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Il sonetto russo nella seconda metà del ... - Europaorientalis.it

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58 Michaela BòhmigL'altro versante <strong>del</strong>le ricerche sull'assetto fonico <strong>del</strong> <strong>sonetto</strong> ècost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall'indebolimento <strong>del</strong>la struttura metrica e r<strong>it</strong>mica con, daun lato, l'adozione di versi tonici, prossimi alla lingua parlata, e, dall'altro,la composizione di sonetti in prosa, di cui troviamo qualcheesempio in Sonety na rubal.kach (1975-89) di Gcnrich Sapgir. Componimenticome Sonet-stat'ja,Diagnoz [cf. l'esempio riportato in appendiceal testo] e Portret Anny Kareninoj (s usikami), pur conservandola tradizionale suddivisione in quartine e terzine e, nel primocaso, perfino una sorta di rima, mentre nel secondo e terzo mancanoanche i segni di interpunzione, esulano ormai dall'amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong> <strong>sonetto</strong>e sono da intendere, a mio avviso, come una parodia <strong>del</strong>le convenzionipoetiche tradizionali.3. La terza tendenza, somma <strong>del</strong>le due precedenti, mira al superamento<strong>del</strong>la configurazione canonica <strong>del</strong> <strong>sonetto</strong> sia a livello fonicoche visivo, proponendo un mo<strong>del</strong>lo alternativo, che, data la dissoluzione<strong>del</strong>la forma <strong>sonetto</strong>, si potrebbe definire "<strong>sonetto</strong>ide".In questo amb<strong>it</strong>o va ricordato soprattutto Venok sonetov (1973)di Viktor Sosnora [cf. l'esempio in appendice]. Elemento di coesioneinterna di questo ciclo è, oltre alle ricorrenze o, meglio, ai riecheggiamentiformali fra verso finale di ogni <strong>sonetto</strong> e quello iniziale <strong>del</strong><strong>sonetto</strong> successivo, una serie di riprese tematiche, realizzate grazieall'abbondante uso di <strong>it</strong>erazioni lessicali, parallelismi sintattici c altriartifici retorici, come anafore e anadiplosi. La corona, dalla curiosastruttura speculare, è divisa in due parti: i sonetti I-VII presentanodue quartine di pcntapodic giambiche, segu<strong>it</strong>e entrambe da un bisillabodi andamento giambico, in rima con il terzo verso <strong>del</strong>la quartinaprecedente, secondo lo schema aabab ccdcd, cui si aggiunge unaquartina finale a rima alternata (cfef) per un totale di 14 versi; neisonetti VIII-XIV, invece, le due quartine di pentapodie giambichesono precedute dai bisillabi giambici in rima con il terzo verso <strong>del</strong>laquartina seguente, per cui si ottiene la sequenza abbab cddcd, il tuttoconcluso dalla sol<strong>it</strong>a quartina a rima alternata. Se <strong>nella</strong> prima parte ilprimo verso di ogni <strong>sonetto</strong> ripropone, con lievi varianti, quello conclusivo<strong>del</strong> <strong>sonetto</strong> precedente, <strong>nella</strong> <strong>seconda</strong> parte il verso iniziale,comprendente solo due sillabe, si lim<strong>it</strong>a a riecheggiare l'ultima parola<strong>del</strong> verso finale <strong>del</strong> <strong>sonetto</strong> precedente. Infine nel <strong>sonetto</strong> XV, quelloconclusivo, i due bisillabi giambici sono inser<strong>it</strong>i fra le quartine dipentapodic giambiche secondo uno schema rimico che, prestandosi adiverse letture: aaba cb ddcd cfef, ma anche aaba bc ddcd cfef e,

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