leggi - Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino

Una mammaL’altro giorno, portando il miobimbo a scuola, ho fatto una stranaassociazione di idee: scuola materna- fecondità.Chi viene a contatto con chi vivela scuola a tempo pieno, si rendeconto che la fecondità non è qualcosadi legato semplicemente alla sferabiologica.Più volte mi è capitato di stare astretto contatto con le nostre suore(prima come alunna, poi come giovaneadolescente accompagnatamagari a qualche incontro e ritiroformativo, ora come mamma di unbambino che frequenta quella stessascuola materna) e loro, le suore, intutte queste occasioni sono riuscitea testimoniarmi che la fecondità stanella facoltà del cuore di ‘dilatarsi’,di stupirsi ed accogliere le meravigliedella vita.A loro noi affidiamo ogni giornoi nostri bambini che sono le nostremeraviglie e loro si ritrovano mammeche abbracciano, supportano,incoraggiano, correggono, guidanopiù di 200 bambini, coltivano la loroformazione umana e la arricchisconocon la formazione spirituale…in poche parole vogliono beneai nostri bambini.Già, vogliono il bene dei nostribimbi ed indirettamente vogliono ilbene di noi genitori e di noi famiglie.Con la loro presenza umile e discretasi offrono a noi come modellodi donne capaci di vivere in pienezzae con gioia la loro vocazioneumana e religiosa.Grazie ancora per il lavoro chesvolgete e per il costante impegnonella nostra comunità.M.B.Le mamme partecipano attivamente alla vita della scuola materna;qui impegnate a realizzare gli addobbi per l’accoglienza dei loro bambini.Giulia con l’amica Marta.Giulia LazzariMi chiamo Giulia e attualmentefrequento la quarta elementare.Mi trovo benissimo con le miemaestre e i miei compagni, ma il miocuore “appartiene” alla scuola materna,un piccolo-grande mondo che ricorderòper sempre.Cosa dire riguardo alla scuola materna?Compagni fantastici… ma unamaestra ancora di più: suor Iole.Ogni giorno ci faceva fare tantibei lavoretti ed attività sempre diverse,con la carta, le tempere, i colori,la colla… in questo modo eravamosempre impegnati ed ogni nuova scopertaci arricchiva veramente tanto.Ricordo un particolare: durante leattività pomeridiane, vedevo la miainsegnante uscire dall’aula ed entraredopo un po’. Incuriosita un giorno laseguii. Lei mi prese per mano e miportò in cucina esclamando: “Vado avedere se il caffè è pronto!” Da quelgiorno in poi, mi diede il compito diriportare la tazzina del caffè in cucina,dandomi il permesso di mangiarelo zucchero rimasto sul fondo.Per me e i miei compagni, quelleerano piccole attenzioni che ci facevanostare bene, sentirsi importanti evoluti bene.Durante gli anni della scuola maternaposso dire di aver ricevuto molto,sia a livello affettivo che didattico.Grazie suor Iole!12