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Linee, intersezioni e nodi. Progetti di strade - Mobilità - Regione ...

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ASSESSORATO MOBILITÀ E TRASPORTIAssessoreAlfredo PeriSERVIZIO INFRASTRUTTURE VIARIE E INTERMODALITÀResponsabileMaria Cristina BaldazziCOORDINAMENTO GENERALEMassimo Bertuzzi, Clau<strong>di</strong>o Domenichini, Stefano Gran<strong>di</strong>, Antonella NanettiCOLLABORAZIONE TECNICAAlice Davoli, Paolo Dovadoli, Elena Grossi, Marco Lavagna, Marco VaccariCOLLABORAZIONE GIURIDICAGabriella Ghiselli, Anna Lisa SchembriCOLLABORAZIONE AMMINISTRATIVAMassimiliano Gar<strong>di</strong>niCOLLABORAZIONE ORGANIZZATIVAGrazia Ricci, Luisa Romani<strong>Regione</strong> Emilia-RomagnaAssessorato <strong>Mobilità</strong> e TrasportiServizio Infrastrutture Viarie e Intermodalitàviale Aldo Moro 3840127 Bolognatel 051283758fax 051283459viabilita@regione.emilia-romagna.itSi ringraziano le Amministrazioni Comunaliper la collaborazione e i materiali fornitiPROGETTO GRAFICOFrancesco Carpi LapiIMPAGINAZIONE ELETTRONICAVelvet.com sas, Firenzein copertina: la strada vista da Liuba, otto anni© copyright ALINEA E<strong>di</strong>trice srl - Firenze 200750144 Firenze, Via Pierluigi da Palestrina 17/19 rtel. +39 055 333428 - fax +39 055 331013Tutti i <strong>di</strong>ritti sono riservati:nessuna parte può essere riprodotta in alcun modo ( compresi fotocopie emicrofilm) senza il permesso scritto della casa e<strong>di</strong>trice:e-mail or<strong>di</strong>ni@alinea.it - http://www.alinea.itINDICEPresentazione 4<strong>Linee</strong> <strong>intersezioni</strong> <strong>no<strong>di</strong></strong> 5Diecianni<strong>di</strong>programmiregionaliperlasicurezzastradale 6INTERVENTI 9Bagnacavallo 10Borgo Tossignano 18Casalgrande e Castellarano 26Castel Maggiore 34Cavriago 40Correggio 48Dozza 54Finale Emilia 60Fontanellato 68Imola 74Marzabotto 80Mordano 86Novi <strong>di</strong> Modena 94Ponte dell’Olio 100Riolo Terme 106SanGiovanniinMarignano 112SanPolod’Enza 118Sant’Ilario d’Enza 124Serramazzoni 130Verucchio 136RIFERIMENTI 142


PRESENTAZIONELINEE INTERSEZIONI NODIL’innalzamento della qualità della progettazionestradale è uno degli obiettivi che la <strong>Regione</strong> si èposta per contribuire ad elevare il livello complessivodel governo della mobilità.Parlare <strong>di</strong> qualità vuol <strong>di</strong>re, però, confrontarsi con unargomento complesso, non riconducibile a regoleassodate, ma variabile nel tempo e nello spazioperché profondamente <strong>di</strong>pendente dalle sensibilitàin<strong>di</strong>viduali e collettive.Tuttavia la qualità è, certamente, espressione delle<strong>di</strong>versecultureeneevidenzia,nelleformepiùalte,l’esito <strong>di</strong> confronti, ricerche e sperimentazioni; permolti aspetti, l’esito delle tensioni materiali ed idealidelle <strong>di</strong>verse epoche.Per questo, anche se non la si definisce concertezza,senepercepiscelapresenzae,ancorpiù,se ne avverte l’assenza.Lo stesso vale per i <strong>di</strong>versi settori che compongonolanostraorganizzazionesocialeecosì,ancora,valeperi<strong>di</strong>fferentiambitiprofessionali,ognunodeiqualirivela una qualità mutevole, determinata dalla propriasingolare esperienza.E, dunque, così vale anche per la progettazionestradale, contrad<strong>di</strong>stinta, in questi ultimi anni, piùchedaunatensionevoltaallaricercadellapiùaltaqualificazione del proprio operare, da una sorta<strong>di</strong>posizione<strong>di</strong>fensiva,<strong>di</strong>fronteadunacrescenteconsapevolezza ambientale che ne evidenzia la<strong>di</strong>fficile relazione con il territorio.Una con<strong>di</strong>zione che mostra uno scarto tra il <strong>di</strong>battitointerno, spesso caratterizzato da mo<strong>di</strong> angusti <strong>di</strong>pensaree<strong>di</strong>ntervenire,eilmondoesterno,quellodelle sensibilità collettive che cambiano e crescono,ma anche quello delle trasformazioni economiche eproduttive o quello delle innovazioni tecnologiche,tutteinrapidoestrutturalemutamento.E’ quin<strong>di</strong> necessario non accontentarsi <strong>di</strong>approcci consolidati, ma spesso non più adeguatia sod<strong>di</strong>sfare le esigenze della nostra società, edotarsi,piùche<strong>di</strong>nuoveregole,<strong>di</strong>nuovi strumenti<strong>di</strong> confronto; aprirsi ad idee, mo<strong>di</strong> e approcci nuovi,senza rigettare conoscenze ed esperienze, maanche senza timore <strong>di</strong> accoglierne <strong>di</strong> nuove.Lerecenti“<strong>Linee</strong>guidaperlaprogettazioneintegrata delle <strong>strade</strong>”, realizzate dalla <strong>Regione</strong>in collaborazione con Enti ed Istituzioni e allequali con piacere riman<strong>di</strong>amo, nel loro pensieroispiratore e nella loro impostazione metodologica,hanno proprio il senso <strong>di</strong> contribuire a fornirein<strong>di</strong>cazioni ed elementi <strong>di</strong> riferimento per aiutareprofessioniesaperi<strong>di</strong>fferentia<strong>di</strong>alogareealavorarecongiuntamente.L’idea <strong>di</strong> una raccolta specificatamente de<strong>di</strong>cata aiprogetti<strong>di</strong><strong>strade</strong>nascedaquestoapproccioehal’obiettivo <strong>di</strong> valorizzare le esperienze più significativeoffrendo un’opportunità <strong>di</strong> confronto.Convinti che anche queste occasioni possanocontribuire a riallinearsi alle più alte sensibilitàcollettive della nostra epoca, consentendo <strong>di</strong> offriread esse una corrispondente qualità nel nostrolavoro.Alfredo PeriAssessore <strong>Mobilità</strong> e Trasporti<strong>Linee</strong>, <strong>intersezioni</strong> e <strong>no<strong>di</strong></strong> sono termini ripresi dallerecenti “<strong>Linee</strong> guida per la progettazione integratadelle <strong>strade</strong>”.In esse la linea in<strong>di</strong>ca gli elementi ricorrenti <strong>di</strong>margine, bordo e sfondo che concorrono a crearela sensazione <strong>di</strong> continuità <strong>di</strong> un tracciato per effettodella nostra percezione <strong>di</strong>namica, l’intersezionegli elementi puntuali <strong>di</strong> margine e bordo che neapportano una pausa e il nodo gli elementi puntualiche assumono una evidenza spaziale e funzionaletale da interrompere la sensazione <strong>di</strong> continuità<strong>di</strong> un tracciato. Elementi comuni a tutte le <strong>strade</strong>esemprepresentiinognuna<strong>di</strong>esse,malacuiparticolare combinazione genera una cadenza chedefinisce lo specifico ritmo <strong>di</strong> ogni strada e costituisceuna modalità <strong>di</strong> interpretazione del rapporto che iltracciato instaura nel paesaggio.“<strong>Linee</strong> <strong>intersezioni</strong> <strong>no<strong>di</strong></strong>” ci è parso quin<strong>di</strong> il titolo piùadatto per una raccolta, con ambizione <strong>di</strong> collana, <strong>di</strong>progetti stradali.<strong>Progetti</strong> apparentemente simili e apparentementericonducibili sempre agli stessi temi, ma, in realtà,sempre <strong>di</strong>versi, così che la stessa soluzione acquistavalore solo se riferita a quella strada, a quel paesaggioe a quel contesto. Sempre <strong>di</strong>versi, appunto.Questo primo numero raccoglie una selezione <strong>di</strong>alcuni tra i più significativi interventi realizzati dalleamministrazioni comunali non capoluogo (peromogeneità amministrativa e lasciando ad altraoccasione la presentazione <strong>di</strong> quelli realizzati daglialtri enti) nel corso <strong>di</strong> un decennio <strong>di</strong> programmiregionali per la sicurezza stradale sulla viabilità statale,provinciale e extraurbana comunale.Tutti gli interventi si inseriscono nel complessorapporto tra il sistema inse<strong>di</strong>ativo e quelloinfrastrutturale, adattandosi spesso asituazioni consolidate e affrontando, a voltecontemporaneamente, le principali criticità regionali:l’accessoel’attraversamento<strong>di</strong>areeurbanizzateoilloro collegamento, così da rendere <strong>di</strong>fficile una lorochiara classificazione tipologica.Tra l’altro l’idea della raccolta si è sviluppata solorecentementeequestoharesoparticolarmente<strong>di</strong>fficile recuperare i progetti originali e restituirlinella loro interezza. E il materiale, non pensato peruna pubblicazione, rivela approcci profondamente<strong>di</strong>fferenti,finnell’ampiavarietàdellemodalitàespressive.A parte un rior<strong>di</strong>no delle tavole, per consentire unacoerente sequenza <strong>di</strong> lettura, abbiamo comunquepreferito utilizzare il materiale originario, spesso quellodel progetto preliminare, perché ci sembrava rivelassemeglio l’approccio ispiratore dell’intervento.Nel prosieguo del lavoro ci proponiamo <strong>di</strong> raccoglierecon maggiore tempismo ed approfon<strong>di</strong>mento iprogetti stradali e definire modalità <strong>di</strong> presentazionepiùrigorose,madaquestasintesi<strong>di</strong>unlungopercorso compiuto insieme alle altre amministrazionidella regione ci è parso giusto partire.Maria Cristina BaldazziResponsabile del Servizioinfrastrutture viarie e intermodalitàAntonella NanettiResponsabile Gestione dei programmiper la sicurezza stradale5


DIECI ANNI DI PROGRAMMI REGIONALIPER LA SICUREZZA STRADALELa sicurezza dei trasporti costituisce una materiache comprende problematiche e relazionicomplesse, nella quale si ritrovano e si incrocianoaspetti tecnici, legati alla programmazione, allaprogettazioneeallagestionedelleinfrastruttureedelterritorio, aspetti formativi, legati ai comportamentidell’utenza, e aspetti organizzativi, legati allaprevenzione, alla vigilanza, al pronto intervento eall’assistenza sanitaria.In particolare essa è <strong>di</strong>rettamente connessaalle specifiche caratteristiche del territorio ed èfortemente con<strong>di</strong>zionata dall’assetto della reteinfrastrutturale.Da questo punto <strong>di</strong> vista l’Emilia-Romagna presentacaratteristiche indubbiamente sfavorevoli, perchél’espansione e la <strong>di</strong>spersione degli inse<strong>di</strong>amentiha accentuato la proliferazione <strong>di</strong> “luoghi critici”,contrad<strong>di</strong>stinti da significative tensioni interne tra ilsistemainse<strong>di</strong>ativoequellodelleinfrastruttureperi trasporti, estendendoli a gran parte del territoriourbanizzato.La consapevolezza delle conseguenze sui livellid’incidentalità e la complessità della materia hannoportato la <strong>Regione</strong> alla stesura <strong>di</strong> uno specificoimpiantolegislativo,laL.R.n.30del20luglio1992“Programma <strong>di</strong> intervento per la sicurezza deitrasporti”, con l’obiettivo <strong>di</strong> aumentare il livello <strong>di</strong>sicurezza degli utenti della strada.Conquestofinesonostaterealizzate,incollaborazione con le amministrazioni provinciali ecomunali, il mondo della scuola e della formazione,attività <strong>di</strong> educazione, comunicazione sociale,stu<strong>di</strong>o e ricerca, insieme a opere <strong>di</strong> riqualificazionedelleinfrastrutturestradalichehannoassunto,pernumero <strong>di</strong> realizzazioni, enti interessati e importocomplessivo dei lavori, un particolare rilievo.Sono stati infatti esaminati più <strong>di</strong> seicento progettiinfrastrutturali e finanziati, in collaborazione conle amministrazioni provinciali e comunali, trecentointerventi, per un ammontare complessivo <strong>di</strong> oltresettanta milioni <strong>di</strong> euro.Questa categoria <strong>di</strong> interventi, pur essendo <strong>di</strong> livellominore (per ammontare economico e <strong>di</strong>mensionedei singoli lavori) rispetto, ad esempio, alle nuoverealizzazioni, costituisce un atten<strong>di</strong>bile in<strong>di</strong>catoredel livello della progettazione stradale e delleproblematiche maggiormente <strong>di</strong>ffuse sulla rete viariaregionale.Gli interventi finanziati hanno infatti consentito <strong>di</strong>costituire un significativo repertorio informativoe progettuale, per quanto attiene all’analisi dellecriticità, allo stu<strong>di</strong>o delle soluzioni progettuali ealla raccolta dei dati economici, contribuendo amo<strong>di</strong>ficare, nel corso del tempo, impostazioni econoscenze.La prima fase <strong>di</strong> applicazione della L.R. 30/92,varata a titolo sperimentale, era infatti contrad<strong>di</strong>stintadacriteria“maglielarghe”,chepermettevanoilfinanziamento <strong>di</strong> un’ampia tipologia <strong>di</strong> interventi, daisistemi <strong>di</strong> gestione informatizzata della mobilità alleopere <strong>di</strong> sola manutenzione.La risposta a questa impostazione ha evidenziatocome fosse predominante l’interesse per gliinterventi sulla piattaforma stradale, contrad<strong>di</strong>stinto,però,daunasorta<strong>di</strong>logicaconservativaanziché<strong>di</strong>riqualificazione della funzione e dell’organizzazionedell’infrastruttura viaria.Sullabase<strong>di</strong>questaesperienzasonostatepre<strong>di</strong>sposte una seconda e una terza fase <strong>di</strong>applicazione della L.R. 30/92 incentrate sulfinanziamento dei soli interventi sulla piattaformastradale e su una più selettiva definizione dei criteri<strong>di</strong> partecipazione.In queste due fasi si è quin<strong>di</strong> effettuata una maggioreselezione dei progetti ammissibili al contributo,incentivando l’approfon<strong>di</strong>mento progettuale, ilrapporto con la strumentazione urbanistica e lacompartecipazione finanziaria <strong>di</strong> più enti.Si è cercato così <strong>di</strong> favorire lo sviluppo <strong>di</strong> unaprogettazione che considerasse la strada nel suorapporto con lo spazio circostante e utilizzasse, inmodo coor<strong>di</strong>nato, tutte le soluzioni necessarie adaffrontare l’insieme dei problemi derivanti da questorapporto.Pur ritenendo sod<strong>di</strong>sfacenti i risultati <strong>di</strong> questanuova impostazione, in termini <strong>di</strong> aumento dellaqualità degli interventi e <strong>di</strong> collaborazione tra glienti, è risultato evidente il <strong>di</strong>vario tra le risorse a<strong>di</strong>sposizione e quelle necessarie a estendere questesoluzioni su tutta la rete regionale per elevarne lostandard me<strong>di</strong>o.Perquestomotivoeaseguito<strong>di</strong>alcunepositiveesperienze europee, in occasione della quartafase<strong>di</strong>applicazionedellaL.R.30/92,sièpreferitoconcentrare i finanziamenti unicamente sullasoluzione tipologica della rotatoria, pur consapevolidella possibile banalizzazione dell’elaborazioneprogettuale e delle problematiche infrastrutturali.Si sono pertanto privilegiati i progetti che trattavanoin modo sistematico ed uniforme assi o reti stradali e<strong>di</strong>mostravano una particolare coerenza rispetto allagerarchia della rete viaria ed ai sistemi inse<strong>di</strong>ativi eterritoriali.Dal 2002, in occasione dell’applicazione delPiano Nazionale della Sicurezza Stradale, si èprovveduto, sviluppando l’impostazione dei pianiregionali, ad un ulteriore affinamento dei criteri <strong>di</strong>assegnazione, ritenendo prioritario ridurre unacerta frammentazione degli interventi e concentraregli stessi in ambiti territoriali circoscritti, nei qualiattuare soluzioni esemplari da mutuare in altre areeomogenee.Questi ambiti, in<strong>di</strong>viduati dalle amministrazioniproponenti, sono stati denominati “Aree zero”per evidenziare l’obiettivo tendenziale <strong>di</strong> azzerarel’incidentalità.Gli interventi sono ora in fase <strong>di</strong> realizzazione e dailoro esiti potrà certamente derivare una ulterioreoccasione <strong>di</strong> presentazione e <strong>di</strong> confronto.Massimo BertuzziClau<strong>di</strong>o DomenichiniServizio infrastrutture viarie e intermodalità7


INTERVENTI


COMUNE DIBAGNACAVALLOBagnacavallo è situato in provincia <strong>di</strong> Ravenna, a ovest del capoluogo,lungo la strada provinciale 253R San Vitale; Posto a 11 metri sullivello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 80 kmq e una popolazione <strong>di</strong>circa 16.000 abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principali sonoquelle <strong>di</strong> Boncellino, Glorie, Prati, Masiera, Rossetta, Traversara eVillanova.Città d’arte nel cuore della Romagna, Bagnacavallo conserva unsingolare centro storico a pianta centrale sviluppato attorno all’anticaStrada Maestra.Le prime tracce <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento umano nel territorio <strong>di</strong> Bagnacavallorisalgono alla tarda età del bronzo. Successivamente, dopo esserestata dominio umbro, etrusco, gallico, la città passa ai Romani<strong>di</strong>venendo luogo <strong>di</strong> notevole importanza. Dopo la caduta dell’imperoromano, si susseguono le dominazioni gotica, bizantina e longobarda.Oltre alla produzione <strong>di</strong> frutta e verdura e a quella legata alle industriealimentari e calzaturiere, l’economia del territorio, soprattutto dallafine degli anni novanta, è contrad<strong>di</strong>stinta da opere <strong>di</strong> ricostruzione,restauro, arredo urbano e da iniziative culturali e turistiche volte avalorizzare un rilevante patrimonio e<strong>di</strong>lizio e storico.COMUNE DIBAGNACAVALLO


L’AMBITOGli abitati <strong>di</strong> Bagnacavalloedellasuafrazione<strong>di</strong>Glorie, sviluppatisi lungo ledue importanti <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong>comunicazione costituite dallastrada provinciale 253R SanVitale,perilcapoluogo,edallastrada statale 16 Adriatica.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> potenziamento della rete ciclabile, può essere ricondotto ad alcune realizzazioniprincipali.La prima, nella frazione <strong>di</strong> Glorie, lungo la strada statale 16 Adriatica, è quella <strong>di</strong> un tratto <strong>di</strong> pista ciclabile, per il quale si è resanecessaria la riorganizzazione, con aiuole spartitraffico <strong>di</strong> incanalamento, dell’intersezione della strada statale con via Aguta (A).La seconda, in corrispondenza dell’ingressoovestdellastradaprovinciale253RSanVitalenelcapoluogo,èquella<strong>di</strong>untratto<strong>di</strong> pista ciclabile e pedonale in sede propria (B).Laterzarealizzazione,inprossimitàdelcentrostorico,lungoiltracciatodelcanaleNaviglioZanelli,èquella<strong>di</strong>unpercorsociclabile e pedonale con pavimentazione in autobloccanti, aiuole, alberature ed arre<strong>di</strong> (C).LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuità dei traffici veicolare,ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questedue ultime, la riconnessione<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zone e funzionidelcentroabitatoelariqualificazione dell’immaginecomplessiva dell’intero centroabitato.BCAB B BCOMUNE DIBAGNACAVALLO1213


BdopoBdopoB BprimaprimaAdopoCOMUNE DIBAGNACAVALLO14Aprima15


CCCOMUNE DIBAGNACAVALLOCCC16CCC17CC CC


COMUNE DIBORGO TOSSIGNANOBorgo Tossignano è situato in provincia <strong>di</strong> Bologna, a sud est delcapoluogo, lungo la strada provinciale 610R Selice Montanara;Posto a 102 metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 30kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 3.200 abitanti. Oltre al capoluogole sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Codrignano e Tossignano.Sorto nel 1198, ai pie<strong>di</strong> del colle <strong>di</strong> Tossignano, il nucleoabitato originario del Borgo occupa la sponda destra del fiumeSanterno che solo un consistente prelievo <strong>di</strong> ghiaia, nel secondodopoguerra, abbassandone <strong>di</strong> molti metri il letto, ha resopressoché inoffensivo per l’abitato.Collocato al centro dell’alta valle del Santerno, lungo la stradache da Imola porta in Toscana, in una zona teatro <strong>di</strong> aspricombattimenti durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, BorgoTossignano venne semi <strong>di</strong>strutto negli anni 1944 e 1945 eoggi presenta un tessuto e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> recente e<strong>di</strong>ficazione,contrad<strong>di</strong>stinto da quartieri residenziali.Oltre ad un’agricoltura fiorente con vigneti e frutteti (kiwi,albicocche e pesche), l’economia del territorio è caratterizzatadalla presenza <strong>di</strong> un importante polo industriale e artigianale.COMUNE DIBORGO TOSSIGNANO


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> Borgo Tossignano,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 610R SeliceMontanara, nella vallata delfiume Santerno.LE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questeultime e la riconnessione <strong>di</strong><strong>di</strong>fferentizoneefunzionidelcentro abitato.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un unico programma <strong>di</strong> riqualificazione dell’attraversamento urbano, può essere ricondotto ad alcunerealizzazioni principali.La prima, lungo il tratto interno all’abitato della strada provinciale 610R Selice Montanara, che tra l’incrocio con la via Marconi eilrioMescolaprendeilnome<strong>di</strong>viaGaribal<strong>di</strong>,èquella<strong>di</strong>unpercorsociclabileepedonale,insedepropria,affiancatoallasedestradaleedotato<strong>di</strong>unanuovapasserellasulrioMescola(A,B).Lasecondaèquella<strong>di</strong>unponteriservatoaltransitociclabileepedonale,affiancatoalpontestradaleesistentesulfiumeSanterno,per il collegamento del tratto interno all’abitato della strada provinciale al centro del Comune (C).Laterzarealizzazione,<strong>di</strong>prossimocompletamento,èquelladelcollegamento del tratto interno all’abitato della strada provinciale alparco lungofiume (D).CADBCOMUNE DIBORGO TOSSIGNANO2021


BCOMUNE DIBORGO TOSSIGNANOAA22C23ADC DBDC


COMUNE DIBORGO TOSSIGNANO24AAdopoBdopoBBprimaAprimaA25


COMUNI DICASALGRANDE E CASTELLARANOCasalgrande è situato in provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia, a sud est del capoluogo, lungola strada provinciale 467R <strong>di</strong> Scan<strong>di</strong>ano ; Posto a 97 metri sul livello del mare,ha un’estensione <strong>di</strong> 38 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 17.000 abitanti. Oltre alcapoluogo le sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Casalgrande Alto, Dinazzano,Salvaterra, San Donnino <strong>di</strong> Liguria, Sant’Antonino, Veggia e Villalunga.I ritrovamenti <strong>di</strong> terramare e necropoli fanno supporre che queste terre fosseroabitate sin dai tempi preistorici da tribù celtiche. E’ certo invece che la zona alta <strong>di</strong>Casalgrande fosse abitata al tempo dei romani, come <strong>di</strong>mostrano i resti ritrovati inlocalità Osteria Vecchia durante gli scavi effettuati nella metà dell’ottocento.672Castellarano è situato in provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia, a sud est del capoluogo, lungola strada provinciale 486R <strong>di</strong> Montefiorino. Posto a 149 metri sul livello del mare,ha un’estensione <strong>di</strong> 58 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 13.000 abitanti. Oltre alcapoluogo le sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Ca’ de Fii, Ca’ de Grimal<strong>di</strong>, Ca’de Ravazzini, Ca<strong>di</strong>roggio, Case Ferri, Castello La Croce, Farneto <strong>di</strong> Sotto, Le Ville,Montebabbio, Pra<strong>di</strong>via, Roteglia, San Valentino, Scuole, Telarolo e Tressano.Le prime tracce <strong>di</strong> una presenza umana nel Castellaranese risalgono al mesoliticoe varie sono le tracce delle epoche seguenti, in particolare quelle relative all’etàdel bronzo.COMUNI DICASALGRANDE ECASTELLARANO


L’AMBITOL’area compresa tra gli abitati<strong>di</strong> Casalgrande e Castellarano,sviluppatasi lungo il tracciatodella vecchia strada statale486,oradeclassataastrada comunale dopo larealizzazione<strong>di</strong>unnuovotracciato parallelo (l’attualestrada provinciale 486R <strong>di</strong>Montefiorino), caratterizzatada una urbanizzazione <strong>di</strong>ffusa<strong>di</strong> carattere residenziale eproduttiva.LE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali, la continuità<strong>di</strong> queste due ultime, lariconnessione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferentizoneefunzionideiduecentriabitati e, compatibilmente congli inse<strong>di</strong>amenti esistenti, laricomposizione e la continuitàtra il verde territoriale e quellourbano.L’INTERVENTOL’intervento facente parte <strong>di</strong> un programma complessivo <strong>di</strong> recupero e riqualificazione <strong>di</strong> un tratto stradale declassato che collega idue Comuni attraversandone importanti frazioni, può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione <strong>di</strong> un lungo percorso ciclabilee pedonale affiancato alla vecchia strada statale 486. Il percorso è parte in sede propria e parte in sede promiscua, ma sempreprotetto e separato dalla sede stradale con manufatti de<strong>di</strong>cati, e comprende aiuole, alberature, arre<strong>di</strong>, nuovi spazi a parcheggio,utilizzando, per l’intero tratto, materiali e soluzioni tipologiche coerenti con le tipologie costruttive presenti nell’area (A,B,C).CBAACBCBACBACCOMUNI DICASALGRANDE ECASTELLARANO2829


CBCOMUNI DICASALGRANDE ECASTELLARANO30C CC C31B B B B


COMUNI DICASALGRANDE ECASTELLARANO32Adopo33AdopoAdopoAprimaAprimaAprima


COMUNE DICASTEL MAGGIORECastel Maggiore è situato in provincia <strong>di</strong> Bologna, a nord delcapoluogo, lungo la strada provinciale 4 Galliera. Posto a 20 metrisul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 31 kmq e una popolazione<strong>di</strong> circa 16.000 abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principalisono quelle <strong>di</strong> Bondanello, Boschetto-Castiglia, Castello, Garluda,Osteria del Gallo, Primo Maggio, Sabbiuno, Torre Verde e Trebbo <strong>di</strong>Reno.Così denominato con decreto dello Stato Pontificio del 1818,Castel Maggiore vide la luce in epoca napoleonica, nel 1802, con ladenominazione <strong>di</strong> Castagnolo Maggiore.Contrad<strong>di</strong>stinto da un’antica storia, a partire dal secolo XIIIl’affiancamento alla rete stradale della più importante idrovia traBologna e Ferrara, il canale Navile, pose le basi per una profondatrasformazione dell’economia del territorio.Progressivamente la vocazione portuale lasciò il posto a scambicommerciali per la città che utilizzarono nuovamente la rete stradale.La ricostruzione e i decenni successivi hanno segnato il passaggiodalla <strong>di</strong>mensione prevalentemente agricola allo sviluppo industriale eall’espansione demografica ed urbanistica.COMUNE DICASTEL MAGGIORE


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>CastelMaggiore,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 4 Galliera,nella prima cintura dellaconurbazione bolognese.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte delle scelte programmatiche e progettuali del Piano Generale del Traffico Urbano e <strong>di</strong>realizzazione<strong>di</strong>unazona30intuttoilcentroabitatopuòesserericondottoadalcunerealizzazioniprincipali.Inparticolareaquelle<strong>di</strong>duerotatorie,agliestremioppostidell’asse stradale <strong>di</strong> attraversamento del centro abitato, confunzioni <strong>di</strong> porta d’accesso (A, C), <strong>di</strong> alcune <strong>intersezioni</strong> per il trasferimento del traffico <strong>di</strong> attraversamento su viabilitàde<strong>di</strong>cata, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> moderazione della velocità e <strong>di</strong> percorsi ciclabili e pedonali, sempre all’interno del centro abitato, conpavimentazioni in pietra naturale (B).36LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuitàdeitrafficiveicolare, ciclabile epedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali, la continuità<strong>di</strong> queste due ultime, lariconoscibilità delle funzionidegli spazi stradali e dellesituazioni <strong>di</strong> conflitto, lacoerenza dei materiali allespecificità e tra<strong>di</strong>zioni locali.ABCAACOMUNE DICASTEL MAGGIORE37


COMUNE DICASTEL MAGGIOREBAprimaAdopoBB B3839


COMUNE DICAVRIAGOCavriago è situato in provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia, a ovest delcapoluogo, lungo la strada provinciale 28 Reggio Emilia - Montecchio.Posto a 78 metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 17 kmq euna popolazione <strong>di</strong> circa 9.500 abitanti. Oltre al capoluogo le suefrazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Case Nuove, Corte Tegge e Quercioli.Le prime notizie storiche <strong>di</strong> Cavriago datano a partire dal 996,testimoniate da una carta dell’Archivio Capitolare <strong>di</strong> Parma. Per lasua delicata posizione strategica tra i territori <strong>di</strong> Parma e ReggioEmilia, esso è stato teatro <strong>di</strong> ripetuti scontri tra le varie dominazioniche si sono succedute nelle due città principali, per contenderne ilpossesso. Cavriago è stato tra l’altro protagonista del Risorgimentoaderendo per primo, tra i paesi del circondario, alla RepubblicaReggiana. Nel 1860 ha assunto autonomia giuri<strong>di</strong>ca e geografica<strong>di</strong>ventando Comune.L’economia del territorio comunale è contrad<strong>di</strong>stinta da una rilevanteattività impren<strong>di</strong>toriale; nella parte nord, in particolare, ai confinicon la via Emilia, è inse<strong>di</strong>ata la zona artigianale <strong>di</strong> Corte Tegge, sede<strong>di</strong> numerose aziende, alcune delle quali <strong>di</strong> rilevanza nazionale einternazionale.COMUNE DICAVRIAGO


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Cavriago,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 28 Reggio Emilia– Montecchio (che quipresenta un tratto in variante),in prossimità del capoluogo <strong>di</strong>provincia.LE CRITICITÀL’inadeguatezza del sistemadelle <strong>intersezioni</strong>.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali, la continuità<strong>di</strong> queste due ultime, laqualificazione del sistema delle<strong>intersezioni</strong>, la fruizione dellearee naturali e dei servizi nelterritorio.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> riorganizzazione delle <strong>intersezioni</strong>, può essere ricondotto ad alcune realizzazioniprincipali.La prima, all’incrocio fra via Prati Vecchi e via Arduini, è quella <strong>di</strong> una rotatoria del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 36 metri, ottenuta con una mo<strong>di</strong>ficadell’immissione <strong>di</strong> via Arduini per consentirne l’accesso in rotatoria (A).La seconda realizzazione, all’incrocio fra via Bassetta (ex strada provinciale),via20SettembreeviaFrank,aridossodelcimiteromonumentale, è quella <strong>di</strong> una rotatoria del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 22 metri, sormontabile per agevolare l’accesso alla struttura cimiteriale (B).La terza, all’incrocio fra la strada provinciale 28 Reggio Emilia – Montecchio e via Girondola, è quella <strong>di</strong> una rotatoria, del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 38metri, ottenuta con un <strong>di</strong>sassamento della strada provinciale per consentire l’inserimento <strong>di</strong> una pista ciclabile (C).La quarta, sulla strada provinciale 28, in collaborazione con il Comune <strong>di</strong> Reggio nell’Emilia (D).CBADABCCOMUNE DICAVRIAGO4243


AdopoAdopoBdopoBprimaCOMUNE DICAVRIAGO4445Aprima


D DCdopoCOMUNE DICAVRIAGO4647CprimaD


COMUNE DICORREGGIOCorreggio è situato in provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia, a nord est delcapoluogo, lungo la strada provinciale 468R <strong>di</strong> Correggio. Postoa 31 metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 78 kmq e unapopolazione <strong>di</strong> circa 22.000 abitanti. Oltre al capoluogo le suefrazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Budrio, Canolo, Fazzano, Fosdondo,Lemizzone, Mandrio, Mandriolo, Prato, San Biagio, San Martino e SanProspero.La localizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti, la viabilità e la tipologia agrariaderivano <strong>di</strong>rettamente dalla presenza dei corsi d’acqua e dalleattività <strong>di</strong> regimazione e sfruttamento, iniziate già nell’età del bronzo,proseguite in età etrusca e romana, riprese nel Rinascimento e definitenell’ottocento.Alcune zone rinaturalizzate ripropongono lo scorcio <strong>di</strong> un anticopaesaggio dominato dall’acqua.Il centro storico <strong>di</strong> Correggio, la cui prima attestazione è del 946, ècontenuto all’interno dell’antico tracciato delle mura rinascimentali,realizzate durante il principato dei Da Correggio.L’economia del territorio comunale è contrad<strong>di</strong>stinta dalla presenzaodelle piccole e me<strong>di</strong>e imprese sviluppatesi, soprattutto, nei settori deltessile, dell’abbigliamento e dell’alimentare.COMUNE DICORREGGIO


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> Correggio,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 468R <strong>di</strong> Correggio,chenelambisceilcentroattraversandone le connessionitral’areacentraleelezoneresidenziali.LE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale,e inadeguatezza del sistemadelle <strong>intersezioni</strong>.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali, la continuità<strong>di</strong> queste due ultime, lariconnessione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zoneefunzionidelcentroabitato,laregolarizzazione degli innesti,l’evidenziazione dell’accesso alcentro abitato del capoluogo.L’IINTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un programma complessivo, può essere ricondotto ad alcune realizzazioni principali.La prima, all’incrocio tra la strada provinciale 468R <strong>di</strong> Correggio, via Ruota e via San Prospero, è quella <strong>di</strong> una rotatoria con <strong>di</strong>ametroesterno <strong>di</strong> circa 40 metri, aiuola centrale con raggio <strong>di</strong> 10 metri e illuminazione da torre faro, ottenuta rettificando le vie d’accesso,me<strong>di</strong>ante la copertura <strong>di</strong> fossi e canali esistenti, e pre<strong>di</strong>sponendo la connessione con la futura tangenziale sud (in<strong>di</strong>viduata su via SanProspero) (A).Le ulteriori realizzazioni, <strong>di</strong>stribuite nel centro urbano e lungo i collegamenti con le frazioni a sud del capoluogo, sono quelle relativealla sistemazione dello spazio stradale e degli attraversamenti per consentire il completamento <strong>di</strong> una rete unitaria <strong>di</strong> percorsi ciclabiliepedonali(B,C,D,E,F).ACEFDBAdopoAprimaBCBCOMUNE DICORREGGIO5051


DCOMUNE DICORREGGIOFB BE5253


COMUNE DIDOZZADozza è situata in provincia <strong>di</strong> Bologna, a sud est del capoluogo,lungo la strada statale 9 via Emilia. Posto a 190 metri sul livello delmare, ha un’estensione <strong>di</strong> 25 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 6.000abitanti. Oltre al capoluogo la sua frazione principale è quella <strong>di</strong>Toscanella.Abitato fin dall’età del bronzo, il territorio <strong>di</strong> Dozza fu primaassoggettato ai Galli e poi ai Romani. Nel 1086 i Bolognesi cinsero<strong>di</strong> mura l’abitato e, circa due secoli dopo, costruirono la rocchettaa <strong>di</strong>fesa dell’entrata. Per secoli fu oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>spute per la suaposizione strategica a dominio della via Emilia, fino a <strong>di</strong>ventarefeudo dei Malvezzi-Campeggi.Dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico il Comune è costituito dall’anticoborgo <strong>di</strong> Dozza, posto sul primo contrafforte collinare (e noto, tral’altro, per la manifestazione del “muro <strong>di</strong>pinto”, durante la qualeartisti affrescano le pareti delle case del centro storico) e dallapopolosa frazione <strong>di</strong> Toscanella, sviluppatasi sull’asse della viaEmilia che ne separa l’abitato su <strong>di</strong> essa strutturatosi.Oltre ad un’agricoltura fiorente la presenza dell’enoteca regionaleattesta la rilevanza del settore vitivinicolo per l’economia delterritorio.COMUNE DIDOZZA


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Toscanella,laprincipale frazione del Comune<strong>di</strong> Dozza, sviluppatasi lungola strada statale 9 via Emilia,la principale <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong>collegamento regionale.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un unico programma <strong>di</strong> riqualificazione dell’attraversamento urbano, può essere ricondotto, inparticolare, alla realizzazione, sud<strong>di</strong>visa in stralci funzionali al fine <strong>di</strong> poter modulare le capacità <strong>di</strong> investimento dell’Amministrazione,<strong>di</strong> un percorso pedonale e ciclabile lungo la strada statale 9 via Emilia, fino al confine con il Comune <strong>di</strong> Imola.Il percorso è costituito da corsie e zone protette per i ciclisti e i pedoni, da attraversamenti semaforici della via Emilia, da nuoviimpianti semaforici in corrispondenza degli incroci, dalla riorganizzazione funzionale degli accessi carrai, dalla revisione generale dellasegnaletica verticale e dal recupero all’uso ciclabile e pedonale degli spazi urbani impropriamente utilizzati per la sosta (A, B).LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuità dei traffici veicolare,ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questedue ultime, la riconnessione<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zone e funzioni delcentro abitato, la riqualificazionedell’immagine complessivadell’area interessata.A BABCOMUNE DIDOZZA5657


B B BCOMUNE DIDOZZA58A A AAAA59


COMUNE DIFINALE EMILIAFinale Emilia è situata in provincia <strong>di</strong> Modena, a nord est delcapoluogo, lungo la strada provinciale 468R <strong>di</strong> Correggio. Posto a15 metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 105 kmq e unapopolazione <strong>di</strong> circa 15.000 abitanti. Oltre al capoluogo le suefrazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Apostolica, Ca’ Bianca, Canaletto,Casoni, Entrà, Massa Finalese, Obici, Reno Finalese e Villa Rovere.Terra <strong>di</strong> confine tra Ferrara e Bologna, con testimonianze risalentiall’età del bronzo, Finale Emilia nasce come borgo intorno alMille. Fortificata dai modenesi nei secoli XIII e XIV, <strong>di</strong>viene in quelperiodo, con il fiume Panaro che entra nel centro abitato, luogostrategico per il controllo della navigazione fluviale, acquisendonei secoli successivi anche un rilevante patrimonio artistico edarchitettonico.Con la deviazione del Panaro, eseguita alla fine dell’ottocento,Finale Emilia muta la sua funzione secolare <strong>di</strong> città d’acquae cambia definitivamente il suo assetto urbanistico edeconomico, già da qualche decennio impostato prevalentementesull’agricoltura, sviluppando, a partire dagli anni settanta, il primopolo industriale in località Ca’ Bianca.COMUNE DIFINALE EMILIA


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> Finale Emilia,sviluppatosi lungo l’asse viarioprincipale costituito dalla exstrada statale 468 <strong>di</strong> Correggio.LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamento,lesue relazioni con gli attrattori<strong>di</strong> traffico del centro urbanoelapromiscuitàdeitrafficiveicolare, ciclabile e pedonale.L’INTERVENTOL’interventopuòesserericondottoadalcunerealizzazioniprincipalivolteadazzeraregliincidentigravi,nell’ambitodelleprevisionidel Piano Generale del Traffico Urbano <strong>di</strong> completamento dei percorsi protetti ciclabiliepedonali,inserimento<strong>di</strong>rotatorienelle<strong>intersezioni</strong> a massimo rischio, riorganizzazione e riqualificazione delle piazze.Le realizzazioni sono quelle <strong>di</strong> rotatorie nelle <strong>intersezioni</strong> tra la strada statale 468 con la strada provinciale 10 (A) e le vie F.lli Rosselli(B), Battaglia (C) e Marconi (D), <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> percorsi ciclabili e pedonali e, lungo la via Oberdan, quelle <strong>di</strong> restringimento dellacarreggiata,<strong>di</strong>nuoviparcheggie<strong>di</strong>unpercorsociclabileepedonale protetto <strong>di</strong> collegamento con le scuole dell’obbligo (E).La scelta dei materiali (cordoli <strong>di</strong> marmo, graniti, ciottoli spaccati <strong>di</strong> fiume, cubetti <strong>di</strong> porfido, masselli autobloccanti) è determinata dalcontesto urbano.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questedue ultime, la riconnessione<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zone e funzioni delcentro abitato, la qualificazionedeltrattourbanodellaviabilità non comunale e lariqualificazione dell’immaginecomplessiva dell’intero centroabitato.BCDEFACOMUNE DIFINALE EMILIA6263


DCOMUNE DIFINALE EMILIA64A B65


EdopoEprimaEdopoFEdopoCOMUNE DIFINALE EMILIAFEprima6667Eprima


COMUNE DIFONTANELLATOFontanellato è situato in provincia <strong>di</strong> Parma, a nord ovest delcapoluogo, lungo la strada provinciale 11 Busseto. Posto a 45 metrisul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 54 kmq e una popolazione <strong>di</strong>circa 6.000 abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principali sonoquelle <strong>di</strong> Albareto, Cannetolo, Casalbarbato, Ghiara, Grugno, Parola,Paroletta, Priorato e Toccalmatto.La presenza dell’uomo nel territorio <strong>di</strong> Fontanellato ha originiantichissime, come risulta dai ritrovamenti <strong>di</strong> palificazioniterramaricole e suppellettili dell’età del bronzo. A partire dal secolo XI,da una iniziale torre fortificata, ha origine l’attuale Rocca, simbolo ecentro del comune, <strong>di</strong> proprietà della famiglia Sanvitale dal secolo XIV.Fontanellato è urbanisticamente conservato nella sua struttura,chiusa, un tempo, da un ampio fossato esterno.L’economia del territorio è basata sull’agricoltura e sullatrasformazione dei prodotti agricoli, mentre l’allevamento <strong>di</strong> suinie bovini, con una forte produzione <strong>di</strong> latte, alimenta il settoredell’industria alimentare, che conta, da tempo, numerosi caseifici(che lavorano il 95% del latte prodotto), magazzini <strong>di</strong> stagionatura delParmigiano-Reggiano e salumifici.COMUNE DIFONTANELLATO


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Fontanellato,incentrato attorno alla Roccaesviluppatosiinannirecentilungolastradaprovinciale11<strong>di</strong> Busseto, che ne attraversal’area centrale.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un programma generale <strong>di</strong> riqualificazione dell’area urbana può essere ricondotto, in particolare,alla realizzazione, per stralci funzionali, <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> percorsi ciclabili e pedonali per il collegamento delle aree commerciali,scolastiche e <strong>di</strong> servizio alle zone residenziali, secondo un tracciatoasemianellosviluppatoattornoalnucleostoricoecollegato al percorso ciclo turistico dei Castelli della Bassa Parmense, oltre ad ulteriori percorsi extraurbani <strong>di</strong> prossimocompletamento (A, B).La realizzazione dei percorsi ciclabili e pedonali comprende aiuole, alberature, arre<strong>di</strong>, e impianti illuminanti.LE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale.ABGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali, la continuità<strong>di</strong> queste due ultime, lariconnessione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferentizoneefunzionidelcentroabitatoelariqualificazionedell’immagine complessivadell’interocentroabitato.ABCOMUNE DIFONTANELLATO7071


B BAprimaCOMUNE DIFONTANELLATOBprima7273ABA B Aprima


COMUNE DIIMOLAImola è situata in provincia <strong>di</strong> Bologna, a sud est del capoluogo,lungo la strada statale 9 via Emilia. Posto a 47 metri sul livellodel mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 205 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa63.000 abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principali sonoquelle <strong>di</strong> Ponticelli, San Prospero, Sasso Morelli e Sesto Imolese.Situata lungo la via Emilia, sul fiume Santerno, Imola fa parte <strong>di</strong>un sistema inse<strong>di</strong>ativo che costituisce una sorta <strong>di</strong> estesa cittàlineare.La città conserva l’impianto romano, ancora oggi rinvenibile neltracciato delle <strong>strade</strong>, sostanzialmente corrispondente a quellooriginario, e presenta rilevanti monumenti <strong>di</strong> interesse storico edartistico, come il Duomo e la chiesa <strong>di</strong> Santa Maria in Regola, con ilsuo campanile a pianta circolare risalente al 1181.La mobilità è con<strong>di</strong>zionata, oltre che dall’autodromo internazionaleEnzo e Dino Ferrari, dalla presenza <strong>di</strong> importanti inse<strong>di</strong>amentiindustriali, artigianali, commerciali e terziari, che comportarilevanti fenomeni <strong>di</strong> pendolarismo, lungo tutto l’asse della viaEmilia, tra queste vaste aree, quelle residenziali e il caselloautostradale.COMUNE DIIMOLA


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Imola,uncentro<strong>di</strong> significativa <strong>di</strong>mensionesviluppatosi lungo la stradastatale 9 via Emilia, la principale<strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> collegamentoregionale.LE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione <strong>di</strong> un percorso pedonale e ciclabile lungo la strada statale 9 viaEmilia fino al confine con il Comune <strong>di</strong> Dozza.Ilpercorso,localizzatotralafrazione<strong>di</strong>Piratello,alterminedelvialestoricoalberatocheprovenendodaImolacosteggialaviaEmilia e la via Sellustra in comune <strong>di</strong> Dozza, consiste in una pista ciclabile larga 2,5 metri, affiancata, verso la strada, da un’aiuola<strong>di</strong> separazione larga 2 metri, sistemata con cespugli e piante perenni e, verso le proprietà private, da un’altra aiuola <strong>di</strong> rispettopiantumata con tigli simili a quelli presenti nel viale storico (A, C).IncorrispondenzadeltorrenteSellustraèstatarealizzataunapasserellaciclabileepedonale,inferroelegno,contiguaalpontestradale in muratura (B).CdopoBCGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali, la continuità<strong>di</strong> queste due ultime, lariconnessione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zoneefunzionidelcentroabitato,lariqualificazione dell’immaginecomplessiva dell’areainteressata.ABCCprimaCBCOMUNE DIIMOLA7677


A C CCOMUNE DIIMOLACB7879


COMUNE DIMARZABOTTOMarzabotto è situato in provincia <strong>di</strong> Bologna, a sud ovest delcapoluogo, lungo la strada statale 64 Porrettana. Posto a 130metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 75 kmq e unapopolazione <strong>di</strong> circa 7.000 abitanti. Oltre al capoluogo le suefrazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Allocco, Gardeletta, Lama <strong>di</strong>Reno, Lama <strong>di</strong> Setta, Luminasio, Malfolle, Medelana, Montasico,Panico, Pian <strong>di</strong> Venola, Pioppe <strong>di</strong> Salvaro, Quercia, Sibano, Siranoe Sperticano.Collocato nell’Appennino, Marzabotto si è sviluppato all’inizio delsecolo scorso, lungo la strada statale n. 64 Porrettana, attornoalla piazza principale.Il territorio municipale è solcato dai fiumi Reno e Setta e conservale testimonianze <strong>di</strong> un antico passato, come quello rappresentatodella città etrusca <strong>di</strong> Misa, dalla quale proviene gran parte deireperti conservati presso il locale Museo Archeologico.In ricordo dell’ecci<strong>di</strong>o della popolazione compiuto nell’autunnodel 1944 dai nazifascisti, sorge nel capoluogo il Sacrario e,dal 1989, il parco storico naturalistico <strong>di</strong> Monte Sole, un’area<strong>di</strong> seimila ettari che comprende anche parte dei territori deicomuni <strong>di</strong> Grizzana Moran<strong>di</strong> e Monzuno.COMUNE DIMARZABOTTO


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> Marzabotto,affacciato sull’importantecollegamento costituto dallastrada statale 64 Porrettana,nellavalledelfiumeReno.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione, lungo il tratto della strada statale 64 Porrettana interno alcapoluogo, <strong>di</strong> un percorso pedonale, a servizio delle attività commerciali, che dalla piazza Martiri delle Fosse Ardeatine congiunge lalimitrofazonaindustriale<strong>di</strong>Sassatelloe,dallastessapiazza,leareeresidenzialieleattivitàconnessealsettoreterziario(A,B,C).Il percorso pedonale, in autobloccanti colorati, è separato dalla sede stradale anche da fioriere ed elementi <strong>di</strong> arredo.LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuità dei traffici veicolariepedonali.ABCGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questeultime e la riqualificazionedell’immagine complessivadell’area interessata.BAprimaAprimaAAAdopoAdopoCOMUNE DIMARZABOTTO8283


CdopoCprimaBdopoCOMUNE DIMARZABOTTO8485BprimaCprima


COMUNE DIMORDANOMordano è situato in provincia <strong>di</strong> Bologna, a est del capoluogo,lungo la strada provinciale 54 Lughese. Posto a 21 metri sul livellodel mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 22 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa4.000 abitanti. Oltre al capoluogo la sua frazione principale è quella<strong>di</strong> Bubano.L’organizzazione del territorio dell’antica Moretano si è conservatanel tempo. I romani, al loro inse<strong>di</strong>amento, oltre ventidue secoli fa,eseguirono opere <strong>di</strong> bonifica, livellazione del terreno e regimazionedelle acque con la costruzione <strong>di</strong> <strong>strade</strong> e fossi secondo la tramadella centuriazione.Nei <strong>di</strong>ntorni si trovano e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio dell’architettura rurale e nelcentro abitato <strong>di</strong> Mordano le due torri che fanno da ala all’ingressodell’antico nucleo fortificato, costruite sul finire dell’ottocento, insostituzione dell’antica porta, ispirandosi alle torri dell’arsenale <strong>di</strong>Venezia.La strategica collocazione del territorio, fra la via Emilia e lastrada provinciale n. 253R San Vitale, ha favorito la recentecrescita economica <strong>di</strong> Mordano, particolarmente legata ad unaagricoltura specializzata e alla presenza <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e impresemanifatturiere.COMUNE DIMORDANO


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Mordano,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 54 Lughese checollega Imola con MassaLombardaeLugo.LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuitàdeitrafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questeultime, il recupero architettonicodell’asse stradale e lacoerenzadeimaterialialpianocomplessivo <strong>di</strong> riqualificazionedelcentrostorico.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno unitario <strong>di</strong> riqualificazione del centro storico, può essere ricondotto, in particolare, allarealizzazione,lungol’assestradale<strong>di</strong>attraversamentodell’abitato,<strong>di</strong>nuovispazi<strong>di</strong>sostae<strong>di</strong>unapistaciclabileepedonale,eseguitaadottando una pavimentazione in selciato <strong>di</strong> pietra naturale con linee e delimitazioni in sottili elementi <strong>di</strong> pietra ad effetto decorativo(A, B, C).La separazione del transito ciclabile e pedonale da quello carraio è marcata da un striscia <strong>di</strong> acciottolato compresa tra due cordolie contenente fittoni in pietra naturale, mentre i corpi illuminanti sono <strong>di</strong> tipo ottocentesco in ghisa, presso il centro storico, escenografici in corrispondenza delle due torri <strong>di</strong> ingresso al centro storico.CAB“UN CANTIERE AL FEMMINILE, IL PUNTO DI VISTA DELLA SICUREZZA”L’anno 2000, un anno memorabile per tutti, lo fu anche per ilnostro stu<strong>di</strong>o: assieme alla realizzazione dei lavori stradali perla messa in sicurezza della Lughese nell’Anteborgo <strong>di</strong> Mordanoera in programma l’arrivo <strong>di</strong> un pargolo intenzionato a nascereproprio in concomitanza alla data presunta <strong>di</strong> chiusura dei lavori.Perciò tutta la gestazione (nonché la <strong>di</strong>rezione lavori) è stataseguita non solo dai me<strong>di</strong>ci competenti ma anche dai citta<strong>di</strong>ni<strong>di</strong> Mordano e dall’impresa che, debbo <strong>di</strong>re, ha avuto un riguardodelicatissimoperilmiostato:chiusura<strong>di</strong>buchi,eliminazione<strong>di</strong> inciampi, cantiere sempre or<strong>di</strong>nato con un notevolevantaggio anche per la sicurezza del cantiere (per il quale eropersonalmente coor<strong>di</strong>natrice ed esecutrice della sicurezza).Lavori che si sono svolti senza grosse problematiche tecnichema quoti<strong>di</strong>anamente coloriti dai commenti dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>Mordano, caparbi e costanti supervisori dei lavori, sempre prontia dare consigli e, ovviamente, ad esprimere le proprie lamentelespecie da parte <strong>di</strong> coloro che avevano una attività su quel trattodella Lughese.Ricordo in particolare la “sfortunatissima” benzinaia che per<strong>di</strong>versemattinesiètrovatadavantiallepompedellabenzinapalee ruspe e acqua al posto dei suoi affezionati clienti automobilistiepoilafioraiacheavevarinunciatoadesporrelesuepianteall’esterno e continuava a pulire il pavimento del negozio per nonfarlosembrareungiar<strong>di</strong>no.Per questo la nostra <strong>di</strong>rezione lavori cominciava alla mattina conl’aggiornamento e le chiacchiere dei mordanesi e con il “giro”presso le attività confinanti per rincuorarli e me<strong>di</strong>are i problemilogistici con l’impresa.Quest’ultima è stata assolutamente <strong>di</strong>sponibile ad assecondarequeste richieste e ciò ha permesso <strong>di</strong> proseguire e terminare neitempi stabiliti l’esecuzione dell’intervento; insomma un cantiereche ricorderemo volentieri non solo per il risultato finale, masoprattutto per il clima sereno e <strong>di</strong> collaborazione che si eracreato tra noi tecnici, l’impresa, la citta<strong>di</strong>nanza e ovviamentel’Amministrazione.COMUNE DIMORDANO8889


BdopoBdopoBA A ACOMUNE DIMORDANOBBprimaBprimaB9091


CCOMUNE DIMORDANO9392


COMUNE DINOVI DI MODENANovi <strong>di</strong> Modena è situato in provincia <strong>di</strong> Modena, a nord delcapoluogo, lungo la strada provinciale 413R. Posto a 21 metri sullivello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 52 kmq e una popolazione <strong>di</strong>circa 11.000 abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principalisono quelle <strong>di</strong> Rovereto e San Antonio in Mercadello.Eccettuati alcuni ritrovamenti <strong>di</strong> origine romana, le prime fonti cheaccertano l’esistenza dell’abitato risalgono all’epoca longobarda.Nei secoli successivi, considerata la sua posizione <strong>di</strong> confine frai territori degli Estensi, dei Pico, dei Gonzaga e dei Pio, Novi <strong>di</strong>Modena <strong>di</strong>venne oggetto <strong>di</strong> contesa tra queste potenti famiglie.La storia economica e sociale del territorio <strong>di</strong> novese vedel’introduzione, nel settecento, della coltivazione del riso e, conessa, il largo impiego <strong>di</strong> braccianti e il sorgere <strong>di</strong> numerosecooperative ed organizzazioni sindacali e mutualistiche.Le origini rurali del territorio sono ancora fortemente ra<strong>di</strong>cateanche se, negli ultimi decenni, lo sviluppo economico <strong>di</strong> Novi <strong>di</strong>Modena, legato alle attività artigianali e industriali, ha mo<strong>di</strong>ficatol’andamento dei livelli <strong>di</strong> crescita demografica, <strong>di</strong>venuti moltoconsistenti.COMUNE DINOVI DI MODENA


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Rovereto,laprincipale frazione del Comune<strong>di</strong> Novi <strong>di</strong> Modena, sviluppatosilungolastradaprovinciale11dellaPioppa,abreve<strong>di</strong>stanzadal fiume Secchia.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione, in fregio alla strada provinciale 11 della Pioppa, denominata neltratto urbano via Chiesa, <strong>di</strong> un percorso ciclabileepedonale.Neltrattourbanoilpercorsoèaffiancatodaaiuolever<strong>di</strong><strong>di</strong>separazionee transenne ornamentali (A), mentre nel tratto extraurbano, ricavato sulla sede <strong>di</strong> un canale <strong>di</strong> bonifica appositamente coperto, ilpercorso ciclabile e pedonale è accompagnato da una vegetazione arbustiva autoctona, lungo la striscia <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong> risulta, e dauna barriera verde, nella fascia <strong>di</strong> separazione tra il percorso e la strada (B).BBLE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questeultime e la riconnessione <strong>di</strong><strong>di</strong>fferentizoneefunzionidelcentro abitato.ABCOMUNE DINOVI DI MODENA9697


COMUNE DINOVI DI MODENA98B B B BB BA AB B99AB


COMUNE DIPONTE DELL’OLIOPonte dell’Olio è situato in provincia <strong>di</strong> Piacenza, a sud delcapoluogo, lungo la strada provinciale 654R <strong>di</strong> Val Nure. Postoa 195 metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 44 kmqe una popolazione <strong>di</strong> circa 5.000 abitanti. Oltre al capoluogole sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Castione, Folignano,Monte Santo, Santa Maria del Rivo, Sarmata, Torrano Veggiola eZaffignano.Recenti sondaggi geologici hanno rivelato che il territorio <strong>di</strong>Ponte dell’Olio era, in epoca preistorica, lambito dalle acquedel mare. La storia del suo abitato sembra avere inizio con l’etàromana ed è probabile che l’inse<strong>di</strong>amento originario sorgessesu <strong>di</strong> una strada che collegava Piacenza a Veleia. Al graveimpoverimento economico, sociale e culturale, successivoalla caduta dell’impero romano, seguirà, con il feudalesimo,la ricostruzione dei primi nuclei abitati, sviluppati in modoparticolare intorno agli e<strong>di</strong>fici religiosi o ai castelli degli stessifeudatari.Ponte dell’Olio acquisirà così grande importanza soprattuttoper il pellegrinaggio verso San Giacomo <strong>di</strong> Compostela e per ilcommercio con il territorio ligure.COMUNE DIPONTE DELL’OLIO


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> Ponte dell’Olio,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 654R <strong>di</strong> Val Nure,nella vallata dell’omonimotorrente.LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuitàdeitrafficiveicolare, ciclabile e pedonale.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, allarealizzazione, per stralci funzionali, <strong>di</strong> un percorso ciclabileepedonale,suentrambiilatidellastradaprovinciale654R<strong>di</strong> Val Nure, lungo tutto il tratto <strong>di</strong> attraversamento urbano,per collegare il centro abitato del Comune con due nuoviinse<strong>di</strong>amenti residenziali periferici e con <strong>di</strong>verse attività produttive(A,B,C).Ilpercorsociclabileepedonale,insedeprotetta,èaccompagnato, lungo il fianco della sede stradale, da appositiimpianti vegetazionali.BAGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questeultime e la riconnessione <strong>di</strong><strong>di</strong>fferentizoneefunzionidelcentro abitato.ABCBACOMUNE DIPONTE DELL’OLIO102103


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COMUNE DIRIOLO TERMERiolo Terme è situato in provincia <strong>di</strong> Ravenna, a sud ovest delcapoluogo, lungo la strada provinciale 306R Casolana - Riolese.Posto a 98 metri sul livello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 45 kmqe una popolazione <strong>di</strong> circa 5.000 abitanti. Oltre al capoluogo lesue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Borgo Rivola, Cuffiano eIsola.La presenza umana nel territorio <strong>di</strong> Riolo Terme si attesta già dalNeolitico; spopolatosi durante le invasioni barbariche, l’abitatoavviò una lenta ripresa solo a partire dal IX secolo, grazieall’opera dei monaci Benedettini che bonificarono l’area.Riolo Terme deriva il suo nome da un modesto rio, a caratterepluviale, per le caratteristiche del quale fu chiamato Riolo Secco.Solo nel 1914, per il valore delle sue acque minerali, prese ilnome <strong>di</strong> Riolo Bagni e, nel 1957, per la fama raggiunta a livellonazionale dallo stabilimento termale, assunse l’attuale nome.Il centro <strong>di</strong> Riolo Terme, raggruppato attorno alla roccatrecentesca, il verde secolare e la presenza del complessotermale, le cui proprietà erano già rinomate in epoca romana, nefanno una rinomata località turistica.COMUNE DIRIOLO TERME


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>RioloTerme,sviluppatosi lungo la stradaprovinciale 306R Casolana–Riolese,nellavallatadeltorrente Senio.LECRITICITÀIl traffico<strong>di</strong>attraversamentoel’accessoalcentroabitato.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto ad alcune realizzazioni principali.La prima, localizzata in piazzale Marconi, nel centro del Comune, è quella <strong>di</strong> una rotatoria con un’apposita area per la fermata e lasosta dei mezzi pubblici (A).La seconda, localizzata ad est del capoluogo, è quella <strong>di</strong> un’altra rotatoria con funzione <strong>di</strong> accesso alla zona artigianale (B).Ulteriorirealizzazioni,localizzateall’incrociotralaviaFirenzeelaviaDonGiovanniCosta,trailcentro<strong>di</strong>RioloTermeelafrazione<strong>di</strong>Cuffiano, in via Firenze, e all’estremità del capoluogo, in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Casola Valsenio, dopo la zona turistica e termale in prossimitàdell’incrocio con la via Fornace, sono la sistemazione dell’incrocio, due piste ciclabili e pedonali e una rotatoria.AdopoAdopoGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questeultime e la riconnessione <strong>di</strong><strong>di</strong>fferentizoneefunzionidelcentro abitato, la qualificazionedel tratto urbano della viabilitànon comunale.ABAprimaAprimaCOMUNE DIRIOLO TERME108109


BdopoBBdopo B BBprimaBdopoBprimaBprimaBBCOMUNE DIRIOLO TERME110111


COMUNE DISAN GIOVANNI IN MARIGNANOSan Giovanni in Marignano è situato in provincia <strong>di</strong> Rimini, a sud est delcapoluogo, lungo la strada provinciale 17 Saludecese. Posto a 29 metri sullivello del mare, ha un’estensione <strong>di</strong> 114 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa8.000 abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong>Santa Maria in Pianventena, Pietrafitta e Montalbano.Situato al centro della piana del fiume Conca, San Giovanni in Marignanoha legato il proprio sviluppo all’agricoltura. Antiche fortificazioni e la stessastruttura urbana ne mostrano l’importanza assunta con la signoria deiMalatesta.Ancora oggi, all’interno del castello, sono rintracciabili numerosefosse ipogee, <strong>di</strong>sseminate lungo le <strong>strade</strong> principali, pre<strong>di</strong>sposte per laconservazione dei cereali, che ne attestano il ruolo <strong>di</strong> imponente depositofrumentario.Nei <strong>di</strong>ntorni abbondano le testimonianze che risalgono all’Alto Me<strong>di</strong>oevodurante il quale buona parte delle terre intorno al fiume Conca furonobonificate.San Giovanni in Marignano è oggi noto anche per manifestazioni, fiere,mercati e, durante la settimana della notte <strong>di</strong> San Giovanni, per lerappresentazioni de<strong>di</strong>cate alla storia delle streghe.COMUNE DISAN GIOVANNI IN MARIGNANO


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> San Giovanniin Marignano, sviluppatosilungo la strada provinciale 17Saludecese (che qui presentaun tratto in variante), nellavallata del torrente Conca.LE CRITICITÀLa promiscuità dei trafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questedue ultime e la riqualificazionedell’immagine complessivadell’area interessata.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto ad alcune realizzazioni principali.Laprima,nelcentrostoricoattraversatodallaviaRoma,èquella<strong>di</strong>unpercorsociclabileepedonaleche,partendodall’innestodell’incrocio tra le vie Roma, Fosso, del Pallone e Crispi, prosegue davanti alla biblioteca comunale, con una pavimentazione inautobloccanti <strong>di</strong> colore rosso, delimitato rispetto alle aree <strong>di</strong> sosta e <strong>di</strong> circolazione da fioriere (A, B).La seconda, sulla strada provinciale 17 Saludecese, che collega l’abitato <strong>di</strong> San Giovanni in Marignano con la frazione <strong>di</strong> Pianventena,èquella<strong>di</strong>unpercorsociclabileepedonale(C).La terza realizzazione, parte <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> sistemazione delle <strong>intersezioni</strong>, è quella <strong>di</strong> una rotatoria sulla strada provinciale (D).CBADCBABABCOMUNE DISAN GIOVANNI IN MARIGNANO114115


COMUNE DISAN GIOVANNI IN MARIGNANOA A116A A A BprimaBBB117


COMUNE DISAN POLO D’ENZASan Polo d’Enza è situato in provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia, a sudovest del capoluogo, lungo la strada provinciale 513R <strong>di</strong> Vald’Enza. Posto a 166 metri sul livello del mare, ha un’estensione<strong>di</strong> 33 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 5.000 abitanti. Oltre alcapoluogo le sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong> Barcaccia,Belvedere, Bonini, Bosi, Ca’ Bianca, Casa Bertolini, Casa Farini,Case dell’Eva, Colombarone, Cornacchia, Pieve, Pontenovo, RioLuceria, Se<strong>di</strong>gnano, Sessanta e Stradella.Il Comune si è sviluppato a partire dal nucleo storico, <strong>di</strong> matriceme<strong>di</strong>evale, attestato attorno al complesso monumentale dellarocca, della torre civica e della chiesa parrocchiale.San Polo d’Enza è ubicato allo sbocco della valle del fiumeEnza ed il suo territorio è caratterizzato dalla transizione tra ilpaesaggio collinare e quello della pianura, modellato da un’altadensità <strong>di</strong> urbanizzazione, dalla presenza <strong>di</strong> attività artigianali eindustriali e dall’agricoltura intensiva.Per la sua collocazione territoriale San Polo d’Enza, sviluppatosilungo la rete viaria principale, si qualifica come un importantesnodo dei collegamenti interprovinciali.COMUNE DISAN POLO D’ENZA


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> San Polo d’Enza,attraversato dalla stradaprovinciale 513R <strong>di</strong> Val D’Enza,nella quale confluiscono altre<strong>strade</strong> provinciali provenienti dalterritorio reggiano, allo sboccodella vallata del torrente Enza.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione <strong>di</strong> un sistema integrato <strong>di</strong> spazi e percorsi per raccordare ilnucleo storico del Comune con piazza Matteotti e via Gramsci. Per ridurre i fattori <strong>di</strong> rischio e migliorare la qualità dei collegamentie dei percorsi ciclabili e pedonali, si è prodotto un preciso e unitario <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> riqualificazione urbana, in grado <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nare i flussi<strong>di</strong> traffico attraverso l’eliminazione <strong>di</strong> un impianto semaforico, la creazione <strong>di</strong> una viabilità a senso unico, l’ampliamento degli ambitipedonali, la scelta degli elementi <strong>di</strong> illuminazione pubblica e <strong>di</strong> arredo (A).LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamento,lesue relazioni con gli attrattori<strong>di</strong> traffico del centro urbanoelapromiscuitàdeitrafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabili epedonali, la continuità <strong>di</strong> questedue ultime, la riconnessione<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zone e funzionidelcentroabitatoelariqualificazione dell’immaginecomplessiva dell’areainteressata.AAdopoAprimaAprimaAprimaAdopoAdopoCOMUNE DISAN POLO D’ENZA120121


122AdopoAprimaAdopoAprimaAdopoAprimaAdopoAprimaAdopoAprimaCOMUNE DISAN POLO D’ENZA123


COMUNE DISANT’ILARIO D’ENZASant’Ilario d’Enza è situato in provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia,a nord ovest del capoluogo, lungo la strada statale9 via Emilia. Posto a 59 metri sul livello del mare, haun’estensione <strong>di</strong> 20 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 10.000abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principali sonoquelle <strong>di</strong> Cabianca, Calerno, Cantone, Case Paterlini, CaseZinani, Castellana, Chiavicone, Falconara, Gallo, Ghiara,Partitore, Rampa d’Enza e San Rocco.Sorto, con buona probabilità, in corrispondenza <strong>di</strong> unborgo della città <strong>di</strong> Tannetum, Sant’Ilario d’Enza, giàmunicipium in età romana, ha seguito le vicissitu<strong>di</strong>ni legatealla decadenza dell’impero, per poi ricostituirsi in piccolonucleo urbano intorno alla pieve <strong>di</strong> Santa Eulalia, in epocame<strong>di</strong>oevale.Importante centro industriale e commerciale, collocatosulla via Emilia, a metà strada tra le città <strong>di</strong> Reggio Emilia e<strong>di</strong> Parma, Sant’Ilario d’Enza si caratterizza per la presenza<strong>di</strong> attività collegate alla trasformazione del pomodoro,dell’uva e alla commercializzazione del Parmigiano-Reggiano, alle quali hanno fatto seguito, più recentemente,quelle legate all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> industrie specializzate in<strong>di</strong>fferenti settori.COMUNE DISANT’ILARIO D’ENZA


L’AMBITOL’abitato <strong>di</strong> Sant’Ilariod’Enza, sviluppatosi lungola strada statale 9 via Emilia,la principale <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong>collegamento regionale.LE CRITICITÀL’inadeguatezza <strong>di</strong> un innestosu<strong>di</strong>unastradastatale.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione <strong>di</strong> un nuovo innesto della via Giovanni XXIII sulla strada statale 9via Emilia, consentendone il solo ingresso all’a<strong>di</strong>acente area residenziale, attraverso una corsia <strong>di</strong> accumulo per i veicoli provenientida Parma, una zona <strong>di</strong> sosta con piazzole per la raccolta <strong>di</strong>fferenziata e aiuole spartitraffico <strong>di</strong> separazione tra i percorsi ciclabili epedonali e la viabilità motorizzata (A).La continuità dell’area a<strong>di</strong>bita a parcheggio è stata inoltre interrotta, ad intervalli regolari, da aiuole <strong>di</strong> forma trapezoidale con filari <strong>di</strong>piante per ombreggiare il percorso ciclabile e pedonale.AAAAAAAGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili, ciclabilie pedonali in corrispondenzadell’innesto <strong>di</strong> una viabilitàlocale su <strong>di</strong> una statale.AprimadopoCOMUNE DISANT’ILARIO D’ENZA126127


COMUNE DISANT’ILARIO D’ENZA129128


COMUNE DISERRAMAZZONISerramazzoni è situato in provincia <strong>di</strong> Modena, a sud delcapoluogo, lungo le <strong>strade</strong> provinciali 3 Giar<strong>di</strong>ni e 21 <strong>di</strong>Serramazzoni. Posto a 791 metri sul livello del mare, haun’estensione <strong>di</strong> 93 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 8.000abitanti. Oltre al capoluogo le sue frazioni principali sonoquelle <strong>di</strong> Faeto, Ligorzano, Monfestino, Montagnana,Pazzano, Pompeano, Riccò, Rocca S. Maria, San Dalmazio,Selva, Valle e Varana.Posto su <strong>di</strong> un crinale, all’interno <strong>di</strong> un territorio con notevoliemergenze architettoniche e naturalistiche, Serramazzoni hauna storia recente. Solo a seguito della costruzione della vieVandelli (1749) e Giar<strong>di</strong>ni (1776) cominciò a formarsi un borgoche assumerà maggiore importanza dal 1860, quando il Comune,costituito nell’ambito dell’ex Stato Austro-Estense, fu trasferitoda Monfestino a Serramazzoni, assumendo la denominazione <strong>di</strong>Monfestino in Serramazzoni.Per la vicinanza alle principali città della pianura, per la posizionepanoramica e la presenza <strong>di</strong> attrezzature sportive e ricettive,Serramazzoni ha avuto nel corso del tempo una crescitasignificativa, sviluppando in particolare il settore turistico.COMUNE DISERRAMAZZONI


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>Serramazzoni,affacciato sulle <strong>strade</strong>provinciali3Giar<strong>di</strong>nie21<strong>di</strong>Serramazzoni, in una posizioneelevata dell’Appennino,all’interno del territorio delFrignano.LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamentoelapromiscuitàdeitrafficiveicolari e pedonali.L’INTERVENTOL’intervento, facente parte <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno unitario <strong>di</strong> riqualificazione dell’intero centro abitato, può essere ricondotto, in particolare, allarealizzazione <strong>di</strong> un primo percorso pedonale in piazza Tasso, eseguito con pietre simili all’arenaria locale e con proprietà antigelive,posate in modo regolare e perimetrate da lastre in marmo bianco (A), e <strong>di</strong> un secondo percorso pedonale su via Roma, consistentein raccor<strong>di</strong> a piani inclinati tra <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> marciapiede (B).La scelta dei materiali per gli interventi, la loro forma, posa e colore, è derivata da una stretta correlazione con i caratteri propridell’ambiente e delle tra<strong>di</strong>zioni locali.AGLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong>queste ultime, la riconnessione<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti zone e funzionidelcentroabitatoelariqualificazione dell’immaginecomplessiva dell’areainteressata.BABA B B B AA B B B BCOMUNE DISERRAMAZZONI132133


COMUNE DISERRAMAZZONI135134


comuneVERUCCHICOMUNE DIVERUCCHIOVerucchio è situato in provincia <strong>di</strong> Rimini, a sud ovest delcapoluogo, lungo la strada provinciale 258R Marecchiese.Posto a 330 metri sul livello del mare, ha un’estensione<strong>di</strong> 27 kmq e una popolazione <strong>di</strong> circa 9.000 abitanti. Oltreal capoluogo le sue frazioni principali sono quelle <strong>di</strong>Pieve Corena, Ponte Verucchio e Villa Verucchio.Il territorio è situato nella valle del Marecchia, al confinecon la storica regione del Montefeltro e con San Marino.Il territorio è stato profondamente segnato dalla presenzadel fiume Marecchia, sulle cui sponde sorgevanonumerosi mulini, si coltivava il riso e si delimitavano lezone <strong>di</strong> pesca.La particolare conformazione naturale del luogo hadeterminato, fin dall’epoca preistorica, la caratteristica <strong>di</strong>fortezza naturale <strong>di</strong> Verucchio. Importanza che venne bencompresa dalla <strong>di</strong>nastia dei Malatesta che la fortificaronomassicciamente, rendendola uno dei fulcri del sistema <strong>di</strong>torri <strong>di</strong> avvistamento <strong>di</strong>ffuso in Romagna e Marche.Al centro storico <strong>di</strong> Verucchio si aggiunge l’abitato <strong>di</strong> VillaVerucchio, che oltre ad ospitare la maggior parte degliabitanti è centro dell’attività economico industriale delComune.COMUNE DIVERUCCHIO


L’AMBITOL’abitato<strong>di</strong>VillaVerucchio,laprincipale frazione del Comune<strong>di</strong> Verucchio, sviluppatasilungo la <strong>di</strong>rettrice della stradaprovinciale 258R Marecchiese,che collega Rimini con l’altavalle del Marecchia nella vallatadelfiumeomonimo.LE CRITICITÀIltraffico<strong>di</strong>attraversamento,lesue relazioni con gli attrattori<strong>di</strong> traffico del centro urbanoelapromiscuitàdeitrafficiveicolare, ciclabile e pedonale.GLI OBIETTIVILa separazione dellepercorrenze carrabili epedonali, la continuità <strong>di</strong>queste ultime, il recuperoarchitettonico dell’asse stradalee l’aumento della compatibilitàfrailtrafficoelealtrefunzioniurbane.L’INTERVENTOL’intervento può essere ricondotto, in particolare, alla realizzazione, a seguito <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> riqualificazione della strada provinciale258R Marecchiese, <strong>di</strong> soluzioni per la flui<strong>di</strong>ficazione lenta della corrente veicolare. Per l’elevata componente <strong>di</strong> traffico pesante sonostate evitate opere <strong>di</strong> sfalsamento altimetrico della carreggiata, prevedendo restringimenti della stessa in corrispondenza delle isole<strong>di</strong> attraversamento pedonale. Particolare attenzione è stata de<strong>di</strong>cata all’organizzazionedellasostaeallaregolazionedellesvolteasinistra (A, B).Ulteriori realizzazioni sono quelle <strong>di</strong> un percorso ciclabile e pedonale, lungo il tratto nord della strada provinciale che collega l’abitatoall’area produttiva (C), e <strong>di</strong> una rotatoria all’accesso sud <strong>di</strong> Villa Verucchio, con funzione <strong>di</strong> porta d’accesso e flui<strong>di</strong>ficazione (D).CBDADDDDCOMUNE DIVERUCCHIO138139


C A ACOMUNE DIVERUCCHIO140BA AB141BBA


RIFERIMENTIBAGNACAVALLO (Provincia <strong>di</strong> Ravenna)Piazza Libertà 12www.comune.bagnacavallo.ra.iturp@comune.bagnacavallo.ra.itreferentigeom. Torricelli Roberto (Responsabile Settore LavoriPubblici)geom. Damiani Marcoprogettistigeom. Damiani Marcogeom. Torricelli Robertoper. ind. Zuccherini GinoBORGO TOSSIGNANO (Provincia <strong>di</strong> Bologna)Piazza Unità d’Italia 7www.comune.borgotossignano.bo.iturp@borgotossignano.provincia.bologna.itreferentigeom. Arcangeli Carlo (Responsabile Ufficio Tecnico)progettistiing. Dallacasa Fabrizioarch. Masi MaurizioCASTEL MAGGIORE (Provincia <strong>di</strong> Bologna)Via Matteotti 10www.comune.castel-maggiore.bo.iturp@comune.castel-maggiore.bo.itreferentidott. Zanella Roberto (Responsabile Area PatrimonioEspropri Controllo Amministrativo)progettistiing. Di Biase Franco (Tecnicoop)arch. Salsini GiampaolaCASALGRANDE (Provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia)Piazza Martiri della Libertà 1www.comune.casalgrande.re.iturp@comune.casalgrande.re.itreferentigeom. Sorrivi Corrado (Responsabile 3° Settore LL.PP.e Patrimonio)ing. Polchi Luanaprogettistiarch. Benatti GiovanniIng. Polchi LuanaCASTELLARANO (Provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia)Via Roma 7www.comune.castellarano.re.itinfo@comune.castellarano.re.itreferentiing. Grappi Gianni (Responsabile 3° Settore eResponsabile Unico del Proce<strong>di</strong>mento)geom. Pistoni Matilde (Tecnico aiuto ResponsabileUnico del Proce<strong>di</strong>mento)progettistiStu<strong>di</strong>o associato Ecorisorse Reggio Emiliageol. Agnoletto Andreaing. Bigliar<strong>di</strong> Massimogeom. De Lucia Luigiper. agr. Fontanesi Marcoing. Ra<strong>di</strong>ghieri FedericoCAVRIAGO (Provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia)Piazza Don Dossetti 1www.comune.cavriago.re.iturp@comune.cavriago.re.itreferentiing. Cucchi Cristiano (Tecnico Servizio Patrimonio)progettistigeom. Baccolini Enricogeom. Corra<strong>di</strong> Marcoing. Cucchi CristianoGigli Alessandradott.ssa Montanari FlorianaZampolini LauroCORREGGIO (Provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia)Corso Mazzini 33www.comune.correggio.re.iturp@comune.correggio.re.itreferentiing. Soncini Daniele (Dirigente 3° Settore)ing. Forti Luca (Responsabile <strong>di</strong> Servizio)progettistiing. Soncini Danieleing. Vezzani DavideDOZZA (Provincia <strong>di</strong> Bologna)Via XX Settembre 37www.comune.dozza.bo.itut@comune.dozza.bo.itreferentiing. Bettini Susanna (Responsabile Unico delProce<strong>di</strong>mento)arch. Mimmi Enzo (Addetto al Servizio)progettistiing. Raggi VincenzoFINALE EMILIA (Provincia <strong>di</strong> Modena)Via Ver<strong>di</strong> 1www.comune.finale-emilia.mo.iturp@comune.finale-emilia.mo.itreferentigeom. Gerrini Giulio (Responsabile Settore LavoriPubblici)progettistiarch. Covic Sanjageom. Gerrini GiulioFONTANELLATO (Provincia <strong>di</strong> Parma)Piazza Matteotti 1www.comune.fontanellato.pr.itinfocomune@comune.fontanellato.pr.itreferentiarch. Storchi Alessandraprogettistiarch. Azzolini PaolaIMOLA (Provincia <strong>di</strong> Bologna)Via Mazzini 4www.comune.imola.bo.itmobilita@comune.imola.bo.itreferentiing. Manara Gian Carlo (Dirigente)ing. Sgubbi Giancarlo (Responsabile del servizio<strong>Mobilità</strong> Trasporti e Sicurezza Stradale)ing. Arpinati Clau<strong>di</strong>o (Responsabile Unico delProce<strong>di</strong>mento)progettistigeom. Giovannini Maurizioing. Tommasini Giovanni (incarico esterno)ing. Tommasoli AndreaMARZABOTTO (Provincia <strong>di</strong> Bologna)Piazza 20 settembre 1www.comune.marzabotto.bo.iturp@comune.marzabotto.bo.itreferentiarch. Tolomelli Paoloprogettistigeom. Tettoni Luciano (incarico esterno)MORDANO (Provincia <strong>di</strong> Bologna)Via Bacchilega 6www.comunemordano.iturp@mordano.provincia.bologna.itreferentigeom. Paterna Ignazio (Responsabile Lavori Pubblici)progettistiarch. Bianchi Diegoarch. Manara SandraNOVI DI MODENA (Provincia <strong>di</strong> Modena)Piazza 1° maggio 26www.comune.novi.mo.itquicomune@comune.novi.mo.itreferentigeom. Malvezzi Paoloprogettistiarch. Marchi Maurizioarch. Turci Carloarch. Violetta SergioPONTE DELL’OLIO (Provincia <strong>di</strong> Piacenza)Via Vittorio Veneto 147www.comune.pontedellolio.pc.itufficio.tecnico@comune-pontedellolio.itreferentigeom. Gialetti Vittorio (Responsabile Ufficio Tecnico)progettistigeom. Bulla Andreageom. Gialetti VittorioRIOLO TERME (Provincia <strong>di</strong> Ravenna)Via Moro 2www.comune.rioloterme.ra.iturp@comune.rioloterme.ra.itreferentigeom. Della Godenza Attilioprogettistiing. Cibotti Paoloarch. Liverani Guidoarch. Parmeggiani Erosing. Sgroi LucaSAN GIOVANNI IN MARIGNANO (Provincia <strong>di</strong>Rimini)Via Roma 62www.marignano.netsegreteria@marignano.netreferentigeom. Delbaldo Lorenza (Responsabile UfficioTecnico)progettistiIntervento nel centro <strong>di</strong> San Giovanni in Marignanogeom. Boccalin Fulvia (Responsabile Unico delProce<strong>di</strong>mento)arch. Aprile Annaritaing. Bringhenti AlbertoRotatoria via Degli Olmigeom. Delbaldo Lorenza (Responsabile Unico delProce<strong>di</strong>mento)ing. Di Biase Franco (Tecnicoop)Pista ciclabile <strong>di</strong> Pianventenageom. Galluzzi Stefano (Responsabile Unico delProce<strong>di</strong>mento)geom. Boccalin Fulviageom. Delbaldo LorenzaSAN POLO D’ENZA (Provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia)Piazza 4 novembre 1www.comune.sanpolodenza.re.iturp@comune.sanpolodenza.re.itreferentiing. Garlassi Fabio (Responsabile 3° Servizio Assettoed uso del Territorio-Ambiente)geom. Tamagnini Marcogeom. Toniolo Paolaprogettistiarch. Baricchi Walter (Stu<strong>di</strong>o Arteas <strong>Progetti</strong>)arch. Soragni Paolo (Stu<strong>di</strong>o Arteas <strong>Progetti</strong>)SANT’ILARIO D’ENZA (Provincia <strong>di</strong> Reggio Emilia)Via Roma 84www.comune.santilariodenza.re.itsegreteria@comune.santilariodenza.re.itreferentiing. Ubal<strong>di</strong> Stefano (Responsabile del 3° SettoreAssetto del Territorio)progettistiarch. Binini Silvio (Stu<strong>di</strong>o Binini e associati <strong>di</strong> ReggioEmilia)ing. Binini Tiziano (Stu<strong>di</strong>o Binini e associati <strong>di</strong> ReggioEmilia)arch. Denti Marco (Stu<strong>di</strong>o Binini e associati <strong>di</strong> ReggioEmilia)ing. Viaro Filippo (Società <strong>di</strong> progettazione Policreo srlParma)SERRAMAZZONI (Provincia <strong>di</strong> Modena)Piazza Tasso 7www.comune.serramazzoni.mo.itinfo@comune.serramazzoni.mo.itreferentigeom. Franchini ErmannoPellesi Paolaprogettistiarch. Aprile Annarita (incarico esterno)ing. Bringhenti Alberto (incarico esterno)VERUCCHIO (Provincia <strong>di</strong> Rimini)Piazza Malatesta 27www.vallemarecchia.itcomune.verucchio@provincia.rimini.itreferentiarch. Barocci Mauroprogettistiarch. Guaitoli Alessandro (incarico esterno)143

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