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leggi - Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino

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DSUOR M. IGNAZIAa Godegodal 1961 al 1970ovrei scrivere un libro, tantesono le cose belle (e anchemeno belle) che ho vissuto a Godego.Al primo posto c’è sempre statal’intesa e l’armonia con il Parroco egli altri sacerdoti.Tra questi emerge certamentemons. Pasini che concludeva semprei nostri incontri, sia personali che comunitari,con la frase “Facciamo tuttoper il Signore”.Ricordo che quando lo invitavamoa prendere il the con la torta <strong>di</strong> mele,voleva che fosse presente anche lamaestra Eva. Eravamo tanto contenteperché sapevamo <strong>di</strong> ascoltare una parolasicura che ci aiutava a superarele <strong>di</strong>fficoltà quoti<strong>di</strong>ane.Ricordo con tanto piacere la scuoladei catechisti ogni martedì sera durantela quale ci si preparava per lacatechesi della domenica pomeriggio.Una bella iniziativa fu la visitaagli anziani e ai malati, voluta dallaMadre Iolanda, ora defunta.Sempre con la Madre Iolanda abbiamodato inizio ai laboratori <strong>di</strong> taglioe cucito; inizialmente lavoravamoper la <strong>di</strong>tta Coin <strong>di</strong> Mestre, sottola guida <strong>di</strong> Suor Amata (detta anche“giusta-ossi” perché sapeva guarire leslogature). Sr. Giulia ed io seguivamoi bambini della scuola elementare e leragazze delle me<strong>di</strong>e nel doposcuola,ogni pomeriggio dalle 14 alle 16,30.Dopo il Concilio, quando iniziòl’uso della lingua italiana al posto dellatino, anche noi con i sacerdoti andavamonelle contrade per prepararegli adulti al nuovo modo <strong>di</strong> parteciparealla Messa.Non finirei più <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong>Castello <strong>di</strong> Godego, tanto mi sonotrovata bene, da sentirmi anch’io unago<strong>di</strong>gese.Ricordo tutti con stima e riconoscenza,nella speranza <strong>di</strong> incontrarciper la festa, per ricordare tutti i presentie quelli che ci hanno precedutoe che hanno già raggiunto la meta.Sr. Ignazia accompagna i bambini alla Prima Comunioneche sarà presieduta da mons. Giuseppe Barbiero.Racconto volentieri alcuni tra imiei ricor<strong>di</strong> più belli deglianni trascorsi a Castello <strong>di</strong> Godego.Sono arrivata nel 1961, il giorno dellaSolennità <strong>di</strong> Cristo Re. Il Parroco <strong>di</strong>allora, mons. Pasini, per accogliermi<strong>di</strong>sse: “Nel giorno della festa <strong>di</strong> CristoRe, è arrivata la Regina!”Nella comunità mi sono sempretrovata bene. Facevo un po’ <strong>di</strong> tutto:davo una mano nella scuola materna,andavo a prendere e accompagnare ibambini con il pulmino, aiutavo neilavori <strong>di</strong> casa, portavo in bicicletta lacomunione agli ammalati, mi occupavodella biancheria della chiesa. Mipiaceva molto stare con la gente delSUOR REGINAa Godego dal 1961 al 1971paese: mi sentivo voluta bene e, a miavolta, cercavo <strong>di</strong> ricambiarlo. Eravamoin 7 suore, a quel tempo moltopovere ma felici.Una cosa particolare che ricordo<strong>di</strong> quegli anni e che mi piaceva molto,era partecipare alla scuola <strong>di</strong> canto delmaestro Padovani. Insieme formavamoun bel coro e ogni anno, al terminedell’impegno pastorale, con ilmaestro si facevano delle belle gite. Ilmaestro Padovani era molto bravo emolto apprezzato anche fuori paeseper il suo talento. Riusciva a tenereunito il gruppo in serenità, impegno equalità.Sono stati anni intensi <strong>di</strong> lavoro e<strong>di</strong> apostolato: ricordo come una bene<strong>di</strong>zionequante ragazze in quel tempolasciarono la loro casa, le loro famiglie,per entrare nella nostra Congregazionee consacrarsi al Signore aservizio dei fratelli. Grazie ancora <strong>di</strong>cuore a tutti i go<strong>di</strong>gesi per il bene e lastima che mi hanno <strong>di</strong>mostrato.8

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