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Haiti,l’inferno sulla terraDENTRO L’APOCALITTICA TRAGEDIA CHE HA SCONVOLTO IL PAESE CARAIBICO,UNO DEI PIÙ POVERI DEL MONDObambini ogni 1000 nati vivi54 non raggiungono il primo annodi vita. Un bimbo su 12 non arriva afesteggiare il quinto compleanno. Lametà di quelli che sopravvivono nonsiederanno mai su un banco di scuola.Due cittadini su tre vivono con menodi due dollari al giorno.Basta scorrere i dati Unicef per capireche vivere ad Haiti era già una prova aiconfini dell’immaginabile. Lo era già,prima che il sisma del 12 gennaio trasformassequell’isola in un’apocalisse.La scossa di magnitudo 7 ha sventratofin nell’anima un intero Paese, mettendonea nudo il ventre molle fatto dimalgoverno e povertà estrema.La Repubblica di Haiti è lo Stato menosviluppato dell’emisfero settentrionalee uno dei più poveri al mondo. Gli indicatorieconomici, sociali e di sviluppoumano lo collocano al 153° postosu 177 Paesi classificati. Circa l’80%della popolazione vive in una condizionedi povertà degradante. I disoccupatirappresentano oltre il 60% dellapopolazione e sul Paese grava un pesantedebito.Altro ostacolo allo sviluppo economicoè rappresentato dalla dilaganteviolenza che, negli ultimi 20 anni, hatormentato la vita politica e socialedell’isola, allontanando anche gli investitoristranieri disposti a scommetteresulle sue potenzialità turistiche.Da decenni Haiti vive un’instabilitàpolitica fatta di golpe militari, lottedi clan per il potere e brogli elettoraliche, di fatto, ne hanno compromessola democrazia.In un quadro del genere il terremotoha finito per dipingere i contorni diun’allucinazione spaventosa. Un’allucinazioneda cui Haiti non trova la forzadi svegliarsi. Quindici giorni dopoil disastro, mentre scriviamo questerighe, nessuno sa nemmeno lontanamentequante possano essere le vittime.Le stime oscillano ancora su rangedifferenti tra loro per centinaia di migliaiadi unità. Gli sfollati sono oltretre milioni, 500mila nella sola capitale,la città di Port-au-Prince. Dove sonocrollati, travolgendo gli occupanti, tuttie quattro gli ospedali.I corpi dei morti sono ammassati inAIUTIAMO CHI AIUTAHaiti era poverissima anche prima del sisma del 12 gennaio 2010, per questoserve un aiuto economico alle organizzazioni che operano sul campo. Sonomolte e tutte valide; noi, senza per questo voler dare alcun giudizio di merito,ne proponiamo tre fra quelle che sono presenti da tempo sull’isola, ma tuttevanno bene: l’importante è donare.MEDICI SENZA FRONTIERE www.medicisenzafrontiere.itFONDAZIONE FRANCESCA RAVA www.nphitalia.orgUNICEF www.unicef.itnei siti internet si trovano tutte le modalità per dare un sostegno economico.strada e lentamente seppelliti in enormifosse comuni. Gli aiuti alimentari,largamente insufficienti, in alcunezone vengono paracadutati dal cieloper il timore che i soccorritori siano aggreditidalla folla affamata. I fenomenidi sciacallaggio, sempre tristementepresenti ogni volta che si presentaun disastro naturale, hanno assunto iconnotati della guerriglia urbana. Sispara per un pezzo di pane. E si sparaperché lo Stato è assente. Assenteal punto che è servita una formaledichiarazione del Premier Jean-MaxBellerive per sgombrare il campo dagliequivoci: “I militari americani sonoqui perché abbiamo bisogno di loro, nonper occupare l’Isola”. Un’isola su cuinon c‘è più niente da occupare. Si puòsolo piangere.In quest’opprimente disperazione collettivaperò non si smette di scavare.E i sopravvissuti ancora spuntano dasotto le macerie, restituendo almeno losguardo della gratitudine e della speranzaa chi non aveva nulla e si ritrovacon ancor meno. Una bambina diquattordici anni è stata salvata dallesquadre di soccorsi spagnole, mentrea Grand Rou, i Vigili del Fuoco dellaContea di Los Angeles scavano senzasosta alla ricerca di qualcuno intrappolatonelle macerie di un negoziodi quattro piani. “I cani hanno sentitoqualcosa e noi siamo intervenuti subito-racconta uno di loro- Mi sono sposato


Il male del mondo el'amore di DioIl terribile terremoto di Haiti ripropone una domanda cheaccompagna da sempre il genere umano: se Dio esiste, perchèpermette tutto questo? I morti del sisma haitiano del12 gennaio scorso sono compresi fra i 70.000 ed i 200.000(e forse il numero esatto non lo sapremo mai). Sono crollatele scuole con i bambini dentro, gli ospedali con i malati.Sono crollate le chiese. Ed Haiti era anche uno dei Paesipiù poveri al mondo; dunque, ancora, perché i disastri siaccaniscono contro i diseredati, contro gli ultimi di questaterra? Perché Dio, onnipotente e misericordioso, lo permette?Ed è una domanda che non si pongono solo i credenti, sela pongono anche tutti, i laici e gli atei, forse nel tentativodi così giustificare, di provare il fatto che Dio non esiste.E tutti noi non possiamo fare a meno di pensare ai miracoliche avvengono nei Santuari d’Europa o di altre parti delmondo, per chiederci che senso abbia, che relazione ci siafra un paralitico che bagnandosi nell’acqua di Lourdes haripreso a camminare ed un terremoto che miete 100.000vite innocenti, condannando altrettanti sopravvissuti,amputati <strong>degli</strong> arti, ad una vita di tormenti?Che senso ha che Dio renda la vista ad un cieco e tolga lavita a centinaia di migliaia di persone?Perché Dio non interviene ad impedire tanto orrore? Difronte al quale anche la fede più solida vacilla.Ed è normale che sia così, perché vacillò anche la fede inDio di Gesu Cristo, che trafitto sulla croce, nel dolore dellacondizione umana urlò “Dio mio, Dio mio, perché mi haiabbandonato?”Dunque nell’interrogarci su questi temi l’uomo non commettealcun peccato ma, semplicemente, è destinato a nontrovare risposta. Almeno una risposta degna della razionalitàdella nostra mente.Noi, uomini moderni, stiamo di fronte alle macerie di PortAu Prince, la capitale di Haiti, come il filosofo Voltaire,esponente principale dell’illuminismo, stava innanzi allemacerie del terremoto di Lisbona del 1755 (al terremoto seguìuno “tsunami”. Le vittime furono 30.000, compresi i fedeliriuniti in una Chiesa a pregare).Quella tragedia spinse Voltaire a scrivere, quasi di getto, il“Poema sul disastro di Lisbona” e poi a riprendere l’argomentonel più famoso “Candido ovvero l’ottimismo”, unadelle sue più famose opere.Il “Poema” di Voltaire, duecentocinquanta anni dopo,mantiene intatta la sua attualità, tanto che potremmousarlo noi oggi per commentare la tragedia haitiana:“Donne e infanti ammucchiati uno sull’altrosotto pezzi di pietre, membra sparse;centomila feriti che la terra divora,straziati e insanguinati ma ancor palpitanti,sepolti dai lor tetti, perdono senza soccorsi,tra atroci tormenti, le lor misere vite.Ai lamenti smorzati di voci moribonde,alla vista pietosa di cenere fumanti,direte: è questo l’effetto delle leggi eterneche a un Dio libero e buono non lasciano la scelta?”con quello scritto Voltaire contestava apertamente le teoriedi un altro filosofo dell’epoca, Gottfried Wilhelm Leibniz,che aveva elaborato la “teodicea”, cioè il rapportotra la giustizia di Dio e la presenza del male nel mondo omeglio la “giustificazione di Dio” per il male presente nelmondo.La fede però è profondamente ed intimamente radicatanell’animo di chi l’ha avuta in dono e se anche all’uomomoderno, che compie viaggi spaziali, l’antica risposta secondocui il disegno di Dio è imperscutabile, perché “Senoi lo capissimo, non sarebbe Dio” resta una risposta troppostretta, altra non vi è. Se non abbiamo risposte sul perchéde male del mondo, siamo invece in grado di risponderesu dove sia l’amore di Dio.Nel disastro di Haiti lo abbiamo visto nei medici che sonotornati immediatamente ad operare in luoghi di fortuna,come l’italiano Stefano Zannini, Capo missione di MédecinsSans Frontières, o come Roberto Dell’Amico della FondazioneFrancesca Rava, da cui dipende l’Ospedale Pediatrico“Saint Damien Chateaublond” e che hanno salvatoe stanno salvando, anche mentre scrivo, decine, centinaiadi vite. Lo abbiamo visto in quell’operatore della CNN,Sanjay Gupta, che essendo anche neurochirurgo ha abbandonatola telecamera per curare 25 feriti gravi, rimastiprivi di assistenza in ospedale dell’ONU, con i cameramentrasformati per l’occasione in infermieri. Lo abbiamo vistoin quelle migliaia di volontari e personale specializzatoche è partito per prestare soccorso, nel pane che ogni giornoesce dal forno di Marco Randon, fornaio anche nellavita normale, a Pordenone, e che oggi con il suo lavorosfama i ricoverati di un campo profughi.Lo abbiamo visto in ogni uomo ed in ogni donna chini asoccorrere un ferito, a dare un sorso d’acqua od a dire anchesolo una parola di conforto. In tutto questo, in ogni gesto dicarità, in ogni atto di amore disinteressato, li c’è Dio.Roberto Orlandi15 giorni fa e per venire qui ho rimandatoil viaggio di nozze ma lo rifarei mille volte,ogni vita salvata ci ripaga delle frustrazioniche dobbiamo subire in questi giorni.Vogliamo tornare a casa col ricordo ditanti miracoli”.L’Italia, come sempre in questi casi, sista distinguendo per la velocità, lacompetenza e la generosità dei propriaiuti. Aiuti che comprendono anchel’invio in missione di 550 militari sullaportaerei "Cavour", vero centro logisticoed ospedale galleggiante che resteràsulle coste dell’isola fino a data dadestinarsi. Una fotografia che certonon potrà cancellare quella della naveda crociera inglese "Indipendence of theSea" che ha fatto scalo ad Haiti cinquegiorni dopo il sisma con i propri turistiper permettere loro una giornata balnearesulle sabbie bianchissime enell’acqua cristallina di Labadie.Nemmeno le proteste di alcuni passeggeriindignati hanno fatto cambiarerotta al transatlantico. Settimane dopoil più devastante terremoto mai avvenutoin America negli ultimi 200 anni,Haiti è ancora un tragico miscugliotra la parte più nobile e quella peggioredi ciò che siamo.Alessandro Ancarani


SommarioFebbraio 2010N. 2 Anno XXVIIPeriodico mensiledi economia,politica,tecnica agraria ezootecnica, ambientePROFESSIONE AGROTECNICO131568DiversiNon solo i migliori......anche i più generosi!Fondagri accreditataanche dal Piemonte17 VITA DEI COLLEGI20 IASMA INFORMAATTUALITÀ2122Finanziaria 2010:si riaprono i termini perla rivalutazionedei terreninel nome, ugualinelle possibilitàI comandamenti etici<strong>degli</strong> Assistenti socialiLa sfida di Ciolos,mettere tutti d'accordo23"Compendio unico":zero tasse, tanti vincoliATTUALITÀ243033TECNICA41FIERE E CONVEGNI43Il catasto rettifica i redditi deifondi agricoli in tutta Italia26Fragile treguasul prezzo del latte26Dalla lettura otticaalla penna a biro37I mille segreti di un ciboa prova di microrganismiIn fiera tutto l'anno conL'<strong>Agrotecnico</strong> Oggi46 IL MERCATINOFondo di Solidarietà,877 milioni per i prossimitre anniLa proposta italianaper combattere l'azotonei campiIl marketing polisensorialeper un successo...a macchia d'olioPERIZIE DI STIMA:IN FINANZIARIADISCOVERDEPER GLI AGROTECNICIHAITI: L'INFERNO SULLA TERRAAGROTECNICI E PERITI SONO"EQUIPOLLENTI"DOPO 40 ANNI È FINITA LA PPCUna copia Euro 2,60Spedizione in A.P. - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(convertito in Legge 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB di Forlì”Autorizzazione Tribunale di Forlì, N. 642/84Direttore Responsabile Prof. Mentore BertazzoniDirezione, redazione e amministrazione:SOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES s.r.l.Poste Succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543.723771 - Fax 0543.795569ATTENZIONE! In caso di mancato recapito, rinviareall’Ufficio di Forlì-Ferrovia per la restituzione al mittenteche si impegna a corrispondere la tariffa dovuta.Direzione, Redazione e AmministrazioneSOCIETÀ EDITORIALE NEPENTHES SRLPoste succursale n. 1 - 47122 ForlìTel. 0543 723771 - Fax 0543 795569E-mail: info@agro-oggi.itAutorizzazione Tribunale di Forlì24/12/1983, N° 642IVA assolta dall’editore ai sensi dell’art.74, 1° comma, letteraC del D.P.R. 633/1972 e art. 1 del D.M. 29/12/1989. La ricevutadi pagamento di conto corrente postale è documentoidoneo e sufficiente per ogni effetto contabile e pertantonon si rilasciano fatture.Spedizione in A.P. comma 26, art. 2,legge 549/95 - Filiale di Forlì.Fondato da ROBERTO ORLANDIil 4 maggio 1984Direttore responsabile:MENTORE BERTAZZONIIn Redazione: ALESSANDRO ANCARANI, DA-VIDE NERI, MARCELLO SALIGHINI, MAURIZIORANUCCI.Hanno collaborato a questo numero:Roberto Orlandi, Giorgio Samorì, PasqualeCafiero, Andrea Antoniacci, Silvia Ceschini,Moreno Moraldi, Stefano Garimberti, GiancarloFonseca, Maria Ruggieri e Mauro Bertuzzi.Abbonamento annuo:Italia euro 26; Estero Euro 41,32.Arretrati: un numero Euro 5,16Per esigenze di spazio su questo numero non sarà pubblicata la rubrica "Lettere alDirettore", "Dicono di Noi", “Azienda Informa", Panorama Regionale”.Ce ne scusiamo con i lettori.L’aforisma del mese“La libertà di stampaè dire ai lettori ciò che essinon vorrebbero sentirsi dire”George Orwell(scrittore e giornalista britannico, 1903-1950)Per la pubblicità su questa rivista:NEPENTHES S.r.l.Poste succursale n. 1 - 47100 ForlìTel. 0543.723771Fax 0543.795569Il Sole 24 ORE Editoria Specializzata SrlVia Goito, 13 - 40126 BolognaTel. 051.6575834 - 051.6575859Fax 051.6575853pubblicita.editoriaspecializzata@ilsole24ore.comwww.edagricole.it - www.24oreagricoltura.comAssociato all’UnioneStampa Periodica ItalianaFotocomposizione - Fotolito - Stampa:GRAFICHE MDM S.R.L. - ForlìGrafica e impaginazione:AQUACALDA S.R.L.AGENZIA DI COMUNICAZIONE FORLÌQuesta rivista è stata chiusa in tipografiail 28 Gennaio 2010CONTRO I RITARDI POSTALILEGGI “L’AGROTECNICO OGGI”ON-LINE NEL SITOWWW.AGROTECNICI.IT


6 Febbraio 2010PROFESSIONE AGROTECNICOFinanziaria 2010:si riaprono i terminiper la rivalutazionedei terreniI PROPRIETARI CHE INTENDONO USUFRUIRE DELL’AGEVOLAZIONE DEVONO FAR PREDISPORREDA PROFESSIONISTI ABILITATI (E TRA QUESTI GLI AGROTECNICI) UNA PERIZIA GIURATA DI STIMALa legge finanziaria 2010 (leggen. 191 del 23.12.2009 recante“Disposizioni per la formazione delbilancio annuale e pluriennale delloStato) prevede, tra le sue misure piùrilevanti, la proroga dei termini perla rideterminazione dei valori di acquistodelle partecipazioni societariee, per quanto qui maggiormente interessa,dei terreni edificabili e condestinazione agricola di cui potrannousufruire persone fisiche, societàsemplici ed enti non commerciali.L’art. 2, comma 229 della legge n.191/2009 è infatti intervenuto suitermini indicati nella precedentelegge 21 febbraio 2003, n. 27 in materiadi adempimenti fiscali e proceduredi contabilità, prevedendoora la possibilità di procedere allarideterminazione del valore dei terrenientro il 31 ottobre 2010, purchéposseduti al 1° gennaio 2010, dataentro la quale si può tenere conto<strong>degli</strong> eventuali incrementi di valorenel frattempo verificatisi.La rivalutazione può tuttavia dispiegarei suoi effetti soltanto se si redigeuna apposita perizia di stima e trai soggetti abilitati a redigere perizieper la rivalutazione di immobili, dipartecipazioni e di terreni agricoli lalegge n. 27/2003 prevede espressamentegli iscritti nell’Albo professionale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati.La rivalutazione risulta particolarmenteconveniente per chi vuolevendere un terreno edificabile poichécomporta il grande vantaggiodi adeguare il valore dei beni posseduti,magari acquistati o ereditatimolti anni prima, alla realtà delmomento versando allo Stato solamenteun’imposta sostitutiva pari al


Febbraio 2010 74% del valore del terreno come risultantedalla perizia alla data del 1°gennaio 2010, ottenendo in cambiodi non dovere versare rilevanti plusvalenzeal momento della vendita.I possessori di terreni che intendonousufruire di questa agevolazionedevono pertanto fare predisporre daun tecnico abilitato (e tra questi gli<strong>Agrotecnici</strong> e gli <strong>Agrotecnici</strong> laureati)una perizia giurata di stima del valoredi mercato del terreno al 1° gennaio2010 che deve essere redattaed asseverata davanti ad un notaiood in tribunale entro il 31 ottobredell’anno in corso.Si ricorda, da un punto di vista procedurale,che il proprietario del terrenodovrà versare entro la stessadata del 31 ottobre 2010 l’impostasostitutiva pari al 4% del valore scaturitodalla perizia oppure può optareper una sua rateizzazione sinoad un massimo di tre rate annualidi pari importo. In questo caso le trerate dovranno essere versate rispettivamenteentro le scadenze del 31 ottobre2010, 2011 e 2012 ricordandoche sulla seconda e terza rata sonodovuti gli interessi nella misura del3% annuo da versarsi contestualmentea ciascuna di esse.La perizia da parte dei professionistiabilitati deve necessariamente esserepredisposta prima della venditadei terreni in quanto il valore cheemerge dalla valutazione peritaleè quello minimo su cui calcolare leimposte di registro a carico dell’acquirente.Poiché il criterio utilizzato è quellodella data cui far risalire il possessoper il bene da stimare, può ancheverificarsi la circostanza che si rendanecessario un nuovo provvedimentodi rivalutazione qualora un soggettoavesse già provveduto a rivalutareun bene e ne fosse ancora in possessoalla data del 1° gennaio 2010.In questo caso se decide di rivalutarlonuovamente dovrà affidare ad unprofessionista il compito della redazionedi una nuova perizia ed il conseguenteversamento di una nuovaimposta sostitutiva con la possibilitàdi chiedere il rimborso per quantogià versato oppure, nel caso avessescelto la rateizzazione, la sospensionedel pagamento delle rate ancorada versare.Come si vede nei prossimi mesi anchegli <strong>Agrotecnici</strong> e gli <strong>Agrotecnici</strong>laureati potranno dunque usufruiredi molteplici possibilità di incarichiprofessionali in questa attivitàestimativa perché presumibilmentesaranno numerosi coloro che vorrannousufruire di questa prorogaconcessa tra le pieghe della leggefinanziaria.La rivalutazione del terreno asseveratada un professionista abilitatocome l’<strong>Agrotecnico</strong>, il Perito agrariood il Dottore agronomo consente infattial proprietario che se ne avvaledi determinare la plusvalenza tassabiledata dal guadagno derivantedalla differenza tra il prezzo di venditaed il suo valore di mercato alladata del 1° gennaio 2010 così comedeterminato dalla attività peritaleestimativa da parte del professionistaincaricato.E’ pertanto significativo che anchegli <strong>Agrotecnici</strong> e gli <strong>Agrotecnici</strong> laureatipossano concorrere allo svolgimentodi questi importanti incarichiche confermano la già riconosciutacompetenza della categoria nell’ambitodelle attività peritali nel settore<strong>degli</strong> immobili in una evidentecontinuità normativa anche conla precedente legge finanziaria n.244/2007 che, per inciso, riconoscevaagli <strong>Agrotecnici</strong> la possibilità diredigere perizie giurate di stima perla determinazione del valore <strong>degli</strong>immobili di proprietà da adibire agaranzia, alternativa alla fidejussione,nel caso il proprietario avessechiesto di poter rateizzare sommedovute all’Erario, per un importo superioread euro 50.000.Giorgio SamorìPROFESSIONE AGROTECNICOSi comunica agli iscritti all’Albo Professionale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatiche per il corrente anno 2010LA SCADENZA DEL PAGAMENTODELLA QUOTA DI ISCRIZIONEÈ PROROGATA AL 28 FEBBRAIO 2010


8 Febbraio 2010PROFESSIONE AGROTECNICODiversi nel nome,uguali nelle possibilitàLA FORZA DEGLI AGROTECNICI E DEGLI AGROTECNICI LAUREATIÈ RAPPRESENTATA DALL’ESSERE ORMAI UN ALBO MULTIDISCIPLINARE.I PRIMI AD ENTRARE CON UN TITOLO SIMILE, MA DIVERSO, FURONO I PERITI AGRARI.GRAZIE ALL’EQUIPOLLENZAAlbo professionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> lau-L'reati, a partire dal 2002, si è caratterizzatoper essere sempre più unAlbo multi-professionale, nel sensodi accogliere al proprio interno,nella fascia “alta” della professione,giovani laureati provenienti dapercorsi apparentemente diversi fraloro, ma poi tutti accomunati dalsuperamento dell’esame di Statoabilitante e dall’esercizio della professione.Quello che sembrava un impossibileesperimento si è rivelato essereun piccolo Eden professionale vistoche, nel giro di pochi anni, sottol’ombrello dell’Albo si sono ritrovatigiovani laureati in agraria insiemea biotecnologi, dottori in scienze naturaliinsieme ad economisti agrari,che riscoprivano con piacere comeun Albo professionale potesse darloro la dignità di un riconoscimento,la sicurezza di una previdenzasolida e non onerosa, una vigorosatutela quando necessario e la possibilitàdi confrontarsi con colleghi didiversa esperienza, in piena libertà.A questo risultato ha concorso losforzo corale dell’intero Albo sia livellolocale che, soprattutto, nazionale;è a Roma che sono state decise,dopo averle discusse con i Collegiprovinciali, le scelte strategiche, portatepoi avanti con entusiasmo dallaparte migliore della categoria.Nessun altro Albo professionale havoluto o saputo fare altrettanto, edi dati <strong>degli</strong> esami di abilitazione, ivolti ed i sorrisi <strong>degli</strong> aspiranti professionistisono lì a dimostrarlo.Ma ancora prima dell’entrata invigore del DPR n. 328/2001 (la normache ha reso possibile il massiccioingresso fra gli <strong>Agrotecnici</strong> e gli <strong>Agrotecnici</strong>laureati di nuove figure professionali)l’Albo aveva già mostrato diquanta “accoglienza” fosse capacee di quanto poco timore avesse diconfrontarsi con le altre figure professionali.Gli <strong>Agrotecnici</strong> infatti, a partire dal1997, furono il primo (e per molti anniIl Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Nella vicenda della definizione dell’equipollenza dei titoli di studio l’Amministrazione di viale Trasteverefa davvero una pessima figura. Nel 2009 cita leggi superate per arrivare a conclusioni del tutto opposte a quelle dallo stesso Ministero rese in precedenza. Equando la circostanza viene fatta notare partono i rimpalli di responsabilità fra gli uffici: nessuno si vuole assumere la responsabilità del clamoroso infortunio.


Febbraio 2010 9l’unico) Albo ad accogliere nelle propriefile i vecchi “Diplomati Universitari”,cioè coloro i quali avevanoseguito i primi corsi post-secondariuniversitari (vennero introdotti in Italiacon l’art. 2 della legge 19 novembre1990 n. 341), che però non consentivanoalcun accesso a professioniintellettuali.Ma, soprattutto, l’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>applicò senza riserve né gelosieprofessionali il principio dell’equipollenzadei titoli di studio, accogliendoall’interno della categoriale figure diplomate che la legge oppure(nei casi delle “sperimentazioni”,ad esempio) il Ministero dell’Istruzionee della Università indicava come“equipollenti”.E’ stato ed è tuttora soprattutto ilcaso dei diplomati “periti agrari”,che la legge indica come equipollentiagli <strong>Agrotecnici</strong> e che hanno sempreavuto consentito l’accesso a questoultimo Albo, purché dimostrasseroil possesso dei restanti requisiti richiestie, naturalmente, superasserol’esame di Stato abilitante.I Periti agrari hanno un loro autonomoAlbo e dunque non dovrebberoavere problemi professionali, vadetto però che si tratta di un Albo inforte crisi, con nuovi ingressi ridottial lumicino (poco più di 300 i candidatiagli esami, in tutta Italia, l’annoscorso) ed una emorragia di cancellati:stando ai dati disponibili gliiscritti sono crollati dai 22.005 del2003 ai 15.524 del 2008 (fonte Censis),con una perdita di quasi 6.500unità, circa il 30% in totale in appenacinque anni.Dati da brivido, che segnano unevidente problema di gestione e laincapacità dell’attuale leadershipdi rendere, agli occhi dei giovani,attrattiva quella pur nobile professione.E dunque, anche se questa possibilitàé poco conosciuta, in questi annidiversi giovani Periti agrari (30 solonel 2009) in possesso dei requisitiper farlo hanno preferito sosteneregli esami per l’accesso all’Albo <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati,beneficiando di quella “culturadell’accoglienza” tipica di questaprofessione.NON DIRCI CHI SEI,DICCI QUELLO CHE SAI FAREE’ questo lo slogan che idealmentecampeggia all’ingresso di tuttii Collegi <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> laureati, sicché i Peritiagrari che hanno scelto questo Alborispetto al loro non hanno mai avutoproblemi di identità, diventandoEquipollenza piena, fra i titoli di studio di “agrotecnico” e di “perito agrario”. A dirlo è il Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca nel 2002, che per arrivare a tale risultato risulta avere addirittura insediato una “Commissioneministeriale, incaricata di individuare le analogie” fra i due titoli di studio.semplicemente “colleghi fra colleghi”,talvolta anche scalando conmolta rapidità (ed altrettanto impegno)la gerarchia professionale: propriorecentemente un giovane Peritoagrario, iscritto all’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>,è stato eletto a Consigliere diAmministrazione della Cassa di previdenzadella categoria (ne parliamonel box).Ma qual è la norma che consente aiPeriti agrari questa possibilità?Va detto anzitutto, per evitare difacili confusioni, che i due titoli distudio, per quanto seguano percorsiformativi simili, restano comunquedistinti e divisi; tuttavia la legge liidentifica come “equipollenti” fraloro, e cioè dotati di uguale valoreed uguale efficacia.Ne consegue che ciò che è consentitoall’uno è analogamente possibileall’altro.Facciamo un esempio per capiremeglio: se esce un concorso pubblicoche come titolo di ammissionecita solo quello di “agrotecnico”, un“perito agrario” potrebbe comunqueparteciparvi, anche ove l’equipollenzanon fosse espressamente in-PROFESSIONE AGROTECNICO


10 Febbraio 2010PROFESSIONE AGROTECNICOUn estratto della Segnalazione dell’ANTITRUST n. S/1081-2009. Secondo l’Autorità Garante il comportamento del<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati, che riconosce ed applica l’equipollenza fra i titoli distudio, non limitando gli accessi agli esami di abilitazione professionale, appare “del tutto conforme al quadro normativodelle professioni di <strong>Agrotecnico</strong> e di Perito agrario e costituisce virtuosa applicazione” dei principi dell’ordinamento.Chi lo desidera può scaricare il testo integrale della Segnalazione n. S/1081-2009 dal sito www.agrotecnici.it.dicata nel bando, e questo perché sitratta di una equivalenza previstaper legge e quindi con valore generale,“erga omnes” come direbbero ilatini.Naturalmente non tutti sanno questecose e dunque è certamente un beneche i bandi di concorso richiaminosempre tutti i titoli idonei all’accessoe non diano mai per scontato chetutti li conoscano.Dell’equipollenza, ai fini professionali,si è molto discusso in passato,in senso favorevole o per negarla,fino a quando non intervenne il DecretoLegislativo 16 aprile 1994 n.297, che all’art. 194 così precisava:“Il diploma di maturità professionaleè equipollente a quello che si ottienepresso gli istituti tecnici di analogo indirizzo”.Alcuni anni più tardi, nel 2003, lanorma veniva soppressa e sostituitacon il DPR 23 luglio 1998 n. 323 ilquale però, all’art. 15, confermaval’equipollenza, sempre precisando:“Il diploma rilasciato in esito all’esamedi Stato negli istituti professionali,è equipollente a quello che si ottienepresso gli istituti tecnici di analogo indirizzo”.Equipollenza totale, dunque, e senzanessun dubbio.Ma ad occuparsene, e nello specificodi quella fra i titoli di “agrotecnico”e di “perito agrario”, fu ancheil Consiglio di Stato, che esaminò laquestione (sia pure incidentalmente)nel 1998; nel parere n. 158 indirizzatoal Ministero della Giustizia, cheha la vigilanza sulle professioni intellettuali,così si esprimeva:“Ed invero, ai sensi dell’art. 197, comma3, del D.Lgs. 16 aprile 1994 n. 297,occorre ormai ritenere che il diploma dimaturità professionale di agrotecnicosia del tutto equiparato al diploma diperito agrario (che si consegue pressogli istituti tecnici di analogo indirizzo).Tale duplicazione di corso di studi, nataper affiancare al corso tradizionale unpiano di studi di natura sperimentale,appare ormai superata e probabilmentenon più giustificata, atteso che lematerie di studio sono sostanzialmenteanaloghe, come analoga è la formazionecomplessiva all’esito dei due corsi distudio.Comunque, a prescindere da ogni valutazionedi merito circa la sostanzialecorrispondenza dei due corsi di studio,la formale equiparazione tra i relativititoli di studio operata dal citatoart. 197 del D.Lgs. n. 297/1994elimina ogni dubbio sulla equivalenza,sotto il profilo giuridico, trai diplomi di agrotecnico e peritoagrario”.Un giudizio chiaro e limpido come il


Febbraio 2010 11cielo in un giorno d’estate.Infine anche il Ministero dell’Istruzione(che ha certo parola in capitolo,essendo l’autorità che rilascia i titoli distudio) si premurò di valutare l’effettivocontenuto dell’equipollenzainsediando infine una specificaCommissione la quale, valutandole norme e la loro evoluzione neltempo, nel settembre 2002 affermòl’esistenza di una piena equipollenzafra i due titoli di studio.Equipollenza non significa che duecose sono uguali, ma che hanno lostesso valore e la stessa efficacia.IL COMPORTAMENTODELL’ALBODEGLI AGROTECNICIPROFESSIONE AGROTECNICODunque chiarita in tutte le sedi l’esistenzadell’equipollenza fra i due titoliin esame, come si è comportatol’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> di fronte aiprimi Periti agrari che presentaronodomanda per sostenere gli esamiabilitanti?Anche se all’inizio le cose non eranochiare come ora, l’Albo nonebbe mai incertezze, applicando lalegge e le disposizioni del Ministerodell’Istruzione e dell’Università,quindi ammettendo i Periti agrari richiedentie valutando attentamenteil possesso <strong>degli</strong> altri requisiti richiesti(tirocinio, ecc.), ma senza attuarecomportamenti oppressivi ovverocercare di frapporre ostacoli (comeinvece aveva fatto in passato l’Albo deiPeriti agrari, quando a loro si erano rivoltialcuni <strong>Agrotecnici</strong> per iscriversi).Il risultato dell’opposto comportamentodei due Albi professionali inmateria di accessi aveva, alla fine,delineato questo scenario: un Albo,quello <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>, “aperto” almercato ed alla concorrenza, l’altro,quello dei Periti agrari, “arroccato”e chiuso ai mutamenti sociali ed anchenormativi.Si è andati avanti così per vari anni,finché l’alternativa professionalerappresentata dall’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatied il loro maggiore dinamismo spingevanopiù diplomati Periti agrari asceglierlo.Piccoli numeri, intendiamoci.Nel 2009 sono stati appena 30 (su880 candidati), un numero modestoche però, visto dall’altro lato (quellodell’Albo dei Periti agrari), così modestonon deve essere parso; infattii candidati agli esami dell’altra categorianel 2009 si sono ridotti adappena 314 unità, rispetto alle qualiquei 30 che hanno scelto un’altrastrada rappresentano ben il 10%.E così il Presidente della categoriaAntonio Catricalà, Presidente dell’ANTITRUST. Considerata la posizione decisamente severa assuntadall’Autorità Garante della Concorrenza nei confronti <strong>degli</strong> Albi professionali, ricevere da questa un pienoe pubblico apprezzamento è motivo di soddisfazione per gli <strong>Agrotecnici</strong> italiani.“concorrente” dei Periti agrari, AndreaBottaro, già molto criticatoal suo interno per scelte da moltinon condivise e per le modalità digestione, nel 2009 ha pigiato il piedesull’acceleratore della polemica,reagendo apertamente e in tutti imodi di impedire l’applicazione delprincipio di equipollenza.Veementi lettere al Ministerodell’Università (da cui dipendonogli esami di abilitazione) ed a quellodella Giustizia, una pervasiva azionedi lobbing, fino a tentare ancheun intervento (tanto irrituale quantosgraziato) presso le Commissionid’esame, nel momento in cui le stessesi apprestavano ad esaminare icandidati.Ahilui!, tutto inutile. La legge è legge,e non si scappa. E la libertà discegliere in quale Albo stare è undiritto che nessun comportamentoprepotente può annullare.Ed infatti, nonostante tutto il frastuonocreato, nessuno dei 30 Peritiagrari ha voluto rinunciare adaffrontare le prove d’esame liberamenteed in pieno diritto scelte.E non è servito al Bottaro l’avereottenuto da un ufficio del Ministrodell’Istruzione una lettera (nel luglio2009) con la quale (peraltro citandoun riferimento normativo superato daquindici anni) veniva ambiguamentedetto che l’equipollenza esisteva manon si applicava (?!?).Non gli è servita anzitutto perchéquella nota affermava l’esattocontrario di quanto stabilito dallostesso Ministero nel settembre 2002sull’equipollenza dei titoli e dunquenon poteva essere presa per buona,se non altro in ragione di questa suavistosa contraddizione, che andavaperlomeno chiarita.E poi perché il <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati, non avendo alcun interessea mantenere una situazione di ambiguità,ha subito chiesto al MinistroMariastella Gelmini di chiarirela vicenda.Gli <strong>Agrotecnici</strong> si sono inoltre rivoltiall’ANTITRUST, l’Autorità Garantedella Concorrenza e del Mercato,ritenendo infatti che l’eventuale negazionedella equipollenza (sancitaper legge) avesse come ulteriore effettoquello di restringere e distorcerela concorrenza nel delicato “mercato”dell’accesso alle professioni.Ed il Presidente dell’ANTITRUST,Prof. Antonio Catricalà, dopo averesvolto una attenta istruttoria, si pronunciavacon il parere S1081 del 21settembre 2009 affermando alcuniprincipi fondamentali, che avrannoun peso anche negli anni a venire,per tutti gli Albi professionali.Anzitutto ricordando che i curriculastudiorum di agrotecnici e peritiagrari sono del tutto equiparabili epoi che “la verifica del possesso dellecompetenze richieste per lo svolgimentodella professione di <strong>Agrotecnico</strong> deveavvenire proprio nel momento dell’esamedi Stato, e non in una fase a questoantecedente”, in particolare laddovel’equipollenza formale e sostanzialedei titoli di studio di “agrotecnico” e“perito agrario” sia stata più volteribadita dalla legge, vuoi con riferimentoal titolo di diploma, vuoicon riferimento ai corsi di laurea delnuovo ordinamento universitario.A questo proposito osserva l’AN-TITRUST che “da un lato, la formaleequiparazione tra i relativi titoli di studio,operata dalle citate fonti normati-


12 Febbraio 2010PROFESSIONE AGROTECNICOIL PERCORSO MULTIPROFESSIONALE DEL "PERITO" FABIO COLISTRA:“DAL COLLEGIO DEGLI AGROTECNICI HO RICEVUTO COMPETENZAE DISPONIBILITÀ”Dott. Fabio Colistra, si parla di Albo “multiprofessionale” e viene da pensare a lei.Diplomato universitario in produzioni vegetali alla Facoltà di Agraria di Pisa, primaancora diplomato Perito agrario all’ITAS di Catanzaro, ma iscritto all’Albo professionale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati. Perché lo scelse (rispetto aquello dei Periti agrari, a cui avrebbe dovuto naturalmente rivolgersi)?“Immediatamente dopo il diploma la mia intenzione era di iscrivermi all’albo dei PeritiAgrari che rappresenta effettivamente lo sbocco naturale del mio corso di studi edho, pertanto, iniziato a preparare tutta la documentazione necessaria. Tuttavia vi sonostati diversi fattori che mi hanno portato a valutare la possibilità di presentare la miadomanda presso il <strong>Collegio</strong> interprovinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureatidi Vibo Valentia. Le principali cause che mi hanno portato a questa decisione sono daindividuarsi nella maggiore competenza ed organizzazione amministrativa del <strong>Collegio</strong><strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> ed in particolare mi riferisco alla celerità del disbrigo di tutte le attivitàad esso connesse grazie ad una più ampia apertura <strong>degli</strong> uffici al pubblico (solo il giovedìpomeriggio per i Periti Agrari, tutti i giorni mattino e pomeriggio per gli <strong>Agrotecnici</strong>). Anchein riferimento all’iscrizione presso gli <strong>Agrotecnici</strong> bisogna precisare che, nonostantel’obbligo dell’esame di abilitazione, il suddetto Albo ha provveduto ad organizzare deicorsi di preparazione tecnica che mi hanno agevolato nel sostenimento delle prove. Questaiscrizione, tra l’altro, mi ha comportato un inserimento immediato nel mondo del lavoroin quanto non sono stato obbligato a sostenere 2 anni di tirocinio previsti dall’albo deiPeriti Agrari”.Lei si iscrisse nell’Albo nel febbraio 2003, dopo aver superato l’esame di abilitazione,come si è trovato? Le è mai stato fatto pesare possedere un bagaglio formativodiverso da quello posseduto dalla maggior parte <strong>degli</strong> altri suoi colleghi?“Mi sono trovato bene, infatti, subito dopo il superamento dell’esame di abilitazione ho provveduto all’iscrizione presso il <strong>Collegio</strong>di competenza che mi ha permesso di inserirmi a pieno ritmo nel mondo del lavoro. Ad oggi posso affermare di aver lavorato al pari<strong>degli</strong> altri miei colleghi in quanto le competenze tecniche dei due Albi sostanzialmente si equivalgono”.Nel 2009 ha fatto il “gran salto”; si è presentato per la prima volta alle elezioni per il Comitato Amministratore della Cassadi Previdenza ed è stato eletto. Parrebbe davvero che l’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>, una volta che uno si iscrive, poi non facciapiù alcuna differenza rispetto ai percorsi di studio di provenienza. E’ davvero così?“Decisamente sì. L’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> non fa alcuna differenza rispetto al percorso di studi dei propri iscritti. Grazie a ciò hoavuto la possibilità, nonostante avessi un percorso di studi diverso, di essere stato eletto prima nel Consiglio <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> Laureati di Vibo Valentia e nel 2009 nel Comitato Amministratore della Cassa di Previdenza”.ve, risulta idonea ad eliminare ognidubbio sulla equivalenza, sotto ilprofilo giuridico, tra i diplomi diagrotecnico e perito agrario; dall’altro,tale evoluzione appare costituire lalogica conseguenza di corsi fondati sumaterie di studio sostanzialmente analoghe,come analoga è la formazionecomplessiva all’esito dei due corsi distudio. Circostanza quest’ultima riconosciutaanche dal Consiglio di Stato,che parla addirittura di vera e propriaduplicazione dei corsi”.Ma l’ANTITRUST non si è limitataad affrontare la questione dell’equipollenzadei titoli, prendendo anchein esame il comportamento del <strong>Collegio</strong><strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati, lodandolocon queste parole “Nel caso di specie,peraltro, la condotta pro-concorrenzialedel <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>Agrotecnici</strong> laureatiappare del tutto conforme al quadronormativo delle professioni di agrotecnicoe perito agrario e costituisce lavirtuosa applicazione di principiformalmente e sostanzialmente giàriconosciuti nel nostro ordinamento”.Un riconoscimento dal forte valoresimbolico, in particolare perchéproveniente da una Autorità solitamentemolto severa nei confronti<strong>degli</strong> Ordini professionali, e checertamente deve avere fatto piacereal Presidente dell’Albo <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>,Roberto Orlandi, ed a tuttii componenti del Consiglio <strong>Nazionale</strong>della categoria, che hanno intrapresoquesto “virtuoso” camminodi apertura dell’Albo al nuovo ed aigiovani molti anni addietro, sopportandoanche derisione e scetticismo,ora trasformati in ammirazione esuccesso di risultati.Dunque per tutti i Periti agrari chelo desiderino, per tutti i laureati diprimo livello nelle diverse Classi dilaurea ammesse (da biotecnologiead agraria, da scienze naturali ad economia),l’Albo professionale <strong>degli</strong><strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureaticontinuerà ad essere un portosicuro, un felice approdo dal qualepoi ripartire per realizzare la propriavita professionale e personale,sapendo di potere contare su di unacomunità professionale che protegge,assiste e tutela e nella quale, soloche lo si desideri e ci si voglia impegnare,è possibile raggiungere posizionidi vertice perché, anche se si èentrati da percorsi diversi, una voltadentro si è uguali nelle possibilità, el’unica differenza la fanno due valori,per gli <strong>Agrotecnici</strong> imprescindibili:onestà e merito.Marcello SalighiniPasquale Cafiero


Febbraio 2010 13Non solo i migliori......anche i più generosi!LA CASSA DI PREVIDENZA DEGLI AGROTECNICI ESTENDE FINO AI 40 ANNI DI ETÀE 5 DI ISCRIZIONE LE AGEVOLAZIONI CONTRIBUTIVE.NESSUNA ALTRA CASSA RIESCE A FAR MEGLIOPROFESSIONE AGROTECNICONon solo i migliori, ma anche ipiù generosi con i giovani iscritti.Dopo il servizio del mese scorsoin cui evidenziavamo come la Cassaprevidenziale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati, tra gliistituti pensionistici privati, sia quellache offre le più solide garanziefinanziarie nel lungo periodo, stavoltasegnaliamo come questa Gestioneprevidenziale sia anche la piùbenevola verso i giovani iscritti.A riportare la notizia è il principalequotidiano economico italiano,“IL SOLE 24 ORE”, che sul numeroin edicola il 7 gennaio scorso mettevaa confronto le principali cassedi previdenza e le agevolazioni chequeste mettono a disposizione per igiovani professionisti che avvianol’attività. Dall’articolo risulta chegli <strong>Agrotecnici</strong> sono la categoria chemaggiormente estende nel tempogli sgravi contributivi nei versamentiprevidenziali riservati ai giovaniprofessionisti.Mentre per Farmacisti, Medici e Notai,non sono previste agevolazionidi questo tipo, nel caso <strong>degli</strong> Infermieriil trattamento di favore si interrompeai 26 anni d’età. Non vamolto meglio per i Periti industriali,categoria per cui gli sgravi contributivisi esauriscono alla soglia dei 28.Si sale fino ai 30 anni per Biologi eGeometri, fino ai 35 nel caso di Psicologi,Ingegneri, Commercialisti eCassa Forense. Arrivano ai 38 annigli sgravi per i Ragionieri. Ma nessunacategoria professionale riescead accedere ai bonus tanto a lungocome gli <strong>Agrotecnici</strong>: fino ai 40 annidi età e 5 di iscrizione all’Albo.In questo, la Gestione previdenziale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> va certamente incontroa quanto affermato di recenteda Maurizio De Tilla, Presidentedell’ADEPP, l’Associazione delleCasse private. Stante l’assenza diammortizzatori sociali per gli Ordini


14 Febbraio 2010PROFESSIONE AGROTECNICOIl Consigliere del Comitato Amministratore della Cassa di previdenza <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> presso l’ENPAIA, l’Agr. Dott.Alessandro Maraschi.professionali, De Tilla sottolineavala necessità di fare di più sul pianodell’assistenza e della solidarietà.Eppure sarebbe lecito domandarsicome mai sgravi contributivi riservatia giovani professionisti sianoestesi fino ad un’età che, anagraficamente,giovane non è più.“C’è una motivazione precisa dietroquesta scelta -spiega l’Agr. Dott.Alessandro Maraschi, componentedel Comitato Amministratore dellaCassa di previdenza <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>presso l’ENPAIA-. Dal 2002 curiamoanche la posizione dei laureatidi 1° livello. Si tratta di persone chestudiano fino ai 22-23 anni per poiintraprendere una carriera lavorativanel settore agricolo ma non necessariamentecome liberi professionisti. Unavolta acquisito un bagaglio di esperienzasufficiente, molti di loro scelgono diiniziare la libera professione, ma a quelpunto possono avere anche trent’annie più. In questo modo diamo spaziocol massimo delle agevolazioni a chi,probabilmente, almeno da subito nonpotrà contare su redditi importanti”.La contribuzione previdenziale standardper gli <strong>Agrotecnici</strong> è del 10%sul fatturato netto imponibile perquel che riguarda la frazione soggettiva,mentre è del 2% per la quotaintegrativa (più 4 euro fissi per ilcontributo di maternità). Per quel cheriguarda la frazione soggettiva, ogniiscritto può scegliere annualmentese elevarla dal 10% alle aliquote viavia superiori (aumentano ognuna del2% rispetto alla precedente fino a unmassimo del 26%).Tuttavia se non si raggiungono i3.000 euro annui di fatturato nettoimponibile e si hanno meno di 40anni di età e 5 anni di iscrizioneall’Albo si può accedere al regimecontributivo agevolato: 5% per laquota soggettiva e 1% per quella integrativa.Se il reddito proviene dafonti diverse e non è legato alla liberaprofessione di <strong>Agrotecnico</strong> è possibileugualmente versare le suddettequote, che restano poi deducibilidalla dichiarazione dei redditi.“In questo modo -conclude Maraschianchei giovani iscritti sono in grado dicrearsi una piccola anzianità contributivache tornerà senza dubbio utilequando fra qualche decennio dovrannoordinare le diverse qualità di versamentieffettuati, magari in casse diverse”.Alessandro AncaraniINCARICHI PROFESSIONALI "SOTTO SOGLIA"Si segnala che negli ultimi tempi numerosi Enti pubblici territoriali (Comuni e Province) hanno pubblicato bandi perl’istituzione di un Albo di professionisti cui affi dare il conferimento di incarichi di importo inferiore ad euro 100.000così come previsto dal Decreto Legislativo n. 163 del 13 aprile 2006, in tema di lavori pubblici. E’ pertanto opportunoche gli <strong>Agrotecnici</strong> e gli <strong>Agrotecnici</strong> laureati in possesso dei requisiti richiesti vigilino costantemente sulla pubblicazionedi tali bandi al fi ne di presentare la propria domanda di iscrizione per legittimare la titolarità <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>all’assegnazione di incarichi professionali nelle materie di propria competenza. E’ auspicabile una numerosa richiestadi iscrizioni al fi ne di sanare eventuali omissioni, come talvolta accade, della professione di <strong>Agrotecnico</strong> e di <strong>Agrotecnico</strong>laureato tra quelle indicate nel testo dei bandi ricordando che i professionisti che facciano richiesta di iscrizionenell’elenco per le materie di competenza devono comunque essere ammessi anche se non esplicitamente indicatinel bando. Si invitano tutti i Collegi provinciali <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati a voler vigilare sull’operato<strong>degli</strong> Enti locali e a dare adeguata diffusione tra i propri iscritti dei bandi di affi damento eventualmente pubblicati.


Febbraio 2010 15Fondagri accreditataanche dal PiemontePIENA OPERATIVITÀ GIÀ IN SEI GRANDI REGIONI, IN CORSO DI APPROVAZIONEI VIA LIBERA PER ABRUZZO, CALABRIA E BASILICATA. LA SODDISFAZIONEDI CHI HA PARTECIPATO AI CORSI DI FORMAZIONE ED HA ORA ROSEE PROSPETTIVEPER LA PROPRIA ATTIVITÀ PROFESSIONALEFONDAGRI, la Fondazione per iServizi di Consulenza Aziendalein Agricoltura, nata nell’ottobre del2007 per iniziativa congiunta del<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> Laureati, dell’Ordine<strong>Nazionale</strong> dei Dottori Agronomie Dottori Forestali e della Federazione<strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> Ordini deiVeterinari Italiani (ma in Lombardiavi partecipa anche il <strong>Collegio</strong> Regionaledei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati)risulta attualmente accreditataed operativa quale Organismo riconosciutoidoneo per l’erogazione deiservizi di consulenza alle aziendeagricole di cui alla Misura 114 deiPSR - Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 nelle regioni Toscana, EmiliaRomagna, Lombardia, Liguria, Lazioe Piemonte, mentre domandedi accreditamento sono in corso diapprovazione in Abruzzo, Calabriae Basilicata.In questo senso la Fondazione sipone come importante strumento aservizio dei tecnici agricoli liberi professionistiappartenenti alle categoriesopra menzionate, offrendo loroassistenza sia nelle fasi istruttoriepreliminari, volte all’accertamentodei requisiti soggettivi richiesti dallenormative per il loro accreditamentoin qualità di componenti <strong>degli</strong>staff tecnici operanti nelle varie regioni,sia successivamente, durantelo svolgimento dell’attività di consulenzavera e propria.Le complesse procedure regionalidi accreditamento, hanno più volteimpegnato la Fondazione a difesadei propri tecnici (e non solo)per il rispetto delle loro competenzeprofessionali; tale attività è stataenfatizzata da quelle, assai più importanti,svolte dagli Ordini professionaliNazionali (con l’esclusione del<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> dei Periti Agrari,totalmente assente) che in molti casihanno impugnato ai TAR le delibereregionali sulla MISURA 114 - ConsulenzaAziendale dei PSR, laddovequeste erano lesive delle prerogativedei liberi professionisti.I risultati di queste azioni <strong>degli</strong> OrdiniProfessionali sono stati quasiovunque coronati dal successo ed èpossibile consultare le sentenze deiTAR e <strong>degli</strong> altri provvedimenti delleAutorità competenti al sito www.fondazioneconsulenza.it.Mentre gli ordini professionali difendevanoil perimetro delle competenzedei loro iscritti, FONDAGRIsi preoccupava di creare per loro lecondizioni perché potessero svolgerel’attività professionale nel miglioredei modi, predisponendo ove necessariosoluzioni su misura, create adhoc, come avvenuto per esempio inLombardia.In questo caso, per ottemperare allosvolgimento dell’attività formativaobbligatoria così puntigliosamenterichiesta dalla Regione, e vista lamancanza di corsi alternativi entroi termini prescritti, la Fondazione siè attivata celermente, con un importanteimpegno di risorse, per organizzaredirettamente due corsi diformazione in materia di “Condizionalitàe sicurezza sul lavoro” e di “Miglioramentodella competitività delleaziende agricole”, che si sono svolti incontemporanea a Milano nel periodonovembre - dicembre 2009 pressola sede dell’Ordine dei Medici Veterinaridella Provincia di Milano.La pianificazione dei due corsi harichiesto un notevole sforzo organizzativo.Innanzitutto sono stati predispostii rispettivi programmi (contenuto,modalità, durata, ecc.) partendoda quelli di corsi similari organizzatiin precedenza dalla stessa RegioneLombardia in collaborazione conla Fondazione Minoprio ed apportandole necessarie modifiche. Successivamentesono stati contattatii numerosi docenti (ben diciotto!),provenienti dalla Facoltà di Agrariadell’Università di Milano, dall’INEAIl Veterinario Dott. Bruno Milesi, dello staff tecnico di FONDA-GRI, al lavoro in un’azienda zootecnica: è uno dei numerosipartecipanti ai corsi di formazione tenuti a Milano.PROFESSIONE AGROTECNICO


16 Febbraio 2010PROFESSIONE AGROTECNICOL’Agr. Monica Barbero dello staff tecnico FONDAGRI accreditato in Piemonte.di Roma, dalla Regione Lombardia,dalle ASL di Bergamo e di Lodie dall’ARPA di Lodi ed infine, dopoavere stabilito la sede di svolgimentodei corsi, il tutto è stato inviatoall’Amministrazione regionale, perla definitiva validazione.A riprova dell’ottimo risultato conseguito,si consideri che ai corsi inoggetto hanno partecipato complessivamente25 tecnici distinti tra MediciVeterinari, Dottori Agronomi,<strong>Agrotecnici</strong> e Periti Agrari, di cuiben 10 appartenenti ad altri Organismidi consulenza, “concorrenti”con FONDAGRI, vincolati anch’essidalla Regione alle medesime condizioniper ottenere l’accreditamento,e per i quali la stessa Regione avevarichiesto la possibilità di partecipare.La circostanza di avere aggiunto aipropri corsi soggetti componenti lostaff di Organismi di Consulenza inteoria concorrenti di FONDAGRI èparticolarmente significativa. SenzaFONDAGRI questi altri Organisminon avrebbero potuto operare,in quanto i loro tecnici risultavanoprivi della formazione minimanecessaria richiesta dalla Regione enessuno aveva in Lombardia la “forza”necessaria per promuovere corsicosì impegnativi, altresì facendolivalidare dall’Amministrazione. SoloFONDAGRI poteva e lo ha fatto.La circostanza di avere ospitatotecnici di Organismi “concorrenti”va inoltre spiegata in relazionealla mission della Fondazione, che èquella di mettere in condizione tuttii tecnici liberi professionisti di operarenel migliore dei modi, e siccomei tecnici <strong>degli</strong> Organismo di Consulenza“concorrenti” erano a loro voltaliberi professionisti, FONDAGRI liha volentieri ospitati ai propri corsi,per consentirgli di acquisire quellaformazione necessaria per operare.Qualcuno potrà ritenerlo un gestodi autolesionismo, FONDAGRI loconsidera un atto coerente, per valorizzaree sostenere i tecnici liberiprofessionisti (nessuno escluso) iscrittiagli Albi.Il Dott. Bruno Milesi, medico veterinariodello staff di Fondagri dichiarasoddisfatto: ”Da questo momento, itecnici dello staff potranno finalmenteimpegnarsi nella presentazione delledomande di contributo da parte delleaziende agricole e zootecniche loroclienti e concertare con esse le attivitàdi consulenza di cui necessitano, chepartiranno nel prossimo anno”. In meritoai corsi di formazione da pocoterminati afferma: “Ho apprezzatoin modo particolare il fatto che i corsifossero molto “concentrati”, rubandomeno tempo possibile all’attività professionale.Inoltre, la buona preparazionedimostrata dai numerosi docentiche si sono succeduti a ritmo serratonelle varie giornate ha comunque permessodi seguire proficuamente i moltiargomenti trattati”.In contemporanea con l’attività inLombardia FONDAGRI procedevaanche ad ottenere il riconoscimentonel confinante Piemonte. Infatti,con Determina n.1260/DB del dicembre2009, la Regione Piemontericonosceva la Fondazione idoneaall’erogazione dei servizi di consulenzaaziendale alle aziende agricole,ai sensi dell’apposito bandoregionale della Misura 114 del PSR2007-2013.La Fondazione segue assiduamente,attraverso i suoi contatti con i referentiregionali, l’iter di approvazionedel bando attuativo della Misura114 riferito alle imprese agricole,che dovrebbe essere imminente.Una volta approvato, ne verrà dataprontamente notizia ai tecnici dellostaff, per valutarne insieme le disposizioniivi contenute, relative allemodalità di svolgimento della consulenzaaziendale e di presentazionedelle domande di contributo a favoredelle aziende agricole e relativescadenze e modulistica.I tecnici dello staff del Piemonte,attualmente composto da cinque<strong>Agrotecnici</strong> e <strong>Agrotecnici</strong> Laureati,da due Medici Veterinari e da unPerito Industriale, esperto di sicurezzasul lavoro, sono impazienti:“Attendiamo con entusiasmo la pubblicazionedel bando attuativo, per meglioconoscere i dettagli di svolgimentodell’attività di consulenza”, affermal’Agr. Monica Barbero, “con la incoraggianteprospettiva di un aumentodell’attività professionale, dopo il riconoscimentodella regione che ci qualificaulteriormente e ci permette di averele carte in regola per offrire servizi competitivialle aziende agricole”.Nel frattempo, si stanno completandoi preparativi nelle due sedi operativepresenti nel territorio regionale,a Bibiana (TO) e a Savigliano (CN),che saranno punti di riferimentoper le aziende agricole interessatead ottenere i servizi di consulenzadei tecnici dello staff di FONDAGRI,coadiuvati anche dal personale amministrativopresente in loco. Tuttoè pronto, mentre si stanno predisponendoanche le targhe che sarannoapplicate per indicare l’avvio dell’attivitàdella Fondazione per i Servizidi Consulenza Aziendale!Andrea Antoniacci


Febbraio 2010 17Nuovo consiglioa TeramoDOPO LA FASE DEL COMMISSARIAMENTO, AL NEO PRESIDENTE,L’AGR. EMANUELE PIERANNUNZI, IL COMPITO DI INDIVIDUARE LA NUOVA SEDEVITA DEI COLLEGINonostante la domenica prenataliziaed un clima che davveronon invitava ad uscire di casa, hariscontrato un discreto afflusso diiscritti l’assemblea che il 20 dicembrescorso era chiamata a rinnovareil Consiglio del <strong>Collegio</strong> Provinciale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati di Teramo. L’Organo, chesi trovava in stato di commissariamentoper le dimissioni di tutti i vecchicomponenti, dal 5 ottobre scorsoera provvisoriamente presieduto dalConsigliere <strong>Nazionale</strong> Agr. GiuseppeRecchia.Recchia ha impiegato i 90 giorni ditempo concessi dal Ministero dellaGiustizia per organizzare le nuoveconsultazioni e proseguire l’amministrazionecorrente del <strong>Collegio</strong>.“Dopo aver trascorso diverse nottatelavorando perché tutto fosse pronto-spiega- posso dire di essere molto soddisfattoper la partecipazione ed il climache ho trovato all’interno del nuovoConsiglio”. Consiglio di cui lo stessoRecchia (con 13 preferenze, secondorisultato assoluto) era stato elettomembro, carica immediatamenterifiutata poiché incompatibile conquella di Consigliere del <strong>Collegio</strong><strong>Nazionale</strong>.I 25 <strong>Agrotecnici</strong> presenti nei localidell’Ipsaa “Ignazio Rozzi” di Teramopotevano esprimere sette preferenzeper la composizione del Consiglio etre preferenze (più una supplenza) peril <strong>Collegio</strong> dei Sindaci revisori. Dallaconsultazione, espressa con votosegreto, sono risultati eletti al Consiglioi seguenti <strong>Agrotecnici</strong>: MarianninaDegnitti (18 preferenze), FrancoRapagnani, Franco Iampieri(entrambi con 11 preferenze), LucaRicci, Emanuele De Angelis edEmanuele Pierannunzi (tutti a 10preferenze). Chiude la composizioneFranco Di Mercurio (9 preferenze)che da primo dei non eletti subentraal posto di Giuseppe Recchia.Sono stati eletti al <strong>Collegio</strong> dei Revisoridei Conti gli <strong>Agrotecnici</strong> GabrieleBerardinelli (Presidente),Tonino Di Sante, Renato Gambacortae Normanno Nori (membrosupplente).Durante la prima assise del nuovoConsiglio, tenutasi il 23 dicembre2009, ad Emanuele Pierannunzi èstata attribuita la carica di Presidentementre a Franco Rapagnani quelladi Segretario.Ora i compiti che attendono l’organoreggente del <strong>Collegio</strong> Provinciale(in carica fino al dicembre 2013) sonoprima di tutto logistici. “Andrà individuatauna nuova sede -concludeRecchia- che temporaneamente erastata spostata al mio domicilio: si stannovalutando un paio di ipotesi, tra cuiun piccolo locale all’interno dello stessoIpsaa, per capire quale sia la soluzionemigliore”.Alessandro AncaraniNUOVO CONSIGLIO ANCHE A TREVISODalle elezioni svolte lo scorso 20 dicembre presso l’Ipsaa di Castelfranco Veneto ecco la composizione (con le preferenze ottenuteper ognuno) del nuovo Consiglio del <strong>Collegio</strong> Provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati di Treviso. Presidente:Agr. Alessandro Bonotto (36 preferenze). Segretario: Agr. Roberta Gallina (31). Consiglieri: Agr. Stefano Facchin (31), Agr.Carlo Favero (35), Agr. Roberto Mattiazzo (29), Agr. Sergio Montagner (35), Agr. Giovanni Vedelago (34). <strong>Collegio</strong> deiRevisori dei conti: Agr. Francesco Florian (35), Agr. Michele Manzini (30), Agr. Sergio Menegon (31), Agr. Renzo Favero(componente supplente, 19). Si sono recati al voto 66 iscritti al <strong>Collegio</strong> di Treviso.


18 Febbraio 2010VITA DEI COLLEGIInsiemeper contare di piùI COLLEGI PIEMONTESI UNISCONO LE FORZEPER UN MIGLIORE SERVIZIO AI PROPRI ISCRITTIFare massa critica, unire le forze ediventare un riferimento stabileper i propri iscritti.Con quest’idea i Collegi Interprovincialidi Torino-Aosta, Alessandria-Biella-Vercelli e Novara-Verbaniainsieme al <strong>Collegio</strong> Provinciale diAsti (Cuneo manca, ma solo perchèla decisione deve essere ancora presa)hanno dato vita ad uno sportellopermanente presso la sede dellaConsulta Regionale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati sita invia Ponza 2 a Torino.Al nuovo sportello presso la Consulta Regionaledel Piemonte sarà presente la Dott. Agr. EleonoraSandri.L’ufficio sarà aperto tutti i giorni coiseguenti orari: lunedì e venerdì dalle9 alle 13, martedì, mercoledì e giovedìdalle 14 alle 18. Al suo internoopererà la Dott. Agr. Eleonora Sandrisvolgendo mansioni di segreteriae ufficio stampa comune nonchécurando i rapporti con l’Universitàe gli istituti di Formazione. “Nonsempre i singoli Collegi hanno le risorsesufficienti per fornire un servizio quotidianoai propri iscritti -spiega il Presidentedel <strong>Collegio</strong> Interprovincialedi Alessandria-Biella-Vercelli, l’Agr.Agostino Scazzola-. Invece aggregandogli sforzi questo diventa possibile.Per questo ho sostenuto con energial’apertura di questo sportello: l’unionefa la forza e anche la presenza”.Riferimenti per chi desidera iscriversi,coordinamento fra i Presidentidei Collegi aderenti e, ultima manon meno importante, una più ficcanteopera di comunicazione versol’esterno. Uno dei passi fondamentalidella nuova struttura sarà infattiquella dei rapporti con le Istituzioniche normalmente collaborano conle sfere di competenza <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>.“Siamo una categoria professionalerelativamente giovane -prosegueil Presidente del <strong>Collegio</strong> Interprovincialedi Torino-Aosta, l’Agr. LucianoNocera- e può capitare di essereesclusi da bandi di concorso soloperché chi li stila semplicemente ignorache esistiamo. L’attività del nuovo ufficioservirà anche a curare l’aspettodel farci conoscere verso l’esterno, cosìIl presidente del <strong>Collegio</strong> Interprovinciale diTorino-Aosta, l’Agr. Luciano Nocera, davanti allasede della Consulta Regionale del Piemonte.importante per una realtà, come quella<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> che è in grande sviluppo”.I contatti dello sportello sono: tel.011/4407288, fax: 0115360205, e-mail: consultapiemonte@agrotecnici.itNostro servizioIL COLLEGIO DI BOLOGNA NUOVA SEDE IN VIA INDIPENDENZAIl Presidente del <strong>Collegio</strong> Provinciale di Bologna, l’Agr. Claudio Cervellati, rende noto che dallo scorso 11 gennaio è attiva lanuova sede: il <strong>Collegio</strong> da Granarolo dell’Emilia si è trasferito, per motivi logistici ed un servizio qualifi cato ed ottimale, nellacentralissima e prestigiosa via Indipendenza a Bologna. “Abbiamo oprato questo cambiamento -spiega Cervellati- per essereancora più vicini alle esigenze dei propri iscritti ed operare a stretto contatto con le Istituzioni politiche, amministrative, e delsettore agricolo con cui quotidianamente collaboriamo”.Questo il nuovo recapito postale completo: <strong>Collegio</strong> Provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati di Bologna- Via Indipendenza, 67/A - 40121 BOLOGNA. Mutano anche i recapiti telefonici e fax che diventano rispettivamente051/6562284 e 051/223414. Il recapito telefonico dells presidenza è 340/1846915.


Febbraio 2010 19ALL’IGNOTO AGROTECNICO DI COSENZA ……… che ha posto un articolato quesito al Presidente del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong>ma si è dimenticato di firmare la lettera.Questo avviso perché si metta in contatto con il Presidente del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong>,negli orari d’ufficio, al n. 06-6813.43.83.Diversamente le sue richieste rimarranno senza seguito.VITA DEI COLLEGIA CONEGLIANO UN CORSO DI ESTIMOE VALUTAZIONI IMMOBILIARIIl <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>laureati ha concesso il patrocinio al “Corso diaggiornamento professionale di estimo e valutazioniimmobiliari basate sugli standard internazionali di valutazione(IVS)” che si terrà dal 18 al 20 marzo e dal16 al 17 aprile presso l’Istituto Tecnico Agrario “Cerletti”di Conegliano (TV).In questi ultimi anni, nel settore immobiliare italianoed europeo è sempre più richiesta la specializzazioneprofessionale <strong>degli</strong> operatori, anche in rapporto all’integrazionedel mondo fi nanziario con quello immobiliare(Fondi Immobiliari, SiiQ, MBS, Covered Bond, IAS/IFRS,BASILEA 2) e all’unifi cazione delle normative a livellocomunitario. Per questo la defi nizione e la qualifi cazionedelle fi gure del Valutatore Immobiliare Indipendentee del Rilevatore di Dati risultano strategiche al fi ne digarantire la crescita di un mercato trasparente, di qualitàe di favorire lo sviluppo economico del Paese. Intale contesto l’ISISS “Cerletti” promuove questo corsoper formare delle fi gure di Valutatori Indipendentie di Rilevatori di Dati Immobiliari, soggetti in grado diapplicare principi e criteri estimativi univoci, che possonocondurre a risultati certi, condivisibili e replicabili.Il corso si terrà nei locali dell’Istituto e si sviluppa sutre giornate teoriche e due pratiche applicative per untotale di 40 ore di aula (dalle 09 alle 13 e dalle 14.30alle 18.30). A tutti coloro che frequenteranno almenol’80% delle ore di lezione verrà rilasciato un attestatodi partecipazione al corso. Inoltre, i nominativi dei partecipantiverranno comunicati ai principali operatori delmercato immobiliare, ordini e collegi professionali. I destinatari“naturali” dell’iniziativa sono Dottori Agronomie Forestali, Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Agrari,<strong>Agrotecnici</strong>, Agenti Immobiliari. Sono ammessi i primi45 richiedenti in regola con il pagamento. La quota diiscrizione è di 380 euro da versare con causale “Corsodi Estimo e Valutazioni”, tramite bollettino postale sulc.c.n. 124313 intestato a “Istituto Statale Istr. Sec. TecnicoProf. per l’Agricoltura - Serv. Tes.” oppure con bonifico postale e medesima intestazione alle seguenti coordinate:IBAN: IT72Y 07601 12000 000000124313.Il corso sarà avviato previo il raggiungimento di un numerominimo di 30. Il programma completo ed ulterioriinformazioni sono disponibili al link http://www.agrotecnici.it/CorsoEstimo.pdfCORSO D’AGGIORNAMENTO PER AGRO-TECNICI E PERITI AGRARIAnche quest’anno il <strong>Collegio</strong> Provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong>e <strong>Agrotecnici</strong> laureati di Trento insieme al locale <strong>Collegio</strong>dei Periti Agrari promuovono un corso d’aggiornamentoindirizzato ai loro iscritti. Il corso, organizzato e gestito dalCentro Scolastico, Sezione Qualifi cazione ProfessionaleAgricola, si terrà a partire dal 6 febbraio 2009, dalle8.30 alle 13,30 presso l’Aula Magna dell’Istituto Agrariodi San Michele e proseguirà con lo stesso orario per altritre sabati consecutivi (13, 20, 27 febbraio 2010). Gliargomenti che verranno trattati sono: “Aspetti normativie tecnici connessi alla Prevenzione <strong>degli</strong> infortuni agricolicon particolare riferimento all'uso delle trattriciagricole”, “Cenni storici ed aggiornamento tecnologicosulla spumantistica trentina”, “OCM VINO e modifi caalla legge 164”, “Proposte e attività di conciliazione”,“La normativa in materia assicurativa”.L’iscrizione al corso può effettuarsi presso la Segreteria delCentro Scolastico, rivolgendosi Claudio Scaramuzza. Laquota d’iscrizione al corso è di 50 euro da versare tramitebonifi co bancario a favore della Fondazione E. Mach epresentato unitamente al modulo d’iscrizione debitamentecompilato. Le Coordinate bancarie della FondazioneE. Mach sono Unicredit Banca S.p.A. Agenzia di Mezzolombardo(TN) Conto corrente n. 000041051711 IBAN:IT 47 W 02008 35040 000041051711. Per ulteriori informazionici si potrà rivolgere all’insegnante FerruccioDalpiaz al 334/6936080.CAMBIO DI INDIRIZZOPER IL COLLEGIO DI NOVARA E VERBANIADallo scorso 15 gennaio, per motivazioni tecniche, è statosospeso il precedente indirizzo di domiciliazione dellacorrispondenza per quel che riguarda il <strong>Collegio</strong> Interprovincialedi Novara e Verbania. Soppressa la casella postalen.29, si invita dunque ad inviare la corrispondenza cartaceaal seguente nuovo indirizzo: <strong>Collegio</strong> Interprovinciale<strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati diNovara e Verbania - Via Carlo Davicini, 129 – 28040LESA (NO).


20 Febbraio 2010a cura di Silvia CeschiniIASMA INFORMA Notizie dalla Fondazione “Edmund Mach”GLI STUDENTI D’OROall’assemblea UdiasSono sette gli studenti “più meritevoli” premiati lo scorso 9 gennaio all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Si tratta di AlbertoChizzola, Nicola Gatti, Giuliano Postinghel, Loris Bonato, Sara Ceccon, Giuliano Zanon, Tiziano Toller. La consegna deipremi si è svolta con tanto di cerimonia nell’ambito della assemblea annuale di UDIAS, l’Unione diplomati dell’Istituto Agrario. Iragazzi si sono diplomati nell’anno scolastico 2008-2009 e hanno conseguito una votazione tra i 95 e i 99 centesimi. Premiateanche le tesine migliori dell’Istituto tecnico agrario e dell’Istituto professionaleper l’agricoltura e l’ambiente con i premi messi a disposizione da diversi enti eassociazioni. Water Pergher ha ricevuto il premio dal Mezzocorna Scarl per il migliorscritto in ambito vitivinicolo. L’Associazione custodi forestali trentini ha sceltoinvece i lavori di Matteo Gardener e Francesco Sebastiani rispettivamente sulleutilizzazioni forestali della Magnifi ca Comunità di Fiemme e sui miglioramentigestionali dell’alpe Ritorto, mentre l’Associazione Cacciatori ha premiato l’impegnodi Giuliano Zanon e Jessica Ronchetti per gli studi sui galliformi alpini esui danni da capriolo e cervo in agricoltura. I migliori diplomati della formazioneprofessionale, Tiziano Toller, Marco Pellegrini e Mirco Covi, hanno vinto trepremi da 1.000 euro ciascuno messi a disposizione dalla Cooperazione trentina.L’UDIAS, presieduta dal presidente Angelo Rossi, coinvolge circa 150 iscritti, e sipropone di contribuire allo studio dei problemi che interessano l'economia agricolaregionale promuovendo tutte quelle iniziative utili ad un progresso tecnico,economico e sociale dell'agricoltura e della conservazione dell'ambiente.CORSO PER ORTOFLOROVIVAISTI,le iscrizioni entro il 28 febbraioSarà uno specialista “tuttofare” di orti, giardini e aree verdi. L’operatore ortofl orovivaista è una nuova fi gura professionale chenasce grazie al corso attivato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. C’è tempo fi no al 28 febbraio per prescriversi al secondoanno di questo percorso formativo che ne dura tre e si inserisce all’interno della formazione professionale di base. Complessivamentesi struttura in 1.066 ore articolate secondo un’area culturale ed un’area professionale. Al terzo anno lo studente puòoptare per la qualifi ca ortofl orovivaistica, zootecnica o vegetale. L’area professionale diventa prevalente con il 64% delle orepreviste e comprende anche un’esperienza formativa di tre settimane in azienda. Al conseguimento della qualifi ca di base è possibilefrequentare un ulteriore anno, il quarto, caratterizzato dall’alternanza scuola-lavoro, al termine del quale si ottiene il diplomadi formazione professionale di “tecnico agricolo” ed il contestuale rilascio del brevetto professionale di imprenditore agricolo.Successivamente al quarto anno, si potrà transitare al quinto anno dell’Istruzione secondaria di secondo grado per il conseguimentodel titolo di Stato oppure accedere all’alta formazione professionale della durata di due anni per il conseguimento deldiploma professionale superiore, che qualifi ca tecnici dotati di una preparazione idonea per svolgere attività professionali conelevate competenze tecnico-scientifi che. L’operatore ortofl orovivaista è in grado di svolgere diverse e molteplici attività: dallalavorazione del terreno alla manutenzione del verde, dalla scelta e messa dimora delle piante alla valutazione delle loro malattieper arrivare alla realizzazione <strong>degli</strong> impianti di irrigazione e della posa <strong>degli</strong> arredi nei parchi. Per maggiori informazioni contattareil coordinatore della sezione qualifi cazione professionale agricola dott. Michele Covi, michele.covi@iasma.it, 0461/615234,335/8359132.AI GEORGOFILI UNA LETTURA SUL CREDITO AL SETTORE PRIMARIOL’esigenza di assicurare finanziamenti all’agricoltura per la trasformazionee la crescita del mondo agricolo è il filo conduttoredi un percorso di liberalizzazione graduale del credito agrario.Così ha sostenuto il Dott. Antonio Patuelli, durante lettura nellasede dell’Accademia dei Georgofili, nella quale ha ripercorsodalla fine dell’800 ad oggi i principali provvedimenti legislativiin materia. I più recenti dati sul credito all’agricoltura dimostranoche i finanziamenti bancari al settore primario hanno manifestatotra dicembre 2000 e ottobre 2009 un incremento da23 a 38 miliardi di euro. Ciò rivela un rinnovato interesse perl’agricoltura da parte del comparto creditizio. Secondo Patuelligrazie al nuovo accordo di Basilea 2 per la regolamentazione delcapitale delle banche, l’agricoltura non deve sentirsi eccessivamentepreoccupata da rischi di restrizioni creditizie. Bisognainvece attendere una riduzione della pressione fiscale per sviluppareun circuito virtuoso in un’economia libera e dinamica.“Agricoltura e banche -ha concluso- sono due elementi fortementecorrelati del medesimo mondo delle imprese”.Il Dott. Antonio Patuelli durante il suo intervento.


Febbraio 2010 21VIAGGIO NELLE ALTRE PROFESSIONII comandamentietici <strong>degli</strong>Assistenti socialiATTUALITÀPRESENTATO A ROMA LO SCORSO 27 NOVEMBRE, ALLA PRESENZA DI OSPITI D’ECCEZIONE,IL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO DELL’ORDINE NAZIONALEEtica della Responsabilità. UnL' titolo suggestivo per il nuovocodice deontologico <strong>degli</strong> Assistentisociali, presentato in un convegno aRoma lo scorso 27 novembre pressola Sala delle Conferenze di PalazzoMarini. D’eccezione il parterre <strong>degli</strong>ospiti intervenuti per trattaretemi tanto delicati quanto all’orinedel giorno sia nel dibattito politicoche in quello mediatico: la VicePresidente della Camera dei DeputatiOn. Rosy Bindi, il PresidenteEmerito della Corte Costituzionale,Prof. Valerio Onida, i Senatori On.Piergiorgio Massidda, On. MariaGrazia Siliquini (PDL) e On. AnnaMaria Serafini (PD), i deputati On.Donatella Mattesini e On. AmaliaSchirru (PD), ed il Vice Presidentedel Comitato Unitario Professioni(e Presidente del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><strong>Agrotecnici</strong>) Roberto Orlandi.Si è puntata, come detto, l’attenzionesui temi delicatissimi che orbitanotra etica e deontologia professionaleper una figura che, per dirlacon l’On. Bindi, “non rappresenta unaprofessione neutra” di fronte ai problemidel Paese e alla crisi economicaquanto piuttosto “una sentinella diciò che rende possibile la realizzazionedella dignità e dell’eguaglianza di tuttigli esseri umani”.Il nuovo vademecum etico <strong>degli</strong> Assistentisociali, ha spiegato la Presidentedella Commissione etica edeontologica dell’Ordine nazionale<strong>degli</strong> Assistenti sociali, Luisa Spisni,“è stato ampliato e rinforzato su alcuniaspetti rispetto alle due stesure precedenti.Senza prendere posizioni ideologiche-ha detto- abbiamo insistito suivalori dell’eguaglianza e della giustiziasociale per tutti, oggi in pericolo”.Il Professor Onida ha infine sottolineatocome la Costituzione “voglia”che “i diritti sociali si realizzino effettivamentee si applichino a tutti, straniericompresi. Nel sistema costituzionaleinfatti, la persona viene prima del potere,prima dello Stato”.A testimonianza dell’interesse sultema è giunto l’augurio di buonlavoro del Presidente della CameraOn. Gianfranco Fini “per la preziosaazione di sostegno svolta dagli Assistentisociali nei confronti delle fascepiù deboli della popolazione, e per illoro contributo all’affermazione deiprincipi di solidarietà, di uguaglianza edi rispetto della dignità umana sancitiRoberto Orlandi Vicepresidente del CUP Comitato Unitario delleProfessioni durante il suo intervento.dalla nostra Costituzione”.“Unanime il coro di richiamo dunque-ha concluso la Presidente dell’Ordine<strong>Nazionale</strong> Franca Dente- nonsolo agli Assistenti sociali, ma agli amministratori,ai professionisti, alla societàcivile tutta per il recupero di queivalori e principi etici fondanti la nostracostituzione che sembrano a tratti perderesignificato”.La giornata ha rappresentato l’appuntamentofinale in un anno moltosignificativo per l’Ordine <strong>Nazionale</strong><strong>degli</strong> Assistenti sociali, che havisto la Presidente Dente e i consiglieriimpegnati su più fronti, nonsolo per la promozione della professionema anche per la salvaguardiadel mandato costituzionale e socialeche la stessa rappresenta; ricordiamoad esempio l’impegno all’internodell’Osservatorio per l’infanziaed adolescenza, la questione dellagiustizia minorile, i tavoli tecniciinterprofessionali e interistituzionalisulle politiche familiari e sociali, lagestione dei dilemmi etici legati al“pacchetto sicurezza”, il tema delicatissimo<strong>degli</strong> affidi dei minori.Roma, 27 novembre 2009, Palazzo Marini. Il palco dei relatori al convegno di presentazione del Codicedeontologico <strong>degli</strong> Assistenti Sociali. In primo piano, la Vice Presidente della Camera dei Deputati, On.Rosy Bindi.Alessandro Ancarani


22 Febbraio 2010ATTUALITÀLa sfida di Ciolos,mettere tutti d’accordoLA NOMINA DEL NUOVO COMMISSARIO UE ALL’AGRICOLTURA ERA CALDEGGIATADAI PAESI MEDITERRANEI ED OSTEGGIATA DAL “BLOCCO” ANGLOTEDESCO.TOCCA AL NEOELETTO RUMENO TROVARE LE INTESE PER UNA PACCHE NON SCONTENTI NESSUNOUna partita a scacchi tra le Nazionidi nord e sud dell’Europain cui, per il momento, le secondepaiono aver avuto la meglio. Si puòleggere anche così la fresca nominaa Commissario UE all’Agricolturadel rumeno Dacian Ciolos. I Paesidell’Unione si sono dati battagliaper conquistare uno dei posti chiavedella politica europea: attraversol’agricoltura scorre un fiume di fondicomunitari; gestirli in un modoanziché in un altro può spostare gliequilibri di un settore tanto delicatocome quello agricolo.Ciolos avrà una missione difficile,dovrà armonizzare le posizioni divergentiin seno all’UE per quantoriguarda la Politica Agricola Comune.Paesi come Francia, Spagnae Italia oltre alle new entry dell’estcome la stessa Romania, chiedonoa gran voce corposi finanziamentiverso l’area mediterranea. Invecei Paesi scandinavi, Gran Bretagna,Olanda e Germania, con un’agricolturamaggiormente consolidata,vogliono una diminuzione dei fondistanziati verso il sud del continente.Come detto, la nomina di Ciolos vacertamente incontro alle aspettativedi Francia, Spagna e Italia. I mediad’oltralpe gongolano affermandoche Parigi ha incassato non uno, madue Commissari: Michel Barnier(delega a Mercato intermo e i Servizifinanziari) e proprio Ciolos, il quale,sebbene rumeno, è un “amico” deifrancesi. I suoi legami col Paese d’oltralpesono molto forti, in quanto èlì che ha perfezionato la sua formazioneed è lì, con una transalpina,che si è sposato.Chiara soddisfazione anche quellaespressa in Italia dal Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestaliLuca Zaia: “Mi congratulo conCiolos. Avevo auspicato la nomina diun Commissario all’Agricoltura più aSud possibile o comunque attento alleesigenze dell’agricoltura dell’Europameridionale, e credo che corrispondaalle caratteristiche. D’altra parte l’Italiaaveva manifestato il suo appoggioa questa candidatura. Sono certo cheinstaureremo una reciproca collaborazionedi cui tutto il mondo agricolo Europeoha bisogno anche a causa dellacrisi in cui il settore purtroppo versa”.In scia al Ministro anche il commentodell’On. Paolo De Castro,Presidente della Commissione Agricolturadel Parlamento Europeo: “Lanomina di Ciolos è per me una grandesoddisfazione. Sono convinto che faremoun buon gioco di squadra per ladifesa della Politica Agricola Comune e<strong>degli</strong> agricoltori in Europa. Lo conoscopersonalmente. Per la sua formazionee in quanto ex-Ministro dell’Agricolturarumeno conosce bene la politica agricolaeuropea e tra i candidati era certamenteil più qualificato per ricoprirequesto incarico”.La soddisfazione però lascia il postoa perplessità e scetticismi se daiPaesi mediterranei ci spostiamo allelatitudini centro e nord europee. Trai critici più accaniti alla nomina diCiolos troviamo tedeschi e britannici,scontenti che alla “cenerentola”Romania sia andata una poltronacapace di indirizzare una fetta cosìimportante di aiuti economici. L’ingleseThe Independent ha addiritturascritto che “un romeno non può averequesta carica, perché l’importanza finanziariaè enorme, e lui proviene daun Paese in cui la corruzione è ancorapalese”.Nella sua Bucarest, la designazionedi Dacian Ciolos ha destato soddisfazionee orgoglio bipatisan tra leautorità e i politici ma, soprattutto,tra gli agricoltori. Il Capo dello StatoTraian Basescu ha definito la nomination“Un successo della diplomaziaromena e una prova in più che ancheun candidato della Romania può essereincaricato di un settore tanto importante”.Il giornale România Libera ha invecesottolineato che se “se la designazionedi Ciolos in Romania alimentala speranza di una pioggia di denarocomunitario, in Europa ha attirato soprattuttocritiche, legate all’appoggiofrancese alla sua nomina”. Il quotidianodi Bucarest Gândul osservainfine che Ciolos “avrà un compitomolto difficile, dovrà sapersi giostraretra gli interessi contrapposti di Franciae Inghilterra”.Nostro servizio


Febbraio 2010 23“Compendio unico”:zero tasse, tanti vincoliATTUALITÀDECADUTA L’AGEVOLAZIONE ALLA PPC, PER L’ACQUISTO DI UN FONDO SI PUÒ APPROFITTAREDI QUESTA SOLUZIONE COMPLETAMENTE DEFISCALIZZATA: MA IL TERRENO RESTA INDIVISIBILEE INALIENABILE PER UN DECENNIOQuali che siano le sue implicazionisi tratta certamente diun fatto storico: dopo 56 anni vieneeliminata l’agevolazione relativaall’acquisto di terreni da parte dicoltivatori diretti pagando la solaimposta catastale dell’1% (più le impostedi registro e ipotecarie in misurafissa). Quel beneficio fiscale, che affondala sua origine nella legge 604del 6 agosto 1954, meglio nota comeagevolazione alla Piccola ProprietàContadina, non esiste più dal 1 gennaio2010. Non ve ne è traccia nellaFinanziaria 2010, né nel cosiddettodecreto “mille proroghe”.Al suo posto gli acquirenti di terreniagricoli potranno sfruttare un altrobonus fiscale, il cosiddetto “compendiounico” che consiste nel comprareun fondo impegnandosi al contempoa coltivarlo e non frazionarlo almenoper i successivi dieci anni.Ma procediamo con ordine. La soppressionedelle agevolazioni perla PPC, di per sé, ha ovvie ricadutenegative sul prezzo dei terreni.Senza di esse va onorata l’impostaordinaria di registro per l’acquistodei terreni agricoli (pari al 15%) equella ipotecaria (che ammonta al2%), oltre naturalmente all’impostacatastale nella misura dell’1%. Insostanza l’onere fiscale nell’acquistodi un terreno da parte di un soggettoche non usufruisce di alcuna agevolazioneammonta al 18%.Senza i vecchi benefici per la PPCdovrebbe rientrare in gioco l’agevolazioneprevista dalla nota 1 bisdell’articolo 1 della tariffa allegataal DPR n. 131/86, secondo la qualel’acquisto di terreni agricoli effettuatoda imprenditori agricoli professionaliusufruisce del seguente regimefiscale: imposta di registro ridottaall’8% sommata ad imposte ipotecariee catastali per un ulteriore 3%(col totale che arriva così all’11%). Inquesto caso il compratore deve certificarela qualifica di imprenditoreagricolo professionale entro tre annidall’acquisto con documentazionerilasciata dagli Uffici provincialidell’agricoltura. L’agevolazione decadese il terreno muta destinazioned’uso entro dieci anni dall’acquisto,ma non è penalizzata l’eventuale rivenditadurante lo stesso periodo.In assenza di proroghe per l’agevolazionedella PPC si potrà sfruttareanche il bonus del “compendio unico”.Consiste nell’acquisto di un fondoagricolo accompagnato dal vincoloa non frazionarlo o rivenderloper almeno i dieci anni successivi. Inquesto caso allora spariscono tuttele imposte sui trasferimenti. Questasoluzione però è molto vincolante inquanto è necessario che la superficieacquistata raggiunga il livello minimodi redditività determinato daiPiani regionali di sviluppo in ossequioai Regolamenti CEE n. 1257 en. 1260 del ’99. I commi 11 ter e quaterdell’articolo 7 del Decreto legislativon. 99/04 permettono l’utilizzodei terreni già di proprietà nel concorrerea formare il raggiungimentodel reddito minimo.Alessandro Ancarani


24 Febbraio 2010ATTUALITÀIl catasto rettificai redditi dei fondi agricoliin tutta italiaCONTROLLI INCROCIATI TRA I DATI CONTENUTI NELLE DOMANDE DI AGEVOLAZIONI PACE QUELLI DELL’EFFETTIVA POSIZIONE CATASTALE. TUTTE LE MODALITÀPER PRESENTARE EVENTUALI RICORSIUn controllo capillare su oltre625.000 particelle catastali in5.515 comuni sparsi lungo tutto lostivale. Questi i risultati della maxiindagine condotta nel 2009 in collaborazionetra tra l’Agenzia per leerogazioni in agricoltura (AGEA) el’Agenzia del Territorio. Sono statiincrociati dati tra gli organismi pagatorie la stessa Agenzia del territorioaggiornando le effettive colturein atto sui terreni e, di conseguenza,rettificando i relativi redditi catastalie agrari necessari per la determinazionedel carico fiscale sia ai finidell’imposizione diretta che per quelche concerne l’imposta comunalesugli immobili (ICI).Questa gigantesca campagna di aggiornamentoavviene in ossequio aquanto disposto dalla legge n. 286del 2006. Sulla Gazzetta Ufficiale n.302 del 31 dicembre scorso appareil comunicato stampa dell’Agenziadel Territorio che, per le zone compresenell’elenco allegato allo stessocomunicato (parliamo di 101 provincesul totale di 110), annuncia il terminedelle operazioni di aggiornamentosulla banca dati catastale. Lavariazione nasce dai contenuti delledomande presentate dagli agricoltoriper l’ottenimento di contributie agevolazioni in ambito di PoliticaAgricola Comunitaria (PAC). Datiche l’AGEA ha poi messo a disposizionedell’Agenzia del Territorio.Il contribuente potrà verificare i particolarirelativi alla sua posizionepresso le sedi provinciali della stessaAgenzia o sul sito www.agenziaterritorio.gov.itnei 60 giorni successivialla pubblicazione in Gazzetta. Unavolta all’interno del sito si può accedereal servizio indicando i dati catastalidel terreno (provincia, comunecatastale, sezione, foglio e particella)ottenendo così la visualizzazionedelle informazioni relative a qualitàcatastale, classe, superficie, redditidominicali ed agrari e, se presente,il simbolo di deduzione.Essendo stata incrociata una moleimpressionante di informazioni,sono sempre possibili errori o anomalie.In tal caso il contribuentepotrà intervenire chiedendo le opportunerettifiche. Per farlo ha tremodi: “contact center”, domanda diautotutela e ricorso giurisdizionale.Quest’ultimo non è precluso se sisceglie di percorrere anche una deiprimi due. Ma andiamo con ordine.Si può utilizzare il “contact center”dell’Agenzia del Territorio, destinatoesclusivamente alla correzione dierrori (ad esempio la registrazione divariazioni colturali), tramite il propriotecnico di fiducia. Se invece si optaper l’autotutela va utilizzato l’appositomodello scaricabile dal medesimosito indicando la motivazionedella verifica da parte dell’ufficio. Ilricorso giurisdizionale invece si sviluppain modo più elaborato. Deveessere depositato entro il termine di120 giorni dalla pubblicazione inGazzetta Ufficiale (cioè entro il 29aprile 2010) presso le segreterie delleCommissioni tributarie provincialiai sensi del comma 2, articolo 2del decreto legislativo n. 546/1992.Entro tale data sia la presentazionedel ricorso che la costituzione in giudiziodevono risultare completate,pena l’inammissibilità.Nostro servizioIL TASSO LEGALE SCENDE ALL’1%Dal 1° gennaio scorso il saggio di interesse legale è sceso dal 3 all’1%. Il decreto delMinistro dell’Economia e delle Finanze che lo determina è pubblicato sulla GazzettaUfficiale del 15 dicembre 2009 n.291. L’abbassamento si è reso necessario per adeguareil tasso a quello del rendimento medio dei titoli di Stato e del tasso di inflazioneannuo come previsto dall’articolo 1284 del Codice Civile. Il tasso di interesse legale siutilizza quando due parti non ne hanno convenuto uno diverso per iscritto. La formascritta è richiesta dallo stesso articolo 1284, pena l’inapplicabilità del saggio stabilitoverbalmente in misura superiore. Gli interessi legali si utilizzano anche nei rapporti conl’Erario salvo eccezioni diversamente stabilite.La diminuzione del saggio legale è motivo di interesse del settore agricolo specie perciò che concerne i pagamenti nei confronti della Pubblica Amministrazione come, adesempio, nel caso delle somme trattenute dagli acquirenti ai produttori in misura superiorealle multe dovute come si verifica in presenza di tutte le trattenute effettuateai produttori che aderiscono alla rateizzazione delle multe relative alle campagne pregresse(dal 1995-96 al 2001-03).IL SAGGIO LEGALEDAL 1942 AD OGGIPeriodoSaggiodi interesse21.04.1942 - 15.12.1990 5%16.12.1990 - 31.12.1996 10%01.01.1997 - 31.12.1998 5%01.01.1999 - 31.12.2000 2,50%01.01.2001 - 31.12.2001 3,50%01.01.2002 - 31.12.2003 3%01.01.2004 - 31.12.2007 2,50%01.01.2008 - 31.12.2009 2,50%Dal 01.01.2010 1%


Febbraio 2010 25ECCO COME FUNZIONA IL “CONTO ENERGIA”Un attento lettore, l’Agr. Giorgio Troni, ci segnalaun particolare non sufficientemente chiaronell’articolo “Girasoli fotovoltaici” pubblicatosullo scorso numero 12/2009. Il passaggioriguarda i contributi a favore dei privati che produconoenergia fotovoltaica beneficiando delregime agevolato denominato “conto energia”.Trattandosi di un tema tanto attuale ed importantesia a livello economico che ambientale,vale la pena un ulteriore approfondimento inmerito. Le agevolazioni del contratto “contoenergia” coprono l’intera energia prodottadall’impianto, sia quella direttamente consumatadal produttore, sia quella immessa inrete. Le somme incassate dal privato per ognikW di energia prodotta (che riportiamo in questatabella) variano a seconda della potenza dell’impianto e della sua assente, parziale o totale integrazione coni fabbricati già esistenti (viene premiato un minor impatto visivo). Ad esempio, nel caso di piccoli impianti nonintegrati con potenza da 1 a 3 kW, il privato incasserà 0,392 euro per ogni kW prodotto. Si noti come le tariffepremino maggiormente i piccoli impianti, ossia la diffusione di massa dell’autoproduzione di energia fotovoltaica.Agli incentivi sull’intera energia prodotta concessi dal “conto energia”, vanno poi aggiunte le somme che si ricavanovendendo alla rete l’energia che il produttore non consuma per sè. In questo caso viene pagata dal Gestore ServiziElettrici (GSE) l’ulteriore tariffa di 0,1011 euro a kW.ATTUALITÀIL MINISTRO ZAIA CANDIDATO ALLA REGIONE VENETOL’ufficializzazione risale al 20 dicembre scorso: laLega Nord ha scelto l’On. Luca Zaia come candidato(appoggiato anche dal PDL) alla carica di Presidentedella Regione Veneto.Ad indicare il nome dell’attuale Ministro delle PoliticheAgricole, Alimentari e Forestali è stato FlavioTosi, Sindaco di Verona, considerato fino a pochigiorni prima l’unica alternativa allo stesso Zaia.In caso di vittoria alle Regionali di primavera, sulloscranno che da 15 anni è di Giancarlo Galan, esponentedel Pdl, salirebbe così per la prima volta unleghista. Nel 1998 Luca Zaia, con l’elezione a Treviso,diventò il più giovane presidente di Provincia in Italia:allora aveva 30 anni. “Sono emozionato per questacandidatura -è stato il commento dell’esponenteleghista- ringrazio Bossi e tutti i nostri militanti”.Sempre nell’ipotesi di un’affermazione del centrodestraveneto, cambierà ovviamente anche il titolare delMinistero per le Politiche Agricole. Tuttavia non sonoancora circolate ipotesi sui possibili sostituti di Zaia.SICILIA, COMMISSARIATA L’ASSOCIAZIONE ALLEVATORIIl <strong>Collegio</strong> Provinciale <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati di Siracusa, nella persona del suo Presidente, l’Agr.Giuseppe Russo, ha seguito con estrema attenzione il succedersi <strong>degli</strong> eventi che hanno portato, nello scorso mesedi gennaio al commissariamento dell’Associazione regionale allevatori Sicilia (ARAS). Presunti illeciti amministratividenunciati da 48 allevatori soci dell’ARAS stessa hanno spinto l’Associazione italiana allevatori, a sollevare dall’incaricoil discusso ex presidente, Armando Bronzino, affidando poi la guida al Commissario, Alessandro Chiarelli,imprenditore agricolo, già presidente della Coldiretti di Palermo. Tra gli obiettivi che si propone il neocommissario,Alessandro Chiarelli, il riallaccio dei rapporti con gli allevatori e la fornitura di più servizi per permettere loro di svolgerel’attività. Per quanto riguarda eventuali illeciti amministrativi della presidenza Bronzino che dovessero emergere,Chiarelli commenta laconico: “Passerei tutto all'Autorità giudiziaria”.


26 Febbraio 2010ATTUALITÀFondo di Solidarietà,877 milioniper i prossimi tre anniPER FINANZIARE LE POLIZZE AGEVOLATE ARRIVANO I SOLDI DELL’ART. 68 DELREG. CE N. 73/2009. MA IL SISTEMA VIENE COMPLETAMENTE RIFORMATO.DA DEFINIRSI IL RUOLO DEI CONSORZI DI DIFESAFondi a disposizione, modalità dirichiesta ed erogazione dei contributi,soggetti coinvolti. Si vannodiradando solo a 2010 inoltrato leultime nebbie intorno alla campagnaper le polizze agevolate in agricolturadell’anno in corso. In questerighe tentiamo allora di fare il puntodella situazione su un tema talvoltanon semplice da interpretare ancheper gli stessi addetti ai lavori.Partiamo dai soldi. Il Fondo di Solidarietàper il cofinanziamento dellepolizze dovrebbe contare su unacifra complessiva attorno ai 291milioni, 100 dei quali arrivano daldenaro recuperato grazie allo “scudofiscale”. Altri 51,9 milioni sonostati messi a disposizione a valeresul Fondo di solidarietà. La restantequota arriva da una rimodulazionedei fondi comunitari dell’art. 68 delReg. CE n. 73/2009. Non si tratta inquesto caso di denaro “fresco”, madi capitali già destinati all’agricolturache cambiano solamente capitolodi spesa. Per attivare questi fondi,inoltre, è necessario un Decretodel MIPAAF d’intesa con le Regioni,in fase di definizione.Complessivamente, la cifra a disposizioneper il prossimo trienniodovrebbe aggirarsi intorno agli 877milioni, fondi all’apparenza in gradodi tappare anche i “buchi” creatidagli insufficienti finanziamentiper i pregressi 2008 e 2009. Aspettomolto importante è, infatti, propriola possibilità di finanziare col Fondodi Solidarietà 2010 anche il biennioappena trascorso.Rispetto al passato l’aspetto che rappresentala maggior novità (e anchela fonte maggiore di incertezza, vedremoperché) riguarda proprio le diverselinee di alimentazione del Fondodi Solidarietà. Mentre fino all’annoscorso l’intera somma messa a disposizione<strong>degli</strong> agricoltori per cofinanziarei premi assicurativi si configuravacome un aiuto statale, daquest’anno il denaro ha provenienzeassai diversificate: il citato art. 68(per le colture vegetali in pieno campo),i contributi OCM (per l’uva da vino),specifici finanziamenti regionali diversida caso a caso, oltre, naturalmente,ai fondi di provenienza statale(che coprono zootecnia, colture inserra, reti antigrandine, ecc.).Denaro dunque di provenienza diversae soggetto a diverse disposizionilegislative tra cui va trovata lanecessaria armonizzazione. Ciò hagenerato diversi dubbi e malintesi.Ad esempio per quel che riguarda laquota di copertura assicurativa, chenel caso dei fondi statali arrivavaall’80% dei parametri di rischio mentrenel caso dei fondi PAC riguarda il65% del premio. La differenza peròè solo apparente: parametri calcolatiin modo sempre più aderentealla situazione reale portano le duepercentuali quasi a corrispondere.Eventuali piccole discrepanze nellapercentuale di cofinanziamento, oltreche a questo particolare, sarannoanche dovute ai differenti contributidelle singole Regioni in materia.Siccome però non è ammissibile unadiversa percentuale di copertura delcofinanziamento tra gli agricoltoriche ne fanno richiesta, 40 milionidi euro del Fondo di Solidarietà verrannoappositamente utilizzati peruniformare l’aiuto pubblico in tuttele parti d’Italia.Il “Piano Assicurativo 2010” approvatocon il DM MIPAAF n. 30162/2009,è in ogni caso operativo dal 1 gennaio2010 e si propone apertamentedi estendere ulteriormente l’utilizzodelle polizze agevolate per la difesadai danni atmosferici e meteorologicied in particolare per una maggioreaffermazione delle polizze multirischioe pluririschio.Le regole previste per il 2010 dovrebberoprovocare un ulteriore interessedei produttori verso la stipula dipolizze assicurative. Infatti tutti iprodotti assicurabili (e sono moltissimi)sono esclusi dagli interventicompensativi. Ciò vuol dire che iproduttori che non assicurano lecolture indicate come “assicurabili”dal Decreto del MIPAAF, nel caso del


Febbraio 2010 27verificarsi di un evento avverso (frai seguenti: alluvione, colpo di sole, eccessodi neve, eccesso di pioggia, gelo ebrina, grandine, sbalzi termici, siccità,venti forti e venti sciroccati), non potrannocomunque richiedere l’attivazionedelle procedure di stato dicalamità per la conseguente applicazione<strong>degli</strong> interventi compensatividi cui all’art. 5 del decreto legislativo102/2004 e successivo decretolegislativo 82/2008 (in altre parole:non avranno diritto a nulla).Inoltre, il Piano assicurativo 2010,permette alle imprese agricole di stipularepolizze per danni causati dafitopatie ed infestazioni parassitariealle colture; anche le strutture aziendalisono assicurabili contro i dannicausati dalle avversità.Vengono inoltre date maggiori opportunitàagli allevatori zootecnicicon la possibilità di assicurare oltrealle specie zootecniche bovine, bufaline,ovine e caprine già assicurabili,anche quelle suine, avicole, equinee cunicole per i rischi derivanti daepizoozie.Il piano assicurativo agricolo 2010,infine, permette alle imprese agricoledi assicurare in modo agevolatoanche singoli eventi diversi dallagrandine, rendendo così più flessibilile coperture assicurative.Fra le novità le modalità di erogazionedella quota del Fondo di Solidarietàrelativa all’art. 68: questaverrà percepita (tramite AGEA) direttamentedall’agricoltore, il qualedovrà indicare nella Domanda unicadella PAC la richiesta di tale contributo,a fronte della stipula di uncontratto assicurativo.Detto così sembra niente, ma si trattadi una rivoluzione epocale, capacedi mettere in discussione il ruolodei Consorzi di Difesa, almeno percome li abbiamo sinora conosciuti.E’ vero che i Condifesa restano sostanzialmente,ancor oggi, gli unicisoggetti a poter stipulare polizze collettiveper i propri soci ma dal 2010il contratto assicurativo dovrebbeessere predisposto utilizzando i daticontenuti nel “fascicolo aziendale”tenuto presso i CAA-Centri di AssistenzaAgricola e ciò apre un problemapratico relativo alla possibilitàper i Condifesa di operare sulfascicolo, ancorché informatizzato,ma giuridicamente “tenuto” da undiverso soggetto. Non solo. Per le diversetempistiche tra pagamento delpremio assicurativo come avvenivafinora (differito al mese di novembre,con effetto retroattivo sull’anno solarein corso) e presentazione della Domandaunica PAC (entro il 15 maggio),rimane da chiarire se gli agricoltoridovranno subito pagare l’interopremio assicurativo (e non più il 50%, come oggi) per poi incassare soloin un secondo tempo i contributi,compreso il rimborso della metà delpremio assicurativo pagato.Come si vede la differenza non è dapoco e dunque anche qui tornano ingioco i CAA ed il SIAN, il Servizio InformativoAgricolo <strong>Nazionale</strong>.Ma, stretto fra CAA e Condifesa,come dovrà comportarsi l’imprenditoreagricolo che voglia assicurarei suoi prodotti? Al momento in cuiscriviamo, se il ruolo dei CAA è certo(richiamato all’art. 4 dello specificoDecreto MIPAAF), non altrettanto puòdirsi per le modalità concrete e tuttisono in attesa di una Circolare esplicativadel MIPAAF, il cui contenuto èstato anticipato dal Dott. GiuseppePennucci, Dirigente del MIPAAF, inun Convegno tenuto a Perugia il 23gennaio scorso; i vari passaggi, cheprevedono anche il coinvolgimentodi ISMEA (l’Istituto di Servizi peril Mercato Agricolo ed Alimentare), siipotizzano essere i seguenti:- l’agricoltore chiede il finanziamentoper la parte con copertura pubblicadel premio assicurativo tramitela “Domanda unica” da inviare,tramite un CAA, entro il 15 maggioed aggiornando in tale momento ilfascicolo aziendale;- nel contempo richiede la stipuladella polizza assicurativa, che se necessariopuò essere richiesta anchein anticipo, utilizzando il tramitedei Condifesa, soprattutto se si trattadi polizze trattate da questi ultimiin maniera cumulativa;- ISMEA pagherà, dopo aver acquisitole quietanze, utilizzando comebase di calcolo i dati storici e riparametrandogli esborsi se per caso cifossero <strong>degli</strong> sforamenti del plafond;- l’acquisizione dei dati storici dautilizzare per gli anni successivi nonsi sa ancora se sarà fatta tramite iCAA od i Condifesa;- i Condifesa avranno sicuramenteil compito di stipulare polizze collettivee forse sarà data la possibilitàall’agricoltore di pagare la polizzadirettamente al Consorzio così chequesti, messi insieme tutti i premiassicurativi, vada cumulativamentea saldare le coperture alle Compagniedi Assicurazione.Una simile situazione di incertezza,nell’imminenza dell’avvio dellaCampagna assicurativa, non puòche essere fonte di preoccupazioneper il mondo agricolo, anche se unautorevole esponente della CIA -Confederazione Italiana Agricoltoricome Paolo Surace giudica, in sintesi,positivamente la modifica attuata“perché ora si tende ad utilizzare lesomme previste dalla PAC e ci si spostaverso queste provvidenze sia dal puntodi vista finanziario che di gestione. E’un bene perché si avranno maggiorigaranzie di finanziamento anche per laobbligatorietà del cofinanziamento daparte del MIPAAF. Valutandola fino infondo, anche la intera PAC è una formadi copertura assicurativa per il reddito<strong>degli</strong> agricoltori e pertanto la parte dicopertura pubblica del premio si integrabene con gli altri provvedimentidella PAC medesima.”Dalle parole del Sottosegretario MI-PAAF On. Antonio Buonfiglio, presenteanche lui al Convegno perugino,si è appreso che la modifica delsistema assicurativo è una precisascelta di campo del Governo, utilea dividere le aziende agricole dellafascia del part-time da quelle professionali;l’On. Buonfiglio ha preci-ATTUALITÀ


28 Febbraio 2010ATTUALITÀsato che solo circa 500.000 aziendeagricole presentano la denuncia IVA(segno che le altre hanno un volumed’affari inferiore a 5.000 euro) e menoancora quelle che fanno la denunciaINPS. Dunque “chi vuole i premiper la condizionalità dovrà essere obbligatoanche ad assicurarsi puntandocosì a finanziare i veri agricoltori e nonquelli che mantengono il giardino peri figli. Dare agli agricoltori “veri” gliincentivi concreti in modo non dissimileda quanto fatto per il settore auto enon spargere sussidi di sopravvivenzaa pioggia. Passare alle forme assicurativeche riescano a misurare il redditoatteso dell’agricoltore, indipendentementedalle colture e dal lavoro svolto,coprendo con polizza l’eventuale mancatoreddito”.Molte novità, dunque, che potrebberomettere in gioco il ruolo deiCondifesa ma che non spaventanoMauro Maraldi Direttore di ASNA-CODI (Associazione <strong>Nazionale</strong> deiConsorzi di Difesa), che è convintoche il ruolo dei Consorzi non sia, inalcun modo, superabile “So che gliistituti assicurativi -afferma Maraldifannopressione sulla politica affinchéil regime attuale venga sostituito dauna normale contrattazione tra il singoloprivato e la stessa Assicurazione:pur essendo rilevanti i premi pagatiogni anno, per le Compagnie la fettadi mercato di questo settore è lo 0,05%del loro giro d’affari: una quota troppobassa rispetto all’investimento a cuisono costretti in termini di formazionedi personale e aggiornamento continuo.Eliminando l’attuale sistema infavore di una normale stipula avrebberocertamente guadagni maggiori”.Ma se la massimizzazione del profittoè la lecita aspirazione dei Gruppiassicurativi che devono rendicontareil loro operato agli azionisti, ilfornire un servizio agli agricoltorirappresenta un punto fermo da cuiASNACODI non vuol recedere. “Ilnostro ruolo non è quello di mero tramitenel passaggio di pratiche burocratichee rimborsi tra agricoltori, istituzionie assicurazioni. Forse fino a dieci annifa poteva essere così, ma oggi i Consorzidi Difesa rappresentano dei supportifondamentali.Vedremo come finirà. Per ora nonresta che prendere atto dell’ingressonel sistema assicurativo dei CAA(con quale ruolo è forse presto per poterlodire), che in tal modo espandonoulteriormente il raggio della loroazione assicurandosi un nuovo bacinodi utenza, da vedere se in “concorrenza”od in collaborazione con iCondifesa.Per quanto riguarda i tecnici agricoli,va segnalato che gli <strong>Agrotecnici</strong>e gli <strong>Agrotecnici</strong> laureati hanno unloro CAA di riferimento, “CANAPA”al quale aderiscono anche molti Peritiagrari e Dottori agronomi e chenel 2009 ha superato i 20.000 fascicoliintermediati.Per chi, libero professionista, vogliaintraprendere questa attività, oggienfatizzata anche dall’estensioneal segmento delle polizze contro leavversità meteoriche, la presenzadi “CANAPA” è garanzia di poterlofare con immediatezza e sostanzialmentesenza costi gestionali (per chivuole maggiori informazioni si consiglianoi siti www.eracle.biz e www.produttoriagricoli.it). Per chi vuolesaperne di più sul Piano Assicurativo<strong>Nazionale</strong> consigliamo il sitowww.politicheagricole.it.Alessandro AncaraniMoreno MoraldiPasquale Cafiero


PROBLEMI DI GESTIONE CON LE PRATICHEBUROCRATICHE DELLA TUA AZIENDA?NOI POSSIAMO DARTI UNA MANOI TECNICI AGRICOLI PROFESSIONISTI DEL CAA CANAPAAL SERVIZIO DELLʼAGRICOLTURA DI DOMANISiamo a disposizione di Agricoltori e Professionisti (Agronomi e Forestali, Periti Agrari, <strong>Agrotecnici</strong>, Geometri,Veterinari, Geologi, Chimici, Ingegneri, Dottori Commercialisti, etc.) interessati al nostro percorso di crescita allaConsulenza Aziendale, Assistenza Tecnica, Informazione, Presentazione di domande di aiuto.I Tecnici agricoli liberi professionisti (<strong>Agrotecnici</strong> ed <strong>Agrotecnici</strong> laureati, Dott. Agronomi, Periti Agrari, laureatiin scienze ambientali) integrati da altre specifiche professionalità (Consulenti del lavoro, Geometri, Dottori,Commercialisti, Ragionieri ed Esperti fiscali), riuniti nellʼAssociazione ERACLE, tramite il CAA-CANAPA, sono dadiversi anni impegnati nellʼassistenza tecnica indipendente ai produttori agricoli di tutta Italia.Con la campagna 2010 ripartiranno le attività relative alla Domanda Unica e ai PSR (Piani di Sviluppo Rurale)Regionali strutturali, alle Misure agroambientali, forestazione ed al settore vitivinicolo, con altrettante opportunitàdi sviluppo e reddito per le imprese agricole le quali, sempre più numerose, si rivolgono alla nostra reteperiferica di uffici e professionisti.Nel solo 2008 oltre 30.000 produttori agricoli hanno scelto di servirsi, con soddisfazione, di uno sportello delCAA-CANAPA, frequentemente di un tecnico libero professionista di ERACLE; nel 2009 questo numero è ulteriormentecresciuto.SE SEI UN PRODUTTORE AGRICOLO RIVOLGITI CON FIDUCIA ALLE NOSTRE SEDI.SIAMO PRESENTI IN TUTTA ITALIA AD ECCEZIONE DELLA LOMBARDIASE SEI UN TECNICO LIBERO PROFESSIONISTA UNISCITI A NOIVISITA IL SITO INTERNET: WWW.ERACLE.BIZPER LE INFORMAZIONI SULLʼAPERTURADI UNO SPORTELLO CAA CANAPA SRLDott. Agr. Marco GianniCellulare: 347/3627460E-mail: m.gianni@produttoriagricoli.itPER LE ATTIVITÀ COMPLEMENTARIAgr. Arcangelo PettaUfficio: 0874/493599E-mail: campobasso2@produttoriagricoli.itRag. Leonardo ConteCellulare: 335/5203770E-mail: sangiorgio@produttoriagricoli.it


ATTUALITÀ30 Febbraio 2010Fragile treguasul prezzo del latteI PRODUTTORI LOMBARDI “STRAPPANO” AGLI INDUSTRIALI LA QUOTA DI 33,156 CENTESIMIAL LITRO. MA A GIUGNO SI DOVRÀ TORNARE A UN TAVOLOOtto ore di estenuante trattativaper un risultato che ha il saporedella tregua armata. E’ fissatoin 33,156 centesimi di euro al litropiù IVA il nuovo prezzo del latte chesarà pagato ai produttori lombardida parte <strong>degli</strong> industriali lattierocaseari. L’accordo chiuso su base semestralenella notte dell’11 gennaioscorso non soddisfa però chi il lattelo produce: “Non ci sono certo motiviper esultare -ha spiegato il leader diColdiretti Lombardia Nino Andena-,ma almeno si è responsabilmenteposto un paletto di riferimento”. Sullastessa lunghezza d’onda anche AntonioPiva, vicepresidente di Fedagri(l’Unione delle cooperative dei produttori):“L’accordo sul prezzo del latte?Non valorizza la qualità lombarda”.I rappresentanti dei 16mila allevatorilombardi (che producono il 40%del latte made in Italy) fanno capirechiaramente che l’intesa appena siglataè la base minima per ulteriori,necessarie discussioni dell’argomento.L’obiettivo dichiarato è portare ilprezzo del latte alla stalla sopra i 34centesimi. 33,156 centesimi di eurorappresentano “un punto di partenza,non di arrivo -ha ribadito Franco Bettoni,presidente di ConfagricolturaLombardia-. Gli industriali hanno riconosciutoche il mercato dei latticini è inrialzo. Certo, l’obiettivo è quello di avereil giusto riconoscimento e evitare labancarotta a migliaia di allevatori cheoggi producono sottocosto”. “In questomomento -concorda Ettore Prandini,presidente della Coldiretti Bresciae vice presidente regionale- eranecessario dare un segnale di stabilitàper le aziende. Vedremo come reagirà ilmercato e a giugno torneremo al tavoloper discutere quanto vale realmente laqualità del latte lombardo”.Ma se Confagricoltura e Coldirettisono parzialmente soddisfattedell’accordo c’è, nel fronte sindacale,chi non lo è per nulla. Si tratta diCopagri, l’associazione a cui fannocapo i Cobas del latte. “Non c’è alcunaintesa regionale -sottolinea perentoriamenteRoberto Cavaliere,vicepresidente dell’organizzazione-. Quello firmato è un accordo privatotra alcune organizzazioni e Assolatte.Noi contestiamo il prezzo e le modalità:i 33,156 centesimi al litro per seimesi porteranno a una perdita di 400milioni di euro solo in Lombardia. Perquesto abbiamo scritto a Formigoniperché smentisca ogni strumentalizzazionefinalizzata a ‘spacciare’ questoaccordo come regionale. È nostra intenzionelottare affinché si possa ottenereun prezzo che copra almeno i costi diproduzione che oggi sono di circa 38centesimi al litro”.Dalla Regione però la pensano diversamentee la replica arrivata dalPirellone è piuttosto chiara. “L’intesaraggiunta -ha ribadito il Presidentedella Regione Lombardia RobertoFormigoni- premia il paziente lavorodi dialogo e rappresenta un punto diripartenza importante per la ripresaeconomica del settore”.Nostro ServizioGIOVANNA CRESCENTI NOMINATACAVALIERE DELLA REPUBBLICALo scorso 5 dicembre 2009, presso la prefettura di Mantova si è tenuta la cerimoniaufficiale per la consegna da parte del Prefetto dell’onorificenza di Cavaliere dell’OrdineAl Merito della Repubblica Italiana, prestigioso titolo conferito alla signora GiovannaCrescenti dal Capo dello Stato quale primo fra gli Ordini nazionali, destinato a“ricompensare benemerenze” acquisite verso la nazione nel campo delle lettere, dellearti, dell’economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a finisociali, filantropici o umanitari, nonché sul lavoro. Giovanna Crescenti è attualmenteamministratore della ditta Mutti Amos macchine agricole srl di Asola (MN). E’ inoltregià stata nominata Maestro del Lavoro nell’anno 2007. Nel corso della cerimonia laneo Cavaliere ha voluto condividere la soddisfazione con tutti quanti hanno collaboratoper l’affermazione e sviluppo del marchio Mutti Amos con prodotti di altaqualità.


La proposta italianaper combattere l’azotonei campiCHIESTA UNA DEROGA A BRUXELLES SULLA DIRETTIVA NITRATI: I LIMITI FISSATI DALL’UE,SE AUTORIZZATI, RISCHIANO DI PENALIZZARE IL COMPARTO LATTIEROFebbraio 2010 31ATTUALITÀi seguito pubblichiamo un interessantearticolo a firma Ste-Dfano Garimberti gentilmente messoa disposizione dalla redazione di“MANTOVA ALLEVA & PRODUCE”,che ringraziamo.È stata presentata a Bruxelles, loscorso 28 settembre, da parte diuna delegazione italiana formatada rappresentanti dei Ministeridell’Ambiente e delle Politiche Agricole,delle Regioni e dell’Autorità dibacino del fiume Po, la richiesta dideroga italiana al limite di 170 kg/ha/anno di azoto da effluenti di allevamentodistribuibile nelle zonevulnerabili.Secondo le previsioni, nei primi mesidel 2010 avrà luogo la discussionedefinitiva alla quale seguirà una votazioneda parte dei 25 componentila Commissione: l’esito positivo saràdunque legato all’ottenimento dellamaggioranza dei voti.La Direttiva Nitrati prevede, all’allegatoIII, Paragrafo 2, lettera (b), chegli Stati membri possano definirequantitativi diversi rispetto ai limitifissati in precedenza (170 kg N/ha/anno). Questi quantitativi dovrannoessere fissati in maniera tale da noncompromettere il raggiungimento<strong>degli</strong> obiettivi di cui all’articolo 1,oltre che giustificati in base a criteriobiettivi, quali:- stagioni di crescita prolungate dellecolture praticate;- colture con grado elevato di assorbimentodi azoto;- grado elevato di precipitazioni nettenella zona vulnerabile;- terreni con capacità eccezionalmentealta di denitrificazione.Allo stato attuale, risulta che laCommissione Europea abbia espressoun giudizio globalmente favorevolenel merito della presentataistanza italiana, nonostante le considerazionie le richieste aggiuntiveche dovranno essere tradotte in aggiustamentio modifiche parziali deltesto presentato.LA DEROGA NEI PAESI UENel panorama europeo sono diversii casi di deroghe già ottenute daparte di Stati membri e ciò a partiredal 2005 nel caso della Danimarcae dell’Olanda, al 2007 con Austria,Irlanda, Vallonia e Fiandre. Ciò faben sperare in un esito positivo ancheper l’Italia.Da un’analisi <strong>degli</strong> schemi di derogagià approvati per gli altri Paesieuropei si evince che l’applicazioneè stata riservata in modo esclusivoalla tipologia di allevamenti bovini,mentre nel solo caso delle Fiandre,anche gli allevamenti suini hannoavuto tale possibilità. Ed è proprioin relazione a quest’ultimo schemadi deroga che si ispira la propostaitaliana, seppure con le opportunevarianti semplificative.La condizione minima e comunedei diversi schemi di deroga già approvatiin Europa, in base ai qualiè stato riconosciuto il diritto ad ottenereun innalzamento della dosemassima di effluente consentita,che arriva a 230-250 kg N/ha, èstata la seguente: una quota importantedella SAU aziendale (che puòarrivare anche fino al 70-80%) dovràessere investita a prato permanenteo avvicendato o seminativo a cicloprimaverile estivo che preveda unacopertura invernale con cereale oerbaio.In generale si escludono dalle coltureammesse, tutte le leguminosee, quando queste sono presenti neiprati, dovranno esserlo in misuranon preponderante.I criteri comuni rispettati dai variPaesi -seppure con modifiche diverse-dal punto di vista <strong>degli</strong> schemicolturali adottati sono quelli digarantire una stagione di crescitaprolungata che dovrà quanto piùpossibile coincidere con il periododi mineralizzazione intensa dellasostanza organica, prevedendo coltivazionicon elevati assorbimenti diazoto che, con gli opportuni sistemidi distribuzione, garantiscono unaelevata efficienza d’uso dell’azoto diorigine zootecnica.DEROGA ITALIANALa proposta di deroga italiana è


32 Febbraio 2010ATTUALITÀstata presentata a valere sul bacinopadano-veneto-friulano ed è supportatada un dossier, rigorosamenteaccompagnato da studi scientificie rapporti tecnici, elaborato dalCentro ricerche produzioni animali(CRPA) di Reggio Emilia, in collaborazionecon Università di Torino,Milano, Padova, ERSAF Lombardiae ARPA regionali. La documentazionedi corredo tende a dimostrare cherispetto al 1991 (anno di pubblicazionedella Direttiva Nitrati) la pressioneambientale da allevamenti intensivie da utilizzo di concimi di sintesi si ècomplessivamente ridotta, al puntoche le concentrazioni di nitrati nelleacque superficiali e profonde apparesostanzialmente stabile o in lievedecremento.E’ stata inoltre presentata un’analisidelle condizioni climatiche e dellecaratteristiche dei suoli del bacinopadano veneto che dimostranocome il nostro clima, di tipo umidosub-tropicale, sia favorevole all’ottenimentodi alte produzioni percolture con periodo di crescita superioreai 250 giorni e con elevataasportazione di azoto.E’ stato poi evidenziato che esisteun problema di calo del contenutoin sostanza organica dei terreni cheha raggiunto un livello di appenasufficienza.Pertanto secondo lo schema indicativodi seguito riportato, dal qualerisulta che il limite massimo richiestodall’Italia è di 280 kg N/ha/anno nelle ZVN mentre sembra piùprobabile che verrà concesso il limitedi 250 kg N/ha/anno, le aziendeche vorranno accedere alla deroga ,la cui durata prevista è quadriennale,dovranno soddisfare una serie dicondizioni gestionali, tra cui:A. Sistemi colturali idonei che garantiscanoun’asportazione superiorea 250 kg N/ha/anno e unalunga stagione di crescita. Traquesti:- prati permanenti e avvicendati(con presenza di leguminose inferioreal 50%);- cereali autunno-vernini seguiti daerbaio estivo (da raccogliere);- mais (o cereale primaverile-estivo)seguito da erbaio estivo (da raccogliere);- mais classi FAO 600-700 prima semina(raccolta pianta intera);B. Pratiche colturali che massimizzanol’efficienza d’uso dei liquami(minimo 65%). In tal sensole aziende dovranno applicarequanto previsto dal regime d’adozionedi misure addizionali ai programmidi azione nel 2010 e nel2011. Ad esempio:- Il frazionamento delle dosi di distribuzione;- le distribuzioni in presemina o copertura;- La fertirrigazione con metodicheatte a massimizzare l’efficienzad’uso dell’azoto;- periodi di sospensione diversificatiper coltura;- elaborazione ed applicazione di unPUA.C. Tra le tipologie di affluenti diallevamento che potranno entrarein regime di deroga saranno sicuramenteammessi i liquami bovinital quali e, probabilmente, i liquamisuinicoli per la sola frazionechiarificata (modello Fiandre). Indiscussione la possibilità di ricomprendereanche altri tipi di effluenticome digestati e pollina.Nel caso di allevamenti suini, lacondizione per poter accedere alladeroga dovrà essere quella di prevedereobbligatoriamente un trattamentofisico-meccanico del liquamesuino, con separatore solido liquidoad alta efficienza (tipo centrifuga). Inparticolare dovrà essere comprovatadall’ottenimento di una frazione liquida(chiarificata) in cui il rapportoN/P205 dovrà essere non inferiore a2,5 (rapporto bilanciato per la nutrizionevegetale). Si introduce in tal modoun sistema di controllo dei rischi dieccesso negli apporti di fosforo.Le modalità di utilizzo della frazionesolida saranno oggetto di confrontocon la Commissione, anchese l’orientamento sembra prevedereche tale frazione dovrà opportunamenteessere esportata al di fuoridella SAU delle aziende produttriciin deroga, con sistemi di trasportotracciati (GPS) e con individuazionedella composizione (sostanza secca,N, P) verificata per ciascun lotto funzionale.Le sedi preferenziali verso cui esportaresaranno rappresentate da terrenicon basso tenore in sostanzaorganica (


Febbraio 2010 333° - VIAGGIO NEL MONDO DELLE POSTEDalla lettura otticaalla penna a biroATTUALITÀDECINE DI SEGNALAZIONI (E, DUNQUE, POTENZIALI MIGLIAIA DI CASI) DI CORRISPONDENZACONSEGNATA SENZA TIMBRI E CON I FRANCOBOLLI ANNULLATI A PENNA A BIRO.UN CASO, SEMPRE PIÙ DIFFUSO, DI PREOCCUPANTE INVOLUZIONELe Poste Italiane hanno puntatoda sempre sulla meccanizzazionenella lavorazione e dellosmistamento della corrispondenza,investendo risorse importanti inquesto campo.Il principio è quello della “lettura ottica”che viene applicato da ormai30 anni, sui numeri dei CAP e sullasigla (scritta rigorosamente in maiuscolo)della Provincia di destinazione.Abbandonati i vecchi “smistamenti”provinciali le Poste Italiane hannocostruito gli enormi CMP (CentriMeccanizzati Postali) con risultatitalvolta (ma solo apparentemente)paradossali; se un cittadino di Piacenzaspedisce una lettera nellastessa città, questa busta farà il girodell’Emilia Romagna andando alCMP di Bologna per la lavorazionee poi ritornando a Piacenza per laconsegna (la prova è che sulla bustail francobollo reca il timbro delle postedel capoluogo di Regione dove ha sedeil CMP).Se può sembrare assurdo che unabusta viaggi per centinaia di chilometri,quando ne sarebbero bastati5 o 6 per essere consegnata, va anchedetto che questo sistema è ingrado di generare economie di scalanotevoli, e quindi, alla fine di essereeconomicamente vantaggioso. Purchèfunzioni.Del che, ultimamente, è lecito dubitare.Infatti Poste Italiane sembra esserepassata sempre più frequentementedalla lettura ottica e dall’annullopostale automatico del francobollo,al timbro manuale anzi allo “scarabocchio”.Sono infatti molte decine le segnalazioniraccolte dai nostri lettori, cheprovano come i francobolli postinella corrispondenza vengano annullatinon più meccanicamente eneppure con i vecchi timbri manuali,ma con la penna biro!Il che pare essere il gesto estremo diuna amministrazione priva di tutto(anche del vecchio timbro a tampone) eche però vuole evitare il “riciclo” deifrancobolli non vidimati.Sì, perché non si comprende qualesenso abbia “sfregiare” un francobollonon violato dall’annullo automatico,se non quello di impedireche venga staccato e riutilizzato.Ma la quantità di segnalazioni cheprovengono (e che siamo in gradodi documentare) fanno pensare chele Poste Italiane abbiano ovunquedato istruzioni precise ai propri addettidi procedere in questo modo,segno dunque che non siamo in presenzadi casi isolati, ma forse di unasituazione generalizzata, e significativamentediffusa, perché le letterecon le affrancature annullate a pennabiro vengono da molte e diverseRegioni italiane.Abbiamo chiesto alla Direzione centraledi Poste Italiane il loro pareresu questo fenomeno. Ci è stato rispostoche quello scarabocchio è unaconsuetudine messa in pratica dagliaddetti al recapito quando le lettereda consegnare riportano un’affrancaturanon annullata. Ciò potrebbeCatanzaro. E’ dalla Calabria che proviene questalettera (il nome del mittente sul retro), bolli annullaticon penna biro e tracce di unto sulla busta.


34 Febbraio 2010ATTUALITÀPistoia. Ma l’annullo “a biro” nonè un male del Sud. Questa letteraè stata spedita da Pistoia, il CMPche l’ha lavorata dovrebbe esserequello di Firenze.Potenza. La corrispondenza delcapoluogo lucano non sfuggealla regola dello “scarabocchio”.Da Potenza la posta dovrebbe esserelavorata al CMP di Bari, saràintasato pure questo?Roma. Dalla capitale proponiamoquesto bel lenzuolo di 16francobolli tutti scarabocchiati; inquesto caso non possono dire dinon averli visti. Più divertente (opreoccupante, secondo i punti divista) il fatto che, in questo caso,si tratta di una raccomandata (enon una semplice lettera), che faprova anche in questioni legali;eppure anche qui il timbro nonc'è.


Febbraio 2010 35essere stato determinato, per esempio,dallo smistamento manualeche può avvenire perché la letterapresenta un indirizzo non completo,è di un formato particolare oppuresi è verificato un disguido sugli impiantidi lavorazione.Nonostante quella del ghirigoro appaiacome una procedura piuttostoraffazzonata, per Poste Italiane èsufficiente a considerare l’affrancaturaannullata e non più riutilizzabile.Ma, ci chiediamo, che garanzie legalipuò avere il contenuto di unasimile busta e la sua integrità qualorala stessa non porti nessun segnodella sua presa in carico da parte diPoste Italiane?Certo, come le stesse Poste ci rammentano,gli invii effettuati con PostaPrioritaria non sono soggetti allatracciatura. Poste Italiane si occupadella consegna in qualità di vettorema non risponde del contenuto.Così se le buste non presentano nessuntimbro postale non è possibileaccertare se l’invio è stato effettivamenteaffidato a Poste Italiane o adun altro operatore.Di questo ci siamo allora accertati dipersona e le decine di segnalazioniche abbiamo ricevuto riguardanosempre corrispondenza inviata tramitele Poste.Resta poi un altro particolare,tutt’altro che trascurabile: la montagnadi posta scarabocchiata nonè composta solo da corrispondenzamassiva ma figurano tra essa anchedelle raccomandate. Un generedi invio che normalmente vieneutilizzato per comunicazioni di unacerta rilevanza (avente valore di provaanche in questioni legali) e dalle cuimodalità gli utenti si aspetterebberogaranzie di livello un po’ superioread uno scarabocchio a biro.Al netto di quest’ultima considerazioneperò, resta il fatto che le risposteche abbiamo ricevuto non spieganonulla del genere di disguidoche genera il ricorso frettoloso agliscarabocchi: si tratta di inconvenientiriconducibili all’organizzazionedel lavoro (e quindi al personaleaddetto) o a guasti tecnologici?Dunque il mistero rimane.Se le Poste non azzardano nessunaipotesi, allora ne azzardiamo unpaio noi, non prima di avere premesso(per la nostra esperienza) cheil fenomeno <strong>degli</strong> annulli “a pennabiro” si è manifestato negli ultimianni, prima di fatto mai.Il volume della corrispondenza cartacea,con il maggior diffondersi dellatecnologia (Internet ecc.) dovrebbeessere in diminuzione, forse restareQuesta che vi proponiamo è una delle centinaia di migliaia di colorate brochure che Poste Italiane recapitaai correntisti postali, lo fa “a loro spese”, perché questa non richiesta pubblicità viene infilata dentroi rendiconti mensili <strong>degli</strong> stessi correntisti. Che, se anche non gradiscono, sono perciò tenuti a ricevere lareclame. La pagina è aperta caso, qui Poste Italiane propone di comprare una radio per 29,00 euro (peròè “vintage”!) oppure un telefono cellulare, con prezzi per tutte le tasche. Che male c’è, direte voi, se PosteItaliane è diventata un grande market? C’è che fra una radio “vintage” ed un Nokia ultimo modello, la postatradizionale arriva quando arriva e sempre più spesso con uno scarabocchio al posto del timbro postale.stabile, certo non crescere; perciòil fenomeno dell’annullo “a pennabiro” non lo si può imputare ad eccessivivolumi di corrispondenza.Perchè allora, se la posta "fisica" diminuisce,i costosi CMP stanno dandoforfait per un numero crescentedi casi, tanti da indurre l’Amministrazionead annullare i francobollia mano, con la penna biro, per evitareche vengano riciclati? E se vi èquesto timore, significa forse che ifrancobolli riciclabili rappresentanoun valore significativo?Personale di Poste Italiane, moltoaddentro alle dinamiche aziendali,e da noi contattato in via informale,non imputa questi problemi allatecnologia, quanto piuttosto ad unapolitica di riduzione del personale:l’insufficiente turn over tra i lavoratoriche vanno in pensione e quelliche vengono assunti per sostituirlisarebbe alla base di questi ed altridisservizi. Disservizi che il ricorso acontratti di part time verticale particolarmentespinto non farebbe cheacuire.Le ipotesi che facciamo sono sbagliate?Lo vorremmo tanto!Nell’attesa aspettiamo pazientementeuna risposta, e voi lettoricontinuate a segnalarci quel chenon va.Nostro servizioATTUALITÀ


TEMPI DI RECAPITO:LA NOSTRA INDAGINE TRA GLI ABBONATINUMERO 1 - GENNAIO 2010: SPEDITO DA POSTE FERROVIE DI FORLÌ L’8 GENNAIO 2010ABBONATO SEGNALATORE CITTÀ RIVISTA ARRIVATA IL TEMPO NECESSARIOVALLE D'AOSTA 1 Aymavilles (AO) NAR ???VALLE D'AOSTA 2 Cogne (AO) 20-Jan-10 12 GIORNILOMBARDIA 1 Orzinuovi (BS) NAR ???LOMBARDIA 2 Melegnano (MI) 19-Jan-10 11 GIORNILOMBARDIA 3 San Daniele Po (CR) 21-Jan-10 13 GIORNILOMBARDIA 4 Pavia 20-Jan-10 12 GIORNILOMBARDIA 5 Brescia 18-Jan-10 10 GIORNILOMBARDIA 6 Fiesco (CR) NAR ???PIEMONTE 1 San Secondo di Pinerolo (TO) 21-Jan-10 13 GIORNIPIEMONTE 2 Cavallermaggiore (CN) NAR ???PIEMONTE 3 Asti NAR ???LIGURIA 1 Ventimiglia (IM) NAR ???LIGURIA 2 Genova 20-Jan-10 12 GIORNILIGURIA 3 Imperia NAR ???LIGURIA 4 Sant’olcese (GE) NAR ???VENETO 1 Marano di Valpolicella (VR) NAR ???VENETO 2 Selvazzano Dentro (PD) 22-Jan-10 14 GIORNIVENETO 3 Mira (VE) 19-Jan-10 11 GIORNIVENETO 4 Ronco all’Adige (VR) NAR ???VENETO 5 Colle Umberto (TV) NAR ???TRENTINO ALTO ADIGE 1 Spormaggiore (TN) NAR ???FRIULI VENEZIA GIULIA 1 Azzano Decimo (PN) 19-Jan-10 11 GIORNIFRIULI VENEZIA GIULIA 2 Valvasone (PN) NAR ???EMILIA ROMAGNA 1 Piacenza NAR ???EMILIA ROMAGNA 2 Formigine (MO) NAR ???EMILIA ROMAGNA 3 Forlì 19-Jan-10 11 GIORNITOSCANA 1 Grosseto NAR ???TOSCANA 2 Montemurlo (PO) NAR ???TOSCANA 3 Pistoia NAR ???MARCHE 1 Jesi (AN) 19-Jan-10 11 GIORNILAZIO 1 Roma 20-Jan-10 12 GIORNILAZIO 2 Anagni (FR) NAR ???LAZIO 3 Rieti NAR ???LAZIO 4 Rignano Flaminio (RM) NAR ???LAZIO 5 Formia (LT) NAR ???UMBRIA 1 Spello (PG) 19-Jan-10 11 GIORNIABRUZZO 1 Folignano (AP) NAR ???MOLISE 1 Limosano (CB) NAR ???CAMPANIA 1 Giugliano In Campania (NA) 20-Jan-10 12 GIORNICAMPANIA 2 Montecarlo Irpino (AV) NAR ???CAMPANIA 3 Benevento NAR ???PUGLIA 1 Ruvo di Puglia (BA) NAR ???PUGLIA 2 Sant’Agata di Puglia (FG) NAR ???PUGLIA 3 Porto Cesareo (LE) NAR ???PUGLIA 4 Aradeo (LE) NAR ???BASILICATA 1 Tolve (PZ) NAR ???CALABRIA 1 San Nicolò di Ricadi (VV) NAR ???CALABRIA 2 Belmonte Calabro (CS) NAR ???SICILIA 1 Modica (RG) NAR ???SICILIA 2 Riposto (CT) NAR ???SICILIA 3 Castelbuono (PA) NAR ???SICILIA 4 Valverde (CT) NAR ???SICILIA 5 Tusa (ME) NAR ???SICILIA 6 Palermo NAR ???SARDEGNA 1 Villasalto (CA) NAR ???SARDEGNA 2 Villagrande Strisaili (NU) NAR ???SARDEGNA 3 Sassari NAR ???SARDEGNA 4 Su Canale - Monti (OT) 21-Jan-10 13 GIORNISARDEGNA 5 Golfo Aranci (OT) NAR ???SARDEGNA 6 Iglesias (CA) 21-Jan-10 13 GIORNINAR: rivista Non Ancora Recapitata il giorno di questa verifica 22 gennaio 2010GENNAIO: AVANTI PIANO (FIN TROPPO)COMMENTO DEL MESE: Fare peggio del disastroso dicembre 2009, quando 12 giorni dopo la spedizione solo il 15% deinostri segnalatori aveva ricevuto la rivista, era francamente difficile. Infatti a gennaio le cose sono lievemente migliorate. Manon quanto sarebbe lecito aspettarsi. Questa volta, trascorsi 14 giorni dall’invio postale, solo 17 segnalatori su 63 (il 27%)possono sfogliare il numero di gennaio de “L’AGROTECNICO OGGI”. Gli altri, il 73%, devono ancora attendere. Come giàdimostrato in precedenza, le lunghe distanze da percorrere non sono una giustificazione valida per i ritardi perché la rivista haimpiegato 10 giorni (la consegna più rapida, un record di cui non si può certo andare fieri) per arrivare a Brescia e 11 per venirerecapitata a Forlì, città da cui viene spedita.


Febbraio 2010 37Il marketingpolisensoriale per unsuccesso...a macchia d’olioTECNICALA NUOVA FRONTIERA DELLA PROMOZIONE PASSA DAL COINVOLGIMENTO DEI CINQUE SENSI E,IN SPECIAL MODO, DELL’OLFATTO. L’EXTRAVERGINE HA TUTTE LE CARATTERISTICHEPER GODERE DI FORTE UN RILANCIO COMMERCIALELa storia <strong>degli</strong> odori è inevitabilmentee antropologicamente intrecciatacon la storia dei sapori, entrambiconducono economicamentealla formulazione di un linguaggiosemiotico che, espressivamente nellamoderna comunicazione pubblicitaria,adotta codici impregnati dimetafore, che nella terminologiasemiotica del sensibile, abbassanola soglia recettiva logica del giudiziorazionale imperante a vantaggio diun consenso cognitivo sensoriale. Intal caso ci si spinge all’uso di testinon facilmente elaborati, ossia sincreticiche si avvalgono di sinestesie,cioè pure contaminazioni espressivespinte al limite del subliminale, sulpiano sensibile ed emotivo, volte adevocare sensitivamente e mnemonicamentedesideri sociologici e psicofisicinaturali, assopiti dalla massificazionedell’offerta commerciale.Eticamente, ci si spinge nelle profonditàsensitive del consumatore,offrendo la sublimazione dei suoidesideri e la soddisfazione delle sueaspettative di cliente, si rispetta lasua identità individuale di persona.Nuovi dati psicometrici evidenzianol’esigenza di utilizzare semprepiù l’olfatto come strumento dimarketing integrato ad un sistemacomunicativo polisensoriale. Il benesserefattivo del consumatore sipuò soddisfare solo rispondendo allevarie sfaccettature emotive della suacomplessa personalità.Pertanto valutare che gli odori <strong>degli</strong>oli possono essere vissuti come piacevoli,secondo le istanze analitichedel Panel Test, evocativi di un fortesenso di appartenenza ai sapori delterritorio e al patrimonio di tradizioniculinarie e gastronomiche di unfocus group.Consapevoli che quando si annusauna bottiglia di olio, si può essereall’istante sicuri della notorietàdell’odore che fa breccia nel nostroimmaginario mnemonico, siamoperò alle prese con un “concettosfuocato”, perché non finito. Siamoinfatti in grado di associarlo ad unricordo preciso, o ad un evento,ma non ad una parola finita chelo esplichi significativamente e dalpunto di vista semantico.L’associazione parola-odore provocauna certa evocazione di quel sensodi appartenenza ad un cultural market,ma non siamo in grado dal puntodi vista onomatopeico di definirla.Resta sulla punta del naso comepersiste sulla punta della lingua,sublimando l’appartenenza a quelliodori o sapori antichi della nostratradizione rurale.Emotivamente ci coinvolge in unturbinio di sensazioni, e nella commercializzazionedi qualità tipicheed uniche come gli oli da tavolanemmeno le sensazioni possono esserelasciate al caso.La percezione sensoriale, testata,produce elementi e attributi positivisemantici altrimenti indefinibili cheindirettamente determinano al consumatoreuna percezione sensorialedi tipo convenzionale.PREMESSAScopo di questo studio è verificarela reale possibilità di coniugare gliaspetti neuroscentifici e polisensorialinella valorizzazione delle tipicitàolivicole italiane. L’olio d’olivanasce produttivamente in un passatoantico, dove l’essenza dei suoi sapori,con le sensazioni olfattive chesublimava, è giunta fino ai nostri


38 Febbraio 2010TECNICAgiorni rievocando i valori più tradizionalidella nostra terra. Valori cheè necessario riproporre in una rivisitazionepolisensoriale di un marketingnon più convenzionale, maesplicativo ed evocativo di emozioniancora fortemente radicate.L’intento è potersi inserire nel processodecisionale d’acquisto, facendoleva sugli aspetti emozionaliinsiti nella cognizione emotiva delconsumatore, proponendo prodottireali che idealizzano ed evochinodesideri assopiti dalla massificazioneindustriale dell’offerta.IL MARKETINGPOLISENSORIALE-SUBLIMINALEDEL SESTO SENSOMolti sostengono che l’analisi sensorialenon è solo una metodologiaoggettiva, avvalendosi di gruppi dipersone addestrate all’uopo con laguida di giudici o capi panel che fungonoda verifica dell’esito finale, masi basa su sensazioni umane, percepitesingolarmente alla streguadella propria esperienza e capacitàindividuale.Pertanto, nella degustazione olfattivadell’olio, le sensazioni percepitepossono variare e solo la ripetitivitàpuò sfociare in un risultato omogeneoed uniforme, che qualora comunicatocon un linguaggio comunenon facilita la recettività del consumatore.Consapevoli che il consumatore èuna persona con propria identità eindividualità, consapevoli che nonè un soggetto in assoluto razionale,che le logiche massificanti -che lopreferiscono come entità unipersonaleacquirente rispondente ad un bisognoacquisto beneficio- sono ormai fisiologichema non assolute, sottolineiamocome il consumatore cerchi laqualità più vicina alle sue emozionie non un semplice prodotto.Dunque il processo di acquisto, seguelogiche emozionali, soggettive,irrazionali; recenti esplorazionid’acquisto sia nel reale che nel virtuale,con metodologie innovativedi bio feed back che evidenziano i livellidi attenzione, dimostrano comel’esperienza d’acquisto di un prodottoè puramente soggettiva ed emotiva.Interagisce con gli stimoli che cicircondano, ponendo la shopping experience,in collegamento integralecon l’ambiente e quant’altro attivatodalla comunicazione pubblicitaria(l’immagine, la musica, il filmato, iprofumi, gli odori).Il consumatore, dunque, è un’entitàcomplessa in continua interazionecon se stesso, le proprie emozioni,desideri, aspettative d’acquisto, elaboratiin un contesto più o menopositivo, in relazione a prodotti checomunichino e carpiscano l’essere el’essenza individuale.Il marketing ha percepito questeistanze, oggi un prodotto non è ilsolo ad essere venduto, siamo ormaiin mercati super inflazionati da referenzedi prodotti simili o quasi identici,per ogni categoria merceologicave ne è una vasta gamma, pertantoè molto importante il rapporto che ilconsumatore stabilisce con il valore/emozione sensoriale che esso comunica,non solo fisicamente o con illogo della marca, ma con l’interoprodotto, cambiamento che constanel consumatore non la ricerca dimeri valori d’uso, ma nuove o vecchieemozioni fonti dei propri desiderie di quel senso di appartenenzaalle tradizioni.Recenti ricerche neuro scientifichesi sono orientate in tal senso, dandoassoluta importanza al fattoreemotivo, quindi allo studio del comportamentoderivante dall’emisferodestro del nostro cervello afferentealla parte irrazionale. Lo scopo èstudiare il consumatore nei suoi desideripiù reconditi. Avvalendosi delmarketing emozionale applicato aglistudi neuro scientifici si tende ad approfondiremodelli sia di tipo nonverbale che però integrano quelli ditipo verbale, cioè quelli soggettivi econdizionati dall’emisfero sinistrodel nostro cervello ossia dal filtrodella razionalità, dalla ragione logica.La necessità, evidenziata, di andareoltre il significato semanticodelle parole applicate nel marketingha indotto ad approfondire studi dipsicolinguistica, al fine di suggerirenuove strategie e fare da supportoalla gestione delle leve irrazionalidell’acquisto, che concorrono al processodi vendita.L’integrazione relazionale tra ilmarketing emozionale e sensoriale,ha di fatto gettato il presupposto teoricodi procedere verso una visionepolisensoriale, ove la scelta dell’acquistodel prodotto è consapevolmenteindotta e strategicamente sollecitata,come strumento primariodel marketing più recente, dall’uso ointerazione di tutti e cinque i sensidel consumatore, sollecitati omogeneamentein una sorta di comunicazionepolisensoriale. Questo al finedi coinvolgere il consumatore sia sulpiano razionale che irrazionale.In una nuova visione globale delmarketing agroalimentare, l’acquistoresta semplicemente un attoconclusivo di un processo articolato,dove si tiene conto della complessitàindividuale del consumatore e dellasua più recondita necessità di affermarela sua personale natura al momentodella scelta, dove le pulsionilatenti ed emozionali interagisconocon quelle razionali e calcolate.La ricerca si sposta dal prodotto realea quello ideale, dove concorronodiversi fattori emotivi appositamentesollecitati ad arte, al fine di concluderebrevemente e positivamenteil processo d’acquisto.L’attenzione si sposta sulle complessitàpsicologiche del soggetto acquirente,per fare un buon marketingnecessariamente bisogna estendereil campo di ricerca ed interesse versol’approfondimento <strong>degli</strong> aspettiimmaginativi collettivi e personali,relazionali, emotivi e sensoriali derivantidall’esperienza del consumatore,l’interazione tra ciò che è statoe che si aspetta dal prodotto, ciò cheè e che si desidera, inducono i mo-


Febbraio 2010 39delli di ricerca a prospettare nuovestrade in un processo dinamico dovenulla può essere lasciato al caso,nemmeno le sensazioni.Il consumatore stesso ha una nuovavisione e coscienza di sé, indottodalla dinamicità del tempo e dallacaducità dei mercati a divenire semprepiù un pescatore di emozioni siaevocative che inesplorate, ma sempreuniche.Il rinnovamento, passa attraversola vendita di emozioni reali e ideali,quindi il marketing non è merofrutto di teorie e metodologie escatologicheesplicative, di una comunicazionepuramente e assolutamenteverbale. Il simbolismo del linguaggionon è più sufficiente a stimolarele nostre emozioni cognitive: solouna polisensorialità posta su un largospettro emotivo, può garantirepreferenze uniche.Dunque l’analisi sensoriale, realizzatada panel di esperti sensoriali,selezionati, produce dei test sugli oli,che tradotti in un linguaggio sincreticoricco di sinestesie integrate dadati e interpretazioni olfattive, produceinformazioni comunicative,preziosissime e recepibili con facilitàdai consumatori. Informazioni chepermettono, se integrate, di approntareil prodotto secondo un marketingpolisensoriale capace di implementaretutti gli aspetti del prodottostesso, per poi posizionarlo sul mercatocon strategie comunicative cheattraversino trasversalmente le levecognitive razionali ed emotive delconsumatore.Il marketing, dunque deve guardareoltre, sedurre i 5 sensi del consumatore,stimolare o evocare sensazioninuove o assopite, indurre nel processodecisionale d’acquisto l’individuoa una presa di decisione che sublimise stesso nella pienezza dei sensi eappaghi il suo senso di appartenenzaal gruppo: ciò che osiamo chiamareil “SESTO SENSO”, propedeuticoa porre in essere il notevole edimmediato sforzo cognitivo ed emozionaledel consumatore. Essere.Infatti la scelta di un olio al postodi un altro, non necessariamente èsubordinata ad una logica d’uso,di consumo alimentare, o di utilitàculinaria (dove la qualità deve soddisfareil rapporto costo – beneficio),ma, spesso, se strategicamente congeniatain una logica di marketing,emozional packaging, con un integrazionedi brand e valori unici, lascelta è sospinta da un’emozione,da uno stato d’animo che appagaattraverso un appeal unico, riconoscibilesolo dal senso di appartenenzaa quei brand valori di gruppo.Dunque la shopping experience, produceun approccio sensoriale, implementatadai cinque sensi e diversaper ogni individuo, suscitata edevocata dal design del package, dallogo, dall’ambiente che colpisconoin maniera diretta l’emozioni di chiacquista.L’84% dei consumatori ha dichiaratoche si sente spinto all’acquistoper esempio in un ambiente gradevolmenteprofumato di quelle fragranzeevocate dal prodotto da luiricercato, incurante del prezzo piùalto.Ormai l’adozione dei sensi come sicuristrumenti di marketing è scientifica,l’appeal del prodotto passaattraverso l’ausilio comunicativostrategico dei sensi, la vista, l’udito,l’olfatto, il gusto, e il tatto divengonole leve fondamentali del processodecisionale d’acquisto che divienecosì tutta una questione emotiva.La commercializzazione dell’oliopuò scientificamente avvalersi diciò, in particolare implementandol’olfatto. Come per l’enologo ancheper l’oleologo questo senso è strumentodi lavoro. Altrettanto per gliesperti sensoriali di panel, che coniuganoil naso al palato, l’olfatto algusto.La forte potenzialità dell’olfatto, rimaneancora poco sfruttata nel marketinganche se la memoria olfattivaè prepotentemente e assolutamenteemotiva. Il messaggio comunicativoodoroso è l’unico che può rievocaree riattivare il senso d’appartenenzaal gruppo, perché ha il poteredi far ritornare alla mente i ricordidi un passato olfattivo dell’individuoassopito con il divenire adulto.Istantaneamente, attraverso i feromoni,riattiva emozioni gustativedel nostro passato e crea quel sensodi accettazione o repulsione verso ilprodotto (dunque la bontà passa attraversoil naso, la qualità e le sue tipicitàsono legati alla memoria olfattiva delconsumatore), che dura molto a lungo,merito di una maggiore connessionepercettiva del cervello rispettoagli odori, che stanziano nell’emisferodestro. Pertanto il protagonismoafferente all’olfatto nel settoredelle vendite è la nuova strategia delmarketing, sell with smell (vendi conl’odore). Recenti studi dimostranoche è il naso a fare da padrone nellevendite, gli odori attirano la clientelapiù della vista e dell’udito.La fiducia che si instaura psicologicamentenel cliente diviene l’elementofavorevole a definire il processodecisionale d’acquisto: molteplicisono le vendite a livello internazionaleche promuovono l’olfatto comeelemento di fiducia, poiché questehanno utilizzato un essenza, un profumo,un odore giusto, possibilmentecompatibile con il livello di gradimentoe le aspettative sensoriali delconsumatore che, senza razionalizzare,è indotto all’acquisto anche aprezzi poco competitivi.L’olfatto dunque agisce come catalizzatoredell’impulso d’acquisto,agendo sulle zone ancestrali delcervello afferenti all’emozioni, aibisogni legati a valori reali o inconsci.Percezioni sensoriali come la vistae l’udito invece riguardano unacomunicazione pubblicitaria coinvolgenteprevalentemente la parteintellettiva e razionale del nostrocervello.Le scenografie olfattive utilizzatenel marketing possono essere variee sempre compatibili con i bisogniinconsci del consumatore. Questo èrealmente possibile con la commercializzazione<strong>degli</strong> oli extra vergined’oliva: infatti con l’ausilio di unmarketing polisensoriale fortementeintegrato da fattori olfattivi che interagisconocon la memoria emotivadel cliente, si può conquistare nonsolo la sua fiducia per una qualitàtestata dal punto di vista sensoriale,ma altresì accelerare l’impulso decisivodel processo d’acquisto, realizzandouna vendita certa.CLASSIFICAZIONE IN GRUPPOSecondo l’odierna psicologia sociale,la classificazione generale ci inducead includere i consumatori agroalimentarinei gruppi estesi. Ciò valeanche per coloro che consumanoolio o che ne fanno un uso esteso:i gruppi estesi hanno un dimensionesociale ampia e significativa chesi può enucleare dal punto di vistaprofessionale, sportivo, spiritualee politico e così via dicendo in variecategorie sociali. Ovviamentel’estensione è tanto più elevata eTECNICA


40 Febbraio 2010TECNICAvasta, quanto più il loro obiettivocomune dal punto di vista collettivorientra in un immaginario unico.In tal senso la collettività, pur nonessendo organizzata allo scopo diconsumo alimentare o bisogno alimentare,come insieme soggettivo,lo raggiunge comunque.L’estensione diviene tanto più esplicativaquando nel gruppo oltre allacategoria sociale includiamo anche ipiccoli gruppi come le famiglie classichepluripersonali e la famigliamoderna o monofamiglia con unasola unipersonalità d’acquisto. Inquesto modo abbracciamo un estensionecomportamentale notevoleche esaustivamente si estende a piùrelazioni motivazionali d’acquisto ead una maggiore ed eterogenea implicazionedelle sensazioni.In un gruppo esteso, il comuneobiettivo è inconsciamente il comunesenso di appartenenza al gruppostesso. Per esempio un gruppo estesodi consumatori di un certo culturalmarket in un territorio geograficospecifico, eleva nel processo d’acquistoil consumatore a sentirsi parte diun patrimonio dei sensi e sensazioni,motivate e rievocate dalle tradizioniinsite nella cultura rurale delterritorio.La sensorialità in tal caso, vienesublimata non solo dal caso e dalmarketing, ma da quest’ultimo aiutataa riaffiorare alla memoria, unamemoria ancestrale ricca di stratificazioniculturali-socio economicheantropologicamente assopite.Il senso di appartenenza al gruppoè un valore cognitivo che riaccendei sensi e motiva le leve dell’acquistoformale.La formalità del gruppo di consumatoriagri-food, non sempre è insitanella sua accezione più classica,SENSO UDITIVOSENSO VISIVOSENSO TATTILESENSO OLFATTIVOSENSO GUSTATIVOnon essendo esso stesso un gruppoformale ma per lo più motivato dallaspontaneità e dalla casualità deisensi.La funzione rilevante nelle dinamichedi consumatori, come nelle dinamichesociali, è la identificazionespontanea ad un comune senso diappartenenza, spontanea perchénasce dai sensi, e implementataoggi da un marketing polisensoriale.CLIENTE POTENZIALEIl cliente dunque è un cliente potenziale,ma generico, che cerca idee,seduzione dei sensi, gratificazionisensoriali ed emotive, non prodottireali, anche se oggettivamente la ricercadi sé diviene specchio di unaqualità tipica certificata.Pertanto la scelta del target di riferimentoper l’imprenditore del settoreè un obiettivo importante e preliminare,per una ottimizzazione del posizionamentodel prodotto, e poichél’eterogeneità geografica presupponeun plurimercato, necessita unaindividuazione soggettiva, da partedell’imprenditore di un’area geograficadi rilevanza competitiva.Scelta, questa, che induce analiticamentea valutare alcuni elementisia culturali che tradizionali delmercato di riferimento, sia comportamentalidel potenziale target diconsumatori in relazione all’areageografica prefissata.Nell’esplicazione di una strategia dimarketing funzionale alla polisensorialitàe alla sublimazione del “sestosenso”, è altresì necessaria la frammentazionedell’aggregato in sottogruppi,per individuare quel gruppoesteso che maggiormente sente ilcomune senso di appartenenza allacultura di riferimento del prodottoFIDUCIASENSO D’APPARTENENZA ALGruppo esteso (Cultural Market)in specie. Vale a dire porre in essereun’operazione intellettuale nellasegmentazione che si va a definire,cioè cogliere il potenziale gruppo diconsumatori idoneo al nostro prodotto.Questa compatibilità, presupponenel market l’identificazione di variabiliidonee a rappresentare l’eterogeneitàpotenziale e a discernerela clientela a secondo <strong>degli</strong> aspettigeografici, culturali, comportamentalidella domanda potenziale ricercata.CONCLUSIONIL’industrializzazione ha anestetizzato,attraverso un processo involutivo,la sensitività del consumatoremoderno. Oggi che gli odori naturalisi sono completamente allontanatidal quotidiano, l’individuo, comeentità personale orientata al consumo,né è irragionevolmente avido.Il “Tear and sniff” (letteralmentesquarciare e annusare) ha prodottonella comunicazione un branding diinizio, per un nuovo processo relazionaledi tipo olfattivo, passandoper il “Sell with smell”, con un trainingnotevole, veicolando l’olfatto alprimo posto nel marketing polisensoriale.L’uso subliminale <strong>degli</strong> odori ci avvicinaad una nuova era dell’oleologia,dove l’olio da tavola extraverginetipico, di cui finora si è parlatotanto, può incominciare a raccontarsi,risvegliando la sensitività delconsumatore con un iter di valorizzazionecommerciale fortemente innovativo.Il marketing di prossimità integratocon quello polisensoriale improvvisamentecrea una nuova tecnica distrategia che consente di imporrenel processo di vendita nuove leved’acquisto a carattere emozionale.In prossimità di un esercizio commerciale,o al suo interno, diffonderel’odore o le fragranze del prodottoalimentare che si vuole imporre allavendita, mette in attività il senso olfattivo,soddisfacendo quel bisognodi appagamento sensoriale che invitail consumatore a fermarsi e adacquistare.Prof. Giancarlo FonsecaDott.ssa Maria RuggieriOil- Marketing Polisensoriale –Subliminale


I mille segretidi un cibo a provadi microrganismiFebbraio 2010 41TECNICASECONDA TAPPA LUNGO LA “CATENA DEL FREDDO”:GLI ACCORGIMENTI PER OTTENERE ALIMENTI DI QUALITÀLe principali caratteristiche chedeterminano la qualità <strong>degli</strong>alimenti refrigerati sono sicuramentela sicurezza igienico-sanitaria el’elevata qualità nutrizionale e sensoriale,nonché la comodità d’uso.Tali caratteristiche però, devono poteressere mantenute durante tuttele fasi della filiera, che vanno dallaproduzione, alla distribuzione finoalla commercializzazione.Fondamentalmente due sono i principialla base del controllo qualità esicurezza <strong>degli</strong> alimenti refrigerati: ifattori PPP (product-process-package,ovvero prodotto-processo-confezionamento)e TTT (time-temperature tolerance,ovvero intervallo tempo-temperatura).I fattori PPP devono poter essereconsiderati sin dalle prime fasi dellaproduzione, in quanto risultanoessere indispensabili per ottenere unprodotto di qualità. Infatti lo sviluppodi un processo di trasformazionedeve tener conto della qualità dellematerie prime e <strong>degli</strong> ingredienti,delle tecnologie utilizzate e delleeventuali interazioni tra ingredientie/o componenti della formulazionealimentare. In generale si può direche il processo tecnologico non puòmigliorare la qualità di un prodottoottenuto da materie prime scadenti,pertanto, alimenti refrigerati di elevataqualità possono essere ottenutisoltanto a partire da materie primee ingredienti di elevata qualità.I fattori PPP vengono così suddivisi:PRODOTTO- Qualità delle materie prime e <strong>degli</strong>ingredienti (inclusi gli additivi alimentaridi possibile utilizzo).- Idoneità <strong>degli</strong> ingredienti utilizzati.- Formulazione e compatibilità deicomponenti che costituiscono ilprodotto finito.PROCESSO- Velocità ed efficienza di tutte leoperazioni di raffreddamento unavolta preparato il prodotto.- Utilizzo di processi tecnologici addizionali,per esempio la scottaturae/o la pastorizzazione.CONFEZIONAMENTO- Confezionamento con processiclassici.- Confezionamento innovativo, adesempio in atmosfera protetta.Fondamentale risulta essere l’approcciotecnologico che generalmenteviene applicato nella produzione<strong>degli</strong> alimenti refrigerati, rappresentatogeneralmente dalla “teoria <strong>degli</strong>ostacoli” (hurdle technology), in basealla quale lo sviluppo microbico puòessere rallentato dalla simultaneaadozione di diversi interventi tecnologici,i cui effetti si sommano l’unl’altro. Gli ostacoli più noti possonoessere suddivisi in fisici, chimico-fisicie microbiologici.GLI OSTACOLI FISICI- Utilizzo di alte temperature (esempiola pastorizzazione, la sterilizzazione,ecc.).- Utilizzo di basse temperature (esempiola refrigerazione, il congelamento,ecc.).- Tipologia di confezionamento(esempio sotto vuoto, in assettico, inatmosfera protettiva).GLI OSTACOLI CHIMICO FISICI- La presenza di bassi o intermedivalori di attività dell’acqua (possibileottenerli mediante aggiunta disostanze umettanti).- La presenza di bassi valori di pH(possibile ottenerli mediante aggiuntadi acidificanti o processi fermentativi).- La presenza d’inibitori e/o competitori(per esempio SO2, fumo, etanolo,ecc.).GLI OSTACOLI DI NATURAMICROBIOLOGICA- La presenza di flora competitiva.- La presenza di starter microbici.- La presenza di batteriocine.I PRINCIPALI FATTORIDETERMINANTI PERLA SHELF-LIFE DEI PRODOTTII fattori TTT sono molto importantianche per la temperatura di conservazionedella shelf life del prodotto.


42 Febbraio 2010TECNICAÈ noto infatti che a seconda dellatipologia di alimenti, i meccanismiche governano la velocità di decadimentodella qualità di un prodottoalimentare sono diversi, pertanto, lerelazioni TTT sono in grado di prediregli effetti di fluttuazioni di temperaturasulla qualità e dunque sullavita del prodotto alimentare.Non è infrequente che, nel caso <strong>degli</strong>alimenti refrigerati, si possa incorrerein abusi e/o errori di temperatura,che poi possono sviluppareun potenziale rischio di crescita dimicrorganismi molto dannosi, qualiad esempio Listeria, Yersinia e Aeromonas.Il controllo e il monitoraggio continuodella temperatura, sono dunquefattori indispensabili al fine digarantire la sicurezza e la qualità diquesto genere di alimenti.In particolare, i fattori da considerareper tenere sotto controllo la temperatura<strong>degli</strong> alimenti refrigeratilungo tutta la filiera sono essenzialmente:1- Verifica durante tutta la produzionee conservazione.2- Appropriate temperature di refrigerazionein tutta la catenadella distribuzione, nonché ilmonitoraggio e la registrazionedella temperatura del prodotto edell’ambiente nel quale si trova.Gli strumenti di misurazione dellatemperatura sono rappresentatida acquisitori di dati, che possonoanche portatili oppure l’impiegodi indicatori tempo-temperatura(non molto diffusi).3- Monitoraggio durante l’esposizione<strong>degli</strong> alimenti refrigerati neibanconi refrigerati dei punti vendita.Prestare attenzione a non introdurreprodotti caldi all’internodei banconi refrigerati, in quantoquesta operazione può causareun aumento della temperatura:i banconi, infatti, non sono statiprogettati per raffreddare gli alimentima solo per mantenerli aduna prefissata temperatura.4- Errata sistemazione dei prodottinei banconi (ad esempio, accatastamento)e una insufficiente manutenzione<strong>degli</strong> impianti di refrigerazionepossono essere causa diun innalzamento della temperatura.5- Presenza di ghiaccio sulle serpentinedi raffreddamento del banconerefrigerato indica la necessitàdi sbrinarlo e di re-impostare correttamentei termostati6- Cambiamenti del flusso di ariafredda all’interno del bancone refrigeratopossono causare un aumentodi temperatura causandodanni notevoli alla shelf life delprodotto.Agr. Dott. Mauro BertuzziPRECISAZIONECausa ragioni di spazio, il servizioa firma dell’Agr. Prof. Simone Finellidal titolo “La sostenibile leggerezzadell’essere” apparso sul numero12/2009 è stato pubblicato informa leggermente riassunta.


IN FIERA TUTTO L’ANNO CON...FIERE E CONVEGNI11 BIGLIETTI OMAGGIOHanno collaborato a questa iniziativa:Piacenza Expo spa - Località Le Mose, SS 10 - 29100 PIACENZA - Tel. 0523 602711Umbriafiere - P.zza Moncada - 08083 BASTIA UMBRA (PG) - Tel. 075 8004005Associazione Mostra Mercato delle Macchine Agricole Collinari e <strong>degli</strong> Animali da CortileV.le della Resistenza, 8 - 05026 MONTECASTRILLI (TR) - Tel. 0744 940223Ente Autonomo Fiere di Foggia - C.so del Mezzogiorno - 71100 FOGGIA - Tel. 0881 3051Consorzio Autonomo Ente Fiera Lanciano - Loc. Iconicella - 66034 LANCIANO (CH) - Tel. 0872 710500Cesena Fiera - Via Dismano, 3845 - 47522 PIEVESESTINA DI CESENA (FC) - Tel. 0547 317435Cremona Fiere Spa - Piazza Zelioli Lanzini, 1 - 26100 CREMONA - Tel. 0372 598011INGRESSO RIDOTTO INGRESSO RIDOTTO INGRESSO GRATUITO27ª Mostra mercato nazionale di apicoltura,dei prodotti e delle attrezzature apistiche.Richiama annualmente l’interesse di operatoriapistici e consumatori, grazie all’esposizione dellemigliori soluzioni tecniche di settore e di numerosiprodotti alimentari derivanti dalla specifica e particolarecoltura.29ª Mostra mercato delle piante agrarie e ornamentali,florovivaismo sementi ed attrezzatureper giardinaggio e orticoltura amatoriale.Ripropone annualmente un’accurata rassegnadella produzione specializzata, attirando l’attenzionedi operatori e consumatori attratti dalle numeroseiniziative per lo sviluppo del mercato.Mostra convegno dei prodotti, macchine, tecnologiee servizi legati alla filiera vegetale e agroenergetica.La manifestazione è uno dei punti diriferimento più importanti in Italia per l’energia dafonti alternative: biogas, biomasse, fotovoltaico,geotermico e solare sono diventati settori semprepiù identificativi di Vegetalia AgroEnergie, che havirato decisamente verso questo comparto in rispostaalla necessità di un sempre maggiore knowhow tecnologico e pratico in questo settore.APIMELLPiacenza5/7 Marzo 2010SEMINATPiacenza5/7 Marzo 2010VEGETALIAAGROENERGIECremona19/21 Marzo 2010


44 Febbraio 2010FIERE E CONVEGNIDa una sola aziendaagricola energiaa 4.000 personeA SORESINA UN ESEMPIO DI SVILUPPO NO FOOD DELLA MAISCOLTURA.QUESTA ED ALTRE ESPERIENZE A VEGETALIA AGROENERGIE,LA FIERA SPECIALIZZATA DI CREMONA DAL 19 AL 21 MARZO 2010Food o No food, questo è il dilemma.In Italia la superficie investitaa mais è di circa 1.200.000 ettariche producono oltre 11 milioni ditonnellate di mais da granella. Il risultatoè una produzione lorda vendibileche vale 1,3 miliardi di euro.Se si considerano inoltre anche lesuperfici coltivate a mais da foraggio,si raggiunge la ragguardevolecifra di 2,2 miliardi.Tuttavia, nel corso dell’ultimo anno,l’intera maiscoltura europea haavuto e sta avendo gravi problemi dimercato con forti ripercussioni sullaredditività delle imprese agricoleproduttrici. Questo ha attenuato lastorica conflittualità sui temi Food eNo food, vale a dire sull’utilizzo delmais a scopo alimentare oppure conl’obiettivo della produzione di bioenergia.Questo nuovo business, soprattuttoin un periodo difficile per l’agricolturacome quello che stiamo attraversando,si sta rivelando una veraancora di salvezza per molte aziendeagricole che utilizzano il maiscome combustibile per gli impiantidi produzione di energia, in seguitovenduta al gestore dei servizi elettrici.Una scelta che rende bene,come testimonia Marco Pizzamiglio,titolare di un’azienda agricolaa Soresina (CR). “Ho investito moltonell’impianto, ma così ho un guadagnoche in questo momento è paragonabilea quello di 10 aziende con 250 bovinida latte l’una. La mia azienda zootecnicanon rendeva più e occorreva unasoluzione per poter restare sul mercato.Con la produzione di energia possostare tranquillo e continuare a farel’agricoltore senza il pensiero fisso dichiudere da un giorno all’altro”.L’impianto di Pizzamiglio produce1 MWh e riesce a soddisfare le esigenzeenergetiche di 4.000 personedel territorio di Soresina. “Utilizzo 50tonnellate al giorno di biomasse vegetali,principalmente mais insilato -continua-e l’energia prodotta mi vienepagata dal gestore dei servizi elettrici28 centesimi al kilowatt. Senza contarela facilità di gestione dell’impianto: sene occupa una sola persona per un’orae mezza al giorno”.Innovazione e investimenti, quindi,le uniche strade che l’agricoltura puòpercorrere per competere sui mercatiinternazionali. In questo senso risultafondamentale essere dotati <strong>degli</strong>strumenti giusti per affrontare consuccesso un settore dall’ampio marginedi sviluppo. Vegetalia AgroEnergie,in programma alla Fiera diCremona dal 19 al 21 marzo 2010,sarà proprio questo: una guida praticae qualificata su tutti gli aspettidell’energia da fonti rinnovabili.Non solo biogas e biomasse, ma anchefotovoltaico, geotermico, solare,eolico e idroelettrico; un appuntamentoutile sia alle aziende che allefamiglie per scoprire tutti i segretidell’energia da fonti rinnovabili.Per quanto riguarda nello specificola produzione di energia dal mais, aVegetalia AgroEnergie è in programmala VI Giornata Europea del Maisfocalizzata proprio sulla produzionedi energia, per fare il punto delle situazionesul settore e fornire indicazioniprecise alle aziende che voglionoentrare in questo business.Nostro servizioIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO RIDOTTO(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)


✁INGRESSO GRATUITO42ª edizione per la mostra nazionale dell’agricoltura,zootecnia e alimentazione. La fiera “piùfiera” in viaggio nel III millennio con motori, macchinee attrezzature agricole, zootecniche, ortoflorovivaistiche,enologiche, olearie, casearie eapistiche. Mangimi, integratori, materiali seminali.Sementi, piante, fiori, fertilizzanti, fitofarmaci.Prodotti e attrezzature (lavorazione, conservazione,esposizione) agroalimentari. Editoria specializzata.Istituzioni, enti, associazioni, servizi all’impresa.Mostra, concorsi, esibizioni, aste, mercati:bovini, ovini, caprini, suini, avicunicoli. Eventi culturaliper le ragioni dell’arte del coltivare, allevare ealimentare “una nuova idea del mondo”.AGRIUMBRIA 2010Bastia Umbra (PG)26/28 Marzo 2010INGRESSO GRATUITOMostra convegno sulle fonti di energia rinnovabili inagricoltura e in bioedilizia. L’iniziativa, realizzata conil patrocinio e la collaborazione di numerose istituzionied enti, rappresenta un momento di informazione,promozione, divulgazione sulle energie rinnovabilinel settore agricolo e di confronto tra i soggetticoinvolti nelle nuove filiere con l’obiettivo di:- diffondere una cultura “energetico-ambientale”ancora carente nel nostro Paese;- sensibilizzare il settore agricolo agli attuali scenarienergetici ed alle possibilità operative: il risparmiodi energia e la produzione di energia, nell’otticadi identificare e promuovere filiere sostenibili dalpunto di vista ambientale ed economico;- promuovere i sistemi e le tecnologie per il risparmioenergetico e la bioedilizia.AGROFERCesena9/11 Aprile 2010INGRESSO GRATUITOConvention interamente dedicata al settore orticolo.ORTOMACCesena22 Aprile 2010INGRESSO GRATUITO44ª Mostra Mercato delle macchine agricole collinarie <strong>degli</strong> animali da cortile. L’esposizione comprende:- Salone dei sapori riservato ad esposizione e venditadi prodotti agroalimentari;- Area didattica con dimostrazioni ed informazionisui processi riguardanti la catena alimentare;- 23° concorso “Il trattore d’epoca”;- 22° concorso nazionale per gli studenti <strong>degli</strong> ITA“Uso dell’energia solare in agricoltura: aspettistorici , evoluzione, prospettive”.AGRICOLLINA 2010Montecastrilli (TR)23/25 Aprile 2010INGRESSO GRATUITONel centro Italia la manifestazione agricola puntod’incontro delle aziende leader di settore.Settori espositivi: Allevare, Coltivare, Omnia, Verdee Servizi all’Impresa.Saloni specializzati: Olivexpò, Uva Viva, MondoVerde e Trasport. Superficie espositiva complessiva60.000 mq. Orario 9-19. Ente organizzatore: ConsorzioAutonomo Ente Fiera di Lanciano.Loc. Iconicella 66034 Lanciano (CH).Tel. 0872/710500, Fax 0872/44261.info@lancianofiera.com www.lancianofiera.com49ª FIERANAZIONALEDELL’AGRICOLTURALanciano (CH)23/26 Aprile 2010INGRESSO GRATUITOLa Fiera di Foggia è una delle più grandi manifestazioniagricole del Mezzogiorno. Consta di una riccaesposizione di macchine agricole, bestiame, e tuttoquanto concerne il comparto agricolo zootecnico.Ubicata in un quartiere fieristico di 250.000 metriquadri, la manifestazione è completata da quattrosaloni specializzati:- Cunavisud, Fiera <strong>Nazionale</strong> delle Attività Cunicole,Avicole, Specie Minori;- Enolsud, 36° Salone <strong>Nazionale</strong> della Vite e del Vino;- 12° Salone dell’Olio DOP - Premio Daunia DOC;- Sai - Salone dell’Acqua e dell’Irrigazione.61ª FIERAINTERNAZIONALEDELL’AGRICOLTURAE DELLA ZOOTECNIAFoggia28 Aprile/3 Maggio 2010INGRESSO GRATUITO INGRESSO RIDOTTO PROPONI UNA FIERAMostra Internazionale di impianti, tecnologie eservizi per la produzione, condizionamento, commercializzazionee trasporto <strong>degli</strong> ortofrutticoli.Convegni e tavole rotonde.MACFRUTCesena6/8 Ottobre 2010Una delle più importanti rassegne zootecnicheed agricole a livello mondiale. Un’occasione unicaper avere una panoramica ampia e completa sullesoluzioni più innovative e le migliori tecnologiea disposizione di un mercato sempre più esigentee specializzato. Il più importante osservatorio emarketplace europeo del lattiero caseario.65ª FIERAINTERNAZIONALEDEL BOVINODA LATTECremona28/31 Ottobre 2010COLLABORA CON NOIE PROPONILA MIFESTAZIONEA CUI VORRESTIPARTECIPARECON IL COUPONAD INGRESSOOMAGGIO/RIDOTTOOFFERTODALLA TUA RIVISTADI CATEGORIA!Compila il retro


✁IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITO(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITOIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DIINGRESSO GRATUITO(nome)(nome)(nome)(cognome)(cognome)(cognome)(via e numero civico)(via e numero civico)(via e numero civico)(città)(città)(città)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(CAP e provincia)(professione)(professione)(professione)COMPILA LA PARTESOTTOSTANTE ED INVIALATRAMITE FAX AL’AGROTECNICO OGGINomeCognomeProfessioneTelefonoDati evento fieristico organizzatoIL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DI(nome)INGRESSO RIDOTTO(cognome)(via e numero civico)(città)(CAP e provincia)IL PRESENTE TAGLIANDOCONSEGNATO ALLA BIGLIETTERIADELLA FIERA DEBITAMENTECOMPILATO CONSENTIRÀ DIVISITARE LA MANIFESTAZIONEPAGANDO IL BIGLIETTO DI(nome)INGRESSO GRATUITO(cognome)(via e numero civico)(città)(CAP e provincia)(professione)(professione)


Febbraio 2010 47CERCO/OFFRO... LAVORODivulgatore agricolo effettua servizi di olivicoltura, seminativi, premio macellazione, visite in campo con l’agronomo, usocapione,successioni, visure camerali, analisi nematologiche e molto altro. Tel 334/9252191. claudiofiorini2@virgilio.it<strong>Agrotecnico</strong> esperto produzioni ittiche marine OFFRE consulenze e collaborazioni. Franco D’Andria (francodandria@libero.it)Via Gobetti, 70 - 73010 Porto Cesareo (LE) Tel. 368/7439809OFFRO CONSULENZA agronomica legale e/o commerciale a ditte nuove o già presenti in Romania.Per informazioni tel. +39 335/566.53.46 oppure all’e-mail: gestbio@virgilio.it<strong>Agrotecnico</strong> OFFRE consulenza ambientale, certificazione energetica dimensionamento impianti fotovoltaici, installazione collettorisolare termico. Zona taranto e Provincia. Tel. 329/4092848<strong>Agrotecnico</strong> con esperienza CERCA lavoro come magazziniere o controllore zootecnico. Alberto Tentori, via Boder, 2 – 26835Crespiatica (LO). Tel. 0371-484218IL MERCATINOVENDO/SCAMBIO... VARIVENDO Fiat Multipla Bipower 1.600 benzina-metano, immatricolata 08/2005, km. 189.000. Tutti i controlli certificati. Prezzo11.000 euro più Iva. Recapito: 347/7929324VENDO caldaia a vapore “Ferroli” da 80.000 calorie immatricolata nel ’98 (utilizzo reale 300 ore); alambicchi in acciaio inox 2,20metri altezza per 1,80 metri di diametro; sistema di raffreddamento in acciaio inox; distilleria per erbe officinali a livello industriale.Tutto come nuovo. Mauro Colla - Via Torino, 77 - 12033 Moretta (CN) Tel. 347/2521144<strong>Agrotecnico</strong> VENDE OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA ottima qualità. Zona Taranto e provincia. Contattare il 329/4084507VENDO DISTRIBUTORE POLLINE per impollinazione Kiwi. Macchina Spider ditta Dall’Agata. Per informazione, telefonare al348/4545.212VENDO MOTOCOLTIVATORE “Benassi – motore Lombardini”, 6HP Diesel con fresa 50 cm. Mai utilizzato, praticamente nuovo.Euro 1.700. Tel. 347/7954044VENDO olio extravergine di oliva prodotto da agricoltura biologica. Zona di produzione: provincia di Catania. Gaetano SantoMusumeci, via Etna, 77 - Santa Maria di Licodia (CT) Tel. 347/4965172VENDO MOTOCOLTIVATORE: alpadana motore Lombardini diesel 14 cv 8 marce avv. elettrico. Targato, documenti in regola eimmatricolato nel 1993. In Dotazione carrellino a traino con sovrasponde ,portata qli 10. Freni idraulici,fresa da 80 cm e assolcatore.Richiesta 5.000 euro trattabili. Per informazioni: Angelo, tel. 349 3510419<strong>Agrotecnici</strong>: fatevi conoscere!La redazione de “L’AGROTECNICO OGGI” invita tuttii suoi lettori ad inviare contributi scritti che raccontinola professione di <strong>Agrotecnico</strong> da loro, o da altri,svolta in settori particolarmente significativi. Loscopo di questa iniziativa è far conoscere la figuraprofessionale dell’<strong>Agrotecnico</strong>, sia nei settori tradizionalidi impiego che in quelli innovativi.Sarà gradito ricevere a corredo dei contributi scritti,relative foto a colori. Il materiale potrà essere inviatoper e-mail o tramite posta tradizionale su supportoinformatico (cd-rom), solo eccezionalmenteed in seguito ad accordi intercorsi con la redazionesi potrà inviare contributi dattiloscritti.✄COMPRO, VENDO… CERCO, OFFRO…E per i vostri annunci di compra-vendita e per la ricercae l’offerta del lavoro, ecco il modulo da compilareed inviare alla redazione.annuncio non commerciale di abbonatoannuncio commerciale evidenziatoannuncio commerciale(barrare la casella che interessa)TestoDi seguito, i recapiti a cui inviareil materiale:“L’AGROTECNICO OGGI”Poste Succursale n. 1 – 47100 FORLÌE-mail: info@agro-oggi.itTel. 0543.723771 - Fax 0543.795569Nome e CognomeIndirizzoTel.


LA PEC DEGLI AGROTECNICI(è gratuita)Dallo scorso 28 novembre 2009 è obbligatorio per ogni professionista iscritto ad un Albo professionale dotarsi di unacasella PEC (Posta Elettronica Certificata) per i rapporti tra professionisti e con la Pubblica AmministrazioneIl <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> e <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> laureati mette a disposizione GRATUITAMENTE pertutti i suoi iscritti in regola con la propria posizione contributiva una casella di Posta Elettronica CertificataDopo gli iniziali problemi dovuti all’eccezionale numero di richieste, è finalmente possibile attivare la procedura perottenere la propria casella personalizzata. Per conoscere tutti i particolari sull’attivazione consultareil sito www.agrotecnici.it cliccando sul simbolo sottostanteNel successivo comunicato “COME ATTIVARE LA PEC”Sono evidenziati i link per scaricare i due documenti necessari che vanno stampati e debitamente compilati. Sono:• IL CONTRATTO (PEC01)• LA RICHIESTA DI ATTIVAZIONE (PEC02)Per la compilazione del contratto è necessario leggere con attenzione anche l’Informativa al trattamento dei dati personalicontenuta nell’allegato (PEC00)Una volta compilati i moduli di CONTRATTO e RICHIESTA DI ATTIVAZIONE, inviarli entrambi, unitamente ad una copiadel proprio documento di identità, alla Società NAMIRIAL con una delle seguenti modalità:Tramite fax al n. 199.418.010Tramite Raccomandata a: NAMIRIAL S.p.A. - Servizio PEC, Via Caduti sul Lavoro, 4 - 60019 Senigallia (AN)Per ulteriori informazioni tecniche è possibile rivolgersi al servizio clienti di NAMIRIAL al n. 199.122.007.

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