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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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- In relazione a questo, la socializzazione è un processo di costruzionedell’io e del noi. E, con questa definizione, abbiamo anche l’ideadi conformismo, di inserimento sociale.- A questo duplice aspetto di socializzazione è legatol’interrogativo: si tratta di una ultra-socializzazione? Il modello parsonsianoè un modello di ultra-socializzazione?- Un ulteriore elemento indicatore che ci serve per analizzare ilmodello parsonsiano è la distinzione in fasi <strong>della</strong> socializzazione.<strong>La</strong> socializzazione è, cioè, un processo differenziato per fasi. Le fasicorrispondono alle agenzie, il soggetto, la biografia individuale,l’identità, ecc.- L’altro modo di lettura del processo di socializzazione ha a chefare con un’analisi delle agenzie di socializzazione. Cosa intende Parsonsper agenzie di socializzazione? Come vede la relazione fra le agenzie?Quali sono le agenzie dominanti nelle singole fasi <strong>della</strong> socializzazione?- Perché Parsons, nonostante sia un sostenitore molto deciso <strong>della</strong>famiglia (a differenza di Durkheim), afferma con forza l’importanzadello scuola-centrismo per la società contemporanea?- Altro elemento importante è la definizione del modello di socializzazionedi Parsons come modello <strong>della</strong> “massima continuità iniziale”e “massima discontinuità tra le fasi esistenziali”.“Massima continuità iniziale” vuol dire che, a mano a mano che aumentala complessità iniziale, secondo Parsons la risposta più efficaceconsiste in un prolungamento <strong>della</strong> scolarizzazione, <strong>della</strong> socializzazioneiniziale. Ciò equivale al fatto che un soggetto si forma nella suafase iniziale <strong>della</strong> vita, quando è giovane; rimane tanto più a scuolaquanto più è richiesto dalle esigenze di complessità <strong>della</strong> società; e unavolta che finisce la propria formazione iniziale, si inserisce nel mondodel lavoro con una grossa cesura discontinuità tra mondo <strong>della</strong> scuola emondo del lavoro. E poi non tornerà più nel processo di socializzazione.Quindi “massima discontinuità“ tra le diverse fasi <strong>della</strong> vita, in particolaretra mondo <strong>della</strong> scuola e mondo del lavoro. È chiaro che c’è continuitàfunzionale tra scuola e lavoro, se è vero che a scuola si formano lecompetenze che servono ad entrare nel mondo del lavoro. Ma si trattadi una “divisione del lavoro” tra le varie fasi <strong>della</strong> vita: c’è una fase ini-91

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