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Il sonetto russo nella seconda metà del ... - Europaorientalis.it

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<strong>Il</strong> <strong>sonetto</strong> <strong>russo</strong> <strong>nella</strong> <strong>seconda</strong> <strong>metà</strong> <strong>del</strong> '900 53mentano, così, diverse forme di <strong>sonetto</strong> continuo, imperniate cioè sulprolungamento <strong>del</strong>le rime <strong>del</strong>le quartine nelle terzine, con esempi incui rimane conservata una certa differenziazione fra le strofe graziealla disposizione (non al numero) <strong>del</strong>le rime, ma anche con mo<strong>del</strong>li incui lo stesso schema rimico si mantiene inalterato per tutto il componimento.Pur con le rime ridotte al minimo, conservano una cesura o almenouna certa differenziazione fra la prima e la <strong>seconda</strong> parte sonetticontinui con una struttura strofica di tipo <strong>it</strong>aliano o francese, comeLesnoj ;sum (1968) di Nikolaj Rylenkov dallo schema rimico-stroficoAbAb CdCd AbAbAb e "Zemnoju nov'ju, nov'ju nezemnoju" di SemenBotvinnik, che presenta la sequenza AbAb AbbA AbAbAb. Vi siaggiungono i componimenti a struttura strofica inglese di Irina SnegovaSonet (1962) e Osennij sonet (1968), ambedue con lo schemarimico-strofico AbAb bAbA AbAb AA, e di Valentin Protalin "Ach,osen', nynZ:e ty ne udalas'" (1968) con la successione aBaB BccBaBBa dd. Rientra nel novero di questi sonetti anche un componimentocome Bessmertie (1967) di Rylenkov, in cui le strofe di 4+4+4+5versi hanno lo schema rimico AbbA AbbA AAAb bAbAb [cf. l'esempioriportato in appendice al testoLUn discorso a parte mer<strong>it</strong>ano alcuni componimenti di Dvadcat'sonetov k Marii Stjuart dí Brodskij, in cui, nonostante la definizioneprogrammatica di "sonetti", vengono ridotte ai minimi termini le caratteristichedistintive di questa forma poetica. Le suddivisioni interne instrofe o in parti distinte, se non sono abol<strong>it</strong>e, appaiono piuttosto inconsuete.Inoltre è drasticamente lim<strong>it</strong>ato il numero <strong>del</strong>le rime, mentrela loro distribuzione all'interno di moduli presenta differenziazioniminime o nulle, rendendo così difficile riconoscere un'implic<strong>it</strong>a organizzazionestrofica. Questi sonetti si prestano pertanto a essere lettisecondo diversi mo<strong>del</strong>li, mettendo a dura prova la tenuta <strong>del</strong>la forma<strong>sonetto</strong>, oltre che naturalmente l'arguzia e la competenza poetica <strong>del</strong>lettore. Indizi utili, sebbene non sempre univoci, che aiutano l'interpretenell'arduo comp<strong>it</strong>o di stabilire cadenze interne ed enucleareun<strong>it</strong>à strofiche, sono talora forn<strong>it</strong>i dall'organizzazione sintattica. Tenendoconto <strong>del</strong> complesso intreccio fra disegno rimico e segmentazionisintattiche, potrebbero essere ricondotti al mo<strong>del</strong>lo inglese componimenticome i sonetti IX, con lo schema rimico aBBaBaBaBBaBCC distribu<strong>it</strong>o su 12+2 versi,e XI con la sequenza AbbAbAAbbAccDDpriva di stacchi strofici, dato che in ambedue il distico finale è messoin risalto dal cambiamento <strong>del</strong>la rima e, nel primo esempio, anche

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