Adele Mazzari - USP di Piacenza
Adele Mazzari - USP di Piacenza Adele Mazzari - USP di Piacenza
Imparare facendoImparare collaborando
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Imparare facendoImparare collaborando
“La conoscenza non può essereconsiderata principalmente qualcosache la gente possiede in qualche luogodella testa, ma qualcosa che la genteproduce, si scambia e negozia nel corso<strong>di</strong> attività che vedono impegnati piùin<strong>di</strong>vidui insieme”.Felice Carugati, Interazioni, conflitti, conoscenze, in “Prospettivesociogenetiche e sviluppo cognitivo”
La presenza nelle nostre scuole <strong>di</strong>ragazzi con han<strong>di</strong>cap, deficit o<strong>di</strong>sabilita’ ha la valenza fondamentale<strong>di</strong> obbligarci a riconsiderarecostantemente e continuamente lanostra azione educativa e <strong>di</strong>dattica:
• Lo stile cognitivo specificoNellacapacità <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduarein ciascunallievo:• le modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento• i punti <strong>di</strong> forza (cognitivi, culturali e<strong>di</strong> carattere)• i punti <strong>di</strong> debolezza e <strong>di</strong> fragilità(cognitivi, culturali e <strong>di</strong> carattere)• la zona <strong>di</strong> sviluppo prossimale, cioècosa riesce a fare con quale tipo <strong>di</strong>aiuto• le modalità comunicative e relazionalicon gli adulti e i compagni
• le modalità <strong>di</strong> rapporto tra i vari docenti el’effettiva costituzione <strong>di</strong> team cooperanti edefficaciNellacapacità <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduarenel mondodocente:• la capacità <strong>di</strong> costruire tra gli allievi retirelazionali solide e positive• la capacità <strong>di</strong> aiutare gli allievi a sostenersie ad aiutare in un clima cooperante e <strong>di</strong>auto-aiuto• la capacità <strong>di</strong> costruire relazioni corrette,positive e cooperanti con le famiglie• la capacità <strong>di</strong> rapportarsi con il mondosanitario, aprendosi al confronto ma anchesapendo pretendere ciò che alla scuola èdovuto.
• in<strong>di</strong>viduando i contenuti essenziali delle <strong>di</strong>scipline,insegnando in modo specifico ciò che è essenziale (intermini <strong>di</strong> comprensione della <strong>di</strong>sciplina stessa, sia comecontenuti sia come linguaggio specifico)Nella capacità<strong>di</strong> lavorare suicontenuti e suimeto<strong>di</strong> <strong>di</strong>insegnamento• raccordando gli ambiti <strong>di</strong> significatività e <strong>di</strong> sensodegli allievi con l’insegnamento dei contenuti<strong>di</strong>sciplinari• in<strong>di</strong>viduando le modalità <strong>di</strong> presentazione deilinguaggi e dei contenuti delle <strong>di</strong>scipline più adatte agarantire l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> ciascuno• approfondendo la conoscenza delle specifichetecnologie <strong>di</strong>dattiche e dell’utilità <strong>di</strong>dattica delletecnologie “generali” (specificamente dell’informaticama non soltanto <strong>di</strong> essa)•ampliando la propria conoscenza metodologico<strong>di</strong>datticain modo <strong>di</strong> poter fruire <strong>di</strong> modalità<strong>di</strong>versificate <strong>di</strong> approccio
PIANO EDUCATIVOINDIVIDUALIZZATOCHE COSA E’?Art. 5 comma 1 - Legge 104/92“… è il documento nel quale sono descritti gliinterventi integrati ed equilibrati fra loro, pre<strong>di</strong>spostiper gli alunni in situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, ai fini dellarealizzazione del <strong>di</strong>ritto all’educazione eall’istruzione…”
IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATONon va assolutamente confuso con la programmazione<strong>di</strong>dattica, che è <strong>di</strong> competenza esclusiva degli insegnanti erappresenta solo uno degli elementi del P.E.I.DA CHI E’ REDATTO?• OPERATORI SANITARI in<strong>di</strong>viduati dall’ASL•PERSONALE INSEGNANTE CURRICOLARE e <strong>di</strong>SOSTEGNO e, ove presenti..•in collaborazione con i GENITORI o gli esercenti lapatria potestà parentale
QUAL E’ LO SCOPO?PROPONGONOciascuno in base alla PROPRIA ESPERIENZA e aidati derivanti dalla <strong>di</strong>agnosi funzionale e dal profilo<strong>di</strong>namico funzionalegli INTERVENTIfinalizzati alla piena realizzazione del <strong>di</strong>rittoall’educazione, all’istruzione e all’integrazionescolastica
INTEGRANOgli interventi propositivi per realizzare un:PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATOcorrelato alle <strong>di</strong>sabilita’ dell’alunno, alle sue <strong>di</strong>fficoltà epotenzialitàTIENE PRESENTI• progetti <strong>di</strong>dattico-educativi, riabilitativi e <strong>di</strong>socializzazione, in<strong>di</strong>vidualizzati• forme <strong>di</strong> integrazione tra attività scolastiche edextrascolastiche
VERIFICHEQUANDO?FREQUENZA TRIMESTRALE:Ottobre / NovembreFebbraio / MarzoMaggio / Giugno
DA CHI?• OPERATORI ASL• PERSONALE SCOLASTICO• FAMIGLIEQUAL E’ LO SCOPO?VALUTARE• GLI EFFETTI DEI DIVERSI INTERVENTIPREDISPOSTI•L’INFLUENZA ESERCITATA DALL’AMBIENTESCOLASTICO SULL’ALUNNO IN SITUAZIONE DIHANDICAP
IN MODO CHEOgni intervento destinato all’alunno in situazione <strong>di</strong>han<strong>di</strong>cap sia correlato alle effettive potenzialità chel’alunno stesso <strong>di</strong>mostri <strong>di</strong> possedere nei vari livelli<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> prestazioni educativoriabilitative,nel rispetto della sua salute mentale.
Gli interventi da progettare si articolanometodologicamente a tre livelli:1) presenza in classe a) compresenza con l’ins. <strong>di</strong> sost. - per valorizzare il lavoroin<strong>di</strong>viduale nell’ambitodella classe con l’utilizzo<strong>di</strong> una metodologia adattaall’integrazione e alcoinvolgimento .2) lavoro in<strong>di</strong>viduale a) su capacità <strong>di</strong> base circa: - il comportamento- la comunicazione- la maturazione sensopercettivo-motoriab) recupero <strong>di</strong>dattico - in italiano e matematicaper ragazzi scolarizzati- in pre-lettura, pre-scritturae pre-calcolo per i casi gravi
3) laboratorio a) in<strong>di</strong>viduale, per - sviluppo capacità manuali(che serve per la crescita- sviluppo sensoriale-motoriodell’autonomia, della b) <strong>di</strong> gruppo, con obiettivi <strong>di</strong>: - socializzazioneautostima e per- sviluppo capacità espressivel’introiezione delle- collaborazione ai progettiregole)E’ evidente l’irrinunciabilità dei tre momenti per gli alunni portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap el’integrazione fra i tre momenti è stabilita nel Piano Educativo In<strong>di</strong>vidualizzato.