1 . IL MIGLIORAMENTO GENETICO DEGLI ANIMALI IN ...

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12.07.2015 Views

84) infine, la specificazione dell’approccio generale, che può essere di tipo empirico,cioè basato sui soli dati osservativi, oppure di tipo normativo, ossia fondato su datisimulati.Il metodo di calcolo dei valori economici che noi prenderemo come in essame fariferimento ad un concetto di efficienza produttiva valutata in termini monetari; ilmiglioramento genetico si intende finalizzato all’aumento del profitto al livello dellasingola azienda-tipo, con un numero limitato e costante di animali e senza alcunvincolo esterno alle produzioni. L’approccio generale è di tipo normativo. Questascelta è motivata dalla considerazione che il riferimento ai solo dati osservativi (ades. prezzi attuali di mercato per i prodotti ed i costi attuali per i mezzi i produzione)vincola i valori economici alla situazione produttiva e allo scenario economicopresenti al momento a cui sono riferiti i calcoli. Il carattere di lungo periodo delmiglioramento genetico richiede, invece, una conoscenza della sensibilità dei valorieconomici dei caratteri obiettivo della selezione alla variazione delle circostanzeproduttive e di mercato.Il modello matematico che si mette a punto per ottenere i dati normativi devesimulare i processi che coinvolgono le variabili e le relazioni fondamentali delsistema allevamento, costituito dall’intreccio fra fattori di produzione, variabili distruttura, variabili biologiche e caratteri produttivi. La rappresentazione in terminimatematici di un sistema così complesso richiede necessariamente numeroseequazioni che nel loro insieme costituiscono un modello bioeconomico. In soldoni, ilmodello bioeconomico è lo strumento in grado di simulare il funzionamentodell’intero sistema produttivo aziendale e di consentire di rispondere alla seguentedomanda: l’aumento produttivo relativo ad un carattere (ad es. 1 kg di grasso in piùper lattazione per capo produttivo) comporta (o comporterà) un aumento dei costi diproduzione (più alimenti di migliore qualità, maggiore investimenti colturali,superiore attenzione alla sanità dell’allevmento, ecc..) tali da compensare l’aumentodel fatturato?Esempio 1.4 Il modello bioeconomico dell’azienda ovina da latte.Questo modello è stato sviluppato da noi e si avvale del Software Ovisoft® (Pulina,STARTRONICS !998) come base di calcolo. Esso si compone della parte strutturaledell’allevamento e di quella economica. Ne diamo una dettagliata descrizione.a) La dinamica strutturale del greggeIl modello simula la struttura del gregge nei diversi mesi dell’anno a partire da unaunità gregge fissata ad una consistenza di 100 pecore (di tutte le età, compresa larimonta) più gli arieti occorrenti alla data del 1° settembre, che convenzionalmentesegna l’inizio dell’annata agraria nei paesi del mediterraneo.I parametri strutturali che debbono essere comunicati in ingresso ed in base aiquali il programma ricostruisce dinamiche differenti, sono la fertilità (n. di pecoreche partoriscono sul totale), la prolificità (n. di nati per ogni parto), la mortalità8

9neonatale (entro il primo mese di vita) e quella delle pecore, la quota di rimonta(calcolata sull’unità gregge), il rapporto riproduttivo fra i sessi. La fertilità dellepecore pluripare e di quelle primipare è fornita separatamente e riferita alle duestagioni dei parti (autunnale, prevalentemente per le pluripare, e primaverile per leprimipare); la prolificità di queste ultime è fissata nel valore di 1.00. Il rapportoriproduttivo fra i sessi, tipicamente dell’ordine di 40 pecore per ogni ariete a causadella concentrazione dei calori in 15-20 giorni in primavera, può essere variatoall’interrno di un ampio range di valori così da tenere conto anche dell’eventualeimpiego dell’inseminazione artificiale.Sulla base delle informazioni ricevute in ingresso con i valori dei parametristrutturali, il programma riproduce, per ogni mese dell’anno, la consistenza delgregge e la sua articolazione nelle categorie: pluripare produttive, primipareproduttive, pluripare improduttive, primipare improduttive, arieti e agnelli (Tabella1).Table 1 - Dynamic and structure of standard flock.Month Ewes Maiden Rams Flock*ProductiveImproductivePlur. Prim. Plur. PrimJan 68 15 10 5 21 2.5 122.1Feb 67 15 10 5 21 2.5 120.7Mar 72 15 5 4 21 2.5 119.1Apr 72 15 3 21 2.5 113.2May 72 15 3 20 2.5 112.2Jun 72 15 3 20 2.5 112.2Jul 72 15 3 20 2.5 112.2Aug 72 15 3 20 2.5 112.2Sep 70 15 10 5 2.5 102.5Oct 70 15 10 5 2.5 102.5Nov 69 15 10 5 2.5 102.2Dec 69 15 10 5 2.5 102.2* I dati sono arrotondati.Il modello tiene conto degli elementi fondamentali che caratterizzano la tecnica diallevamento della pecora sarda:- la stagionalità dei parti che, per la gran parte delle pluripare, si verificano frasettembre e dicembre e per le primipare e le pluripare che non hanno partorito inautunno avvengono fra febbraio ed aprile (per semplicità di calcolo il modellocontrae il primo periodo al 15 novembre ed il secondo al 1° di marzo);- la localizzazione temporale dello scarto delle pluripare improduttive nel mese dimarzo e dello scarto delle pluripare produttive nel mese di agosto;- la distribuzione nel corso dell’anno della mortalità del gregge, tipicamentedell’ordine del 5%.b) Le produzioni9

84) infine, la specificazione dell’approccio generale, che può essere di tipo empirico,cioè basato sui soli dati osservativi, oppure di tipo normativo, ossia fondato su datisimulati.Il metodo di calcolo dei valori economici che noi prenderemo come in essame fariferimento ad un concetto di efficienza produttiva valutata in termini monetari; ilmiglioramento genetico si intende finalizzato all’aumento del profitto al livello dellasingola azienda-tipo, con un numero limitato e costante di animali e senza alcunvincolo esterno alle produzioni. L’approccio generale è di tipo normativo. Questascelta è motivata dalla considerazione che il riferimento ai solo dati osservativi (ades. prezzi attuali di mercato per i prodotti ed i costi attuali per i mezzi i produzione)vincola i valori economici alla situazione produttiva e allo scenario economicopresenti al momento a cui sono riferiti i calcoli. Il carattere di lungo periodo delmiglioramento genetico richiede, invece, una conoscenza della sensibilità dei valorieconomici dei caratteri obiettivo della selezione alla variazione delle circostanzeproduttive e di mercato.Il modello matematico che si mette a punto per ottenere i dati normativi devesimulare i processi che coinvolgono le variabili e le relazioni fondamentali delsistema allevamento, costituito dall’intreccio fra fattori di produzione, variabili distruttura, variabili biologiche e caratteri produttivi. La rappresentazione in terminimatematici di un sistema così complesso richiede necessariamente numeroseequazioni che nel loro insieme costituiscono un modello bioeconomico. In soldoni, ilmodello bioeconomico è lo strumento in grado di simulare il funzionamentodell’intero sistema produttivo aziendale e di consentire di rispondere alla seguentedomanda: l’aumento produttivo relativo ad un carattere (ad es. 1 kg di grasso in piùper lattazione per capo produttivo) comporta (o comporterà) un aumento dei costi diproduzione (più alimenti di migliore qualità, maggiore investimenti colturali,superiore attenzione alla sanità dell’allevmento, ecc..) tali da compensare l’aumentodel fatturato?Esempio 1.4 Il modello bioeconomico dell’azienda ovina da latte.Questo modello è stato sviluppato da noi e si avvale del Software Ovisoft® (Pulina,STARTRONICS !998) come base di calcolo. Esso si compone della parte strutturaledell’allevamento e di quella economica. Ne diamo una dettagliata descrizione.a) La dinamica strutturale del greggeIl modello simula la struttura del gregge nei diversi mesi dell’anno a partire da unaunità gregge fissata ad una consistenza di 100 pecore (di tutte le età, compresa larimonta) più gli arieti occorrenti alla data del 1° settembre, che convenzionalmentesegna l’inizio dell’annata agraria nei paesi del mediterraneo.I parametri strutturali che debbono essere comunicati in ingresso ed in base aiquali il programma ricostruisce dinamiche differenti, sono la fertilità (n. di pecoreche partoriscono sul totale), la prolificità (n. di nati per ogni parto), la mortalità8

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