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di di Godigesi GodigesiTESTIMONIANZETESTIMONIANZEMaria da 50 anni con le suore; prima col laboratorio, ancora oggi come cuoca.Maria LuisonHo conosciuto le “mie suore” (mipiace chiamarle così) dal primo momentoin cui sono arrivate e cioè dallontano 1957, quando adolescentefrequentavo la parrocchia e l’AzioneCattolica.Negli anni 60 le suore, con l’aiutodi don Luigi Callegari, istituirono illaboratorio di confezioni. Fu una delleprime “fabbriche” del Veneto chevedeva impegnate una cinquantina diragazze, dalle sarte qualificate alle apprendiste.Si lavorava per la ditta‘Coin’ e le nostre confezioni andavanoin tutta Italia.Dalle Suore ci si sentiva a casa, siimparava il mestiere, si guadagnavanodei soldini e con loro si continuava laformazione spirituale e umana, si parlavadei nostri problemi, del nostrofuturo, dei nostri progetti.In laboratorio non si ascoltava laradio e la musica, ma ogni tanto il silenzioera interrotto da una giaculatoriache qualche suora intonava o si dicevaqualche preghiera per le nostrefamiglie o per qualche intenzione particolare…Da allora a tutt’oggi lavoro con leSuore Carmelitane e posso dire che lacomunità delle Suore è un po’ come lamia seconda famiglia.A voi Suore, il mio grazie riconoscente!L’intera Comunità delle Suorefesteggia il matrimoniodi una ragazza godigese.Sotto: Mery è stata, una validacollaboratrice fin dall’insediamentodelle prime suore a Godego.Mery StangherlinHo cominciato a lavorare nel laboratorio delle suore nel1958. Il laboratorio è stata un’iniziativa delle suore carmelitaneper dare la possibilità a tante ragazze di avere un buonlavoro vicino a casa, senza doversi trasferire nelle grandi cittào emigrare all’estero.Lo scopo di questa iniziativa inoltre era anche quello diaiutare molte giovani nelle loro scelte di vita.La casa delle suore diventava anche un punto di incontroal di fuori dell’orario di lavoro, in quanto le suore erano sempredisponibili per ogni necessità o consiglio e lì si trovavatanta accoglienza ed amicizia. In quel periodo sono nate diversevocazioni religiose e comunque anche chi faceva lascelta del matrimonio riceveva una formazione personale perdiventare una buona sposa e mamma.10
Luciano Milanipresidente della Scuola Maternanegli anni ’80Il grande edificio che sorge a latodel campanile e che ospita la ScuolaMaterna e il Nido Integrato rappresentaper noi godigesi un luogo importantequasi come i numerosi luoghidi culto sparsi nel territorio diGodego.Luogo di culto come punto di incontrodi ideali condivisi e fuori daogni discussione.Entrare in quell’edificio da 50 annisignifica incontrare una bianca figurasorridente e che accoglie.La bianca tonaca predomina suquella marrone e nera, perché, oltre arappresentare la premessa dell’accoglienza,è indice di laboriosità.Per i godigesi le suore sono soloquelle del Carmelo che vivono nellanostra piazza e svolgono un ruolo naturaleall’interno della nostra comunità.Fin dall’inizio, nel 1957 conmons. Gerardo Pasini, la comunità religiosaha contribuito in modo determinantealla crescita professionale,culturale, educativa e scolastica dellenostre famiglie. Famiglie che in queglianni uscivano dalla vita dei campiper imparare nuovi mestieri che inqualche modo permettevano entrateutili alla sopravvivenza.Molte ragazze e donne hanno frequentatoi laboratori delle suore perapprendere l’arte del cucito e ricamo.La mia esperienza, in anni più recenti,come presidente della ScuolaMaterna, mi ha avvicinato giorno pergiorno alla complessa articolazionedelle giornate dedicate alla formazioneeducativa ed umana dei bambini.Forse non ci rendiamo conto pienamente,ma le suore carmelitane hannoavuto per i godigesi un ruolo fondamentale,in quanto prime maestre dell’infanzia.Hanno offerto ad ognibambino di Godego la possibilità dellaprima vita sociale fuori dalla famiglia.In questo modo si sono fatte attricipreziose nella costruzione deicittadini negli ultimi cinquant’anni.A metà degli anni 80 le insegnantireligiose e laiche erano più o meno innumero equivalente e le sezioni in aumentorichiedevano continui adeguamentistrutturali, impiantistici e tecnologici.Il saluto a Giovanni autista fedele dello scuolabus. Nella foto attorniatoda mons. Giuseppe Barbiero e dai presidenti della Scuola Materna con cui ha collaborato.Il comitato di gestione, fortementesostenuto da don Giuseppe, ha costruitouna rete di collaborazione conle famiglie, le aziende locali, ilComune, per far fronte ai problemilogistici delle aule e soprattutto dell’impiantistica.Le risorse per i lavori, sempre insufficienti,sono state trovate ancheattraverso alcune iniziative di sensibilizzazionedella popolazione. In particolare,sulla base della geniale idea diLuigi Simonetto, ha preso piede inquegli anni la grande festa dellaCastagnata, con la concreta collaborazionedegli amici gemellati diBoves.Ma ciò che maggiormente rendevala nostra Scuola una casa di accoglienzaper tutti i bambini, era la presenzadelle suore: suor Clotilde, suorErmelinda, suor Donatella, suorGiacinta e poi suor Mariella.Con loro si riusciva ad essere presentia Godego con risposte armonicheper i nostri figli. Per i genitori lasuora era il pilastro a cui affidare ciòche di più caro una famiglia ha: i figli.Come negli anni lontani esse hannosempre saputo cogliere le esigenzedella gente di Godego, anche recentementesi sono sempre collocate in primalinea per offrire alla comunità unservizio indispensabile per la crescitaeducativa e spirituale della persona.In quegli anni è nata anche l’ideadi aprire un Nido Integrato, che qualcheanno più tardi ha la sua concretizzazioneed oggi rappresenta un servizioper i piccolissimi invidiabile edi alta qualità.Ricordo che sui temi educativi edella formazione alle famiglie e aipiccoli, le suore avevano un chiodofisso.Nel loro contatto quotidiano con ipiccoli e le loro famiglie, riscontravanoinfatti bisogni e carenze che dovevanotrovare risposte.Per questo si sono fatte promotrici,assieme al comitato, di incontriformativi per i genitori.Con i bambini, poi, costruivano unrapporto formativo completo che interessavala cura del corpo, lo sviluppodei comportamenti, la crescita culturale;il tutto permeato da un atteggiamentodi rispettosa meraviglia intornoalla crescita spirituale di ognibambino.Con quest’ottica poi si costruivaanche un clima di fiducia che invadevatutta la scuola e ricadeva in formabenevola sui genitori, a volte ansiosiper la crescita armonica dei figli.Anche le insegnanti laiche, le cuoche,l’autista e il personale dei servizigenerali della scuola adottavanoquesto clima di speranza e fiducia,l’unico in grado di valorizzare le piccoleconquiste dei bambini, alle qualiperò è appesa la certezza del futuro edi una crescita serena.Grazie Suore di Godego, siete perla nostra comunità l’essenza viva, impiantatanella mente di migliaia di cittadinigodigesi, passati da voi negliultimi cinquant’anni.11
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