base della quale è redatto il progetto.15. Sottoclasse 2.D:comprende unità e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> interesse storico-testimoniale nel territorio rurale, <strong>di</strong> tipologia totalmenteo in prevalenza non abitativa (stalle, fienili…), che conservano ancora - almeno in parte -il loro assetto originario, e che, per essere recuperati a nuovi usi, richiedono una riorganizzazionedello spazio interno e dei prospetti.Gli interventi devono avere la finalità della conservazione e valorizzazione delle caratteristichetipologiche e morfologiche me<strong>di</strong>ante:⎯ la conservazione della configurazione dei corpi e<strong>di</strong>lizi: strutture portanti, struttura della co-68


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯⎯⎯pertura, posizione e conformazione dei solai <strong>di</strong> pregio o <strong>di</strong> interesse testimoniale, leggibilitàdei rapporti architettonici tra pieni e vuoti;il restauro e il ripristino dei fronti, per gli elementi <strong>di</strong> particolare valore stilistico e per i materiali<strong>di</strong> finitura; è ammessa la riconfigurazione delle aperture in relazione al nuovo uso previsto,ma utilizzando tutti gli accorgimenti necessari per mantenere la leggibilità dei prospettioriginari;il consolidamento strutturale;il rior<strong>di</strong>no degli spazi interni e dei collegamenti verticali ed orizzontali, conservando la leggibilitàdegli eventuali elementi <strong>di</strong> valore stilistico o <strong>di</strong> interesse testimoniale (solai a volte ovoltine, ecc.);l'inserimento <strong>di</strong> nuovi elementi architettonici e degli impianti.16. I tipi <strong>di</strong> intervento effettuabili sono: MO, MS, RRC, REC, CD (quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quantoprescritto dal <strong>RUE</strong> per l’ambito <strong>di</strong> appartenenza). L'intervento REC non può comunque dareluogo alla demolizione integrale dell'e<strong>di</strong>ficio e sua ricostruzione, ancorché fedele; è ammissibile,ove non siano recuperabili, la demolizione e il rifacimento delle strutture portanti verticali fino aun massimo del 50% della loro estensione misurata sui piani verticali.17. Classe 3La classe riguarda le unità e<strong>di</strong>lizie del sistema inse<strong>di</strong>ativo storico che non presentano caratteristiche<strong>di</strong> pregio storico-architettonico, ma hanno interesse testimoniale; la classe è articolatanelle seguenti sottoclassi:18. Sottoclasse 3.ALa classe riguarda le unità e<strong>di</strong>lizie che, pur non presentando caratteristiche <strong>di</strong> pregio storicoarchitettonico,sono tuttavia compatibili e congruenti con l'organizzazione morfologica del tessutourbanistico e dell'ambiente, e presentano alcuni caratteri o elementi tipologici e morfologiciancora conservati, in tutto o in parte, nel loro assetto e nella loro configurazione originaria; laclasse comprende inoltre unità e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> costruzione moderna, da consolidare nel loro rapportocon il contesto.Gli interventi devono rispondere all’obiettivo <strong>di</strong> conservazione dei residui caratteri <strong>di</strong> interessetestimoniale, attraverso:⎯ la conservazione e il ripristino dei fronti principali e secondari per le parti originarie conservatee per gli elementi <strong>di</strong> valore stilistico; in generale deve essere salvaguardata l'unitarietàdei prospetti e la configurazione preesistente dei corpi e<strong>di</strong>lizi; sono ammesse nuove apertureo la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> quelle preesistenti purché secondo modalità congruenti con la posizione,la <strong>di</strong>mensione e la partitura delle aperture preesistenti; è ammessa inoltre la tamponatura<strong>di</strong> aperture preesistenti purché sia mantenuta la leggibilità dei caratteri architettonicidel prospetto;⎯ la conservazione e il ripristino <strong>di</strong> elementi morfologici e <strong>di</strong> finitura congruenti con il contestostorico-ambientale (colori, infissi e chiusure, rivestimenti, manto <strong>di</strong> copertura, comignoli, e-lementi decorativi, ecc.) ovvero la loro mo<strong>di</strong>fica in adeguamento ai criteri <strong>di</strong> cui al Titolo V,Capo 5.1.⎯ il consolidamento strutturale;⎯ la ristrutturazione degli ambienti interni, fermi restando la conservazione e il ripristino degli69


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>eventuali elementi <strong>di</strong> valore stilistico;⎯ il ripristino, la sostituzione e/o il rior<strong>di</strong>no dei collegamenti verticali ed orizzontali collettivinonché dei servizi, nel rispetto dei caratteri della tipologia originaria;⎯ l'inserimento <strong>di</strong> nuovi elementi architettonici e degli impianti.Sottotetti potenzialmente abitabili possono essere resi tali, senza mo<strong>di</strong>fica della pendenza eforma del coperto o dei materiali del manto <strong>di</strong> copertura; sulle falde è consentita l'apertura <strong>di</strong> lucernaia raso con esclusione <strong>di</strong> abbaini sopraelevati.Nel caso <strong>di</strong> ristrutturazione estesa all’intero e<strong>di</strong>ficio deve essere perseguito il miglioramento dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> compatibilità e adattamento al contesto dal punto <strong>di</strong> vista dei caratteri morfologicie delle finiture.19. Gli interventi e<strong>di</strong>lizi effettuabili rientrano nelle seguenti categorie:MO; MS; RRC; REC, CD (quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quanto prescritto dal <strong>RUE</strong>). L’intervento <strong>di</strong>REC deve comunque avvenire nel rispetto dei criteri e dei limiti sopra esposti, conservando leparti originarie e gli elementi <strong>di</strong> interesse testimoniale.20. Sottoclasse 3.B:comprende le unità e<strong>di</strong>lizie o porzioni <strong>di</strong> unità e<strong>di</strong>lizie <strong>di</strong> costruzione recente o estesamente trasformate,prive <strong>di</strong> interesse testimoniale; la classe comprende inoltre le unità e<strong>di</strong>lizie definiteincongrue con la struttura dell'inse<strong>di</strong>amento storico, la cui permanenza è considerata incompatibilecon la riqualificazione formale e funzionale dell'ambiente circostante.Gli interventi devono rispondere all’obiettivo <strong>di</strong> migliorare i caratteri <strong>di</strong> compatibilità con il contestostorico e/o ambientale, sotto il profilo morfologico, dei materiali, delle finiture e dei colori.21. Gli interventi e<strong>di</strong>lizi effettuabili in base alle risultanze morfologiche e tipologiche dell’analisi storicarientrano nelle seguenti categorie:MO; MS; RRC; RE, CD (quest’ultimo nei limiti <strong>di</strong> quanto prescritto dal <strong>RUE</strong>), RAL.Nel caso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> demolizione con ripristino <strong>di</strong> aree libere (RAL), da destinare a verdepubblico, o a verde privato, o a spazi <strong>di</strong> uso comune o collettivo: la Su legittimamente in esserepuò essere trasferita ad altro ambito attraverso il POC.22. Classe 4:comprende le unità fon<strong>di</strong>arie e gli spazi pubblici storicamente non e<strong>di</strong>ficati, che testimonianodell'assetto storico dell'inse<strong>di</strong>amento e della sua evoluzione.Tali unità sono da interessare con interventi <strong>di</strong> “Recupero e risanamento delle aree libere”(RAL). Gli interventi devono avere la finalità <strong>di</strong> valorizzare gli spazi e i manufatti <strong>di</strong>versi che li arredano,<strong>di</strong> eliminare le opere incongrue esistenti e realizzare opere capaci <strong>di</strong> concorrere allariorganizzazione funzionale e formale delle aree e degli spazi liberi. L’intervento <strong>di</strong> RAL puòcomprendere la realizzazione <strong>di</strong> costruzioni interrate; manufatti <strong>di</strong>versi (manufatti <strong>di</strong> servizio urbanoo <strong>di</strong> arredo urbano, pavimentazioni...); infrastrutture.Negli spazi pubblici e percorsi non e<strong>di</strong>ficati <strong>di</strong> interesse storico sono da applicare le norme generalirelative alla conservazione, recupero e valorizzazione degli spazi urbani storici <strong>di</strong> cuiall’art. 4.1.5.23. I tipi <strong>di</strong> intervento effettuabili sono: MO, RAL.24. La classificazione degli e<strong>di</strong>fici è riportata nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong> in scala 1:5.000 e 1: 2000. le70


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEin<strong>di</strong>cazioni fornite sono:⎯ Numero della scheda del censimento degli e<strong>di</strong>fici storici⎯ Classificazione dell’e<strong>di</strong>ficio secondo le classi <strong>di</strong> cui ai commi precedenti⎯ Tipologia originaria dell’e<strong>di</strong>ficio, all’interno del seguente elenco:A. Palazzi e VilleB. E<strong>di</strong>fici residenziali non ruraliC. E<strong>di</strong>fici per serviziD. E<strong>di</strong>fici religiosiE. Case colonicheF. Stalle. Fienili ed accessori agricoliG. E<strong>di</strong>fici produttiviH. Case padronaliI. CaselleJ. E<strong>di</strong>fici residenziali per bracciantiK. Altri manufatti (pozzi, pilastrini, e<strong>di</strong>cole, forni, pollai, ecc.)25. La classificazione degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-culturale e testimoniale <strong>di</strong> cui ai commi precedenti(non soggetti a tutela da parte del PSC) e la perimetrazione delle relative aree <strong>di</strong> pertinenzain<strong>di</strong>viduata nelle tavole del <strong>RUE</strong> sono in ogni caso assoggettati a verifica in sede <strong>di</strong> proposta<strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi o <strong>di</strong> piani urbanistici attuativi. La verifica deve essere effettuata attraversoanalisi <strong>di</strong> carattere conoscitivo: ricerche storiche (bibliografiche, iconografiche, archivistiche); rilievi,indagini e approfon<strong>di</strong>menti progettuali (stato <strong>di</strong> conservazione, verifica delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>stabilità). Gli elaborati richiesti sono elencati all’art. 6.4.4 delle presenti Norme. A seguito <strong>di</strong> taleverifica e previo parere della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio, in sede<strong>di</strong> rilascio del titolo abilitativo potranno essere confermate o mo<strong>di</strong>ficate la classificazione e la perimetrazionedefinite dal <strong>RUE</strong>. Qualora l’eventuale nuova classificazione comporti mo<strong>di</strong>fica degliusi con aumento del carico urbanistico, il suo accoglimento è subor<strong>di</strong>nato all’inserimento in unavariante al <strong>RUE</strong>, da approvare attraverso la relativa procedura.In particolare, per gli e<strong>di</strong>fici in<strong>di</strong>cati nelle tavole del <strong>RUE</strong> con un asterisco (dopo la sigla della tipologia)l’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento volto aconfermare la classificazione tipologica attribuita.Per gli e<strong>di</strong>fici allo stato <strong>di</strong> rudere considerati appartenenti al patrimonio <strong>di</strong> interesse storico testimonialecon<strong>di</strong>zione per l’intervento è la <strong>di</strong>mostrazione della permanenza <strong>di</strong> almeno il 50%delle murature del piano terra.Art. 4.1.4.Destinazioni d’uso1. Nei centri storici sono previsti in generale i seguenti tipi d’uso:⎯ a1 Residenza,⎯ a2 Residenza collettiva,⎯ b1 Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinato,⎯ b2 Pubblici esercizi,⎯ b3 Attività terziarie e <strong>di</strong> servizio a basso concorso <strong>di</strong> pubblico,⎯ b4 Attività culturali,⎯ b5 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni <strong>di</strong> produzione, alle imprese,71


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯ b8 Attività <strong>di</strong> parcheggio,⎯ b9 Commercio al dettaglio su aree pubbliche e in mercati rionali,⎯ b10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile e attività scolastiche <strong>di</strong> base,⎯ b10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religioso,⎯ b10.3 Parcheggi pubblici in sede propria,⎯ b10.4 Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivo,⎯ b16 Attività <strong>di</strong> istruzione superiore, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> ricerca,⎯ e1 Attività ricettive alberghiere,⎯ f1 Mobilità,⎯ f3 Reti tecnologiche e relativi impianti,⎯ f8 Mercati ambulanti, fiere e feste temporanee, spettacoli viaggianti.Sono considerati inoltre compatibili i seguenti ulteriori usi, solo nelle Unità E<strong>di</strong>lizie ove siano giàlegittimamente in essere alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti norme, oppure nell’ambito <strong>di</strong> interventispecificamente previsti nel POC:⎯ b6 Artigianato dei servizi agli automezzi,⎯ b7 Artigianato produttivo manifatturiero <strong>di</strong> tipo laboratoriale compatibile con l’ambiente urbano,⎯ b11.1 Me<strong>di</strong>o-piccole strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,⎯ b12 Attività terziarie specializzate ad elevato carico urbanistico,⎯ b14.1 Attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo con limitati effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sul contestourbano,⎯ b15 Attività sanitarie ed assistenziali,⎯ f2 Distribuzione carburanti per uso autotrazione,⎯ f6 Servizi tecnici, servizi per la sicurezza, l’or<strong>di</strong>ne pubblico, la protezione civile, se<strong>di</strong> <strong>di</strong>pubbliche amministrazioni.2. Nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong> sono espressamente in<strong>di</strong>viduati gli spazi destinati alla mobilità (uso f1) egli spazi e le unità e<strong>di</strong>lizie destinate specificamente ad attrezzature e spazi collettivi (usi “f” ingenerale).3. Negli e<strong>di</strong>fici tutelati esterni ai centri storici le destinazioni d’uso ammissibili sono <strong>di</strong> norma quelleammesse nell’ambito in cui l’e<strong>di</strong>ficio ricade, ai sensi del presente Titolo IV.4. Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> categoria 1 e 2, <strong>di</strong> cui al precedente art. 4.1.3, sia compresi che non compresinei centri storici, l’ammissibilità <strong>di</strong> una nuova destinazione d’uso va inoltre verificata in relazionealle specifiche caratteristiche tipologiche dell’e<strong>di</strong>ficio; non sono compatibili quelle destinazioniche comporterebbero lo stravolgimento della tipologia stessa o comunque mo<strong>di</strong>fiche rilevantiall’organizzazione planimetrica originale. La valutazione <strong>di</strong> questo aspetto è demandata al pareredella Commissione per la Qualità architettonica e il paesaggio.In tutti gli e<strong>di</strong>fici del territorio rurale classificati <strong>di</strong> interesse storico-culturale e testimoniale, fermarestando la verifica in sede <strong>di</strong> rilascio o ritiro del titolo abilitativo (<strong>di</strong> cui all’art. 4.1.3 comma 25), ilcambio d’uso verso la residenza è in ogni caso da realizzare attraverso interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> recuperoche, sulla base del parere della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio,risultino:⎯ compatibili con le caratteristiche tipologiche degli immobili e con il contesto ambientale72


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯ coerenti con il criterio generale della sostenibilità, quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> garantire le dotazioniminime <strong>di</strong> infrastrutture e servizi⎯ coerenti con la finalità primaria <strong>di</strong> consentire (anche attraverso la obbligatoria demolizionedelle superfetazioni ed il ripristino delle parti alterate) il recupero della leggibilitàdell’impianto tipologico e architettonico <strong>di</strong> cui l’e<strong>di</strong>ficio costituisce documento.I criteri <strong>di</strong> cui ai punti precedenti devono essere applicati in sede <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> progetto per lavalutazione della effettiva possibilità <strong>di</strong> realizzare il numero massimo <strong>di</strong> alloggi pre-visto (due);la relativa decisione è subor<strong>di</strong>nata alla verifica del pieno rispetto <strong>di</strong> tali con<strong>di</strong>-zioni.Art. 4.1.5.Criteri generali <strong>di</strong> intervento sugli e<strong>di</strong>fici tutelati1. Le norme <strong>di</strong> cui al presente articolo si applicano agli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico-architettonico in<strong>di</strong>viduatidal PSC e dal <strong>RUE</strong> e a quelli <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale in<strong>di</strong>viduati dal <strong>RUE</strong>,siano essi inclusi nel Centro Storico o ricadano nel restante territorio urbano o nel territorio rurale,nonché a tutti gli altri e<strong>di</strong>fici compresi nel centro storico, <strong>di</strong> cui all’art. 4.1.1.2. Materiali ed elementi costruttiviGli interventi <strong>di</strong> conservazione (siano essi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> restauroe risanamento conservativo o, nei casi ed entro i limiti in cui siano ammessi, <strong>di</strong> ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia) devono essere realizzati, in quanto a materiali ed elementi costruttivi, in relazione aglispecifici valori architettonici, artistici ed ambientali presenti nel manufatto e nel suo contesto.Nel recupero delle murature esistenti dovranno essere <strong>di</strong> preferenza impiegate tecniche <strong>di</strong> ripresaa “cuci-scuci”, o altri meto<strong>di</strong> che non pregiu<strong>di</strong>chino la funzionalità termoigrometrica complessivadelle murature originali. Si richiama l’osservazione delle ”Linee Guida per la valutazionee riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale”, elaborate dalla Direzione generaleper i beni architettonici del Ministero dei Beni Culturali. e dal Dipartimento per la protezione civile3. Strutture portanti orizzontaliGli interventi <strong>di</strong> consolidamento e ripristino dei solai esistenti sono ammessi nel rispetto del sistemastrutturale preesistente. Il consolidamento dei solai lignei può essere realizzato con tecnologie<strong>di</strong> tipo conservativo. Negli immobili in categoria <strong>di</strong> tutela 1 e 2, <strong>di</strong> cui al precedente art.4.1.3, gli eventuali nuovi solai dovranno essere realizzati con struttura in legno qualora la strutturaoriginaria sia in legno e comunque occorrerà realizzare l’opera con la medesima tecnologiaoriginaria. Solo negli e<strong>di</strong>fici in categoria <strong>di</strong> tutela 3 è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> solai con tecnologiemoderne, ex-novo o in sostituzione <strong>di</strong> preesistenti solai.4. CopertureGli interventi <strong>di</strong> consolidamento, ripristino e sostituzione delle coperture esistenti devono avvenirenel rispetto delle caratteristiche geometriche e strutturali delle coperture preesistenti.E' prescritta la conservazione o il ripristino dei manti <strong>di</strong> copertura con materiali conformi a quellioriginari e caratteristici dell’epoca del fabbricato, ossia <strong>di</strong> norma il coppo (ossia la tegola a canalein cotto). Non è ammesso l’uso <strong>di</strong> manti <strong>di</strong> copertura in manufatti <strong>di</strong> cemento colorato, né integole alla marsigliese o simili. Negli interventi <strong>di</strong> ripristino o rifacimento del manto <strong>di</strong> coperturaè prescritto il reimpiego del materiale preesistente non deteriorato, utilizzando per le integrazionimateriale dello stesso tipo e colore. Per e<strong>di</strong>fici in categoria <strong>di</strong> tutela 3 con manti <strong>di</strong> coperture73


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura è ammessa il mantenimento <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong>versi se preesistenti.Non è ammesso mo<strong>di</strong>ficare il profilo tipico del cornicione originario e la geometria e pendenzadelle falde. Non è ammessa la sostituzione delle parti sporgenti in vista in legno delle struttureportanti del coperto con materiali prefabbricati.Non è ammesso mo<strong>di</strong>ficare la quota <strong>di</strong> gronda se non nella misura minima che può derivaredall’ispessimento del solaio <strong>di</strong> copertura per esigenze <strong>di</strong> coibentazione e <strong>di</strong> adeguamento antisismico.I canali <strong>di</strong> gronda non dovranno essere in materiale plastico e, salvo preesistenze <strong>di</strong>verse,avranno sezione a semicerchio.I corpi tecnici emergenti dalla copertura (camini, sfiatatoi, extracorsa degli ascensori, ....) devonoessere inseriti in modo armonico nella copertura in relazione alle caratteristiche tipologichedell’e<strong>di</strong>ficio.5. Collegamenti verticaliGli interventi <strong>di</strong> consolidamento, ripristino e sostituzione dei corpi scala esistenti devono essererealizzati nel rispetto dell’impianto tipologico e strutturale originali. Negli interventi <strong>di</strong> consolidamentoè prescritta la conservazione o il ripristino dei materiali <strong>di</strong> pavimentazione delle scale epianerottoli originali o comunque in uso nella tra<strong>di</strong>zione locale. Le volte e gli altri elementi strutturalio sovrastrutturali storici (ringhiere <strong>di</strong> pregio, corrimani, ecc.) dovranno essere conservati.L’eventuale inserimento <strong>di</strong> ascensori e montacarichi – anche ai fini del superamento <strong>di</strong> barrierearchitettoniche - è ammesso nel caso in cui questo non interferisca significativamente con le caratteristichedell’impianto tipologico originario ovvero non interessi vani caratterizzati dalla presenza<strong>di</strong> elementi architettonico-decorativi <strong>di</strong> pregio (in particolare vani con soffitto a volta o acassettoni). In tutti i casi il vano dell’impianto dovrà essere realizzato in modo da non fuoriuscirerispetto alla linea <strong>di</strong> falda se questa è prospiciente la strada e comunque rispetto alla quota <strong>di</strong>colmo del tetto.Quando l’inserimento del vano ascensore non risulti compatibile con le caratteristichedell’impianto tipologico dell’e<strong>di</strong>ficio, potrà esserne previsto l’impianto in corrispondenza <strong>di</strong> cave<strong>di</strong>o cortili interni, a con<strong>di</strong>zione che esso non interferisca con le caratteristiche archi-tettonichedelle facciate e che siano impiegati materiali idonei ad un efficace inserimento sul paramentostorico. Sono compresi nell’impianto anche i collegamenti orizzontali necessari per raggiungerel’ascensore dal possibile punto <strong>di</strong> uscita dall’e<strong>di</strong>ficio e viceversa.6. ApertureNei fronti principali delle unità assoggettate a categoria <strong>di</strong> tutela 1 è ammesso solamente il ripristino<strong>di</strong> aperture e accessi originali che siano stati tamponati. Negli altri fronti degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> categoria1 e negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altre categorie, la realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture nelle pareti esterneè subor<strong>di</strong>nata ad uno stu<strong>di</strong>o preliminare sul rapporto dei pieni e dei vuoti dell’intero fronte interessato,con relativa deduzione dei rapporti ottimali da usarsi, da valutarsi da parte della C.Q.L’eventuale realizzazione <strong>di</strong> nuove aperture o la mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> aperture preesistenti (mo<strong>di</strong>fica della<strong>di</strong>mensione, trasformazione <strong>di</strong> finestre in porte-finestre, dove ammissibile in base alle categorie<strong>di</strong> intervento), deve uniformarsi ai seguenti criteri:⎯ <strong>di</strong>mensioni delle aperture rapportata all’entità della superficie del fronte ed alle aperturepreesistenti;⎯ salvaguar<strong>di</strong>a degli impianti compositivi relativi alla fronte in oggetto; e rispetto dei rapportiesistenti tra posizione degli infissi e filo della fronte dell'e<strong>di</strong>ficio.74


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEE’ esclusa l’aggiunta <strong>di</strong> balconi in aggetto, <strong>di</strong> pensiline o tettoie, non presenti nell’assetto originariodella facciata.7. Aperture sul piano <strong>di</strong> faldaNegli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> categoria <strong>di</strong> tutela 1, 2 e 3 non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> terrazzi in falda o<strong>di</strong> nuovi abbaini; è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> lucernai sul piano <strong>di</strong> falda, con <strong>di</strong>mensioni massime<strong>di</strong> 1 mq. per lucernaio, esclusivamente per dare luce a locali che abbiano le caratteristiche<strong>di</strong>mensionali per essere resi abitabili; nel caso <strong>di</strong> sottotetti non abitabili sono ammessi solo lucernai<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minime per permettere l'accesso al coperto per la manutenzione.8. Paramenti esterni, intonaci, tinteggiatureE’ prescritto <strong>di</strong> norma il rivestimento delle murature con intonaco tinteggiato. La soluzione delparamento esterno “a faccia a vista”, con o senza ‘sagramatura’, è ammessa solo laddove nesia documentata la presenza originaria, nonché negli e<strong>di</strong>fici in categoria <strong>di</strong> tutela 3 laddove lamuratura sottostante l’intonaco, da sondaggi preliminari, risulti <strong>di</strong> buona fattura ed omogeneaper tipo <strong>di</strong> mattone e tessitura. sulla base del parere della C.Q. Nel caso <strong>di</strong> paramento a “facciaa vista” è ammessa la sagramatura, la stuccatura con fuga scavata con stilatura a ferro e lastuccatura alla cappuccina,Negli e<strong>di</strong>fici in categoria <strong>di</strong> tutela 1, la riproposizione o integrazione degli intonaci dovrà avveniresulla base <strong>di</strong> apposite analisi della composizione dell’intonaco originario, previa campionatura.Per gli e<strong>di</strong>fici in categoria <strong>di</strong> tutela 1, 2 e 3, quando siano riconoscibili tracce dei colori originari,questi dovranno essere riproposti in sede <strong>di</strong> rifacimento della tinteggiatura. Dovranno essere ripropostele originali partizioni cromatiche per paramenti <strong>di</strong> fondo, cornici, lesene, serramenti,ecc. sulla base <strong>di</strong> un progetto della tinteggiatura. Per le cortine e<strong>di</strong>lizie – sentito il parere dellaCommissione per la Qualità e<strong>di</strong>lizia e il Paesaggio - potranno essere usate tonalità <strong>di</strong>verse perunità e<strong>di</strong>lizia, <strong>di</strong>stinte ed accostate, onde evidenziare, anche in eventuale continuità del filo dellegronde e delle pareti, la <strong>di</strong>stinta struttura tipologica interna.Sono obbligatorie tinteggiature a base <strong>di</strong> silicati esclusivamente nei casi <strong>di</strong> intonaci cementizipreesistenti <strong>di</strong> cui non sia proponibile il rifacimento a calce, per il buono stato <strong>di</strong> conservazione.Non sono ammessi rivestimenti plastici.In caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> qualificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici è ammessa la realizzazione rivestimentiesterni a “cappotto”, ad esclusione degli e<strong>di</strong>fici per i quali siano prescritti il RestauroScientifico e/o risanamento conservativo. In tutti gli altri casi l’intervento non deve mo<strong>di</strong>ficare irapporti volumetrici delle facciate, con particolare riferimento ad eventuali decorazioni in rilievo,modanature, ecc., né nascondere eventuali decorazioni presenti.In ogni caso il colore o i colori da usarsi negli intonaci dovrà essere in<strong>di</strong>viduato all’interno <strong>di</strong>quelli in<strong>di</strong>cati nella Tabella colori da pre<strong>di</strong>sporre da parte dell’Amministrazione Comunale; nelcaso <strong>di</strong> cortine e<strong>di</strong>lizie la scelta va compiuta valutando la composizione e l’alternanza cromaticaper un congruo tratto <strong>di</strong> strada.9. Infissi esterni e vetrineSi prescrive che per ogni unità e<strong>di</strong>lizia gli interventi, anche se eseguiti per parti e in tempi <strong>di</strong>versi,siano realizzati in modo coerente e uniforme.E’ prescritto il restauro o il ripristino degli infissi lignei e degli scuri e persiane esistenti, ovvero la75


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>loro sostituzione, in caso <strong>di</strong> grave degrado, con altri analoghi del medesimo tipo e materiale. Gliinfissi e gli elementi <strong>di</strong> oscuramento, quali persiane, sportelloni e scuretti, dovranno essere verniciaticon colori coprenti del repertorio tra<strong>di</strong>zionale locale sulla base delle Schede-colori allegateal <strong>RUE</strong>.Ove esistenti in forma impropria rispetto alla tipologia e<strong>di</strong>lizia originaria, nel caso <strong>di</strong> interventiche superano la manutenzione straor<strong>di</strong>naria, le tapparelle dovranno essere sostituite con infissi<strong>di</strong> tipo tra<strong>di</strong>zionale.I materiali da usare nelle vetrine dovranno essere preferibilmente quelli tra<strong>di</strong>zionali come legnoe ferro verniciato. Sono escluse le vetrine in alluminio ano<strong>di</strong>zzato.Sono ammissibili per gli infissi vetrati altri materiali a con<strong>di</strong>zione che rispettino i colori e l’aspettofisico <strong>di</strong> quelli tra<strong>di</strong>zionali o siano più idonei alle caratteristiche architettoniche originarie del fabbricatoa cui si riferiscono, previo parere della C.Q..L’eventuale inserimento <strong>di</strong> apparecchi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento può avvenire senza manomissionedelle aperture preesistenti e degli infissi lignei <strong>di</strong> pregio, nelle facciate secondarie.10. PavimentazioniLe pavimentazioni <strong>di</strong> pregio, sia interne che esterne, devono essere conservate e ripristinate.Le integrazioni <strong>di</strong> parti <strong>di</strong> pavimentazioni degradate ovvero il ripristino <strong>di</strong> pavimentazioni in cattivostato <strong>di</strong> conservazione dovranno essere realizzati impiegando materiali omogenei a quellepreesistenti ed utilizzando tecniche costruttive tra<strong>di</strong>zionali.Negli interventi <strong>di</strong> sostituzione, le pavimentazioni degli spazi comuni collettivi nei centri storici(cortili, androni, scale, percorsi pedonali, ecc.) dovranno essere realizzate utilizzando materialitipici in uso nella tra<strong>di</strong>zione locale: acciottolato <strong>di</strong> fiume, laterizio, lastre <strong>di</strong> arenaria, veneziana <strong>di</strong>marmo, blocchetti <strong>di</strong> basalto, trachite o porfido.E’ da escludere in generale per tali tipi <strong>di</strong> interventi l’uso <strong>di</strong> pavimentazione <strong>di</strong> asfalto, palla<strong>di</strong>anain marmo o porfido, marmo lucidato, ceramica, gres, prefabbricati autobloccanti. I progetti <strong>di</strong> interventodovranno contenere una dettagliata definizione delle pavimentazioni previste per glispazi comuni sia come <strong>di</strong>segno che come materiali.11. Spazi scoperti e aree a verdeNelle aree a verde private è vietata la realizzazione <strong>di</strong> qualsiasi costruzione salvo i manufatti <strong>di</strong>arredo, devono essere curate le alberature esistenti e garantite le opere <strong>di</strong> rinnovo che si rendononecessarie.. Non è ammessa la costruzione <strong>di</strong> serre, tettoie o manufatti precari.In tutti gli interventi, la sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire utilizzando, sia per le alberatureche per gli arbusti, le essenze tipiche della tra<strong>di</strong>zione locale, nel rispetto del RegolamentoComunale del Verde.Nelle aree cortilive e nelle aree a verde privato può essere ammessa, su parere favorevole dellaC.Q., la realizzazione <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> parcheggio privato, purché:⎯ non siano chiusi, ma solo eventualmente coperti a pergolato,⎯ non turbino l'or<strong>di</strong>ne dei prospetti interni.Tali strutture possono essere anche addossate ai muri <strong>di</strong> confine, fatti salvi i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> terzi.12. Elementi decorativiDevono essere conservati e restaurati gli elementi decorativi originari, in laterizio o in pietraquali lesene, capitelli, mensole, cornici, marcapiani, balconi, fittoni, decorazioni interne ed e-76


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEsterne e simili, o in ferro, quali inferriate, ringhiere e simili. Quando siano irrecuperabili,l’eventuale sostituzione <strong>di</strong> tali elementi deve avvenire con gli stessi materiali usati nella tra<strong>di</strong>zionelocale. E’ inoltre prescritta la conservazione in sito <strong>di</strong> lapi<strong>di</strong>, immagini votive, marmette ecclesiastiche,numeri civici <strong>di</strong> interesse testimoniale, scritte <strong>di</strong> interesse testimoniale.13. Insegne, targhe e apparecchi luminosiLe insegne <strong>di</strong> esercizio potranno essere collocate preferibilmente entro il vano della porta deinegozi, nei sopraluce e comunque in modo da non mo<strong>di</strong>ficare le linee architettoniche dei prospetti,lasciando inalterate le partiture tra i vuoti e i pieni. In alternativa, possono essere collocatea fianco della vetrina. In quest’ultimo caso sono ammesse insegne illuminate ma non luminose.Non sono ammesse insegne <strong>di</strong> esercizio a ban<strong>di</strong>era installate sul prospetto <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, fatto eccezioneper le insegne dei monopoli <strong>di</strong> stato, delle farmacie, e dei servizi <strong>di</strong> interesse pubblico; potrannoessere ammesse le insegne <strong>di</strong> richiamo relative ad esercizi <strong>di</strong> interesse primario e turistico(alberghi, ristoranti, musei, ecc.), illuminate ma non luminose. Le insegne <strong>di</strong> esercizio esistenticollocate in modo e posizione <strong>di</strong>versa da quanto sopra detto, non potranno essere sostituiteo rinnovate. In caso <strong>di</strong> intervento dovranno uniformarsi alle presenti norme. Si rimanda i-noltre ai corrispondenti articoli 5.3.4 e 5.3.5.L'Amministrazione Comunale può apporre cartelli o targhe per la segnalazione dei monumenti edelle attività del centro storico, curandone l'inserimento nel contesto ambientale per quanto riguardaposizione, <strong>di</strong>mensione e materiali usati.14. Aree <strong>di</strong> pertinenzaGli interventi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici tutelati dovranno riguardare contestualmente anche le aree <strong>di</strong>pertinenza (giar<strong>di</strong>ni pertinenziali, corti rurali, e simili) sulla base <strong>di</strong> un rilievo delle alberature e <strong>di</strong>tutti i manufatti, elementi <strong>di</strong> arredo e pavimentazioni preesistenti. Tali aree <strong>di</strong> pertinenza dovrannoessere sistemate salvaguardando le alberature e evitando le pavimentazioni impermeabilicontinue ove non già presenti (per i soli percorsi carrabili è ammessa l’inghiaiatura ol’acciottolato). Nel territorio rurale, contestualmente al recupero degli e<strong>di</strong>fici tutelati dovrannoessere demoliti i manufatti incongrui quali superfetazioni, baracche, concimaie e simili; qualorasi tratti <strong>di</strong> manufatti legittimati essi potranno essere ricostruiti – secondo quanto ammesso all’art.4.6.8. comma 7 - in forma <strong>di</strong> fabbricati accessori pertinenziali dell’e<strong>di</strong>ficio tutelato, al quale sidevono armonizzare.15. Fabbricati accessoriI fabbricati accessori degli e<strong>di</strong>fici tutelati e quelli facenti parte della medesima unità e<strong>di</strong>lizia odella medesima unità poderale <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio tutelato, ma non <strong>di</strong>rettamente sottoposti a specificacategoria <strong>di</strong> tutela, sono destinabili a pertinenze degli e<strong>di</strong>fici principali tutelati e sono assoggettabilianche ad interventi <strong>di</strong> RE, DR, D o AM nei limiti in cui tali interventi siano ammessi dallenorme <strong>di</strong> zona; tali interventi dovranno comunque tendere ad armonizzare le caratteristiche <strong>di</strong>tali fabbricati (materiali, finiture) a quelle del fabbricato tutelato.16. Manufatti tecnologiciL’inserimento dei manufatti tecnologici connessi agli allacciamenti alle reti tecnologiche, dovràessere curato in modo da limitarne al massimo la visibilità. Gli eventuali elementi <strong>di</strong> impianti e-sterni all’e<strong>di</strong>ficio (antenne, condutture, impianti <strong>di</strong> climatizzazione e simili) dovranno essere po-77


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>sizionati in modo tale da non risultare visibili dalla pubblica via o da spazi pubblici, e comunquenon sul fronte principale dell’e<strong>di</strong>ficio. Le antenne TV dovranno essere centralizzate prevedendocioè una unica antenna per ciascuna unità e<strong>di</strong>lizia.17. RecinzioniNel territorio rurale attorno agli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storicoculturalee testimoniale non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> nuove recinzioni salvo che siano costituiteesclusivamente da siepe viva, con eventuale rete metallica interposta, priva <strong>di</strong> cordolo <strong>di</strong>base e non ombreggiante, tale da non essere più visibile con lo sviluppo vegetativo della siepe,alta al massimo m. 1,50. Sono ammessi elementi verticali in muratura esclusivamente a sostegnodei cancelli <strong>di</strong> ingresso. Le recinzioni preesistenti possono essere recuperate, se omogeneeall’impianto dell’e<strong>di</strong>ficio, ovvero sostituite con siepe viva. Non sono ammesse recinzioni chemo<strong>di</strong>fichino l’assetto spaziale delle corti storiche.Nell’ambito urbano, qualsiasi progetto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica e/o realizzazione <strong>di</strong> una recinzione attorno a-gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale deve esseresottoposto al parere della Commissione per la Qualità.18. Elementi architettonici isolatiE’ prescritta la conservazione <strong>di</strong> elementi architettonici isolati quali pozzi, e<strong>di</strong>cole sacre, cippi,fontane, esedre, coppie <strong>di</strong> pilastri o colonne <strong>di</strong> ingresso ai fon<strong>di</strong> agricoli, e simili.19. Oratori privatiNei complessi e<strong>di</strong>lizi rurali ove sia presente un oratorio privato, il recupero e riuso degli e<strong>di</strong>ficiprincipali deve prevedere contestualmente anche i necessari interventi conservativi dell’oratorio.Tali e<strong>di</strong>fici, fatti salvi i requisiti e<strong>di</strong>lizi, potranno essere destinati a funzioni <strong>di</strong>rettamente collegatead una delle abitazioni del complesso (ad esempio luoghi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> soggiorno), purché sitratti <strong>di</strong> funzioni che non impattino con le caratteristiche tipologiche e storiche. E’ espressamentefatto <strong>di</strong>vieto pertanto dotare detti e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizi igienici o attrezzature atte alla preparazionedei cibi; è viceversa consentito pre<strong>di</strong>sporre impianto <strong>di</strong> riscaldamento e illuminazione.20 Uso degli spazi pubblici nei centri storiciL’utilizzazione degli spazi pubblici per tavolini, bar, ristoranti, ecc. deve avvenire attrezzandoopportunamente l’area interessata e previa autorizzazione dell’Amministrazione Comunale sudettagliato progetto.Le e<strong>di</strong>cole e i chioschi ammessi nelle strade e negli spazi pubblici sulla base <strong>di</strong> concessioni <strong>di</strong>occupazione del suolo, dovranno essere coerenti con il contesto, per forma e materiali, sullabase del giu<strong>di</strong>zio della C.Q.CAPO 4.2 – AMBITI URBANI CONSOLIDATI PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI(AUC)Art. 4.2.1.Articolazione degli ambiti urbani consolidati prevalentemente residenziali1. Gli ambiti urbani identificati dal PSC come “consolidati” (AUC) sono articolati nel <strong>RUE</strong> nei seguentisub-ambiti urbanistici, sulla base delle caratteristiche morfologiche e funzionali dei <strong>di</strong>versitessuti urbani:78


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯⎯⎯⎯AUC.1: ambiti urbani del capoluogo consolidati saturi: tessuti <strong>di</strong> norma dotati <strong>di</strong> un adeguatolivello <strong>di</strong> qualità urbana, ma che possono presentare parziali limiti <strong>di</strong> funzionalità urbanistica(es. viabilità angusta, carenza <strong>di</strong> spazi pubblici…) che risultano solo in parte e nonsempre realisticamente superabili alla luce dello stato <strong>di</strong> fatto e della se<strong>di</strong>mentazione degliinse<strong>di</strong>amenti esistenti.AUC.2: ambiti urbani consolidati del capoluogo: tessuti che possono presentare, pur nelquadro <strong>di</strong> un adeguato livello <strong>di</strong> qualità urbana, parziali limiti <strong>di</strong> funzionalità urbanistica (es.viabilità angusta, carenza <strong>di</strong> spazi pubblici…) che risultano solo in parte e non sempre realisticamentesuperabili alla luce dello stato <strong>di</strong> fatto e della se<strong>di</strong>mentazione degli inse<strong>di</strong>amentiesistenti. Per queste ragioni sembra opportuno limitare in massimo grado interventi<strong>di</strong> densificazione e<strong>di</strong>lizia, consentendo piccoli interventi <strong>di</strong> completamento in attuazionedelle potenzialità inse<strong>di</strong>ative. Il recupero <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> percorsi pedonali, nonché <strong>di</strong>spazi permeabili all’interno dei lotti, costituiscono gli obiettivi <strong>di</strong> qualità più realisticamenteperseguibili all’interno <strong>di</strong> tali ambiti.AUC.3: ambiti urbani consolidati frutto <strong>di</strong> piani attuativi unitari recenti, <strong>di</strong> norma adeguatamentedotati <strong>di</strong> spazi pubblici.AUC.4: ambiti urbani consolidati delle frange urbane, che hanno generalmenteun’ubicazione periferica, quin<strong>di</strong> lontana dai servizi urbani, e un uso perlopiù residenziale.L’affaccio <strong>di</strong>retto su strade <strong>di</strong> traffico le rende in alcuni casi soggette a fenomeni <strong>di</strong> inquinamentoacustico e atmosferico: obiettivo <strong>di</strong> consolidamento e razionalizzazionedell’attuale struttura, senza favorirne l’ulteriore sviluppo.AUC.5: ambiti urbani consolidati dei nuclei: ambiti consolidati dei nuclei minori, che presentanoun livello <strong>di</strong> servizi pubblici e privati ridotto rispetto al capoluogo. Essi inoltre sono fortementerelazionate all’ambiente rurale e talvolta sono ubicati lungo i gran<strong>di</strong> assi della viabilità<strong>di</strong> rilievo sovralocale, e quin<strong>di</strong> potenzialmente esposti a fenomeni <strong>di</strong> inquinamento a-custico e atmosferico: obiettivi <strong>di</strong> consolidamento della struttura esistente, senza ulterioriespansioni, come presi<strong>di</strong>o territoriale e mantenimento <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento.2. Gli ambiti AUC.1, AUC.2, AUC.3, AUC.4 e AUC.5 sono <strong>di</strong>sciplinati dagli articoli seguenti delpresente Capo.3. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre all’interno degli ambiti urbani consolidati perimetrati dal PSC:a) le aree con destinazione in atto a sede stradale e/o ferroviaria, che sono <strong>di</strong>sciplinate al Capo3.5, con particolare riferimento all’art. 3.5.1;b) le aree con destinazione in atto per attrezzature e spazi collettivi, che sono <strong>di</strong>sciplinateall’art. 3.1.2;c) eventuali sub-ambiti per i quali l’eventuale trasformazione è da assoggettare a PUA o a InterventoUnitario Convenzionato.Art. 4.2.2.Destinazioni d’uso negli ambiti urbani consolidati1. Negli ambiti AUC.1, AUC.2, AUC.3 <strong>di</strong> cui all’articolo precedente sono previsti in generale i seguentitipi d’uso:79


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯ a1, a2, b1, b2, b3, b4, b5, b7, b8, b10.1, b10.2, b10.3, b10.4, b11.1, e1, e2, f1, f3, f5, f6.2. Sono considerati inoltre ammissibili i seguenti ulteriori tipi d’uso, sempre negli ambiti Auc1, oppuresolo nelle Unità E<strong>di</strong>lizie ove siano già legittimamente in essere alla data <strong>di</strong> adozione dellepresenti norme negli ambiti AUC.2 e AUC.3, , oppure nell’ambito <strong>di</strong> interventi specificamenteprevisti nel POC:⎯ b12, b14.1, b15, b16.Negli ambiti AUC.1 l’eventuale estensione dell’uso b12 oltre alle superfici ove siano già in attonon può riguardare i piani terreni degli e<strong>di</strong>fici e non può interessare oltre il 30% della Su <strong>di</strong> ciascunaunità e<strong>di</strong>lizia, fatta salva la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong>versamente in sede <strong>di</strong> POC.3. Sono considerati infine compatibili i seguenti ulteriori tipi d’uso, solo nelle Unità E<strong>di</strong>lizie ovesiano già legittimamente in essere alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti norme, e fino ad un eventualecambio d’uso verso uno dei precedenti tipi d’uso ammessi:⎯ b6, b11.2, c1, c3, f2.4. Negli ambiti AUC.4 e AUC.5 valgono le stesse <strong>di</strong>sposizioni dei precedenti commi 1, 2 e 3 salvoche:⎯ l’uso b11.1 è ammissibile solo nelle Unità E<strong>di</strong>lizie ove sia già legittimamente in essere alladata <strong>di</strong> adozione delle presenti norme, oppure nell’ambito <strong>di</strong> interventi specificamente previstinel POC;⎯ gli usi b12 e b16 sono considerati compatibili negli ambiti AUC.5 solo nelle Unità E<strong>di</strong>lizieove siano già legittimamente in essere alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti norme, e fino adun eventuale cambio d’uso verso uno dei precedenti tipi d’uso ammessi5. Negli e<strong>di</strong>fici con più <strong>di</strong> quattro unità immobiliari dotate <strong>di</strong> portico con servitù <strong>di</strong> uso pubblico, nonè ammesso il cambio d’uso verso l’uso a1 in caso <strong>di</strong> unità immobiliari che abbiano affaccio sottoil portico stesso; non è ammessa inoltre la trasformazione in superficie utile per uso a1 deglispazi accessori, anche laddove la quantità <strong>di</strong> Sa esistente sia eccedente quella prevista dallepresenti norme per tale uso.Art. 4.2.3.Interventi ammessi1. Interventi ammessi in generale.Negli ambiti AUC, a prescindere da in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi esistenti, e fermo restando il rispetto delle norme<strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> cui al PSC e le categorie <strong>di</strong> tutela e relative finalità e modalità <strong>di</strong> intervento suglie<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale <strong>di</strong> cui al Capo precedente, sono sempre ammessii seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi (fatto salvo quanto previsto al successivo comma 7):⎯ MO, MS, RS, RRC, RE, D, DR; AM⎯ NC (ad esclusione degli ambiti AUC.1, AUC.4b e AUC.5b),E’ ammesso inoltre l’intervento CD (cambio d’uso) limitatamente agli usi previsti ovvero ammissibiliai sensi dell’art. 4.2.2.Negli interventi AM (laddove ammessi) la percentuale <strong>di</strong> Sa deve essere adeguata almeno alvalore minimo richiesto per la/e unità immobiliare/i sulla/e quale/i si effettua l’intervento.Gli interventi RC e RE sono ammessi su e<strong>di</strong>fici che siano stati oggetti <strong>di</strong> rilascio del Permesso <strong>di</strong>costruire per interventi NC, AM e DR dopo l’approvazione del <strong>RUE</strong>, solo nel rispetto degli in<strong>di</strong>cidel sub-ambito <strong>di</strong> appartenenza.80


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME2. Ambiti AUC.1Sono ammessi interventi <strong>di</strong> AM e DR (demolizione e ricostruzione). nel rispetto dei seguenti limiti:⎯ Su = Sue⎯ Sa min = 30% della Su,⎯ Hmax = H esistente⎯ Q max = Q esistente, in caso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> DR.Attraverso il POC è possibile programmare interventi <strong>di</strong> DR con Su = Sue + 10% estesi a subcomparti;le con<strong>di</strong>zioni per l’incremento della Su, i relativi criteri e modalità <strong>di</strong> intervento el’in<strong>di</strong>viduazione dei sub-comparti sono definiti dal POC, in base al quale l’intervento è soggettoa Intervento Unitario Convenzionato e concorre alle dotazioni territoriali nella misura fissata dalPOC stesso.3. Ambiti AUC.2Sono ammessi interventi <strong>di</strong> NC, AM e DR (demolizione e ricostruzione) nel rispetto dei seguentilimiti:⎯ Su max = il valore maggiore tra Su legittimamente esistente o Su derivantedall’applicazione <strong>di</strong> Uf = 0,45 mq/mq⎯ Hmax = 3 piani o Hmax = H esistente se superiore⎯ Per gli interventi NC e DR non è ammessa in generale la monetizzazione della dotazione<strong>di</strong> parcheggi pubblici, fatti salvi i casi in cui essa non sia ritenuta necessariadall’Amministrazione comunale.Attraverso il POC è possibile programmare interventi <strong>di</strong> DR con Su = Sue + 10% estesi a subcomparti;le con<strong>di</strong>zioni per l’incremento della Su, i relativi criteri e modalità <strong>di</strong> intervento el’in<strong>di</strong>viduazione dei sub-comparti sono definiti dal POC, in base al quale l’intervento è soggettoa Intervento Unitario Convenzionato e concorre alle dotazioni territoriali nella misura fissata dalPOC stesso.4. Ambiti AUC.3Negli ambiti AUC.3, qualora sia vigente un Piano Urbanistico Attuativo, fino alla data <strong>di</strong> scadenzadella convenzione sono ammessi tutti i tipi <strong>di</strong> interventi, nel rispetto dei limiti, dei parametri<strong>di</strong>mensionali e delle relative modalità <strong>di</strong> misura e delle prescrizioni contenute nel PUA; quest'ultimopuò essere sottoposto a varianti purché non comportino incrementi della potenzialità e<strong>di</strong>ficatoriae non comportino <strong>di</strong>minuzioni della superficie permeabile complessiva.Dopo la scadenza della convenzione, qualora le opere <strong>di</strong> urbanizzazione siano state terminatee prese in carico dal <strong>Comune</strong>, sono ammessi tutti gli interventi e<strong>di</strong>lizi nel rispetto dei limiti, i parametri<strong>di</strong>mensionali e relative modalità <strong>di</strong> misura e le prescrizioni contenute nel PUA, con Su =Su esistente e Sa = Sa esistente. Il POC può assegnare <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori, con la finalità <strong>di</strong> completareil <strong>di</strong>segno urbanistico e le dotazioni.5. Ambiti AUC.4a e AUC.4bNegli ambiti AUC.4a gli interventi <strong>di</strong> NC, AM e DR sono ammessi fino a⎯ Uf max = 0,40 mq/mq. oppure Su = Sue se superiore⎯ H max = 3 piani o = H preesistente se superioreNegli ambiti AUC.4b Su = Sue; l’intervento AM è ammesso per l’incremento <strong>di</strong> Sa fino ad un81


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>massimo del 40% della Su (compresa la Sa esistente).6. Ambiti AUC.5Negli ambiti AUC.5a gli interventi <strong>di</strong> NC, AM e DR sono ammessi fino a⎯ Uf max = 0, 40 mq/mq. oppure Su = Sue se superiore⎯ 3 piani o = H preesistente se superioreNegli ambiti AUC.5b Su = Sue; l’intervento AM è ammesso per l’incremento <strong>di</strong> Sa fino ad unmassimo del 40% della Su (compresa la Sa esistente).7. Negli ambiti consolidati, qualora un e<strong>di</strong>ficio preesistente venga complessivamente riqualificatodal punto <strong>di</strong> vista energetico fino a ottenere almeno la classe C <strong>di</strong> certificazione energetica, etale intervento contempli anche l'organica riprogettazione in forma <strong>di</strong> sistema passivo della facciataesposta fra sud-est e sud-ovest, l'eventuale incremento <strong>di</strong> Su determinato dalla chiusura avetrate <strong>di</strong> logge o balconi preesistenti è ammesso anche in deroga agli in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi massimiprevisti nei commi precedenti.8. Negli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> cui all’art. 4.2.1 comma 3 lettera c) sono ammessi per intervento e<strong>di</strong>lizio<strong>di</strong>retto solo gli interventi MO, MS, RS, RRC, D; altri interventi sono ammissibili esclusivamentesulla base della programmazione del POC attraverso un PUA ovvero un Intervento UnitarioConvenzionato <strong>di</strong> cui all’art. 6.2.6.Art. 4.2.4.Interventi Unitari Convenzionati - IUC1. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua, all’interno degli ambiti AUC, sub-ambiti per i quali l’intervento è subor<strong>di</strong>natoalla presentazione <strong>di</strong> un progetto unitario esteso all’intero sub-ambito e alla stipula <strong>di</strong> una convenzionecon il <strong>Comune</strong>.2. La convenzione dovrà contenere:⎯ l’in<strong>di</strong>cazione della Su massima realizzabile;⎯ la quantità, le caratteristiche e le modalità <strong>di</strong> attuazione delle dotazioni extra standard richieste,da determinarsi secondo i parametri fissati dall’Amministrazione per il POC;⎯ la quantità delle eventuali cessioni, anche in alternativa alle dotazioni <strong>di</strong> cui al punto precedente.3. In tutti gli Interventi Unitari Convenzionati è ammesso il trasferimento della Su ad altro ambito,attraverso il POC.4. Gli Interventi Unitari Convenzionati sono così in<strong>di</strong>viduati:IUC 1 - Dugliolo (ex sottozona B2/10 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Su max = 102 mq.Prescrizioni particolari: La progettazione della zona deve tenere conto delle esigenze <strong>di</strong> connessioneinfrastrutturale e farsi carico della opere <strong>di</strong> accessibilità pedonale al comparto su via Dugliolo.IUC 2 - Dugliolo (ex sottozona B2/6 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: a1, b4.1, b3.3;NP max = 382


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMESu max = Sue + 160 mq.Prescrizioni particolari: È prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1.IUC 3 - I Casoni (ex sottozona B2/5 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: a1, b4.1;NP max = 3Su max = Sue + 128 mq.Prescrizioni particolari: È prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1.IUC 4 - Mezzolara CentroPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Valgono le prescrizioni per i sub-ambiti AUC.2 per quanto riguarda Uf,Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: L’intervento dovrà farsi carico della riqualificazione dei percorsi pedonali <strong>di</strong>via Schiassi e/o <strong>di</strong> altre vie limitrofe. Saranno comunque da concordare con l’Amministrazione comunalecessioni <strong>di</strong> aree e/o realizzazione <strong>di</strong> opere per un importo in<strong>di</strong>cativamente pari al 60% del valoreICI della Su e<strong>di</strong>ficabile.IUC 6 - Maddalena <strong>di</strong> CazzanoPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:St = 6.114 mq circaSu max = Su esistente dell’e<strong>di</strong>ficio della stessa proprietà situato all’interno della fascia <strong>di</strong> attenzionedell’elettrodotto, <strong>di</strong> cui l’intervento costituisce lo spostamento, più 10%.Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: cessione all’Amministrazione comunale dell’e<strong>di</strong>ficio esistente situato sottol’elettrodotto, cessione <strong>di</strong> un’area pari a circa 2.400 mq da destinare a verde pubblico in contiguità conquella esistente, cessione <strong>di</strong> un’area <strong>di</strong> circa 850 mq, <strong>di</strong>rettamente accessibile dalla strada pubblica,da destinare a parcheggio e realizzazione dello stesso. Saranno comunque da concordare conl’Amministrazione comunale cessioni <strong>di</strong> aree e/o realizzazione <strong>di</strong> opere per un importo in<strong>di</strong>cativamentepari al 60% del valore ICI della Su e<strong>di</strong>ficabile.IUC 7 - Maddalena <strong>di</strong> CazzanoL’ambito è sud<strong>di</strong>viso in due sub-ambiti: 7a e 7bPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:St Sub-ambito 7a = 2.281 mq, St Sub-ambito 7b = 1.492 mqSu max sub-ambito 7a = 250 mq, Su max sub-ambito 7b = 474,53 mq.Contributo <strong>di</strong> sostenibilità:. L’intervento può essere attuato in due fasi autonome, coincidenti con la<strong>di</strong>verse proprietà;. Saranno comunque da concordare con l’Amministrazione comunale cessioni <strong>di</strong>aree e/o realizzazione <strong>di</strong> opere per un importo in<strong>di</strong>cativamente pari al 60% del valore ICI della Sue<strong>di</strong>ficabile.IUC 8 - Riccar<strong>di</strong>na (ex sottozona B2/9 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:St = 4.500 mqSu max = 806 mq da trasferimento della capacità e<strong>di</strong>ficatoria dell’a<strong>di</strong>acente lotto inserito in ambitoAUC, già destinato a scuola.Prescrizioni particolari: Demolizione del suddetto ex e<strong>di</strong>ficio comunale, rimozione del materiale <strong>di</strong> risul-83


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>ta, pulizia del lotto e sistemazione finale a verde..IUC 9 – Fondo Boriani (ex sottozona B2/3 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: a1, b3NP max = 3Su max = Sue + 160 mq.Prescrizioni particolari: è prescritta la monetizzazione degli standard P1 e U. È prescritta la realizzazione,per ogni unità immobiliare della dotazione minima <strong>di</strong> un posto auto e <strong>di</strong> una cantina. È prescrittala presentazione <strong>di</strong> un progetto e<strong>di</strong>lizio unitario nel quale la soluzione architettonica, l’uso dei materialie la <strong>di</strong>sposizione dei corpi <strong>di</strong> fabbrica dovranno ricondursi a quelle delle corti agricole tra<strong>di</strong>zionali delterritorio.Gli interventi (RE, RI, NC, AM e CD) sono autorizzabili alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:- che venga stipulata una convenzione, della durata <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni, che contenga un progetto unitarioe il programma temporale per la completa qualificazione della corte, ne <strong>di</strong>sciplini l’assetto planivolumetrico,salvaguardando in particolare l’unitarietà delle aree cortilive e contenendo il numero dei passicarrai , obblighi al mantenimento della quota <strong>di</strong> spettanza delle strade e dei fossi vicinali, obblighi almantenimento in buono stato manutentivo <strong>di</strong> recinzioni, siepi, alberature.IUC 10 - Fondo Fiume, <strong>Budrio</strong> ovest (ex sottozona B2/4 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: a1, b4.1;NP max = 3Su max = Sue + 263 mq.Prescrizioni particolari: È prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1. È prescritta perogni unità immobiliare la dotazione minima <strong>di</strong> un posto auto coperto e una cantina;È prescritta la presentazione <strong>di</strong> un progetto e<strong>di</strong>lizio unitario nel quale la soluzione architettonica, l’usodei materiali e la <strong>di</strong>sposizione dei corpi <strong>di</strong> fabbrica dovranno ricondursi a quelle delle corti agricoletra<strong>di</strong>zionali del territorio.Gli interventi (RE, RI, NC, AM e CD) sono autorizzabili alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:- che venga stipulata una convenzione, della durata <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni, che contenga un progetto unitarioe il programma temporale per la completa qualificazione della corte, ne <strong>di</strong>sciplini l’assetto planivolumetrico,salvaguardando in particolare l’unitarietà delle aree cortilive e contenendo il numero dei passicarrai, obblighi al mantenimento della quota <strong>di</strong> spettanza delle strade e dei fossi vicinali, obblighi almantenimento in buono stato manutentivo <strong>di</strong> recinzioni, siepi, alberature.La progettazione della zona deve tenere conto delle esigenze <strong>di</strong> connessione infrastrutturale conl’a<strong>di</strong>acente ambito produttivo e farsi carico degli adeguamenti della viabilità <strong>di</strong> accesso e delle reti <strong>di</strong>urbanizzazione necessarie alla funzionalità degli inse<strong>di</strong>amenti.IUC 11 - <strong>Budrio</strong> via Edera (ex zona B1.1 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Prescrizioni particolari. È ammessa la trasformazione dell'e<strong>di</strong>ficato esistente (interventi <strong>di</strong> RE e AM),con i seguenti limiti: Su max = Sue + mq. 150 e Sa max = 65% dell’incremento <strong>di</strong> SuIUC 13 - <strong>Budrio</strong> – Il Giar<strong>di</strong>noPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:84


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEUsi ammessi. e1Su max = quella derivante dall’applicazione dell’in<strong>di</strong>ce per i sub-ambiti AUC2.Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: È prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1, la realizzazionedei necessari parcheggi pertinenziali (anche per l’a<strong>di</strong>acente ristorante), la riqualificazionedell’accesso e la riqualificazione pedonale <strong>di</strong> un tratto della via Gramsci. Saranno comunque da concordarecon l’Amministrazione comunale cessioni <strong>di</strong> aree e/o realizzazione <strong>di</strong> opere per un importoin<strong>di</strong>cativamente pari al 60% del valore ICI della Su e<strong>di</strong>ficabile.IUC 14 - <strong>Budrio</strong> Palazzina (ex sottozona B2/7 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Su max = 347,6 mq.Prescrizioni particolari: È prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1.IUC 15 - Cento (ex sottozona B2/8 del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:NP max = 3Su max = 352 mq.Prescrizioni particolari: È ammesso il trasferimento della capacità e<strong>di</strong>ficatoria residua dell’a<strong>di</strong>acentelotto inserito in ambito AUC.5a. È prescritta la monetizzazione degli standard minimi U e P1.IUC 18 – Capoluogo, via Martiri AntifascistiPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:NP max = 4Su max = 1.050 mq. per trasferimento <strong>di</strong> capacità e<strong>di</strong>ficatoria dall’ex zona C2.17 del previgente PRGPrescrizioni particolari:- realizzazione <strong>di</strong> un parcheggio pubblico;- riorganizzazione della viabilità interna al lotto, prevedendo ingresso e uscita sulla via Martiri Antifascisti;- realizzazione <strong>di</strong> un percorso pedonale <strong>di</strong> collegamento tra la via Martiri Antifascisti e il Parcopubblico a sud del lotto.IUC 21 – Riccar<strong>di</strong>na, via Riccar<strong>di</strong>naPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Su = SuePrescrizioni particolari: Possibilità <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un parcheggio privato pertinenziale all’internodell’area; realizzazione e cessione del parcheggio pubblico in<strong>di</strong>cato nelle tavole del <strong>RUE</strong>, messa insicurezza me<strong>di</strong>ante allargamento della curva <strong>di</strong> via Riccar<strong>di</strong>na posta ad ovest dell’ambito in oggetto.IUC 22 – Cento, via CocchiPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Su = Sue ; Sa = Sa esistente + 100 mqIUC 23 – Vedrana, via Zenzalino NordPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Su = SuePrescrizioni particolari:In questa zona deve essere preservata l’unitarietà della corte.85


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>È ammessa la realizzazione dei posti auto pertinenziali all’aperto con pergolato, in deroga alla quantitàminima <strong>di</strong> Sa ma non al numero <strong>di</strong> posti auto da realizzare.Per l’intervento <strong>di</strong> recupero dell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> tipologia E (case coloniche) non tutelato, può essere assentitoun intervento <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione nel rispetto della sagoma volumetrica, della tipologia emorfologia e<strong>di</strong>lizia, anche con spostamento del se<strong>di</strong>me, esclusivamente attraverso la stipula <strong>di</strong> unaconvenzione tra il <strong>Comune</strong> e la proprietà che regoli le opere a carico del soggetto attuatore necessariealla messa in sicurezza dell’incrocio tra la SP 6 via Zenzalino Nord e via Bachieri (opere <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no emiglioramento viabilistico). L’ intervento e<strong>di</strong>lizio deve avere anche la finalità <strong>di</strong> valorizzare gli aspettiarchitettonici per quanto concerne il ripristino dei valori originali, in armonia con gli interventi sugli e<strong>di</strong>ficisottoposti a tutela.IUC 26 – Cento, via ZenzalinoPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Su = Sue, Sa = Sae + 100 mq.IUC 27 – Capoluogo, via MassarentiPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:È ammesso il risanamento conservativo con eventuale cambio d’uso per un massimo <strong>di</strong> 165 mq deilocali al piano terra compatibilmente all’art. 4.2.2.IUC 28 – Prunaro, via San VitalePer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi:Su = Sue oltre alla Sa nelle misura in<strong>di</strong>cata dalle norme.Prescrizioni particolari:Obbligo <strong>di</strong> progetto unitario esteso all'intero sub-ambito con in<strong>di</strong>viduazione (in posizione centrale daconcordare con l'UT) <strong>di</strong> parcheggi pubblici.IUC 29 – Capoluogo, Fermata SFM NordPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: Residenza e usi urbani compatibili: a1, b1, b2, b3, b4, b5, b6, b7, b8, b9, b10, b10.1(funzioni urbane compatibili: terziario <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong>rezionale; commercio <strong>di</strong> vicinato; attività laboratoriali,pubblici esercizi, ecc.).UT max = 0,15 mq/mq. + Su preesistente, fino a un max <strong>di</strong> UT = 0,30 mq/mq.L’uso a1 è limitato al 50% della SuNP max = 3Prescrizioni particolari:È ammessa la monetizzazione del verde pubblico <strong>di</strong> standard; non è ammessa la monetizzazione deiparcheggi pubblici <strong>di</strong> standard.IUC 30 – Capoluogo, Fermata SFM SudPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: Residenza e usi urbani compatibili: a1, b1, b2, b3, b4, b5, b6, b7, b8, b9, b10, b10.1(funzioni urbane compatibili: terziario <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong>rezionale; commercio <strong>di</strong> vicinato; attività laboratoriali,pubblici esercizi, ecc.).UT max = 0,15 mq/mq. + Su preesistente, fino a un max <strong>di</strong> UT = 0,30 mq/mq.86


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEL’uso a1 è limitato al 50% della SuNP max = 3Prescrizioni particolari:È ammessa la monetizzazione del verde pubblico <strong>di</strong> standard; non è ammessa la monetizzazione deiparcheggi pubblici <strong>di</strong> standard.IUC 31 – Capoluogo, Magazzini del GranoPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinato, Pubblici esercizi, Stu<strong>di</strong> professionali e uffici in genere,attività terziarie e <strong>di</strong> servizio, Attività culturali; ricreative e <strong>di</strong> spettacolo, Artigianato dei servizi alla personae alla casa, Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile, Attività terziarie specializzate, Attività sanitarie,sociali ed assistenziali, Attività <strong>di</strong> istruzione superiore, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> ricercaSu = Superficie ricavabile dal recupero del volume esistente.Prescrizioni particolari:Il silos dei magazzini ex-Cassa <strong>di</strong> Risparmio deve essere ristrutturato conservandone la struttura, lasagoma e la leggibilità della tipologia originaria, ferma restando la necessità <strong>di</strong> nuove aperture, <strong>di</strong>un’ampia ristrutturazione interna, e la possibilità <strong>di</strong> applicare la deroga alle quantità minime <strong>di</strong> Sa edotazione <strong>di</strong> P3, con l’obbligo comunque <strong>di</strong> utilizzare come parcheggi P3 l’intero interrato. Sono ammessiinterventi <strong>di</strong> AM per vani tecnici esterni e per strutture <strong>di</strong> collegamento verticale. È consentita lamonetizzazione delle dotazioni territoriali, P1 e U.IUC 32 – Cento, Villa LoupPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: a1Su = 650 mq + Sue nell’e<strong>di</strong>ficio prototipo + eventuale inserimento nel Comparto <strong>di</strong> intervento della Supari a 96 mq attribuita all’ambito IUC-ES 5 – (Ghiacciaia <strong>di</strong> Villa Loup)NP max = 3N. max e<strong>di</strong>fici realizzabili = 4 + e<strong>di</strong>ficio prototipo esistente, da demolire e ricostruire in coerenza con ilnuovo progetto unitarioN. max alloggi = 6 + alloggio esistente nell’e<strong>di</strong>ficio prototipoPrescrizioni particolari:Il progetto unitario dovrà prevedere un inse<strong>di</strong>amento in linea con i caratteri tipologici del contesto ruralee storico in cui si inserisce.IUC 34 – Capoluogo, Magazzino ComunalePer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: Residenza e usi urbani compatibili: terziario <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong>rezionale; commercio <strong>di</strong> vicinato;attività laboratoriali, pubblici esercizi, ecc.).Su = quella ottenibile dall’applicazione <strong>di</strong> Uf = 0,55 mq/mq:Prescrizioni particolari:Dovrà essere realizzato un percorso ciclopedonale <strong>di</strong> collegamento con il Centro Storico.Parte delle dotazioni previste come parcheggi può essere realizzata in un e<strong>di</strong>ficio multipiano. Unaquota dei parcheggi potrà essere ceduta come parcheggi pertinenziali per l’ambito consolidato circostante.87


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>IUC 35 – Via Zenzalino NordPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: Residenza, pubblici esercizi.Su = Sue secondo le quantità in essere per gli usi ammessiNP max = NP esistentePrescrizioni particolari:È ammessa la demolizione dell’e<strong>di</strong>ficio esistente e la sua ricostruzione nella parte sud del lotto, inmodo da allontanarlo dalla viabilità e dall’attacco del ponte sull’I<strong>di</strong>ce.Dovrà essere realizzato un parcheggio a servizio del pubblico esercizio per un numero minimo <strong>di</strong> postiauto pari a 10 p.a.È ammessa la deroga della <strong>di</strong>stanza minima dalla via Zenzalino nord; la <strong>di</strong>stanza non potrà comunqueessere inferiore a m. 10,00.IUC 39 – VedranaA parziale accoglimento dell’accordo ex art. 18 L.R. 20/2000 e ss. mm. ii., Rep. 22439 del 14/07/2009,per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammessi: Residenza, pubblici esercizi.Su = 1500 mqNP max = 3Prescrizioni particolari: Progetto unitario che garantisca l’integrazione con le corti su via Ghiara<strong>di</strong>no econ il territorio rurale circostante. In tale circostanza il progetto unitario potrà prevedere un aumentodella superficie territoriale e una Su max <strong>di</strong> 2240 mq.A completamento dell’accordo, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questo area, il POC potrà assegnare gli ulteriori <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori,anche con riferimento alle riserve per esigenze non preventivabili <strong>di</strong> cui all’art. 4.2 comma 10del PSC.CAPO 4.3 – TERRITORIO URBANIZZATO: AMBITI URBANI DA RIQUALIFICARE(AR)Art. 4.3.1.Ambiti urbani da riqualificare: interventi ammessi al <strong>di</strong> fuori della programmazionedel POC1. Il PSC in<strong>di</strong>vidua gli ambiti urbani <strong>di</strong> riqualificazione / recupero urbano (AR.A), <strong>di</strong> sostituzione(AR.B), <strong>di</strong> riqualificazione ambientale (AR.C) e <strong>di</strong> riqualificazione con PUA approvato in corso <strong>di</strong>attuazione AR.D.2. Negli ambiti AR gli interventi sono programmati dal POC e si attuano previa approvazione <strong>di</strong> unPiano Urbanistico Attuativo o un progetto preliminare unitario convenzionato.3. Nelle unità e<strong>di</strong>lizie che ospitano attività produttive manifatturiere, qualora non siano previstiinterventi nel POC, non sono ammessi interventi <strong>di</strong> cambio d’uso. Sono ammessi per intervento<strong>di</strong>retto i seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:⎯ MO, MS, RRC, RE, D, nonché ogni altro intervento necessario alla prosecuzionedell’attività produttiva in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza e per la riduzione degli impatti ambientali.Sono ammessi frazionamenti delle aree e delle costruzioni solo a con<strong>di</strong>zione che non siano talida compromettere la fattibilità (o renderne più gravosa e/o <strong>di</strong>fficoltosa) degli interventi <strong>di</strong> riquali-88


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEficazione previsti nella scheda d’ambito del PSC. A tal fine gli interventi <strong>di</strong> frazionamento sonosoggetti entro gli ambiti AR a verifica da parte dell’Amministrazione Comunale, al fine <strong>di</strong> valutarese possano costituire forme <strong>di</strong> ulteriore consolidamento e proliferazione <strong>di</strong> attività che il PSCdefinisce espressamente non compatibili con l’assetto urbanistico e ambientale <strong>di</strong> progetto.4. Nelle unità e<strong>di</strong>lizie con destinazione in atto a residenza o attività commerciali, terziarie e <strong>di</strong> servizio,qualora non siano previsti interventi nel POC, sono ammessi interventi <strong>di</strong> cambio d’usoper uno degli usi <strong>di</strong> cui al precedente art. 4.2.2 commi 1 e 2. Sono ammessi inoltre per intervento<strong>di</strong>retto i seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:⎯ MO, MS, RRC, RE, DNelle unità e<strong>di</strong>lizie esistenti classificate <strong>di</strong> valore storico architettonico o <strong>di</strong> interesse storicotestimonialegli interventi ammessi sono quelli relativi alla classi <strong>di</strong> appartenenza.5. Dopo l’attuazione degli interventi previsti nel POC, e in assenza <strong>di</strong> ulteriori previsioni del POCstesso, sono ammessi interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> cui al precedente comma. Gli interventi <strong>di</strong> cambiod’uso (CD) sono ammessi esclusivamente per gli usi previste nel PUA o nel progetto unitarioapprovato.6. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre le aree idonee alla localizzazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-piccole strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>prodotti alimentari e non (b11.1a e b11.1n) entro i limiti stabiliti dalla normativa regionale vigente.CAPO 4.4 - AMBITI SPECIALIZZATI PER ATTIVITÀ PRODUTTIVE (AP)Art. 4.4.1.Ambiti specializzati per attività produttive: definizione1. Negli ambiti specializzati per attività produttive esistenti o in corso <strong>di</strong> attuazione, in<strong>di</strong>viduati nelPSC, il <strong>RUE</strong> <strong>di</strong>stingue le seguenti zone urbanistiche:⎯⎯⎯⎯⎯APS.E: ambiti produttivi <strong>di</strong> rilievo sovracomunale consolidati esistenti;APS.N1: ambiti produttivi sovracomunale <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento, con PUA approvati incorso <strong>di</strong> attuazione;APS.N2: ambiti produttivi sovracomunali <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento;APC.E: ambiti produttivi comunali consolidati esistentiAPC.N1: ambiti produttivi comunali <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento, con PUA approvati in corso <strong>di</strong>attuazione;2. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre all’interno degli ambiti urbani consolidati perimetrati dal PSC:⎯⎯le aree con destinazione in atto a sede stradale e/o ferroviaria, che sono <strong>di</strong>sciplinate al Capo3.5, con particolare riferimento all’art. 3.5.1;le aree con destinazione in atto per attrezzature e spazi collettivi, che sono <strong>di</strong>sciplinateall’art. 3.1.2.89


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 4.4.2.Destinazioni d’uso1. Negli ambiti APS.E, APS.N1 e APS.N2 sono ammessi i seguenti tipi d’uso:⎯ b2, b3, b5, b6, b12, b14.2, b16, c1, c2, c3, c6, f1, f2, f3, f4, f5, f6;⎯ b1 limitatamente alle attività in essere autorizzate in data antecedente all’entrata in vigoredelle presenti norme.Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre le aree idonee alla localizzazione<strong>di</strong>:⎯ me<strong>di</strong>o-piccole strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti non alimentari (b11.1n) negli ambiti APC⎯ me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti alimentari e non (b11.2, b11.3) negli ambitiAPSentro i limiti stabiliti dalla normativa regionale vigente e dal P.O.I.C. per le aggregazione commerciali<strong>di</strong> rilevanza comunale (ossia max 5.000 mq <strong>di</strong> SV. per ciascuna zona delimitata dastrade o zone <strong>di</strong>verse).È inoltre ammesso l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> rimessaggio <strong>di</strong> camper, piccole barche, autod’epoca e <strong>di</strong> deposito per conto terzi non legato all’attività produttiva (deposito mobili e simili).Non sono ammessi i frazionamenti e deve essere mantenuta l’unitarietà del lotto, anche attraversola previsione <strong>di</strong> un unico accesso; le eventuali autorimesse presenti non possono in nessuncaso essere considerate <strong>di</strong> tipo pertinenziale.2. Negli ambiti APC.E e APC.N1 sono ammessi i medesimi tipi d’uso degli ambiti APS.3. In tutti gli ambiti APS e APC è ammessa inoltre la residenza limitatamente alle superfici ove taleuso è già legittimamente in essere alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti norme e con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>frazionamento in un numero maggiore <strong>di</strong> unità immobiliari.Art. 4.4.3.Interventi ammessi1. In tutti gli ambiti APS e APC, a prescindere dagli in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi massimi da rispettare <strong>di</strong> cui alcomma successivo, e fermo restando il rispetto delle norme <strong>di</strong> tutela del PSC, sono sempreammessi i seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:⎯ MO, MS, RRC, RE, D.Sono ammessi inoltre gli interventi <strong>di</strong> CD ai sensi dell’articolo precedente.2. Negli ambiti APS.E gli interventi NC, AM, DR sono ammessi nel rispetto dei seguenti limiti:⎯ UF max = 0,55 q./mq. oppure Su = Sue se superiore in caso <strong>di</strong> intervento DR⎯ Q max = 60% della SF , ovvero = Q preesistente se superiore;⎯ SP minima = 10% della SF o = SP preesistente se inferiore.3. Negli ambiti APC.E gli interventi NC, AM, DR sono ammessi nel rispetto dei seguenti limiti:⎯ UF max = 0,55 q./mq. oppure Su = Sue se superiore in caso <strong>di</strong> intervento DR⎯ Q max = 60% della SF , ovvero = Q preesistente se superiore;⎯ SP minima = 10% della SF o = SP preesistente se inferiore.4. Come prescritto all’art. 4.5.3 che segue, per l’attuazione degli ambiti APS. N1, APS.N2,APC.N1. è richiesto un Piano Urbanistico Attuativo. Gli ambiti APS.N1 e APC.N1 conservano la<strong>di</strong>sciplina del PUA in corso <strong>di</strong> attuazione o in istruttoria, non sono pertanto soggetti a POC e,all’atto della scadenza della convenzione, si applicano le prescrizioni <strong>di</strong> cui al comma 5 che segue.90


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEGli ambiti APS.N2 sono <strong>di</strong>sciplinati da specifiche schede normative del PSC e sono soggetti aPOC.In assenza <strong>di</strong> PUA, fermo restando il rispetto delle norme <strong>di</strong> tutela del PSC, sono sempre ammessii seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:⎯ MO, MS, RRC, RE, D.5. Negli ambiti APS e APC, qualora sia vigente un Piano Urbanistico Attuativo, fino alla data <strong>di</strong>scadenza della convenzione sono ammessi tutti i tipi <strong>di</strong> interventi, nel rispetto dei limiti, dei parametri<strong>di</strong>mensionali e delle relative modalità <strong>di</strong> misura e delle prescrizioni contenute nel PUA;quest'ultimo può essere sottoposto a varianti che non comportino incrementi della potenzialitàe<strong>di</strong>ficatoria e non comportino <strong>di</strong>minuzioni della superficie permeabile complessiva. Per variantisostanziali si applica l’art. 4.27 comma 8 del PSC.Prima della scadenza della convenzione sono ammessi tutti gli interventi e<strong>di</strong>lizi nel rispetto deilimiti, i parametri <strong>di</strong>mensionali e relative modalità <strong>di</strong> misura e le prescrizioni contenute nel relativoPUA.Dopo la scadenza della convenzione, qualora le opere <strong>di</strong> urbanizzazione siano state terminatee prese in carico dal <strong>Comune</strong>, sono ammessi solo gli interventi <strong>di</strong> cui al primo comma, con Su =Sue. Il POC può assegnare <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori, con la finalità <strong>di</strong> completare il <strong>di</strong>segno urbanistico ele dotazioni.6. In tutti gli ambiti consolidati APS.E e APC.E sugli immobili che ospitano funzioni totalmente oprevalentemente residenziali sono ammessi solo gli interventi <strong>di</strong> cui al primo comma, nonchéeventuali ampliamenti entro i seguenti limiti: Su non superiore alla Su preesistente e Sa non superioreal 65% della Su ad uso residenziale.7. Sub-ambito APC.E* per attività <strong>di</strong> produzione e commercio <strong>di</strong> piante e articoli da giar<strong>di</strong>no. Perquesto sub-ambito valgono le seguenti specifiche prescrizioni:Usi ammissibili:⎯ a1, per una Su max <strong>di</strong> mq. 115;⎯ c1 e b11.1n, in quanto legittimamente in essere e limitatamente alla produzione e commercio<strong>di</strong> piante e articoli da giar<strong>di</strong>no.Tipi <strong>di</strong> intervento consentiti: tutti, nel rispetto <strong>di</strong>:⎯ UF max = 0,30 mq/mq.;⎯ Q max = 30%;⎯ Superficie permeabile min = 60%.8. Sub-ambito APC.E** per attività agroindustriali. Per questo sub-ambito valgono le seguenti specificheprescrizioni:Usi ammissibili:⎯ c2; d1, d9⎯ a1 per una Su max <strong>di</strong> mq. 115.9. Interventi unitari convenzionati - IUCIl <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua sub-ambiti per i quali l’intervento è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione <strong>di</strong> un progettounitario esteso all’intero sub-ambito e alla stipula <strong>di</strong> una convenzione con il <strong>Comune</strong>.La convenzione dovrà contenere:91


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯ l’in<strong>di</strong>cazione della Su massima realizzabile;⎯ la quantità, le caratteristiche e le modalità <strong>di</strong> attuazione;⎯ la quantità e le caratteristiche delle dotazioni extra-oneri da realizzare-Gli Interventi Unitari Convenzionati produttivi sono così in<strong>di</strong>viduati:IUC 12 Vigorso, via Rabuina – via VigorsoAmpliamento <strong>di</strong> un ambito produttivo APC.EPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: tutte quelle ammesse per gli ambiti APC.ESt complessiva = 7.600 mq. circaUf max = 0,40 mq/mqContributo <strong>di</strong> sostenibilità: realizzazione dell’accesso carraio dalla via Rabuina, cessione dell’areanecessaria alla messa in sicurezza dell’incrocio via Vigorso – via Rabuina. Saranno comunque daconcordare con l’Amministrazione comunale cessioni <strong>di</strong> aree e/o realizzazione <strong>di</strong> opere per un importoin<strong>di</strong>cativamente pari al 60% del valore ICI della Su e<strong>di</strong>ficabile.IUC 19 - Cento, via AmoriniPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: tutte quelle ammesse per gli ambiti APS.ESt complessiva = 8.880 mq. circaSu max = 4.503 mq (2.520 mq + 1.963 mq)IUC 20 - Cento, via AmoriniPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: l’ambito è riservato alla realizzazione <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali perl’inse<strong>di</strong>amento produttivo a<strong>di</strong>acente.St complessiva = 2.000 mq. circaSu =Sue (non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> nuove quote <strong>di</strong> Su)Contributo <strong>di</strong> sostenibilità: obbligo <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali e della strada <strong>di</strong> servizioagli stessi e realizzazione <strong>di</strong> una fascia alberata <strong>di</strong> larghezza minima m. 4 al confine con il territoriorurale, come area <strong>di</strong> mitigazione ambientaleIUC 24 - Capoluogo, via Edera (ex D1 del PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Destinazioni ammesse: a1 per una Su max <strong>di</strong> mq. 120 per ciascuna unità e<strong>di</strong>lizia (la Su per l’uso a1non può in ogni caso superare un terzo della Su dell’unità e<strong>di</strong>lizia); c.3, b6, b3, c1, c2 f3; Su max =950 mq- S.P. minima negli interventi NC = 20%;- NP max = 3.Modalità <strong>di</strong> intervento: intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto. Cessione <strong>di</strong> 1.000 mq <strong>di</strong> area a verde in completamentodel verde esistente a nord o monetizzazione dell’importo corrispettivo.Prescrizioni particolari: Le industrie insalubri <strong>di</strong> prima classe <strong>di</strong> cui all'Art. 216 del T.U. delle leggi sanitarie27/7/1934 n. 1265 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e integrazioni non sono ammesseIUC 33 - Prunaro, Ecowater (ex D1.6 del PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:92


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMELa sottozona è destinata alla bonifica del sito, a seguito del quale sarà possibile presentare un ProgettoUnitario con possibilità <strong>di</strong> ripartizione in più lotti per un intervento che rispetti le seguenti con<strong>di</strong>zioni:- Usi ammissibili: consentiti in ambiti APS.E <strong>di</strong> cui all’art. 4.4.2 delle presenti norme;- Su max= 4.850 mq- NP max = 3- SP min = 20%- Q = 60%Prescrizioni particolari: l’accessibilità all’ambito non è consentita da via Roma. Al fine <strong>di</strong> migliorarel’accessibilità dell’area me<strong>di</strong>ante il progetto unitario si potrà prevedere un aumento della superficieterritoriale <strong>di</strong> circa un ettaro e aumento della Su fino a max 8000mq..IUC 36 – Riccar<strong>di</strong>naPer questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:Usi ammissibili: Usi legittimamente in essere;Uf = 0,40 mq/mqPrescrizioni particolari: è ammessa la deroga della percentuale <strong>di</strong> superficie permeabile fino ad unminimo del 20%.IUC 38 – Prunaro (ex D1* del previgente PRG)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:ST = mq. 52.500 circaUsi ammessi- a1 per max stabilito dalla convenzione in essere, c3, b6, b3, c1, c2, f3, b1, b14.1; ulteriori usi ammessisolo per le attività già in essere o previa verifica della realizzazione dei corrispondenti standard<strong>di</strong> urbanizzazione e della dotazione <strong>di</strong> parcheggi pertinenziali: b12, b2, b14.2;- b11.1.a e b11.1.n in quanto leggittimamente in essere;- NP max = 4Tipi <strong>di</strong> intervento consentitiSono recepite tutte le con<strong>di</strong>zioni e quantità per Sc max = 31.033,20 contenute nella convenzione inessere. Gli interventi sono soggetti alla stipula <strong>di</strong> atto ricognitivo delle parti comuni e delle quantitàe<strong>di</strong>ficatorie in essere e residue e usi anche in relazione agli standard e alle dotazioni <strong>di</strong> parcheggiprivati.Nell'area libera posta a nord dell’ambito potrà essere e<strong>di</strong>ficato un fabbricato, con altezza massima paria quattro piani, in cui troveranno posto unità immobiliari ad uso commerciale, terziario e residenzialepari a 3.200 mq <strong>di</strong> SC e 2.670 mq aggiuntivi rispetto alla Sc massima d’ambito per parcheggi e pertinenzeinterrati privati. Il nuovo intervento e<strong>di</strong>ficatorio dovrà garantire un'idonea accessibilità ciclopedonalee viabilistica sia dal centro storico <strong>di</strong> Prunaro, sia dalla futura area sportiva.Prescrizioni specifiche: subor<strong>di</strong>nazione, per l'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove aziende, alla presentazione al<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> atto attestante che l'attività non rientra nelle categorie seguenti:- industrie soggette al regime <strong>di</strong>sciplinato dal D.Lgs 334/99 relativo alle industrie a rischio <strong>di</strong> incidenterilevante e al D.Lgs 59/05 relativo alla prevenzione e riduzione integratedell’inquinamento;- attività che esercitano trattamento e stoccaggio rifiuti, compresi i rifiuti speciale e pericolosi;- aziende insalubri <strong>di</strong> prima e seconda classe;- attività <strong>di</strong> stoccaggio e trattamento <strong>di</strong> cereali;93


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>- aziende il cui ciclo produttivo comporti emissioni in atmosfera <strong>di</strong> sostanze appartenenti alle tabelleA1 e A2 del DM 12/7/90, ed emissioni odorigene anche <strong>di</strong> origine alimentare;IUC 40 – Centro logistico Comet (Cento)Per questo ambito <strong>di</strong> intervento sono stabiliti i seguenti parametri:- SF sub ambito A = mq 35.897- SF sub ambito B = mq 44.072- Su max= 43.600 mq- SP min = 7 %- Q = 60% della SFUsi ammessi- c3, a1 limitatamente alle superfici ove tale uso è già legittimamente in essere alla data <strong>di</strong> adozionedelle presenti norme e con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> frazionamento in un numero maggiore <strong>di</strong> unità immobiliari,b11.1n, b11.2.n, b11.3.n (fino a 4500 mq <strong>di</strong> SV), c1,c2,b2,b6, b12.Prescrizioni particolari: E’ prescritta la monetizzazione degli standard per le superfici aggiuntive rispettoal PUA in essere.CAPO 4.5 – TERRITORIO URBANIZZABILEArt. 4.5.1.Ambiti per nuovi inse<strong>di</strong>amenti urbani (ANS): interventi ammessi in assenza <strong>di</strong> PianoUrbanistico Attuativo1. Il PSC in<strong>di</strong>vidua gli ambiti urbani Ambiti <strong>di</strong> nuovo inse<strong>di</strong>amento in corso <strong>di</strong> attuazione costituitida PUA approvati in corso <strong>di</strong> attuazione (ANS.A) e quelli definiti secondo i criteri della perequazioneper funzioni prevalentemente residenziali, con realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture e dotazioniterritoriali (ANS.C).2. Negli ambiti per nuovi inse<strong>di</strong>amenti urbani (ANS.C) gli interventi sono programmati dal POC e siattuano previa approvazione <strong>di</strong> un Piano Urbanistico Attuativo o un progetto preliminare unitarioconvenzionato.3. Negli ambiti per i quali sia già vigente un PUA gli interventi si attuano nel rispetto del PUA vigente;sono ammesse varianti al PUA che non incrementino la capacità e<strong>di</strong>ficatoria e non riducanola superficie permeabile prevista dal PUA stesso. Per varianti sostanziali si applica l’art.4.21 comma 4 del PSC.4. In attesa dell’approvazione del PUA, nelle aree in cui non siano previsti interventi nel POC,sono ammessi per intervento <strong>di</strong>retto i seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti(MO, MS, RS, RRC, RE) senza aumento <strong>di</strong> carico urbanistico, e interventi <strong>di</strong> demolizione D sel’intervento non determina ostacoli all’attuazione complessiva dell’ambito; sono ammessi interventi<strong>di</strong> cambio d’uso per uno degli usi <strong>di</strong> cui al precedente art. 4.2.2 commi 1 e 2.Nelle unità e<strong>di</strong>lizie esistenti classificate <strong>di</strong> valore storico architettonico o <strong>di</strong> interesse storicotestimonialegli interventi ammessi sono quelli relativi alla classi <strong>di</strong> appartenenza.5. Dopo l’attuazione degli interventi previsti nel PUA approvato, ivi compresa la completa realizzazionedelle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, e la scadenza della relativa convenzione, e in assenza <strong>di</strong>ulteriori previsioni del POC stesso, sono ammessi interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti nel rispetto <strong>di</strong> limiti e94


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEprescrizioni del sub-ambito AUC.3. Nel caso che sia scaduta la convenzione senza che sianostate attuate completamente le opere <strong>di</strong> urbanizzazione previste, in attesa del loro completamentosono ammessi esclusivamente interventi <strong>di</strong> recupero MO, MS, RS, RRC, RE con Su =Sue. Gli interventi <strong>di</strong> cambio d’uso (CD) sono ammessi esclusivamente per gli usi previste nelPUA o nel progetto unitario approvato.6. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre le aree idonee alla localizzazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-piccole strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>prodotti alimentari e non (b11.1a e b11.1n) entro i limiti stabiliti dalla normativa regionale vigente.Art. 4.5.2.Nuovi ambiti specializzati per attività produttive: interventi ammessi in assenza <strong>di</strong>Piano Urbanistico Attuativo1. Nei nuovi ambiti specializzati per attività produttive (APS.N2) gli interventi sono programmati dalPOC e si attuano previa approvazione <strong>di</strong> un Piano Urbanistico Attuativo.2. In attesa dell’approvazione del PUA, nelle aree in cui non siano previsti interventi nel POC,sono ammessi interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti (MO, MS, RS, RRC, nonchéRE purché senza aumento <strong>di</strong> carico urbanistico) e interventi <strong>di</strong> demoli-zione D. Non sono ammessiinterventi <strong>di</strong> cambio d’uso.3. Dopo l’attuazione degli interventi previsti nel PUA approvato, ivi compresa la completa realizzazionedelle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, e la scadenza della relativa convenzione, , e in assenza <strong>di</strong>ulteriori previsioni del POC stesso, sono ammessi interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti nel rispetto dei limiti eprescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 4.4.3 comma 5. Nel caso che sia scaduta la convenzione senza chesiano state attuate completamente le opere <strong>di</strong> urbanizzazione previste, in attesa del loro completamentosono ammessi esclusivamente interventi <strong>di</strong> recupero MO, MS, RRC, RE con Su =Sue.4. Negli ambiti per i quali sia già vigente o in istruttoria un PUA (APS.N1), gli interventi si attuanonel rispetto del PUA stesso; sono ammesse varianti al PUA che non incrementino la capacitàe<strong>di</strong>ficatoria e non riducano la superficie permeabile prevista dal PUA stesso. Per varianti sostanzialisi applica l’art. 4.27 comma 8 del PSC.CAPO 4.6 – TERRITORIO RURALE – DISPOSIZIONI GENERALIArt. 4.6.1.Articolazione del territorio rurale1. Nella Tav 1 del <strong>RUE</strong> è riportata l’articolazione del territorio rurale nei quattro tipi <strong>di</strong> ambiti definitadal PSC:⎯ l’ambito agricolo <strong>di</strong> valore naturale e ambientale (AVN) <strong>di</strong> cui all’art. A-17 della L.R.20/2000 e ss.mm.ii.⎯ l’ambito agricolo <strong>di</strong> rilievo paesaggistico (ARP) <strong>di</strong> cui all’art. A-18. della L.R. 20/2000 ess.mm.ii. al cui interno;⎯ l’ambito agricolo ad alta vocazione produttiva (AVP) <strong>di</strong> cui all’art. A-19. della L.R. 20/2000 ess.mm.ii.;⎯ l’ambito agricolo periurbano (AAP) <strong>di</strong> cui all’art. A-20. della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii..95


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Nel territorio rurale il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre:a) gli impianti produttivi sorti in forma isolata nel territorio rurale, al <strong>di</strong> fuori degli ambiti specializzatiper attività produttive;b) le aree non agricole specificamente attrezzate per attività fruitive, ricreative, sportive e turistichecompatibili;c) gli impianti ricadenti in territorio rurale costituenti dotazioni territoriali ed ecologiche: cimiteri,depuratori, <strong>di</strong>scariche;d) le aree naturali protette soggette a specifiche <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tutela, <strong>di</strong> cui al Titolo II delleNorme del PSC;e) gli e<strong>di</strong>fici incongrui, come definiti dalla L.R. 16/2002, art. 10, commi 1 e 2 e in<strong>di</strong>viduati nellacartografia <strong>di</strong> <strong>RUE</strong>.Art. 4.6.2.Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti agricoli <strong>di</strong> valore naturale eambientale – AVN1. L’art. 5.2 del PSC in<strong>di</strong>vidua e classifica tali aree garantendone la protezione, conservazione evalorizzazione e prevedendovi soltanto attività compatibili con il criterio generale della sostenibilitàambientale, della conservazione e della valorizzazione del patrimonio naturalistico e storicoper scopi culturali, scientifici, <strong>di</strong>dattici e sociali.2. Gli ambiti AVN comprendono le Zone <strong>di</strong> tutela naturalistica, i Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria e leZone <strong>di</strong> Protezione speciale, e sono pertanto <strong>di</strong>sciplinati, entro i relativi ambiti perimetrati nellatav. 2 del PSC, per quanto riguarda gli aspetti specifici <strong>di</strong> tutela delle risorse ambientali, anchedall’art. 2.1 del PSC.3. Nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni generali richiamate ai commi precedenti, negli ambiti AVN sonoconsentiti:a3. Residenza <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli professionalic6. Impianti per la produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia (non al servizio <strong>di</strong> un singoloe<strong>di</strong>ficio o inse<strong>di</strong>amento e non ricompresi nell’uso d6 e con le esclusioni <strong>di</strong> cuiall’art. 3.6.8)d1 Depositi <strong>di</strong> materiali e prodotti agricoli, silos, rimesse per macchine ed attrezzi agricolidell'azienda, fienilid2. Attività zootecniche aziendalid8. Attività <strong>di</strong> coltivazione agricola, orticola, floricola, e relativi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio e attrezzature,attività <strong>di</strong> manutenzione del verde pubblico e privatoSono inoltre ammessi, nel rispetto delle con<strong>di</strong>zioni prescritte nel PSC e specificate nel <strong>RUE</strong>, iseguenti usi:b10.4 Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivod7. Attività agrituristichef3. Reti tecnologiche e relativi impiantif4. Impianti per l'ambientef11. Opere per la tutela idrogeologicaSono anche ammessi, solo in quanto legittimamente preesistenti, oppure in quanto consideraticompatibili in determinati casi <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, nei limiti specificatiagli artt. 4.6.7 e 4.6.8, i seguenti ulteriori usi:a1. Residenza96


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEb2. Pubblici esercizib4. Attività culturali, attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong><strong>di</strong>sturbo sul contesto urbanob10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile (con esclusione delle attività scolastiche <strong>di</strong> base)b10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religiosod3. Attività conservazione con<strong>di</strong>zionata, trasformazione e commercializzazione <strong>di</strong> prodottiagricoli e zootecnici, <strong>di</strong> tipo aziendale o interaziendaleÈ inoltre ammesso l’uso d6 (Impianti aziendali, o interaziendali in forma associata, <strong>di</strong> produzioneenergetica - elettrica o termica - da biomasse <strong>di</strong> origine agricola, entro un limite <strong>di</strong> potenzanon superiore a 1 MW.): la realizzazione dell’impianto è subor<strong>di</strong>nata al parere positivo dellaCommissione per la qualità a seguito <strong>di</strong> uno specifico stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> inserimento ambientale.4. Qualunque intervento tra quelli ammessi deve essere tale da garantire la conservazionedell’assetto morfologico, l’utilizzo <strong>di</strong> forme tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> sistemazione, la conservazione dei segniarchitettonici della tra<strong>di</strong>zione, la contestuale eliminazione <strong>di</strong> elementi incongrui.5. Gli interventi relativi ad inse<strong>di</strong>amenti esistenti connessi all’attività agricola o zootecnica possonoessere autorizzati a con<strong>di</strong>zione che:⎯⎯gli interventi e<strong>di</strong>lizi avvengano solo attraverso il recupero dell’e<strong>di</strong>lizia esistente, nel rispettodelle categorie <strong>di</strong> intervento definite dal presente <strong>RUE</strong>;tutti gli interventi <strong>di</strong> uso e trasformazione del territorio siano tali da non alterare le caratteristichee la percezione degli elementi <strong>di</strong> interesse naturalistico-ambientale presenti.6. Categorie <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio ammesse attraverso intervento <strong>di</strong>rettoSono ammessi con intervento <strong>di</strong>retto i seguenti interventi:⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯manutenzione or<strong>di</strong>naria,manutenzione straor<strong>di</strong>naria,restauro scientificorestauro e risanamento conservativoristrutturazione e<strong>di</strong>liziaristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con vincolo <strong>di</strong> conservazionecambio d’uso secondo i limiti <strong>di</strong> cui al comma 3 che precede7 I contenuti ed il livello <strong>di</strong> analisi del PRA devono essere atti a valutare in modo dettagliato glieffetti <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti sull’ambiente, e a <strong>di</strong>mostrare che il complesso degli interventi sull’area(sistemazione aree, recinzioni, depurazione reflui, ecc.) sia tale da garantire con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezzaper la conservazione delle risorse ambientali.9 Le prescrizioni <strong>di</strong> cui ai commi precedenti si applicano, in termini generali, anche attraversoprogetti integrati (<strong>di</strong> restauro ambientale, riequilibrio idrogeologico, gestione aree boscate) definitiin sede <strong>di</strong> POC, e programmi <strong>di</strong> intervento previsti da eventuali intese e Accor<strong>di</strong> territorialicon comuni contermini e la Provincia <strong>di</strong> Bologna, ai sensi <strong>di</strong> quanto previsto all’art. 5.2del PSC.Art. 4.6.3 – Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico– ARP1. L’art. 5.3 delle Norme del PSC definisce gli ambiti agricoli <strong>di</strong> rilievo paesaggistico applicandovi97


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong><strong>di</strong>sposizioni finalizzate a tutelare le particolari caratteristiche <strong>di</strong> qualità e integrità nel rapportotra ambiente naturale e attività antropica.2. Gli ambiti ARP comprendono le “Zone <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico-ambientale” e sonopertanto <strong>di</strong>sciplinati (entro tali zone perimetrale nelle tav. 2 del PSC), per quanto riguarda gliaspetti specifici <strong>di</strong> tutela delle risorse ambientali, anche dall’art. 2.1 del PSC.3. Negli ambiti ARP sono ammessi i seguenti usi:a3Residenza <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli professionalid1c6. Impianti per la produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia (non al servizio <strong>di</strong> un singoloe<strong>di</strong>ficio o inse<strong>di</strong>amento e non ricompresi nell’uso d6)Depositi <strong>di</strong> materiali e prodotti agricoli, silos, rimesse per macchine ed attrezzi agricolidell'azienda, fienilid2. Attività zootecniche aziendalid3. Attività conservazione con<strong>di</strong>zionata, trasformazione e commercializzazione <strong>di</strong> prodottiagricoli e zootecnici, <strong>di</strong> tipo aziendale o interaziendaled4. Coltivazioni in serre fissed8. Attività <strong>di</strong> coltivazione agricola, orticola, floricola, e relativi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio e attrezzature,attività <strong>di</strong> manutenzione del verde pubblico e privatoSono inoltre ammessi, nel rispetto delle con<strong>di</strong>zioni prescritte nel PSC e specificate nel <strong>RUE</strong>, iseguenti usi:b4. Attività culturali, attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong><strong>di</strong>sturbo sul contesto urbanob8. Attività <strong>di</strong> parcheggiob10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile (con esclusione delle attività scolastiche <strong>di</strong> base)b10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religiosob10.4 Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivod5. Allevamenti <strong>di</strong> animali d’affezione, attività <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> animali e cliniche veterinaried7. Attività agrituristiched9. Attività <strong>di</strong> fornitura, rimessaggio e manutenzione <strong>di</strong> macchine agricole e macchine movimentoterrae3 Campeggi e villaggi turisticie4 Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventùf3 Reti tecnologiche e relativi impiantif4 Impianti per l'ambientef11 Opere per la tutela idrogeologicaSono inoltre ammessi, solo in quanto preesistenti, oppure in quanto considerati compatibili indeterminati casi <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, nei limiti specificati agli artt. 4.6.7 e4.6.8, i seguenti ulteriori usi:a1 Residenzaa2 Residenza collettivab1 Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinatob2 Pubblici esercizib3 Stu<strong>di</strong> professionali e piccoli uffici in genere, attività terziarie e <strong>di</strong> servizio a basso concorso<strong>di</strong> pubblicob4 Attività culturali, attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong><strong>di</strong>sturbo sul contesto urbanob9 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercati98


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEb10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile (con esclusione delle attività scolastiche <strong>di</strong> base)b10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religiosob10.4 Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivoe1 Attività ricettive alberghiereÈ inoltre ammesso l’uso d6 (Impianti aziendali, o interaziendali in forma associata, <strong>di</strong> produzioneenergetica - elettrica o termica - da biomasse <strong>di</strong> origine agricola, entro un limite <strong>di</strong> potenzanon superiore a 1 MW.): la realizzazione dell’impianto è subor<strong>di</strong>nata al parere positivo dellaCommissione per la qualità a seguito <strong>di</strong> uno specifico stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> inserimento ambientale.4. Per gli interventi soggetti a PRA, è richiesto che tale strumento espliciti, attraverso idonea documentazionetecnica (commisurata all’entità degli interventi), le seguenti problematiche:⎯⎯⎯relazioni dell’intervento con il paesaggio storico e contemporaneo: eliminazione <strong>di</strong> eventualialterazioni, analisi della compatibilità percettiva dell’intervento da una serie <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> vistasignificativi;mo<strong>di</strong>ficazione delle relazioni ecologiche in essere, o ripristino <strong>di</strong> relazioni; equilibri idraulicie idrogeologici;mantenimento della bio<strong>di</strong>versità e delle associazioni vegetali e forestali presenti.5. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui al Capo 5.1 “Norme morfologiche e in<strong>di</strong>rizzi per il decoro e la sicurezzadelle costruzioni” si applicano agli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente ed ai nuovi interventie<strong>di</strong>lizi; per tali interventi assumono valenza prescrittiva le in<strong>di</strong>cazioni ivi contenute, anchesotto forma <strong>di</strong> raccomandazioni, relative alle facciate degli e<strong>di</strong>fici e tinteggiature e alle coperture.6 CATEGORIE DI INTERVENTO <strong>EDILIZIO</strong> AMMESSE ATTRAVERSO INTERVENTO DIRETTOSono ammessi con intervento <strong>di</strong>retto i seguenti interventi, secondo le modalità previste al Capo4.7:⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯manutenzione or<strong>di</strong>naria,manutenzione straor<strong>di</strong>naria,restauro scientificorestauro e risanamento conservativoristrutturazione e<strong>di</strong>liziaristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con vincolo <strong>di</strong> conservazionenuova costruzioneampliamentodemolizione con ricostruzionecambio <strong>di</strong> destinazione d’uso.Art. 4.6.4 – Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti ad alta vocazione produttivaagricola – AVP1. L’art. 5.4 delle Norme del PSC definisce gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola, applicandovi<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> tutela finalizzate a conservarne l’integrità ed a promuovere la qualificazionedel patrimonio e<strong>di</strong>lizio e la razionalizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti agricoli esistenti, delle attrezzaturee infrastrutture.99


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>2. Negli ambiti AVP, oltre alle funzioni agricole propriamente dette, vale a <strong>di</strong>re gli usi:a3 Residenza <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli professionalec6. Impianti per la produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia (non al servizio <strong>di</strong> un singoloe<strong>di</strong>ficio o inse<strong>di</strong>amento e non ricompresi nell’uso d6)d1 Depositi <strong>di</strong> materiali e prodotti agricoli, silos, rimesse per macchine ed attrezzi agricolidell'azienda, fienilid2 Attività zootecniche aziendalid3 Attività conservazione con<strong>di</strong>zionata, trasformazione e commercializzazione <strong>di</strong> prodotti a-gricoli e zootecnici, <strong>di</strong> tipo aziendale o interaziendaled4 Coltivazioni in serre fissed6 Impianti aziendali, o interaziendali in forma associata, <strong>di</strong> produzione energetica (elettricao termica) da biomasse <strong>di</strong> origine agricola, entro un limite <strong>di</strong> potenza non superiore a 1MW.d8 Attività <strong>di</strong> coltivazione agricola, orticola, floricola, e relativi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio e attrezzature,attività <strong>di</strong> manutenzione del verde pubblico e privato.sono ammessi, nel rispetto delle con<strong>di</strong>zioni prescritte nel PSC e specificate nel <strong>RUE</strong>, i seguentiusi:b10.4 Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivod5 Allevamenti <strong>di</strong> animali d’affezione, attività <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> animali e cliniche veterinaried7 Attività agrituristiched9 Attività <strong>di</strong> fornitura, rimessaggio e manutenzione <strong>di</strong> macchine agricole e macchine movimentoterraf1 Mobilitàf2 Distribuzione carburanti per uso autotrazionef3 Reti tecnologiche e relativi impiantif4 Impianti per l'ambientef5 Impianti <strong>di</strong> trasmissione (via etere)f7 Attrezzature cimiterialif6 Servizi tecnici, servizi per la sicurezza, l’or<strong>di</strong>ne pubblico, la protezione civile, se<strong>di</strong> <strong>di</strong> pubblicheamministrazionif11 Opere per la tutela idrogeologicaSono inoltre ammessi, solo in quanto preesistenti, oppure in quanto considerati compatibili indeterminati casi <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, nei limiti specificati agli artt. 4.6.7 e4.6.8, i seguenti ulteriori usi:a1 Residenzaa2 Residenza collettivab1 Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinatob2 Pubblici esercizib3 Stu<strong>di</strong> professionali e piccoli uffici in genere, attività terziarie e <strong>di</strong> servizio a basso concorso<strong>di</strong> pubblicob4 Attività culturali, attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbosul contesto urbanob5 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni <strong>di</strong> produzione, alle imprese, nonché100


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEagli automezzi limitatamente a cicli e motociclib9 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercatib10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civile (con esclusione delle attività scolastiche <strong>di</strong> base)b10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religiosob10.4 Attività <strong>di</strong> svago, riposo, esercizio sportivob14.1 Attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo con limitati effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo sul contesto urbanob14.2 Attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacoloe1Attività ricettive alberghiere3. L’uso c5 (Attività estrattive) è ammesso esclusivamente nelle aree interessate da previsioni delvigente Piano delle Attività Estrattive (PAE). In tali aree le previsioni e le norme del PAE, fino allaloro scadenza, prevalgono sulle norme del <strong>RUE</strong> relative al territorio rurale (capi 4.6 e 4.7). Altrezone agricole possono essere interessate da attività estrattive sulla base <strong>di</strong> nuove previsionidel PAE e del PIAE. Non sono ammesse attività estrattive al <strong>di</strong> fuori delle aree previste nel PA-E. In caso <strong>di</strong> mancata attuazione delle previsioni del PAE, al momento in cui tali previsioni decadanoper decorrenza dei termini <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà del PAE e non vengano rinnovate, in queste areesi applicano le norme del <strong>RUE</strong> relative al territorio rurale. In caso <strong>di</strong> attuazione delle previsionidel PAE, all'esaurimento dell'attività estrattiva le aree devono essere sistemate secondo le prescrizionidel relativo progetto <strong>di</strong> ripristino. A ripristino ultimato si applicano le norme del <strong>RUE</strong> relativeal territorio rurale.4. Gli interventi e<strong>di</strong>lizi per l’adeguamento delle strutture aziendali sono sempre autorizzabili serealizzati attraverso riuso del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente (con interventi fino alla ristrutturazionee<strong>di</strong>lizia) e all’ampliamento, nella misura definita dalle norme generali del <strong>RUE</strong> in rapporto allasuperficie aziendale (interventi previa approvazione <strong>di</strong> PRA)5. Gli interventi <strong>di</strong> cui ai commi 4 e 5 devono essere comunque concepiti per minimizzarel’impermeabilizzazione <strong>di</strong> suolo. In questi ambiti non sono ammesse in proposito attività cheprevedano lo stoccaggio a cielo aperto <strong>di</strong> materiali e prodotti, né altre attività <strong>di</strong> magazzinaggio/depositoo parcheggio autoveicoli eccedenti quelle strettamente funzionali all’eserciziodell’attività agricola.6. La realizzazione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici ad uso residenziale è strettamente subor<strong>di</strong>nata alle esigenzefunzionali del programma <strong>di</strong> cui al comma 5, e alla verifica preventiva della non sod<strong>di</strong>sfacibilitàattraverso il recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.7. Categorie <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio ammesse attraverso intervento <strong>di</strong>retto, secondo le modalità previsteal Capo 4.7:⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯manutenzione or<strong>di</strong>naria,manutenzione straor<strong>di</strong>naria,restauro scientificorestauro e risanamento conservativoristrutturazione e<strong>di</strong>liziaristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con vincolo <strong>di</strong> conservazionenuova costruzione101


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯⎯ampliamentodemolizione con ricostruzionecambio <strong>di</strong> destinazione d’uso.8. Il territorio rurale circostante l’inse<strong>di</strong>amento storico <strong>di</strong> Bagnarola e quello a nord del capoluogotra le vie Viazza e della Pieve è classificato dal PSC come area <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> interesse e riqualificazionepaesaggistica (artt. 2.14 e 5.4 commi 5 e 6).In queste aree sono ammessi tutti gli usi dell’ambito AVP, con le seguenti prescrizioni:⎯Per tutti gli interventi che comportano la realizzazione in territorio rurale <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici – ivicomprese le serre fisse - la domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire deve essere accompagnatada una documentazione <strong>di</strong> inserimento paesaggistico che prenda in considerazione i principalipunti <strong>di</strong> visibilità dell’intervento dalle strade e/o dalle aree urbane e in<strong>di</strong>vidui gli accorgimentie le opere idonee a mitigare l’impatto visivo. Tale documentazione aggiuntivadovrà essere costituita da una relazione illustrativa dello stato <strong>di</strong> fatto e dello stato <strong>di</strong> progettocontenente simulazioni visive dell’inserimento dell’oggetto nel paesaggio con rappresentazionedei materiali utilizzati per la costruzione. Gli interventi sono inoltre subor<strong>di</strong>nati alparere delle Commissione per la Qualità architettonica e il Paesaggio.⎯ Si applicano le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 4.7.3.Il POC può promuovere interventi <strong>di</strong> riqualificazione del paesaggio attraverso uno dei “progettispeciali” <strong>di</strong> cui all’art. 6.10 delle norme del PSC.Art. 4.6.5 – Prescrizioni specifiche per gli interventi negli ambiti agricoli periurbani – AAP1. Negli ambiti AAP sono ammessi gli usi:a3 Residenza <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli a titolo principaled1d3d4d8c6. Impianti per la produzione e commercializzazione <strong>di</strong> energia (non al servizio <strong>di</strong> un singoloe<strong>di</strong>ficio o inse<strong>di</strong>amento e non ricompresi nell’uso d6 e con esclusione degli impiantialimentati a biomassa)Depositi <strong>di</strong> materiali e prodotti agricoli, silos, rimesse per macchine ed attrezzi agricolidell'azienda, fieniliAttività conservazione con<strong>di</strong>zionata, trasformazione e commercializzazione <strong>di</strong> prodottiagricoli e zootecnici, <strong>di</strong> tipo aziendale o interaziendaleColtivazioni in serre fisseAttività <strong>di</strong> coltivazione agricola, orticola, floricola, e relativi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio e attrezzature,attività <strong>di</strong> manutenzione del verde pubblico e privato.Sono inoltre ammesse le attività riferite ai seguenti usi:b4 Attività culturali, attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo prive <strong>di</strong> significativi effetti <strong>di</strong><strong>di</strong>sturbo sul contesto urbanob8 Attività <strong>di</strong> parcheggiob10.1 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo civileb10.2 Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipo religiosob14.1 Attività culturali, attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo con limitati effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbosul contesto urbanob14.2 Attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo ad elevato impattod7 Attività agrituristichee4 Colonie, case per ferie, ostelli per la gioventùe3 Campeggi e villaggi turistici102


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEf2f3f4f11Distribuzione carburanti per uso autotrazioneReti tecnologiche e relativi impiantiImpianti per l'ambienteOpere per la tutela idrogeologicaSono inoltre ammessi, solo in quanto preesistenti, oppure in quanto considerati compatibili indeterminati casi <strong>di</strong> recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, nei limiti specificati agli artt. 4.6.7 e4.6.8, i seguenti ulteriori usi:a1. Residenzaa2. Residenza collettivab1 Esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinatob2 Pubblici esercizib3 Stu<strong>di</strong> professionali e piccoli uffici in genere, attività terziarie e <strong>di</strong> servizio a basso concorso<strong>di</strong> pubblicob5 Artigianato dei servizi alla persona, alla casa, ai beni <strong>di</strong> produzione, alle imprese, nonchéagli automezzi limitatamente a cicli e motociclib9 Commercio al dettaglio ambulante su aree pubbliche e in mercatie1 Attività ricettive alberghieref1 Mobilità2 Interventi e<strong>di</strong>lizi ammessi negli ambiti AAPGli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione e <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> fabbricarti <strong>di</strong> servizio connessi all’attivitàagricola possono essere realizzati, anche in assenza <strong>di</strong> PRA, alle con<strong>di</strong>zioni e secondo i parametriin<strong>di</strong>cati al successivo art. 4.7.5.3 Sono considerate ulteriori attività integrative del red<strong>di</strong>to agricolo la realizzazione <strong>di</strong> dotazioniecologiche e <strong>di</strong> servizi ambientali. Tali attività possono essere attuate:⎯⎯tramite intervento convenzionato, che può prevedere intese con l’Amministrazione Comunaleper la gestione <strong>di</strong> servizi e lo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> manutenzione e presi<strong>di</strong>o territorialee ambientale;previa stipula <strong>di</strong> Accordo con i privati ai sensi dell’art. 18 dellaL.R. 20/2000 e ss.mm.ii.,quando assumano rilevante interesse per la comunità locale; in questo caso sono inseritinel POC.4 Categorie <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio ammesse attraverso intervento <strong>di</strong>retto, secondo le modalità previsteal Capo 4.7:⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯manutenzione or<strong>di</strong>naria,manutenzione straor<strong>di</strong>naria,restauro scientificorestauro e risanamento conservativoristrutturazione e<strong>di</strong>liziaristrutturazione e<strong>di</strong>lizia con vincolo <strong>di</strong> conservazionenuova costruzioneampliamentodemolizione e ricostruzionecambio <strong>di</strong> destinazione d’uso.103


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 4.6.6.Regolamentazione degli usi previsti e consentiti1. Le <strong>di</strong>sposizioni che regolano gli interventi nel territorio rurale sono così articolate:⎯ Per gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione e assimilati in relazione agli usi riferiti allo svolgimento<strong>di</strong> attività agricole o zootecniche o impianti produttivi ad esse connessi (usi d, c2 e c4) sirimanda al Capo 4.7.⎯ Per gli interventi <strong>di</strong> recupero e riuso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti si applicano gli artt. 4.6.7 e 4.6.8.⎯ Per gli interventi relativi ad immobili in<strong>di</strong>viduati come “impianti produttivi isolati in territoriorurale” si applica l’art. 4.6.9.⎯ Per gli interventi nelle aree specificamente attrezzate per attività fruitive, ricreative, sportivee turistiche compatibili si applica l’art. 4.6.10.⎯ Per interventi relativi ad attrezzature sportive e ricreative private e allevamento e custo<strong>di</strong>a<strong>di</strong> animali “<strong>di</strong> affezione” (uso d5) si applica l’art. 4.6.11.⎯ Per gli interventi in relazione all’uso f6 (attrezzature della pubblica amministrazione, ecc.) siapplica l’art. 4.6.13.⎯ Per depositi <strong>di</strong> materiale a cielo aperto si applica l’art. 4.6.15.⎯ Per la realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> produzione energetica da biomasse si applica l’art.4.7.10;⎯ Per lo span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fanghi o <strong>di</strong> liquami si applica l’art. 4.7.11;⎯ Per gli interventi in relazione all’uso f1 (infrastrutture per la mobilità) si applica il Capo 3.5 ein particolare l’art. 3.5.6.⎯ Per gli interventi in relazione all’uso f2 (<strong>di</strong>stributori <strong>di</strong> carburanti) si applica l’art. 3.5.5.⎯ Per gli interventi in relazione agli usi f3 (reti tecnologiche) si applica il Capo 3.6.⎯ Per gli interventi in relazione all’uso f4 (<strong>di</strong>scariche, impianti <strong>di</strong> depurazione, altri impianti perl’ambiente) si applica l’art. 4.6.12.⎯ Per gli interventi in relazione all’uso f5 (impianti <strong>di</strong> trasmissione via etere) si applicano gliartt. 3.6.5 e 3.6.6.⎯ Per gli interventi in relazione all’uso f7 (cimiteri) si applica l’art. 3.8.1.⎯ Per gli interventi <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> terra e mo<strong>di</strong>fica dei corpi idrici, nonché in relazione all’usof11 (opere per la tutela idrogeologica), si applica all’art. 4.6.14.⎯ Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>roccati o demoliti si applica l’art. 4.6.16⎯ Per gli interventi in relazione all’uso d10 (impianti <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> liquami) si applica l’art.4.7.12.⎯ Per gli interventi in relazione all’uso c6 - Impianti per la produzione e commercializzazione<strong>di</strong> energia (non al servizio <strong>di</strong> un singolo e<strong>di</strong>ficio o inse<strong>di</strong>amento e non ricompresi nell’usod6), si applica l’art. 3.6.8.Art. 4.6.7.Interventi <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio e <strong>di</strong> cambio d'uso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti non soggetti avincoli <strong>di</strong> tutela1. In tutti gli e<strong>di</strong>fici esistenti, non soggetti a tutela in quanto non riconosciuti <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonicoo <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale, sono ammessi gli interventi e<strong>di</strong>lizi: MO,MS, RRC, RE, D.2 E’ ammesso inoltre l'intervento <strong>di</strong> cambio d'uso CD per le destinazioni d’uso specificate nella104


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEtabella che segue in relazione alla destinazione d’uso in atto.Negli interventi <strong>di</strong> CD verso l’uso a1 e negli interventi <strong>di</strong> RE estesa all’intero e<strong>di</strong>ficio, qualoral’intervento comporti aumento del numero delle unità immobiliari, si applicano le <strong>di</strong>sposizioni relativeagli spazi accessori <strong>di</strong> cui al comma 1 dell’art. 4.6.8. Non sono ammesse deroghe checomportino la riduzione degli spazi accessori esistenti all’atto dell’intervento rispetto alla misuraminima prescritta dalle presenti Norme.Destinazioni d’uso in atto legittimamentea) E<strong>di</strong>fici in tutto o prevalentemente abitativi(usi a1 o a2), anche comprendentispazi <strong>di</strong> servizio all’agricoltura(e<strong>di</strong>fici promiscui) o altre funzionicomplementari (usi b1, b2, b3, b5)b) E<strong>di</strong>fici non abitativi <strong>di</strong> servizioall’agricoltura e alla zootecnia (usi d1,d2, d3, d5, d8): stalle, fienili, magazzini,ricoveri macchine e simili, caselle,con esclusione <strong>di</strong> capannoni agricoli etettoie.Destinazioni d’uso ammissibilia1, a2, a3, b2, b3, b4, b10.1, b10.2,b15, d5, d7, e1,e2, e3, f6. Qualora nell’ambito dell’e<strong>di</strong>ficio esistanoporzioni con destinazione d’uso a servizi agricoli (usid), è ammesso il cambio d’uso <strong>di</strong> tali vani ad uso <strong>di</strong>vani accessori pertinenziali alla funzione principale,ossia per superficie accessoria (Sa).Solo qualora l’e<strong>di</strong>ficio sia già dotato <strong>di</strong> autorimessepertinenziali (P3) nella misura minima richiesta aisensi dell’art. 3.1.5 (un posto auto per alloggio), talivani possono anche essere riutilizzati come SuperficieUtile per l’ampliamento della funzione principale.L’uso b1 e l’uso b5 sono ammessi solo nelle unitàe<strong>di</strong>lizie ove siano già legittimamente in atto.Per ciascun e<strong>di</strong>ficio è ammesso ricavare due unitàimmobiliari. E’ ammesso il mantenimento <strong>di</strong> un numero<strong>di</strong> unità immobiliari superiore se preesistenti.c2, c4, d1, d2, d3, d5, d6, d7, d8. È ammesso il riusoanche quali corpi accessori pertinenziali (ricoveriattrezzi, autorimesse pertinenziali) <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici contiguiaventi una delle destinazioni <strong>di</strong> cui alla precedentelettera a). E’ ammesso inoltre l’uso per magazzini edepositi <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> florovivaisti.In caso <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli a titolo principale, èammesso l’uso a3, subor<strong>di</strong>natamente al parere favorevoledella Commissione per la qualità, qualoral’e<strong>di</strong>ficio presenti caratteristiche tali da consentire ilcambio d’uso. Nel caso si applicano le norme e i parametri<strong>di</strong> cui all’art. 4.7.2.b1) Capannoni agricoli. Sono ammessi esclusivamente:- il mantenimento dell’uso in atto;- il Cambio d’uso verso altri usi agricoli;- l’uso per magazzini e depositi <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> florovivaistie <strong>di</strong> contoterzismo.Interventi <strong>di</strong>versi sono attuabili, in applicazione delle105


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>prescrizioni del PSC, attraverso l’inserimento in POC.b2) Tettoie Ai sensi del comma 2, punto f della LR 20/2000 ess.mm.ii, non è consentito il recupero <strong>di</strong> tettoie, baraccheed ogni altro manufatto precario.c) E<strong>di</strong>fici accessori pertinenziali nonagricoli: autorimesse e similid) E<strong>di</strong>fici produttivi: capannoni artigianali,opifici, magazzini, allevamenti industriali(usi b6, c1, c2, c3, c4), compresol’eventuale alloggio annessoe) E<strong>di</strong>fici per attrezzature turistiche, ricreative,ricettive, commerciali, pubbli-ciesercizi, attività dei servizi (usib1, b2, b4, b14.1, e1, e2), compresol’eventuale alloggio annessof) Attività <strong>di</strong> interesse collettivo <strong>di</strong> tipocivile o religioso (usi b10.1, b10.2)g) Stazioni <strong>di</strong> servizio all’auto, stazioni <strong>di</strong>rifornimento (uso f2)E ammesso esclusivamente il mantenimento perfunzioni accessorie alle funzioni dell'e<strong>di</strong>ficio principale<strong>di</strong> cui sono pertinenza.Sono ammessi esclusivamente:- il mantenimento dell’uso in atto, senza incrementi<strong>di</strong> Su, attraverso interventi <strong>di</strong> MO e MS;- il cambio d’uso per funzioni agricole o connessed1, d2, d3, d5, d6, d7, d8;- l’uso per magazzini e depositi <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> florovivaisti.- il cambio d’uso per Superficie accessoria alla residenzaesistente nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a tipologia promiscua.Interventi <strong>di</strong>versi sono attuabili, sulla base delle prescrizionidel PSC, attraverso l’inserimenti in POC.È ammessa inoltre la residenza limitatamenteall’eventuale alloggio annesso preesistente.b1, b2, b4, b14.1, e1, e2. L’uso b1 (commercio <strong>di</strong>vicinato) è ammesso solo nelle unità e<strong>di</strong>lizie ove siagià legittimamente in atto. È ammessa inoltre la residenzalimitatamente all’eventuale alloggio annessopreesistente.b4, b10.1, b10.2.f2 (non è ammesso cambio d’uso)h) Serre fisse (uso d4) d4 (non è ammesso il cambio d’uso)3. Il cambio d’uso CD <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio o parte <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio da un uso relativo all’attività agricola o zootecnica(usi d) ad un uso <strong>di</strong>verso non più connesso alla funzione agricola è subor<strong>di</strong>nato alla stipula<strong>di</strong> una convenzione o <strong>di</strong> un atto unilaterale d’obbligo nel quale:⎯ Ai sensi dell’art. A-21 c. 3 punto b) della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii., si stabilisce che alle unitàpoderali agricole cui era asservito alla data <strong>di</strong> adozione del <strong>RUE</strong> l’e<strong>di</strong>ficio riutilizzato a fininon agricoli si applicheranno i seguenti limiti a nuove e<strong>di</strong>ficazioni:- nel caso <strong>di</strong> ripristino e riuso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio con originaria funzione abitativa, è esclusa lapossibilità che le unità poderali concorrano, nei termini previsti dal Capo 4.7, alla realizzazione<strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici abitativi connessi all’agricoltura;- nel caso <strong>di</strong> ripristino e riuso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con originaria funzione <strong>di</strong>versa da quella abitativa,106


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯le unità poderali interessate non potranno in seguito concorrere per almeno 10 anni allarealizzazione <strong>di</strong> interventi in funzione dello svolgimento <strong>di</strong> attività agricole o zootecnichenei termini previsti dal Capo 4.7; successivamente, tali interventi sono subor<strong>di</strong>nati allaverifica da parte del <strong>Comune</strong> dell'esistenza <strong>di</strong> sopravvenute esigenze dell'azienda, conseguentialla riconversione dei sistemi <strong>di</strong> produzione agricola.si in<strong>di</strong>cano le eventuali opere da effettuarsi a carico del titolare ai fini della tutela e riqualificazioneambientale, funzionale e idrogeologica: ad es. realizzazione/adeguamento <strong>di</strong> infrastruttureviarie e tecnologiche, demolizione <strong>di</strong> corpi <strong>di</strong> fabbrica accessori o manufatti noncompatibili con la valorizzazione del contesto (quali concimaie, tettoie), demolizione deglie<strong>di</strong>fici classificati incongrui, interventi <strong>di</strong> MO e MS per le baracche (da destinare esclusivamentead Sa), impianto <strong>di</strong> alberature e siepi anche in funzione della mitigazionedell’impatto sul paesaggio, manutenzione dei drenaggi, opere <strong>di</strong> urbanizzazione e simili.4. In relazione al recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti per funzioni non agricole (interventi RRC, RE, CD) siapplicano le norme del Capo 3.4 riguardo all’obbligo <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> nuovo impianto del verde <strong>di</strong>arredo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza.5. La realizzazione <strong>di</strong> manufatti in legno per ricovero attrezzi da giar<strong>di</strong>no e simili è ammessa solonel caso in cui non esistano altri e<strong>di</strong>fici (come ad esempio caselle o altri manufatti quali forni, expollai, ecc. ) o parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>bibili a tale uso. La con<strong>di</strong>zione deve essere <strong>di</strong>mostrata in sede <strong>di</strong>presentazione della domanda <strong>di</strong> titolo abilitativo e<strong>di</strong>lizio.6. Ai sensi dell’art.A-21 della L.R.n. 20/2000 e ss.mm.ii., nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici incongrui, e in quelli <strong>di</strong>e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>smessi all’epoca <strong>di</strong> adozione del PSC, con caratteristiche tali da non consentire gli interventi<strong>di</strong> riuso <strong>di</strong> cui ai commi precedenti, la cartografia del <strong>RUE</strong> identifica con apposito simbolole situazioni nelle quali è possibile intervenire in sede <strong>di</strong> POC, alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:⎯ che i <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori assegnati dal POC siano subor<strong>di</strong>nati alla integrale demolizione deglie<strong>di</strong>fici prima dell'intervento <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione;⎯ che i <strong>di</strong>ritti e<strong>di</strong>ficatori siano trasferiti in altro ambito definito dal POC e che prevedano la realizzazione<strong>di</strong> una SU non superiore al rapporto <strong>di</strong> 1 mq. <strong>di</strong> nuova SU per ogni 4 mq. <strong>di</strong> superficiecoperta dei fabbricati da demolire;⎯ nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici incongrui localizzati in ambiti agricoli <strong>di</strong> pregio paesaggistico e ambientale(AVN – ARP) il POC può definire, con finalità <strong>di</strong> tutela e qualificazione <strong>di</strong> interesse generale,modalità specifiche <strong>di</strong> intervento convenzionato per garantire il ripristino <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> qualità dell’assetto paesaggistico nel territorio rurale.Per le specifiche normative si vedano gli articoli 4.6.9 e 4.7.13 delle presenti norme.7. Nel caso <strong>di</strong> familiare con <strong>di</strong>sabilità certificata, è sempre ammesso il recupero a fini residenzialiper la realizzazione <strong>di</strong> un alloggio accessibile, attraverso la trasformazione <strong>di</strong> Sa in Su, anche inderoga ai minimi stabiliti per la Sa oppure con l'applicazione <strong>di</strong> quanto ammesso al titolo III dellaL.R. 6/2009, anche in deroga ai limiti temporali <strong>di</strong> applicazione della legge stessa. Non è ammessala trasformazione <strong>di</strong> capannoni agricoliArt. 4.6.8.Interventi <strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> cambio d’uso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici tutelati1. Per gli e<strong>di</strong>fici che sono stati riconosciuti <strong>di</strong> valore storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storicoculturalee testimoniale, sono ammessi gli interventi MO, MS, RS, RRC, REC, RE, nei limiti e107


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>con le modalità definiti all’articolo 4.1.3 per ciascuna categoria <strong>di</strong> tutela.Gli interventi <strong>di</strong> cambio d'uso (CD) sono ammessi per le destinazioni d’uso specificate nella tabellaseguente, in relazione alla tipologia dell’e<strong>di</strong>ficio; nella medesima tabella è inoltre specificatoil numero massimo <strong>di</strong> unità immobiliari ricavabili (fermo restando che è ammesso il mantenimento<strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> unità immobiliari superiore se è preesistente), con le ulteriori specificazioni<strong>di</strong> cui al comma 2.Negli interventi <strong>di</strong> CD verso l’uso a1 e negli interventi <strong>di</strong> RE estesa all’intero e<strong>di</strong>ficio, qualoral’intervento comporti aumento del numero delle unità immobiliari, è obbligatoria la realizzazionedei seguenti spazi accessori:⎯ posti auto pertinenziali: 2 posti auto per ogni unità immobiliare e in ogni caso non meno <strong>di</strong>un posto auto ogni 40 mq. <strong>di</strong> Su o frazione; almeno 1 posto auto per alloggio deve essererealizzato in autorimessa chiusa. In base al parere della Commissione per la Qualità Architettonicae il Paesaggio possono essere autorizzate deroghe con la specifica finalità del rispettodelle caratteristiche tipologiche e architettoniche dell’e<strong>di</strong>ficio da recuperare; in ognicaso i posti auto ricavati all’esterno devono essere localizzati e realizzati con soluzioni organicheall’intervento, tali da non compromettere la qualità del recupero dell’e<strong>di</strong>ficio o delcomplesso.⎯ cantine, nella misura minima <strong>di</strong> 5 mq. per alloggio⎯ locali per ricovero attrezzi e altri locali <strong>di</strong> deposito, nella misura minima <strong>di</strong> 5 mq. per alloggio,accessibile dall’esterno.Cantina e ricovero attrezzi possono eventualmente essere accorpati in un unico locale della superficieminima <strong>di</strong> 10 mq, accessibile dall’esterno.2. Ai fini <strong>di</strong> incentivare il recupero abitativo degli e<strong>di</strong>fici riconosciuti <strong>di</strong> valore storico-architettonico o<strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale che hanno una <strong>di</strong>mensione complessiva molto superioreagli standard abitativi contemporanei, possono essere autorizzati interventi <strong>di</strong> recupero che,nel rispetto delle modalità definite dal presente articolo e degli artt. 4.1.3 e 4.1.4, prevedano larealizzazione <strong>di</strong> un massimo <strong>di</strong> tre unità abitative, alle seguenti con<strong>di</strong>zioni:⎯ che la somma delle SU ricavate sia almeno pari a 450 mq., e che la <strong>di</strong>mensionedell’alloggio più piccolo sia pari ad almeno 75 mq. <strong>di</strong> SU;⎯ che la superficie accessoria destinata a cantine, locali per ricovero attrezzi, autorimessecoperte sia almeno pari al valore minimo richiesto per i tre alloggi;⎯ che l’intervento avvenga nel rispetto della tipologia originaria, senza che siano apportatemo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong>stributive (ad es. inserimento <strong>di</strong> nuovi vani scale), volumetriche (ad es. chiusuraporticati aperti) e architettoniche (ad es. nuove aperture), tali da compromettere la valorizzazionedei caratteri storico-culturali dell’e<strong>di</strong>ficio. A tal fine fa testo la valutazione delprogetto da parte della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio.3. Nei casi in<strong>di</strong>viduati con sigla IUC-ES possono essere autorizzati, previa stipula <strong>di</strong> apposita convenzione,interventi in deroga alle norme <strong>di</strong> cui ai commi 1 e 2, in considerazione delle peculiarità<strong>di</strong>mensionali e tipologiche degli e<strong>di</strong>fici. Le relative con<strong>di</strong>zioni sono specificate per ciascun e<strong>di</strong>ficioo complesso all’art. 4.1.2.108


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMETipologiaa) E<strong>di</strong>fici a tipologia abitativaTipologia ETipologie B e Jb) E<strong>di</strong>fici a tipologia promiscua,comprendenti la abitazione colonicae la stalla-fienileTipologia EFc) Stalle, stalle-fienili, fienili almenoparzialmente chiusiTipologia FDestinazioni d’uso ammissibilia1, a2, a3, b2, b3, b4, b5 (limitatamente a servizi allapersona: centri benessere e simili), b10.1, b10.2, b15,b16, e1, e2, d5, d7, f6. È ammesso inoltre l’uso b1 (commercio<strong>di</strong> vicinato) solo negli e<strong>di</strong>fici in cui sia già legittimamentein atto.Per ciascun e<strong>di</strong>ficio è ammesso ricavare più unità immobiliarifino a un massimo <strong>di</strong> due. E’ ammesso il mantenimento<strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> unità immobiliari superiore se èpreesistente.Per le tipologie B e J, è consentito il mantenimento delleunità immobiliari esistenti; per la Sa si applica quantodefinito al comma 1 del presente articolo, anche in assenza<strong>di</strong> cambio d’uso.Sono ammessi gli stessi usi <strong>di</strong> cui alla lettera a), con i medesimilimiti. L'intervento deve conservare la leggibilitàdelle caratteristiche tipologiche originarie (in particolare: ilmuro tagliafuoco sporgente dal coperto, le caratteristichedelle bucature originarie, i pilastri dell'ex-fienile in evidenza,per rilievo, colore o materiali, rispetto alle tamponature,ecc.). E’ ammesso il tamponamento del fienile soprastantela stalla, ma non è ammesso il tamponamento o iltrapianamento dei porticati. Laddove l’intervento <strong>di</strong> parzialetrapianatura della parte interna <strong>di</strong> porticati chiusi sutre lati non alteri le caratteristiche tipologiche e formalidell’e<strong>di</strong>ficio, può essere ammessa la deroga, sentito ilparere della Commissione della qualità.Per ciascun e<strong>di</strong>ficio è ammesso ricavare più unità immobiliarifino ad un massimo <strong>di</strong> quattro (due per l’abitazionecolonica + due per la stalla-fienile).Sono ammessi gli stessi usi <strong>di</strong> cui alla lettera a) con i medesimilimiti. L'intervento dovrà comunque conservare laleggibilità delle caratteristiche tipologiche originarie, <strong>di</strong>fferenziandole eventuali tamponature rispetto alla strutturaoriginaria. E’ ammesso il tamponamento dei fienili soprastantila stalla, e dei fienili a tipologia parzialmente chiusa,purché restino leggibili gli elementi strutturali originari.Non è ammesso il tamponamento o il trapianamento deiporticati e dovranno essere eliminate le tamponature e itrapianamenti incongrui <strong>di</strong> epoca recente.Per ciascun e<strong>di</strong>ficio è ammesso ricavare più unità immobiliarifino ad un massimo <strong>di</strong> due.109


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>d) Tettoie, caselle (ossia e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>servizio completamente aperti),pro-servizi minori quali forni eporcilaieTipologie I e Ke) E<strong>di</strong>fici produttivi: opifici, caseifici,essiccatoi, fornaciTipologia G e Cf) Ville, palazzi, case padronalicon caratteristiche tipologichesuperiori alla semplice casa colonicaTipologie A e H)g) E<strong>di</strong>fici religiosiTipologia DÈ ammesso esclusivamente il mantenimento e il riuso perfunzioni accessorie alle funzioni dell'e<strong>di</strong>ficio principale <strong>di</strong>cui sono pertinenza (posti auto, ricoveri attrezzi, vani <strong>di</strong>servizio) e attività connesse alle funzioni agricole qualil’uso d5 e d7. Per le tettoie aperte e caselle è ammesso iltamponamento purché restino leggibili le caratteristichetipologiche e strutturali originarie.In caso <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori agricoli a titolo principale, è ammessol’uso a3, subor<strong>di</strong>natamente al parere favorevoledella Commissione per la qualità, qualora l’e<strong>di</strong>ficio presenticaratteristiche tali da consentire il cambio d’uso. Nelcaso si applicano le norme e i parametri <strong>di</strong> cui all’art.4.7.2.Sono ammessi gli usi b2, b3, b4, b5 (limitatamente a servizialla persona: centri benessere, e simili), b10.1, b10.2,b14.1, b15, b16, c1, e1, e2, d5, d7, f6. È ammessa inoltrela residenza limitatamente ad un alloggio per e<strong>di</strong>ficioSono ammessi gli usi a1, a2, a3, b2, b3, b4, b5, b10.1,b10.2, b13, b15, b16, e1, e2, d7, f6. Per ciascun e<strong>di</strong>ficio èammesso <strong>di</strong> norma il frazionamento in un numero massimo<strong>di</strong> unità immobiliari pari a due, e comunque secondomodalità tali da non alterare la tipologia originaria. In caso<strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici che abbiano una <strong>di</strong>mensione complessiva moltosuperiore agli standard abitativi contemporanei è ammessala realizzazione fino a tre unità abitative, alle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> cui al comma 2 del presente articolo.Sono ammessi gli usi b4, b10.1, b10.2; per i piccoli oratoriprivati si rimanda all’art. 4.1.5 comma 194. Gli interventi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici tutelati dovranno riguardare contestualmente anche le aree <strong>di</strong>pertinenza (corti coloniche, aie, giar<strong>di</strong>ni e simili) sulla base <strong>di</strong> un rilievo delle alberature, dellesiepi e <strong>di</strong> tutti i manufatti e pavimentazioni preesistenti. In tali aree <strong>di</strong> pertinenza è in generalevietato realizzare nuove pavimentazioni impermeabili continue (è ammessa l’inghiaiatura el’acciottolato), salvo <strong>di</strong> verso parere della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio.5. Gli interventi <strong>di</strong> recupero e riuso delle corti coloniche sono soggetti alla presentazione <strong>di</strong> unoschema <strong>di</strong> assetto relativo all’intera corte, anche nel caso <strong>di</strong> intervento su un singolo e<strong>di</strong>ficio. Loschema <strong>di</strong> assetto deve definire in linea <strong>di</strong> massima: le funzioni previste e il numero <strong>di</strong> unitàimmobiliari, le soluzioni unitarie per gli allacciamenti alle reti <strong>di</strong> urbanizzazione e le modalità <strong>di</strong>smaltimento delle acque reflue, l’assetto delle aree <strong>di</strong> pertinenza, delle aree per posti auto e-sterni e degli accessi. Gli interventi successivi al primo dovranno applicare le linee guida definitenello schema <strong>di</strong> assetto approvato dall’Amministrazione Comunale, fatta salva la possibilità110


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEda parte dell’Amministrazione <strong>di</strong> introdurre mo<strong>di</strong>fiche migliorative allo schema stesso. Ciascunintervento è soggetto alla sottoscrizione <strong>di</strong> un atto unilaterale d’obbligo.6. Il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua nella tavola 1 le corti coloniche integre. É vietato sud<strong>di</strong>videre con recinzioni<strong>di</strong> qualsiasi tipo gli spazi originariamente unitari <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici tutelati, in particolarelo spazio unitario delle corti coloniche. Queste potranno essere recintate al loro contorno dasiepe viva, o da rete metallica non ombreggiante eventualmente inglobata nella siepe <strong>di</strong> altezzamassima <strong>di</strong> m. 1,50 , in modo che a piante sviluppate non sia visibile, e senza cordoli <strong>di</strong> base ,sono ammessi infatti elementi in muratura esclusivamente a sostegno dei cancelli <strong>di</strong> ingresso.Al contorno dei complessi e<strong>di</strong>lizi isolati <strong>di</strong> maggiore rilevanza per i caratteri architettonici e/o paesaggistici,il <strong>RUE</strong> in<strong>di</strong>vidua inoltre nella tavola 1 le aree che costituivano storicamente la pertinenza<strong>di</strong> detti complessi e le aree la cui tutela è necessaria per la salvaguar<strong>di</strong>a dei rapporti visivifra tali complessi e la viabilità. Per queste aree valgono tutte le prescrizioni relative alle corticoloniche integre <strong>di</strong> cui al paragrafo precedente.Le aree <strong>di</strong> cui al presente comma non possono essere interessate da nuovi e<strong>di</strong>fici o impiantifuori terra, fatto salvo quanto ammesso al comma 7 seguente; possono essere sistemate a parcoo a giar<strong>di</strong>no o coltivate. È ammessa la realizzazione <strong>di</strong> costruzioni interrate e <strong>di</strong> impiantisportivi scoperti ai sensi dell’art. 4.6.11 che segue. Gli eventuali nuovi e<strong>di</strong>fici per l’agricolturaconsentiti dalle norme per il territorio rurale possono essere collocati solo all’esterno <strong>di</strong> tali aree.Ad una <strong>di</strong>stanza non inferiore a m. 10 dagli e<strong>di</strong>fici tutelati dette aree possono anche essere interessateda attrezzature scoperte private <strong>di</strong> cui all’art. 4.6.11 o da costruzioni completamente interratee ricoperte con manto erboso.7. Si richiamano, in quanto applicabili, le <strong>di</strong>sposizioni dell’articolo 4.1.5 riguardo ai criteri generali<strong>di</strong> intervento sugli e<strong>di</strong>fici tutelati e quelle del Capo 3.4 riguardo all’obbligo <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> nuovoimpianto del verde <strong>di</strong> arredo nelle aree <strong>di</strong> pertinenza.8. La realizzazione <strong>di</strong> manufatti in legno per ricovero attrezzi da giar<strong>di</strong>no e simili è ammessa solonel caso in cui non esistano altri e<strong>di</strong>fici (come ad esempio quelli classificati nel censimento delpatrimonio storico rurale con le sigle I - Caselle o K – Altri manufatti) o parti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>bibili atale uso. La con<strong>di</strong>zione deve essere <strong>di</strong>mostrata in sede <strong>di</strong> presentazione della domanda <strong>di</strong> titoloabilitativo e<strong>di</strong>lizio.Nel caso <strong>di</strong> intervento in corti coloniche tutelate, è ammesso il recupero <strong>di</strong> eventuali costruzioniprecarie, se legittime; queste ultime possono essere assoggettate ad interventi MO, MS, RRC eRE senza demolizione totale, con mantenimento della Sa esistente. In alternativa, possono essereassoggettate ad intervento <strong>di</strong> DR anche con <strong>di</strong>verso se<strong>di</strong>me, con Sa = 50% della Superficiecoperta esistente.9. In caso <strong>di</strong> cambio d’uso CD <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio o parte <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficio da un uso <strong>di</strong> servizio all’attività agricolao zootecnica (usi d, c4, c2) ad un uso <strong>di</strong>verso si applica inoltre la <strong>di</strong>sposizione del comma 3dell’articolo precedente.10. Per l’e<strong>di</strong>ficio n.ro 135a.2 classificato 2C/B, si ammette la realizzazione <strong>di</strong> 5 unità immobiliari (4esistenti ed una ricavata dalla trasformazione <strong>di</strong> locali agricoli), con il mantenimento delle superficiaccessorie - laddove esistenti - già pertinenza delle singole unità abitative e la previsione <strong>di</strong>almeno un locale cantina/deposito attrezzi nella nuova unità immobiliare prevista.111


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Per l’e<strong>di</strong>ficio n.ro 42a.1 classificato 2C/B, sono ammesse: demolizione e ricostruzione del solaio<strong>di</strong> piano terra ad una quota superiore a quella attuale allo scopo <strong>di</strong> ricavare un piano seminterratoda destinare a superficie accessoria, possibilità <strong>di</strong> deroga al numero massimo <strong>di</strong> alloggi realizzabili,sentito il parere della Commissione per la Qualità e in relazione al completo sod<strong>di</strong>sfacimentodegli standard previsti dalle norme.Per l’e<strong>di</strong>ficio 47e.1 classificato 2C/E è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un numero massimo <strong>di</strong> 6 u-nità immobiliari, a con<strong>di</strong>zione che per ciascuna unità vengano realizzati almeno un posto autocoperto e una cantina, anche esternamente all’e<strong>di</strong>ficio. Sono fatte salve tutte le prescrizioni contenutenel permesso <strong>di</strong> costruire già rilasciato.11. Nel caso <strong>di</strong> familiare con <strong>di</strong>sabilità certificata, è sempre ammesso il recupero a fini residenzialiper la realizzazione <strong>di</strong> un alloggio accessibile, attraverso la trasformazione <strong>di</strong> Sa in Su, anche inderoga ai minimi stabiliti per la Sa oppure con l'applicazione <strong>di</strong> quanto ammesso al titolo III dellaL.R. 6/2009, anche in deroga ai limiti temporali <strong>di</strong> applicazione della legge stessa. Non è ammessala trasformazione <strong>di</strong> capannoni agricoli.Art. 4.6.9.Inse<strong>di</strong>amenti produttivi nel territorio rurale - IP1. Per gli immobili in<strong>di</strong>viduati con apposita simbologia nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong> come “inse<strong>di</strong>amentiproduttivi nel territorio rurale”, sono ammessi i seguenti tipi <strong>di</strong> intervento:⎯⎯⎯inse<strong>di</strong>amenti classificati come zone produttive nel previgente PRG o comunque identificatidal previgente Piano, identificati con la sigla “IP”:⎯ MO, MS, RRC, D; attraverso il POC sono ammessi gli interventi RE e AM fino alla saturazionedell’in<strong>di</strong>ce previgente (UF max = 0,6 mq/mq – per la definizione della SCmax - e Q max = 60%), ed è possibile programmare interventi <strong>di</strong> ampliamento unatantum <strong>di</strong>versi, in funzione <strong>di</strong> specifiche e documentate necessità aziendali. Non sonoammessi cambi d’uso, salvo che verso usi agricoli ed attività connesse (usi d);inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> attività non coerenti con il territorio rurale, non classificate come zone produttivenel previgente PRG, identificati con la sigla “IP.nc”:⎯ Intervento CD solo verso attività compatibili con il territorio rurale. È ammesso il mantenimentodell’attività in essere - se legittimamente inse<strong>di</strong>ate - senza incrementi <strong>di</strong> Su,attraverso interventi <strong>di</strong> MO e MS. Attraverso il POC è possibile programmare interventi<strong>di</strong> RE e AM una tantum, in funzione <strong>di</strong> specifiche e documentate necessità aziendali,subor<strong>di</strong>natamente alla verifica degli impatti sul territorio, in misura comunque nonsuperiore al 20% della Su esistente all’epoca dell’adozione del PSC; in alternativa ilPOC può prevedere in forma convenzionata la rilocalizzazione dell’azienda negli ambitispecializzati per attività produttive (con Su = Sue + 20%, anche in deroga agli in<strong>di</strong>ciammessi per la nuova area) ed il ripristino dell’assetto del territorio rurale;inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> attività non compatibili con il territorio rurale, non classificate come zoneproduttive nel previgente PRG, ospitate in e<strong>di</strong>fici incongrui (<strong>di</strong> cui all’art. 4.6.1 lett.e) o comunqueda trasferire per ragioni <strong>di</strong> salubrità e sicurezza, in relazione agli impatti ambientaligenerati dallo svolgimento delle attività in essere, identificati con la sigla “IP.i”:⎯ Attraverso il POC è possibile programmare interventi <strong>di</strong> demolizione e trasferimentodella Su in altro ambito, secondo le seguenti modalità:112


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME- in caso <strong>di</strong> trasferimento dell’uso produttivo: Su = Su esistente, anche se superiorealla Su realizzabile nell’ambito <strong>di</strong> ricevimento;- in caso <strong>di</strong> trasferimento con trasformazione da produttivo a residenziale: Su =25% Su esistente;- in caso <strong>di</strong> trasferimento con trasformazione da produttivo a commerciale: Su =50% Su esistente.⎯ Il trasferimento deve avvenite in ambiti nei quali siano previsti gli usi in<strong>di</strong>viduati (produttivo,residenziale, ecc.)⎯ L’intervento è comunque subor<strong>di</strong>nato alla demolizione integrale dell’e<strong>di</strong>ficio, alla realizzazionedelle opere <strong>di</strong> bonifica eventualmente necessarie e al ripristino dei caratteriambientali del sito.Art. 4.6.10. Aree specificamente attrezzate per attività fruitive, ricreative, sportive e turistichecompatibili1. Nelle aree in<strong>di</strong>viduate come specificamente destinate e attrezzate per attività fruitive, ricreative,sportive e turistiche compatibili (dotazioni <strong>di</strong> carattere privato AP.T e APT.L <strong>di</strong> cui all’art. 3.1.2)in territorio rurale, sono ammessi in via or<strong>di</strong>naria ai sensi del <strong>RUE</strong> esclusivamente :⎯ interventi MO, MS, RRC, RE, D <strong>di</strong> costruzioni esistenti;⎯ interventi <strong>di</strong> cambio d’uso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti per usi b2, b4, b14.1, e1, e2, e3, d7;⎯ realizzazione <strong>di</strong> manufatti non configurabili come e<strong>di</strong>fici ad integrazione <strong>di</strong> attrezzaturepreesistenti (ad esempio recinti per animali, attrezzature sportive e ricreative all’aria apertache non comportino la realizzazione <strong>di</strong> ampie superfici pavimentate, aree attrezzate per lasosta e l’osservazione, percorsi ciclabili);⎯ eventuali altri interventi previsti in progetti già approvati.2. Ogni altro intervento in tali aree, ivi compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuove attrezzature, può essereprogrammato nel POC sulla base delle con<strong>di</strong>zioni definite nel PSC e alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art.3.1.2 comma 17 del presente <strong>RUE</strong>.Art. 4.6.11. Attrezzature sportive e ricreative private; realizzazione <strong>di</strong> recinti e ripari per animali1. In relazione al recupero e riuso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti per attività agrituristiche (d7) o per abitazione,o per altre destinazioni d’uso ammesse ma non connesse con le attività agricole, nelle relativearee <strong>di</strong> pertinenza è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature sportive e ricreative private <strong>di</strong>piccola <strong>di</strong>mensione, <strong>di</strong> uso familiare o connesse ad attività agrituristiche,quali piscine, campi dabocce e simili, e non comportanti la realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici. Nel caso in cui gli e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>biti adattività agrituristica appartengano ad una corte rurale integra, le attrezzature <strong>di</strong> cui al presentecomma devono essere realizzate all’esterno della corte, nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze, così comeprescritto all’art. 4.6.8 delle presenti norme.2. In relazione al recupero e riuso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti per attività agrituristiche (d7) o per allevamentoe custo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> animali "<strong>di</strong> affezione" (uso d5), nelle relative aree <strong>di</strong> pertinenza è ammessa larealizzazione <strong>di</strong> tettoie e ricoveri per animali per una SQ totale massima <strong>di</strong> 100 mq, nonché <strong>di</strong>recinti per animali, gabbie e simili. Nel caso in cui gli e<strong>di</strong>fici appartengano ad una corte rurale integra,le attrezzature <strong>di</strong> cui al presente comma devono essere realizzate all’esterno della corte,113


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze, così come prescritto all’art. 4.6.8 delle presenti norme.3. La realizzazione <strong>di</strong> tali manufatti è soggetta a titolo abilitativo e può essere con<strong>di</strong>zionata, oveopportuno, alla realizzazione <strong>di</strong> cortine vegetali per la mitigazione dell'impatto visivo.Art. 4.6.12. Impianti per l’ambiente1 In relazione all’uso f4 (<strong>di</strong>scariche, impianti <strong>di</strong> depurazione e simili) sono previsti in via or<strong>di</strong>narianel <strong>RUE</strong> esclusivamente interventi <strong>di</strong> manutenzione, interventi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> manufatti nonconfigurabili come e<strong>di</strong>fici ad integrazione <strong>di</strong> impianti preesistenti, nonché eventuali altri interventiprevisti in progetti già approvati <strong>di</strong> opere pubbliche. Ogni altro eventuale intervento riguardo atali impianti, ivi compresa la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti, deve essere programmato nel POCsulla base della presentazione <strong>di</strong> specifici progetti.Art. 4.6.13. Attrezzature per la pubblica amministrazione, la sicurezza, la protezione civile;campi attrezzati per la sosta dei noma<strong>di</strong>1. In relazione all’uso f6(servizi tecnici della pubblica amministrazione, servizi per la sicurezza,l’or<strong>di</strong>ne pubblico, la protezione civile e simili) e all’uso f9 (soggiorno temporaneo con abitazionimobili per noma<strong>di</strong>) sono ammissibili per intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto esclusivamente interventi <strong>di</strong>manutenzione, interventi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> manufatti non configurabili come e<strong>di</strong>fici ad integrazione<strong>di</strong> attrezzature preesistenti, nonché eventuali altri interventi previsti in progetti già approvati<strong>di</strong> opere pubbliche. Ogni altro eventuale intervento riguardo a tali usi, ivi compresa la realizzazione<strong>di</strong> nuove attrezzature, deve essere programmato nel POC sulla base delle con<strong>di</strong>zionidefinite nel PSC.Art. 4.6.14. Interventi <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> terra e mo<strong>di</strong>fica morfologica dei corpi idrici1. Gli interventi significativi <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> terra (MT) sono sottoposti a DIA, salvo che si tratti <strong>di</strong>lavorazioni agricole del terreno o <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche connesse con le sistemazioni idrauliche delle acquepubbliche, nel qual caso non sono sottoposti ad alcuna procedura.2. Gli interventi <strong>di</strong> cui al presente articolo sono ammissibili a con<strong>di</strong>zione che sia garantital’efficienza della rete idrologia superficiale; in caso <strong>di</strong> dubbi o rischi in proposito, l’ammissibilità èsubor<strong>di</strong>nata alla presentazione <strong>di</strong> adeguata documentazione tecnica sulla situazione idraulica egli effetti dell’intervento. Si richiama il rispetto <strong>di</strong> tutte le norme <strong>di</strong> tutela del PSC (in allegato C).3. In relazione all’uso f11 (opere per la <strong>di</strong>fesa idrogeologica) sono ammessi gli interventi <strong>di</strong> manutenzione<strong>di</strong> opere preesistenti, nonché eventuali altri interventi previsti in progetti già approvati<strong>di</strong> opere pubbliche. Ogni altro intervento <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> opere per esigenze <strong>di</strong> tutela idrogeologica,può essere attuato solo se compreso nei programmi <strong>di</strong> intervento dell’Autorità <strong>di</strong> Bacinoo <strong>di</strong> altri enti competenti.Art. 4.6.15. Depositi <strong>di</strong> materiali a cielo aperto1. Nel territorio rurale non è ammesso in generale il deposito <strong>di</strong> merci a cielo aperto, salvo che sitratti <strong>di</strong> attività già in essere.114


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 4.6.16. E<strong>di</strong>ficio esistente ed e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong>roccato o demolito1 Ai fini dell’applicazione delle presenti norme, per "e<strong>di</strong>ficio esistente" si intende anche un e<strong>di</strong>ficioparzialmente crollato, purché sia ancora riconoscibile nella sua forma e tipologia. A tal fine occorreche sussista almeno il 60% della superficie delle strutture portanti perimetrali del pianoterreno. In <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> questi elementi l’e<strong>di</strong>ficio si considera <strong>di</strong>roccato o demolito.2. Gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>roccati o demoliti sono ricostruibili nei soli seguenti casi:a) che siano in<strong>di</strong>viduati negli strumenti urbanistici come e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico-architettonico ocome e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale, in categoria <strong>di</strong> tutela 1 <strong>di</strong> cui all’art.4.1.3;b) che sussistano le con<strong>di</strong>zioni normative per richiedere un intervento <strong>di</strong> Ricostruzione o NuovaCostruzione ai sensi degli articoli del Capo 4.7 (interventi consentiti in relazione allosvolgimento delle attività agricole o zootecniche);c) che siano stati demoliti per or<strong>di</strong>nanza sindacale in relazione a situazioni <strong>di</strong> pericolosità e larichiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire per la ricostruzione sia presentata entro cinque anni dallademolizione;Nei casi <strong>di</strong> cui alle lettere a) e c) la ricostruzione dovrà avvenire nell’ambito della medesima sagomae del medesimo se<strong>di</strong>me dell’e<strong>di</strong>fico preesistente.CAPO 4.7 – TERRITORIO RURALE – INTERVENTI CONSENTITI IN RELAZIONEALLO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ AGRICOLE E ZOOTECNICHEArt. 4.7.1.Definizioni preliminari1. Unità fon<strong>di</strong>aria agricola - Per "unità fon<strong>di</strong>aria agricola", o semplicemente "unità agricola", ai finidegli strumenti urbanistici si intende l'insieme dei terreni e dei fabbricati costituenti una unitàtecnico-economica condotta unitariamente da un impren<strong>di</strong>tore agricolo o da forme giuri<strong>di</strong>che adesso assimilabili secondo la vigente legislazione in materia (società <strong>di</strong> persone, società <strong>di</strong> capitali,cooperative, consorzi <strong>di</strong> cooperative) oppure da altra persona fisica (proprietario, soggettoconduttore) che garantisca la gestione e manutenzione dell'unità fon<strong>di</strong>aria e lo svolgimento <strong>di</strong>attività produttive agricole e/o <strong>di</strong> attività connesse, ai sensi dei D.Lgs. 228/2001, 99/2004,101/2005 e ss.mm.ii.L'unità fon<strong>di</strong>aria agricola costituisce l'unità <strong>di</strong> intervento per il rilascio dei titoli abilitativi per interventie<strong>di</strong>lizi finalizzati all'attività agricola e agrituristica.L'unità fon<strong>di</strong>aria agricola può essere costituita da terreni in proprietà dell'impren<strong>di</strong>tore, in affittocon contratto <strong>di</strong> affitto regolarmente registrato <strong>di</strong> durata residua almeno quinquennale, o con altri<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento quali: usufrutto, enfiteusi, benefici parrocchiali. Nei casi in cui l'unità agricolanon sia costituita esclusivamente da terreni in proprietà la richiesta <strong>di</strong> titolo abilitativo dovràessere avanzata da tutte le proprietà interessate, tranne nei casi espressamente previsti dallalegislazione in materia. I terreni non in proprietà che siano stati computati come facenti parte <strong>di</strong>una unità agricola ai fini del rilascio <strong>di</strong> un titolo abilitativo e<strong>di</strong>lizio, non sono successivamentecomputabili ai fini dell'e<strong>di</strong>ficazione in un'altra unità agricola, anche in caso <strong>di</strong> cessazione delcontratto <strong>di</strong> affitto o del titolo <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento. Qualora la potenzialità e<strong>di</strong>ficatoria derivante da unterreno venga utilizzata per un intervento e<strong>di</strong>lizio su un terreno <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong>versa, il vincolo115


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>che ne deriva deve essere oggetto <strong>di</strong> un atto pubblico trascritto fra le parti interessate.L'unità agricola può essere costituita da più appezzamenti <strong>di</strong> terreno non contigui tra loro (corpiaziendali). In tali casi gli interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> norma dovranno essere ubicati nel corpo aziendaledove già insistono altri fabbricati, ad una <strong>di</strong>stanza da questi non superiore a m. 50, o, in assenza<strong>di</strong> questi, nel corpo aziendale <strong>di</strong> superficie maggiore; ubicazioni <strong>di</strong>verse degli interventi e<strong>di</strong>lizipotranno essere ammesse solo in presenza <strong>di</strong> esigenze organizzative aziendali, debitamentedocumentate da una apposita relazione tecnica, o nei casi in cui siano presenti vincoli restrittivialla e<strong>di</strong>ficabilità nei corpi aziendali già dotati <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o <strong>di</strong> superficie maggiore.L'unità agricola può essere costituita da terreni ricadenti nel territorio <strong>di</strong> comuni <strong>di</strong>versi; in tal casole richieste <strong>di</strong> concessione per interventi <strong>di</strong> NC, DR, AM, che facciano riferimento, ai fini delcomputo della e<strong>di</strong>ficabilità, a terreni siti in comuni <strong>di</strong>versi devono sempre essere accompagnateda un Piano <strong>di</strong> Riconversione e Ammodernamento Aziendale (PRA), da inviarsi anche agli altriComuni nei quali ricadono i terreni considerati, perché ne possano valutare la correttezza rispettoagli atti pregressi e tenere conto nell'eventualità <strong>di</strong> successive richieste.2. Superficie fon<strong>di</strong>aria dell'unità agricola (SF) - Per superficie <strong>di</strong> un'unità fon<strong>di</strong>aria agricola si intendela superficie totale quale risulta dalla documentazione catastale, nonché dalla documentazionerelativa a contratti <strong>di</strong> affitto o altri <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento.3. Superficie agricola utilizzata (SAU) - Per superficie agricola utilizzata si intende la superficiefon<strong>di</strong>aria <strong>di</strong> un'unità fon<strong>di</strong>aria agricola, depurata delle superfici boscate e delle tare improduttive,misurata sulla mappa catastale sovrapposta alla Carta Tecnica Regionale o alla ortofoto.4. PRA. - Piano <strong>di</strong> Riconversione o Ammodernamento dell’Azienda agricola, <strong>di</strong> cui all’art. 6.2.7,formulato sulla base del modulo <strong>di</strong> Domanda <strong>di</strong> adesione al “Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Emilia-Romagna - Misura 121- Azione 1 – Ammodernamento imprese agricole”(Reg. C.E. 1698/2005).5. Impren<strong>di</strong>tore agricolo professionale (IAP)Si considera IAP, ai sensi dei D.Lgs 29 marzo 2004 n. 99, 27 maggio 2005 n. 101 e ss.mm.ii., ilsoggetto in possesso della documentazione comprovante tale titolo rilasciata in data non anteriorea sei mesi.6. Centro aziendale agricoloSi considera centro aziendale agricolo l’insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, generalmente contigui attorno ad u-n'unica area <strong>di</strong> pertinenza, realizzati ai fini dell'attività produttiva <strong>di</strong> un'unità fon<strong>di</strong>aria agricola;può essere costituito anche da un solo e<strong>di</strong>ficio.Art. 4.7.2.Disposizioni generali per gli interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per la residenza e gli usi connessialle attività agricole1. Le possibilità <strong>di</strong> costruire e<strong>di</strong>fici destinati a residenza e/o a funzioni connesse allo svolgimento<strong>di</strong> attività agricole si intendono utilizzabili una sola volta su una determinata porzione <strong>di</strong> terreno,ma sono realizzabili anche per fasi successive. Le possibilità e<strong>di</strong>ficatorie consentite ai sensi deisuccessivi articoli, rispettivamente per gli usi a3, d1, d2, d3, d4 sono riferite, ciascuna, all'unitàfon<strong>di</strong>aria agricola, e sono quin<strong>di</strong> cumulabili sulla medesima superficie <strong>di</strong> terreno; esse devonoessere sempre considerate comprensive della Su e della Sa <strong>di</strong> tutti gli e<strong>di</strong>fici esistenti nell'unità116


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEagricola, destinata ai medesimi usi.2. Nelle zone agricole ad ogni e<strong>di</strong>ficio costruito o ricostruito o ampliato dopo il 17/02/1983 è asservitopermanentemente il terreno che è stato considerato ai fini del rilascio del titolo abilitativo, inrapporto agli in<strong>di</strong>ci e parametri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità vigenti al momento del rilascio. Tale terreno potràquin<strong>di</strong> essere computato per il rilascio <strong>di</strong> ulteriori titoli abilitativi solamente congiuntamente all'e<strong>di</strong>ficiostesso.3. Nei nuovi interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire è subor<strong>di</strong>nato alla in<strong>di</strong>viduazioneplanimetrica su base catastale del terreno e degli e<strong>di</strong>fici dell'intera unità agricola considerataai fini dell'e<strong>di</strong>ficazione, nella quale potranno essere ulteriormente rilasciati titoli abilitativiper la realizzazione <strong>di</strong> altri e<strong>di</strong>fici solamente considerando la Su e la Sa degli e<strong>di</strong>fici già concessi.4. L'asservimento dell'e<strong>di</strong>ficio o degli e<strong>di</strong>fici per i quali è stato rilasciato titolo abilitativo e <strong>di</strong> quellipreesistenti rispetto ai terreni dell'unità agricola viene sottoscritto dal proprietario interessato, odaltri eventuali aventi titolo ai sensi delle leggi vigenti, attraverso atto unilaterale corredato dalleplanimetrie catastali e dai certificati catastali dei terreni e degli e<strong>di</strong>fici. Il suddetto vincolo dovràessere registrato, a cura e spese dei richiedenti, presso la competente Conservatoria dei RegistriImmobiliari e sarà riportato, a cura del responsabile del Servizio E<strong>di</strong>lizia, su planimetria sullaquale dovranno essere in<strong>di</strong>viduati i confini catastali dell'unità agricola considerata.5. Ai fini della verifica delle possibilità e<strong>di</strong>ficatorie in zona agricola, alla domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong>costruire deve essere allegata la documentazione che ricostruisca le mo<strong>di</strong>ficazioni o gli interventie<strong>di</strong>lizi che hanno interessato l'unità fon<strong>di</strong>aria agricola dal 17/02/1983 al momento della richiesta.Tale documentazione (costituita da certificati catastali anche storici, copia <strong>di</strong> atti notarili,contratti <strong>di</strong> affitto o altra eventuale documentazione ritenuta idonea da parte dell'Ufficio TecnicoComunale) deve illustrare:a) lo stato <strong>di</strong> fatto dell'unità fon<strong>di</strong>aria agricola al 17/02/1983in termini <strong>di</strong> terreni ed e<strong>di</strong>fici;b) le mo<strong>di</strong>ficazioni intercorse in data successiva: frazionamenti, ven<strong>di</strong>te o acquisti <strong>di</strong> porzioni <strong>di</strong>terreno o fabbricati, interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> CD, NC, AM, DR e relativi terreni asserviti;c) la consistenza degli e<strong>di</strong>fici esistenti nell'unità agricola, specificando, per ciascuna destinazioned'uso, la Su e la Sa legittimamente in essere.6. In base alla L.R. n. 4 del 31/03/2009 per attività agrituristiche si intendono esclusivamente leattività <strong>di</strong> ricezione ed ospitalità esercitate in azienda dagli impren<strong>di</strong>tori agricoli <strong>di</strong> cui all’Articolo2135 del co<strong>di</strong>ce civile, anche nella forma <strong>di</strong> società <strong>di</strong> capitali o <strong>di</strong> persone oppure associati fraloro, in rapporto <strong>di</strong> connessione con le attività agricole <strong>di</strong> coltivazione, allevamento e silvicoltura,che devono rimanere prevalenti. Le superfici da destinare all’attività agrituristica devono esserericavate in e<strong>di</strong>fici esistenti, nuove costruzioni possono essere autorizzate esclusivamente perservizi accessori. Tali superfici – comprese quelle per l’ospitalità - sono considerate beni strumentalidell’azienda agricola e quin<strong>di</strong> sono da computare all’interno delle superfici assentibili intotale. L’attività agrituristica può essere <strong>di</strong>smessa ritornando all’uso agricolo originario.117


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 4.7.3.Impatto paesaggistico e criteri <strong>di</strong> intervento per i nuovi e<strong>di</strong>fici in territorio rurale1. Per tutti gli interventi che comportano la realizzazione in ambito rurale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici aventi un volumesuperiore a 2.000 mc. la domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire deve essere accompagnata dauna documentazione <strong>di</strong> inserimento paesaggistico che prenda in considerazione i principalipunti <strong>di</strong> visibilità dell’intervento dalle strade e/o dalle aree urbane e in<strong>di</strong>vidui gli accorgimenti e leopere idonee a mitigare l’impatto visivo.2. Tale documentazione aggiuntiva dovrà essere costituita da una relazione illustrativa dello stato<strong>di</strong> fatto e dello stato <strong>di</strong> progetto contenente simulazioni visive dell’inserimento dell’oggetto nelpaesaggio con rappresentazione dei materiali utilizzati per la costruzione.3. Le facciate degli e<strong>di</strong>fici possono essere rifinite esclusivamente in intonaco tinteggiato o in mattonia vista; non sono ammessi, salvo <strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione della C.Q., rivestimenti <strong>di</strong> altri materialio finiture in cemento a “faccia vista”4. I nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere realizzati con coperture a falde, con forma e pendenza conformi aimodelli dell'e<strong>di</strong>lizia tra<strong>di</strong>zionale locale (normalmente a due o a quattro falde congiungentisi nelcolmo con pendenza compresa fra il 30% e il 38%), senza abbaini e con manto <strong>di</strong> copertura inlaterizio.5. Con parere favorevole della C.Q. è ammesso l’uso <strong>di</strong> altri materiali (p.e. strutture metallicheleggere), nonché, per le coperture, altre pendenze e manti <strong>di</strong> copertura realizzati con tecniche emateriali <strong>di</strong>versi. La misura della sporgenza della gronda dovrà essere commisurata alla me<strong>di</strong>a<strong>di</strong> quelle rilevabili sull’e<strong>di</strong>lizia tra<strong>di</strong>zionale, e in ogni caso non dovrà essere superiore a 70 cm.6. Interventi <strong>di</strong> mitigazione dell’impatto paesaggistico.In generale - e comunque in tutti i casi in cui la <strong>di</strong>mensione e/o la collocazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio esistentecomportino rilevanti effetti <strong>di</strong> impatto sul paesaggio – dovranno essere previsti interventi<strong>di</strong> mitigazione volti a contenere tali effetti, attraverso:⎯ realizzazione <strong>di</strong> cinte arboree con piantumazione <strong>di</strong> specie vegetali tipiche e formazioniplurifilari⎯ aumento delle siepi come fascia tampone tra le aree residenziali, le aree agricole del fondoe i principali punti <strong>di</strong> visibilità e intervisibilità⎯ copertura vegetale radente attraverso la messa a <strong>di</strong>mora <strong>di</strong> specie rampicanti da fiore over<strong>di</strong>Art. 4.7.4.Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR, CD per uso a3: abitazioni1. Per l’uso a3 la richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire per interventi <strong>di</strong> NC può essere presentataesclusivamente da un Impren<strong>di</strong>tore Agricolo Professionale per aziende con Sf > 10 ha inseritenegli ambiti AVP (alta vocazione produttiva agricola). Alla richiesta dovrà essere allegata idoneadocumentazione che <strong>di</strong>mostri:a) la non esistenza, nell’azienda agricola, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con originaria funziona abitativa o comunquerecuperabili ai fini abitativi ai sensi delle presenti norme;b) l’esistenza nell’azienda agricola <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con funzioni <strong>di</strong> servizio all’agricoltura non <strong>di</strong>messi(quali stalle, fienili, ecc.)Qualora non siano presenti e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> cui al punto b), la richiesta deve essere contestuale alla118


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEpresentazione della richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire <strong>di</strong> almeno un e<strong>di</strong>ficio con tali funzioni.Interventi <strong>di</strong> NC2. La richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire per interventi <strong>di</strong> NC può essere avanzata per:1. unità fon<strong>di</strong>arie agricole esistenti alla data del 17/02/1983, sprovviste <strong>di</strong> fabbricati abitativifin da tale data e che non hanno subito in seguito riduzioni della Sf;2. unità fon<strong>di</strong>arie agricole derivate da frazionamenti intercorsi tra la data precedente el’adozione del presente <strong>RUE</strong>, purché ciascuna porzione generata dal frazionamento abbiaSf non inferiore a 10 ha.3. altre aziende agricole, purché aventi Sf superiore a 20 ha3. Modalità <strong>di</strong> attuazione:⎯ intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto per le aziende <strong>di</strong> cui ai punti 1 e 2, secondo i parametri <strong>di</strong> seguitospecificati;⎯ Intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto conseguente all’approvazione <strong>di</strong> un PRA, per le aziende <strong>di</strong> cui alpunto 3, secondo i parametri <strong>di</strong> seguito specificati.Ove richiesto il PRA, questo dovrà essere esteso a tutti gli e<strong>di</strong>fici richiesti anche per altri usi.4. Parametri e<strong>di</strong>lizi.⎯ Su max = 150 mq + Sa (Sa max = 60% della Su)⎯ NP max = 2La Su e<strong>di</strong>ficabile si intende comprensiva:⎯ <strong>di</strong> quella preesistente nell’ambito dell’azienda agricola avente originaria destinazione abitativa,anche se <strong>di</strong>versamente utilizzata;⎯ <strong>di</strong> quella concessa in precedenza sui medesimi terreni, anche se gli e<strong>di</strong>fici non fanno piùparte dell’azienda.Interventi <strong>di</strong> AM e DR5. La richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire per interventi AM o DR per uso a3 può essere presentataesclusivamente da un Impren<strong>di</strong>tore Agricolo Professionale (IAP).6. Modalità <strong>di</strong> attuazione: intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto.7. Valgono i seguenti parametri e<strong>di</strong>lizi.⎯ Su max = 150 mq + Sa (Sa max = 60% della Su).⎯ NP max = 2.La Su e la Sa e<strong>di</strong>ficabili si intendono comprensive:⎯ <strong>di</strong> quella esistente nell'ambito dell'unità agricola, avente tipologia originaria abitativa, anchese <strong>di</strong>versamente utilizzata;⎯ <strong>di</strong> quella concessa in precedenza sul medesimo terreno, anche se in e<strong>di</strong>fici non facenti piùparte dell'unità agricola.8. In tutti gli interventi <strong>di</strong> cui ai commi 2-7 la Su e la Sa possono essere <strong>di</strong>stribuite in un massimo<strong>di</strong> due alloggi, purché all’interno <strong>di</strong> un unico fabbricato abitativo: un alloggio per l’impren<strong>di</strong>toreagricolo (uso A3) e uno per un familiare fino al secondo grado <strong>di</strong> parentela (uso A1). Il permesso<strong>di</strong> costruire relativo all’alloggio per il familiare non è a titolo gratuito.In caso <strong>di</strong> ricongiungimento <strong>di</strong> un familiare fino al secondo grado la Su ammessa può avere un119


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>incremento <strong>di</strong> 35 mq (oltre all’eventuale Sa nella misura massima del 60%) ed essere <strong>di</strong>stribuitain un numero massimo <strong>di</strong> due alloggi.Attraverso il POC è ammesso un incremento massimo del 20% <strong>di</strong> tali parametri tramite presentazione<strong>di</strong> un PRA che documenti specifiche esigenze abitative legate ad allevamenti o colturerichiedenti un elevato carico <strong>di</strong> manodopera. La superficie per alloggi <strong>di</strong> servizio può essere collocatain un e<strong>di</strong>ficio autonomo rispetto all’abitazione dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo.9. Nel caso <strong>di</strong> interventi all’interno <strong>di</strong> una corte rurale esistente:⎯ è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> un massimo <strong>di</strong> tre alloggi nei casi <strong>di</strong> ricongiungimenti familiario <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong> servizio:⎯ in presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici incongrui o non utilizzati e/o non utilizzabili ai fini agricoli è possibilerealizzare fino a 35 mq. <strong>di</strong> ulteriore superficie utile abitativa, oltre all’eventuale Sa nella misuramassima del 60% (a con<strong>di</strong>zione della contestuale demolizione <strong>di</strong> una Su esistentealmeno doppia), per il ricongiungimento <strong>di</strong> nuclei <strong>di</strong> familiari dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo (finoal secondo grado <strong>di</strong> parentela) o per alloggi <strong>di</strong> servizio per ospitare manodopera anchestagionale impiegata nell’azienda, contestualmente alla demolizione dell’e<strong>di</strong>ficio incongruoo inutilizzato o inutilizzabile.⎯ i nuovi e<strong>di</strong>fici dovranno essere inseriti nella corte, con rispetto dei caratteri tipologici edell’organizzazione spaziale degli e<strong>di</strong>fici esistenti.9. Il Consiglio Comunale, sentito il parere della Commissione per la Qualità architettonica e il paesaggio,potrà derogare dai suddetti parametri in caso <strong>di</strong> particolari esigenze abitative <strong>di</strong> nucleifamiliari aventi un componente portatore <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap grave.10. L’intervento CD è ammesso nei limiti <strong>di</strong> cui agli artt. 4.6.7 e 4.6.8 che precedono.Art. 4.7.5.Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR, CD per uso d1: fabbricati <strong>di</strong> servizio1. Per le aziende agricole prive <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio, aventi superficie superiore a 15 ha, è ammessala realizzazione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici, attraverso la presentazione <strong>di</strong> un PRA, secondo i seguentiparametri:⎯ Su = 80 mq/ha per gli ettari fino al 10° + 30 mq/h a per gli ettari oltre il 10°.2. Per le aziende agricole con e<strong>di</strong>fici esistenti per l’uso d1, aventi superficie superiore a 10 ha,valgono i parametri <strong>di</strong> cui al comma precedente attraverso la presentazione <strong>di</strong> PRA, ma al nettodella Su dei fabbricati esistenti.3. Per le aziende agricole con e<strong>di</strong>fici esistenti per l’uso d1, aventi superficie compresa tra 5 e 10ha, è ammesso un incremento una tantum del 20% della Su esistente o, in alternativa, <strong>di</strong> 200mq.4. Per le aziende agricole con e<strong>di</strong>fici esistenti per l’uso d1, aventi superficie inferiore a 5 ha, èammesso un incremento una tantum del 20% della Su esistente.5. Per le aziende agricole <strong>di</strong> nuova formazione, prive <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio e con St < 15 ha, è ammessala realizzazione <strong>di</strong> fabbricati <strong>di</strong> servizio attraverso l’inserimento nel POC e a seguito <strong>di</strong>presentazione <strong>di</strong> PRA che documenti le specifiche esigenze.6. In generale:120


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯ Su massima e<strong>di</strong>ficabile: = 1.500 mq negli ambiti ad alta vocazione produttiva; Su = 600 mqnegli ambiti <strong>di</strong> rilievo paesaggistico e negli ambiti periurbani;⎯ H. max = m. 7,50.7. Modalità <strong>di</strong> attuazione: per gli interventi entro i parametri <strong>di</strong> cui ai comma precedenti: interventoe<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto.Attraverso l’inserimento nel POC e tramite PRA che documenti le specifiche esigenze è possibile:⎯ superare la Su e<strong>di</strong>ficabile in rapporto alla superficie, fino ad un massimo del 20% e/o superarela Su massima;⎯ superare l’altezza massima, fino ad un massimo <strong>di</strong> m. 8,508. L’intervento CD è ammesso nei limiti <strong>di</strong> cui agli artt. 4.6.7 e 4.6.8 che precedono e secondo iparametri <strong>di</strong> cui ai commi 2, 3 e 4 del presente articolo.9. Criteri <strong>di</strong> localizzazioneGli interventi <strong>di</strong> NC per fabbricati <strong>di</strong> servizio devono essere realizzati <strong>di</strong> norma nel centro aziendaleagricolo. Qualora l’azienda agricola non abbia nel territorio del comune <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> il centroaziendale o sia priva <strong>di</strong> centro aziendale e la necessità <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici sia documentata attraversoPRA, la localizzazione dovrà tener conto dei caratteri ambientali delle aree inse<strong>di</strong>abili e lapresentazione della richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire dovrà essere accompagnata da una valutazione<strong>di</strong> impatto paesaggistico.Art. 4.7.6.Interventi per uso d2 (attività zootecniche aziendali)1. Per l’uso d2 sono ammessi per intervento <strong>di</strong>retto interventi <strong>di</strong> tipo conservativo sugli immobiliesistenti (MO, MS, RRC, RE) e gli interventi, anche <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione degli e<strong>di</strong>fici,necessari per migliorare il benessere degli animali o per <strong>di</strong>minuire gli impatti ambientalidell’attività o per la conversione a modalità <strong>di</strong> zootecnia biologica, ma non finalizzatiall’incremento dei capi allevabili.2. Ad esclusione degli allevamenti <strong>di</strong> suini <strong>di</strong> cui al comma 4 del presente articolo, per gli allevamentiaziendali preesistenti (uso d2) alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti norme, previa approvazione<strong>di</strong> un PRA e la stipula <strong>di</strong> una convenzione che ne <strong>di</strong>sciplini gli specifici aspetti <strong>di</strong> impattoambientale (impatto paesaggistico, eventuali emissioni in atmosfera, mitigazioni, ecc.), possonoessere ammessi interventi AM con incremento massimo del 30% della Su legittimamente in esserealla data <strong>di</strong> adozione delle presenti norme, secondo i seguenti parametri:allevamenti bovini:⎯ Superficie fon<strong>di</strong>aria minima dell’azienda agricola: 15 ha;⎯ Su max = 950 mq;altri allevamenti (equini, avicoli, ecc)⎯ Superficie fon<strong>di</strong>aria minima dell’azienda agricola: 10 ha;⎯ Su max = 750 mq.3. Gli interventi che non rientrano in tali limiti possono eventualmente essere programmati in sede<strong>di</strong> POC, tramite PRA, previa verifica delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sostenibilità ambientale e <strong>di</strong> impatto paesaggistico.121


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>4. Per gli allevamenti suini sono ammessi solo interventi <strong>di</strong> tipo conservativo sugli immobili esistenti(MO, MS, RRC), necessari per migliorare il benessere degli animali o per <strong>di</strong>minuire gli impattiambientali dell’attività o per la conversione a modalità <strong>di</strong> zootecnia biologica, ma non finalizzatiall’incremento dei capi allevabili. Qualsiasi intervento che ecceda la Manutenzione Straor<strong>di</strong>nariaè comunque subor<strong>di</strong>nato alla <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> rispondenza alla Carta degli span<strong>di</strong>mentidei liquami approvata dal Consiglio Comunale e agli altri adempimenti previsti dalla legislazionein materia. Deve essere inoltre valutato l’impatto dell’emissione <strong>di</strong> odori molesti in atmosferae nel caso, devono essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e organizzativi necessariper l’eliminazione degli odori stessi.Art. 4.7.7.Interventi per uso d3: attività aziendali <strong>di</strong> conservazione con<strong>di</strong>zionata, prima lavorazionee alienazione <strong>di</strong> prodotti agricoli e zootecnici1. In generale sono ammessi per intervento <strong>di</strong>retto esclusivamente interventi <strong>di</strong> tipo conservativosugli immobili esistenti (MO, MS, RRC, RE), interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione (DR), nonchéinterventi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> manufatti e impianti non configurabili come e<strong>di</strong>fici ad integrazione<strong>di</strong> attività in essere.2. Per la realizzazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici per la conservazione con<strong>di</strong>zionata (frigoriferi) <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni eccedentiquelle in<strong>di</strong>cate al comma 3 e per gli e<strong>di</strong>fici destinati a prima lavorazione e alienazione <strong>di</strong>prodotti non provenienti dall’azienda agricola possono essere autorizzati interventi NC solo seprogrammati nel POC sulla base delle con<strong>di</strong>zioni definite nel PSC.3. Gli interventi <strong>di</strong> NC e AM per fabbricati destinati a conservazione con<strong>di</strong>zionata, prima lavorazionee alienazione <strong>di</strong> prodotti provenienti dall’azienda agricola sono ammessi con intervento <strong>di</strong>rettoper e<strong>di</strong>fici che non superino la <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> 600 mq. O il 20 % della Sue, in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionisuperiori sono ammessi interventi <strong>di</strong> NC, AM e CD solo se programmati nel POC previapresentazione <strong>di</strong> PRA che documenti le specifiche esigenze, sulla base delle con<strong>di</strong>zioni definitenel PSC. In generale:⎯ i nuovi e<strong>di</strong>fici non possono essere isolati, ma devono essere integrati nel centro aziendale;⎯ dovranno essere realizzate idonee opere <strong>di</strong> mitigazione attraverso piantumazione <strong>di</strong> alberie arbusti, al fine <strong>di</strong> minimizzare l’impatto percettivo della nuova costruzione nel paesaggio.Art. 4.7.8.Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per uso d4: serre fisse.1. Modalità <strong>di</strong> attuazione: <strong>di</strong> norma intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto salvo quanto previsto al comma 3.2. Parametri e<strong>di</strong>lizi:⎯ SF minima dell'unità agricola: 5 ha;⎯ UF max = 0,10 mq/mq;⎯ Su massima = 10.000 mq⎯ H max = 5,00 m. (salvo esigenze specifiche per la coltivazione <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> maggiore altezza)3. Attraverso la presentazione <strong>di</strong> un PRA e l’inserimento nel POC è possibile derogare dalla Stminima, dalla Su massima e dall’altezza massima.122


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 4.7.9.Interventi per uso c2: impianti <strong>di</strong> tipo industriale <strong>di</strong> conservazione con<strong>di</strong>zionata,lavorazione e trasformazione <strong>di</strong> prodotti agricoli o zootecnici; altre attività <strong>di</strong> servizioall’agricoltura1 Per gli impianti industriali <strong>di</strong> conservazione con<strong>di</strong>zionata, lavorazione e trasformazione e commercializzazione<strong>di</strong> prodotti agricoli o zootecnici;) sono ammessi in via or<strong>di</strong>naria nel <strong>RUE</strong> esclusivamenteinterventi <strong>di</strong> tipo conservativo sugli immobili esistenti (MO, MS, RRC), nonché interventi<strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> manufatti e impianti non configurabili come e<strong>di</strong>fici ad integrazione <strong>di</strong> attivitàin essere. Interventi NC, AM e DR possono essere programmati solo nel POC sulla basedelle con<strong>di</strong>zioni definite nel PSC esclusivamente all’interno degli ambiti specializzati per attivitàproduttive.2. Per le altre attività <strong>di</strong> servizio all’agricoltura, fra cui l’esercizio e noleggio <strong>di</strong> macchine agricolecon conducente, ossia contoterzismo, sono ammessi in via or<strong>di</strong>naria nel <strong>RUE</strong> esclusivamenteinterventi <strong>di</strong> tipo conservativo sugli immobili esistenti (MO, MS, RRC, RE), nonché interventi <strong>di</strong>realizzazione <strong>di</strong> manufatti e impianti non configurabili come e<strong>di</strong>fici ad integrazione <strong>di</strong> attività inessere. Interventi AM, CD e DR possono essere programmati nel POC delle nei limiti e allecon<strong>di</strong>zioni definite nel PSC. Questi ultimi interventi sono ammessi a con<strong>di</strong>zione che il 70% deiterreni serviti dall’attività siano compresi nel territorio comunale, con<strong>di</strong>zione da verificare sullabase <strong>di</strong> idonea documentazione da presentare all’atto della presentazione della richiesta <strong>di</strong>permesso <strong>di</strong> costruire o DIA.Art. 4.7.10. Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per uso d6: impianti <strong>di</strong> produzione energetica da biomasse1. In relazione all’uso d6 (Impianti aziendali <strong>di</strong> produzione energetica da biomasse <strong>di</strong> origine agricolae relative costruzioni), è ammissibile nelle aziende agricole la realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong>produzione energetica aziendali (uno per azienda) o interaziendali in forma associata, alimentatiin prevalenza da biomasse <strong>di</strong> origine agricola, entro il limite <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong> 1 MW. Ciascuna realizzazione<strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> questo tipo è subor<strong>di</strong>nata alla stipula <strong>di</strong> una convenzione che ne <strong>di</strong>sciplinigli specifici aspetti <strong>di</strong> impatto ambientale (impatto paesaggistico, emissioni in atmosfera,mitigazioni, ecc.) e preveda l’obbligo <strong>di</strong> demolizione e bonifica del terreno in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione.Art. 4.7.11. Span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> fanghi o liquami. Impianti <strong>di</strong> stoccaggio <strong>di</strong> fanghi per il riutilizzocome ammendanti in agricoltura.1. Per quanto riguarda la pratica degli span<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> liquami provenienti da allevamenti zootecnicirestano valide le <strong>di</strong>sposizioni della L.R. 50/1995, della Delibera del Cons. Reg. 570/1997 e successivemo<strong>di</strong>ficazioni, ivi comprese le in<strong>di</strong>viduazioni areali della cartografia allegata a tali atti.2. Lo span<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> liquami <strong>di</strong> origine zootecnica o <strong>di</strong> fanghi deve comunque rispettare le seguenti<strong>di</strong>stanze minime:⎯ m. 100 da abitazioni;⎯ m. 300 dal perimetro dei centri abitati.3. Per quanto riguarda gli impianti <strong>di</strong> stoccaggio, questi sono regolamentati dalle DGR 2773/2004,123


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>285/2005 e 1801/2005 che forniscono in<strong>di</strong>rizzi per l’impiego dei fanghi in agricoltura e obbliganoalla realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> stoccaggio da a<strong>di</strong>bire alle operazioni <strong>di</strong> messa in riserva, fornendoinoltre prescrizioni per la tutela ambientale.4. La realizzazione <strong>di</strong> tali impianti è autorizzata dal POC, secondo quanto prescritto dal PSC. Dinorma essi sono collocati negli ambiti a vocazione produttiva agricola AVP; possono essere inse<strong>di</strong>atinegli ambiti <strong>di</strong> valore paesaggistico ARP solo a seguito <strong>di</strong> una specifica analisi degli effettiambientali, da effettuarsi in sede <strong>di</strong> POC.Art. 4.7.12. Impianti aziendali o interaziendali per lo stoccaggio <strong>di</strong> liquami da utilizzare comefertilizzanti1. Impianti aziendali o interaziendali per lo stoccaggio <strong>di</strong> liquami da utilizzare come fertilizzantipossono essere realizzati solo se legati all’attività agricola dell’azienda o delle aziende consorziate.Di preferenza questi impianti devono essere associati ad un impianto per la produzione <strong>di</strong>gas da biomasse, allo scopo <strong>di</strong> eliminare la <strong>di</strong>spersione <strong>di</strong> metano in atmosfera.2. La loro realizzazione deve essere programmata dal POC tramite PRA. Il progetto deve esserecorredato da una valutazione dell’impatto ambientale prodotto dall’impianto, con particolare riferimentoall’emissione <strong>di</strong> ammoniaca e <strong>di</strong> composti odorigeni molesti in atmosfera e, nel caso,devono essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e organizzativi necessari per l’eliminazionedelle emissioni. Ciascuna realizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> questo tipo è subor<strong>di</strong>nata alla stipula <strong>di</strong>una convenzione che ne <strong>di</strong>sciplini gli specifici aspetti <strong>di</strong> impatto ambientale (impatto paesaggistico,emissioni in atmosfera, mitigazioni, ecc.) e preveda l’obbligo <strong>di</strong> demolizione e sito del terrenoin caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione.3. Non è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> tali impianti negli ambiti AVN e AAP.Art. 4.7.13. E<strong>di</strong>fici incongrui funzionalmente legati all’attività agricola1. Si definiscono “e<strong>di</strong>fici incongrui” ai sensi dell’art 10 della L.R. 16/2002, gli e<strong>di</strong>fici “che perimpatto visivo, per <strong>di</strong>mensioni planivolumetriche o per caratteristiche tipologiche e funzionali, alteranoin modo permanente l'identità storica, culturale o paesaggistica dei luoghi”. Gli e<strong>di</strong>fici incongruisono stati in<strong>di</strong>viduati nel Censimento del Patrimonio e<strong>di</strong>lizio non storico in territorio rurale;la valutazione <strong>di</strong> incongruità è stata condotta sulla base <strong>di</strong> caratteristiche legate alla tipologia<strong>di</strong> fabbricato, allo stato <strong>di</strong> conservazione e alla specifica localizzazione. La definizione <strong>di</strong> “e<strong>di</strong>ficioincongruo” non implica una valutazione sulla legittimità urbanistica dell’e<strong>di</strong>ficio stesso. I fabbricatirurali sono stati valutati compatibile o non in base ai seguenti parametri:⎯ il loro utilizzo/stato <strong>di</strong> abbandono;⎯ la loro localizzazione rispetto alla classificazione del territorio rurale effettuata dal PSC (conparticolare riferimento a quelli che ricadono all’interno degli ambiti <strong>di</strong> rilievo paesaggistico onegli ambiti <strong>di</strong> rilievo paesaggistico ‘speciali’ <strong>di</strong> tutelala dei contesti della Viazza e <strong>di</strong> Bagnarola);⎯ la presenza <strong>di</strong> fabbricati tutelati e <strong>di</strong> corti storiche nell’imme<strong>di</strong>ato intorno;⎯ il loro impatto nel contesto rurale (impatto visivo, possibili limitazioni alla fruizione del panorama,alla percezione <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> pregio…).2. Gli e<strong>di</strong>fici incongrui funzionalmente legati all’attività agricola sono <strong>di</strong>stinti nel censimento relativo124


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEche fa parte del Quadro Conoscitivo del PSC, in tre tipologie:a) E<strong>di</strong>fici agricoli isolati (AI)b) E<strong>di</strong>fici agricoli accorpati (AA)c) Allevamenti zootecnici <strong>di</strong>smessi (AZ)3. Interventi ammessi⎯ Nel caso a) “e<strong>di</strong>fici agricoli isolati”, sono ammessi in generale solo interventi <strong>di</strong> MO e MS enon sono ammessi interventi AM. È ammesso l’intervento DR con trasferimento della Su esistentein altra localizzazione prossima agli altri e<strong>di</strong>fici dell’azienda agricola, con un incrementodel 10% della Su, da considerarsi aggiuntivo rispetto agli in<strong>di</strong>ci previsti all’art. 4.7.5.In assenza <strong>di</strong> altri e<strong>di</strong>fici aziendali, valgono le stesse prescrizioni definite per gli e<strong>di</strong>fici al puntob) seguente.⎯ Nel caso b) “e<strong>di</strong>fici agricoli accorpati”, sono ammessi in generale interventi <strong>di</strong> MO e MS.L’intervento <strong>di</strong> DR – con incremento del 10% della Su, da considerarsi aggiuntivo rispetto agliin<strong>di</strong>ci previsti all’art. 4.7.5 – è ammesso secondo le prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. art. 4.7.3. “Impattopaesaggistico e criteri <strong>di</strong> realizzazione dei nuovi e<strong>di</strong>fici in territorio rurale”.Se anche la localizzazione dell’e<strong>di</strong>ficio è ritenuta non congrua (ambiti <strong>di</strong> particolare interessepaesaggistico, corte agricola <strong>di</strong> pregio, ecc.) e come tale in<strong>di</strong>viduata nella cartografia del<strong>RUE</strong>, l’intervento <strong>di</strong> DR, secondo i parametri del presente comma, è ammesso solo con trasferimentodella Su realizzabile ad altra localizzazione.⎯ Nel caso c) “allevamenti zootecnici <strong>di</strong>smessi”, si rimanda alla <strong>di</strong>sciplina dell’art. 4.6.7, comma2 punto d), e comma 7.4. Modalità <strong>di</strong> intervento: intervento <strong>di</strong>rettoArt. 4.7.14. Baracche e manufatti precari legati all’attività agricola1. Le baracche e i manufatti precari legittimati possono essere riconvertiti in e<strong>di</strong>fici stabili, aventi lastessa Su - da computare nel calcolo complessivo della Su ammessa <strong>di</strong> cui all’art. 4.7.5. - secondole prescrizioni <strong>di</strong> cui all’art. 4.7.3, solo nel caso siano inserite in un centro aziendale.2. Qualora le baracche e i manufatti precari <strong>di</strong> cui al comma 1 siano addossati ad un e<strong>di</strong>ficio preesistentenon storico, possono essere riconvertiti – alle con<strong>di</strong>zioni del comma precedente – intettoie. Nel caso <strong>di</strong> baracche e manufatti precari addossati ad e<strong>di</strong>fici storici non è ammessa lariconversione e l’unico intervento ammesso è la demolizione.3. Non è ammesso il recupero <strong>di</strong> baracche e manufatti precari isolati, cioè non legati ad un centroaziendale.4. Non è ammesso il recupero <strong>di</strong> baracche e manufatti precari negli ambiti <strong>di</strong> valore paesaggisticoARP, negli ambiti <strong>di</strong> valore naturale e ambientale AVN, e in generale nelle zone tutelate.Art.4.7.15. Azienda agricola Benni1. Il <strong>RUE</strong> perimetra un ambito <strong>di</strong> territorio rurale fortemente connotato dal mantenimento dellastorica conduzione aziendale unitaria, oggi <strong>di</strong> proprietà dell’Azienda Agricola Benni.Entro tale ambito territoriale l’obiettivo della conservazione dell’integrità dell’assetto paesaggi-125


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>stico, storico-culturale, funzionale è prevalente rispetto alla <strong>di</strong>sciplina or<strong>di</strong>naria delle trasformazionifon<strong>di</strong>arie ed e<strong>di</strong>lizie nel territorio rurale.2. Si applicano pertanto entro tale ambito, in <strong>di</strong>fformità rispetto alla <strong>di</strong>sciplina or<strong>di</strong>naria del <strong>RUE</strong>per il territorio rurale, le seguenti specifiche <strong>di</strong>sposizioni:a) Sono sempre ammessi gli interventi <strong>di</strong> MO, MS, RC, RE, D.b) Il POC può prevedere per gli interventi e<strong>di</strong>lizi funzionali allo svolgimento dell’attività agricola,previa presentazione <strong>di</strong> un progetto unitario riguardante l’intero perimetro <strong>di</strong> cui al precedentecomma1 <strong>di</strong> cui si sia accertata l’appartenenza catastale alla data <strong>di</strong> approvazionedel PSC:Interventi <strong>di</strong> NC, AM, DR per uso d1 (fabbricati <strong>di</strong> servizio)Il superamento dei parametri <strong>di</strong> cui all’art. 4.7.5 del presente regolamento per la realizzazione<strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici, attraverso la presentazione <strong>di</strong> un PRA e senza obbligo <strong>di</strong> inserimentonel POC in caso <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un massimo <strong>di</strong> 3.000 mq. <strong>di</strong> Su.Interventi <strong>di</strong> recupero e riuso del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistenteInterventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> RRC e <strong>di</strong> REC tale da garantire la conservazione dell’integrità del patrimoniodal punto <strong>di</strong> vista architettonico e tipologico, e concorrere alla qualificazione paesaggisticadell’area.Interventi <strong>di</strong> cambio d’uso, con o senza opere, assoggettate alle seguenti verifiche:⎯⎯⎯⎯⎯⎯minimo incremento del carico urbanisticoconservazione dell’assetto degli spazi esterni, con particolare riferimento alle recinzioni(senza introduzione <strong>di</strong> nuove recinzioni), alla sistemazione degli spazi esterni(minima occupazione da parte <strong>di</strong> veicoli parcheggiati e non introduzione <strong>di</strong> volumiaccessori aggiuntivi)preferenza per gli usi connessi ad attività agrituristiche, a pubblici esercizi e attivitàsimilariverifica dell’esistenza degli allacciamenti alle retiverifica dell’accessibilità alla rete <strong>di</strong> servizi e attrezzature esistentivalutazione degli effetti <strong>di</strong> ciascun intervento sul contesto paesaggistico, ambientale,funzionale dell’ambito territoriale.126


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMETITOLO V - NORME PER LA QUALITÀ URBANACAPO 5.1 – NORME MORFOLOGICHE E INDIRIZZI PER IL DECORO E LA SICU-REZZA DELLE COSTRUZIONIArt. 5.1.1.Criteri generali <strong>di</strong> manutenzione, decoro e sicurezza delle costruzioni1. Sono soggetti alle norme del presente titolo tutti gli interventi pubblici e privati che incidono su:⎯ il suolo pubblico o <strong>di</strong> uso pubblico e gli spazi <strong>di</strong> proprietà privata esposti a pubblica vista;⎯ i prospetti dei fabbricati e le loro coperture;Per gli e<strong>di</strong>fici tutelati in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storicoculturalee testimoniale e per gli e<strong>di</strong>fici ricadenti nei centri storici le presenti norme si applicanoin quanto non in contrasto con le <strong>di</strong>sposizioni specifiche che li riguardano <strong>di</strong> cui al Capo 4.1.2. Gli e<strong>di</strong>fici e le loro finiture devono essere eseguiti secondo le buone norme <strong>di</strong> costruzione, conun uso corretto dei materiali ed essere mantenuti in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza statica e <strong>di</strong> decorourbano.3. Quando tali con<strong>di</strong>zioni vengono a mancare, i proprietari devono provvedere alle opportune riparazioni,previo ottenimento, se necessario, del preventivo titolo abilitativo previsto dalla normativavigente. Qualora non provvedano, il Sindaco o il Dirigente competente, nei limiti delle rispettivecompetenze, or<strong>di</strong>nerà l'esecuzione delle opere necessarie al fine del mantenimento dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, e <strong>di</strong> decoro delle costruzioni.4. Nei casi in cui ricorrano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolo per l’incolumità delle persone derivanti da motivistatici, il proprietario procede me<strong>di</strong>ante un "intervento urgente" alla rimozione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>pericolo temuto, senza preventivo titolo abilitativo, ma sotto la sua personale responsabilità ancheper quanto riguarda l'effettiva esistenza del pericolo. È comunque fatto obbligo al proprietario<strong>di</strong> dare imme<strong>di</strong>ata comunicazione dei lavori al <strong>Comune</strong> e <strong>di</strong> presentare, entro 30 giorni dall'iniziodegli stessi, la documentazione per i necessari titoli abilitativi, qualora richiesto ai sensidelle vigenti <strong>di</strong>sposizioni normative. Analogamente si procederà nei casi <strong>di</strong> calamità naturale o<strong>di</strong> eventi eccezionali per il ripristino della situazione preesistente.5. In ogni caso, ove il proprietario non provveda, si darà corso all'applicazione delle sanzioni previstedall'art. 7 bis D.Lgs. 18/08/2000, n. 267 “Testo unico delle Leggi sull’or<strong>di</strong>namento degli entiLocali” e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni.Art. 5.1.2.Facciate degli e<strong>di</strong>fici e tinteggiature1. Le unità e<strong>di</strong>lizie con prospetto architettonico unitario con rifinitura a tinta devono essere tinteggiatein modo omogeneo; per gli e<strong>di</strong>fici tinteggiati, l'eventuale mo<strong>di</strong>fica del colore preesistentedeve essere preventivamente autorizzata dal <strong>Comune</strong> se al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> altri provve<strong>di</strong>menti autorizzativi(permesso <strong>di</strong> costruire e DIA). È vietata, <strong>di</strong> norma, la tinteggiatura parziale <strong>di</strong> facciateunitarie, anche se riferita a partizioni proprietarie; la stessa può essere ammissibile solamente aseguito <strong>di</strong> parere della Q.C..2. Nei nuovi e<strong>di</strong>fici i colori delle facciate devono preferibilmente rifarsi ai cromatismi dell'e<strong>di</strong>liziatra<strong>di</strong>zionale, evitando <strong>di</strong> creare contrasti stridenti con il contesto, fatto salvo il parere della C.Q.127


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>3. Il <strong>Comune</strong> adotterà un campionari dei colori utilizzabili nella tinteggiatura degli e<strong>di</strong>fici, da allegareal <strong>RUE</strong>. Nei casi <strong>di</strong> rispetto delle con<strong>di</strong>zioni previste nel citato allegato è sufficiente una comunicazionerelativa ai lavori che saranno eseguiti.4. E' prescritta la conservazione degli elementi architettonici applicati sulle facciate, aventi caratteristichestorico-artistiche <strong>di</strong> pregio, o interessanti come testimonianza storica, quale fontane,esedre, lapi<strong>di</strong>, e<strong>di</strong>cole sacre, antichi numeri civici, fittoni, ecc.5. Nel territorio rurale le facciate degli e<strong>di</strong>fici abitativi possono essere rifinite esclusivamente inintonaco tinteggiato o in mattoni a vista; non sono ammessi rivestimenti <strong>di</strong> altri materiali o finiturei cemento a “faccia vista”, se non alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all’art. 4.7.3.Art. 5.1.3.Coperture1. Nel territorio rurale i nuovi e<strong>di</strong>fici abitativi devono essere realizzati con coperture a falde, conforma e pendenza conformi ai modelli dell'e<strong>di</strong>lizia tra<strong>di</strong>zionale locale (normalmente a due o aquattro falde congiungentisi nel colmo con pendenza compresa fra il 30% e il 38%), senza abbainio terrazzini incassati, e con manto <strong>di</strong> copertura in laterizio. Con parere favorevole dellaC.Q., sono ammesse coperture e manti <strong>di</strong> copertura realizzati con tecniche e materiali <strong>di</strong>versinel caso si tratti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici specialistici o <strong>di</strong> forma o <strong>di</strong>mensioni particolari quali stalle, silos, e<strong>di</strong>fici<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.2. Nel territorio rurale per interventi <strong>di</strong> MS, RRC, RS, RE, AM non è ammessa nelle coperture larealizzazione <strong>di</strong> nuovi abbaini sporgenti dal piano <strong>di</strong> falda o <strong>di</strong> terrazzini incassati nella falda(salvo il mantenimento <strong>di</strong> abbaini o terrazzini esistenti). É ammessa l’apertura <strong>di</strong> lucernai a rasonella falda; ciascuna apertura non deve superare la superficie <strong>di</strong> mq. 1,00.3. Nel territorio rurale la misura della sporgenza della gronda dovrà essere commisurata alla me<strong>di</strong>a<strong>di</strong> quelle rilevabili sull’e<strong>di</strong>lizia tra<strong>di</strong>zionale, e in ogni caso non dovrà essere superiore a 70cm.Art. 5.1.4.Aggetti delle facciate su spazi <strong>di</strong> uso pubblico1. Nei nuovi e<strong>di</strong>fici non sono ammessi aggetti su suolo pubblico superiori a m. 0,15, fino ad un'altezzada terra <strong>di</strong> m. 6,00, e non superiori a m. 1,20 ad altezze superiori.2. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici prospicienti spazi pubblici, i pluviali devono essere incassati per un'altezza <strong>di</strong>almeno m. 2,50 dal piano stradale o del marciapiede. E' consentito installare i pluviali esternamentenel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici tutelati, in cui non sia possibile incassarli; in tale caso dovranno essererealizzati in materiale indeformabile nella parte basamentale, per un’altezza <strong>di</strong> almeno m. 1,5.3. Per gli e<strong>di</strong>fici pubblici o per quelli soggetti a tutela, su parere conforme della C.Q., sono consentitesporgenze maggiori <strong>di</strong> quelle sopra fissate.Art. 5.1.5.Recinzioni e muri <strong>di</strong> cinta1. Le recinzioni poste su fronte strada, dovranno avere un’altezza non superiore a:⎯ ml. 1,50 nel caso <strong>di</strong> recinzioni in muratura piena;⎯ ml. 1.80 nel caso <strong>di</strong> recinzioni realizzate con muretto pieno <strong>di</strong> base, avente altezza non su-128


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEperiore a ml. 0.40, e sovrastante rete o inferriata metallica o altro similare.Gli eventuali pilastri potranno sporgere oltre la sommità della recinzione per una altezza adeguatatale da armonizzarsi con il resto della struttura.I tratti <strong>di</strong> recinzione a <strong>di</strong>stanza inferiore a ml. 8,00 dagli incroci, o comunque nei tratti in curvaavente raggio inferiore a ml. 5.00, devono essere realizzati, per la parte eccedente l’altezza <strong>di</strong>ml. 0,75, con materiali e soluzioni tecnologiche tali da consentire la visibilità.2. In tutte le zone del territorio comunale, le recinzioni, se intonacate, dovranno essere tinteggiatecongruentemente alla colorazione dell'e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> pertinenza. In caso <strong>di</strong> nuove recinzioni, questedovranno armonizzarsi per forma, <strong>di</strong>mensione e caratteristiche con quelle limitrofe esistenti rimanendoin ogni caso esclusa l'imitazione <strong>di</strong> materiali naturali con altri materiali.3. Nel territorio rurale, per le aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici abitativi sono ammesse nuove recinzioniin siepe viva oppure in rete metallica non ombreggiante <strong>di</strong> altezza non superiore a m.1,50eventualmente inglobata nella siepe, in modo che, a piante sviluppate, non sia visibile. E' ammessala realizzazione <strong>di</strong> cancelli sugli accessi, carrabili o pedonali, anche sostenuti da colonneo pilastri in muratura. Le siepi dovranno essere realizzate con essenze autoctone. Sono fattesalve le prescrizioni che prevedono siepi più alte e cortine vegetali arboree con finalità <strong>di</strong> mitigazionedell’impatto visivo al contorno <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici specialistici (allevamenti, silos, magazzini, ricoveri<strong>di</strong> macchine agricole e simili).Art. 5.1.6.Depositi <strong>di</strong> materiali a cielo aperto1. I depositi all'aperto <strong>di</strong> materiali, ivi compreso i materiali e<strong>di</strong>li, i veicoli, i rottami e i materiali dariciclare non dovranno arrecare <strong>di</strong>sturbo al decoro dell'ambiente circostante.2. Tali depositi dovranno pertanto essere recintati con siepi vive, cortine <strong>di</strong> alberature ad alto fusto,ovvero con recinzioni cieche ove ammissibile ai sensi delle presenti norme, comunque tali daschermare e coprire il più possibile la vista dei materiali dalle pubbliche vie e dagli spazi pubbliciin genere. I cumuli <strong>di</strong> materiali dovranno avere un’altezza massima tale da non essere visibili rispettoall’altezza delle cortine vegetali o dei muri <strong>di</strong> cinta.3. La realizzazione o estensione <strong>di</strong> depositi <strong>di</strong> materiali a cielo aperto costituisce intervento <strong>di</strong>“Cambio d’uso” (del suolo) ed è soggetto a DIA.4. Le presenti norme integrano e non sostituiscono ogni altra <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> carattere igienicosanitario,con particolare riguardo alla tutela del suolo da rischi <strong>di</strong> inquinamento.Art. 5.1.7.Apertura dei sotterranei su spazi <strong>di</strong> uso pubblico1. Le aperture dei sotterranei su spazi <strong>di</strong> uso pubblico dovranno essere praticate verticalmentesulle strutture perimetrali e senza sporgenze dal vivo dei muri, oppure in piano se ubicate sotto iportici, purché dotate <strong>di</strong> chiusure adeguate, con superfici <strong>di</strong> calpestio scabre, or<strong>di</strong>natamente <strong>di</strong>spostee a perfetto livello dei pavimenti. I materiali <strong>di</strong> protezione delle aperture dovranno essereadeguati alle caratteristiche dell'e<strong>di</strong>ficio e dell'ambiente ed essere idonei a sorreggere i sovraccarichiprevisti.Art. 5.1.8.Impatto visivo degli impianti tecnologici all’esterno degli e<strong>di</strong>fici (antenne, impianti129


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong><strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento, collettori solari, condutture)1. Gli impianti tecnologici posti all’esterno degli e<strong>di</strong>fici, in generale, devono essere installati nelrispetto del criterio del minimo impatto visivo e del buon coor<strong>di</strong>namento con le linee architettonichedella costruzione. Lo stesso vale per i relativi elementi accessori, quali le condutture <strong>di</strong> adduzione,<strong>di</strong> captazione e <strong>di</strong> espulsione; come pure per le antenne e le ra<strong>di</strong>o-antenne della telefoniacellulare.2. In base al suddetto criterio è preferibile installare tali impianti in posizione tale che non siano<strong>di</strong>rettamente visibili dagli spazi pubblici; così come è preferibile adottare soluzioni tecniche <strong>di</strong> tipocentralizzato e/o unificato per ciascun intero e<strong>di</strong>ficio; ciò vale, in particolare, per gli impianti<strong>di</strong> riscaldamento, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento, <strong>di</strong> ventilazione, e <strong>di</strong> ricezione ra<strong>di</strong>otelevisiva.3. Le antenne paraboliche satellitari e le altre antenne <strong>di</strong> ricezione ra<strong>di</strong>otelevisiva devono esserecollocate sulla copertura degli e<strong>di</strong>fici, o su facciate degli stessi non prospicienti su spazi pubblici,salvo i casi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrata impossibilità.4. Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione totale, le antenne <strong>di</strong> cui al commaprecedente devono essere unificate in ragione <strong>di</strong> un solo impianto per ciascuna unità e<strong>di</strong>lizia (oper ciascuna aggregazione se trattasi <strong>di</strong> case a schiera).5. I collegamenti delle antenne me<strong>di</strong>ante cavi devono avvenire <strong>di</strong>sponendoli <strong>di</strong> norma all’internodell'e<strong>di</strong>ficio. Quando i cavi siano collocati all'esterno la loro sistemazione deve avvenire in appositiincavi opportunamente rivestiti. Sono vietati i cavi ‘volanti’, ossia non inseriti in appositi alloggiamenti.6. I collettori solari, termici o fotovoltaici, potranno essere installati:a) sulla copertura dell’e<strong>di</strong>ficio;b) sulle facciate solamente se concepiti come elementi morfologici funzionalmente integrati nellafacciata e negli altri casi previsti all’art. 3.3.4 (terrazzi, pergolati, coperture <strong>di</strong> parcheggi ecostruzioni annesse agli e<strong>di</strong>fici);c) nell’ambito del lotto <strong>di</strong> pertinenza se posizionati in zona non prospiciente le pubbliche vie oaree pubbliche, oppure a con<strong>di</strong>zione che gli stessi vengano adeguatamente schermati conadeguate recinzioni armonizzate all’e<strong>di</strong>ficio principale o me<strong>di</strong>ante piantumazione <strong>di</strong> siepi vive.7. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti, i motori degli impianti <strong>di</strong> climatizzazione devono essere installati sui frontidell’e<strong>di</strong>ficio non prospicienti sulla pubblica via o su zone <strong>di</strong> uso pubblico; ove ciò non risulti possibile,potranno essere installati anche sui fronti principali a con<strong>di</strong>zione che vengano posizionatiin apposite nicchie ricavate sul prospetto e coperte con griglia metallica, o comunque opportunamentemimetizzate in armonia con il prospetto dell’e<strong>di</strong>ficio. I condotti <strong>di</strong> collegamento tra ilmotore e gli elementi interni dovranno <strong>di</strong> norma essere incassati nelle pareti dell’e<strong>di</strong>ficio; quandociò non risulti ammissibile gli stessi dovranno essere rivestiti con materiali armonizzati alle finituredel fabbricato. Negli e<strong>di</strong>fici compresi nel centro storico o tutelati in quanto riconosciuti <strong>di</strong>interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale anche esterni al centrostorico l’installazione è comunque soggetta al parere della Commissione per la qualità Architettonicaed il Paesaggio.130


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME8. Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione o in caso <strong>di</strong> ristrutturazione estesa a tutto l’organismo e<strong>di</strong>lizio,laddove non sia previsto l’impianto <strong>di</strong> raffrescamento dell’aria, deve essere prevista la pre<strong>di</strong>sposizionedello stesso o in forma centralizzata o in forma autonoma. In entrambe i casi deve essereprevisto un locale tecnico atto ad ospitare le macchine operatrici (unico o separato per ogniunità immobiliare nel caso <strong>di</strong> impianti autonomi) opportunamente schermato ed inseritonell’organismo e<strong>di</strong>lizio.9. Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> nuova costruzione con più <strong>di</strong> quattro unità abitative, è obbligatorio l'impiego <strong>di</strong>impianti <strong>di</strong> riscaldamento centralizzati. L’impianto deve prevedere un sistema <strong>di</strong> gestione e contabilizzazionein<strong>di</strong>viduale dei consumi.10. È resa obbligatoria l’installazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> regolazione locali (valvole termostatiche, termostaticollegati a sistemi locali, ecc.) che, agendo sui singoli elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione del calore, garantiscanoil mantenimento della temperatura dei singoli ambienti riscaldati o nelle singole zoneaventi caratteristiche <strong>di</strong> uso e <strong>di</strong> esposizione uniformi. La norma si applica in tutti gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>nuova costruzione dotati <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> riscaldamento.Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti il provve<strong>di</strong>mento si applica nei seguenti casi:a) interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria all’impianto <strong>di</strong> riscaldamento che preveda la sostituzionedei terminali scaldanti e/o del generatore <strong>di</strong> calore.b) rifacimento della rete <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del calore.Art. 5.1.9.Vetrine e serrande1. La sostituzione <strong>di</strong> vetrine e serramenti <strong>di</strong> negozi ed esercizi commerciali in genere con mo<strong>di</strong>fica<strong>di</strong> forme o colori o materiali costituisce intervento <strong>di</strong> Manutenzione straor<strong>di</strong>naria (MS) soggetto acomunicazione dell'inizio dei lavori, anche per via telematica, da parte dell'interessato all'AmministrazioneComunale. Con la comunicazione dovranno essere presentati appositi elaborati nelleforme e nelle <strong>di</strong>mensioni opportune, contenenti ogni in<strong>di</strong>cazione circa la forma, la <strong>di</strong>mensione,colore, materiali ed illuminazione previsti all'esterno.2. Le vetrine, le insegne, l'arredo interno <strong>di</strong> negozi ed esercizi commerciali, qualora rivestano valoreartistico o costituiscano documento <strong>di</strong> costume, possono essere assoggettati ad obbligo <strong>di</strong>conservazione e ripristino.3. Le serrande a libro, nella posizione ripiegata, dovranno trovare apposito alloggiamento senzafuoriuscire dal filo della soglia e non ripiegarsi all'esterno del muro o sporgere dallo stesso.Art. 5.1.10. Chioschi ed e<strong>di</strong>cole1. Per i chioschi a<strong>di</strong>biti ad attività commerciali per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> bevande e gelati installati su areapubblica, l’eventuale superficie da destinare a tavoli all’aperto dovrà avere caratteristiche e <strong>di</strong>mensionicompatibili con il contesto e sarà definita caso per caso. Tale superficie non potrà essererecintata in alcun modo con elementi fissi e non potrà essere pavimentata con cemento oasfalto.2. Per le attività commerciali <strong>di</strong> tipo alimentare, la superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta deve essere contenutaall’interno della superficie coperta.3. I nuovi chioschi dovranno essere realizzati in arretramento <strong>di</strong> almeno 3,00 metri dal filo stradale131


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>o dei marciapie<strong>di</strong> e comunque in posizione tale da non arrecare intralcio o pericolo alla circolazionestradale, fermo restando il rispetto delle norme del Co<strong>di</strong>ce della Strada e del relativo Regolamento<strong>di</strong> Esecuzione.4. La realizzazione <strong>di</strong> nuovi chioschi o la loro sostituzione dovrà avvenire con la utilizzazione <strong>di</strong>strutture prefabbricate amovibili, dotate dei necessari servizi tecnologici, pre<strong>di</strong>sposti all'internodella struttura stessa in modo da costituire un intervento compiuto non suscettibile <strong>di</strong> successiviampliamenti.5. La realizzazione <strong>di</strong> chioschi o e<strong>di</strong>cole su area pubblica costituisce intervento <strong>di</strong> Nuova Costruzioneda sottoporre al parere della C.Q.. Con la domanda <strong>di</strong> Permesso <strong>di</strong> Costruire dovrà essereprodotta attestazione circa l’inesistenza <strong>di</strong> impianti a rete nel sottosuolo interessatodall’intervento. Il rilascio del titolo abilitativo è subor<strong>di</strong>nato ad atto d’obbligo relativo alla demolizionee rimessa in pristino del sito all’atto della decadenza della concessione <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong>suolo pubblico.6. I chioschi installati su area privata sono assimilati agli e<strong>di</strong>fici e seguono pertanto le prescrizionirelative all’ambito in cui sono inseriti.CAPO 5.2 DISTANZEArt. 5.2.1.Distanza da un confine1. La <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio da un confine, è la misura, sul piano orizzontale, della congiungente idue punti più vicini posti rispettivamente sul perimetro della superficie coperta dell'e<strong>di</strong>ficio stessoe sul confine considerato.2. Non si considerano nella misura della <strong>di</strong>stanza, fatto salvo il rispetto delle norme del Co<strong>di</strong>ceCivile:⎯ i corpi <strong>di</strong> fabbrica interrati che sporgano dal terreno per non più <strong>di</strong> m. 0,50;⎯ gli elementi aggettanti a sbalzo non praticabili, purché non sporgano dalla sagoma per più<strong>di</strong> m. 1,50;⎯ le componenti <strong>di</strong> impianti degli e<strong>di</strong>fici purché non sporgano dalla sagoma per più <strong>di</strong> m.1,50.3. La <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> una costruzione <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso dagli e<strong>di</strong>fici si misura in analogia agli e<strong>di</strong>fici, apartire dai punti del perimetro del suo se<strong>di</strong>me.Art. 5.2.2.Distanze minime dai confini1. Le <strong>di</strong>stanze minime dai confini da considerare nelle opere e<strong>di</strong>lizie sono le seguenti:⎯ D1 = <strong>di</strong>stanza dal confine <strong>di</strong> proprietà, intendendo il confine dell’area complessiva <strong>di</strong> proprietàdegli aventi titolo, considerati nel loro insieme,⎯ D2 = <strong>di</strong>stanza dal confine <strong>di</strong> una strada o da spazi pubblici o attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico.2. Per le <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> cui al comma precedente, salvo <strong>di</strong>versa esplicita in<strong>di</strong>cazione del POC o delPUA vigente, devono essere rispettati i valori minimi <strong>di</strong> cui agli articoli seguenti.132


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME3. Tali valori minimi valgono con riferimento in generale agli e<strong>di</strong>fici, e per analogia agli impianti,che abbiano uno sviluppo <strong>di</strong>mensionale anche in elevazione. Viceversa non si applicano, fattosalvo il rispetto delle <strong>di</strong>stanze minime stabilite dal Co<strong>di</strong>ce Civile, per quegli e<strong>di</strong>fici o impianti (oparti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o impianti) che non presentino una altezza max in corrispondenza del confine superiorea m. 0,50 fuori terra (ad esempio campi sportivi o costruzioni interrate), nonché per le infrastrutturee manufatti <strong>di</strong>versi (ad es. muri <strong>di</strong> con-tenimento).Art. 5.2.3.Distanza dal confine <strong>di</strong> proprietà (D1)1. Negli interventi RRC e RT:⎯ D1 = valore preesistente (salvo gli eventuali ispessimenti delle chiusure verticali esterneper finalità strutturali o <strong>di</strong> isolamento).2. Negli interventi <strong>di</strong> RE:⎯ D1 maggiore o uguale al valore preesistente (salvo gli eventuali ispessimenti delle chiusureverticali esterne per finalità strutturali o <strong>di</strong> isolamento).3. Negli interventi <strong>di</strong> NC, DR, AM e nella generalità dei casi:⎯ D1 maggiore o uguale a m. 5,00 per e<strong>di</strong>fici aventi H minore o uguale <strong>di</strong> 10 m.⎯ D1 maggiore o uguale a m.(H / 2) per e<strong>di</strong>fici aventi H maggiore <strong>di</strong> 10 m.⎯ in caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ad altezze <strong>di</strong>fferenziate o a gradoni la <strong>di</strong>stanza D1 in rapporto all’altezzadel fronte va misurata in corrispondenza <strong>di</strong> ogni porzione <strong>di</strong> fronte e al relativo arretramento4. Quando un e<strong>di</strong>ficio è sul confine, può essere sottoposto ad interventi DR, così come è ammessoal vicino costruire in aderenza all'e<strong>di</strong>ficio stesso, senza eccedere, in lunghezza e in altezzalungo il confine la lunghezza ed altezza a confine dell’e<strong>di</strong>ficio preesistente; eventuali eccedenzesono ammissibili previo accordo sottoscritto con il confinante, da allegare alla richiesta del titoloabilitativo.5. In base ad un accordo con la proprietà confinante, allegato alla richiesta del titolo abilitativo, èconsentito costruire con valori <strong>di</strong> D1 inferiori a quelli in<strong>di</strong>cati ai commi precedenti fino ad un minimo<strong>di</strong> m. 3,00, come pure costruire sul confine anche qualora su detto confine non vi siano e-<strong>di</strong>fici.Art. 5.2.4.Distanza dal confine da spazi pubblici, strade o attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico(D2)1. Il confine che si considera ai fini della misura della <strong>di</strong>stanza D2 è quello che delimita un’areaprivata con aree destinate ad uso pubblico o <strong>di</strong> interesse pubblico (zone stradali o ferroviarie,zone destinate ad attrezzature e spazi collettivi o ad infrastrutture e attrezzature <strong>di</strong> interessegenerale).2. Per la <strong>di</strong>stanza D2 i valori minimi da rispettare sono gli stessi stabiliti ai commi 1, 2, 3 e 4 delprecedente Art. 5.2.3, mentre non è applicabile il comma 5.3. Nel caso <strong>di</strong> confine con zona stradale all’interno del perimetro del territorio urbanizzato, ad integrazionedelle norme del Co<strong>di</strong>ce della Strada e del suo regolamento applicativo, negli interventi<strong>di</strong> NC, DR, AM <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o impianti, devono essere rispettate le seguenti <strong>di</strong>stanze minime dal133


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>confine della sede stradale:⎯ m. 10 per le strade urbane <strong>di</strong> quartiere - tipo E;⎯ m. 7,5 per le strade urbane locali - tipo F - se aventi una larghezza complessiva superiorea m. 7,00;⎯ m. 5 per le altre strade urbane locali;è tuttavia ammesso non rispettare tali <strong>di</strong>stanze minime sulla base <strong>di</strong> Piani urbanistici attuativi oin caso <strong>di</strong> sopraelevazione con nulla osta dell’ente proprietario.4. Non è prescritta alcuna <strong>di</strong>stanza minima dai limiti delle aree che, nell’ambito <strong>di</strong> un interventourbanistico o e<strong>di</strong>lizio, vengano cedute ad uso pubblico quali aree per opere <strong>di</strong> urbanizzazione aisensi degli artt. 3.1.6 e 3.1.7, anche in forma <strong>di</strong> parcheggi multipiano fuori ed entro terra. Pertantoè possibile prevedere la costruzione anche a confine con tali aree.5. Si richiamano inoltre, per quanto applicabili, tutte le prescrizioni dell’art. 3.5.2 e del capo 3.6“Reti e impianti tecnologici”.Art. 5.2.5.Distanza fra e<strong>di</strong>fici e <strong>di</strong>stanza fra pareti antistanti <strong>di</strong> due e<strong>di</strong>fici (D3)1. Si definiscono chiusure verticali <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio le sue pareti perimetrali (verticali o sub-verticali;ve<strong>di</strong> articolo 1.14, punto 2 del fascicolo “<strong>RUE</strong> - Definizioni”), nonché i relativi infissi. Nel seguitodel presente articolo si utilizzerà il termine <strong>di</strong> uso comune “pareti” nel significato del termine piùgenerale "chiusure verticali".2 Si definisce convenzionalmente <strong>di</strong>stanza fra due e<strong>di</strong>fici (o <strong>di</strong>stacco) il raggio del cerchio minimoche con centro in qualsiasi punto del perimetro della superficie coperta <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio vada acongiungersi con un qualsiasi punto del perimetro della superficie coperta dell’altro. La <strong>di</strong>stanzaminima fra due e<strong>di</strong>fici non aventi pareti antistanti è <strong>di</strong> m. 3,00.3 Si definisce convenzionalmente <strong>di</strong>stanza fra pareti antistanti <strong>di</strong> due e<strong>di</strong>fici (De), la <strong>di</strong>stanza minimaintercorrente fra un punto qualsiasi posto sul perimetro della superficie coperta <strong>di</strong> uno deidue e<strong>di</strong>fici e il perimetro della superficie coperta dell'altro, misurata in pianta (sul piano orizzontale)e in <strong>di</strong>rezione perpen<strong>di</strong>colare al perimetro in quel punto.4. Nella misura della <strong>di</strong>stanza fra due e<strong>di</strong>fici e fra pareti antistanti <strong>di</strong> due e<strong>di</strong>fici valgono le medesimeesclusioni <strong>di</strong> cui al comma 2 del precedente Art. 5.2.1.5. La <strong>di</strong>stanza D3 fra una parete antistante <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio e l'e<strong>di</strong>ficio che ha <strong>di</strong> fronte (che non siaunito o aderente al primo) deve rispettare i seguenti valori minimi, fatte salve <strong>di</strong>verse espliciteregolamentazioni dei PUA vigenti.6. Negli interventi RRC e RT (anche in caso <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong> nuove finestre su pareti già finestrate):⎯ D3 = valore preesistente (salvo gli eventuali ispessimenti delle chiusure verticali esterneper finalità strutturali o <strong>di</strong> isolamento).7. Negli interventi <strong>di</strong> RE (anche in caso <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong> nuove finestre su pareti già finestrate):⎯ D3 maggiore o uguale al valore preesistente (salvo gli eventuali ispessimenti delle chiusureverticali esterne per finalità strutturali o <strong>di</strong> isolamento).8. Negli interventi <strong>di</strong> NC, DR, AM:⎯ quando le pareti antistanti anche parzialmente si fronteggiano per uno sviluppo inferiore o134


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯uguale a m.. 12,00: D3 maggiore o uguale a m.. 10,00;quando le pareti antistanti anche parzialmente si fronteggiano per uno sviluppo maggiore<strong>di</strong> m. 12,00: D3 maggiore o uguale a m.. 10,00 e maggiore o uguale all'altezza (H) della piùalta fra le due pareti prospicienti se è maggiore <strong>di</strong> 10 m..9 Negli interventi <strong>di</strong> NC, DR, AM, in caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a gradoni la <strong>di</strong>stanza fra pareti D3 varia in rapportoall’altezza del fronte così come stabilito al punto 8 e va misurata in corrispondenza <strong>di</strong> ogniarretramento.10. Gli interventi <strong>di</strong> ampliamento (AM) sono ammissibili anche nel caso in cui l'e<strong>di</strong>ficio preesistentenon rispetti i limiti <strong>di</strong> cui al comma 9, a con<strong>di</strong>zione che tali limiti siano rispettati per la porzioneampliata; in particolare negli interventi <strong>di</strong> ampliamento per sopraelevazione i limiti <strong>di</strong> cui alcomma 9 vanno verificati misurando la <strong>di</strong>stanza alla quota della porzione sopraelevata.11. In deroga al precedente comma 9, all’interno della medesima unità e<strong>di</strong>lizia fra la parete finestratadell’e<strong>di</strong>ficio principale e un e<strong>di</strong>ficio accessorio pertinenziale <strong>di</strong> altezza H inferiore a m. 3,00 èammessa una <strong>di</strong>stanza minima <strong>di</strong> m. 3,00.12. Nei casi <strong>di</strong> cui ai commi 8 e 9 qualora entrambi le pareti prospicienti o le porzioni <strong>di</strong> parti prospicienti)non siano finestrate, il valore da rispettare può essere ridotto fino a 6,00.13. Nel caso <strong>di</strong> cave<strong>di</strong>i o pozzi luce, il valore minimo da rispettare può essere ridotto fino a m. 5,00.14. Ai fini del presente articolo, non sono considerate finestre le ‘luci’ <strong>di</strong> cui agli artt. 900-904 delCo<strong>di</strong>ce Civile, né le porte <strong>di</strong> accesso, purché non concorrano a garantire il requisito minimo <strong>di</strong> illuminamentonaturale dei locali. Inoltre non si considerano pareti finestrate le pareti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficiproduttivi ad un solo piano fuori terra, che presentano esclusivamente aperture poste a nonmeno <strong>di</strong> m. 4 <strong>di</strong> altezza da terra facenti parte <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> illuminazione dall'alto (tipo "sheds" osimili).Art. 5.2.6.Deroghe alle <strong>di</strong>stanze1. Le norme <strong>di</strong> cui agli articoli precedenti relative ai valori minimi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza e <strong>di</strong>stacco, per quanto<strong>di</strong> competenza comunale e fatto salvo quanto prescritto dal Co<strong>di</strong>ce Civile, possono essere derogateper interventi riguardanti:a) e<strong>di</strong>fici e impianti <strong>di</strong> interesse pubblico (ai sensi dell'Art. 6.4.10, comma 4);b) adeguamenti tecnicamente in<strong>di</strong>spensabili per la conformità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti alle norme <strong>di</strong>sicurezza e <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong>, qualora prescritti dalle competenti autorità amministrative,nonché per l’abbattimento delle barriere architettoniche.2. Sono ammesse <strong>di</strong>stanze inferiori a quelle prescritte ai precedenti articoli nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze frae<strong>di</strong>fici che formino oggetto <strong>di</strong> Piani urbanistici attuativi approvati che prescrivano o consentano<strong>di</strong>stanze minime <strong>di</strong>verse, in base ad esigenze specifiche e con<strong>di</strong>zioni morfologiche particolariavvallate dal responsabile del SUE.CAPO 5.3 – ELEMENTI DI ARREDO E DI SERVIZIO DI NATURA NON EDILIZIAArt. 5.3.1.Interventi soggetti a Nulla Osta amministrativo o a Comunicazione (L. 73/2010, artt.135


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>5 e 6)1. L’installazione o mo<strong>di</strong>fica delle opere sottoelencate, e quant’altro <strong>di</strong> similare come tipologia, nonsi configura come intervento e<strong>di</strong>lizio in senso stretto e non è soggetta a titolo abilitativo <strong>di</strong> caratteree<strong>di</strong>lizio bensì a Nulla Osta amministrativo (ve<strong>di</strong> gli articoli da 5.3.3 a 5.3.10):⎯ insegne e mezzi pubblicitari;⎯ targhe;⎯ bacheche e vetrinette;⎯ erogatori automatici <strong>di</strong> prodotti o servizi⎯ manufatti temporanei e stagionali;2. La domanda <strong>di</strong> Nulla Osta amministrativo deve essere in<strong>di</strong>rizzata al <strong>Comune</strong>, redatta in cartalegale e contenere le generalità del richiedente, il suo co<strong>di</strong>ce fiscale, la descrizione dell'oggettodella richiesta e del luogo dell'intervento e l'elenco degli allegati.Ai fini del Nulla Osta amministrativo, alla domanda devono essere allegati in duplice copia glielaborati tecnici esplicativi dell'intervento ed una documentazione fotografica illustrativa dei luoghinei quali si chiede <strong>di</strong> operare.3. Il responsabile del Proce<strong>di</strong>mento può:a) richiedere, entro 30 giorni dalla presentazione della domanda, ove lo ritenga necessario inrelazione alle caratteristiche dell’intervento, documentazione aggiuntiva a quella in<strong>di</strong>cata inprecedenza o eventuali nulla osta o atti <strong>di</strong> assenso comunque denominati da parte degli entie/o organi competenti;b) richiedere il parere della Commissione per la Qualità architettonica e il paesaggio, ove loritenga necessario in relazione alle caratteristiche dell’intervento.4. La domanda si intende accolta qualora, nel termine <strong>di</strong> sessanta giorni dal suo ricevimento, nonsia rilasciato il provve<strong>di</strong>mento motivato <strong>di</strong> rifiuto.5. Le domande <strong>di</strong> autorizzazione per interventi che comportano la occupazione temporanea deglispazi pubblici o <strong>di</strong> uso pubblico, devono precisare la durata richiesta della occupazione.6. L’Amministrazione Comunale si dota <strong>di</strong> uno specifico “Regolamento per l’arredo urbano, le insegnee mezzi pubblicitari e le occupazioni <strong>di</strong> suolo pubblico” per <strong>di</strong>sciplinare le con<strong>di</strong>zioni per ilrilascio dell’autorizzazione e i casi in cui l’autorizzazione è soggetta al pagamento <strong>di</strong> tasse o <strong>di</strong>ritti.7. Nelle more dell’approvazione <strong>di</strong> detto Regolamento si applicano in via transitoria le <strong>di</strong>sposizionidegli articoli seguenti del presente Capo 5.3.8. Per tutti gli e<strong>di</strong>fici nei centri storici e per quelli tutelati in quanto <strong>di</strong> interesse storico-architettonicoo <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale, le norme del presente capo si applicano fatta salval’applicazione <strong>di</strong> quelle eventualmente più restrittive <strong>di</strong> cui all’art. 4.1.5. Gli interventi <strong>di</strong> cuiall’art. 5.3.1 quando riguardano i immobili tutelati ai sensi della Parte II del D.Lgs. n. 42/2004 richiedonoil nulla-osta della competente Soprintendenza.9. Sono soggetti a comunicazione ex artt. 5 e 6 della Legge 73/2010⎯ tende e frangisole;⎯ elementi <strong>di</strong> arredo e <strong>di</strong> servizio;136


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯ cancelletti e inferriate.La comunicazione deve essere in<strong>di</strong>rizzata al <strong>Comune</strong>, anche per via telematica, redatta in cartalegale e contenere le generalità del richiedente, il suo co<strong>di</strong>ce fiscale, la descrizione dell'oggettodella richiesta e del luogo dell'intervento e l'elenco degli allegati.Alla domanda devono essere allegati in duplice copia gli elaborati tecnici esplicativi dell'intervento,la documentazione fotografica illustrativa dei luoghi nei quali si chiede <strong>di</strong> operare, la <strong>di</strong>chiarazionesostitutiva del titolo ad intervenire e ogni altro atto <strong>di</strong> assenso per le normative <strong>di</strong>settore (autorizzazione paesaggistica, autorizzazione Soprintendenza, certificato <strong>di</strong> prevenzioneincen<strong>di</strong>, ecc.).Art. 5.3.2.Manufatti <strong>di</strong> pubblica utilità applicati agli e<strong>di</strong>fici1. L'Amministrazione Comunale, per ragioni <strong>di</strong> pubblico interesse, previo avviso agli interessati, ha<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> collocare e far collocare, sui muri esterni dei fabbricati e delle costruzioni <strong>di</strong> qualsiasinatura, cartelli, insegne, segnali, manufatti, nonché supporti per sostenere apparecchi relativi aiservizi pubblici o <strong>di</strong> uso pubblico e relative condutture <strong>di</strong> alimentazione. I proprietari hanno l'obbligo<strong>di</strong> non rimuoverli e <strong>di</strong> provvedere al loro ripristino nel caso che venissero <strong>di</strong>strutti, danneggiatio rimossi per fatti loro imputabili.2. La visibilità dei cartelli e segnali <strong>di</strong> pubblica utilità <strong>di</strong> cui al comma precedente deve essere assicurata,anche attraverso il controllo dello sviluppo della vegetazione da parte dei relativi proprietari.3. Il proprietario, prima <strong>di</strong> iniziare qualsiasi lavoro nella parte <strong>di</strong> un fabbricato al quale sia appostouno degli apparecchi o in<strong>di</strong>catori elencati in precedenza, deve darne avviso al Sindaco e/o all'Ente/Aziendainteressata, che prescrivono le cautele del caso.4.. L'Amministrazione Comunale adotta come scelta <strong>di</strong> fondo, l'eliminazione progressiva <strong>di</strong> tutti gliimpianti aerei esistenti, programmandone l'interramento, ove possibile, in occasione dei singoliinterventi <strong>di</strong> adeguamento tecnologico o rinnovo. È fatto obbligo agli enti interessati <strong>di</strong> rimuoveregli impianti in <strong>di</strong>suso, come fili, cavi, tubazioni, ecc, con il ri-pristino della superficie muraria.Art. 5.3.3.Tende e frangisole1. Le tende esterne in aggetto destinate a proteggere dal sole devono essere applicate in armoniacon il fabbricato ed il suo intorno e poste in opera a regola d’arte; sono vietate copertine o pensilineaggiunte, in qualsiasi materiale, poste a protezione delle tende stesse.2. La comunicazione <strong>di</strong> cui all’art. 5.3.1 per l’installazione <strong>di</strong> tende e frangisole dovrà contenere lein<strong>di</strong>cazioni su caratteristiche, colori e materiali <strong>di</strong> finitura del manufatto, un <strong>di</strong>segno in scaladell’opera debitamente quotato ed una planimetria che in<strong>di</strong>chi il punto esatto <strong>di</strong> installazione e le<strong>di</strong>stanze dai confini e dalle aree pubbliche, nonché un’adeguata documentazione fotograficadella posizione in cui avverrà l'installazione e del contesto.3. In una stessa unità e<strong>di</strong>lizia le tende devono, in tutte le aperture protette, armonizzarsi per forma,impostazione, colore e materiali. Le tende a protezione <strong>di</strong> negozi e botteghe con aperture adarco devono essere in armonia e tali da non alterare le linee architettoniche. Nelle facciate ovenon siano già presenti tende parasole, il richiedente dell’autorizzazione deve presentare tre137


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>campioni <strong>di</strong> colore e materiale fra i quali viene scelto dall’Ufficio competente quello da autorizzare.Nelle facciate ove sono già presenti tende autorizzate le ulteriori tende devono adeguarsiper materiale e colore a quelle preesistenti.3. Le tende protese su spazio pubblico devono avere l'orlo inferiore ad una altezza superiore ouguale a ml. 2,50 dal suolo e la loro massima sporgenza deve rimanere entro il filo esterno delbordo del marciapiede. In assenza <strong>di</strong> marciapiede l'orlo inferiore della tenda dovrà essere aduna altezza superiore o uguale a ml. 5,10 dal suolo.4. Le tende su spazio pedonale non hanno limiti <strong>di</strong> aggetto, salvo permettere il transito dei veicoliammessi alla saltuaria circolazione.5. L'installazione <strong>di</strong> tende esterne è subor<strong>di</strong>nata inoltre alle con<strong>di</strong>zioni che esse siano collocate inmodo da non nascondere targhe stradali per la denominazione delle vie, i cartelli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong>viabilità, i semafori, i numeri civici, e non <strong>di</strong>sturbino la circolazione.6. Nessuna tenda, o parte <strong>di</strong> tenda, aggettante sul suolo pubblico può essere assicu-rata al suolocon fili. funi, pali; ecc.Art. 5.3.4.Insegne e mezzi pubblicitari1. Al <strong>di</strong> fuori del territorio storico urbano e rurale le insegne, i cartelli in<strong>di</strong>catori o pubblicitari, e tuttigli altri oggetti che a scopo pubblicitario o per qualsiasi altro scopo si intenda apporre, dovrannoessere in armonia con il fabbricato, il suo intorno, e posti in opera a regola d'arte.2. Cartelli in<strong>di</strong>catori e altre insegne sono da realizzare secondo le modalità definite dall’appositoPiano o Regolamento comunale.3. Gli impianti complementari agli e<strong>di</strong>fici relativi alla ricezione dei segnali televisivi e terrestri devonoessere centralizzati; è pertanto vietata l’installazione <strong>di</strong> antenne paraboliche in terrazze ebalconi e comunque in spazi <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> singoli alloggi; è consentita l’installazione <strong>di</strong> un soloimpianto centralizzato per ciascun fabbricato, da posizionare sul tetto dell’e<strong>di</strong>ficio, in posizionetale da inserirsi nell’architettura dello stesso. In particolare, per quanto riguarda le parabolesatellitari, esse devono mimetizzarsi con i colori dei tetti se in laterizio rosso coppo/tegola: la lorocollocazione non deve avvenire sui colmi verso i fronti principali; vanno quin<strong>di</strong> collocate sufalde secondarie, secondo modalità rispettose del decoro architettonico dell’e<strong>di</strong>ficio, in posizionitali da renderle il più possibile nascoste da viste panoramiche.4. Nella richiesta <strong>di</strong> Nulla Osta amministrativo per l’installazione <strong>di</strong> insegne, frecce e cartelli pubblicitaridovranno essere in<strong>di</strong>cate esattamente la forma, le <strong>di</strong>mensioni, l'ubicazione, la <strong>di</strong>citura, icolori della scritta pubblicitaria, la specifica se mono o bifacciale, la specifica se o meno luminosae, ove necessario, dovrà essere allegata l'autorizzazione del condominio. L'istanza dovrà esseresottoposta al preventivo parere della Polizia Municipale <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong>, inoltre se l'insegna o ilcartello sono ubicati o visibili da strada provinciale o statale occorre richiedere l'autorizzazionea: Provincia <strong>di</strong> Bologna, Settore Viabilità - Servizio Manutenzione Strade, Ufficio Impianti e Segnaletica,Via Malvasia 4 - 40131 BOLOGNA.138


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 5.3.5.Targhe1. Per targhe si intendono le scritte a carattere permanente che si riferiscono a stu<strong>di</strong> professionalied uffici, pubblici e privati.2. Dette targhe non potranno avere una superficie superiore a mq. 0,35 (0,5x0,7) ed andrannocollocate preferibilmente a fianco degli accessi degli e<strong>di</strong>fici sulla muratura, escludendo la possibilità<strong>di</strong> interessare elementi architettonici particolari quali lesene, colonne ecc.3. Nel caso <strong>di</strong> più targhe da collocare in corrispondenza del medesimo accesso, dovranno esserepreviste soluzioni unitarie, e le stesse dovranno essere tutte racchiuse in uno spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioninon superiori a ml. 0.80x1.20.4. Non è soggetta ad autorizzazione amministrativa l’installazione <strong>di</strong> targhe aventi <strong>di</strong>mensioni inferioria cm. 50X50 purché vengano rispettate le in<strong>di</strong>cazioni riportate nei commi precedenti. Pertarghe <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni eccedenti quelle del comma 2 si applica l’art. 5.3.1.Art. 5.3.6.Cancelletti e inferriate1. In una stessa unità e<strong>di</strong>lizia, gli eventuali cancelletti e inferriate a protezione delle aperturesull’esterno devono, in tutte le aperture protette, armonizzarsi per forma, colore e materiali. Nellefacciate ove non siano già presenti cancelletti o inferiate, il richiedente dell’autorizzazione devepresentare tre campioni <strong>di</strong> forma e colore fra i quali viene scelto dall’Ufficio competente quelloda autorizzare. Nelle facciate ove sono già presenti cancelletti o inferiate autorizzate le ulterioriapposizioni devono armonizzarsi per forma e colore a quelle preesistenti.2. L’installazione o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> cancelletti e inferriate è soggetta a comunicazione <strong>di</strong> cui all’art.5.3.1.Art. 5.3.7.Bacheche e vetrinette1. Le bacheche e vetrinette che pubblicizzano attività, prodotti o servizi devono avere le <strong>di</strong>mensionimassime 1,20x0,80 ed essere costruite in metallo o legno verniciato, <strong>di</strong> profilo e colore compatibilicon il prospetto dell'e<strong>di</strong>ficio sul quale si chiede la collocazione.2. La comunicazione per installare o mo<strong>di</strong>ficare bacheche, vetrinette all’esterno <strong>di</strong> esercizi commercialideve essere corredata dalla in<strong>di</strong>cazione delle <strong>di</strong>mensioni, della forma, del materiale edel colore, nonché dalla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> assenso, resa nella forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva<strong>di</strong> atto <strong>di</strong> notorietà ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445 e ss.mm.ii., del proprietariodell'e<strong>di</strong>ficio alla parete del quale la bacheca o vetrinetta dovrebbe essere applicata. Nel caso <strong>di</strong>proprietà comunale l'assenso è implicito nel rilascio della autorizzazione.3. Nel Centro Storico e in tutti gli e<strong>di</strong>fici tutelati, l’intervento è subor<strong>di</strong>nato al parere positivo dellaCommissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio <strong>di</strong> cui al Capo 6.1 delle presenti norme.Art. 5.3.8.Erogatori automatici <strong>di</strong> prodotti o servizi1. Per l’installazione <strong>di</strong> erogatori automatici <strong>di</strong> prodotti o servizi, quali cabine fotografiche, telefonipubblici, erogatori <strong>di</strong> biglietti, sigarette e altri prodotti, sportelli “bancomat”, e simili, sul suolo139


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>pubblico o anche applicati ad e<strong>di</strong>fici privati ma in posizione fruibile da suolo pubblico o <strong>di</strong> usopubblico (es. porticati <strong>di</strong> uso pubblico), oltre alla comunicazione <strong>di</strong> all’art. 3.5.1. è necessaria laConcessione <strong>di</strong> Occupazione <strong>di</strong> Suolo Pubblico, nel rispetto comunque delle seguenti con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> installazione:a) non interferenza con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico-architettonico;b) non interferenza con percorsi pedonali o ciclabili;c) verifica delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza.Art. 5.3.9.Elementi <strong>di</strong> arredo o <strong>di</strong> servizio nelle aree a verde privato1. Possono essere realizzati pergolati o ‘gazebo’, esclusivamente costituiti da struttura leggera, inlegno o metallo, assemblata in modo da costituire un elemento rimovibile previo smontaggio enon per demolizione (sono vietati materiali deteriorati o comunque <strong>di</strong> recupero fatiscenti); talimanufatti devono rispettare le seguenti caratteristiche:⎯ h. max esterna = ml. 3.00;⎯ superficie occupata max = mq. 25 per unità immobiliare;⎯ la struttura dovrà avere forma regolare (quadrato, cerchio, esagono o similare);⎯ la struttura non può essere tamponata; può essere invece ombreggiata con materiali leggeri<strong>di</strong> facile smontaggio, adeguati alla qualità dei manufatti, quali arelle, piante rampicanti,teli non plastificati, grigliati, e simili. Non sono ammesse coperture non permeabili.⎯ la struttura può inoltre fungere da supporto a pannelli fotovoltaici.2. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti – qualora sia <strong>di</strong>mostrata l’impossibilità <strong>di</strong> utilizzare allo scopo locali giàesistenti - possono essere realizzate casette per ricovero attrezzi da giar<strong>di</strong>no in numero massimo<strong>di</strong> un manufatto per unita immobiliare dotata <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no privato, nel rispetto delle seguenticaratteristiche:⎯ altezza massima non superiore a m. 2,10 in gronda (misurata all’imposta della coperturasul lato esterno);⎯ superficie coperta non superiore a mq. 9;⎯ non più <strong>di</strong> un manufatto per unità immobiliare, con esclusione delle u.i. ad uso autorimessao magazzino;⎯ struttura leggera e facilmente rimovibile previo smontaggio (non sono consentiti materialideteriorati o comunque <strong>di</strong> recupero fatiscenti);⎯ inserimento decoroso nel contesto paesaggistico in cui vengono installati;⎯ i manufatti non potranno in nessun caso essere a<strong>di</strong>biti al ricovero <strong>di</strong> veicoli e motocicli;⎯ rispettare una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> almeno m. 3,00 da aree pubbliche o destinate all’uso pubblico,salvo specifiche deroghe in caso <strong>di</strong> allineamenti prevalenti.3. Il posizionamento <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> cui ai precedenti commi 1 e 2 in prossimità delle strade, dentroe fuori i centri abitati, dovrà comunque rispettare le <strong>di</strong>stanze previste dal Co<strong>di</strong>ce della Stradaper i muri <strong>di</strong> cinta, in relazione alle <strong>di</strong>verse classificazioni delle strade stesse.4. Il posizionamento <strong>di</strong> manufatti <strong>di</strong> cui ai precedenti commi 1 e 2:⎯ è soggetto ad autorizzazione paesaggistica in aree interessate da vincolo paesaggistico,come in<strong>di</strong>viduate nella Tav. 1 del <strong>RUE</strong>,;⎯ è ammesso nelle aree <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> immobili tutelati in quanto <strong>di</strong> interesse storico-140


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEarchitettonico, previo parere favorevole della Commissione per la Qualità Architettonica e ilPaesaggio <strong>di</strong> cui al Capo 6.1 delle presenti norme.5. Casette in legno con caratteristiche <strong>di</strong>verse da quelle fissate nei precedenti commi si configuranocome e<strong>di</strong>fici e sono soggetti pertanto alle relative procedure e<strong>di</strong>lizie e alle <strong>di</strong>sposizioni delpresente <strong>RUE</strong> riguardo agli e<strong>di</strong>fici (parametri e<strong>di</strong>lizi, <strong>di</strong>stanze, requisiti cogenti, ecc.).Art. 5.3.10. Manufatti temporanei stagionali1. È soggetta al regime dell’Autorizzazione Amministrativa l’installazione, su suolo pubblico, <strong>di</strong>strutture temporanee completamente e facilmente amovibili, a servizio <strong>di</strong> pubblici esercizi, attivitàcommerciali, artigianali, agricole, e produttive o <strong>di</strong> servizio in genere. Tali manufatti non costituisconosuperficie utile o coperta, né volume in relazione agli in<strong>di</strong>ci urbanistico e<strong>di</strong>lizi; la loroinstallazione deve essere eseguita comunque in conformità alle normative sovraor<strong>di</strong>nate alle <strong>di</strong>sposizionicomunali, a quanto previsto dal Co<strong>di</strong>ce Civile, dal Regolamento <strong>di</strong> Igiene e dal Co<strong>di</strong>cedella Strada; non devono inoltre causare alcun impe<strong>di</strong>mento al traffico veicolare e pedonale.Devono essere realizzate con materiali <strong>di</strong> facile smontaggio; anche la pavimentazione dovràessere facilmente amovibile e comunque tale che la sua installazione e rimozione non arrechidanni <strong>di</strong> qualunque genere e tipo alle pavimentazioni esistenti. In presenza <strong>di</strong> più attività deveessere prevista una soluzione unitaria.2. In relazione all’applicazione delle presenti <strong>di</strong>sposizioni, si intendono temporanee le installazioni<strong>di</strong> uso occasionale o al massimo stagionale (estivo o invernale). Le autorizzazioni relative potrannoavere durata non superiore a 240 giorni. Il presente articolo non riguarda le installazionitemporanee <strong>di</strong> cantiere.3. Entro il termine <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà dell’autorizzazione, sarà cura ed onere del soggetto autorizzato <strong>di</strong>rimuovere i manufatti e ripristinare lo stato dei luoghi. L’autorizzazione è rinnovabile solo dopoun congruo periodo dallo smontaggio.4. Nel caso <strong>di</strong> occupazioni <strong>di</strong> suolo pubblico si applicano tutte le <strong>di</strong>sposizioni del “Regolamento perl’applicazione del Canone per l’occupazione <strong>di</strong> spazi ed aree pubbliche”.141


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>TITOLO VI. COMPETENZE, PROCEDURE E ADEMPIMENTICAPO 6.1 – COMMISSIONE PER LA QUALITÀ ARCHITETTONICA E IL PAESAG-GIOArt. 6.1.1.Definizione e compiti1. La Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio è l'organo consultivodell’Amministrazione Comunale cui spetta la formulazione <strong>di</strong> pareri, obbligatori e non vincolanti,ai fini del rilascio dei provve<strong>di</strong>menti comunali in materia <strong>di</strong> beni paesaggistici, <strong>di</strong> qualità urbana,<strong>di</strong> interventi riguardanti e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale,nonché ai fini della determinazione dell’esistenza <strong>di</strong> dan-no ambientale nei casi <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> sanatoria in zone soggette a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs 42/2004Parte III Titolo 1° (Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e de l paesaggio). Nel presente Regolamento, essa èin<strong>di</strong>cata, in via breve, C.Q. (Commissione Qualità).2. In campo urbanistico, qualora il Dirigente del Settore lo ritenga opportuno, la Commissione e-sprime il proprio parere sugli aspetti inerenti gli obiettivi e gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> qualità architettonica epaesaggistico-ambientale <strong>di</strong> interventi quali ad esempio:⎯ Il Piano Operativo Comunale e sue varianti;⎯ Piani Urbanistici Attuativi, loro valutazione preventiva e loro varianti;⎯ Regolamenti, piani e/o programmi attuativi aventi per oggetto l’arredo urbano, le insegne, icolori e le tinteggiature degli organismi e<strong>di</strong>lizi, il verde urbano.3. Nel campo e<strong>di</strong>lizio la C.Q. esprime il parere sulla qualità formale e compositiva delle opere e<strong>di</strong>lizie,pubbliche o private, e sulla qualità del loro inserimento nel contesto urbano ed ambientale,sia in sede <strong>di</strong> valutazione preventiva, ove richiesta, sia in sede <strong>di</strong> procedura <strong>di</strong> rilascio del titoloabilitativo.4. Nel campo e<strong>di</strong>lizio sono sottoposti al parere della C.Q. i seguenti interventi e<strong>di</strong>lizi:⎯ Nuove costruzioni (NC), ricostruzioni (RI), ampliamenti (AM) limitatamente agli aumentidella cubatura superiori al 10 per cento rispetto al progetto approvato o all’esistente e comunquesuperiori a 300 mc.;⎯ Interventi <strong>di</strong> ristrutturazione (RE), restauro e risanamento conservativo (RC) e abbattimentodelle barriere architettoniche in e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico ambientale ed architettonico, conesclusione delle opere interne alle unità immobiliari e degli interventi manutentivi (MS) chenon vadano a incidere sulle caratteristiche morfologiche e strutturali vincolate o tutelatedagli strumenti <strong>di</strong> pianificazione urbanistica;⎯ Interventi sottoposti ad Autorizzazione Paesaggistica;⎯ Interventi <strong>di</strong> sistemazione o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> aree cortilive o interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica morfologica(MM) <strong>di</strong> aree sottoposte a specifica tutela dal P.R.G.;⎯ Opere <strong>di</strong> urbanizzazione ed opere <strong>di</strong> arredo urbano riguardanti aree sottoposte vincolo o aspecifica tutela dagli strumenti <strong>di</strong> pianificazione urbanistica;⎯ Interventi soggetti a deroga normativa;⎯ Parere preventivo su progetti <strong>di</strong> massima per le tipologie <strong>di</strong> intervento sopra in<strong>di</strong>cate;L’Ufficio Tecnico potrà inoltre avvalersi del parere della Commissione qualora ritenga che142


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEl’intervento, per particolari caratteristiche, richieda una valutazione degli aspetti compositivi edestetici <strong>di</strong> elevata competenza e specializzazione.5. La CQ, all'inizio del suo mandato, può formulare, in un documento guida denominato "Dichiarazione<strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi", i criteri che adotterà nella valutazione dei progetti sottoposti al suo esame. La<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi può definire fra l'altro:a) in<strong>di</strong>cazioni preliminari e/o suggerimenti ricavabili dall'esperienza e criteri a cui la C.Q. si atterràper la formulazione del proprio parere;b) chiarezza progettuale (leggibilità del progetto, analisi funzionale, importanza dei particolaricostruttivi e degli aspetti cromatici, rapporto tra l'opera progettata e l'ambiente circostante);c) criteri per la valutazione della qualità architettonica e formale degli interventi.6. La <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi deve essere approvata dal Consiglio Comunale. Qualora la C.Q.non adottasse una propria <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi, continua a valere quella precedente.Art. 6.1.2.Composizione e nomina1. La C.Q. è composta:a) dal Dirigente del Settore Sviluppo del Territorio in qualità <strong>di</strong> Presidente;b) da 3 membri nominati fra tecnici professionisti iscritti ai ri-spettivi or<strong>di</strong>ni ed associazioni professionali(Geometri, Ingegneri, Architetti, Geologi, Dott. Agronomi, Paesaggisti) e sceltisulla base delle specifiche competenze ed esperienza in materia <strong>di</strong> beni paesaggistici e architettonici,urbanistica e tutela ambientale.2. La C.Q. è nominata con atto <strong>di</strong> Giunta Comunale, dura in carica per la durata del mandato amministrativoe comunque fino alla nomina della nuova Commissione ed i suoi membri eletti possonoessere confermati consecutivamente una sola volta. Il Presidente in<strong>di</strong>vidua per i casi <strong>di</strong>assenza o impe<strong>di</strong>mento un sostituto tra i <strong>di</strong>pendenti del Settore in possesso <strong>di</strong> idonee professionalità.3. I membri che non partecipano a tre sedute consecutive, senza giustificati motivi, decadono dallacarica.4. Non possono far parte della C.Q. i rappresentanti <strong>di</strong> Organi o Istituzioni ai quali per legge èdemandato un parere specifico ed autonomo su opere da realizzarsi nel medesimo comune.5. La carica <strong>di</strong> membro della Commissione, costituisce motivo <strong>di</strong> incompatibilità ad eseguire laprogettazione, la <strong>di</strong>rezione lavori o la costruzione <strong>di</strong> opere per le quali sia previsto il parere dellaCommissione stessa, ad esclusione delle opere e degli interventi pubblici eseguiti su incaricodell’Amministrazione Comunale. L’inadempienza comporta la revoca della nomina a membrodella Commissione.6. In caso <strong>di</strong> cessazione dalla carica, decadenza o morte <strong>di</strong> uno o più componenti della Commissione,la Giunta Comunale procede alla relativa sostituzione, con le modalità sopra enunciate eper il solo periodo <strong>di</strong> durata in carica della Commissione stessa.7. Segretario della Commissione, senza <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, è un funzionario dello Sportello Unico perl’e<strong>di</strong>lizia; partecipa inoltre ai lavori della Commissione un Tecnico dell’Ufficio in qualità <strong>di</strong> Relatorecon il compito <strong>di</strong> illustrare gli oggetti iscritti all’or<strong>di</strong>ne del giorno.143


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>8. Ai membri è attribuito un gettone <strong>di</strong> presenza determinato dal <strong>Comune</strong> in rapporto all’attivitàloro richiesta.Art. 6.1.3.Funzionamento e pubblicità1. La C.Q. si riunisce, <strong>di</strong> norma, almeno una volta al mese. La convocazione è comunicata periscritto dal Presidente e deve pervenire almeno quattro giorni prima della seduta. Le adunanzesono valide se intervengono almeno la metà più uno dei membri, oltre al Presidente . Il numerolegale dei componenti la Commissione deve essere verificato al momento <strong>di</strong> ogni votazione.2. L'or<strong>di</strong>ne del giorno della riunione contiene tutte le pratiche trasmesse dal responsabile del proce<strong>di</strong>mento,secondo l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> presentazione, salvo casi particolari <strong>di</strong> rilevanza pubblica, da valutarsinel corso della riunione. Il parere su ciascun progetto deve essere espresso entro 30 gg.dalla data in cui tale progetto è stato trasmesso alla C.Q. dal responsabile del proce<strong>di</strong>mento.3. La C.Q., qualora lo ritenga necessario per l'espressione del parere, può procedere ad un supplemento<strong>di</strong> istruttoria ai sensi del comma 4 dell'art. 16 della legge 7/8/1990 n. 241 e successivemo<strong>di</strong>ficazioni, per i seguenti motivi:a) esigenza <strong>di</strong> acquisire ulteriori elementi;b) convocazione del progettista nel corso della riunione della C.Q per chiarimenti;c) esigenza <strong>di</strong> sopralluogo.4. La richiesta <strong>di</strong> convocazione del progettista va comunicata dal responsabile del proce<strong>di</strong>mento alrichiedente e al progettista, con un preavviso <strong>di</strong> almeno 7 giorni; in caso <strong>di</strong> mancata presenzadel progettista convocato, la C.Q. provvede in ogni caso alla formulazione del parere.5. Il progettista può chiedere <strong>di</strong> essere ascoltato dalla C.Q., la quale decide in merito a maggioranza.6. Trascorsi 30 giorni dalla data in cui il progetto è stato posto per la prima volta all'or<strong>di</strong>ne del giorno,ovvero 45 giorni nel caso in cui la C.Q. abbia proceduto ad un supplemento <strong>di</strong> istruttoria neitermini <strong>di</strong> cui al comma 3, il responsabile del proce<strong>di</strong>mento procede ai sensi degli artt. 6.4.6 e6.4.7.7. La C.Q. esprime: parere favorevole, parere favorevole con con<strong>di</strong>zioni, parere contrario motivato,parere sospensivo per supplemento <strong>di</strong> istruttoria. E' valido il parere approvato a maggioranzadei membri presenti. In caso <strong>di</strong> parità prevale il voto del Presidente.8. Delle adunanze della C.Q. viene redatto apposito verbale firmato dal Presidente, dal Segretarioe da almeno due membri eletti, che riporta i pareri espressi sui singoli progetti posti all’or<strong>di</strong>nedel giorno. Il Segretario, inoltre, appone sui <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> progetto la <strong>di</strong>citura: "Esaminato nella sedutadel ..... dalla Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio ", completata dalladata e dalla vi<strong>di</strong>mazione <strong>di</strong> uno dei membri”. I pareri della C.Q. sono resi noti al pubblico, informa sommaria, presso il SUE o nel sito web del <strong>Comune</strong>.9. In tutti i casi nei quali è richiesto il parere della C.Q. e le determinazioni conclusive del <strong>di</strong>rigentepreposto non siano conformi, anche in parte, al parere espresso, deve essere inoltrata comunicazioneal Sindaco per l’eventuale esercizio, entro il periodo perentorio <strong>di</strong> trenta giorni, del potere<strong>di</strong> cui all’art. 24 della L.R. 31/2002, ai sensi dell’art. 6.3.5 del presente <strong>RUE</strong>.144


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMECAPO 6.2 – PIANI URBANISTICI ATTUATIVI E PROGETTI UNITARI CONVENZIO-NATIArt. 6.2.1.Documenti costitutivi dei Piani Urbanistici Attuativi (PUA)1. I Piani Urbanistici Attuativi, salvo i Piani <strong>di</strong> Ammodernamento o Riconversione Aziendale <strong>di</strong> cuial succ. art. 6.2.7 devono contenere, oltre al titolo in base al quale si richiede <strong>di</strong> effettuare gli interventi,i seguenti elementi:a) estratto catastale con in<strong>di</strong>cazione dei limiti <strong>di</strong> proprietà e relative superfici in scala 1:2.000,nonché elenco catastale delle proprietà e, nel caso dei piani attuativi <strong>di</strong> iniziativa pubblica,elenco catastale delle proprietà da espropriare o da vincolare;b) relazione geologica e analisi geotecnica del terreno e della falda ai sensi della Circolare Regionalen. 1288/1983, con riferimento agli aspetti fisici del territorio e la verifica delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> pericolosità locale;c) stato <strong>di</strong> fatto planimetrico e altimetrico della zona, prima e dopo l'intervento, con la in<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> un caposaldo fisso permanente da riferire alle curve <strong>di</strong> livello;d) stato <strong>di</strong> fatto contenente fra l'altro: rilievo del verde esistente con la in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> tutte le essenzelegnose e del relativo <strong>di</strong>ametro rilevato a un metro dal colletto; costruzioni e manufatti<strong>di</strong> qualunque genere esistenti; condotte e reti tecnologiche esistenti, anche interrate o aeree,e relative servitù; viabilità e toponomastica; vincoli <strong>di</strong> natura ambientale, paesaggistica, storico-testimoniale;altri eventuali vincoli in essere;e) documentazione fotografica del terreno, con in<strong>di</strong>cazione dei relativi punti <strong>di</strong> vista;f) planimetria <strong>di</strong> progetto in scala 1:200 o 1:500 oppure 1:1.000, in<strong>di</strong>cante: inserimento nel contestoe percorsi <strong>di</strong> collegamento esterni, reti stradali veicolari debitamente quotate ad integrazionee precisazione <strong>di</strong> quanto previsto dal POC, percorsi pedonali e ciclabili in sede propriaadeguatamente raccordati con la rete <strong>di</strong> tali percorsi esterna al comparto, spazi <strong>di</strong> verdeattrezzato (pubblico, condominiale, privato), eventuali utilizzazioni in sotterraneo, servizi centralizzati,spazi per servizi, spazi <strong>di</strong> parcheggio pubblici; spazi <strong>di</strong> parcheggio per biciclette,posizionamento dei contenitori per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti, numerazione delle unità<strong>di</strong> intervento, posizionamento in<strong>di</strong>cativo degli accessi carrai ai lotti e dei principali spazi <strong>di</strong>parcheggio privati,g) planimetria <strong>di</strong> progetto del verde e relativo piano <strong>di</strong> manutenzione;h) planimetria con la segnaletica stradale <strong>di</strong> progetto;i) sezioni e profili in scala 1:200, 1:500 oppure 1:1.000 con l'in<strong>di</strong>cazione delle tipologie e<strong>di</strong>liziee relative destinazioni d'uso e in<strong>di</strong>cazione delle altezze massime degli e<strong>di</strong>fici;j) identificazione, <strong>di</strong>mensione e destinazione delle aree da cedere al <strong>Comune</strong> per opere <strong>di</strong> urbanizzazioneprimaria e secondaria e delle ulteriori aree da cedere ai sensi delle <strong>di</strong>sposizionidel PSC e del POC;k) schema degli impianti tecnici quali acquedotto, gas, fognatura ed impianti <strong>di</strong> depurazione,energia elettrica e rete telefonica, e modalità <strong>di</strong> allacciamento alle reti pubbliche, ivi compresala definizione <strong>di</strong> eventuali infrastrutture indotte <strong>di</strong> carattere generale; relative previsioni <strong>di</strong>spesa <strong>di</strong> massima; gli elaborati <strong>di</strong> progetto dovranno altresì evidenziare l’eventuale coinvolgimentodel territorio <strong>di</strong> comuni limitrofi nella realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> carattere generaleindotte dal progetto;145


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>l) progetto <strong>di</strong> massima dell'impianto <strong>di</strong> illuminazione pubblica con ubicazione delle necessariecabine, con relativa previsione <strong>di</strong> spesa e relazione illuminotecnica specialistica; si richiamain proposito il rispetto delle norme <strong>di</strong> cui all’art. 6.9.14 in materia <strong>di</strong> riduzionedell’inquinamento luminoso e <strong>di</strong> risparmio energetico negli impianti <strong>di</strong> illuminazione esterna;m) norme urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie per la buona esecuzione del piano; le norme devono in particolarechiarire quali elementi del PUA siano vincolanti per i successivi interventi e<strong>di</strong>lizi e qualielementi possono eventualmente essere variati, e l'entità ammissibile <strong>di</strong> tali variazioni;n) relazione illustrativa, contenente fra l’altro il confronto degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> progetto con le <strong>di</strong>sposizionidel POC, e relazione sulla previsione della spesa occorrente per le sistemazioni generalinecessarie per l'attuazione del piano;o) tabella dei dati <strong>di</strong> progetto contenente: superficie territoriale, superficie fon<strong>di</strong>aria e superficiecomplessiva e<strong>di</strong>ficabile massima sud<strong>di</strong>visa per ciascuna unità <strong>di</strong> intervento e per le destinazionid’uso previste, superficie permeabile minima complessiva e sud<strong>di</strong>visa per unità <strong>di</strong> intervento,quantificazione delle aree da cedere per attrezzature e spazi collettivi e delle altre a-ree pubbliche o <strong>di</strong> uso pubblico; numero degli abitanti o degli addetti inse<strong>di</strong>abili, <strong>di</strong>stanza daiconfini <strong>di</strong> comparto e dei lotti confinanti;p) schema <strong>di</strong> convenzione urbanistica.2. Alla richiesta deve essere allegato, ai sensi dell’ ex art. 37 della L.R. 31/2002, il parere delcompetente ufficio provinciale ai fini della compatibilità con le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolosità localedegli aspetti fisici del territorio. Oltre agli elementi geomorfologici, gli aspetti fisici del territorioche influiscono sulla pericolosità locale comprendono le caratteristiche geologiche, geotecnicheed idrogeologiche che possono determinare instabilità dei versanti, effetti <strong>di</strong> amplificazione delmoto sismico, addensamento e lique-fazione.3. Il parere <strong>di</strong> cui al comma 2 va reso prima dell’approvazione dello strumento urbanistico, entro60 giorni dal ricevimento della richiesta dell’amministrazione comunale. in caso <strong>di</strong> inutile decorrenzadel termine, il Responsabile del proce<strong>di</strong>mento convoca una conferenza <strong>di</strong> servizi. Nel casoin cui, in sede <strong>di</strong> conferenza, il Servizio Tecnico <strong>di</strong> Bacino fornisca in<strong>di</strong>cazioni che sod<strong>di</strong>sfanoil contenuto del parere in questione, ai fini dell’approvazione dello strumento urbanistico, puòfarsi mero rinvio, in sede <strong>di</strong> espressione del parere medesimo, alle in<strong>di</strong>cazioni stesse.4. Le valutazioni connesse al parere <strong>di</strong> compatibilità dovranno essere approfon<strong>di</strong>te e sviluppate insede <strong>di</strong> adempimenti richiesti ai sensi del comma 4 dell’art. A-2 della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii. eall’art. 10 della L.R. 35/1984, mo<strong>di</strong>ficato con la L.R. 40/1995 in or<strong>di</strong>ne alle analisi <strong>di</strong> pericolosità,vulnerabilità ed esposizione su cui si devono basare gli strumenti urbanistici.5. Alla richiesta devono inoltre essere allegati la Documentazione Previsionale <strong>di</strong> Clima Acustico(DPCA), nei casi previsti all’art. 6.2.2, e gli ulteriori elaborati tecnici necessari, in particolare larelazione specialistica sulla verifica della capacità dei collettori e degli impianti <strong>di</strong> depurazione acui recapitano le reti <strong>di</strong> smaltimento delle acque bianche e delle acque nere della zona interessatarispetto ai carichi attuali e ai nuovi carichi previsti.6. Lo schema <strong>di</strong> convenzione <strong>di</strong> cui al comma 1 lettera o) deve contenere:⎯ i dati dell'intervento, corrispondenti a quelli della tabella <strong>di</strong> cui al comma 1 punto n),⎯ le modalità ed i tempi della cessione gratuita delle aree necessarie per le opere <strong>di</strong> urbaniz-146


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯⎯⎯⎯⎯zazione;il corrispettivo delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria da realizzare a cura del<strong>Comune</strong> ovvero, qualora dette opere vengano eseguite a cura e a spesa dell’attuatore, <strong>di</strong>etroformale richiesta <strong>di</strong> scomputo degli oneri ai sensi del D.Lgs. 163/2006, le relative garanziefinanziarie e gli elementi progettuali delle opere da eseguire, le modalità <strong>di</strong> controllosulla loro esecuzione, nonché i criteri e le modalità per il loro trasferimento al <strong>Comune</strong>;gli elementi progettuali <strong>di</strong> massima delle opere e degli e<strong>di</strong>fici da realizzare;i termini <strong>di</strong> inizio e <strong>di</strong> ultimazione delle opere e degli e<strong>di</strong>fici nonché delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione,in relazione alle caratteristiche dell'intervento;le sanzioni convenzionali a carico del concessionario per l'inosservanza degli obblighi stabilitinella convenzione nonché per inosservanza delle destinazioni d'uso fissate nel Piano;nei casi previsti dalla legge ovvero prescritti dal POC, i criteri per la determinazione deiprezzi <strong>di</strong> cessione e/o dei canoni <strong>di</strong> locazione degli immobili;gli eventuali ulteriori elementi che, a giu<strong>di</strong>zio della Amministrazione Comunale, siano necessarie,per una corretta attuazione degli interventi previsti.7. Alla proposta <strong>di</strong> PUA possono inoltre essere allegati a cura dei richiedenti i pareri o autorizzazionirilasciati da Enti esterni al <strong>Comune</strong>:8. Tutti gli elaborati tecnici <strong>di</strong> cui al comma 1 e 6 devono essere presentati firmati da un tecnicoabilitato, oltre che dal proponente o proponenti.Art. 6.2.2.Documentazione Previsionale del Clima Acustico (DPCA) nei PUA1. La Documentazione Previsionale dei Clima Acustico (DPCA) deve essere allegata a tutti i PianiUrbanistici Attuativi, con esclusione <strong>di</strong> quelli che riguardano aree che ai sensi della zonizzazioneacustica sono classificate (o classificabili) in classe V o VI.2. Sulla base della Zonizzazione acustica vigente, il PUA può sud<strong>di</strong>videre l’area <strong>di</strong> intervento in piùclassi <strong>di</strong> zonizzazione acustica, in funzione delle <strong>di</strong>verse destinazioni d'uso specifiche (areever<strong>di</strong>, scolastiche, residenziali, commerciali, ....).3. Sulla base della DPCA, il PUA deve garantire, entro il perimetro dell'area oggetto del PUA stesso,il rispetto dei valori limite <strong>di</strong> cui alla zonizzazione acustica vigente, eventualmente articolatanei termini <strong>di</strong> cui al secondo comma.4. Qualora il clima acustico nell’inse<strong>di</strong>amento non rispetti i valori limite <strong>di</strong> cui sopra, il Piano attuativodeve introdurre tutti i provve<strong>di</strong>menti, le opere, gli accorgimenti progettuali (riguardanti la morfologiaurbana, la modellazione del suolo, la vegetazione, la <strong>di</strong>sposizione dei corpi <strong>di</strong> fabbrica,ecc.) tale da garantire il rispetto dei valori suddetti. Gli oneri <strong>di</strong> tali provve<strong>di</strong>menti e opere sono acarico dei soggetti attuatori nel quadro delle urbanizzazioni primarieArt. 6.2.3.Domanda e procedura <strong>di</strong> valutazione dei PUA <strong>di</strong> iniziativa privata1. Con<strong>di</strong>zione preliminare per l’approvazione <strong>di</strong> un PUA, qualora sia <strong>di</strong> iniziativa privata, è che gliinterventi in esso previsti siano compresi nel POC vigente.2. Verificate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui al primo comma l’avente o gli aventi titolo inoltrano al Sindacoapposita domanda <strong>di</strong> approvazione della proposta <strong>di</strong> Piano, contenente: generalità, residenza,147


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>domicilio, co<strong>di</strong>ce fiscale e titolo del richiedente o dei richiedenti, <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> possesso del titoload intervenire, ricevuta del versamento <strong>di</strong> eventuali <strong>di</strong>ritti, ge-neralità del tecnico progettistaabilitato.3. A seguito della presentazione della domanda, viene comunicato al richiedente il nominativo delresponsabile del proce<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong> cui agli Artt. 4 e 5 della legge 7/8/1990 n. 241.4. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica;a) che la documentazione presentata sia completa <strong>di</strong> tutti gli elementi necessari;b) che gli elaborati tecnici siano regolarmente sottoscritti da un tecnico abilitato;c) che la proposta <strong>di</strong> Piano sia conforme al PSC vigente;d) se la proposta <strong>di</strong> Piano sia conforme al POC vigente ovvero comporti varianti;e) se siano stati allegati i pareri e le autorizzazioni preventive <strong>di</strong> cui ai commi 2, 3, 4 e 5 dell’art.6.2.1.5. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento, nell’ambito dell’istruttoria, acquisisce inoltre i pareri degli altriservizi competenti al fine <strong>di</strong> valutare, dal punto <strong>di</strong> vista degli interessi della collettività, rappresentatidall’Amministrazione Comunale.a) che le proposte progettuali riguardo alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria siano sod<strong>di</strong>sfacentiin termini <strong>di</strong> efficienza, <strong>di</strong> efficacia, <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> buona manutenibilità, e si integrino conil sistema <strong>di</strong> urbanizzazioni in cui si inseriscono;b) che proposte progettuali riguardo alle aree da cedere al <strong>Comune</strong> quali dotazioni <strong>di</strong> aree perattrezzature e spazi collettivi siano sod<strong>di</strong>sfacenti in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione, localizzazione,fruibilità da parte degli utenti, efficacia rispetto alle esigenze, e <strong>di</strong> buona manutenibilità;6. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento:a) provvede a richiedere i pareri preventivi e le autorizzazioni necessarie da parte <strong>di</strong> altri Entinel caso non siano state già prodotte;b) svolge, con il concorso dei <strong>di</strong>versi uffici del <strong>Comune</strong>, anche eventualmente in<strong>di</strong>cendo unaconferenza <strong>di</strong> servizi, le valutazioni necessarie;c) provvede a richiede il parere <strong>di</strong> competenza della C.Q.7. Entro il termine <strong>di</strong> giorni 30 dalla presentazione della domanda il responsabile del proce<strong>di</strong>mentosvolge le verifiche <strong>di</strong> cui al comma 4 lettere a) e b). In caso <strong>di</strong> carenza o irregolarità dei documentiprevisti provvede a richiedere in un'unica soluzione l'integrazione documentale ovvero laregolarizzazione della domanda. I termini <strong>di</strong> cui ai commi successivi decorrono dalla data <strong>di</strong>consegna dell'integrazione documentale ovvero della regolarizzazione della domanda.8. La domanda che non contenga la documentazione prescritta è inammissibile. Decorsi inutilmente90 giorni dalla data della richiesta <strong>di</strong> integrazione documentale ovvero <strong>di</strong> regolarizzazione<strong>di</strong> cui al comma precedente, la pratica verrà respinta d'ufficio.9. Entro il termine <strong>di</strong> 90 giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della domanda, ovvero dalla data dellasua regolarizzazione, ovvero dal ricevimento dei pareri preventivi ed autorizzazioni necessarieche non fossero state allegate, il responsabile del proce<strong>di</strong>mento, effettuate le valutazioni <strong>di</strong> cuial comma 5 ed acquisito il parere della C.Q., provvede:148


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯a depositare il Piano presso la Segreteria del <strong>Comune</strong> ai fini della pubblicazione a termini<strong>di</strong> legge;oppure a stilare apposito verbale dei rilievi <strong>di</strong> merito sollevati rispettivamente dagli ufficicomunali, dalla C.Q. e dagli altri Enti competenti, e a riconsegnare la proposta <strong>di</strong> Piano aiproponenti per le opportune rielaborazioni.10. In caso <strong>di</strong> restituzione ai proponenti, la procedura <strong>di</strong> cui ai commi da 3 a 9 viene riavviata sullabase della presentazione <strong>di</strong> una nuova proposta adeguata ai rilievi sollevati.11. Qualora il PUA contenga:⎯ planimetrie <strong>di</strong> progetto, sezioni e profili (<strong>di</strong> cui alle lettere f, g, i dell’art. 6.2.1 comma 1, inscala 1:500 per gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi e in scala 1:200 per gli inse<strong>di</strong>amenti residenzialie terziari;⎯ rappresentazione planivolumetrica in assonometria o in prospettiva, a colori;⎯ simulazione fotografica dell’inserimento nel contesto da punti <strong>di</strong> vista realistici;⎯ in<strong>di</strong>cazioni vincolanti sufficientemente dettagliate sulle sagome degli e<strong>di</strong>fici, sulle finiture ecolori delle facciate, sulle tipologie, materiali e colori delle coperture, sulle tipologie e coloridelle recinzioni, sul progetto del verde,⎯ e in ogni caso tutti gli elementi richiesti per la domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruireil responsabile dello Sportello Unico, a con<strong>di</strong>zione che ciò sia stato espressamente richiesto dalproponente e con parere favorevole della C.Q., presenta le due pratiche al Consiglio Comunaleper l’esame congiunto. L’approvazione del Consiglio viene comunque rilasciata con due atti deliberativi<strong>di</strong>sgiunti.Art. 6.2.4.Procedura <strong>di</strong> valutazione per i PUA <strong>di</strong> iniziativa pubblica1. Per i PUA <strong>di</strong> iniziativa pubblica tiene luogo della domanda la delibera della Giunta Comunalecon cui si avvia il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> approvazione.2. La proposta <strong>di</strong> Piano, prima dell’adozione da parte del Consiglio Comunale, viene comunquesottoposta alle valutazioni <strong>di</strong> cui al comma 5 dell’art. 6.2.3 da parte degli Uffici comunali competentied al parere della C.Q.3. Acquisiti i pareri e le autorizzazioni prescritte ed effettuate le eventuali rielaborazioni conseguenti,la proposta <strong>di</strong> Piano è adottata dal Consiglio Comunale. Il Piano adottato è quin<strong>di</strong> depositatopresso la Segreteria del <strong>Comune</strong> ai fini della pubblicazione a termini <strong>di</strong> leggeArt. 6.2.5.Approvazione e vali<strong>di</strong>tà dei PUA1. I Piani Urbanistici Attuativi <strong>di</strong> iniziativa pubblica adottati e le proposte <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> iniziativa privatasono depositati presso la Segreteria del <strong>Comune</strong> per la durata <strong>di</strong> giorni 60 consecutivi. Per iPUA <strong>di</strong> iniziativa pubblica il deposito è reso noto al pubblico me<strong>di</strong>ante avviso affisso all’AlboPretorio del <strong>Comune</strong> e pubblicato sulla stampa locale.2. Chiunque può prendere visione del Piano in tutti i suoi elementi e presentare osservazioni oeventuali opposizioni entro il termine del compiuto deposito.3. I PUA che comportino varianti al POC sono inviati, contemporaneamente al deposito, alla Provinciaai sensi dell’art. 35 della L.R. 20/2000 e ss.mm.ii..149


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>4. Decorso il termine <strong>di</strong> cui al comma 2, e fatti salvi i termini <strong>di</strong> cui all’art. 35 della L.R. 20/2000 ess.mm.ii. per i casi <strong>di</strong> cui al comma precedente, il Consiglio Comunale decide sulle osservazionie opposizioni pervenute ed approva il Piano, introducendovi, ove occorra, le mo<strong>di</strong>fiche conseguentiall’accoglimento <strong>di</strong> osservazioni o opposizioni.5. Sono fatte salve le <strong>di</strong>verse norme procedurali <strong>di</strong> approvazione stabilite da leggi nazionali o regionalicon riguardo a specifici tipi <strong>di</strong> Piani Urbanistici Attuativi6. Nella medesima delibera <strong>di</strong> approvazione è in<strong>di</strong>cato il termine per l’attuazione del Piano, chedovrà essere pari o inferiore a 10 anni. Per i Piani <strong>di</strong> Iniziativa pubblica dovranno essere in<strong>di</strong>catialtresì i termini entro i quali devono essere iniziate ed ultimate le espropriazioni. Per i Piani attuativiper i quali, al momento dell’approvazione non sia stato in<strong>di</strong>cato un termine <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, siintende che il termine è pari a 10 anni dalla data <strong>di</strong> trascrizione della convenzione. Scaduto iltermine <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, il Piano e la relativa convenzione sono decaduti; per le parti non attuate puòessere successivamente approvato un nuovo PUA conforme alle norme a quel momento vigenti.7. Per i PUA <strong>di</strong> iniziativa privata l'avvio dell’attuazione del Piano è subor<strong>di</strong>nata alla stipula dellaconvenzione tra il <strong>Comune</strong> ed il soggetto attuatore del piano ed alla successiva trascrizione acura e spese del soggetto attuatore.8. Qualora, scaduto il termine <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà del Piano, le opere <strong>di</strong> urbanizzazione non siano statecompletate, il soggetto attuatore perde il <strong>di</strong>ritto alla restituzione della fideiussione, che viene incameratadal <strong>Comune</strong>, il quale ha facoltà <strong>di</strong> provvedere alla ultimazione delle opere <strong>di</strong> urbanizzazioneaddebitando le spese al soggetto inadempiente, maggiorate degli interessi e spesetecniche, salvo i maggiori danni. E’ fatta salva la possibilità per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> approvare unanuova convenzione che preveda il completamento delle opere da parte del soggetto attuatore.Art. 6.2.6.Interventi Unitari Convenzionati: documenti e procedura <strong>di</strong> valutazione e <strong>di</strong> approvazione1 Entro parti <strong>di</strong> ambiti urbani consolidati, <strong>di</strong> ambiti specializzati per attività produttive e <strong>di</strong> ambitiper dotazioni specificamente perimetrate dal <strong>RUE</strong> – in<strong>di</strong>viduate con la sigla IUC - è richiesta lapresentazione <strong>di</strong> un intervento unitario esteso all’intera parte <strong>di</strong> territorio perimetrata, al fine <strong>di</strong>garantire, attraverso apposita convenzione registrata e trascritta, il coor<strong>di</strong>namento delle azioni ela possibilità <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nare l’attuazione dell’intervento al verificarsi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni relative allacessione <strong>di</strong> aree, alla realizzazione <strong>di</strong> opere, ecc.2 Il Consiglio Comunale approva uno schema-tipo <strong>di</strong> convenzione che fissa i contenuti tecnici edeconomici della stessa, ed i criteri per la parametrazione dei relativi impegni da sottoscrivere.3. I documenti costitutivi dell’Intervento Unitario Convenzionato sono i medesimi <strong>di</strong> cui all’art.6.2.1. L’intervento unitario convenzionato può contenere anche i documenti e gli elaborati per ilpermesso <strong>di</strong> costruire, <strong>di</strong> cui al capo 6.4, il cui rilascio, in tal caso, avverrà in seguito alla firmadella convenzione.4. Per la domanda e per la procedura <strong>di</strong> valutazione degli interventi unitari convenzionati si applicanole norme <strong>di</strong> cui ai commi da 1 a 8 dell’art. 6.2.3.150


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME5. Entro il termine <strong>di</strong> 90 giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della domanda, ovvero dalla data dellasua regolarizzazione/riavvio, ovvero dal ricevimento dei pareri preventivi ed autorizzazioni necessarieche non fossero state allegate, il responsabile del proce<strong>di</strong>mento, effettuate le valutazioni<strong>di</strong> cui al comma 5 dell’art. 6.2.3, provvede:⎯ a formulare il parere positivo, eventualmente accompagnato da prescrizioni e integrazioni,e a inoltrare gli atti alla Giunta Comunale per l’approvazione;⎯ oppure a stilare apposito verbale dei rilievi <strong>di</strong> merito sollevati rispettivamente dagli ufficicomunali e dagli altri Enti eventualmente competenti, e a riconsegnare la proposta <strong>di</strong> Interventounitario convenzionato ai proponenti per le opportune rielaborazioni.6. In caso <strong>di</strong> restituzione ai proponenti, la procedura <strong>di</strong> cui ai commi da 3 a 8 dell’art. 6.2.3 vieneriavviata sulla base della presentazione <strong>di</strong> una nuova proposta adeguata ai rilievi sollevati.7. Nell’atto <strong>di</strong> approvazione dell’intervento e della proposta <strong>di</strong> convenzione è in<strong>di</strong>cato il termine perl’attuazione, che dovrà essere pari o inferiore a 5 anni dalla data <strong>di</strong> sottoscrizione della convenzione.L'avvio dell’attuazione è subor<strong>di</strong>nato alla stipula della convenzione tra il <strong>Comune</strong> ed ilsoggetto attuatore ed alla successiva trascrizione a cura e spese del soggetto stesso.Art. 6.2.7.Piani <strong>di</strong> Riconversione o Ammodernamento dell’Azienda Agricola (PRA)1. I Piani <strong>di</strong> Riconversione o Ammodernamento dell’Azienda Agricola devono essere corredati deiseguenti elementi, oltre alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> possesso del titolo ad intervenire (<strong>di</strong> cui all'art.6.9.1):a) elenchi e planimetrie catastali degli appezzamenti e dei fon<strong>di</strong> costituenti l'azienda, e relativicertificati catastali;b) planimetrie dello stato <strong>di</strong> fatto e <strong>di</strong> progetto dell'azienda con inquadramento nel contesto paesaggistico-ambientale,evidenziazione dei vincoli e tutele <strong>di</strong> cui alla Tav. 2 del PSC che lainteressano, in<strong>di</strong>cazione del riparto colturale dell’azienda e delle infrastrutture <strong>di</strong> servizio;c) fabbricati esistenti, loro destinazioni d'uso, fabbricati <strong>di</strong> progetto, loro <strong>di</strong>mensioni e loro destinazioned'uso;d) relazione sull'attività dell'azienda, con in<strong>di</strong>cazione delle produzioni, e della P.L.V. (ProduzioneLorda Ven<strong>di</strong>bile), con descrizione dettagliata della situazione aziendale e con la descrizionedelle previsioni <strong>di</strong> sviluppo conseguenti o successive alle opere per cui si chiede ilpermesso <strong>di</strong> costruire: orientamenti produttivi prescelti, mezzi e strumenti messi in atto perrealizzarli, tempi previsti;e) programma <strong>di</strong> investimenti e eventuali previsioni <strong>di</strong> ricorso a finanziamenti pubblici;f) schema <strong>di</strong> convenzione tra il richiedente e l'Amministrazione Comunale contenente i seguentielementi: l'impegno da parte del richiedente a mantenere l'attività agricola sul fondoper tutto il tempo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà del PRA, che dovrà essere fissato in non meno <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni;l'impegno a subor<strong>di</strong>nare i cambiamenti <strong>di</strong> conduzione ed eventuali passaggi <strong>di</strong> proprietà alsubingresso del nuovo conduttore nella medesima convenzione ai medesimi patti e con<strong>di</strong>zioni;le destinazioni d’uso degli e<strong>di</strong>fici da realizzare, e l’impegno a non mo<strong>di</strong>ficare le destinazionid'uso per <strong>di</strong>eci anni; le sanzioni convenzionali a carico del concessionario per l'inosservanzadegli obblighi stabiliti nella convenzione nonché per inosservanza delle destinazionid'uso fissate;151


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>g) attestazione della veri<strong>di</strong>cità degli elementi forniti.2. Gli elementi <strong>di</strong> cui alle lettere e) e f), dovranno essere esposti sulla base del modulo <strong>di</strong> domanda<strong>di</strong> Adesione al “Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Emilia-Romagna – Misura 1a – Investimentinelle aziende agricole” ai sensi del Reg. C.E. 1257/1999.3. A seguito della presentazione della domanda, l’Ufficio competente comunica al ri-chiedente ilnominativo del responsabile del proce<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong> cui agli artt. 4 e 5 della legge 7/8/1990 n. 241.4. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica;a) che la documentazione presentata sia completa <strong>di</strong> tutti gli elementi necessari;b) che gli elaborati tecnici siano regolarmente sottoscritti da un tecnico abilitato;c) il programma <strong>di</strong> investimento e le previsioni <strong>di</strong> sviluppo siano coerenti con lo stato <strong>di</strong> fattodell’azienda e le risorse messe in campo per il loro perseguimento5. Entro il termine <strong>di</strong> 60 giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della domanda, ovvero dalla data dellasua regolarizzazione/riavvio, il responsabile del proce<strong>di</strong>mento provvede:⎯ a formulare il parere positivo, eventualmente accompagnato da prescrizioni e integrazioni,e a inoltrare gli atti al Consiglio Comunale per l’approvazione;⎯ oppure a stilare apposito verbale dei rilievi <strong>di</strong> merito sollevati rispettivamente dagli ufficicomunali e dagli altri Enti competenti, e a riconsegnare la proposta <strong>di</strong> Piano ai proponentiper le opportune rielaborazioni.6. In caso <strong>di</strong> restituzione ai proponenti, la procedura <strong>di</strong> cui ai commi da 3 a 5 viene riavviata sullabase della presentazione <strong>di</strong> una nuova proposta adeguata ai rilievi sollevati.7. Nella delibera <strong>di</strong> approvazione del PRA e della proposta <strong>di</strong> convenzione da parte del ConsiglioComunale è in<strong>di</strong>cato il termine per l’attuazione, che dovrà essere pari o inferiore a 5 anni. Il rilasciodel permesso <strong>di</strong> costruire ovvero la presentazione <strong>di</strong> DIA sono subor<strong>di</strong>nati alla stipula dellaconvenzione tra il <strong>Comune</strong> ed il soggetto attuatore.8. Nel periodo <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> PSC e <strong>RUE</strong>, per consentire l’attuazione degli interventi previstidal PRG congruenti con le norme dei nuovi strumenti urbanistici adottati, il PSA richiesto dallenorme del PRG si intende sostituito dal PRA introdotto nella più recente legislazione regionale enel Piano <strong>di</strong> sviluppo rurale provinciale.CAPO 6.3 – VALUTAZIONE PREVENTIVA E PRE-PARERE DELLA COMMISSIO-NE QUALITÀArt. 6.3.1.Valutazione preventiva1. Il proprietario dell'immobile o chi abbia titolo alla presentazione del Piano Urbanistico attuativo,della denuncia <strong>di</strong> inizio attività o al rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire può chiedere preliminarmente alloSportello unico per l'e<strong>di</strong>lizia una valutazione sull'ammissibilità dell'intervento e sull’applicazione delle<strong>di</strong>sposizioni normative vigenti.2. La richiesta <strong>di</strong> valutazione preventiva va accompagnata da una relazione e dai seguenti elaboratigrafici, quando necessari per il tipo d’intervento:a) planimetria in scala 1:1000 o in scala 1:2000 per i piani attuativi e 1:200 per i singoli immobi-152


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEli, che consenta l’esatta in<strong>di</strong>viduazione dell’area d’intervento;b) rilievo dell’area e/o degli e<strong>di</strong>fici, almeno in scala 1:500, con l’in<strong>di</strong>cazione dei limiti <strong>di</strong> proprietà,dei fabbricati esistenti e circostanti, delle altezze, delle strade interne e limitrofe al lotto edelle alberature esistenti;c) rilievo quotato degli e<strong>di</strong>fici, almeno in scala 1:100, con piante <strong>di</strong> tutti i piani con le funzioni deisingoli locali, con tutti i prospetti ed almeno due sezioni;d) fotografie dello stato <strong>di</strong> fatto relative all’immobile ed al suo intorno imme<strong>di</strong>ato, in formato noninferiore a 15x10 cm ed a colori, da punti <strong>di</strong> ripresa in<strong>di</strong>viduati;e) elaborati grafici progettuali, relativi all’area e/o e<strong>di</strong>ficio, redatti nelle scale minime e con le in<strong>di</strong>cazioni<strong>di</strong> cui ai punti b) e c) e contenenti le soluzioni <strong>di</strong> massima relative a tutte le piante,con le funzioni dei locali, a tutti i prospetti ed a tutte le sezioni significative (almeno due);f) tavole degli interventi nel caso <strong>di</strong> opere su e<strong>di</strong>fici esistenti.3. La relazione <strong>di</strong> cui al comma 2 contiene:a) gli elementi necessari all’identificazione dell’immobile in oggetto;b) le caratteristiche principali dell’intervento: contenuti progettuali, usi previsti, <strong>di</strong>mensioni e<strong>di</strong>lizie,applicazione degli in<strong>di</strong>ci e<strong>di</strong>lizi e urbanistici risultanti, in rapporto a quelli ammessi daglistrumenti urbanistici;c) i contenuti specifici dell’intervento in rapporto agli eventuali vincoli <strong>di</strong> natura ambientale estorico-culturale presenti, e ai contenuti del POC (se del caso) e del <strong>RUE</strong>.Art. 6.3.2.Rilascio e vali<strong>di</strong>tà della valutazione preventiva1. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica la completezza e regolarità della documentazione e lasottoscrizione degli elaborati da parte <strong>di</strong> un tecnico dotato <strong>di</strong> abilitazione idonea rispetto all'interventorichiesto. In caso <strong>di</strong> richiesta incompleta o comunque priva <strong>di</strong> elementi sufficienti, talecon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> incompletezza viene comunicata al richiedente en-tro 30 giorni.2. La valutazione preventiva è rilasciata dallo Sportello unico per l'e<strong>di</strong>lizia entro quarantacinquegiorni dalla presentazione della domanda accompagnata dagli elaborati tecnici. Trascorso taletermine la valutazione preventiva si intende rilasciata secondo quanto in<strong>di</strong>cato nella relazionepresentata.3. La valutazione preventiva può essere favorevole, favorevole subor<strong>di</strong>natamente al rispetto <strong>di</strong>determinate con<strong>di</strong>zioni esplicitate nella valutazione stessa, o contraria con motivazioni.4. I contenuti della valutazione preventiva rilasciata, ovvero della relazione tacitamente assentita,sono vincolanti ai fini del rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire o del controllo della denuncia <strong>di</strong> inizioattività a con<strong>di</strong>zione che il progetto sia elaborato in conformità a quanto in<strong>di</strong>cato nella richiesta<strong>di</strong> valutazione preventiva. La stessa conserva la propria vali<strong>di</strong>tà per un anno, a meno chenon intervengano mo<strong>di</strong>fiche agli strumenti urbanistici generali e ai piani attuativi, con riferimentoall’ambito territoriale interessato dall’intervento.5. Il rilascio della valutazione preventiva è subor<strong>di</strong>nato al pagamento <strong>di</strong> una somma forfettaria atitolo <strong>di</strong> rimborso delle spese istruttorie determinata dal <strong>Comune</strong>, con proprio atto, in relazionealla complessità dell’intervento.153


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 6.3.3.Pre-parere della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio1. Il proprietario dell'immobile o chi abbia titolo alla presentazione del Piano Urbanistico attuativo,della denuncia <strong>di</strong> inizio attività o al rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire può richiedere un prepareredella Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio.2. La richiesta <strong>di</strong> pre-parere va accompagnata da una relazione e da un progetto <strong>di</strong> massima costituitodai seguenti elaborati grafici, quando necessari per il tipo d’intervento:a) planimetria in scala 1:1000 o in scala 1:2000 per i piani attuativi e 1:200 per i singoli immobili,che consenta l’esatta in<strong>di</strong>viduazione dell’area d’intervento;b) rilievo dell’area e/o degli e<strong>di</strong>fici, almeno in scala 1:500, con l’in<strong>di</strong>cazione dei limiti <strong>di</strong> proprietà,dei fabbricati esistenti e circostanti, delle altezze, delle strade interne e limitrofe al lotto edelle alberature esistenti;c) rilievo quotato degli e<strong>di</strong>fici, almeno in scala 1:100, con piante <strong>di</strong> tutti i piani con le funzioni deisingoli locali, con tutti i prospetti ed almeno due sezioni;d) fotografie dello stato <strong>di</strong> fatto relative all’immobile ed al suo intorno imme<strong>di</strong>ato, in formato noninferiore a 15x10 cm ed a colori, da punti <strong>di</strong> ripresa in<strong>di</strong>viduati;e) elaborati grafici progettuali, relativi all’area e/o e<strong>di</strong>ficio, redatti nelle scale minime e con le in<strong>di</strong>cazioni<strong>di</strong> cui ai punti b) e c) e contenenti le soluzioni <strong>di</strong> massima relative a tutte le piante,con le funzioni dei locali, a tutti i prospetti ed a tutte le sezioni significative (almeno due);f) tavole degli interventi nel caso <strong>di</strong> opere su e<strong>di</strong>fici esistenti.3. La relazione <strong>di</strong> cui al comma 2 contiene:a) gli elementi necessari all’identificazione dell’immobile in oggetto;b) la descrizione delle soluzioni progettuali proposte, con particolare riferimento alle caratteristichemorfologiche e <strong>di</strong> inserimento nel contesto prossimo e nel paesaggio:;c) i contenuti specifici dell’intervento in rapporto agli eventuali vincoli <strong>di</strong> natura ambientale estorico-culturale presenti.4. Per gli interventi su e<strong>di</strong>fici tutelati, deve essere allegato inoltre:⎯ rilievo in scala non inferiore a 1:50, comprendente le piante quotate <strong>di</strong> tutti i piani con lefunzioni dei locali, e con tutti i prospetti ed almeno due sezioni quotate;⎯ fotografie a colori dello stato <strong>di</strong> fatto relative agli interni e agli esterni dell'immobile e al suointorno imme<strong>di</strong>ato, <strong>di</strong> formato minimo 15x10 cm., e con planimetria in<strong>di</strong>cante i punti <strong>di</strong> ripresa;la documentazione fotografica dovrà essere esaustiva e dettagliata;⎯ descrizione degli interventi e delle mo<strong>di</strong>fiche che si intendono effettuare, dei materiali e dellefiniture. L'illustrazione deve fare esplicito riferimento alla compatibilità con i vincoli o prescrizioniche gravano sull'immobile.Art. 6.3.4.Rilascio e vali<strong>di</strong>tà del pre-parere1. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica la completezza e regolarità della documentazione e lasottoscrizione degli elaborati da parte <strong>di</strong> un tecnico dotato <strong>di</strong> abilitazione idonea rispetto all'interventorichiesto. In caso <strong>di</strong> richiesta incompleta o comunque priva <strong>di</strong> elementi sufficienti, talecon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> incompletezza viene comunicata al richiedente entro 30 giorni.2. Il pre-parere espresso dalla C.Q. è rilasciato dallo Sportello unico per l'e<strong>di</strong>lizia entro quaranta-154


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEcinque giorni dalla presentazione della domanda.3. Il pre-parere può essere favorevole, favorevole subor<strong>di</strong>natamente al rispetto <strong>di</strong> determinatecon<strong>di</strong>zioni esplicitate nel pre-parere stesso, o contrario con motivazioni.4. I contenuti del pre-parere rilasciato sono vincolanti ai fini del successivo parere della C.Q. acon<strong>di</strong>zione che il progetto sia elaborato in conformità a quanto in<strong>di</strong>cato nella richiesta <strong>di</strong> prepareree alle con<strong>di</strong>zioni esplicitate nel parere stesso. Lo stesso conserva la propria vali<strong>di</strong>tà perun anno.5. Qualora la richiesta <strong>di</strong> pre-parere sia stata sottoposta al parere della C.Q. con esito positivosenza con<strong>di</strong>zioni, e venga successivamente richiesto il titolo abitativo con contenuti progettualinon <strong>di</strong>fformi degli elaborati presentati per il pre-parere, il responsabile del proce<strong>di</strong>mento omette<strong>di</strong> sottoporre il progetto alla C.Q. anche se si tratta <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> in-tervento per il quale è prescrittotale parere.6. Il rilascio del pre-parere può essere subor<strong>di</strong>nato al pagamento <strong>di</strong> una somma forfettaria a titolo<strong>di</strong> rimborso delle spese istruttorie determinata dal <strong>Comune</strong>, con proprio atto, in relazione allacomplessità dell’intervento.Art. 6.3.5.Riesame1. Ai sensi dell’art. 24 della LR 31/2002, il riesame è previsto:a. in modo eventuale in tutti i casi nei quali si prevede il parere della commissione per la qualitàarchitettonica e del paesaggio e le determinazioni conclusive del <strong>di</strong>rigente preposto alSUE non sono conformi, anche in parte, a detto parere;b. in ogni altro caso in cui chiunque presenti formale istanza in tal sensoNell’ipotesi b) del precedente comma l’istanza <strong>di</strong> riesame deve, a pena <strong>di</strong> improce<strong>di</strong>bilità, esserepresentata nei termini <strong>di</strong> legge e in<strong>di</strong>care puntualmente :⎯ le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge violate;⎯ lo strumento urbanistico o <strong>di</strong> pianificazione con il quale si asserisce esistente il contrasto edettagliamene le ragioni del contrasto .2. Il riesame compete al Sindaco che dovrà concluderlo con una decisione espressa che potràessere:⎯ <strong>di</strong> accoglimento ed in tal caso dovrà procedere all’annullamento d’ufficio del titolo abilitativoo se sufficiente alla sua mo<strong>di</strong>fica;⎯ <strong>di</strong> rigetto.Il Sindaco dovrà concludere il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> riesame :⎯ entro il termine <strong>di</strong> 30 giorni per l’ipotesi a)⎯ entro il termine <strong>di</strong> 90 giorni per l’ipotesi b)4. Il Sindaco potrà, al fine <strong>di</strong> procedere al riesame, avvalersi della consulenza <strong>di</strong> tecnici o legali <strong>di</strong>fiducia previa comunque l’acquisizione delle controdeduzioni del responsabile del SUE.155


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>CAPO 6.4 – PERMESSO DI COSTRUIREArt. 6.4.1.Interventi soggetti a permesso <strong>di</strong> costruire1. Il permesso <strong>di</strong> costruire deve essere richiesto al SUE (o al SUAP) per tutte le opere e<strong>di</strong>lizie,escluse quelle in<strong>di</strong>cate ai successivi articoli 6.5.1 e 6.6.1.2. Nel caso <strong>di</strong> opere da realizzare in esecuzione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanze urgenti emanate dal Sindaco ai sensidell’art. 54 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, non è richiesto il permesso <strong>di</strong> costruire, limitatamentealle opere ingiunte.3. Sono in particolare soggetti al rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire gli interventi e<strong>di</strong>lizi non soggettia DIA ai sensi dell’art. 6.5.1, e in particolare i seguenti:a) gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione (NC) o <strong>di</strong> ricostruzione (DR) <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, impianti e infrastrutture,salvo i casi <strong>di</strong> cui all’art. 6.5.1 comma 2;b) gli interventi <strong>di</strong> ampliamento (AM) <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici, impianti e infrastrutture, salvo i casi <strong>di</strong> cui all’art.6.5.1. comma 1 lettere i), l) e m);c) gli interventi <strong>di</strong> ripristino tipologico (RT) e <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> aree libere (RAL), in quanto riguardantibeni <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale;d) le varianti a permessi <strong>di</strong> costruire in corso <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà e i cui lavori siano iniziati, consistenti invariazioni essenziali ai sensi dell’art. 23 della L.R. 31/2002 o che mo<strong>di</strong>fichino in modo sostanzialegli effetti delle azioni sismiche sulla struttura;e) la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria.4. Non costituiscono trasformazione urbanistica o e<strong>di</strong>lizia del territorio, e non sono quin<strong>di</strong> soggettead autonomo titolo abilitativo le opere provvisorie <strong>di</strong> cantiere ossia gli interventi e le costruzioniprovvisorie finalizzate alla realizzazione <strong>di</strong> un'opera e<strong>di</strong>lizia concessa, e al servizio dei lavoratoria ciò impegnati; tali opere <strong>di</strong> cantiere possono permanere esclusivamente per la durata del cantierestesso.Art. 6.4.2.Richiesta e documenti1. La richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire deve essere inoltrata allo Sportello unico per l’e<strong>di</strong>lizia dall'aventetitolo, sulla base dell'apposito facsimile. La richiesta deve comunque contenere generalità,residenza, domicilio, co<strong>di</strong>ce fiscale e titolo del richiedente.2. La richiesta dovrà pure contenere l'in<strong>di</strong>cazione del progettista e, nel caso <strong>di</strong> più progettisti, delprogettista responsabile dell'intera opera e dei progettisti o tecnici responsabili delle singole e-laborazioni, relative ai requisiti previsti dalle prescrizioni tecniche del presente <strong>RUE</strong>3. Alla richiesta devono sempre essere allegati i seguenti documenti:a) <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> possesso del titolo ad intervenire (<strong>di</strong> cui all'art. 6.9.1);b) riferimento o estremi della valutazione preventiva e/o del pre-parere della C.Q., ove richiestie rilasciati;c) estratto autentico <strong>di</strong> mappa e visura catastale aggiornati, atti ad identificare tutte le particelleed eventuali subalterni oggetto dell'intervento e le relative superfici e proprietà;d) <strong>di</strong>chiarazione firmata dal progettista ai sensi dell'art. 1 della L. n 13/1989 e del relativo decreto<strong>di</strong> attuazione sulle barriere architettoniche;156


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEe) <strong>di</strong>chiarazione firmata dal progettista responsabile (due copie) che asseveri, anche ai fini dellaresponsabilità <strong>di</strong> cui all'art. 481 del Co<strong>di</strong>ce Penale, la rispondenza dell'opera ai requisitimetrici, volumetrici, d'uso e prestazionali stabiliti dal <strong>RUE</strong> e, ove del caso, dal POC e dalPUA, il rispetto delle norme <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> quelle igienico-sanitarie, l’assoggettabilitàdell’intervento al DM 22/10/2008 n. 37, la conformità del progetto presentato agli strumentiurbanistici vigenti ed adottati, e alla valutazione preventiva, ove acquisita. Nel caso <strong>di</strong> interventisu e<strong>di</strong>fici o impianti preesistenti la <strong>di</strong>chiarazione comprende la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformitàdello stato <strong>di</strong> fatto allo stato autorizzato ai sensi dell’art. 6.9.4 comma 2.f) Ricevuta del pagamento dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteriag) Elenco precedenti e<strong>di</strong>lizi (Per tutti gli interventi su manufatto esistente).4. Nei casi qui specificatamente in<strong>di</strong>cati, alla richiesta devono inoltre essere allegati i seguentidocumenti:⎯ nulla-osta della Soprintendenza ai Beni Ambientali ed Architettonici, per interventi sui beniculturali per i quali sia intervenuta la notifica della <strong>di</strong>chiarazione prevista dall’art. 15 delD.Lgs. 42/2004, ovvero sia stato comunicato, ai sensi del medesimo decreto, l’avvio delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione;⎯ nulla-osta della Soprintendenza Archeologica nel caso <strong>di</strong> interventi in aree interessate davincolo archeologico;⎯ relazione geologica e/o relazione geotecnica sull'idoneità del terreno alle trasformazioni edagli usi <strong>di</strong> progetto, per le opere in<strong>di</strong>cate dal D.M. 11/3/1988;⎯ <strong>di</strong>chiarazione (ai sensi dell’art. 481 del C.P. e degli art. 10 comma 1 e art. 13 comma 2 dellaL.R. 31/2002) della conformità dell’opera alla normativa tecnica ministeriale vigente, recante"norme tecniche per le costruzioni". Progetto strutturale completo dei documenti in<strong>di</strong>catiall’art. 93, commi 3, 4 e 5 del DPR 380/2001 ovvero attestazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> trascurabileimportanza. Dichiarazione - in alternativa al deposito del progetto strutturale – ad impegnarsia depositare il progetto esecutivo (denuncia <strong>di</strong> deposito) prima dell’inizio dei lavoriunitamente alla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> congruità con il progetto rilasciato (permesso <strong>di</strong> costruire)come titolo e<strong>di</strong>lizio ai sensi dell’articolo 3, comma quarto, della L.R. 35 del 1984 come sostituitodall’articolo 36 della L.R. 31/2002.⎯ copia del verbale <strong>di</strong> approvazione del piano <strong>di</strong> span<strong>di</strong>mento dei liquami, quando richiesto,per gli interventi relativi agli allevamenti zootecnici;⎯ certificato del requisito <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore agricolo professionale, per gli interventi in zona a-gricola che lo richiedano (Capo A-IV della LR 20/2000) e ai fini dell’esonero dal pagamentodel contributo <strong>di</strong> costruzione (art. 30, comma 1, lettera a, LR 31/2002);⎯ calcolo, secondo l'apposito facsimile, degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione e dei contributi afferentiil costo <strong>di</strong> costruzione, nei casi previsti dalla L.R. n. 31/2001;⎯ modello statistico ISTAT/AE, debitamente compilato, per tutti gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzionee <strong>di</strong> ampliamento (secondo le istruzioni ISTAT, ai sensi dell’art. 7, DLgs 322/1989, edel DPR 14 luglio 2004);⎯ progetti relativi alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria <strong>di</strong> pertinenza, nei casi in cui tali operesiano mancanti o siano carenti;⎯ relazione sull’in<strong>di</strong>viduazione degli impatti ambientali ai fini della procedura <strong>di</strong> “screening”,ovvero Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> impatto ambientale ai fini della procedura <strong>di</strong> V.I.A. nei casi previsti dalla157


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯⎯⎯⎯L.R. 18/05/1999 n. 9 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni;autorizzazione all’allacciamento alla pubblica fognatura, corredata <strong>di</strong> un elaborato graficoinerente l’impianto delle acque reflue che recapitano in pubblica fognatura, rilasciatadall’ente competente gestore dell’impianto.domanda <strong>di</strong> autorizzazione allo scarico in caso <strong>di</strong> assenza <strong>di</strong> pubblica fognatura, corredatadegli elaborati, elencati nel modulo <strong>di</strong> richiesta stessa. Per i nuovi inse<strong>di</strong>amenti o mo<strong>di</strong>ficaagli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, l’Amministrazione Comunale pro-cederà alla richiesta del parereARPA con oneri a carico del richiedente. (questo parere non può essere assunto preventivamente).documentazione previsionale del clima acustico (DPCA) o Documentazione previsionale <strong>di</strong>impatto acustico (DPIA) nei casi previsti ai sensi dei successivi artt. 6.9.12 e 6.9.13;nulla-osta dell’Amm.ne Provinciale, Anas, Consorzio <strong>di</strong> Bonifica, Regione Emilia Romagnao altro Ente competente, nel caso in cui il progetto comporti la creazione <strong>di</strong> nuovi passi carrai,tombamenti <strong>di</strong> fossi, recinzioni o altre opere, interessanti strade Provinciali, Statali, corsid’acqua o altre proprietà demaniali;documentazione <strong>di</strong> eventuali altri provve<strong>di</strong>menti abilitativi, autorizzazioni, nulla-osta statali,regionali, comunali, ecc., quando siano prescritti, quali ad esempio:⎯ Richiesta <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica o richiesta <strong>di</strong> accertamento <strong>di</strong> compatibilitàpaesaggistica (DLgs 42/2004)⎯ Richiesta <strong>di</strong> valutazione d’incidenza SIC/ZPS (modulo compilato <strong>di</strong> pre-valutazioned’incidenza <strong>di</strong> interventi, competenza <strong>Comune</strong>)⎯ Richiesta <strong>di</strong> autorizzazione relativa al vincolo idrogeologico (competenza <strong>Comune</strong>)(RD 3267 /1923 – Artt. 148-149-150, LR 3/1999)⎯ Richiesta <strong>di</strong> parere <strong>di</strong> conformità alla normativa sulla prevenzione incen<strong>di</strong> (competenzacomando provinciale vigili del fuoco) o <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> intervento non soggetto(DM 16/2/1982 e DPR 37/1998)⎯ Richiesta <strong>di</strong> VIA (valutazione <strong>di</strong> impatto ambientale) o <strong>di</strong> screening (LR 9/1999)⎯ Richiesta <strong>di</strong> parere integrato AUSL/ARPA (LR 19/1982 e DGR 1446/2007)⎯ Richiesta <strong>di</strong> autorizzazione idraulica del STB (servizio tecnico <strong>di</strong> bacino) o del consorzio<strong>di</strong> bonifica (a seconda della competenza sul corso d’acqua)⎯ Richiesta <strong>di</strong> nulla-osta in deroga all’interno <strong>di</strong> fasce <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> Ferrovie,ANAS, autorità militari.5. Nel caso <strong>di</strong> interventi relativi ad inse<strong>di</strong>amenti destinati ad attività produttive o altre attività caratterizzateda significative interazioni con l'ambiente <strong>di</strong> cui all'Allegato B del <strong>RUE</strong>, occorre presentareinoltre:⎯ documentazione per l’acquisizione del pre-parere integrato dell'Azienda U.S.L. e ARPA;⎯ domanda <strong>di</strong> autorizzazione allo scarico e <strong>di</strong> allacciamento alla pubblica fognatura <strong>di</strong> acquereflue industriali che recapitano in reti fognarie, ai sensi del D.Lgs. 152/06, su apposito facsimilepre<strong>di</strong>sposto dal <strong>Comune</strong> e con allegati gli elaborati ivi in<strong>di</strong>cati;⎯ relazione illustrativa sul rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> igiene e sicurezza del lavoro, anche aisensi dell'art. 18 della L.R. n 33/1990;⎯ copia della domanda <strong>di</strong> autorizzazione regionale allo scarico in atmosfera, ai sensi degliArtt. 6 e 15 del D.P.R. n 203/1988, nel caso in cui siano previste nuove emissioni o mo<strong>di</strong>fi-158


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯che dell'attività produttiva;documentazione per l’acquisizione del parere del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco,qualora l'attività rientri nel D.M. 16/2/1982 e/o nelle tabelle A e B allegate al D.P.R.26/5/1959 m. 689; qualora l'attività non rientri nelle suddette norme, dovrà essere presentatauna <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva dell'atto <strong>di</strong> notorietà firmata dal legale rappresentante dell'azienda,nonché una planimetria in scala non inferiore a 1:200, dalla quale risultino i requisitiminimi <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong> da realizzare (es. uscite <strong>di</strong> sicurezza, porte tagliafuoco,estintori, ecc.).sottoscrizione dell’impegno da parte dell’intestatario o suo avente causa, a provvedere, incaso <strong>di</strong> successiva <strong>di</strong>smissione dell’attività, ad accertare lo stato <strong>di</strong> qualità del suolo e delsottosuolo dell’area interessata, facendo riferimento ai li-velli <strong>di</strong> contaminazione previsti dalD.M. 471/99.6. Nel caso <strong>di</strong> nuova costruzione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti destinati ad attività produttive, qualora al momentodella richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire non sia definibile il tipo <strong>di</strong> attività produttiva che si inse<strong>di</strong>erà,la consegna <strong>di</strong> tutta o parte della documentazione <strong>di</strong> cui al comma precedente potràessere rinviata, in accordo con l’Azienda U.S.L. <strong>di</strong> competenza, ad un momento successivo,purché antecedente la comunicazione <strong>di</strong> fine dei lavori.Art. 6.4.3.Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto per interventi riguardanti e<strong>di</strong>fici o impianti1. Alla richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire devono essere allegati gli elaborati <strong>di</strong> progetto, in tre copie,oltre alle copie eventualmente da trasmettere agli enti esterni al <strong>Comune</strong> per acquisire i necessariatti <strong>di</strong> assenso comunque denominati. Tutti gli elaborati devono essere riducibili in formatoUNI A4..2. Tutti gli elaborati <strong>di</strong> progetto devono contenere, in testata, l'in<strong>di</strong>cazione e l'ubicazione dell'intervento,la sigla abbreviata del tipo <strong>di</strong> intervento, la firma dell'avente titolo ad intervenire e la firmaed il timbro professionale del progettista o dei progettisti, in<strong>di</strong>viduando il progettista responsabiledell'intera opera. Nella testata dovrà essere lasciato libero uno spazio minimo <strong>di</strong> cm. 21x8 riservatoall’ufficio tecnico comunale. Nel caso <strong>di</strong> variante in corso d'opera deve inoltre essere in<strong>di</strong>catocon chiarezza il numero del permesso <strong>di</strong> costruire sulla quale è richiesta la variante e ilnumero progressivo della stessa.3. Gli elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto richiesti sono:a) estratto del <strong>RUE</strong> o del POC, e dell'eventuale Piano urbanistico attuativo, ove esistente, conl'in<strong>di</strong>viduazione dell’area o degli immobili oggetto dell’intervento o asseverazione <strong>di</strong> conformità(Art. 13 comma 2, L.R. 31/2002);b) rilievo dell'area <strong>di</strong> intervento e del suo intorno per una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> almeno m. 25 dai confini,per nuove costruzioni, ivi compresi gli ampliamenti, in scala non inferiore a 1:500, con l'in<strong>di</strong>cazionedei limiti <strong>di</strong> proprietà, delle quote planimetriche ed altimetriche del terreno, <strong>di</strong> tutte lecostruzioni circostanti, delle strade limitrofe al lotto, dei passi carrai, delle alberature esistenti,dei corsi d’acqua, delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione e reti tecnologiche, interrate o aeree, e <strong>di</strong>quant’altro possa costituire un vincolo agli interventi e<strong>di</strong>lizi; ovvero, per gli interventi su e<strong>di</strong>ficiesistenti, rilievo quotato delle parti <strong>di</strong> immobile soggette all'intervento con le piante dei varipiani interessati dalle opere stesse in scala non inferiore a 1:100, con l'in<strong>di</strong>cazione delle de-159


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>stinazioni d'uso dei locali, dei prospetti e con almeno due sezioni significative;c) documentazione fotografica relativa allo stato <strong>di</strong> fatto dell'area e/o dell'immobile su cui si intendeintervenire, delle alberature presenti nell'area <strong>di</strong> pertinenza, nonché degli immobilicontermini (almeno una copia a colori e in formato non in-feriore a 15 x 10 cm.);d) planimetria generale dell'intervento, in scala 1:500 o 1:200, con in<strong>di</strong>cazione quotata, riferitaad un caposaldo fisso <strong>di</strong> riferimento, dei confini, delle strade limitrofe, degli e<strong>di</strong>fici esistenti elimitrofi, delle infrastrutture tecniche, delle alberature, dei corsi d'acqua, nonché <strong>di</strong> ogni altroelemento che possa caratterizzare lo stato dell'area e delle aree limitrofe, e con l'in<strong>di</strong>cazionedegli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> progetto, delle loro altezze e delle loro <strong>di</strong>stanze dalle strade, dai confini <strong>di</strong> zonae <strong>di</strong> proprietà e dagli e<strong>di</strong>fici circonvicini; <strong>di</strong> tutte le alberature esistenti deve essere in<strong>di</strong>catala posizione, l'essenza, l'altezza e il <strong>di</strong>ametro del tronco rilevato ad 1 m. dal collettoe) planimetria in scala 1:200 o 1:100 della sistemazione del suolo, con le quote planimetricheed altimetriche, con la rappresentazione dei fabbricati esistenti e <strong>di</strong> progetto, anche interrati,delle recinzioni, dei parcheggi, dei passi carrai, delle pavimentazioni, delle alberature e dellesistemazioni del verde e degli altri elementi <strong>di</strong> arredo, nonché degli schemi degli allacciamentialle reti tecnologiche e degli eventuali sistemi <strong>di</strong> smaltimento o depurazione degli scarichi;f) piante <strong>di</strong> progetto in scala 1:100 o 1:50, debitamente quotate, <strong>di</strong> tutti i livelli dei fabbricati,con l'in<strong>di</strong>cazione delle destinazioni d'uso dei singoli locali, delle relative misure lineari, dellasuperficie utile e superficie accessoria, del rapporto <strong>di</strong> illumi-nazione/ventilazione, del posizionamento<strong>di</strong> canne <strong>di</strong> esalazione e <strong>di</strong> aerazione; per interventi sull'esistente, una ulterioreserie <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> ogni livello, con so-vrapposizione del rilievo e del progetto, che evidenzicon idonee grafie le parti da demolire, quelle da costruire, quelle da sostituire o da consolidare;g) pianta dei coperti con in<strong>di</strong>cazione delle falde, delle pendenze, del tipo <strong>di</strong> manto, nonché volumitecnici, canne <strong>di</strong> esalazione, lucernai, ecc.;h) sezioni in scala 1:100 o 1:50, debitamente quotate, in un numero sufficiente a descriverecompiutamente l'intervento e<strong>di</strong>lizio in relazione alla sua complessità, e comunque <strong>di</strong> normanon meno <strong>di</strong> due, in<strong>di</strong>canti le quote dei piani, lo spessore dei solai la quota delle gronde; perinterventi sull'esistente le sezioni in<strong>di</strong>cheranno dettagliatamente le parti da demolire, quelleda costruire, quelle da sostituire o da consolidare;i) prospetti in scala 1:100 o 1:50 <strong>di</strong> tutti i fronti degli e<strong>di</strong>fici, con in<strong>di</strong>cazione dei materiali impiegatie, almeno su una copia, dei colori risultanti; quando trattasi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici costruiti in aderenza,i prospetti dovranno rappresentare anche gli e<strong>di</strong>fici con-termini;j) particolari architettonici in scala 1:20, con il dettaglio dei materiali, per i progetti <strong>di</strong> maggioreimportanza, con particolare riferimento ai dettagli dei prospetti;k) schema planimetrico delle reti idrica, fognaria ed elettrica in scala adeguata; nello schemaidrico e fognario dovranno essere evidenziati i percorsi delle reti, la presa dall'acquedotto, ilrecapito finale dei reflui e le relative quote, nonché la <strong>di</strong>stanza minima fra condotte idriche efognarie;l) relazione illustrativa del progetto, con particolare riguardo alle scelte progettuali ed alle relativemotivazioni in or<strong>di</strong>ne al raggiungimento dei requisiti prescritti, nonché scheda <strong>di</strong> sintesidei principali dati quali-quantitativi del progetto;160


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEm) simulazione dell’inserimento dell’intervento nel contesto (es. rendering, fotomontaggio, e simili);n) Elaborati grafici <strong>di</strong>mostrativi e relazione <strong>di</strong> conformità alla normativa sulle barriere architettoniche(L 13/1989) o <strong>di</strong>chiarazione asseverata <strong>di</strong> intervento non soggetto.o) Elaborati grafici comparativi tra stato <strong>di</strong> fatto e progetto (giallo e rosso), Per tutti gli interventisu manufatto esistente, con esclusione del caso in cui il permesso <strong>di</strong> costruire integri solo unaccertamento <strong>di</strong> conformità ai sensi dell’art. 17, LR 23/2004p) Elaborati grafici dello stato legittimo ed Elaborati grafici comparativi tra stato <strong>di</strong> fatto e statolegittimo, quando il permesso <strong>di</strong> costruire consiste in (o comprende) un accertamento <strong>di</strong> conformità,ai sensi dell’art. 17, LR 23/2004 (lo stato legittimo dell’immobile, risultante dai precedentititoli abilitativi, non corrisponde allo stato <strong>di</strong> fatto.4. Gli elaborati <strong>di</strong> cui al comma precedente sono <strong>di</strong> norma necessari e sufficienti per ritenere iprogetti adeguatamente sviluppati. Il responsabile del proce<strong>di</strong>mento nella fase <strong>di</strong> controllo, qualoralo ritenga opportuno in ragione della tipologia, delle <strong>di</strong>mensioni o della complessitàdell’intervento, può richiedere un maggior grado <strong>di</strong> definizione degli elaborati, o all’inverso ritenereadeguatamente sviluppato il progetto anche in assenza <strong>di</strong> taluni degli elaborati <strong>di</strong> cui alcomma precedente.In particolare possono essere richiesti, laddove ricorrano le con<strong>di</strong>zioni, i seguenti elaborati:⎯ Relazione sul rispetto dei requisiti tecnici⎯ Progetto degli impianti a servizio degli e<strong>di</strong>fici (DM 37/2008 - L 46/90)⎯ Documentazione sul rispetto dei requisiti <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento energetico (DAL 156/2008)⎯ Comunicazione e documentazione per la riduzione dell’inquinamento luminoso e il risparmioenergetico (LR 19/2003 – DGR 2263/2005)⎯ Relazione asseverata terre e rocce da scavo⎯ Comunicazione sull’esposizione ai campi elettrici e magnetici generati da elettrodottiArt. 6.4.4.Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto per interventi su e<strong>di</strong>fici storici, vincolati o tutelati1. Per gli interventi su e<strong>di</strong>fici tutelati in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong>pregio storico-culturale e testimoniale, gli elaborati <strong>di</strong> progetto devono contenere, ad integrazionedegli elementi <strong>di</strong> cui al precedente articolo:a) rilievo delle aree scoperte, in scala 1:200 o 1:100, con specie e <strong>di</strong>mensioni delle essenzevegetali, muri, cancelli, scale, pavimentazioni, elementi decorativi, ed ogni altro elemento caratterizzante;b) rilievo dello stato e<strong>di</strong>lizio, in scala 1:50, con tutte le piante, i prospetti e le sezioni necessariealla completa descrizione degli organismi architettonici, con l'in<strong>di</strong>cazione dettagliata dei sistemistrutturali, delle tecniche costruttive e dei materiali e<strong>di</strong>li e <strong>di</strong> finitura, nonché <strong>di</strong> tutti glielementi architettonici e decorativi, sia aventi carattere palese, sia evidenziati attraversoanalisi e sondaggi;c) rilievo <strong>di</strong> tutti i particolari architettonici e decorativi, in scala 1:20, sostituibile con un'esaurientedocumentazione fotografica nel caso non si tratti <strong>di</strong> elementi sottoposti a restauro scientifico;d) documentazione storica, in quanto esistente, comprendente planimetrie storiche, rilievi antichi,stampe, documenti, fotografie e quant'altro possa contribuire alla conoscenza dell'e<strong>di</strong>fi-161


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>cio;e) relazione illustrativa dettagliata sulle tecniche <strong>di</strong> restauro che si intende seguire, con specificoriferimento ai vari tipi <strong>di</strong> strutture e <strong>di</strong> materiali, alle finiture ed alle coloriture <strong>di</strong> ogni elemento.Art. 6.4.5.Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto riguardanti infrastrutture o manufatti <strong>di</strong>versi daglie<strong>di</strong>fici e dagli impianti1. Per le infrastrutture e gli altri manufatti <strong>di</strong>versi dagli e<strong>di</strong>fici e dagli impianti, gli elaborati <strong>di</strong> rilievoe <strong>di</strong> progetto richiesti corrispondono <strong>di</strong> norma a quelli <strong>di</strong> cui all'art. 6.4.3 comma 3, lettere a), b),c), d), e), h), k), l), limitatamente a quelli che servono ad una efficace rappresentazione a secondadelle tipologie <strong>di</strong> manufatto, e con gli opportuni adattamenti <strong>di</strong> scala. Il responsabile delproce<strong>di</strong>mento nella fase <strong>di</strong> controllo, qualora lo ritenga opportuno in ragione della tipologia, delle<strong>di</strong>mensioni o della complessità dell’intervento, può richiedere un maggior grado <strong>di</strong> definizionedegli elaborati, o all’inverso ritenere adeguatamente sviluppato il progetto anche in assenza <strong>di</strong>taluni degli elaborati sopra richiamati.Art. 6.4.6.Controllo sui progetti1. A seguito della presentazione della domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire, il responsabile del SUE(o, in sua assenza, il responsabile del settore) comunica al richiedente il nominativo del responsabiledel proce<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong> cui agli Artt. 4 e 5 della legge 7/8/1990 n. 241.2. Ai fini del rilascio permesso <strong>di</strong> costruire , il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica;a) che la documentazione presentata sia completa <strong>di</strong> tutti gli elementi necessari;b) che gli elaborati <strong>di</strong> progetto e le <strong>di</strong>chiarazioni in or<strong>di</strong>ne agli aspetti metrici, volumetrici, d'usoe prestazionali dell'opera, siano regolarmente sottoscritti da un tecnico dotato <strong>di</strong> abilitazioneidonea rispetto all'intervento richiesto;c) che l'intervento progettato corrisponda alla tipologia <strong>di</strong> intervento in<strong>di</strong>cata nella richiesta;d) nel caso <strong>di</strong> avvenuto rilascio della valutazione preventiva, che il progetto sia conforme aglielementi forniti nella richiesta <strong>di</strong> valutazione preventiva e alle eventuali con<strong>di</strong>zioni esplicitatenella valutazione stessa. In assenza della valutazione preventiva la verifica è estesa allaconformità del progetto alle norme vigenti.3. Quando la domanda per il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire sia accompagnata da richieste <strong>di</strong>atti <strong>di</strong> assenso comunque denominati, rivolti ad Enti esterni al <strong>Comune</strong>, il Responsabile del proce<strong>di</strong>mentoprocede d’ufficio, trasmettendo la necessaria documentazione progettuale e provvedendoa tenere con gli enti esterni i necessari rapporti per la verifica dell’avanzamento procedurale.4. Entro il termine perentorio <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci giorni dalla presentazione della domanda il responsabiledel proce<strong>di</strong>mento svolge le verifiche <strong>di</strong> cui alle lettere a), b) e c) del comma 2 e può chiedere,per una sola volta, documenti ed atti integrativi per la regolarizzazione della domanda qualoragli stessi non siano nella <strong>di</strong>sponibilità dell'amministrazione comunale ovvero non possano esseredalla stessa acquisiti autonomamente. La richiesta produce l'effetto dell'interruzione del termine<strong>di</strong> cui al comma 4, il quale ricomincia a decorrere dalla data del completo ricevimento degliatti integrativi. Entro 60 giorni provvede inoltre alla eventuale trasmissione dei documenti agli162


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEenti esterni al <strong>Comune</strong>.6. La richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire che non contenga la documentazione prevista è inammissibile.Decorsi inutilmente 60 giorni dalla data della richiesta <strong>di</strong> integrazione documentale ovvero<strong>di</strong> regolarizzazione <strong>di</strong> cui al comma precedente, la richiesta decade7. Entro il termine <strong>di</strong> 60 giorni dalla data <strong>di</strong> presentazione della domanda, ovvero dalla sua regolarizzazione,il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica se l'intervento richieda il parere della C.Q;ove previsto, provvede a richiedere l'espressione <strong>di</strong> tale parere, pre-scindendo comunque dallostesso qualora non venga reso entro il medesimo termine <strong>di</strong> sessanta giorni.8. Entro 60 giorni dalla presentazione della domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire tenendo conto delleeventuali interruzioni dei termini <strong>di</strong> cui al comma 4, il responsabile del proce<strong>di</strong>mento provvedealle verifiche <strong>di</strong> cui alla lettera d) del precedente comma 2 acquisisce i prescritti pareri degli ufficicomunali e richiede alle amministrazioni interessate il rilascio degli atti <strong>di</strong> assenso necessari.Nel caso <strong>di</strong> inutile decorrenza del termine per il rilascio degli atti <strong>di</strong> assenso da parte <strong>di</strong> altreamministrazioni, il responsabile dl proce<strong>di</strong>mento convoca una conferenza <strong>di</strong> servizi ai sensi eper gli effetti dell'Art. 14 della l. 7/8/1990 n. 241. La conferenza <strong>di</strong> servizi può essere richiesta,nei casi previsti, anche ad iniziativa del soggetto avente titolo.9. Qualora il responsabile del proce<strong>di</strong>mento, nello stesso termine <strong>di</strong> sessanta giorni, ritenga <strong>di</strong>dover chiedere chiarimenti ovvero accerti la necessità <strong>di</strong> modeste mo<strong>di</strong>fiche per l'adeguamentodel progetto alla <strong>di</strong>sciplina vigente, anche sulla base del parere della C.Q., può convocare l'interessatoper un'au<strong>di</strong>zione. Al termine dell'au<strong>di</strong>zione viene redatto apposito verbale nel quale sonoconcordati tempi e modalità per mo<strong>di</strong>ficare il progetto originario. Il termine <strong>di</strong> sessanta giorniresta sospeso fino alla presentazione della documentazione concordata.10. I termini <strong>di</strong> cui ai commi 5, 8 e 9 sono raddoppiati nei seguenti casi:⎯ progetti soggetti ad atti convenzionali;⎯ progetti <strong>di</strong> restauro scientifico.Art. 6.4.7.Rilascio o <strong>di</strong>niego1. Conclusa l'attività istruttoria, ed eventualmente acquisito il parere della C.Q., il responsabile delproce<strong>di</strong>mento formula una proposta motivata <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mento e la consegna al Responsabiledello Sportello unico per l’e<strong>di</strong>lizia.2. Entro 15 giorni dalla formulazione della proposta da parte del responsabile del proce<strong>di</strong>mento,ovvero, se posteriore, dalla conclusione della conferenza <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> cui al comma 8dell’articolo precedente, il Responsabile del SUE, vista la proposta motivata, decide il rilascio oil <strong>di</strong>niego del permesso.3. Del provve<strong>di</strong>mento conclusivo è data imme<strong>di</strong>ata comunicazione all'interessato, per raccomandatacon avviso <strong>di</strong> ricevimento. Il titolare, o suo delegato, deve presentarsi per il ritiro del provve<strong>di</strong>mentoentro un anno dalla data del rilascio, trascorso il quale l’atto decade <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto senzaalcun obbligo <strong>di</strong> comunicazione all’interessato.4. Qualora il parere della C.Q. sia favorevole con con<strong>di</strong>zioni, il Responsabile dello Sportello unico<strong>di</strong> norma inserisce tali con<strong>di</strong>zioni come prescrizioni nel permesso <strong>di</strong> co-struire. Nei casi in cui le163


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>determinazioni conclusive del Responsabile dello Sportello unico non siano conformi, anche inparte, al parere della C.Q., il Responsabile è tenuto ad in<strong>di</strong>care le motivazioni poste a fondamentodel proprio provve<strong>di</strong>mento e a comunicare al Sindaco il provve<strong>di</strong>mento stesso comprensivodegli atti allegati, per l’eventuale esercizio, entro il termine perentorio <strong>di</strong> trenta giorni dallacomunicazione, del potere <strong>di</strong> annullamento o mo<strong>di</strong>fica nei termini <strong>di</strong> cui al successivo art.6.4.13.5. Decorsi inutilmente i termini per il rilascio del provve<strong>di</strong>mento, la domanda <strong>di</strong> rilascio del permesso<strong>di</strong> costruire si intende accolta.6. All’atto del ritiro deve essere fornita al <strong>Comune</strong> copia della ricevuta attestante l’avvenuto versamentodei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> segreteria e del contributo <strong>di</strong> costruzione, <strong>di</strong> cui al Capo 6.10, fatte salve lepossibilità <strong>di</strong> rateizzazione ivi previste.Art. 6.4.8.Contenuti del permesso <strong>di</strong> costruire1. L'atto del permesso <strong>di</strong> costruire deve contenere:a) gli estremi della richiesta e del rilascio;b) le generalità ed il co<strong>di</strong>ce fiscale del titolare del permesso;c) la definizione del tipo <strong>di</strong> intervento, le destinazioni d’uso, i principali dati metrici e l'elencazionedegli elaborati tecnici <strong>di</strong> progetto, che si intendono parte integrante del permesso;d) l'ubicazione dell'immobile oggetto dell'intervento;e) gli estremi della convenzione dell'eventuale strumento urbanistico attuativo al quale il permessoè subor<strong>di</strong>nato e del correlato permesso <strong>di</strong> costruire relativo alle opere <strong>di</strong> urbanizzazione;f) gli estremi delle autorizzazioni e pareri <strong>di</strong> competenza <strong>di</strong> organi esterni all'AmministrazioneComunale necessarie; il permesso deve anche richiamare le eventuali con<strong>di</strong>zioni o prescrizioniimposte da tali organi;g) la data e l'esito del parere della C.Q., se espresso, compreso le eventuali osservazioni, nonchéle determinazioni del Responsabile dello Sportello unico sulle stesse;h) il termine entro il quale devono avere inizio i lavori e il termine entro il quali i lavori devonoessere ultimati;i) le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria eventualmente da realizzarsi da parte del richiedente;j) l'entità e le modalità <strong>di</strong> versamento del contributo <strong>di</strong> costruzione secondo quanto specificatonelle relative deliberazioni regionali e comunali.2. Il permesso deve altresì menzionare l'obbligo del titolare:⎯ <strong>di</strong> richiedere, se necessaria per l'organizzazione del cantiere, l'autorizzazione all'occupazionetemporanea <strong>di</strong> suolo pubblico;⎯ <strong>di</strong> non iniziare le opere strutturali prima dell'avvenuta denuncia delle opere in cemento armatood a struttura metallica, presso lo Sportello Unico per l’E<strong>di</strong>lizia, ai sensi della normativavigente;⎯ <strong>di</strong> comunicare con raccomandata o me<strong>di</strong>ante consegna a mano dell'apposito modulo, ladata <strong>di</strong> inizio dei lavori, rendendo noti anche i nomi del <strong>di</strong>rettore dei lavori, del costruttore edell’eventuale responsabile della sicurezza, prima <strong>di</strong> iniziare le operazioni <strong>di</strong> organizzazionedel cantiere;164


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯⎯⎯⎯⎯Art. 6.4.9.<strong>di</strong> depositare, contestualmente all'inizio dei lavori, la documentazione inerente <strong>di</strong> cui alD.Lgs 192/2005 e ss.mm.ii. (attuazione della <strong>di</strong>rettiva 2002/91/CE relativa al ren<strong>di</strong>mentoenergetico nell’e<strong>di</strong>lizia);<strong>di</strong> apporre nel cantiere, ben visibile e leggibile, una apposita tabella recante gli estremi delpermesso <strong>di</strong> costruire, del committente, del progettista, del <strong>di</strong>rettore dei lavori, del responsabiledella sicurezza, delle <strong>di</strong>tte esecutrici, degli installatori, completi degli in<strong>di</strong>rizzi;<strong>di</strong> conservare presso il cantiere, a <strong>di</strong>sposizione delle autorità <strong>di</strong> controllo, copia permesso<strong>di</strong> costruire e degli elaborati allegati;<strong>di</strong> richiedere l'autorizzazione agli uffici competenti per l'allacciamento ai pubblici servizi;<strong>di</strong> comunicare la data <strong>di</strong> ultimazione dei lavori;<strong>di</strong> iniziare l'utilizzo della costruzione solo ad avvenuto rilascio del certificato <strong>di</strong> conformitàe<strong>di</strong>lizia e agibilità, che dovrà essere richiesto allegando tutta la documentazione <strong>di</strong> cui all'art.6.8.2.Contributo per il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire1. Il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire comporta la corresponsione <strong>di</strong> un contributo commisuratoall'incidenza degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione nonché al costo <strong>di</strong> costruzione.2. Gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria e il contributo sul costo <strong>di</strong> costruzione sonodovuti, per la realizzazione degli interventi e<strong>di</strong>lizi, secondo quanto specificato al successivo capo6.10 in base alle relative deliberazioni regionali e comunali, le quali ne stabiliscono anche icasi <strong>di</strong> parziale o totale esenzione.Art. 6.4.10. Permesso <strong>di</strong> costruire in deroga1. Il permesso <strong>di</strong> costruire in deroga agli strumenti urbanistici comunali vigenti e al presente Regolamento,può essere rilasciato esclusivamente per e<strong>di</strong>fici ed impianti pubblici o <strong>di</strong> interessepubblico, ed a con<strong>di</strong>zione che la deroga non comporti mo<strong>di</strong>fiche ai piani regionali o provinciali.2. La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e <strong>di</strong> sicurezza e dei limiti inderogabilistabiliti dalle <strong>di</strong>sposizioni statali e regionali, può riguardare esclusivamente le destinazioni d'usoammissibili, la densità e<strong>di</strong>lizia, l'altezza e la <strong>di</strong>stanza tra i fabbricati e dai confini, stabilite dallenorme <strong>di</strong> attuazione del POC e del PUA e dal presente <strong>RUE</strong>.3. Il permesso <strong>di</strong> costruire in deroga è rilasciato dal Responsabile del Settore sulla base <strong>di</strong> deliberazionedel Consiglio Comunale.4. Ai fini del presente articolo, si intende per e<strong>di</strong>ficio o impianto pubblico o <strong>di</strong> interesse pubblico,ogni e<strong>di</strong>ficio o impianto, <strong>di</strong> proprietà pubblica o privata, il cui interesse è qualificato dalla sua rispondenzaai fini perseguiti dalla pubblica amministrazione.5. Sono fatte comunque salve le <strong>di</strong>sposizioni contenute nel D.Lgs. 42/2004.Art. 6.4.11. Decadenza del permesso <strong>di</strong> costruire1. Il permesso <strong>di</strong> costruire decade nei seguenti casi:a) mancato inizio lavori entro i termini prescritti;165


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>b) entrata in vigore <strong>di</strong> contrastanti prescrizioni urbanistiche e<strong>di</strong>lizie, salvo che i lavori vengano iniziatie completati nei termini <strong>di</strong> legge stabiliti nel permesso stesso;c) annullamento del permesso <strong>di</strong> costruire per mancanza <strong>di</strong> legittimità.2. Nei casi b) e c) la decadenza viene <strong>di</strong>chiarata dal Responsabile dello Sportello unico con appositoatto, e notificata agli interessati.3. In caso <strong>di</strong> mancata ultimazione delle opere nei termini prescritti, il completamento della parte <strong>di</strong>opere non realizzate è subor<strong>di</strong>nato a nuovo titolo abilitativo ed all’eventuale aggiornamento delcontributo <strong>di</strong> costruzione riferito alle sole parti non ancora eseguite.Art. 6.4.12. Pubblicità del permesso <strong>di</strong> costruire1. I permessi <strong>di</strong> costruire rilasciati, ovvero il loro elenco con specificazione del titolare e della localizzazionedell'opera da eseguire, sono pubblicati all'Albo Pretorio per quin<strong>di</strong>ci giorni consecutivi.2. Chiunque può prendere visione, presso il SUE (o il SUAP), dei permessi <strong>di</strong> costruire rilasciati,insieme ai relativi elaborati progettuali e convenzioni.Art. 6.4.13. Annullamento del permesso <strong>di</strong> costruire1. Chiunque, presa visione degli atti, entro do<strong>di</strong>ci mesi dalla data del rilascio può richiedereall’Amministrazione Comunale il riesame dell’atto per contrasto con <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge o congli strumenti <strong>di</strong> pianificazione territoriale e urbanistica, ivi compreso il presente <strong>RUE</strong>, ai finidell’annullamento o della mo<strong>di</strong>fica del permesso stesso.Art. 6.4.14. Proroga dei termini1. Su richiesta presentata dall’avente titolo prima della scadenza, il termine per l’inizio dei lavoripuò essere prorogato dal responsabile dello Sportello Unico per una sola volta, per un massimo<strong>di</strong> due anni, con provve<strong>di</strong>mento motivato esclusivamente per fatti estranei alla volontàdell’interessato.2. Su richiesta presentata prima della scadenza, il termine per la fine lavori può essere prorogatodal responsabile dello Sportello Unico per una sola volta, per un massimo <strong>di</strong> due anni, conprovve<strong>di</strong>mento motivato esclusivamente per fatti estranei alla volontà dell’interessato.CAPO 6.5 – DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITÀArt. 6.5.1.Interventi soggetti a denuncia <strong>di</strong> inizio attività (DIA)1. Sono assoggettati a denuncia <strong>di</strong> inizio attività:a) gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria (MS) non compresi in quelli definiti “attività e<strong>di</strong>lizialibera”;b) gli interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo (RRC) e <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (RE)quando non riguar<strong>di</strong>no immobili tutelati in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storicoarchitettonicoo <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale oppure immobili ricadenti nei centri166


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEstorici;c) gli interventi <strong>di</strong> restauro scientifico (RS), <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia conservativa (REC), inquanto riguardanti beni <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale e testimoniale,d) gli interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo (RRC) quando riguar<strong>di</strong>no immobili tutelatiai sensi del Capo 4.1 in quanto beni <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storicoculturalee testimoniale o quando riguardano immobili ricadenti nel centro storico;e) gli interventi <strong>di</strong> demolizione (D) totale o parziale ricadenti all’interno e all’esterno dei centristorici;f) gli interventi consistenti in manufatti, <strong>di</strong> eliminazione delle barriere architettoniche in e<strong>di</strong>ficiesistenti, qualora interessino gli immobili compresi negli elenchi <strong>di</strong> cui alla Parte II del D.Lgs.n. 42/2004, nonché gli immobili aventi valore storico-architettonico in<strong>di</strong>viduati dal PSC, oqualora riguar<strong>di</strong>no elementi strutturali dell'e<strong>di</strong>ficio o alterino la sagoma dell'e<strong>di</strong>ficio;g) gli interventi <strong>di</strong> qualsiasi tipo riguardanti manufatti <strong>di</strong>versi dagli e<strong>di</strong>fici, dagli impianti e dalleinfrastrutture, <strong>di</strong> cui all’art. 6.4.5;h) gli interventi <strong>di</strong> recupero ai fini abitativi <strong>di</strong> sottotetti, nei casi e nei limiti <strong>di</strong> cui alla L.R.6/04/1998 n. 11;i) gli interventi <strong>di</strong> cambio d'uso (CD) <strong>di</strong> cui all’art. 4.20 del fascicolo “<strong>RUE</strong> - Definizioni”, ivicompresa la realizzazione <strong>di</strong> depositi a cielo aperto, se non connessa con opere richiedenti ilpermesso <strong>di</strong> costruire, e con esclusione del caso in cui il nuovo uso sia b11.1, b11.2 o b11.3(me<strong>di</strong>e o gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta);j) gli interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica funzionale <strong>di</strong> impianti esistenti già destinati ad attività sportive senzacreazione <strong>di</strong> nuovi spazi chiusi o spazi coperti;k) l'installazione o la revisione <strong>di</strong> impianti tecnologici che comportano la realizzazione <strong>di</strong> volumitecnici al servizio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o <strong>di</strong> attrezzature esistenti;l) le variazioni a DIA già presentate;m) le variazioni minori in corso d’opera <strong>di</strong> cui all’art. 6.7.5;n) gli interventi per realizzare parcheggi da destinare a pertinenza <strong>di</strong> singole unità immobiliari,nei casi <strong>di</strong> cui all'art. 9 comma 1 della Legge 122/1989, con esclusione degli immobili ricadentinei centri storici;o) gli interventi per realizzare pertinenze dell’e<strong>di</strong>ficio, purché non si tratti <strong>di</strong> ampliamenti <strong>di</strong> immobilitutelati in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storicoculturalee testimoniale, e purché non comportino la realizzazione <strong>di</strong> un volume superiore al20% del volume <strong>di</strong> sagoma dell’e<strong>di</strong>ficio principale;p) gli interventi significativi <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> terra (MT) (<strong>di</strong> cui all'art. 4.18 del fascicolo ’<strong>RUE</strong> -“Definizioni”).2. Sono inoltre assoggettati a DIA gli interventi e<strong>di</strong>lizi in attuazione <strong>di</strong> PUA che siano stati approvatidal Consiglio Comunale con la facoltà <strong>di</strong> essere attuati con tale procedura, ai sensi dell’art.6.2.3 comma 11.3. La realizzazione delle trasformazioni sottoposte a DIA è soggetta alla <strong>di</strong>sciplina sanzionatoria efiscale prevista dalle norme statali per le corrispondenti opere.167


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 6.5.2.Documenti e procedura1. La denuncia <strong>di</strong> inizio attività deve essere presentata dall'avente titolo allo Sportello unico perl’e<strong>di</strong>lizia, almeno trenta giorni prima della data prevista <strong>di</strong> inizio dei lavori (salvo il caso delle DIAper varianti minori in corso d’opera), sulla base della modulistica pre<strong>di</strong>sposta dal <strong>Comune</strong> e accompagnata:⎯ dai documenti <strong>di</strong> cui alle lettere a), b), c), d), e) f) e g) del terzo comma del precedente art.6.4.2;⎯ dagli elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto firmati dal progettista abilitato, in quanto necessari allacompleta illustrazione delle opere da eseguire, per i quali valgono le prescrizioni <strong>di</strong> cui agliartt. 6.4.3, 6.4.4 e 6.4.5;⎯ dai documenti <strong>di</strong> cui al quarto e quinto comma del precedente art. 6.4.2, se ed in quantonecessari in relazione al tipo <strong>di</strong> opera da realizzare;⎯ <strong>di</strong>chiarazione (ai sensi dell’art. 481 del C.P. e degli art. 10 comma 1 e art. 13 comma 2 dellaL.R. 31/2002) della conformità dell’opera alla normativa tecnica vigente recante "normetecniche per le costruzioni". Progetto strutturale completo dei documenti in<strong>di</strong>cati all’art. 93,commi 3, 4 e 5 del DPR 380/2001 ovvero atte-stazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> trascurabile importanza.Dichiarazione - in alternativa al de-posito del progetto strutturale – ad impegnarsi a depositareil progetto esecutivo (denuncia <strong>di</strong> deposito) prima dell’inizio dei lavori unitamente alla<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> congruità con il progetto depositato (DIA) come titolo e<strong>di</strong>lizio ai sensidell’articolo 3, comma quarto, della L.R. 35 del 1984 come sostituito dall’articolo 36 dellaL.R. 31/2002;⎯ dall'in<strong>di</strong>cazione del Direttore dei Lavori;⎯ dall’in<strong>di</strong>cazione dell'impresa a cui verranno affidati i lavori; qualora il soggetto interessatointenda eseguire i lavori in economia o non sia in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care le varie imprese realizzatricidei lavori all’atto della presentazione della DIA, la prevista in<strong>di</strong>cazione potrà esseresostituita dalla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> eseguire gli interventi in economia; in caso <strong>di</strong> esecuzioneda parte <strong>di</strong> impresa o <strong>di</strong> lavoratore autonomo, dovrà essere presentato il DURC (documentounico <strong>di</strong> regolarità contributiva) e <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> avvenuta verifica della documentazione<strong>di</strong> cui all’art. 90, comma 9, lettere a-b, DLgs 81/2008⎯ dall’in<strong>di</strong>cazione della data prevista <strong>di</strong> inizio dei lavori, tale termine, che potrà essere anchecomunicato successivamente, non dovrà comunque essere superiore ad un anno dalla data<strong>di</strong> presentazione della DIA;⎯ dalla quantificazione e dalla ricevuta <strong>di</strong> versamento del contributo <strong>di</strong> costruzione.2. Al momento della presentazione può essere effettuata dall’ufficio ricevente una verifica dellacompletezza della documentazione ai fini della ricevibilità dell’atto. Entro il termine <strong>di</strong> trentagiorni dalla presentazione della denuncia <strong>di</strong> inizio attività, lo Sportello unico per l’e<strong>di</strong>lizia provvedeesclusivamente:⎯ a verificare la completezza e regolarità della documentazione presentata;⎯ ad accertare che la tipologia dell'intervento descritto e asseverato dal professionista abilitatorientra nei casi previsti dall’art. 6.5.1;⎯ a verificare la correttezza del calcolo del contributo <strong>di</strong> costruzione dovuto, nonché l'avvenutoversamento del corrispondente importo.Entro il medesimo termine il responsabile del proce<strong>di</strong>mento verifica se l'intervento richieda il pa-168


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMErere della C.Q.; ove previsto, provvede a richiedere l'espressione <strong>di</strong> tale parere.3. Qualora, entro il termine <strong>di</strong> cui al comma 2, sia riscontrata:⎯ l’inammissibilità della denuncia, il Responsabile dello Sportello unico notifica all'interessatol'or<strong>di</strong>ne motivato <strong>di</strong> non effettuare il previsto intervento;⎯ l’incompletezza o irregolarità della documentazione, il Responsabile dello Sportello uniconotifica all'interessato la sospensione dei termini per l’inizio dei lavori e la richiesta delladocumentazione integrativa. I termini restano sospesi fino al ricevimento degli atti necessari.Qualora trascorrano senza esito 60 giorni dalla richiesta <strong>di</strong> integrazione della documentazione,la denuncia presentata <strong>di</strong>venta inefficace.4. Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela compete,anche in via <strong>di</strong> delega, alla stessa amministrazione comunale, (quali in particolare il vincolo paesistico<strong>di</strong> cui al Titolo I Parte Terza D.Lgs 42/2004 o il vincolo idrogeologico), l’efficacia dellaDIA è subor<strong>di</strong>nata al rilascio <strong>di</strong> un atto <strong>di</strong> assenso. L’atto <strong>di</strong> assenso, o <strong>di</strong> motivato <strong>di</strong>niego, è rilasciatodallo Sportello unico entro trenta giorni dalla presentazione della denuncia. In caso <strong>di</strong><strong>di</strong>niego la denuncia presentata è priva <strong>di</strong> effetti. In tali casi il termine <strong>di</strong> trenta giorni per l’iniziodei lavori decorre dal rilascio dell’atto <strong>di</strong> assenso.5. Nel caso in cui l’atto <strong>di</strong> assenso consista nell’autorizzazione paesaggistica <strong>di</strong> cui all’art. 146 delD.Lgs 42/2004, la procedure è quella in<strong>di</strong>cata all’art. 6.9.15 che segue.6. Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela non competeall'amministrazione comunale ed il parere o l'atto <strong>di</strong> assenso comunque denominato non sia allegatoalla denuncia, spetta al SUE, entro <strong>di</strong>eci giorni dalla presentazione, richiedere all'autoritàpreposta il rilascio del medesimo atto. Decorsi trenta giorni dalla richiesta, il responsabile delSUE convoca una conferenza <strong>di</strong> servizi. In tali casi il termine <strong>di</strong> trenta giorni per l'inizio lavoridecorre dal ricevimento dell'atto richiesto ovvero dall'esito della conferenza. La denuncia <strong>di</strong> inizioattività è priva <strong>di</strong> effetti se l'assenso è negato ovvero se la conferenza ha esito non favorevole.7. Il progettista che assevera assume la qualità <strong>di</strong> persona esercente un servizio <strong>di</strong> pubblica necessitàai sensi degli artt. 359 e 481 del Co<strong>di</strong>ce Penale. Nel caso gli uffici comunali rilevino cheil progettista abbia attestato il falso, il Responsabile dello Sportello unico ne da contestuale comunicazioneall'autorità giu<strong>di</strong>ziaria e al consiglio dell'or<strong>di</strong>ne o collegio professionale <strong>di</strong> appartenenzadel tecnico stesso, per l'irrogazione delle sanzioni <strong>di</strong>sciplinari.8. La copia della denuncia <strong>di</strong> inizio <strong>di</strong> attività, nonché le copie degli elaborati e dei documenti <strong>di</strong> cuial primo comma, dai quali risulti la data e il protocollo <strong>di</strong> ricevimento da partedell’Amministrazione Comunale, nonché la copia degli atti <strong>di</strong> assenso <strong>di</strong> cui ai commi 4, 5 e 6eventualmente necessari, costituiscono la prova della sussistenza del titolo abilitativo ad effettuarele trasformazioni previste.9. Per gli interventi effettuati con la procedura <strong>di</strong> DIA si applicano, in quanto applicabili, tutte lenorme relative alla esecuzione delle opere e alla conclusione delle opere <strong>di</strong> cui ai capi 6.7, 6.8 e6.9.169


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Art. 6.5.3.Elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto riguardanti “Significativi movimenti <strong>di</strong> terra” (MT)1. Per gli interventi significativi <strong>di</strong> movimento <strong>di</strong> terra (MT), <strong>di</strong> cui all'art. 4.18 del fascicolo “<strong>RUE</strong> -Definizioni”, gli elaborati <strong>di</strong> rilievo e <strong>di</strong> progetto sono quelli <strong>di</strong> cui all'art. 6.4.3, terzo comma, lettereb), c), d), e), h), a scale anche <strong>di</strong>verse da quelle ivi in<strong>di</strong>cate, purché idonee alla chiara rappresentazionedell'intervento; è richiesta inoltre una relazione geologico-tecnica riguardante gliaspetti idrogeologici del sito e dell'intervento.Art. 6.5.4.Durata dei termini, proroga e decadenza1. La denuncia <strong>di</strong> inizio <strong>di</strong> attività ha una vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> tre anni dalla data <strong>di</strong> inizio lavori, precisatanella denuncia stessa o comunicata successivamente, entro i quali le opere de-vono esserecompletate; il titolare della denuncia ha l'obbligo <strong>di</strong> comunicare la data <strong>di</strong> ultimazione dei lavori.2. Trascorsi tre anni dalla data <strong>di</strong> inizio lavori senza che le opere siano ultimate, il titolo abilitativodecade per le parti non eseguite.3. Su richiesta presentata prima della scadenza, il termine per la fine lavori può essere prorogatoper una sola volta per un periodo massimo <strong>di</strong> due anni, con provve<strong>di</strong>mento motivato esclusivamenteper fatti estranei alla volontà dell’interessato.4. In caso <strong>di</strong> decadenza della DIA ad opere già iniziate, la realizzazione della parte <strong>di</strong> opere nonrealizzate è subor<strong>di</strong>nata a nuovo titolo abilitativo ed all’eventuale aggiorna-mento del contributo<strong>di</strong> costruzione riferito alle sole parti non ancora eseguite.CAPO 6.6 – ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERAArt. 6.6.1.Interventi non soggetti a titoli abilitativi (attività e<strong>di</strong>lizia libera)1. Ai sensi dell’articolo 5 del DL 40/2010, coor<strong>di</strong>nato con le mo<strong>di</strong>fiche introdotte dalla legge <strong>di</strong> conversionen. 73/2010, si definiscono “attività e<strong>di</strong>lizia libera” e pertanto sono eseguibili senza titoloabilitativo, i seguenti interventi:a) gli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria;b) gli interventi volti all'eliminazione <strong>di</strong> barriere architettoniche che non comportino la realizzazione<strong>di</strong> rampe o <strong>di</strong> ascensori esterni, ovvero <strong>di</strong> manufatti che alterino la sagoma dell'e<strong>di</strong>ficio;c) le opere temporanee per attività <strong>di</strong> ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico,ad esclusione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne alcentro e<strong>di</strong>ficato;d) i movimenti <strong>di</strong> terra strettamente pertinenti all'esercizio dell'attività agricola e le pratiche a-gro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari;e) le serre mobili stagionali, sprovviste <strong>di</strong> strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell'attivitàagricola.2. Possono essere inoltre eseguiti senza alcun titolo abilitativo i seguenti interventi, previa comunicazione,anche per via telematica, dell'inizio dei lavori all'Amministrazione Comunale:a) gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria (opere e mo<strong>di</strong>fiche necessarie per rinnovare esostituire parti anche strutturali degli e<strong>di</strong>fici, nonché per realizzare ed integrare i servizi i-170


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEgienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singoleunità immobiliari e non comportino mo<strong>di</strong>fiche delle destinazioni <strong>di</strong> uso), ivi compresa l'apertura<strong>di</strong> porte interne o lo spostamento <strong>di</strong> pareti interne, sempre che non riguar<strong>di</strong>no le partistrutturali dell'e<strong>di</strong>ficio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e nonimplichino incremento dei parametri urbanistici;b) le opere <strong>di</strong>rette a sod<strong>di</strong>sfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere imme<strong>di</strong>atamenterimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiorea novanta giorni;c) le opere <strong>di</strong> pavimentazione e <strong>di</strong> finitura <strong>di</strong> spazi esterni, anche per aree <strong>di</strong> sosta, che sianocontenute entro l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> permeabilità, ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale,ivi compresa la realizzazione <strong>di</strong> intercape<strong>di</strong>ni interamente interrate e non accessibili, vasche<strong>di</strong> raccolta delle acque, locali tombati;d) i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio <strong>di</strong> accumulo esterno, a servizio deglie<strong>di</strong>fici, da realizzare al <strong>di</strong> fuori dei centri e degli inse<strong>di</strong>amenti storici;;e) le aree lu<strong>di</strong>che senza fini <strong>di</strong> lucro e gli elementi <strong>di</strong> arredo delle aree pertinenziali degli e<strong>di</strong>fici.3. Alla comunicazione <strong>di</strong> inizio dei lavori devono essere allegate le autorizzazioni eventualmenteobbligatorie ai sensi delle normative <strong>di</strong> settore.4. Nel caso degli interventi <strong>di</strong> cui alla lett. a) del comma 2 precedente alla comunicazione <strong>di</strong> iniziodei lavori devono essere allegati inoltre:⎯ i dati identificativi dell'impresa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori;⎯ una relazione tecnica provvista <strong>di</strong> data certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali,a firma <strong>di</strong> un tecnico abilitato, il quale <strong>di</strong>chiari preliminarmente <strong>di</strong> non avere rapporti <strong>di</strong><strong>di</strong>pendenza né con l'impresa né con il committente e che asseveri, sotto la propria responsabilità,che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e che per essi lanormativa statale e regionale non prevede il rilascio <strong>di</strong> un titolo abilitativo.5. Per gli interventi <strong>di</strong> cui ai commi precedenti dovranno inoltre essere presentati gli atti <strong>di</strong> aggiornamentocatastale nel termine <strong>di</strong> cui all'articolo 34-quinquies, comma 2, lettera b), del decretolegge10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con mo<strong>di</strong>ficazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80.6. La mancata comunicazione dell'inizio dei lavori ovvero la mancata trasmissione della relazionetecnica, <strong>di</strong> cui ai commi 2 e 4 del presente articolo, comportano la sanzione pecuniaria a termini<strong>di</strong> legge. Tale sanzione è ridotta <strong>di</strong> due terzi se la comunicazione è effettuata spontaneamentequando l'intervento è in corso <strong>di</strong> esecuzione.7. Non sono inoltre soggetti a titoli abilitativi:a) le opere urgenti da realizzarsi in esecuzione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanza contingibile ed urgente, emanatadal Sindaco ai sensi dell’art. 54 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, limitatamente alle opereingiunte e a quelle funzionalmente connesse, salvo <strong>di</strong>versa prescrizione contenutanell’or<strong>di</strong>nanza stessa;b) le opere urgenti necessarie per evitare un pericolo o danno grave, imprevisto e impreve<strong>di</strong>bile;l’interessato, sotto la sua personale responsabilità, può procedere alla loro esecuzioneanche senza preventivo titolo abilitativo, con l’obbligo <strong>di</strong> se-gnalarlo al <strong>Comune</strong> e <strong>di</strong> presen-171


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>tare entro i successivi 30 giorni la documentazio-ne <strong>di</strong> rito per i necessari titoli abilitativi;c) le opere oggetto <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong> ripristino dello stato dei luoghi a seguito <strong>di</strong> interventi abusivie <strong>di</strong> eliminazione <strong>di</strong> inconvenienti igienici.CAPO 6.7 – ESECUZIONE DELLE OPEREArt. 6.7.1.Comunicazione <strong>di</strong> inizio lavori1. Il titolare del permesso <strong>di</strong> costruire o della DIA deve comunicare al SUE la data <strong>di</strong> inizio deilavori, utilizzando l'apposito facsimile.2. Prima o contestualmente alla comunicazione <strong>di</strong> inizio lavori occorre presentare la documentazioneinerente la regolarità contributiva delle imprese esecutrici, che comprende:d) <strong>di</strong>chiarazione resa dal titolare dell’impresa esecutrice circa l’organico me<strong>di</strong>o annuo, <strong>di</strong>stintoper qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuati all’INPS, all’INAILe alle Casse e<strong>di</strong>li;e) <strong>di</strong>chiarazione relativa al contratto collettivo applicato, così come previsto dagli artt. 3 e 8 delD.Lgs. 494/1996.f) certificato <strong>di</strong> regolarità contributiva rilasciato da INPS, INAIL o dalle casse e<strong>di</strong>li, per quanto <strong>di</strong>rispettiva competenza.3. Prima dell’inizio delle relative opere occorre presentare:a) denuncia delle opere in cemento armato e a struttura metallica nei casi previsti dalla legislazionevigente;b) documentazione inerente il contenimento dei consumi energetici, nei casi previsti dalla normativavigente.4. Nella comunicazione <strong>di</strong> inizio lavori devono essere in<strong>di</strong>-cati i nominativi e le relative qualifichedegli operatori incaricati, e quin<strong>di</strong> responsabili della <strong>di</strong>rezione dei lavori, della esecuzione e dellasorveglianza. Il Direttore dei Lavori deve sottoscrivere la comunicazione. Qualunque variazionedegli operatori deve essere comunicata al <strong>Comune</strong> entro quin<strong>di</strong>ci giorni.5. Nella comunicazione deve essere inoltre in<strong>di</strong>cato in quale sito autorizzato è previsto lo smaltimentodei materiali <strong>di</strong> risulta dell'intervento.6. Qualora l’intervento ricada nelle parti <strong>di</strong> territorio in<strong>di</strong>viduate come siti archeologici, occorre produrrela documentazione comprovante l’avvenuto controllo e/o il rilascio del nulla osta prescrittiai sensi del D.Lgs 42/2004, ove non già acquisito in sede istruttoria.Art. 6.7.2.Vigilanza durante l'esecuzione delle opere1. Le opere ed i cantieri sono soggetti a controllo da parte del SUE che svolge tale attività avvalendosidella Polizia Municipale e, per quanto <strong>di</strong> rispettiva competenza, delle strutture sanitarieterritoriali.2. Il permesso <strong>di</strong> costruire, ovvero la DIA, comprensivi <strong>di</strong> copia degli elaborati tecnici approvati etimbrati dall'amministrazione comunale, devono essere tenuti in cantiere ad uso degli incaricatidelle verifiche.172


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME3. Il cantiere deve essere provvisto <strong>di</strong> tabella visibile con in<strong>di</strong>cazione dell'opera, degli estremi deltitolo abilitativo, del nominativo del titolare, del progettista, del <strong>di</strong>rettore dei lavori, dell'impresaesecutrice e del responsabile del cantiere.4. Il <strong>Comune</strong> può effettuare, in qualsiasi momento, visite <strong>di</strong> controllo per verificare la rispondenzadegli interventi e<strong>di</strong>lizi al titolo abilitativo e relativi elaborati, allegati e prescrizioni specifiche, edalle norme vigenti in materia <strong>di</strong> costruzioni.5. Se le visite <strong>di</strong> controllo accertassero che sono state compiute opere <strong>di</strong>fformi dal titolo abilitativoo dalle norme vigenti in materia <strong>di</strong> costruzioni, salvo che le <strong>di</strong>fformità rientrino fra le variazioniminori in corso d'opera <strong>di</strong> cui all’art. 6.7.5 e purché non sia stata <strong>di</strong>chiarata la fine dei lavori, ilresponsabile dello Sportello unico assume i provve<strong>di</strong>menti sanzionatori degli abusi accertati,secondo quanto previsto dalla legislazione vigente.Art. 6.7.3.Conduzione del cantiere e occupazione temporanea <strong>di</strong> suolo pubblico1. Il costruttore, il proprietario ed i tecnici addetti, nell'ambito delle loro rispettive competenze emansioni, sono responsabili della conduzione dei lavori e <strong>di</strong> quanto ne deriva, ai fini della responsabilitàverso terzi.2. Ogni cantiere deve essere ben organizzato, recintato e mantenuto libero da materiali inutili odannosi, per tutta la durata dei lavori, con segnalazioni <strong>di</strong> pericolo e <strong>di</strong> ingombro, <strong>di</strong>urne e notturne,integrate da illuminazione stradale, gestite dal costruttore che ne è responsabile.3. Nel caso <strong>di</strong> interventi prospicienti aree pubbliche, le recinzioni, anche provvisorie, dovrannogarantire decoro e sicurezza per i citta<strong>di</strong>ni. Se realizzate in zone <strong>di</strong> particolare interesse urbanoo ambientale, dovranno essere definite con specifico <strong>di</strong>segno da allegare in sede <strong>di</strong> permesso<strong>di</strong> costruire o <strong>di</strong> DIA.4. I materiali <strong>di</strong> demolizione debbono essere fatti scendere previa bagnatura o a mezzo <strong>di</strong> appositetrombe o recipienti, per evitare il sollevamento delle polveri. I restauri esterni <strong>di</strong> qualsiasi genereai fabbricati prospicienti alle aree pubbliche o aperte al pubblico, potranno effettuarsi solamentecon opportune protezioni dei fabbricati medesimi onde impe<strong>di</strong>re la propagazione <strong>di</strong>polveri.Nelle opere <strong>di</strong> demolizione devono essere utilizzate tecniche <strong>di</strong> selezione dei materiali <strong>di</strong> risultain modo da ottenere frazioni <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> composizione il più possibile omogenea a cui applicareappropriate forme <strong>di</strong> smaltimento <strong>di</strong>fferenziato.5. Per l'occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico, l'avente titolo deve presentare separata domanda <strong>di</strong> concessionetemporanea del suolo, per la durata dei lavori, secondo le <strong>di</strong>sposizioni dello specificoRegolamento comunale.6. I tecnici comunali che, nell'effettuare sopralluoghi, constatassero la non osservanza delle norme<strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> regolamenti, sono tenuti ad informare le autorità competenti, fatto salvo il poteredel Sindaco <strong>di</strong> adottare i provve<strong>di</strong>menti necessari nel caso <strong>di</strong> pericolo per la pubblica incolumità.7. Si richiama espressamente l'obbligo a termini <strong>di</strong> legge della denuncia <strong>di</strong> eventuali ritrovamenti <strong>di</strong>presumibile interesse archeologico, storico o artistico durante i lavori <strong>di</strong> demolizione e <strong>di</strong> sterro.I lavori, per la parte interessata dai ritrovamenti, devono essere sospesi per lasciare intatte le173


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>cose ritrovate, fermo restando l'obbligo <strong>di</strong> osservare le prescrizioni delle leggi speciali vigenti inmateria.Art. 6.7.4.Varianti a titoli abilitativi vigenti1. Le variazioni rispetto al permesso <strong>di</strong> costruire o alla DIA si <strong>di</strong>stinguono in due tipologie:a) variazioni essenziali, come definite agli art. 18 e 23 della L.R. 31/2002;b) variazioni minori in corso d’opera <strong>di</strong> cui all’art. 19 della L.R. 31/2002.2. Le variazioni essenziali a permessi <strong>di</strong> costruire in corso <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, e comunque le variazioni chemo<strong>di</strong>fichino in modo sostanziale gli effetti delle azioni sismiche sulla struttura della costruzione,sono richieste allo Sportello unico, anche in corso d'opera ma comunque prima <strong>di</strong> realizzare leopere variate, tramite nuova richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire. La richiesta ed ogni elaboratodovranno in<strong>di</strong>care in evidenza gli estremi del precedente permesso <strong>di</strong> costruire a cui la variantesi riferisce. Le procedure per la richiesta, l'esame ed il rilascio del nuovo permesso <strong>di</strong> costruirein variante sono <strong>di</strong>sciplinate in analogia a quanto <strong>di</strong>sposto al Capo 6.4.3. Le variazioni essenziali a DIA in corso <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, e comunque le variazioni che mo<strong>di</strong>fichino inmodo sostanziale gli effetti delle azioni sismiche sulla struttura della costruzione, sono presentateallo Sportello unico, comunque prima <strong>di</strong> realizzare le opere variate, tramite nuova DIA. LaDIA ed ogni suo elaborato dovranno in<strong>di</strong>care in evidenza gli estremi della precedente DIA a cuila variante si riferisce. Le procedure per il controllo e per l’acquisizione degli atti <strong>di</strong> assenso e-ventualmente necessari sono <strong>di</strong>sciplinate in analogia a quanto <strong>di</strong>sposto al Capo 6.5.4. Nei casi <strong>di</strong> cui al commi 2 e 3 il nuovo titolo abilitativo in variante costituisce parte integrantedell’originario titolo abilitativo e non ne mo<strong>di</strong>fica i termini <strong>di</strong> scadenza.Art. 6.7.5.Variazioni minori in corso d'opera1. Sono "variazioni minori in corso d'opera" ai sensi dell'Art. 19 della L.R. n 31/2002 quelle che:⎯ risultano conformi agli strumenti urbanistici vigenti e non in contrasto con quelli adottati,⎯ non mo<strong>di</strong>ficano gli effetti delle azioni sismiche sulla struttura della costruzione,⎯ comprendono mutamenti d’uso tali da non determinare aumento del carico urbanistico aisensi dell’art. 3.5 del fascicolo “<strong>RUE</strong> – Definizioni”;⎯ non comportano scostamenti <strong>di</strong> entità superiore al 10% rispetto alla superficie coperta(SQ), al rapporto <strong>di</strong> copertura (rapporto tra la SQ e la SF), al perimetro del se<strong>di</strong>me,all’altezza degli e<strong>di</strong>fici, alle <strong>di</strong>stanze fra e<strong>di</strong>fici e dai confini <strong>di</strong> proprietà anche a <strong>di</strong>versi livelli<strong>di</strong> altezza, nonché rispetto alla localizzazione del se<strong>di</strong>me sull’area <strong>di</strong> pertinenza;⎯ non comportano aumenti del volume della sagoma o dell’involucro rispetto al progetto originariosuperiori al 10% e comunque superiori a 300 mc., con esclusione <strong>di</strong> quelli che riguardanole superfici accessorie;⎯ non comportano aumenti della superficie utile (Su) superiori a 100 mq.⎯ non violano le eventuali prescrizioni contenute nell’originario permesso <strong>di</strong> costruire;⎯ non riguar<strong>di</strong>no immobili ricadenti in aree naturali protette, né immobili tutelati dal PSC o dal<strong>RUE</strong> in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale etestimoniale.174


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME2. Le variazioni minori in corso d'opera sono soggette a DIA, che può essere presentata anchesuccessivamente alla realizzazione delle variazioni stesse, con un unico atto e comunque primadella comunicazione <strong>di</strong> ultimazione dei lavori.3. Per la procedura e la documentazione si applicano le <strong>di</strong>sposizioni del precedente art. 6.5.2. laDIA costituisce parte integrante dell’originario titolo abilitativo.CAPO 6.8 – CONCLUSIONE DELLE OPEREArt. 6.8.1.Scheda tecnica descrittiva1. A conclusione delle opere deve essere compilata, ed aggiornata se esistente, per ogni immobileoggetto <strong>di</strong> intervento e<strong>di</strong>lizio, la Scheda tecnica descrittiva <strong>di</strong> cui all’art. 20 della L.R. 31/2002 esuccessive mo<strong>di</strong>ficazioni. La scheda è articolata in sottoschede per ciascuna unità immobiliareche compone l’unità e<strong>di</strong>lizia La scheda è compilata a cura <strong>di</strong> un tecnico abilitato ed è sottoscritta,anche per gli effetti <strong>di</strong> cui all'Art. 481 del C.P., dal tecnico stesso e dal titolare del titolo abilitativoo dai suoi aventi causa.2. La scheda, compilata in base all'apposito facsimile, va trasmessa entro 15 giorni dalla data <strong>di</strong>comunicazione della fine lavori e deve in<strong>di</strong>care:a) i dati catastali e urbanistici utili alla esatta in<strong>di</strong>viduazione dell'unità stessa, con l'eventuale riferimentoall'unità e<strong>di</strong>lizia originaria;b) i dati metrici e <strong>di</strong>mensionali previsti dal progetto e realizzati;c) gli estremi del o dei titoli abilitativi in base ai quali l’immobile è stato realizzato o mo<strong>di</strong>ficato;d) la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità dell’opera realizzata rispetto al progetto approvato o presentatoed alle eventuali varianti allo stesso, ai sensi e per gli effetti dell'art. 481 del Co<strong>di</strong>ce Penale;e) il quadro riepilogativo dei livelli <strong>di</strong> prestazione dell’opera realizzata per ciascuno dei requisiticogenti, <strong>di</strong>chiarando la conformità dei livelli a quanto riportato nella relazione <strong>di</strong> progetto presentataper l’avvio del proce<strong>di</strong>mento abilitativo all’intervento e<strong>di</strong>lizio;f) livelli <strong>di</strong> prestazione dell’opera realizzata per i requisiti volontari, qualora nella relazione <strong>di</strong>progetto fosse stato previsto il sod<strong>di</strong>sfacimento anche <strong>di</strong> uno o più <strong>di</strong> tali requisiti;g) nel caso <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti produttivi, gli elementi utili alle verifiche in merito ai requisiti previstidalla normativa vigente in materia <strong>di</strong> igiene e sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro ed in meritoa quei requisiti connessi alle eventuali prescrizioni derivanti dall’esame da partedell’AUSL e ARPA <strong>di</strong> cui all’art. 19 comma 1 lettera h) bis della L.R. 19/82 e ss.mm.ii..3. Alla Scheda tecnica descrittiva sono allegate le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> conformità <strong>di</strong> cui al successivoart. 6.8.2 comma 3 lettere f) e g), e gli eventuali collau<strong>di</strong> ai sensi <strong>di</strong> legge.4. In presenza <strong>di</strong> nuove costruzioni eseguite con struttura portante in muratura, o con strutturamista in muratura ed altri materiali, va allegato il certificato <strong>di</strong> collaudo.5. Le operazioni <strong>di</strong> controllo e verifica dei requisiti che richiedono particolari con<strong>di</strong>zioni legate allastagionalità ed all'uso possono essere rinviate ed effettuate nel periodo che, a giu<strong>di</strong>zio del tecnicoincaricato, risulta il più idoneo. Per tali requisiti la scheda tecnica descrittiva già depositatasarà completata con i dati mancanti entro e non oltre do<strong>di</strong>ci mesi dalla data del primitivo deposi-175


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>to.6. La scheda tecnica è parte integrante del fascicolo del fabbricato, nel quale sono raccolte e aggiornatele informazioni <strong>di</strong> tipo progettuale, strutturale, impiantistico, geologico e riguardanti lasicurezza dell'intero fabbricato, secondo le <strong>di</strong>sposizioni che saranno emanate dalla Regione aisensi dell’art. 20 della L.R. 31/2002.7. Copia della scheda è conservata a cura del <strong>Comune</strong>, ed è rilasciata a richiesta dei soggettiaventi titolo.9. Gli interventi MO, D, RAL, AR, MT non contemplano la scheda tecnica descrittiva né la <strong>di</strong>chiarazione<strong>di</strong> conformità.Art. 6.8.2.Comunicazione <strong>di</strong> fine lavori e domanda <strong>di</strong> Certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia1. Entro 30 giorni dalla effettiva fine dei lavori, salvo richiesta <strong>di</strong> nuovo titolo abilitativo per le operenon realizzate, deve essere comunicata al SUE la fine dei lavori debitamente firmata dal titolaredel titolo abilitativo, dal progettista e dal <strong>di</strong>rettore dei lavori, come da facsimile.2. Nei casi <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> RE, NC, DR, AM, RT, nonché <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica,entro i quin<strong>di</strong>ci giorni successivi alla comunicazione <strong>di</strong> fine dei lavori il soggetto interessato devepresentare allo Sportello unico per l'e<strong>di</strong>lizia la domanda <strong>di</strong> rilascio del Certificato <strong>di</strong> conformitàe<strong>di</strong>lizia e agibilità <strong>di</strong> cui all’art. 21 della L.R. 31/02, corredata dai seguenti documenti:a) certificato <strong>di</strong> collaudo delle opere strutturali, ove previsto dalle <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia;b) certificato <strong>di</strong> prevenzione incen<strong>di</strong>, o, in mancanza del certificato, copia della richiesta <strong>di</strong> sopralluogo,presentata ai VV.FF., corredata dalla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> inizio attività, oppure <strong>di</strong>chiarazione,sottoscritta congiuntamente dal titolare del titolo abilitativo e dal <strong>di</strong>rettore dei lavori,che l'opera non è soggetta a specifica certificazione sul rispetto delle norme antincen<strong>di</strong>o;c) <strong>di</strong>chiarazione presentata per l'iscrizione o la variazione dell'immobile al catasto, comprensivadelle relative planimetrie;d) tre copie della scheda tecnica descrittiva delle unità immobiliari realizzate, debitamente sottoscrittedal titolare del titolo abilitativo e, anche ai fini della responsabilità <strong>di</strong> cui all'Art. 481del C.P., dal <strong>di</strong>rettore dei lavori o altro tecnico abilitato;e) <strong>di</strong>chiarazione del tecnico, dotato <strong>di</strong> abilitazione idonea rispetto all'intervento richiesto, resa aisensi dell'Art. 11.2 del D.M. n 236/1989;f) <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità dell'impianto termico e dell'isolamento termico, ai fini del contenimentodei consumi energetici. Nella <strong>di</strong>chiarazione, l'impresa esecutrice e il <strong>di</strong>rettore dei lavoridevono certificare sotto la propria responsabilità, ciascuno per gli obblighi che gli competono,la rispondenza dei lavori eseguiti alla documentazione depositata in comune;g) <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità degli impianti tecnologici, installati nell'immobile ai sensi dell'art.18 della Legge n. 46/90;h) attestato <strong>di</strong> qualificazione energetica dell’e<strong>di</strong>ficio e attestato <strong>di</strong> certificazione energetica aisensi dell’atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento tecnico approvato con delibera del Consiglio regionalen. 156 del 04-03-2008 (<strong>di</strong> cui all’ALLEGATO A3) (a partire dal 1 luglio 2008)i) copia dell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue, ai sensi del D.Lgs. 152/06 e dellanormativa regionale vigente, quando sia rilasciata da Ente <strong>di</strong>verso dal <strong>Comune</strong>;j) autorizzazione allo scarico in atmosfera nei casi previsti ai sensi del D.P.R. 24/05/1988 n.176


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME203;k) in caso <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> ascensore, autorizzazione al suo esercizio ed impiego;l) gli ulteriori documenti e le verifiche richieste da specifiche leggi nazionali e regionali.3. Nei casi <strong>di</strong> cui al comma precedente, il ritardo o la mancata presentazione della domanda <strong>di</strong>certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia e agibilità e la mancata trasmissione al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> copia dellascheda tecnica descrittiva, comporta l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da77 a 464 Euro.Art. 6.8.3.Verifica <strong>di</strong> conformità dell'opera eseguita1. A seguito <strong>di</strong> presentazione della domanda <strong>di</strong> Certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia e agibilità, lo Sportellounico comunica al richiedente il nominativo del responsabile del proce<strong>di</strong>mento. In sede <strong>di</strong>presentazione l’Ufficio ricevente può effettuare una verifica della completezza della documentazioneai fini della ricevibilità dell’atto.2. Entro il termine perentorio <strong>di</strong> trenta giorni dalla presentazione, il responsabile del proce<strong>di</strong>mentopuò richiedere, per una sola volta, l'integrazione della documentazione presentata, ovvero laregolarizzazione della stessa. I termini <strong>di</strong> cui ai commi ed articoli successivi riprendono a decorrereper intero dalla data <strong>di</strong> presentazione dei documenti richiesti ovvero della loro regolarizzazione.In caso <strong>di</strong> mancata integrazione o regolarizzazione della domanda entro 90 giorni, ladomanda viene archiviata.3. Per l’effettuazione delle verifiche <strong>di</strong> conformità sulle opere eseguite, lo Sportello unico comunicala data <strong>di</strong> inizio delle operazioni <strong>di</strong> controllo al titolare del titolo abilitativo.4. Per gli interventi soggetti a Certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia e agibilità, i controlli sono effettuatientro 90 giorni dalla data <strong>di</strong> regolare presentazione della domanda.5. Per gli interventi non soggetti a Certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia e agibilità, i controlli sono effettuatientro do<strong>di</strong>ci mesi dalla comunicazione <strong>di</strong> fine lavori.6. I controlli sono effettuati dai tecnici comunali o da tecnici verificatori esterni all'Amministrazioneai sensi del successivo Art. 6.8.7. Il titolare delle opere e<strong>di</strong>lizie è tenuto a prestare l’assistenzanecessaria. Il soggetto incaricato del controllo esamina:a) la rispondenza dell'opera eseguita rispetto al titolo abilitativo;b) la rispondenza dell'opera eseguita ai dati forniti nella Scheda tecnica descrittiva;c) il rispetto dei livelli <strong>di</strong> prestazione minimi prescritti dal <strong>RUE</strong> per i requisiti cogenti.7. Con riguardo alle lettere b) e c) del precedente comma il controllo può essere esteso a riguardaretutti i requisiti definiti dal <strong>RUE</strong>, ovvero essere limitato ad una parte <strong>di</strong> essi; in questo secondocaso il tecnico incaricato del controllo <strong>di</strong>chiara sulla scheda tecnico-descrittiva quali deirequisiti sono stati assoggettati a verifica e il relativo esito.8. Il Responsabile del SUE, qualora, tenendo conto delle risorse a <strong>di</strong>sposizione, ritenga <strong>di</strong> nonpoter svolgere nei tempi utili controlli almeno parziali sulla totalità degli interventi per i quali siapervenuta la comunicazione <strong>di</strong> fine lavori, procede alla selezione degli interventi da controllareanche tramite sorteggio, rispettando comunque le quantità minime <strong>di</strong> cui al comma seguente.9. Rispetto alla totalità degli interventi dovranno essere effettuati i controlli come minimo nelle177


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>seguenti proporzioni:⎯ la totalità degli interventi <strong>di</strong> cui all’art. 6.8.2 comma 2 che riguar<strong>di</strong>no immobili per attivitàproduttive o attività caratterizzate da significative interazioni con l’ambiente (ve<strong>di</strong> Appen<strong>di</strong>cealla Parte II del R.E.); in tali casi i controlli possono essere effettuati <strong>di</strong> concerto con itecnici dell’AUSL e/o dell’ARPA o anche de-mandati ad essi sulla base <strong>di</strong> appositi accor<strong>di</strong>;⎯ almeno il 30% degli interventi attuati tramite DIA, comprendendo nella percentua-le anche icontrolli eseguiti in corso d’opera ai sensi del precedente art. 6.7.2 comma 5.⎯ almeno il 20% degli interventi attuati tramite permesso <strong>di</strong> costruire, comprenden-do nellapercentuale anche i controlli eseguiti in corso d’opera ai sensi del prece-dente art. 6.7.2comma 5.10. Qualora in sede <strong>di</strong> controllo, anche a campione ai sensi del precedente , vengano riscontrate<strong>di</strong>fformità rispetto a quanto richiamato al comma 4, il Responsabile dello Sportello unico comunicale risultanze negative del controllo al richiedente invitando lo stesso a produrre, entro iltermine prefissato, le proprie controdeduzioni, riservandosi ogni altra successiva azione.Art. 6.8.4.Rilascio del certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia1. Il Responsabile dello Sportello unico, qualora abbia <strong>di</strong>sposto le operazioni <strong>di</strong> controllo nei termini<strong>di</strong> cui all'articolo precedente, vista la documentazione ed effettuati i controlli, rilascia il certificato<strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia entro novanta giorni dalla data <strong>di</strong> regolare presentazione della richiesta.2. Tale certificato attesta che l'opera e<strong>di</strong>lizia corrisponde al progetto regolarmente approvato ovveroalla DIA presentata; attesta inoltre che l'opera e<strong>di</strong>lizia risponde alle prestazioni e<strong>di</strong>lizie ed i-gieniche <strong>di</strong> interesse e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>chiarate, limitatamente ai requisiti che sono stati assoggettati averifica. Per i restanti requisiti il certificato convalida la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità resa dal tecnicoche ha redatto la scheda tecnica descrittiva, ferma restando la responsabilità <strong>di</strong> quest'ultimoin merito alla <strong>di</strong>chiarazione sottoscritta.3. Il certificato <strong>di</strong> conformità vale altresì come <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> abitabilità o usabilità, <strong>di</strong> cui all'Art.221 del T.U. delle leggi sanitarie R.D. n 1265/1934.Art. 6.8.5.Attestazione della conformità e<strong>di</strong>lizia ed agibilità sulla base della <strong>di</strong>chia-razione <strong>di</strong>conformità1. Qualora, entro 90 giorni dalla data <strong>di</strong> regolare presentazione della richiesta <strong>di</strong> certificato <strong>di</strong> conformitàe<strong>di</strong>lizia, lo Sportello unico non abbia rilasciato il Certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia ed agibilità,né abbia comunicato al richiedente che nei controlli si sono riscontrate <strong>di</strong>fformità, la conformitàe<strong>di</strong>lizia ed agibilità si intende attestata secondo quanto <strong>di</strong>chiarato dal professionista nellaScheda tecnica descrittiva. In tale caso la Scheda tecnica descrittiva tiene luogo del Certificato<strong>di</strong> conformità e agibilità.2. Sugli immobili per i quali il Certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia e agibilità sia stato attestato per decorrenzadei termini, è facoltà dell’Amministrazione Comunale effettuare successivamente controllia campione.178


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEArt. 6.8.6.Tolleranze costruttive1. Sono da considerarsi nell'ambito <strong>di</strong> tolleranza e non costituiscono pertanto abusività le <strong>di</strong>fformitàverificatesi in sede <strong>di</strong> costruzione, a con<strong>di</strong>zione che non eccedano, per singola misura lineare<strong>di</strong>chiarata in sede <strong>di</strong> progetto, le seguenti percentuali:⎯ 1% per le misure lineari superiori a m. 20;⎯ 2% per le misure lineari comprese fra m. 2 e m. 20;⎯ 4% per le misure lineari inferiori a m. 2.In ogni caso non è mai considerabile nell'ambito della tolleranza una <strong>di</strong>fformità dalla misura <strong>di</strong>chiaratasuperiore a m. 0,3.2. La tolleranza <strong>di</strong> cui sopra non è applicabile relativamente alle <strong>di</strong>stanze minime fra fabbricati edai confini prescritti dalla vigente normativa, all'allineamento dei fabbricati, per le misure lineariminime e massime e per quanto riguarda gli aspetti metrici delle opere riguardanti il sod<strong>di</strong>sfacimentodei requisiti definiti cogenti.3. La tolleranza non è ammessa nel caso <strong>di</strong> beni culturali tutelati ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n.42/2004.Art. 6.8.7.Elenco dei tecnici verificatori1. Ai fini dell'espletamento dei compiti <strong>di</strong> controllo e verifica delle opere e<strong>di</strong>lizie per il rilascio delcertificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia, il <strong>Comune</strong> può avvalersi, nei casi previsti dal precedente art.6.8.3, dell'opera <strong>di</strong> tecnici abilitati verificatori esterni al <strong>Comune</strong>, iscritti all'elenco pre<strong>di</strong>spostodall'Amministrazione stessa dotati <strong>di</strong> specifica competenza.2. È incompatibile con l'incarico <strong>di</strong> verificatore l'aver partecipato in qualunque forma alla progettazione,alla <strong>di</strong>rezione lavori e alla costruzione dell'opera, nonché la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> membro dellaC.Q..Art. 6.8.8.Numeri civici1. A fine lavori l'amministrazione comunale, su richiesta dell’interessato, assegna ad ogni fabbricatoil numero civico ed i relativi subalterni alle unità immobiliari, e fa apporre a spese degli interessatil'in<strong>di</strong>catore del numero assegnato.CAPO 6.9 – DISPOSIZIONI VARIE RELATIVE AI PROCEDIMENTI EDILIZIArt. 6.9.1.Soggetti aventi titolo a richiedere il permesso <strong>di</strong> costruire o a presentare la DIA edocumenti attestanti il titolo1. Hanno titolo a richiedere il permesso <strong>di</strong> costruire o la DIA i seguenti soggetti nei li-miti del proprio<strong>di</strong>ritto e fatti comunque salvi i <strong>di</strong>ritti dei terzi:a) il proprietario dell'immobile, ovvero il comproprietario munito del consenso <strong>di</strong> tutti gli altricomproprietari;b) il superficiario nei limiti del contratto <strong>di</strong> costituzione del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie;c) l'enfiteuta nei limiti del contratto <strong>di</strong> enfiteusi;d) l'usufruttuario e il titolare del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> uso e <strong>di</strong> abitazione, limitatamente agli interventi <strong>di</strong> ma-179


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>nutenzione;e) il titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti reali <strong>di</strong> servitù pre<strong>di</strong>ali coattive o volontarie, limitatamente alla manutenzionee agli altri interventi eventualmente rientranti nel suo titolo;f) il locatario, solo per gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria urgenti, ai sensi dell'Art. 1577del Co<strong>di</strong>ce Civile;g) l'affittuario agrario (L. 11/71) ed il concessionario <strong>di</strong> terre incolte (D.L. 279/44), limitatamentea miglioramenti ai fabbricati rurali ed alla casa <strong>di</strong> abitazione;h) i titolari <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti derivanti da provve<strong>di</strong>menti autorizzativi, quali:⎯ il beneficiario dell'occupazione <strong>di</strong> urgenza e l'avente causa da tale beneficiario;⎯ l'assegnatario <strong>di</strong> terre incolte;⎯ il titolare <strong>di</strong> servitù coattiva costituita per provve<strong>di</strong>mento amministrativo o per sentenza;⎯ il concessionario <strong>di</strong> una concessione <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico;⎯ il concessionario <strong>di</strong> miniere e <strong>di</strong> beni demaniali;⎯ per i beni dello Stato, gli aventi titolo al go<strong>di</strong>mento del bene, rilasciato dai competenti organidell'amministrazione statale;⎯ colui che, essendo interessato ad agire, sia a ciò autorizzato per or<strong>di</strong>ne del giu<strong>di</strong>ce;i) le aziende erogatrici <strong>di</strong> pubblici servizi anche qualora non siano proprietarie delle aree sullequali chiedono <strong>di</strong> intervenire e nei limiti dei loro compiti istituzionali. Il titolo deve essere attestatodall'accordo preliminare tra il proprietario del suolo e l'azienda stessa, oppure da unimpegno del proprietario del suolo a vendere o ad assoggettarsi alla servitù necessaria perl'intervento;j) in luogo del titolare possono presentare domanda:⎯ il delegato munito <strong>di</strong> idonea procura o mandato rilasciato me<strong>di</strong>ante scrittura privata autenticatao atto pubblico;⎯ l’amministratore <strong>di</strong> condominio, limitatamente alle sole parti comuni del fabbricato, sullabase <strong>di</strong> specifico mandato espresso da regolare assemblea condominiale;⎯ il curatore fallimentare;⎯ il commissario giu<strong>di</strong>ziale;⎯ l'aggiu<strong>di</strong>catario <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta fallimentare.k) ogni altro avente titolo per effetto <strong>di</strong> atti o contratti che attribuiscano al soggetto richiedente il<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> effettuare l'intervento richiesto:2. In caso <strong>di</strong> rappresentanza legale o negoziale del soggetto avente titolo a richiedere ed ottenerel'abilitazione allo svolgimento <strong>di</strong> attività e<strong>di</strong>lizie, si fa riferimento ai poteri effettivamente conferitidalla legge o dal contratto.3. L'elencazione dei soggetti <strong>di</strong>versi dal proprietario contenuta al comma 1 è esemplificativa ed èdettata al fine <strong>di</strong> repertoriare i casi in cui normalmente può ravvisarsi la legittimazione in materia<strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi, fermo restando che la sussistenza della titolarità effettiva e sostanziale ricadenella piena responsabilità del richiedente il quale, me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>chiarazione sostitutiva <strong>di</strong> atto<strong>di</strong> notorietà (autocertificazione), deve attestare incon<strong>di</strong>zionatamente <strong>di</strong> essere legittimato ed a-ver titolo al rilascio degli atti abilitativi richiesti.4. L'abilitazione allo svolgimento <strong>di</strong> attività e<strong>di</strong>lizie deve intendersi rilasciata comunque ed in tutti icasi con salvezza dei <strong>di</strong>ritti del proprietario, nonché <strong>di</strong> qualsiasi soggetto terzo.180


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME5. L'Amministrazione ha sempre facoltà <strong>di</strong> procedere a verifiche e controlli, anche a campione, siaattraverso l'esame <strong>di</strong>retto e dettagliato degli atti che dovranno essere prontamente esibiti dall'interessatosotto pena <strong>di</strong> decadenza, sia attraverso la richiesta <strong>di</strong> un esplicito atto <strong>di</strong> assenso daparte del proprietario o del soggetto terzo.Art. 6.9.2.Cambio <strong>di</strong> intestazione (ovvero ‘voltura’)1. Il permesso <strong>di</strong> costruire e la DIA sono trasferibili ai successori o aventi causa. A tale scopo questidovranno richiedere per iscritto al SUE la mo<strong>di</strong>fica dell’intestazione, allegando autocertificazioneattestante l’avvenuto trasferimento del titolo <strong>di</strong> proprietà o <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mento, o in alternativa,fotocopia del documento con il quale è avvenuto il trasferimento del titolo stesso. Nel caso delpermesso <strong>di</strong> costruire il <strong>Comune</strong> rilascia attestato della voltura con uno specifico atto.2. Nel caso <strong>di</strong> cambio <strong>di</strong> intestazione nel corso dell’istruttoria prima del rilascio <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong>costruire , la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> avere acquisito il titolo ad intervenire sull’immobile o su porzione <strong>di</strong>esso dovrà essere presentata in forma <strong>di</strong> integrazione alla domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire.Art. 6.9.3.Costruzioni legittimate a tempo determinato1. Le costruzioni realizzate sulla base <strong>di</strong> regolari permessi <strong>di</strong> costruire o DIA sono legittimate <strong>di</strong>norma a tempo indeterminato.2. I soli casi nei quali una costruzione può essere legittimata a tempo determinato sono i seguenti:a) costruzioni su suolo pubblico, sulla base <strong>di</strong> una "concessione <strong>di</strong> occupazione <strong>di</strong> suolo pubblico"<strong>di</strong> cui all'art. 192 del T.U.F.L.l. 1175/31; tali occupazioni sono definite:⎯ "permanenti" quando la durata è superiore all'anno ed è espressa in anni;⎯ "temporanee" quando la durata è inferiore all'anno ed è espressa in giorni;(rientrano in questa casistica le concessioni decennali <strong>di</strong> posteggi per il commercio su areepubbliche <strong>di</strong> cui al D.Lgs. 31.3.1998 n. 114);b) costruzioni su aree demaniali.3. L'eventuale rilascio <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire o DIA per la realizzazione <strong>di</strong> costruzioni nei casi <strong>di</strong>cui al comma precedente è atto <strong>di</strong>stinto dall'atto <strong>di</strong> concessione amministrativa ed è accompagnato,se opportuno, da una convenzione, con relativa polizza fidejussoria o deposito cauzionale,con la quale il concessionario si impegna alla rimozione <strong>di</strong> quanto costruito e alla rimessa inpristino del se<strong>di</strong>me alla scadenza del periodo concesso; la convenzione può essere rinnovata.Art. 6.9.4.Conformità dello stato <strong>di</strong> fatto allo stato autorizzato1. In tutti i casi <strong>di</strong> interventi su e<strong>di</strong>fici o impianti preesistenti la presentazione della domanda <strong>di</strong>permesso <strong>di</strong> costruire o della D.I.A. è subor<strong>di</strong>nata alla preliminare verifica <strong>di</strong> legittimità dello stato<strong>di</strong> fatto, sulla base del riscontro con documenti probanti quali il più recente titolo abilitativo(permesso <strong>di</strong> costruire, concessione o autorizzazione o D.I.A. o licenza e<strong>di</strong>lizia o domanda <strong>di</strong>concessione in sanatoria) riguardante l’immobile, o ancora, in mancanza <strong>di</strong> qualsiasi documentoautorizzativo, sulla base <strong>di</strong> documentazione catastale.2. Nel caso <strong>di</strong> conformità dello stato <strong>di</strong> fatto allo stato autorizzato, tale conformità deve essereasseverata nella <strong>di</strong>chiarazione firmata dal progettista responsabile <strong>di</strong> cui all’art. 6.4.2 comma 3181


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>lettera e), richiamando gli estremi degli atti autorizzativi o degli altri documenti probanti.3. Nel caso che siano rilevate <strong>di</strong>fformità riconducibili ai casi <strong>di</strong> prescrizione <strong>di</strong> abusi e<strong>di</strong>lizi minori <strong>di</strong>cui al successivo art. 6.9.6, alla domanda <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire o alla D.I.A. deve essere allegatoun atto sostitutivo <strong>di</strong> notorietà, firmato dall’avente titolo, che <strong>di</strong>chiari che le <strong>di</strong>fformità rientranonei casi suddetti, essendo trascorso dalla loro esecu-zione un periodo <strong>di</strong> tempo maggiore<strong>di</strong> quello minimo richiesto.4. Nei casi che siano rilevate <strong>di</strong>fformità non rientranti nei casi <strong>di</strong> cui all’art. 6.9.6, la domanda <strong>di</strong>permesso <strong>di</strong> costruire deve essere accompagnata, ovvero la DIA deve essere preceduta, dallarichiesta <strong>di</strong> sanatoria ai sensi del successivo art. 6.9.5. In pendenza della richiesta <strong>di</strong> sanatorianon possono essere presentate D.I.A. o asseverazioni per nuovi interventi sul medesimo immobile.Art. 6.9.5.Richiesta in sanatoria1. Nei casi <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire o DIA in sanatoria, ove ricorrano le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>legge, la richiesta può essere presentata allo Sportello unico dall'avente causa, in conformità allenorme del presente Regolamento.2. Alla richiesta debbono essere allegati, oltre alla documentazione ed agli elaborati <strong>di</strong> progetto <strong>di</strong>cui agli Artt. 6.4.2, 6.4.3, 6.4.4 e 6.5.2:a) relazione descrittiva dell'intervento con riferimento alla sua conformità agli strumenti urbanisticigenerali e <strong>di</strong> attuazione approvati ed al non contrasto con quelli adottati, al momentodella presentazione della richiesta, ed eventualmente anche al momento della realizzazionedell'opera, ove occorra;b) elaborati grafici nei quali siano evidenziate le opere preesistenti regolarmente eseguite, econ grafia <strong>di</strong>versa le opere eseguite in parziale <strong>di</strong>fformità;c) atto sostitutivo <strong>di</strong> notorietà nel quale sia esplicitamente <strong>di</strong>chiarata la data <strong>di</strong> avvenuta esecuzionedelle opere in parziale <strong>di</strong>fformità, per le quali si richiede la sanatoria.3. Sulla richiesta <strong>di</strong> sanatoria il Responsabile del SUE si pronuncia entro sessanta giorni; trascorsoinutilmente tale termine, la richiesta deve intendersi respinta. La sanatoria implica il versamentodella somma dovuta a titolo <strong>di</strong> oblazione, stabilita con provve<strong>di</strong>mento comunale entro ilimiti minimi e massimi previsti dalla legislazione vigente.Art. 6.9.6.Prescrizione <strong>di</strong> abusi e<strong>di</strong>lizi minori1. Si ritengono sanate con presentazione <strong>di</strong> DIA a titolo gratuito, e non si procede quin<strong>di</strong>all’applicazione delle relative sanzioni, le abusività e<strong>di</strong>lizie classificabili nei casi seguenti qualorasiano trascorsi più <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni dalla loro ultimazione e non riguar<strong>di</strong>no immobili tutelati dal PSCo dal <strong>RUE</strong> in quanto riconosciuti <strong>di</strong> interesse storico-architettonico o <strong>di</strong> pregio storico-culturale etestimoniale:⎯ interventi MS o RRC;⎯ ogni altra abusività relativa ad e<strong>di</strong>fici o impianti che non abbia comportato aumento dellaSu, mo<strong>di</strong>fica della sagoma o dell’involucro o incremento del carico urbanistico;⎯ interventi relativi a infrastrutture <strong>di</strong> cui all’art. 1.4 o manufatti <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> cui all’art. 1. 5 del fa-182


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEscicolo “<strong>RUE</strong> – Definizioni”, purché si tratti <strong>di</strong> opere conformi agli strumenti urbanistici generalivigenti e non in contrasto con quelli adottati.2. Nei casi <strong>di</strong> cui al primo comma l’avente titolo presenta al SUE un atto sostitutivo <strong>di</strong> notorietà,sulla base <strong>di</strong> apposito facsimile, nel quale <strong>di</strong>chiara che le <strong>di</strong>fformità rientrano nei casi <strong>di</strong> cui alprimo comma, essendo trascorso dalla loro esecuzione un periodo <strong>di</strong> tempo maggiore <strong>di</strong> quellominimo richiesto.Art. 6.9.7.Manutenzione e sicurezza delle costruzioni1. Tutte le costruzioni devono essere mantenute, in ogni loro parte, in piena conformità alle esigenzee <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> igiene e <strong>di</strong> decoro pubblico, nel territorio sia urbanoche extraurbano.2. Il Sindaco può far eseguire in ogni momento ispezioni dal personale tecnico e sanitario o dallaPolizia Municipale per accertare le con<strong>di</strong>zioni degli e<strong>di</strong>fici.3. Quando le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> igiene e <strong>di</strong> decoro pubblico vengano a mancare, il proprietariodeve provvedere agli interventi necessari.4. Qualora non provveda, il Sindaco potrà or<strong>di</strong>nare l'esecuzione delle opere necessarie al fine delmantenimento della sicurezza, incolumità e decoro, e assegnare un termine per l'esecuzione.5. Decorso inutilmente tale termine, l'amministrazione comunale ha facoltà <strong>di</strong> procedere in dannodel proprietario stesso per far eseguire quelle opere <strong>di</strong> riparazione, <strong>di</strong> ripulitura e <strong>di</strong> ritinteggiaturache risultassero necessarie.6. Nei casi in cui ricorrano con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolo per la stabilità degli immobili e l'incolumità dellepersone, il proprietario procede me<strong>di</strong>ante un "intervento urgente" alla rimozione delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> pericolo temuto, senza preventivo titolo abilitativo, ma sotto la sua personale responsabilitàanche per quanto riguarda l'effettiva esistenza del pericolo. E' comunque fatto obbligo al proprietario<strong>di</strong> dare imme<strong>di</strong>ata comunicazione dei lavori allo Sportello unico e <strong>di</strong> presentare, entro30 giorni dall'inizio degli stessi il titolo richiesto dalle opere.Art. 6.9.8.Dichiarazione <strong>di</strong> inagibilità1. Quando ricorrono motivate ragioni in or<strong>di</strong>ne alle con<strong>di</strong>zioni igieniche e/o <strong>di</strong> sicurezza dei fabbricati,ovvero in caso <strong>di</strong> incompatibilità con le <strong>di</strong>sposizioni del presente <strong>RUE</strong> o del regolamento <strong>di</strong>igiene, viene or<strong>di</strong>nata la sospensione dell’uso del fabbricato o <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> esso.2. Tale or<strong>di</strong>nanza si applica anche nel caso <strong>di</strong> risultanza negativa conseguente all’effettuazione <strong>di</strong>controllo a campione, in relazione a gravi <strong>di</strong>fformità rispetto a quanto previsto dal <strong>RUE</strong> e/o <strong>di</strong>chiaratonella scheda tecnica descrittiva.3. Per le abitazioni esistenti, il Dirigente può <strong>di</strong>chiarare inabitabile un alloggio o parte <strong>di</strong> esso,quando ricorra almeno una delle seguenti situazioni:a) con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado delle strutture e degli impianti tali da pregiu<strong>di</strong>care l’incolumità degli occupanti;b) alloggio improprio (sottotetto, seminterrato, box, e<strong>di</strong>ficio al grezzo);c) insufficienti requisiti <strong>di</strong> superficie o <strong>di</strong> altezza;183


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>d) insufficienti con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> aerazione (ventilazione) ed illuminazione;e) mancata <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> acqua potabile;f) assenza <strong>di</strong> servizi igienici;g) mancato allacciamento alla fognatura, ove esistente, o ad altro idoneo sistema <strong>di</strong> trattamentodelle acque reflue.4. In caso <strong>di</strong> sito inquinato sottoposto al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> cui all’art. 17 del D.Lgs. 22/97 e D.M.471/99, qualora risulti incompatibile l’utilizzo dell’immobile con le attività <strong>di</strong> monitoraggio o bonifica,il Dirigente competente or<strong>di</strong>na la sospensione dell’uso del fabbricato o <strong>di</strong> parte <strong>di</strong> esso, ovverosospende i proce<strong>di</strong>menti autorizzativi eventualmente in corso.5. L'unità immobiliare <strong>di</strong>chiarata inabitabile non può essere usata né data in uso a titolo gratuito ooneroso; in caso <strong>di</strong> necessità il <strong>di</strong>rigente del SUE ne or<strong>di</strong>na lo sgombero e ne impe<strong>di</strong>sce l'usoattraverso opportune misure tecnico-e<strong>di</strong>lizie.Art. 6.9.9.Utilizzazione abusiva1. Il proprietario che abita o usa, ovvero consente ad altri <strong>di</strong> utilizzare - a titolo gratuito o oneroso -un'unità immobiliare priva del certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia o <strong>di</strong> equivalente <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>abitabilità o usabilità o <strong>di</strong> altra licenza d'uso, è soggetto a sanzione amministrativa ai sensidell’art. 70 del D.Lgs. 507/99.2. Qualora all'atto dell'infrazione l'unità immobiliare non possieda i requisiti per ottenere la regolareautorizzazione all'uso, il Responsabile dello Sportello unico in<strong>di</strong>cherà i lavori da eseguire e porràun termine per la regolarizzazione; trascorso inutilmente il quale, provvederà ad ulterioresanzione amministrativa.Art. 6.9.10. Opere pubbliche <strong>di</strong> competenza comunale1. Il progetto <strong>di</strong> opere pubbliche <strong>di</strong> competenza comunale è approvato dalla Giunta Comunalesenza obbligo <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> titolo abilitativo.2. Gli elaborati progettuali devono essere pre<strong>di</strong>sposti secondo i dettati e le prescrizioni <strong>di</strong> cui allaL. 11/2/94 n. 109 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni e al relativo regolamento <strong>di</strong> attuazione.3. Gli Uffici Comunali effettuano comunque l'istruttoria atta a valutare la conformità dell'interventoagli strumenti urbanistici. Deve inoltre essere acquisito il parere della Com-missione per la qualitàarchitettonica e il paesaggio per gli interventi soggetti.Art. 6.9.11. Progetti e programmi per settori specifici1. In aggiunta agli strumenti urbanistici generali e particolareggiati, il Consiglio Comunale, sentitala C.Q. se previsto, adotta, ove del caso, appositi strumenti progettuali, <strong>di</strong> piano e <strong>di</strong> programmaper settori specifici, ed in particolare:a) per la salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione <strong>di</strong> beni culturali ed ambientali;b) per le zone <strong>di</strong> recuperoc) per le zone ver<strong>di</strong>;d) per l'arredo urbano ed il colore;e) per la viabilità ed il traffico;184


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEf) per la valorizzazione commerciale;g) per la circolazione dei portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.2. Le opere e<strong>di</strong>lizie ricadenti nell'ambito <strong>di</strong> detti piani e progetti settoriali approvati, dovranno risultareconformi, oltre che agli strumenti urbanistici, anche alle prescrizioni relative, in quanto applicabili.Tale verifica <strong>di</strong> conformità, effettuata dagli Uffici comunali, è contestuale alle operazioni<strong>di</strong> controllo ed approvazione dei progetti e<strong>di</strong>lizi.Art. 6.9.12. Documentazione Previsionale del Clima Acustico (DPCA) allegata alle domande <strong>di</strong>permesso <strong>di</strong> costruire e nel caso delle DIA.1. La Documentazione Previsionale dei Clima Acustico (DPCA) deve essere allegata alla domanda<strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire per interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> NC, DR, AM qualora l’intervento riguar<strong>di</strong> unao più dei seguenti tipi <strong>di</strong> destinazioni d’uso:a) Servizi scolastici dell’obbligo e servizi prescolastici e servizi <strong>di</strong> istruzione superiore e universitaria;b) Attività sanitarie;c) Parchi pubblici urbani ed extraurbani;d) Residenza (usi a1 e a2).2. La DPCA deve <strong>di</strong>mostrare, riguardo al lotto <strong>di</strong> intervento, il rispetto dei valori-limite relativi allaclasse <strong>di</strong> zonizzazione acustica attribuito al medesimo in sede <strong>di</strong> Zonizzazione Acustica, ovvero<strong>di</strong> articolazione della medesima ai sensi dell’articolo precedente comma 2.3 Per la residenza la DPCA non è richiesta nel caso <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> entità inferioreal 30% della Su preesistente e nel caso che l’e<strong>di</strong>fico sia collocato a <strong>di</strong>stanza superiore a m. 30da strade locali (tipo F), superiore a m. 40 da strade extraurbane secondarie (tipo C) e da strade<strong>di</strong> quartiere (tipo E), superiore a m. 60 da strade extraurbane principali (tipo B) e da strade <strong>di</strong>scorrimento (tipo D) e a superiore a m. 100 da autostrade (tipo A).4. La DPCA è richiesta anche nel caso <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> CD verso uno dei tipi <strong>di</strong> destinazione d’uso<strong>di</strong> cui alle lettere a) e b) del primo comma, nonché nel caso <strong>di</strong> CD verso usi residenziali in ambitourbano.5. Nel caso <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi nell’ambito PUA per i quali sia stata pre<strong>di</strong>sposta la DPCA primadella loro approvazione, non è più richiesta la DPCA relativa ai singoli interventi e<strong>di</strong>lizi, ma èsufficiente la <strong>di</strong>chiarazione firmata dal progettista responsabile (<strong>di</strong> cui all’art. 6.4.2 comma 3 cheasseveri la rispondenza dell’opera ai requisiti cogenti stabiliti dal <strong>RUE</strong>.Art. 6.9.13. Documentazione <strong>di</strong> Previsione <strong>di</strong> Impatto Acustico (DPIA)1. La Documentazione <strong>di</strong> Previsione <strong>di</strong> Impatto Acustico deve essere allegata alla domanda <strong>di</strong>permesso <strong>di</strong> costruire per interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> NC, AM, DR qualora l’intervento riguar<strong>di</strong> una o piùdei seguenti tipi <strong>di</strong> destinazioni d’uso:⎯ opere soggette a Valutazione <strong>di</strong> Impatto Ambientale <strong>di</strong> cui alla legislazione regionale in materia;⎯ infrastrutture per la mobilità: ferrovie ed altri sistemi <strong>di</strong> trasporto collettivo su rotaia; strade;attrezzature per lo scambio intermodale ivi compresi aeroporti, aviosuperfici, eliporti; par-185


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯cheggi con capienza superiore 200 p.a., siano essi pubblici o pertinenziali;impianti relativi alle reti tecnologiche nei quali siano installate attrezzature rumorose, qualiimpianti <strong>di</strong> sollevamento, impianti <strong>di</strong> decompressione, e simili;centrali termiche al servizio <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici;attività manifatturiere industriali o artigianali, ivi comprese le attività <strong>di</strong> produzione, cogenerazionee trasformazione <strong>di</strong> energia elettrica e le attività manifatturiere del settore agroalimentaree conserviero;attività estrattive;attività <strong>di</strong> recupero e preparazione per il riciclaggio <strong>di</strong> cascami e rottami, <strong>di</strong> rifiuti soli<strong>di</strong> urbani,ecc.;attività <strong>di</strong> trasporto, magazzinaggio, logistica;me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta;pubblici esercizi ove sono installati impianti rumorosi;artigianato <strong>di</strong> servizio agli automezzi;attività ricreative, sportive e <strong>di</strong> spettacolo (usi b14.1 e b14.2);ospedali e case <strong>di</strong> cura;attività ricettive alberghiere.2. Nei casi <strong>di</strong> cui al primo comma, la DPIA deve essere pre<strong>di</strong>sposta anche per <strong>di</strong> interventi RE,RRC, MS, qualora l’intervento preveda l’installazione <strong>di</strong> nuove sorgenti sonore. In tali casi, qualorail titolo abilitativo previsto sia la DIA, la documentazione prescritta deve essere tenuta dal titolareallegata alla DIA.3. Nel caso in cui il tecnico competente verifichi che l'intervento oggetto <strong>di</strong> DPIA non comporta lapresenza <strong>di</strong> sorgenti sonore significative (macchinari o impianti rumorosi) e non induce significativiaumenti <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> traffico, può procedere a una valutazione <strong>di</strong> tipo semplificato, così comeprevisto dalla L.R. 15/01, art. 10 comma 4 .4. La Documentazione <strong>di</strong> Impatto Acustico può essere anticipata in sede <strong>di</strong> presentazione delPiano Urbanistico Attuativo qualora in tale fase siano già conosciute le informazioni necessarieper la descrizione dell’impatto.5. La DPIA, qualora i livelli <strong>di</strong> rumore previsti superino i valori limite <strong>di</strong> immissione e <strong>di</strong> emissionedefiniti dalla legge , deve contenere l’in<strong>di</strong>cazione delle misure previste per ricondurre le sorgentisonore entro i valori limite. Tali misure devono quin<strong>di</strong> trovare riscontro negli elaborati <strong>di</strong> progetto.Art. 6.9.14. Requisiti e documentazione in materia <strong>di</strong> riduzione dell’inquinamento luminoso erisparmio energetico negli impianti <strong>di</strong> illuminazione esterna.1. Tutti i nuovi impianti <strong>di</strong> illuminazione esterna, pubblici e privati, in fase <strong>di</strong> progettazione o <strong>di</strong> appalto,devono essere eseguiti a norma antinquinamento luminoso e ridotto consumo energeticoai sensi della L.R. 19/2003 e della <strong>di</strong>rettiva applicativa <strong>di</strong> cui alla Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n.2263 del 29/12/2005.2. Il progetto degli impianti <strong>di</strong> illuminazione esterna deve essere corredato dalla documentazione<strong>di</strong> cui all’art. 10 comma 2 della Delibera <strong>di</strong> Giunta Regionale n. 2263 del 29/12/2005, ovvero:186


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEa) progetto illuminotecnico redatto da una figura professionale abilitata per tale settore, che siassume la completa responsabilità sino ad ultimazione dei lavori;b) misurazioni fotometriche dell’apparecchio utilizzato nel progetto esecutivo;c) istruzioni <strong>di</strong> installazione ed uso corretto dell’apparecchio in conformità con la Legge.3. Al termine dei lavori, l’impresa installatrice deve rilasciare ai sensi dell’ art. 9 della L. 46/90 la<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità dell’impianto realizzato secondo il progetto illuminotecnico ed i criteriapplicativi <strong>di</strong> cui all’art. 5 comma 2 della D.G.R. 2263 del 29/12/2005.4. Il progetto illuminotecnico non è obbligatorio per gli impianti <strong>di</strong> modesta entità o temporanei, peri quali, l’impresa installatrice deve rilasciare al richiedente il certificato <strong>di</strong> conformità ai requisitiminimi <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> cui all’art. 5 comma 2 della D.G.R. 2263 del 29/12/2005, e precisamente per:d) gli impianti <strong>di</strong> cui all’art. 8 della D.G.R. 2263 del 29/12/2005;e) la manutenzione or<strong>di</strong>naria e la manutenzione straor<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> impianti esistenti con un numero<strong>di</strong> sostegni fino a cinque;f) le insegne ad illuminazione propria, anche se costituite da tubi <strong>di</strong> neon nu<strong>di</strong>, le insegne pubblicitarie<strong>di</strong> esercizio non dotate <strong>di</strong> illuminazione propria e comunque non superiori a 6 mq e<strong>di</strong>nfine gli apparecchi <strong>di</strong> illuminazione esterna delle vetri-ne.5. Per gli impianti <strong>di</strong> illuminazione esterna esistenti, sono valide le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 4 dellaD.G.R. 2263 del 29/12/2005.6. Per i particolari impianti <strong>di</strong> illuminazione quali quelli degli impianti sportivi, dei monumenti e dellestrutture architettoniche <strong>di</strong> rilievo, degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi, dei fasci <strong>di</strong> luce fissi o roteanti edelle insegne pubblicitarie, sono valide le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all’art. 7 della D.G.R. 2263 del29/12/2005.Art. 6.9.15. Autorizzazione paesaggistica1. Tutti i proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo dei beni in<strong>di</strong>cati all’art. 126 del D.Lgs42/2004, hanno l’obbligo <strong>di</strong> sottoporre all’ Ente competente i progetti delle opere che intendonoeseguire, corredati della documentazione prevista, al fine <strong>di</strong> ottenere la preventiva autorizzazionepaesaggistica.2. Non è richiesta l’autorizzazione <strong>di</strong> cui sopra per:a) interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> consolidamento statico e <strong>di</strong> restauroconservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli e<strong>di</strong>fici;b) interventi inerenti l’esercizio dell’attività agro-silvo-pastorale che non comportino alterazionepermanente dello stato dei luoghi con costruzioni e<strong>di</strong>lizie ed altre opere civili;c) per il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere <strong>di</strong> bonifica, antincen<strong>di</strong>o e <strong>di</strong>conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste in<strong>di</strong>cati dall’ art. 142 comma 1 letterag) purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia.3. La procedura per il rilascio, o il <strong>di</strong>niego, dell’autorizzazione paesaggistica è la seguente.⎯ il <strong>Comune</strong>, dopo aver svolto l'istruttoria paesaggistica <strong>di</strong> competenza nel termine <strong>di</strong> 40giorni dal ricevimento dell'istanza e acquisito entro tale termine anche il parere della Commissioneper la qualità architettonica e del paesaggio, invia alla competente Soprintendenzala proposta <strong>di</strong> autorizzazione o <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego della stessa, comprensiva della documenta-187


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯⎯⎯⎯⎯zione presentata dall'interessato, e accompagnata dalla Relazione tecnica illustrativa dellemotivazioni alla base della proposta. Contestualmente, il <strong>Comune</strong> comunica all'interessatol'inizio <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento, ai sensi dell'art. 7 della L. 7 agosto 2000, n. 241, e ss.mm.ii. ;la Soprintendenza competente entro 45 giorni dalla ricezione della proposta rende il proprioparere, che ha carattere vincolante per il <strong>Comune</strong>;entro 20 giorni dalla ricezione del suddetto parere, il <strong>Comune</strong> rilascia l' autorizzazione ovveroil provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>di</strong>niego ai sensi dell' art. 10-bis della L. n. 24112000, e ss.mm.ii.;decorso il termine stabilito per il rilascio del parere vincolante della Soprintendenza senzache questa si sia espressa, il <strong>Comune</strong> ha la facoltà <strong>di</strong> in<strong>di</strong>re una Conferenza <strong>di</strong> servizi, allaquale invita a partecipare il Soprintendente competente, che potrà anche inviare un parerescritto. La Conferenza cosi indetta deve esprimersi entro il termine perentorio <strong>di</strong> 15 giorni;in ogni caso, decorsi 60 giorni dal ricevimento degli atti relativi all'istanza da parte del Soprintendente,il <strong>Comune</strong> provvede sulla domanda <strong>di</strong> autorizzazione;l'autorizzazione <strong>di</strong>venta efficace decorsi 30 giorni dal rilascio, e deve essere imme<strong>di</strong>atamentecomunicata alla Soprintendenza competente, oltre che alla Regione, agli Enti territorialiinteressati, unitamente al parere reso dalla Soprintendenza stessa;qualora il <strong>Comune</strong>, pur avendo ricevuto il parere della Soprintendenza nei termini fissatidalla norma, non abbia emanato il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> competenza, l'interessato può richiederein via sostitutiva il rilascio dell'autorizzazione alla Regione, che deve provvedervi ancheattraverso la nomina <strong>di</strong> un commissario ad acta, entro 60 giorni dalla richiesta.4. Alla domanda <strong>di</strong> autorizzazione paesaggistica è fatto l’obbligo <strong>di</strong> allegare una dettagliata relazionepaesaggistica i cui criteri <strong>di</strong> redazione sono contenuti nell’allegato al Decreto Pres. Cons.Min. del 12/12/2005.5. L’accertamento <strong>di</strong> compatibilità paesaggistica <strong>di</strong> cui all’art. 181 del D.Lgs 42/2004 (come mo<strong>di</strong>ficatodal D.Lgs 157/2006) è consentita nei seguenti casi:⎯ per i lavori, realizzati in assenza o in <strong>di</strong>fformità dell’autorizzazione paesaggistica, che nonabbiano determinato creazione <strong>di</strong> superfici utili o volumi ovvero aumento <strong>di</strong> quelli legittimamenteautorizzati;⎯ per l’impiego <strong>di</strong> materiali in <strong>di</strong>fformità dall’autorizzazione paesaggistica;⎯ per i lavori comunque configurabili quali interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria o straor<strong>di</strong>nariaai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 06/06/2001 n. 380.5. Il proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell’immobile o dell’area - per ottenerel’accertamento <strong>di</strong> compatibilità paesaggistica - deve presentare domanda all’autorità amministrativapreposta alla gestione del vincolo ai fini dell’accertamento della compatibilità paesaggisticadegli interventi.6. L’autorità competente si pronuncia sulla domanda entro 180 giorni, previo parere vincolantedella Soprintendenza da rendersi entro 90 giorni.7. Qualora venga accertata la compatibilità paesaggistica, il proprietario, possessore o detentoredell’immobile o dell’area è tenuto al pagamento <strong>di</strong> una somma equivalente al maggiore importotra il danno arrecato e il profitto conseguito me<strong>di</strong>ante la trasgressione. In caso <strong>di</strong> rigetto delladomanda si applica la sanzione demolitoria.188


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME8. L’importo della sanzione <strong>di</strong> cui al comma precedente è determinato previa perizia <strong>di</strong> stima.Art. 6.9.16. Dismissione <strong>di</strong> impianti industriali e riutilizzo delle relative aree1. Il titolare <strong>di</strong> un impianto industriale o suo avente causa, in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione dello stesso perqualsiasi causa (cessata attività, trasferimento, fallimento, ecc.) deve comunicare la <strong>di</strong>smissioneentro 90 giorni al competente Ufficio comunale.2. Il responsabile <strong>di</strong> tale Ufficio potrà eventualmente prescrivere, se del caso:⎯ opportune misure cautelative in or<strong>di</strong>ne alla messa in sicurezza del sito ed al corretto smaltimentodei rifiuti, anche con il coinvolgimento degli Enti istituzionalmente delegati;⎯ lo svolgimento <strong>di</strong> analisi per accertare lo stato <strong>di</strong> qualità del suolo e del sottosuolo dell’areainteressata, con riferimento ai livelli <strong>di</strong> contaminazione previsti dal D.M. 471/99.3. Nell’ambito delle procedure che comportano variazioni <strong>di</strong> destinazione d’uso <strong>di</strong> suoli o immobilida uso industriale o artigianale ad uso residenziale o servizi o a verde, il <strong>Comune</strong> si assicurache sia stata accertata, attraverso un’idonea indagine ambientale, la caratterizzazione del livello<strong>di</strong> eventuale contaminazione del suolo, dei primi strati del sottosuolo e delle acque sotterraneein un’areale presumibilmente interessato dalle attività che vi si sono svolte. Per l’esecuzionedella suddetta indagine ambientale si può fare riferimento agli Allegati 2 e 4 (Piano <strong>di</strong> caratterizzazione)del D.M. 471/99, in materia <strong>di</strong> bonifica <strong>di</strong> siti inquinati.CAPO 6.10 – CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE (ONERI DI URBANIZZAZIONE ECOSTO DI COSTRUZIONE)Art. 6.10.1. Norme generali1. Il presente capo <strong>di</strong>sciplina l’applicazione del contributo relativo al Permesso <strong>di</strong> Co-struire ed allaDenuncia <strong>di</strong> Inizio Attività, in conformità con le <strong>di</strong>sposizioni della L.R. n 31/2002 e con le altre<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> regolamento vigenti in materia.2. Il proprietario dell’immobile o colui che ha titolo per chiedere il rilascio del Permesso <strong>di</strong> Costruireo per presentare la Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività è tenuto a corrispondere un contributo commisuratoall’incidenza degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione nonché al costo <strong>di</strong> costruzione.3. Per la determinazione degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria, il <strong>Comune</strong>, con deliberazionedel Consiglio Comunale recepisce e integra il testo della deliberazione del ConsiglioRegionale 4 marzo 1998 n 849 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni.4. L’entità del contributo <strong>di</strong> costruzione è quella che risulta applicando gli atti deliberativi vigenti almomento della presentazione della richiesta <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire o della DIA.Art. 6.10.2. Onere <strong>di</strong> urbanizzazione (U1, U2)1. Gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione sono dovuti in relazione agli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (RE)o gli interventi che comportano nuova e<strong>di</strong>ficazione (NC) o che determinano un incremento delcarico urbanistico in funzione <strong>di</strong> :⎯ un aumento delle superfici utili degli e<strong>di</strong>fici;⎯ un mutamento delle destinazioni d’ uso degli immobili con variazione in aumento delle do-189


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯tazioni territoriali;un aumento delle unità immobiliari.Art. 6.10.3. Parametrazione degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione1. Le tabelle <strong>di</strong> parametrazione ed incidenza degli oneri sono state raggruppate in cinque categoriefunzionali:⎯ interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale (tipi d’uso “A”) – Tabella “A”;⎯ funzioni <strong>di</strong>rezionali, finanziarie, assicurative, artigianali <strong>di</strong> servizio, funzioni commerciali, ivicompresi gli esercizi pubblici, funzioni produttive <strong>di</strong> tipo manifatturiero artigianale, solamentese laboratoriali per la parte <strong>di</strong> SU fino a 200 mq, funzioni <strong>di</strong> servizio privato, pubblico e/od’uso pubblico, ivi comprese le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività culturali e <strong>di</strong> istruzione, ricreative, sanitarie e<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> professionali (tipi d’uso “B”) – Tabelle B”;⎯ funzioni produttive <strong>di</strong> tipo manifatturiero, comprese quelle artigianali <strong>di</strong> tipo laboratoriali perla parte <strong>di</strong> SU oltre i 200 mq, inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> tipo agroindustriale e gli allevamenti zootecnici<strong>di</strong> tipo intensivo (tipi d’uso “C”) – Tabelle “C”;⎯ funzioni agricole svolte da non aventi titolo (tipi d’uso “D”) – Tabelle “D”;⎯ funzioni alberghiere e comunque per il soggiorno temporaneo (tipi d’uso “E”) – Tabelle “E”.2. Gli elementi per la parametrazione degli oneri sono riportate nelle relative tabelle <strong>di</strong> cui appresso.3. Ai sensi della deliberazione del Consiglio Comunale, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> è classificato in classe2.4. Per l’applicazione degli oneri e delle relative tabelle parametriche, trovano applicazione le delibere<strong>di</strong> C.C. nn. 48/2001, 187/2003, 63/2004 e 03/2007 con i relativi allegati. .Art. 6.10.4. Scomposizione dell’onere <strong>di</strong> urbanizzazione1. Ai fini della determinazione del contributo per gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione, in relazione a ciascuncaso <strong>di</strong> realizzazione delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione, l’onere parametrato e tariffato come all’ art.6.10.3, viene scomposto in relazione ai tipi <strong>di</strong> opere nelle seguenti quote:⎯⎯U1 – opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria al servizio <strong>di</strong>retto dell’inse<strong>di</strong>amento;U2 – opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria2. Le infrastrutture per l’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti (altrimenti dette opere <strong>di</strong> urbanizzazioneprimaria U1) sono definite dal capo 3.1 art. 3.1.1 del presente regolamento. L’incidenza <strong>di</strong>ciascuna tipologia <strong>di</strong> opere U1 è stabilita secondo le seguenti percentuali:RESIDENZA(% <strong>di</strong> U1)%le strade 22%gli spazi <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> parcheggio 10%le fognature 8%gli impianti <strong>di</strong> depurazione 3%il sistema <strong>di</strong> depurazione dell’acqua 7%il sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettricaforza motrice, gas, telefono 24%190


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEla pubblica illuminazione 10%il verde attrezzato 16%100%ATTIVITA’ DIVERSE DALLA RESIDENZA (% <strong>di</strong> U1)le strade 30%gli spazi <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> parcheggio 12%le fognature 10%gli impianti <strong>di</strong> depurazione 10%il sistema <strong>di</strong> depurazione dell’acqua 6%il sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dell’energia elettricaforza motrice, gas, telefono 21%la pubblica illuminazione 7%il verde attrezzato 4%100%3. Le attrezzature e gli spazi collettivi (altrimenti dette opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria U2)sono definite dal capo 3.1 art. 3.1.2 del presente regolamento. L’incidenza <strong>di</strong> ciascuna tipologia<strong>di</strong> opere U2 è stabilita secondo le seguenti percentuali:PER OGNI ATTIVITÀ(% <strong>di</strong> U1)%gli asili nido e le scuole materne 10%le scuole dell’obbligo 38%le chiese e gli altri e<strong>di</strong>fici per servizi religiosi 7%i centri civici e sociali, le attrezzature culturali e sanitarie 7%mercati <strong>di</strong> quartiere e delegazioni comunali 6%gli spazi pubblici a parco e per lo sport 25%i parcheggi pubblici 7%100%Art. 6.10.5. Superficie <strong>di</strong> applicazione dell’onere <strong>di</strong> urbanizzazione1. Per la funzione abitativa permanente e temporanea, funzioni <strong>di</strong>rezionali, finanziarie, assicurative,commerciali al dettaglio, artigianali <strong>di</strong> servizio, esercizi pubblici, attività produttive <strong>di</strong> tipo manifatturieroartigianale a carattere laboratoriale, funzioni <strong>di</strong> servizio (culturali, ricreative, sanitarie,ecc.) stu<strong>di</strong> professionali (tipi d’uso “A” e “B”):⎯ l'unità <strong>di</strong> superficie è il mq. utile abitabile risultante dall’applicazione dell'art. 3 del DM 10-5-77 n.. Essa corrisponde alla superficie utile (Su) <strong>di</strong> cui all’art. 2.14 del fascicolo “<strong>RUE</strong> – Definizioni”.2. Per le funzioni commerciali all'ingrosso, funzioni produttive <strong>di</strong> tipo manifatturiero non laboratoriali,inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> tipo agroindustriale, allevamenti zootecnici <strong>di</strong> tipo intensivo, funzioni agricolesvolte da non aventi titolo, funzioni alberghiere (tipi d’uso “C”, “D”ed “E”, salvo quanto specificatoal comma seguente):⎯ l'unità <strong>di</strong> superficie è il mq. della superficie lorda, risultante dalla somma delle superfici lorde<strong>di</strong> tutti i piani fuori ed entro terra: dal calcolo della Sup. lorda sono esclusi gli impianti i-gienici, la centrale termica, elettrica, <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento ed ogni altro impianto tecnologico191


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>necessario al miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni del lavoro e dell'ambiente. In detta superficiesono compresi i locali destinati al personale <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, nonché i locali a<strong>di</strong>bitiad ufficio a con<strong>di</strong>zione che gli stessi siano funzionali all'esercizio dell'impresa.3. Per gli inse<strong>di</strong>amenti per le attività all’aperto (turistiche temporanee, esercizi pubblici, attivitàcommerciali, attività <strong>di</strong> interesse collettivo) e per gli impianti sportivi che non costituiscono standardurbanistico ai sensi dell’art. 46 della Legge n. 47/78 e successive mo<strong>di</strong>fiche:⎯ l'unità <strong>di</strong> superficie è il mq. dell'area in<strong>di</strong>viduata dall’ambito effettivo <strong>di</strong> svolgimentodell’attività turistica, commerciale, collettiva o sportiva, <strong>di</strong> esercizio pubblico, ivi compresele superfici destinate ad accogliere gli eventuali spettatori.4. Per gli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione sono corrisposti in relazionealla superficie delle sole parti oggetto <strong>di</strong> intervento, sommando le tariffe corrispondenti ai singolitipi <strong>di</strong> intervento cui è sottoposto l’e<strong>di</strong>ficio sulla base dei valori in<strong>di</strong>cati dalle tabelle parametriche;5. Per gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti con aumento <strong>di</strong> Carico Urbanistico la superficiecui applicare gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione è quella della porzione che determinal’aumento; nel caso che l’intervento sia esteso anche alla parte preesistente la superficie cuiapplicare l’onere è computata ai sensi del precedente comma.5. Nel caso <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> una unità immobiliare in due o più nuove unità, la superficie utile cuiapplicare l’onere è quella relativa all’unità immobiliare minore o minori.6. Per gli interventi <strong>di</strong> variazione essenziale, come definiti dall’art. 23 della L.R. 31/02, il contributo<strong>di</strong> costruzione viene interamente ricalcolato sulla base delle tabelle parametriche <strong>di</strong> incidenza,in vigore alla data <strong>di</strong> presentazione del nuovo titolo abiltativo, e si procederà al relativo conguaglioArt. 6.10.6. Esonero del contributo sugli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione1. Ai sensi dell’art. 30 della L.R. n 31/2002, il contributo per oneri <strong>di</strong> urbanizzazione non è dovutoper:⎯ gli interventi da realizzare nel territorio rurale in funzione della con<strong>di</strong>zione del fondo e delleesigenze abitative dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo profes-sionale; comprese le residenze (L.10/77, art. 9, comma 1, , sempre che il concessionario si impegni con atto unilaterale d'obbligo(art. 40, comma quinto, lettere a e b e comma 11, L.R. 47/78 e s.m.) a non mutare ladestinazione d'uso dei fabbricati per almeno <strong>di</strong>eci anni ; il richiedente la concessione è tenutoa presentare al <strong>Comune</strong> apposita certificazione attestante i requisiti richiesti <strong>di</strong> cuiall’art. 12 della legge n. 153/75.⎯ gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria (MS);⎯ gli interventi <strong>di</strong> restauro scientifico e restauro e risanamento conservativo (RS e RRC) chenon determinino incremento <strong>di</strong> carico urbanistico;⎯ le recinzioni, i muri <strong>di</strong> cinta e le cancellate;⎯ le mo<strong>di</strong>fiche funzionali <strong>di</strong> impianti esistenti già destinati ad attività sportive senza creazione<strong>di</strong> volumetria;⎯ l’installazione o la revisione <strong>di</strong> impianti tecnologici che comportano la realizzazione <strong>di</strong> vo-192


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯⎯⎯⎯⎯⎯lumi tecnici al servizio <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o <strong>di</strong> attrezzature esistenti;la realizzazione <strong>di</strong> parcheggi da destinare a pertinenza <strong>di</strong> unità immobiliari, nei casi <strong>di</strong> cuiall’art. 9, comma 1, della Legge 24 marzo 1989, n 122, esclusi gli immobili collocati neicentri storici;gli interventi <strong>di</strong> eliminazione delle barriere architettoniche;gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione o <strong>di</strong> ampliamento in misura non superiore al 20% <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficiunifamiliari;gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche o <strong>di</strong> interesse generale realizzate dagli entiistituzionali competenti e dalle organizzazioni non lucrative <strong>di</strong> utilità sociale (ONLUS) purchéconvenzionate con un servizio pubblico, nonché per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione, eseguiteanche da privati, in attuazione <strong>di</strong> strumenti urbanistici;gli interventi da realizzare in attuazione <strong>di</strong> norme o <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti emanati a seguito <strong>di</strong>calamità;i nuovi impianti, lavori, opere, mo<strong>di</strong>fiche e istallazioni relativi alle fonti rinnovabili <strong>di</strong> energia,alla conservazione, al risparmio ed all’uso razionale dell’energia, nel rispetto delle normeurbanistiche e <strong>di</strong> tutela dei beni culturali ed ambientali;2. Il contributo non è dovuto, inoltre in tutti i casi previsti dagli atti dell’Amministrazione inerenti lanormativa sul contributo <strong>di</strong> costruzione per interventi e<strong>di</strong>lizi (delibere Consiglio Comunale nn.48/2001, 187/2003, 63/2004 e 03/2007.Art. 6.10.7. Riduzione del contributo sugli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione1. Il contributo è ridotto in tutti i casi e secondo le percentuali e modalità previsti dagli attidell’Amministrazione inerenti la normativa sul contributo <strong>di</strong> concessione per interventi e<strong>di</strong>lizi (delibereConsiglio Comunale nn. 48/2001, 187/2003, 63/2004 e 03/2007.Art. 6.10.8. Realizzazione delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione e contributo afferente gli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione.1. Le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria sono <strong>di</strong> norma attuate dal soggetto attuatore titolare delpermesso <strong>di</strong> costruire secondo le modalità e garanzie stabilite dal <strong>Comune</strong>. Le opere dovrannoessere progettate e realizzate secondo i capitolati prestazionali approvati dal <strong>Comune</strong> o, inmancanza, secondo le in<strong>di</strong>cazioni dei competenti uffici comunali. Nel caso <strong>di</strong> interventi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti,per le opere non realizzate <strong>di</strong>rettamente dal titolare, l’onere è dovuto nella misura stabilitadalle tabelle parametriche.2. A scomputo totale o parziale dell’onere relativo alle urbanizzazioni primarie, il soggetto attuatorepuò realizzare in tutto o in parte le relative opere attraverso procedura <strong>di</strong> evidenza pubblica, secondoquanto stabilito dal “Co<strong>di</strong>ce dei Contratti” (Det. N. 7 del 16/07/2009 dell’Autorità sui contrattipubblici). Nel caso in cui il soggetto attuatore realizzi parte delle opere <strong>di</strong> urbanizzazioneprimaria necessarie, è tenuto a corrispondere gli oneri afferenti alla quota parte <strong>di</strong> opere primarienon realizzate, secondo le percentuali <strong>di</strong> cui all’articolo 6.10.4.3. Nel caso in cui il <strong>Comune</strong> provveda <strong>di</strong>rettamente alla realizzazione o all’adeguamento <strong>di</strong> opere<strong>di</strong> urbanizzazione primaria, il soggetto attuatore è tenuto a cedere gratuitamente al <strong>Comune</strong>stesso le aree necessarie, oltre che a corrispondere il relativo onere.193


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>4. Per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria, l’onere:⎯ è dovuto, nella misura risultante dalle tabelle parametriche <strong>di</strong> cui alla Del. CC n. 3 del24/01/2007, per ogni intervento <strong>di</strong>retto sul territorio;⎯ è dovuto per tutti gli interventi compresi in strumenti urbanistici attuativi <strong>di</strong> iniziativa pubblica,mentre in quelli privati è dovuto sulla base <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>cato nelle rispettive convenzioni.Art. 6.10.9. Contributo sul costo <strong>di</strong> costruzione (CCOS)1. Il costo <strong>di</strong> costruzione per i nuovi e<strong>di</strong>fici ad uso residenziale è determinato perio<strong>di</strong>camente dalConsiglio Regionale ai sensi dell’art. 29 della L.R. n 31/2002..2. Per i nuovi e<strong>di</strong>fici l’unità <strong>di</strong> misura a cui si applica il costo <strong>di</strong> costruzione e il relativo contributo èil mq. <strong>di</strong> SC (= Su + 60% Sa) come definita all’art. 2.17 dell’allegato “Definizioni”, comprensiva<strong>di</strong> scale e volumi tecnici. Per gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia (RE) il costo <strong>di</strong> costruzione èdeterminato in relazione al costo degli interventi stessi e non può superare il valore determinatoai sensi dell’art. 29 comma 1 della L.R. n 31/2002.3. Nei perio<strong>di</strong> intercorrenti fra la determinazione da parte del consiglio Regionale e quella successiva,il costo <strong>di</strong> costruzione è adeguato annualmente con delibera della Giunta comunale in ragionedell’intervenuta variazione dei costi <strong>di</strong> costruzione accertata dall’ISTAT.Art. 6.10.10.Contributo per opere o impianti non destinati alla residenza1. Il titolo abilitativo relativo a costruzioni o impianti destinati ad attività turistiche, commerciali e<strong>di</strong>rezionali o allo svolgimento <strong>di</strong> servizi comporta la corresponsione degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazionee <strong>di</strong> una quota non superiore al 10% del costo <strong>di</strong> costruzione, in relazione ai <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> attività,in applicazione della deliberazione del Consiglio Comunale.Art. 6.10.11.Esonero del contributo sul costo <strong>di</strong> costruzione1. Il contributo non è dovuto per la realizzazione degli interventi <strong>di</strong> cui all’art. 6.10.6 comma 1.2. Il contributo non è dovuto per gli interventi da realizzare su immobili <strong>di</strong> proprietà dello Stato.3. Qualora la destinazione d’uso delle opere in<strong>di</strong>cate ai commi 1 e 2, nonché <strong>di</strong> quelle realizzatenel territorio rurale previste dall’art. 30, comma 1, lettera a) della L. R. n. 31/2002 , sia mo<strong>di</strong>ficatanei <strong>di</strong>eci anni successivi all’ultimazione dei lavori, il contributo <strong>di</strong> costruzione è dovuto nellamisura massima corrispondente alla nuova destinazione ed è determinato con riferimento almomento dell’intervenuta variazione.4. Nei casi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia abitativa convenzionata, anche relativa ad e<strong>di</strong>fici esistenti, il contributo non èdovuto qualora il titolare del titolo abilitativo si impegni attraverso una convenzione con il <strong>Comune</strong>,ad applicare prezzi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e canoni <strong>di</strong> locazione determinati ai sensi della convenzione-tipoprevista all’art. 31 della L.R. n 31/2002.5. Ai sensi della deliberazione del Consiglio Regionale 4 marzo 1998 n 849, il contributo non èdovuto, inoltre, per la realizzazione <strong>di</strong>:⎯ interventi <strong>di</strong> demolizione (D);194


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME⎯ occupazione <strong>di</strong> suolo me<strong>di</strong>ante deposito <strong>di</strong> materiali;⎯ varianti a Permessi <strong>di</strong> costruire già rilasciati che non incidano sui parametri urbanistici, sulladestinazione d’uso, sulla categoria e<strong>di</strong>lizia, non alterino la sagoma e non aumentino lesuperfici utili e/o le volumetrie⎯ mo<strong>di</strong>fiche interne necessarie per migliorare le con<strong>di</strong>zioni igieniche o statiche delle abitazioni,nonché per la realizzazione dei volumi tecnici che si rendano in<strong>di</strong>spensabili a seguitodella installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici necessari per le esigenze delle abitazioni;⎯ E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> culto e pertinenti opere parrocchiali quando realizzati nella specifica zona <strong>di</strong> PRG;⎯ per le trasformazioni ed i ripristini <strong>di</strong> sale cinematografiche ai sensi della L. 1/3/1994, n.153;⎯ per le opere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia funeraria;⎯ per le varianti a concessioni già rilasciate che non incidano sui parametri urbanistici, sulledestinazioni d’uso, sulla categoria e<strong>di</strong>lizia, non alterino la sagoma e non aumentino le superfici<strong>di</strong> oltre 1 mq.;⎯ interventi per la realizzazione <strong>di</strong> serre fisse, con struttura totalmente apribile, funzionali allaproduzione aziendale agricola.Art. 6.10.12.Versamento del contributo <strong>di</strong> costruzione1. Il contributo <strong>di</strong> costruzione è determinato all'atto del rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire e deveessere corrisposto in corso d'opera con le modalità e garanzie in<strong>di</strong>cate nei commi seguenti:2. Il ritiro della concessione è subor<strong>di</strong>nato alla presentazione, da parte del titolare della stessa,della documentazione dell’avvenuto versamento ovvero <strong>di</strong> opportune garanzie per il pagamentodell’importo già determinato e non ancora versato.3. Per importi complessivi superiori ad Euro 10.000,00 il titolare della concessione può richiederela rateizzazione in non più <strong>di</strong> due rate senza interessi da versare per il 60% al ritiro della concessionee per il 40% entro un anno dalla data della concessione e comunque oltre l'ultimazionedelle opere (art. 11, L. 10/77).4. Le garanzie fideiussorie <strong>di</strong> cui al precedente comma saranno prestate per un importo pari al120% della quota residua, <strong>di</strong> cui il 100% è la quota dell’onere concessorio e l’ulteriore 20% perle eventuali somme che dovessero risultare dovute, ai sensi dell’art. 3 della legge n. 47/85, perritar<strong>di</strong> nell’adempimento dell’obbligazione. Tali fideiussioni dovranno essere a tempo indeterminatood automaticamente rinnovabili e lo svincolo delle medesime avverrà me<strong>di</strong>ante comunicazionescritta del <strong>Comune</strong>.5. In caso <strong>di</strong> pagamento a mezzo bonifico verrà assunta quale data <strong>di</strong> versamento quella <strong>di</strong> emissionedel bonifico a favore del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong>.6. Le varianti in corso d’opera, sia sostanziali, sia non (art. 15 L. 47/85) non mo<strong>di</strong>ficano i terminidei versamenti sopra in<strong>di</strong>cati per le singole concessioni . Per gli importi aggiuntivi relativi a variantiin corso d’opera sostanziali si applicano le stesse forme <strong>di</strong> rateizzazione sopra in<strong>di</strong>cate.7. In caso <strong>di</strong> ritardato od omesso versamento si applicano le sanzioni previste dall'art. 3 della L.47/85 e ss.mm.ii..195


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>8. Contestualmente all’atto del rilascio del Permesso <strong>di</strong> Costruire, ovvero all’atto della presentazionedella Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività deve essere corrisposto anche l’onere relativo alla monetizzazionedella cessione <strong>di</strong> aree per attrezzature e spazi collettivi, nei casi <strong>di</strong> cui al precedenteart. 3.1.8.Art. 6.10.13.Garanzie e sanzioni per ritardato o mancato pagamento delle rate1. Le garanzie reali o personali devono essere richieste anche per le quote <strong>di</strong> contributo afferenteil costo <strong>di</strong> costruzione. Le suddette forme <strong>di</strong> garanzia sono scelte dal <strong>Comune</strong>.2. Le garanzie personali sono prestate con polizza assicurativa o fidejussione bancaria.3. Per quanto concerne le opere eseguite me<strong>di</strong>ante Aziende erogatrici <strong>di</strong> servizi pubblici (ad es.Telecom, Enel, Hera, ecc.) il soggetto attuatore potrà impegnarsi a presentare entro un annodall’inizio dei lavori copia del contratto stipulato con gli enti stessi per la realizzazione delle opere.4. In caso <strong>di</strong> ritardo pagamento od omesso versamento alla scadenza fissata, si applicano le sanzioni<strong>di</strong> cui all’art. 20 del D.P.R. n 23/2004.Art. 6.10.14.Restituzione del contributo <strong>di</strong> costruzione1. Qualora il titolare del titolo abilitativo e<strong>di</strong>lizio non realizzi l’intervento, lasci decadere o rinuncialla effettuazione delle opere legittimate, a seguito <strong>di</strong> formale richiesta dell’interessato presentataentro 10 anni dal rilascio, per importi superiori ad € 103 lo Sportello Unico dell’e<strong>di</strong>lizia, previaverifica dell’effettiva mancata esecuzione dell’intervento, provvede alla restituzione del contributo<strong>di</strong> costruzione versato senza gli interessi legali. Trascorsi 10 anni non si provvede più alla restituzioneCAPO 6.11 – SANZIONI E DIPOSIZIONI FINALIArt. 6.11.1.Sanzioni1. Alle violazioni delle norme del <strong>RUE</strong> si applicano, a seconda dei casi, le sanzioni amministrative,le sanzioni civili e fiscali, nonché le sanzioni penali previste dalla vigente legislazione urbanisticaed e<strong>di</strong>lizia.2. Le violazioni a <strong>di</strong>sposizioni del presente <strong>RUE</strong> nonché a prescrizioni contenute nel permesso <strong>di</strong>costruire che non concretizzino fattispecie rilevanti ai fini penali, né perseguibili ai sensi delleleggi in materia urbanistica ed e<strong>di</strong>lizia, sono comunque da ritenersi assoggettabili alle sanzioniamministrative <strong>di</strong> cui alla L. 689/81 (come integrata e mo<strong>di</strong>ficata dalla L. 507/99) le quali sarannoirrogate ai sensi del D.Lgs n. 267/00 art. 7 bis integrato dalla legge n. 3/2003 art. 16, con riferimentoai <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> violazione delle norme.Art. 6.11.2.Modelli <strong>di</strong> riferimento e fac-simili1. Per i proce<strong>di</strong>menti amministrativi <strong>di</strong> cui al presente <strong>RUE</strong>, è obbligatorio l'uso della modulisticatipopre<strong>di</strong>sposta dal <strong>Comune</strong> e scaricabile dal sito web del <strong>Comune</strong> stesso o ritirabile pressol’ufficio URP.196


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORME197


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>TITOLO VII – REQUISITI TECNICI DELLE OPERE EDILIZIECAPO 7.1. REQUISITI COGENTI E VOLONTARIN.B. La parte <strong>di</strong> Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio comprendente la definizione dei requisiti cogenti e irelativi campi <strong>di</strong> applicazione e livelli <strong>di</strong> prestazione viene assunta in toto secondo il testo approvatodalla Regione, riportando anche gli articoli del testo regionale che introducono i requisiti stessi (cfrSchema <strong>di</strong> Regolamento Tipo regionale, come aggiornato con delibera della Giunta Regionale22/2/2000 n. 268). Il testo e gli Allegati A e B sono ulteriormente aggiornati sulla base della deliberadella Giunta Regionale n. 21 del 16/1/2001 e della delibera del Consiglio Regionale n. 156 del04/03/2008 (atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e coor<strong>di</strong>namento sui requisiti <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento energetico e sulle procedure<strong>di</strong> certificazione energetica degli e<strong>di</strong>fici - assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna oggetton. 3124 progr. n. 156 del 04-03-2008)Art. 7.1Organismo e<strong>di</strong>lizio e relazioni funzionali1. Per la definizione <strong>di</strong> organismo e<strong>di</strong>lizio, ovvero unità e<strong>di</strong>lizia si veda l’art. 1.7 del fascicolo“<strong>RUE</strong> - Definizioni”.2. Gli organismi e<strong>di</strong>lizi sono costituiti da:⎯ spazi <strong>di</strong> fruizione dell’utenza per attività principale;⎯ spazi <strong>di</strong> fruizione dell’utenza per attività secondaria;⎯ spazi <strong>di</strong> circolazione e collegamento (che possono appartenere alla singola unità immobiliareo essere comuni a più unità immobiliari);⎯ locali e vani tecnici.3. L’organismo e<strong>di</strong>lizio può avere delle pertinenze, associate alla singola unità immobiliare ovverocomuni a più unità immobiliari.4. Per una definizione ed esemplificazione dei tipi <strong>di</strong> spazio che compongono l’organismo e<strong>di</strong>liziosi vedano gli artt. 1.12, 1.13, 1.15 e 1.16 del fascicolo “<strong>RUE</strong> - Definizioni”.Art. 7.2Requisiti e famiglie <strong>di</strong> requisiti1. Gli organismi e<strong>di</strong>lizi debbono rispondere a requisiti tecnici, esprimibili secondo parametri oggettivie misurabili, con riferimento alle esigenze <strong>di</strong> sicurezza, igiene e fruibilità degli utilizzatori.2. I requisiti che sod<strong>di</strong>sfano la medesima proposizione esigenziale sono raggruppati in FAMIGLIE;le proposizioni esigenziali sono quelle in<strong>di</strong>cate dalla <strong>di</strong>rettiva CEE 89/106 sui prodotti da costruzione,a cui si aggiunge l’esigenza <strong>di</strong> fruibilità <strong>di</strong> spazi e attrezzature.3. I requisiti sono cogenti o volontari. i requisiti cogenti sono 29, raggruppati in 7 famiglie, comemeglio specificato nella successiva tabella n. 1. i requisiti volontari sono 16 raggruppati in 5 famiglie,oltre al prerequisito “Analisi del sito”. Nel presente regolamento urbanistico e<strong>di</strong>lizio i contenutidei requisiti cogenti sono riportati nell’allegato A, quelli volontari nell’ allegato B.198


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEFAMIGLIA1 RESISTENZA MECCANICA E STABILI-TÀRC 1.1REQUISITORESISTENZA MECCANICA ALLE SOLLECITAZIONI STATICHEE DINAMICHE D’ESERCIZIO, ALLE SOLLECITAZIONI ACCI-DENTALI E ALLE VIBRAZIONI2 SICUREZZA IN CASO DI INCENDIO RC 2.1 RESISTENZA AL FUOCO; REAZIONE AL FUOCO E ASSENZADI EMISSIONI NOCIVE IN CASO DI INCENDIO; LIMITAZIONIDEI RISCHI DI GENERAZIONE E PROPAGAZIONE DI INCEN-DIO; EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA ED ACCESSI-BILITÀ AI MEZZI DI SOCCORSO3 BENESSERE AMBIENTALE4 SICUREZZA NELL’IMPIEGO5 PROTEZIONE DAL RUMORE6 RISPARMIO ENERGETICO7 FRUIBILITA' DI SPAZI E ATTREZZA-TURERC 3.1RC 3.2RC 3.3RC 3.4RC 3.5RC 3.6RC 3.7RC 3.8RC 3.9CONTROLLO DELLE EMISSIONI DANNOSESMALTIMENTO DEGLI AERIFORMIAPPROVVIGIONAMENTO IDRICOSMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUETENUTA ALL’ACQUAILLUMINAMENTO NATURALEOSCURABILITA’TEMPERATURA DELL’ARIA INTERNATEMPERATURA SUPERFICIALERC 3.10 VENTILAZIONERC 3.11 PROTEZIONE DALLE INTRUSIONI DI ANIMALI NOCIVIRC 4.1RC 4.2RC 5.1RC 5.2RC 6.1RC 6.2RC 6.3RC 6.4RC 6.5RC 6.6RC 7.1RC 7.2RC 7.3SICUREZZA CONTRO LE CADUTE E RESISTENZA MECCA-NICA AD URTI E SFONDAMENTOSICUREZZA DEGLI IMPIANTIISOLAMENTO ACUSTICO AI RUMORI AEREIISOLAMENTO ACUSTICO AI RUMORI IMPATTIVIPRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICIRENDIMENTO GLOBALE MEDIO STAGIONALEDELL’IMPIANTO TERMICOCONTROLLO DELLA CONDENSAZIONECONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI IN PERIODOESTIVOSISTEMI E DISPOSITIVI PER LA REGOLAZIONE DEGLI IM-PIANTI TERMICI E PER L’USO RAZIONALE DELL’EENERGIAMEDIATE IL CONTROLLO E LA GESTIONE DEGLI EDIFICI(BACS)UTILIZZO DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI (FER) OASSIMILATEASSENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHEDISPONIBILITÀ DI SPAZI MINIMIDOTAZIONI IMPIANTISTICHE MINIMEArt. 7.3Contenuti dei requisiti cogenti1. L’Allegato A è sud<strong>di</strong>viso in A/1, A/2 e A/3.2. L’Allegato A/1 in<strong>di</strong>ca, per ciascuna famiglia <strong>di</strong> requisiti, la proposizione esigenziale con riferimentoalla <strong>di</strong>rettiva CEE 89/106 e, per ciascun requisito <strong>di</strong> ogni famiglia, precisa:199


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯⎯le esigenze da sod<strong>di</strong>sfare;i campi <strong>di</strong> applicazione;i livelli <strong>di</strong> prestazione, con le relative unità <strong>di</strong> misura.3. L’Allegato A/2 definisce i mo<strong>di</strong> per verificare il requisito in sede progettuale (per ottenere il titoloabilitativo all’intervento) e a lavori ultimati (per ottenere il certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia).4. L’Allegato A/3 definisce i requisiti <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento energetico e le procedure <strong>di</strong> certificazione e-nergetica degli e<strong>di</strong>fici.5. Nell’Allegato A/1:⎯ le esigenze da sod<strong>di</strong>sfare articolano la proposizione esigenziale della famiglia, in quantoogni requisito sod<strong>di</strong>sfa una specifica esigenza;⎯ i campi <strong>di</strong> applicazione sono in genere riferiti ai seguenti raggruppamenti <strong>di</strong> funzioni:A. funzione abitativa;B. funzioni <strong>di</strong>rezionali, finanziarie, assicurative, funzioni commerciali, compresi gli esercizipubblici e l’artigianato <strong>di</strong> servizio, le attività produttive <strong>di</strong> tipo manifatturiero artigianalesolamente se laboratoriali, funzioni <strong>di</strong> servizio, comprese le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> attività culturali, ricreative,sanitarie, pubbliche e private e stu<strong>di</strong> professionali;C. funzioni produttive <strong>di</strong> tipo manifatturiero ad eccezione <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> cui al precedente puntoB, compresi gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> tipo agroindustriale e gli allevamenti zootecnici <strong>di</strong> tipointensivo;D. funzioni agricole o connesse al loro <strong>di</strong>retto svolgimento a livello aziendale e interaziendale,comprese quelle abitative degli operatori agricoli a titolo principale;E. funzioni alberghiere e comunque per il soggiorno temporaneo.In taluni casi il campo d’applicazione del requisito può essere riferito a raggruppamenti <strong>di</strong>versidelle funzioni <strong>di</strong> cui sopra.⎯ I livelli <strong>di</strong> prestazione comportano la definizione dell’unità <strong>di</strong> misura o il rimando ad unità<strong>di</strong> misura definite dalle normative nazionali e sono articolati in :⎯ livelli richiesti per gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione e per gli interventi assimilatialle nuove costruzioni, secondo quanto stabilito all’art. 7.6 successivo. Quandola normativa tecnica nazionale o regionale, per alcuni degli interventi assimilati allenuove costruzioni ai sensi del successivo articolo 7.6, definiscono livelli <strong>di</strong>versi daquelli delle nuove costruzioni il requisito si attiene esplicitamente ai livelli richiesti dallanormativa nazionale vigente (come è sempre specificato nel testo o nelle note a pièpagina);⎯ livelli richiesti per gli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, con riferimentoin generale a quanto stabilito al successivo art. 7.6, salvo quanto <strong>di</strong>versamente specificatoin ciascun requisito.6. Per molti requisiti i livelli <strong>di</strong> prestazione sono ulteriormente <strong>di</strong>versificati in rapporto:⎯ alle <strong>di</strong>verse caratteristiche funzionali degli spazi (spazi per attività principale e secondaria,spazi <strong>di</strong> circolazione e collegamento, locali e vani tecnici, pertinenze dell’unità immobiliareo dell’organismo e<strong>di</strong>lizio);⎯ a seconda che si faccia riferimento a spazi, vani o pertinenze chiusi ovvero aperti.Per taluni requisiti vi può essere un articolazione dei livelli <strong>di</strong> prestazione in rapporto a singole200


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEcomponenti tecnologiche (pareti, parapetti, infissi, ecc.)7. L’Allegato A/2 riporta i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica. Salvo nel caso in cui i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica vadano rispettatiintegralmente perché stabiliti da una normativa nazionale (sempre richiamata nelle note), ilprogettista potrà anche assumere meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong>versi da quelli in<strong>di</strong>cati nell’allegato A/2: intal caso <strong>di</strong>chiarerà in sede progettuale le meto<strong>di</strong>che seguite e ne assumerà ogni responsabilità,ai fini del rispetto del livelli stabiliti dal Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio.8. In dettaglio, in sede progettuale, per ottenere il titolo abilitativo all’intervento sono possibili iseguenti meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica:⎯ verifica progettuale del <strong>di</strong>mensionamento e delle caratteristiche dell’opera e<strong>di</strong>lizia o degliimpianti me<strong>di</strong>ante meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo, con specificazione dei dati <strong>di</strong> progetto e delle ipotesiassunte. Quando per il medesimo requisito sono in<strong>di</strong>cati più meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo, il progettistasceglie quello più appropriato in rapporto alle caratteristiche dello spazio progettato, secondoi criteri specificati nell’Allegato A/2.;⎯ progettazione (comprendente calcoli <strong>di</strong> verifica progettuale) da parte <strong>di</strong> tecnico abilitato,con eventuale deposito del progetto in sede competente (<strong>di</strong> volta in volta specificatanelle note ai requisiti, con riferimento alla vigente normativa nazionale e regionale). La progettazioneva presentata al momento dell’avvio del proce<strong>di</strong>mento per ottenere il titolo abilitativoall’intervento, se il requisito non fa esplicito richiamo ad una normativa nazionale checonsenta <strong>di</strong> posticipare la presentazione al momento dell’inizio lavori;⎯ adozione <strong>di</strong> soluzioni tecniche conformi a quelle in<strong>di</strong>cate nell’Allegato A/2 (per <strong>di</strong>mensioni,materiali e modalità esecutive) ovvero adozione <strong>di</strong> soluzioni tecniche certificate(relative ai materiali o ai componenti dell’opera e<strong>di</strong>lizia) me<strong>di</strong>ante prove <strong>di</strong> laboratorio eseguitedalle <strong>di</strong>tte produttrici secondo meto<strong>di</strong>che riconosciute;⎯ descrizione dettagliata delle soluzioni morfologiche o tecnologiche o della scelta dei materialida impiegare nell’esecuzione del progetto e della loro efficacia a conseguire i livelli <strong>di</strong>prestazione richiesti (accettabile solo se l’Allegato A/2 non in<strong>di</strong>ca altri meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica)ovvero ancora attestazione che i materiali e le soluzioni da adottare in fase esecutiva verrannoscelti in conformità alla corrispondente normativa.9. A lavori ultimati possono essere necessari, in modo complementare o alternativo, secondo ilrequisito:⎯ <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità <strong>di</strong> quanto realizzato ai dati ed alle ipotesi assunte per le verificheprogettuali con meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo; <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità <strong>di</strong> quanto realizzatoalla progettazione redatta ai sensi <strong>di</strong> legge ed alla relativa normativa tecnica, (la <strong>di</strong>chiarazioneva in tal caso sottoscritta da professionista abilitato e depositata presso l’autoritàcompetente ai sensi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni legislative, come specificato nelle annotazioni ad ognisingolo requisito); <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> conformità alla soluzione tecnica conforme o allasoluzione tecnica certificata;⎯ prove in opera eseguite secondo i meto<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cati ovvero secondo quelli della vigentenormativa nazionale, comprese le norme UNI 1 . Per alcuni requisiti le prove in opera, tra1 Va <strong>di</strong>chiarato il tipo <strong>di</strong> strumento utilizzato per le prove in opera, con le relative caratteristiche e con la datadell’ultima taratura.201


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>⎯⎯quelle in<strong>di</strong>cate nell’Allegato A/2, sono da scegliere in modo appropriato alle caratteristichedello spazio o dei componenti interessati. Per alcuni requisiti le verifiche <strong>di</strong> progetto eseguitesecondo i meto<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cati nell’Allegato A/2 liberano dalla necessità delle prove a lavori ultimati,ferma restando la necessità <strong>di</strong> attestare la conformità dell’opera e<strong>di</strong>lizia realizzata odella soluzione tecnica adottata a quella progettata (ve<strong>di</strong> quanto meglio specificato nei singolirequisiti);eventuale collaudo da parte <strong>di</strong> professionista abilitato, se imposto dalla normativa nazionale;il collaudo va eseguito secondo le modalità in<strong>di</strong>cate dalla specifica normativa <strong>di</strong> settore;giu<strong>di</strong>zio sintetico <strong>di</strong> un professionista abilitato (eventualmente incaricato <strong>di</strong> ottenere il certificato<strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia) circa l’idoneità dell’opera eseguita, dei materiali impiegati, dellesoluzioni tecnologiche adottate; il giu<strong>di</strong>zio può anche essere eventualmente supportatoda certificazioni del produttore concernenti i materiali e componenti utilizzati.10. Le prove in opera eseguite nel caso <strong>di</strong> controlli pubblici ad opera ultimata, preliminari al rilasciodel certificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia o successivi a campione (ve<strong>di</strong> art. 6.8.3 e seguenti) seguonoin genere le modalità specificate nell’Allegato A/2.11. I requisiti cogenti (Allegato A) sono obbligatori per ottenere il titolo abilitativo all’intervento o ilcertificato <strong>di</strong> conformità e<strong>di</strong>lizia e sono inderogabili (salvo quanto espressamente stabilito dallacorrispondente normativa nazionale, così come richiamata nelle annotazioni a ciascun requisito)perché rappresentano esigenze e livelli minimi <strong>di</strong> prestazione essenziali per garantire in tuttoil territorio regionale uguali livelli <strong>di</strong> sicurezza, benessere e fruibilità agli utenti delle opere e<strong>di</strong>lizie,fermo restando quanto specificato al successivo art. 81.Art. 7.4.Requisiti volontari1. I requisiti volontari dal presente Regolamento e<strong>di</strong>lizio sono in<strong>di</strong>cati per offrire la possibilità, aglioperatori interessati, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare una maggiore qualificazione delle opere e<strong>di</strong>lizie attraverso ilraggiungimento <strong>di</strong> livelli <strong>di</strong> prestazione superiori o <strong>di</strong> requisiti aggiuntivi a quelli cogenti, mai incontrasto con questi ultimi.2. I requisiti volontari allegatI al <strong>RUE</strong> sono i seguenti:FAMIGLIAREQUISITOPREREQUISITO PV. 1 ANALISI DEL SITOFAMIGLIA 3 BENESSERE AMBIENTALE RV.3.1 TEMPERATURA SUPERFICIALE NEL PERIODOINVERNALERV 3.2RIVERBERAZIONE SONORAFAMIGLIA 6 USO RAZIONALE DELLE RISORSE RV 6.1 CONTROLLO DELL’APPORTO ENERGETICO DASOLEGGIAMENTO ESTIVORV 6.2RV 6.3RV 6.4USO DELL’APPORTO ENERGETICO DA SOLEG-GIAMENTO INVERNALERISPARMIO ENERGETICO NEL PERIODO IN-VERNALEPROTEZIONE DAI VENTI INVERNALI202


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEFAMIGLIA 7 FRUIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZ-ZATUREFAMIGLIA 8 USO RAZIONALE DELLE RISORSEIDRICHEFAMIGLIA 9 CONTROLLO DELLE CARATTERI-STICHE NOCIVE DEI MATERIALI DA COSTRU-ZIONERV 6.5RV 6.6RV 6.7RV 7.1RV 7.2RV 7.3RV 8.1RV 8.2RV 8.3RV 9.1RV 9.2RV 9.3VENTILAZIONE NATURALE ESTIVAUSO DELL’INERZIA TERMICA PER LA CLIMA-TIZZAZIONE ESTIVAUSO DELL’APPOPRTO ENERGETICO SOLAREPER IL RISCALDAMENTO DELL’ACQUAACCESSIBILITÀ ALL’INTERO ORGANISMO EDI-LIZIOARREDABILITÀDOTAZIONE DI IMPIANTI PER AUMENTARE ILBENESSERE E IL SENSO DI SICUREZZARIDUZIONE DEL CONSUMO DI ACQUA POTABI-LERECUPERO, PER USI COMPATIBILI, DELLEACQUE METEORICHE PROVENIENTI DALLECOPERTURERECUPERO, PER USI COMPATIBILI, DELLEACQUE GRIGIECONTROLLO DELLE EMISSIONI NOCIVE DEIMATERIALI DELLE STRUTTURE, DEGLI IMPIAN-TI E DELLE FINITUREASETTICITÀRICICLABILITÀ DEI MATERIALI DA COSTRUZIO-NEArt. 7.5Limiti <strong>di</strong> applicazione dei requisiti1. Poiché ogni requisito ha un proprio campo <strong>di</strong> applicazione (sempre in<strong>di</strong>viduato dalle funzioni <strong>di</strong>cui al precedente articolo 7.3, comma 5 e talvolta in<strong>di</strong>viduato anche dal tipo <strong>di</strong> spazio ed eventualmentedalle componenti tecnologiche), in sede progettuale il tecnico incaricato della progettazionee<strong>di</strong>lizia definisce nella <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> cui all’articolo 6.4.2 comma 3 lettera e) del presente<strong>RUE</strong> quali sono i requisiti cogenti e quelli volontari pertinenti all’opera e<strong>di</strong>lizia progettatain funzione delle attività previste ed i livelli pertinenti ai singoli spazi (con riferimento al modello<strong>di</strong> scomposizione dell’organismo e<strong>di</strong>lizio illustrato nella figura n. 2 dell’art. 1.16) o ai singolicomponenti dell’organismo e<strong>di</strong>lizio; il tecnico <strong>di</strong>chiara inoltre la conformità a quanto prescrittonegli Allegati A/1 del presente regolamento per i livelli <strong>di</strong> prestazione ed i campi <strong>di</strong> applicazione.Il tecnico in<strong>di</strong>cherà anche se i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica del sod<strong>di</strong>sfacimento del requisito adottati in sedeprogettuale sono conformi a quelli in<strong>di</strong>cati all’Allegato A/2; in alternativa il tecnico giustifical’adozione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong>versi, limitatamente ai requisiti per i quali ciò è consentito. Iltecnico in<strong>di</strong>ca anche il programma delle verifiche da svolgere a lavori ultimati ed eventualmenteanche in corso d’opera.2. Nel caso in cui esista una modulistica comunale apposita, le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> cui al comma precedenteriportate nella relazione tecnica sono riassunte utilizzando la predetta modulistica.3. Nel caso <strong>di</strong> attività caratterizzata da significativi impatti sull’ambiente o sulla salute ai sensidell’art. 33, comma 5, L.R. 31/2002 e s.m. (ve<strong>di</strong> Allegato B), vanno rispettate le ulteriori prescri-203


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>zioni e i requisiti definiti dalla normativa sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi <strong>di</strong> lavoro per laspecifica attività ovvero richiesti in sede <strong>di</strong> parere preventivo delle strutture sanitarie competenti.4. Qualora al momento della richiesta del titolo abilitativo all’intervento e<strong>di</strong>lizio non sia definital’attività specifica da svolgere, per il rilascio del titolo abilitativo basta sod<strong>di</strong>sfare i requisiti cogentiper la destinazione d’uso urbanistica prevista nell’intervento ai sensi dello strumento urbanisticovigente.Art. 7.6Applicazione dei requisiti nelle nuove costruzioni e negli interventi <strong>di</strong> recupero1. I requisiti cogenti del presente regolamento vanno rispettati, limitatamente ai campi <strong>di</strong> applicazione,nei seguenti casi:⎯ nuova costruzione (NC), ricostruzione (DR), ampliamento (AM) (artt. 4.14, 4.15 e 4.16 delfascicolo “<strong>RUE</strong> - Definizioni”);⎯ ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia, limitatamente ai casi <strong>di</strong> demolizione dell’e<strong>di</strong>ficio e sua ricostruzione(RE integrale; art. 4.8 del fascicolo “<strong>RUE</strong> - Definizioni”);⎯ cambio i destinazione d’uso (CD; art. 4.20 del fascicolo “<strong>RUE</strong> - Definizioni”);⎯ cambio <strong>di</strong> attività come caratterizzata da significativi impatti sull’ambiente o sulla salute,senza cambio <strong>di</strong> destinazione d’uso. La classificazione <strong>di</strong> tali attività è quella definita aisensi dell’art. 33 della L.R. 31/2002 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni (riportata inAllegato B).2. Per i medesimi interventi il progettista definisce nella <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> cui all’art. 6.4.2 comma 3lettera e) del presente <strong>RUE</strong> i livelli che saranno raggiunti per ciascun requisito, in relazione alladestinazione d’uso, ai singoli spazi dell’organismo e<strong>di</strong>lizio ed eventualmente ai singoli componentiinteressati, come già specificato all’art. 7.53. Per gli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, esclusi quelli <strong>di</strong> cui al 1° comma del present earticolo, il professionista incaricato, nella relazione tecnica allegata al progetto (attraverso unapposito elenco riassuntivo) specifica quali requisiti, fra quelli definiti cogenti e quelli volontaridal presente <strong>RUE</strong>, vanno presi in considerazione in quanto strettamente correlati alle partidell’organismo e<strong>di</strong>lizio o delle relative pertinenze sulle quali interviene.4. L’elenco dei requisiti resta valido nelle successive fasi <strong>di</strong> esecuzione del progetto e<strong>di</strong>lizio e vamesso in relazione al programma dei controlli e verifiche che vanno attivati da parte del tecnicoincaricato.Art. 7.7.Requisiti definiti da norme <strong>di</strong> settore1. Quando, in relazione alle vigenti normative nazionali o regionali, per sod<strong>di</strong>sfare il requisito e perverificarlo, è necessario seguire apposite modalità progettuali (progettazione da parte <strong>di</strong> tecnicoabilitato, con deposito presso le competenti autorità), <strong>di</strong> autorizzazione all’inizio lavori o <strong>di</strong> verificaa lavori ultimati (es. certificazione <strong>di</strong> conformità al progetto ed alle normative da parte delprogettista o da parte <strong>di</strong> enti, certificato <strong>di</strong> collaudo da parte <strong>di</strong> tecnico abilitato o da parte <strong>di</strong> enti),in nota al requisito sono richiamate le prescrizioni <strong>di</strong> legge.2. Salvo nei casi in cui il progetto, l’autorizzazione all’inizio lavori, la certificazione o il collaudo nonsiano stati depositati presso il <strong>Comune</strong> ovvero siano stati <strong>di</strong>rettamente richiesti dal <strong>Comune</strong> alle204


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEautorità competenti o siano autocertificabili ai sensi <strong>di</strong> legge, il professionista incaricato <strong>di</strong> attestarela conformità dell’opera al progetto ed alle vigenti normative comunicherà al comune gliestremi degli atti <strong>di</strong> deposito o autorizzazione all’inizio lavori ed allegherà alla documentazionenecessaria al rilascio della conformità e<strong>di</strong>lizia (scheda tecnica descrittiva <strong>di</strong> cui all’art. 20 dellaL.R. 31/2002 e ss.mm.ii.) le certificazione <strong>di</strong> conformità e gli atti <strong>di</strong> collaudo debitamente sottoscrittida professionisti abilitati.3. Il mancato rispetto delle predette <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge (qualora superi i limiti delle tolleranzeesecutive <strong>di</strong> cui all’articolo 6.8.6 (2 ) comporta da parte del <strong>di</strong>rigente competente, oltreall’irrogazione delle sanzioni per eventuali abusi urbanistico-e<strong>di</strong>lizi anche l’irrogazione dellesanzioni attribuite dalla norma nazionale alla competenza comunale ovvero, per le materie nonattribuite, la segnalazione alle autorità competenti alla vigilanza sulla specifica normativa 3 .2 Per i livelli <strong>di</strong> prestazione dei requisiti non espressi con misure lineari, <strong>di</strong> superficie o <strong>di</strong> volume è ammessa solola tolleranza in<strong>di</strong>cata espressamente nella normativa in genere richiamata esplicitamente nel requisito (es.R.C.3.9) ovvero è ammessa la tolleranza in<strong>di</strong>cata dallo strumento <strong>di</strong> misura ( si vedano ad es. i R.C. 3.6, 3.9,5.1).3 Si vedano in particolare le annotazioni procedurali ai R.C.1.1, 2.1, 4.2, 5.1, 5.2, 7.1.205


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>ALLEGATO BATTIVITÀ PRODUTTIVE O ALTRE ATTIVITÀ CARATTERIZZATEDA SIGNIFICATIVE INTERAZIONI CON L’AMBIENTEClassificazione delle "attività produttive e delle altre attività caratterizzate da significative interazionicon l'ambiente".Direttiva in materia <strong>di</strong> attività produttive caratterizzate da significative interazioni conl’ambiente. Art. 33, comma 5, L.R. 25/11/2002, n. 31 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni(Deliberazione della Giunta regionale n. 477 del 21/2/1995, controllata dalla CCARER il 9/3/1995,prot. n. 377/421)VistaLA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA- la L.R. 26 aprile 1990, n. 33, recante "Norme in materia <strong>di</strong> Regolamenti e<strong>di</strong>lizi comunali”;- la L.R. 30 gennaio 1995, n. 6 recante "Norme in materia <strong>di</strong> programmazione e pianificazione territoriale,in attuazione della Legge 8 giugno 1990, n. 142 e mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni alla legislazioneurbanistica ed e<strong>di</strong>lizia”;considerato:che l'art. 13, comma 6 della citata L.R. 33/90, così come mo<strong>di</strong>ficato dall'art. 24 della L.R. 6/95,prevede una procedura <strong>di</strong>fferenziata per il rilascio delle concessioni, autorizzazioni e certificati <strong>di</strong>conformità e<strong>di</strong>lizia, a seconda che si tratti o meno <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti destinati ad attività industriali edaltre eventuali attività produttive caratterizzate da significative interazioni con l'ambiente, per lequali è previsto, oltre al rispetto <strong>di</strong> requisiti cogenti, anche il rispetto dei requisiti richiesti dalla normativavigente in materia <strong>di</strong> igiene e sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> quelli connessi alleeventuali prescrizioni derivanti dall’ esame preventivo svolta sotto il profilo sanitario ed igienicoambientale dai competenti Servizi <strong>di</strong> prevenzione delle Aziende Unità sanitarie locali (art 18, comma2, L.R. 33/90);che dette attività sono da definire con apposita <strong>di</strong>rettiva della Giunta Regionale;che determinate attività presentano caratteristiche che le rendono assimilabili a quelle industrialipropriamente dette;che altre attività produttive, <strong>di</strong> servizio o commerciali, esigono una <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong>fferenziata rispettoagli inse<strong>di</strong>amenti residenziali abitativi, in quanto caratterizzate da significative interazioni con l'ambienteo con la salute degli utente o perché incluse tra le "industrie insalubri" <strong>di</strong> cui altari. 216 delT.U.LL.SS., o perché costituenti possibile fonte <strong>di</strong> rischio;ritenuto:che i controlli preventivi in fase <strong>di</strong> rilascio della concessione/autorizzazione e<strong>di</strong>lizia e quelli <strong>di</strong> conformitàe<strong>di</strong>lizia, siano necessari per le tipologie per le quali una normativa speciale prevede specificirequisiti correlabili anche alle strutture e<strong>di</strong>lizie (Leggi regionali 2/80 e 10/85, 1/85, 2/85, 34/88,35/90);che in sede <strong>di</strong> presentazione della richiesta <strong>di</strong> concessione/autorizzazione e<strong>di</strong>lizia possa essereallegato il parere sanitario dei Servizi competenti dell'Azienda Unità sanitaria locale preventivamenteassunto dai <strong>di</strong>retti interessati;dato attoche i Responsabili dei Servizi Qualità e<strong>di</strong>lizia, Igiene pubblica e Sicurezza e Me<strong>di</strong>cina preventivadel Lavoro competenti per materia hanno espresso il loro parere <strong>di</strong> legittimitá e regolarità tecnica ai206


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEsensi dell'art. 4, comma 6 della L.R. 41/92;su proposta degli Assessori alla Sanità e all'E<strong>di</strong>lizia e Casa;a voti unanimi e palesi, delibera:1) <strong>di</strong> approvare per i motivi esplicitati in premessa, la <strong>di</strong>rettiva prevista dall’Art. 13, comma 6 dellaL.R. 26 aprile 1990, n. 33 così come mo<strong>di</strong>ficato dalla L.R. 30 gennaio 1995, n. 6, classificandocome segue le attività produttive caratterizzate da significative interazioni con l'ambiente:a) attività industriali ed artigianali <strong>di</strong> tipo produttivo o manifatturiero, comprese le attività <strong>di</strong> lavorazione,conservazione, trasformazione <strong>di</strong> prodotti agricoli e/o <strong>di</strong> origine animale, nonchéla macellazione,b) attività zootecniche. allevamenti, stalle;c) attività <strong>di</strong> servizio: ospedali, strutture sanitarie pubbliche o private, strutture a carattere residenzialeo semi-residenziale <strong>di</strong> tipo socio-assistenziale e/o collettivo, strutture alberghiere,strutture <strong>di</strong> produzione c/o manipolazione <strong>di</strong> alimenti e bevande, scuole, asili nido, strutturedestinate allo spettacolo, allo sport, al tempo libero, laboratori <strong>di</strong> analisi;d) artigianato <strong>di</strong> servizio, relativamente alle sole attività <strong>di</strong>: autofficine, autocarrozzerie, autorimesse<strong>di</strong> uso pubblico con capienza superiore a 50 posti-auto, autolavaggi, lavanderie eattività assimilabili;e) attività commerciali e del terziario, limitatamente a: centri e/o attività commerciali <strong>di</strong> superficielorda comprensiva <strong>di</strong> servizi, depositi, ecc. superiore a 400 metri quadrati, scali commerciali,centri <strong>di</strong> deposito e/o ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> sanitari e/o gas tossici, uffici <strong>di</strong> superficiecomplessiva superiore a 300 metri quadrati, magazzini, depositi <strong>di</strong> sostanze e preparati pericolosi(riferimento DPR 24 maggio 1988, n. 215 in attuazione <strong>di</strong>rettiva CEE);f) attività che utilizzano locali interrati o seminterrati con spazi destinati al lavoro od alla sosta<strong>di</strong> persone, ed altri inse<strong>di</strong>amenti quali: impianti <strong>di</strong> stoccaggio liquami e/o <strong>di</strong> depurazione <strong>di</strong>acque reflue, impianti <strong>di</strong> stoccaggio, trattamento e/o smaltimento rifiuti, acquedotti, impianti<strong>di</strong> teleriscaldamento, cimiteri;2) <strong>di</strong> pubblicare la presente <strong>di</strong>rettiva nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.ELENCO ATTIVITÀ SOGGETTE A PARERE IGIENICO-SANITARIO(Articolo 33 Legge Regionale n. 31/02 e Delibera Regionale n. 477/95)A - FUNZIONE ABITATIVACollegi, campi base TAVEscluso: Abitazioni, case ed appartamenti per vacanze, affittacamere, abitazioni collettive,residence, convittiB - FUNZIONE TERZIARIACinema, teatri, centri congressuali polivalenti, locali per lo spettacolo, locali per il ballo, musei,biblioteche207


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>Uffici, servizi sociali, culturali e ricreativi <strong>di</strong> quartiere, centri civici, uffici comunali decentrati, attrezzatureper lo spettacolo, se<strong>di</strong> per mostre ed esposizioni, se<strong>di</strong> <strong>di</strong> organizzazioni e centri culturali,ricreativi, per il tempo libero, sale per incontri, sale <strong>di</strong> ritrovo, se<strong>di</strong> <strong>di</strong> organizzazioni e <strong>di</strong>organismi partecipativi solo per superfici oggetto <strong>di</strong> intervento superiori a mq. 300Escluso: E<strong>di</strong>fici per il culto e opere parrocchiali, istituti religiosi.Asili nido, scuole materne, scuole elementari, scuole me<strong>di</strong>e inferiori, scuole speciali, scuoleme<strong>di</strong>e superiori, scuole <strong>di</strong> specializzazione, scuole professionali e istituti sperimentali <strong>di</strong> ricerca,università, nonché tutte le attività rivolte alla formazione comprese quelle all'interno <strong>di</strong> struttureper il culto.Impianti sia pubblici che privati ove si praticano attività sportive, agonistiche e non (campi, palestre,palazzetti, piste, piscine, etc.), anche se <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> usi esclusi (es. palestre c/o strutturereligiose, ecc.)Tutte le attività sanitarie e socio-assistenziali soggette ad autorizzazione sanitaria (L.R. n. 34/98e relative Deliberazioni Consiliari), esercitate in e<strong>di</strong>fici sia pubblici che privati (es. ospedali, cliniche,poliambulatori, stu<strong>di</strong> odontoiatrici, servizi per gli anziani, per i portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, dayhospital, case <strong>di</strong> riposo, laboratori per analisi cliniche, centri <strong>di</strong> riabilitazione, centri sanitari specializzati)Cliniche, ospedali, ambulatori veterinariCaniliLaboratori analisi chimiche e clinicheRistoranti, trattorie, bar, pub e similari, farmacie e attività commerciali con manipolazione <strong>di</strong>alimenti e bevande;depositi autonomi e attività commerciali solo se <strong>di</strong> superficie complessiva maggiore <strong>di</strong> mq. 400compresi i serviziStrutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>o-piccole, ovvero esercizi e centri commerciali alimentari e non alimentaricon superficie lorda comprensiva <strong>di</strong> servizi, depositi etc. superiore a mq. 400;strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, ovvero esercizi e centri commerciali alimentari e non alimentaricon superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta complessiva superiore a 1.500 mq, comprese le attività delle galleriecommerciali.Attività commerciali all'ingrosso e attività <strong>di</strong> raccolta, conservazione, smistamento, manipolazionee movimentazione delle merci autonomamente organizzate superiori a mq. 400 .Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione pubblica <strong>di</strong> carburanti <strong>di</strong> qualunque tipo.Attività <strong>di</strong> deposito a cielo aperto <strong>di</strong> materiali/manufatti e<strong>di</strong>lizi, <strong>di</strong> cantiere e attività <strong>di</strong> deposito edesposizione <strong>di</strong> merci con o senza ven<strong>di</strong>ta (roulotte, autocaravan, autoveicoli nuovi e usati, materialie<strong>di</strong>li, ecc.) con superficie utile superiore a mq. 400;tutte le attività volte al recupero e al riciclo (autoveicoli, materiali ferrosi, vetro, carta, ecc.) ,Artigianato <strong>di</strong> servizio limitatamente a: assistenza meccanica, gommisti, carrozzieri, elettrauto,carburatoristi, autolavaggi e altre attività a servizio dell’auto; lavanderie e attività similari .Artigianato manifatturiero laboratorialeC - FUNZIONE PRODUTTIVAAllevamenti zootecniciAttività agroindustriali208


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEMacelliTutti i tipi <strong>di</strong> attività artigianali e industriali volte alla produzione <strong>di</strong> beni; in particolare:falegnamerielavorazioni metalmeccanichetipografie, litografie, serigrafie, eliografielavorazione materie plasticheverniciaturegalvanotecnicheproduzione, confezionamento e deposito <strong>di</strong> prodotti chimiciEscluso: attività <strong>di</strong> fornitura <strong>di</strong> servizi immateriali e <strong>di</strong> produzione immateriale generate dall'innovazionetecnologicaD - FUNZIONE AGRICOLAAttività connesse alla conduzione agricola aziendale (o interaziendale) :- fabbricati <strong>di</strong> lavorazione, trasformazione e conservazione <strong>di</strong> prodotti agricoli e <strong>di</strong> origine animale;- stalle;- spazi de<strong>di</strong>cati alle attività agrituristicheEscluso:Attività connesse alla conduzione agricola aziendale (o interaziendale) :abitazioni agricole;fabbricati <strong>di</strong> servizio;infrastrutture tecniche e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del suolo e dell'ambiente;attività aziendali che operino per commessa o per noleggio in connessione con le attività produttiveagricole delle zone circostanti;colture aziendali in serra.E - FUNZIONE RICETTIVAAttività finalizzate al soggiorno temporaneo stabilmente esercitate in e<strong>di</strong>fici opportunamenteattrezzati (alberghi, pensioni, locande, hotel, ostelli, case per ferie, studentati).Attività finalizzate al soggiorno temporaneo <strong>di</strong> persone non residenti stabilmente nel territoriocomunale esercitate in complessi attrezzati per la sosta e il soggiorno degli stessi provvisti <strong>di</strong>tenda o altro mezzo <strong>di</strong> pernottamento e soggiorno autonomo (caravan, camper, bungalow esimili) .Ulteriori interventi soggetti a parere:impianti <strong>di</strong> stoccaggio liquami e/o <strong>di</strong> depurazione <strong>di</strong> acque reflue ;impianti <strong>di</strong> stoccaggio, trattamento e/o smalti mento rifiuti;impianti <strong>di</strong> recupero acqua;impianti <strong>di</strong> teleriscaldamento ;acquedotti;cimiteri;autorimesse <strong>di</strong> uso pubblico con capienza superiore a 50 posti auto;209


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>scali commerciali;centri <strong>di</strong> deposito e/o ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> sanitari e/o gas tossici, depositi <strong>di</strong> sostanze e preparatipericolosi (riferimento: DPR 24.05.1988 n. 215 in attuazione <strong>di</strong>rettive CEE) ;attività che utilizzano locali interrati o seminterrati con spazi destinati al lavoro od alla sosta <strong>di</strong>persone.INTERVENTI MINORI CHE NON NECESSITANO DI PARERE OBBLIGATORIO ANCHE SE ALL'INTERNO DI DESTINA-ZIONI D'USO DI RILEVANTE IMPATTO AMBIENTALE :− autorimesse pertinenziali alla residenza− autorimesse pubbliche con capienza inferiore a 50 posti auto− pergolati e gazebo− sistemazioni esterne− interventi sul verde− sottomurazioni e interventi nel sottosuolo− muri <strong>di</strong> sostegno e <strong>di</strong> contenimento− recinzioni e cancellate− manufatti esterni a protezione dei contatori e impianti tecnologici− rivestimenti delle pareti esterne− accessi carrai− manti <strong>di</strong> copertura− pannelli fonoassorbenti, solari e fotovoltaici e opere <strong>di</strong> mitigazione estetica− sostituzione vetrine210


<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>NORMEALLEGATOELENCO INTERVENTI UNITARI CONVENZIONATIIUC-ES e IUCIUC-ES 1 Bagnarola Ex Officine Bitelli (ex zona ES1 del previgente PRG) Art. 4.1.2.bisIUC-ES 2 Bagnarola (ex zona ES5 del previgente PRG) Art. 4.1.2.bisIUC-ES 3 Vedrana Palazzo Aria (Ex zona ES8 del previgente PRG) Art. 4.1.2.bisIUC-ES 4 Cento, Villa Loup (ex zona ES10 del previgente PRG) Art. 4.1.2.bisIUC-ES 5 Cento, Ghiacciaia <strong>di</strong> Villa Loup(ex zona ES11 del previgente PRG)IUC-ES 6 Prunaro E<strong>di</strong>fici Rurali Fondo Chiesa(Ex zona ES12 del previgente PRG)Art. 4.1.2.bisArt. 4.1.2.bisIUC-ES 7 Oratorio <strong>di</strong> San Zenone Art. 4.1.2.bisIUC-ES 8 Bagnarola Palazzo Bentivoglio-Odorici Art. 4.1.2.bisIUC 1 Dugliolo (ex sottozona B2/10 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC 2 Dugliolo (ex sottozona B2/6 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC 3 I Casoni (ex sottozona B2/5 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC 4 Mezzolara Centro Art. 4.2.4IUC 5 I LAGHETTI DELLA MADDALENA (privati)via San Donato 5, Maddalena <strong>di</strong> CazzanoArt. 3.1.2 c.18IUC 6 Maddalena <strong>di</strong> Cazzano Art. 4.2.4IUC 7 Maddalena <strong>di</strong> Cazzano Art. 4.2.4IUC 8 Riccar<strong>di</strong>na (ex sottozona B2/9 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC 9 Fondo Boriani (ex sottozona B2/3 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC10 Fondo Fiume, <strong>Budrio</strong> ovest(ex sottozona B2/4 del previgente PRG)Art. 4.2.4IUC 11 <strong>Budrio</strong> via Edera (ex zona B1.1 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC 12 Vigorso, via Rabuina – via Vigorso Art. 4.4.3 c.9IUC 13 <strong>Budrio</strong> – Il Giar<strong>di</strong>no Art. 4.2.4IUC 14 <strong>Budrio</strong> Palazzina (ex sottozona B2/7 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUC 15 Cento (ex sottozona B2/8 del previgente PRG) Art. 4.2.4IUCIUC16 CENTRO IPPICO QUADERNA (privato)via San Vitale 49, Canaletti <strong>di</strong> Prunaro17 DISCOTECA PALOMAR LAND DANCING `N` DISCO (privata), viaSan Vitale 23, PrunaroArt. 3.1.2 c.18Art. 3.1.2 c.18IUC 18 Capoluogo, via Martiri Antifascisti Art. 4.2.4IUC 19 Cento, via Amorini Art. 4.4.3 c.9IUC 20 Cento, via Amorini Art. 4.4.3 c.9IUC 21 Riccar<strong>di</strong>na, via Riccar<strong>di</strong>na Art. 4.2.4IUC 22 Cento, via Cocchi Art. 4.2.4IUC 23 Vedrana, via Zenzalino Nord Art. 4.2.4IUC 24 Capoluogo, via Edera (ex D1 del PRG) Art. 4.4.3 c.9IUC 25 COL-L-a (ass)* (privato), Dugliolo Art. 4.4.3 c.9IUC 26 Cento, via Zenzalino Art. 4.2.4IUC 27 Capoluogo, via Massarenti Art. 4.2.4IUC 28 Prunaro, via San Vitale Art. 4.2.4IUC 29 Capoluogo, Fermata SFM Nord Art. 4.2.4IUC 30 Capoluogo, Fermata SFM Sud Art. 4.2.4211


NORME<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Budrio</strong> - <strong>RUE</strong>IUC 31 Capoluogo, Magazzini del Grano Art. 4.2.4IUC 32 Cento, Villa Loup Art. 4.2.4IUC 33 Prunaro, Ecowater (ex D1.6 del PRG) Art. 4.4.3 c.9IUC 34 Capoluogo, Magazzino Comunale Art. 4.2.4IUC 35 Via Zenzalino Nord Art. 4.2.4IUC 36 Riccar<strong>di</strong>na Art. 4.4.3 c.9IUC 37 MANEGGIO ROVERSELLA (privato) – via Roversella Art. 3.1.2 c.18IUC 38 Prunaro (ex D1* del previgente PRG) Art. 4.4.3 c.9IUC 39 Vedrana Art. 4.2.4IUC 40 Cento, Centro logistico COMET Art. 4.4.3 c.9212

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!