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leggi - Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino

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Luciano Milanipresidente della Scuola Maternanegli anni ’80Il grande e<strong>di</strong>ficio che sorge a latodel campanile e che ospita la ScuolaMaterna e il Nido Integrato rappresentaper noi go<strong>di</strong>gesi un luogo importantequasi come i numerosi luoghi<strong>di</strong> culto sparsi nel territorio <strong>di</strong>Godego.Luogo <strong>di</strong> culto come punto <strong>di</strong> incontro<strong>di</strong> ideali con<strong>di</strong>visi e fuori daogni <strong>di</strong>scussione.Entrare in quell’e<strong>di</strong>ficio da 50 annisignifica incontrare una bianca figurasorridente e che accoglie.La bianca tonaca predomina suquella marrone e nera, perché, oltre arappresentare la premessa dell’accoglienza,è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> laboriosità.Per i go<strong>di</strong>gesi le suore sono soloquelle del Carmelo che vivono nellanostra piazza e svolgono un ruolo naturaleall’interno della nostra comunità.Fin dall’inizio, nel 1957 conmons. Gerardo Pasini, la comunità religiosaha contribuito in modo determinantealla crescita professionale,culturale, educativa e scolastica dellenostre famiglie. Famiglie che in queglianni uscivano dalla vita dei campiper imparare nuovi mestieri che inqualche modo permettevano entrateutili alla sopravvivenza.Molte ragazze e donne hanno frequentatoi laboratori delle suore perapprendere l’arte del cucito e ricamo.La mia esperienza, in anni più recenti,come presidente della ScuolaMaterna, mi ha avvicinato giorno pergiorno alla complessa articolazionedelle giornate de<strong>di</strong>cate alla formazioneeducativa ed umana dei bambini.Forse non ci ren<strong>di</strong>amo conto pienamente,ma le suore carmelitane hannoavuto per i go<strong>di</strong>gesi un ruolo fondamentale,in quanto prime maestre dell’infanzia.Hanno offerto ad ognibambino <strong>di</strong> Godego la possibilità dellaprima vita sociale fuori dalla famiglia.In questo modo si sono fatte attricipreziose nella costruzione deicitta<strong>di</strong>ni negli ultimi cinquant’anni.A metà degli anni 80 le insegnantireligiose e laiche erano più o meno innumero equivalente e le sezioni in aumentorichiedevano continui adeguamentistrutturali, impiantistici e tecnologici.Il saluto a Giovanni autista fedele dello scuolabus. Nella foto attorniatoda mons. Giuseppe Barbiero e dai presidenti della Scuola Materna con cui ha collaborato.Il comitato <strong>di</strong> gestione, fortementesostenuto da don Giuseppe, ha costruitouna rete <strong>di</strong> collaborazione conle famiglie, le aziende locali, ilComune, per far fronte ai problemilogistici delle aule e soprattutto dell’impiantistica.Le risorse per i lavori, sempre insufficienti,sono state trovate ancheattraverso alcune iniziative <strong>di</strong> sensibilizzazionedella popolazione. In particolare,sulla base della geniale idea <strong>di</strong>Luigi Simonetto, ha preso piede inquegli anni la grande festa dellaCastagnata, con la concreta collaborazionedegli amici gemellati <strong>di</strong>Boves.Ma ciò che maggiormente rendevala nostra Scuola una casa <strong>di</strong> accoglienzaper tutti i bambini, era la presenzadelle suore: suor Clotilde, suorErmelinda, suor Donatella, suorGiacinta e poi suor Mariella.Con loro si riusciva ad essere presentia Godego con risposte armonicheper i nostri figli. Per i genitori lasuora era il pilastro a cui affidare ciòche <strong>di</strong> più caro una famiglia ha: i figli.Come negli anni lontani esse hannosempre saputo cogliere le esigenzedella gente <strong>di</strong> Godego, anche recentementesi sono sempre collocate in primalinea per offrire alla comunità unservizio in<strong>di</strong>spensabile per la crescitaeducativa e spirituale della persona.In quegli anni è nata anche l’idea<strong>di</strong> aprire un Nido Integrato, che qualcheanno più tar<strong>di</strong> ha la sua concretizzazioneed oggi rappresenta un servizioper i piccolissimi invi<strong>di</strong>abile e<strong>di</strong> alta qualità.Ricordo che sui temi educativi edella formazione alle famiglie e aipiccoli, le suore avevano un chiodofisso.Nel loro contatto quoti<strong>di</strong>ano con ipiccoli e le loro famiglie, riscontravanoinfatti bisogni e carenze che dovevanotrovare risposte.Per questo si sono fatte promotrici,assieme al comitato, <strong>di</strong> incontriformativi per i genitori.Con i bambini, poi, costruivano unrapporto formativo completo che interessavala cura del corpo, lo sviluppodei comportamenti, la crescita culturale;il tutto permeato da un atteggiamento<strong>di</strong> rispettosa meraviglia intornoalla crescita spirituale <strong>di</strong> ognibambino.Con quest’ottica poi si costruivaanche un clima <strong>di</strong> fiducia che invadevatutta la scuola e ricadeva in formabenevola sui genitori, a volte ansiosiper la crescita armonica dei figli.Anche le insegnanti laiche, le cuoche,l’autista e il personale dei servizigenerali della scuola adottavanoquesto clima <strong>di</strong> speranza e fiducia,l’unico in grado <strong>di</strong> valorizzare le piccoleconquiste dei bambini, alle qualiperò è appesa la certezza del futuro e<strong>di</strong> una crescita serena.Grazie <strong>Suore</strong> <strong>di</strong> Godego, siete perla nostra comunità l’essenza viva, impiantatanella mente <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nigo<strong>di</strong>gesi, passati da voi negliultimi cinquant’anni.11

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