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La civilizzazione dei barbari La concezione integrazionista della ...

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dello schema del mantenimento valoriale <strong>della</strong> società permette quindiuna delega dalla famiglia alla scuola di alcune sue precedenti funzioni.È chiaro che in questa analisi si profila l’immagine di una societàcompatta dotata di un nucleo valoriale ben preciso e condiviso, profondamenteintegrata e in cui anche le differenziazioni, le diversità, le stratificazioni,trovano un legame nella coesione complessiva del sistema.Per Parsons l’affettività è quella che costruisce la sicurezza del soggetto,ma questa da sola non basta perché ci deve uno sviluppo equilibratosia degli elementi valoriali e normativi sia di quelli <strong>della</strong> sicurezza.Si tratta di elementi che devono essere compresenti, e quindi la funzione<strong>della</strong> famiglia è legata a tutte queste caratteristiche <strong>della</strong> personalità.È chiaro che, poi, se la famiglia trasmette <strong>dei</strong> ruoli, degli orientamenti divalore che non sono conformi a quelli sociali, analogamente a quantoaveva affermato Durkheim, il bambino si troverà in difficoltà nelle relazioni.Per Parsons, se questa discrasia tra i valori trasmessi dalla famigliae quelli <strong>della</strong> società superano una certa soglia c’è rottura: il soggettonon riesce ad integrarsi. Quindi non è detto che non ci siano delle diversità,ma la centralità dell’achievement, che prescrive che ci si debbamuovere secondo orientamenti universalistici, deve essere accettata datutti. Sono possibili delle declinazioni, delle specificazioni, nell’azioniconcrete di quest’idea, però queste specificazioni e differenziazioni nonpossono raggiungere una certa soglia di conflitto rispetto al nucleo valoriale.Se si supera tale soglia, si ha patologia per il soggetto, quindi devianza.In questo caso interviene il controllo sociale. Durkheim, comeabbiamo visto, dice che se la famiglia non educa secondo certi canoni,“la società si vendicherà sui suoi figli”. Parsons non è così categorico, è moltopiù sfumato, però l’immagine è sempre questa.C’è uno spazio, come vedremo, in cui è possibile un po’ più di innovazione,ma non è certamente l’ambiente familiare che può crearel’innovazione nei valori. <strong>La</strong> famiglia è sostanzialmente un luogo di trasmissione;di declinazione, rispetto alla diversità <strong>dei</strong> bambini, di questivalori; di accettazione di un minimo di diversità: già lo è il fatto di esseremaschio o femmina. Però non di trasformazione di questi valori, se nonattraverso <strong>dei</strong> passi minimali, che non devono comunque generare conflittoe non devono portare a fratture sociali.Quindi verso i 5-6 anni c’è, e ci deve essere, l’uscita dalla famiglia e latransizione ad un altro luogo che si muove seguendo lo stesso schemavaloriale di fondo ma che introduce ulteriori progressive differenzia-73

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