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DECALAGEUn comunicato Ansa del dicembre 1952 divulga la notizia dell’invenzione, da parte di due artisti torinesi,di un inedito sistema per la pittura indelebile su legno. “Esso sfrutta”, recita il testo, “ le proprietà di porositàdel legno, proprietà che vengono opportunamente aumentate, in modo che il colore venga incorporato,venendo a far parte integrante della massa legnosa (…)Si tratta di Felix de’ Cavero e Attilio Aloisi, che da poco hanno dato vita a una “bottega d’arte” ilcui nome francesizzante Decalage, ottenuto dalla fusione dei due cognomi, manifesta l’aspirazionea suggerire assonanza con tecniche proprie della ricerca artistica ( collage, frottage, découpageecc.)La formazione di Dé Cavero risulta in questo contesto determinante. (…)Stimolato dallo studio della pittura degli antichi maestri, in particolare fiamminghi, che lo affascinaquanto i puri cromatismi della pittura divisionista, si associa ad Attilio Aloisi – artista palermitanoche, fin dagli anni trenta, aveva intrapreso una ricerca astratta – per avviare alcuni esperimenti tecnicicon l’aiuto di un chimico. Alla coppia si aggiunge, nel 1953, un terzo componente, Nando Girardi,pittore autodidatta con esperienze nel campo dell’affresco e della decorazione muraria.Il Decalage è un nome collettivo ante litteram, il cui modello è rintracciabile nella filosofia di WilliamMorris e delle Arts and Crafts, nella riattualizzazione dello spirito comunitario di un medioevo idealizzato.(…)“I Decalage”, dirà di loro nel 1973 un altro illustre commentatore, Raffaele De Garda, “hanno formatoun gruppo per produrre “opere” il più possibile distaccate dai loro problemi soggettivi, riprendendoi problemi dell’artigianato artistico medioevale, il senso della “bottega”. L’innovazione si innestasu un ceppo antico, nella coltivazione di un’utopica “arte per tutti”, caratterizzata dall’unicitàcome emanazione di un sospetto verso le tecniche seriali che allora si andavano diffondendo. (…)I loro manufatti sono concepiti “non solo come nuova espressione pittorica ma in funzione dell’arredamentoe di una più intima relazione tra le arti. I dipinti in Decalage trovano infatti un vastocampo di applicazione in tutti i settori dell’arredamento prestandosi ad essere impiegati come pianiper tavoli, rivestimento di mobili, pareti, porte, pannelli decorativi ecc. ovunque si voglia introdurreun elemento pittorico”. (…) Le decorazioni, in particolare di pannelli e tavolini, sono sia figurativeche astratte, talora con uso di dripping o con inserti di oro in foglia. (…)Un’ininterrotta attività espositiva ne accompagna il percorso, a Torino, in Italia e all’estero, in spazipubblici ma anche privati come la Galleria Cairola a Milano, la Galleria Rotta a Genova, la GalleriaBarcaccia a Roma, la Galleria Cassiopea a Torino, in la Galerie du Palace a Juans-les- Pins, GalérieMarc Polonoy a Parigi, la Galérie Montjoie a Bruxelles, la Galerie Chedel a Ginevra, l’Internationalart Gallery a Pittsburg, e numerose altre. La produzione di arredi cessa intorno alla metà deglianni sessanta, mentre continua l’inossidabile sodalizio dei tre, interrotto solo dalla scomparsa diGirardi, nel 1992.Bibliografia: Biffi Gentili,Com’isso, Perlo, “Eccentricity”arti applicate a Torino 1945 - 1968, edizionia cura del Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi.- 74 -

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