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de bernardinis stampa - Policlinico di Modena

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Ufficio Relazioni con la Stampa - Informazione(Ufficio <strong>stampa</strong> 059.422.4141, fax 059.422.2141 e-mail: ufficio.<strong>stampa</strong>@policlinico.mo.it)COMUNICATO STAMPAPppCASO DE BERNARDINIS: LA PRECISAZIOENE DEL POLICLINICOIn merito al caso che ha visto coinvolto in questi giorni il prof. Giancarlo De Bernar<strong>di</strong>nis, comeDirezione <strong>de</strong>ll’Azienda Ospedaliero-Universitaria <strong>di</strong> Mo<strong>de</strong>na ci corre il dovere istituzionale <strong>di</strong>chiarire in maniera esauriente e serena le motivazioni, adottate a tutela <strong>de</strong>i malati, che hannospinto ad una <strong>de</strong>cisione <strong>de</strong>finita senza “prece<strong>de</strong>nti nella nostra sanità”: la sospensione <strong>de</strong>ll’attivitàsvolta in libera professione dal Direttore <strong>de</strong>lla II Clinica Chirurgica.Compren<strong>di</strong>amo molto bene che la <strong>de</strong>cisione avrebbe <strong>de</strong>terminato inevitabili <strong>di</strong>sagi per i pazienti inlista <strong>di</strong> attesa, ma il nostro obbligo istituzionale è innanzitutto quello <strong>di</strong> far rispettare le normative e<strong>di</strong> regolamenti interni, peraltro ben noti a tutti i professionisti che operano presso il <strong>Policlinico</strong>, edallo stesso professionista.La nota <strong>de</strong>lla Direzione Generale <strong>de</strong>l 16 febbraio 2007, con cui viene sospeso al prof. GiancarloDe Bernar<strong>di</strong>nis “con effetto imme<strong>di</strong>ato” l’esercizio <strong>de</strong>ll’attività “libero professionale intramuraria”, faesplicito rinvio all’Atto aziendale <strong>de</strong>l 29 novembre 2002 per la <strong>de</strong>finizione <strong>de</strong>lle modalitàorganizzative <strong>de</strong>lla me<strong>de</strong>sima, che lo stesso avrebbe violato in relazione all’articolo 29.Ad essa è seguita una missiva <strong>de</strong>l prof. Giancarlo De Bernar<strong>di</strong>nis in data 22 febbraio c.a., in cui ilprofessionista non contesta il merito <strong>de</strong>lla pon<strong>de</strong>rata <strong>de</strong>cisione, giunta solo dopo aver esauritoun’attenta ricognizione e valutazione <strong>de</strong>l suo “modus operan<strong>di</strong>” avviato da mesi dalla DirezioneSanitaria, bensì chie<strong>de</strong> a noi <strong>di</strong> “voler posticipare gli effetti <strong>de</strong>l provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sospensione,consentendo l’espletamento <strong>de</strong>lle prestazioni già programmate nel breve periodo”. Trattasicomplessivamente <strong>di</strong> 7 interventi in regime libero professionale da eseguirsi nel corso <strong>de</strong>llealtrettante sedute programmate tra il 5 ed il 27 marzo e <strong>di</strong> 69 visite ambulatoriali con frequenza <strong>di</strong>10 – 14 al giorno da compiersi nelle 6 giornate allo scopo <strong>de</strong><strong>di</strong>cate tra il 7 marzo ed il 4 aprile.Nessuno <strong>di</strong> tutti questi pazienti presenta, comunque, patologie <strong>di</strong> natura oncologica.Siamo dunque consapevoli, e perciò sereni, che la nostra sanzione non comporta alcunaconseguenza grave per i pazienti, poichè trattasi <strong>di</strong> prestazioni <strong>di</strong> tipo elettivo, che non sonosottoposte al vincolo <strong>de</strong>ll’urgenza, casi che vengono e verrebbero - peraltro - trattati regolarmentecon l’attività or<strong>di</strong>naria.Piuttosto, riteniamo non corretto <strong>de</strong>ontologicamente il comportamento <strong>de</strong>l prof. Giancarlo DeBernar<strong>di</strong>nis, che con singolare tempestività, ovvero il giorno successivo alla sua richiesta, hainteso ren<strong>de</strong>re pubblico il suo caso, non dando informazione o “glissando” sulle circostanze che glisono state contestate, tutte quante prese nell’interesse <strong>de</strong>ll’incolumità <strong>de</strong>i pazienti, nonchè <strong>de</strong>lla


salvaguar<strong>di</strong>a <strong>de</strong>l rispetto <strong>di</strong> protocolli e procedure, collegialmente ed autorevolmente adottati, perla trasparenza <strong>de</strong>ll’operare <strong>de</strong>i sanitari e per seguire procedure ispirate al necessario “consensoinformato” <strong>de</strong>i pazienti che si sottopongono a <strong>de</strong>licate terapie ed interventi.Utilizzare la comprensibile esasperazione <strong>di</strong> chi soffre per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> interessi e profitti personali,in specie quando questi sono ricercati da un pubblico <strong>di</strong>pen<strong>de</strong>nte, cre<strong>di</strong>amo sia un’operazionequantomeno “sgra<strong>de</strong>vole”.Mo<strong>de</strong>na, 24 febbraio 2007L’ufficio <strong>stampa</strong>

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