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Agrotecnico Febbraio10.indd - Collegio Nazionale degli Agrotecnici

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32 Febbraio 2010ATTUALITÀstata presentata a valere sul bacinopadano-veneto-friulano ed è supportatada un dossier, rigorosamenteaccompagnato da studi scientificie rapporti tecnici, elaborato dalCentro ricerche produzioni animali(CRPA) di Reggio Emilia, in collaborazionecon Università di Torino,Milano, Padova, ERSAF Lombardiae ARPA regionali. La documentazionedi corredo tende a dimostrare cherispetto al 1991 (anno di pubblicazionedella Direttiva Nitrati) la pressioneambientale da allevamenti intensivie da utilizzo di concimi di sintesi si ècomplessivamente ridotta, al puntoche le concentrazioni di nitrati nelleacque superficiali e profonde apparesostanzialmente stabile o in lievedecremento.E’ stata inoltre presentata un’analisidelle condizioni climatiche e dellecaratteristiche dei suoli del bacinopadano veneto che dimostranocome il nostro clima, di tipo umidosub-tropicale, sia favorevole all’ottenimentodi alte produzioni percolture con periodo di crescita superioreai 250 giorni e con elevataasportazione di azoto.E’ stato poi evidenziato che esisteun problema di calo del contenutoin sostanza organica dei terreni cheha raggiunto un livello di appenasufficienza.Pertanto secondo lo schema indicativodi seguito riportato, dal qualerisulta che il limite massimo richiestodall’Italia è di 280 kg N/ha/anno nelle ZVN mentre sembra piùprobabile che verrà concesso il limitedi 250 kg N/ha/anno, le aziendeche vorranno accedere alla deroga ,la cui durata prevista è quadriennale,dovranno soddisfare una serie dicondizioni gestionali, tra cui:A. Sistemi colturali idonei che garantiscanoun’asportazione superiorea 250 kg N/ha/anno e unalunga stagione di crescita. Traquesti:- prati permanenti e avvicendati(con presenza di leguminose inferioreal 50%);- cereali autunno-vernini seguiti daerbaio estivo (da raccogliere);- mais (o cereale primaverile-estivo)seguito da erbaio estivo (da raccogliere);- mais classi FAO 600-700 prima semina(raccolta pianta intera);B. Pratiche colturali che massimizzanol’efficienza d’uso dei liquami(minimo 65%). In tal sensole aziende dovranno applicarequanto previsto dal regime d’adozionedi misure addizionali ai programmidi azione nel 2010 e nel2011. Ad esempio:- Il frazionamento delle dosi di distribuzione;- le distribuzioni in presemina o copertura;- La fertirrigazione con metodicheatte a massimizzare l’efficienzad’uso dell’azoto;- periodi di sospensione diversificatiper coltura;- elaborazione ed applicazione di unPUA.C. Tra le tipologie di affluenti diallevamento che potranno entrarein regime di deroga saranno sicuramenteammessi i liquami bovinital quali e, probabilmente, i liquamisuinicoli per la sola frazionechiarificata (modello Fiandre). Indiscussione la possibilità di ricomprendereanche altri tipi di effluenticome digestati e pollina.Nel caso di allevamenti suini, lacondizione per poter accedere alladeroga dovrà essere quella di prevedereobbligatoriamente un trattamentofisico-meccanico del liquamesuino, con separatore solido liquidoad alta efficienza (tipo centrifuga). Inparticolare dovrà essere comprovatadall’ottenimento di una frazione liquida(chiarificata) in cui il rapportoN/P205 dovrà essere non inferiore a2,5 (rapporto bilanciato per la nutrizionevegetale). Si introduce in tal modoun sistema di controllo dei rischi dieccesso negli apporti di fosforo.Le modalità di utilizzo della frazionesolida saranno oggetto di confrontocon la Commissione, anchese l’orientamento sembra prevedereche tale frazione dovrà opportunamenteessere esportata al di fuoridella SAU delle aziende produttriciin deroga, con sistemi di trasportotracciati (GPS) e con individuazionedella composizione (sostanza secca,N, P) verificata per ciascun lotto funzionale.Le sedi preferenziali verso cui esportaresaranno rappresentate da terrenicon basso tenore in sostanzaorganica (

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