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15.04.2012 - Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna

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attualitàattualitàIL CONTE NICOLÒ GIACCHINato a Novara nel febbraio del 1887, da una famigliad’antica nobiltà, abbracciò la carriera delle armipercorrendo i vari gra<strong>di</strong> della gerarchia militare neiranghi del 1° e del 2° reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>. Ufficiale <strong>di</strong> grande valore, partecipò allecampagne coloniali e alla Prima Guerra mon<strong>di</strong>alemeritandosi una Medaglia <strong>di</strong> Bronzo, due Medaglied’Argento e l’onorificenza <strong>di</strong> Cavaliere dell’Or<strong>di</strong>nemilitare <strong>di</strong> Savoia.Giacchi sposò Clotilde Mazzitelli dalla quale ebbeuna figlia, Pieretta, che morì <strong>di</strong> malattia in teneraetà. Per espressa volontà del conte Giacchi, dueappartamenti <strong>di</strong> sua proprietà, situati a Roma, furonodonati nel 1963 dalla moglie Clotilde ai<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> affinché con la loro ren<strong>di</strong>tafosse costituito un fondo da de<strong>di</strong>care all’assistenzasanitaria delle figlie bisognose <strong>di</strong> cure dei<strong>Granatieri</strong> stessi. Il conte Giacchi morì a Roma il 7novembre 1948; sua moglie, donna Clotilde, aConca della Campania il 4 <strong>di</strong>cembre 1964.Il Fondo, che prende il nome dal donatore, viene gestito da un’apposita commissioneistituita presso la sezione ANGS <strong>di</strong> Roma.L’ISCRIZIONE ALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA DA DI-RITTO A USUFRUIRE DI UN SOSTEGNO ECONOMICO ALLE CURE MEDICHE CHE,MALAUGURATAMENTE, POTREBBERO SERVIRE ALLE FIGLIE DEI GRANATIERISOCI.Per Informazioni contattare la sezione <strong>di</strong> Roma della ANGS - Via Sforza n. 5 00184 Roma,telefono/fax 06 4746395Valerio Zucchi, nostro socio della Sezione <strong>di</strong> Roma, ci ha chiesto <strong>di</strong> pubblicare l'annunciodell'Agenzia con la quale collabora. Il suo numero <strong>di</strong> cell. è: 3933792936ONORANZE FUNEBRI LATTANZIVIALE DEI MONFORTANI, 2 00135 ROMATEL. 06 33 84 336Le Onoranze Funebri Lattanzi operano in Roma dai primi degli anni quaranta con altissimaEsperienza e Professionalità tramandata da padre in figlio, curando i serviziin ogni minimo dettaglio, garantendo trasporti in Italia e all'Estero, pratiche complete,addobbi floreali, opere cimiteriali e personale qualificato in grado <strong>di</strong> assisterei familiari dall'inizio al completamento del servizio.L'Onestà, L'Assistenza, il Rispetto sono vostri Diritti ...Offrirveli è nostro Dovere.8


attualitàA OTTO ANNI DALLA SCOMPARSA DI GIANFRANCO CHITI: ...COSA RIMANE DEL SUO INSEGNAMENTO?Restano vivi nella memoria <strong>di</strong> coloro che ebbero occasione<strong>di</strong> conoscerlo le immagini e i ricor<strong>di</strong> legatiai momenti o ai perio<strong>di</strong> passati insieme.Testimonianze il più delle volte descritte in formasuggestivamente aneddotica e familiare, frutto dellaestrema semplicità con la quale Gianfranco Chiti solevaintrattenersi con i suoi interlocutori.Da queste testimonianze emergono le doti <strong>di</strong> figlioaffettuoso, <strong>di</strong> giovane devoto e rispettoso, <strong>di</strong> allievo<strong>di</strong>ligente, <strong>di</strong> ufficiale valoroso, <strong>di</strong> comandante eccezionale,<strong>di</strong> religioso esemplare.Quello che le innumerevoli, tutte lodevoli, iniziativeintraprese nel suo ricordo in ogni parte d'Italia nonsono ancora riuscite ad evidenziare sufficientementeè la valenza universale del suo insegnamentoA otto anni dalla sua scomparsa terrena che cosaresta dell'insegnamento <strong>di</strong> Gianfranco Maria Chiti?È la domanda alla quale la città <strong>di</strong> Pesaro che si onora <strong>di</strong> ospitarlo nel suocamposanto con l'organizzazione della locale Sezione dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong> in congedo, tenterà <strong>di</strong> dare risposta tenendo, nell'abituale e biennaleincontro: un convegno intitolato:«L'insegnamento <strong>di</strong> Gianfranco Chiti»che si terrà a Pesaro nei giorni 5 e 6 maggio 2012.Al convegno saranno invitati, sia in veste <strong>di</strong> testimoni sia in quella <strong>di</strong> semplicipartecipanti, tutti coloro cui sta a cuore la valorizzazione e la <strong>di</strong>ffusionedel messaggio <strong>di</strong> questo grande Educatore.AVVISO PER LA CERIMONIA A MONTE CENGIOContrariamente a quanto già previsto nel calendario delle manifestazionidell'A.N.G.S., comunico che abbiamo dovuto anticipare a domenica 3 giugno il pellegrinaggioa Monte Cengio, perché il giorno 10 a Cogollo del Cengio si terrà una importantecelebrazione religiosa, <strong>di</strong> cui siamo venuti a conoscenza solo in questigiorni.La celebrazione vedrà impegnata la popolazione e l'Amministrazione Comunale nell'arco<strong>di</strong> tutta la giornata.Cor<strong>di</strong>ali salutiPresidente zona sacra <strong>di</strong> Monte CengioGra. Giancarlo Busin9


evi e lietebrevi e lieteAnche i Direttori<strong>di</strong>ventano NonniIl 28 marzo 2012, pressol'Ospedale Sant'Eugenio <strong>di</strong>Roma, è nata la piccolaArianna. La neonata è la figlia<strong>di</strong> Giuseppe Torre edella consorte, signoraPaola Carlini.Il nonno, nostro Direttore,generale Antonino Torre,insieme alla nonna, la signora Anna, non stanno nella pelle e con<strong>di</strong>vidono lagioia dei felici genitori.Per la cronaca, la piccola alla nascita pesava 4,300 chili ed era lunga 53 cm.Tali misure fanno ben sperare per un eventuale futuro granatieresco.Auguri da tutta la Redazione.Compleanno <strong>di</strong> Don Cristoforo MaggioDon Cristoforo Maggio, Canonico della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Otranto, Cavaliere dellaRepubblica, una volta su proposta del Ministero degli Esteri e un'altra <strong>di</strong> quello dellaDifesa, già ufficiale in guerra del 1°Rgt. <strong>Granatieri</strong>, vocazione adulta, parroco prima,missionario in Germania tra gliemigranti italiani per oltre duedecenni, ha raggiunto il 23 <strong>di</strong>cembre2011 il traguardo dei 90anni.Una rappresentanza <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong>della sezione <strong>di</strong> Maglie gli hareso visita porgendo gli auguriper ogni bene.Mons. Maggio è stato molto feliceed ha augurato ai presenti e atutti i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> essere semprefieri dell'appartenenza alglorioso Corpo dei bianchi Alamari.Il presidente nazionale Gen. Buscemie quello regionale Caldarolahanno porto il loro pensiero auguraletelefonicamente.10


itrovarsiDOPO 43 ANNIRicerca <strong>di</strong>CommilitoniLa foto che pubblichiamo,datata 10 giugno 1969, è statascattata alla caserma «Piave»<strong>di</strong> Orvieto e ritrae un gruppo <strong>di</strong> reclute in addestramento presso ilCAR.Il terzo, in alto a destra, è il gra. Giuseppe Caldarola, attuale Presidenteregionale della Puglia.«Io sono il 3° in alto da destra. Ma voi tutti dove siete? Fatevi vivi!» èil messaggio che Caldarola ha messo a corredo della foto su FB.Ve<strong>di</strong>amo se nostro tramite Pinuccio riesce a ritrovare qualche commilitone.A destra il presidente Giuseppe Caldarolaritrovarsi ritrovarsiDOPO 47 ANNIIl granatiere Luciano Martini <strong>di</strong> Castelfranco Veneto e i commilitoni, Adolfo Franzin <strong>di</strong> Meolo(VE) e Luciano Pisolato <strong>di</strong> Zelarino (VE), si conobbero nel novembre del 1963 al 1° Reggimento<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> nella 7ª Compagnia, comandata dal capitano Luciano Venturini.I tre erano stati inquadrati con l'incarico <strong>di</strong> «Zappatore».Nel febbraio del 1965, con il foglio <strong>di</strong> congedo in mano, si salutarono per l'ultima volta.Dopo 47, anni ad una cerimonia granatieresca svoltasi a Castelfranco Veneto il 18 <strong>di</strong>cembre2011, si sono riabbracciati, e inevitabilmente, come avviene in queste occasioni, i ricor<strong>di</strong> sono ritornatiai giorni del loro servizio militare. Dopo quasi mezzo secolo, per i tre commilitoni è statoun momento <strong>di</strong> grande emozione, tanti ricor<strong>di</strong> e <strong>di</strong> tanta nostalgia.I tre sarebbero ben lieti <strong>di</strong> incontrare qualche altro Granatiere, per rivivere i ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> quandoerano giovani con le stellette.Eugenio Lanaro11


storiastoria100 ANNI FA, UN GRANATIERE IN LIBIA...Nel turbine delle celebrazionidel centocinquantesimo,è passato un po'sottotono il centenario dell'occupazioneitaliana della Libia(1911).L'occasione per ricordare l'eventomi è stata proposta dall'<strong>Associazione</strong><strong>Nazionale</strong> del Nastro Azzurro<strong>di</strong> Piemonte che nella riunionemensile <strong>di</strong> Assoarma, mi haconsentito <strong>di</strong> mettermi in contattocon la famiglia <strong>di</strong> un Granatieredecorato <strong>di</strong> Medaglia d'Argentoal Valor Militare esattamentecento anni fa in Libia.L'incontro cor<strong>di</strong>ale e interessantecol Sig. Pier Giacomo Chiorino, figliodel Decorato ha riportato allaluce la vicenda che qui vi trasmetto.Il Granatiere Natale Chiorino,nato a Chivasso (TO) il 17 <strong>di</strong>cembre1890, viene arruolato nell°Rgt <strong>Granatieri</strong> con cui parte perla Libia nel 1911 alla conquistail Granatiere Chiorino ritratto alcampo in Libia coi suoi commilitonied il suo Sergente, è il primoin alto a sinistra coi baffi. Si notinodue particolari: i volti abbronzatidal sole ma tutti con lafronte pallida in quanto protettadalla visiera del berretto dellanuova uniforme grigioverde appena<strong>di</strong>stribuita che <strong>di</strong>venterà <strong>di</strong>lì a poco celebre nella GrandeGuerra. Parimenti quella campagnalibica segnò il debutto delfucile '91 (nella foto imbracciatodal Granatiere in basso a destra,purtroppo andata persa) che sostituìil Vetterli e che accompastoriastoria storiadella «quarta sponda».Il 18 gennaio 1912 si trova aGargaresh località sita a circa 6km a est <strong>di</strong> Tripoli, dove il contingenteitaliano stava costruendodelle fortificazioni. Quel mattinouna nostra colonna al comandodel Col. Amari composta dal IIIBtg. del 52° Rgt. Fanteria, dal IBtg. del l° Rgt. <strong>Granatieri</strong>, da unaBatteria <strong>di</strong> Artiglieria da montagnae da 2 Squadroni Guide, fuassalita da nuclei Turchi che furonotosto messi in fuga dal fuocodei nostri pezzi. Ma intorno amezzogiorno il nemico tornò all'attaccoin forze investendo violentementela colonna italiana neltentativo <strong>di</strong> avvolgerla sulla destradello schieramento. Il violentocombattimento durò finquasi alle ore 17.00, poi i nemicirespinti dai nostri ripiegarono in<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne verso Fonduk el Toger.Nel corso della battaglia il nostroGranatiere Chiorino si meritavala MAVM con la seguente motivazione:«Ferito ad un piede duranteil ripiegamento della suaCompagnia rimaneva al suoposto, prendendo parte al contrattaccononostante la ferita(B.U. 1913, pag. 26).Nella fotografia, putroppo persa,12


storiagnerà il soldato italiano fino allaII Guerra Mon<strong>di</strong>ale (e oltre, in alcuniCorpi).Rientrato in Italia, il GranatiereChiorino si sposò ed ebbe un figlio,ma dovette presto ripartireper lo scoppio della I GuerraMon<strong>di</strong>ale dove, essendo uno deipochi elementi all'epoca dotati <strong>di</strong>patente automobilistica, si trovò aprestare servizio come autista deiprimi autocarri del RegioEsercito. Tornato a casa dopo lafine del conflitto, scopri tristemente<strong>di</strong> aver nel frattempo persola moglie e la figlia mai conosciuta,portate via entrambe dallafamigerata epidemia <strong>di</strong> influenzaspagnola. Chiorino aprì un negozio<strong>di</strong> tessuti in Torino, chepurtroppo fu tra i primi e<strong>di</strong>fici adessere centrati dai bombardamentiaerei Alleati del 1940-43.Morì a Torino il 20 aprile 1966.Si ringrazia la famiglia del Gra.Chiorino, cui questo articolo è de<strong>di</strong>catoin riverente memoria, perla fattiva collaborazione.Pier Andrea FerroRacconto <strong>di</strong> Guerra <strong>di</strong> unGranatiere - ParacadutistaCarlo Pani classe 1921 racconta:A17 anni vestivo già il grigioverdecome volontarionei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>e dopo quattro anni, nel '42, ero inAfrica con la «Folgore».Quanti ricor<strong>di</strong> dei miei anni <strong>di</strong>guerra affollano la mente, ma perfortuna non sono tutti tragici.Per esempio, ricordo quella volta,nel 1940, che ero con la Compagnia<strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> tra Albania e laGrecia. Facevamo parte <strong>di</strong> unReggimento <strong>di</strong> formazione dei<strong>Granatieri</strong>. Ero sergente e ra<strong>di</strong>otelegrafista.Avevo la stazione ra<strong>di</strong>oin dotazione. Fui assegnato alle«Bande Albanesi» che erano formateda circa 300 uomini, alcunipoco raccomandabili, che abitavanoi territori <strong>di</strong> frontiera traGrecia e Albania, e si erano offerti<strong>di</strong> combattere contro la Grecia.Con me c'era anche un plotone <strong>di</strong><strong>Granatieri</strong> mitraglieri, comandatodal maggiore Chiaravalle, una degnissimapersona. Era il 28 ottobre1940. La guerra contro la Greciaera appena stata <strong>di</strong>chiarata.Noi ci trovavamo in località Delvinoe da lì ci avviammo verso lamontagna. Iniziammo a salire, salire... . Io faticavo molto, perché,non pratico <strong>di</strong> montagna, facevopassi molto lunghi, e allora un alpinoche era vicino a me mi spiegòche in montagna si devono farepassi molto più brevi; mi corressi egli fui grato.Arrivammo su che era notte. Ma,parliamo della salita. Avevo l'or<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> prendere ogni ora il collegamentocol Comando <strong>di</strong> Reggimento(o <strong>di</strong> Battaglione). Io ero ilcapo della stazione ra<strong>di</strong>o, avevogià fatto due anni <strong>di</strong> esperienza econ me c'era un granatiere dellaBasilicata arruolato con l'ultimaleva. Si chiamava Salvatori.Continuando la salita, che parevanon finire mai, ad un certo puntosentimmo partire dall'Epiro deicolpi <strong>di</strong> cannone. I proiettili passavanoin alto su <strong>di</strong> noi e li sentivamofrullare nell'aria, ma per fortunaandavano a cadere molto piùin là. Ogni tanto mi fermavo perprendere un collegamento e avolte ci provavo anche camminando,Salvatori con la stazione inspalla e io con le cuffie e col tasto:ta, tata, tata … . Facevo le chiamatee nessuno mi rispondeva.Sentivo tutte le stazioni delmondo, ma nessun segno <strong>di</strong> vitada quelle che tentavo <strong>di</strong> contattare.Nessuno mi rispondeva.Ricordo che una volta mi ero persinomesso a piangere. Ero giovane,avevo freddo, morto <strong>di</strong>fame, morto <strong>di</strong> paura. Sentivodella musica, come dei ballabili,pensavo che mentre noi eravamoqui a penare, forse da qualcheparte c'era gente spensierata cheballava e allora quella volta mi erotalmente demoralizzato che lacrimavo,ma nessuno se ne accorse.Facevo ruotare il ragazzo con l'apparatora<strong>di</strong>o in varie posizioni.Sentivo Bersaglieri e altri repartiche mi rispondevano, ma dai<strong>Granatieri</strong> nulla. Intanto arrivammoin alto su quella montagnae fummo poco per volta circondatida una nebbia sempre piùfitta.Noi due a causa delle soste pertentare i collegamenti restavamosempre più in<strong>di</strong>etro. I <strong>Granatieri</strong>,una trentina erano andati avanti esvanivano nella nebbia. Anchequelli della banda albanese li avevamovisti scomparire come fantasmiche sfumavano nella nebbia.Ormai soli riprendemmo la salitacon visibilità zero, poi il terreno sifece meno ripido fino a <strong>di</strong>ventarepianeggiante. Eravamo in cima.Passammo vicino ad una postazione<strong>di</strong> guar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> confine. Mi<strong>di</strong>ssi: «qui occorre stare attenti»ma dentro non c'era nessuno, solopaglia e qualcos'altro. Forse eranoscappati. Ora dovevo decidere chefare.Mi misi a gridare; «granatieri, granatieri...». Macchè, nessuno rispondeva,nessuna visibilità, non13


storiastoriasapevo dove andare, forse avevoanche un po' paura, ma <strong>di</strong>ssi al ragazzo:«continuiamo lo stesso».Trovammo una specie <strong>di</strong> sentieroche scendeva. «Da qualche parte ciporterà», <strong>di</strong>ssi. Mi sentivo carico<strong>di</strong> responsabilità per via <strong>di</strong> quelcollegamento che non riuscivo adottenere e che era molto importanteperché serviva a portare or<strong>di</strong>nial maggiore Chiaravalle.Continuammo a scendere nellanebbia. Avevo perso quasi tutte lesperanze. Sentimmo nuovamentedelle cannonate, colpi <strong>di</strong> grosso calibroche passavano in alto e chissàdove andavano a finire. Noi eravamosulla <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> Giannina,per occuparla. II sentiero intantoscendeva, scendeva, e finalmentela nebbia <strong>di</strong>radava. Che sollievo!Poi da lontano, come in un sogno,ci giunge il suono <strong>di</strong> una piccolacampana: «<strong>di</strong>n, <strong>di</strong>n, <strong>di</strong>n» e alloravia verso quel suono. Giù, giù e arriviamoin vista <strong>di</strong> un villaggio.Ero convinto d'essere stato precedutodalla compagnia <strong>Granatieri</strong> ementre mi avvicinavo mi preparavoa dovermi giustificare colmaggiore: «…le tante soste per icollegamenti ... poi ci siamo perdutinella nebbia... ». Ma, congrande sorpresa, nel villaggio nonc'era nessuno, tranne pochi anziani,uomini e donne.Alcune <strong>di</strong> esse avevano un piattoin mano con qualcosa da offrirci.Non ricordo se era pane o altro.Chissà se si trattava <strong>di</strong> un'usanzalocale, per un senso <strong>di</strong> spiccataospitalità che hanno quelle popolazioni,o più semplicemente intendevanotenersi buoni dei soldatiche venivano ad occupare laloro terra? Certo che mi sembravanopieni <strong>di</strong> paura.Io ricordavo qualche parola <strong>di</strong> albanese,li ringraziai e cercai <strong>di</strong>tranquillizzarli, poi chiesi se eranopassati dei soldati italiani.Risposero: «no, non è passato nessuno».«Per la miseria !» <strong>di</strong>ssi almio compagno, «qui abbiamo occupatoil paese da soli !».Là sulla destra c'era un muretto asecco che delimitava i campi, edall'altra parte c'era la montagna,da lassù avevo visto, a circa 300metri, qualche persona muoversi.Improvvisamente sentii degli sparie pallottole che fischiavano intornoa noi. «Qui ci sparano!».Prontamente ci buttammo giù dall'altraparte del muretto, mentregli anziani che ci avevano accoltifuggivano via tutti.Riuscii a vedere da dove eranopartiti i colpi. C'era, non so se unmulo, un cavallo o un asino, vi<strong>di</strong>che stavano caricando una mitragliatricee se ne stavano andando.Evidentemente pensavano chestessero arrivando in forze gli italianie invece c'ero solo io col miocompagno Salvatori che piangevaper la paura dopo quella sventagliata<strong>di</strong> pallottole che picchiavanosul muretto vicinissime anoi. Stemmo nascosti per un po'osservando quegli albanesi o greciche fossero. Per fortuna se ne andarono.Poi vi<strong>di</strong> da lontano, sullostesso sentiero dal quale ero arrivatoio, una fila <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> che siavvicinavano, col maggiore Chiaravallein testa, che fu molto meravigliato<strong>di</strong> trovarci già lì e dopoaver sentito tutte le mie spiegazioni,concluse: «hai occupato unpaese da solo !».In guerra ho vissuto varie altre avventureveramente dure, e mi fapiacere poterne ricordare anchequalcuna più leggera, tipo questa,conclusasi alla fine in modo quasiumoristico.Testo inviatoci dalsignor Bruno Giaretto,figlio <strong>di</strong> Mario, paracadutistaMedaglia d'Oro al VM <strong>di</strong> El AlameinPasquale SoriaUN SEMPLICE CITTADINO VALOROSOFedeli alla responsabilità <strong>di</strong>conservare ed onorare la memoria<strong>di</strong> quanti hanno datocon il loro eroico comportamentolustro e motivo <strong>di</strong> orgoglio allaSpecialità, siamo portati a soffermarcispesso sulle figure più celebrate,<strong>di</strong> cui ricor<strong>di</strong>amo doverosamentele più significative imprese,tralasciando inevitabilmente il sacrificio<strong>di</strong> tanti che, con altrettantoamor <strong>di</strong> patria ed attaccamentoagli Alamari, hanno pur essi contribuitoall'esaltazione dello spiritogranatieresco.Probabilmente, una delle cause <strong>di</strong>tale mancato «ricordo» va attribuitaal grande numero <strong>di</strong> casi edepiso<strong>di</strong> che dovrebbero esserepresi in considerazione, ma questonon comporta o per lo meno nongiustifica che, almeno a titolo emblematico,non debbano essere ripropostequelle figure <strong>di</strong> semplicicitta<strong>di</strong>ni che hanno affrontato lavita militare per rispondere all'appellodella patria, svolgendo onorevolmenteil servizio loro richiesto<strong>di</strong>stinguendosi per abnegazionee generosità. Sono quin<strong>di</strong>rientrati nella vita civile e poi,come nel caso delle classi più giovani,coinvolte nella prima Guerramon<strong>di</strong>ale e richiamati ancora allearmi per i successivi eventi bellici.A questo riguardo, appare particolarmenteesemplare la figura dell'avvocatogranatiere, Ten. Col.cpl. Pasquale Soria, classe 1897, <strong>di</strong>14


storiaA Insbruck il S. Ten Soria prestava serviziocon le truppe poste a presi<strong>di</strong>o del Tirolo,1919.antica nobiltà <strong>di</strong> origine spagnola,il quale iniziava la sua lunga «parentesi»militare il 24 maggio 1915quale soldato nel reparto volontariciclisti del 10° Reggimento Fanteria,sino al proscioglimento dalservizio volontario, a seguito <strong>di</strong>Or<strong>di</strong>ne del Comando Supremo indata 30 ottobre 1915, per poi essererichiamato in servizio il 28 marzo1916, quando veniva <strong>di</strong> nuovo assegnatoal 10° Reggimento Fanteria,6° Reparto ciclisti.Successivamente, il 5 maggio 1917,veniva ammesso alla Scuola Militare<strong>di</strong> Modena, quale Aspiranteallievo ufficiale, per essere quin<strong>di</strong>assegnato, sempre quale Aspirante,al 1° Rgt. <strong>Granatieri</strong> ed inviatoin zona <strong>di</strong> guerra. Con anzianità21 settembre 1917 otteneva la nominaa Sottotenente.Intervenuta la fine della guerra, rimanevain servizio con vari incarichie vicende, partecipandoanche alla missione del Reggimento<strong>Granatieri</strong> inviato oltralpe,alla fine del 1919, a presi<strong>di</strong>o delTirolo austriaco e nella valleIn Abissinia, il Ten. Soria in macchina con altri colleghi, 1936.dell'Inn.Posto in congedo nel 1920, poté finalmenteaffrontare gli stu<strong>di</strong> universitarie conseguire la laurea ingiurisprudenza, iniziando consuccesso la propria attività professionalesino all'ottobre del 1936,quando fu richiamato alle armicon il grado <strong>di</strong> Tenente ed assegnatoal 1° Rgt. <strong>Granatieri</strong>.Prendeva così partealla campagna d'Africa,con assegnazionenel 1937 primaal Comando dellaDivisione <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Savoia e successivamentealla XIXBrigata Coloniale <strong>di</strong>stanza ad Ad<strong>di</strong>sAbeba. Capitano conanzianità 1° gennaio1938, in data 14 marzo1940 veniva posto incongedo.Durante la Campagnad'Africa, il TenenteSoria meritò dueCroci al merito <strong>di</strong>Guerra ed un encomiodel Gen. Luigi15


storiastoriaQui il Cap. Soria alla testa della sua compagnia in una sfilata ad Atene, 1941.Frusci, Governatore del Settoremeri<strong>di</strong>onale e Comandante delleTruppe, con la seguente motivazione:«con nobile iniziativa, appresoche un suo ascaro era cadutoprigioniero in mani avversarie, accorrevacon un pattuglione a ricuperarlosfidando il pericolo <strong>di</strong> imboscate,rese possibili dall'insi<strong>di</strong>adel terreno e dalla accertata presenza<strong>di</strong> ribelli.Curava personalmente il trasportoall'accampamento dell'ascaro che,ferito gravemente, decedeva durantela notte, attorniato e confortatodai compagni d'armi. DebraMarcos, 23 febbraio 1940».La parentesi da borghese dell'avvocatoSoria non doveva durare alungo: il 18 giugno dello stesso1940 veniva chiamato alle armiper mobilitazione e <strong>di</strong> nuovo assegnatoal 1° Rgt. <strong>Granatieri</strong> per poipassare al 3° ed essere destinato inGrecia.Durante quella Campagna, il CapitanoSoria non mancò <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguersi:dapprima gli fu conferita laCroce al Valor Militare perché«conquistate e sorpassate le posizioninemiche in un momento particolarmentedelicato del combattimento,con serena audacia occupava,sotto intenso tiro <strong>di</strong> artiglieria,una importante posizione,assicurando così i successivi movimentidel Reggimento e contribuendovalidamente all'esito vittoriosodell'azione Scindeli Metz-Gorani - Fronte Greco, 14-17 aprile1941».Successivamente, riceveva un secondoencomio, sempre per leoperazioni in Grecia, con la seguentemotivazione: «Ufficiale addettoalla Sezione Informazioni <strong>di</strong>un Comando <strong>di</strong> Divisione operantein territorio occupato, organizzava,<strong>di</strong>rigeva e partecipava adun lungo e faticoso servizio cheportava alla cattura <strong>di</strong> 5 sbandatiinglesi – dei quali uno armato – edall'arresto dei componenti una organizzazionenemica; partecipavapoi, volontariamente, a successivebattute per ad<strong>di</strong>venire alla cattura<strong>di</strong> altri sbandati inglesi<strong>di</strong>stinguendosiper de<strong>di</strong>zione al servizio,attaccamento aldovere, elevato spirito<strong>di</strong> sacrificio - Atene,<strong>di</strong>cembre 1941».Di particolare significato,a conferma dellagenerosità d'animo edell'altruismo del nostroprotagonista, laconcessione <strong>di</strong> unaMedaglia d'argento alvalor civile concessagliil 20 marzo 1943così motivata: «Si slanciava,semi vestito, inmare in soccorso <strong>di</strong> ungiovane greco chestava per annegare anon breve <strong>di</strong>stanzadalla riva e, raggiuntoloa nuoto, riusciva,con notevoli sforzi, asalvarlo.Dava così prova, al cospetto dellapopolazione straniera, <strong>di</strong> generositàd'animo e <strong>di</strong> ar<strong>di</strong>mento -Rafina (Grecia) 10 giugno 1942».Rientrato in patria, ancora con ilgrado <strong>di</strong> Capitano, prese parte attivamentealla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma nelsettembre 1943, ottenendo la promozioneal grado <strong>di</strong> Maggiorecon la seguente motivazione:«Comandante <strong>di</strong> un battaglione<strong>di</strong> formazione incaricato <strong>di</strong> contrastarealle truppe germanichel'ulteriore avanzata nell'internodella capitale, dopo avere con paroleincitatrici animato i suoi granatieri,il cui ardente slancio suscitaval'entusiastico plauso dellapopolazione, riusciva, pur sottol'aggiustato fuoco nemico, conopportune <strong>di</strong>sposizioni ai suoireparti, e con l'esempio personale,a fronteggiare una situazioneparticolarmente delicata e<strong>di</strong>fficile, <strong>di</strong>mostrando singolareperizia, spirito <strong>di</strong> decisione, perfettaserenità e grande sprezzodel pericolo.16


storiaTorino - Raduno per il tricentenario dei <strong>Granatieri</strong>. A tavola l'avvocato Soria con il collegaRaffaello Tarquini, Presidente nazionale ANGS e il Colonnello Enrico Falconi, comandantedel 1° Reggimento, 1959.Ufficiale <strong>di</strong> elevati sentimenti,dotato <strong>di</strong> non comune capacitàprofessionale e <strong>di</strong> grande ascendente,con il suo brillante e valorosocomportamento <strong>di</strong> fronte alnemico, ha confermato il pienopossesso <strong>di</strong> spiccate attitu<strong>di</strong>ni alcomando - Roma 10 settembre1943».Per gli stessi episo<strong>di</strong> gli fu ancheconferita la Croce al merito <strong>di</strong>guerra.Da una nota non ufficiale, ma cheè doveroso riportare a complementodei fatti riportati, risultache il Soria fu uno degli ultimi ufficialia ritirarsi dal combattimentoe con i suoi <strong>Granatieri</strong> oppose aPiazza Venezia l'ultima resistenzaai tedeschi ed impedì loro <strong>di</strong> occupareil Campidoglio.Desistette dalla <strong>di</strong>fesa solo a seguito<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne, e rientrò inCaserma con il Battaglione inquadrato,malgrado la città fosse giàtutta in mano ai tedeschi.Con decorrenza 1 gennaio 1953, ilMaggiore Soria venne promossoal grado <strong>di</strong> Tenente Colonnello.Con ciò termina lo scarno ma significativoed emblematico resocontodell'impegno militaredell'Avvocato Soria che, agli attestatimilitari, assommò onorificenzee considerevoli riconoscimentiprofessionali, quale apprezzatissimopenalista del Foro <strong>di</strong>Roma, dove operò sino alla conclusionedel suo itinerario terreno,avvenuta il 4 ottobre 1960.Il suo attaccamento agli Alamaricertamente non terminò con il congedomilitare, ma fu mantenutovivo con la partecipata adesioneall'ANGS e nell'aprile 1959, in occasionedel Tricentenario dellafondazione della Specialità, fu unodegli oratori ufficiali al raduno <strong>di</strong>Torino.Arsenio RossoniC'ERANO UNA VOLTA I «NONNI»L’elenco che pubblichiamo èla raffigurazione <strong>di</strong> un momentoben preciso del serviziomilitare negli anni '70: «Laraccolta <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>» per la «Cena deiCongedanti». La lista raccoglie icognomi dei componenti la 3ªcompagnia del I Btg. meccanizzatoAssietta ed e' stata fatta a favoredei congedanti del 1/1976.Allora vigeva l'usanza che i «Nonni»,nell'approssimarsi della datadel congedo, passassero fra le«Spine» per fare la raccolta delleofferte (un giorno <strong>di</strong> paga 500 lire)per la cena dei congedanti.L'usanza faceva parte del «nonnismobuono», un rito accettato eriproposto poi da tutti. Non negoche qualche «cucù» o, «sacco» o«juke box» ci sia anche scappatoper quelli che non capivano ilsenso goliar<strong>di</strong>co del gesto, ma facevaparte del gioco.. e nulla <strong>di</strong>più.È un ricordo che ho custo<strong>di</strong>to concura perchè quando lo leggo mi ricorda<strong>di</strong> tanti ragazzi ventennicome me, provenienti da tutte leregioni d'Italia con cui ho fraternizzato,parlato, <strong>di</strong>scusso e imparato,con<strong>di</strong>videndo l'esperienzadella naia.Ora a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 35 anni mi piacerebbeche chi si riconosce o ha notiziedei componenti <strong>di</strong> questa listasi mettesse in contatto con me magariper radunarci e parteciparetutti assieme ad una maxi cena <strong>di</strong><strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> quel lontano 1976 ..Garantito che ognuno paga persé.... .17


storiastoriaricordo ricordo ricordoricordo ricordo ricordoÈ possibile trovare altre informazioni al seguente in<strong>di</strong>rizzo : gra. Aldo Viotti - Via G. Villa, 2 15076 Ovadacell. 347355367518


lettere al <strong>di</strong>rettorelettere al <strong>di</strong>rettoreLa gentile Signora Nella Fornale, ci ha inviato alcunefoto, purtroppo andate perse, che ritraggonoil marito. Nella lettera ci ha informato sullo stato <strong>di</strong>salute del consorte scrivendo:«Mio marito sta bene e legge i giornali ma, purtroppo,ha grossi problemi <strong>di</strong> deambulazione».Ricor<strong>di</strong>amo che si deve al nostro Presidente onorario,on. Lino Fornale, all'epoca Deputato nel Parlamentoitaliano, il fatto che il Monte Cengio, teatro del valoredei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> nella Grande guerra, siastato <strong>di</strong>chiarato con legge «Zona Sacra».L'occasione è propizia per inviare all'On. Fornale ealla sua gentile consorte affettuosi saluti e i più fervi<strong>di</strong>e sinceri voti augurali.Caro Antonino,ho letto attentamente, come sempre, il caro bollettino«Il Granatiere» n. 3 (luglio-settembre 2011) e ti debboporgere la mia gratitu<strong>di</strong>ne per tutto il bene che stai facendoalla nostra <strong>Associazione</strong> <strong>Granatieri</strong>.Le pagine 9 e 10 e la tua opera impegnativa espressanella pag. 11 riportano azioni davvero entusiasmanti.In merito, poi, alla tua importante attività e costanza,svolta all'interno dell'Assemblea capitolina, in qualità<strong>di</strong> membro della stessa, hai avuto la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> esserel'artefice dello spostamento della stele da PortaCapena a Porta San Paolo. Grazie, caro Antonino,anche in veste <strong>di</strong> Granatiere ex combattente in quel tragicoscontro con il nemico, a Porta San Paolo dell'8 - 9-10 settembre a soli 19 anni (sono della classe 1924).Antonino, continua a condurre così egregiamente il«Granatiere» perché piace veramente.Ti porgo cor<strong>di</strong>ali e affettuosi auguri <strong>di</strong> bene in occasionedel S. Natale e la speranza che il 2012 ci porti laPace in Italia e nel mondo.Tuo Costantino BombonatoPS. Ti allego una mia china, formato ridotto, <strong>di</strong> unquadro esposto in una personale qui a Bolzano.Caro Costantino,non immagini il piacere e la gioia che mi hannofatto le tue parole. Come tu ben sai, i riconoscimentia chi fa, ed io cerco <strong>di</strong> fare, sono semprerarissimi. Anche per questo ho voluto pubblicarela tua lettera.Nel ricambiare, anche se in ritardo, i gra<strong>di</strong>tissimiauguri t'invio un forte abbraccio cameratesco.Antoninolettere al <strong>di</strong>rettore19


al <strong>di</strong>rettorelettere al <strong>di</strong>rettoreCaro Direttore,sono Raffaela Saia, la figlia del MMA Paolino Saia, decedutonel febbraio del 2003, che ha prestato serviziopresso il Secondo Battaglione Cengio (Caserma Ruffo)e negli ultimi anni, presso il Museo Storico dei<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.Dopo la morte <strong>di</strong> mio padre, ho voluto personalmente, econ convinto orgoglio, continuare ad abbonarmi alla rivista«Il Granatiere» alla cui redazione, circa vent'annifa, poco più che adolescente e studentessa universitariain giurisprudenza, inviai la mia poesia "La sfilata dei<strong>Granatieri</strong>", con l'unico fine <strong>di</strong> esternare le sensazioniesuberanti che una giovane ragazza provava nell'assisteread una sfilata. Del tutto inaspettatamente trovaipubblicata la mia poesia sulla rivista e ricordo ancora lamia emozione e la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> mio padre, <strong>di</strong> alcunisuoi colleghi ed anche <strong>di</strong> persone che ebbero modo <strong>di</strong>leggerla.Pochi giorni fa ho ricevuto il calendario anno 2012 esfogliandolo frettolosamente, com'è mia abitu<strong>di</strong>ne farequando voglio vedere subito che cosa ho tra le mani,non mi ero accorta che tra le varie poesie, c'era anche lamia. Quando poi con calma ho iniziato a leggere il contenutodel calendario, all'improvviso mi sono accortache c'era! Ho avuto un tuffo al cuore, ho provato in soloattimo tutte le emozioni <strong>di</strong> quando, vent'anni fa, l'avevovista inaspettatamente pubblicata e, unitamente aqueste emozioni, ho provato una più consapevole sod<strong>di</strong>sfazionenel constatare che mi trasmetteva ancora lastessa freschezza, carica, grinta e sano rigore <strong>di</strong> quandol'avevo pensata e scritta.Desidero ringraziarVi veramente con tutto il cuore peraver nuovamente pubblicato la mia poesia e per avermiconsentito <strong>di</strong> provare ancora, con un piccolo gesto, unagioia immensa, anche in ricordo <strong>di</strong> mio padre. Questaoccasione mi è servita, inoltre, per non <strong>di</strong>menticare -ora che non ho più vent'anni e sono un avvocato daoltre tre<strong>di</strong>ci anni - che le emozioni, quelle che nasconodai veri valori, che si alimentano e vivono <strong>di</strong> sal<strong>di</strong> principie che si ra<strong>di</strong>cano nel nostro più profondo essere, rimangonosempre nel cuore e non muoiono mai.Desidero salutarVi come avrebbe fatto mio padre, unorgoglioso Granatiere: «A me le guar<strong>di</strong>e».Raffaela SaiaRECLUTE DEL LUGLIO-SETTEMBRE 1963Il granatiere Ermanno Baccarin della Sezione <strong>di</strong>Padova ci ha inviato una foto, purtroppo andatapersa, della quale ci ha fornito la seguente <strong>di</strong>dascalia:«10ª squadra, 1ª compagnia dell'80° Rgt. Fanteria‘Roma’ con destinazione 1° rgt. <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>. Nella foto si riconoscono le seguenti reclute:In pie<strong>di</strong> da Sx: Sigarini, Baccarin, Ghezzi, Cori,Morsamuto, Ciro, Moro.Accosciati da Sx: Venz, Bongiorno e altri tre dei qualinon ricordo il nome».Chi volesse contattare il gra. Baccarin può farlo aiseguenti numeri: 049667367 cell. 3391105944.lettere al <strong>di</strong>rettore20


letti per voi letti per voiFRONTE DELL'ESTGLI ITALIANI IN RUSSIA<strong>di</strong> Orazio FerraraDi questa monografia, e<strong>di</strong>ta dalla Delta E<strong>di</strong>trice <strong>di</strong>Parma nella collana I libri <strong>di</strong> War Set e che racconta <strong>di</strong>una spietata e allucinante campagna <strong>di</strong> guerra in cuila pietas sembrava scomparsa, stralciamo un passo tratto dalcapitolo «Italiani brava gente»:[…] a far da contraltare a questa concezione belluina della guerrac'era quella dell'Esercito italiano, la cui massa <strong>di</strong> soldati era ancorataai valori della terra e della famiglia e quin<strong>di</strong> lontano millemiglia dal pensare <strong>di</strong> commettere violenze contro le popolazionicivili locali.Anzi gli italiani tendevano a fraternizzare, ricambiati, con quest'ultime.Contro il nemico in armi non nutrivanoaffatto o<strong>di</strong>o, la qual cosa però nonproibiva <strong>di</strong> combatterlo accanitamente e <strong>di</strong>portare quin<strong>di</strong> onorevolmente le stellette […].Eppure c'è stato qualche nostro stu<strong>di</strong>oso cheha usato in modo beffardo la definizione «italianibrava gente» per <strong>di</strong>re ma quando mai gli«italiani brava gente». E giù, per portare sostegnoalla sua tesi, a citare episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> assassini,stupri, saccheggi, stragi <strong>di</strong> cui si eranoresi colpevoli i nostri soldati.Tralasciamo le tesi denigratorie <strong>di</strong> chi nonriesce neppure a nascondere troppo bene lemotivazioni politiche e ideologiche che lospingono a ciò. Parliamo dello stu<strong>di</strong>oso serio,che porta documenti e prove. Generalmentegli episo<strong>di</strong> contestati sono opera <strong>di</strong> singoli o<strong>di</strong> piccoli gruppi, rarissimi da parte dei coman<strong>di</strong>o <strong>di</strong> interi reparti. Episo<strong>di</strong> comunqueda deprecare e da condannare senza attenuanti,senza ma e senza se.Si potrebbe facilmente obiettare poi che laguerra purtroppo non è mai stata una serata<strong>di</strong> gala. D'altronde episo<strong>di</strong> efferati si sono verificatiin tutti gli eserciti e in tutti i tempi,come <strong>di</strong>mostrano anche le guerre recentissime.Per restare alla seconda guerra mon<strong>di</strong>alecitiamo, per tutti, gli episo<strong>di</strong> che viderocoinvolti reparti dell'esercito americano, ilpiù democratico del tempo, nell'invasione dellaSicilia del 1943 e che macchiarono il loro onore militare con l'uccisione sistematica <strong>di</strong> soldatiitaliani già arresisi (ve<strong>di</strong> strage <strong>di</strong> Biscari) e con stragi contro civili (ve<strong>di</strong> Canicattì)21


letti per voiletti per voi[…] Da noi, pur nella tregenda <strong>di</strong> una guerra apocalittica, funzionava un tribunale <strong>di</strong> giustiziamilitare, che aveva il coraggio <strong>di</strong> emettere sentenza <strong>di</strong> condanna a morte contro un nostrosoldato, colpevole <strong>di</strong> aver ucciso un civile russo.Oppure <strong>di</strong> promuovere un processo penale militare a carico <strong>di</strong> un soldato resosi responsabile<strong>di</strong> un furto <strong>di</strong> una gallina ai danni <strong>di</strong> un russo; questo a Bologna il 17 luglio del 1943. Oh,incre<strong>di</strong>bile e cara burocrazia del Regio Esercito!Negli anni Sessanta restava ancora nelle patrie galere un soldato imputato per fatti accadutisul fronte russo, solo la grazia concessa dal Presidente della Repubblica del tempo gli ri<strong>di</strong>edela libertà nel 1962. Tutto ciò la <strong>di</strong>ce lunga sulla correttezza del nostro comportamento sulfronte russo.Gli abusi furono sempre perseguiti […].Il libro si compone <strong>di</strong> 96 pagine con numerose foto, in parte ine<strong>di</strong>te, al costo <strong>di</strong> euro8,50 si può or<strong>di</strong>nare a; DELTA EDITRICE B.go Regale, 21 - 43121 PARMA (Italia);email: deltaed@iol.it tel.0521.287883 - fax 0521.237546del Gra. Natale MuttinelliPOCO DI NENTE E NIENTE DI NULLAMisonoavvicina t ocon titubanzaalla lettura delsaggio «Poco <strong>di</strong>Niente e Niente<strong>di</strong> Nulla» scritto,firmandosicon lo pseudonimoNADAL,dal collega edamico NataleMuttinelli, vecchio, d'età ma non <strong>di</strong> spirito,Granatiere.Mi sono dovuto ricredere.Il saggio è una simpatica descrizione <strong>di</strong>considerazioni, <strong>di</strong> pensieri, <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong>un anziano signore comodamente rilassatosu <strong>di</strong> una poltrona del salotto <strong>di</strong> casae <strong>di</strong> quadretti <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana che lostesso trascorre insieme alla sua compagna<strong>di</strong> sempre.È una piacevole lettura che suggeriscoagli attempati colleghi.Grazie Muttinelli hai donato un bel ricordoa noi <strong>Granatieri</strong>.Erbon22


alamari con le stellettealamari con le stelletteNel mese <strong>di</strong> febbraio tre compagnie del1° reggimento «<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>»,comandate rispettivamente daiTenenti: Davide Li Pira, Michele Barbato eGianluigi Corio, sono state <strong>di</strong>slocate sullezone <strong>di</strong> Palestrina, Colleferro e in alcuni comunidella provincia <strong>di</strong> Rieti per l'operazionedenominata «Palla <strong>di</strong> neve» ove l'Esercito èintervenuto a sostegno delle autorità locali edella popolazione duramente colpita da un eccezionalefenomeno meteorologico che ha interessatoil Lazio e altre regioni italiane.Le abbondanti nevicate, che non si ricordavanoa memoria d'uomo,si sono avute neiOPERAZIONE «PALLA DI NEVE»IL MUSEO IMBIANCATOVolpato, un carissimo lettore e amico dei<strong>Granatieri</strong>, ci ha inviato questa bella fotografianella quale possiamo vedere il nostro Museo <strong>di</strong>Santa Croce in un paesaggio innevato.febbraio 2012comuni più alti delcomprensorio dei montiPrenestini e del Reatinodove hanno provocatoenormi <strong>di</strong>sagied imbiancato tutte lestrade causando problemialla viabilità locale,alla fornitura deiservizi essenziali comeelettricità e acqua e allasicurezza dei citta<strong>di</strong>ni.Le se<strong>di</strong> operative nateper coor<strong>di</strong>nare le operazionisul territorio,costituite da postazionidell'Esercito, dei Carabinieri,del Corpo Forestaledello Stato,della Polizia Provinciale,oltre che darappresentanti deicomuni, hanno permesso<strong>di</strong> avere unavisione chiara e complessivadella situazionee <strong>di</strong> poter intervenirecon prontezzae modo risolutivoa tutte le esigenze.L'impegno dei militariha permesso <strong>di</strong>rimuovere la nevecaduta in abbondanza,riuscendo agarantire la viabilitàdelle principali strade,la mobilità pedonale,nonché la messain sicurezza <strong>di</strong> strutture a ridosso <strong>di</strong> centristorici, scuole, ingressi ospedalieri ed ambulatori.Il grosso lavoro, eseguito comune per comune,con il massimo spirito <strong>di</strong> servizio esenza interruzione, ha contribuito al sostegnodelle popolazioni colpite dalle calamità.I citta<strong>di</strong>ni rincuorati e riconoscenti per l'enormeimpegno fornito dai nostri granatierihanno preparato dolci e torte <strong>di</strong> «ringraziamento».23


alamari con le stellettealamari con le stelletteI NOSTRI RIENTRANO: MISSIONE COMPIUTAFarah (AFG), 20 marzo 2012Sta ormai giungendo al termine l'avventuradei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> inAfghanistan. In questi giorni, infatti, èin corso il TOA (Transfer of Authority) tra lanostra 2ª compagnia «Torino» e l'11ª compagnia«Demoni» dell'8° Reggimento Bersaglieriin qualità <strong>di</strong> «Dardo Coy» nell'area <strong>di</strong> responsabilitàdel <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Farah.Le con<strong>di</strong>zioni generali per un momento delicatocome questo non sono del tutto ottimalise si tiene conto degli ultimi eventi nel territorioAfghano che hanno creato non pochiproblemi alle forze ISAF.L'evento del Marine americano nella caldazona del Kandahar, nel Sud dell'Afghanistan,che ha provocato una decina <strong>di</strong> morti con unazione <strong>di</strong> fuoco contro civili ancora sotto inchiestae, ancor <strong>di</strong> più, il ritrovamento <strong>di</strong> unCorano bruciato sempre in una base americananei pressi <strong>di</strong> Kabul sono stati motivo <strong>di</strong>numerosissime <strong>di</strong>mostrazioni d'intolleranzaverso le forze ISAF fortemente incitate daiMullah locali.Tali eventi non solo hanno deteriorato il lavorogià svolto dalle forze della coalizione,ma hanno anche costretto queste ultime a unamaggiore presenza sul terreno e ad una piùfrequente partecipazione alle «shura» locali.In questo delicato contesto strategico, a ridosso<strong>di</strong> voli <strong>di</strong> rientro in Patria, la nostracompagnia <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> è stata chiamata adI <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong>stribuiscono aiuti alle popolazioni.operare quale QRF (Quick Reaction Force) asupporto delle Task Force South East (TF-SE)del Regional Command West (RC-W) e delleforze ANA (Afgan National Army), nellaOp.«Wheel-barrow» in Gulistan, nella quale èstato richiesto l'assetto VCC80 «Dardo».Il supporto logistico è stato offerto dai colleghiamericani del 6° Reggimento Marinesstanziati a Delaram, un villaggio <strong>di</strong>stante piùI <strong>Granatieri</strong> della 2ª compagnia in servizio <strong>di</strong> pattuglia.<strong>di</strong> 100 km ad Est da Farah lungo la «Highway 1»anche soprannominata «Ring Road» e configuratonell'area <strong>di</strong> responsabilità del RC-W acomando statunitense.La possibilità <strong>di</strong> confrontarsi con una realtàun pò <strong>di</strong>versa da quella nella quale siamoabituati ad operare, è stata occasione <strong>di</strong> crescitaper i nostri <strong>Granatieri</strong>, sia dal punto logistico(ovviamente il primo impatto) sia dalpunto <strong>di</strong> vista operativo.Più <strong>di</strong> uno dei nostri uomini si è trovato nellacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> doversi confrontare con un collegad'oltreoceano e con molta sorpresa, oforse per ironica necessità, abbiamo scopertoche la lingua inglese non è poi così un tabùnell'Esercito Italiano!L'operazione è risultata, a questo punto,completa sotto qualsiasi punto <strong>di</strong> vista inquanto aveva carattere combined, dato il continuocoor<strong>di</strong>namento anche con la Tf-Feniceper l'impiego degli elicotteri d'attacco A12924


alamari con le stellettealamari con le stelletteGli operatori <strong>di</strong> pace sanno che il <strong>di</strong>alogo con gli anziani è il presuppostofondamentale per una fattiva collaborazione.hanno lasciato dalle unità che hanno avuto ilpiacere <strong>di</strong> operare con loro. Quelle stessefacce un pò sorprese dalla nostra presenza all'aeroporto<strong>di</strong> HERAT nel Settembre 2011 orasono state sostituite da altrettante rispettose egrate del contributo che i «<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>» hanno dato al fine comune.L'impiego del Teatro Operativo più complicatoe <strong>di</strong>fficile del mondo è risultato <strong>di</strong> granlunga alla portata della nostra gloriosaSpecialità dai «Bianchi Alamari».Ten. Vincenzo D'Anna Vice C.te laCHARLIE COY TASK FORCE SOUTH - RC-Wpresenti nella base <strong>di</strong> Delaram II a supportodella medesima operazione, e joint grazie allacollaborazione della Sala Operativa deiMarines, nella quale è stato <strong>di</strong>staccato un nostroUfficiale <strong>di</strong> collegamento, e l'assetto RCP(Route Clearence Package) dell'US ARMY.Al termine <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci turbolenti giorni e dell'operazione,nella quale hanno perso la vitaben 5 militari afgani, i motori dei «Lince» edei «Dardo» sono stati nuovamente riaccesiper iniziare la fase <strong>di</strong> redeployment alla volta<strong>di</strong> Farah, dove già da qualche giorno sono arrivatii colleghi dell'8° Bersaglieri. In pochigiorni saranno effettuati tutti i passaggi <strong>di</strong>consegne in vista del TOA che avverrà alle24.00 locali del 22 marzo 2012, con il rientroin Patria previsto per l'intera 2ª compagnia«Torino» nell'arco <strong>di</strong> una settimana.Il bagaglio d'esperienza che i nostri uoministanno per riportare al Reggimento è enorme,altrettanto risulta la reputazione cheTerzo plotone in Afghanistan.Lo schieramento della 2 a Compagnia <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.25


alamari con le stellettealamari con le stelletteDopo aver ricevuto l'articolo del capitano D'anna, abbiamo letto questo comunicato, 24 Marzo 2012Afghanistan - Soldato italiano uccisocon colpi <strong>di</strong> mortaioUn soldato italiano è morto e altri cinquesono rimasti feriti, a seguito <strong>di</strong> un attaccocon colpi <strong>di</strong> mortaio, avvenuto alle ore 18.00circa (in Italia 14.30), contro la FOB (ForwardOperative Base) «ICE» in Gulistan, nelsettore Sud-Est dell'area <strong>di</strong> responsabilitàitaliana, assegnata alla Task Force South-East, su base del 1 Reggimento Bersaglieri.Lo rende noto lo Stato Maggiore dellaDifesa.Il personale ferito è stato subito soccorso etrasferito in elicottero all'ospedale militareda campo della Coalizione più vicino. Sonoin corso le azioni per informare i familiaridell'accaduto.Dopo alcune ore abbiamo appreso che sitrattava del Sergente Michele Silvestri, militaredel Genio Guastatori inquadratonella Brigata Garibal<strong>di</strong>.Tra caserma, missioni, impegni e famiglia il Caporal Maggiore Scelto del 1° Reggimento«<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>» racconta la sua esperienza«Donne in <strong>di</strong>visa,intervista a Barbara A<strong>di</strong>nolfi»Sì SIGNORA ... !Il filo conduttore che dal secondo dopoguerraci guida fino ai giorni nostri èquello dell'autodeterminazione.Dalla fine dell'era coloniale sino alla primaveraaraba gli ultimi sessant'anni <strong>di</strong> storiasono stati scan<strong>di</strong>ti da una rinnovata spinta all'in<strong>di</strong>pendenza.Etnie, popoli, genti accomunateda valori e tra<strong>di</strong>zioni con<strong>di</strong>vise hanno reclamatoun riconoscimento all'interno del panoramainternazionale.Affrancamento che spesso è passato attraversoostilità, conflitti e cruente guerre civili.Ma non è sempre andata così.Uno dei processi sociali più importanti del se-26


alamari con le stellettealamari con le stellettecolo scorso è stata l'emancipazione del gentilsesso. Le donne hanno portato avanti una «rivoluzione<strong>di</strong> velluto» al termine della quale,senza alcuno spargimento <strong>di</strong> sangue ma solograzie alla loro caparbietà ed alle loro capacità,sono riuscite ad imporsi nella modernasocietà civile.Un percorso tutt'altro che semplice. Bastipensare che dal suffragio universale italianodel 1946 sono dovuti trascorrere benvent'anni prima <strong>di</strong> vedere una «signora» alvertice <strong>di</strong> un Dicastero (1976 - Terzo GovernoAndreotti, Tina Anselmi Ministro delLavoro).Le «femmine» non hanno mai preteso <strong>di</strong> sostituirsiai «maschi» ma solo <strong>di</strong> essere equiparateal «sesso forte». Un cammino <strong>di</strong> uguaglianzache parte da un riconoscimento formaleed oggettivo fino ad arrivare a quellosostanziale e soggettivo.Il Parlamento italiano, facendo fede all'articolo3 della Carta Costituzionale, il 20 ottobredel 1999 con la legge n° 380 ha aperto le portedelle Forze Armate alle donne. Sono trascorsi13 anni dalla proclamazione della norma cherappresenta una pietra miliare nel campo dell'autodeterminazionefemminile.In un paese tendenzialmente conservatorecome l'Italia ci siamo ormai abituati a vederedonne in tuta da combattimento che girano ilmondo partecipando a missioni <strong>di</strong> pace nellequali, oltre all'in<strong>di</strong>scusso impegno professionale,mettono in campo sesto senso, umanitàe altruismo.Abbiamo deciso <strong>di</strong> farci raccontare cosa vuol<strong>di</strong>re essere una donna-soldato dal CaporalMaggiore Scelto Barbara A<strong>di</strong>nolfi compiendoinsieme a lei un viaggio che parte dall'ambitolavorativo fino ad arrivare a quello strettamenteprivato: dalla <strong>di</strong>visa agli affetti familiari,dal fucile al biberon.Caporal Maggiore Scelto A<strong>di</strong>nolfi, la primadomanda può apparirle retorica ma è inevitabileporgerla. Cosa spinge una donna ad arruolarsi?«Ovviamente penso che ciascuna <strong>di</strong> noi abbiamotivazioni sensibilmente <strong>di</strong>verse anche senon si compie questa scelta <strong>di</strong> vita se allabase non si nutre un certo fascino nei confrontidella vita militare.Nel mio caso, oltre alla passione per la “mimetica”,ha influito molto il contesto familiare.Molti miei parenti fanno o facevanoparte delle Forze Armate.Pensi che io e mia sorella ci siamo arruolatelo stesso giorno, trascorrendo l'intero periodo27


alamari con le stellettealamari con le stelletteaddestrativo fianco a fianco. Poi ognuna hapreso la sua strada. Lei ha scelto <strong>di</strong> seguire lasua vera passione: l'Arma dei Carabinieri <strong>di</strong>cui è sottufficiale».Quale aspetto del suo lavoro trova più stimolante?«Può sembrare un'antinomia ma il lato operativorappresenta la sfera più interessantedella mia attività.Io non mi tiro mai in<strong>di</strong>etro. Quando c'è statal'emergenza-neve ho insistito per essere aggregataal gruppo che è andato a dare ausilioalle popolazioni <strong>di</strong> Colleferro e Rocca Priora.Una bellissima esperienza. Quando stò “sulcampo” mi sento realizzata e trovo nel lavorola mia vera gratificazione».Hai mai partecipato a Missioni <strong>di</strong> Pace?«Si. In due occasioni. Sono stata in Iraq nel2004 e in Libano a cavallo tra la fine del 2008e l'inizio del 2009».Cosa ti porti dentro a queste due esperienze?«Tante, tantissime cose. È innegabile chequando parti il lato economico assuma unasua rilevanza, importante ma non fondamentale.Quando rientri in Patria però ti sentiricca sotto i più svariati punti <strong>di</strong> vista.Innanzitutto capisci quanto sei fortunataa vivere in un contesto sociale assistenziale,che ti consente <strong>di</strong> realizzarti, <strong>di</strong> a-vere ambizioni, <strong>di</strong> non subire la legge delpiù forte.Poi inizi ad apprezzare le piccole cose cheprima davi per scontate come l'acqua corrente,l'elettricità e sopratutto i generi alimentari.Il mondo consumistico <strong>di</strong> oggi ci porta asprecare risorse fondamentali che in altreparti del mondo salverebbero migliaia <strong>di</strong> viteumane.Da 2004 in avanti faccio molta più attenzionea non sprecare i generi <strong>di</strong> prima necessitàperché ho capito fino in fondo il loro valoreche spesso viene perso <strong>di</strong> vista dalla maggiorparte delle persone».Cre<strong>di</strong> che il tuo lavoro sia abbastanza flessibileda darti la possibilità <strong>di</strong> costruirti unafamiglia?«Sono stata trasferita da Mestre a Roma proprioper stare vicina alla mia famiglia.Non nego che, nel corso del mio periodo <strong>di</strong>permanenza in Libano, in corrispondenzadelle festività natalizie, la lontananza da casae dal mio “piccolo angelo” <strong>di</strong> due anni emezzo mi sia pesata in modo particolare.Staccare dal lavoro, tornare a casa, poterloriabbracciare è una gioia quoti<strong>di</strong>ana, una sensazione<strong>di</strong> benessere che si rinnova ognigiorno».Come ti trovi al 1° Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>?«Bene. Davvero molto bene. I colleghi sonocor<strong>di</strong>ali e <strong>di</strong>sponibili ed il lavoro stimolante.Sono contenta <strong>di</strong> aver trovato un Reggimentoche, come accadeva per il “Serenissima” <strong>di</strong>Mestre, riesce a trasmettere un forte sensod'appartenenza ai soldati che vi prestano servizio.Il gruppo <strong>di</strong> donne è piccolo ma in costantecrescita e questo, ovviamente, non mi <strong>di</strong>spiace».Caporal Maggiore Scelto Benito Tangre<strong>di</strong>28


attività attività associativaIL CORO ALPI COZIE NEL 150° DELL'UNITÀ D’ITALIA15 gennaio 2011Susa (TO) - Grande emozionedomenica 15 gennaio alCastello della Contessa Adelaidecon il coro Alpi Cozie che haeseguito in anteprima assolutal'Inno <strong>di</strong> Susa a degna chiusuradella mostra de<strong>di</strong>cata al poeta risorgimentaleNorberto Rosa (Avigliana,3 marzo 1803 - Susa, 24giugno 1862). Curatore dell'esposizionee del bel catalogo MicheleBonavero, organizzatori i Comuni<strong>di</strong> Susa e Avigliana insieme allaProvincia <strong>di</strong> Torino, ComitatoItalia 150, <strong>Associazione</strong> il Ponte eAmici <strong>di</strong> Avigliana.In una sala gremita in ogni posto,il pubblico presente ha applau<strong>di</strong>tol'esecuzione dell'Inno dei Susinicomposto dal poeta valsusinoRosa nel 1848 e musicato dal maestroGibelli per la festa <strong>di</strong> anniversariodello Statuto nel 1856.Il brano è stato ricostruito e armonizzatoda Mariano Martina, <strong>di</strong>rettoredel complesso vocale, secondole in<strong>di</strong>cazioni del granatiereGiancarlo Sibille.Immancabile il bis a meritato tributodel lavoro svolto. «Era giustoche il Coro Alpi Cozie riannodassei fili della memoria - ha <strong>di</strong>chiaratoSibille, il caponucleoANGS della Val Susa - affinchéIl granatiere Giancarlo Sibille prende accor<strong>di</strong> con il maestro Mariano Martina.tutti ricor<strong>di</strong>no, oggi e sempre,quelle parole dell'antico Inno, cherisuona dal cuore degli eroici<strong>Granatieri</strong>, su cui s'inargenta unagloria tessuta <strong>di</strong> sacrifici totali:“Siam susini e su quest’Alpi / Se ilnemico apparirà / La memoriadell'Assietta / Vigor nuovo ci darà”.Cantiamo dunque l'inno <strong>di</strong> NorbertoRosa, nel momento in cui uncoro lo vocalizza ravvivato nel tricolore,lo esegue sull'attenti e avoce spiegata rammenta un testo<strong>di</strong> amor patrio».È stato quin<strong>di</strong> consegnato dallaCittà <strong>di</strong> Susa un attestato istituzionaleal Coro Alpi Cozie ed alGruppo Folkloristico della ProSusa, quale gruppi <strong>di</strong> musica popolaree amatoriale <strong>di</strong> interessenazionale.La manifestazione si è conclusa,tra gli applausi degli intervenuti,con il ringraziamento del SindacoGemma Amprino a tutte le associazioniche hanno reso possibilel'evento ed ai <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>, presenti anche con ilgruppo storico «Val Susa 1861»come in molte occasioni.94ª ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI FLAMBRO30 ottobre 2011In questo giorno si è tenuta latra<strong>di</strong>zionale cerimonia aFlambro, località del comune<strong>di</strong> Talmassons nel Friuli,per celebrare i combattimenti <strong>di</strong>retroguar<strong>di</strong>a del Secondo Reggimento<strong>Granatieri</strong> al comandodel Colonnello Spinucci durantela ritirata <strong>di</strong> Caporetto.La celebrazione è stata preceduta,alle ore 9.00, alla presenzadel Sindaco <strong>di</strong> Codroipo dott.Fabio Marchetti, dalla deposizione<strong>di</strong> una corona al monumentosituato nei pressi delponte sul fiume Tagliamentoche vide i <strong>Granatieri</strong> sacrificarsiper <strong>di</strong>fendere la ritirata dellealtre truppe italiane.Successivamente, nella chiesaparrocchiale <strong>di</strong> Flambro, venivacelebrata la Santa Messa.Presenziavano al rito religioso ilSindaco <strong>di</strong> Talmassons, dott.29


associativaattività associativaPiero Mario Zanin, il Presidentedel Consiglio Provinciale <strong>di</strong> U-<strong>di</strong>ne Marco Quai, ben tre<strong>di</strong>cirappresentanti dei Comuni associati,il Presidente ANGS delCentro regionale Veneto Cav.Uff. Lino Marian, che ha collaboratoattivamente per la riuscitadell'evento e il Presidenteregionale ANGS del Friuli VeneziaGiulia, gra. Renzo Ros.Erano presenti, inoltre, le rappresentanzedell'Arma dei Carabinieri,ben quattro Sezioni <strong>di</strong>Alpini con Labari, l'<strong>Associazione</strong>Combattenti e Reduci conil loro Presidente, Militari incongedo delle varie armi e specialità.Più che sod<strong>di</strong>sfacente è stata lapresenza delle Colonnelle, benventiquattro provenienti dalleSezioni ANGS del Veneto.Al termine della funzione religiosahanno preso la parola, ilSindaco <strong>di</strong> Talmassons dott. PieroMauro Zanin, e il Presidente delConsiglio Provinciale <strong>di</strong> U<strong>di</strong>neMarco Quai che nei loro <strong>di</strong>scorsihanno vivamente elogiatoil corpo dei <strong>Granatieri</strong> esaltandoneil valore.I convenuti hanno poi depostouna corona al monumento deiCaduti <strong>di</strong> tutte le guerre eall'Erma del Colonnello Spinucci.In corteo, al seguito dellabanda <strong>di</strong> Bertiolo, i numerosiFlambro, Monumento in ricordo della morte del Colonnello Spinucci.partecipanti hanno sfilato sinoalla chiesetta <strong>di</strong> S. Giovannisulla strada Napoleonica, confermata al cippo, dove ha persola vita il Colonnello Spinucci,per un minuto <strong>di</strong> raccoglimentoe con la deposizione della coronaal Monumento che ricordai 250 giovani <strong>Granatieri</strong> caduti,nei pressi della citata chiesa.Un vivo ringraziamento, algruppo Alpini <strong>di</strong> Flambro, perl'entusiasmo, che come sempreci mettono, per preparare le viea festa con il tricolore.Un grazie a tutti i numerosi partecipantie a quanti hanno collaboratoalla buona riuscita dellacerimonia, in particolare, alPresidente della Sezione <strong>di</strong>Codroipo, Gran. Cav. VincenzoAlberini.Renzo Ros2 novembre 2011COMMEMORAZIONE DEI CADUTI A CHIETIÈstata solennemente celebrataa Chieti la commemorazionedei Cadutipresso il locale Sacrario militarenazionale, notevole complessomonumentale.Sono intervenute le Autorità civilie militari del Presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong>Chieti-Pescara e numerose rappresentanzedelle Associazionicombattentistiche e d'Armadelle due città. I rappresentantidelle nostre Sezioni <strong>di</strong> Pescara,Chieti e Lanciano hanno depostofiori sulle lapi<strong>di</strong> nominativedei <strong>Granatieri</strong> abruzzesidecorati al valore militare postenel Parco della Rimembranzariservato ai <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.Particolare significativo e degno<strong>di</strong> nota, l'intervento dellaProf.ssa Rita Di Cicco <strong>di</strong> Pescara,nipote del commilitone, S.Ten. Camillo <strong>di</strong> Cicco, fucilatoin Montenegro dai nazisti peraver mantenuto fede ai giuramentoalla Patria.Giovanni Scarpelli30 30


attività attività associativaA VERONA LA GIORNATA DELLE FFAA6 novembre 2011Si è svolta a Verona laGiornata delle FFAA Lacittà è stata prescelta, nelVeneto, per il secondo anno consecutivo,quale sede per unaesposizione <strong>di</strong> mezzi dell'EsercitoItaliano.Le foto che pubblichiamo sonostate realizzate in Piazza Brà,sulla scalinata <strong>di</strong> Palazzo Barbierisede del Comune.I due granatieri in GUS, sonodella Compagnia <strong>di</strong> Rappresentanza,inviati da Roma, e hannopresenziato, nell'arco della settimana,alle pubbliche cerimoniedel 2, del 4, e del 6.Gli amici del COMFOTER (col.Monni, capoufficio AG) ....scherzando lo avevano anticipatoal Presidente Pellegrini ...quale regalo ai granatieri veronesi.In realtà, i due ragazzi hannoavuto un magnifico riscontropresso i citta<strong>di</strong>ni veronesi (nonusi a vedere tale uniforme) ... inparticolare tra le ragazze!Il giorno 6 (data della foto), terminatala cerimonia inPiazza, il PresidentePellegrini li ha condottial proseguimento dellamanifestazione all'internodel PalazzoComunale.Il granatiere in <strong>di</strong>visaor<strong>di</strong>naria, è invece, unragazzo <strong>di</strong> Vicenza,Alessandro Lancellotti, richiamatoperio<strong>di</strong>camente in servizioal Comando Regione Veneto <strong>di</strong>Padova e «ricostitutore» della sezioneANGS <strong>di</strong> Vicenza.31


associativaattività associativaCENA DEGLI AUGURI ALLA SEZIONE DI PINEROLO22 novembre 2011Il salone del Ristorante del Moro aVigone è <strong>di</strong>ventato, per una serata,un affollato e vivace «club» <strong>di</strong><strong>Granatieri</strong>, con in più un particolaretocco <strong>di</strong> simpatia portato dalla presenzadalle loro gentili signore.L'occasione per ritrovarsi è stata latra<strong>di</strong>zionale cena prenatalizia dellaSezione pinerolese, che ha compiutoquattro anni con un notevole incremento<strong>di</strong> Soci, ormai <strong>di</strong>venuti unasessantina.C'è una bella atmosfera <strong>di</strong> amicizia e<strong>di</strong> entusiasmo, si ammirano le fotografie-ricordodella Commemorazione<strong>di</strong> Padre Chiti a Orvieto (19-20novembre '11), alla quale avevanopartecipato anche rappresentanze <strong>di</strong>granatieri piemontesi (Pinerolo, Torino,Valsesia).Si parla <strong>di</strong> programmi, si fanno nomi<strong>di</strong> ex commilitoni da rintracciare.27 novembre 2011Insomma, la cena degli auguri èanche un'occasione per proporre ideeper il prossimo anno.Il Presidente della Sezione, Clau<strong>di</strong>oGariglio, ascolta e scrive sul suo noteselettronico… finché viene introdottoin sala uno straor<strong>di</strong>nario, fumantequarto <strong>di</strong> vitello, appena uscito dalforno ! I programmi per il futuro vengonoper ora sospesi e saranno approfon<strong>di</strong>tiin Sezione; intanto è giustoapprezzare la buona cucina e ilclima conviviale che rinsalda l'amicizia,base in<strong>di</strong>spensabile per la vitaassociativa.A.MCOMMEMORAZIONE del GENERALE CHITINel 7° Anniversario dellascomparsa del generaleGianfranco Chiti, nellabasilica <strong>di</strong> San Decenzio all'internodel Camposanto <strong>di</strong> Pesaro, ilCentro provinciale <strong>di</strong> Pesaro eUrbino ha fatto celebrare unasanta messa in sua memoria.Alla Santa Messa, nonostante l'avanzataetà erano presenti alcuniamici d'infanzia del generale.Al termine della funzione religiosa,mentre il trombettiere conmaestria eseguiva l'inno dei pifferi,ci siamo portati verso la suatomba per la deposizione dell'alamaro,<strong>di</strong> fiori e la successiva commemorazione.Mi preme sottolineare che l'alamaroè stato portato dal miticogranatiere Franco Fabrizi presidentedel Centro regionale Marchee dal granatiere pesarese ArduiniAttilio classe 1922, semprepresente a tutte le cerimonie che sitengono in città, nonostante l'etàraggiunge il luogo delle cerimoniein sella alla sua bicicletta.Cerimonia semplice ma <strong>di</strong> alto significato.Si coglie l'occasione per ricordarea tutti i lettori che i prossimi 5 e 6maggio a Pesaro si terrà un radunointerregionale per ricordarequella alta, nobile, chiara ed irraggiungibilefigura <strong>di</strong> uomo, soldato,granatiere, comandante,educatore e soldato <strong>di</strong> Dio qualeera il generale Gianfranco Chiti,che ha sempre portato la suaPesaro nel cuore ed ha sceltoPesaro come sua ultima <strong>di</strong>mora.Amato Borghi32


attività attività associativaLA «GIORNATA DELLA SEZIONE»DEI GRANATIERI VIGEVANESI27 novembre 2011Di domenica ha avuto luogola tra<strong>di</strong>zionale «Giornatadella Sezione», momentoculminante dell'anno per i <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> Vigevano e della Lomellina.Nella mattinata è stata celebratanella Chiesa delle SuoreMaddalene <strong>di</strong> Vigevano, la S.Messa del Granatiere, nella qualesono stati altresì ricordati i <strong>Granatieri</strong>che sono «andati avanti».Alla cerimonia hanno partecipatomolti granatieri con i loro familiari,le autorità citta<strong>di</strong>ne (rappresentatedal Sindaco <strong>di</strong> VigevanoArch. Andrea Sala) e le locali Associazionicombattentistiche ed'Arma.Erano presenti, inoltre, le colonnelledelle Sezioni <strong>di</strong> Milano eAbbiategrasso, con una nutritarappresentanza <strong>di</strong> granatieri, equella del Centro provinciale <strong>di</strong>Pavia con il Presidente Gra.Ceroni.Al termine della S. Messa, nei localia<strong>di</strong>acenti alla Chiesa, la Sezioneha allestito il tra<strong>di</strong>zionale rinfrescocon aperitivi accompagnatida salame d'oca ed altre specialitàlocali.Successivamente la giornata havissuto la sua parte meno formale,ma non per questo meno importante,quando granatieri, amici efamiliari si sono recati, sfidandouna fitta nebbia, all'Agriturismo«Carlo e Na<strong>di</strong>a» per il pranzo dellaSezione.Nel corso dell'incontro convivialeil Presidente Cav. Groppelli haringraziato tutti i partecipanti, iConsiglieri, il Segretario Bezzi etutti coloro che in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>avevano contribuito alla riuscitadella giornata. Al termine, i presentisi sono scambiati i saluti e gliauguri <strong>di</strong> Buon Natale e <strong>di</strong> un sereno2012.L'appuntamento per tutti è perl'ultima domenica <strong>di</strong> novembre2012, quando si festeggerà laprossima «Giornata della Sezione».CERIMONIA DI SANTA BARBARA A PORTOGRUAROla Sezione <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong><strong>di</strong> Portogruaro (VE), hafesteggiato la ricorrenza <strong>di</strong>«Santa Barbara» con i Vigili delFuoco, gli Avieri, i Marinai e gliArtiglieri della caserma «L. Capitò».I partecipanti si sono ritrovati inPiazza della Repubblica, <strong>di</strong>nanzi alPalazzo del Municipio e, in corteo,si sono recati al Duomo doveerano attesi da Monsignor DonPietro Cesco per la celebrazione4 <strong>di</strong>cembre 2011della Santa Messa. Dopo il rito religioso,ancora in corteo, i convenutisono ritornati in piazza,dove c'è stata la bene<strong>di</strong>zione e ladeposizione <strong>di</strong> una corona <strong>di</strong> alloroal monumento che ricorda icaduti <strong>di</strong> tutte le guerre.Alla presenza del Vice-SindacoLuigi Villetta, Monsignor Cesco hapoi benedetto gli automezzi deiVigili del fuoco. L'<strong>Associazione</strong><strong>Granatieri</strong> era rappresentata daquattro Colonnelle e da una ventina<strong>di</strong> granatieri, al seguito deiPresidenti regionali Lino Marian eRenzo Ros.Alla conclusione della ben riuscitacerimonia, i presenti si sono scambiatigli auguri <strong>di</strong> buone feste ehanno auspicato una pronta guarigioneper al Presidente dellaSezione gran. Bruno Cesco. Pertutti l'auspicio <strong>di</strong> ritrovarsi anche ilprossimo anno.Lino Marian33


associativaattività associativa4 <strong>di</strong>cembre 2011INCONTRO CON ELEZIONI A BOLOGNAIl neo Presidente Giovanni Bettini.Domenica 4 <strong>di</strong>cembre 2011,per la Sezione <strong>di</strong> Bolognaè stato un bel giorno <strong>di</strong>vita associativa.Riuniti in un tipico ristorantedella provincia, oltre al consuetoconvivio <strong>di</strong> fine anno, i soci dellaSezione che orgogliosamenteporta il nome del «Gran. AlfonsoSamoggia», fulgida MO-VM della nostra Specialità,hanno celebrato l'85° anniversariodella costituzione e ilColonnello Massimo Meinero(che sempre ci onora della suapresenza), ha letto la Motivazionedella decorazione.Al termine del ricevimento, l'assembleadei soci della Sezione, aseguito <strong>di</strong> regolare consultazioneelettorale, ha eletto il nuovo Presidentedella Sezione, nella personadel Gra. Giovanni Bettini eper acclamazione, come PresidenteOnorario, il decano dellaSezione il Cap. Prof. UmbertoSgarzi.Il SegretarioVISITA DEL PRESIDENTE NAPOLITANO A MANTOVA6 <strong>di</strong>cembre 2011Nel contesto del 150°dell'Unità d'Italia, ilPresidente Giorgio Napolitanosi è recato a Mantovaper rendere omaggio al monumentoai Martiri <strong>di</strong> Belfiore.Il giorno successivo avrebbepresenziato all'inaugurazionedella stagione musicale dellaScala <strong>di</strong> Milano dove era in programmail «Don Giovanni».La sua visita alla Valletta <strong>di</strong>Belfiore è avvenuta verso le16.30, alla fine della quale si ètenuto presso il teatro «Bibiena»un incontro con i Sindaci deiComuni che furono coinvoltinelle battaglie risorgimentali.Il sole spuntato d'incanto tra ledense nebbie padane ha allietatola visita del PresidenteNapolitano che ha deposto unacorona d'alloro al monumentoin ricordo dei Martiri <strong>di</strong>Belfiore.L'amministrazione comunale a-veva pre<strong>di</strong>sposto tutto affinchéla visita lasciasse un buon ricordoper la sua gra<strong>di</strong>ta presenzaed anche per l'accoglienzache i citta<strong>di</strong>ni gli hanno con entusiasmotributato.Il 7 <strong>di</strong>cembre 1852 vennero impiccati5 degli 11 Martiri; fraquesti, 5 erano mantovani <strong>di</strong> cui3 Sacerdoti. Il primo, unico fucilatola cui condanna fu eseguitail 5 <strong>di</strong>cembre 1852, fu DonGiovanni Grioli, Coa<strong>di</strong>utore nellaparrocchia <strong>di</strong> Cerese comune<strong>di</strong> Virgilio; il secondo, fu DonEnrico Tazzoli nato a Cannetosull'Oglio e residente a Mantova,professore nel SeminarioVescovile, impiccato due giornidopo. Il giorno stesso, assieme alui, furono impiccati: il dr. CarloPoma, <strong>di</strong> anni 29, cebile, nato edomiciliato a Mantova, me<strong>di</strong>conell'ospedale <strong>di</strong> Mantova città eresidente in Contrada Larga cheora è a lui de<strong>di</strong>cata; AngeloScarsellini, nato a Legnago (Vr)e residente a Venezia <strong>di</strong> anni 30,cattolico, macellaio, (in realtàera un grosso impren<strong>di</strong>tore nelcommercio delle carni), condannatoper essere stato uno deicapi del comitato regionaleVeneto, per avere trattato conMazzini e per avere progettatoun attentato alla sacra persona<strong>di</strong> S.M. l'Imperatore, (sconfes-34


attività attività associativasato dal Tazzoli); Bernardo DeCanal, nato e residente aVenezia, <strong>di</strong> anni 28 cattolico celibe,senza stabile occupazione(condannato per essere stato unodei capi del comitato rivoluzionarioVeneto e in cognizione dell'attentatoalla sacra personadell'Imperatore; Giovanni Zambelli,nato e domiciliato a Venezia,<strong>di</strong> anni 28, cattolico, celibe,ritrattista (stesse imputazioni<strong>di</strong> De Canal); PietroFortunato Calvi, <strong>di</strong> anni 38, natoa Briana <strong>di</strong> Noale <strong>di</strong> Padova (ora<strong>di</strong> Venezia) primo tenente dell'I.R. Armata (dalla quale si era<strong>di</strong>messo), l'unico ad essere impiccatoa Lunetta <strong>di</strong> San Giorgio,dalla parte opposta alla Valletta<strong>di</strong> Belfiore.Siamo convinti che coloro chesalirono al patibolo in quei giornisi siano meritati il giusto ricordoe questa bella visita delPresidente della Repubblica italiana.Al Risorgimento italiano,che poi ha portato all'Unitàd'Italia, possiamo <strong>di</strong>re che le nostreamate terre mantovane hannodato un contributo vitale <strong>di</strong>ideali e uomini.Non c'è infatti città d'Italia chenon abbia de<strong>di</strong>cato vie o stradea Curtatone-Montanara 29 maggioe Goito 30 maggio 1848,SEZIONE DI TORINO:VIVA LA CLASSE DI FERRO 1921!Festa dei <strong>Granatieri</strong> dellaSezione <strong>di</strong> Torino, convocatiper gli auguri natalizi -ma non solo - in un tipico localein riva al Po.Nell'invito-programma, il PresidenteValter Costamagna ha saputofar leva sui sentimenti esull'orgoglio dei <strong>Granatieri</strong> conespressioni che non potevanonon ridestare l'entusiasmo deiSoci: «Granatiere»! Il 2011, 150anni dall'Unità d'Italia, ci havisti ancora protagonisti con ilXXX Raduno <strong>Nazionale</strong> dell'aprile scorso (terzo a Torino dal1959) e con quello <strong>di</strong> Assoarma<strong>di</strong> luglio. E ora «con passo lentoe cadenzato» an<strong>di</strong>amo verso ilSolferino e San Martino, 24 giugno1859.La visita Presidenziale si è conclusaverso le 18 dopo aver incontratola popolazione mantovananel centro storico citta<strong>di</strong>no.Roberto Bonini9 <strong>di</strong>cembre 201135


associativaattività associativa2013, centenario della costituzionedella Sezione <strong>di</strong> Torino,verso il 400° dei <strong>Granatieri</strong> eoltre»!La risposta dei Soci è stata corale,arricchita dal Nucleo Valsusacol «Gruppo storico 1861»e da una rappresentanza dellaSezione <strong>di</strong> Pinerolo col PresidenteClau<strong>di</strong>o Gariglio. Specialeospite il Ten. Col. Antonio Iammarrone.La serata era de<strong>di</strong>cata ai due nostri<strong>Granatieri</strong> della classe 1921:Giacomo Girar<strong>di</strong> e GiovanniCiravegna, combattenti della 2ªguerra mon<strong>di</strong>ale.Il Ten. Girar<strong>di</strong> operò in Yugoslavia,Grecia e alla <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong>Roma; prigioniero dei Tedeschi,evase e raggiunse le sue vallipiemontesi dove partecipò allaResistenza.È socio ANGS dal 1947, ora èPresidente Onorario della Sezione<strong>di</strong> Torino.Il Gra. Ciravegna dopo l'armistizioentrò nel Corpo Italiano <strong>di</strong>Liberazione - Gruppo <strong>di</strong> combattimentoFriuli, che operavacon gli Alleati. È socio ANGSdal 1952 , è purtroppo assente aquesto appuntamento per causa<strong>di</strong> forza maggiore.Il Presidente regionale Ferro e ilPresidente della Sezione, Costamagnahanno interpretato i sentimenti<strong>di</strong> stima e ammirazione<strong>di</strong> tutti per i due valorosi <strong>Granatieri</strong>con vibranti parole <strong>di</strong> ringraziamentoe <strong>di</strong> augurio (chesaranno trasmesse anche a Ciravegna).«Ad multos annos»!A. Masperone15 <strong>di</strong>cembre 2011DONO DELLA SEZIONE DI VERCELLINella foto l'Assessore Fossale con il nostro basco mentre consegna la pergamena <strong>di</strong> ringraziamento.Sul numero 1/2011 del nostroperio<strong>di</strong>co, il Gran.Angelo Masperone ha proposto<strong>di</strong> fare dono alla BibliotecaCivica del proprio Comune <strong>di</strong>una copia del volume scritto dalGran. Gen. Ernesto Bonelli «<strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> Trecentocinquant'anni<strong>di</strong> Storia Italiana».La Sezione <strong>di</strong> Vercelli ha accoltoentusiasticamente la proposta esi è attivata per contattare gli organiinteressati, pensando però<strong>di</strong> non limitarsi ad una semplicedonazione, ma facendo in modo<strong>di</strong> dare risalto a questo eventoper far conoscere alla maggiorparte dei propri concitta<strong>di</strong>ni lagloriosa storia dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>.Con la preziosa e valida collaborazionedel Responsabile dellaBiblioteca Civica vercellese, Sig.Pietro Lucia, che ci ha fatto datutor guidandoci e facendo datramite con l'Assessorato allaCultura del Comune, abbiamocosì potuto programmare l'incontrocon l'Assessore dott. PierGiorgio Fossale.A questo punto abbiamo trovatoterreno fertile, dal momento cheil dott. Fossale è persona <strong>di</strong> grandesensibilità e cultura ed oltretuttomolto <strong>di</strong>sponibile versoqualsiasi contributo che possadare lustro alla nostra città ed arricchirela conoscenza dellastoria della nostra Patria e degliuomini che hanno contribuito acrearla.Dal dott. Fossale è nata quin<strong>di</strong> laproposta <strong>di</strong> convocare una conferenzastampa presenti le testategiornalistiche citta<strong>di</strong>ne perpubblicizzare in maniera adeguatal'evento.La conferenza è stata indetta peril giorno 15 <strong>di</strong>cembre e si è svoltanella Sala del Consiglio Comunale,presenti l'Assessore Fos-36


attività attività associativasale, il Dirigente del SettoreTurismo, Sport, Cultura e TempoLibero, dr. Gianni Vercellone e ladott.ssa Grazia Baltaro, Presidente<strong>di</strong> «Vercelli e i suoi eventi», associazionevercellese molto importanteper i compiti cui è preposta.A rappresentare i granatieri,oltre al Presidente delCentro provinciale Gran. FulvioBertoglio, erano presenti ilPresidente <strong>di</strong> Sezione Gran.Adriano Pavia, il Consiglio alcompleto ed un buon numero <strong>di</strong>granatieri iscritti alla Sezione.Per primo ha preso la parola ildott. Fossale, il quale ha tracciatouna breve scheda del volume edha elogiato l'autore, Gen. Bonelli,per il modo in cui il libro è statoscritto, ideato in maniera moltocoinvolgente per il lettore, facilmentee piacevolmente leggibile.La parola è poi passata al relatoreGran. Fulvio Bertoglio cheha potuto così presentare la figuradei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> etracciare una pur sintetica storiadel nostro glorioso Corpo, che haavuto anche importanti legamicon la città <strong>di</strong> Vercelli, come sipuò notare anche da alcune citazionipresenti nel volume in questione.I giornalisti convenuti hanno <strong>di</strong>mostratoparticolare interesse,facendo anche specifiche domandealle quali i granatieri presentihanno avuto modo <strong>di</strong> rispondere,<strong>di</strong>mostrando tutti unabuona conoscenza su tutto ciòche riguarda il nostro Corpo.L'Assessore Fossale ha quin<strong>di</strong>consegnato una pergamena con iringraziamenti del Sindaco e <strong>di</strong>tutta l'Amministrazione Comunalealla Sezione ANGS vercellesemanifestando gratitu<strong>di</strong>neper l'importante contributo donatoalla nostra città.Dopo le foto <strong>di</strong> rito, terminata laconferenza, abbiamo avutoanche qualche scambio <strong>di</strong> battutecon le autorità intervenute, a <strong>di</strong>mostrazionedella simpatia deinostri interlocutori.Da sottolineare che Fossale ha richiesto<strong>di</strong> poter indossare il nostrobasco durante la conferenza,per riba<strong>di</strong>re il piacere e il coinvolgimentocon i quali ha accoltola donazione.La Sezione ANGS vercellese desideraringraziare vivamente perl'interessamento <strong>di</strong>mostratoci ilSindaco, dott. Andrea Corsaro,l'Amministrazione Comunale, ilSig. Pietro Lucia e la gentilissimadott.ssa Baltaro.Un ringraziamento particolareva all'Assessore alla Cultura perl'entusiasmo e la <strong>di</strong>sponibilitàcon cui ha accolto la nostra propostae per la possibilità che ci hadato <strong>di</strong> dare visibilità alla nostra<strong>Associazione</strong> in ambito citta<strong>di</strong>noe <strong>di</strong> conseguenza, <strong>di</strong> riaffermarel'importanza che i <strong>Granatieri</strong>hanno avuto nella storia dellanostra Patria. Il volume, in duplicecopia, è ora consultabilepresso la Biblioteca Civica citta<strong>di</strong>na.F.B.A CORATO LA FESTA DEL TESSERAMENTO 201118 <strong>di</strong>cembre 2011Alle ore 11.30, presso laChiesa <strong>di</strong> Santa Maria alMonte, sita ai pie<strong>di</strong> del famosoCastel del Monte (patrimoniodell'UNESCO), è stata celebratala Santa Messa <strong>di</strong> Requiem insuffragio dei Caduti <strong>di</strong> tutte leguerre organizzata e voluta dai<strong>Granatieri</strong> della sezione <strong>di</strong> Corato.Durante l'omelia è stato più voltericordato l'eroismo dei «nostri ragazzi»che, anche nelle missioni <strong>di</strong>pace, per l'amor <strong>di</strong> patria hannocompiuto il proprio dovere a voltefino all'estremo sacrificio dellapropria giovine vita.La «Preghiera del Granatiere»,commuovendo tutti i fedeli presenti,ha concluso il rito religioso.Ha fatto seguito il pranzo convivialedurante il quale al gra.Il Gra. Gennaro Arbore col <strong>di</strong>letto nipote suo omonimo.Gennaro Arbore, titolare della tesseraANGS n° 09141 del 1963, èstato conferito l'attestato <strong>di</strong> SocioBenemeritoIn ultimo, «l'Inno dei Pifferi» cantatoin coro da tutti i presenti e gliauguri natalizi hanno coronatogranatierescamente una giornatain<strong>di</strong>menticabile.Giucal37


associativaattività associativaINCONTRO CONVIVIALE PERI GRANATIERI DEL TRENTINO-ALTO ADIGE20 <strong>di</strong>cembre 2011In vista delle festività natalizie, i<strong>Granatieri</strong> in congedo dellaRegione Trentino-Alto A<strong>di</strong>ge, sisono riuniti a Bolzano presso unnoto ristorante della città.L'incontro è stato organizzato dalPresidente della Sezione <strong>di</strong> Bolzano,Gran. Costantino Bombonatod'intesa con il Presidente delCentro regionale del Trentino-AltoA<strong>di</strong>ge.Fra i presenti, Presidente provincialedell'<strong>Associazione</strong> Fanti trentini,Cav. Libar<strong>di</strong> e <strong>di</strong>verse Sposedei soci Altoatesini e Trentini,molto gra<strong>di</strong>te. L'incontro si èsvolto in una atmosfera <strong>di</strong> serenitàe <strong>di</strong> gioia natalizia.II Presidente Bombonato ha ricordatola fedeltà <strong>di</strong> alcuni iscritti bolzaninied altri trentini che eranopresenti alla rifondazione dell'<strong>Associazione</strong><strong>Granatieri</strong> a Bolzanonel lontano 1960 e a Trento nel1961, rivolgendo a loro un grazieprofondo per la fedeltà alla nostra<strong>Associazione</strong> e per aver volutopartecipare all'incontro.Il Presidente Natale ha espresso aiconvenuti. fraterni auguri <strong>di</strong> benea loro e alle loro famiglie, in occasionedelle prossime festività.Molto apprezzato anche l'augurioespresso dal Cav. Libar<strong>di</strong> a tutti gliassociati presenti.L'ottimo menù del «rancio sociale»è stato consumato, fra la gioia <strong>di</strong>una Famiglia allargata e terminatocon vari brin<strong>di</strong>si augurali.L'incontro si è concluso con la consegnadelle tessere associative2012.22 <strong>di</strong>cembre 2011INCONTRO A DERUtA DEI GRANATIERI UMBRIAnche quest'anno, il 22 <strong>di</strong>cembre2011, i <strong>Granatieri</strong>Umbri hanno proseguitola loro simpatica consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>scambiarsi gli auguri natalizi intornoad una tavola ben imban<strong>di</strong>ta,ed ogni anno in una città <strong>di</strong>versa.Quest'anno la città prescelta èstata Deruta. Erano presenti iSoci <strong>di</strong> tutte le Sezioni umbre,con le rispettive Colonnelle;molti accompagnati dai familiari.Era presente anche laColonnella regionale.I granatieri si sono ritrovati alle10.30, hanno iniziato la giornatacon una visita guidata al localemuseo delle ceramiche, offertadal nuovo socio Michele Toniaccini,che è anche Assessore alComune <strong>di</strong> Deruta.Alla fine della visita il dottorAntonio Perelli, a conferma dellapopolarità <strong>di</strong> cui godono i<strong>Granatieri</strong> presso la popolazionecivile, ha illustrato l'iniziativadell'<strong>Associazione</strong> Culturale «EnzoPaolo Tiberi» <strong>di</strong> Perugia cheha deposto un cippo a Perugia aPorta Santa Margherita dove i<strong>Granatieri</strong> entrarono per primi aliberare la città il 14 settembre1961.In seguito, i radunisti si sono recatinella Sala del ConsiglioComunale dove il Sindaco AlvaroVerbena ha rivolto un in<strong>di</strong>rizzo<strong>di</strong> benvenuto ai presenti, el'incontro si è concluso con loscambio <strong>di</strong> doni.Successivamente, i radunisti sisono recati al Ristorante «il Calderone»,dove hanno consumatoun succulento rancio speciale in38


attività attività associativaun'atmosfera <strong>di</strong> affettuoso cameratismosottolineata dall'incontrotra alcuni <strong>Granatieri</strong> che si eranopersi <strong>di</strong> vista dopo il servizio militare.Dopo il pranzo, sotto la presidenzadel Granatiere AntonioGiovannelli, Presidente del CentroRegionale <strong>di</strong> Abruzzo eDelegato dalla Presidenza <strong>Nazionale</strong>per l'occasione, si èsvolta l'assemblea dei Presidenti<strong>di</strong> Sezione e dei Centri Provincialiper il rinnovo delle cariche socialiregionali.È stato confermato Presidentedel Centro Regionale Umbria ilGranatiere Paolo Rossi <strong>di</strong> Orvieto.IL FILO DELLA MEMORIA27 gennaio 2012Nella «Giornata della Memoria» una rappresentanza<strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>della Sezione <strong>di</strong> Padova ha reso gli onorial monumento in ricordo <strong>di</strong> Luigi Bozzato, internatoall'età <strong>di</strong> 19 anni nei campi <strong>di</strong> Dachau eMauthausen che furono luoghi <strong>di</strong> incontro con ilconnazionale don G. Fortin, parroco <strong>di</strong> Terranegra(PD), a sua volta deportato e internato per averaiutato alcuni prigionieri inglesi.Dopo la sua liberazione, don Fortin ritornò nellasua parrocchia <strong>di</strong> Terranegra dove fondò il Tempio<strong>Nazionale</strong> dell'Internato Ignoto che raccogliele spoglie <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> deportati.Per il giovane Luigi Bozzato invece il calvario <strong>di</strong>deportato dopo Dachau continuò nel campo <strong>di</strong>sterminio <strong>di</strong> Mauthausen dove con molti altricompagni lavorò in una cava <strong>di</strong> marmo; quando,ormai molto debilitato da stenti e fatiche, venneemessa la sua condanna a morte, ormai già spogliatoper la camera a gas, con uno stratagemmariuscì a fuggire dall'inferno e indossando la <strong>di</strong>visaa righe <strong>di</strong> un altro più sfortunato, tra mille avversitàritornò in Patria.Era salvo perchè risultava morto dato che la sua<strong>di</strong>visa con il suo numero <strong>di</strong> matricola era rimastavicino al forno crematorio.Per molti anni, indossando con orgoglio la <strong>di</strong>visada internato, organizzava viaggi della memoriaanche con scolaresche: in quei pellegrinaggi ripeteva<strong>di</strong> non «<strong>di</strong>menticare» e fu proprio in uno <strong>di</strong>questi viaggi che noi granatieri conoscemmo queiluoghi <strong>di</strong> immani torture e sofferenze.Luigi Bozzato è deceduto l'8 settembre 2008 aPontelongo (PD) dove lo ricorda un monumentocon un grande masso: come quelli che lavoravanella cava e che poi caricava sui vagoni ferroviari.Giovanni Vettorato39


associativaattività associativa21 gennaio 2012CONCORSO A SULMONALa locandana della manifestazionecon i logo degli sponsor.Sabato 21 gennaio 2012 alle ore15.00 presso la Caserma «CesareBattisti», sede del 57° btg.«Abruzzi» a Sulmona, alla presenzadel nostro Presidente nazionaleGen. Mario Buscemi e <strong>di</strong> autoritàcivili e militari, per il secondoanno consecutivo, è stato presentatoil Concorso dal titolo:«GRANATIERI DISARDEGNA 1659 - 2013,353 ANNI DI STORIAD' ITALIA»Tale concorso, riservato alle ScuoleMe<strong>di</strong>e secondarie <strong>di</strong> I° grado, ha loscopo <strong>di</strong> far conoscere, attraverso ilglorioso Corpo dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong>, le vicende storiche delnostro Paese.La Sezione <strong>di</strong> Sulmona ritiene importantelavorare con i giovani perpoter trasmettere gli ideali ed i valoriche sono gli elementi fondamentalidella nostra Italia.Al concorso partecipano: Scuolame<strong>di</strong>a «Capograssi» <strong>di</strong> Sulmona, laMe<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Pacentro, la Scuola me<strong>di</strong>a«Tedeschi» <strong>di</strong> Pratola Peligna, laScuola Me<strong>di</strong>a «Postiglione» <strong>di</strong>Raiano e la Me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> CastelvecchioSubequo. A questa e<strong>di</strong>zione sonopresenti come sponsor per la fondamentaleriuscita del concorso, laFondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio dellaProvincia dell'Aquila, la Cassa <strong>di</strong>Risparmio della Provincia dell'Aquila,l'Istituto dell'Enciclope<strong>di</strong>a Treccani,il Comune <strong>di</strong> Sulmona e il 57°«Abruzzi».Orazio D’AngeloLA SEZIONE DI CORATO AL CAMBIODI COMANDO DELLA 3ª REGIONE AEREA21 gennaio 20123Presso il Quartier Generale delComando Scuole dell'AeronauticaMilitare - 3ª RegioneAerea <strong>di</strong> stanza a Palese (Bari), presenteil Capo <strong>di</strong> Stato Maggioredell'Aeronautica militare, Generale<strong>di</strong> Squadra Aerea Giuseppe Bernar<strong>di</strong>s,ha avuto luogo la cerimoniadel passaggio <strong>di</strong> consegne tra ilGenerale <strong>di</strong> Divisione Aerea VitantonioCormio, cedente, ed il Generale<strong>di</strong> Squadra Aerea Mario RenzoOttone, subentrante.Alla cerimonia erano presenti numeroseautorità civili, militari e religiose,la Ban<strong>di</strong>era d'Istituto del61° Stormo <strong>di</strong> Lecce, le formazionidel personale appartenente alComando Scuole dell'A.M. 3ª RegioneAerea, una formazione delbattaglione «San Marco», i Gonfalonidella Regione Puglia e dellaProvincia <strong>di</strong> Bari.Numerosissimi i labari delleAssociazioni Combattentistiche ed'Arma schierati tra cui la ColonnellaRegionale ANGS unitamente a quelladella Sezione <strong>di</strong> Corato.All'evento erano presenti il Gra. Gen.Felice Marchese, responsabile Assoarmaper la Puglia, il nostroPresidente regionale, Gra. GiuseppeCaldarola con i <strong>Granatieri</strong> MicheleDi Bisceglie, Pasquale Pellicani eLuigi Maldera.Jucal40


attività attività associativaSEZIONE DI IMPERIA27 gennaio 2012La Sezione ANGS <strong>di</strong> Imperiacompie cinquantaanni. È sorta per l'interessamentodel sottotenente IlarioAicar<strong>di</strong> (congedato nel 1957,quando il comandante del 1°Reggimento era il colonnelloDomenico Pipola e comandantedella sua compagnia il capitanoAntonio Di Maggio) e l'invitoad operare in zona che lo stessoebbe dall'allora Presidente delCentro regionale Liguria, PasqualeDissoni.In questo estremo lembo <strong>di</strong>Liguria, dove la fanno da «padroni»gli Alpini e i Marinai,ma anche i Bersaglieri, Aicar<strong>di</strong>è riuscito a rintracciare nove<strong>Granatieri</strong> del 1°, 2° e 3° Reggimento(Pietro Moranti, VittorioGazzano, Angelo Briatore, AlbertoAcquarone, DomenicoSonego, Bartolomemo Barla,Pietro Negro, Vittorio Fossati,Eli Bonaria), alcuni già <strong>di</strong> unacerta età, costituendo così la sezionecon atto sottoscritto pressola caserma Carabinieri«Somaschini» <strong>di</strong> Imperia, allapresenza del Maresciallo GabrieleRunca. Era il 13 maggio1962.Mancava la Colonnella. La fornìla Presidenza nazionale duranteil Raduno nazionale <strong>di</strong>Firenze. Frattanto, qualcuno è«andato avanti», come soleva<strong>di</strong>re Padre Chiti.Rimpiazzare le assenze non èstato facile, soprattutto daquando è venuta a mancare laleva obbligatoria.Con il trascorrere del tempo laSezione <strong>di</strong> Imperia si è mantenutasempre in vita e, salvo errori,è rimasta l'unica dellaLiguria.Ne fanno parte attualmente ilPresidente Ilario Aicar<strong>di</strong>, unico<strong>di</strong> Imperia e il solo rimasto delgruppo della costituzione e, amacchia <strong>di</strong> leopardo, StefanoRizzi (Genova), Giuseppe Lunghi(Cairo Montenotte), AngeloGaiau<strong>di</strong>, l'Alfiere (Terzorio),Alberto Guglielmi (Isolabona),Giuliana Gerlando (Vallecrosia)e Graziano Mordeglia (Andora).Ma anche se non troppi per isoci <strong>di</strong> Imperia vale sempre ilverso che recita: « … Per gliAlamari, sempre avanti Grantieri»!I.A.CRONACA DI DUE GIORNI STUPENDI ED EMOZIONANTIDa Pinerolo a Roma per il Duca <strong>di</strong> San Pietro16 febbraio 2012Si parte per Roma per laricorrenza del «Duca <strong>di</strong>San Pietro».Io e Dario iniziamo il viaggioda Pinerolo, appuntamento aTorino Porta Nuova con Marcoed Enrico.Ore 21.50: il treno della notteper la Capitale si avvia; stessitreni e stessi amici, un tempocommilitoni, ora veri amici.Come ai vecchi tempi, quandol'appuntamento a Torino, dopouna licenza era d'obbligo;si portava nello zainetto, cometra<strong>di</strong>zione, pane, salame, formaggio,vino e qualche torta,che la mamma ci aveva preparatoper sentire in caserma ancoraun po' <strong>di</strong> profumo <strong>di</strong>casa! Stessa cosa abbiamofatto giovedì 16: trovato loscompartimento, partito il treno,si comincia a mangiarepane e salame con un buonbicchiere <strong>di</strong> vino offerto daDario, poi due pasticcini. Lanottata comincia bene, aGenova spegniamo le luci;mentre il treno corre ci sembra<strong>di</strong> essere tornati in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong>parecchi anni! Cerchiamo <strong>di</strong>dormire ma non ve<strong>di</strong>amo l'ora<strong>di</strong> arrivare a Roma.Ore 06.00: finalmente si arrivaalla Stazione Termini; portiamoi bagagli in albergo e apie<strong>di</strong> si va alla Basilica <strong>di</strong>Santa Maria degli Angeli perpartecipare alla tra<strong>di</strong>zionalefunzione sacra in onore delDuca <strong>di</strong> San Pietro: stupendaed emozionante manifestazione,con i reparti dei <strong>Granatieri</strong>in armi perfetti nelleuniformi storiche e le delegazionidelle Sezioni con leColonnelle da tutta l'Italia!Poi si va in metropolitana aPietralata per il ricevimentoalla Gan<strong>di</strong>n, con noi c'è il generaleTorrini. Mentre atten<strong>di</strong>amol'autobus per la Gan<strong>di</strong>n,si ferma un pullman militarecon a bordo Ufficiali eSottufficiali dei <strong>Granatieri</strong>che, vedendoci con gli Alama-41


associativaattività associativaTenivella, Marco Pietrantonio e Clau<strong>di</strong>o Gariglio al monumento della Ruffo.ri, ci danno cortesemente unpassaggio proprio fin sulpiazzale della caserma.Al ricevimento abbiamo notatouna grande emozione negliocchi <strong>di</strong> Dario, il più giovanedel gruppo (3° 90), datempo ansioso <strong>di</strong> rivedere lasua vecchia caserma!Io, Marco ed Enrico chie<strong>di</strong>amo algenerale Bonelli se è possibile visitarela nostra Albanese Ruffo,sede nel 1976/1977 del 2° Btg.«Cengio» dove noi tre svolgemmoil servizio militare.Avuto l'Ok e salutati tutti, ci<strong>di</strong>rigiamo alla Ruffo. Siamoemozionati, suoniamo il campanello…cistavano già aspettando;lasciamo un documentoe comincia la visita. Siva a rivedere le vecchie camerate,le officine dove io eromeccanico, la linea carri doveerano Marco ed Enrico, piloticarri; poi il forte «Tiburtino»,quin<strong>di</strong> si torna davanti allapalazzina Comando per lafoto al Monumento. Salutiamole guar<strong>di</strong>e e si rientra in albergo.Intanto è arrivata l'ora dellacena, an<strong>di</strong>amo a cercare latrattoria «Al Cardello» vicinoal Colosseo su via dei ForiImperiali ; c'è ancora , è gestitacon la stessa cor<strong>di</strong>alitàdal nipote del vecchio proprietarioche ci accoglieva nel'76-'77 !Or<strong>di</strong>niamo lo stesso menu <strong>di</strong>allora: affettati misti, penneall'arrabbiata, abbacchio e unabuona bottiglia <strong>di</strong> Chianti.Poi, come ai vecchi tempi, siparte a pie<strong>di</strong> per l'Altare dellaPatria, la via del Corso stupendacon le luminarie tricolori,piazza <strong>di</strong> Spagna, la fontana<strong>di</strong> Trevi. Da lì non vuoiandare al Quirinale ? … . Duefoto… e come ragazzini sitorna all'albergo.Sabato 18, si parte per una visitaal Quirinale dove noi tuttifacemmo con orgoglio laguar<strong>di</strong>a: emozione fortissimaentrare dalla porta centrale!Lasciamo il Quirinale per andarea San Pietro e visitare iMusei Vaticani.Quin<strong>di</strong> ritorno in albergo perla cena e poi alla StazioneTermini per il treno Roma-Torino delle 23,50. Si arriva aTorino Porta Nuova alle ore09.00. Io e Dario salutiamoMarco ed Enrico e pren<strong>di</strong>amoil treno per Pinerolo. Duegiorni intensi, stupen<strong>di</strong>, che cihanno fatto tornare giovani <strong>di</strong>parecchi anni! Ma ci siamopromessi <strong>di</strong> ritornare a Romapiù numerosi il prossimoanno, perché queste emozioniforti sono il sale della vita perchi ha portato gli Alamari conle stellette e li ha sempre nelcuore!Clau<strong>di</strong>o GariglioEnrico, Marco, Clau<strong>di</strong>o e Dario Berterocon un Corazziere durante la visita alQuirinale.42


offerte offerte pervenuteOFFERTE PERVENUTE ALLA DATA DEL 31 MARZO 2012PER IL POTENZIAMENTO DEL GIORNALE:Euro 500,00 Gra. Don Cristoforo MAGGIO" 100,00 Gra. SELLERI Giorgio" 10,00 Sezione <strong>di</strong> FIRENZE" 10,00 Gra. GIORGI Renzo" 35,00 Gra. FIORI Antonioofferte" 5,00 Gra. DELMADE' Romeo" 30,00 Famiglia GROSSI (in memoria del Gra. Grossi Franco)" 25,00 Sigg. LENSI Pierluigi e Maria Rosa" 55,00 Gra. MONTEFUSCO Gino" 20,00 Gra. ORIGGI Dario" 15,00 Gra. MARRA Domenico" 20,00 Gra. BERTO Alcide Giannino" 20,00 Sezioni <strong>di</strong> VIGNOLA e MODENA (in memoria del Gra. Maestri Ennio)" 20,00 Sez. VERONA (Pellegrini/Fontanarosa) (in memoria del Gra. Bozza Benito)" 20,00 Sez. <strong>di</strong> LEGNANO (in memoria <strong>di</strong> Cavaliere Mario e Ruggeri Alessandro)pervenute" 439,50 Gra. TORRE Antonino" 10,00 Gra. SCARPELLI Giovanni (In ricordo del Gra. Maestri Guglielmo)" 250,00 Gra. PADOVANI Roberto" 35,00 Sig.ra ANTONELLI Antonella" 50,00 Sez. <strong>di</strong> CONEGLIANO" 10,00 Sez. <strong>di</strong> DUE CARRARE (in memoria del Gra. Bertin Tiziano)" 20,00 Sez. <strong>di</strong> CASTEL GOFFREDO (in memoria del Gra. Perani Roberto)PER IL FONDO DI SOLIDARIETÀ «STENIO CONTIGLIOZZI»:offerteEuro 150,00 Sig.ra RIVELLESE Teresa" 50,00 Sig.ra GENTILI Manuela (in memoria del marito Gra. Gentili Augusto)" 50,00 Gra.Ten. COCUMELLI Stefano43


sfileranno sempresfileranno sempre con nostre colonnelleFRANCO GROSSISezione <strong>di</strong> MantovaNato il 2 gennaio 1937 a San Giorgio (Mantova),è deceduto il 29 <strong>di</strong>cembre 2011 all'OspedaleS. Pellegrino <strong>di</strong> Castiglione delleStiviere, dopo mesi <strong>di</strong> sofferenza a causa <strong>di</strong> unmale inguaribile. Aveva svolto il servizio militare<strong>di</strong> leva negli anni 1958-59, a Roma nel 1°Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.Da congedato, è sempre stato iscritto allaSezione partecipando attivamente a tutte le iniziativeassociative. Era una persona molto stimatanel paese, anche per il suo impegno nelleattività sociali, come ha confermato la massicciapresenza della citta<strong>di</strong>nanza alla sua cerimoniafunebre. Le Colonnelle delle tre Sezionidella Provincia <strong>di</strong> Mantova: CastelGoffredo -Castiglione delle Siviere - Alto Mantovano,Marmirolo e Mantova città, accompagnate dallerispettive rappresentanze <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> con gliAlamari indosso ben visibili, hanno presenziatoalla cerimonia e guidato il corteo funebre fino alCamposanto. Gli amici <strong>Granatieri</strong> rinnovano leloro vive condoglianze ai familiari.Giuseppe CastriniLINO NATALEUGOLINISezione <strong>di</strong> CesenaEra un tenente colonnellodei <strong>Granatieri</strong>,la sua scomparsa èavvenuta in data 14novembre 2011.Vice Presidente della Sezione, era nato il 25 <strong>di</strong>cembre1921 e aveva partecipato dal 1940 al1943, nella «Compagnia Volontari Universitaridel 3° <strong>Granatieri</strong>», alla guerra in Albania. Dopol'8 settembre 1943 venne internato in unCampo <strong>di</strong> concentramento in Polonia.A Gambettola, dove ha vissuto tutta la vita, fuil «Maestro» elementare che educò tantissimegenerazioni <strong>di</strong> ragazzi. E moltissimi ex alunnierano presenti, commossi, al suo funerale.Socio fin dalla costituzione della Sezione, èsempre stato un assiduo frequentatore dei nostriincontri e presente a numerosi RaduniNazionali.Ha lasciato nei familiari e in tutti coloro che loconoscevano un vuoto <strong>di</strong>fficilmente colmabile.FRANCO CHELLINISezione <strong>di</strong> FirenzeUN ALTRO DELLA QUINTA È ANDATO AVANTIScrivo, pur consapevole <strong>di</strong> non saperlo fare adeguatamente, ma col cuore ingola, per annunciare ai molti che l'hanno amato e stimato, la dolorosa scomparsa<strong>di</strong> Gianni Gobbo, in gioventù caporalmaggiore caposquadra dellagloriosa «Quinta compagnia <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> - studenti universitariromani», nell'ultimo anno <strong>di</strong> guerra, alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> ufficiali qualiChristin e Chiti.Egli era caposquadra nel mio plotone e ne parlo perciò come testimone.Dopo la guerra riprese gli stu<strong>di</strong> fino a conseguire la laurea in Ingegneria civileed esercitò la professione soprattutto a Napoli, dove avvenne il suo fatalee felice incontro con Lina, sua sposa innamorata ed amatissima.Vivevano in un luogo meraviglioso, nell'altura <strong>di</strong> Capo Posillipo, che s'affacciasu tutto il golfo <strong>di</strong> Napoli, <strong>di</strong>segnato dalla schiuma bianca del maree sovrastato dal Vesuvio, come <strong>di</strong>re uno dei luoghi più suggestivi delmondo.Gianni era figlio <strong>di</strong> un pittore che si era guadagnato anche una straor<strong>di</strong>nariapopolarità <strong>di</strong>segnando per un popolarissimo settimanale illustrato.Personalmente, qui ricordo Gianni come caporalmaggiore, allievo ufficiale,che s'imponeva sui sottoposti, come lui studenti, per stile, educazione edautorevolezza.Mario HolzerNato il 4 febbraio 1923 a Sesto Fiorentino halasciato questo mondo il 18 agosto 2011 aFirenze. Anche se in ritardo, per motivi in<strong>di</strong>pendentidalla propria volontà, la Sezione <strong>di</strong>Firenze piange la scomparsa <strong>di</strong> un'altra suapietra miliare. Chiamato alle armi e destinatoai granatieri, Franco, ancora recluta, preseparte ai combattimenti per la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Romadel settembre 1943, nel caposaldo dellaMagliana dove fu catturato unitamente ad altrigranatieri da un reparto della Wehrmacht, ilcui comandante, dopo averli <strong>di</strong>sarmati, li lasciòliberi, mentre altri suoi commilitoni, catturatidalle SS, furono fucilati.Rientrato, dopo un fortunoso viaggio, aFirenze, riprese la sua attività nel settore farmaceutico,uscendo ancora una volta illeso,dalle tragiche giornate della liberazione <strong>di</strong>Firenze. Entrato nella nostra associazione, inbreve tempo si <strong>di</strong>stinse per la sua entusiasticacollaborazione nella vita associativa, eper la fattiva presenza in tutte le cerimonie ein tutte le manifestazioni cui la Sezione erapresente.Colpito da un male crudele ed inesorabile, neaffrontò l'evolversi con <strong>di</strong>gnitosa consapevolezza,senza mai venir meno agli impegnipresi, come quello <strong>di</strong> garantire, nei giorni d'apertura,la funzionalità della sede associativa,tanto da essere affettuosamente nominato«piantone della sezione», impegno a cui vennemeno soltanto per la forzata riconsegna dei localiassociativi ed il trasferimento della sezionein altra località toscana.ITALO BREGALLINISezione <strong>di</strong> FabrianoNato il 20 giugno 1940, aveva militato nel 1°Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>; è venutoa mancare il 20 novembre 2011. Da moltotempo era iscritto alla Sezione <strong>di</strong> Fabriano,dove aveva ricoperto per molti anni fino al settembre2010, la carica <strong>di</strong> Presidente.Era molto orgoglioso dei suoi Alamari che indossavaad ogni manifestazione in cui i<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> erano presenti.Alamari e cravatta reggimentale che ha volutoportare con sé anche nell'ultimo viaggio.Alla cerimonia funebre, ha presenziato ungruppo <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> con le Colonnelle delleSezioni <strong>di</strong> Fabriano, Jesi, Sassoferrato e dellaRegione Marche; erano presenti anche rappresentantidelle altre Associazioni Combattentistichedella città <strong>di</strong> Fabriano.La Sezione <strong>di</strong> Fabriano rinnova alla moglie, aifigli e ai familiari le più sentite condoglianze.44


sfileranno sempresfileranno sempre con le nostre colonnelleNICOLA PETRUCCI CI HA LASCIATORimane affettuoso il ricordo<strong>di</strong> una persona schietta ma scrupolosa,prezioso collaboratore <strong>di</strong> tanti scrittioramai consegnati allo stu<strong>di</strong>o; punto<strong>di</strong> riferimento della scienza militare.Marcello CiriminnaIl nostro «Nicolino» se ne è andato! Sì, è andato avanti,come amava <strong>di</strong>re in queste circostanze un nostro maestro <strong>di</strong>vita. Ha lasciato in noi tutti un'ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> affetti, <strong>di</strong> stile militaree <strong>di</strong> accattivante simpatia senza pari.Ha saputo mantenere nel tempo cor<strong>di</strong>ali rapporti soprattuttocon coloro che considerava soli e bisognosi <strong>di</strong> caloreumano. Negli ultimi anni, minato nel fisico, si era ritiratonell'ambito degli affetti famigliari ma ha mantenuto sal<strong>di</strong> ilegami con la nostra <strong>Associazione</strong>. Grazie all'elevato livello<strong>di</strong> conoscenza della lingua inglese è stato più volteOsservatore ONU in Me<strong>di</strong>o Oriente ed ha girato il mondoin qualità <strong>di</strong> interprete <strong>di</strong> Ministri della Difesa, sempre orgoglioso<strong>di</strong> indossare gli Alamari. Sentendo prossima la <strong>di</strong>partita,ha pre<strong>di</strong>sposto il tutto affidandoci le sue volontà, ivicompresa l'esecuzione all'organo della «Marcia dei Pifferi»,raccomandando <strong>di</strong> inviare ad alcuni suoi cari amici la copiade «Il Granatiere» con la notizia del suo decesso.E così è stato!Ai famigliari tutti, in particolare alla Signora Mimma edalla figlia Anna, vada il nostro rinnovato partecipe cordoglio,nella certezza che non <strong>di</strong>menticheremo un Uomo edun Granatiere come Nicola.Ciao Nicolino!N. CanarileTEN. COL. FULVIOCALZOLAROEro un giovane Capitano del 3°<strong>Granatieri</strong> e ricoprivo in queld'Orvieto l'incarico <strong>di</strong> Capo SezioneOr<strong>di</strong>namento e Selezione del3° btg. <strong>Granatieri</strong> «Guar<strong>di</strong>e».Era un incarico non <strong>di</strong>fficile, madelicato per i vari risvolti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nemorale, personale e «politico» cheogni atto compiuto andava ad incidere.Non conoscevo la materia.Ero preoccupato. Avevo bisogno <strong>di</strong>imparare.Ho trovato l'istruttore <strong>di</strong> sempre.L'istruttore <strong>di</strong> un tempo che sullapedana <strong>di</strong> scherma mi insegnava le parate e le cavazioni. L'istruttore chemi insegnava a soffrire, l'istruttore che mi insegnava a schivare gli assalti.Con Lui sono risalito in pedana ed ho avuto successo.Mi recavo a Roma all'Ufficio OAIO del Comando Brigata sicuro, tra un«bofonchio» ed un altro, <strong>di</strong> trovare un amico che mi risolvesse i problemi.Grazie Fulvio.Per il tuo amore per la Specialità marcerai sempre tra le fila dei<strong>Granatieri</strong>.ErbonEMILIOSBRIGHISezione <strong>di</strong>CesenaNato il 15aprile 1919,partecipòcon i <strong>Granatieri</strong>alla 2ªGuerra mon<strong>di</strong>ale fino al congedo che avvennein data 30 settembre 1946, al ritornodall'internamento in un Campo <strong>di</strong>concentramento.Era un Consigliere della Sezione alla qualeera iscritto fin dagli anni '50.Nell'ambito associativo è sempre stato unelemento molto attivo e ha partecipatosempre, fino a che la salute glielo ha permesso,a tutte le attività del sodalizio. Ci halasciato il 4 marzo 2012.Il Presidente della Sezione rinnova, anchea nome <strong>di</strong> tutti i soci, le più sentite condoglianzealla famiglia.45


sfileranno sempresfileranno sempre con nostre colonnelleLUCIANO MONTALISezione <strong>di</strong> Palanzano (Parma)BENITOCIRILLO BOZZASezione <strong>di</strong> VeronaApparteneva allaclasse 1923, è andatoavanti il 6 novembre2011. Arruolato nel gennaio 1943 viene destinatoal 1° Rgt in una squadra <strong>di</strong> mortai da 45.Dopo alcuni mesi <strong>di</strong> addestramento, nella primaverasuccessiva, raggiunge la Corsica, dovefino al fati<strong>di</strong>co 8 Settembre viene impiegato inservizi <strong>di</strong> rastrellamento e controllo del territorio.In seguito all'armistizio, trasferimento in<strong>Sardegna</strong> e dopo alcuni stentatissimi mesi <strong>di</strong>privazioni e fame, il trasferimento a Napoli.Con equipaggiamenti ed armi britanniche, fuinquadrato in un ricostituito Battaglione <strong>di</strong><strong>Granatieri</strong> inserito nel Gruppo <strong>di</strong> CombattimentoFriuli. Risalì così la penisola, da Napolia Roma e su fino alla periferia <strong>di</strong> Bologna.Arrivò il 25 aprile e il nostro Benito fu inviatoper 4 mesi a Belluno e, successivamente, conil grado <strong>di</strong> Caporale a Reggio Emilia dove, inassetto <strong>di</strong> guerra, fu impiegato per molti mesi,nel mantenimento dell'or<strong>di</strong>ne pubblico inquelle cal<strong>di</strong>ssime zone. Finalmente il 3 agosto1946, il congedo ed il ritorno a casa. DueCroci al Merito <strong>di</strong> Guerra per lui. Le sue memoriele ha conservate in un meticoloso <strong>di</strong>ario.Per come lo abbiamo conosciuto, uomo squisito,gentile, compito e riservato. Caro Benito,non potremo <strong>di</strong>menticarti.Nato il 10 luglio 1928 ed iscritto alla Sezionefin dalla sua fondazione, ricoprì il ruolo <strong>di</strong> VicePresidente, collaborando sempre alle attività associativee partecipando a molti raduni.È venuto a mancare il 27 agosto 2011 e alle sueesequie era presente una folta rappresentanza <strong>di</strong><strong>Granatieri</strong> con la loro Colonnella e tanti amiciche si sono stretti addolorati ai familiari.GUGLIELMOMAESTRISezione <strong>di</strong> ChietiApparteneva alla classe1922, iI 23 marzo2012, è deceduto aCanosa Sannita (CH)ove si trasferì molti anni fa dal ferrarese.Valoroso combattente ad El Alamein neiranghi del glorioso IV Battaglione controcarrodel 3° Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><strong>Sardegna</strong> nell'infuocata ultima tragica battagliache si svolse nel deserto egiziano dal 23ottobre al 4 novembre 1942.Laborioso agricoltore, citta<strong>di</strong>no esemplare, appassionatoe fedele socio fondatore dellaSezione <strong>di</strong> Chieti è ricordato da tutti con commossorimpianto.Giovanni ScarpelliI «RAGAZZI» DELLA GLORIOSA 5ª COMPAGNIASono i quattro già appartenenti alla 5ª Compagnia, che ben <strong>di</strong>fesero ilCaposaldo della Magliana, l'onore dei <strong>Granatieri</strong> e dell'Italia dall'8 al 10 settembre1943. Il secondo da sinistra, il caro Pietro, è deceduto il 29 giugno 2011ed è stato per decenni l'attivo Presidente della Sezione <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Mentana.Lo vogliamo ricordare con una poesia da lui stesso scritta (insieme a tantealtre), che ne esalta lo spirito <strong>di</strong> corpo e l'attaccamento alla nostra gloriosaSpecialità.LE CROCIM'hanno dato tre croci pe ricompenza,pe certi fatti de guera, de vita militare;io l'aringrazio tanto de sta riconoscenza,ma le vojo de<strong>di</strong>cà a tre persone care.La prima la vojo de<strong>di</strong>cà a mi nonna,pe quello che me fece da regazzlno,come posso scordà er bene de quella brava donnache m'inzegnò er credo pe un lungo cammino.La seconda la vojo de<strong>di</strong>cà a quer saggio,che fu mi padre, che m'insegnò come esse forte,nell'affrontà er pericolo co un certo coraggioe de nun avè paura manco de la morte.La terza la vojo de<strong>di</strong>ca, a quer "Signore Dio"perché aiuti st'umanità a nun fa più la guera;artro che croci e riconpenze ma a parere mio:guera sì! Ma ar male e a la povertà che c'è su la tèra.Pe me ce arimane sempre 'na croce, ma de legno,che nun è benemerenza, ma un segno de cristianità,speranno casomai d'avè fatto bene ne la vita e d'èsse degno,pe na rincompenza der "Padreterno" ne l'eternità.La rubrica «Sfileranno sempre con le nostre Colonnelle» è finalizzata a ricordare i soli soci dell’<strong>Associazione</strong> che hanno lasciato questo mondo per ritornare alla Casa del Padre. Si sottolinea:I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte; motivi del decesso; reparto <strong>Granatieri</strong> nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne <strong>di</strong> guerra e decorazioni ricevute;eventuali cariche associative rivestite.È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie riprese da giornali. Tutti i testi, comunque, non dovranno superare le12 righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giu<strong>di</strong>zio della Redazione.La Redazione, infine, sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’<strong>Associazione</strong>.46


MATERIALE PROMOZIONALE DISPONIBILE PRESSO LA PRESIDENZAmateALAMARO A SPILLO ARGENTATOAUDIOCASSETTA “MARCE DEI GRANATIERI”BAVERO Dl PANNO ROSSO CON ALAMARIBASCO Dl PANNO NEROCREST ARALDICO DELL’ANGSCARTOLINE EPOCHE VARIErialeCRAVATTA REGGIMENTALE IN POLIESTEREDISCO AUTOADESIVO PER MACCHINAFREGIO METALLICO PER BASCOGEMELLI ARGENTATI CON SCUDETTO QUATTRO MORILIBRO “IL IV BATTAGLIONE CONTROCARRO”LIBRO “LE STAGIONI BALCANICHE”PORTACHIAVI RET. A MOLLA CON MEDAGLIA SILVERpromoPORTATESSERA ASSOCIATIVO IN PELLE ROSSAPORTATESSERA ASSOCIATIVO IN PLASTICA ROSSASTATUETTA “GRANATIERE 1848” MEDIASTATUETTA “GRANATIERE 1848” GRANDESTEMMA ARALDICO IN METALLO PER TASCHINOSTEMMINO METALLICO CON ALAMARI E GRANATINATARGA IN OTTONE “GIACCONE” CON ASTUCCIO€ 18,00CIONDOLO IN METALLO GALVANIZZATO CON GRANATAzionaleFOULARD IN SETA CON STEMMA ARALDICO (CM. 60x60)Ai costi dei singoli articoli vanno aggiunte le spese dell’eventuale spe<strong>di</strong>zioneÈ <strong>di</strong>sponibile, inoltre, il seguente materiale:€ 10,00 per FOLDER, emesso da Poste Italiane con all’interno francobollo, cartolinee buste con annullo 1° giorno <strong>di</strong> emissione e tesserina card.€ 10,00 per busta ricordo Raduno <strong>di</strong> Torino 2009, con all’interno medaglia, cartolinee depliant <strong>di</strong> Torino.€ 5,00€ 5,00€ 8,00€ 8,00€ 24,00COPPIA Dl GRANATINE IN METALLO BIANCO PER BAVERO € 5,00GRANATINE A SPILLO/CLIPS IN SIMILORO/SILVER PER GIACCA € 3,00€ 0,50€ 15,00€ 0,80€ 5,00€ 10,00€ 8,00€ 8,00LIBRO “I QUADRI DEL 3° RGT. GRANATIERI Dl SARDEGNA” € 8,00MEDAGLIE DEI VARI RADUNI NAZIONALI€ 5,00€ 5,00€ 5,00€ 1,00€ 21,00€ 45,00€ 14,00€ 4,00€ 11,00€ 60,0047


<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>03073220588REDDITI 2012: DESTINA IL CINQUE PER MILLE2011ALLA TUA ASSOCIAZIONEL'<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong><strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> è iscritta all'Albodelle associazioni cui può esseredestinato il cinque per mille dell'IRPEF.Se tutti i <strong>Granatieri</strong> si ricordasserodell'<strong>Associazione</strong> all'attodella presentazione deimodelli 730, sarebbero risoltimolti dei problemi economiciche l'affliggono.Non costa nulla. Basta trascriverenella «Scheda per la scelta della destinazione dell'8 per mille e del 5per mille dell'IRPEF», nella parte riferita alla destinazione del cinque per milledopo aver apposto il co<strong>di</strong>ce fiscale dell’<strong>Associazione</strong> e la propria firma nellospazio soprastante. Il 5 per mille dell'IRPEF dovuta verrà automaticamente assegnatocome contributo all'ANGS.

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