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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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Questo è importante perché l’influenza del leader, pur intervenendoin qualche modo nel percorso di socializzazione, non è poi così determinante,perché non riesce ad instaurare delle relazioni di ruolo significativedi gregarismo o di dominanza degli uni sugli altri, che si strutturanopoi negli anni seguenti.All’interno <strong>della</strong> scuola di base, l’autorità è ancora prevalentementequella dell’adulto, ed è prevalentemente quella dell’insegnante a scuola edel genitore a casa. Per così dire, la “socializzazione orizzontale” la potremmoconsiderare una sorta di sfondo che accompagna la socializzazionescolastica e quella familiare, ma difficilmente diventa una socializzazione,se non in momenti particolari, alternativa, e che può entrare inconflitto a quella adulta.Quando poi si passa alle scuole superiori, e quindi dall’ infanzia allaadolescenza, innanzitutto cala decisamente l’influenza familiare, e la socializzazionescolastica vede sempre di più il prevalere di relazioni diruolo che si orientano secondo caratteristiche di specificità, universalismo,orientamento alla collettività, ecc. Poi sempre di più la differenziazionetra i soggetti avviene con riferimento alle variabili di tipo acquisitivo,e entra in azione con forza la “socializzazione orizzontale”, entrandocon forza in campo l’azione del gruppo <strong>dei</strong> pari con una funzionemolto importante e che sembra soppiantare quella familiare, e chenel contempo sembra avere la funzione di sostenere emotivamente ilprocesso di autonomizzazione dalla famiglia che è tipico del periodoadolescenziale. <strong>La</strong> prima autonomizzazione è già avvenuta precedentemente,e nel periodo adolescenziale c’è questo secondo momento effervescentedi ridefinizione dell’identità, di ricostruzione di chi si è, e inquesta nuova fase (problematica per il soggetto, in cui ci sono molticambiamenti a livello corporeo, affettivo, di percezione di sé) il gruppo<strong>dei</strong> pari sembra avere quella funzione di supporto emotivo che ha avutola famiglia nella prima fase di transizione. È quella realtà nella quale ilsoggetto trova un conforto alle proprie difficoltà, un sostegno, trova unluogo nel quali i suoi problemi li può condividere con altri.È ovvio che nel modello equilibrato parsonsiano questo supportoemotivo del gruppo <strong>dei</strong> pari può generare anche esperienze che sviluppanocomportamenti e atteggiamenti differenti, “alternativi”, rispetto aquelli proposti dalla famiglia e dalla scuola. Però è necessario chel’emergere di questi elementi diversi, rispetto a quanto viene propostodalla famiglia e dalla scuola, non raggiunga la soglia <strong>della</strong> rottura: se il82

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