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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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del lavoro, che valutano attraverso delle scadenze progressive ma ravvicinatenel tempo. Ogni giorno lo studio è programmato, ci sono <strong>dei</strong>compiti da svolgere a casa, vi è quindi un’ organizzazione del lavoro cheè guidata quotidianamente passo a passo dall’insegnante, con un obbligodi frequenza. Questo è previsto quindi per soggetti che non sono ingrado di muoversi autonomamente.Nell’Università, invece, ci sono delle scadenze che sono rappresentantidagli anni del corso di laurea, c’è un piano di studi proposto, peròla successione degli esami non è regolata da alcun vincolo formale.Questo vuol dire che c’è un’organizzazione degli studi che, pur essendoprogrammata da un corpo docente entro certi vincoli, invita gli studentia gestire autonomamente l’organizzazione quotidiana dello studio. Sonogli studenti che, sulla base di un’autovalutazione, decidono quando sonopronti per sostenere l’esame.I corsi universitari sono, quindi, delle aggregazioni basate su basi volontaristiche;e secondo Parsons questo volontarismo è generatore diaccettazione volontaristica di ciò che è bene e di ciò che è male: si frequentala lezione perché si è convinti <strong>della</strong> loro utilità. Tutto quello chefa lo studente universitario, nella visione funzionalistica, è il frutto diuna scelta volontaria e basata su criteri razionali. Questo dovrebbe generarenegli studenti universitari la capacità di organizzazione autonoma,di lavoro basato fondamentalmente su delle decisioni autonome,perché nel futuro questi studenti saranno chiamati a svolgere un lavoroche, secondo Parsons, richiede un’elevata specializzazione. Ma non solo:richiede un’elevata capacità di autonome decisioninell’organizzazione quotidiana.Tutto questo poi, secondo Parsons, si traduce dal punto di vista politico,nel rapporto tra sistema scolastico e sistema politico, nella produzionedi cittadini più autonomi, capaci di diventare l’élite anche a livellopolitico, ma capaci anche di pensare ad un’organizzazione democraticae razionale per la società moderna. Quindi soggetti che si riconosconodi più in procedure democratiche di organizzazione del potere: menorazzisti, più tolleranti, più capaci di partecipare alla cosa pubblica. Questopoi è vero? Tutta una serie di altre ricerche negano che le cose vadanoesattamente in questa direzione, cioè che l’Università crea cittadinipiù democratici, più impegnati e più informati, e soprattutto più guidatida scelte di tipo razionale nei vari momenti <strong>della</strong> vita politica, e quindi86

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